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Raccolta di testi in prosa di Ivan Pozzoni
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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La storica bi-settimana (1 - 15 Settembre)

 

     Il 1 Settembre è battaglia a Cheronea. Prima uscita dei Greci dall’euro.

 

Il 1 Settembre la campana della Libertà (Liberty Bell) arriva a Filadelfia, insieme ad un carico di schiavi negri.

 

Il 1 Settembre a Messina si concretizza uno sfortunato tentativo di ribellione ai Borboni, sedato a causa di una delazione. La lettera, anonima, ha firma G.G..

 

Il 1 Settembre, durante la Guerra civile americana, è combattuta la battaglia di Chantilly. I due eserciti, unionisti e confederati, cercano di spartirsi la torta.

 

Il 1 Settembre San Pietroburgo, in Russia, cambia il suo nome in Pietrogrado. Gradi differenti condurranno, col tempo, a nomi differenti.

 

Il 1 Settembre Ahmet Zogu segnala che l’Albania è divenuta una monarchia e ne dichiara re Vittorio Emanuele III.

 

Il 1 Settembre l’IBM lancia sul mercato un originale Personal Computer (5150). Date le dimensioni, due morti e dodicimila nuovi informatici feriti.

 

 

     Il 2 Settembre c’è un enorme incendio a Londra: scoppia nella casa del panettiere di Carlo II d’Inghilterra, nei pressi del London Bridge. L’incendio divampa tre giorni distruggendo 10.000 edifici. Gli inglesi si sfamano a pane otto mesi di fila.

 

Il 2 Settembre il Regno Unito adotta il calendario Gregoriano, due secoli dopo la maggior parte dell’Europa occidentale. Si spiega il mancato ingresso dell’Inghilterra nell’UE: attualmente, lì, siamo nel 1800.

 

Il 2 Settembre si combatte la battaglia di Sedan. Le forze della Prussia sconfiggono l’esercito francese, tenendo ostaggi l’imperatore Napoleone III di Francia e 100.000 soldati. Purtroppo sono costretti a ridarli indietro.

 

Il 2 Settembre a Rock Springs, nel Wyoming, 150 minatori bianchi attaccano, senza motivo, i loro colleghi cinesi, versandone il sangue. Commenti delle autorità locali: «È giallo».

 

Il 2 Settembre il Vicepresidente americano Theodore Roosevelt annuncia «Parlate con dolcezza e tenete pronto un bastone», alla Fiera della pentolaccia del Minnesota.

 

 

     Il 3 Settembre la bandiera statunitense sventola in battaglia la prima volta a Cooch’s Bridge nel Maryland. Di lì, trecento anni di vento hanno funestato le sterminate campagne americane.

 

Il 3 Settembre, nel Nebraska, 700 soldati vendicano il massacro di Grattan, attaccando un villaggio sioux e uccidendo uomini, donne e bambini. C’era vento.

 

Il 3 Settembre Giacomo della Chiesa diventa Papa col nome di Benedetto XV. Nomen omen?

 

Il 3 Settembre avviene la Santa Messa di inizio Pontificato di Giovanni Paolo I (Albino Luciani), che, fatto mai accaduto, sceglie di non essere incoronato. I Pontefici successivi, scaramanticamente, chiedono tutti una triplice incoronazione.

 

 

     Il 4 Settembre Los Angeles viene fondata come “El Pueblo de Nuestra Senora La Reina de Los Angeles de Porciuncula”. Con l’andare del tempo, negli USA, viene meno l’interesse verso i termini «Nuestra Senora» (luteranesimo), «Reina» (repubblica) e «Pueblo» (democrazia).

 

Il 4 Settembre, a Parigi, il Direttorio, sostenuto dall’esercito, organizza il colpo di stato del 18 Fruttidoro: cadono teste come meloni.

 

Il 4 Settembre l’imperatore Napoleone III viene deposto, con affermazione della Terza Repubblica. In Italia da anni si annuncia la Terza Repubblica, e non viene mai deposto nessuno.

 

Il 4 Settembre a New York 12.000 tessili scioperano contro le condizioni di lavoro nelle fabbriche: salta la commessa italiana di 12.000 camicie nere.

 

Il 4 Settembre, in Italia, entra in vigore la Convenzione dell’Aia sulle armi chimiche: in Libia, Etiopia e Spagna l’esercito italiano sparge tacchini surgelati sulle forze nemiche.

 

Il 4 Settembre, durante la seconda Guerra mondiale, Tonga e Nepal entrano nel conflitto al fianco degli Alleati: la vittoria è assicurata.

 

Il 4 Settembre le truppe giapponesi dell’Isola di Wake si arrendono, dopo aver ricevuto notizia della resa della loro nazione. Tokio, tuttora, resiste.

 

Il 4 Settembre la Quarta conferenza mondiale sulle donne si apre a Pechino con oltre 4.750 delegati maschi originari della bellezza di circa n.1 nazione. Quale?

 

 

     Il 5 Settembre Gian Galeazzo Visconti è investito del ruolo di Duca da Venceslao. Nasce il Ducato di Milano che esisterà fino all’abdicazione di Bossi.

 

Il 5 Settembre Pietro I di Russia impone una tassa sulle barbe. L’entourage di Renzi studia a fondo il fenomeno, cercando il modo di estenderla a baffi e basette.

 

Il 5 Settembre Cavallo Pazzo, capo dei Sioux, viene ucciso a baionettate da un soldato americano. Il cadavere di cavallo Pazzo è tempestivamente spedito al mattatoio.

 

Il 5 Settembre, nello stesso giorno dell’inizio del “terrore” di Parigi del 1793, in Unione Sovietica si firma un curioso decreto di distensione verso i kulaki. Stalin, infatti, riuscirà a farne distendere milioni, col motto «i contadini alla terra».

 

Il 5 Settembre la sonda Voyager 1 viene lanciata, dopo un breve ritardo. La NASA assicura: «Non è in arrivo Voyager 2».

 

 

     Il 6 Settembre Winston Churchill, col Manifesto di Harvard, spiega la strategia di Gran Bretagna e Stati Uniti ai fini della dominazione del mondo mediante il medium linguistico. Sillabare bene il vocabolo «car-ro ar-ma-to».

 

Il 6 Settembre le autorità militari Alleate restituiscono il controllo dei beni della Germania Nazista alla Germania: campi di sterminio e V2?

 

Il 6 Settembre l’India attacca il Pakistan e annuncia che il suo esercito conquisterà Lahore entro un’ora. Lahore, ancora adesso, si trova in Pakistan.

 

Il 6 Settembre l’Unione Sovietica ammette l’abbattimento del volo Korean Air Volo KAL 007, dichiarando che i militari non si avvidero si trattasse di un volo civile. Effettivamente, tra un Boeing 747 e un Rockwell XFV-12 le differenze, in Russia, sono considerate minime.

 

 

     Il 7 Settembre Bonifacio VIII subisce lo “schiaffo di Anagni”: che strano, io, a Milano, con uno schiaffo, male facio; ad Anagni, boni facio.

 

Il 7 Settembre il Brasile dichiara l’indipendenza dal Portogallo. A breve, con la trojka in azione a Bruxelles, verrà il turno del Portogallo di dichiarare l’indipendenza dal Brasile.

 

Il 7 Settembre Giuseppe Garibaldi entra a Napoli con l’esercito dei mille: Napoli millenaria.

 

Il 7 Settembre finisce ufficialmente in Cina la ribellione dei Boxer: da allora abbiamo assistito a milioni di cinesi ridotti in mutande.

 

Il 7 Settembre Nikita Khruščёv diventa capo del Comitato Centrale dei Soviet: nasce la critica letteraria.

 

Il 7 Settembre la Chrysler Corporation chiede al governo degli Stati Uniti 1 miliardo di dollari per evitare la bancarotta: l’Inter cerca di acquistarla, ci riesce la Fiat.

 

Il 7 Settembre (Desmond) Tutu diventa leader della Chiesa Anglicana in Sudafrica: tripudio di danze classiche nelle strade di Johannesburg.

 

Il 7 Settembre Abdul Ahad Mohmand, il primo afgano nello spazio, rientra a terra a bordo della navetta sovietica Soyuz TM-5, dopo nove giorni passati sulla stazione spaziale Mir. Non appena tocca terra, i sovietici lo fucilano.

 

 

     L’8 Settembre, nella battaglia di Kulikovo, il Gran Principe di Mosca Dimitrii Ivanovich sconfigge un’armata di Tartari, fermando, con anticipatrice e moderna virtù d’igiene orale, l’avanzata del tartaro.

 

L’8 Settembre le forze francesi ubriacano le truppe austriache a Bassano del Grappa.

 

L’8 Settembre Badoglio dichiara all’Italia l’armistizio di Cassibile: Brindisi diviene capitale del Regno d’Italia. Mezz’Italia brinda.

 

L’8 Settembre il Presidente statunitense Gerald Ford perdona l’ex-Presidente Richard Nixon su tutti i crimini commessi mentre era in carica. Ford, tuttavia, ammette almeno di non essere ancora in grado di camminare sull’acqua (Watergate).

 

 

     Il 9 Settembre John Herschel scatta un’originale fotografia su lastra di vetro. La caduta non conduce a gravi traumi.

 

Il 9 Settembre un idrovolante giapponese sgancia una bomba incendiaria sull’Oregon; l’Oregon, a breve distanza di tempo, sgancerà due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.

 

Il 9 Settembre l’Unione Sovietica libera la Bulgaria: i bulgari ancora non lo sanno.

 

Il 9 Settembre l’OLP riconosce il diritto di Israele all’esistenza in sicurezza. L’Iran non si dichiara d’accordo.

 

 

     Il 10 Settembre Simón Bolívar viene nominato Presidente del Perù; contemporaneamente Ramòn Perèz viene nominato Presidente della Bolivia.

 

Il 10 Settembre ad Agde si tiene l’omonimo concilio diretto di Cesario d’Arles; attualmente, a Cap d’Agde, si concretizzano allegri concili di diversa specie.

 

Il 10 Settembre avviene la ratifica del Reichskonkordat, tra Germania nazista e Santa Sede. I vescovi tedeschi dovranno indossare simpatici baffetti neri.

 

Il 10 Settembre Gibilterra vota al fine di rimanere dipendenza britannica. I referendum in Calabria, Basilicata e Puglia sono annullati dal Parlamento italiano.

 

Il 10 Settembre assiste all’accensione del Large Hadron Collider al CERN di Ginevra. Inizio dei lavori di scavo di un tunnel da Ginevra ad Algeri.

 

 

     L’11 Settembre scoppia la “rivoluzione” del Canton Ticino, fomentata dai radicali “settembrini”. La Lega Nord esulta.

 

L’11 Settembre si chiude, dopo tre giorni, la battaglia di Teutoburgo. La Merkel chiede licenziamenti facili in tutto l’Impero romano.

 

L’11 Settembre Henry Hudson approda sull’isola di Manhattan. Crollo immediato di Wall Street e crisi mondiale.

 

L’11 Settembre Giovanni Sobieski libera Vienna dall’assedio turco. La vendetta dell’«idraulico polacco»?

 

L’11 Settembre Luisa Sanfelice è giustiziata a Palermo da re Ferdinando I, in merito ai fatti della Repubblica Partenopea. Sotto i Borbone si stava meglio.

 

 

     Il 12 Settembre Gabriele d’Annunzio, a capo di 2.500 legionari, al motto di «O Fiume o morte» occupa la città di Fiume. D’Annunzio morì, comodamente, con 19 anni di ritardo.

 

Il 12 Settembre John Kennedy annuncia: «Gli USA spediranno un uomo sulla Luna»; Stalin riuscì a far meglio, spedendo milioni di russi in Siberia.

 

Il 12 Settembre viene firmato il trattato sullo stato finale della Germania tra la RFT e la DDR: con esso iniziò il processo di riunificazione tedesca e di disintegrazione europea.

 

Il 12 Settembre Mae Carol Jemison diventa la prima donna afro-americana ad andare nello spazio. Scoperto cotone su Saturno.

 

 

     Il 13 Settembre Belisario sconfigge i Vandali nella battaglia di Ad Decimum: Schäuble chiede il dimezzamento dei rating di Costantinopoli.

 

Il 13 Settembre il Parlamento italiano approva la legge Rognoni/La Torre sul reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, con 3 voti favorevoli e 1 contrario. Per conflitto d’interesse il resto del Parlamento si astiene.

 

Il 13 Settembre viene arrestato il venerabile Licio Gelli, Gran Maestro della loggia massonica P2: è condannato ai lavori socialmente utili in una caserma della Folgore.

 

Il 13 Settembre si concretizza l’accordo Israele/Palestina, in cui ai palestinesi viene concesso un autogoverno limitato sui campi di concentramento della Striscia di Gaza.

 

Il 13 Settembre la sonda Ulisse valica le estremità sud del Sole. La NASA dichiara: «Mai mettere il Carro davanti ai buoi».

 

 

     Il 14 Settembre l’esercito russo incendia Mosca in modo da impedire che Napoleone la catturi. Gli eserciti italiani, in ogni situazione, tendono alla resa.

 

Il 14 Settembre brevettato il nastro della macchina da scrivere con un documento battuto su una macchina da scrivere senza nastro.

 

Il 14 Settembre il movimento nazista ottiene il 18% dei voti e 107 seggi nel Reichstag. I sondaggisti Mediaset: «Fenomeno transitorio, dovuto a diffuso malcontento».

 

Il 14 Settembre la sonda sovietica Luna 2 si schianta sulla Luna. I sovietici dichiarano: «dicevamo che non saremmo stati secondi a nessuno».

 

Il 14 Settembre viene fondata l’OPEC. Gli arabi iniziano ad inviare all’Occidente milioni di barili certificati.

 

Il 14 Settembre la Svezia, con un referendum, rigetta l’adozione dell’euro; l’Estonia, con un referendum, approva l’ingresso nell’Unione Europea. L’Estonia dichiara guerra alla Svezia.

 

 

     Il 15 Settembre Firenze è capitale d’Italia, dopo Torino. Se non ci fosse stata Sedan, avremmo avuto, in serie, come capitali, Siena, Perugia, Viterbo, Bracciano, Monterotondo e Ciampino.

 

Il 15 Settembre la canzone Torna a Surriento viene composta e dedicata al Presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli, in visita alla cittadina. Zanardelli ripaga Sorrento e l’Italia componendo e dedicandoci un famigerato Codice Penale.

 

Il 15 Settembre le Nazioni Unite, in nome del rispetto delle autonomie nazionali, concedono l’Eritrea all’Etiopia, la Groenlandia al Camerun e Livorno all’Unione Sovietica.

 

Il 15 Settembre Nikita Khruščёv, dopo Peppone vestito da sacerdote, diventa il secondo leader sovietico a visitare l’America.

 

Il 15 Settembre Umberto Bossi proclama, a Venezia, l’indipendenza della Padania.  

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La storica bi-settimana (16 – 31 Agosto)

 

     Il 16 Agosto il Presidente statunitense James Buchanan inaugura il nuovo cavo telegrafico transatlantico, scambiando un messaggio con la Regina Vittoria del Regno Unito. A differenza del Presidente Mattarella, entrambi conoscono almeno due/tre vocaboli in inglese.

 

Il 16 Agosto a Corleto Perticara inizia l’insurrezione lucana. La delusione della sconfitta lancia sul mercato l’Amaro Lucano.

 

Il 16 Agosto George Carmack scopre l’oro nel Klondike. Gli USA registrano una diffusione anomala del franchising Compro Oro, in assenza di crisi economiche.

 

Il 16 Agosto il cadavere di Giacomo Matteotti viene ritrovato in un bosco a Riano. Mussolini si dichiara “uccel di bosco”.

 

Il 16 Agosto il Generale Nguyen Khanh emana la nuova Costituzione del Vietnam del Sud, redatta con il sostegno di tecnici statunitensi. Come da Costituzione, dichiara immediatamente guerra a Cambogia, Laos, Bangladesh e Filippine.

 

Il 16 Agosto la Reale Aeronautica del Marocco, a causa di un increscioso errore, apre il fuoco sull’aereo di re Hassan II, di ritorno a Rabat. Questi errori, in Italia, sfortunatamente non succedono mai.

 

 

     Il 17 Agosto inaugurazione della Ferrovia Milano/Monza. Il nuovo Freccia rossa ci impiega diciotto ore da capolinea a capolinea.

 

Il 17 Agosto, nel Minnesota, inizia la sollevazione dei Sioux Lakota. Toro Seduto, snervato dall’immobilità, desidera sgranchirsi le zampe?

 

Il 17 Agosto a Charleston (Sud Carolina), le batterie dell’artiglieria unionista martellano Fort Sumter, tenuta dai Confederati. Il martellamento non cesserà fino al 31 dicembre: è la maggiore jam session di tamburi della storia americana.

 

Il 17 Agosto viene fondata la Società Thule. Hitler è stato solo un abile falsario.

 

Il 17 Agosto scompare un’isoletta danese, chiamata Burro, situata nello stretto Grande Belt. La causa è da identificarsi nello sversamento di olio fritto da un cargo cinese.

 

 Il 17 Agosto l’Indonesia si dichiara indipendente dai Paesi Bassi e si sposta a Nord di 400 km.

 

Il 17 Agosto viene lanciata Venera 7. Anticiperà ogni altra sonda spaziale nel trasmettere malattie sessuali a un altro corpo celeste.

 

Il 17 Agosto la nave sovietica Arktica raggiunge il Polo Nord navigando in superficie. Le altre navi sovietiche raggiunsero il Polo Nord navigando sott’acqua.

 

Il 17 Agosto il Presidente statunitense Bill Clinton ammette in una testimonianza registrata lo scandalo Monica Lewinsky. Comunque, siamo dell’opinione che abbia fatto meno danni una troia di una troika (Bruxelles).

 

     Il 18 Agosto è fondata la città di Riga, in Colombia.

 

Il 18 Agosto Nicholas Catinat, Generale del Re Sole, annienta, a Staffarda, l’esercito savoiardo, con una tazza di latte.

 

Il 18 Agosto Potenza insorge contro i Borbone e dichiara l’Unità d’Italia, creando un cortocircuito nell’intero Mezzogiorno. I fattori di Potenza…

 

Il 18 Agosto l’astronomo francese Pierre Jules César Janssen scopre l’elio. Non riuscì mai ad atterrare.

 

Il 18 Agosto Chris Watson si dimette da Primo Ministro australiano ed è sostituito da Sherlock Holmes.

 

Il 18 Agosto ritrovata in una zona centrale della Cina una mummia di 200.000 anni. Proteste vibranti dell’Egitto sulle violazioni cinesi alle norme sul copyright.

 

Il 18 Agosto a Lucerna brucia il Kapellbruecke, antico ponte coperto, costruito interamente in legno. Costruire un artefatto di legno a Lucerna è sempre stato un azzardo.

 

Il 18 Agosto la casa farmaceutica tedesca Bayer ammette che una cinquantina di individui sono morti a causa degli effetti collaterali del farmaco anticolesterolo Lipobay. La Bayer dichiara: « […] Gli individui sono morti tutti sanissimi […]».

 

 

     Il 19 Agosto avviena la posa della prima pietra dello Spedale degli Innocenti a Firenze. Dichiarazione anonima: « […] Qui sine peccato (innocente) est vestrum, primus lapidem mittat […]».

 

Il 19 Agosto Enea Silvio Piccolomini viene eletto Papa con il nome di Pio II. Pio I si chiamava Piccolomo; Pio III Piccolominicchio.

 

Il 19 Agosto Papa Benedetto XIV stampa l’Enciclica Cum semper oblatas, sulla applicazione delle Messe domenicali al popolo, sulla applicazione della Messa conventuale quotidiana ai benefattori, sulla applicazione della Messa ogni tre ore ai grandissimi amati da Dio.

 

Il 19 Agosto la USS Constitution sconfigge la fregata britannica Guerrière, al largo della Nuova Scozia. Quando una cannonata britannica rimbalza, senza causare danni, sullo scafo della Constitution, l’intero equipaggio dichiara: «T’abbiamo fregata!».

 

Il 19 Agosto l’Afghanistan ottiene l’indipendenza dal Regno Unito. Poi ottiene l’indipendenza dall’URSS. Poi ottiene l’indipendenza dai Talebani. Poi ottiene l’indipendenza dagli USA. Poi ottiene l’indipendenza dall’ISIS. Poi…

 

Il 19 Agosto la creazione della carica di Führer viene approvata con l’89,9% dei voti dall’elettorato tedesco. I sondaggisti Mediaset: «[…] Sarà un Governo di transizione […]»

 

Il 19 Agosto la resistenza francese libera Parigi dagli occupanti francesi (Pétain).

 

Il 19 Agosto l’Unione Sovietica lancia la Sputnik 5, con a bordo i cani Belka e Strelka, 40 topi e 2 ratti. La navetta rientrerà sulla Terra e ogni animale verrà recuperato salvo, tranne i cani mangiati dai due ratti.

