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Raccolta di pensieri di Luciano Lodoli
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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La poesia

La poesia nasce dal profondo e talora, raramente, ha la capacità di tornare nei profondi anditi della mente del poeta stesso o di altrui, specie quando abbia in sé tracce di universale, per modificarci delicatamente ogni volta su più piani e modi diversi.
Come tutto quel che ci accade in tal sito, il profondo, la poesia quando è tale, ci regala un meraviglioso senso di continuità della nostra pur mutevolissima esperienza... dell'esperire.

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Partiamo tutti per Vicenda (sic)?

Se si dialoga in lingue diverse pur con difficoltà ci si può intendere discretamente conoscendo un po' l'uno la lingua dell'altro, se si pensa in modo diverso ci si può fare ciascuno un'idea di come pensa l'altro, se si fanno solo affermazioni apodittiche si fa un monologo che al massimo può corrispondere a un monologo dell'altro. In quest'ultimo caso ognuno alzerà la voce sempre di più illudendosi di sovrastare l'altro. Se invece di pretendere di annientare l'altro o di demolirne l'autostima per silenziarlo, ci si sforzasse di capire non cosa dice ma come pensa l'altro, ci si puotrebbe rispettare a vicenda e ognuno potrebbe uscirne arricchito se non altro di qualche prezioso dubbio. La via della saggezza atraversa le mille e mille tappe del dubitare. Il saggio diverrà allora fiero della sua modestia, ché solo questa è la saggezza che può arricchiree il singolo e porre le basi per il bene comune. (Totò direbbe a questo punto: prendiamo il treno e andiamo a Vicenda!).

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Avere consapevolezza di sé

Avere consapevolezza di sé, quel poco che si riesca ad averne, è doloroso per chiunque, ma essere incapaci di farsi anche solo un'idea del propio mondo interno è esiziale. Forse è questa difficoltà, ormai sempre più generalizzata, a guardarsi dentro degli umani contemporanei uno dei maggiori fattori che rendono così squallida l'attuale politica, l'etica politica in primis, la gestione delle relazioni a tutti i livelli e che infine causano ai più il terrore acritico di fronte a ogni e diversa estraneità.
La crisi del settimo miliardo ha reso l'umanità stessa la più pericolosa minaccia alla serenità e alla sopravvivenza della specie umana.

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Paradosso numero zero della democrazia

Pochi sono al corrente del fatto che esaminato il valore del voto del singolo cittadino o del suo non voto, adottando uno qualsiasi dei criteri che comunemente la ricerca scientifica adotta nei suoi studi, appaia comunque evidente che l'influenza di tale voto o non voto, sul risultato finale risulti tanto prossima a zero da potersi affermare senza prova di smentita che votare o non votare cambi in ogni caso nulla.

Quindi possiamo domandarci: 
Si tratta di una dimostrazione di fallacia insita nei criteri scientifici attuali? Si tratta di un difetto insito nella democrazia?
Si tratta al contrario di una conferma che, vista da un punto di osservazione posto sull'altana della complessità, la realtà, qualunque cosa pensassimo intendere per realtà, sia sempre niente altro che l'epifania di un paradosso?

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Mummie pellegrine

Dopo più di sessanta anni al posto delle "madonne pellegrine" vengono usate le "mummie pellegrine". Cavalcar "santi" per raccimolar consensi è un brutto vedere. Sono spettacoli offensivi sia per la ragione, sia per la religione stante lo stupro di massa dell'ingenua illusione dei poveretti adepti.
Dio è morto, le mummie vengono trascinate in giro per Roma.

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Dio-bandiera-degli-eserciti

Ognuno ammaini e ascriva ai miti nefasti del passato il proprio dio-bandiera-degli-eserciti altrimenti la nuova barbarie sarà la peggiore di sempre. E in primis il dio del biglietto verde, In God We Trust, deve essere al più presto interamente smascherato. Purtroppo i miraggi religiosi, forme condivise di delirio, continuano a essere sbandierate come vie alla salvezza e alla saggezza, mentre sono solo veicoli di ignoranza e distruzione e soprattutto di negazione del sacro mistero dell'esistere.

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La logica senza ulteriore definizione

Io rifletto, lo specchio riflette, abbiamo in comune significati diversi di uno stesso verbo, io e uno specchio. Lo specchio può riflettere la mia immagine e io non posso riflettere l'immagine dello specchio, ma posso riflettere sullo specchio. Esempio logico di insensatezza.

Il nominalismo porta lontano dal buon senso, ma non del tutto dalla logica senza ulteriore definizione.

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Nella Πόλις assolutamente mai

È accettabile esprimere giudizi severi e può essere utile a trovare vie per possibili cambiamenti. Non è invece ammissibile esprimere considerazioni che ledano o minaccino la dignità di alcuno. Nella polis è lecito e doveroso disprezzare eventi e comportamenti ai nostri occhi negativi, assolutamente mai il senso di sé di chiunque, anche se ai nostri occhi disprezzabile o miserando. Questo vale si sia in un dibattito politico, scientifico, ludico, in famiglia, a scuola, in ospedale, in carcere, allo stadio, dal barbiere, in chiesa. Si sia seduti dalla parte dei vincenti, scelta dai più, si sia sia seduti dalla parte dei perdenti, scelta da me e dai meno.

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Per molti

Per molti ormai la politica non é più il luogo in cui esercitare l'arte di amministrare la polis ma il luogo in cui far prevalere un aspirante despota, bendisposto verso i propri interessi o verso gli interessi della propria fazione, su altri aspiranti despoti.

