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Non dire
Non dire al poeta bravo non mortificarne il genio con il plauso delle mani che è mera gloria in polvere di nulla. Tu ignori forse come sia arduo e silente il travaglio di chi cerca d'ingravidarsi seppur d'un solo verso pur di sottrarre la bellezza ai suoi sudari d'invisibilità e d'inaudibilità d'un oltre che abitano con ferale ferocia l'umano. Non dire a nessun poeta bravo: non altro tempo a egli vi rimane che quello di chinare il capo umile e sfinito quando cala la sera nel suo cuore e nelle sue membra disfatte dalla sfinitezza di aver veduto [la luce.
Id: 70884 Data: 09/05/2024 00:18:30
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Potrei
Potrei non cercarti oltre le parole in quel nostro discorrere di tutto e di niente potrei fare a meno di ogni tuo odore se tu non fossi tu e io non fossi io.
Ecco perché ti cerco seppure so che è invano e come sia assurdo vivere in quest'attesa che non vedrà mai la propria fine.
Eppure non c'è cielo più terso di questo cielo se io t'immagino al di là di ogni altro orizzonte che non sia segno di un'alba che io attendo e già assaporo nel vuoto di un'assenza.
Id: 70836 Data: 03/05/2024 00:54:45
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Mi chino
Mi chino e bevo, mia sorgente sei nettare alla mia sete miele che annienta il niente di questo trascorrere di ore se tu qui non fossi. Spegni amore mio, l'arsura del cuore che mi attanaglia e atterrisce. Tu sola e lo sai, tu sola e lo puoi curare e guarire questo mio sguardo smarrito, perché straniero nel mondo. Mi sta stretta la terra dove tu non sei sei spazio del mio spazio e tempo del mio tempo aria del mio respiro e cielo terso di questo mio andare verso il tuo corpo. Mi chino e bevo, bevo dai tuoi seni come dai tuoi fianchi, i miei che instancabili vanno alla continua ricerca dei tuoi.
Id: 70818 Data: 01/05/2024 06:02:51
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Abbiamo
Abbiamo scopato spesso a dispetto delle lavatrici. Non avevamo che il linguaggio del sesso per riscattarci dai mancati destini. Le mani e le lingue sanno inventare mille giochi d'amore, così come i pianerottoli al buio improvviso farsi complici di gole voraci. Lo sperma imperava e i tuoi umori altrettanto.
Id: 70808 Data: 30/04/2024 07:58:22
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Domani ancora ieri
Forse tu mi scriverai ancora e forse ancora io ti leggero perché è così banale innamorarsi che nessuna età ne diviene immune. Guardo ancora i miei film preferiti: ho bisogno di commuovermi d'emozioni perché è lo specchio di Alice che mi muta il reale e perfino la tristezza in fondo diviene la mogli ore compagnia se il vuoto è quello dell'insignificanza di una vita senza assoluzione. Così anche scrivere mi amata la ninna nanna degli infanti è così addormento il cuore e do voce ai borbottii della mia anima, insaziabile di ogni nome che si pronuncia: 'Tu'.
Id: 70798 Data: 29/04/2024 18:09:47
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Giorni di aprile
Perché, poi ti perderò. I giorni avversi li avrei dimenticati. La tua schiena nuda, il parco, le lettere le tue meraviglie, i miei stupori. Ricordi?
Ho sempre amato vedere l'oltre del tuo sguardo i ricami delle tue mani sul limite della luce la chiarezza dei tuoi gesti, le mie oscurità. Ci siamo più amati che respinti. Le carni oscene
hanno svelato il cielo in noi e le attese le tue vigilie, i miei giorni di festa con te, offerta divina e nuda ai miei occhi insaziabili di indagare quelle forme, schiuse
da un segreto che cerca una lingua per darsi per dirsi, come pioggia alla terra o d'altrove segno in lembi di pelle e di carne svelato. Perché, poi ti perderò.
Id: 70784 Data: 28/04/2024 11:36:50
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Lo ricordo ancora
Lo ricordo ancora, quasi mi ossessiona. Quelli erano gli anni di San Giovanni E chissà se piove mai o se le stagioni Avevano il ciclo regolare delle attese. Lei era mora, chiusa e lontana in sé stessa abitata dalla sua malattia e dai testi che gli studi universitari le imponevano. Lo ricordo ancora il suo volto e quel suo sguardo mentre le consegnavo un altro silenzio e mi perdevo, sotto il cielo pomeridiano di giugno, nel suo sguardo che pareva vedere l'infinito.
Id: 70747 Data: 27/04/2024 00:11:45
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Qui battono di freddo
Qui battono di freddo le nocche delle dita e il digiuno delle bocche segna l'inverno, la stagione dei ripensamenti e delle attese.
