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Raccolta di poesie di Anna Giordano
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

l’Aria di quel tempo


Ricomincio da questa poesia:L'aria di quel tempo, di cui vi lascio il link del video che ho realizzato. Sono stata assente per un bel po' di tempo per vari motivi personali, voglio ricominciare dal punto più bello, dove mi sono fermata... per ricominciare, lo spero, a riscrivere e vi propongo una poesia che trovate già nel sito nel bellissimo libro online dedicato in ricorrenza del decimo anniversario di:LA RECHERCHE a Marcel Proust dal titolo: PROUST N.7 IL PROFUMO DEL TEMPO.
____________________________________________________________

Se non funziona, copia e incolla per ascoltare e vedere- grazie!

https://www.youtube.com/watch?v=FJkzTWDCOn4


Conosco bene quei luoghi,
così lontani e vaghi,
seppur sottratti agli occhi,
vivono nel mio cuore.

L'anima dei ricordi
risveglia in me l'amore,
per le montagne verdi
e le ginestre in fiore.

E quelle rose turche?

Già!

Pendevano dai muri,
i grappoli di petali,
stordivano l’olfatto,
in su la via della scuola,
che già volava il pensiero
al dolce preludio estivo.

Sì, quei profumi antichi,
inebriano i ricordi,
dei luoghi dell'infanzia,
dove ho lasciato l'anima
pensando di ritornarvi.

Conosco sì, quei luoghi,
distanti dai i miei occhi
ed il respiro invano
ne cerca la sua aria.

Ritrovo quei momenti
nell’essenza di rose turche,
di viole e di ginestre,
di pagine vissute, scritte nei profumi.

Ricordo, sì, ricordo quel tappeto magico!

Infioravamo le strade ed il profumo intenso
ne imbalsamava l’aria, la processione passava
e il canto di noi bimbi la seguiva…

Socchiudo gli occhi e respiro,
ed assaporo il momento,
sì,
sento ancora il profumo
dei fiori che rimembro e,
come per magia,
nell’aria di quel tempo,
rivivo la mia infanzia,
fragranza di nostalgia.

*

Libertà ridata


( Perché la Memoria non vada mai persa)

Passerotto,
che sul gelido filo spinato
guardavi gli uomini infierire sugli altri loro simili.
Tu,
che vedesti sfilare in quei campi, nude e scheletriche vite,
di cui, ancora oggi, si nega l’esistenza
Racconta tu, com'erano trattate quelle vite…
assoggettate e crudelmente sottomesse all'odio razziale,
raccontami,
come sopravvivesti a tanto atroce male?

Tu vedesti l’eterno livore,
alimentare quegli esseri senza cuore,
vedesti il loro rancore trasformarsi in fumo sacrificale,
che usciva dai comignoli di quei forni dell’orrore,
dove ogni parola è vana per raccontarne il dolore.

Dimmi dov'era allora, la misericordia che tanto cantiamo
ed innalziamo nelle nostre preghiere all'eterno Amore,
che in quei luoghi rimase freddamente assente…
Tu,
unico spettatore libero di pensare e agire,
volasti attraverso quel fumo prendendo sulle tue fragili ali
le anime loro, che portasti in alto, sempre più in alto, lontano dall'odio,
per renderle finalmente libere.

versione audio-video:

https://youtu.be/7OMwHDdT46Q





*

Auguri Per...


Oggi come di consueto, si festeggia San Valentino, patrono degli innamorati e della città di Terni. Città, dove le spoglie del santo ebbero sepoltura, ad opera dei discepoli: Proculo, Efebo e Apollonio, con il successivo martirio di questi e la loro sepoltura. La decapitazione, avvenne il 14 febbraio 273 per mano di un soldato romano, dal nome contraddittorio di : Furius Placidus, durante l'impero di Aureliano. Valentino, vescovo di Roma, fu arrestato e graziato, precedentemente, dall'imperatore Claudio, ma perseguitato dal suo successore, Aureliano e dal quale fu giustiziato, perché accusato di aver sposato la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che era pagano. La cerimonia avvenne in fretta perché la sposa era gravemente malata. I due sposi morirono insieme, mentre Valentino li benediceva. A chiudere il tutto ci fu il martirio e la decapitazione del celebrante.


Martirio non vano perché in nome suo, si ricorda il martirio e si festeggia l'Amore della sua fede, l'amore verso la persona amata, verso se stessi, verso gli altri, verso la natura e le cose che nel quotidiano andare ci accompagnano, ci confortano e che vale la pena di amare e ricordare nel continuo andare.


BUON SAN VALENTINO a tutti coloro che vivono tutti i giorni nell'amore, con l'amore, PER... l'amore


Per…

Per evocar la luce,
racconterei il sole dei tuoi occhi .

Per evocar la melodia,
farei ascoltare la tua voce.

Per evocar la vita,
farei sentire i battiti del tuo cuore.

Per evocar l’amore,
parlerei di te.

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Versione francese

Pour…

Pour évoquer la lumière,
je raconterai le soleil de tes yeux.

Pour évoquer la mélodie,
ferai-je écouter le son de ta voix.

Pour évoquer la vie
ferai-je entendre
les battements de ton cœur

Pour évoquer l’amour…
je parlerai de toi.

*

Se il male fosse un luogo


Se il male fosse un luogo,
non penserei all'inferno,
sarebbe un eufemismo,
di un luogo... non vissuto!

Se il male fosse un luogo,
sarebbe un posto in cui,
il diavolo neppure,
riuscirebbe a far peggio
di quella realtà,
rimasta prigioniera
in fra le mura intrise di lamenti;
le voci d'innocenti tacciono
ed allo stesso tempo,
parlano per noi viventi.
Sì, se il male fosse un luogo
sarebbe di sicuro
Auschwitz!

La mente di una persona: normale, innocua, buona, pacifica, può rivelarsi il contrario, se subisce il fascino di chi, del male, ne fa una dottrina, un'ideologia, una ragione di sopravvivenza e di superiorità sulle altre razze.
Per cui, ricordare il male subìto ad Auschwitz, può aiutare a non commetterne mai più.

*

Dilemma

Come dipingere il mare
se le sue onde non si fermano mai,
se ogni alba in esso
rispecchia la sua anima cangiante
ed il tramonto
lo riempie dei suoi gialli e rossi intensi,
colorandone i sospiri?

Come immortalare
il movimento del suo ansimare sulla riva?

Come dipingere quest'essere informe,
pendolare, che va, senza sosta alcuna,
da un continente all'altro,
cantando la sua ira o la sua voglia di cullare?

Come potrei dipingere su di una sola tela
il suo continuo mutare,
senza fermarne il respiro?

Non v'è tela più immensa
che non il suo giaciglio,
dove giacciono le sue acque con i suoi umori...

È sul pianeta Terra,
la sua tela,
il suo museo naturale,
dove la sua bellezza, in ogni istante,
possiamo ammirare.

È dall'immenso spazio,
che il suo colore si distingue
e ci distingue dagli altri.

Il mare,
la nostra fortuna,
la nostra origine e sopravvivenza,
al quale, ognuno,
dovrebbe tutto il rispetto
per preservarlo da ogni inquinamento!

30/09/2017

*

Pensieri velati ( Dedica)

Dedicata a questo sito, giardino in cui l’anima passeggia tra fiori di poesia

Viali percorsi in solitudine,
respiro sentimenti,
profumi dell’anima.

Tu poesia antica
e moderna amica,
mi abbracci col silenzio
delle tue emozioni.

Carezzo i tuoi sentieri,
apro la porta del cuore,
perché
tu poesia,
possa entrare
senza bussare,
in queste stanze
senza tempo,
senza tetto e né pareti
in cui mi avvolgi
ed accarezzi la mia anima
e…
si dissipano le nebbie!

Veli di malinconia.



*

Gocce…


Gocce di poesia,
lacrime d’anima,
stille di momenti
versati nei versi.
Il cuore annega
in perle diverse,
tra nostalgia e tristezza
velate d’immenso
e l’allegria,
ambrosia di un verso inebriante.

14/01/2018

*

Haiku ( lucciole)




La notte culla
lucciole smarrite
lacrime di sole

*

Acrostico Aung san suu kyi

Acrostico Aung San Suu Kyi, chiamata anche l’usignolo dell’amore. Scrissi questo acrostico nel 2009 per ricordare lei che subiva le carceri da anni per essere stata accusata ingiustamente dal regime Birmano…


A anche se la tua libertà
u n giorno ti sarà data
n on sarai mai dimenticata
g rande
S ostenitrice di pace
a mante della libertà per tutti
n uova stella che brilla
S otto un cumulo di colpe non commesse
u mile schiava di un regime
u surpatore e demone
K e ferisce ed
y mpedisce di gridare le
i ngiustizie più combattute.


U signolo che canti
S enza voce
I ngiustamente reso muto.
G arrisce la rondine al tuo posto
N el mondo dove la libertà regna ancora.
O do parlar di te in tutte le lingue ed i
L amenti sorgono dalle macerie
O rribili spettacoli
D a te cantati
E numerano le vittime del regime.
L e vite umane non hanno alcun valore
L’ aria che si respira non è
A more
M ietono come spighe chi si ribella
O rrori di un paese prigioniero.
R itorna a cantare Usignolo
E librati ancora in volo!

*

Ballerina


Balla vita ballerina
sulla musica divina
giravolta nella mente
nello sguardo della gente
nell’incanto delle note
nella gelida mattina
nel tramonto arroventato
balla sempre e non fermarti.

I rintocchi delle ore
sono il ritmo del tuo cuore
della tua energia espressa
nel calore dei tuoi gesti
non fermarti ballerina
non fermarti e balla ancora!

Sulle note di poesia
fiore fragile tu danzi
con le ali di farfalla
accarezzi la speranza.

Balla ancora vita mia!
Balla e segui la tua via
non parlarmi di tristezze
voglio vivere la gioia
poiché so che nulla resta.

Balla dunque ballerina!
Balla
e dimmi che sei viva!

