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Raccolta di poesie di Rosanna Chiommino
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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patatrac eccomi qua

nei cortili umili e galanti passano i passanti fanti santi amanti sciatti e rotti tutti tolti dai giubotti sfilano srtolano si prendono per mano si fermano emulano l ultrasuono bisbigliano un tuono recalcitrano e schiudono a un semaforo e la compagnia del giorno con qualche storno punto e a capo stamane non si vede un ape la ruspa sei miei pensieri palpeggia i miei seni tra scivoli e faticose rimonte all'orionte finalmente scorgo il monte quel bisonte di fronte a me la nuvola avana scandaglia premurosa e sveglia e la stella brilla sbaraglia ogni muraglia con una bottiglia di birra l'allegra compagnia di ua notte in frac patatrac eccomi qua 

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corpo e anima

LA NOTTE SENA ROTTE INGHIOTTE COME UN MANO NERA CHE RICOPRE DI PREGHIERA I DESIDERI DI CIACUNO .

LANOTTEINGHIOTTE COMEUN MANTO RICOPRE ESCOPRELE SUE CROCI DDI VOCI NEL DESERO DELL'INTIMO DI CIASCUNO SIAMO SOLI NEI VOLI INFINITI DI DESIDERIO PIGIATO IN UN FIL DI FIATO LA NOTTE INGHIOTTE E FA SPLENDERE U ASSENA ANCORA PIU FORTE NEL TEMPO DELLA LONTANANA E LA BALDANA SI AFFLOSCIA IL CAPO RECLINATO E L'ERRE E MOSCIA CI SI ABBANDONA ALL'INCONSCIO ED EMERGONO DA QUESTO UCO NERO FORIERO DI MISTERO I NOSTRI CARI COL CARICO DI RICORDI RESTITUITI AL FIORDO DI DIO LA NOTTE RICOPRE DI BUIO LE OMBRE E DI SILENIO IL SILENIO E IL DOLORE E PIU ASSORDANTE . E UNA PIAGA DELLA MENTE GEMENTE UNA GEMMA SU PETTO LA NOTTE INGHIOTTE E RETITUISCE I SUOI CARI FARI DIETRO I SIPARI E DAL SONNO ALLA VEGLIA SI VEGLIA ANCORA UN ASSENA . LA NOTTE INGHIOTTE E IL VISO DI CISACUNO E INTRISO UN TUTT'UNO COL NULLA LA NOTTE INGHIOTTE E' UN ONA DI MAREA E NELLA SUA RETE ANCORA UN VISO CARO DI MADRE DI COMPAGNO E IL RAGNO TESSE LA TELA DEI SENTIERI DEL TEMPO PER SPROFONDARE ANCORA UNA VOLTA NEL BUCO NERO DELL'INFINITO CHE OGGI NON RIECO A IMAGINARE 

LAMIA MENTE E PICCOLA PER TROPPI GRANDI DOLORI FIORI CAREE E PETALI D'AMORE ANCORA ISTILLO LO SPILLO DELLE MANI DELLA MAMMA SARA CHE TESSE IL MIO DESTINO NEL SUO C'E LA NOTTE E IL SUO GRANDE SILENIO ASSENO COL LORO SENO ENA SENNO UN SENO SU CUI ADAGIARE IL PIANTO E RICOPRIRLO DI UN ALTRO MANTO STELLATO 

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corpo e anima

le forme sfrondano una fantasia sfrontata e si incontrano prendendosi per mano se non ti chiamo e' perche ho perso l'amo dei miei numeri se superi l'angolo dietro quello spigolo c'e' il figliolo che mugola all'infinito frataglie di battaglie e stoviglie e sveglie ad attendermi il mio gatto lui un po piu ristorato io pronta a nuove forme della fantasia bramosia di palpare creta e di condensare lo spirito e in un soffio vitale dargli una forma d'arte sarte carte marte e la luna assorta e storta io adesso risorta dopo la ricotta supero la bigotta e casco e rinasco nella fresca arsura dell'usura del tempo epa piu prominente sena un dente stempiata e sgangulata velata di brio e penso alla mia mamma quanti pensieri di ieri le preoccupaioni i dispetti le soddisfaioni se sono oggi e perche ci sei ancora tu profumata mattina prendo una rosa e la spina e come ogni mattina un omaggio a te che vivi attraverso me nell'universo stellato non credo di avere perso le chiavi de senso e ancora ti penso incenso la mensa incedo inciampo scampo e un pericolo e salgo sul veicolo palpaile delle mie sena ioni e plasno corpi e il mio gande dio ci soffia un anima ancora 

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natura viva e nostalgica

solitudini piccole rondini che grondano dalla mano di un nano soffio e graffio dallo spiraglio dopo che ho sciolto un groviglio dalla stoviglia raglia l'ultima ora nella dimora trovo ristoro e cooro d'oro l'usignolo dalla gola bianca canta l'anima stanca e mi stendo su un sentiero di dolci melodie in compagnia di una fotografia me bambina col cappello del mio grande papa che si fuma la pipa orchidea fantasiosa di uno fastosa sera d'estate in riva al mare e fa da contraltare un cielo stellato mentre un lieve angelo dalle dita dorate mi accarezza la nuca e mi stendo mi spndo lieivito e danzo e cado emi rialzo scalza e smilza nella liqurizia di una lunga notte che inghiotte e scopre e ricopre cipria e boria della storia nella lunga memoria el mio diario

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in abbracci di cielo

in abbracci di cielo trovo sollievo lieve tocco di dita preparando la mia sortita un altro giorno sforna animi per incantesimi di cielo dorato piu volte accarezzato ma che rimane labile impalpabile scruto questo film muto e rivedo orli di madri cravatte di padri che avvinghiano la mia memoria rendendola spoglia di sorrisi in questo scorcio di cielo sbircio un briciolo di infinito

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Vagina voragine

LE TUE MEMBRA QUANDO SFIORAI IL TUO SENO RIVISSERO ISTANTI DI GRAZIA QUANDO TI ACCCOLSI NEL MIO SENO SUSSURRAVO ALLE STELLE E RIVISSERO ISTANTI DI GRAZIA QUESTA CASA VUOTA E COLMA DOVE IL TEMPO HA GRAFFIATO L'ANIMA BACIAMI SFIORAMI PER INCANTESIMI AFFINCHE UN NUOVO SOLE SORGA DALLE CENERI DI NUOVE VENERI E VERGINI PER VERTIGINI DI SOLITUDINI TROPPO ALTE AL MARGINE DI UNA VORAGINE LA TUA VAGINA SU CUI SI CHINA L'ORA DIVINA E NASCONO SOLI DA QUESTE ISOLE

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pettini in disuso

solitudini pettini in disuso in una stanza dove l' ultima danza continua in altre notti di noti ignoti e nel lamento del firmamento in un questo boato di silenzio cammino in punta di piedi e chiedo mi piego e gemo per un germoglio d'amore da isole di troppe solitudini inquietudini di una vita ch emi ha sfinita e rinsavita . pigiata e abbandonata isolata e popolata di nuovi canti . rutinanti un tintinnio dell'io un riverbero di qualche nota un appunto di vita in un calvario umano senza volto di cui l'unico risvolto e' questo presente latente .dilagante frusciante . E torn in un ruscello prendo un ramoscello lo cullo nella mia mano lo stringo piano .e porto lontano un grido d'amore. oltre il dolore. chi siamo se non istanti distinti di una pioggerellina al calar della sera nela nera notte. di botte con le stelle .tristi e belle solitarie. e immaginarie. storie di ieri nuove glorie. e storie di dolore nelle baldorie diurne di un dio saturo di noia che non sa piu che inventarsi.siamo stanchi i saltimbanchi ci sono ora e deflora la memoria di questa storia di gloria.

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ex dio

chi siamo se non istanti distinti di un di miriadi di gocce di pioggia che bagna i piedi secchi di vecchi che hanno camminato a lungo e ora siedon stanchi lungo fianchi immaginari agognati sempre piu lontani nei pozzi dei ricordi di tremule foglie d'estate bagnate da rugiade rischiarate da qualche breve esile istante di amore distillato e ritrovato in qualche oasi di ristroro dal lavoro di scavo e ruggine della memoria che staglia sul nitore di questo dolore scaglie e accozzaglie di voci rotte e di schianti di amanti bianchi come l'onda di una nuova primavera ruscellante canti . santi amanti fanti di membra riverse di scorse di altri autunni sulle chiome meno brune nella fune del cielo sereno e minaccioso brioso e furioso roso e spinoso festoso e sempre piu chiassoso di nuvole bianche che piovono gocce di tepore per nuovi canti d'amore clamore furore brevi ore che ci separano da muri delle prigioni di un ex dio .e l'io reclama la sua brama di vita sfiorita eppure nella ferita del cielo si apre la via dell' infinito piu volte intravisto i un intervista forse in un ' altra svista  di un dio che ha ritirato il suo fiato per l'afflato cosmico di un misero uomo . non piu umano .

