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null [Racconto]

Testo iniziato da Sanaa Moussamih il 18/02/2015 17:08:00

Sono intervenuti a continuare il testo, nell'ordine, a partire dall'ultimo intervento: Rosario Francese :: Jessica Natanauan ::

Camminava a passo veloce, i piedi battevano sul duro suolo trascinando la polvere. Teneva il capo chino, le spalle basse come se un fardello immenso gravasse su di esse. La pelle scura contrastava con il bianco sporco dei suoi capelli.

Strinse nei pugni chiusi un biglietto di sconfitte e veloce continuava il sentiero, diretto al piccolo vicolo dove, momentaneamente, in un angolo scuro e riparato dai cartoni, lui e sua sorella alloggiavano: sul freddo asfalto d'una città che li aveva dimenticati.
Obbha non riuscì che a pensare a quanto abbia dovuto combattere qualche momento prima per un pò di pane.
S'intrufolò svelto, dal retro, nelle cucine di un ristorante francese, che stava ad almeno tre isolati distante dalla "casa di cartone". Per un ragazzo undicenne, magro ed agile non fu un problema l'intrusione. Anche solo una briciola sarebbe stato più che sufficiente, almeno per sfamare la sorellina. Ma, lo chef lo sorprese mentre con uno sguardo selettivo studiava i piatti appena portati dalla sala, per vedere se vi fossero degli avanzi particolari; allora il capo sala, chiamato dal maestro della cucina, iniziò ad imprecare al ragazzo e lo fece chiudere nello sgabuzzino polveroso e chiuso, stringendo con violenza il braccio esile e scuro.
Ne uscì vivo solo grazie ad un cameriere di buon cuore, dopo due ore.
Sfuggito dal ristorante a mani vuote, andò in parrocchia. Dove ogni domenica fuori la porta della sacra sede, andava ad elemosinare e a parlare con il reverendo: l'unico padre che possedeva, che lo aiutava a sopravvivere di tanto in tanto.
Bussò tre volte sul portone di legno massiccio.

Nessuno rispose.
Riprovò facendo più frastuono possibile ma fu tutto inutile.