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Raccolta di poesie di Andrea Celeste
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

La gola al vino, la mente al vento

Affogo,

senza scampo,

nel girone dannato,

nelle fauci di infimo desiderio.

Soffice, stranamente beato,

ma malato, e urlante 

chiede un rauco aiuto,

sordo, quasi assente.

Spengo. 

Cerco di riemergere,

ma la ragnatela terminata 

ha già fermato la mente.

Razionalmente schiava

quello sguardo parla,

nessun’altra melodia sarà più abbastanza.

*

L’ottavo giorno

Lì dove tutto è perduto,

non c'è spazio sufficiente per il mondo 

che non riesco a scoprire, vivere,

che non riesco a dimenticare.

Si dimenticano le frasi non dette,

si spezzano i silenzi affrontati,

affogano gli occhi che mai si ritroveranno in altri.

La ricerca dell'assenza di paura

si infrange nell'inevitabile manifestazione del fallimento.

La mano vuota cerca il suo ingranaggio,

ma fredda deve cedere

alla solitudine del non trovarsi in se stessi.

Ed è nell'anima tutto ciò che sono,

nella sua parte migliore tutto ciò che cerco di te, 

nella sua parte peggiore tutto ciò che non possiedo,

nell'ennesimo giorno vissuto

senza il profumo che vorrei aiutasse

il sonno nelle notti più buie.

*

L’ottavo giorno

Lì dove tutto è perduto,

non c'è spazio sufficiente per il mondo 

che non riesco a scoprire, vivere,

che non riesco a dimenticare.

Si dimenticano le frasi non dette,

si spezzano i silenzi affrontati,

affogano gli occhi che mai si ritroveranno in altri.

La ricerca dell'assenza di paura

si infrange nell'inevitabile manifestazione del fallimento.

La mano vuota cerca il suo ingranaggio,

ma fredda deve cedere

alla solitudine del non trovarsi in se stessi.

Ed è nell'anima tutto ciò che sono,

nella sua parte migliore tutto ciò che cerco di te, 

nella sua parte peggiore tutto ciò che non possiedo,

nell'ennesimo giorno vissuto

senza il profumo che vorrei aiutasse

il sonno nelle notti più buie.

*

Piove su Roma

Non c’è noncuranza nell’amore,

Non c’è assenza nel sentimento,

Non c’è rabbia nel bello,

Nè ragione che esalta il dolore.

Non c’è grigio nel colore di uno sguardo,

Non c’è realtà reale nel sapore di un solo istante,

Non c’è giustificazione nel giusto,

Nè erroneità nell’errore.

C’è ciò che cerchi, E c’è ciò che non è.

C’è ciò che ripeti per riuscire a dormire,

E ciò che chiarisci per riuscire a respirare.

C’è un po’ di pioggia,

che allevia la frenetica vita che non lascia più tempo.

C’è quel ritaglio, che il tempo non ruba,

che lo spazio non conquista, in cui esiste ciò che non sarebbe,

e muore ciò che realmente è.

Lì, l’eternità ci rende eterni.

*

Blackout

C’è il tenue sentore

di uno spiraglio di sole,

ed io lo spengo

perchè la luce ha smesso

di appartenermi. 

Ma la notte no,

la notte è qui

e comprende,

culla,

annazza 

e ti riprende.

E le stelle

ti guardano per accendere desideri

e spegnere delusioni.

E la luna t’ama

come una madre ti accarezza

e mai ti lascia andare. 

Sei tu a lasciare tutto,

sei tu a vederlo scappare,

sei tu a non far finta di volerlo fermare.

Sei tu ad essere solitudine,

di un’anima spenta 

e mai più riaccesa. 

*

Ultimi giorni dell’anno

Dicembre. 

Il buio entra nella stanza.

La puntina sfiora lievemente un vinile freddo,

la musica si sparge

ma sorda rimane nella mia mente.

E così, domande nulle

si impossessano di me,

le risposte tardano a mostrarsi,

e quei dubbi su cosa decidere di essere

finiscono per controllarmi.

E passano minuti,

le note lentamente si spengono,

ma mai l’eco di quanto di me perdo, 

in luoghi, emozioni, persone,

che alzo lo sguardo,

e sono già lontane nel tempo.

*

329 giorni

Tutto tace. Tutto si spegne.

È sordo il rumore dell’aria

che dentro di me non si sente.

