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Testo iniziato da Ilenia balducci il 04/10/2013 17:57:00

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Sono intervenuti a continuare il testo, nell'ordine, a partire dall'ultimo intervento: Diotima :: Giuliana Campisi ::

 Questa parte di testo è stata pubblicata il 04/10/2013 17:57:00 da Ilenia balducci Δ
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Le 15.30. Magari altri 10 minuti. Le 15.40. Forse il quarto d’ora accademico: 15.45. Nulla. Di Pascal nemmeno l’ombra. Nora sfiorava i visi delle persone con lo sguardo, indugiava sui cappotti blu. Nulla: tanti visi e tanti cappotti blu ma di Pascal nemmeno l’ombra. Il telefono era spento e Nora aveva i piedi congelati a stare ferma vicino al bar della stazione. Entrò, ordinò il suo solito caffè macchiato e ci versò lentamente due bustine di zucchero soffermandosi ad osservare i granelli che si scioglievano e piano sparivano in quella nuvola di schiuma di latte a chiazze. Girò piano il cucchiaino se lo portò alla bocca pensando all’ultima volta con Pascal quando il trillo del telefono la fece sobbalzare.
-Nora? Nora Noraaaa!!!!!! C’e l’ho fattaaa!!!-
-Nadine- balbettò Nora- Si, Nadine complimenti so… sono davvero contenta per te- rispose Nora presa un po’ in contropiede dal momento che non era certo la sua migliore amica che si aspettava di sentire in quel momento.
-Beh, dobbiamo festeggiare era da tanto che aspettavo questo contratto lo sai e finalmente…...dobbiamo assolutamente vederci. Io direi stasera, subito!!-
Nadine era un fiume in piena quando le montava l’entusiasmo; Nadine diveniva una tromba di parole soffiate di getto senza pause.
-Bene- rispose Nora- passami a prendere stasera alle 20.-
L’una aveva qualcosa da festeggiare l’altra qualcosa da
dimenticare.


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 03/10/2014 13:39:00 da Giuliana Campisi Δ
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Già, non era sicura di avere fatto bene a prendere quell'appuntamento con Pascal.
L'ultima volta il loro incontro era stato devastante. Parole a fiumi, frasi, piccole cattiverie, recriminazioni. Si erano urlati l'uno contro l'altra le proprie frustrazioni, gli inganni, le bugie. Non era una storia che poteva andare avanti, erano troppo diversi. Ma si sa, il cuore ha ragioni che la ragione non conosce ...e tutte le volte che si erano lasciati, si erano di nuovo cercati disperatamente, quasi fossero affamati l'uno dell'altra, quasi non potessero respirare se non insieme.


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 13/11/2014 19:04:00 da Diotima Δ
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Nadine parlava, parlava, parlava...non smetteva di descriverle l'incontro di lavoro di quella mattina, non sembrava neanche accorgersi di masticare in maniera nervosa il triangolo della pizza fumante che avevano deciso di dividersi in due, in quella fredda serata autunnale. masticava e parlava... parlava e masticava...e Nora si chiedeva se un posto da segretaria d'azienda potesse veramente dare quell'euforia o se, semplicemente, Nadine era felice perchè aveva per la prima volta raggiunto un obiettivo prefissato da lei e non dal suo ragazzo. Delle due, fino a quel momento, era Nora la fortunata che aveva avuto tutto dalla vita: un aspetto più che favoloso, un'intelligenza fuori dal comune che le aveva permesso di laurearsi senza troppi problemi, un posto dirigenziale nella holding di famiglia...una vita da brava e accondiscente figlia di una casata facoltosa...una ragazza con la testa sulle spalle, insomma... nella sua vita molto 'esprit de géométrie' e poco 'divertissement'. Forse per questo Nora non era felice, di sicuro non lo era quella sera, non le era mai successo che un ragazzo disdegnasse così un suo invito, di solito era lei a dare buca, ma Pascal era diverso...sin dal loro primo incontro...

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