 

Il 19 Agosto, a Belgrado, decine di migliaia di serbi chiedono le dimissioni da Presidente della Repubblica di Slobodan Milošević. Propongono l’incoronazione a zar.

 

 

          Il 20 Agosto la battaglia di Platea chiude l’invasione della Grecia. I bancomat tornano a fornire fino ad un talento attico in monete (circa 26 kg d’argento).

  

Il 20 Agosto truppe americane costringono, con estrema cortesia, una confederazione di indiani Shawnee, Mingo, Delaware, Wyandot, Miami, Ottawa, Chippewa e Potawatomi ad una fuga disorganizzata.

 

Il 20 Agosto Garibaldi sbarca in Calabria. L’Africa torna, finalmente, in mano italiana.

 

Il 20 Agosto il rivoluzionario russo in esilio Leon Trotsky si ferisce mortalmente a Città del Messico, col sostegno morale di un sicario.

 

Il 20 Agosto 200.000 soldati e 5.000 carri armati del Patto di Varsavia invadono la Cecoslovacchia. Per la Primavera di Praga s’avvicina l’autunno.

 

Il 20 Agosto, dopo quasi cinquant’anni di occupazione, l’Estonia trova finalmente il coraggio di dichiarare al mondo intero l’aggressione dei Goti nel I secolo, l’aggressione dell’Ordine Teutonico nel Medioevo, l’aggressione svedese nel XVI secolo, l’aggressione dell’Unione Sovietica nel 1939 e ritorna all’indipendenza.

 

Il 20 Agosto la Corte Suprema del Canada sancisce che il Quebec non è in grado di secedere dal Canada senza l’autorizzazione del Governo Federale canadese. La Corte costituzionale italiana scancisce che Sicilia, Basilicata e Calabria sono in grado di secedere dall’Italia in ogni momento, con abbondanti sovvenzioni del Governo (di federali) italiano.

 

Il 20 Agosto l’Esercito statunitense lancia un attacco con missili Cruise, in rappresaglia contro i due attentati alle ambasciate americane in Kenya e Tanzania. Sono distrutti, in ordine cronologico: un campo nudisti in Afghanistan, una casa farmaceutica francese in Sudan, un chiosco di banane a Beirut, un chiringuito a Gibilterra, una colonia balneare di frati Carmelitani Scalzi a Cupra Marittima. Nessuna vittima di Al Qaeda; duecento vittime collaterali. I Carmelitani costretti a lasciare le ciabatte in spiaggia.

 

 

     Il 21 Agosto nacque l’uomo che, disgraziatamente, mi rese figlio, e che rese sua moglie mia madre.

 

Il 21 Agosto, con la battaglia di Piazza Duomo, la città di Reggio Calabria viene conquistata da Garibaldi. Gli immigrati calabresi a Milano costretti alla ritirata.

 

Il 21 Agosto Vincenzo Peruggia ruba la Gioconda dal museo del Louvre. Sconosciuta la nazionalità del trafugatore.

 

Il 21 Agosto le Hawaii vengono ammesse come 50º stato degli Stati Uniti d’America. C’è un refuso: sostituire «ammesse» con «annesse».

 

Il 21 Agosto la Lettonia dichiara l’indipendenza dall’Unione Sovietica. I sovietici costretti a dormire a terra.

 

Il 21 Agosto la NATO decide di inviare una forza militare in Macedonia. Sono inviati i caschi ribes.

 

 

     Il 22 Agosto Papa Benedetto XIV stampa l’Enciclica In suprema Universalis, relativa al digiuno quaresimale. Ricevute le bozze dell’Enciclica, le mangia.

 

Il 22 Agosto il Nuovo Messico è annesso dagli Stati Uniti. Per il Vecchio, c’è ancora tempo.

 

Il 22 Agosto avviene la ratifica della convenzione di Ginevra sul miglioramento della sorte dei feriti in battaglia. Dalla morte sul campo alla morte in attesa dell’arrivo di una Croce Rossa.

 

Il 22 Agosto Theodore Roosevelt, come  Presidente degli Stati Uniti, inizia a viaggiare istituzionalmente in automobile. Smetterà Kennedy.

 

Il 22 Agosto le truppe tedesche raggiungono Leningrado, trasformando la città in Stalingrado.

 

Il 22 Agosto viene emesso il koala australiano, esempio di moneta in platino. La difficoltà estrema sta nell’infilare l’animale nello stampo.

 

Il 22 Agosto viene scoperto l’anello di Nettuno. Le nozze celebrate su Giove.

 

 

     Il 23 Agosto il Giappone dichiara guerra alla Germania e bombarda Qingdao, in Cina; la Germania dichiara guerra al Giappone e bombarda Varsavia, in Polonia.

 

Il 23 Agosto Germania ed Unione Sovietica firmano un’alleanza, il Patto di non-aggressione Molotov-Ribbentrop, sotto il segno della bottiglia  (Molotov e Schonberg & Ribbentrop).

 

Il 23 Agosto la Lega Araba diventa operativa. Alì ben Bossi dichiara «Gerusalemme, ladrona, la Lega non perdona» e decreta la terronitudine di ogni ebreo.

 

Il 23 Agosto il ballerino sovietico Alexander Godunov chiede asilo in USA. Ha cinque anni.

 

Il 23 Agosto l’Armenia dichiara la sua indipendenza dall’Unione Sovietica. Festeggiamenti in Turchia.

 

Il 23 Agosto Germania Ovest e Germania Est annunciano loro unificazione e bombardamenti sulla Grecia.

 

 

     Il 24 Agosto i Visigoti di Alarico I entrano, dalla Porta Salaria, e danno inizio al sacco di Roma. Il soggiorno dei Visigoti a Roma si rivelerà un sacco salato.

 

Il 24 Agosto Papa Innocenzo III dichiara nulla la Magna Carta. Gli inglesi se ne fregano.

 

Il 24 Agosto William Penn riceve lo stato del Delaware, sommandolo alla sua colonia di Pennsylvania. Il tentativo di chiamarlo Pennaware abortisce immediatamente.

 

Il 24 Agosto Adolf Hitler, con un atto di estrema sensibilità, ordina la sospensione del Programma T4 (uccisione dei disabili tedeschi). Gli servono maggiori agenti tossici da usare contro ebrei e rom.

 

Il 24 Agosto, nella battaglia delle Isole Salomone orientali, la nave giapponese Ryuho affonda, divisa in due da sommergibili alleati.

 

Il 24 Agosto l’Ucraina dichiara l’indipendenza dall’Unione Sovietica. Non dalla Russia.

 

Il 24 Agosto l’Unione Astronomica Internazionale declassa Plutone a satellite nano. Protestano, indignatissimi, Brontolo, Cucciolo, Dotto, Eolo, Gongolo, Mammolo, Pisolo e Brunetta.

 

 

     Il 25 Agosto è battaglia di Alcantara. La Spagna sconfigge il Portogallo ai rigori.

 

Il 25 Agosto Galileo Galilei esibisce il suo telescopio al Senato di Venezia, dove, con massima tolleranza scientifica, tentano, immediatamente, di affogarlo.

 

Il 25 Agosto l’astronomo Charles Messier scopre la Galassia del Triangolo (detta M33-Vulvix).

 

Il 25 Agosto Washington è bruciata e la Casa Bianca distrutta dai britannici. Si teme un nuovo Brexit.

 

Il 25 Agosto il Belgio si rivolta contro i Paesi Bassi. «Saremo noi, adesso, a guardare loro dall’alto in basso», dichiara il nuovo re del Belgio.

 

Il 25 Agosto M. Beachroft, D.W. Freshfield, I.D. Walker, F. Devouassoud, uno sulle spalle dell’altro, scalano la Cima Presanella, montagna maggiore del Trentino.

 

Il 25 Agosto viene combattuta la battaglia del Col Basson. Gli italiani, nella loro battaglia di esordio della Grande Guerra, col solito coraggio estremo subiscono subito 1.000 vittime.

 

Il 25 Agosto, a Torino, scoppia una rivolta spontanea contro perdurare della Grande Guerra e fame. Per i sessantottini, con Bmw, la colpa è del fascismo.

 

Il 25 Agosto l’Ungheria decide di continuare a combattere a fianco della Germania; la Romania entra in guerra; la Bulgaria si trasferisce in Azerbaigian.

 

Il 25 Agosto lo Zimbabwe entra nelle Nazioni Unite. Robert Mugabe, divorato Canaan Banana, commenta: «Bianchi di merda, siete tutti razzisti!».

 

 

     Il 26 Agosto erutta il Vesuvio distruggendo Pompei ed Ercolano. Galli vestiti di verde festeggiano a Mediolanum.

 

Il 26 Agosto nella battaglia di Marchfeld, l’esercito di Rodolfo I manda letteralmente in frantumi le truppe boeme di Ottocaro II.

 

Il 26 Agosto la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino viene approvata dall’Assemblea Costituente a Versailles. Ghigliottinata l’intera opposizione.

 

Il 26 Agosto l’Amistad, carica di rum de La Avana, viene catturata al largo di Long Island, avendo rifiutato di sottoporsi all’etilometro.

 

Il 26 Agosto insurrezionalisti armeni assaltano la sede centrale della Banca Ottomana di Istanbul. Crollano le borse di tutto il mondo e la troika bombarda Atene.

 

Il 26 Agosto il XIX emendamento della Costituzione Statunitense concede alle donne il diritto di voto: rassettare casa o preparare la cena?

 

Il 26 Agosto Roosevelt invia un messaggio ad Hitler al fine di intavolare trattative dirette con la Polonia e giungere ad un accordo su Danzica. Hitler, accondiscendente, invade Austria, Cecoslovacchia e Polonia.

 

Il 26 Agosto la commissione d’inchiesta istituita, diffonde il suo rapporto finale sul disastro dello Space Shuttle Columbia. Gli Stati Uniti invadono la Colombia.

 

 

     Il 27 Agosto Nicia e Demostene decidono di lasciare l’assedio di Siracusa. I siracusani intonano felici: «Kiss me, kiss me, Nicia».

 

Il 27 Agosto Giovanna d’Inghilterra inizia il viaggio alla volta di Palermo al fine di sposare re Guglielmo II di Sicilia. Con la Brexit, la regina è internata sei mesi a Lampedusa come extra-comunitaria.

 

Il 27 Agosto il petrolio viene scoperto a Titusville (Pennsylvania). Gli Stati Uniti depositano il brevetto e dichiarano suoi tutti i pozzi petroliferi del mondo.

 

Il 27 Agosto scoppia la guerra anglo-zanzibariana, che, con un Raid britannico, dura 45 minuti. Prima di soggiornarvi, areata Zanzibar.

 

Il 27 Agosto i britannici sconfiggono i commando boeri a Bergendal, succhiando loro tutto il liquore e ingoiandone le ciliegie.

 

Il 27 Agosto viene firmato da sei nazioni l’accordo di Kellogg-Briand, che mette fuori legge la guerra: Vanuatu, Tuvalu, Samoa, Figi, Kiribati e Italia.

 

Il 27 Agosto si assiste al primo volo di un aereo a reazione. Al decollo: bestemmie, sputi, e molta rabbia.

 

 

     Il 28 Agosto Flavio Oreste costringe l’imperatore romano d’occidente Giulio Nepote a fuggire da Ravenna e nomina Romolo Augusto. Stranissimo caso di nepotismo.

 

Il 28 Agosto Teodorico, re degli Ostrogoti, sconfigge Odoacre nella battaglia dell’Isonzo. Odoacre non riesce a resistere a Caporetto. Il Piave mormora: «Barbarus traicit».

 

Il 28 Agosto a Magonza circa 6.000 ebrei vengono uccisi con l’accusa di aver causato un’epidemia. Per la Germania è un vizio?

 

Il 28 Agosto i turchi bombardano Belgrado. Milošević dichiarato criminale di guerra davanti al Tribunale Penale Internazionale di Istanbul.

 

Il 28 Agosto Henry Hudson scopre la baia di Delaware; Henry Delaware scopre la Baia di Hudson.

 

Il 28 Agosto inizia la maggiore tempesta solare mai stata registrata da strumento umano. La seconda dovrebbe essere ogg……..

 

Il 28 Agosto Cetshwayo, ultimo re Zulu, viene catturato dai britannici. Extra-comunitari a confronto.

 

Il 28 Agosto viene scattata la prima foto conosciuta di un tornado. Esce molto mossa.

 

Il 28 Agosto il missionario Armand Doll viene imprigionato in Mozambico dagli estremisti marxisti. Nei mesi seguenti riuscirà a far arrivare lettere all’esterno, infilandole in tubetti di dentifricio. Liberato senza denti.

 

Il 28 Agosto bomba dell’IRA esplode a Bruxelles. Ce l’hanno tutti con la troika.

 

Il 28 Agosto l’Iraq dichiara il Kuwait sua diciannovesima provincia. Gli U.s.a. dichiarano, immediatamente, l’Iraq loro cinquantunesimo stato.

 

     Il 29 Agosto firma della tregua di Parabiago, che scongiura un conflitto civile tra Bossi e Lega-Nord Lissone.

 

Il 29 Agosto l’esercito della Lega Santa, entrato in Toscana a reinsediare i Medici, saccheggia Prato. Pranzo al sacco.

 

Il 29 Agosto Michael Faraday scopre l’induzione elettromagnetica. Lo scienziato è tuttora esposto in una gabbia, al British Museum.

 

Il 29 Agosto nella giornata dell’Aspromonte l’Esercito Regio ferma la marcia su Roma di Garibaldi. Di lì in avanti ogni marcia su Roma sarà autorizzata.

 

Il 29 Agosto Ishi, l’ultimo nativo americano ad aver vissuto senza conoscere la cultura occidentale, viene scoperto in California. Viveva in un caravan accessoriato, a Long Beach. Gli altri milioni di americani che vivono senza conoscere la cultura occidentale non sono ancora stati scoperti.

 

Il 29 Agosto l’Unione Sovietica testa una bomba atomica nel Kazakistan. Fungo a forma di fallo.

 

     Il 30 Agosto K’inich K’an Joy Chitam, re della città maya di Palenque, scompare. I terroristi arabi occupanti la Spagna negano ogni coinvolgimento.

 

Il 30 Agosto i due esploratori austriaci Julius von Payer e Karl Weyprecht scoprono la Terra di Francesco Giuseppe nel Mar Artico. Esploratori artici aprono un circolo (polare) artico a Vienna.

 

Il 30 Agosto mobilitazione totale in Polonia, dove vengono richiamate alle armi 23 classi. Alcuni bambini piangono, altri scappano, altri ancora fanno i capricci.

 

Il 30 Agosto entra in funzione la Linea rossa tra i capi di Stati Uniti ed Unione Sovietica. Scendendo a San Babila Kennedy e Chruščёv mantennero un fitto dialogo nel Mc Donald’s in Galleria a Milano.

 

Il 30 Agosto il Tatarstan dichiara l’indipendenza dalla RSFSR, con Xjcwetzexxxxx*.

 

Il 30 Agosto in un referendum Timor Est vota l’indipendenza. Timor Ovest, terrorizzata, rinuncia.

 

     Il 31 Agosto un terremoto uccide in Charleston, South Carolina. La terra balla.

 

Il 31 Agosto il secondo giornale radio viene trasmesso da Detroit (Michigan). Prima, rilevata la spedizione di una radio avvolta in carta da giornale da Afragola a Napoli.

 

Il 31 Agosto truppe tedesche, travestite con divise della Polonia, attaccano la stazione radiofonica di Gleiwitz. La Polonia invade il mondo.

 

Il 31 Agosto l’IRA, con una bomba, dichiara la «completa cessazione di tutte le operazioni militari».

 

Il 31 Agosto la Corea del Nord lancia il satellite Kwangmyongsong, in Corea del Sud.

*

La storica bi-settimana (1 Agosto – 15 Agosto)

 

     Il 1 Agosto Cristoforo Colombo scopre il Venezuela, nei migliori bar di Caracas.

 

Il 1 Agosto Papa Benedetto XIV scrive l’Enciclica Quod provinciale, sull’uso dei nomi islamici. Proteste vibranti dal Mullah Omar e dall’Isis.

 

Il 1 Agosto si registra la scoperta ufficiale dell’ossigeno ad opera di Joseph Priestley. Prima di allora, si respirava a idrogeno.

 

Il 1 Agosto la schiavitù viene abolita nell’Impero Britannico. Restano cambiali, pignoramenti e ipoteche, seguite dalla fondazione di Equibritannia.

 

Il 1 Agosto Grant mette Sheridan al comando dell’Armata dello Shenandoah, con lo scopo di ubriacare Early.

 

Il 1 Agosto Lacerba divulga il Manifesto dell’Architettura futurista. La rivista è stampata al contrario ed emette rumori sinistri.

 

Il 1 Agosto Papa Benedetto XV scrive una Lettera ai Capi dei Popoli Belligeranti della Prima Guerra mondiale. Le ostilità continuano serenamente, e con maggior energia.

 

Il 1 Agosto a Genova viene varato il transatlantico Rex, unica nave italiana a vincere il Nastro Azzurro: in realtà, i camalli buttano in acqua un cane con una lattina di birra in bocca.

 

Il 1 Agosto la motosilurante PT-109, comandata dal tenente John F. Kennedy, affonda. La famigerata fortuna dei Kennedy.

 

Il 1 Agosto il Dahomey, colonia francese, dichiara l’indipendenza auto-nominandosi Benin. Già il Mali esisteva.

 

Il 1 Agosto il concerto statunitense a favore del Bangladesh, organizzato a New York da George Harrison, vede l’esibizione di Bob Dylan, Eric Clapton, Ringo Starr e Leon Russell; il concerto bengali a favore degli USA, organizzato da ignoti a Dacca, vede l’esibizione di due fachiri, tre tigri e cinque monsoni.

 

Il 1 Agosto Yitzhak Shamir accetta una formula di dialogo in Vicino Oriente: CN.

 

Il 1 Agosto entra in vigore, nell’Unione Europea, il divieto di sponsorizzare il tabacco in radio, televisione, carta stampata e Internet. Restano esclusi dal divieto banche, derivati e obbligazioni, alcolici, deputati e senatori.

 

 

     Il 2 Agosto è battaglia di Canne: Annibale distrugge l’esercito romano di Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone. Poi dicono che l’hashish non nuoce gravemente alla salute…

 

Il 2 Agosto l’imperatore romano d’Occidente Maggior(i)ano è arrestato a Tortona da Ricimero. Beh, in casi eccezionali meglio l’hashish della maggior(i)ana.

 

Il 2 Agosto Guglielmo II d’Inghilterra muore, in un incidente di caccia, a causa di una freccia. Non dimenticare mai di tenere le adeguate distanze di sicurezza.

 

Il 2 Agosto l’esercito russo è sconfitto, ubriaco, nella battaglia del fiume Pyana. Il 2 Agosto, tra hashish e alcolici non riusciamo a reperire un esercito sobrio.

 

Il 2 Agosto Benedetto XIV stampa l’Enciclica Quam grave, sulle sanzioni canoniche contro i falsi sacerdoti. Non appena uscito dai suoi uffici, è arrestato e condotto a Castel Gandolfo.

 

Il 2 Agosto in Italia entra in vigore il regio decreto atto a eliminare l’obbligo delle catene ai detenuti. Incidenti e tamponamenti in tutte le carceri del Regno.

 

Il 2 Agosto Adolf Hitler diventa führer della Germania. I sondaggisti Mediaset: «Governo debole, destinato a non trovare soluzione di continuità». Trovò soluzioni finali.

 

Il 2 Agosto viene brevettato il velcro. Dante esulta («[…] Molti son li animali a cui s’ammoglia,/ e più saranno ancora, infin che ‘l velcro/ verrà, che la farà morir con doglia […]»).

 

Il 2 Agosto in Italia, alle ore 10.25, scoppia una bomba alla stazione di Bologna. Sono condannati, in serie cronologica, fascisti, neo-fascisti, comunisti, Brigate rosse, P2, Servizi segreti deviati, mafia, massoni e Suore Orsoline.

 

Il 2 Agosto l’Iraq invade il Kuwait. Se il Kuwait avesse invaso l’Iraq, non avremmo assistito alla Guerra del Golfo.

 

 

     Il 3 Agosto Cristoforo Colombo salpa da Palos. Non lo accuseranno mai d’esser salpato da Palos in Frascas.

 

Il 3 Agosto inaugurazione del Teatro alla Scala, con contestazione animalista.

 

Il 3 Agosto inizia la seconda Guerra Maori. Dopo la millesima ripetizione della Haka, britannici e neozelandesi si arrendono.

 

Il 3 Agosto Johann Friedrich Wilhelm Adolf Von Baeyer sintetizza l’indaco, strizzandolo dall’arcobaleno.

 

Il 3 Agosto Sir Roger Casement viene impiccato come conseguenza della sollevazione di Pasqua. La sollevazione è conseguenza o causa della morte di Casement?

 

Il 3 Agosto il Niger ottiene l’indipendenza dalla Francia. Non si dice mai Niger: usare Noir!