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Ogni di’ senza Dio

Si pende. Come l'ombra scissa dal corpo.
Si fende un altro corpo all'altro.
L'anima in rottura con la realta'.
Si stride, si ride. Si sfiora l'orlo.
E siamo gia' in un buco nero.
Nel torrente di logiche demoniache.
Festeggiamo il Natale.
Brindiamo come macabre presenze.
Ogni di senza Dio.
Scabro corpo della realta'
Denudato di verita.

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Dal buio

Dal buio,fuggivo, schivando l’ombra.
Creandomi il presente.
Io nel creato.
Dopo l’errato .
dopo aver errato.
Ho afferrato un senso. Con cui ti penso. E riempo questa solitudine,risolvendo la mia inquietudine. in beatitudine. L’abitudine a stare bene. Con te al mia fianco. Uno slancio verso l’infinito. Di cio che oggi e’ sempre piu definito.
In noi in questa dialettica cosmica.,
tra due universi femminili.
Emersi in versi.

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Piove sui rovi di vite

Piove sui rovi di vite.
Grovigli di ciglia chiuse al prossimo.
In un parossismo d'egoismo.
Spasimo individuale e vanita'.
In un vuoto senza moto.
Un boato di solitudine
Un reato al senso della vita
Quale vita?
Quella di ciascuno.
Mentre frantumo,secondi di fumo in battitti di ceneri di soli.
Di grigi umori. Di rumori di frattaglie.Di bataglie contro il nulla.
Per nulla.
La pelle nuda,suda lacrime,sudario di questo calvario.
Del cadavere della vita;e le mie dita smettono di pigiare e le labbra di salutare.
Gli occhi di guardare.
Mentre mi assento da me stessa. E mi ritrovo riflessa a terra. terra non lambita,illanguidita.Ingialita di livori.Di tristi rumori. Muori.fuori questo cielo che non ricopre di un velo di pieta, le empieta'ma riempie di niente
questo fiume di gente verso la fine.
Spine.Fine.Rovine.solitudine

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La poverta’ del potere

Mafia.
Graffia la pelle.
Raffica di pioggia nera.
Al calar della sera.
Scende un silenzio
Nel tintinnio di denaro sporco.
L'omerta' di chi e' asservito alla disonesta'.
Vita senza dignita'.
Chi si indigna
e' una voce isolata in assolati
Campi di assoldati istanti di morte.
Che ci uccidono la sorte.
E tutto rientra in distorte logiche.
L'asse del mondo
Si e' spostato
e tutto gira intorno al denaro
In danze di morte della speranza.
Uccisa dall'ignoranza.
Tracotanza.
Sottile pioggia acida
Che corrode le coscienze
Le rende povere nel potere.

*

Stella del mattino

Un lungo sonno avvolgeva le cose, un torpore, una cristallizzazione in forme di un alone ricoperto.
Dovevo sollevare il velo. E svelarne il senso ,la loro compiutezza dal sogno passare alla realtà.
Dove si dispongono le cose in un ritorno al mondo dell’anima, che si delineava nelle nuove visioni disponendosi a recepirle.
Una nuova meraviglia dell’esser nato. E come scoprire per la prima volta il creato. Stupor mundi. Contrazioni di mondi. Forme che si riaggregano, molecole in alchemiche combinazioni.
Piccole danze del cuore. Nel languore di corpi in attesa dell’amore.
Contrazioni di muscoli, nervi che si sciolgono, sensi che si fondono e torna a galleggiare il corpo.
Emerge dal sonno .dalle acque in cui era assorto.
Ed e’ risorto oggi lo spirito.
Una nuova trasfigurazione, in una rappresentazione di questo mondo, mi muovevo nel sonno. Ora vivo tra la gente. Con un sole sorridente nello sguardo.
Di chi ha raggiunto un traguardo, al di là delle barriere. Dove c’e’ la vita.
Dopo il vuoto di una stanza d’ombre. Il pieno delle cose eterne.
Dove l’anima torna pregna. E regna la luce.
Che mi conduce al corpo del giorno. Alle sue sinuosità. Su cui adagio il mio corpo. Plasmo il mio spirito. Sprigiono un orgasmo. Mi libero delle prigioni, di stagioni spente.
Splendente sta il mio nome. Stella del mattino.

*

Occasionio svendute

Soggiacevo al peso di un ramo di foglie secche.
Le vene prosciugate, da soli troppo accesi.
Arsi i visi. All’aprirsi alla vita.
Un desiderio di acque cristalline in cui immergere il torturato corpo della memoria.
E spurgato riaffiorare, come anemoni.
Ma tra il mondo dei predoni. Non ci sono perdoni, concessioni. Eccezioni.
E tutto e’ frugato, sottratto. Mostrato. Una sguardo ammalato, di necrofili all’assalto.
E tornavo alle acque.
Desideri di fresche carezze dell’onda. Che rimonda , se non si affonda.
E in riva tu. Che guardavi stupiti gli assalti alla vita di onde ruggenti.
Nel fervore di questo tempo
-Di dita nervose, che fanno vibrare corde. Di onde di suoni.
Ora il vento, ora il mare. Ora un lamento.
Di un tempo in scatola. Che rotola sulla pelle ruvida .
In uno stridore di suoni.
Nel clamore
Delle occasioni svendute

*

Anima

Anima, baciami e poi lasciami. Sfiorami che rifiorisce. Cio’ che non perisce : Ma rivive in uno sguardo, un lampo di luce è questo spazio d’eterno in cui si racchiude l’anima. La si conferisce, con voce delle viscere, al nascere, che trascende i limite del tempo. L’angusto stare nel prima ,ora, dopo, mentre tutto e’ schiuso. E’ luce che penetra. E subentra la vita. Potente come un sole, questa visione d’amore.

Anima, che mi accogli, nel tuo abbraccio, ti lascio solo al risveglio dal sogno. In un rivolo caldo, di acque purissime. Scivolo lentamente, come un nuovo battesimo. E da queste acque, nacque rispecchiandosi in un cielo di nuovo desiderio, che richiama a se’ l’ordine in terra. L’amore che porta il tuo nome. Speranza, dopo l’esperienza del dolore. Contrazione forse inevitabile per un nuova creazione. Per affiancare al tuo nome il mio.

*

Distacco da cio’ che fu’

Pubblicato il 21/06/2011 5.43.41

Distacco ,da cio’ che fu.
Fuggo dal ricordo
mi rifuggio nel meriggio assolato,
che ha cancellato le ombre,
ore sgombre di nuvole,
lo sguardo accecato,da un sole affamato.
E mi muovo nella luce,trovo un varco, scavalco un altro tralcio.
Sfilaccio la memoria, penetrata di raggi di quest’oggi.
Mi slaccio da me stessa.
Mi libero , e volo in un pensiero nuovo.
Leggero stato,estatico. Di un ipotetico se’
Che si proietta in un giorno poetico.
In piroette e danze. Scalza.
Si alza il vento. Ne sento la brezza fresca. Vivo una nuova ebbrezza.
Il brivido della sua carezza.
Mentre volano via le certezze. E io sono un frammento di firmamento.Una fiamma accesa.
Una stella discesa. Che scivola,si invola in’ un’altra idea di me.
Ora leggera,.in un’altra verita’. La varieta’ di me
.Vastita’ che sovrasta.
Un cielo che onnicomprensivo, mi rende visivo.
Come un proiettore, una proiezione di me,in una parcellizazione di spazio mente e corpo. Un dislocazione dello spirito e della materia.
In una sospensione del tempo.













*

La voce


Nasce dalle viscere,alito di vento, danza di nuvola .
Pensiero che vola.
Nella parola pregna d’anima.
Nell’empireo dove regna.
E disegna la vita.
Restituita alla sua bellezza, scandita dal suon della voce.
Un suono delle corde delle viscere dell’universo, come arpa suonata,
E vibra di infinito.
Libera e controcorrente, entra nella mente.
Ne scavalca i limiti, e ne apre gli orizzonti
.Innalzandoci sopra i monti, le mura della citta’
. Imprigionata dai rumori, dai clamori di volgari visioni.
Derisioni della vita.
Custodita dalle mie dita mentre risalgo sulle tue forme,
e vibrano le tue corde fanno da contraltare al mio amare,
e nuotiamo nel mare del piacere,
ricercatrici di perle con cui rivestire i nostri giorni.
Che affondano con dolci tramonti,nelle pieghe delle tue carni fresche
. Esche delle mie mani, pescatrice di sirene.
I cui canti mi spingono a nuove odissee, per dissetare la mia sete di te
Quando ti sprigioni in me.
E rivivono le quattro stagioni di ridondanti e sontuosi suoni.
Visioni della voce.

