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Raccolta di articoli di Giuseppe Bisegna
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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- Alimentazione

Parigi, censurata la pipa di Jacques Tati

Riporto di seguito un articolo trovato su "Fumare la pipa" , un forum on line di appassionati di "fumo lento". Con questo non si vuole incitare alcuno a fumare o a giustificare comportamenti e scelte ma che spesso si ricorra a certi eccessi di zelo sembra francamente assurdo. Ci sono numerosissimi casi in cui "un vizio" ha contribuito a creare l'immagine di un personaggio, uno scrittore, un attore, un regista, un intellettuale ecc. attuare una "pulizia" cosi zelante su ciò che si crede possa disturbare il buon costume è ridicolo, perchè in fondo, non se ne vede cosi tanto in giro di buon costume.
E personalmente credo che un vizio faccia meno male di tante ansie e paure e appuntamenti e ritardi e frenesie che la società per bene di oggi impone.

Di seguito l'articolo riportato su : www.fumarelapipa.it

«Assurdo, ridicolo, Jacques Tati senza la sua pipa, è come Chaplin senza cappello». È unanime il coro di proteste contro la decisione di Metrobus, la pubblicitaria della metropolitana parigina, di censurare il manifesto di una mostra alla Cinematheque dedicata al mitico regista-attore, perchè la pipa di Monsieur Hulot a spasso sul suo Solex «è contraria alla legge anti tabacco».

Metrobus voleva cancellare completamente l'oggetto dello scandalo, ma ad iniziativa così ridicola la Cinematheque ha risposto con uno stratagemma che sottolinea il ridicolo: sui manifesti consegnati a Metrobus ed esposti nelle stazioni della metropolitana la pipa è sostituita da una girandola colorata. E perchè non mettere in testa a Monsieur Hulot un casco integrale, e sostituire il Solex inquinante con un veicolo verde? La stampa ha fatto a gara per inventare commenti ironici. Il cineasta Costantin Costa Gavras, presidente della Cinematheque, trova assurdo questo «eccesso di zelo» e sottolinea che Tati non accende mai la famosa pipa, in nessuno dei suoi film.

Claude Evin, ex ministro della sanità e padre della legge anti tabacco di 18 anni fa, teme addirittura che la polemica scatenata dalla censura - censura che alcuni paragonano al buon tempo della manipolazione di immagini nell'ex Urss - nuoccia alla lotta contro il fumo e sottolinea che Monsieur Hulot, il personaggio creato e interpretato da Jacques Tati, e la sua pipa fanno parte del patrimonio culturale della Francia. Ma Tati-Hulot non èla prima vittima della legge Evin: nel 1996 da un francobollo raffigurante Andrè Malraux scomparve la sigaretta tra le labbra, e nel 2005 toccò ad un altro accanito fumatore, Jean Paul Sartre: la sigaretta sparì dalla foto di un catalogo di una mostra a lui dedicata alla Biblioteca nazionale.

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- Letteratura

Salvatore Toma, il maledetto del Salento

Qualche giorno fa ricorreva l’anniversario della morte di Salvatore Toma, poeta salentino scomparso il 17 marzo 1987.
E’ strano, ma non cosi tanto, che una figura della statura del Toma non venga ricordata e sia sconosciuta ai più. Dico di non meravigliarmi tanto, poiché è questo il destino a cui sono condannati gli scrittori, soprattutto i poeti, che non hanno “qualcuno” alle spalle, che non si piegano al gusto della massa o alle logiche commerciali delle case editrici le quali ormai pensano solo a fare soldi più che a fare cultura.
E Salvatore è stato un poeta di questa pasta. Nato a Maglie l’ 11 maggio 1951 da una famiglia di fiorai, abbandonò presto gli studi liceali ma, nonostante ciò, continuò un assiduo studio dei poeti che egli amava.
I temi che ricorrono nella sua opera sono quelli della morte, del sogno, del suicidio, dell’amore, mai visti con rassegnazione o con decadimento ma sempre con energia e una sprezzante insolenza, capace di trattare con le giuste parole argomenti che spesso spaventano l’ostentata sicurezza dell’uomo.
La carriera editoriale del Toma vide sei pubblicazioni con case editrici minori, alcune finite al macero, accanto a numerosi rifiuti da parte di realtà editoriali importanti, che forse non in questo caso ma in molti altri si fanno vive sempre post-mortem, quando al lezzo del cadavere si sostituisce l’odore del guadagno. Infatti soltanto nel 1999, ad opera della filologa Maria Corti, fu pubblicato per la Collana Bianca di Einaudi il “Canzoniere della Morte”, soddisfazione postuma per il Toma che sicuramente, come recita una sua poesia, si sentirà “bene anche da morto e puro e semplice e ribelle”.


Ai seguenti link maggiori informazioni su Salvatore Toma:

http://salentopoesia.blogspot.com/2009/03/salvatore-toma.html

http://vertigine.wordpress.com/2007/06/03/salvatore-toma-ancora-un-anno/

http://lellovoce.altervista.org/spip.php?article212