06/07/2010

*

Bianco Natale


Bianca è la stella che abbaglia
bianca la notte insonne
bianca la voce di un bimbo
bianca la fede divina
bianca la mano che stringe la nera
bianca la chioma dei nonni
bianco il cielo a Natale
culla il pensiero
di ricordi sbiaditi
fiocchi di neve disciolti.



*

Burrascose realtà


Il mare ondeggia
con la schiuma alla bocca,
accecato dall'Ira
frusta furioso la già ferita riva.

Incurante di tutto,
sbatte l'onda con forza,
e chi guarda la forza
ne rimane smarrito.

Urla il vento sull'onda
che abbraccia la sponda,
ripetendo il suo gesto
incurante del resto.

Un continuo aggrapparsi,
senza mai arenarsi,
senza mai riuscire
a potere rimanere
attaccato alla sponda.

Poi la rabbia esaurita
lo riporta alla calma,
ora bacia la riva
che gli ha già perdonato
il suo eccesso di ira.

12/12/2017

*

Felicità (acrostico)


F iore
E clettico
L asci di te
I l profumo
C ercato
I n eterno da
T utti e quando ti troviamo
À bbagli i nostri occhi fino a nasconderti.

*

Umori e colori

Non so perché
gli smeraldi hanno il tuo colore
quando
sei tra la collera e il sorriso.

Perché sei zaffiro blu
quando gli occhi del cielo
in te si rimirano?

Non so perché,
tutte le gemme somigliano
ai tuoi stati d’animo.

Acqua marina,
quiete di onde azzurre, velate d’argento.

Rubino,
ferita inferta alla gola del giorno.

D’oro topazio
degli estivi tramonti ti vesti.

Rosa di Francia
sei alba dolce e … l’aurora s’infrange.

Di Giada,
scintilli tra specchi di alghe.

Turchese
allegro e trasparente come fonte.

Viola ametista,
quando sei triste
se sei imbronciato ti vesti di quarzo
tra il grigio e il nero.

Brilli di tutte le gemme
e sei diamante sotto i raggi lunari.

Ho desiderio di possedere un gioiello
e per anello ho scelto il mare.

*

Io sole... tu luna (Seconda parte)


Dolce e diafana luna che i cuori degli
Innamorati, nel contemplarti,
porti sublimemente ad amarsi .

Io astro ardo, e dei miei raggi illumino il creato,
donandoti lo sprazzo di luce che mi chiedi.

È nullità quel che ti cedo,
in confronto a quanto vorrei donarti.

Vorrei abbracciarti
per dare a te tutto il mio splendore,
ma la natura ci permette d’essere che dei dirimpettai
ardenti di un amore che il cuore fa pulsare,
e poi mia cara luna,
come potrei di me darti di più?

Sarei un incosciente,
poiché ti brucerei con i miei raggi ardenti .

Non voglio un tale errore,
allora mi contento, come gli innamorati,
di contemplarti,
perché tu viva in eterno del mio amore
e splendi del mio chiarore,
io sole …tu luna.

Un astro e la sua aureola,
che splendono nel cielo e irradiano il creato,
col caldo loro amore.

Anna Giordano


*

La Luna... al Sole (prima parte)


Un giorno la luna disse al sole:
illuminami
perché io possa rischiarare
quegli amori che sulla terra,
al volgere del giorno,
diventano cercatori ciechi
di cuori solitari.
Voglio dar luce ai loro occhi
per farli incontrare.
Voglio essere loro testimone
quando si troveranno,
voglio far si
che essi nel guardarmi,
trovino in me l’idillio dei loro cuori.
Oh! Sole,
fa che io possa avere la tua luce
anche se pur non sempre di essa
splenderò,
fa che del tuo riflesso io brilli
e porti in me,di te, quel tuo sorriso che
il cuore mio ha preso .
Voglio essere l’esempio di un eterno amore
che si rinnova e che non può morire;
poiché tu sole,
per me sei fonte di vita, ed io per te,
la ragione del tuo brillare.

*

Haiku (tramonto)


Col capo chino
Sulla spalla del cielo
sole svanisci

*

Haiku ( Inverno)


L'haiku non ha titolo perché sono poesie non finite...ma in compenso si numerano, siccome lo posto da solo, ho aggiunto il tema fra parentesi.


Orme d'uccelli
sul candido mantello
preme l'inverno

*

La finestra


Una cornice nel cemento
inquadra il cielo,
un campo di grano,
il mare o la facciata di una casa.

Si apre sopra il mondo
con le sue braccia all’interno.

Abbraccia l’aria fresca del mattino
e accoglie sulla pelle trasparente,
le lacrime del cielo e frena il vento
della tempesta che fuori si schianta.

Dietro quest’occhio guardo
e scruto il mondo,
tutto restando attenta e chiusa
in una dimensione che m’incanta.

20/06/2015

*

Preghiera



Benedici Signore le lacrime
che sgorgano dalle ferite.
Saranno unguento
per rimarginarle.
Scaccia dal cuore
l’odio,
per chi è colpevole
delle causate pene.
Ridona alla vita un senso
a chi pensa d’averlo smarrito.
Dammi la tua mano
ed indicami il cammino.

13/11/ 2011

*

Visita al cimitero (2 novembre)


Cancello aperto,
un mare di fiori,
croci nella terra conficcate
presenziano le tombe al camposanto.

Vado avanti in questo luogo a me nuovo pur se antico e ripetuto,
anche se qui non ho cari da visitare,
mi soffermo a pregare e fare compagnia a chi è stato dimenticato.

La sua tomba così antica,
tanto da non leggere che un nome sepolto dai licheni,
scavato nella pietra che il tempo eroso ha.

Al posto dei fiori,
un mucchio avaro di foglie secche,
raccolte in un angolo, dall’unica carezza,
che il vento ha lui portato in questa rimembranza,
insieme a una preghiera e un fiore,
da me deposto sul ciglio del suo riposo.

Più avanti, cappelle familiari,
lapide di marmo levigate,
colonne ornamentali a testimone di una ricchezza inutile.

Poco più in là, un'altra lapide,
spiega alla gente che di li passa,
ch'egli fu un grande magistrato innanzi tutto,
come se all'altro mondo servisse a qualcosa!
Che stupidità la boria umana,
che non si arresta neppure all’evidenza della morte.

Più avanti ancora,
un cumulo di pietre ed una croce in legno,
per indicare un gruppo di caduti in guerra;
lì non vi sono lapide di marmo levigate,
con scritte in oro,
vi sono solo umili nomi,
che diedero per la libertà il contributo più prezioso,
la vita loro in cambio della morte.

Vige il silenzio su questa piccola collina e
in fra le mura antiche del cimitero è pace,
ma dell’arroganza umana
parlano i segni evidenti
di tombe che sottolineano la differenza inutile,
anche dopo la morte.



*

Nelle braccia della sera


Mi attardo nelle braccia della sera,
l'incanto del mistero suo
mi rapisce.

Amo vegliar la luna e le sue stelle,
come si può vegliare un bimbo in culla.

Là fuori v'è la notte che sorveglia
e se una stella dorme ancora,
accende al capezzale suo la luna
perché col suo chiarore si risvegli.

Alacremente, la notte lavora
per non permettere all'aurora
di raggiungerla ancor prima
d’avere ricamato tutto il cielo,
per regalarmi la sua coperta blu,
trapunta d'oro,
in cui potermi avvolgere e sognare.

*

La nascita di un giorno


Il cielo inizia pian piano il suo travaglio
per partorire il giorno .

Gocce di colori scivolano nel mare,
nuvole di cotone asciugano la sua fronte.

Gronda il sudore e il sole preme all’orizzonte.

Esplode il cielo in sfumature di rosa
che vanno dal viola al porpora dorato
e sul lampione si posa,
anche esso estasiato,
un piccione

per condividere con me la meraviglia
di una natura che generosa
si offre al nostro sguardo,

mentre,
un silenzioso vagito di luce irrompe
e annuncia la nascita
del nuovo giorno.


10/11/2016

*

la risacca


La bocca come risacca,
assorbe il movimento,
tirando su dal sacco ogni argomento.
Rimbalzano sui frangenti i suoi discorsi
che suonano incessanti tra i suoi flutti.

Anche se il loro suono pare uguale
è nelle insenature
che varia il suo intercalare.

Piccole onde ne cambiano il destino,
e il mare di parole, simile al vero,
trova nelle tempeste la forza del parlare,
e così quando è calmo,
nella dolcezza del suono,
placa l'animo umano,
lasciando nel suo anfratto
infrangersi i flutti,
in una eterna danza di parole.

4 settembre 2017



*

Vite in fumo

Ero Ina,
poi...Mari Juana.

In seguito divenni
la signora: Coca Ina,

ma non ero una eroina
soddisfatta dalla vita,

ci voleva qualcos'altro
per volare sino in cielo
e fu là che lo raggiunsi,

quando Hascisc mi guardò,
il mio cuore andò in Extasy,
fece Crak... e si spezzò!

12/07/2017

*

Primo maggio 1947.


E le ginestre olezzavano al vento,
mentre le grida si levavano al cielo.
Furono in tanti a patire il martirio
Per contestare una vita da schiavo.

E le ginestre olezzavano al vento,
mentre la storia scriveva il tormento.
Furono in tanti a cadere nel rovo
Dei diritti bruciati, negati col sangue.

Sfilano in tanti brandendo bandiere,
per festeggiare ancora oggi il lavoro.
No! Non fu vano il loro martirio …
E le ginestre profumano ancora,
per ricordare l’eccidio lontano
in quel agguato,
del primo giorno di maggio.


29/04/2017

*

Haiku (Stelle)


Frantumi di stelle
sul mare specchi
d'infranti sogni

*

Meraviglia


Lo sguardo si sveglia
apre gli occhi e contempla
il sole abbracciare la terra.

Meraviglia
i campi verde bottiglia
di un’erba gentile e tremante
al respiro del giovane aprile.

Meraviglia
tra i cuori di foglie le viole,
gli uccelli intenti a cantare
nidificano il canto in amore.

Meraviglia
il bianco ciliegio,
contrasta
col rosa del pesco
le primule d’oro
i myosotis color cielo
occhieggiano fra i teneri ciuffi
di erba e foglie marcite.