*

La mia creazione

. Un passo nell’ombra, dentro una nuvola scura per cadere come pioggia.
Sopra prati, trasformati in giorni migliori di germogli di fiori. Perle variopinte del creato.
E le mani cercano nell’aria, una forma che condensi il loro sentimento.
Che dia consistenza ad’un ‘esistenza che scorre come pioggia sui viali.
Trascinando con se, sedimenti di passaggi
.Di un tempo che si sgretola come granelli di sabbia al vento.
E mi chiedo quale sara’ la direzione, Dopo tante perturbazioni, fragili cristalli ne custodiscono le lacrime.
Il mio sguardo piu volte offuscato, il mio amore cascato il mio corpo afflosciato.
E un sibilo, un sibilo di vento sopra i capelli, qualcosa che sfiora, sussurra.
Ma che ancora non affiora.
E nelle mani ciuffi d’erba, li lascio scivolare per terra.
A ricoprire la orme dei passaggi di ieri.
Sotto il sole a cicatrizzare le ferite, e rinsaldare lo spirito.
Che ancora non si sa scaldare.
Non riesce a lievitare.
E rimane prigioniero di una statua.
Cristallizzato.
Col cuore frantumato. Dai colpi della vita tradita.
Di cui l’unica colpa e’ di non essere stata felice
L’apppendice di un libro che non e’ stato mai aperto.
E rimane sospeso in questo cielo incerto.
Che piu volte ha inghiottito le mie cose piu belle, ma continuano a splendere come stelle.
E cadranno in un estate, per esprimere nuovi desideri. E realizzare sogni. E la notte lascera’ il passo al giorno.
In un gran ritorno ,alla luce delle cose vere.E dalla polvere possa rinascere. Nella fatica dei miei giorni.
Una nuovo opera, la piu poderosa, la mia creazione.

*

Lo sguardo del tuo amore

Stamane tracciano rotte dolci voli di gabbiani,
Siamo isolani di un mare antico.
E sul mio viso si sono posati i raggi dei tuoi baci.
A irradiare il mio volto, che era capovolto come una luna storta.
Oggi sono risorta sulla porta del giorno.
Si affacciano i miei occhi come gerani rossi.
In attesa dei tuoi baci, carezze sui miei petali, del m’ama non m’ama .Piu ‘volte chiesto al destino.
Oggi indosso un vestito rosso
. La passione con sui mi hai ricoperta, quando spoglia di foglie, sulle soglie del vuoto, nuda , mi guardasti. E mi cingesti con un abbraccio di rami freschi. Onde io potessi ritrovare le rotte dell’amore
. E sbocciare allo scoccare di un tuo bacio
. Fragore d’onda. Riverbero di ombra. Che si fa corpo, realta’.
Spezzando il pane della felicita’.
Per sfamarmi, prosciugarmi dei pianti. Rischiararmi . Chiamarmi amore. E io ti seguo, come un bimbo rincorre l’aquilone, nei voli dei cerulei occhi del cielo. Trasparenze dello spirito celeste. Che si fa terrestre nell’amore.
Ed entra in noi.

*

Caos

Caos.
Degli uccellini sollevano il lembo del giorno, danzano le ali del mondo.
Per tutti i voli spezzati. Per le cadute e riavute.
Un suono di campana, ci ridesta al giorno.
Andiamo col verso dell’ uccellino. Per campi disseminati di morti e nati.
Cogliamo fiori, e li offriamo contro il vento. Un lamento che prosciuga i pianti. E sa di schianti di stelle.
Fiori rischiaranti il buio dei giorni.
Come canti solitari, dispersi , immersi in un vuoto esistenziale.
Un vaso di Pandora, piu’ volte travasato. Esalato il respiro. Ci muoviamo senza corde ne dinamiche. In cosmiche assenze di senso.
Essenze del male.
Mascherato e’ il volto della luna e tutto sa di movenze macabre. Ludibrio’ del marcio. Godereccio pasto di lupi. Che sbranano le membra, imbrattano di sangue le vie. Cancellandone la memoria dell’ultima gloria. La baldoria. E’ adesso la nostra storia.
Saltimbanchi e pistoleri. E’ la legge del fuorilegge. E un dolore deflora il mio petto, lo colpisce di schegge. E muoio al cospetto di una croce.
Senza voce.

*

Una battuta d’arresto

Una battuta d'arresto,
Si assesta il tempo;
Battuta, ma non vinta
E si ritrova la grinta
In un nuova tinta di giorno.
Col sole focoso , giocoso con le nuvole;
E cosi' i passaggi dell'amore:
Si supera un dolore e ritorna,
Ci circonda anche quando non ce ne accorgiamo.
Lo scorgiamo col sole di maggio
Di un'eta' matura, vinta dalla natura.

*

Rantolo di una vita

Solitudini in cui si acuiscono i ricordi,
e il tempo si scristalliza.
Polverizza il presente.
Come stagno giacente la vita, uno specchio che rimanda i trascorsi.
Cosi' rincorsi, cosi' attesi.
La vita avviluppata in un’attesa .
Che non riesce a trovare il presente. Oscilliamo sempre tra questi due poli passato futuro e il presente e latente.
La mente e’ sempre alrove ,tra un rimpianto e un attesa.
E si accartoccia sulle scale di una chiesa. La speranza.
Ci si incurva su una croce ed’ e’ quella che porteremo per tutta la vita. Come peso di una colpa che portiamo sin dalla nascita.
E non conosciamo la leggerezza della felicita’.
Nell’infanzia siamo ignari ma gia ci e’ inculcato il seme della nostra infelicita’.
C’e’ chi non lo accetta si ribella e non vuol crescere,
c’e’ chi sfocia nella pazzia. Per non aver accettato le logiche della realta’.
Io sono stata un’idealista e per i miei sogni, crocifissa. Per i miei voli d’albatro colpita e ora rantolo di una vita.
L’ombra del sogno, l’altra faccia,schiaffeggiata.

*

Nei fasti delle sue manifestazioni piu infinite

I silenzi di stamattina,
Suggeriscono una quiete di foglie,
In attesa del lievitar del vento.
All'alzarsi del sole,
Primavera dei fiori e dei tepori di raggi di sole
Quante volte hai sciolto il freddo delle parole.

Schiudendo i suoi panorami, immani spazi di silenzio
In cui si pronuncia l'universo
di un cielo terso, che non ha disperso la mia speranza.
E in questa pregnanza
Di dolci profumi ,di lievi suoni, di nitide immagini
Si rivela la vita.
Con le dita ne sfioro il contorno, con l anima ne sono l'essenza
Con lo sguardo ne miro l'evidenza
I profili dei monti,lo sconfinare del mare,i colori di un'alba,
E l'anima trova il mondo, si trasfonde nell'anima del mondo, in una dolce osmosi
tra l'uno e il tutto. Maestose sinfonie,

Di pura bellezza.
Di leggerezza estatica
di sospensione dai dolori della terra
Nei fasti delle sue manifestazioni piu infinite.

*

L amore si infranse

L’amore si infranse e mutarono gli orizzonti in tramonti
Scese la sera, l’aria si fece fredda.
Il mio viso scolpito si sgretolo’.e nacquero delle lacrime..
A rigarmi l’anima, che collasso’ in un lungo sonno senza ristoro.
In cui non ti sogni piu.
Mi allontanavo dal mondo,
confondo la vita col sogno.
In solitudini mi ritrovai.Chiuse le direzioni. Murate le sensazioni. Mute le mie labbra.
Che fino a poco prima ti avevano baciata.
Mi hai lasciata.
Scivolare in un pianto di distacco. Distanze dal mondo.
Distanze da me. Straziante divisione. E frammenti di me si disperdono nei giorni. Senza piu fili pre il burattinaio della vita. Che mi riconsegni la mia compattezza l’unita’ ritrovata con te.Vai via. Non voglio che ti volti potresti non riconoscermi piu. Perche gia il vento mi ha mutato le sembianze. Le ha trasformate in aria. E fluttuo. Senza consistenza. Disancorata e una nuova incertezza. Un segno chiuso in se stesso. Che non ha riflesso.
In un anonimo scorrere delle ore, scorre il mio sangue.
Da un’altra ferita. Rattristita.

