L e g g i   g l i   e - b o o k   d e   L a R e c h e r c h e . i t   s o n o   l i b r i   l i b e r i   g r a t u i t i
LaRecherche.it: pagina iniziale | Chi siamo | Registrati | Autenticati | Dona

4 mani: regole | Leggi e/o continua un testo | Inizia a scrivere un testo

Scrittura a 4 mani

Continua la scrittura del testo

invita un amico su questa pagina tramite posta elettronica
Pagina aperta 1190 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Tue Apr 23 07:59:00 UTC+0200 2024

AMNESIA [Racconto]

Testo iniziato da Laura Traverso il 14/06/2015 16:18:00

Visualizza il testo senza divisioni tra i vari contributi (adatto per la stampa)
Commenti (0)
Sono intervenuti a continuare il testo, nell'ordine, a partire dall'ultimo intervento: Claudia Barcellona :: Laura Traverso :: Venti Normali :: Alessandra Carnovale ::

 Questa parte di testo è stata pubblicata il 14/06/2015 16:18:00 da Laura Traverso Δ
# 0 commenti: Leggi | Commenta »



Era dolente in ogni parte del corpo. Non riusciva quasi a muoversi, provò ad aprire gli occhi ma non cambiò niente. L’oscurità era totale. Fu colta da un brivido di terrore, una sorta di scossa elettrica la attraversò tutta, da cima a fondo. Ma dove era? Cos’era successo? Quel odore poi, che strano, sembrava che nelle vicinanze ci fosse qualcosa in putrefazione, ma cosa? Si sentì soffocare, cercò inutilmente di trattenere i conati di vomito. Non ci
riuscì e dalla sua bocca uscirono di getto grosse quantità di cibo. Anche il suo stomaco si ribellava. Basta, voleva capire, ricordare…

,


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 06/07/2015 14:19:00 da Alessandra Carnovale Δ
# 0 commenti: Leggi | Commenta »

Eppure, per quanto si sforzasse, non ci riusciva.
Che giorno era? Dov'era? Perchè era lì? Come ci era finita?
L'ultimo ricordo era di lei sulla spiaggia, stesa al sole, il suo ragazzo accanto a lei...Già, Robert...dove si trovava adesso? Perché non era con lei? Si troverà anche lui da qualche parte in quel posto irriconoscibile? Provò a chiamarlo, ma lo sforzo aumentò soltanto la sua nausea e dovette dare di stomaco di nuovo.
"OK, ricominciamo, pensò tra sé e sé, ero al mare, poi che è successo?"
"Mi sembra di ricordare che qualcuno ci ha chiamati al cellulare e ci ha invitati ad un aperitivo. Allora ci siamo messi in macchina e...niente, i miei ricordi finiscono qui".
Lo sforzo, unito ai cattivi odori circostanti e allo stress le provocò un forte attacco di emicrania. Decise allora di provare a restare immobile, occhi chiusi, senza pensare a niente, nel tentativo di farlo passare.


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 13/07/2015 14:49:00 da Venti Normali Δ
# 0 commenti: Leggi | Commenta »

Certamente ero qualcuno, una persona spero molto desiderata, amata....!? Mentre adesso sono in amnesia la fame della fantasia! Che importa la vita ci riserva sorprese! Anche questa e' una sorpresa! Prima di tutto devo guarire, quindi ricapitolando ricordare per rivivere la mia vita che mi piaccia o no! Adesso mi sento trasformata, confusa, abbandonata, indifesa, non capita, tardiva del mondo finora conquistato dalla forza della mia memoria! Passera'! Come posso aiutarmi dal non ricordare! Devo incominciare a chiedere, parlare di qualsiasi dettaglio, svuotare la mente dalle paure, dal pessimismo, perche' tra dire e fare c'e' "non dimenticare" qualche bugia e' il veleno della stessa amnesia.....


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 29/07/2015 15:10:00 da Laura Traverso Δ
# 0 commenti: Leggi | Commenta »



Ecco in lontananza un latrato di un cane. In quel gemito sento tanta sofferenza che è poi la mia sofferenza: non si può essere nessuno. Mi attacco disperatamente all'ultimo ricordo, quando ero con Robert in quella spiaggia dorata prima di essere inghiottita nel buio della mente. Ho paura, tanta paura, devo trovare assolutamente qualcuno che mi aiuti ad uscire da questo baratro spaventoso, qualcuno con cui parlare. Intanto l'abbaiare del cane si fa sempre più vicino, lo sento distintamente adesso, e a quel triste lamento si aggiunge una voce forte e imperiosa. Le sue parole mi rincuorano un poco ma mi fanno anche molta paura. Sono vicini ormai, sento dei passi e quella voce, dal tono seccato, che si rivoge al cane: "Yachi, che cosa hai stamattina? Dove mi vuoi portare? Smettila di lamentarti. Adesso andiamo a vedere, chissà cosa diavolo senti, stupido di un cane, mi hai fatto fare un sacco di strada inutilmente, e fa già caldo, molto caldo". Un lama di luce tagliò l'oscurità attraverso quella porta sospinta e adesso socchiusa. Tremante lei aspettava ciò che da lì a poco sarebbe accaduto...


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 31/01/2017 15:21:00 da Claudia Barcellona Δ
# 0 commenti: Leggi | Commenta »

Ed ecco che accadde.
Quella che prima era solo una sagoma si avvicinò e le si parò davanti, scrutandola.
Ebbe un sussulto.
Era una giovane donna dai lunghi capelli castani scompigliati, col corpo ricoperto di tatuaggi, sembrava un ammasso sconclusionato di colori e scritte criptate, specie numeri, numeri dappertutto, sui lobi delle orecchie, a inanellare le dita, risalire le gambe.
E gli occhi fissi dentro i suoi, in cerca dell'anima.
Sentì il sangue affrettarsi e di colpo gelarsi.
La riconobbe.
Riconobbe la sagoma e la donna che la riempiva: Era lei.

Continua la scrittura del testo

invita un amico su questa pagina tramite posta elettronica