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Nicola Lo Bianco
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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ILGRANDE AMORE PERDUTO, poesie, ediz Arianna

Dalla prefazione di Antonino Cangemi, -Simplex sigillum veri-:

 

“IL GRANDE AMORE PERDUTO” è un libro originalissimo. E’ insieme una raccolta di poesie e un trattato di estetica poetica, tramite brevi enunciazioni che non pretendono di essere delle massime, sia nella forma sia perché spoglie di imperatività categoriche. In un foglio la poesia, accanto le esplicitazioni sugli intendimenti poetici dell’autore. E tra le enunciazioni – come le abbiamo definite -, quella che assume maggiore risalto pone l’accento sulla semplicità della poesia: “Perché la poesia antica, greca e latina, ha un linguaggio semplice, alieno da arzigogoli, immediatamente comprensibile, pur nella complessità e nell’altissimo valore poetico?”. 
 

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Una drammaturgia della divina Commedia

NICOLA  LO BIANCO FA DIVENTARE DRAMMATURGIA LA  “COMOEDIA” DI DANTE

La cooperativa Aquarius di Piazza Armerina ha messo in scena lunedì scorso al teatro Crystal con la regia di Claudio Folco Russo “Cantica del Lupo et Altre Stelle”, un testo che si ispira ad alcuni episodi della Divina Commedia  scritto da Nicola Lo Bianco nell’84, ma riproposto in una stesura più articolata e di più intenso impatto emotivo.

La rappresentazione ha proposto a una platea di studenti del liceo classico Meli di Palermo un omaggio al valore universale dell’opera di Dante rimarcandone l’attualità.

“Abbiamo il sospetto, dice Nicola Lo Bianco, che Dante, il nostro più grande poeta, sia conosciuto più di nome che di fatto.
Uno spettacolo sulla Divina Commedia, che significativamente intitoliamo CANTICA DEL LUPO ET ALTRE STELLE, a parte ogni altra considerazione, nasce dal desiderio di far conoscere( o anche di stimolare alla lettura)l’opera poetica più alta della nostra letteratura.
Lo spettacolo, difatti, intende rivolgersi ad un pubblico composito, a colti e incolti, a giovani e meno giovani, a studenti e lavoratori, per mostrare che l’opera di Dante parla alla nostra vita e che non a caso egli fu di tempo in tempo autore “popolare”.

“La Divina Commedia – sottolinea l’autore– è quanto di più  drammaturgico si possa immaginare perché  tocca tutti i risvolti dell’animo umano. Dante è  il sommo poeta dell’Anima: focalizza sensazioni e modi di essere che sono comuni agli uomini di tutte le epoche”.

Anche il regista Claudio Folco Russo pone l’accento sull’attualità di Dante. “Ho scelto – afferma – di scandire dialoghi e monologhi con musiche o sottofondi di grande modernità che sottolineano l’intensità e la drammaticità degli episodi descritti. Del resto il teatro è per definizione un mix di spettacolo, musica, danza e parola”.

Il cast di interpreti  è di eccellente levatura. La voce narrante di Beppe Pambieri, uno dei nostri più grandi attori di cinema e di teatro, che non si limita alla lettura del testo, ma lo interpreta finemente facendone emergere sfumature poetiche e variegati stati d’animo. La tonalità calda di Emanuele Puglia ci restituisce un Dante umano, perfettamente inserito nel contesto della sua epoca, capace di slanci ideali e di sdegni appassionati. Santo Santonocito è  un Virgilio  dialettico, razionale, che trova i toni giusti della Guida sapiente e accorta.

Con la sua bravura Chiaraluce Fiorito dimostra sicura maturità artistica  nel disegnare una Beatrice che si innalza nei cieli della spiritualità, ma  anche  una Francesca piena di pathos e di introspezione; infine supera se stessa nella preghiera finale alla Madonna.

I due bravissimi giovani, Alessio Chiello e Giulia Piana, danzatori di sicuro avvenire, rappresentano con grande efficacia un gruppo di “anime” e arricchiscono coreograficamente l’azione scenica.

La linearità, l’essenzialità della messinscena è un altro aspetto della  qualità dello spettacolo, e l’impatto emotivo è stato sottolineato dai ripetuti applausi e dai consensi dimostrati dal pubblico presente.

Questo spettacolo è un’ ulteriore conferma, ove ce ne fosse bisogno, che la poesia è coinvolgente; il limite, semmai, non è nella poesia, ma nei modi, nei tempi, nei luoghi, della rappresentazione.

Un plauso, infine, vogliamo dedicare agli studenti intervenuti, che hanno seguito con composta e raccolta partecipazione, segno inconfondibile di sensibilità a proposte culturali che fanno eco ai loro studi.

