I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Sono lastricati i polsi
Sono lastricati i polsi e la foce ricoperta di muschio. Senza uno sforzo o un impedimento si proiettano grumi di sale. Fondono i ghiacci su ampie vedute. Mordila la cautela, quasi simile a oliva. Nelle costole verrà distillato un colpo.
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Bocca drastica investigativa
Bocca drastica investigativa sul litorale [frizzante] di un'evoluzione avviata in affiancamento al nuovo slancio ricurvo che sottintende un mattino lucente. Aleggia un nome sulla dedizione offerta e stesa come fosse un' algida protuberanza. La divergenza tocca il cuore e l'angolosità di un volto sommerso.
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Giorni mutanti
Prove vaghe di germogliazione per varcare una soglia ignota. Giorni mutanti poi uno in particolare di calamitica forza e destrezza. [Vivida impronta autoimpressa] Sui lineamenti di un campo sfocia denso un equivoco, che si tramuta in suoni di sofisticazione. Gesti iper - rotatori riescono a frammentare labbra neutre: una voce astratta più che mai sa imbracciare i brandelli caldi di fragilità.
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C’è una dirompenza
C'è una dirompenza nelle aree estese della musicalità. L' incombente aroma abissale ingigantisce e freme in una ritmicità della gioia. Ora il passo informe dà volume a un dissodamento.
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Voci ondose
Voci ondose quasi immesse in tempi nutrizionali dislocando i corpi tra magie implosive e gesti limpidi medicamentosi. Rifrazioni arcuate pronte a tessere sfondi verso un'ideologia della lingua. Diluizione calda del mondo da cui emerge un passo libero ma accentuativo.
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Perno di libertà
Abitacolo denso e onnicomprensivo: nell'artista la Mano è nuda e ferrea visione o inarcato àmbito di cecità, dove il tempo a tratti si addensa per proficue e agili trasmutazioni. Terra di connettivo tra il nucleo fertile di una mente-spazio ed il senso acerbo o ipermaturo di un vissuto magico, esperienziale. La Mano è vivo suolo scosceso, è promessa mitica di un plausibile sforzo realizzativo, risultato di calde accensioni e talora emblema di vastità. La Mano è un' àncora, che accetta il pegno di un cocente sogno ancestrale e sceglie il moto o l'istante etereo e sospensivo di una latente espressività. Insegue rapida un suo flusso abile e indagatorio, inesplicabile o in parte misterico. Talvolta è Attesa liberata in gènesi o fluttuazioni. In una redistribuzione audace di intenti si fa corpo in configurazione: attraente perno di libertà.
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Nei porticati acerbi
Nei porticati acerbi della dimenticanza c'è un arretramento e una stabilizzazione incauta, che prelude ai passi della meraviglia.
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Dentro mani illese
C'è un visibile fondamento dentro mani illese [peninsulari]. Si nutre di onde arroventate da un'instabile dismisura.
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Dislocate dal sole
Dislocate dal sole le ombre accettano forme malleabili e ricettive. Conta il peso di un architrave: le chiama altrove, nella latitanza onirica che si avvicina ai grandi interrogativi.
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Il coraggio è stato trovato steso
Il coraggio è stato trovato steso e aderente a un'isola, come un blocco acerbo, ma diluito tra sottili colpi e formidabili ondate: ha un sapore nitido e abbastanza forte da vivificare il sogno. Si ricondensa intanto il volto del maliardo passato, (senza linee prefigurate) mentre stride il sasso sull'indelebile e ribollente mutazione sociale.
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L imminenza
L' imminenza sono pronta a inghiottirla di nuovo come fosse emulsione invisibile o ventata di molle fragranza. Una voce che disveli limpidezza ricerco. Quando temo sono figlia di un soffuso dipanare, sono clone di un subacqueo fiore fotosensibile. Ma del resto io mi forgio in lineamenti di divario e sconfinando mi protraggo fino a farmi racconto.
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Limminenza
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