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Maurizio Soldini
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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Lo spolverio delle meccaniche terrestri, Il Convivio, 2019

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Poetry sound Library

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Passeggiata poetica Como – Brunate

Passeggiata poetica Como – Brunate

La Terra Santa. Dal padre dei poveri alla santa dimenticata sulle orme di Alda Merini

19 marzo 2017

In vista del compleanno di Alda Merini, che coincide con il primo giorno di primavera, nonché con la Giornata mondiale della poesia, il Premio letterario internazionale a lei dedicato propone domenica 19 marzo una passeggiata creativa sulla mulattiera che dai pressi del centro storico di Como arriva fino al paese di Brunate, “Balcone sulle Alpi” a 714 metri di altitudine, dove nacque il padre di Alda, Nemo. I suoi nonni, il conte comasco Giovanni Merini e la contadina brunatese Maddalena Baserga, si erano conosciuti proprio grazie alla “via delle scalette”, che con i suoi 1630 gradini di pietra creò un collegamento tra il lago e il monte e che quest’anno compie 200 anni. Fu una grande storia d’amore, la loro, che spinse Giovanni a trasferirsi a Brunate, venendo per questo diseredato dalla famiglia che non approvò quella relazione interclassista. Qui fondò la Società di mutuo soccorso, ancora attiva.

"La Terra Santa. Dal padre dei poveri alla santa dimenticata sulle orme di Alda Merini", questo il titolo del cammino poetico, ideato e condotto dal presidente del Premio Merini, Pietro Berra, giornalista e poeta. Il filo conduttore è ispirato alla raccolta “La Terra Santa”, una della più intense della “poetessa dei navigli”, composta di poesie scritte durante la sua permanenza in manicomio, che scandiranno il cammino con versi incastonati negli elementi naturali. Le suggestioni evocate dalle poesie richiamano luoghi e personaggi, straordinari come San Luigi Guanella e Santa Guglielma, legati al magico percorso che in poco più di un’ora conduce dalla città alla montagna, accompagnato da narrazioni e letture poetiche a cura di Poetry and Discovery, movimento per la diffusione della bellezza attraverso la poesia, che collabora all’evento assieme al festival ParoLario, all’associazione Iubilantes, ai Comuni di Como e di Brunate e alla Protezione Civile di Brunate.

Questo il programma: ritrovo alle 14.30 al Santuario del Sacro Cuore-Opera Don Guanella, Como via Grossi 18; termine ore 18.00 in Biblioteca a Brunate. Quattro le tappe previste lungo il cammino:

  1. Santuario del Sacro Cuore. Opera Don Guanella. Como
    Visita al santuario del Sacro Cuore in cui si trovano riproduzioni di particolari della Terra Santa fatte realizzare da San Luigi Guanella dopo un viaggio a Gerusalemme. Lettura di poesie sul tema della povertà.

  2. Eremo di San Donato
    Visita in anteprima alla chiesa quattrocentesca appena restaurata e alla grotta dove si ritirò in preghiera il Beato Geremia Lambertenghi. Lettura di poesie sul tema della privazione.

  3. Chiesa di Sant'Andrea a Brunate 
    Visita alla Chiesa al cui interno è conservato l'unico dipinto al mondo, come attesta un recente saggio della professoressa dell’Università di Chicago Barbara Newman, che ritrae Santa Guglielma, i cui resti furono bruciati nel 1300 in piazza Vetra a Milano assieme ai due seguaci Maifreda da Pirovano e Andrea Saramita (con lei nel quadro, fatto realizzare da Biancamaria Visconti e affidato all'allora badessa del monastero di Brunate affinché non fosse intercettato dall’Inquisizione). Lettura di poesie sul tema della santità.

  4. Biblioteca di Brunate
    Reading finale con poesie degli autori partecipanti e di Alda Merini. 

Visita guidata al museo Don Luigi Guanella a cura di Silvia Fasana. Letture a cura dei poeti di Poetry and Discovery (Pietro Berra, Flaminia Cruciani, Tomaso Kemeny, Mirna Ortiz, Paola Pennecchi).
Ospiti speciali: Roberto Deangelis (poeta/scrittore, proprietario della chiesa dell’eremo di San Donato e amico di Alda Merini; Fabiano Alborghetti, poeta già vincitore del Premio Merini).

