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Raccolta di pensieri di Antonio Coppola
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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Cerco l’amore

Cerco l'amore non perché ne senta il bisogno, ma perché trovarlo mi renderebbe felice.
Un po' come un bambino vuole un palloncino pieno d'elio, non ne ha bisogno, non gli serve, non può farci nulla se non tenerlo legato al polso e guardarlo. Ma nell'atto di guardarlo, nel sapere che quel palloncino è suo, il bambino sorride, il bambino è felice, ed è felice grazie ad un qualcosa che è assolutamente inutile e di cui non ha alcun bisogno.

E allora, io forse non sarò felice, perché non ho il mio palloncino che mi rende felice, ma almeno non mi nascondo dietro un falso e freddo grado di necessità, non dico a me stesso che non ne ho bisogno, ne sono consapevole, so di non averne bisogo, ma non per questo non lo desidero, non mi nascondo dietro un illusoria maschera di utilitarismo e funzionalismo, per cui, se qualcosa è inutile allora non serve, perché per me non è così che funziona, e non voglio accontentarmi di avere solo ciò ho bisogno, io voglio anche e soprattutto ciò che mi rende felice.

Applicando questo discorso al cibo, così forse anche i più tardi riusciranno a capirlo, se dovessi mangiare e bere solo ciò di cui ho bisogno, solo ciò che mi serve e non ciò che mi rende felice, assumerei soltanto i nutrienti base, nelle precise dosi di cui il mio organismo ha bisogno, assumerei proteine, vitamine, carboidrati e grassi misurati con il contagocce, il mio corpo certo, starebbe bene, avrebbe tutto ciò di cui ha bisogno, ma nutrirmi in quel caso sarebbe solo un atto dovuto, qualcosa di necessario, finalizzato alla mera sopravvivenza. E allora mi chiederei, perché affannarsi tanto per stare al mondo e in cosa sarei diverso da un automa, da una macchina che non sa apprezzare il sapore di un buon cibo, non sa riconoscere la bellezza quando la incontra, non sa distinguere il profumo di un fiore dal tanfo immondo di un tombino scoperto.

Non abbiamo bisogno di sapori, di bellezza, di profumi, dell'amore, ma cercarli, trovarli, gustarli, con gli occhi e con la mente, ci riempie il cuore di gioia, ci rende felici e ci eleva.
Cerco l'amore non perché ne senta il bisogno, ma perché trovarlo mi renderebbe felice.

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Amami

Ho ventisei anni e questo post probabilmente sembrerà scritto da un quattordicenne o peggio ancora, da Francesco Sole, probabilmente sembrerò ridicolo, e verrò deriso, e probabilmente avete ragione, probabilmente anche io lo farei, ma ... ma ho imparato da Fernando Pessoa che l'amore rende ridicoli, e non ho paura di sembrarlo.

Ho ventisei anni, l'ho già detto e chi mi conosce sa che per molto tempo e molte volte sono stato innamorato, sa anche che molte volte, quasi ogni volta, sono rimasto deluso, ferito, amareggiato, e sa anche che porto sempre con me una pietra, un inutile peso che non lasciato mai, da quel 24 giugno 2010, ed ho legati al polso il ricordo delle più grandi delusioni, ferite aperte nel mio cuore e nel mio animo che mai potrò risanare. Volti e nomi perduti nel tempo, che al solo solo ricordo mi fanno star male, ma li porto con me, li porto sempre con me, per non dimenticare, per non commettere ancora lo stesso errore, e intanto i fili al mio polso aumentano come lunghe ed occludenti catene che mi imprigionano e corrodono l'anima ed il peso che porto con me , è sempre più grande.
Sono ben conscio che sono solo stronzate, e ormai da molto tempo penso che l'amore sia solo una favola per bambini, raccontata sottovoce per farli addormentare, sono ben conscio che tutto questo sia solo un'inutile esagerazione, ma è questo il mio modo di reagire, quando sono solo, quando sto male, semplicemente scrivo, e questa volta, come mai prima nella mia vita, cercherò di essere il più chiaro e diretto possibile.
A questo giro di giostra non so più chi sono, cosa o chi voglio, perché tanto, chi voglio alla fine non vuole me, è la storia della mia vita, da quando ricordo, da quando per la prima volta sono stato innamorato, lo sono stato da solo, ed è una cosa che, sinceramente, in futuro vorrei evitare, sono stanco di fare l'amico, sono stanco di essere sempre e solo un buon amico, un caro amico, e mai una volta qualcosa di diverso.
Vorrei per una volta innamorarmi di una qualcuno che possa amarmi allo stesso modo, è possibile ? è concesso ? vorrei per una volta che la donna che amo mi notasse, che semplicemente mi desse una possibilità, una soltanto, non chiedo tutta la vita insieme così, sulla fiducia, chiedo solo una possibilità, una soltanto. Vorrei, che per una volta, non finisca con me in lacrime, con la faccia schiacciata nel cuscino, per piangere ma senza far rumore, vorrei per una volta evitare quelle lunghe docce fatte per nascondere le lacrime, e non prendiamoci in giro, vorrei proprio evitarle per una volta le lacrime, dite che sia concesso ? che sia possibile, che per una volta, potrei anche io amare qualcuno ?
Stupido io che dopo una lunga serie ininterrotta di delusioni credo ancora nell'amore, stupido io che dopo anni passati a cercare la ragazza, ormai donna, del suo sogno, senza mai trovarla non si arrende e continua a cercarla, stupido io che cerco una ragazza senza volto incontrata in un sogno, stupido io che dopo tutti questi anni non ho ancora capito che quel sogno in realtà era un'incubo, il peggiore di tutti, che ancora mi tormenta.
Non credo qualcuno leggerà tutto questo inutile sproloquio, ma se qualcuno dovesse arrivare fino in fondo, se qualcuno dovesse avere un minimo interesse per ciò che la mia solitudine è in grado di partorire, allora vi prego, andate via, non provate ad aiutarmi, perché non è d'aiuto che ho bisogno, ma di amore, e se non potete o non volete amarmi, mi spiace, ma non potrete salvarmi.