Solo l'immutabilità del cielo allora appare l'indecifrabile dei segni, unica profezia sopra una promessa di chimere che risolleva la nuca stanca di un vano cercare.
Id: 70745 Data: 27/04/2024 00:05:08
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Attimo mistico
Mio Amore, mio Amore, mio Amore. Per un attimo mistico di gioia ho perduto ogni orientamento; eppure il tuo volto mi apparve segno, senso e approdo. E fu allora che torsi la parola fino all'uso improprio dell'insignificazione.
Id: 70733 Data: 26/04/2024 18:06:47
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Adesso sei
Adesso sei sola: dove racconta il tuo corpo la vita che è stata dove posso ritrovare io i tuoi segni quelli che dentro mi parlano di te e ancora mi lasciano sugli occhi le lacrime dello stupore? Vestimi di ogni tua nudità, ritorniamo ai vezzeggiativi del nostro amore.
Id: 70732 Data: 26/04/2024 18:05:06
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Sai
Sai la povertà della mia sintassi la debolezza del mio linguaggio eppure non so stare nel silenzio del foglio bianco: nel rigo d'inchiostro prende vita la parola, s'incarna nell'eco in cui riverbera la vita.
Id: 70721 Data: 26/04/2024 10:00:20
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Dei padri e delle madri
Dei padri riproduciamo le stimmate, tra le ossa e la carne la memoria del sangue.
E delle madri il volto sfigurato scava fino alle reni il morso della colpa per aver gravato sul loro grembo
noi, che non eravamo che in un seme la prospettiva di un altro destino.
Id: 70590 Data: 22/04/2024 15:22:32
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Se ti chiedessi
Se ti chiedessi di amarmi sarebbe per la gioia di morire ogni volta nel tuo respiro
per ricominciare l'ascesa del tuo corpo, per discendere nella profondità delle tue carni per perdermi, come un giorno al tramonto
quando la sera diventa vagina di indecifrabili oscurità e la notte una vulva di promesse
quando il mio corpo uno scempio di età lacerate dalle tribolazioni di un antico sogno d'amore mai venuto alla luce.
Se ti chiedo di amarmi è perché sono un universo di attese
e già ti amavo da quando ancora non ero se non un tarocco nel tuo destino.
Id: 70569 Data: 18/04/2024 10:46:33
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Un altro Sabato ancora
Qui non ti si veder più: ci hai lasciati brandelli di madre di strazi di cuore di donne e di amanti;
e non dirmi che ora il silenzio è parola: qui la pietra è divenuta frastuono d'angolo e labbra serrate di angeli.
Qui anche il tempo della speranza attende un incidente albore di eternità.
Id: 70429 Data: 30/03/2024 13:17:16
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Santo
santo è il costato trafitto e santo è il mutismo del legno.
chi vide non seppe nei segni riconoscere gli eventi del Vero.
ma sul nulla di un cielo sconvolto lo squarcio rapì il più lontano
che, cieco, vide e credette allo Sfigurato di quel Volto incorrotto.
Id: 70424 Data: 29/03/2024 20:31:02
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Ancora scriverò
Ancora scriverò di te da questa trincea di un vivere immerso in un vuoto assordante o sospeso nella meraviglia di un'attesa che ha per lettere quelle del tuo nome. Mi sfiora questo tempo dai lembi stracciati un'età con le ferite di una memoria rivoltata nelle sue trame passate dalla scoperta del tuo respiro. Ti amo ma quale coraggio per rimettermi in gioco? Non ho alcun Olimpo da offrirti se non un volto narrato da rughe che non sanno mentire neppure a sé stesse. Se per me ci sarà in te ancora un domani se nei tuoi occhi potrò leggere il mio nome allora più non avranno storia i miei anni né voce un inquieto presente che sempre più sgomento guarda le sue notti sfiorire.
Id: 70394 Data: 25/03/2024 23:48:08
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Memoria originaria
Per la cintura dei fianchi ho pensato di offrirti il mio respiro devoto. Tu per me ti porgerai a cuscino: vicino al mio viso un teorema d'incanti. Agli omeri sotto le labbra affideremo la casta degli epiloghi narranti; la dolcezza erotica dei fiati scioglieremo come vela sull'acqua. Tra noi l'intruso sarà il millimetro di spazio: l'infinito di una distanza che avverso agli amanti tenta ai venti del naufragio di concedere la riva di una resa ignaro che la memoria originaria dei nostri corpi non conosce altro destino che quello di amarsi.
Id: 70375 Data: 24/03/2024 11:58:14
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Padre
Fui nutrito, padre da tenerezze e fragilità - il latte dei destini incompiuti, il pane delle vite sulle vie laterali della Storia -.
