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LA VAMPATA DEL REGGIMENTO E DELLA NON PARATA [Poesia]

Testo iniziato da Simonetta Sambiase il 02/06/2012 19:58:00

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Commenti (8)
Sono intervenuti a continuare il testo, nell'ordine, a partire dall'ultimo intervento: Mauro Barbetti :: Maura Potì :: L’Arbaléte :: Loredana Savelli :: Maria Musik ::

 Questa parte di testo è stata pubblicata il 02/06/2012 19:58:00 da Simonetta Sambiase Δ
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(la chiamata è stata di Maria Musik. Le parole "controparata" aspettano chi crede che i versi possano mandare in fumo gli scritti e gli unti del destino)


ANTEFATTO

Al quinto grado e all'unico Stato
fu un'ascensione collettiva.
Si slacciò alla prima crepa contadina
mentre si alzavano le zappe e le zolle,
s'incurvavano gli istinti
la sopravvivenza si sottraeva
dai fianchi e nei deliri.


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 02/06/2012 20:08:00 da Maria Musik Δ
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IL FATTO

Tremava la terra
e ancora trema.
Fu la Natura
o chi la vilipese?
E' il mantello
che scuote via le pulci
o è passo di parata
e rombo cingolato?


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 02/06/2012 23:09:00 da Loredana Savelli Δ
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LA VOCE DEL SOLDATO

T’ho lasciato, Marì,
la chitarra appesa al chiodo…
Di giava sapevo il passo
e l’ho dimenticato.
Mi è parso rosso
il fumo che si è levato dal fosso.
Servivo la terra
- di ferro le braccia -
non ho imparato a fare la guerra.


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 02/06/2012 23:12:00 da L’Arbaléte Δ
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TRE BRIGANTI O TRE SOMARI?

Queste due matte stregano il 2 giugno.
Due appassionate dell’insofferenza
agli sberleffi fatti all’innocenza.
Mi unisco in non parata e abbasso il pugno.
Due streghe e uno stregone è ancora sogno?


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 02/06/2012 23:30:00 da Maura Potì Δ
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Scrisse qualcosa su un foglio
raccolto all’angolo di strada
e trattenendo il pianto
lo porse al suo vicino di parata.
Il segno di un risveglio
ruppe le fila dell’indifferenza:
e fu un soldato con l’elmetto
a ripudiare per primo
la sordità della coscienza
spogliandosi del simbolo
del falso orgoglio di patria.


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 05/06/2012 15:34:00 da Mauro Barbetti Δ
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LA FINE DELLA PARATA

E’ stata una bella giornata
il passo al sole
le stellette bene in vista
il saluto la parata
l’ammirazione delle donne
- questo credi -
e l’ombra del Colle
a dichiararti un popolo
e una repubblica.
Fondata sul lavoro (fu detto)
anche se lavoro
non ce n’è
che ripudia la guerra (fu detto)
anche se l’accetta
a debita distanza.
E’ stata una bella giornata
tace il grillo
e la coscienza
i volontari senza mostrine
a fare ciò che si deve
e tu che continui a credere
che tutto sia sempre
quello che si vede.

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