...respiro silenzioso, oltre il vetro di questa giornata stanca. 
Movenze lente...un corpo solo a seguire la strada percorsa da un insieme. 

Mani che si aggrappano ad un'immagine, a lasciare orme e tracce di affanni. Mani che si appoggiano, che percorrono...  che si intrufolano nelle pieghe e incidono i pensieri. 
Sento il tepore di un alito che avanza. Si avvicina, scorre il collo,  mi prende nel corpo. Docili insinuazioni che piano si fanno strada, cercano aperture, violano segrete...
Il respiro si fa fitto, i gesti dettano urgenze, richiedono appagamenti...le mani compresse sul vetro, i fianchi aperti e le urla mute.
Il ritmo diventa ansante, la stretta impetuosa come un fiume che straripa, che trascina con sè sensazioni inedite, che abbatte pudori.
La percezione di un bisogno soddisfatto.

Il rintocco di una campana.

La vita si ferma per un attimo, lasciando liberi i pensieri che corrono lontano, verso distanze impercorribili da un passo lento.

Ognuno cerca dentro di sé i ricordi da riassaporare: la nostalgia di un tempo lontano, trascorso fuori dalle costrizioni e dai ritmi veloci.

In un attimo, le immagini tornano vivide: le corse e i giochi da bambina, un giorno di festa, uno di mestizia,  le lacrime copiose davanti ad un marmo freddo.

Un bacio timido, il primo, e i sogni…tiepide illusioni.

La campana si fa muta e il tempo torna al presente…un lembo di sorriso tra le pieghe della mente.