 

Il 3 Agosto cede l’ultimo strato di roccia del traforo del Monte Bianco tra Italia e Francia: il traforo verrà inaugurato dopo tre anni. Si trattava di uno strato di roccia moooolto resistente…

 

Il 3 Agosto il senato degli Stati Uniti ratifica il Trattato anti missili balistici. Per festeggiare, Washington lancia due testate nucleari sui Caraibi.

 

Il 3 Agosto, negli USA, l’organizzazione dei controllori sciopera: tutti i suoi membri, 13.000, sono licenziati da Ronald Reagan. Per dieci anni in America si vola aggratis.

 

Il 3 Agosto il Senato italiano vara la nuova legge elettorale, che affonda dieci minuti dopo.

 

Il 3 Agosto la sonda Messenger è lanciata da Cape Canaveral alla volta di Mercurio. Il lancio avviene in ritardo, a causa di alcune linee di febbre della sonda.

 

 

     Il 4 Agosto il Podestà di Milano firma la resa al Maresciallo Radetzky, dopo le cinque giornate di Milano. Gli austriaci chiedono abbattimento del debito e flessibilità.

 

Il 4 Agosto una sentenza della Corte di Cassazione francese vieta l’uso della lingua italiana in Corsica. L’Italia si adegua.

 

Il 4 Agosto Pio X stampa l’enciclica Haerent animo, sull’es(p)ortazione sacerdotale. L’errore di stampa sul termine «esortazione» conduce a un vertiginoso incremento della bilancia commerciale italiana.

 

Il 4 Agosto le Isole Vergini sono acquistate dagli Stati Uniti. Iniziano deflorazione e defaunizzazione dei nuovi territori.

 

Il 4 Agosto i cacciatorpediniere statunitensi USS Maddox e USS C. Turner Joy vengono attaccati nel Golfo del Tonchino. Il massiccio attacco aereo, originato dalla portaerei USS Ticonderoga, affonda due o tre canoe nordvietnamite.

 

Il 4 Agosto Thomas Sankara diventa Presidente dell’Alto Volta: aumento dei costi dell’energia elettrica in tutto il mondo Occidentale.

 

Il 4 Agosto la nazione africana dell’Alto Volta cambia il nome in Burkina Faso. L’Occidente non tollererà nuove crisi energetiche.

 

 

     Il 5 Agosto avviene una miracolosa nevicata a Roma sull’Esquilino. Durando mesi, molti cittadini romani si convertono in cittadini Esqui-mesi.

 

Il 5 Agosto la flotta di Genova, comandata da Oberto Doria, annienta la flotta di Pisa, comandata dal veneziano Alberto Morosini, alle secche della Meloria. Domanda: dov’era Amalfi?

 

Il 5 Agosto Ladislao di Napoli viene incoronato re d’Ungheria a Zara. Gli ungheresi dichiarano: «nun vulimm’ ‘o re terrone!».

 

Il 5 Agosto le forze britanniche di Henry Bouquet sconfiggono le truppe del capo indiano Pontiac a Bushy Run. Dopo Toro Seduto, Cavallo Pazzo, Cavallo Bianco e Schiena di Cavallo, ci mancava solo l’indiano motorizzato.

 

Il 5 Agosto la prima pietra della Statua della Libertà viene posata su Bedloe’s Island, a New York, da una selezione di carcerati e schiavi negri.

 

Il 5 Agosto esce, sulla rivista “La difesa della razza”, il Manifesto della razza. Fortunatamente, in barba a ebrei, terroni e extracomunitari, in Italia il razzismo non attecchirà mai.

 

Il 5 Agosto la scuderia Brabham debutta nel Gran Premio di Germania a Nürburgring con un otto cilindri della Coventry-Climax, immediatamente sostituiti da otto caschi.

 

Il 5 Agosto Stati Uniti, Regno Unito e Unione Sovietica firmano un trattato sul bando dei test nucleari. Si iscrivono al bando 12.000 testate.

 

Il 5 Agosto la sonda della missione americana Mariner 7 raggiunge Marte e invia alla Terra un totale di centoventisei foto. Fabrizio Corona si dissocia.

 

Il 5 Agosto la sonda della missione sovietica Mars 6 viene lanciata su Marte e invia alla Terra alcuni dati (?): «Siamo arrivati».

 

Il 5 Agosto in Italia viene abolito il matrimonio riparatore. Le donne italiane devono tenersela rotta.

 

     

      Il 6 Agosto, nel corso di una spedizione contro i Saraceni, l’ammiraglio Pandolfo Capronesi, di Pisa, conquista le città arabe di Reggio Calabria, Amantea, Tropea e Nicotera.

 

Il 6 Agosto la flotta di Pisa forza e saccheggia la città araba di Palermo.

 

Il 6 Agosto, dopo aver espugnato l’araba Pantelleria, la flotta di Pisa sbarca in Africa e conquista le città italiane di Zawila e Mahdia.

 

Il 6 Agosto la flotta di Pisa sconfigge Genova nelle acque di Porto Venere.

 

Il 6 Agosto Pisa conquista Amalfi. Deduciamo che la flotta di Pisa fosse attiva esclusivamente durante le vacanze estive.

 

Il 6 Agosto Gertrude Ederle è la prima donna ad attraversare a nuoto la Manica, senza averla prima stirata.

 

Il 6 Agosto una bomba atomica, chiamata in codice Little Boy, è sganciata dal B-29 statunitense Enola Gay sulla città di Hiroshima in Giappone. Little Boy e Enola Gay mettono in ginocchio il Giappone.

 

Il 6 Agosto, in risposta all’embargo degli Stati Uniti, Cuba nazionalizza tutte le proprietà straniere della nazione. Le proprietà cubane restano in salde mani castriste.

 

Il 6 Agosto la NASA annuncia che il meteorite ALH 84001, originato da Marte, contiene conferme di forme di vita primitive. Si recuperano due capanne, alcune selci, resti di Neanderthal e una fotografia di Renzo Bossi. 

 

Il 6 Agosto il Presidente statunitense George W. Bush riceve un rapporto intitolato “Bin Ladin Determined To Strike in US”. Sfortunatamente il Presidente è analfabeta.

 

Il 6 Agosto Curiosity atterra con successo sul suolo di Marte. Dichiarazioni della Nasa: «[…] Chissà cosa troveremo?! Chissà cosa troveremo?! Chissà cosa troveremo?! […]».

 

Il 6 Agosto la sonda Rosetta, dopo un viaggio di dieci anni, raggiunge la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Trova una stele.

 

 

     Il 7 Agosto viene aperto il Dipartimento di Guerra degli Stati Uniti d’America. Non verrà mai chiuso.

 

Il 7 Agosto allevatori della Monoghaela Valley, in Pennsylvania, si ribellano contro la tassa federale sui distillati. La tassa sui bovini, sì; la tassa sul whiskey, no, dammit.

 

Il 7 Agosto la zattera in legno di balsa Kon-Tiki di Thor Heyerdahl si schianta contro la barriera corallina a Raroia nelle Isole Tuamotu, dopo un viaggio di 7.000 km, dimostrandoche a] l’uomo antico ebbe l’opportunità di migrare dal Sud America e b] l’uomo moderno è tendenzialmente cretino.

 

Il 7 Agosto l’Ohio, nel Novecento, con stranissimo metodo retroattivo, viene ammesso negli Stati Uniti d’America sin dal 1803. Potremmo, mediante decreto, retrodatare l’unità d’Italia al 1500.

 

Il 7 Agosto La Costa d’Avorio diventa indipendente, col nome di Costa Crociere.

 

Il 7 Agosto la Repubblica Popolare Cinese concorda nel concedere al Vietnam del Nord un imprecisato numero di aiuti, sotto forma di sussidi di sussistenza: carri armati, bombe, cannoni, elicotteri e navi militari.

 

Il 7 Agosto Philippe Petit cammina su un cavo d’acciaio teso tra le cime delle Twin Towers di New York. Da lì occorre iniziare nel ricercare le cause originarie del disastro dell’11 Settembre?

 

 

     L’8 Agosto le forze di Leonzio e del suo mentore Illo sono sconfitte ad Antiochia dall’esercito di Zenone. Leonzio si arrende e si discolpa: «Accattatav’Illo».

 

L’8 Agosto nel Regno di Napoli è abolito il feudalesimo come istituzione giuridica. Attualmente, sussiste come istituzione sociale e morale.

 

L’8 Agosto, a Nauvoo, viene istituito come organo della Chiesa mormone il Quorum dei Dodici, diretto da Brigham Young. Gli organetti reclamano un quorumetto.

 

L’8 Agosto, a seguito della sconfitta nella Battaglia di Gettysburg, Robert E. Lee invia una lettera di dimissioni al Presidente confederato Jefferson Davis, che le respinge. L’Italia non è l’unica nazione dove ogni dimissione è respinta con disappunto.

 

L’8 Agosto lo Statuto delle Nazioni Unite viene ratificato dagli Stati Uniti. Prima nazione a entrare nella nuova organizzazione internazionale: Stati Uniti. Meditiamo.

 

L’8 Agosto il Bhutan diventa indipendente, abbandonando ogni forma di magnaccianesimo.

 

L’8 Agosto lo Space Shuttle Columbia decolla ai fini di una missione militare segreta di cinque giorni. La data del ritorno rimane segreta.

 

L’8 Agosto il sottomarino confederato H.L. Hunley viene riportato in superficie dopo 136 anni. L’equipaggio sta bene.

 

 

     Il 9 Agosto Giulio Cesare, con la battaglia di Farsalo, impone una sconfitta decisiva a Pompeo che fugge in Egitto, perdendo la testa.

 

Il 9 Agosto nelle vicinanze del Fiume Big Hole, in Montana, una banda di Indiani Nasi Forati si scontra con l’Esercito statunitense. L’esercito conta 29 vittime; la banda indiana ci rimette 89 nasi.

 

Il 9 Agosto Thomas Edison ottiene il brevetto sul telegrafo bidirezionale. Il telegrafo funziona, finalmente in andata e ritorno, senza costringere il destinatario a rispondere con raccomandata.

 

Il 9 Agosto 11 Ansaldo S.V.A. dell’87ª squadriglia aeroplani “Serenissima” di D’Annunzio lanciano manifesti su Vienna. La lettura dei manifesti conduce a 1.200 intossicati e 7.000 annoiati a morte tra i viennesi.

 

Il 9 Agosto una bomba atomica, chiamata in codice Fat Man, viene sganciata dal B-29 statunitense Bockscar sulla città di Nagasaki in Giappone. Fat Man causa maggiori danni di D’Annunzio.

 

Il 9 Agosto Richard Nixon, 37º Presidente degli Stati Uniti, si dimette dall’incarico. Per far dimettere un Presidente italiano devi strapparlo a forza dalla sua scrivania.

 

Il 9 Agosto Dmitrij Šostakovič muore a Mosca. Molta musica da camera, ardente.

 

Il 9 Agosto il presidente russo Boris Yeltsin licenzia il suo Primo ministro, Sergei Stepashin, e l’intero Gabinetto. I russi sono costretti a farsela sotto, fino a nuove elezioni.

 

Il 9 Agosto George W. Bush annuncia il suo appoggio sul sovvenzionamento federale della ricerca limitata sulle cellule staminali. Poi, riempitine i bombardieri, ne sgancia 1.000.000 sull’Iraq.

 

Il 9 Agosto i caccia russi bombardano le città di Tblisi, Gori e Poti, in risposta all’offensiva di cinque cacciatori e un marinaio della Georgia sui confini dell’Ossezia del Sud.

 

 

     Il 10 Agosto Angelo Brunetti, detto “Ciceruacchio”, viene fucilato dall’austriaco a Bocche di Po.

 

ll 10 Agosto Nino Bixio, nella strage di Bronte, fucila cinque responsabili degli scontri tra opposte fazioni della popolazione, insorta in seguito all’arrivo in Sicilia di Garibaldi.

 

Il 10 Agosto il bandito Pietrasecca, della banda Gerolami, viene fucilato a Pereto dai Carabinieri. Ogni 10 Agosto è festeggiata, in Italia, la festa della fucilazione facile.

 

Il 10 Agosto Pio IX stampa l’Enciclica Quanto conficiamur, sulla lotta alla Chiesa nel tempo moderno, sui mali del tempo moderno, sull’errore dell’egoismo moderno. Protesta di Chaplin: «[…] dalle lettere ai film il tratto è breve […]».

 

Il 10 Agosto viene ucciso a fucilate, di ritorno dalla fiera di Gatteo, Ruggero Pascoli. L’evento, sfortunatamente, verrà rievocato da Giovanni, nel 1896, dal celebre testo X Agosto, incluso nella raccolta Myricae. Milioni di scolari italiani ringraziano.

 

Il 10 Agosto viene costituita la Banca d’Italia, mediante fusione di Banca Nazionale del Regno, Banca Nazionale Toscana, Banca Toscana di Credito e scandalo della Banca Romana.

 

Il 10 Agosto Pio X, con l’enciclica Gravissimo officii munere vieta ogni collaborazione all’applicazione della nuova norma francese sulla separazione fra Stato e Chiesa. Per la Chiesa, si sa, il matrimonio è sacro e indissolubile.

 

Il 10 Agosto il Presidente del Senato, Cesare Merzagora, assume l’incarico di supplente del Presidente della Repubblica Italiana Antonio Segni, colpito da una improvvisa grave malattia, fino all’elezione del nuovo Presidente Giuseppe Saragat. Il supplente fa l’occhietto al Preside(nt).

 

Il 10 Dicembre il SIFAR, su ordine del Governo, brucia nell’inceneritore di Fiumicino fascicoli su aderenti alla P2: 52 alti ufficiali dei Carabinieri, 50 dell’Esercito, 37 della Guardia di Finanza, 29 della Marina, 11 Questori, 5 Prefetti, 70 Imprenditori, 10 Presidenti di banca, 3 Ministri in carica, 2 ex Ministri, il Segretario di un partito di governo, 38 Deputati, 14 Magistrati. Questa è la dimostrazione ecologista che un inceneritore, in effetti, è fortemente inquinante: come inquina bene le prove lui…

 

Il 10 Dicembre Ronald Reagan firma il Civil Liberties Act, del 1988, concedendo 20.000 dollari di risarcimento ai nippo-americani internati o trasferiti negli USA durante la seconda Guerra mondiale. La cifra è un totale: non è a testa.

 

 

     L’11 Agosto secondo il Calendario lungo dei Maya inizia l’era attuale. Per il calendario breve, siamo ancora ai tempi dell’homo habilis.

 

L’11 Agosto i Persiani di Serse sconfiggono, nella battaglia delle Termopili, Re Leonida e i suoi spartiati, che si impegnano a resistere fino all’ultimo uomo. Alexīs Tsipras indice un referendum: fino all’ultimo, o al terzultimo?

 

L’11 Agosto Claudio Silvano si nomina imperatore romano a Colonia. Profumo d’Impero.

 

L’11 Agosto Francesco II, imperatore dei Romani, assume il nuovo titolo di Imperatore d’Austria col nome di Francesco I, di Conte di Carinzia col nome di Francesco 0 e di Duca del Tirolo col nome di Francesco -I.

 

L’11 Agosto l’apertura della prigione federale di Alcatraz conduce ad una fuga generale di carcerati.

 

L’11 Agosto avvengono duri scontri razziali, a Watts, nell’area di Los Angeles, tra elettroni e neutroni.

 

L’11 Agosto John Lennon tiene una conferenza stampa a Chicago, scusandosi d’aver detto che i Beatles erano maggiormente famosi di Gesù; contemporaneamente, a Betlemme, Gesù tiene una conferenza stampa, scusandosi di Mark Chapman.

 

L’11 Agosto la NATO assume il comando della forza di peacekeeping in Afghanistan. La Guerra in Afghanistan dura tuttora.

 

L’11 Agosto sono rilevati computer infetti dal worm Blaster, che attacca Windows 2000, Windows XP (32 bit), Windows XP (64 bit) e Windows Server 2003. La Microsoft, tempestivamente, lancia sul mercato Vista.

 

 

     Il 12 Agosto Vittorio Amedeo II di Savoia sposa segretamente, in seconde nozze, Anna Canalis. Mica sarà stato un re frocio?

 

Il 12 Agosto l’ultimo quagga muore, all’Artis Magistra zoo di Amsterdam, in un Coffee Shop.

 

Il 12 Agosto l’Unione Sovietica detona la sua bomba all’idrogeno. In Italia riescono a far detonare solamente bombe d’acqua.

 

Il 12 Agosto Canada, Messico e Stati Uniti restano invischiati nei negoziati del NAFTA.

 

Il 12 Agosto i giocatori della Major League Baseball scendono in sciopero. Il Governo USA dichiara: « […] non saranno trattati coi guantoni bianchi […]».

 

Il 12 Agosto il sottomarino nucleare russo Kursk affonda nel Mare di Barents in una esercitazione I 118 marinai d’equipaggio “fanno il morto”.

 

 

     Il 13 Agosto il re Luigi X di Francia sposa Clemenza d’Ungheria. Perdonati tutti i magiari.

 

Il 13 Agosto, nel disastro di Molare, un’esondazione del lago di Ortiglieto, originata dal crollo di una diga, causa 111 devitalizzazioni.

 

Il 13 Agosto la Luftwaffe lancia una serie di attacchi sulle basi aeree britanniche e sulle installazioni radar. Giornalisti e free-lance sui siti internet: «La Germania ha l’Asse nella Manica».

 

Il 13 Agosto: Prima del cartone animato Bambi, di Walt Disney. Il sequel a Milano, re-Bambi.

 

Il 13 Agosto la Repubblica Centrafricana dichiara l’indipendenza dalla Francia, spostandosi immediatamente a meridione e diventando Repubblica Sudafricana.

 

Il 13 Agosto la sonda Voyager 2 batte il record di longevità, dopo una strenua lotta con due nonnetti sardi e tre nonne giapponesi. La NASA ammette tracce d’Alzheimer: «[…] crede di aver visitato davvero Giove, Saturno, Urano e Nettuno […]».

 

 

     Il 14 Agosto i Turchi conquistano il Salento con la battaglia di Otranto e lo terranno saldamente fino alla Guerra del Vietnam.

 

Il 14 Agosto finisce la seconda guerra Seminole: ai Seminole è chiesto, con estrema cortesia, di spostarsi dalla Florida all’Oklahoma.

 

Il 14 Agosto avviene il massacro di Pontelandolfo e Casalduni cagionato dal neonato Esercito Italiano. Essendoci di mezzo un neonato, non sono tuttora state attribuite responsabilità in merito al massacro.

 

Il 14 Agosto nello Yukon viene scoperto l’oro. Raffreddori su tutti i mercati valore dei metalli.

 

Il 14 Agosto negli USA viene votato l’Atto sulla previdenza sociale. L’obiettivo è di assecondare l’ascesa di una società assennata e accorta.

 

Il 14 Agosto Pakistan e India ottengono, a mezzanotte, l’indipendenza dal Regno Unito. Il Pakistan commemora l’evento il 14; l’India il 15. Prevediamo un futuro di accordo e fraternità tra i due stati.

 

Il 14 Agosto nel Regno Unito entra in vigore una norma che costringe alla chiusura di moltissime stazioni radio “offshore”. Le trasmissioni dalle Isole Cayman, dalle Bahamas e dalla Svizzera subiranno una decisa battuta d’arresto.

 

 

     Il 15 Agosto sono costruite le fondamenta del Duomo di Colonia. Il Duomo verrà completato 632 anni dopo. Poi stiamo a lamentarci della Salerno/Reggio Calabria!

 

Il 15 Agosto Sisto IV consacra la Cappella Sistina e la dedica all’Assunta. La disoccupazione cala in tutto lo Stato Pontificio.

 

Il 15 Agosto c’è la fondazione di Asuncion. La disoccupazione cala in tutto il Paraguay.

 

Il 15 Agosto si svolge la battaglia di Novi tra francesi, comandati da Joubert, e austro-russi, comandati dal feldmaresciallo russo Suvorov. La vittoria austro-russa determina un incremento tremendo dei costi del cioccolato fondente.

 

Il 15 Agosto Gregorio XVI stampa l’Enciclica Mirari vos, sulla condanna delle richieste di abolizione del celibato del clero, delle richieste di divorzio, della libertà di coscienza, della libertà di stampa, della libertà di voto. Nasce la Chiesa liberale.

 

Il 15 Agosto il vetusto incrociatore ellenico Elli viene affondato da un sommergibile italiano. Elli s’era coperto d’onore a Salamina e a Micale.

 

Il 15 Agosto la Repubblica di Corea viene stabilita a sud del 38º parallelo. Prima si trovava a nord del 22º.

 

Il 15 Agosto cessano i bombardamenti statunitensi sulla Cambogia. Lo Stato Maggiore dell’Esercito USA si accorge di essere in conflitto col Vietnam.

 

Il 15 Agosto il radiotelescopio Big Ear, dell’Ohio State University, riceve dall’Universo un forte segnale che sembra collegarsi all’esistenza di una intelligenza extraterrestre: «Prrrrrrrrrrrrrrrrrrr!». Episodio rimasto senza seguito.