Rimesto d’odori e colori
sorprendono i sensi ogni volta.

E la natura si sveglia
e la scintilla s’accende
illumina
l’anima e il cuore…
di meraviglia.



*

Luce e sapienza


Tu sapienza,
sole che illumini le tenebre dell’ignoranza
e unifichi sotto i tuoi raggi tutte le creature.
Dispensa il calore del tuo sapere
agli esseri che vivono fuori dalla tua realtà,
senza distinzione alcuna.

Tu che premi la natura e le sue intelligenze,
allarga la mia mente perché io possa
comprendere l’unità del creato,
dell’essere unificante del reale,
dell’uno e del molteplice
al di fuori di ogni parvenza.

*

Haiku ( primavera)


Canto d'uccelli
s'adagia nel cuore
è primavera.

*

Intarsi


Com’è bello l’intarsio di cielo tra il bianco e l’azzurro
trama tessuta fra i rami di alberi spogli.

Il volo di un’aquila fruga nell’aria di gelo tagliente.

Imbiancata è la valle ed i pini guardiani
sorridono al raggio di sole immaturo
che occhieggia tra cime di monti sovrani
vestiti di bianco virgineo.

Sensazioni pulite di quiete
s’adagiano mute nel lago dell’anima.

Anna Giordano

*

Esodo

( In ricordo di tutte le vittime nel mediterraneo)

Assisto all'esodo,
impotente,
trafitta dalle immagini...
Il cuore non ha più lacrime da piangere
per i fratelli d'Africa perduti.

Il mare è diventato un campo di battaglia,
dove si lotta per la sopravvivenza,
mentre famelica,
la massa liquida, ingurgita i corpi
e copre col lenzuolo azzurro
il riposo eterno.

E tutto sembra lavato,
e tutto sembra pulito,
e tutto sembra normale!
La vita continua a scorrere… navigando sul sangue umano.

Anna Giordano 06/02/2016

*

‘O gliuommero

‘O gliuommero

‘Nu gliuommero è ‘sta vita,
‘na palla ‘ngravugliata,
ca si te car‘‘a mano
‘n’‘a raccapizze cchiù.
Te porta addò vol ‘isso,
pe’strade ‘ntersecate
e pienze ca tu strigne
‘o filo ‘e chistu glioummero,
ma tu,
nun può’ fa nniente
pecché cchiù s’alluntane
e cchiù te sfuje ‘a mano…
e allora tu t’accuorge
c’o gliuommero è fernuto,
lascianne ‘ncopp’‘a via,
‘nu filo
e niente cchiù.
____________________

Traduzione:

Il gomitolo

Un gomitolo è questa vita,
una palla aggrovigliata,
se dalle mani ti sfugge
non ti riprendi più.
Ti porta dove lui vuole
per strade intersecate
e pensi che tu stringi
il filo del gomitolo,
ma tu,
non puoi far nulla
perché più s’allontana
e più ti sfugge di mano.
Fin quando tu t’accorgi che
il gomitolo è finito,
lasciando sulla via,
un filo
e niente più.


*

Perpetuo amare


Rosa rossa,
alba che si accende fra le braccia di
un cuore,
stringe te, fiore appena colto
che appassirai nel tempo
di un tenero ricordo.

Cuore malato d’amore
cerca in ogni dove
una radice da piantare,
una carezza da rubare,
catene da spezzare,
vuoti da colmare.

Ingenuo,
senza veli:
l’amore da gridare.

L’amore da cullare,
nel seno dei pensieri più sinceri,
si affida ad un tramonto rosso fuoco,
dove ogni speranza d’amare si spegne
e si riaccende all'alba d’ogni rosa.

2 settembre 2015

*

La pianta ed il tramonto

la ragione per la quale è nata questa poesia è dovuta ad un tramonto che ho fotografato, appunto perché irripetibile e perché rimanesse con me insieme alle emozioni che mi ha trasmesso.Purtroppo la foto qui non sono riuscita ad introdurla per accompagnare i versi di questa poesia che senza è come se fosse orfana. Lascio per cui, il link, dove chi ne ha voglia può vedere la foto del tramonto insieme ai versi.

http://anna-giordano.blogspot.it/2015/11/la-pianta-ed-il-tramonto.html
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In uno squarcio di tempo le nuvole si accorpano
e creano un quadro inedito di sinfonia cromatica.

Il grigio si dimena
tra il bianco ed il sereno
e il cielo senza luna
si presta a far da sfondo
con la sua tela azzurra,
zuppa d’oro e amaranto,
a nuvole baciate
da raggi scintillanti
che ornano le chiome
con sfavillii di diamanti…

Ed io che sto a guardare
con le radici in terra,
ferma, senza volare,
presto i miei rami al quadro
per fargli da cornice,
mentre bagliori intensi
di sole vacillante,
baciano i mie fiori viola,
ormai senza più luce,
lasciandomi sul viale
di un autunno che avanza
in un tramonto di pace
e colmo di speranza.

2 novembre 2015







*

La strada


La strada
luogo in cui si affronta la vita.
Faccia a faccia con la realtà,
con le insidie
che in essa si celano.

Giungla d’asfalto
dove s’ impara a camminare.

La strada,
insegna a difendersi,
a combattere,
t’intrappola e si diventa:
o figlio di puttana o fesso e basta.

La strada è una matrigna senza cuore,
può far di te qualcuno oppure nessuno,
la strada è di tutti,
è là!

T’impara a dire no a chi non ti lascia vivere,
ad affrontare le avversità, oppure…
soccombi
abbandonandoti alle sue insidie,
senza una meta e senza un domani,
nelle sue mani,
fredde e senza amore.

La strada è dolore,
per molti è anche piacere, sì,
piacere di camminarvi
piacere di trovare nuovi amici,
di riscaldarsi le mani con le caldarroste,
di passeggiare mano nella mano,
sognando.

La strada accoglie anche chi ha perso la sua voce,
sì, per chi il domani non ha più incroci e,
cieca,
scorre davanti agli occhi senza luce,
dove ognuno passa e non ti vede
perché fa freddo e ha fretta
di rientrare a casa.

E tu,
nel tuo cartone,
la tua casa,
rimani lì,
a guardare...
come piove.



*

La bomba


La bomba che scoppia
bagliori di morte,
che grida l'odio
alla vita che morde,
all'amore che nasce,
ogni volta che muore,
alle acque che bevi
alla fonte dei cuori.

Bagliori di morte che inondano gli occhi,
abbagliano e spargono terrore di morte.




*

’a femmena cchiù bella omaggio all’Italia


Ità’
si’ ‘a femmena cchiù bella
e chest’ tu ‘o ssaje.
Te si’ vestuta pe’ ‘sta festa toja
cu’ nu vestito fatte ‘e tre culure
‘o vverde c’arricorda ‘o grano a maggio
‘o janco d’a purezza d’e criature
e ‘o russo d’a passione ‘e chistu core
ca s’appiccia,
quanne cocrune ‘e te me parla male.

Italia mia, nun sulo si’ ‘na stella
si’ ‘na regina cu’sta curona ‘ncape
tutta’ ‘e cristallo ‘e ghiaccio sunnulento.

‘O mare, ‘nu lunzulo ‘e seta azzurra
addò t’adduorme cu’ ‘o suono de’ canzoni
che ll’onne soje te cantano.
Tu si’ l’ammore ‘e tutt’e nnammurate
quanne s’affacceno ‘ncoppe e faragliune,
quanne a Venezia scivula ‘na gondola
e sott’o ponte l’arrobba ‘nu suspiro.

‘A luna,‘e stelle, song’e tutto’o munno
ma quanne schiarano ‘stu cielo tuje
pare che tutt’o riesto ell’universo
resta ‘o scuro,
pecché chi brille cchiù d’e stelle e ‘a luna
so’ ll’uocchie d’e figliole toje,
‘mbellettano ‘sta terra ‘e paraviso
e cu’ ‘a belleza loro‘ncantano.

Tu tiene ‘a vocca prufummata ‘e rosa
ciardini chine ‘e sciure, arance e limuni,
abbasta scutulià ‘nu poco ‘o mare
e ‘sti prufumme saziano chi te prova.

Quanne a passeggio vaco pe’ città
nun ce nn’è una ca nun tene tesore
abbasta ca mme guardo attuorno
e m’accorgo ca cammino ‘ncoppe all’oro,
e tu, comme a ‘na femmena patrizia,
te cuopre cu giuielli preziusi e unici
e pure si te copiano
o cercano e fa’o stesso
nisciune
pot’ arrivà ‘a bellezza toja.

________________________________
La donna più bella

Italia
sei la donna più bella
e questo tu lo sai.
Ti sei vestita per questa festa tua
con un vestito di tre colori
il verde che ricorda il grano a maggio
il bianco la purezza dei bambini
e il rosso la passione del mio cuore
che s’infiamma,
quando di te qualcuno mi parla male.

Italia mia, non solo sei una stella
sei una regina con la corona in testa
tutta in cristallo di ghiaccio dormiente.

Il mare, un lenzuolo di seta azzurra,
dove t’addormenti col suono delle canzoni
che le onde sue ti cantano.
Tu sei l’amore di tutti gli innamorati,
quando s’affacciano sopra i faraglioni,
quando a Venezia scivola una gondola
e sotto il ponte ruba loro un sospiro.

La luna e le stelle sono del mondo intero
ma, quando illuminano il tuo cielo
sembra che tutto il resto dell’universo
rimane al buio perché chi brilla
più delle stelle e la luna,
son gli occhi delle tue ragazze…
abbelliscono questa terra di paradiso
e con la beltà loro incantano.

Hai la bocca profumata di rosa
giardini pieni di fiori, aranci e limoni…
basta scuotere un poco il mare e questi
profumi saziano chi ti assaggia.

Quando a passeggio vado per le città
non ce n’è una che non possegga tesori
basta soltanto guardarmi attorno
per accorgermi di camminare sull'oro,
e tu come una donna patrizia
ti copri con gioielli unici e preziosi
e pure se ti copiano o tentano d’imitarti
nessuno riuscirà mai ad eguagliare la bellezza tua.