Eppure c'è in noi uno spirito che non si arrende una matrice che non arretra ma carsica bagna le viscere e sfiora la luce segreta delle trombe che dal cielo gli asfalti frastuona e le vite degli adulti fino al pianto.
Quali parole ci sono mancate? Quali silenzi ci sono sfuggiti?
Ora che l'assenza risuona gli echi dei morti, tu, padre, non muori nel sangue che trascende il ricordo ma in me nello specchio ti ritrovo ccon il rimpianto dei sogni perduti.
Id: 70343 Data: 19/03/2024 22:33:59
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Per domani
Vieni per domani, non oggi. Oggi mi fermo a contare le dita a vedere se ancora le mani hanno la saldezza di toccare le cose se gli occhi ancora la luce scorgono nella sconforto di un cielo senza promesse se per essi stessi c'è ancora un tempo adatto alla veglia di un'altra attesa di un altro sguardo che incontri il loro - io direi il tuo, non certo quello di altri -. Perché se oggi vivo per te l'attesa che arrivi con te un altro domani - miraggio del mio esistere - avrò il conforto nella gravosità di una teoria di oggi annichiliti dal vuoto della tua assenza che piegano il cuore a un querulo canto di un'illusione, compagna di ore felici.
Id: 70208 Data: 01/03/2024 16:24:08
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Disvelamenti e rivelazioni
Basta la tua voce, la tua pronuncia delle eterne parole la bellezza e la tua nel chinare il tono e gli occhi con la devozione degli alfabeti. Ti dirò che la mascherà dell'età sul tuo volto assieme a tutto ciò che già ti ho scritto mi ha condotto al pianto dell'ignaro che in sé risveglia l'opera di un destino. Rimarrò per sempre un analfabeta ma con la ciotola dell'insaziato che dalla tua bocca e dai tuoi occhi apprende la propria devota commozione.
Id: 70110 Data: 17/02/2024 13:51:40
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I dolci tradimenti
A volte lo specchio mi tradisce quando ancora supino nel letto osservo la tua schiena, non più giovane e riflesso nel vetro vi ritrovo il volto che fu per gli occhi e la bocca il principio di quel che ancora oggi chiamiamo amore - poi non ti nascondo che ai confini della schiena un altro territorio di misteri mi sorprese cui rimasi devoto per lunghi anni e oggi è culto di solerzia e ringraziamento.
Appunto ti dico dello specchio il tradimento: perché tu mi scorgi sul corpo l'eccitazione e più tenera quell'intima commozione che a volte imumidisce gli occhi e lascia un scia di stupori sulle rughe che narranoe vite dei nostri cuori e corpi.
Id: 70093 Data: 14/02/2024 19:33:49
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Chissà se
Chissà se hai ancora un angolo di fiaba nelle tasche del tuo giaccone bianco. Qui da noi ti osserviamo nella stanchezza delle tue afflizioni: le tue mani di madre indaffarate non velano lo sguardo triste della donna e poco vale in questi giorni di fatiche e affanni i ricordi felici di un'adolescente.
Id: 70064 Data: 10/02/2024 20:28:02
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Un attimo di te
Un attimo di te anche solo un attimo che tu sia in qualche modo qui con me qui, dove io vivo di te ogni vuoto di te, ogni assenza qui dove ogni mio respiro è attesa di te e non altro, non altro voglio, non altro cerco se non questo continuo tormento di averti di avermi attraverso di te. Un attimo solo qui, dove senza di te il cielo si nega e la terra più non conosce le sue aurore più non ode i suoni delle sue albe. Un attimo di te anche solo in un segno come un battito di ciglia che accade, seppure troppo lontano per sfiorarne il rumore.
Id: 70042 Data: 08/02/2024 07:30:47
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Se l’incanto
Se l'incanto del suo volto venisse ora a me come il dono celeste di una grazia, lei non saprebbe mai se non giungesse a sorprenderla amch'io a quali vette ella mi ha innalzato: là, dove ogni bellezza conoscerà la sua origine e il suo destino.
Id: 70017 Data: 05/02/2024 16:32:50
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Sei
Sei tutto ciò che attendo in ogni mio istante di vita sei l'ardore di esistere in ogni mio respiro sei tu il nome con cui chiamare il giorno e il nome con cui sorprendere la notte. Sei tu il sogno e la bellezza, tu l'anima nella quale entrare come in un altro cielo per abitarvi smarriti di felicità. E oggi è ancora un'altra domenica senza di te; ma se verrai, io sarò.