 

Il 15 Agosto Giovanni Paolo II stampa la lettera apostolica Mulieris Dignitatem sulla dignità e vocazione della donna. Lavare, stirare e far da mangiare ai sacerdoti.

 

Il 15 Agosto, alla luce delle annunciate contestazioni anti-globalizzazione, Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale abbreviano le riunioni autunnali del 2001, a Washington, da otto a cinque minuti.

 

Il 15 Agosto sgombero dei coloni dalla Striscia di Gaza. Intervengono reparti addestrati dei NAS israeliani.

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Il 1 Agosto

 

 

     Il 1 Agosto Cristoforo Colombo scopre il Venezuela, nei migliori bar di Caracas.

 

Il 1 Agosto Papa Benedetto XIV scrive l’Enciclica Quod provinciale, sull’uso dei nomi islamici. Proteste vibranti dal Mullah Omar e dall’Isis.

 

Il 1 Agosto si registra la scoperta ufficiale dell’ossigeno ad opera di Joseph Priestley. Prima di allora, si respirava a idrogeno.

 

Il 1 Agosto la schiavitù viene abolita nell’Impero Britannico. Restano cambiali, pignoramenti e ipoteche, seguite dalla fondazione di Equibritannia.

 

Il 1 Agosto Grant mette Sheridan al comando dell’Armata dello Shenandoah, con lo scopo di ubriacare Early.

 

Il 1 Agosto Lacerba divulga il Manifesto dell’Architettura futurista. La rivista è stampata al contrario ed emette rumori sinistri.

 

Il 1 Agosto Papa Benedetto XV scrive una Lettera ai Capi dei Popoli Belligeranti della Prima Guerra mondiale. Le ostilità continuano serenamente, e con maggior energia.

 

Il 1 Agosto a Genova viene varato il transatlantico Rex, unica nave italiana a vincere il Nastro Azzurro: in realtà, i camalli buttano in acqua un cane con una lattina di birra in bocca.

 

Il 1 Agosto la motosilurante PT-109, comandata dal tenente John F. Kennedy, affonda. La famigerata fortuna dei Kennedy.

 

Il 1 Agosto il Dahomey, colonia francese, dichiara l’indipendenza auto-nominandosi Benin. Già il Mali esisteva.

 

Il 1 Agosto il concerto statunitense a favore del Bangladesh, organizzato a New York da George Harrison, vede l’esibizione di Bob Dylan, Eric Clapton, Ringo Starr e Leon Russell; il concerto bengali a favore degli USA, organizzato da ignoti a Dacca, vede l’esibizione di due fachiri, tre tigri e cinque monsoni.

 

Il 1 Agosto Yitzhak Shamir accetta una formula di dialogo in Vicino Oriente: CN.

 

Il 1 Agosto entra in vigore, nell’Unione Europea, il divieto di sponsorizzare il tabacco in radio, televisione, carta stampata e Internet. Restano esclusi dal divieto banche, derivati e obbligazioni, alcolici, deputati e senatori.

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Il 31 Luglio

 

     Il 31 Luglio, durante il suo terzo viaggio nell’emisfero occidentale, Cristoforo Colombo scopre l’isola di Trinidad; se avesse fatto rotta a nord-ovest, nelle Cayman, avrebbe scaricato le tre Caravelle dal 740.

 

Il 31 Luglio è concesso il brevetto n.1 registrato negli USA all’inventore Samuel Hopkins in base all’ottenimento della potassa. La potassa, in USA, tira.

 

Il 31 Luglio Christchurch ottiene lo statuto di città, fatto nuovo nella storia della Nuova Zelanda. La fontane davanti al municipio hanno forma di acquasantiere e ogni sindaco, scaduto il suo mandato, è flagellato e crocifisso.

 

Il 31 Luglio l’Assemblea Nazionale tedesca adotta la Costituzione di Weimar: mai adozione fu così fortunata, nella storia.

 

Il 31 Luglio il Ranger 7 invia sulla terra le foto ravvicinate della Luna: a Fabrizio Corona viene dato l’ergastolo.

 

Il 31 Luglio la sonda della missione americana Mariner 6 raggiunge Marte: invierà alla Terra un totale di 75 foto. Pena di morte.

 

Il 31 Luglio la NASA mostra la famosa foto della Faccia su Marte, scattata dalla sonda Viking 1 sei giorni prima. Il 31 Luglio non è il giorno fortunato di Fabrizio.

 

Il 31 Luglio è firmato il trattato START tra Stati Uniti e Unione Sovietica ai fini di limitare le armi nucleari. I vertici dell’esercito USA fraintendono il termine start e lanciano un missile nucleare su Kiev.

 

Il 31 Luglio la NASA fa cadere, intenzionalmente, la navetta Lunar Prospector sulla Luna, terminando la sua missione volta ad individuare acqua ghiacciata sulla superficie lunare. La missione è definita: «un buco nell’acqua».

 

Il 31 Luglio in India avviene un black out nazionale, mai terminato.

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Vita da redazione

 

 1. «Gentilissimo editore, oggi mi è accaduta la disgrazia di ricevere un contatto col dr. Pozzoni. Gli ho detto che se vado dal salumiere, non mi chiede una collaborazione nei costi sulla realizzazione di un salame. Quindi i vostri volumi devono essere gratis; costui, scrittorucolo da salotto, senza degnarsi di rispondermi, mi ha bloccato. Trovo eccessivamente offensivo il suo atteggiamento! Lo segnalo alla casa editrice. Prendete provvedimenti! F.to Ajeje Brazorf».

 

Gentile Ajeje, la redazione tutta suggerisce di realizzare i suoi salami (pardon, volumi) in casa. Potrebbe avere, tra un salame e un salamelecco, l’inattesa fortuna di un contratto Feltrinelli, o, ad andar male, almeno coi Fratelli Beretta.

  

2. «Gentilissimo editore, oggi ho dovuto tollerare un contatto col dr. Pozzoni. Gli ho detto che con youcanprint ho stampato un volume di 30.000 pagine a 15 centesimi e che voi avete l’obbligo di fare la medesima cosa; costui, artista da strapazzo, senza degnarsi di rispondermi, mi ha bloccato. Trovo eccessivamente offensivo il suo atteggiamento! Lo segnalo alla casa editrice. Prendete provvedimenti! F.to Ajeje Brazorf».

 

Gentile Ajeje, la redazione tutta ritiene inopportuna la stampa del suo volume: costerebbe 12.000€ solo in imballaggi, spese di spedizione e affitto di un caterpillar ai fini di consegnarlo ai suoi eventuali cinque lettori. Provi con un cantiere di costruzioni navali.

  

3. «Gentilissimo editore, oggi il dr. Ivan Pozzoni si è permesso di contattarmi. Quando, infine, ho sostenuto la tesi legittima che la micro-editoria italiana deve mantenerci tutti, me, mia madre, mia nonna e il cane, senza degnarsi di rispondermi, il suddetto fantomatico studioso mi ha bloccato. Trovo eccessivamente offensivo il suo atteggiamento! Lo segnalo alla casa editrice. Prendete provvedimenti! F.to Ajeje Brazorf».

 

Gentile Ajeje, la redazione tutta consiglia di insegnare al cane a scrivere. Con Mondadori, infatti, scrivono cani e porci. Lì, magari, avrete opportunità maggiori.

  

4. «Gentilissimo editore, oggi mi è caduto, tra capo e collo, il terremoto di essere contattato dal dr. Pozzoni. Gli ho detto che io non scrivo aggratis, che in mezz’ora scrivo centinaia di milioni di versi che devono essere sonoramente retribuiti; costui, ricercatore dei miei stivali, senza degnarsi di rispondermi, mi ha bloccato. Trovo eccessivamente offensivo il suo atteggiamento! Lo segnalo alla casa editrice. Prendete provvedimenti! F.to Ajeje Brazorf»

 

Gentile Ajeje, la redazione tutta ha tentato di spiegare, con estrema calma, al nostro tipografo, che siccome assembliamo su file milioni di suoi versi, dobbiamo essere retribuiti noi da lui, e non viceversa. Il tipografo ci ha minacciati con un rullo inchiostratore. La invitiamo a vendere i suoi versi direttamente al tipografo.

 

 5. «Gentilissimo editore, oggi il dr. Pozzoni mi ha mandato un suo contatto. Gli ho detto che non si capisce niente di ciò che scrive, che io non ho tempo da buttare, che il mio agente letterario (non aggratis) visiona tutti i miei contratti; costui, accademico fallito, senza degnarsi di rispondermi, mi ha bloccato. Trovo eccessivamente offensivo il suo atteggiamento! Lo segnalo alla casa editrice. Prendete provvedimenti! F.to Ajeje Brazorf»

 

Gentile Ajeje, la redazione tutta segnala al suo agente l’opportunità di organizzare corsi di lettura. Purtroppo, i corsi di scrittura hanno come imprescindibile condizione il sapere leggere.

 

 6. «Gentilissimo editore, oggi il dr. Pozzoni mi ha inviato un’email. Gli ho detto che sono un giornalista freelance, che se continua a insistere nella sua abbruttente strategia che fare cultura non sia un mestiere, scriverò centinaia di articoli contro di lui sui blog di mezz’Italia; costui, rimatore da baraccone, senza degnarsi di rispondermi, mi ha bloccato. Trovo eccessivamente offensivo il suo atteggiamento! Lo segnalo alla casa editrice. Prendete provvedimenti! F.to Ajeje Brazorf».

 

Gentile Ajeje la redazione tutta considera un buon affare scrivere centinaia di articoli di assoluto disinteresse comune a 30 denari ad articolo. La cultura – a nostra opinione- è assolutamente contenta che la retribuiscano: baratta 3.000 denari col divieto assoluto, nei suoi confronti, di abbozzare anche un unico articolo su Baudelaire. Faremo noi una colletta: continui a scrivere articoli d’intrattenimento. Finché avremo denari, la cultura sarà salva.

 

 7. «Gentilissimo editore, oggi ho avuto la sfortuna di entrare in contatto col dr. Pozzoni. Gli ho detto che io credo solamente in una editoria di «qualità», senza nessun interesse dei suoi costi, che sono competenza dell’editore; costui, parolaio da quattro soldi, senza degnarsi di rispondermi, mi ha bloccato. Trovo eccessivamente offensivo il suo atteggiamento! Lo segnalo alla casa editrice. Prendete provvedimenti! F.to Ajeje Brazorf».

 

Gentile Ajeje la redazione tutta si rammarica del fatto che il dr. Pozzoni l’abbia «freddata». D’altronde, a continuare a discutere a sproposito di «qualità», la severa normazione dell’Haccp, costringe ogni serio operatore editoriale a non dovere mai interrompere la catena del freddo. Provi ad acquistare un cappotto.

 

 8. «Gentilissimo editore, oggi ho avuto la fortuna di entrare in contatto col dr. Pozzoni. Faccio a lui complimenti vivissimi della sua attività, degna di interesse e notevole! F.to Ajeje Brazorf».

 

Gentile Ajeje, si tratta di un equivoco: ha sbagliato indirizzo email della redazione. Il dr. Pozzoni, fortunatamente, non è capo-redattore di Vanity Fair.

 

 9. «Gentilissimo editore, oggi si è abbattuto su di me il ciclone dr. Pozzoni. Gli ho detto di smettere di importunarmi – non sa chi sono?- scrivo sui maggiori quotidiani italiani online, sono uscito con Einaudi e Bompiani, mi conoscono tutti. Come mai il dr. Pozzoni no?; costui, straccione della cultura, senza degnarsi di rispondermi, mi ha bloccato. Trovo eccessivamente offensivo il suo atteggiamento! Lo segnalo alla casa editrice. Prendete provvedimenti! F.to Ajeje Brazorf».

 

Gentile Ajeje la redazione tutta avverte che nessuno dei suoi membri l’ha mai sentita nominare (abbiamo chiesto anche nei bar, al supermercato e in un’agenzia di pompe funebri) e ritiene opportuno che, onde evitare nuovi antipatici equivoci, si faccia inchiodare il cartellino del citofono sul bavero della giacca. Tutti la riconosceranno, senza fallo.

 

 10. «Gentilissimo editore, oggi mi è accaduto di imbattermi nel dr. Pozzoni. Gli ho detto che mi occupo da una vita di racconti, narrativa, letteratura, saggistica storica, saggistica sociologica, saggistica antropologica, aeronautica, meteorologia, meteoropatia, astronomia e astrologia, scienze, filosofia, architettura, medicina, cucina e poesia. Sono una Ghost Writer, so scrivere, e sono abbondantemente retribuita nel farlo: non sono io a collaborare economicamente con terzi. Ma scherziamo?!?; costui, buffone dell’intrattenimento letterario, senza degnarsi di rispondermi, mi ha bloccato. Trovo eccessivamente offensivo il suo atteggiamento! Lo segnalo alla casa editrice. Prendete provvedimenti! F.to dr.ssa Prof.ssa Ajeje Brazorfa».

 

Gentile dr.ssa Prof.ssa ing.ssa Cav.ssa Ajeje Brazorfa la redazione tutta si stringe attorno a Lei, rendendoLe noto che anche il nipotino seienne della donna delle pulizie della redazione sa scrivere, senza tuttavia reclamare d’essere abbondantemente retribuito. Siamo dispiaciuti della sua situazione esistenziale: si rivolga a un Ghost Buster.

 

 11. «Gentilissimo editore, oggi mi sono abbattuto, stracciando lui i maroni, sul dr. Pozzoni. Gli ho detto che io sono importante, scrivo sui giornali, ballo, recito, canto davanti a Roma in fiamme, ho natali importanti – lui è e rimarrà er fijo der macellaro di Bergamo- tutti mi sostengono, tutti mi appoggiano. Come mai il dr. Pozzoni no?; costui, spregevole fijo der macellaro, senza degnarsi di rispondermi, mi ha bloccato. Trovo eccessivamente offensivo il suo atteggiamento! Lo segnalo alla casa editrice. Prendete provvedimenti! F.to Ajeje Brazorf».

 

Gentilissimo Ajeje, la redazione tutta le augura: Buon (e fortunato) Natale!!!

 

 

12.


Da: Redazione Liminamentis [mailto:redazione.liminamentis@gmail.com]
Inviato: venerdì 6 marzo 2015 3.36
A: ‘Ivan Pozzoni’
Oggetto: I: Poesia: La tentazione di esistere - CFP - Limina Mentis Editore

 

Stiamo concretizzando un’antologia intitolata La tentazione di esistere, autorizzata dall’editore Limina Mentis al dr. Ivan Pozzoni e appartenente ad un ciclo di rassegna di Poesia contemporaneissima. Essa è la VI antologia del nuovo «ciclo» 2015 (XIX volume).

 

Si tratta di un’antologia aperta a scrittori di tutt’Italia, noti e meno noti, d’ogni stile poetico, intesa come dialogo poetante costante di una comunità di artisti, con testi firmati (con aggiunta di una biografia finale di ciascun artista che collabori al volume). Non c’è tema.

 

Ti interessa collaborare (collaborazione solidale non a titolo gratuito, con un minimo di 3 copie da acquistare in anticipo = 45€)?

   

Ci servono due testi poetici (editi, benché se ne detengano i diritti, o inediti) e una nota bio, strutturalmente simile alla bio in allegato, inseriti in un unico file word, secondo i criteri editoriali in allegato, entro il 15/03/3015. La lunghezza di ciascun testo non deve superare 1 pagina word. Ce la fai? Confermaci tuo assenso, e ti mettiamo in scaletta.

 

MESSAGGIO REDAZIONALE

 

Per evitare narcisismi artistici abbiamo messo a servizio una ideologia socialista e collettivista allo start-up di giovani case editrici (www.liminamentis.com).

 

La serie antologica tratta i massimi temi del tardomoderno storico, cioè del post-moderno artistico: nomadismo super-capitalista globalizzato; marginalità di ogni localizzazione; aeriformazione dell’intellettuale; crollo della razionalità progettuale; solitudine esistenziale dell’individuo; amore «liquido». Le antologie sono introdotte da start-up di importanti critici italiani.

 

Nuova Redazione Limina Mentis

Limina Mentis

redazione.liminamentis@gmail.com

www.liminamentis.com

Fax 0398942700


Da: Ivan Pozzoni [mailto:kiripoz@tin.it]
Inviato: venerdì 6 marzo 2015 3.39
A: ‘Redazione Liminamentis’
Oggetto: R: Poesia: La tentazione di esistere - CFP - Limina Mentis Editore

 

No, con ‘ste antologie di merda ci avete rotto il cazzo. Pozzoni è un ciarlatano, la Panzeri è una truffatrice, Ambra Simeone nemmeno so chi è. Quando mi stamperete 600 copie del mio nuovo volume aggratis, ne ridiscuteremo. Per adesso siete stronzi! Facce di merda!

 

Dr. Ivan Pozzoni

 


Da: Redazione Liminamentis [mailto:redazione.liminamentis@gmail.com]
Inviato: venerdì 6 marzo 2015 3.42
A: ‘Ivan Pozzoni’
Oggetto: R: Poesia: La tentazione di esistere - CFP - Limina Mentis Editore

 

Gentile dr.Pozzoni

restiamo in attesa di scuse sul comportamento becero da Lei utilizzato nella sua ultima email.

 

Per correttezza, segnaliamo che, se entro 5 gg. non riceveremo risposta, trasmetteremo tutto l’incartamento all’editore e al nostro ufficio legale. Questa è la nuova prassi stabilita dall’intero comitato direttivo.

 

Certi in una sua tempestiva risposta, inviamo cordiali saluti

 

Nuova Redazione Limina Mentis

Limina Mentis

redazione.liminamentis@gmail.com

www.liminamentis.com

Fax 0398942700

 


Da: Ivan Pozzoni [mailto:kiripoz@tin.it]
Inviato: venerdì 6 marzo 2015 3.45
A: ‘Redazione Liminamentis’
Oggetto: R: Poesia: La tentazione di esistere - CFP - Limina Mentis Editore

 

Mi scuso con tutti, con Pozzoni, con Panzeri, con Simeone, con l’avvocato, con i due gatti della redazione, con la vecchia madre dell’editore. Prometto di comportarmi meglio, in futuro. Partecipo volentieri, vi manderò miei files. Non appena avrete la certezza che il volume sia in tipografia, cortesemente avvisatemi, che non effettuerò l’adempimento della mia quota.

 

Cordiali saluti a tutti

 

Dr. Pozzoni Ivan

 


Da: Redazione Liminamentis [mailto:redazione.liminamentis@gmail.com]
Inviato: venerdì 6 marzo 2015 3.47
A: ‘l.panzeri’
Cc: ‘Ivan Pozzoni’
Oggetto: R: Poesia: La tentazione di esistere - CFP - Limina Mentis Editore

 

Editore,

il dr. Pozzoni ridicolizza la redazione, senza che lei intervenga.

 

Cordiali saluti ad entrambi

 

Nuova Redazione Limina Mentis

Limina Mentis

redazione.liminamentis@gmail.com

www.liminamentis.com

Fax 0398942700

 

13. «Gentilissimo editore, oggi sono involontariamente incappato nel famigerato dr. Pozzoni. Gli ho detto che ho letto bene il format sulla necessità che ogni attività culturale della casa editrice sia auto-finanziata dai collaboratori tutti; ho segnalato i dati dove inviarmi il bonifico bancario come retribuzione ai miei interventi scritti; costui, somaro senza some, senza degnarsi di rispondermi, mi ha bloccato. Trovo eccessivamente offensivo il suo atteggiamento! Lo segnalo alla casa editrice. Prendete provvedimenti! F.to Ajeje Brazorf».

 

Gentilissimo Ajeje, la redazione tutta dubita che, non essendo Lei in grado di leggere un format, riesca a rintracciare un bonifico bancario sul suo conto corrente. La ringraziamo della disattenzione.

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Mang’ pa cap!