25/04/2015.



*

L’ultimo bacio



L'ultimo bacio,
rimane impigliato nell'anima
per ricordare o farti dannare...

Inconsapevole dell'ultimo assaggio,
rimane lì,
sulle labbra del tempo che passa,
dal sapore fugace,
sulla porta rubato,
dicendosi:
a dopo...

L'ultimo bacio nascosto nel cuore,
come una rosa di maggio prima che muore.
Una vita passata a farsi coraggio,
a dirsi che maggio riverrà ancora.

L'ultimo bacio, la tua compagnia,
Quando il mare in tempesta sommerge la barca,
Quando un treno deraglia
O una frana t'investe.

Quando solo rimani
E nessuno s'accorge
del dolore che ti travolge,
Se non l'ultimo bacio rimasto nel cuore:
calda coperta,
mano nel vuoto che unisce,
voce che dolce sussurra,
ancora, ti amo.

*

Carnevale

È tutta ‘na sfilata ‘e carri alleri
‘e gente mascarate,
se songo appropriate
d’‘e vie tutte addubbate.

Abballano ‘e cchiù gruosse,
alluccano ‘e criature
è tutta ‘na baldoria.
È festa! È carnevale!

È ‘a festa add’‘o ricco e ‘u povero
viven’‘a stessa storia,
surtanto pe’ pazzià!

Peccato ca ‘sti mmaschere
po’ venene levate,
e ‘o ricco torna ricco
e ‘o povero è sempe povero.
È ‘o suonno ‘e ‘nu mumento
C’‘aspetta tutto n’‘anno…

Po’ quanno ‘a festa fernisce,
s’appennene ‘int’‘armadio
‘e maschere afflusciate e
‘e lacrime d’‘a gioia
scumparsa appena nata,
e pienze ca ‘sta vita è sulo ‘na sfilata,
addò, chi cchiù e chi meno
se veste cu ‘na maschera
annascunnenne ‘e pene
‘e chesta vita ‘nfame,
speranne ca nu journe
levannese ‘sti mmaschere,
sarranno tutt’uguali.
_____________________________________
Traduzione

È tutta una sfilata di carri allegri e gente mascherata,
si sono impossessati delle vie tutte addobbate …
ballano gli adulti, gridano i bambini
è tutta una baldoria.
È festa! È carnevale!

È la festa in cui il ricco e il povero
Vivono la stessa storia,
soltanto per scherzare…
Peccato che le maschere dopo saranno tolte,
il ricco ritorna ricco
e il povero è sempre povero,
è il sogno di un momento
che aspetta tutto un anno…

Poi quando tutto finisce
S’appendono nell'armadio
le maschere afflosciate e
le lacrime della gioia
svanita appena nata,
e pensi che la vita è solo una sfilata
in cui chi più e chi meno
si veste con una maschera
nascondendo le pene e a volte anche le gioie
di questa vita infame,
e sperano in un giorno in cui
togliendosi la maschera,
saranno tutti uguali.


*

Da Anna Frank ai profughi Siriani


Da quella finestra Anna, tu osservasti il mondo,
lo stesso che ospitava i tuoi carnefici.
Lo stesso per il quale ognuno si batteva e che,
purtroppo,
ancor oggi si batte per vivervi.

Ieri scrivevi la tua vita nel diario
in cui racchiudesti la libertà perduta.

Oggi profughi in fuga per una guerra assurda,
son ospiti non graditi privati dei pochi cimeli
unici beni salvati da un esodo funesto.

Così a te capitò e agli altri deportati
che furono spogliati di ogni bene,
ricordi strappati all’ identità di ognuno.

Hai scritto quel tuo diario,
sperando di rileggerlo,
quel diario che oggi per noi
è testimone diretto,
dei sogni tuoi spezzati,
ma che purtroppo,
ci insegna che ancora non sono bastate
le tue parole,
per giungere al cuore di chi oggi propone
la legge di confiscare i beni
a chi fugge la morte
e non chiede una seconda volta di morire,
nelle azioni meschine
di chi li priva dei loro ultimi ricordi,
ancorati, forse,
a pochi spiccioli o ad una catenina.



*

Force de gravité (Forza di gravità)


Entre les latitudes de nos cœurs
demeure dans l'espace intemporel,
cet amour inlassable qui nous lie.

Entre un méridien et l'autre de nos vies
tempêtes et ouragans
dévastent notre façon d'être,
mais rien, ni personne
pourra jamais briser
la force de gravité qui, imperturbable,
nous unit.

____________________________

Forza di gravità.

Tra le latitudini dei nostri cuori
dimora nello spazio senza tempo,
questo instancabile amore che ci lega.

Tra un meridiano e l’altro delle nostre vite,
tempeste ed uragani sconquassano il nostro vivere,
ma niente e mai nessuno arriverà a spezzare
la forza di gravità che, imperterrita,
ci unisce.

*

Buongiorno mondo


Il contadino brucia le erbacce nel suo campo.
Le formichine corrono,
frenetiche, s'incrociano,
son là sul davanzale,
intente a trasportare il cibo già da ore.

Il sole si stiracchia tra le lenzuola d'ovatta,
sospinte dalla brezza pasticciona
scoprendo solo a tratti i caldi raggi che,
senza tregua,
tentano d'abbracciare il mondo.

Sbadigliano i boccioli,
attendono d'aprirsi
per sciorinare al sole i petali del cuore.
Cinguettano sugli alberi, uccelli d'ogni sorta,
il gatto sta a guardare in cerca di un errore,
e sembra che si chieda: perché lui non vola?
Il mare guarda il cielo e ne sposa i colori,
Gli alberi con i rami cercano compagnia,
afferrano un po' di cielo ma è solo fantasia.

Ognuno pensa a sé ma vive anche per gli altri.
Eppure l'universo così meraviglioso,
da noi sovente è ignorato
e sembra che tutto ci sia dovuto,
troppe le volte che diamo per scontato:
un'alba oppure un tramonto,
E mai ci domandiamo se tanto meritiamo.

Viviamo grazie a ciò che ci è concesso:
l'aria che respiriamo
L'acqua che beviamo,
il sole che ci riscalda,
la pioggia che ci bagna,
Il vento che ci asciuga e ci abbraccia senza pretese,
le piante che ci nutrono…
senza mai domandarci:
come faremmo a vivere se loro non ci fossero?

Cosciente esulto e ringrazio dicendo ogni mattina:

Che bello risvegliarsi insieme alla natura,
che bello risvegliarsi nella città infernale,
che bello risvegliarsi e dirsi: che fortuna,
ancora un giorno mi bacia e vivo
è il mio risveglio!



*

Ciao...


Stamani mi sono svegliata con la voglia
di parlarti, di dirti almeno ciao!
Come se tu passassi ancora davanti casa e
mi dicessi : “vado a fare la spesa”,
io ti saluto, e dico: a dopo…

Mi seggo alla scrivania
e mi ritrovo a scriverti,
per lasciare ,
nello spazio di una pausa,
volare il verbo sulla carta bianca.

Per dirti che il pensiero,
malgrado tutto,
riesce sempre a mettersi le ali
per correre in quei cieli,
oltre le mie dimensioni,
e ti ritrovo nella storia della nostra vita,
e ripercorro viottoli stretti e solitari,
in cerca di te, rosa profumata e unica,
che raccolgo e chiudo stretta,stretta,
fra le pagine del mio cuore,
affinché in nome del tuo ricordo,
resti sempre con me a farmi compagnia ...
Ciao Mamma, ho scritto.

*

Farfalle e uragani

Farfalle e uragani

Neppure un pittore saprebbe scegliere gli acquerelli della mia Anima.
Luminosi arcobaleni che rifiuto barattare con i preziosi colori di una tela d’autore.

Anche quand’essi si mescolano ingarbugliandosi col grigio scuro e il nero
liberando frammenti di follia, si stemperano col bianco candore di un’anima razionale.

Se poi, il giallo e il blu, esplosione del corpo e della mente,
fanno d’assistenti al verde nocchiere dell’anima e si contemplano nel loro tutto,
da essi traggo lo stimolo e il motivo per farli dardeggiare nell’oro delle mie matite .

Rallegrati Anima!
I tuoi pastelli sono bulini che intarsiano gioielli senza tempo,
le cui tracce ,se pur smarrite vanno, si troveranno.
I tuoi occhi, intermittenti bagliori senza fine accendono e spengono il buio,
come il sorriso delle tue labbra, la mia schiavitù .

La libertà delle tue ali di farfalla, oh Anima!
È come l’airone che osa il volo nel fragore della cascata,
tra le urla dell’uragano dei miei pensieri e molto di più…
Da sempre hai preso il cuore mio come rifugio alla tua eleganza,
il mio corpo come eremo per la tua pace.

Con l’amore mi hai aiutata a sconfiggere il male per infuocare il bene.
In te mi annego e mi perdo totalmente , come la primavera nei fiori,
il mare nelle conchiglie, la valle negli echi delle mie preghiere, nell’incanto di due anime.

Anima, ti concedo d’ascoltare nei miei occhi l’armonia dei miei silenzi ,
ti cedo per le mie mani la fiducia di un riposo; terrò per me solo il sorriso
con cui hai accolto le lacrime che ho versato.
I versi delle tue muse, m’hanno ispirata nella riscoperta della fiducia dell’altro
che in te crede.

…Anima… tu hai saputo rendere la sofferenza principio e fine di grandi piaceri,
mi hai inebriata della dolcezza del non superfluo, del gusto dell’umiltà, del coraggio del nudo pensiero.

Accresci la tua virtù al cospetto dell’umana sofferenza,
fa’che divenga come il pianista virtuoso, e dell’acrobata catturi la sua abilità,
per rendere facile il difficile, per trasformare la fatica in bellezza e la difficoltà in opera d’arte.

A malincuore, sento il corpo mio e la mente staccarsi da questi fogli bianchi
e dai colori pastelli delle mie matite consumate.
So che torneranno come rondini a ritrovarti, là, dove t’avevano incontrata,avvolta dal silenzio…
per far cader quel velo che dal tuo supremo amore, Anima…ti separava.