E si sente il resto,

la voce assillante di un passante,

Il rumore bieco della mente,

Il battito di un cuore altrui, 

che tanto pare il tuo,

che altra musica sembra niente.

E chiedi la pace,

E chiedi un silenzio,

Ma nulla placa quella sete,

perché non c’è niente di sufficiente,

perché nessuno può calmare,

un grido assordante e silente.

*

Pioggia all’ombra di un pino

Nell’asfalto umido,

chiusi la mia vita,

e lì ritorno ancora,

per cercarla immutata,

dai dolori del tempo.

Ma nulla resta,

se non il sussulto

che una voce mi donò, 

nel rumore di una tempesta

che mai s’arresta. 

E quel sussulto ancora m’accende,

quando il mondo è spento,

e ciò che sono si pente, 

di ciò che desidera, sogna, sente,

e infine perde.

*

Guerra tra due Io

Nel tempo che scorre,

come il resto della vita,

è l’errore una condanna,

o la sola via d’uscita.

L’uscita dal dubbio

di non riuscire,

di fidarsi,

di fermarsi e ripartire.

Ed è qui che lascio

andare, ogni cosa.

Ed ogni cosa torna,

indelebilmente mutata.

E mutati son gli anni,

gli istanti,

i tempi,

ma quei lineamenti 

che parlavan di te,

restan sempre.

E sei tu a spaventarti,

per uno specchio che piu non riflette

ma guarda e mente. 

*

Mezz’ora in più

In odor di primavera, 

in quattro mura aperte

il cielo stellato si mostrava,

pur essendo fuori da ogni portata.

Quel momento,

oggi ancora ricordato 

grazie al tempo, che si lascia privare

dei suoi istanti migliori.

È lì,

tra gli occhi stanchi e una mente sveglia, 

ch'era fermo il rumore d'una carezza,

e lo sfiorare leggero della pelle,

e il sussurro univoco di diverse voci,

stranamente legate da un legame latente.

È lì,

ch'era espresso il desiderio di una mente,

e l'incosciente volontà di esser parte di un "mentre",

senza riuscire ad andare via,

per esser catturata, nuovamente, dalla realtà,

vera e squillante.

È lì,

e lo è sempre, il senso di abbandono,

e di folle deriva,

e di intesa incessante,

che il mio essere ancora pretende. 

*

Qualcosa di diverso

Ed è li, 

in quel tenue punto segnato dal tempo,

che ti ho visto morire,

per nascere ancora. 

Nel colore della sera,

che spennella sul blu cielo

e tutto incanta.

Nel rumore del mare,

immobile,

pur sempre veglio.

Nel sapore di un mattino,

banale, così normale,

mai più vissuto.

Nella nota sbagliata, 

fuori dal tempo, 

a render la canzone perfetta.

Nella curva di un sorriso,

il tuo illuminato dall'alba,

il mio illuminato dal tuo. 

*

Rassegnazione

Non ho strumenti 

per vivere questa guerra.

Ho solo i sentimenti,

per quanto forti,

mai sufficienti.

Impotente,

crollo,

perchè il muro insuperabile

alimenta quel pregiudizio

di cui siamo schiavi.

E non raggiungo più quel massimo,

che mi farebbe avere te,

o forse ti allontanerebbe,

ma sarebbe finalmente

un passo, 

invece di stare qui,

tanto inerme. 

*

Iride

Tutto era buio,

l'estate terminava,

e tu, 

incessante,

ticchettavi nella mente.

La notte esplose,

in un suono assordante, 

i tuoi occhi, 

tanto sognati, 

vidi lì, tanto vicini

pur sempre distanti. 

E continuai, 

ad immaginarli

da allora sempre,

schiava del sapore di uno sguardo,

nato dal niente. 

*

Ultimo incontro

La vibrazione di te,

nell'istante in cui
eri al mio fianco.
Eppure eri assente,
e disperdevi te stesso,
in faccende da niente.
E nello stesso niente,
dispersi anche me,
per permetterci insieme,
per osare pensare,
ad un nulla comune
dove fermarci a sognare. 

*

Indeciso autunno

Sullo scoglio,

ricordo il mare,

quella volta in cui tentai di scappare,

un orizzonte troppo lontano da afferrare,

e mai raggiunsi niente.

Un domino di situazioni,

addosso,

senza uscita.

E mi vorrei abbandonare,

niente me lo permette, 

continuo a sfidare

quella sorte,

che dalla prima delle sue trappole,

mai mi ha lasciato andare.