 

     Questa sera la fanciulla che, in una remota notte brianzola d’inverno, sganciò la sua fatale Little Girl caetana sul mio cuore da cerbiatto single, mi ha costretto a vedere un - a detta sua- bellissimo lungometraggio di animazione giapponese (anime) in Dvd. Sperando, ingenuamente, di beneficiare della visione di un interessantissimo Hentai e allettato dall’assicurazione ambresca circa la breve durata del lungometraggio (60 min), accetto con sdegnata diffidenza. Promettente è l’inizio del corto lungometraggio (Giappone) o del lungo cortometraggio (Italia): Byōsoku go senchimētoru (Cinque centimetri al secondo), mi proietta, immediatamente, alla speranza di un capolavoro tipo Mio marito davanti, di dietro tutti quanti o Alle dame di Moana piace assai la Durlindana. Il film è del famosissimo regista nipponico Makoto Shinkai. Inizia. La scelta è tra: nipponico stretto, danese con sottotitoli in bengali, e italiano. È in tre episodi. La trama. Primo episodio: Ōkashō (Il fuggevole capitolo dei fiori di ciliegio cadenti nella Primavera del Loto sulla strada di Kyoto). Il protagonista, un cartone animato maschio, Takaki Tōno, conosce Akari Shinohara, un altro cartone animato femmina, alle scuole elementari. I due, da migliore tradizione nipponica, arrossiscono continuamente, come facevano i kamikaze sotto l’hachimaki cerimoniale, e manifestano, sin da bambini, una visione ciclotimico/maniacale della vita, votata alla disperazione e al fatalismo. Takaki, infatti, deve subito trasferirsi nella lontanissima e bruttissima Kagoshima (30 km). Prima di iniziare la traversata trans-oceanica, Takaki desidera rivedere Akari. Prende un treno durante una comunissima nevicata (la neve è rarissima in Giappone), il treno ritarda di otto minuti (l’escalation di duecento messaggi di scuse conduce all’harakiri del controllore), smarrisce la lettera d’amore da dare ad Akari (invece di dare in escandescenze e bestemmiare con gesti volgari, si raccoglie e singhiozza composto, nella migliore tradizione nipponica) [in Italia, Raffaele Esposito, detto Lello, avrebbe cambiato diciassette treni, sopportato dodici ore di ritardo e avrebbe spedito la sua lettera a Concettina Capone, detta Concy, in trenta copie, via raccomandata Poste Italiane, incrollabilmente certo dello smarrimento]. Akari, non scoraggiata dalla neve, dall’harakiri del controllore e dal ritardo, attende Takaki alla stazione, preparando, in loco, un Chirashi e due Uramaki California con salsa di soia e wasabi. Poi i due amici escono, si baciano, trascorrono la notte insieme sotto una coperta, e non consumano. Inizio a comprendere il tranello di Ambra. Secondo episodio: Kosumonauto (Cosmonauta). Takaki Tōno, a Kagoshima, conosce Kanae Sumita, un secondo cartone animato femmina. Kanae è innamorata di Takaki, e arrossisce continuamente, nella migliore tradizione nipponica. Guardando un missile atomico lanciato dal Giappone su Pyongyang, Kanae comprende che Takaki è innamorato di un altro cartone animato femmina, e, non desiderando essere anti-Akari, rinuncia alla sua dichiarazione d’amore, ritirandosi, compostamente, a singhiozzare (nella migliore tradizione nipponica). Perdo, causa fitto colpo di sonno, i momenti di transizione tra secondo e terzo episodio. Probabilmente il film non è un Hentai! Terzo episodio: Byōsoku 5 Senchimētoru (I petali di ciliegio cadono al suolo alla velocità di cinque centimetri al secondo senza svegliare il vecchio pescatore di Kyoto). Takaki Tōno, in un futuro fantascientifico (2008) incrocia Akari Shinohara a un passaggio a livello incustodito. Lì finalmente Takaki scopre che la sua relazione con Akari appartiene al passato e che, adesso, deve pensare al suo futuro: Lello. Iniziano diciassette minuti di canzone neo-melodica nipponica: Mang’ pa cap, scritta e cantata da Jessica di Biase e Lian. Il film finisce di botto. Ambra mia mi spiega che Takaki, a dispetto della lontananza, non aveva mai dimenticato Akari, rimanendo bloccato sentimentalmente; Akari, invece, si era rifatta una vita con un altro cartone animato maschio; Kanae era l’esempio dell’anaffettività di Takaki (le – mancate- nozze di Kanae); il finale, con Takaki che si allontana con un sorriso amaro, è la metafora della liberazione da un amore che distanza e tempo hanno annichilito. Non ha voluto, invece, darmi spiegazioni su Lello e, sbattendo i suoi dolci occhioni neri assonnati, si è allontanata, in direzione della camera da letto, con un sorriso dolce (metafora della assenza di liberazione da un amore che distanza e tempo non hanno annichilito?). Il che è bello e istruttivo...

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«Logica» gender applicata all’attività di mangiare, con un c

 

     Essendo stato costretto dalla natura matrigna, che mi ha impreziosito di una silhouette tra il bisonte americano e il rinoceronte indiano, a mantenere il digiuno (uposatha fisiatrico) di Sabato e Domenica mezzogiorno, oggi, entrato in cucina, in estremo conflitto tra il mio desiderio di catarsi gastrica e il desiderio di mangiare un asino brasato, noto Ambra – il tenero cerbiatto, con due occhi scuri scuri e dolci, che Dio o Allah o Geova hanno sganciato sulle mie macerie- mangiare, con un cucchiaione di legno, direttamente dalla pentola, seduta, a tavola, davanti al Pc. Alla mia mente devastata dall’inedia si sono dischiusi due scenari: a] mangiare il cerbiatto e b] certificare l’esistenza ontologica di una differenza di logica gender sull’attività di mangiare direttamente col mestolo da una casseruola. Escluso l’atto criminoso del cannibalismo cerbiattesco e malamente scivolato sullo stigma adolescenziale dell’incaponimento verso un accostamento «logico» alla vita (causa di vittimizzazione collaterale da mancanza di «ignoranza», indispensabile a una vita gratificante nell’odierna società dello star system), inizio a riflettere sull’opportunità d’esistenza d’una «logica» gender applicata all’attività di mangiare con un cucchiaio direttamente dal tegame. Prospettiva gender uomo: a] un uomo mangia con un cucchiaio direttamente dal tegame: «l’uomo ha molta fame e molta fretta»; b] una donna mangia con un cucchiaio direttamente dal tegame: «la donna ha molta fame e molta fretta». La «logica» gender dell’uomo è uni-dimensionale, utilizzando sempre - a detta della donna- 10 cm delle aree cerebrali di stretta competenza. Prospettiva gender donna: a] un uomo mangia con un cucchiaio direttamente dal tegame: «l’uomo è una bestia, incapace di adattarsi alle norme minime del savoir vivre»; b] una donna mangia con un cucchiaio direttamente dal tegame: «la donna è pratica, dovendo scappare al lavoro e non avendo il tempo di lavare piatti e posate». La «logica» gender della donna è bi-dimensionale, discriminando, correttamente, in un magnifico sistema olistico, tra bestialità dell’uomo e pragmaticità della donna davanti ad un medesimo oggetto di studio antropologico. Prospettiva gender madre: a] un uomo mangia con un cucchiaio direttamente dal tegame: «l’uomo è una bestia, incapace di adattarsi alle norme minime del savoir vivre e la fidanzata / moglie / compagna dell’uomo una malafemmena baldracconesca, incapace di assumersi il ruolo di cura insito nella figura di fidanzata / moglie / compagna» (riassumendo: figlio deficiente e nuora inadeguata); b] una donna mangia con un cucchiaio direttamente dal tegame: «la donna è sciatta, dal momento che “[…] io, quando venticinque anni fa lavoravo in fabbrica diciannove ore al giorno, durante l’orario di lavoro: cucinavo, stiravo, lavavo, curavo tre figli (anche se madri di figli unici), li accompagnavo all’asilo, e, contemporaneamente, li ritiravo, e a mio marito, incapace di preparare la tavola, non mancavano mai piatti e posate… T’el disi mi, l’è ‘na slandruna […]». La «logica» gender della madre è fuzzy, incriminando, universalmente, deficienza del figlio, bestialità del marito e inadeguatezza della malcapitata nuora. Prospettiva gender padre: statisticamente irrilevante, essendo mai richiesta. Quindi, concludendo, segnalo tre categorie di accostamento «logico» gender: a] la «logica» gender dell’uomo è uni-dimensionale; b] la «logica» gender della donna è bi-dimensionale e c] la «logica» gender di una mamma è fuzzy. Padri naturali e/o adottivi non hanno diritto a una «logica» gender. Spiego, nei minimi dettagli, questa mia teoria logico-sociale a Ambra che, col cucchiaione da minestra in bocca, mi risponde candida: «È inutile. Non ti do niente: sei grosso e devi applicare, al dettaglio, la famigerata dieta Birkenmaier, essendo tu avvelenato da glutine, grano, latticini, carni, animali marini, crostacei, sughi, caseina, fruttosio, saccarosio, monosaccaridi e monoinsaccati, carboidrati, glicidi, saponidi e plastiche industriali. Quando uscirai dalla rehab, mangerai!». E i suoi dolci occhioni neri che fanno trasparire tutta la sua amorevole cura verso di me, mi chiudono lo stomaco, mi fanno dimenticare la fame e mi fanno sorridere ebete.

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L’..usoleo di Plan..

 

     Pomeriggio, accompagnato, nella mia assoluta libera decisione, dalla coazione morale delle 3M (mamma, Mamy e ‘mmmooooore mio), schierate tutte insieme a sollecitare la mia vittoria nella durissima battaglia contro i grassi in eccesso, sono uscito, in Gaeta, a fare una breve camminata. Per sudare ho indossato: tuta in pile, felpa in pile, cappello in pile, guanti in pile, calze in pile, canotta e mutande in pile, scarpe da ginnastica Carrera in pile, pelo folto sopracute (in pilu). Dopo avere camminato, come di consueto, una mezz’oretta nella zona di Gaeta medioevale (cfr. vecchia), mi è venuta la malaugurata idea di seguire un cartello eroso dal tempo (..usoleo di M. Plan..) verso un sentiero sconosciuto, attirato dall’idea, in effetti assai stramba, di ritrovare in cima al monte la tomba di Marx Karl Ernst Ludwig Planck, chissà, a mia insaputa, seppellito a Gaeta. Dimentico della quantità di sforzo energetico necessario, in nome del trionfo della fisica quantistica, inizio a intraprendere una serie di tornanti, in salita, con pendenza del 123%, diretto alla cima del monte Calvario Orlando. L’..usoleo di Plan.. non appariva mai: centoventidue tornanti, in salita, con la costante speranza che ogni tornante fosse l’ultimo. Incontro, in ordine cronologico: turisti, in discesa, con zaino, occhiali da sci e racchette da neve, bastone da passeggio rotolante, vecchietta rotolante (senza urla), cane incazzato, due cani incazzati, cavallo incazzato, daino incazzato, branco di lupi molto socievole, funzionario Equitalia incazzato, ufficiale borbonico incazzatissimo. Io sudo come un’otaria nel bel mezzo di un attacco di orche, non mollo, continuo, desidero vedere l’..usoleo di Plan.. . Per accedere ad esso, arrivato in cima al monte, si è rivelato necessario: aggirare una catena, scavalcare un muro, trascinarmi sotto dodici cavalli di frisia, arrampicarmi su scale di liane, attraversare trincee delle batterie d’artiglieria del Regio Esercito Italiano, con rifugi, casematte, cadaveri in uniforme Grande Guerra, seguire ventisei cartelli, con freccia, discordanti, tutto nei boschi, al buio; finalmente, arrivato in cima, noto un grande anonimo inutile silos di grano, chiuso e fuori dall’interesse di un gruppo di turisti cinesi, occupati a fotografare i cancelli della Gdf: il famigerato Mausoleo di Munazio Planco (l’M. Plan.. del cartello). Deluso, incontro la sorella del Cristo Redentor du Corcovado, la Madonna Ausiliarice dell’Incoronata Crocefissa in Gaeta, che mi sorride beffarda, e, onde evitare ulteriori centoventidue tornanti in discesa, al buio, ho la brillante idea di tagliare la strada, scavalcando una sbarra e immettendomi nella vietatissima zona militare (Nato e Gdf) del Parco di Monte Orlando. Incontro, in ordine cronologico: ufficiale borbonico incazzatissimo (con tentativo di fucilazione), funzionario Equitalia incazzato (con tentativo di strappare il mio ultimo 740), branco di lupi molto socievoli, daino incazzato, cavallo incazzato, due cani incazzati, cane incazzato, vecchia rotolante (senza urla), bastone da passeggio rotolante, turisti, in salita, con zaino, occhiali da sci e racchette da neve, e, infine, una colonia felina della Gdf. L’accoglienza della colonia felina è diffidente: un centinaio di gatti, tre donnole e sei topi marittimi (infiltrati) mi circondano con estrema curiosità, senza che io riesca ad accarezzarne uno, mi controllano, miagolano; per impadronirmi, fine coccole sfrenate, di uno dei bellissimi cuccioli della colonia, intraprendo molteplici tentativi di attirare l’attenzione della colonia tutta: a] lancio in aria una scatoletta, b] striscio a terra un rametto, c] sventolo un fazzoletto, d] fingo, con azzimata esperienza da mimo, di aprire una scatoletta whiskas, e] sparo una salva di petardi, f] abbaio e g] imploro. I gatti della Gdf mi guardano con sdegno e non si avvicinano. M’illumino d’immenso: lancio in aria una banconota da 10€, l’intera colonia si butta sulla carta filigranata, dando vita a risse indignitose; onde sfuggire all’attacco simultaneo, estraggo il codice fiscale, e i gatti fuggono, terrorizzati [in seguito ho scoperto che la colonia di gatti della Gdf non è altro che un gruppo di contribuenti sorteggiato dall’Agenzia delle Entrate e trasformato in felino da abili funzionari di Equitalia, come espiazione di lievi reati d’evasione fiscale]. Sudato e ansimante come dopo dieci terribili minuti di partita di calcetto tra amici, riesco a uscire dalla zona militarizzata, e mi ritrovo in centro Gaeta, circondato da mandrie di ameni cittadini del contado e casertani che, non avendo mai visto una luminaria, scattano selfie, si spingono, attaccano lite, bloccano ogni strada, ogni via di fuga. Devastato, incontro Ambra, che, col suo dolce sorriso, mi chiede: «Tu che sei un amante della storia romana, domani andiamo a visitare il Mausoleo di Munazio Planco?». Perdendomi nei bellissimi occhi castano cerbiatto della donna che mi ha reso fidanzato, indignitosamente, mi do alla fuga nei boschi. Il che è bello e istruttivo...

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La bomba d’acqua

 

    Purtroppo, nelle ultime settimane, l’intera Brianza è stata ferita da una serie di nubifragi, bombe d’acqua, bombe di grandine, bombe carta, cicloni, anti-cicloni, bi-cicloni, tri-cicloni, uragani e tornado. Domenica: me ne stavo, in tutta serenità, a studiare Omero sull’asse del water (vater) e, all’improvviso, ho notato entrare dall’uscio del bagno un’onda anomala. Preso, oramai, in controtempo, ne ho approfittato, come avrebbero fatto i nostri amici extra-comunitari britannici ante Brexit, nel farmi un bidet sdraiato sulle piastrelle del bagno, e, risistematomi, uscito di corsa dal lago di Tiberiade, mi sono trovato davanti a una tragedia immane: acqua che scrosciava dalla tubatura della caldaietta, scatoloni fluttuanti sulla superficie dell’anticamera, e, nella nebbia, la visione incerta di 300 extra-comunitari (siriani, marocchini, sudanesi, due scozzesi e un irlandese) su un gommone. Prendi il mocio Vileda, chiama i vicini, chiama Ambra che – come d’abitudine- di domenica stava al bar a bersi una grappa (mio sms: «Amò, c’è acqua in casa»; risposta: «Non mi fermo a comprarla al Bennet, allora»), caccia a bastonate i due scozzesi, assisti, impotente, allo spettacolo affascinante delle cascate del Niagara in cucina, cerca di spegnere la caldaietta senza morire fulminato (coi piedi bagnati), e, buttando fuori acqua dall’uscio di casa, verifica un curioso fenomeno: essendo costruita in pendenza la rimessa-auto di 45mq dove viviamo, con affitto stratosferico, l’acqua tendeva a defluire, tranquillamente, ai bordi del muro, riversandosi in bagno, senza lambire camera, soggiorno e cucina. Pulito, asciugato, messi giù i cartoni, col sostegno dell’atletico locatore di ottant’anni (che, essendo sordo, continuava a strepitare: «siamo assicurati, siamo assicurati») abbiamo cercato di comprendere i motivi dell’allagamento, onde evitare repetita. Probabili motivi: 1] buco nel tetto cagionato da un chicco di grandine di 60 kg o dall’atterraggio dello Sputnik 2 (con cadavere di cane non identificato); 2] esplosione di un residuato bellico napoleonico sulla grondaia costruita nel 1813; 3] curioso contegno del comignolo, in bronzo, fabbricato con un elmo ahhiyawa dell’età del bronzo che, dissaldatosi e messosi a vorticare al contrario secondo forza centrifuga, ha buttato l’acqua all’interno della casa (e non all’esterno). Il muratore, chiamato immediatamente e arrivato una settimana dopo, ha confermato l’ipotesi 3, e, due settimane dopo, con massima celerità, ha montato sul tetto un comignolo in marmo di Carrara, con lamine d’oro (col locatore che non smetteva di strepitare: «siamo assicurati, siamo assicurati»). Giovedì: all’inizio di un nuovo nubifragio, dotato di due mocio Vileda, due bacinelle, stracci, idrovora da cantiere, fez e moschetto anti-britannico, me ne stavo – secondo istruzioni del famigerato muratore- a osservare, con massima attenzione, il tubo della caldaia. Passano dieci minuti, niente; venti minuti, niente, mezz’ora: abbasso lo sguardo e noto un rivolo d’acqua che, gioioso, attraversa l’anticamera e si immette direttamente nel bagno («effetto pendenza»): saltati tutti i tombini, l’acqua, ristagnata nel cortile, aveva oltrepassato il gradino d’ingresso ed era entrata direttamente dalla porta, invadendo tutte le abitazioni a piano terra. Preso nuovamente alla sprovvista, apro la porta e butto fuori, con una scopa da 50 cm (scopa per nani acquistata, curiosamente, da Ambra), l’acqua dal bagno e dall’anticamera, tampono l’uscio con diversi asciugamani, butto a terra cartoni, tovaglie, assorbenti, e asciugo, tra silenziose bestemmie. Il tubo della caldaia: totalmente asciutto. Ieri – sui maggiori tre siti meteo italiani- davano nuova bomba d’acqua sulla Brianza (spostata a oggi senza nessuna spiegazione). Questa volta ho tutto: costume, materassino matrimoniale, bacinelle e stracci sotto la caldaietta (non si sa mai), cartoni stesi sotto lo zerbino e in anticamera, asciugamani a sigillare ermeticamente l’uscio di casa, pistola di silicone industriale, sacchi di sabbia davanti all’ingresso, tre cavalli di frisia, una mitragliatrice Fiat-Revelli Mod.1914, gatto sonda e cane Labrador da salvataggio, quattro mocio Vileda, idrovora da diga alpina. Il nubifragio delle 11.00 di mattina è sospeso dai siti meteo e rimandato alle 18.00 (con smarrimento cane Labrador in rincorsa dietro a gatto sonda fuggitivo); il nubifragio delle 18.00 è sospeso dai siti meteo e rimandato alle 21.00 (con mia corsa dimagrante, in armatura e colbacco, a temperature centro-africane); il nubifragio delle 21.00 di sera è sospeso dai siti meteo e rimandato alle 02.00 di notte (con scoppio, improvviso, del materassino matrimoniale). La decisione, inoppugnabile, è: se non nubifraga entro le 02.00, spacco tutte le tubature con un martello e allago casa («siamo assicurati»).