*

Passiflora

Passiflora
e' l'ora della passione
corone di spine verso la fine.
Per la redenzione
Del frutto dell immacolata concezione.
Fiore appeso ad 'una croce.
A quattro punte, in quattro direzioni.
Fatto a pezzi il Signore.
Dagli ingiusti, per una giustizia divina per tutti.
Corpo trasfigurato,insanquinato, per traghettare l'umanita'.
Verso gli orizzonti del Padre, sopra i monti.
Verso i cieli che non si vedono ancora.
Se non come unica tinta a ricoprire le vergogne del nostro tempo.
Inibito, punito,finito. Senza piu respiro di infinito.
Basito, colpito,sfinito,sfumato in dissolvenze di sole parvenze.
E si e' perso il perno su suigirava il mondo. Il centro il fulcro.
Di ogni sapienza di antichi mondi, che custodivano la vita. Che s'inviluppa come foglia secca, accartocciandosi su se stessa.
genuflessa,riflessa negli occhi vuoti,
colmi solo di futili e volgari
arroganze sui piu umili.
In istanze di guerre e orrori variegati.
Spiegati su tutti i fronti dello scenario mondo che va a fondo.
Senza piu profondo. Ne spessori di cui in strati e strati
possa tornare a lievitar e, a profumare di poesia.
Passiflora, e' l'ultima ora di commiato, dell'uomo trasfigurato.
Ingannato,innalzato su una croce. Tomba di vita.
colomba che si leva alta, sull'altare di nostra vita.

*

L anima

L'anima
questo respiro d'eterno,
che si esterna al mondo.
Ne affonda le radici
E in meravigliosi salici si affaccia al cielo
Separandosi da un sottile velo
Che sollevo denudandomi a te
Offrendomi bisognosa di riparo dal freddo.

*

Distanze senza stanze

Distanze senza stanze,
Luoghi di incontro e scambio,
In cui su un brivido sussurravamo i nostri amori.
Al crescere dei nostri umori,
In danse dei sensi,
Ritrovavamo cilei immensi,
In cui immersi in un tramonto,
In un affondo del sole
Nelle acque del mare
Risalivano le nostre risa
E la vita era intrisa di noi
Oggi ci separano le acque,
cosi ci piacque,
Rispecchiarci in una distanza
Per ritrovarci di nuovo vicino
Al fuoco del nostro desiderio,
Nel rosso di un tramonto,
In un affondo,nel profondo sentimento
Un ravvicinamento delle distanze tra terra e cielo.
Un lenimento delle ore d'attesa,
Del dispiegarsi del sogno,
Delle ali di un nuov volo sul mondo.
Di un velo di carezza
E'il soffio di questa brezza.
Il nostro sospiro
Che lievita il sogno,
Lo accende di giorno
E lo placa al calar della sera.
Coma un bacio tra le opmbre e le cose.
Rose dei cieli.
Liavi e profumate. E noi innamorate.
Profili all'orizzonte, di pose di nuvole.
Quando ci rispèose il temèpo
E ci sorprese strete in un abbracio.
Vibranti di un ultimo bacio,
con cui ti lascio per un'altra attesa.

*

Al sole nudo , un amore senza scudo

Trascorrono le ore, mutazioni, in cerca di una stabilizzazione,di una forma che ne assembli, come emblema, il problema dell'essere.
Tra un cessare e un inventare.
Tra una morte e una rinascita.
Tra un tempo e l'altro.Scaltro si fa lo scarto.
Diafana l'esistenza, un'impressione di noi.
La nostra impronta nel sentiero della vita.
All'ombra della montagna che sormonta. la risalita ,la conquista.Una meta di cometa. Che faccia risplendere la storia, che cinga di gloria la memoria.
Dopo la baldoria un silenzio, in cui si trasfonde tutto l'essere.
e tu mi guardi mentre io divengo. Mi avvicino e tremo,Mi scopro
e mi ricoprono i tuoi baci.Tessi lacci di abbracci.
In cui morbide scivoliamo.
confondendo le forme, trasformandole in orme, in passaggi.
Di assaggi di noi, nella resa dei corpi. Al sole nudo , di un amore senza scudo.

*

Primavera

Si spandono dolcissime le ore,
Come fragranze primaverili,
In eleganti danze verso l'avvenire,
Si modula il mio tempo.
Di cui cerco il centro.
Il fulcro,
Il fondamento del mio stare.
Un silenzio dopo la voracita' di voci,
che hanno alzato croci sul mio passaggio.
Rovistato fin dento le ossa, scorticato il mio viso.
L'anima appesa a un filo di respiro.
Il mio sguardo una speranza di dolcezza.
Si fa largo nel silenzio di ore buie
Che tramontano tutti i soli di felicita'.
Restituendo alla sponda, lacrime tristezza.
Antiche paure e spessori di freddo.
Ma l'inverno e' passato.
Qualcosa che ha piegato ma non spezzato
La vita che rifiorisce,
da dove era ferita,
rinverdita,ricoperta di un nuovo velo di cielo.
Che mi solleva le ali del nuvo giorno.
mentre torno a sfiorarti,a sussurrarti petali di parole.
Che lievitano al sole,profumano l'aria.
Mentre aspetto,un'altra onda sul petto,stringerti in un letto,dove lontano sta il tempo.
Qulcosa che non appartiene e tutto l'intenso di eterno,
mentre ti abbraccio
si ricondensano tutti gli attimi del mondo
che ci fa da colorato sfondo.
Mentre noi voliamo,
Come petali livi, figlie di questa primavera,
alla quale apparteniamo da sempre
come l'esitenza all'amore,
che si ricondensa al tepore dei nostri corpi,
mentre torno a sfiorart a desiderarti.
Di ardenti stelle, che risplendono nei tuoi occhi.
Sbocchi di infinito, bocche di desiderio,
Brocche da cui dissetiamo la sete di noi.

*

Stabat mater

Un dolore del colore del sangue, e un'altra ferita e perdita di sangue.si affloscia il corpo si ripiega il capo e piangono gli occhi, mentre cerco con tocchi delicati di sfiorare l’anima del mondo, affondo nelle sue sabbie mobili, e non vedo risalita non salgono le risa. Irrisa nella lia sofferenza mi si gelo’ il sangue, si accartoccio’ il cuore ,piansi. Alla ricerca di una melodia del tempo. Sto. Ma piove pianto lacrima sangue. Il corpo e’ disarmonico stride l’anima che non ha trovato il mondo. Ascolto uno stabat mater , reclino il capo, piango. Le lacrime che mia madre non pote’ vedere, ma geme sulle mie pene. Preme la sua velata mano sul mio petto, pettirosso dalle ali d’aquila .che ha sorvolatole vastita’dell’essere. L’immensta’ dell’amore. Conosciuto le umane fragilita’.Che mi ricoprirono il capo di una dignita’ di corone di spine. E irrisero delle rovine. Ma dove sconfina il sole mio sguardo si fa infinito. E torno a dialogare con l’immenso,mentre si spande un dolce incenso. Intenso profuma l’aria di una nuova carita’ . una carezza sul tempo. Un saluto a chi scivola via . nell’ addio. Nell’abbraccio di Dio. E di braccia in braccia. Si cullano fiori di innocenza. Speranze di rinascite dell’ umanita’.e salvezza di cio che si sta perdendo.Una memoria vergine, viva di primigenio. In un mondo vecchio di mali. Di oblio delle coscienze.

*

corpo e anima

C'e' un corpo da cui ci si distacca
lo si lascia al mondo e ai suoi sbocchi.
Mentre l'anima attraversa tanti tempi
e' una corrente inarrestabile di sensazioni ed emozioni.
Ci si materializza al risveglio
e si pone il piede nel giorno.
l' anima calza il corpo.
il corpo danza al vento di un'altra stagione
E si alzano gli sguardi ad un cielo primaverile
volano petali di mandorlo in fiore,soffice candore.
Si spandono nell'aria fresca.
Mentre ci si ridesta ed'e' festa dei sensi
Assenzi alla vita,nuova gioia.
E prima che muoia l'aurora.
Il tuo nome avvolto nel soffio del mio amore.con cui ti vorrei trattenere,ma tu ti disperdi nell'aria
e rarefatta cala la sera
e io sono sola con un nodo in gola
un altro distacco dal corpo,
dalle esigenze di contatto.
E l' anima torna a viaggiare
A sconfinare nel mondo dei sogni
Di ogni possibile luogo della memoria.
Di ogni spazio della mente eternamente.
Ramificata con le sue essenze
Ad un suolo nuovo.
Ad un altro approdo del giorno
Doo un naufragio di ieri,
si rema per un ritorno.

*

I sogni

Da un sogno, si nasce
Si cresce, con un sogno si perisce. E cio che differisce dal sogno e’ la realta’. Contraltare del sogno sua sembianza. Il corpo che incarna lo spirito. Che ritorna a circolare tra le cose vive. Si muove e respira, mira al sogno, nel gran ritorno dal mondo. Quando la luce si ritrae, e l’ombra che avanza rende tutto piu visionario senza contorno, ma un riflesso spoglio di un germoglio di vita che sembra concepita tra le dita di Dio. Nell’io custodita nel sogno rivelata nella realta’ vissuta. Intessuta con altri sfoci di sogni di altre rive di spazio tempo. E in ogni momento del tempo. Nel suo ciclico movimento. Di rientro in un ordine di disposizione di ogni evento. Come vento che avanza e scalza, le cose di ieri che sono le ombre. Nella luce di un giorno nuovo.Dove riteovo un senso. Depositario di tanti vissuti. Strati e strati, in cui si condensa il sogno. E si materializza nella realta’. Prende le vie della terra, sotterrrandosi dal cielo. E tuto sembra piu vero. Dietro l’apparenza di ogni esistenza. Una nuova evidenza , un segno. Da decifrare, parafrasando un nuovo giorno.

