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Paolo Ottaviani
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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PARLANO E VOLANO di Mari Vallisoo

LIETOCOLLE
libriccini da collezione

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Mari Vallisoo

Parlano e volano

Poesie scelte

(1980-2011)

Traduzione dall’estone di Mailis Põld

A cura di Paolo Ottaviani

 

 

dall’introduzione di Paolo Ottaviani

 

La poesia di Mari Vallisoo si offre al lettore con il soffio discreto di una parola dotata di volatile leggerezza, in tono spesso dimesso, talvolta persino timoroso. Il titolo scelto - Parlano e volano - bene sintetizza lo spirito di questo poetare. Verso dopo verso, man mano che ci si concentra nella lettura, si avverte come un fluido misterioso che si insinua nelle vene poi ci si accorge di essere stati quasi rapiti, di vivere ormai in un enigmatico altrove.

Alcune poesie

 

Mio amico

 

Cantavo, amico mio, un canto,

spezzato dal mio cuore.

Così per cinquecento anni finché

non ho capito - il mio amico è sordo.

 

Poi dipingevo

animali e uccelli

e il miracolo delle vite umane.

Così mille anni sono passati,

ho capito - il mio amico è orbo.

 

Poi sono andata da lui. Ah amico,

tu, il più invalido degli invalidi!

Dell’amore non parlava.

No. Era muto.

 

In un luogo sacro

 

Una volta, amore mio, volevo

anche portarti in un luogo sacro.

Avevamo tutto. Pure il pane fresco

con marena sotto sale.

 

Avevamo molte carte. Compresi

alcuni biglietti della lotteria con la vincita.

Avevamo alcuni capienti barattoli

di marmellata di more.

 

Avevi le scarpe con i lacci tirati forte,

il bottone-sotto-il-mento invece aperto.

Ad averlo saputo che il ponte sull’Emajõgi

proprio oggi è stato riaperto,

 

il secondo ponte è rotto e il terzo,

si sa, ancora non regge.

Ad averlo saputo che il traghettatore

non ci avrebbe dato la barca

se non per un quarto di felicità.

(Poi lo richiederemo!)

Ad averlo saputo che nel luogo sacro

non saremmo mai arrivati.

 

Ad averlo saputo, ad averlo intuito,

saremmo andati senza problemi -

senza pensare a cosa mai quei muri

avrebbero continuato a mormorare di noi.

 


*

il felice giogo delle trecce - presentazione

Associazione Culturale "Famiglia Perugina"


venerdì 26 novembre 2010 - Ore 17,30
Sala ex Chiesa San Martino al Verzaro

Via del Verzaro, 19 - Perugia


incontro con il poeta

PAOLO OTTAVIANI
Per la presentazione della raccolta

"Il felice giogo delle trecce"
(LietoColle, 2010)


Interventi di:

Prof. Norberto Cacciaglia - Direttore del Dipartimento di Culture Comparate
dell'Università per Stranieri di Perugia;

Annamaria Farabbi - poetessa;

Walter Cremonte - poeta;

saranno presenti

l'Autore e Michelangelo Camelliti - Editore LietoColle

I testi saranno letti dall'attore Claudio Carini.

Conduzione dell'incontro a cura di:

Fabio Versiglioni, Presidente della "Famiglia Perugina",

Giovanni Brozzetti, VicePresidente della "Famiglia Perugina",

Diana Battaggia, Direttore Editoriale LietoColle.






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Paolo Ottaviani è nato a Norcia, nell'estrema parte nord-orientale dell'antica Sabina. Vive in terra etrusca nell'acropoli della città di Pe­rugia. Laureato in Filosofia con una tesi su Giordano Bruno, ha succes­sivamente pubblicato negli Annali dell'Università per Stranieri saggi sul naturalismo filosofico italiano. Ha fondato e diretto la rivista Lettera dalla Biblioteca. Nel 1992 per le Edizioni del Leone di Venezia ha dato alle stampe la raccolta poetica Funambolo con prefazione di Maria Luisa Spaziani. E' presente con poesie, saggi, recensioni e articoli di interesse letterario in riviste multimediali, nei periodici Attraverso, Esperienze letterarie, Perusia, Poesia, Poeti e Poesia, Universo e su diversi quotidiani. Nel 2007 ha pubblicato Geminario, un originale poemetto bilingue ver­gato in uno straordinario neovolgare umbro-sabino che, in movimento alternato con la lingua, riecheggia il nostro volgare due-trecentesco, comprese le arcaiche, suggestive sonorità di quei componimenti poetici che segnano il passaggio dalla metrica dei ritmi bassolatini alla metrica italiana accentuativa.
Risultato vincitore nel 2009 della VII ed. del Premio Verba Agrestia, ha pubblicato Il felice giogo delle trecce (LietoColle, 2010).