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L’orologio a rincorsa

 

     Stamattina è stato davvero molto difficile aiutare il corriere, un tollerantissimo ragazzo sudamericano che conosce i curiosi costumi della meridionalità e mi osserva divertito a ogni consegna, nel trasportare, con un muletto, dal bilico all’uscio di casa uno dei containers (1,82x70m³) che ci sono inviati, con intervallo di tre mesi, dal meridione. Smantellato il tetto e calato il container in casa con una gru, la mia dolce metà (in altezza) ha smesso di rumoreggiare dieci minuti, distraendosi nell’aprire, con un trapano, l’involucro a strati sovrapposti di acciaio, ferro, cartone, carta di giornale, film estensibile, cellophane e domopak del container; estratti, in ordine cronologico, maglioni, tute, calze, scarpe, tielle imbottite di tiella alla salsiccia, colbacchi, matite, melanzane sott’olio, un agnello vivo, martelli, fresatrici, caciocavalli, altri sotto-container in miniatura zeppi di minuterie, Ambra ha trovato, con sua somma contentezza, un famigerato orologio a rincorsa (…). Sistemata, in un baleno, ogni cosa nei 22m² di casa nostra, e dopo un tentativo inutile di rincorrere l’agnello, fuggito immediatamente e resosi irreperibile, l’amore mio, con delicatezza estrema, ha iniziato a trapanare e batter di martello in cucina. Penso: «Che stia assemblando, lei, abilissima nei lavori di costruzione edile e di meccanica navale, un tornio o un nuovo frigorifero?»; corro, in cucina, col cuore a tambur battente, e non trovo niente di anomalo, aldilà di una salsiccia al finocchio – mi si scusi ogni eventuale fraintendimento razzista- di 15m, abbandonata sul tavolo, e di sei caciocavalli appesi alle travi di carta velina del soffitto. La dolcissima fanciulla che, fino all’altro ieri, mi accusava in disperate lacrime di volerla abbandonare a tutti i costi laddove dovessi, malauguratamente, defungere, mi ha salutato lesta ed è corsa in ufficio, lasciandomi a faticare davanti al Pc. Nel mezzo del lavoro uno strano ticchettio di dubbia origine – tic tic tic tic- mi distrae e mi infastidisce. Mi alzo e – come Geppetto- apro l’armadio: niente; apro i cassetti: niente; cerco sotto il letto: niente. Tic tic tic tic. Tendo un agguato alla doccia, come il giaguaro obeso del Parco delle Cornelle, aprendo di botto le antine in mogano plastificato: niente (mi imbatto, con somma diffidenza, in una novità che nulla c’entra ai fini del racconto, cioè in un doccia-shampoo-bidet al Ginepro della Corsica); controllo nel freezer: niente; ausculto con cura la caldaietta: niente. Tic tic tic tic. Che sia una bomba ad orologeria, mandatami dai redattori di Atelier? Mi accorgo di come il disturbo sinistro arrivi, senza ombra di dubbio, dalla cucina. Entro, alzo la testa e lo vedo, cementato al muro: l’orologio a rincorsa. Il famigerato orologio è dotato di un curiosissimo meccanismo a rincorsa: non appena la lancetta dei secondi arriva sullo 0, si butta in picchiata verso i 30 con un celerissimo ticchettio da 125 decibel, tipo aereo a decollo in cortile; non appena arriva sul 30, progressivamente, il ticchettio smarrisce frequenza, arranca, risalendo l’orologio a fatica, come trovatosi, con somma sorpresa, davanti alla fantozziana Cima del Diavolo, emettendo inquietanti mugolii e disperati grugniti. In cucina assisto ad un’alternanza rumorosissima di ticchettii e guaiti. Comprendo immediatamente la gravità della situazione: l’orologio a rincorsa è murato sopra il televisore L.I.S. (Linguaggio italiano dei segni) da cucina che, avendo una cassa rotta, assume la funzione di una tv da sordomuti (-9 decibel, tipo camera anecoica). Conscio dell’impossibilità di sentire il televisore, coperto, anche a massimo volume, dal ticchettio, e dell’inopportunità di acquistare un apparecchio acustico Amplifon, cerco di sradicare l’orologio dai cardini, col rischio di bucare i muri in cartongesso della cucina: niente; cerco di strappare la lancetta dei secondi: è di acciaio inox temperato in cristalli di boro, durezza >9.5 su scala Mohs; cerco di spaccare l’orologio a colpi di fiocina, facendo fuggire ogni foca nel raggio di dieci km: niente. L’unica soluzione sarebbe insonorizzare, coibentare, e mummificare l’intera cucina. Non trovo alternative e, triste, dopo aver cambiato, in cinquantasei minuti, un faretto fulminato murato sul soffitto in cartone dell’anticamera e sostenuto da un’incredibile varietà di fili, chiodi, viti, bandelle e molle, mi arrendo e ritorno a lavorare. Rientrata a casa dall’ufficio, con una piastra da 7 kg in fullerite biodegradabile acquistata all’Iper, Ambra mi dice radiosa: «Amò, hai visto che i miei ci hanno spedito un orologio?»; io rispondo con un sorriso freddo: «Ho visto». Stasera, entrata di sorpresa in cucina e scopertomi abbracciato alla televisione, la ragazza che ha sparso nozioni di meccanica industriale sui capannoni amorosi della mia vita, mi sorride con dolcezza, abituata alle mie condotte etnologicamente singolari: «Che fai?»; e io, sciogliendomi davanti al suo bellissimo sorriso, le rispondo con rassegnazione: «Niente, amore, mi sono solo affezionato tantissimo a questo maledetto televisore».       

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Sei sul giornale!

 

     Come solito mi arriva da terzi la notizia subdola di essere stato intervistato su un noto settimanale cittadino: fisiologicamente, io sono sempre l’ultimo ad averne contezza. Per dare la bella notizia – a Monza non mi metterebbero su un quotidiano nemmeno se rapinassi una banca- chiamo i miei alle 22.00 di un mercoledì sera. Il telefono suona. Subito ravvedutomi, cerco di interrompere disperatamente la linea: risponde mia madre; dopo un tragico tentativo di fingermi una centralinista della Telecom dall’accento moldavo, con esiti inconcludenti, decido di assumermi l’intera responsabilità del mio fatalissimo errore: «Ma’, sono io»; «Chi è morto a quest’ora di notte (cfr. 22.00)?!?», strilla allarmata; «Giuro: io no, davvero. Se vuoi ti faccio chiamare da Ambra come testimone»; «No, ci credo». La butto lì: «Ma’, sto sul giornale»; lei: «Quale? Cosa hai fatto?!?», ulula in un acuirsi di allarmismo materno; «Niente: mi hanno messo sul Giornale di Monza. Avete letto?». Con fiera umiltà, la donna che renderà il mio futuro figlio nipote di una nonna estremamente infelice, incalza: «Sai che io odio leggere»; io, caduto nella trappola semantica, «Sì, ok. C’era anche una foto»; lei: «Bruno – chiamando suo marito seduto a dormire davanti alla televisione- tuo figlio è sul giornale!». Dalla cucina si sente: «Sul Corriere non c’era…»; mia madre: «Dice che non sei sul Corriere»; io, nella solita progressione inarrestabile di illogicità: «Ma’, non ho ucciso Gheddafi!»; lei: «Ma stai in Tunisia?»; io, con massimo sfoggio di idiozia, «Al massimo in Libia»; lei, rivolta alla cucina (a suo marito o a Mastro Lindo): «Quel disgraziato di tuo figlio è in Libia e nemmeno avvisa i suoi genitori, che sacrificherebbero ogni cosa alla realizzazione del suo benessere »; Mastro Lindo: «Cosa ci fa in Libia?»; io, esasperato: «Ma’, non sono in Libia: sono semplicemente uscito sul Giornale di Monza»; lei: «L’ho buttato via ieri: vado a recuperarlo. Bruno, cerca nella spazzatura della carta il Giornale di Monza di ieri: c’è dentro Ivan». Si sente uno sciabattare rumorosissimo, il rimestare in un sacchetto di carta, e lo spiegarsi di un giornale sul tavolo della cucina: «Ieri – dice, in sottofondo, il marito di mia madre - ho letto Il Giornale di Monza e non ho trovato Ivan»; io, cercando di chiudere l’incomunicazione: «Forse mi hanno detto una scemenza: lasciamo stare». Mia madre: «No, adesso sono curiosa di comprendere dove ti hanno messo»; «In cronaca?», si sente dal sottofondo; «Pa’», dico con la mediazione culturale di mia madre «rapine, stupri, violenze e incendi di norma non ne faccio. Poi, nel malaugurato caso, vi avrebbero avvisato i Carabinieri»; mia madre: «I Carabinieri?!?!?», allarme di terzo grado della scala Montessori, «Nemmeno da ragazzino sei mai tornato a casa accompagnato dai Carabinieri!»; io: «Ma’, era un modo di dire. Che sono, Pinocchio? Secondo te sto sul Giornale di Monza nella cronaca nera?»; lei: «Che ne so di chi sei figlio, e cosa combini fuori da questa casa!»; «Come che ne so di chi sei figlio?», ribatto stizzito, «Che è, ho atteso d’essere uscito da casa al darmi alla criminalità organizzata?»; «Per fortuna che c’è Ambra con te, che è una brava ragazza», afferma mia madre sconsolata; «E che, io sono il mostro di Firenze?!», ribatto con sempre maggiore stizza; lei: «E che ne so io?». Si sente una voce arrivare dal tavolo della cucina: «In cronaca nera non c’è: c’è la foto di un albanese che ha investito un cane. Però non sembra lui…»; urlo: «Mo’ sta a vedere che sono diventato albanese!»; mia madre: «Bruno, no, Ivan non è mai stato albanese». «Politica niente», si sente dalla cucina; mia madre: «Lo sappiamo che non è mai stato ambizioso: tuo figlio è un grandissimo inconcludente»; «Ma’», sussurro senza convinzione, «sono anarchico»; lei, categorica: «sono tutti anarchici: hanno il senso della carriera, a differenza tua». Per tagliare corto, sorrido: «Comunque siamo sicuri che non sto nei necrologi»; mia madre, con sicumera: «Come fai ad esserne così sicuro?»; io: «Dovrei essere morto»; sento silenzio, un rumore stridente di annientamento mentale, e lacrime: «Lo sapevo: sei morto. Prima la nonna, dopo la zia, e adesso tu». Lacrime incontenibili. «Ma’ – strillo- come diavolo faccio a essere morto, sto al telefono, con te»; lei: «Dunque non credi in una vita nell’aldilà?»; io, raggelato: «Con che compagnia telefonica?», dico metallico, con cattiveria, «Adesso me lo spieghi»; dalla cucina: «Gianna, che cazzo dici, tuo figlio è al telefono: cortesemente, non diciamo sciocchezze, io sono stanco, lavoro sul banco settanta ore al giorno. Non diciamo cretinate!»; mia madre: «Hai visto bene tra i necrologi?»; voce in cucina: «Sì: non c’è». Per un minuto si apre in me lo spazio filosofico dell’interrogazione esistenziale: in questo momento è meglio essere vivi o morti? «Il Monza è fallito», dice la voce dalla cucina; «Pa’, io non c’entro», dico, «ultimamente le aziende che mi assumono, in effetti, falliscono in venti giorni… Però non sono stato assunto al Calcio Monza». Balzando in groppa al toro, taglio corto, con rapidità felina: «Non sono un colonnello dell’Aeronautica, ergo non sto nel Meteo; non sto, fortunatamente, nella Guida Tv; cosa manca?», affermo baldanzoso con un sorriso compiaciuto; mia madre: «Bruno, cosa manca?»; Bruno: «Niente»; io: «Le pagine della cultura?!». Sento un silenzio di sfondo, mia madre che va in cucina, un borbottio incomprensibile e, dopo cinque minuti di camera di consiglio, un’affermazione: «Non ci sono»; io: «Pa’, facciamo mente locale: quando hai comprato il giornale dal giornalaio, c’erano?»; lui: «Sì»; io: «Quindiiiii?»; lui: «Quando inizio a leggere il giornale le tolgo e le butto». Io, in rigoroso deluso silenzio, sento mia madre, lontana: «Le pagine della cultura? Te l’ho sempre detto: tuo figlio non è ambizioso». Attacco. Il che è bello e istruttivo.

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Non mi sono ancora accorto dell’Isis

 

     Purtroppo non sono ancora riuscito ad accorgermi dell’Isis. Però mi sono accorto dell’Irpef, dell’Irap, della Tasi, della Tari e dell’Imu. Sono due modalità differenti di fare lo stesso terrorismo. «Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della Tari che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la Tari che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la Tari dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello» [Luca, 6-41/42]. Però è tutta colpa dell’Isis: recessione, disoccupazione e ricapitalizzazioni delle banche italiane coi soldi della Bce. La salderemo, in Posta, mediante il sostegno dei Patronati, con la solita metodologia burocratica detta «a cazzo», tra confusione, strepiti, rutti e colpi di kalashnikov. Purtroppo nessuno è ancora riuscito ad accorgersi dell’Isis. Però ci siamo tutti accorti dell’Irpef, dell’Irap, della Tasi, della Tari e dell’Imu, e, finalmente, dell’Isit (Italian State improving taxes).   

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Oggi è una giornata da En

Pianifico ogni istante della mia vita, vittima della sindrome di Stalin, in modo che ogni cosa, inclusa l’intera armonia del cosmo, funzioni con efficienza teutonica (e io abbia l’opportunità di far notare a tutti di come sia sempre attento e assennato). Purtroppo, a differenza di Stalin, non avendo il vantaggio terroristico di eliminare fisicamente chiunque abbia una maggiore attitudine all’organizzazione di me (senso di inferiorità) o di chiunque abbia una minore attitudine organizzativa di me (ostacolo), mi accontento di razionalizzare ogni momento della mia esistenza, ai fini di combattere l’angoscia esistenziale dell’individuo (e di evitarmi, in tutta sincerità, costanti rotture di balle). Oggi, ahimé!, dovevo, senza il minimo sostegno di una donna: 1] fare la spesa nel supermercatino vicino a casa dei miei, 2] fare la spesa ad un secondo discount, noto marchio tedesco, 3] recarmi in farmacia ad acquistare una confezione di Dissenten (chiaramente, a uso Ambra), 4] andare ad intraprendere una sanissima cena a Mc Donald’s e 5] dirigermi a giocare a calcetto. Per fare ciò avevo a disposizione: 117€ in contanti, un Bancomat, un Postamat, due PostePay e una PostePay Evolution, caricata di 100€. Piano di battaglia inciso con cavatappi da cucina sulla schiena a livello della settima vertebra: usare i contanti ai fini di fare spese (il settore Isis di Equitalia non si agiti: sono state tutte spese di mera sussistenza, alimentari e mediche, documentate) e recuperare i 100€ dalla PostePay Evolution con l’intento evasore dell’adempiere alle mere spese voluttuarie, mea culpa!, di mangiare (10€) e di saldare il conto dell’incontro di calcetto (7€). Mi vesto, mi indirizzo al supermercatino sotto casa dei miei e alla farmacia (se Ambra ha bisogno, io corro): 37€. Penso, di buon umore: «Ottimo: ho ancora 80€ da usare al discount». Direttomi al discount tedesco, acquisto, come sempre sotto ipnosi, 15 kg di bresaola di black angus (con dispositivo anti-cane), dieci confezioni di miele della Val Brembana (con dispositivo anti-orso), würstel e salsicce viennesi con scadenza 2045 (con dispositivo anti-Ivan) e, telecomandato da Ambra al telefono, cose inutili come tonno, riso, collutori alla menta, alla menta forte, alla menta debole, all’abete, deodoranti al borotalco, asciugoni e infusi/tisane al karkadè solubile; ci aggiungo, a concludere il misfatto, due bottiglie di vino da 3€, al metanolo e alla varechina, da sorseggiare, di notte, durante le mie amene e inutili letture. Arrivo alla cassa: 70€. Penso: «Mi restano 10€, vado a ritir…», e, nello stesso istante, mi ricordo, come in un flashblack (angus), di aver lasciato a casa, chiusa in cassaforte (cassetto), la PostePay Evolution con i 100€. Panico, attacco d’ansia, tachicardia, brachicardia, arresto cardiaco, attacco d’asma, angoscia, tentativi di denudarmi ostacolati da un celerino (in realtà cercavo di comprendere se avessi inciso sul dorso un piano di riserva), attacchi del solito maledetto cane respinti dal dispositivo anti-cane della bresaola di black angus, avvistamento di un orso, con fuga generale, e me, meschino, davanti all’obbligo di decidere in che maniera sostituire la pianificazione iniziale con un secondo piano. Me davanti ad una decisione sull’amministrazione di un Bancomat, di un Postamat, di due PostePay e di 0 PostePay Evolution, senza il sostegno di una donna. Primo delirio di soluzione: faccio 20 km, torno a casa, raccatto la PostePay Evolution, recupero i 100€: scartata, essendo in ritardo mostruoso sulla tabella di marcia; secondo vaneggiamento di soluzione: non facendomi la barba da settimane, mi fingo curdo e chiedo la carità: i curdi fuori dal discount mi cacciano con calci e male frasi («Italiani rubare lavoro! Spaghetti e mandolino»); terza idea, spaccato a terra il famigerato mandolino: vado al centro commerciale, dove è sito il Mc Donald’s, e recupero 100€ da Bancomat, Postamat o PostePay. Però, non è la stessa cosa! La giornata è rovinata: ho bisogno di En. Mi reco, in automobile, al centro commerciale, entro in macchina nei corridoi del centro, parcheggio davanti alle casse del multi-sala, investo una vecchia, mi catapulto sullo sportello Bancomat: non funziona (!!!); non funziona, in tutto il centro, la linea dei Bancomat, dei Postamat, e dei PostePaymat: tutti i negozi, incluso Mc Donald’s, accettano esclusivamente contanti. Scattano, ahimè!, con massima mia vergogna (senno del poi), bestemmie verso ogni forma di divinità, anche laica. Sono solo, con 10€, in un centro commerciale: ho bisogno di una boccetta di En. Dopo l’ennesimo tentativo di denudarmi impedito dai vigilantes del centro, mi si accende, nel cervello, una spia: c’è uno sportello Bancomat, fuori, a 200m dal centro commerciale. Scastro la vecchia, esco dal centro con la macchina, e mi butto sullo sportello Bancomat extra moenia: funziona; ritorno a lodare ogni forma di divinità, terrena, extraterrena, extraterrestre. Le PostePay, non essendo abilitate all’utilizzo Mastercard, sono escluse. Dato che, nel marasma, ho dimenticato dove ho nascosto il code del Bancomat, inizio col Postamat. Inserisco: «Prelievo non eseguibile». Piango, chiamo Ambra, che non risponde, essendo a divertirsi con le sue lezioni di fit-boxing, strepito e dico un sacco di brutte frasi, anche contro Renzi e Berlusconi. Poi, esistendo un Dio dei derelitti, mi si scatena un’intuizione: ricordo il numero del Bancomat. Infilo il Bancomat: «Prelievo minimo disponibile, 300€» (?!). Perché? Non sto a discutere col folletto che gestisce il racket degli sportelli Bancomat, ritiro 300€ (tutti in taglio da 100€) e mi incaponisco. Perché il Postamat non deve funzionare?! Infilo il Postamat: «Prelievo minimo disponibile, 300€». Penso: «Porca troia, funzionava» (il Bancomat è mio, intestato a me, il Postamat è comune, intestato a me e ad Ambra, la spesa era intestata a me, essendo miei i contanti), «adesso schiaccio ok, annullo l’operazione ed esco». Schiacciato ok, si sente fruscio di banconote, mi si chiede il code del Postamat, e solo allora, solo allora, mi ricordo che il Postamat funziona all’incontrario: all’inizio “chiami” l’operazione, e, successivamente, inserisci il code. Preso dallo smarrimento esistenziale, inserisco il code del Bancomat, inserisco il code della PostePay Evolution, e, solo all’ultimo, disperato, tentativo, un curdo del discount mi suggerisce il mio code corretto. Ringrazio, con estrema curiosità e diffidenza, ed escono 300€ (tutti in taglio da 100€). Forte di 600, inutili, € (!!!), avanzo baldanzoso verso Mc Donald’s, certo che il centro commerciale non mi avrà, mai. Ordino, a caso, dato che i nomi dei burgers cambiano continuamente senza motivo, mi consulto col mio commercialista, via telefono, sul menù da assemblare (io che seguo fusioni aziendali non sono mai riuscito a comprendere come funzionino i vari abbinamenti menù Mc Donald’s: a volte ricevo mcnuggets, un toast e un thé freddo a 47€, e, a volte, sedici Mcbacon a 3€ totali): sono 10€, tiro fuori, raggiante, 100€, li esibisco, e ricevo in risposta dall’inserviente curda: «Signore, non avere resto». Io, sfrontato, apro il portafogli con rabbia e dico: «Oggi giornata fortunata, tutti 100€». L’inserviente curda, strappatomi il portafoglio, controlla, rinviene i 10€ avanzati dalle spese, destinati all’incontro di calcetto e debitamente nascosti, e cantilena, soddisfatta: «Signore, menù, 10€». Bianco come un cencio, mi siedo, consumo in fretta i miei Texas burger (?!) con carne di black angus, ricevo l’email di un odiosissimo direttore di rivista, che mi sta, con tutte le mie energie, sui maroni, e che vorrei vedere servire ai tavoli di un Mc Donald’s di Londra, e con 600€ in contanti ritorno a casa, diretto verso una vasca da bagno d’En. Ambra mi vede, carico come la solita mula di Parenzo, mi interroga sulla mia giornata, e mi dice: «Come non avevi i soldi del calcetto? Hai 600€ in contanti!». Il che è bello e istruttivo.