Id: 70010 Data: 04/02/2024 20:33:19
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Il tuo nero
Il tuo nero, non dirmi dove affianco alla bocca il carattere e c'è ne siamo detti di santa ragione che poi tra il letto e i santi è meno ampio il dissidio di quel che pensiamo noi malpensanri o privi di quella viscerale tenerezza che prima del seno o del pube ama la misericordia delle mani - se penso a Baudelaire e al seno sfatto di quella sgualdrina mi ritrovo perfetto per un mio autoritratto. E ora mi ripeto: con te si fa oscena la mia perdizione- come il trucco forte di una vecchia signora nei suoi anni cinquanta riassunti in bianco da quelle sue calzature con il tacco alto e largo - ma eravamo già nel settantotto e i suoi anni cinquanta sembravano la eletta sul viso delle bigotte - eppure avremmo concepito un figlio ma a quale nome ricondurlo senza una lingua da angeli?
Id: 69988 Data: 02/02/2024 14:23:03
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Quel che non vidi #pernondimenticare
Quel che non vidi mi lascia atterrito: squarcia la coscienza la possibilità del Male che si celò nel delirio e dietro l'indifferenza o fu atroce manifesto del senso del dovere di una coscienza incapace di lumi e di rivolta. Tremano i miei passi preceduti dalla loro libertà e le mani se lontane da ogni preghiera che pure non abbia alcun Dio solo l'ira della propria dignità dinnanzi alle ossa della memoria.
27 Gennaio 2024
Id: 69939 Data: 27/01/2024 11:28:42
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Amabile conversazione
Oscenamente nuda offriti alla mia vista dolce e oscena apriti al mio sguardo rapisci i miei occhi, come le mani attorno al turgore dei tuoi seni quando attendono i riti del piacere e ancora più giù, dove danzano i sensi la battaglia sotterranea delle acque. Oscenamente nuda offriti alla mia bocca dolce e oscena sii per me coppa d'ebbrezza calice di esultanze e di orgasmi in quella liturgia della vita che apre la terra al mistero e all'amore che congiunge due carni e ne disvela i bracieri dove s'illuminano di fuoco i gemiti ardenti delle anime.
Id: 69926 Data: 26/01/2024 09:20:13
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A volte
A volte vengo, a volte no. Spesso resto dove sto. Mi guardo allo specchio: già un po' brutto lo ero ora è peggio: invecchio lo so. Che dirti potrò? Un mano sul comò un piede sulla soglia incerto e timoroso e la vita che chiama per nome: chi mi ama? Vabbè, ma io amo te.
Id: 69868 Data: 16/01/2024 11:35:18
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La pura luminosità
La pura luminosità della tua pelle è ragione che erige a lode d'attesa ogni mio frammento di respiro. Lo sai che di te berrei ogni alito di vita ogni ombra che dal di dentro ti sorga e spilli fonti carsiche in vello d'ambra: tu dimmi a che ora mi verrai felice a dirmi della mia sete e della mia sazietà. Conto con le tue dita le mie vertebre rimandate a un tempo di congiunzioni.
Id: 69856 Data: 14/01/2024 20:04:51
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Le tue mani
Lasciami guardare a lungo le tue mani non vedi come il tempo segna i nostri corpi? C'è una bellezza che non vuole sfiorire e non sfiorisce: porta con sé l'oro della memoria, un ventaglio sulle braci del nulla.
Id: 69844 Data: 12/01/2024 20:49:26
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Gioia mia
Gioia mia, ai miei anni hai consegnato la denuncia di un'insufficienza di vita. Vedi qui non è una questione di corpi qui la carne è ciò che amiamo del verbo: il prodigio di dare alla parola il suo accadere, tra la chiostra dei denti e il tocco delle dita sulle lingue: noi parliamo, traversando gli anticipi degli occhi o delle mani, sotto le tue io smarrisco ogni ragione, il peccato di respirarti mi appare svanire sotto l'impeto di un destino che avviene simile a un visitatore notturno e inaspettato epperò di grande prestigio per la sua autenticità. Che dirti? Tu mi dici l'amore e m'inchioda al silenzio questo tuo dire. E un figlio un nostro figlio già mi venne presentato alla scelta di un nome; avrei dovuto scegliere tra attesa, desiderato o timore poi si abbassarono le palpebre e mi confusi tra la profezia e il sogno. Gioia mia qui è una trincea del cuore e a ogni ora vedo in agguato una resa o un'attesa che accada la felice disfatta.
Id: 69797 Data: 06/01/2024 10:30:07
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Scriverti in versi
Scriverti in versi d'amore - non descriverti: quali nomi, aggettivi o superlativi per dire della tua bellezza che solo il silenzio ha in sé la sapienza di accennare -?
Io ti ascolto, timido ti guardo. Mi sottometti ma non è un dominio di potere: direi piuttosto che tra noi vigono le leggi dell'universo amoroso: orbito attorno al tuo volto attratto dalla forza dei tuoi occhi - e la bocca: black hole che risucchia ogni mia resistenza - al tuo corpo, visibile rilievo di ogni idea di perfezione.