*

Ci fu un tempo

Ci fu un tempo
In cui mi espandevo nei simboli del cielo
quando la realta era un eloquente spazio nella mente
In un'armonica distribuzione degli elementi
Dove io ero il centro e tu il confine
Oggi di spine e' ricoperto il mio volto
E mi hai tolto dal mio mondo
E cerco l'aquietarmi
Di ricollegarmi a un nuovo corso del tempo
Di eventi del cuore
Per una visione nuova
E distribuzione nel mondo

*

Cerchio di fumo in cui mi consumo

Oggi scivolo in un vuoto,
dalle pareti lisce.
Non c'e' voce che mi raccordi.
Nel frattempo tu mordi il mio cuore .
Lo rosicchi in spicchi di dolore.
E sempre piu mi distacco dalle ore
Di questo giorno di sole.
Perdo i colori,i sapori.
Rimane un dolore bianco,
In cui si affoga il mio pianto.
Un contorno che sfuma.
E non c'e' ritorno da questa nebbia.
Cerchio di fumo, in cui mi consumo

*

Indomita fatica del sole

Da un limbo ,
Sollevo un lembo,
E mi lambisce in acuirsi,
Un proliferarsi di versi sparsi.
Riflessi del se'.
Nel frantumarsi dell'esperienza,
Respiro e tiro dell'esistenza,
Guidata dall' evidenza
Del precipitarsi vorticoso dei giri della vita.
Indomita fatica
Di antica fiamma d'ardor.
Nello splendore di un nuovo giorno di sole.
Che scalza le smilze ombre dei piccoli uomini
Attaccati agli spiccioli dei conti tra loro.
Della compravendita di vite al limite del grottesco.
Una caricatura in un calibro d'odio e di grettezza,
Si fa largo il vuoto,
E non sanno che precipitano in esso senza riflesso.
Un decesso del cuore, del colore.
Gli rimane solo il livore di cui siarmano,
In questo grigiore,
Nella solitudine dell'abbandono di un senso civico dello stare.
Di cui e' rimasto solo il dimostrare,
Nel sopraffare.

*

Da una nuvola si condensa un angelo

A volte da una nuvola si condensa un angelo,
Che vibra di cielo,
per portarci sollievo e un nuovo tempo.
Sorretto dalle sue ali, ha la voce degli avi.
E' una carezza, un soffio, una brezza nuova.
per scacciare la tristezza.
Ha il volto dei cari,
Che sono limpidezza di un cielo nuovo adesso.
Con cui siamo in un aperto dialogo.
Nell'occhio di Dio guardati, guidati dagli affetti.
diletti figli dell'eternita'.
a volte da un angelo arriva un messaggio,
e ci fa coraggio.
Perche non ci sentiamo piu soli ma con i loro voli.
A volte l'angelo ti sta accanto e ti porge un fiore gentile per il tuo compianto.
E chide solo un tuo sorriso per le anime in paradiso, viso dei miei cari.diviso solo da un velo di cielo.
dal corpo visibileChe si interpone tra noi e loro.
Ritrovandoci nell'oro di Dio.
che come coriandolo colora le vite.
le traveste di poesia.
Restituendole alle feste della vita.

*

Tempo inquieto

Il vento e' inquieto stanotte,
Una notte ghe inghiotte tutti i sogni degli uomini,
In vortici del nulla.
E al risveglio un gran vuoto.
Ci si sente irreali e inconsistenti.
Strappati dai venti della tempesta.
Ci si ridesta,ma e' ancora notte,
Bui uomini, buie vie dell'anima di un non ritorno.
Quando c'era mia madre, avevo una quasi certezza di esistere.
Adesso ceerco di resistere a forze avverse,
Che imperversano la notte, al margine del reale. Ai confini dell'essere.
Che trascinano lontano dalla vita, e non mi riconosco,
Non mi appartengo, se non in virtu' dei ricordi.
Ai bordi della vita, fiordi di nostalgia,
Come fiori strappati via,
Da un'inondazione di tempo inquieto.
Mentre getto un'ancora di salvezza,
Nei gesti rituali di ogni mattina.
In modo che s'inarchi il giorno.
E si aprano varchi di luce,
Attraverso cui si torni a vedere,
Si torni a sperare,
Si ritrovi la vita.

*

Fremono di canti i corpi

Fremono di canti i corpi nudi,
di un violino nel vento vibrano,
parlano una lingua di babele,
esposta a tutte le direzioni,
sotto raggi di sole di questa nuova stagione,
richioamano carezze e baci,
dalle braci di passione,
per una nuova occasione d'amore.
Sono rivestiti di trasparenze,
nelle speranze delle loro attese.
Come cose rese al tempo,
Come rose sbocciate.
Petalo pendente, carico di desiderio,
si risente nell'aria la fragranza,
di dolcissimo richiamo,
nel ricamo di ordite trame d'amor.
Languore di desiderato tepore di corpi.
Di riposi dell'essere in un abbraccio.
Di placamenti di ardori,di bagliori di stelle.
Desiderio di luna acceso e indifeso.
Vulnerabile femminilita',
nell'iperuranio dei sensi.

*

Un amore che non tornera’

Le tue mani vorrei,
per un attimo di giro di danza, nelle mie.
Per superare queste frontiere di silenzio,
attraversarle,
Sciudere come la dolcezza di un fiore,
Le labbra in parole d'amore per te,
Che le possa cogliere,
Sciogliendoci cosi' in unica corrente di vento,
Rimodellando questo tempo,
plasmandoci come creta in esso.
per reinventarlo e alimentarlo di sogni.
un evanescenza, che ritrovi la sua essenza nel fulcro dei nostri cuori.
Seme di passione che attecchisca, e diventi movimento di vita di rami intrecciati.
Che si lasciano scorgere da una nuova alba di desiderio.
Intanto sei assenza,
e questo spazio d'attesa muore su se' stesso, e non ritornera' nelle nostre vite, per sempre divise.
Cosi' sta inciso nei cieli, e di veli in veli, l'uccellino tesse le sue alcove di solitudine
per portar lontano il suo bel canto franto. Pianto che cade dal cielo,
a pulire le vie dei passaggi nelle nostre vite.

*

Questa notte

Sciolgo i capelli al vento,
Si modulano cosi' nel canto libero del tempo.
Travasamento in cui si proiettano i miei pensieri,
Liberi da tutti i luoghi di ieri.
Respiro un'aria nuova;
Volteggiando come foglia,
Instabile folgore,
Mutabile apparizione.
Sotto una luce di stellla,
Riflettore di questa notte;
In cui lasciato il sonno,
L'oblio in simboli,
Torno corpo,
L'anima fluttuante
Sulle note sussurrate da una luna calante.
Sopra un mare argenteo
Che il vento torna a far vibrare.
corde di infinito
In questo scenariodi solitudine colmato
Da spazi di immensita'.
Dove le visioni sono le proiezioni,
Restituite all' immaginario,
Corso del mio sogno notturno.
Il tutto e il niente,
Ogni luogo, in un non luogo.
Perche questa notte none' collocabile.
Si stacca dalla cornice muta e permanente dei miei giorni.
Si storna e ritorna canto libero.
Dove nuda mi lambiscono le onde del mare,
Che rapiscono i miei silenzi,
Restituendoli a immensi e lontani orizzonti,trasformandosi in voci nuove.
Lo spirito trova l'infinito,
E il corpo puo' tornare a riposare
In una forma di nuvola.
Soggiogato, incantato, placato.
Da una colata di luce di stella.
Per domani seguire il risveglio,
Nel mistero di un altro giorno con la sua evidenza.
Cosi riluce la mia esistenza ,
Opponendosi ad ogni forma di resistenza
Dei limiti della realta'

*

Tempo saturo

Solitudini,
Come fiori che non si scaldano.
Quindi non sboccia la parola;
Ma e' in una trappola,
Grappolo d'uva che non si puo' cogliere.
Cosi nei nostri mondi siamo adesso straniere.
Il tempo ci divide, un'erosione dell'anima che segue un altro corso.
Sfocio di intenti differenti.
Cosi il passato e' un orizzonte tramontato,
E in quest'alba tu non ci sei piu.
Canto lontano, che la memoria non vuole piu contenere.
Nell'irrompere del giorno,
Torno a me.
Fortificata da una solitudine dai muri troppo alti.
Che ne' i tuoi salti o assalti possono piu eludere.
Ci escludiamo, ci respingiamo,
Perche saturo e' il nostro tempo.
Maturo l'addio.
Che si pronuncia dalle labbra
Che sfiorano la tua persona,
Per un ultimo bacio, con cui ti lascio.
Fasciando cosi il cuore, che mi conduce in un altro dove.
Che muove il sole di oggi.