*

Preghiera


Benedici Signore le lacrime
che scorrono dalle ferite.
Saranno unguento
per rimarginarle.
Scaccia dal cuore
l’odio,
per chi è colpevole
delle causate pene.
Ridona alla vita un senso
a chi pensa d’averlo smarrito.
Dammi la tua mano
ed indicami il cammino.

*

Instants d’enchantement ( Attimi d’incanto)

Instants d'enchantement

T’évoquer, me donne une telle richesse
que je dédaigne changer mon état avec celui d'un roi.

Penser a toi ne me suffit pas
pour remplir mon désir de comprendre,
de connaître les pourquoi,
tu es ma pensée douce et sincère,

tu es mon âme rationnelle,
mais aussi la folie,
comme si mon corps et mon esprit,
ne réussisse pas à comprendre
de m'appartenir, de t'appartenir ...

Un souffle voilé
qui anime mon profond être,
me ravit et me berce selon mon désir
et me conduit n'importe où et partout,

comme si je transcendasse
dans le stigmate d’une fleur
dans le doux sourire de mon fils,
dans la candeur d'un héron blanc sur la neige.

_______________________________________

Traduzione: Attimi d'incanto


Evocarti mi da’ una tale ricchezza
che disdegno cambiar lo stato mio
con quello di un re.

Il pensarti non basta
a colmar la voglia mia di capire,
di sapere i perché,
tu sei il mio pensiero dolce e sincero,

sei la mia anima razionale,
ma anche la follia,
come se il corpo mio e la mia mente,
ancor non fossero riusciti a poter capire
di appartenermi , di appartenerti…

Un soffio velato
che anima il mio profondo io,
mi rapisce e mi culla secondo il mio desio
e mi conduce ovunque e dappertutto,

come trasumanassi nello stimma di un fiore,
nel dolce sorriso di mio figlio,
nel candore di un airone bianco sulla neve .

*

Prima della sera

Prima della sera

“Il sole accenna a spegnersi all'orizzonte
il treno corre
e accanto a me persone parlano.
Volti impassibili
allo spettacolo che la natura offre.
“Rifletto” e mi domando:
“Quando potranno rivedere quest’unica meraviglia?”
Quanta poca importanza si dà
alle cose belle che la natura ci offre!
L’ indifferenza a volte lascia pensare
che ciò sia inutile,
e in tanto, in silenzio il giorno muore…”

bagno lo sguardo
nei suoi colori
e mi emoziono.
Ho visto la bellezza di quel tramonto
nelle sue tinte magiche sparse all'orizzonte.
Strali di fuoco
dall'oro, all'arancione, al rosso
illuminano paesaggi
contesi dal crepuscolo.

Inghiotte il mio sguardo la galleria…
che si riapre su strade
illuminate a stento
ospiti dei vicoli
ombre
in cerca di un’uscita.

Sulle colline case in lontananza.
I monti innevati appena
assumono l’aspetto
di onde in pietra
orlate di bianca spuma.

Fili che rincorrono il treno
danzano intrecciandosi
pur restando inerti;
e l’illusione rincorre la fantasia
mentre si stagliano nel cielo di cobalto
guglie imperanti sull'abbazia che
saluta il giorno in declino
e l’ultimo respiro di un raggio
bacia il suo campanile
accarezzando le sue bianche mura.



*

Trapezio di cielo

La vita a volte

sembra priva di luce,

mettiamo gli occhiali scuri

per non vederla.

È un po’ come un trapezio o rettangolo di cielo

che si affaccia alla finestra nel soffitto

e guarda all'interno di un’altra dimensione,

in cerca di quel sole

che brilla nel suo cielo già da tempo.

*

Visione


Il tuo apparire fu si breve
che al vento si comparò.

Fu come soffio di vita
folata di vento
in una sera d’autunno
che
come foglie secche
si sbriciolò fra le mie dita .


*

Il regalo che vorrei


Se vuoi regalarmi qualcosa che mi renda felice
regalami una rosa o un fiore qualsiasi
soltanto col pensiero
senza strapparlo alla vita.

Regalami un sorriso
che m’illumini più del sole
così
saprò che in te c’è gioia.

Regalami la noia
le inventerò un gioco
la inviterò a rincorrermi
perché mi prenda
tanto
so già che non ci riuscirà.

Regalami la tristezza e ne farò una nicchia
in cui nasconderò tutte le lacrime
per non rattristare chi accanto a me gioisce.

Donami una carezza
sarà la mia coperta
in cui mi avvolgerò quando sarò sola.

Regalami un airone e un pezzo di cielo azzurro
dove potrà volare senza che gli si spari.

Offrimi l’alba coi suoi colori
sarà la sorpresa e la ragione d’essere
per i miei occhi.

Donami un’ape che vola di fiore in fiore
saggia
m’insegnerà ad amare il lavoro.

Regalami una pietra
sarà la mia cattedrale
quando la terrò in mano per pregare.

Sarà la pietra che non sarà mai scagliata.

Regalami un cestino di frutti dolci e gustosi
da fare assaggiare a chi
ha il gusto amaro della vita in bocca.



Regalami un pugno di sabbia
che terrò stretto, stretto
ne lascerò sfuggire un granello per volta
prezioso come gli anni da vivere ancora.

Donami la miseria
perché possa a mia volta
offrirla a chi non sa che esiste
perché non resti indifferente a chi soffre.

Regalami una striscia di mare
in cui bagnerò il mio sguardo
per navigare oltre l’orizzonte
restando a riva
oppure
un po’ di deserto
per sentirmi quiete nella quiete.

Regalami quel che vorrai
proverò a trarne sempre quello che cerco
una ragione di vita
per dare un senso alla mia.

Regalami il niente e penserò a chi
dal nulla
fece che oggi
fossimo qui
ancora a parlarne.








*

I resti della solitudine


Anche la solitudine invecchia.

Profumo di caffè ammuffito
in una tazza sul lavello ossidato.

Nulla più brilla
se non i suoi occhi
e il tutto si riflette
nello specchio
macchiato dagli anni,
unico amico sincero che
ascolta parlare il silenzio
e muto…
risponde.


*

Pescatori e pesci


Immobili come gli scogli
lanciano all'infinito l’amo
in bilico sul filo dell’attesa
in cerca di una preda.

La speranza
abbocca al loro invito
lasciando che la vita
di chi cerca il cibo
per un boccone
venga inghiottita.




*

Ricordo che...

Ricordo che:

Non sono né ebrea e né rom, eppure piango e soffro tanto
per l’olocausto che hanno subito .
Non sono tedesca eppure provo pietà per chi è rimasto ed ha ereditato, loro malgrado, la macchia.
Non sono araba eppure rispetto la loro religione e biasimo coloro che ne hanno fatto un’arma letale.
Non sono spagnola eppure ricordo di Franco, l’orrore.
Non sono francese eppure, purtroppo, Vichy mi racconta la storia.
Non sono croata e neppure bosniaca ma la loro guerra mi ha tanto segnata.
Non sono armena ma la storia negata mi fa stare male.
Non sono africana ma le guerre e stermini offendono la razza umana.
Non sono americana né del nord e neppure del sud, ma ricordo gli indiani e gli schiavi africani, e ancor prima i maia, gl’incas, i toltechi e aztechi …
Non sono rumena eppure ho pianto per gli orfanotrofi strapieni di bimbi.
Non sono russa ma la storia mi ha lasciata di gelo.

Io sono italiana e sono europea, ma innanzitutto cittadina del mondo e non dimentico quel che mio padre mi ha raccontato e qui, ricordo i sopravvissuti e i genocidi che sono seguiti al conflitto mondiale.

Ricordare per non dimenticare, che l’uomo è capace di grande ferocia, ricordare, non solo per un giorno, ricordiamo ed agiamo purché non si ripetano,atrocità come l’Olocausto, le Foibe, le Fosse Ardeatine e tanti altri massacri di atroci realtà.

*

Vivere e non morire


Non vorrei morire
prima d’aver conosciuto la luce di Marte,
la vita nel volo di una farfalla.
La verità sull'esistenza.
La dolcezza di una carezza sul viso
da parte di un bambino in cerca d’amore.

Non vorrei morire prima di aver visto il deserto
ed ascoltato il silenzio delle sue dune.

Non vorrei morire prima di non avere cavalcato
le onde dell’oceano sul dorso di un delfino…
e sfiorato con le dita un tramonto nella savana.

Vivere e ancora vivere per raggiungere mari lontani
nascosti nelle conchiglie di sogni per il domani.

Vivere e non morire
prima di aver visto il mondo intero sorridere.

No, non vorrei morire,
almeno per il momento,
per vivere la gioia di un giorno di pace
e dove per un giorno, nessuno piange.

Non vorrei morire
prima di poter scrivere il verso più bello d’amore
e coglierne l’essenza dell’emozione in una lacrima di gioia.

Forse poi, chissà, in un tempo remoto…
potrei lasciare questo mondo
E dirmi che in fondo, in fondo,
potrei anche morire,
se non altro per scoprire
cosa ci sia oltre la vita.

*

Solidarietà



Quando si risponderà alla vita con l’amore,
così come alla guerra con la pace.
Quando il sorriso riuscirà ad illuminare la tristezza.
Quando le sofferenze di tutti i bambini, saranno lenite.
Quando un popolo o solo una persona:
non dovrà più combattere per sfamarsi.
Quando una mano stringendo un’altra mano,
unirà tutti i popoli della terrà.
Allora, solo allora,
potremo dire che è valso a qualcosa battersi.

*

Se tu

Se tu
dovessi andare
in mondi mai definiti
se il libero pensare
per me sarebbe ricordo
vorrei seguirti in quei mondi
per restarti vicino.

Saremmo senza mani
fantasmi di una vita
vissuta troppo poco
per questo nostro amore.

No, non potrei chiamarti
tu, non potresti sentirmi
non ci potremmo vedere
come tutti i giorni .

Saremo in altri mondi
dopo …
quelli mai definiti
in cui chissà…
se l’amore
il nostro
continuerà a brillare.