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Seguire il capo

Seguire il capo: questo era il nome di un gioco cretino ma dal nome significativo in voga durante il ventennio fascista tra i bambini nelle scuole e nelle associazioni giovanili fasciste. Nel ventennio berlusconiano e post-berlusconiano seguire il capo é diventato un gioco da adulti e anche l'ideologia e la prassi dell'estremismo dei cd moderati, dei cd padani, dei cosiddetti politici del fare, dei neosavonaroliani e infine dei criptoneofasci-movimentisti.

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Il desiderio di controllo

Il desiderio di "controllo" di ciò che non è controllabile porta a credere di conoscere qualcosa che non si conosce e porta molti a creare realtà basate sul nulla o su fantasie bizzarre. Ciò non impedisce che alcuni poi le trovino affascinanti.
Noi non potremo mai sapere se per assurdo un dio abbia creato qualcosa, ma sappiamo per certo che innumerevoli uomini hanno "creato" ogni dio in cui si sia creduto nel tempo e nei luoghi della terra… C'è inoltre, purtroppo, chi immagina di aver inventato cure mirabolanti, sistemi politici perfetti, almanacchi che guidino alla felicità e così via, con gravi conseguenze per la mente di "maggioranze" o "minoranze" di fanatici ingenui e follie di folle colleriche.

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Nella moderna Πόλις

La cosa più difficile è amare noi stessi. Nella moderna Πόλις la cosa più difficile è amare la nostra patria: solo partendo dall'amore per la patria possiamo cambiarla radicalmente in direzione del meglio che riusciamo a individuare tra tutti i possibili "meglio" cui ci troviamo di fronte. Solo partendo da questo amore possiamo superare il concetto stesso di patria allargandolo alla Terra intera e immaginare in un futuro lontanissimo un oltre la Terra.

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Italia strano paese…

Italia strano paese…
Ove personaggi condannati definitivamente girano impuniti in lungo e largo e hanno ai loro piedi tutti i possibili mezzi di comunicazione di massa, vuoi per sudditanza, vuoi per piaggeria, vuoi per interesse privato, vuoi per sola convenienza mediatica.
Italia nei secoli fedele…
A ogni bieco interesse e vigliaccamente prona a ogni reale o presunto potentato.

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I mostri talora ritornano ma non prevarranno

Ricorderò sempre, fine anni quaranta, primi cinquanta, in prima, seconda, terza e quarta elementare la perfidia dei maestri/e che ancora usciva distillata in ignobili allusioni perfino quando fingevano (o si autoingannavano di aver assunto) un atteggiamento politicamente corretto nei confronti dei miei piccoli amici ebrei. Allora divenni nel mio intimo un "ebreo onorario". Ora distanza di decenni i mostri ancora ritornano, ormai allo scoperto il più delle volte, nella nostra Italia senza memoria e senza coscienza civile.

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Ma non prima

MA NON PRIMA
(Da "Pensieri a futura memoria nella solitaria stanza della terapia tra una seduta e l'altra").

Un giorno saprai della stima che ho per te.
Ma quel giorno saprai anche che il mio compito sarà ormai finito.

Sarà compiuto proprio allora, quando avrai mostrato tu di saper stimare te stesso, dato che, se non altro, avrai scoperto ciò che di meglio hai pian piano costruito, giorno dopo giorno tutta la vita, nella penombra del tuo mondo interiore.

Un giorno saprai della stima che ho per te, ma non prima, perché io sono, o meglio sarò stato, il tuo terapeuta.

Il tuo terapeuta

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Cultura e civiltà

Il più grande patrimonio dell'umanità consiste nell'insieme della cultura e della civiltà, che sono il risultato del continuo sperimentare e vagliare il nuovo che via via si presenta, trattenendo soltanto ciò che alla lunga appaia avere un valore esplicativo e pragmatico più utile alla sopravvivenza, alla coesistenza, alla ricerca della felicità possibile.

Periodicamente questo patrimonio viene messo in discussione, a volte viene quasi azzerato, nella primordiale spietata lotta per il potere, ma poi è sempre tornato a fare da vero propulsore del cammino dell'umanità. In questa luce nuovo e vecchio appaiono parole vuote se non sono collegate a significati e intenzioni adeguate ai contesti cui si riferiscono.

L'inneggiare al nuovo in astratto o in assoluto è esiziale poiché ha sempre aperto porte ampie a tutti i revisionismi storici e a tutte le mire egemoniche dei diversi totalitarismi.

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Il dubbio sistematico e la contestualizzazione

Il dubbio sistematico e la contestualizzazione della realtà

Non è facile trasmettere ai giovani un messaggio come quello che segue.

Il compito di ogni essere umano consiste nel confrontarsi con la realtà che ciascuno riesce a conoscere e con le persone che di quella realtà fanno parte, senza cadere nell'errore di appellarsi al "non dovrebbe essere così", infatti se è così è così (ammesso che un tale così possa essere conosciuto). 

Cambiare si deve tutto ciò che è possibile cambiare quando si ritenga giusto e desiderabile farlo, nella direzione del meglio che si intravede e accettare nel contempo tutto ciò che non sia possibile cambiare. 

Accettare non significa assolutamente subire, ben inteso, ma imparare a riconoscere in ogni contesto i propri limiti o i limiti imposti dalla natura delle cose.

Cambiare qui non significa soltanto mutare questo o quello, di tanto in tanto, ma procedere costantemente e indefinitamente nella costruzione del processo rivoluzionario dell'evoluzione culturale, evoluzione che comunque accompagna quella biologica e con la quale si interseca inestricabilmente.

Il dubbio sistematico infine dovrà essere sempre alla base e guidare il nostro operare senza paralizzarci, ma stimolandoci a formulare i problemi che andremo a tentare di risolvere.