*

Sprigionandosi dalle prigioni di ieri

Lascio scivolare lungo il corpo le voci di ieri,
come vesti che non mi appartengono piu.
Sirene che mi tenevano bloccata.
Ne seguo ora le mutazioni ed evoluzioni,
Libero.
Sprigionandosi dalle prigioni di ieri.
Oggi corro nell'aria di una nuova eta'.
Una ritrovata serenita',
Nel piacere di incedere svincolata.
Ma legata sempre a un filo d'aria frizzantina,
Di romantica mattina.
Di quasi risveglio primaverile.
Che mi porti ad'una nuova lievitazione, alla ricerca di me stessa.
Come Odisseo. Ancora in viaggio.
Perche tutto scorre,
E il destino si trova cercandolo.
E' una manifestazione di eventi di alti strati della volonta'.
Oggi goccia diafana, domani di nuovo mare.
Per navigare altri viaggiatori,
In liberi moti dell'onda infinita della vita.
Con le sue molteplicita' di essere e stare come si desidera.

*

Il sole e’ un dove

Il sole e' un dove,
Verso cui si rincorrono le voci,
Come voli di gabbiani
Tracciando rotte dell'anima,
Che si ridesta in una festa di colori.
Bagliori di fiori.
Ci cospargono i prati dell'essere,
Iniziati stati all'amore,
Del movimento del sole col suo vigore.
Vira attorno alla terra, e coraggio di raggio nudo
Entra nel petto di ciascuno.
A ispirarne i motivi.
Conduzini da retrivi di vita.
L'humus di una terra.
Di cui siamo il raccolto di chicchi di grano dorati.
Maturati dal sole.
Riportati alla luce,
Di un dove di calore.
Una fonte inesauribile di rivelazione.

*

Graffio il cielo

Veli e veli
Seppelliscono il tuo viso
Di uno strato di polvere,
Trasparente come il tempo dei ricordi
Un passo nel tempo,
Un soffio,
una carezza sullapelle che desidera presente e tempo avvenire
In un respiro di foglia
Sulla soglia del vivere
Da cio' che ci separa dal sorridere di nuovo
E prenderlo con le mani
Graffio di cielo
portarlo alla bocca
Quel sorso di ristoro
di tregua dal lavoro del dolore
Che scava il nitore dell'anima
E la rende crisalide sterile, flebile, labile.

*

La casa

Coloro le parti di tente sfumature,
ognuna rimanda a un tempo
di cose vissute
intessute di odori.
Dolori e amori viaggiano
lungo questi corridoi,
snodi di vita avuta,
umori delle stagioni.
Stazioni oramai in disuso
per viaggi passati;
passegeri siamo sempre abitanti di ieri.
Nostalgici pensieri di cose avute e non piu riavute.
Una carezza di sguardo di madre, un bacio di padre
Origini entro i cui margini si muoveva la storia
Memoria di mani solcate da rughe,
Nella brughira attraversata da un vento di passioni.
Un filo roso di sangue scorreva,
e ci univa come fiori di primavera.
Erano gli anni della mia infanzia,
dove ogni cosa viveva d'incanto.
Ora la loro assenza
e' diventata un'altra presenza,
contorno e sfondo del mio mondo.

*

Il fiore del tuo sorriso

Come un bocciolo di rosa
Sta il tuo seno nella mia mano,
Qualcosa da sfiorare con la delicatezza per un petalo.
Quando si schiude per me il sorriso del tuo si.
Il tempo si dilata, perdendo i suoi confini,
E lascio libero lievitare lo spirito,
Danza di un petalo di amore rifiorito,
Sul tuo viso di bambina.
Di piccola luna solitaria e pallida.
Che imperli la mia notte.
Sorridi , piangi,
Cangiante diventa il tuo viso.
Che si apre alle sensazioni,
Quando ti sfioro
petalo di fiore,
Delicato, baciato, profumato.
Fragile essenza
Che un soffio di vento puo' disperdere,
E la notte cancellare.
Ma io ritornero' a cercare col suono della mia lira,
Sfiorando i tuoi capelli,
con commozione e dedizione,
Per veder sbocciare un altro fiore
Che vibra di tremore
quando non e' scaldato dal sole
che ne esalta il colore
Ridonandogli la sua pregnanza di vita.







Ma io ritornero' a cercare
Col suono della mia lira,
Sfiorando i tuoi capelli ,
con commozione e dedizione,
Per veder sbocciare un'altro fiore.
che vibra di tremore,
Quando non e'scaldato dal sole,
Che ne esalta il suo colore,
Ridonandogli la sua pregnanza di vita.

*

Un amore particolare

Cercarti amore,
E' uno sconfinare in dimensioni celestiali.
Non e' fatto di terra quest'amore,
Che vola sempre verso il sole,
Ad abbracciare le sue parole,
Di finissimi raggi di pensieri di luce.
Una trasparenza che mi rimanda ai tuoi occhi,
Grandi come il mare,
Quando ti so' amare.
Nel guardare i tuoi occhi,
Mentre ti dico
Attraversami,
Vivimi,
Sorridimi.
Prendendoci per mano,
Verso un mondo piu' umano.

*

Sfiora e riaffiora, come una grande memoria

Un orizzonte si schiude, e un gabbiano vola sulla spiaggia.
Ad indicare le orme a chi viaggia verso il sole,
Un riverbero del suo amore, e' un raggio che cade sul paesaggio.
Incandescenza e fulgidita'.Di una verita', un'altra tappa dell' interiorita';
Che si manifesta in lievita' di danza,
Baldanza di una nuvola,
Che ricopre la citta'
Passo alato nella realta'.
Attraversamento nel tempo
In una rarefatta aria.
Dove ci si condenza con la movenza di una ritrovata essenza,
Sostanza che alimenta la vita,
Che la regge su fondamenta di terre vissute,
Strati e strati di passaggi,
A rivelarci, nel rispecchiarci nel cielo,
Oltre il velo delle cose, l'immensita'.
Nella brevita' di un momento
E' come un cambiamento,
Una traslazione, la rivelazione di qualcosa di noi.
Nell'orizzonte mirato, spazio che diventa sconfinato.
E si ritrova Dio.
Nel riconciliarci con l'io e il creato.
Una tregua, una pace, un silenzio.
Che parla sopra le cose.
Sfiora e riaffiora come grande memoria.
La storia che sfocia nell'eterno.
Di cui siamo i piccoli attimi che lo rileviamo e compiamo.
Quando contempliamo e amiamo.

*

Un sorso di beatitudine, una sete nella solitudine

Si copre e si svela l'amore
nel giorno,come un cielo a cui appartiene tutto l'amore,
rincorso amante, il sole nudo si copre di foglie di nuvole,
per soffi di vento che lo rivelino.
E allorae' un dolce sorriso dei sensi baciati dai suoi raggi.
Ritrovati paesaggi, sfiorati dai passaggi dell'amore,
dal corso inarrestabile.
D'incontro, scambio, fusione di sguardi.
Intreccio di corpi che affondano al tramonto.
In cui ci si profonde nel sogno di noi,
siscivola nel letto
dove ogni notte siamo amanti clandestini
a inseguire i loro destini,contro leggi di divieti,.
Dopo i tuoi dinieghi
Ed'e' ritrovare il tuo sorriso di gaio umore intriso,
su un viso di luna,
una carezza sul corpo di terra.
Un affondo nell'oceano di sensi, dove riemergono i nostri corpi, bagnati di perle di goce di mare.
La cui onda del desiderio si infrange contro le rocce,
col suo richiamo e impeto.
Qualcosa che amo, e se ne va.
Nel tempo rincorso come sorso di beatitudine, sete nella solitudine.
Che mi porta a ricercarti nella moltitudine dei visi anonimi
Divise anime. Che cercano l'unione delle mani.
domani che sara' di nuovo pieno di noi.

*

Lievita’ di sogno

L impalpabile, l'arefatto stato;
Dove siamo l'uno il sogno dell'altro
Nel grande sonno dell' universo,
Dove riposa
Il senso ultimo delle cose
Nel gran silenzio di cosmogonie,
Dove c'e' solo il linguaggio delle stelle,
Della luna che canta una lingua muta,
decifrata dal poeta .
Luna che si rispecchia nel pozzo di solitudine di ciascuno,
Contraltare di infinita beatitudine.
E in questo scenario sto solo con l'immenso,
Ne ascolto il silenzio,
Lo traduco in versi e riverso il mio canto stellato,
Sentiero nella notte,ruscello di parole,
Un ramoscello di pace e amore, della colomba che mi fingo
Nei miei pensieri.Pienezza , completamento con lo spirito
E abito l'anima del mondo,
Non piu straniera o alienata,
Ma sincera voce del mio tempo,
Germoglio di parole della mia eta',
Nella continuita' di questo spazio infinito di silenzio
Dove mi ricopro di trasparenza,quintessenza, cielo.
La parola diventa trasparenza.
Unione di terra e spirito,
Corpo e cielo.
Abbattendo ogni parete di divisione , di reclusione dalla vita.
Un ' unica corrente, tra la gente.
Io stessa la gente.

