L e g g i   g l i   e - b o o k   d e   L a R e c h e r c h e . i t   s o n o   l i b r i   l i b e r i   g r a t u i t i
LaRecherche.it: pagina iniziale | Chi siamo | Registrati | Autenticati | Dona

4 mani: regole | Leggi e/o continua un testo | Inizia a scrivere un testo

Scrittura a 4 mani

Continua la scrittura del testo

invita un amico su questa pagina tramite posta elettronica
Pagina aperta 1058 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Tue Apr 23 08:07:00 UTC+0200 2024

Chi sono io [Romanzo]

Testo iniziato da Anna Belozorovitch il 10/12/2012 19:26:00

Visualizza il testo senza divisioni tra i vari contributi (adatto per la stampa)
Commenti (0)
Sono intervenuti a continuare il testo, nell'ordine, a partire dall'ultimo intervento: Laura Traverso :: Federica Zeppieri ::

 Questa parte di testo è stata pubblicata il 10/12/2012 19:26:00 da Anna Belozorovitch Δ
# 0 commenti: Leggi | Commenta »

10/07/1991

Ebbene, che cosa si dice? Sono troppo grande per "Caro Diario". Farò finta di aver cominciato mesi fa. Anzi, di aver sempre scritto: così sarà più facile, mi sentirò meno a disagio. Di fronte a chi, mi chiedo. Nessuno leggerà, almeno spero. Il quaderno non ha sentimenti, dicono. Resto io: ma io sono io, come posso sentirmi a disagio di fronte a me stesso? La mia impressione è che un quaderno funziona come uno specchio intelligente, che riflette la persona e interviene sulla sua immagine tanto da farla percepire altra rispetto a sé. Forse è il primo motivo per cui si scrive, dopotutto.
Dov'ero? Ah, si, "Caro Diario". Questo che faccio mi serve ad uno scopo preciso. Devo ricordare qualche cosa di molto importante: Chi sono io? Viene da sbadigliare, lo riconosco. Se non le avessi scritte io stesso quelle parole, avrei senz'altro sbadigliato nel leggerle. Ma non è in quel senso... come si dice? "Esistenziale". Io devo ricordarmi precisamente di chi sono.
Mi ricordo la mia infanzia? Sì. Un bambino che gioca, va sull'altalena, porta lo zaino, ecc. Immagino sia pressappoco ciò che si ricordano anche altri. Non è possibile ricordare ogni cosa! Sono io quel bambino? Ecco che la risposta manca.
Ricordo il ragazzo che va a scuola, i suoi amici che fumano sugli scalini dell'ingresso posteriore del grosso liceo giallo che sembra un ospedale, una ragazza simpatica che porta a spasso... come si chiamava? Monica, credo. Che importa. Non sono certo di chi fosse con lei.
Ricordo un elenco interminabile di film visti al cinema, libri letti, maglioni di lana indossati, donne, mezzi di trasporto utilizzati, se è per questo. Non è la solita amnesia senza appigli. Sarebbe piuttosto noioso. Un diario sarebbe stato decisamente superfluo, aggiungerei.
Oggi ho baciato mia figlia, una bella bambina, a colazione. Poi Paola è andata a lavorare e la casa si è svuotata. Nessuno mi spiega niente, nessuno mi fa domande. Resto qui e non so, non so, continuo a non sapere. Devo forse fare finta?
Ho sentito dire che la memoria è l'identità di un uomo. E' così? Mah. Non vorrei davvero credere che il brutto muso che vedo ogni giorno allo specchio esaurisca la mia persona.
Ecco la mia strategia. Ogni giorno scriverò. Scriverò quanto più posso. Del presente, del passato, non importa. Ciò che ne verrà fuori non potrà che essere me. Non potrà essermi più estraneo di quanto lo sono io.


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 20/01/2015 16:59:00 da Federica Zeppieri Δ
# 0 commenti: Leggi | Commenta »

Un tempo avevo difficoltà a scrivere: pensavo che fosse inutile, totalmente superfluo..mi affidavo al potere infallibile della memoria … così brava a immagazzinare pezzi di vita, così rassicurante a volte … ma non riuscivo mai a vedermi dall'esterno. Il filtro non era mai completamente oggettivo. E io volevo vedermi e giudicarmi come un essere fuori da me.


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 31/01/2015 22:37:00 da Laura Traverso Δ
# 0 commenti: Leggi | Commenta »

Il "Caro Diario" è ormai lontano, nel senso che occorre andare indietro di molte pagine, scritte in molti mesi, per arrivare all'inizio di questa mia avventura. Ogni giorno scrivo, è la mia autoanalisi, scrivo di getto sui fatti delle mie giornate, sempre e anche con lo sguardo rivolto al passato. Poi rileggo e sovente non mi riconosco, alla fine, però, devo accettarmi per quello che emerge dalla scrittura. Non è sempre facile, anzi, è assai complicato. Scrivo in segreto, non l'ho detto a nessuno, mia moglie mi prenderebbe per matto, uno che ad un certo punto della vita e parecchio avanti con gli anni si mette a tenere un diario, come si fa normalmente da adolescenti, riconosco che forse non è normale. Già per pazzo mi prenderebbe e allora taccio, taccio ma vado avanti. Mi piace scoprire chi sono io. Oddio ho sentito un rumore, deve essere Claudia, devo chiudere alla svelta... non deve avert sospetti". Scatto in piedi e mi avvio alla porta e dico: "Si cara, eccomi, arrivo subito da te...".

Continua la scrittura del testo

invita un amico su questa pagina tramite posta elettronica