La partecipazione alla passeggiata è gratuita, previa iscrizione su www.premioaldamerini.org. Per informazioni telefonare alla biblioteca di Brunate (031 221345) o info@premioaldamerini.org.

Con questa iniziativa il Premio internazionale di letteratura Alda Merini si afferma sempre più come progetto culturale per la valorizzazione della figura di Alda Merini, dei suoi luoghi e delle infinite connessioni culturali e spirituali suggerite dalla sua storia umana e letteraria. Tra le novità della sesta edizione una sezione dedicata ai “Racconti neri”, in collaborazione con Noir in Festival, per ricordare il decennale de “La nera novella” (Rizzoli, 2007), originale incursione narrativa della Merini nel genere noir, e un riconoscimento speciale alla migliore poesia dedicata all’amor filiale, che sarà consegnato dalla figlia maggiore della poetessa, Emanuela Carniti, componente, assieme alle sorelle, del comitato d’onore del Premio. Il bando, che scade il 31 maggio, e tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.premioaldamerini.org.

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Revista Sintagme literare, nr. 4, 2016.

Revista "Sintagme literare", nr. 4, 2016.

POESIS: Adelina Constantin, Anca Zeciu, Angela Baciu, Mamier Angela Nache, Constantin Dehelean, Diana Adriana Matei, Do...ra de Mircea, Dumitru Velea, Emil-Iulian Sude, Enea Gela, Florin Dochia, Gabriel Gherbaluta, Ion Deaconescu, Ionel Bota, Lazăr Magu, Liviu Măţăoanu, Luminita Potirniche, Mihai Marian, Petru M. Haş, Rodian Drăgoi, Silvia Bitere
PROZĂ: Andrada Matei, Ionel Bota, Iulian Moreanu, Odette Bota (Odette Sofronescu), Radu-Ilarion Munteanu, Şerban Tomşa
ATELIER CRITIC: Adrian Dinu Rachieru, A.G.Secară Anonimul Gălăţean, Mamier Angela Nache, Constantin Ardeleanu, Constantin Stancu, Ionel Bota
ESEU: Andrei Zanca
UNIVERSALIA: Jose Sarria, Maurizio Soldini, Menachem M. Falek (מנחם מ' פאלק), Olga del Carmen Becerra Perez, Vehbi Miftari (traduceri de: George Nina Elian (Costel Drejoi), Elisabeta Boţan, Baki Ymeri)
LA CURŢILE DORULUI: Ion Căliman

Director fondator: Geo Galetaru

 

http://www.calameo.com/read/004148005c588fe386bfd

 

 

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Recenti e futuri Eventi Mitomodernisti

RECENTI E FUTURI EVENTI MITOMODERNISTI

CONTRO LA BARBARIE DEL BRUTTO

 

Il giorno 20 aprile al Teatro Filodrammatici a Milano, dalle ore 17.30 fino alle 24.00, Tomaso Kemeny e Giuseppe Conte propongono un incontro mitomodernista dal tema “Contro la pulsione di morte – Bellezza & Mito, Poetiche e Politiche del Desiderio”, in cui interverranno personalità della poesia e della cultura italiana. La finalità di questo incontro si pone sulla scia dell’evento già avvenuto un anno fa nella medesima sede, il 9 gennaio 2015, promosso da Tomaso Kemeny, a conclusione dell’azione mitomodernista “Freccia della Poesia”, in cui i relatori (Schwarz, Pontiggia, Majorino, Kemeny, Cruciani) furono invitati a un dibattito intorno a “il valore, storico, metafisico-teorico della scrittura poetica e delle arti oggi, dal punto di vista della propria poetica ed esperienza, tenendo conto del trionfo del vuoto intellettuale che caratterizza il mondo globalizzato e del genocidio delle varie forme di bellezza naturali e architettoniche in atto e per valutare il significato di azioni poetiche”.

