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Raccolta di pensieri di Rosanna Chiommino
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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ricoordi pieno vuoto infinito

QUANDO NON POTEVO TROVARLI L'ABITO DEGLI AVI ABITAVA IN ME 

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L’iride del dio Osiride

Si iscrivono giorni nell’animo, pigiato dal mesto vento. Rammento di un tempo vissuto.
Compendio del creato, l’operato di ognuno. Dalla fatica trasuda, una nuda eta’.In cui ci si trastulla. Se ne sfiornao le belle forme. Enorme peso dell’esserci. Siamo presi dall’amo dell’immenso. Una mano, che solleva il velo di maya, e si trova la consistenza dell’esistente. Come un sipario che schiude una scena di un altro sipario che schiude un’altra scena ancora e cosi via. In un’infinita rappresentazione delle cose e degli eventi della vita.
Segmenti di una retta infinita. Un puntinio di costellazioni. In orbitazione attorno al fulcro.Il centro dei desideri. I piu sinceri pensieri. La piu profonda volonta’.nella piu potente manifestazione. Di verita’dell’io. Iride del dio Osiride.

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Voli d’Icaro

Stamane poche roche parole. Le gole sembrano prosciugate. Le vite assiderate. Le cose troppo desiderate, si sciolgono e diventano evanescenti come gli uomini senza sogni. E’ il sogno che da’ la consistenza . l’immanenza delle cose . la loro pregnanza nell’animo. Rimane il mio biasimo per chi ha costruito questo tempo di vuoto. Dove l’anima non c’e’.Voli d’Icaro rimangono.

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Tutto cio che accade

Tutto cio' che accade
e' uno svelamento di un sedimento
di qualcosa che nominiamo
coltiviamo
sboccia e fiorisce
si cuce e scuce
la trama dell'essere
sotto la luce del sole
verita dell'amore di Dio
di cui siamo le lontane propaggini di raggi
personaggi della grande scena
cioe' dell'eterno
sotto l'inferno
sopra il paradiso
in mezzo l'uomo e la sua liberta'.

*

Un cortocircuito del tempo

Siamo tutti avvolti da velature, ogni viso un enigmatico mondo, entro cui e’ difficile entrare,
Porte chiuse sui battenti della vita. E come se un vento ci trascinasse via dall’altro. In un inverno di volti umani, che sembrano statue di neve. E’ tutto e’ imperscrutabile, sfuggente, impalpabile l’esistenza. Che cosi scivola nell’anonimato, di un indomato tempo. Per le strade nei tram dai balconi, qualcosa che ci risucchia e rinsecchisce la vera essenza della vita. Costituita dall’identita’, che precipita in vortici del nulla. Si smaterializza , perche troppo cristallizzata, e si frantuma come vetri al tocco dell’altro. Che e’ disillusione, inganno. Nel tessere i giorni, sentiamo che qualcosa si sfila sempre un ‘incongruenza. Come un attrito che non ci permette di sorridere. Di vivere liberi. Siamo le nuove marionette, di queste logiche ristrette dai fili sempre piu’ assottigliati, che ci possono far precipitare . Sgretolarci come sassi dalla montagna. E travolgere altre vite. Senza accorgercene. Come gocce che fan travasare un vaso. Troppo colmo di amaro disincanto. Di umano pianto. Per questo cielo che non ci rispecchia. Dio si e’ stancato, Sembra vivere arroccato in altri mondi. Sfondi perduti. E l’uomo e’ recluso in un cerchio chiuso. Un cortocircuito del tempo.

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Abitudine di vivere

Dai visi della gente ,
Una trasparente assenza.
Si vive in superfice al margine della verita'.
D'altrone qual'e' la verita' di questo tempo.
se tutto e' sciolto nel flusso dell' incerto,
Un malfermo margine,
Su cui non si puo' posare il piede.
adagiare il corpo in una posa distensiva,
spiegare le voci, come ali di pensiero.
Tutto e' ristagnante e sembra percio' non vero.
E l'uomo e' straniero in questo tempo.
di difficolta' di riconoscersi nel suo prossimo,
Foerse gia' lha ucciso,
Reciso il senso di un'appartenenza.
fiori senza nomi, ne' profumi.
Solitudini in cui si marcisce, putretudini di polvere di stelle.
Soffiando sulle quali non puo' rinascere il sogno.
E forse siamo nell'ultimo sonno di questo tempo,
Un ultimo atto conclusivo.
Gesu' chino' il capo sul dolore di questo mondo.
L'uomo lo reclina nell'oblio della vita.
Gesu' apri le sue braccia per guidarci,
Accogliendoci nel suo sacrificio.
gli uomini non si abbracciano piu.
Tutto sembra trascorso, e siamo ombre della sera, che invano tentano di rincorrersi.
Sfociano nel nulla.
Cosa c'e dopo una labile abitudine di vivere.

