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Raccolta di testi in prosa di Francesco Battaglia
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

L’ho appena accesa (l’ombra)

 

 

 

A Ha alzato il braccio, ora. Vedete. Si stiracchia, guardando fuori. Il muro, niente vista. Il muro. Nessuno dietro le altre imposte. Già buio, inverno, si fa così d'inverno. Vengono calate prima le persiane, scende presto la notte, pure se ancora sera. 

 

nella stanza

 

Qualcuno mi guarda.

C Ti credi sempre così figo.

B Giuro, sento di essere guardato.

 

C s'accosta alla finestra

 

Nessuno.

B Ti dico.

C Niente.

B Aspetta.

C Cosa?

 

A Loro sono in due, alla finestra, insieme, felicemente insieme. Ancora una volta. Non credevano, chi se l'aspettava, sembra quasi un film d'amore. Ma non un bel film. Un po' come una di quelle commediole che mandavano i pomeriggi estivi su canale cinque. Ancora le trasmettono?

 

B Non sto scherzando.

C Passa.

 

B le passa la sigaretta

 

L'avevo appena accesa.

C Ci hai messo sempre troppo.

B Sei impaziente.

C Ti piace la mia impazienza.

B M'allevia l'attesa.

C Lo so.

 

A Pausa.

 

C Quanto? (pausa) T'ho chiesto, quanto? M'ascolti?

B Scusami.

C Ancora con quella finestra. Non c'è nessuno, ti dico che non c'è nessuno. Fammi guardare. (urla alla finestra) C'è qualcuno che guarda? Ehi! Dico, c'è qualcuno che guarda?

B Piantala.

C No, dico. C'è qualcuno che guarda?

 

A Proprio come una scadente commedia americana trasmessa dalla mediaset. L'afferra, l'abbraccia di dietro, premendo vita contro vita, per tutta una vita. Ridono. 

 

B Poi non dicevo quello.

C Quanto?

B Ma cosa?

C Quanto m'hai attesa, quanto?

B Tanto.

C Solitamente la fai a piedi.

Come?

C Solitamente, solitamente te la fai a piedi quando non passano tram. Ricordi? Quante volte m'hai trascinata a fare scarpinate notturne soltanto perché non volevi aspettare il notturno?

B E ci passava avanti.

C E perché non hai camminato verso di me?

 

A A quante domande v'è mai riuscito di rispondere? A tutte? Nessuna? Se dite nessuna volete fare i fighi, più di quelli che risponderebbero, sì, ho sempre risposto a tutte le domande. A chi rispondete? Ai genitori, ai genitori rispondevate? Dico, quando rincasavate da scuola, dal muretto, dai primi galanti appuntamenti sempre mal vestiti. Solitamente si risponde, bene. Com'è andata a scuola? Bene.

 

C Rispondimi.

B Ecco, è che.

 

A Com'è andata con quella Sofia, quel Marco, quell'Anna, quell'Andrea? Bene. 

 

C Una lunga pausa.

B Non prendermi in giro. 

 

Com'è andata l'interrogazione di storia? Bene.

 

C Sono impaziente. 

B M'hai sempre alleviato l'attesa. 

 

Sei triste? Cos'hai? Niente.

 

C Non cambiare discorso.

B Non me la sentivo.

C Di far che?

 

A Lui alza il braccio. 

 

B Niente.

 

A Alla finestra. Quella dove guardava dentro prima. Quella dov'era l'ombra, l'ombra dell'alba, incontrata all'alba lontana. L'ombra fissa, immobile, immutabile fino a quella notte. Da quant'è che non vedevo l'ombra. E l'ombra alza il braccio, come un saluto, senza muovere. 

 

B Di camminare. (pausa) Nessuno. (pausa) Niente. 

 

A E lui è l'ombra, sta nella finestra. Lui sta nella finestra dove prima guardava. Chi era allora l'ombra?

 

B (bassa voce) C'è qualcuno che guarda? Dico, c'è qualcuno che guarda? (ride, ridendo la voce s'alza sempre più) Dico, c'è qualcuno che guarda?

 

A Com'è andata a scuola?

 

B (man mano la risata si muta in pianto) C'è qualcuno? Qualcuno che guarda? Dico, c'è qualcuno che guarda?

 

A Bene. 

 

B C'è qualcuno che guarda? Qualcuno a cui dire, ridere, ridire, niente da ridere, chiedere come stai, quanti anni hai, c'è qualcuno che guarda? (si placa d'improvviso) Cos'è quell'ombra? L'hai vista? Cioè, la vedi quell'ombra? (pausa) Ma l'ho appena accesa. 

*

Baloccarsi innocentemente mentendo ...

 

"Il più semplice atto surrealista consiste

nello scendere in strada con una pistola per mano

e sparare a caso, finché si può, sulla folla"

A. Breton

 

"E' pazzo? Poteva colpire uno dei miei figli!"
"Non si preoccupi, signora. In caso

gliene avremmo fatti degli altri"

A. Jarry

 

 

 

 

 

Baloccarsi innocentemente mentendo domenica andrò a dormire meglio

 

 

Non interessarti eccessivamente di quel ch'andrai a comporre. Cosa componi in fondo in fondo? Dove te ne vai a rovistare quel che segni qui od anch'altrove?
"Non è che numeri" - diceva, e continua a dire pure nell'eterno finenente fino a quando termineranno tutti l'occhi, diceva dunque della musica il signor Joyce. E cos'è allora questo vagolare vagheggiando sui fogli? Non altro che musicare non sapendo soffiare.