Il 6 dicembre 2014 la “Freccia della Poesia” aveva attraversato l’Italia da Napoli a Milano, al grido “Fight for Beauty”, per finire con un maxi reading (200 partecipanti), colorato e pacifico, in Galleria Vittorio Emanuele, laddove nel 1909 un happening futurista era al contrario finito “a botte”, con la famosa “Rissa in galleria” dipinta da Umberto Boccioni. Quest’azione sancì la felice fusione  del Grand tour poetico, fondato alla fine del 2014 da tre poeti nati negli anni Settanta (il comasco Pietro Berra, la romana Flaminia Cruciani e il barese Gianpaolo Mastropasqua), e il ventennale movimento mitomodernista animato da Tomaso Kemeny che venne nominato Capitano. La fusione del movimento e del Grand tour, ispirata dalla spinta verso orizzonti di bellezza comuni da costruire e inventare, portò all’attuazione di un programma serrato di eventi, articolato in tappe sull’intera penisola e aperto al confronto poetico sul territorio e alla promozione di incontri alla Casa della Poesia di Milano, fra cui ricordiamo “Scintille mitomoderniste” il 6 febbraio 2015. La prima tappa comasca del Tour fu il 21 marzo 2015, dal titolo “poesia e psiche”, nell’ex ospedale psichiatrico San Martino, all’ombra del monte di Brunate, di cui è originaria la famiglia di Alda Merini e dove ogni anno viene celebrata la poetessa che scrivendo sopravvisse all’inferno del manicomio. Il 29 aprile, in Campidoglio, la terza epifania del Grand tour aveva voluto ricordare la fondazione di Roma con una rinascita poetica. Mentre il 6 giugno, la carovana poetica aveva attraversato un pezzo di Sardegna, da Cagliari a Serri, seguendo il percorso raccontato dallo scrittore inglese D.H. Lawrence nel suo libro “Mare e Sardegna” del 1921, nell’ambito del festival Leggendo Metropolitano.

Non si possono dimenticare gli eventi, “Nelle terre del Cigno, storie di poeti e viaggiatori, a cura di Paola Pennecchi, Angelo Tonelli e Massimo Maggiari a San Rocco nel giugno del 2015, come anche il 13 dicembre “Mito, luci e ombre mitomoderniste” organizzato da Chicca Morone. O lo storico rituale e festoso sbarco degli Argonauti nel Golfo degli Dei a Lerici, che si rinnova ogni anno, diretto da Angelo Tonelli ed esportato da Massimo Maggiari a Charleston in South Carolina. A Torriglia, dal 2010, si tiene, inoltre, un Festival “Torriglia in arte” dal sapore mitomodernista, organizzato da Francesco Macciò, che si apre simbolicamente con un Komos (corteo di poesia musica e danza) guidato da Angelo Tonelli.

L’ultima azione, “2016 Eroici Furori”, simbolica e pacifica, ha avuto la finalità di “rovesciare ‘Roma’ in ‘Amor’ per sollecitare lo spegnimento dei roghi che devastano la natura e le menti, per, invece, esaltare quella bellezza insurrezionale che apra alla gioia di vivere, di lottare, a quella giustizia profonda e cosmica che sola può rappresentare un’alternativa radicale all’Impero del Brutto”. La più recente azione, in ordine di tempo, con cui il Grand tour poetico e il Movimento mitomodernista hanno aperto la terza stagione di performance, lo scorso 13 febbraio in Campo De’ Fiori a Roma, dove Giordano Bruno fu arso vivo e dove è stato celebrato con il sacro fuoco della poesia quale eroe della libertà di pensiero. In questa occasione è stato acceso un rogo simbolico “per purificare simbolicamente il mondo degradato dalla ragione economica imposta dal Mercato”, dove è stata bruciata “l'immondizia insanguinata chiamata Denaro”.