*

Tramonto e tempo


Tempo che attraversi gli spazi,
pianure delle mie espressioni,
volgi al tramonto
con gli occhi rossi di stanchezza,
in una eterna rinascita.
Vesti i giorni che ti abitano...
fantasmi di luce senza tempo.

*

Si’ ’a puesia mia



Chino'e culore, bello cchiù ‘e nu sciore,
‘o cielo vanituso ‘nge se mmir’a rinto.
Mare, casciafort’e meraviglie,
addò tieni ‘nchiuse quaquiglie,
erbe ‘e mare ca comme ‘a sère nnammurate
abballano’e danze marine.

Dint’‘o funno vasce,
barriere ‘e curallo ca cagnano culore d’o janc’o rosa,
dall’arancione ‘o russo e miezzo a loro s’arreposeno
stelle ‘e mare, cavallucci stanchi e pisci cu e culuri
sfavillanti comme a’petre preziuse.

Po’ llà, addò manc’o sole po’ trasì,
dint’e funne cupi, sì, llà,
miezz’ ‘e scogli, pesci e meduse.
Si’ comme 'o sole, si sulo te guardo me ‘ngaure ’o core.

Oì! Volan’e gabbiani,
alluccano sereni ‘ncopp’all’onne toje c’all’intrasatta,
comme a cavalli scioveti, cu ‘a criniera janca, correno jettannese
‘nfaccia 'a sponna sfidanno ‘a libertà loro.

Tutto chésto, sott’all’uocchio attiento d’ ‘o pino marino
cu ‘e fronne ca se moveno comme ‘ a ricciuli ’o viento.

Po’ quann’o juorno arriva, forse, te vesstarraje d’argiento
e doppo p'a matina comme 'o mago Merlino,
te vestarraje c’azzurro‘e nu cielo pulito e allero.

Mare, ca prie 'o cielo ‘e te fa rialà ‘e mmille sfumature soje.
O, Mmare!
Tu si’ ‘o pratu blu mio, addò jurisceno tutt’ ‘e fantasie,
gruoss, azzurro, magico incanto argentato,
tu, cu’o tramonto ‘nfucato, zitto zitto simmene l’incanto
cu’ ll’acque toje dorate, dint’e suonne, ricuordi e disideri…

Tu, lietto ‘e pascià ca cunnulie ‘e varche,
accarezzeme, arravuoglieme dinto’o lenzulo tuj’e seta.

Mare ca quanno ‘a tempèsta te scutelea canti pe’ mme,
meravigliusamente me cunnizione ‘a libertà toja,
fatta ‘e pace cu ‘a luce dint’all’immenzità,
‘ncontre a quale meravigliusa avventura me vuò purtà?

Tappeto affatato,
specchio ‘ncantato ca riflietti ‘nu cielo ‘e stelle pe’ ne fa ‘o titto tuje.
Te scuntre cu'a luce e ‘a scella ‘e nu gabbiano,
cu eleganza, gira e vola.


È ‘mmusica!
Scoppia ‘stu core ‘e gioia.
Mare c’allero comme’a nu cappiello culurato,
forte comme 'a nu castiello arruccato,
desideri ‘e carezze d’o cielo.

Verso punente,
comme a ‘nu limone giallo ‘o sole luccechea,
l’onne ca jocano comm’ a feroni scatenati,
luceno comm’ a stelline ‘nfucate e vaseno ‘a spiaggia,
nu pratu senza sciuri fatto ‘e acini d’arena friddi.

Mpreziusiteto cull’oro d'o sole
tremiente senza dì nient’o cielo ca scoppia comme n’avvampata
‘e fuoco ‘e sciamme rosse, viola, verde e azzurre.

‘Ncoppa all’onne toje, llà, add’‘o sole se corca,
purtata d’o viento…’na vela..!
‘O sole v’a durmì, cielo e mare se fonneno
semp’e cchiù cu'o fuoco de culuri, e… chianu… chiano…
lasciano ‘o posto, ‘o core d’a sera,
e tu addivienti malincunia doce,
ca senza fa rrumore scenne dint’a stu core e pagliaccio,
cu'e coluri arrubati a ‘nu pittore nnammurato,
e’attramente c’ogni cosa,
doce doce se stuta,
dinto’o scuro d'o cielo ncazzato,
a luna, chella fanatica,
se fonnne int’all’acqua toja e ‘nge se‘mmira.

Tutt’è cummuzione ‘e gioia,‘e culuri senza noja,
distrattamente sciuliati d’‘a tavulozza ‘e‘nu
pittore nnammurato pazzo, da fantasia toja!
__________________________________________________

Sei la mia poesia

Pieno di colore, bello più di un fiore,
Il cielo vanitoso vi si rimira.
Mare, scrigno di meraviglie,
in cui racchiudi conchiglie,
alghe come serpenti innamorati
eseguono danze marine.

Nei bassi fondali barriere di corallo,
variano dal bianco al rosa,
dall’arancione al rosso e fra di essi riposano
stelle marine, cavallucci stanchi e pesci dai colori
sfavillanti come gemme preziose.

Poi là, dove nemmeno il sole può entrare,
nei tuoi fondali cupi, sì,
là, tra i dirupi, pesci e meduse.
Sei come il sole,
al sol guardarti mi riscaldi il cuore.

Ecco!
Planano i gabbiani,
urlano sereni sulle tue onde che repentinamente,
come cavalli bradi dalla criniera bianca , galoppano slanciandosi
contro le sponde sfidando la loro libertà.

Il tutto, sotto lo sguardo attento di un pino marino,
le cui fronde ondeggiano come riccioli al vento.

Poi quando l’alba arriva forse ti vestirai d’argento
e in seguito al mattino, come mago Merlino,
indosserai l’azzurro di un cielo terso e ridente.

Mare che preghi il cielo di regalarti le sue mille sfumature!
Oh mare!
Tu sei il mio prato blu dove fioriscono le mie fantasie,
mare grande, immenso azzurro,
magico incanto argentato,
tu che al tramonto infuocato,
silenzioso semini l’incanto
con le tue acque dorate,
nei miei sogni , ricordi e desideri…

Tu letto di pascià che culli le barche,
accarezzami,
avvolgimi nel tuo lenzuolo di seta!

Mare quando la tempesta ti scuote,
canti per me,
mi condizioni meravigliosamente alla tua libertà,
fatta di pace che brilla nell’immensità,
verso quali meravigliose avventure mi conduci?

Magico tappeto,
specchio fatato che rifletti un cielo di stelle per farne il tuo tetto.
Contro la luce l’ala di un gabbiano,
con eleganza, volteggia.
È musica!
Esplode il mio cuore di gioia!
Mare che allegro come un cappello colorato,
forte come un castello arroccato,
desideri coccole celesti .

Verso ponente,
come un limone giallo il sole brilla,
le onde vivaci, delfini giocosi che luccicano
come stelline ardenti e baciano la spiaggia,
un prato senza fiori di granelli di sabbia freddi.

Impreziositoti con l’oro del sole,
guardi passivo il cielo che scoppia in un incendio
di fiamme rosse, viola , verdastre e poi azzurrine.

Sulle tue onde, là, dove il sole si corica,
portata dal vento… una vela…!
Il sole va’ a dormire,
cielo e mare si fondono sempre più nel fuoco dei colori e..
adagio, adagio…
cedono il posto al cuore della sera ,
trasformandoti in dolce malinconia,
che silenziosa, scende nel mio cuore di clown,
con i colori rubati ad un pittore innamorato,
mentre ogni cosa, teneramente si spegne,
nell’oscurità di un cielo adombrato.
La luna, quella fanatica,
si fonde nelle tue acque e si rispecchia.

Tutto è un’ emozione e gioia ,di colori senza noia,
distrattamente scivolati dalla tavolozza di un
pittore innamorato pazzo,
della tua fantasia !


*

Sotto l’albero



Stanotte ho guardato il cielo,
ragnatele di stelle lucenti
s’intrecciavano fra loro
erano sfavillii di cuori,
si tenevano per mano,
parlavano d’amore …

Per ognuno ho colto un pensiero
che da sempre coltivo nel cuore
è arrivato il momento di offrirlo
e lo metto qui, sotto l’albero …

A chi ha ferite e problemi,
a chi confida nel domani
a chi di una carezza vorrebbe farne il suo cuscino
a chi aspetta il Natale ogni mattino
a chi soffre nella carne e nello spirito
a chi non crede in niente e neppure in Dio
a chi vuol dare di sé il meglio e non ci riesce
a chi non ha una famiglia
a chi si sente solo e afflitto
a chi pensa di sentirsi sconfitto
a chi non pensa a nessuno
a chi cerca un briciolo d’amore
a chi si sente superiore
a chi vorrebbe essere un altro
a chi impone la sua supremazia
a chi sopporta ogni razzia
a chi fa guerre per seminare orrore
a chi subisce le conseguenze dell’orrore
a chi ha dimenticato che c’è ancora l’amore
e a tutti quelli che hanno un cuore per tutti
e a tutti quelli che non hanno più cuore,

offro quel poco che ho nel mio, un fiore,
affinché questo Natale apporti a tutti,
un po’ più di speranza, d’amore e comprensione.

Buon Natale amici.

Anna


*

Ombre



Ombre proiettate sul muro,
le nostre vite ,
riflesso sagomato senza volto,
un’ illusione ottica,
immagine sbiadita.

Profilo che delinea
solo i contorni della vita.

Il resto
è solo oscurità,
in cui si celano le vere identità.



*

I tempi del tempo


Vivo il presente che sarà il passato
vivrò il futuro che sarà il presente.

Il tempo è solo presente,
è l’attimo che vivo!

L’inganno è nella mente
pensando che il passato preceda il presente,
se pure, paradossalmente,
indica il tempo già vissuto.

Solo il futuro è primo sul presente,
nonché sul passato.

Presente:
funambolo che scivola sul filo immaginario
dei tempi del tempo,
sospeso tra il futuro ed il passato.

Un labirinto strano, il tempo della vita,
che ripercorro in mente
con mille entrate nel passato
ed una sola uscita nel presente.