 

Soffia
          soffia
                   fievole lesto torvo
                 come più ti piace
               e comunque potrebbe andarti 
                bene?
                    Non so
                        ho un orologio senza stanghe.
                        Ho un orecchio da ascoltare.
                        Ho anche occhi scartati. 
                               Dove?

 

In un bidone sempre reso ai miei che m'abitano ed ecco perché io non m'è. Pure se per Nietzsche l'io è diventato solo una zozza bazzezoccoletta da bar liturgici. Liturgici intesi come cristianesimo. 

Di quanto potere s'è rivestita questa sillaba? Pur Dio la usò rispodendo a Mosè sul Sinai riguardo alla sua identità - "Io sono Io". Il nome di Dio - di cui bisogna abolirne definitivamente la maiuscola iniziale - dunque non è altri che Io. Dunque, signor ministro reggente dei cieli interni da noi farciti per puro horror vacui, a cosa dobbiamo quest'opprimente D?

 

La quarta delle passanti in bocca.

Per niente timida.

Sporcacciona. 

 

Io, io ti calerò definitivamente le brache così d'aprire finalmente ilarità generale tra plebaglia - quella ben vestita e pasciuta ben inteso - e sbirraglia così che questi uomini costrett'in divisa - indossata per eccessiva paura e timidezza verso l'uomo, il simile, l'estraneo - caleranno le loro ben lucidate brache e mi doneranno le loro pistole così ch'io potrò sparare in aria magari urlando indicazioni ai tanti turisti nell'enorme gola soffocata dal sole.

 

Un'eccessiva estate, signor d'Io. 

*

Maya

 

 

Non c'è un cazzo da fare - e ci permettiamo questa breve e scurrile parola soltanto per non ficcarci di mezzo il solito nulla - non si potrà mai fare a meno dell'apparenza. Della superficie. Cosa vuol dire inoltre andare in profondità? Mettiti pure questo tuo scafandro, e fatt'ingannare piacevolmente dai tanti preti ch'hanno sempre trovato un nero nell'uomo. Un nero profondo cav'oltre i polmoni succhia batteri e il cuore pompa sangue. Perché per loro c'è sempre stato un oltre della carne, e quindi da certi amplessi del pensiero - ossia quando iniziò pian pianino, piccolo pupo tra le intemperie dell'alba umana, a zampettare timorosamente ed in preda al più completo terrore - nacquero certe idee che ancora oggi c'infettano. E questo piccolo pensiero iniziò a delirare quando vi fu il primo morto. O per meglio dire: quando il pensiero terrorizzato iniziò ad architettarsi solingo per benino venne subito crivellato a morte - come un banca durante una di quelle belle rapine del Bonnot - quando gli si parò davanti il primo morto. 

Il primo morto riconosciuto, bene inteso, sicuramente ve ne saranno stati altri prima dell'invenzione della morte. 

Primo morto che solo per voi abbiamo rintracciato in caldo cantuccio buio del nulla. Ecco quindi le sue illuminanti dichiarazioni:

 

Intervistatore Mi dica dunque, com'è stato morire?

Primo morto 

 

C'è da tremare vero dinanzi a quest'illuminante dichiarazione vero? Ma ci è riusciti pure ad intervistare - sempre andando a zonzo pe' 'l nulla - alcuni antichi individui presenti in quell'epoca del pensiero neonato, che si trovarono innanzi il primo morto sì da diventare consapevoli e creatori della morte:

 

Intervistatore Cos'ha provato il vostro pensiero nell'aver davanti il primo morto?

 

Un bimbo Quanto deve aver faticato per dormir così di sasso.

 

Un vecchio Mi sembra di guardarmi nel lago.

 

Primo macellaio Lo stesso che provo verso i maiali.

 

Primo avvocato Chi è stato? Com'è avvenuto? A chi imputare questa novità?

 

Primo poeta Porco dio che macello. 

 

Primo becchino Non sarebbe il caso di seppellirlo?

 

Primo necrofilo Non è il caso di seppellirlo. 

 

Primo prete Ciò è auspicabile.

 

Primo sbirro Oh non guardate me.

 

Primo ladro Posso seppellirlo io se vi schifate a sfiorarlo.

 

Primo santo Lui è il santo.

 

Un pazzo Alzati e cammina!

 

Primo giornalista Su, chiunque abbia avuto rapporti con questo primo morto venga a porre qualsiasi dichiarazione. M'occuperò di metterla per bene per iscritto (così continua per tutto il tempo a ciarlare e porre domande)

 

Primo filosofo Se s'è deciso di dormire in sonno così profondo è perché la veglia dev'essere al quanto dura. Mirate come pare sereno pur se con la bocca ritorta. Che fortuna deve avere questo tale ad entrare per primo nella ricerca dell'oltre. Sì, certo! Un trapezista! Il morto è un trapezista ch'ha finalmente compiuto lo slancio verso quel reame che la vita ci nasconde. Sì, questo morto lo chiameremo Maya!

 

Primo anagrafe Me lo segno. 

 

Primo macellaio Maiale?

 

I presenti No! Maya! Maya! 

 

Primo teppista Bene, levate dal cazzo 'sto Maya e piantiamola.