                                                                                                                                                      Pippo La Barba

 

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Omaggio al poeta e pittore Crescenzio Cane

.venerdì 14 febbraio ore 17 ai Cantieri Culturali della Zisa, Istituto Gramsci Siciliano, via Paolo Gili, 4-Palermo

Se senti due pietre muoversi

            è il cuore di Palermo

            che respira aria di rabbia.

            Se ti parlo di rivoluzione

            oggi negli occhi si scontrano

            tutti i problemi del mondo e

            il cuore di Palermo va a pezzi.

 

            (da IL CUORE DI PALERMO, Coll. r, 1980)

 

 Crescenzio Cane

Era nato a Palermo il 25 settembre 1930.

Resta che la poesia, la pittura, gli scritti in prosa di Crescenzio Cane sono un frammento vivo della storia di questa città e della Sicilia, e, attraverso di essa ed esemplarmente, del Sud nostro e altrui: dovunque c’è un Sud nel mondo questa storia gli appartiene.

A partire dal dopoguerra la vicenda umana e poetica di questo nostro scrittore e pittore s’intrinseca con i grandi eventi che mutano la fisionomia del paese: la fame e la miseria, l’emigrazione, le grandi lotte popolari degli anni ’60 e ’70, la “mutazione antropologica”, l’indecenza degli anni ’80, la depravazione economica politica ed intellettuale degli ultimi venti anni.

I titoli delle sue principali pubblicazioni possono dare un’idea del percorso letterario, radicato in una precisa realtà e coerente alle scelte esistenziali dell’uomo: dal racconto-saggio “La sicilitudine” (’59) (termine coniato dal Nostro e non da Sciascia come erroneamente si crede e si scrive) a “La radice del Sud” (’60), dai “Papiri” (’65) a “Edicola concreta” (’68); e poi “La freccia contro il carrarmato” (’71), “La bomba proletaria” (’74), “Il cuore di Palermo” (’80), “Lettera alla Libertà” (’85), “La memoria collettiva” (’87), i racconti de “La strada di casa”, le poesie de “I miei ultimi settantanni” …

Nicola Lo Bianco

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I tempi del poeta in piazza

COMUNICATO EVENTO

 

Domenica 27 ottobre 2013

alle ore 18

 

Chiesa di San Bartolomeo

Via Salemi Oddo

Termini Imerese bassa

 

 

presentazione/spettacolo

 

I TEMPI DEL POETA IN PIAZZA

edizioni La Zisa

                   di

        Nicola Lo Bianco

 

Introduzione di Carmen Cera

 

Reciteranno:

Mimmo Minà

 Patrizia Graziano, Giuseppe Lalicata,

 Nicola Lo Bianco.

Alla chitarra Mattia Cangelosi

 

Domenica 27 Ottobre 2013 ore 18

ingresso libero

 

 

 

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...e siamo qua, dott.Falcone

La Licata Giuseppe, regista

Passaggio dei  Poeti,11 - 90144 Palermo

Tel 3478585353

Mail:giusleggero@libero.it

 

 

 

...e siamo qua dott.Falcone

Giovedì 29 marzo, alle ore 10,00, nell’aula magna dell’ITCS “Francesco Ferrara” di Palermo – Via Sgarlata, 11, nell’ambito del progetto d’Istituto “Comenius 2012”,  che vede il coinvolgimento di studenti e insegnanti provenienti dalla Spagna, dalla Turchia, dalla Romania, dalla Lituania verrà rappresentato da un gruppo di alunni “…..e siamo qua, dott. Falcone”. Lo spettacolo – nella forma  di 1° Studio - muove  da una rilettura scenica – a cura di Giuseppe La Licata- di alcune pagine del poemetto di Nicola Lo Bianco “Lamento ragionato sulla tomba di Falcone”, versi  che con singolare visionarietà ci immergono in forma quasi di preghiera nel solitario monologare  di un uomo/fantasma che ogni giorno si reca sulla tomba di Giovanni Falcone per porgergli di volta in volta una nuova richiesta, una nuova istanza o un nuovo dubbio: ad es.,  “riaprire il processo  davanti ai lumini dei morti per il figlio assassinato…; o l’assurda speranza di  “ritrovarsi insieme nonni a guardare i nipotini che giocano a palla”; e sempre interrogare senza tregua sulla fragile democrazia di questi anni :”…dopo tant’anni se tira la somma/di come s’imbrogia la vita risulta colpevole il morto.