E qui, vedete? In questo preciso istante,
nel leggere,leggete.
Vivete il presente, che purtroppo è già passato,
ed il futuro è già presente,
si fondono in un tutt'uno nello stesso punto
e nello stesso istante
e prendono il nome di tre tempi distinti.

Son certa e ribadisco,
che solo un tempo esiste
il presente!
Passato e futuro,
non sono che i tempi del suo tempo.

Povera la mia mente!
Che confusione,
quando si spegnerà
in quel preciso istante del presente…
pensate che tutto si fermerà?

No!
Poiché io farò parte del passato,
sì, ma anche del futuro di chi ricorderà
nel suo presente il mio passato.

Penso che dopo tutto il tempo impiegato,
a raccontarvi i miei pensieri e dubbi,
debba fermarmi qui e aggiungo solo
che i tempi del tempo sono imperfetti
e
se continuassi a ragionarci
il tempo
dal futuro, presente, passato,
ahimè!
Diverrebbe infinito.


*

Petali e ali

Petali e Ali

Che peccato ho fatto,
disse l’ape al fiore, se amo di te il tutto ?
Al risveglio del mattino,il primo mio pensiero,
con me,verso di te vola .

Dolce amore fatto di nettare e profumi,
che attiri il cuore mio verso la tua corolla,
che peccato ho fatto mai per non doverti amare?

È vero, apparteniamo a due diversi mondi,
io ape, tu fiore, ma cosa e chi ha detto che,
due esseri come noi non possano amarsi?

Tu fiore, sei per me,tramonto e sera,
sei giorno, notte, aurora e alba dei miei giorni.

Le nostre vite brevi s’orientano col sole,
che conta gli attimi, nel tempo dei nostri incontri.

Tu che della fresca bellezza sei simbolo,
io che di attenzioni assidue mi vesto,
suggo dal cuore tuo, mio fiore,
l’eterna giovinezza dell’amore.

Io pure, le risponde il fiore,
aspetto che la notte passi in fretta,
per acclamare il sorgere del sole,
affinché mi vesta del suo calore,
che la notte mi ruba,
e possa aprire a te tutto il mio cuore,
per dissetarti col profumato amore.

I giorni passano, i petali appassiscono
ed i profumi miei svaniscono… a te mio dolce amore,
le ali ed il vigore, il tempo porterà via.

Vorrei solo che,nel tuo ultimo volo,
adagiassi il cuore tuo sul mio …
il vento cullerebbe il tuo riposo
e l’ali tue e i miei petali
porterebbe via,
lasciandoci così
dormire insieme
nell’eternità dell’amore.

*

La fin d’un jour

La fin d’un jour


Reluisent les feuilles du chêne
et des éclats de rubis
éblouissent le regard,
à chaque souffle du vent.

Derrière le géant se cache le soleil,
laisse couler son sang
et doucement il meurt.

L’aire frémit de son dernier soupir
la nuit voile de deuil le ciel rouge de honte
pour n’avoir su empêcher,
une fois de plus,
sa mort.



La fine di un giorno


Brillano le foglie della quercia
e schegge di rubini,
ad ogni soffio di vento,
abbagliano lo sguardo.

Dietro al gigante si nasconde il sole,
lascia colare il suo sangue
e dolcemente muore.

Freme l’aria del suo ultimo sospiro,
la notte vela di lutto il cielo rosso di vergogna
per non aver saputo impedire,
ancora una volta,
la sua morte.


11 Agosto 2012



*

Omaggio a Cinema Paradiso

Ancore arrugginite sulla spiaggia ingiallita,

corrose dai minuti nel tempo,

ricordi abbandonati e ritrovati.

 

 

Cinema Paradiso

 

Fragili e forti sentimenti,

aggrappati nel cuore della mente,

mai sradicati, vissuti oltre gli eventi,

oltre il dolore dell’addio mai saputo.

L’assenza,

mancanza smarrita nell'esistenza parallela

di binari senza scambi…

ma la speranza sopravvive ad ogni bivio,

ad ogni sorte.

 

Cinema Paradiso

 

che crolla nello sguardo, no nel cuore;

rivive nel ricordo,

di baci sottratti e ritagliati,

riposti in una scatola,

nell'anima di due cuori che il tempo non separa,

legati da un ricordo dolce amaro,

carezza di un amore.

*

Fleur de lis

Fleur de lis.

 

Fleur blanche de lis

ta peau es douce,

chimère unique,

espoir de l’âme,

tu es le rêve que j’embrasse le soir...

 

 

De ta peau je m’habille

éternelle merveille…

Lune blanche tremblante

île douce de mes vers,

où la voix du silence

dans la paix s’éclipse.

 

 

Giglio ( dedicata alla luna)

 

Fiore bianco di giglio

liscia è la tua pelle,

unica chimera,

speranza dell’anima,

tu sei il mio sogno che abbraccio la sera…

 

Di pelle tua mi vesto

eterna meraviglia…

Luna bianca tremante,

dolce isola dei miei versi,

dove la voce del silenzio

nella pace si eclissa. 

 

*

Primmavera #poesiapoeti


‘Nu filo ‘e viento ricama dint’all’aria
‘n’addore ‘e primmavera.

‘Na chiantullella s’arrampica a ‘stu palo
pe’ dà pur’essa ‘nu sciore a chesta vita.

‘Na viola appena sciuta, scuppata miezze 'e foglie,
culora, si pure poco, ‘nu piezzo ‘e ‘stu criato.

‘E mmargherite janche se song ‘mbriacate,
co’ core tinto ‘e vino rallegrano‘stu prato.

‘E rame do’ ceraso se so’ vestute a festa.

‘O pesco annammurato arapre ‘e sciure ‘o sole,
quanno arriva abbrile è musica pe’‘o core!

‘O grano verde ‘e speranza se cunneleia ‘o viento
aspettanne abbundanza.

‘A nucella, a ogni foglia tene ‘nu pendente
me pare ‘na Maronna cull’offerte de’ credenti.

So’ tant’e sciure c’addobbano ‘sta terra
pe’ festaggià l’arrivo ‘e ‘sta criatura.

Guardate quant’è bella!

Arriva ogni vota chiena 'e vita, rire e semmena ‘na gioia
ca’ scoppia dint ‘o core a ogni primmavera.


Traduzione

Primavera

Un fil di vento ricama nell’aria
l’odore di primavera.

Una pianticella s’arrampica al palo
per regalare anch’essa un fiore a questa vita.

Una viola appena nata, sbocciata tra le foglie,
colora, anche se poco, un pezzo del creato.

Le margherite bianche si sono ubriacate,
e con il cuore tinto di vino rallegrano il prato.

I rami del ciliegio si son vestiti a festa.

Il pesco innamorato apre i suoi fiori al sole,
quando arriva aprile è musica per il cuore!

Il grano, verde di speranza, si culla al vento
e aspetta l’abbondanza.

Il nocciolo ad ogni foglia ha un pendente,
mi sembra una Madonna, con le offerte dei credenti.

Son tanti i fiori che addobbano la terra
per festeggiar l’arrivo di questa creatura.

Guardate quanto è bella!

Giunge ogni volta piena di vita,
ride e semina la gioia che scoppia dentro il cuore,
ad ogni primavera.



*

Ti penso

 

Poesia:Ti penso -- cliccare sul link

www.youtube.com/watch?v=3V_hD8hBjPw

 

Non è un capolavoro di video registrazione, ma per me è  stata una piccola vittoria esserci riuscita poiché non so come si fa ad ottenere un video come ne vedo tanti. Buon ascolto.

 

*

I papaveri di Auschwitz


Fragili e innocenti,
bambini senza colpe,
papaveri recisi sullo stelo;
col loro sangue tinsero l'orrore,
di chi credeva d’essere il migliore.


Affinché la memoria echeggi del pianto dei piccoli fiori di Auschwitz, cuori recisi dalla malvagia furia umana e affinché il loro sacrificio non si dimentichi…

Olocausto

O rrido
L’orgoglio e quel
O dio
C oltivato.
A ncora
U rla lo
S trazio di
T utti i martiri dal male
O ltraggiati.

*

Pecché sulo a Natale?

Pecché sulo a Natale?

Pecché sulo a Natale
n’ce vulimmo 'cchiù bene
facimme comme si tutto
fosse pace e carità.
Pecché sentimmo dinto
‘na luce ca ce schiara
pe' vedè chistu munno
cull’uocchie d'o perdono?
Pecché sulo a Natale
facimme chesti cose?
Putesseme fa tante
si sulo n’ce pensasseme
ca’'o core è sempe ‘o stesso
e si putesse essere
ogni ghiuorno Natale
facesseme’ ‘e ‘stu munno
‘nu paraviso…
e basta!

Perché solo a Natale ?

Perché solo a Natale
ci vogliamo più bene
facciamo come se tutto
fosse pace e carità.
Perché sentiamo dentro
una luce che ci rischiara
per vedere questo mondo
con l’occhio del perdono?
Perché solo a Natale
facciamo queste cose?
Potremmo fare tanto
se solo ci pensassimo
che il cuore è sempre lo stesso
e se potesse essere
ogni giorno Natale
faremmo di questo mondo
un paradiso…
e basta.

*

Dialogo


A volte ti domandi,
che cosa mi succede?

Cos’è questo tepore che mi riscalda il cuore?
Cosa mi fa brillare come diamanti al sole?

Mah!

Forse sarà la pace che senti dentro di te?
Forse sarà la gioia di vivere?

Sì, ma perché?

Aspetta,
forse ci sono.
Non dirmi che non lo sai?
No,
non dirmi che non lo sei?

È chiaro come il sole,
è entrato nel tuo cuore,
quel raggio di stupore che ti dà
quella luce da farti altalenare,
sospeso tra il cielo e il mare,
e… sai come si chiama?

No,
dimmi pure!

Semplicemente

Amore!



*

Lontana terra mia

Lontana terra mia.

Terra che di te orni i miei pensieri
vibra il mio cuore al tuo abbaglio
m’infondi tu, i sentimenti veri
Quelli di patria per cui battaglio.