Occhi, volto, voce, corpo, mani. Occulto al cielo il mio desiderarti è le sue sfumature: sono innumerevoli, come innumerevoli i respiri di ogni ora in cui pronuncio il tuo nome.
Si riempie la notte delle attese e ogni tuo segno apre l'oscurità come un desiderio la sua epifania.
Id: 69791 Data: 05/01/2024 14:28:30
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Se
Se per un attimo potessi bere il tuo respiro come una gola riarsa la goccia che rende memoria all'ora la sete se solo sentissi sfiorarmi le labbra dalla dolcezza di un tuo bacio - la tua bocca è il riassunto del volto i tuoi occhi il soffio potente del loro navigarmi dentro fino a toccarmi le reni, a slegarmi ogni vincolo di ragione. Mi rendi folle di quell'amore che muta un nome in oracolo di una divinazione che spezza il ramo alla foglia e la lascia sospesa nel vuoto o nel volo felice di un'altra follia.
Id: 69790 Data: 05/01/2024 14:26:52
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Guarda
Guarda, la complicazione dell'amore è non dirsi 'ti amo' o non vedere gli slip gettati a terra dalla passione o non guardarsi negli occhi un attimo prima che tu ti giri di schiena e io ti dica: sono pazzo di te.
Guarda, le complicazioni dell'amore è non leggersi prima della sera quando alle cinque del pomeriggio già rabbuiano le ultime speranze di sentirti arrivare a suoni d'inchiostro trasformando in oro la lunga attesa e scriverti in fondo all'ultima parola: 'Mio amatissimo amore'.
Id: 69785 Data: 04/01/2024 15:20:19
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Amo
Amo i folli che scrivono parole sempre convinti di far poesia o di far letteratura coi propri diari se amari i loro giorni su fingono felici o fingono una vita di delizie e amori.
Li amo questi folli innamorati di ogni bellezza e nella bruttezza vi scorgomo ombre di un altro cielo - memoriale di un costato trafitto - che ogni vita custodisce in sé nel seno della sua autenticità.
Amo i folli che non temono se non le ombre di un'ottusa ignoranza perché loro stessi sanno di non sapere ma non temono di fiorire nel giardino dei poeti o concedersi alle voci di dentro scacciandone alcune come mosche ad altre prestare orecchi e voce anche se di una parola incolta o priva di una degna architettura.
Amo i folli, angeli di dolore e di un'altra verità. Amo i folli perché sanno leggere dentro di me e m'insegnano lo stesso alfabeto.
Id: 69772 Data: 03/01/2024 16:30:14
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Le terrazze di Ozpetek
Nessuno mi empirà di luce come lo potrai tu sulle terrazze di Ozpetek.
È vigile la notte e vigile il mio sguardo che nei tuoi occhi si smarrisce e sul tuo volto si arrende perché avvinto dal tuo mistero. Mi scalda l'idea di un tuo bacio la tua bocca è il mio piccolo Eden. Verrai a rendermi chiara la notte?
Se la vita non fosse che questo amarti a nulla varrebbe ogni mio respiro e dirti 'Ti amo' è l'unica opera d'arte che in me si compie come Bellezza.
Id: 69740 Data: 28/12/2023 20:08:51
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Un corpo nudo
Sono un corpo nudo che attende un corpo caldo, epifania d'amore.
Ho veduto salire da sotto gli asfalti e dal mattonato dei cortili la memoria dei morti, i loro nomi.
Non ci sono biografie per loro e dai panni stesi al sole sale l'oblio dei dimenticati
figli della stessa terra. Non resta che il corpo nudo di un'attesa a spegnere l'arsura di una vita.
Id: 69683 Data: 21/12/2023 17:15:40
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Altri sentimenti
Tu non mi sei accanto ma io accarezzo il vuoto: amo la tua assenza più che la dimenticanza del tormento di questo amore.
Le mie ore sono fili intrecciati sul telaio dell'attesa, una fitta trama a tessuto dei miei giorni. Ignoro i versi che un poeta scriverebbe per te.
Però io so che amarti è avvertire il battito d'ali che l'aria effonde quando un angelo riascende in cielo.
Id: 69682 Data: 21/12/2023 17:13:14
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E non fu
Avremmo potuto bagnarci io del tuo umore, tu del mio sperma. Avremmo potuto, se non fossimo stati al di fuori del nostro destino di amanti.
Avrei voluto amarti ora dopo ora se solo non mi fosse stato negato quel tempo in cui tu saresti stata approdo e darsena.