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Il peso della spesa

 

     Essendo nullatenente e vittima della sindrome di Bennet (come tutti i maschi, entro in un centro commerciale senza un elenco debitamente autorizzato da una donna ed esco con 150€ di referenze inutili), ho deciso di dedicare un intero pomeriggio ad effettuare un pellegrinaggio tra i discount di Monza. Lì – ho notato- entro senza elenco e mi è lecito sbizzarrirmi in un’imbarcata di cose inutili a 50€ a discount, uscendo con due carrelli colmi di roba da fare marcire in frigor. Primo discount, esco con borsa di stoffa, approntata all’evenienza, con 10 kg di bresaola di black angus, dieci confezioni di miele della Val Brembana, 2 kg di cioccolato (Ambra) e – dato il marchio tedesco del discount- würstel e salsicce viennesi con scadenza 2028. Passo al secondo discount, con seconda borsa di stoffa sdrucita, apparecchiata all’evenienza: acquisto roba utilissima, come dieci confezioni di bastoncini di surimi, ravioli al rafano, al black angus, allo speck/ricotta/gamberi/porcini/ananas e al finto tartufo d’Alba, 3 kg di affettato di carne di bovino in scatola e dieci barattoli di crema tartufata (culto orgiastico dell’amore mio, che la spalma su ravioli, insalata, black angus, cioccolata e sullo stick lucidalabbra). Dotato di due borse, concentrate, delle dimensioni di 50 cm e del fardello di 37 kg, una nella mano destra, e una nella mano sinistra, avendo tuttora la limitatezza di avere due sole mani, mi accorgo, con orrore, di non avere comperato l’acqua. Perché deve essere notizia diffusa ai media: l’amore mio non beve acqua se non sia acqua naturalissima, raffinata, di sorgente tibetana colta a cavallo di muflone da raccoglitore birmano ambidestro. Non mi resta che sfidare la sindrome Bennet: lascio, in macchina, i contanti rischiosi (50€), conducendo con me unicamente 20€, in un estremo tentativo di disintossicazione entro bendato, e, all’ingresso del supermercato, mi faccio totalmente avvolgere dal sacchetto di plastica antitaccheggio (o antitacchinaggio, come sosteneva una mia impiegata in Sigma) abbondantemente dispensato a fini inutili. Guidato dal cane-guida Bennet, mi faccio indirizzare agli scaffali dell’acqua: infilo nel trolley (…) due confezioni di acqua, raffinata, di sorgente tibetana colta a cavallo di muflone da raccoglitore birmano ambidestro, schiaccio il cane-guida Bennet sotto il trolley e mi distraggo. C’è l’amaro Montenegro, in offerta (a 9,99€, invece che a 10). Metto nel trolley l’amaro, mi dirigo alla cassa automatica, non riuscendo a esimermi dall’asportare dieci confezioni di RiceSnack dietetici (sono grasso) dalle ammiccanti scaffalature in teak del Bennet. Dopo i venti minuti canonici di tentativi di sparare, con i famigerati scanner («pistole»), che, essendo stato direttore logistico di un immenso Ce.di alimentare, contribuivo a progettare, sull’introvabile EAN delle confezioni d’acqua, sotto lo sguardo scocciato dell’inserviente (nemesi logistica), noto la cifra: 37€. Dio buono: tira fuori la carta di credito, infilala nell’apparecchio, trova l’indicazione dell’indicazione di dove trovare il PIN, trova l’indicazione di dove trovare il PIN, trova il PIN, fatti odiare da decine di individui in coda, dietro di te, con in mano mezzo uovo, inserisci il PIN, raccogli, correndo, le tue sei referenze a costo 37€, assumi coscienza della tua incurabile sindrome di Bennet ed esci. Borsa di stoffa discount 1 e confezione d’acqua nella mano sinistra; borsa discount 2 e confezione d’acqua nella mano destra, borsetta in acrilico, altamente biodegradabile (6 minuti di resilienza), in bocca, e: chiamata sul cellulare. È Ambra, i miei dolci 9 / 10 che mi hanno fortemente sollecitato ad evitare, come la lebbra, cubiste e strip-teasers boeme, che mi chiama: attendo determinato, certo di arrivare a casa in dieci minuti. Bardato come un mercante siriano sulla via della seta, straziato dai sensi di colpa, ho la deleteria idea di recarmi in Posta a recuperare denaro dal Postamat (funziona una volta su tremila) e, dopo trecento squilli dalla donna che Hiroshima ha disseminato sulla mia atmosfera, ricevo una chiamata, impellente, dal mio editore. Gli argomenti erano scottantissimi: dovevo rispondere. Biodegradato il sacchetto Bennet, infilo a casaccio i 37€ nelle tasche del cappotto, nelle calze, e nel cappello, e rispondo tenendo il cellulare tra i denti. Su di me si abbatte il solito disastro: Lorena, il mio editore, abbisogna di me, in maniera inderogabile, sedici minuti a settimana, e, di norma, mentre ho: borsa di stoffa discount 1 e confezione d’acqua nella mano sinistra; borsa discount 2 e confezione d’acqua nella mano destra; 37€ di Bennet sparso tra cappotto, calze e cappello, e Postamat dietro alle orecchie. Due ore, dico, due ore, di telefonata! Facendo pratica del mio inesorabile futuro, mi sdraio come un clochard su una panchina davanti alla Posta, con le borse addosso, cercando di succhiare l’amaro Montenegro dalla bottiglia. Due ore di telefonata! E, nel frattempo, sotto la chiamata, centosettanta messaggi di Ambra. Litigo, bestemmio, mi infervoro, un cane mi strappa il black angus dalla borsa, un celerino mi intima di sgombrare verso la Caritas, chiudo la telefonata e mi incammino, ingobbito, verso casa. Davanti al cancello ricevo un’altra telefonata. Papà, categorico: «Ivan, Ambra ci ha telefonato e ci ha detto che sei sparito! La mamma è terrorizzata»; io: «Pà, sono andato a fare la spesa, mi ha chiamato il mio editore, sono davanti a casa con un dromedario sulle spalle»; lui: «Non fare l’idiota, rasserena tua madre. Ambra dice che sei sparito»; io: «Sono al telefono, il Bennet non affitta muli, o rispondo a mamma o butto tutto a terra». Mamma: «Sei vivo? Ambra ha chiamato, dice che sei sparito. Sei sparito?»; io: «Mà, cazzo, sono andato a fare la spesa, sono carico di roba, ti chiamo dopo»; lei, stizzita: «Per forza, va a far la spesa ed è grasso. Non entra nei vestiti. Come farà a trovare lavoro, a fare carriera, a…»; io: «Lavorerò ancora coi supermercati». Rasserenati i miei sulla mia esistenza ontologica, con le ultime forze mi trascino verso casa, trovo l’uscio chiuso, miagolo disperatamente (nella speranza che, Ambra mia, scambiandomi con la Peppa, il micio del padrone di casa, mi faciliti l’ingresso), Ambra apre e incazzata mi dice: «Dove cazzo sei stato?». Io, carico come la mula di Parenzo: «Sono andato a giocare a bocce»; lei: «Pensavo fossi morto: ho chiamato i tuoi, i miei, i miei dei tuoi, i tuoi dei miei, ambulanza, carabinieri, cliniche, manicomi, obitori e ti ho mandato centosettantuno messaggi». «Perché non mi hai chiamato – dico io innocente- avresti trovato il telefono occupato, comprendendo che ero al telefono con qualcuno»; Ambra: «Se ti chiamo, ti incazzi» (…). Frugando nelle borse: «Hai comprato il black angus?»; io: «No: me l’ha strappato un cane mentre io, sdraiato su una panchina davanti alla Posta, cercavo di convincere un celerino di non essere un barbone». «Gli altri si spezzano la schiena tutto il giorno, e lui sempre a scherzare». Guardo il cellulare, e visualizzo: «Amore, intanto che sei fuori, compra una confezione di Scottex» [Ambra]. Il che è bello e istruttivo.

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Mamma dice che ti odio

 

     Esco dalla famosa doccia del circo Barnum e suona il telefono cellulare. Notando il numero di casa, rispondo immediatamente, nella certezza assoluta di dover condividere, con uno almeno dei miei, un’esperienza surreale. Papà, con tono funereo: «Dimmi la verità» (da mesi, oramai, i miei, ogni volta che mi vedono, attaccano con uno sconsolato «dimmi la verità», che io, essendo un notorio, falso, cialtrone e truffatore, merito senza riserve). Temendo un lutto, una multa, o, almeno, una denunzia ai carabinieri, ribatto rassegnato: «Cosa è successo stavolta?». Di qui, miei tre lettori, inizierà un discorso che esula da ogni forma di logica aristotelica o formale e che necessita, ai fini della reale comprensione ermeneutica, come minimo di un dottorato in filosofia analitica. Papà: «La mamma (x) sostiene che tu (y) mi (z) odi, perché io (z) mercoledì ti (y) ho urlato dietro. Dimmi la verità: tu (y) mi (z) odi davvero o riesci (y, indiretta) a spiegare alla mamma (x) che non è vero che tu (y) mi (z) odi?»; io, calmo, replico: «Pa’, io al Liceo classico, al massimo, sono arrivato a far finta di risolvere tripli sistemi di equazioni a tre incognite: sono trascorsi quindici anni, non saprei…». Lontano, beata bucolica innocenza!, dall’afferrare la benché minima forma di ironia, il marito di mia madre continua imperterrito: «Tua madre (x) dice che tu (y) non vieni a trovarci (x+z) a casa da due settimane, dato che, mercoledì, davanti a lei, ho (z) alzato la voce con te (y) sulla questione delle ruote della (tua, y) bicicletta!»; sconfortato, cerco di aggirarlo e di buttare il cuore oltre l’ostacolo: «Scusami: se mercoledì ero a casa da voi, con voi due insieme, com’è che non mi vedete da due settimane?». Silenzio (sento un borbottio concitato all’altro capo del telefono, come se una freccia di logica aristotelica avesse fatto breccia nella fuzzy logic dei miei). Papà, sempre meno convinto: «Tua madre dice che non ti vede da due settimane: mercoledì non vale»; io: «Perché?»; lui: «Perché è il giorno che ti ho sgridato (?!) davanti a tua madre sulla questione delle ruote della bicicletta». La sfida si faceva ardua, Ambra e i vicini, l’intero isolato, iniziavano a farmisi intorno, come a darmi sostegno e consulenza filosofica; iniziavo a sentire bisbigli: «Come faceva ad essere lì, mercoledì, se non era lì» o «Questo ragazzo – era una nonna rivolta al nipotino o un grillo parlante- odia il suo babbo. Finirà in carcere o in ospedale». Io, in un crescendo di irritazione: «Pa’, mercoledì non mi hai sgridato! Pretendevi semplicemente, con la solita flebile voce a tono baritonale, che io gonfiassi le ruote della mia bicicletta con una pompa rotta»; lui, inferocito: «La vostra generazione è una generazione di laureati che non è capace di gonfiare una ruota di una bicicletta: bastava, come ho fatto io, avvolgere la pompa in uno straccio, infilare un bussolotto di carta A4 nella valvola della ruota e…», «… soffiare», lo interrompo io, tra le sghignazzate dell’intero vicinato e di mia madre (in Dolby Surround). Papà: «Possibile che sei il solito cretino? Comunque tua madre (x) vuole sapere se tu (y) mi (z) odi»; io, di rimando: «Pa’, secondo te ti odio? Ti sono venuto a trovare ieri al circolo, e abbiamo scherzato mezz’ora. Per me siete due asini!»; lui, senza vergogna: «E te sei il terso asino che tira il carretto! Spiegalo a tua madre, adesso». Qui – riflettevo tra me e me (y / y)- entra in gioco l’artiglieria campale: ogni forma di umana logica è a rischio. Mia madre: «Mio marito mi odia!»; io: «Ma’, Pa’ odia me o odia te?»; lei: «Odia te, e, in quanto io sono tua madre e ti amo, odia anche me. Questo brutto ceffo, che ho avuto l’incoscienza di maritare, ha lo stamaledetto vizio di urlare con tutti. L’ha fatto sin dal viaggio di nozze. È un troglodita: è due mesi, che ogni volta che ti vede, ti sbraita contro». Le rispondo, cercando di rasserenarla: «Sinceramente il fatto che lui urli non mi tange affatto: è una dinamica normale tra generazioni: lui vuole farmi fare cose assurde, con mezzi di fortuna, come se fossimo ancora nella Grande Guerra sotto un assalto degli Ussari; io lo sfotto con malcelata ironia, e, lui, non riuscendo a controbattere con ironia all’ironia, facendo parte di una generazione di tuttologi, si incazza e urla. È una reazione a-s-s-o-l-u-t-a-m-e-n-t-e fisiologica! Poi non è vero che ogni volta che mi vede mi urla dietro: è un pezzo di pane…»; lei: «Sicché, un energumeno maltratta (?!) tua madre (cfr. odia te, e in quanto io sono tua madre e ti amo, odia me) e tu non lo odi?»; io, recisamente: «No»; lei: «Ah, bene, ero preoccupata: non ti vedevo da due settimane (n.d.t., da tre giorni) e credevo fosse causa di mio marito. Se è così, settimana ventura veniamo a casa vostra a vedere la tv nuova. Va bene?». Io, sconsolato: «Per me siete due asini!»; lei, senza un minimo di decoro: «E te sei il terso asino che tira il carretto!». Abbandonato costei il telefono mediante una houdinesca sparizione ectoplasmica, sento di nuovo una voce maschile: «Quindi, vi siete chiariti?»; io: «Pa’, sì, venite settimana ventura a vedere la tv nuova: ci amiamo tutti». «Ciao»; «ciao». Pizza ormai fredda, Ambra che si sbellica sul divano, disperso, con un idrante, l’assemblamento del vicinato, rimugino, taciturno, sulla storia dell’odio e dell’asino, immaginandomi alle stanghe del loro, affiatato, famigerato carretto (Com’è che si odiano tanto – rifletto- e non appena li accuso di essere asini, come avessero un’anima sola, mi obiettano, in differenti momenti, «E te sei il terso asino che tira il carretto!», entrambi con la medesima, accomunante, sdrucciolata sul terso?). Parlotto con Ambra, cercando di attribuire un senso esistenziale all’accaduto, mangio, vedo dieci minuti di tv, controllo le email, e non convinto, richiamo casa. Risponde una voce maschile: «Pa’, vi siete ammazzati?»; lui, con voce assonnata: «La mamma, rasserenata dal fatto che tu non sparirai ancora per due settimane (?!), è andata a ballare; io ho sonno e vado a dormire»; io: «Ma hai capito che non ti odio?»; lui: «Perché dovresti odiarmi?»; io, sbigottito: «Infatti! Ma tutto il discorso di mezz’ora fa?!»; lui: «Quale?». «Ciao»; «ciao». Lo immagino con estrema tenerezza, sfinito dal sonno e dalla stanchezza, barcollare in canottiera e mutande verso il suo letto. Il che è bello e istruttivo.   

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La doccia

 

     La doccia. Protesto vivamente contro l’impossibilità d’un uomo accasato di fare una semplicissima doccia. Essendo io dotato di una vista non robusta e di robusti occhiali, non appena entro in doccia, con l’assenza di essi (vista e occhiali), smarrisco ogni altro senso: dall’olfatto all’udito, al tatto, al gusto. Inizia una tremenda Odissea: entrato in doccia, novello Tiresia, trovo sistematicamente il doccino, mobile, come si usa nelle case moderne, ricche di comfort, di fitness e di altre diavolerie simili, a livello inguinale. Mi domando: condivido il mio impulsivo cuore con un nano del Circo Barnum, che mi arriva all’ombelico? No: eppure, il doccino è sempre sistemato a 90 cm da terra. Da cieco totale: snoda il perno mobile del doccino, risistema il doccino a 2m da terra, riannoda il perno mobile del doccino, chiama il fabbro dell’Ikea, a mezzanotte, fissa il doccino all’altezza desiderata, e, dopo 22 minuti esatti, apri, senza riflettere, la manopola dell’acqua. Le donne – a differenza dei gatti- hanno sacro terrore dell’acqua fredda e un amore viscerale dell’acqua bollente. Quindi, accesa la manopola e fregato dai soliti tre minuti che ogni moderna caldaietta ci mette a trasformare l’acqua in oro fuso, sempre senza occhiali, condivido con massimo stoicismo la sorte dell’aragosta, cotta viva; bestemmio, mi agito, ritrovo la stramaledetta manopola, cercando, contemporaneamente, di stare lontano dal getto d’oro fuso (cosa molto difficile quando le tue dimensioni corporee aderiscono, quasi esattamente, all’estensione della doccia), e, reazione pavloviana, ruoto violentemente la manopola al contrario, a momenti alterni, subendo una serie di docce scozzesi: oro fuso, neve, oro fuso, neve, oro fuso, neve, finché non riesca, senza uso della vista, a ricentrare sul tiepido/fresco. Mi è venuta l’idea di incollare detta nefasta manopola col silicone: la dolce metà, che rende le mie docce una sauna finlandese, strillerebbe, arrabbiandosi. Sistemata la temperatura dell’acqua, il dramma: dieci tra flaconi, boccette, barattoli, vasetti, giare e containers. E, chiaramente, nel mio caso, da scegliere bendato. Procedo a tentativi: trovo e avvicino al viso un Cashmere moments creme oil bath fragranza di orchidea, che, non essendo io un’ape, rimetto su uno dei dodici scaffaletti doccia Ikea; ritento con un Ritual relax con essenza di lavanda e patchouli, a quattro azioni, come le Balilla a quattro marce, «rilassante, emolliente (?), protettiva e riequilibrante»: non volendo emollermi, e diffidando del patchouli, ristocco a scaffale; il terzo tentativo me lo gioco con due confezioni uguali, stesse dimensioni, stesso colore, stessa forma: Elvive Fibralogy balsamo creatore di spessore e Elvive Fibralogy shampoo creatore di materia (!!!). Elvive Fibralogy shampoo creatore di materia? Roba da scatenare una fusione nucleare in doccia, mettendo a ferro e a fuoco il “famoso” tunnel che unisce Cern e Gran Sasso: sentendomi un uomo di spessore e avendo timore di correre il rischio di sperimentare lo shampoo creatore di materia, rinunzio ad entrambi. Poi, in ordine, due tubetti: Vetiver di Java (o di Fava) shampoo & shower gel e Giardino dei sensi for men ai legni mediterranei doccia shampoo: il Vetiver di Java (o Fava) mi sembra una cosa troppo metrosexual: troppo forte il timore di uscire dalla doccia con i peli del petto e del sedere arrizzati, come i capelli di Ozzy Osbourne da giovane, da fonare o stirare; il doccia shampoo ai legni mediterranei (?), cioè all’acacia, all’olivo, all’uva, al mirto, no, essendo a ferrea dieta anti-mediterranea. Prendo il muletto, e ristocco entrambi a scaffale. Infine, una boccetta: Camomilla Shulltz, shampoo rilassante su capelli troppo vivaci: i miei capelli, se s’addormentano, tendono a non riuscire a stare aggrappati al cuoio capelluto, e a cadere: non è roba mia, benché, sottolinei, la camomilla sia bio: sarà di Ambra, che ha capelli sempre svegli. Restano due alternative: il balsamo/shampoo all’estratto di nutria e il Baygon. Preferisco, masarato, uscire dalla doccia, a tentoni, cercare il sapone di Marsiglia dei panni, e, reperitolo, rientrare in doccia, strofinandomici selvaggiamente corpo e capelli: la mia cute, abituata ai colpi d’arma da taglio delle partite amatoriali di calcetto, non si scompone, è avvezza al rude. Le donne, tra loro, di norma si lamentano: «mio marito / compagno / fidanzato riduce il bagno all’affondamento del Lusitania dopo un siluramento da Uboot tedesco» (esplicitato con voce nasale, sdegnata, rassegnata). Ci sono, in realtà, una serie di motivi, tutti validi, a giustificare l’onda anomala, come: saltare, nella doccia, fino a regolare l’acqua, muovere un muletto e stoccare containers di doccia-bagno-shampoo-schiuma, uscire a cercare il sapone di Marsiglia. Ignorando sprezzantemente l’arsenale di spugne, spugnette, spugne attaccate a corde, spugne attaccate a bastoni, spugne attaccate a chiodi, grattugie da formaggio, tritacarni, che rendono una normale doccia casalinga molto simile al retrobottega di un negozio vintage sadomaso, e attentissimo ad evitare di afferrare il rasoio, adagiato su una spugna di seta tempestata di diamanti (rende le nostre giovani metà assolutamente morbide al tatto e rischia di incrementare la dose di Scarface che è in noi), servendomi di acqua e sapone, come nel medioevo, mi faccio una doccia celere, cantando a squarciagola stupidi motivetti, felice di essere sopravvissuto, ancora una volta, alla famigerata doccia trimestrale [in realtà, l’uomo si trova maggiormente a suo agio nelle docce dei campi sportivi, dove è in grado di, in ordine cronologico: camminare senza ciabatte, scroccare il bagnoschiuma usandolo anche come shampoo, darsi schiaffoni e spruzzarsi acqua, non asciugarsi, vestirsi bagnati, senza controllo di nessuno]. Il che è bello e istruttivo. 