Terra!
Scorri in me come ruscello
silente nel mio vivere di brame
vorrei sfiorare ancor la tua bellezza
svegliarmi e non aver di te più fame.

Tu sei per me, momenti di tristezza
quando in me lacrima il magone
e serra il cuore mio nella fortezza
d’amore, eterna dolce mia prigione.












*

Ciechi per non vedere

Sicuro ,
ci sono le guerre che oscurano la luce della vita
rendendo ciechi gli uomini con l’odio.
Popoli che non hanno più voglia di cantare
poiché la loro musica è il dolore.

Ci sono poi le disfatte e più in là
ancora più in là, là morte
che osserva il corpo piegarsi sotto il peso degli anni
e stupirsi che regga ancora.

La luce strappata agli occhi di chi muore
ucciso come uccello da trofeo
tarpandogli le ali
baratta il velo bianco con il nero.

Metropoli
le cui periferie s’illuminano d ’oscurità
in cui
bambini sessantenni
vivono nella loro fine
come tramonti senza albe
e l’impotenza di non poterli aiutare
ci rende ciechi per non vedere.

Il tempo corre, va’troppo in fretta
trascura la realtà che ci evita.

Gli specchi, riflesso di noi stessi, sono rimasti intatti
non il coraggio di rimettersi in gioco
né l’eleganza dell’umiltà d ’essere nati ricchi
né di mettersi nei panni d’altri
per constatare
se il sole brilla allo stesso modo.

Crediamo d ’essere superiori ed ignoriamo che

siamo solo l’infimo di noi stessi davanti a tanta oscurità.




*

Senza frontiere


Si può scoprire il mondo
anche ad occhi chiusi,
gustarne il tempo
nei minuti che ti son dati,
fondersi col soffio
del respiro dei suoi giorni,
cogliere l’attimo
attraverso le gioie che mordi,
immergersi nell’anima
del tempo che va’ oltre,
scoprendo il mondo
attraverso i suoi ricordi.


Fischiando l’aria
di una dolce melodia
correndo incontro
alla amica nostalgia.


Percorrerlo
in lungo e in largo,
valicando
frontiere senza tempo,
esortando
i misteri che lo avvolgono,
a dissiparsi
con la forza del volere sapere.


Intingere i pennelli
nei suoi colori
e
colorare i propri pensieri .

Salpare
dal porto della vita
per
navigare
nel mare dei propri sogni,

gonfiando le vele
con i sospiri,
per spingerle
sulle onde delle idee.


Disincagliare velieri,
fantasmi dei ricordi,
rimasti prigionieri
del mare degli amori.


Guardare in lontananza
l’isola dei dispiaceri,
buttare l’ancora
per quella

che è ancora da scoprire

e finché il vento della vita
continuerà a soffiare,
lasciarsi trasportare
laddove vuole,
gustandone il piacere
nel suo intrepido vagare,
alla scoperta del mondo
che in noi vive.


*

Penziero sulitario


Cammino‘ncoppe'a 'sta rena fredda
merriosa'ell’onne ca vaseno'sta sponna.
Cammino e sulo’e passi mie
me fanno cumpagnia.

‘O mare vaje e vene
sussura 'na poesia
a chesta riva ca’ nun riesce a lassà.

Songo comme’‘na varca
vache e vengo pure’io
‘mbalia d’e penzieri
comme 'll’onne d’o mare
e cerch’e vasà‘na riva
ca’nun arrivo’a truvà.


Pensiero solitario

Cammino su questa sabbia fredda
invidiosa delle onde che baciano la riva.
Cammino e solo i miei passi
mi fanno compagnia.

Il mare va e viene
sussurra una poesia
a questa riva che non riesce a lasciare.

Sono come una barca
vado e vengo anch’io
in balia dei pensieri
come le onde del mare
e cerco di baciare una riva
che non riesco a trovare.

*

Ricordare per non dimenticare

Ricordare per non dimenticare

Ricorda ragazzo la guerra passata
anche se né tu e né io l’abbiamo vissuta.
Ricorda ragazzo
quel che gli altri hanno patito
e che i nostri padri ci hanno raccontato.

Quello che gli uomini hanno inflitto
ai propri simili
senza pietà
neppure per chi era appena nato
vecchi, bambini, donne e uomini
che li si accusava d’essere nati ebrei.

Essi venivano, ricorda ragazzo
strappati dai letti mentre dormivano
mentre mangiavano
mentre pregavano
semplicemente
mentre vivevano.

La loro colpa?
Esser custodi delle proprie radici
come tu oggi lo sei delle tue.

Ricorda ragazzo di non odiare
coloro che sono da te differenti.

Oggi le guerre le vedi in TV
sei già abituato a vedere massacri
che in pasto ai tuoi occhi son dati
rendendo la guerra una cosa banale
una routine di tutti i giorni.

Ricorda ragazzo
la vita
non è banale
è il più gran valore che ognuno possiede
è un dono prezioso
difendilo, sì, ma con amore
la guerra non serve se dopo si muore
la morte non è di suo pari valore.

Ricorda ragazzo
ricorda il valore
a quelli che un giorno racconterai l’orrore
per insegnare loro
di amare e non odiare
se vuoi che il mondo in meglio possa cambiare.

Ricorda ragazzo!

Anna Giordano

*

Angeli...


Non hanno ali,

ma vola il loro cuore

per dare aiuto a chi ne ha bisogno.


L’acqua ed il fango hanno portato dolore

in quel di Zena (Genova)

zona senza scampo.


La morte a fior d’acqua non s’arresta

ma scava e porta sotto tutto quanto.


Ragazzi che combatton la tristezza

cercando di pulire tutto il fango.


Son gli angeli senza ali

che spalano le pene dei genovesi.



*

’A poesia La poesia

A poesia.

'A poesia è 'nu strumento
che sona doce dint’a vita mia
è 'na preghiera che recito'n’zurdina
'na serenata che mm’accumpagne.

'E note so' parole senza tiempo
ca sonane 'int’a capa doce doce
io vivo sul’e essa, senza nutrimento
me sazie sule'e scrivere cu'a voce soia
dint’a 'sti pagine d’ocore mio.


La poesia


La poesia è uno strumento
che suona dolce nella mia vita
è una preghiera che recito in sordina
una serenata che mi accompagna.

Le note son parole senza tempo
suonano nella testa dolci e suadenti
vivo solo di lei, senza nutrimento
mi sazio solo
di scrivere con la sua voce
nelle pagine del mio cuore.

Anna Giordano
________________________

*

Pour...

Pour…

Pour évoquer la lumière,
je raconterai le soleil de tes yeux.

Pour évoquer la mélodie,
ferai-je écouter le son de ta voix.

Pour évoquer la vie
ferai-je entandre
les battements de ton cœur

Pour évoquer l’amour…
je parlerai de toi.

_______________________________
Per…

Per evocar la luce,
racconterei il sole dei tuoi occhi .

Per evocar la melodia,
farei ascoltare la tua voce.

Per evocar la vita,
farei sentire i battiti del tuo cuore.

Per evocar l’amore,
parlerei di te.



Anna Giordano

*

Notte oscura



Notte con le braccia tese sul mondo
anime addolorate nel tuo grembo
ferite dal fuoco dell’odio.

Madri senza lacrime
dilania in loro il dolore
dell’orgoglio strappato
per una causa persa da sempre
per una striscia di terra
fertile
di sangue innocente.

Notte arresta il degrado d’ombra
delirio di anime senza luce
dona le tue stelle
per rischiarare le tenebre delle guerre.

D’inchiostro colori la pietà
per vittime falciate dalla spietata morte
il suo traghetto ormai è pieno!

Lascia che il mondo si denudi della sua pena
intingi i tuoi occhi
nell’alba che chiede di nascere
e
fai che il sole splenda anche per te
notte oscura.



*

I fiori di Fukushima






Fiocchi di neve bianca
petali di ciliegi.

Frutti rossi e dolci
sangue dei samurai.

Sul Fujiyama la coltre
abbraccia la sua sorte.

Sui petali bianchi e rosa
silenziosa s'adagia la morte.



Dedicata agli uomini che si sono offerti per spegnere il reattore nucleare a Fukushima in Giappone.
A loro accosto il ciliegio simbolo dell'onore della nazione nipponica in quanto, rispecchia la loro filosofia di vita e la loro cultura.

Si racconta che, i fiori del ciliegio erano solo bianchi,fino a quando, un imperatore scelse come luogo di sepoltura, per i valorosi samurai che erano morti in battaglia, un ciliegeto in fiore. I fiori bianchi si tinsero di rosa per il sangue dei suoi eroi... Il fiore del ciliegio riflette la filosofia samurai, poiché quando raggiunge il massimo del suo splendore, il vento lo stacca dall'albero e lo porta via, così come accade nella vita.
I samurai, guerrieri sempre pronti a sopportare, e a sacrificarsi accettando di dare via anche la propria vita.


*

Silenzio in silenzio


Silenzio,
essenza di pace,
culla del vuoto,
principio d’ogni tono,
follia del suono
grido che tace
forte più d’ogni rumore,
vuoto
in cui tu solo sei re.

*

Attimi.

Attimi…

Sfuggevoli meteore

le ore del mio vivere.

*

Fioriture


Le tue emozioni
versi sospesi in un respiro

tra l’infinito
e il senso di un amore senza fine

che evochi nei gesti del giorno

sui sentieri della speranza

nel moto delle onde senza tregua

nei rami secchi di un amore
che non rifiorisce

anche se in te non è mai sfiorito.

Al caldo del tuo cuore
continua a sbocciare ogni mattino.


*

Le dune dell’anima

Le dune dell’anima

Le dune dell’anima,
si trasformano
con l’incessante soffio della vita.
Il vento del destino le plasma,
il freddo degli eventi le segna
con cicatrici
profonde
come crepe di ghiacciai.

Gli eventi
si susseguono
così come le albe
e il sole dell’amore
riesce a penetrarle
a riscaldarne il corpo
a sgretolare le pene
antiche pergamene
dal tempo bruciate.

E quello stesso tempo
riesce con l’amore
a rinverdire le dune
aride
dell’anima.