Ma io ancora oggi ho voglia d'amarti ho voglia di cederti l'impero della mia lingua e voglia di tacere ascoltando il tuo affanno nel mentre da lontano mi telegrafi l'arrivo inconsulto del tuo piacere.
Id: 69645 Data: 14/12/2023 08:26:21
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Mi prenderai
Mi prenderai per mano e mi condurrai, il mio sguardo altrove dove nessuno potrà sfiorarmi né con il disgusto, né con la pietà. Segno di un tempo oramai perduto saranno i capelli biondo cenere la tinta che tu avrai chiesto per me alla nostra parrucchiera di sempre, ma io non avrò più la mia ragione a illuminare le mie parole più non saprò riconoscere il gesto cui rivolgere la mia gratitudine. Mi prenderai per mano e io ti condurrò dove il mio volto si sfigurerà e svelerà impietoso l'orlo dei suoi abissi, le voragini dove l'oblio nega ogni memoria.
Id: 69483 Data: 16/11/2023 13:24:03
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Visioni
Diventiamo parole di una scrittura senza tempo, frasi gettate sul mondo come gettoni sul tavolo per gli I Ching. Perdiamoci negli occhi l'uno all'altro fedeli in un gioco di destini negli anni quando lo specchio dell'età riflette gli echi di una visione a luci spente drammaturgia di un oggi che porta in sé il riscatto di una vita.
Id: 69388 Data: 02/11/2023 12:58:21
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Partiremo un giorno
Partiremo un giorno insieme inventeremo per noi due un'isola un luogo immaginario dove vivere e ogni volta ritornare. Tu sarai per me il nome prescelto per ridirmi la terra io per te la conchiglia di carne dove risuoneranno per sempre gli echi della tua voce e le tue parole sembreranno la memoria di un mare che ha il cielo come unico orizzonte dove perdere i miei occhi e la vita quando sulle tue labbra respirerò il mio ultimo respiro di vita. Ma prima ancora prima noi vivremo insieme e insieme insegneremo ai nostri corpi i rituali osceni dell'amore.
Id: 69379 Data: 01/11/2023 11:17:05
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Gioia che...
Gioia che nell'altrove dei tuoi rifugi riconduci al silenzio la mia nascita. All'alba delle idee tu désti forma al mio corpo sottraesti la parola per ricondurlo alle acque silenti della notte. Attendo il diavelarsi di quel che di te mi tieni occulto perché io immerga la mia lingua dove i tuoi segreti stillano sorgive le acque più stordenti dell'amore.
Id: 69290 Data: 18/10/2023 14:16:37
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Via Tagliamento
Io vedevo le automobili, gli ingorghi, le difficoltà di trovare un parcheggio, l'affollarsi della gente sulla via: il mio occhio reso opaco dall'abitudine, oblio e salvezza del cuore;
mentre tu godevi del tuo esservi un forestiero e vedevi ancora la bellezza di quelle case l'odore antico di un'altra memoria in quelle vie;
quasi eri assente al tempo di questo nuovo oggi, un'assenza, inchiostro di poesia.
Id: 69241 Data: 12/10/2023 13:57:07
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Ritorni
Si sfilaccia tra le dita quest'ora che cade a terra come pioggia prima della sera, un fondale di ombre che precede i passi del ritorno e già di lontano scorgi le luci delle case e oltre le finestre indovini le vite che tu ignori se così dissimile alla tua e ridipingi con la fantasia quel che da vicino apparirebbe simile alla prosa di ogni vita.
Id: 69131 Data: 26/09/2023 19:22:38
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Dietro le ante
Dietro le ante dell'armadio riposti stanno gli anni di nostra vita signora che non conosce voglie ma solo necessità. In qualche tasca delle mie giacche avrò dimenticato senz'altro qualche giorno di quelli importanti tra i tuoi vestiti tu forse qualcosa di più sì che giovinezza presto sfiorisce al costo dei dolori e delle maternità. Moriamo a noi stessi un poco per volta nelle ore che il tempo trasloca al nulla e in ciò vi è la grazia di disabituarci alla felicità.
Id: 69128 Data: 26/09/2023 09:43:34
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Gli invitati
Un delicato tocco di voce il tenero acconcio di una mano sul viso che il labbro sfiora in un bacio il fremito temporale di un ginocchio che preme nella luce indorante del giorno che inquieta il viale d'asfalto percorso dai sensi, gli sguardi: anarchia del cuore che scanzona l'età dei saggi.
È già sera, dove tu manchi coi tuoi accenti volto d'inusuale bellezza e tormento del tuo grembo che attende e dispera il vuoto d'assenze che dall'interno sgomenta sconfinati spazi di solitudine e tristezza.
In un giorno, in un breve viaggio, in un rito la processione del cuore fino alle visioni.
