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Raccolta di poesie di Lucia Celli
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Ritorno

La sera,

tra il freddo e le campane

un desiderio

di lesti passi,

spinta dal vento

seguace di natura.

Poi

tra le note del silenzio

solo il tuo tocco

gelido

sulle mie guance.

*

Il giocatore

Un uomo è seduto a un bancone,

guarda il frenetico moto

spinto dal caso ignoto,

attende il responso sperato,

che esca vincente la cifra giocata,

di perdere stanco.

 

Ogni puntata lo aggrava,

bianco diventa il suo viso

trema il corpo all'improvviso

vorrebbe potersi fermare,

vinse una volta: il suo incatenare

e nulla intascava.

 

Siamo nel gioco perenne coinvolti,

ognuno nel mondo,

schiavi dei propri voleri travolti

dal caso immondo.

Questo decide il futuro

dei nostri obiettivi giocati,

reali si fanno o all'oscuro

rimangono, mai realizzati.

*

La raccolta delle olive

Lo scoppio di un fucile ampio risuona

e immagino il volatile scappare,

le grida che le vittima intona,

sommarsi al mio reale mirare.

 

A terra un'oliva si abbandona,

immagini in me nate dal guardare,

un'altra per la fuga si aziona

vedendo la mia mano arrivare.

 

Tra i rami di un albero mi muovo,

cercando il contrasto tra la tinta

di un nero frutto e quella di un dì nuovo.

 

Ma poi dal buio la volta è accinta,

nel mondo indistinto mi ritrovo

e tale attività ne esce vinta.

*

L’anteporsi delle parole

Le parole possono affermare

o contemporaneamente negare

un detto che abbia significato,

ma che potrebbe anche essere insensato.

 

La ragione è costretta ad andare,

a seguire ciò che deve spiegare,

questo è il suo tormentoso stato:

si rifugia in un mondo inventato.

 

Eppure un maggiore appagamento

di quando il caso accosta due parole

e la mente riesce nell'intento

 

di attribuire loro quel che vuole,

dimostrando con un vago argomento,

provare tale gioia non si suole.