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C’è un insetto misterioso in casa mia

 

     C’è un insetto misterioso in casa mia. Stasera, come ogni martedì, stavo affrontando due devastanti incontri di calcio a 5 di fila, nella speranza che attendere che mi arrivi un passaggio e segnare a raffica sia un trucco utile a smarrire, sulla strada della magrezza, i 10 kg acquisiti nell’ultimo anno di baldorie e stravizi (?!). Finita la gara n.1, recandomi ansimante negli spogliatoi, sostenuto a braccia dai compagni, sento arrivare un inconfondibile sms (non che verso Ambra usi una suoneria speciale: è inconfondibile il tono perentorio di ogni suo sms): «Amo’, io sto cercando di ammazzar di scopate un mostro […]»; rispondo, con inconfondibile spirito ironico: «Ambra, è vero che sono bruttarello, ma mostro…». La mia dolce trequartista, di norma aperta a sarcasmi e ironie d’ogni sorta, mostra un tenace tono d’allarme termonucleare: «C’è un animale in casa, e sto cercando di ammazzarlo con la scopa!!!». Rifletto e, dopo aver bevuto dodici Gatorade, riacquisita una certa, normale, inclinazione a comprendere il mondo circostante, scrivo: «Ambra, descrivimi l’animale». Silenzio. Salgo in macchina, diretto, strisciando, alla gara n.2, e sento il solito sms con tono perentorio (non rispondete mai a sms mentre state guidando, a meno che non abbiate a casa una fidanzata / compagna / moglie in “modalità perentoria”). «È peloso, ha un grosso naso, ha la coda, e non riesco ad ammazzarlo!», con tono progressivamente sempre più allarmato. Io, incuriosito: «Ambra, l’animale miagola? Sicura che non stai cercando di ammazzare Peppa, la micia dei padroni di casa?». «Amore, non fare il cretino: io sto in stato di emergenza, ho l’ansia, la tachicardia, l’allergia, il morbo di Dupuytren: è un insetto!!!». Mi interrogo, scientificamente, tentando di recuperare ogni reminiscenza biologica dalle scuole superiori, senza osare esprimere in forma scritta le mie perplessità, su come un insetto riesca a possedere un grosso naso, e modero: «Vola?». Silenzio. Inizio la gara n.2, correndo come un ghepardo colpito da bradisisma nella savana, e terminata la gara (dove indossavo, tra l’altro, una curiosa pettorina verde taglia M, formato body attillato, che mi arrivava all’ombelico, scoprendo metà della maglia), spinto in sedia a rotelle con la mascherina dell’ossigeno negli spogliatoi, sento arrivare il solito, inconfondibile, perentorio sms: «L’animale appare e scompare»; dubbioso, rispondo: «Stai scrivendo tu, o è l’insetto? Identificati…». L’amore mio, sparso a tornadi da Dio, sui mari calmi della mia vita, risponde: «Mio, mio, mioooo» (è l’inconfondibile verso che Peppa emette quando, se rimane chiusa in casa nostra, vuole uscire, e, immediatamente dopo, se rimane chiusa fuori da casa nostra, vuole rientrare). «Ok, Ambra, sei tu, non è l’insetto. Cosa sta facendo? Che insetto è: un’ape, una falena, una libellula, un calabrone?»; risposta: «Nessuno di essi: ha un naso enorme, una coda lunga, ha due corpi (?!) e vola. Più l’ammazzo e più resuscita». Finito l’effetto dell’ossigeno e iniziato l’effetto della morfina, riesco a risalire in macchina e rispondo, deciso: «Distrai l’Armageddon, che arrivo!». Guido a 125 km/h sulle strade nebbiose della Brianza (non guidate mai a 125 km/h di notte, a meno che, di nuovo, non abbiate a casa una fidanzata / compagna / moglie in “modalità perentoria”). Parcheggio, entro di corsa in casa, scavalcando il cancello, attendendomi di trovare l’insetto seduto sul divano a vedere la tv, e c’è Ambra, visibilmente scossa: «L’insetto è nascosto». Capirete la difficoltà esistenziale, dopo due partite di calcio, con ferite d’arma da taglio e da fuoco ovunque, incapace di stare in piedi, assetato come un dromedario nel deserto del Gobi, di a] spostare il divano («[…] Aspetta, intanto che hai il divano sulle spalle, io pulisco bene sotto […]»), b] aprire ogni cassetto, c] scrollare tutte le librerie Ikea, in leggerissimo legno di “guaiaco” (un metro cubo di guaiaco pesa 1320 kg), chiaramente non svuotate, d] guardare in ogni scatolone, spostando libri e riviste, e] salire sulla sedia della cucina e osservare attentamente sopra ad ogni mobile della casa, f] smontare e rimontare i sanitari e g] disintonacare e riintonacare i muri, senza trovare l’ombra del maledetto, misterioso, insetto. Tranquillizzo Ambra, facendola spaventare all’uscita del bagno ululando come un Derviscio durante la sua “danza roteante”, e, fattale – per punizione- una bella camomilla, la metto a letto. E, intanto, passata un’ora, scrivo un raccontino, seduto alla mia scrivania, con un insetto che, più terrorizzato di Ambra, piangendo, mi passa un bicchiere di Porto. «Tranquillo, amico mio, non lo diremo a nessuno, che esisti: quando hai finito col Pc, esci e chiudi la porta». Il che è bello e istruttivo. 

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La vera storia della mia a morte è accaduta ieri

 

     La vera storia della mia a morte è accaduta ieri. Da uomo, geneticamente testato alla carestia, alla guerra, al lavoro estremo, non alla malattia, ho inghiottito un virus gastrico: il virus gastrico ha deciso che Mercoledì e Giovedì dovessi vomitare. Primo errore: avrei dovuto approfittare dei costanti, rumorosi, conati di vomito: a] mangiando e bevendo come un cinghiale, senza ingrassare di un etto (attualmente, il trend è contrario: ingrasso come un cinghiale senza mangiare e bere); b] spaventando l’odiosissimo cane del vicino, che abbaia, in maniera costante, sin da mezzogiorno di mattina, quando mi alzo. Essendo, da uomo, geneticamente testato alla carestia, alla guerra, al lavoro estremo, non alla malattia, ridottomi immediatamente ad uno straccio piagnucoloso, senza forze e senza volontà, ho iniziato ad assumere tutti i farmaci che le donne sparse da Dio sul mio cammino hanno iniziato voluttuosamente a consigliarmi: mia madre (Peridon), la dottoressa (Malox), la farmacista (Plasil), Ambra (camomilla). Il rito di Giovedì: Peridon, vomito, Malox, vomito, Plasil, vomito, camomilla, vomito. Io, intelligentemente, conscio dell’inopportunità di continuare a nutrire il virus, ho attuato due strategie: a] smettere di mangiare; 2] iniziare a leggere i bugiardini di Peridon, Malox, Plasil e camomilla. Sabato: escalation ipocondriaca, dovuta alla coeva sospensione del Doparox e all’infelice consolidamento del rito Peridon, Malox, Plasil e camomilla: sudorazione tipo foca in piscina zoo, giramenti di testa, vista annebbiata, incapacità a coordinare i movimenti, eloquio sconclusionato (comune anche a altre settimane), mal di testa, miraggi, delirio da riforma (discorso savonarolesco di dieci minuti seduto sulla tazza del vater). Chiamate di mia madre alle 18.15, 18.20, 18.25, 18.40, 18.50 e 19.00: «Vai in farmacia!». La farmacista, famigerata nipote del cartolaio di Bruno Sacchi, riconosciutomi e vistomi in stato confusionale, mi rivende il Plasil, tre boccette d’En, una macchinetta aerosol, una bilancia da vitelli (veterinaria), una confezione da 100 di tachipirina in supposte, Rinazina spray nasale, due metri di bende, due confezioni di cerotti e un kit completo da tracheotomia. Provandomi la pressione, trova un preoccupante 138/91, e afferma: «Non si preoccupi: avendo, di norma, lei, una media di 120/80, dovrebbero essere i postumi del virus». Torno a casa: coi nuovi bugiardini scopro di avere: secchezza delle fauci, tachicardia, ulcera duodenale, cancrena alla tibia destra, lupus, fuoco di Sant’Antonio, ipertensione gravissima, formicolii alla mano sinistra, destra, sinistra, alopecia congenita, ictus. Chiamate di mia madre alle 19.15, 19.20, 19.25, e 19.30 e di mio padre alle 19.23 e alle 19.27: «138/91?!? Vai in un’altra farmacia, alla guardia medica, o al Pronto soccorso!!!!». Io: «Non è esagerato?». Loro: «vai: rischi un ictus o un infarto. Se muori sono cazzi tuoi, noi ti abbiamo avvisato». Salto in macchina con Ambra: tachicardia, visioni, convulsioni, prostatite cronica, ansia e stress a livelli post-nucleari. La nuova farmacista, guardandomi in faccia, mi dice: «È da cretini provare la pressione alle 19.30, con tre giorni di digiuno, con l’espressione da killer seriale che si ritrova: adesso, ne avrebbe, minimo, 240/180». Io, circondato da una pletora di vecchietti incuriositi, e disponibili a dispensare cure e diagnosi: «Dottoressa, sono lievemente preoccupato, vorrei avere la certezza che non mi accada nulla». Sentito il termine – bomba dell’epistemologia medica- “certezza”, la farmacista: «Se desidera avere la certezza, vada in guardia medica, dove le proveranno la pressione, e la manderanno al Pronto soccorso; al Pronto soccorso, dopo dodici ore di attesa, le faranno un elettrocardiogramma, e tranquillizzatola, la rimanderanno a casa con Peridon, Malox, Plasil e camomilla». Fissando con astio la dottoressa: «Mi assumo il rischio di morire stanotte». Oggi, mia madre: «Sei andato dal cardiologo?»: io, aggressivo: «Ma’, sono le 18.00 di domenica pomeriggio durante un ponte!!!!!»; lei: «Se muori  stanotte sono cazzi tuoi, noi ti abbiamo avvisato, ieri e oggi». Nel frattempo, mentre attendo la morte, mi rendo conto che, curiosamente, sin dal Giovedì sera, avevo smesso di vomitare. Il che è bello e istruttivo.    

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Ikea

 

     Il mio amore è andato all’Ikea, con la carta di credito, il bancomat e la PostePay: «Devo assolutamente comprare una copertina matrimoniale di cotone!». Io, da uomo delle caverne, (geneticamente) ingenuo, mercanteggio: «Purché tu non pretenda che io ti segua all’Ikea, fai come vuoi». Alla mia frase, sento sparire fuori dall’uscio di casa l’eco di passettini da furetto, alle 14.00 esatte; io, intanto, spensierato, lavoro. Alle 16.30, cercando di non fare rumore, l’amore mio che, giovinotto inesperto della vita, mi incatenò a lei grazie ai suoi occhioni da cerbiatta, è rientrato in casa con una valigia, seguito da tre facchini e da un mulo: liberatosi dei facchini e nascosto il mulo (?!), è ricorso fuori, ululando: «Vado in lavanderia a fare la lavatrice!». Accorro in cucina, e scopro, nell’ordine: 1] copertina di cotone Indira, stile tenda bellica da accampamento romano Masada in Giudea (18mx6); 2] scopino del cesso Enudden, in corna d’alce; 3] 20 ometti (in italiano: appendini) da armadio, a minaccioso memento di acquisti futuri; 4] tre scatolette cinesi Framställa, tipo Matriosca («Mi servivano urgentemente»); 5] un cuore (?!) appendibile, in legno di cedro di Tiro, Visionär; 5] una confezione di silicone sigillante gigante (l’amore mio ha le capacità di un ingegnere metalmeccanico, affascinata da bulloni, cacciaviti, fresatrici e trapani); 6] fiori profumati Dofta (che io avrei immediatamente mangiato, se non fossi stato bloccato dalle urla del cerbiatto); 6] 1 confezione di banane e 1 di mele tostate; e 7] incredibile, 1/2 kg di cocco essiccato («Purtroppo ne era rimasto solamente 1/2 kg»)! Sinceramente è andata bene: avrei potuto trovare in cucina un’armatura a piastre da catafratto parto o una statua in oro di Buddha che dorme. Quando tornerà dalla lavanderia, mi guarderà con i suoi dolcissimi occhi innocenti, e mi metterà in bocca una manciata di banane tostate, che, come mi ha detto candidamente, erano «un regalo per te». Intanto non oso controllare i c/c, continuo a cercare il mulo e mangio banane tostate. Con le scorte di cocco essiccato (1 anno), la tenda da guerra, il silicone e il cuore Visionär, le truppe berbere di Brugherio non ci avranno vivi, mai. No pasaran! Il che è bello e istruttivo. 

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verso Sesto San Giovanni

 

     Il mio amore è in viaggio verso Sesto San Giovanni (8,00 km da Brugherio). Ha due navigatori e il navigatore sul cellulare. Ha con sé una borraccia d’acqua (?!), ma ha rifiutato di mettere in macchina delle provviste (come le avevo consigliato). «Mi accompagni alla macchina e mi programmi il navigatore, amore?», mi chiede, suadente; esco, programmo il navigatore, faccio mille raccomandazioni (un viaggio di 8 km è insidiosissimo). Lei: «Ricordati di uscire a camminare, dopo, sennò ingrassi»; concludo: «Capito tutto? Esci sulla destra della via, e fai la solita strada». Mi risponde, col sorriso smagliante che due anni or sono mi ha costretto ad innamorarmi di lei: «Sì: tutto chiaro». Poi, scaraventatomi fuori dalla macchina, parte in terza, fa manovra, e si dirige sicura e veloce, come Nigel Mansell, verso l’uscita di sinistra della via, con me a strepitare e a correrle dietro in ciabatte, davanti agli sguardi divertiti dei padroni di casa e dei passanti. Il che è bello e istruttivo. 

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La maledetta segreteria

 

     Oggi, in ufficio, mi è arrivata una telefonata anomala: il display del mio cellulare segnava casa mia. Rispondo, conscio dell’ineluttabilità del mio destino. «Pronto, Ivan, sei tu?» - inizia mia madre in tono concitato; «No, ma’, sono un altro»; lei, disorientata: «Ah»;  «Ma’, sono io»; lei: «Mi è successa una cosa!»; io, evidentemente non allarmato: «Che ti è successo?»; lei: «Volevo togliere la segreteria al mio cellulare, e l’ho buttato dal balcone!». Benché, da anni, io sia sempre pronto a tutto (animis opibusque parati), stavolta resto disorientato: «Cioè?»; lei, con logica schiacciante: «Ti avevo detto settimana scorsa che la segreteria del cellulare mi dava ai nervi. Non riuscivo a toglierla, non riuscivo a toglierla, non riuscivo a toglierla: oggi mi sono arrabbiata, e ho buttato il telefono a terra. Ho chiamato: niente, c’era la maledetta segreteria»; io: «E?!?»; lei: «Gli ho camminato sopra, l’ho scalciato, l’ho buttato contro il muro. Ho richiamato: niente, c’era la maledetta segreteria»; io: «E?!?!?»; lei: «Presa dal nervoso, ho buttato il cellulare dal balcone. Il cellulare si è ridotto in briciole! Ho chiamato ancora: niente, c’era la maledetta segreteria!». «Ma’, la segreteria sta nella sim, non nel telefono» - spiego io paziente- «spaccare il telefono è stato inutile!». Lei, stizzita: «Cosa devo fare, allora?»; io, di rimando, buttando giù il telefono: «Affitta un cacciabombardiere, e bombarda gli uffici della Tim di Milano!». Tornato a casa, trovo la novella Rommel con un nuovo cellulare, e chiedo: «Hai cambiato numero?»; lei: «No, ho messo la vecchia sim»; io, incuriosito: «Come hai fatto con la segreteria?!?»; lei, con estrema naturalezza: «Ho chiamato il 119 e l’ho fatta togliere, come mi aveva detto tuo padre ieri».

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Un missionario con la faccia da albanese

 

     Spettacolo edificante: mio padre che, in cucina, dorme rumorosamente su una sedia, davanti alla televisione accesa su Canale 5 (Italia Domanda), durante l’intervento di Silvio Berlusconi. Faccio rumore, apro e chiudo il frigorifero, chiamo mia madre a confermare che è vivo (mio padre, non Berlusconi), sbatto i bicchieri, accendo e spengo la luce, busso sul tavolo. Niente: continua a ronfare con massimo impegno. Improvvisamente Berlusconi inizia a vaneggiare di conti economici, obblighi finanziari, et similia: mio padre si sveglia di botto, vede Berlusconi, lui che è sempre stato di destra (mio padre, non Berlusconi), rimane disorientato, si spaventa, mi vede, e, coi capelli spelusciati in testa alla El Shaarawy, mi dice: «Cià, mi vo’ in lett!». Probabilmente sognava di stare seduto in Parlamento; se avesse visto Monti, avrei dovuto chiamare un’ambulanza. Peccato non aver avuto una macchina fotografica, ma c’è la crisi! Intanto mia madre continua a sproloquiare, schiamazzando, dato che nessuno l’ascolta, di aver ricevuto, in una imprecisata serata di questa settimana, la fantomatica visita di un missionario con la faccia da albanese che, suonato il campanello è – secondo mia madre- dovuto fuggire di gran carriera davanti alla fiera resistenza della porta blindata. Chi sarà stato, il missionario? Ma soprattutto, noi dove eravamo? Io ricordo solamente, martedì sera, di aver suonato mezz’ora inutilmente il campanello alla porta di casa, e, mai avendo ricevuto risposta, d’esser dovuto entrare dalla finestra. Forse è arrivato il momento d’iniziare a radermi più spesso? 

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I lenzuoli

 

     I miei starnazzano tra loro, come oche, su qualsiasi argomento: riescono a gridarsi sul muso ogni cosa ad alta voce. Casa mia, oramai, sembra l’autodromo di Monza. Madre: «POSSIBILE CHE LE LENZUOLA NON ADERISCANO AI MATERASSI?!». Padre: «POSSIBILE: LE LENZUOLA SONO 1.80X80CM E I MATERASSI 1.90X80!!!». Madre: «IMPOSSIBILE!!!». Padre: CAZZO, ADESSO LE MISURO!!!». Madre: «NON AMMETTI MAI DI AVERE TORTO!». Padre, con metro, in camera, urlando tra sé: «EPPURE SONO 1.90X80!!!». Io: «Perché strilli?». Padre, a dieci cm da me: «PERCHÉ I MATERASSI SONO 1.90X80!!!». Io: «Quindi se strilli si restringono?». Padre, spruzzando saliva ovunque: «I LENZUOLI SONO 1.80X80!!!». Io: «Quando avete acquistato i materassi nuovi, non riuscivate a farli fare 1.80x80 come i vecchi?». Padre: «SE I MATERASSI SONO 1.90X90, COSTA MENO COMPRARE LENZUOLA NUOVE!!!». Io: «Ma se avevi prima le lenzuol…». Padre, raggiunta mia madre in cucina, iniziando a sbraitare: «DOBBIAMO CAMBIARE LE LENZUOLA!!!». Madre: «NON AMMETTI MAI DI AVERE TORTO!!!». Io, esasperato, corro in cucina: «Per caso vi occorre che domani vi compri un megafono?». Loro, in coro: «PERCHÉÈÈÈÈ?!?».   

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«Queste non sono le mie ciabatte!»

 

     Mio padre entra stamattina in camera mia e, col megafono che gli ho regalato settimana scorsa, urla, con un filo di voce: «Queste non sono le mie ciabatte!». Ha ai piedi, come al solito, le sue Defonseca blu; io osservo incuriosito le mie Defonseca scozzesi. Con gesto imperioso, cerca di strapparmi le ciabatte dai piedi. «Pa’, guarda che le tue le hai ai piedi». Lui si studia i piedi incuriosito, e, come se per la prima volta avesse capito di averli, esclama, dolcemente, con un acuto da baritono alla prima della Scala di Milano: «Le mie sono Defonseca!»; ribatto: «Infatti sono Defonseca blu, non vedi?». Non è convinto, e si fissa i piedi con angoscia. Per uscire da questa impasse terribile, butto lì «Andiamo a farcelo dire dalla mamma», io stesso incerto sul da farsi, comprendendo l’ineffabile rischio di imputare a mia madre la faticosissima responsabilità di una decisione così ardua. Recatici in salotto, troviamo mia madre appisolata sul divano, e, svegliatala con un fischietto, le chiedo ironico: «Ma’, tuo marito non riesce a trovare le sue ciabatte, e vuole le mie: di chi sono le Defonseca blu?». Mia madre: «Bruno, le Defonseca blu sono tue, le Defonseca scozzesi sono di tuo figlio». Mio padre, confuso, continua a fissarsi i piedi. Io, infierendo, con un sorriso perfido: «Pa’, non vedi: tu Defonseca blu e camicia scozzese; io Defonseca scozzesi e maglione blu della tuta»; mia madre, con la solita maestria alogica: «Però tuo padre non ha torto: tu dovresti avere la camicia scozzese, con Defonseca scozzesi; tuo padre con Defonseca blu il maglione blu». Mio padre diventa sempre più perplesso, e, delicatamente, strilla: «Perché hai addosso il mio maglione blu?». Pur morendo dalla voglia di rispondere «Perché tu sei me, e io sono te!», calcolando bene il rischio di dover affrontare una disputa ontologica, mi levo il maglione blu, lo cedo a mio padre, e indosso la camicia scozzese. Risultato, mio padre: maglione della tuta blu, calzoni velluto a coste beige, Defonseca Blu; io: camicia scozzese, calzoni della tuta, Defonseca scozzesi. Mio padre non appare ancora del tutto convinto. Io, con maligna soddisfazione, infastidito: «Pa’, la mamma ha i calzoni di flanella blu!»; e me ne vado, trionfante di Scozia, lasciandoli a guardarsi in cagnesco.