Id: 69121 Data: 25/09/2023 18:01:22
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Io non riesco
Io non riesco a restare in piedi guardando la tua foto: mai mi abituerò al pianeta dei tuoi occhi e per sempre mi sedurrà ciò che di te non arriverà a parola o a segno, eppure visibile come un roveto del mio spirito che brucia e mi consuma, straziandomi però senza concedermi la quiete di una cenere spenta.
Id: 69047 Data: 17/09/2023 23:46:35
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Non chiedermi
Non chiedermi chi sono nelle definizioni esatte dei nomi non saprei risponderti un po' credo per un infantile narcisismo un po' per essenziale ignoranza poiché chi sono davvero non lo so o non lo so quanto sarebbe necessario per dirlo anche a me stesso. Solo so e con certezza, di essere uno sguardo sul mondo e da lì mi osservo vivere e vivere osservo gli altri; e odo parole e ne scrivo, troppe per dare un nome al silenzio che mi attende al buio dello sguardo, che ogni giorno avanza e per lodare la bellezza di un caffè consumato in solitaria seduto a un tavolo di fuori in quel bar su via Merulana.
Id: 69039 Data: 16/09/2023 15:08:47
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Non imparerò
Non imparerò prima di morire a dirti in parole migliori ma lascia che io mi sgravi di questo seme che mi devasta dentro e ora preme in forma di sembianze che urgono la luce come nei poeti.
Non c'è oro che possa nell'aria svelare la propria lucentezza, ma tu setacciami come rena che ha visto camminare scalza ogni alba di ritorni dispersi opoure scavami nel petto fino a farmi diventare una conchiglia e ascolta come ininterrotta sia in me l'eco ripetuta del tuo nome.
Id: 69014 Data: 12/09/2023 21:47:28
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Se io ti mancassi
Se io ti mancassi E tu mi mancassi E noi due ci mancassimo Ancora e ancora ci mancassimo In queste assenze di mani e di corpi E fossimo disperati amanti Di queste assenze di sessi e di umori E di bocche e tremori fossimo avari Ora non avremmo grani di nomi A scorrere maschere tra le dita Per dare un volto a un vuoto di fiati.
Id: 68952 Data: 31/08/2023 19:51:24
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Madre, ci abiterà il dolore
Madre, ci abiterà il dolore delle parole mancate, i segni delle reciproche assenze stimmate sulle anime dolenti per il diluvio dei nostri silenzi che hanno disseccato il pianto e reso più amaro il tuo destino. Resterà forse una pietosa grazia in noi di una memoria divenuta cieca alle sue domande, cieca ai nostri domani senza memoria.
Id: 68941 Data: 30/08/2023 08:25:15
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È una vetta di luce
È una vetta di luce quell'atto che apre l'abisso alle innervature e scompone l'ordine del respiro nell'aria. Conti le genuflessioni della mia devozione: archi d'ora per un vibrato delle nostre reni.
Id: 68940 Data: 30/08/2023 08:23:28
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A questo sentire
A questo sentire ho piegato le ginocchia mendicando lo sperma delle grandi occasioni
e per te l'umido bagliore d'una prosopea d'albe.
Se guardingo mi rigiro per caso sul desco del tuo guanciale schiamazzi di vulva accaldata mi cingono i fianchi.
Non ho mai ceduto alla superstizione della costola malgrado io possieda un torace di mancanze.
C'è sempre un buio che mi attrae dentro lo spazio tra un inguine e l'altro
felice mi ci perdo con le dita spillando il ghiotto degli odori. Mi bagni per favore la fronte?
Ho chino il capo dove tu mi sei madre di silenzi e di piacere.
Id: 68918 Data: 25/08/2023 19:20:04
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Se un giorno verrà
Se un giorno verrà tu non prendermi per mano non scandalizzare la tua età con le dita rugose di tuo padre. Se quel giorno verrà aiutami semmai a trovare l'angolo giusto dove rimanere in qiuete con lo sguardo smarrito, l'occhio umido di chi più non sa dire le parole della propria commozione o quali visioni ora la sua mente insegua vagando tra presente e passato già dimentico di un altro domani che forse per l'età più non vedrà. Se quel giorno verrà e temerai ogni somiglianza tra noi non cedere allo sgomento e ridi fino all'oblio del mio nome: che sia solo un bisbiglio, un leggero sussurro un'eco d'altrove al suono dei tuoi passi sicuri.
Id: 68914 Data: 25/08/2023 09:35:08
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Hai detto di me
Hai detto di me che sono un idiota e credo tu abbia ragione. Peggio hai sottoposto a giudizio morale le mie parole e le hai ritenute false: buon per te, che sai con certezza distinguere il giusto dall'errante, il bello dal brutto, il buono dal cattivo. Per me posso dirti la mia follia, aspra la mia ignoranza, veggenza dei pazzi la mia parola: se non vana, vera.
