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Raccolta di pensieri di Ferdinando Battaglia
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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Elio Pecora

Non ho altra possibilità per l'urgenza che questo mezzo per esprimere la mia gratitudine a Elio Pecora: ho letto "Il libro degli amici", che senz'altro comprerò per leggerlo e rileggerlo, sostarvi come in un parco di bellezza e struggimento, nonché ricco di annotazioni e informazioni preziose alla conoscenza, e ora ho in corso di lettura i "Tre monologhi", qui la gratitudine va a "il ramo e la foglia" edizioni, un piccolo gioiello di scrittura e contenuti. Non avevo mai letto nulla dell'Autore prima di adesso, la curiosità mi è venuta leggendo dell'ultima sua pubblicazione su Sandro Penna.

Certo un grazie è dovuto pure alle biblioteche municipali di Roma, che agevolano, perché gratuite, l'incontro con tanti libri e autori, altrimenti magari ignorati per impossibilità di acquistarli tutti, mentre così si può selezionare una scelta più consapevole e corrispondente ai propri gusti e interessi.

 

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’Babuk’, un commento tardivo

Non ho potuto partecipare per impedimenti personali, ma confermo, per quelle rare occasioni in cui anch'io sono stato presente, quanto riportato da Giuseppe, sia sul clima umano relazionale, certamente ascrivibile alle qualità dei fondatori e redattori nonché collaboratori del Sito, evidentemente partecipato dagli aderenti tali manifestazioni, sia per le qualità intellettuali, culturali ed etiche che finalizzano il Premio, credo non tanto ad una vana gloria da podio, comunque il talento e la fatica meritevoli hanno il diritto morale ad un riconoscimento opportuno, quanto alla conservazione, custodia, diffusione e promozione della ricerca attorno alle arti lettetarie e alle discipline loro affini. Infine, credo sia evidente che ad una giuria non dobbiamo imputare l'onere dogmatico dell'infallibilità, ma, nel caso de La Recherche, alcun dubbio può sorgere sulla totale onestà intellettuale e morale del suo operato. E complimenti a chi ha, meritatamente, ricevuto il riconoscimento di vincitore (ha vinto la Poesia, quindi tutti noi, nel primo, nella terna fino alla trentina). Grazie.

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Di ritorno da Proust - un decennale insieme a Marcel -

L’impatto che un nativo naïve può ricevere da un ambiente intellettuale, artistico o di gente colta è una spinta repulsiva, provocata questa quando il tasso di snobismo sia molto alto ovvero sopra valori minimi al fisiologico. Così, appena entrato nel Follyk l’idea di trovarsi in un contesto disabituale alle mie frequentazioni, tentava il corpo alla fuga; ma, fortunatamente, la virtù ha prevalso sul peccato: sono rimasto.
Ecco, la premessa per dire che la cifra stilistica del piccolo convegno è stata l’umiltà del sapere e del talento: Maria, Roberto e Giuliano, con semplicità e generosità hanno “spezzato il pane” di questa decennale esperienza, di questa decennale “incarnazione” di un’idea di arte, sapere e cultura, impreziosendo la cornice valoriale di materiali pregiati: il ricordo degli assenti per circostanze sfavorevoli, la preziosa memoria dei “diversamente presenti”, ché un poeta mai muore davvero fino in fondo (per tutti: Pietro Menditto e Gabriella Maleti) e la presenza squisitamente discreta ma fortemente significativa dei loro validi collaboratori invero “coproduttori” di quest’esperienza collettivo-comunitaria quale è La Recherche. Ciliegina sulla torta, il piccolo (per tempo ma grande per testi ed interpretazione musicale) concerto di Fedele Mazzetti-Gastarbeiter Orchester. Insomma, sono uscito di lì dopo aver “rubato” da clandestino della Poesia tanta Bellezza: umana, spirituale (ché la poesia, la musica, la cultura, l’arte in genere - abbiamo anche veduto in video opere di una giovane brava e talentuosa disegnatrice, nonché un corto apprezzato della Musik). Infine, menzione speciale per Giuliano: il suo amore per Marcel non solo me ne trasmette tratti di conoscenza, ma stimola la curiosità ad un incontro personale con Proust medesimo (l'essenza di ogni docenza credo debba essere la passione per ciò che s'insegna).

Con grande stima e intima gratitudine

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La vecchia quercia

 

Una vecchia quercia

che abitava dentro un bosco

una vecchia quercia

che amava le sue mani

una vecchia quercia

che custodiva i suoi segreti

una vecchia quercia

con le foglie

fatte con le sue parole.

Poi un giorno

nell’incanto del mare

il tempo minacciò saette

e la donna

che stava in mezzo al mare

che stava in mezzo al mare

rischiava così di morire,

allora la vecchia quercia

parlò al dio dei lampi

e si offrì di morire

al posto della donna dentro il mare.

Fu così che ora la puoi vedere

la vecchia quercia

con le braccia  di cenere

e quel che del tronco

di lei ancora rimane

a vegliare nel bosco

i sussurri inudibili

della donna che dell'amore

visse l'arte di amare.