Quest’anno Grand tour poetico e Movimento mitomodernista, come detto, sono ripartiti da Roma, come non mai al centro dell’attenzione internazionale, tra Giubileo della Misericordia, statue oscurate nei Musei Capitolini e minacce di attentati. Dal 6 all’8 marzo in occasione del Festival Internacional de Poesía "Benidorm & Costa Blanca", in Spagna, il Grand tour poetico ha presentato il mitomodernismo attraverso la lettura di un entusiasmante testo di Tomaso Kemeny, implementando l’organico del Grand tour (già composto da Ottavio Rossani, Maurizio Soldini, Adriana Gloria Marigo, Gianpiero Neri, Gabriella Sica, Isabella Vincentini, Jacopo Ricciardi, Massimo Bubola, Laura Garavaglia, Vittorino Curci e altri) con delegati di tre continenti, aprendo a un percorso europeo che punta a raggiungere Parigi il prossimo novembre, per portare la voce pacificatrice della poesia a un anno dall’attentato al Bataclan in una grande azione mitomodernista coordinata al livello europeo.

 

Il Direttivo del Grand Tour Poetico

Pietro Berra, Flaminia Cruciani, Gianpaolo Mastropasqua

 

 

DISCORSO DEL CAPITANO TOMASO KEMENY FESTIVAL INTERNACIONAL DE POESÍA BENIDORM & COSTA BLANCA

 

Mitomodernismo e Grand Tour Poetico: combattere per la bellezza.

In un'epoca, la nostra, in cui l'incertezza delle masse, derivante dalla percezione di non essere all'altezza di costruire un avvenire, in un'epoca sottratta alla speranza ma non alla paura, il singolo si concede al cinico desiderio di fruire dei doni irripetibili della vita, ripudiando ogni programma di emancipazione nella dimensione della libertà creativa.
Il mitomodernismo nutre le forze che non accettano il mondo così com'è, soggiogato all'Impero del Brutto globalizzato. Il mitomodernismo incoraggia, da una parte, la privata insurrezione contro noi stessi se cediamo al compromesso, alla massificazione, all'appiattimento all'utile immediato, e ,dall'altra, assume la “bellezza” come mito guida alla ribellione permanente ai poteri illegittimi del “brutto”, offensivi alla dignità dell'uomo.
La base teorica del mitomodernismo fu elaborata in anni quando la “bellezza” veniva ritenuta un disvalore reazionario, il mito giudicato come frutto di deliri primordiali e il “sublime” ridotto un cascame idealista. Il filosofo Stefano Zecchi, i poeti Giuseppe Conte e Tomaso Kemeny elaborarono la visione molteplice che porta alla rivolta permanente a un'epoca tendente al post-umano, dedita al culto dell'effimero in grado di oscurare le necessità di una bellezza insurrezionale nuova (dopo quella classica, rinascimentale, barocca, romantica, futurista, surrealista) in grado di dare forma al nostro tempo desimbolizzato, esiliato nei labirinti dell'insignificanza.
L'uomo, dopo avere prometeicamente soggiogato, in parte, la natura, oggi si trova servo di un'economia e di una tecnologia distruttive, che minacciano di morte la natura della nostra terra madre. In questa situazione drammatica, le forze del mitomodernismo nascono dalla necessità di una ribellione internazionale salvifica. Basta con le esibizioni intellettuali di ironia miranti a ridicolizzare ogni forma di superamento dell'utile immediato. Oltre a opere di filosofia, poesia ed estetica, il mitomodernismo vive per azioni tendenti a risvegliare dal sonno suicida le masse assopite in sogni di impossibile consumismo permanente. Basti ricordare come il primo ottobre del 1994, un commando poetico ligure, capitanato da Giuseppe Conte, un commando lombardo capitanato da Tomaso Kemeny occuparono pacificamente la Basilica di Santa Croce in Firenze per la rinascita morale ed estetica dell'Italia. Si riportano qui le parole d'ordine per il commando lombardo composte da Kemeny:
1. Affidarsi, senza riserve, alla potenza dell'immaginazione creatrice.
2. Eleggere Santa Croce a centro cosmico della rinascita della bellezza, dell'etica e dell'arte.
3. Affermare la verità della poesia e dell'arte con un gesto inconfutabile.
4. Azzerare la corrotta vecchiaia del mondo.
5. Sfidare l'arroganza delle spettacolarizzazioni plebee e televisive.
6. Aprire il cuore del tempo dissacrato a un raggio di bellezza.
7. Opporsi alla cecità delle forze che avvelenano l'aria, l'acqua, la terra, e l'anima.
8. Dire addio ai vezzi dell'apparenza per affrontare gli abissi dell'essere.
9. Ritornare al caos sublime per fare rigermogliare le figure del tempo.

