chiudi | stampa

Raccolta di testi in prosa di Giuseppe Wochicevick
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Il ritratto

Ho raccolto i miei sogni in una nuvola e ho aspettato il vento per viaggiare con loro e tenerci compagnia

 

Ho trovato il tempo per raccoglierci e stare in silenzio, per dire a me stesso di quanto è stato bello non essere visto ridere e piangere nei miei colori, in quegli occhi che cercavo come fossero un tesoro, il mio

 

Ho fatto un disegno in bianco e nero

ho fotografato il cielo

 

 

*

Il sogno di Cesare

Quel giorno, alla riunione delle onde non mancò proprio nessuno.
Anche il sole e la luna, in silenzio, si diedero appuntamento all'orizzonte, davanti alle nuvole,
alle spalle del mare.
La luna illuminava gli scogli facendoli brillare di luce, il sole scaldava il cielo e i cuori.
Quel giorno, non c'era notte.
Il vento maestro portò la rotta e la parola al nostro respiro, donando in un soffio alle vele, il coraggio.
Eravamo tutti capitani, marinai, onde, mari e pesci.
Gettammo all'ancora il passato, ammainammo nei fondali i ricordi di naufraghi.
Issammo la vita ai nostri sorrisi, ai nostri occhi, ai colori della zattera.
Legammo all'amo dei desideri un sogno. Diventammo sogno.
Sogno è ancora più bello di essere, perché per noi bambini immaginarsi a volte, è ancora più bello di esserci.
Una speranza.
Terra.
Tornammo a camminare.
A correre.
Tornammo persone libere, non sogni.
Tornammo liberi
e felici.

A Cesare,
Giuseppe Wochicevick