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Raccolta di pensieri di Jessica Natanauan
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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L’ultimo viaggio di sola andata

Sei solo una sfilza di ricordi, ogni qual volta che vedo il tuo viso.

Si.

Un album fotografico di memorie che apri quando senti tutto scivolarti addosso: come meteore e stelle, formi crateri su altrettanti buchi neri ma, tu. 

Tu fatta di terra e sabbia sei vita che è pronta ad essere esplorata. Di nuovo. Un viaggio ignoto da intraprendere, nonostante il passo solitario. E, sei sole che riscalda all'aurora e che gela il cuore al crepuscolo, ad ogni addio indeterminato.

Il tempo ti riporta da me con un bagaglio pieno di piacevoli nostalgie che si ameranno per intere vite. E, non ci si stanca mai di risentirle vibrare sull'epidermide arida d'emozioni, di animi affini.

Come le prime lettere imparate leggendo, sei l'emozione di nuove conoscenze, nonostante abbia letto il tuo, il nostro, libro ogni sera prima di sognar ancora in novelle lezioni di vita.

Insieme. 

In un viaggio in due, laddove mai siamo arrivati. Di sola andata.

*

Parole di vendetta #1

Ricordi tanto quel profumo svuotato a causa dell'uso troppo frequente, ricorrente, inappropriato.
Dimmi che cosa dovrei farmene adesso?
Non getto mai le ampolle vuote, quasi come se fossero reliquie pregiate, mai nessuna su un cesto ricolmo di cartacce potrai trovare.
Sapevi un pò di me, un pò tanto che quasi ti odiavo, dato che io infondo so di dovermi detestare: per quante delusioni ho arrecato, decisioni mai messe in pratica, per quante persone mandate al diavolo: c'ero io in te ed io non ho mai voluto me stessa.
Ha avuto un inizio inappropriato ed una fine rapida, quasi indolore.
Strappai i cerotti dagli occhi sanguinanti senza emettere alcun suono sofferente.
Non mi meraviglio dei gesti sbagliati, fraintesi: sguardi sbagliati, pensieri intrecciati a malo modo, sorrisi troppo evidenti.
C'era un desiderio sbagliato dietro, uno di quelli che erano proprio da gettar nelle fosse per mai più scavarvici. 
Ed è proprio vero, il desiderio è lacerante, brutale; sembra proprio esser frutto della mente, la quale è sempre stata la parte più negativa di ognuno di noi. Tu ne abusavi fin troppo: del tuo intelletto, e lo usavi anche male, poiché l'ingegno non si usa solamente per la sapienza, la bramosia di nuove conoscenze ma, si usa anche per migliorare il proprio stato, il proprio corpo, per temprare il proprio carattere. 
Sono una vipera, la più velenosa questo lo concedo a chiunque mi si avvicina e abbia voglia di esprimerlo ma, almeno io mi sono resa conto di questo dato di fatto, me ne sto facendo una ragione e sto cercando di maturare. Ma, tu, mio caro amico, stai ancora indietro con i tempi ed è proprio vero che l'erba cattiva non muore mai, perché la tua di erba sta bruciando dentro senza spegnersi mai. L'erba amara, acida, fastidiosa che io ormai schiaccio con un soffio d'indifferenza repellente. 
Ciò che è fatto, è fatto; ciò che siamo, siamo.
Ciò che è sbagliato, ha sbagliato e quello sei proprio tu: con il tuo cinico vittimismo da poppante. Almeno recita bene la parte dello squallore e la pietà. 
Io la parte da vipera velenosa me la sono imparata a memoria e ho finito le scene in questo spettacolo, sto cominciando altre rappresentazioni teatrali. 

Rimani immobile dove sei, fatti guardare: patetico. 

*

Assidue perdizioni #1

Era estremo e misero 
quell'istinto cieco e sordo,
di andare via,
oltre
ciò che il mondo offriva.

 

Dinnanzi ai suoi occhi.