Tra le tante manifestazioni-azioni si ricorda l'occupazione della collina dell'infinito di Recanati, in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. L'azione dei “mille” mitomodernisti, fra i quali si distinsero gli “sciamani” Angelo Tonelli e Massimo Maggiari e il poeta rivoluzionario transilvano Gèza Szocs (oggi Presidente del PEN maggiaro), fu consacrata alla “Unità dell'Italia nella Bellezza”.
Recentemente il movimento mitomodernista si è alleato al “Gran Tour Poetico” capitanato da Flaminia Cruciani, Gianpaolo Mastropasqua e Pietro Berra; la fusione fu concretizzata il 6 dicembre del 2014 nell'azione “La freccia della poesia”, che ha percorso in treno l'Italia portando la poesia e la musica nelle stazioni di Napoli, Roma, Firenze, Bologna e Milano dove l'azione si è conclusa nella Galleria Vittorio Emanule.
 Le forze del mitomodernismo erompono dal pensiero mitico in grado di trasfigurare e rigenerare la vita del singolo e la civiltà e nella ricerca di una bellezza nuova, dai molti volti, in opposizione al decostruzionismo nihilista dominante una civiltà soggiogata dall'Impero del Brutto.

Tomaso Kemeny

 

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Costanza Lindi intervista Maurizio Soldini

Costanza Lindi intervista Maurizio Soldini

 

Maurizio Soldini è nato nel 1959 a Roma, dove vive tutt’ora.
Insegna Bioetica presso l’Università la Sapienza di Roma. Scrittore, medico e filosofo ha pubblicato numerosi saggi ed articoli scientifici su riviste internazionali.
Ha collaborato con il Messaggero, collabora tutt’ora con il quotidiano Avvenire e con diversi blog e riviste letterarie online.
Tra le raccolte di poesie abbiamo: Frammenti di un corpo e di un'anima (Aracne, 2006), In controluce (LietoColle, 2009), Uomo. Poemetto di bioetica (LietoColle, 2010), La porta sul mondo (Giuliano Ladolfi Editore, 2011) e Solo per lei. Effemeridi baciate dal sole(LietoColle, 2013).

 

Da una formazione e una professione strettamente legata alla scienza come sei arrivato a scrivere e quando hai conosciuto e ti sei interessato alla poesia?