*

Mi sorprende il vento

Mi sorprende il vento
E' un movimento delle foglie dell'albero della vita.
Dove straniera avolte mi sento,
Prigioniera di un'altra eta',
Qundo ritrovo la mia verita' nella coerenza.
Ecco che con un'altra movenza,
Esso mi seduce in uba danza.
Riluce lo spirito,
Che torna ad aleggiare sui visi tirsti di chi non sa volare,
Il fluttuo sensuale nel corso del tempo,
Il cambiamento di una stagione.
Esso seduce e conduce.
E' principio,
direzione,
respiro della madre terra,
Sospiro del cuore.
Leggerezza, che ci fa sembrare nuvole
in un carnevale di forme e combinazioni.
A volte portatore di tempeste,
A volte di freschezza.
Quando rinfresca l'anima delle cose.
E da delle risposte a cio che semina.
A volte si' che sbocciano delle bellissime rose,
spose di un dio.
Il vento,
Quante volte ne sento la voce; come da bambina.
Mi piace che scombina le foglie stanche nelle sue branche,
Di quando si fa' autunno,
manto di bruna coloritura.
Mescolandole tra i passanti non curanti
In istanti che sbiadiscono.

*

Sei la parola che non muore mai

Sospinta da lievi aliti d'amore,
Sei la parola che non muore mai.
Seguo il profilo delle tue forme,
Mi plasmo con te,
Sei vento e io aria,
Sei fuoco e io brace
Sei un bacio e io il primo dei tuoi desideri.
Negli occhi tuoi vibra il mio sentimento
Le mani corrono rapite dalle tue forme
E sorgono soli
Dalle tue bocche di cristallo.

*

Anime gementi

Siamo anime gementi,
Su cu si posa un velo di cielo,
Per renderci trasparenti.
Petali al vento
Di una stagione di strappi.
Come alberi squarciati ,si fa un assente.
Un gesto proteso e rimasto sospeso.
Un richiamo senza risposta.
Un riposo senza ristoro, lo stare senza essere.
In una rivisitazione del nulla
Contro cui urta la vita.
Dove le incomunicabilita' bloccano le fortune.
Di fioriture, negli spazi desertici
In cui si dilata il tempo.
Che sembra averci assiderato,
In uno stato lacerato.

*

Come versi, riaversi.

Come versi, riaversi.
Sentirsi struttura di una poesia,
Come melodia celestiale.
Nel viale di riordino di un cammino.
Con un lumino sempre acceso sul destino.
E in questo peregrinare,
Mirare orizzonti sempre piu lontani.
A volte in strade solitarie,
Depositarie di tanti passaggi,
In retaggi di tempo,
A volte difficili da percorrere,
Nel rincorrere magari l'ultimo treno.
Coi loro pesi, offesi, lesi.
Ma ancora in cammino,
Dove destini si incontrano e si fondano,
Verso la notte.
Firmamento di ciascuno,
Di cui siamo l'uno un frammento dell'altro,
Nella grande composizione di mosaici di vita.
In arcaici movimenti di firmamenti.

*

In bilico

In bilico
Nel sottile margine
Di brevita' delle cose
Si pose lo sguardo dell'ineffabile,
Di cio che si sfiora ma non affiora
Un cielo piu volte accarezzato
Ma che rimane imperscrutabile
Un senso labile,
di colore opaco,
Scavato dalle nubi,
Cavalcato da qualche breve fulgidita'
E poi cascato,
Un altro margine riaperto,
si sofferto tempo,
Di esito incerto.
In bilico su un filo di realta'
Come un funambolo sto.
Sonnambulo nel sogno,
Per decifrarla.

*

Amante scalzo

La vita ci prende e ci lascia
Come un amante scalzo
Che se ne va
Sui prati d'erba del mattino
Quando i corpi sono ricoperti di rugiada
E la vita e' chiara e trasparente come l'aria,
Come un tumultuoso amante,
Essa ci assale e ci lascia
Laconici,
Con ancora un altro desiderio,
La notte poi ci ricopre,
La coperta dei nostri sogni, amore, sono le stelle
Dormiamo agganciate ad esse
In attesa di un bacio di risveglio,
Da uno strano sortilegio,
Che ci riconduca al corpo,
Che risorto danza assorto,
La musica di Dioniso.
Fantasioso motivo
In cui rivivo te
Come onda che viene da lontano,
Risale dal tempo trascorso
Che cambia le fisionomie delle rive
In cui si iscrive questo nuovo tempo
Battito d'eternita'
Le cui ali sono il nostro volo
Quando non sono solo, ma pieno di te.
Amore che sorridi e vai.

*

Soffio di vento, carezza di petalo

Le forti ali del vento,
Ci permettono di sollevarci da una terra gravida di dolore.
Le albe non sono sufficienti
A rischiarare le vie dell'amore
Che trasforma il pallore del giorno
Ci combiniamo,cozziamo,cadiamo,non amiamo.
Nel soffio di vento e' racchiusa
La leggerezza di un sorriso
Una carezza di petalo nel grande dedalo del giorno.
Chiamalo mondo,
Ma esso non è piu abitato
Ne abbiamo chiuso l'uscio sulla via di un non ritorno
E sempre piu' ci giriamo intorno, piu lo perdiamo.
Ce ne andiamo
Decliniamo il giorno
Lo releghiamo all'oblio
Di un tempo, come vuoto di memoria
Dove non riaffiora la storia,
Ricoperta da tante bugie
Nelle ipocrisie generali.
Tu mi regali un soffio di vento ancora
Che trascina la vita con fatica
La districa in tanti viali alberati,
Che sono i nostri sogni.

*

Dove?Nel paese di nessuno

Ciclici ritorni della vita,
Vendemmie di vissuti,
Mosti del presente.
Dove sempre piu' assente
Latente spazio della mente
E tutto fugge velocemente
Dove?
In quali alcove si depone il senso di questo tempo?
I colori del sole, i suoni delle voci, il profumo delle rose,
le passeggiate di grandi ondate di vita
C' e' una dolente frattura
Tra sentire e vita
Uno sfaldamento,
Uno spaesamento
Il divertimento di qualcuno, nel paese di nessuno.
Dove?
Possibile, dove sei?
Una casa nel tempo nei campi deserti
di solitudini di vite
Riunite dal clamore e dal volgare
In un muto andare
Dove?
Verso cosa si muove il tempo?
Che ci trascina nelle reti di pochi, soliti noti
Dove?
Dov'e' il tempo?
Il modularsi dei piu gioiosi e profondi moti dell'animo
All'unisono con l'anima del mondo
L'aquietarsi in una visione di creato,
Di afflato tra gli uomini
E mentre cerco un dove, fuori ancora piove.

*

Fiori interiori

Propaggini di immagini ineriori
Sono i fiori dei campi
I lampi dei sorrisi, sui visi di nuvola
Dal mutevole corpo
Che danzano;
Schiumazzano le onde
E tra le fronde dei rami
Il morbido cinguettio' degli uccellini
E il balenio' di farfalle si fa piu rapido
E tiepido il raggio di sole
Che intrepido filtra il vento
E' una quiete visione di creato
Sublimato nello spirito
Che affaticato ritrova le sue quote
Per nuovi slanci di infinito
Udito al di la' dei monti.
In altri orizzonti mirati
Nella visione del creato contemplato
Immedesimato stato di calma
Di disposizione di cose e corrispondenza
Nel tessere dell'essere microcosmi di senso compiuto
Riavuto al tempo, tetto del mondo. Rotondo giro intorno al sole,
Con le lancette di ore
Nel nitore di un nuovo giorno
Che schiude la vita
Nelle visioni di ancora rara bellezza
Da vivere come brezza
Per scacciare ogni tristezza
E vivere all'unisono col creato
In un nuovo stato aggraziato.

*

Patina d’unto

Il mondo si ricopre di una patina d'unto,
Lo spunto per un'altra offesa alla vita.
Che indifesa muore in una resa.
Voli di rondini segnano rotte d'ascesa
Oltre le nubi si torna a dialogare col cielo,
Elevandoci a immensita'
Incommensurabilita' del gratuito volersi bene
Sentire di appartenersi
e tenersi in abbracci
Per fissare l'amore, che risale l'umore,
e fa sperare in un mondo migliore,
e con meno dolor.
Schianto di uomini agli incroci,
Croci sui corpi
Distorti, poi risorti
E sempre piu siamo lascito dei morti
Che ci hanno baciato con un addio
E li rivedremo in Dio
Che e' riverbero infinito di io, noi, tutti.