E ancora tu,

con tutto il resto,

che mi chiedi di restare.

E ancora io, 

su quello scoglio,

pronta a scappare.

E invece resto.

 

*

Marzo invernale

L'eco di una mattina, 

forte mi ha destato

dal sonno che 

mai come allora

avevo cercato.

È la voce del mare,

tra i monti percepita,

che cattura

ogni singola emozione,

che immobile,

mi lascia attònita.

È l'orizzonte,

che splende,

mi conquista,

e lentamente mi perde. 

È il respiro,

che funziona,

che tutta l'energia 

di una vita intera

sprigiona.

Ma sono le parole,

che sole non servono,

ad esprimere un solo istante,

quel punto fermo,

in cui due sguardi 

soli,

fissano un punto,

per perdersi per sempre.

*

Sguardi

Gli sguardi che si incrociano,

non si dimenticano, 

mai più si ritrovano. 

Si cercano, 

perché da soli, 

non bastano.

E tra loro si nutrono,

si erodono,

perché, nella realtà, 

si perdono.

E il cielo, il più chiaro,

fissano,

perché altri sguardi desiderano,

e di nuovo, 

cadono,

perché in uno solo

si perfezionano.

Così si completano.

Così si disperano.

Così, sempre soli,

sempre in silenzio,

si spengono. 

*

Eppure non sei

Ti leggo negli occhi, 
quando la notte si accende
ed il giorno si spegne.

So che sai amare,

ma che la vita non sa farti amare.
So conoscerti,
anche quando lo sguardo 
è nascosto dalle tante facce che mostri.
So che sai sorridere 
quando permetti a te stesso di farlo.
So che sai piangere,
quando la tua pelle è l’unica testimone.
So che i tuoi occhi guardano tutto
ma non tutti guardano i tuoi occhi.
So che sai vivere,
ma non la vita che scegli.
So che scappi, restando.
So che resti, scappando.
So che desideri emozioni,
So che sogni emozioni,
So che non vivi emozioni.
So chi eri, so chi sei, so chi sono e chi siamo.
So che mai sapremo.
So che io vivrò e tu vivrai, ma mai vivremo.

*

Insomnia

Anima mia, 

trova pace

conquista la tua tranquillità.

Se non puoi,

decidi di farlo.

Chiudi te stessa.

Non guardarti intorno,

non cercarti in altri.

Riposa,

e riposa solo su di te.

Dormi,

così ch'io possa dormire.

E se non puoi,

decidi di farlo.

Ho bisogno di farlo.

Ho bisogno che tu lo faccia.

*

Si vive

Si vive,

per vivere sogni,

e affrontare momenti.

Si vive per ammazzare il tempo,

per rimpiangerlo dentro.

Si vive per sentir la primavera cantare,

per dormir nella notte autunnale.

Si vive per sorridere al sorriso incontrato fugacemente,

per soffrir d'ogni amore morto lentamente,

per incontrar occhi di mare al mattino,

per quel respiro sentito vicino.

Si vive per ricordare di ricordarsi,

per dimenticare di dimenticarsi.

Si vive per ascoltare, sentire, toccare,

per assaporare, imparare, gustare.

Si vive per parlare, per spiegare, per capire,

per piangere, stancarsi e alla fine dormire.

Si vive per svegliarsi, 

per provare

quel brivido, quel sussulto, quella semplice emozione.

Si vive per amare.

Si vive per amarti.

*

Alba notturna

Non esiste una sola verità.

Non esiste una sola realtà.

Esistono verità reali, o realtà vere,

ma non verità vere, e realtà reali.

Il sentimento le condiziona,

l'essere le plasma,

la realtà ci assomiglia,

la verità si contorce,

la follia umana prende vita.

E lì, il nostro amore nasce,

il nostro amore si realizza,

il nostro amore scoppia,

quando io amavo te

te, un'altra donna.

*

Sguardo nella penombra

E’ un fuoco che divampa.

La pace di una boccata d’aria che manca.

Arde, e morde

e uccide.

Se prende, rapisce 

e colpisce.

Puro brivido sulla pelle,

il possesso del vuoto,

la follia di un istante.

Smette il cuor di battere.

Tutto si ferma.

E la quintessenza della bellezza

ruba l’anima 

Si assapora. 

Si immagina.

Si sprofonda.

Si smette.