La poesia è stata da sempre nelle mie corde al primo posto dei miei interessi e delle mie aspirazioni. Dirò di più. La letteratura, ma in particolare la poesia, e con questa la critica, hanno fatto parte da sempre del mio essere. Già da bambino la poesia mi prendeva, la sentivo profondamente, mi entrava dentro, mi emozionava, esaltava il mio sentire interiore e il corrispettivo fisico era il cuore in gola. E quando frequentavo la scuola elementare e le scuole medie inferiori amavo imparare a memoria le poesie, che mi piaceva recitare sia in classe sia in casa, dove passavo diverso tempo a leggerle e a rileggerle a voce alta, declamandole, per la gioia (sic!) di mia madre, che spesso ne usciva fuori stonata. Così come mi piaceva cercare di interpretarne il significato, attraverso i commenti, che erano in qualche modo un fare ‘critica’ in embrione. Mi affascinava la parola e la sua musicalità. Ma mi affascinava anche il significato o quantomeno il senso che la parola sapeva trasmettermi. Ma devo essere sincero. Si deve essere portati alla poesia, ma bisogna avere anche un po’ di fortuna e incappare in insegnanti, che amino e di conseguenza ti facciano amare la poesia. E per me è stato così. La mia maestra, la maestra Alberini, e la mia professoressa di italiano, la professoressa Rella, davano molta importanza alla poesia. Ricordo perfettamente che portai all’esame di licenza media alcune poesie, imparate rigorosamente a memoria, di Umberto Saba, Giuseppe Ungaretti e Eugenio Montale. Eravamo all’inizio degli anni Settanta e posso dire, ora, che i miei insegnanti erano davvero “avanzati” come capacità di programmazione scolastica. Poi sono arrivati il Ginnasio e il Liceo Classico, frequentati all’Orazio di Roma, dove ho avuto la possibilità di avere ottimi docenti, che mi hanno dato modo di poter approfondire la mia predisposizione soprattutto alle discipline umanistiche. E lì ho incontrato negli ultimi anni di Liceo il Preside, famoso latinista e letterato, il Professor Silvio Pelosi, studioso in particolare di Dante e Manzoni, che mi introdusse allo studio dello strutturalismo e volle che approfondissi le tematiche della critica strutturalista in confronto con le altre correnti critiche allora in voga. Studio che mi appassionò tantissimo e che ancora oggi mi porto dietro. E che mi fa muovere piuttosto bene nel campo della teoria della letteratura e della critica. E non dimenticherò mai quando comunicai al Preside, col quale ero entrato in sintonia, che mi sarei iscritto alla facoltà di Medicina. Non poteva crederci e fece di tutto per dissuadermi cercando di convincermi affinché mi iscrivessi a Lettere. Ma non ci riuscì. Ricordo che dopo la maturità, quando ero già iscritto alla Facoltà di Medicina, - i corsi allora iniziavano a novembre -, i primi di ottobre, all’inizio dell’anno scolastico, andai a salutare, con un po’ di nostalgia, i miei professori e allora il Preside mi propose di fare supplenza di latino e di italiano nella mia ex sezione, dacché avevano qualche difficoltà a reperire il supplente. La qual cosa mi inorgoglì, ma nello stesso tempo mi fece entrare in crisi, perché comunque le lettere continuavano ad appassionarmi e io invece ero ormai una matricola di Medicina. Per fortuna ci furono difficoltà col provveditorato e questo mi aiutò a uscire dalla crisi e da possibili ripensamenti e cambi di facoltà. Riguardo alla scelta di immatricolarmi a medicina, ancora oggi, neppure io riesco a darmi una spiegazione. Scelta che comunque onorai, perché mi appassionai allo studio della medicina e conclusi gli studi laureandomi anzitempo, in soli cinque anni e una sessione, anziché in sei anni, a pieni voti e con la lode.

 

[continua a leggere al link appresso]

http://www.insulaeuropea.eu/leinterviste/interviste/lindi_soldini.html

 

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2016 eroici furori

2016 EROICI FURORI
 
IL GIORNO 13 FEBBRAIO A ROMA IN PIAZZA CAMPO DE’ FIORI ALLE ORE 17,00 SI SVOLGERÀ L’AZIONE POETICA MITOMODERNISTA “2016 EROICI FURORI” IN MEMORIA ALL’EROISMO DI GIORDANO BRUNO.

I POETI CHE PARTECIPERANNO ALL’AZIONE AVRANNO IN MANO UN LIBRO DEL FILOSOFO E SONO INVITATI A INDOSSARE PREFERIBILMENTE UNA TUNICA BIANCA.

L’AZIONE SI SVOLGERÀ ATTRAVERSO LA LETTURA DI TESTI SUL TEMA DELL’EROICO E DELLA FEDELTÀ AI PROPRI IDEALI IN UN’EPOCA DI TRASFORMISMO GENERALIZZATO E DI DECADENZA MORALE.

CHI DESIDERA PARTECIPARE ALL’AZIONE È PREGATO DI INVIARE UNA EMAIL A grandtourpoetico@gmail.com

NON È GRADITA LA PARTECIPAZIONE DI MAESTRI DELL’ADULAZIONE, CULTORI DELLA PIAGGERIA E VIGLIACCHI E/O VENDUTI A BAS...SO PREZZO.

Su un’idea di
Tomaso Kemeny, Paola Pennecchi, Angelo Tonelli, Pietro Berra, Flaminia Cruciani, Gianpaolo Mastropasqua.