*

L ’ amicizia

Schidere le mani,
Aprirle in una gentile carezza.
Che si offre come fiore d'aprile,
Per il sorriso dell'amico.
Prenderlo per mano
Accompagnarlo in una passeggiata estiva
Fra campi di grano.
Mostrargli una meta non troppo lontana,
In una rischiarata mattina autunnale.
Un calore perpetuo per ogni inverno.

*

Solitudine, una sosta in se’ stessi

Tengo chiuse,
lontane le voci,
e mi calo in un silenzio
dove attendo la mia voce.
Placo cosi' l'assordante;
Faccio rientrare le cose in un nuovo ordine.
Per una ritrovata armonia di suoni.
Dopo un riposo dell'essere, nell'esistere in se stessi.
In un'adesione alla verita'della mia interiorita'.
Bisogno di solitudine,
per fortificarmi e far riafforare le sue parole.
Come una giornata di sole, dopo una tempesta.
Che ridesta la vita ,
Mi rivesta di aria nuova.
Piu fresca sia la parola,
piu grande il suo respiro,
mirante all'obiettivo.
E' un silenzio che si colma da se'.
Una solitudine piena, una sosta in se' stessi.
Magari tempo di una passeggiata tra i cipresii.
con uella nostalgia che se non si esorcizza diventa malattia.
E lasciare andare via il tempo,
distaccarsi dal suo ritmo meccanico.
Balzare con la fantasia su una nuvola.
Frivola allegria, per inebriare i sensi.
Di immensi stati di sospensione e musica dei venti.

*

Universo- inconscio

Si conducono come onde
verso la riva,
le cose al loro compimento,
Come rapite da un vento
esse hanno la loro destinazione,
entro lo spazio vuoto del tempo,
si iscrive il presente;
distaccandoci dalla forma precedente.
E solcano il mare nuove onde,
in cui si trasfonde un nuovo senso,
al prossimo frastagliarsi.
per il mare allora ritirarsi
e tornare a lambirci.
Sentirci nella culla del suo movimento,
dondola il pendolo.
Ci sfiora e affiora una nuova fisionomia,
dinemiche della vita,
in dialettiche cosmiche.
Dove l'uomo sta all'universo, come il vuoto al pienoeterno.
Dove ogni cosa e' una corrispondenza,
che richiama la sua essenza,
e la realta' e' simbolo del sogno,
dell'inconscio universo,e' il suo risvolto,
condotto dall'onda.
Corso di eventi, segmenti di una retta infinita.

*

Oltre l’aparenza solida delle cose

Onde di suoni
si rivelano riversandosi
voci lontane,
appartenute, divenute e echi reminiscenze,
nel varco labile del presente
i cui confini sono solo immaginari
e tutto e' n realta' tangibile e intangibile,
contrappuntistico per sommi canti
Che mi incantano e sospendono,
in una dimensione di sempre,
Un continum, in divenire
uno sconfinare di stessa sostanza ma di forma congiante
come un cielo che si rivela con nuvole in trasformazione,
diversificazioni di rotte di gabbiani,
proiezioni di sogni umani.
Non c'e' un arresto, ma un fluire,
oltre l'apparenza solida delle cose
c'e la loro astrazione,
e in questo spazio una lievitazione.

*

Un silenzio

Un silenzio, un groviglio da estrinsecare,
Un nodo da sciogliere nel varcare la soglia del giorno,
Spoglia del passato,
Come foglia al vento danzo,
Sulle corde del mio lamento,
Nel firmamento depositario del diario delle nostre vite,
Rattrisite ma non rassegnate,
Non consegnate ai luoghi comuni,
Siamo portatori di fate e sogni in una realta' concupiscente,
E evanescente, dove il reale e' un incubo
E il sogno la salvezza,
Una possibilita' di limpidezza oltre le ombre.

*

la poesia, casa dello spirito

La poesia e' la cosa, la casa dello spirito
Il soffio primordiale
Che si fa verbo anima corpo
Nel connubio dei suoni,
L'amplesso,L'apoteosi di maestosi sensi dell'essere
Che infine riposa
in una posa di rosa