I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Falsi auguri di vero amore
Siamo noi Pacchi di ventun grammi E quanti Inganni E quanti Santi Universi, da certe palle, Riflessi E quante braccia Conserte, su un crocefisso d’abete. E quante mete Obbligate, tra bollicine Irritate, E poi quei cesti, Indigesti. E tu Che resti e prendi Male Le mie parole D’amore Un non-augurio Sincero, Perché È il dolore Che genera Il vero.
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Come la mia nonna
COME LA MIA NONNA
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Sgrano
poetici
spunti,
bramo
diamanti
intatti,
tra crepe
e graffi.
Tra retti
angoli
di schiene,
ferite mani,
e fitte vene.
Pietra
di carne
macero,
dita
di vento,
impasto,
pelle
d’amianto
scaldo.
Poi
cuori
ingordi
ingoiano,
ruttano
e scordano
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