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Sgnifesgnaf [Racconto]

Testo iniziato da Marco Banti il 26/01/2013 15:34:00

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 Questa parte di testo è stata pubblicata il 26/01/2013 15:34:00 da Marco Banti Δ
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"Ma santiddio, smetterà di piovere!"
Questo pensava rintanato, fradicio come una nutria, nell' androne di quel rudere in Via San Marziano.
Quante volte, in randagia missione, per le sue strade -qualche annetto era passato e li sentiva tutti nelle ossa-, passando davanti a quella vecchia casa si era trovato a pensare "devo farci un giretto, la dentro. Sarà interessante vedere oltre quel muro decrepito e quel portone scassato"
Ma, quando muoveva le sue stanche ossa e tutto quel pelo arruffato attorno, lo faceva per urgenze inderoganili.
Era passato da tempo il vagare per il vagare; quella spinta ineusaribile -così sembrava allora- a vedere, conoscere, sentire, la vita da qualche tempo si era ridimensionata.
"Non che non ne ho ancora voglia" diceva aggiungendo "è che un paio di esperienze di quelle che non si augurano nemmeno a quello stronzo di un Maremmano del giardino nella casa d'angolo" e ancora, citamdo il finale di un vecchio film, "ho visto cose, oltre i bastioni...che adesso un poco di calma non fa male"
Era, cominciava ad essere, un vecchietto e come tutti i candidati vecchietti non lo ammetteva volentieri.
Diciamo che: se c' era odor di femmina, odore di cosine buone da mangiare o, ancora, da difendere il "suo" spazio; sapeva ancora far paura e battersi come -le cicatrici lo testimoniano- un giovanotto.
Questa era la vera ragione per non essere mai entrato in quel cortile e infatti, adesso, si trovava rintanato li aspettando che si calmassero le acque -simboliche- e la pioggia.
La seconda sembrava non accennare nemmeno a diminuire d' intensità e questo era il motivo per il quale, oramai da qualche momento, non si sentiva più la voce della prima di ragione del suo trovarsi a sbirciare tra le assi rotte del portone, nascosto, dal buio.
Infatti da un poco, non molto, non si sentiva più Biagio urlare "se ti piglio, Sgnifesgnaf, questa volta te la faccio pagare" "Cara!!!" aggiungeva calcando la voce e non intendeva, certo, in temini economici. Come Biagio voleva fargliela pagare, soprattutto, l' intendeva quella lunga lama di coltello -l' aveva vista scintillare nella vivida luce di un lampo-.
Dieci minuti prima; stava giusto cominciando a piovere e Sgnifesgnaf pensando di rientrare alla sua tana, passava davanti alla macelleria di Biagio e lì, di colpo, tutto accadde! Lui Biagio lo conosceva; era anche un bravuomo che qualche osso, due o tre

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