*

Rosa, la tua spina m’ha ferito

Rosa la tua spina m'ha ferito
Tradito dalla tua bellezza, per cogliere la tua freschezza
Qualcosa mi duole adesso
Riflesso del male che ho dentro
Uno sgomento rosso del tuo colore
Eri l'amore, la passione che sboccia in seno
Ora il vuoto di un altro amore da cercare
Nell'inarcarsi di un altro giorno
Come ramificazioni di radici
per altre rose senza spine
Come per chi adesso vive al confine
E si aggrappa ad un sottile vento
che ne sfiora dolcemente le eta'
Mietendole da tutte le direzioni
E il raccolto e' molto del vissuto
Che ricurva la schiena su un altro giorno.

*

echi di foglie

Echi di foglie tra i rami
Il vento li conduce all'animo
Lambendolo, ricoprendolo di fogliame,
In un nuovo legame con la natura
Che matura i suoi fruttiNei flutti del tempo.
Strati come stagioni
Ora che sono nel verde dei miei anni
Con gia' gli affanni dell'autunno
Di foglie che s'immettono
In vorticose danze del tempo
Che ci porta lontano,
Piano che suona
Il riverbero delle foglie al vento
Lento accomodarsi delle cose alla vita
Rapita da un altro suono
Che la riporta su un altro piano
In cui si dilatano i respiri dell'animo.

*

Cosa ci appartiene?

Cosa ci appartiene?
Se tutto e' una resa,
Un levare,
Perdita, trasmutazione.
Resa al tempo, alla morte che inghiotte, al buio della notte
Per portarci lontano da noi,dal nostro fulcro
Che si volatilizza nel vento di altre stagioni a venire
E non possiamo trattenere che l'involucro dei ricordi
Scavati anch'essi dalla tarla del tempo
Involucro con cui ricopriamo
le nostre fragili e cozzanti esistenze.
Schermi di vita,
Su cui si proietta la vita stessa,
Che corre come un treno in un film muto.
Muto lamento delle cose,
Relegate all'oblio,
Che si possono solo redimere con un nuovo nome,
Un nuovo battesimo del tempo da varare,
Come un'altra eternita',
Che si affaccia sul mondo,
E faccia intravedere di nuovo le risorse di infinito.
Cosi negato, cosi occluso, cosi anelato.
Ora come volo mancato, strappato dal firmamento
Precipita il mondo in uno sfinimento.
Logorato dal passo accecato dell'uomo.
Talmente immedesimato,
Da non ritrovare le quote della vita,
Unica possibilita' di riscatto dell'umanita'.

*

aria

Corse sulle strade,
Nei viali,
A respirare l'aria che ci resta,
Contro il vento di una tempesta,
In una festa di sorrisi e sguardi,
Dolci istanti,
Trattenuti nei fiati,
Avvicinati,
Distanze colmate da aggraziate parole,
Sussurrate,
Attraversano nostalgie di vie
In cui oggi mi hai lasciato
E sto come l'innamorato dinanzi al suo fato,
Seguendo il tuo fiato, fiutando il tuo odore,
frugando nel tuo cuore.
Dove ritrovo aggraziati palpiti d'amore,
Destinati,
Predestinati?
Chiedo al vento,
Che è mutamento di cose nelle vie del tempo
E sospinge i desideri
Fino a innalzarli come ceri,
Nei cieli.

*

Nubi

Le nubi passegere, nere minacce,
Lasciano di nuovo il varco al sole,
Che illumina la vita,
Le vie, le persone.
E ne schiude dalle ombre i cuori
E le rinforza smorzando i toni piu cupi.
Di branchi di lupi.
Pronti all'assalto,e
le cose del mondo, tornano a delinearsi,
a svelarsi.
Riprendono quota senso valore.
A cui il sole da calore, le anima di colore.
Oltre il grigiore di piccole logiche di sopraffazione.
Che non facevano intravedere l'infinito azzurro di un giorno di sole;
Verso cui mira lo sguardo del poeta.
Nella limpidezza dell'animo. Riflesso dell'immensita' del cielo.
Pronto ad accogliere l'altro da se'.
Che trova rifugio nella sua parola.
Ospitalita'nella sua anima. Contro le ostilita'
Di un mondo cinico e indifferente
sul corpo sofferente della vita.
Su cui piovono oggi raggi di sole,
A infertilirne i fiori,
A ridonare nuovi amori.
E altri sono i sapori di quest'eta'.

*

Corsi e ricorsi

Corsi e ricorsi
di fiotti di terra
di flutti nel vento
di forma nell'aria.
E nell'aria correre con la musica di manestrelli celestiali.
Due donne che in un tempo vago sorridono alle stelle splendenti,
condividendo
prendendosi l'una le mani dell'altra,
una passeggiata fra la sabbia
a piedi nudi e verso il sole.
Danzando cantndo e bevendo sorsi di vita.
Vengono da lontano, qualcuno dice ,
mentre non sono mai nate,
qulcun'altro afferma.
Esse esistono da quando esiste l'universo,
appagato e appagante,
che inghiottendo se stesso diventa la mano di Dio creatore
e il suo greato la sua luce celestiale.
E quando scende la sera si alza il firmamento,
coi suoi sentieri di luce,
spazi intramontabili dove le orme degli dei
lasciano la loro scia
per seguire il destino che ognuno si porta,
in un fiore di margherita,
in un fiore di campo fra le dita,
fra i capelli

*

Silenzio il cui freddo

Un silenzio il cui freddo gela l'anima
La cristallizza in statue di neve
Una reliquia lungo i condotti della memoria
Portata di braccia in braccia
Che si sfilaccia per le spine di ieri per le spine di oggi
Spoglie di vissuti da cui è stata scavata denudata e colpita
Sordo tonfo di caduta
Di lacrima perduta
che segue il solco di una ruga
Mentre il sorriso fruga
un pallre di viso
l'antica scintilla di stella
Con cui ti ammantavo la notte sul filo del sogno
Ora che l'ora non apartiene piu al cuore
Ma si dilata in spazi di vuoto
Dove regna l'assenza
Senza suoni ne profumi nell'aria
e calano sipari sulle vite
come ombre della sera
Ombre e luci di una vita trascorsa
La gloria è di ieri
e la storia fa fatica a ricominciare
Si muove irretita e l'attraversa l'ennesima profonda ferita
Senza ancoraggio
Ma con un nudo coraggio
Mosso dalla speranza
Di ritrovare il suo mondo di fratellanza
In cui possa sciogliere il nodo del suo gelo
Che la tiene come un chiodo bloccata
Sui battenti della vita
Latenti i ritorni
In giorno senza svolte
Che scivolano via
Come fogli di calendario
Senza anniversario o ricorrenza del cuore
E si muore tra l'indifferenza
Come un disturbo, tra la gente piena di niente.

*

Questi tempi

S'aqiuetano in un dolce tranonto
Il clamore di ore strillate,
Calvario di ciascuno nel giorno senza direzione
Urto contro l'anima, scontro e affronto
di quel residuo di sensibilita che vuol resistere
Per chi resiste dal giogo impazzito, di schegge umane
Frenetiche rincorse addosso a qualcuno, perche piu debole, da sopraffare
In un fagocitare del tempo.
In un fagocitare la vita.Rapita dal buo delle menti
Di volti scabri, Senza calore ne colore
Grigiore delle ceneri,
Di cio' che è stato polverizzato nel'animo
Come vuoto a rendere cio che siamo.
In una compravendita affannosa
Di questione realmente spinosa
Ombrosa sera , ci dona il tramonto a ricoprirne le vergogne
Di menzogne, dietro cui si cela l'opulenza del potere
Gogne sulle vite,in un agonia dell'anima sulla via di un non ritorno.

*

Risvolto d’attimo

Come un nodo scorsoio,
L'immagine del tempo,
Di un risvolto d'attimo,
Retrovia di vita,
Che si dilunga
Dopo una fatica
Appese alle pareti
Stanno uadri di tante cose trascorse
rincorse sul filo della memoria
Che racchiude la storia
E si svolta pagina
E si attende la pioggia vivificante nuova
Tintinnante sui risvegli timidi
Delle cose del mondo
Profondo affondo
In un terreno di dolore
Dal colore di sangue
Viscere della terra
Serra del fiore di compianto
Che nasce a consolare
Con la sua immagine solare
Il trepidare di ore amare
Che tramontano sul mare
Ammutolendo il giorno
Riconducendolo al sonno
Di una tregua d'odio
Di un armata guerra dell'uomo contro l'uomo
Affronto dell'esistenza
Della quieta convivenza
Della pace del mondo