Il Direttivo del Grand Tour Poetico
 
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2016 EROICI FURORI
Messaggio del Capitano Kemeny

Il 13 febbraio del 2016, alle ore 17, in Campo De' Fiori a Roma, il movimento mitomodernista e i suoi alleati del Grand Tour Poetico celebreranno Giordano Bruno quale eroe della libertà di pensiero.
Sono ancora accesi i roghi del settarismo dogmatico e del fanatismo istituzionalizzato, roghi su cui si fonda l'Impero del Brutto, un Impero che favorisce la sinistra certezza nel cuore e nella mente delle masse di non essere più in grado di costruire un avvenire. Esiliando la speranza dalle menti, l'Impero del Brutto le avvolge nelle tenebre portando i singoli a sottomettersi, costi quel che costi, all'utile immediato, utile che avvia la società e la stessa terra, giorno dopo giorno, alla rovina. La poesia e le arti possono sfuggire all'uso strumentale del lavoro e avversare la gran parte degli intellettuali che si sforzano di parodiare ogni proposta nella prospettiva della libertà creativa, finendo per azzerare gli effetti di ogni gesto disinteressato e costruttivo.
I mitomodernisti e i loro alleati si rifiutano di accettare il mondo così com'è ed intendono compiere, il 13 febbraio, un'azione simbolica e pacifica con la finalità di rovesciare “Roma” in “Amor” per sollecitare lo spegnimento dei roghi che devastano la natura e le menti, per, invece, esaltare quella bellezza
insurrezionale che apra alla gioia di vivere, di lottare, che apra a quella giustizia profonda e cosmica che sola può rappresentare un'alternativa radicale all'Impero del Brutto.

Tomaso Kemeny

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II Epifania del Grand Tour Poetico Mitomodernista

 

 

 

II EPIFANIA DEL GRAND TOUR POETICO MITOMODERNISTA

II EPIFANIA DEL GRAND TOUR POETICO MITOMODERNISTA

IL MITOMODERNISMO OCCUPA ROMA
CONTINUA LA BATTAGLIA CONTRO LA CORRUZIONE GENERALE DEL MONDO CHE SOSTIENE L’IMPERO DEL BRUTTO

PROGRAMMA

MESSAGGI DAL MONDO 
Giuseppe Conte, Roberto Bly (U.S.A), Endre Szkàrosi (Ungheria), A.Staude (Germania), Anna Piwkowska (Polonia), Fabrice Pascaud (Francia), Aki Salmela (Finlandia), Massimo Maggiari (U.S.A) Angelo Tonelli (Italia)

INTERVENTI 
Tomaso Kemeny

Renzo Paris

Roberto Barbolini

Gianpaolo G Mastropasqua

Flaminia Cruciani

INTERVENTI POETICI 
Géza Szőcs,Pietro Berra, Stelvio Di Spigno, Giorgio Linguaglossa, Simonetta Longo, Adriana Gloria Marigo, Cinzia Marulli, Valeria Patera, Paola Pennecchi, Carmelo Claudio Pistillo, Maurizio Soldini, Gabriella Sica, Marzia Spinelli, Isabella Vincentini

INTERVENTI MUSICALI 
Oltre il Giardino Project

 
  • 29Wednesday, 29 April, 17:30
  • ROMA - CAMPIDOGLIO "Sala del Carroccio"

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Opere Inedite, Maurizio Soldini su Poesia RAINEWS

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi leggiamo la poesia di Maurizio Soldini, medico, filosofo e poeta. Soldini mi scrive che la poesia la frequenta da anni lontani, praticamente dall’adolescenza, e pertanto, prima della medicina e della filosofia. Aveva da poco terminato il liceo quando diede vita a uno scambio epistolare con il grande poeta, Eugenio Montale. Dopo quella esperienza però Maurizio mi scrive di essere stato assorbito da altro, più che dalla poesia, e rivela: “alla poesia ho fatto ritorno  nel 2006, quando ho iniziato a rendere pubblici i miei testi.” La particolarità della poesia di Soldini è quella di mettere in comunicazione fra loro diversi linguaggi: quello scientifico, filosofico e letterario, prediligendo, in particolare, la bioetica, per Soldini “fondata sull’etica pratica aristotelica e tommasiana, ripresa e riabilitata nel Novecento da pensatori quali MacIntyre, Nussbaum, Abbà, eccetera.”  

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http://poesia.blog.rainews.it/2011/08/15/opere-inedite-maurizio-soldini/