In scena: Islam Abdul, Gianluca Burgio, Emanuela Castellana, Rosalia D’Agostino, Giorgia Giacalone, Flaminia Sangiorgi, Samuele Trinca, le immagini fotografiche in video  sono di Giacomo D’Aguanno. Un ringraziamento particolare alla Dirigente Scolastica Prof.ssa Eliana Romano, alla coordinatrice del progetto, Prof.ssa Daniela Gangi e ai professori tutor del “Comenius 2012” dell’ITCS del “Ferrara” ed ancora alle prof.sse Maria Garbo e Rosalia Torre, per la traduzione in francese e alla Prof.ssa Daniela Gangi per la versione in inglese di alcune pagine del testo.

 

 

 

 


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Made in Sicily

La mostra MADE IN SICILY all’ Albergo dei Poveri, a Palermo, curata da Nicolò D’Alessandro, è qualcosa di più di una consueta mostra.

 

BELLEZZA E RIFLESSIONE

Non ho gli strumenti per un’analisi critica dell’arte figurativa, ma certo non è difficile capire quando si è di fronte a un evento che ci propone bellezza e riflessione.

Intanto, ben s’intende, non è impresa facile mettere assieme 176 artisti, mettere assieme cioè temperamenti singolari ed inevitabili esigenze individuali.

Ci si trova di fronte a qualcosa forse di irripetibile: vedere riuniti nello stesso tempo e nello stesso spazio, ed è quello che più conta, tanti artisti, pittori e scultori, provenienti da tutte e nove le province della Sicilia, da Enna a Ragusa, da Caltanissetta a Trapani, ecc .

Un’occasione, un momento d’incontro e di seppur tacito confronto, tanto raro in queste nostre contrade artistiche, dove l’insulare solitudine è coltivata come un geloso privilegio.

Una forza questa, ma anche un limite all’espandersi e al riconoscimento del talento artistico nato in terra di Sicilia.

Questa mostra, credo anche nelle intenzioni di Nicolò D’Alessandro, è un modo di fare uscire la Sicilia dal suo isolamento, di immetterla in un circuito che superi i confini regionali, se non provinciali.

Si ha sottocchio un panorama dello stato dell’ arte figurativa in Sicilia, dove non c’è una tendenza riconoscibile, ciascun artista si offre con il suo stile, più o meno interessante, più o meno bello, ma non è mai uno sguardo inerte: è come una boccata d'aria fresca, di riconquista del senso e dell'aspetto estetico, uno sguardo arioso ed emozionale, un'altra Sicilia, di fronte e in contrasto con il sospetto di una terra in decadenza che tanto ci deprime.

Una specie di terapia della speranza,  almeno per chi scrive.

Per dire che questa mostra è, come sempre dovrebbe essere, non solo un assegnato circuito estetico, ma un’apertura, un accrescimento culturale, un modo per interrogarsi su chi siamo, su che cosa è la bellezza.

Se, ad es., per noi siciliani vale la pena volerla e perseguirla la bellezza, non solo nell’arte, ma attorno a noi: lo scarto tra il ristoro di quell’arte e la “bruttezza” che ci colpisce appena fuori, è prepotente.E viene voglia di tornare indietro, restare dentro, ripercorrere con maggiore volontà contemplativa la bella schiera delle opere in mostra.

E capita anche di parlare con il maestro D’Alessandro, e con Aurelia,

la compagna, più propriamente l’alter ego di Nicolò, i quali vi diranno che in tutto questo ci devi credere: gli sforzi, i sacrifici, le fatiche, perché vengano alla luce, tra l’altro, talenti misconosciuti o la “revisione del concetto ambiguo di contemporaneo”.

Una mostra da vedere per chi vuole riflettere e  guardare la Sicilia da un versante meno asfittico.

All' Albergo dei Poveri, corso Calatafimi, 217, Palermo: una degna cornice, una struttura anch'essa degna di  essere visitata.

Fino al 23 dicembre.

 

NICOLA LO BIANCO

 

 

 

 

 

 


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Lamento ragionato sulla tomba di Falcone

Ora
giovedì 5 maggio · 17.30 - 20.00

Luogo
Sala conferenze - P.zza S. Antonio
Termini Imerese, Italy

Creato da

Maggiori informazioni
Incontro con l'autore Nicola Lo Bianco



Presenteranno
Prof. Fausto Clemente
Dott.ssa Bernardetta Cimò

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incontro con l’autore

Sabato 05 Febbraio
ore 18.30
presso la Piccola Libreria Indipendente
Utopia
Presentazione del libro
“LAMENTO RAGIONATO
SULLA TOMBA DI FALCONE”
e conversazione con l’autore
NICOLA LO BIANCO
V.le Sicilia n. 69 Caltanissetta Info: 0934/555098 email: libriutopici@gmail.com