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Raccolta di pensieri di Chisari Rosetta
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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Il sorriso, luce d’anima

IL SORRISO, LUCE D’ANIMA

 

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  Quando vogliamo ringraziare, facciamolo veramente con il cuore, guardando direttamente negli occhi il nostro interlocutore e accompagnando il grazie con un sincero e aperto sorriso, cercando di comunicare qualcosa di noi stessi alla persona che ci sta di fronte. Facciamole vedere che sentiamo la sua presenza e che desideriamo condividere anche con lei questo strano, ma sempre molto apprezzabile, mondo in cui viviamo.

Il sorriso è molto contagioso: se noi sorridiamo, anche gli altri ci sorrideranno. Il lampo d’intesa che intercorre fra due sguardi che sorridono è un lampo creatore che accomuna e genera armonia, perché esprime la gioia di vivere apportatrice di cordialità e simpatia. E’ pur vero che si impiega lo stesso tempo ad essere gentile, che a non esserlo! Dunque, mille volte evviva alla gentilezza ed al sorriso.

Spesso, donare un sorriso, può significare entrare in punta di piedi nella vita di qualcuno e accendere una luce, infondere una speranza, trasformare un atteggiamento negativo in positivo, o perfino salvare dalla disperazione. Perché in un sorriso è racchiuso l’intero universo. Nel donarlo il nostro viso s’illumina e risplende di vera bellezza: la bellezza dell’anima. In un solo sorriso possiamo trasfondere una carica di gioia e di allegria tali da irradiare positivamente tutti coloro che ci stanno intorno.

Il sorriso è sempre indice di speranza e di apertura alla vita. Apriamoci dunque al sorriso e alla vita incondizionatamente, e sentiremo presto i suoi benèfici effetti riflettersi nella nostra quotidianità.

Sono certa che il sorriso ha un colore: l’arancione. Coloriamo, dunque, la vita di arancione,  il colore del sole,  il colore dell’estate.  Bando al grigiore che porta solo noia e malinconia. Rallegriamo ogni nostra giornata, ogni attimo che viviamo, con uno splendido sorriso!

 

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Gratitudine

Vorrei incominciare con una breve e gentile parola, caduta alquanto in disuso e che rischia di appartenere, ormai, ai tempi del passato. Mi riferisco a quella vecchia e cara abitudine di dire: Grazie. 

Oggigiorno non si ringrazia più e sembra che tutto sia dovuto a tutti! In questo mondo così frenetico e confuso, a volte così indifferente, spesso così egocentrico e materialista, c’è ancora qualcuno che dice Grazie? Bene, io appartengo a quello sparuto gruppo di persone che amano ripeterlo frequentemente, a costo di sembrare borghesi e fuori moda. Mi piace pronunciare questa semplice parola, che mi permette di stabilire subito un contatto cordiale con chiunque mi capiti di incontrare. Si tratta di una parola speciale, il paspartout per qualunque tipo di occasione, la parola chiave per comunicare e che conquista la disponibilità degli altri. E Dio solo sa, quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri!

I miei genitori mi hanno insegnato ad essere grata per ogni cosa ricevuta, anche la più piccola, perché bisogna essere riconoscenti verso tutti quelli che ci fanno una cortesia, che ci donano parte del loro tempo, che dimostrano attenzione e affetto nei nostri confronti. E’ bello ripetere la parola Grazie, perché suona dolce e gentile come una musica. Pronunciandola sembra quasi che si schiuda una porta ed effettivamente è così, perché predispone all’apertura, all’accoglienza. Sono due piccolissime sillabe, ma che racchiudono in sé un mondo di leggerezza, di soavità, di magia. Se poi il Grazie si accompagna ad un bel sorriso, siamone certi, si spalancheranno per noi tutte le porte dell’amicizia e del successo.

Devo ammettere che ho avuto molto dalla vita e ora che sono entrata nell’età matura,  sento di doverla ringraziare per tutto ciò che generosamente mi ha donato.     G r a z i e   v i t a !

Grazie dell’amore, grazie del dolore, grazie delle gioie e delle lacrime, delle incertezze e delle paure. Grazie dei momenti belli, rari e preziosi, e di quelli molto più frequenti, oscuri e difficili,  che mi sono stati maestri. Grazie per quegli attimi in cui ho avuto il coraggio delle mie scelte e di quelli in cui ho vacillato con le mie insicurezze, non avendo forse saputo decidere per il meglio, sbagliando e pentendomi poi amaramente del mio errore, a volte anche rammaricandomi per non aver agito quando sarebbe stato necessario farlo. Grazie dei momenti in cui, seguendo l’istinto, sono riuscita a lasciarmi andare al ritmo naturale delle cose. Grazie anche dei momenti di pausa e riflessione, che mi hanno permesso di comprendere meglio me stessa, penetrando col mio pensiero negli angusti spazi delle profondità del cuore, consentendomi di comprendere anche gli altri e la vita stessa, imparando ad accettare tutto ciò che ogni giorno mi è stato dato di vivere.

Ringrazio ancora la vita delle delusioni, di tutto quello che non mi ha potuto elargire e che mi è servito da sprone per riuscire nelle imprese più dure, quelle in cui si è soli davanti alle realtà più crude, come la sconfitta personale, la malattia delle persone che amiamo, la sofferenza di coloro che ci stanno vicino e la morte dei nostri cari. Grazie a tutti i della vita che mi hanno permesso di avanzare con rinnovato slancio verso il mio avvenire. Grazie a tutti i no che ho ricevuto e che al momento mi hanno molto amareggiata, ma che alla lunga mi hanno fortificata nello spirito e resa ciò che ora sono: - me stessa - pur se la meta è ancora lungi dall’essere raggiunta. Grazie ad ognuno di voi che mi sta leggendo. Con alcuni ho avuto modo di farlo personalmente, con una cordiale stretta di mano o con un caloroso abbraccio, scambiandoci un’energia d’amore che è molto più di quanto si possa immaginare,  poiché allenta  le tensioni  e  penetra,  oltre che nel cuore, anche nelle più remote e sottili fibre del nostro essere e ci ricarica, facendoci sentire che non siamo soli nella vita, aiutandoci ad affrontare con maggiore serenità e sicurezza le situazioni difficili del momento e quelle dell’avvenire.

 

                                                                           GRAZIE

                                              Veramente grazie a tutti.

Ma soprattutto Grazie a Te mio Dio, Padre e creatore di ogni cosa. Ti devo la mia vita e tutto quello che di bello e di grande ho avuto. Ed è davvero molto, molto più di quanto io sinceramente meritassi.

Con tanto amore.

 

dal libro: Piccole carezze per l'anima (R. Chìsari)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’Arte non è fine a se stessa

L'Arte non è fine a se stessa, poiché la bellezza, l'armonia delle forme, dei colori o della musica, l'armonia della danza e della parola, sono patrimonio dell'umanità di ogni tempo e cultura. Attraverso l'arte, l'interiorità dell'individuo si affina e gli consente di elevarsi fino alle vette più eccelse e sublimi.

Per educare all'arte si deve partire dalla conoscenza, prendendo consapevolezza dei valori della bellezza che esistono già in natura, imparando ad ammirare il bello e cercando di imitarne l'armonia.

L'arte non è quindi un fine, ma un mezzo per toccare le corde più profonde dell'Io, permettendogli di esprimersi e di far sbocciare una rosa dentro l'anima.