Id: 68911 Data: 24/08/2023 20:45:35
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Qui si sta
Qui si sta di fronte ai rami che dal vetro la finestra svela e se spingi in alto l'occhio il cielo lo vedi nei suoi azzurri quando picchia forte giugno o nei grigi quando gioca l'autunno le sue cartomanzie di ritorno.
Ma non puoi chiedere oltre quel che vedi e vai di mano in mano cieco agli oracoli e ti fermi dentro il buio che attanaglia l'anima e disperi se non nella parola che scarta l'eco degli uccelli in volo. .
Id: 68906 Data: 23/08/2023 13:15:53
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A questo sentire
A questo sentire ho piegato le ginocchia mendicando lo sperma delle grandi occasioni
e per te l'umido bagliore d'una prosopea d'albe.
Se guardingo mi rigiro per caso sul desco del tuo guanciale schiamazzi di vulva accaldata mi cingono i fianchi.
Non ho mai ceduto alla superstizione della costola malgrado io possieda un torace di mancanze.
C'è sempre un buio che mi attrae dentro lo spazio tra un inguine e l'altro
felice mi ci perdo con le dita spillando il ghiotto degli odori. Mi bagni per favore la fronte?
Ho chino il capo dove tu mi sei madre di silenzi e di piacere.
Id: 68903 Data: 22/08/2023 19:58:40
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Bisognava
Bisognava dedicarsi al piacere per godere del diritto ad essere felici pure nel poco o niente di un pane duro lasciato da giorni ad ammuffire.
Qui arriva di lontano il suono d'un flauto e la quotidiana gazzara degli uccelli di cui ignoro il nome delle specie. Ti penso nella rabbia della tua solitudine, un prezzo pagato a un tempo che ti fu avaro di doni e insegnamenti, dove la libertà pativa ancora le usanze e le convenzioni.
Siamo nati senza salvezza e la tua eredità se non grava come somiglianza pesa come una partecipe colpa di avi.
Id: 68865 Data: 16/08/2023 16:50:05
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E quando la sera
La mia mano non tocca la campana e tra noi, madre, manca la parola: ora è scabro tutto ciò che resta.
E nell'agosto delle solitudini tacciono le perdute voci i muri dagli intonaci di pianto e silenzio.
C'è in te lo smarrimento dei nomi, madre, la radice di una domanda che non chiede più appelli al domani.
E quando la sera incarna le sue ombre già m'inquieta la tua età, sul confine dove si dispera un tempo redento.
Se potessi restituirti a un altro destino, se potessi riscrivere la tua vita, giocherei la mia assenza
e non patiremmo l'incompiutezza senza un dio a interpretarci la vita già sfatta da quel nulla che l'attende.
Così veglio sulle nostre distanze temendo lo spauracchio delle notti, tremando sulle tue solitudini.
Id: 68847 Data: 13/08/2023 18:11:03
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Disvelamenti
Selvaggia e celeste la tua figura, nei colloqui del tuo corpo la carne appare visione e tocco d'angeli profani; ma non lontani dai percorsi segreti dei celesti specchi, dove ti rifletti e in te si riflettono le calde acquosità del sogno di un figlio di Adamo.
Specchio per specchio le tue figure giocano un oracolo coi miei occhi, divinazione opportuna ai miei silenzi, nel mentre si smarrisce la ragione in ciò che di te sveli e in ciò che di te rimane al di fuori della luce.
Id: 68834 Data: 11/08/2023 12:03:13
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Dimenticarsi
L'andirivieni delle foglie tra l'occhio e il vento assomiglia a un racconto di vita, mi ricorda di quando tua madre ignara vegliava i tuoi pudori, in un inganno di storia e memoria; perché ogni ventre non conosce che i morsi del dolore o della vita nei suoi più reconditi rossori. A quegli anni dovremmo accendere un cero, ma troppo sfatti siamo oggi per riprenderci in mano il discorso. La nostra grazia è stata la nostra stessa illusione o forse c'è dell'altro nel nostro destino, ma questo appartiene a un mistero che noi solo sfioriamo nei gesti di un vivere quotidiano senza più sogni. È come un seme del nostro domani il tempo che abbiamo vissuto insieme, però se domani più io non fossi, ti prego tu non pensarmi se non come un'idea apparsa di fantasia in un giorno di sole.
Id: 68800 Data: 07/08/2023 10:03:54
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Eri il mio viaggio
Eri il mio viaggio, la liturgia dell'alba, il principio di ogni passo nei ritorni di luce, baci sulle iridi nel sortilegio dei tuoi incanti. Ogni ora trasfigurava il limite del tempo in un infinito orizzonte di origini. Eri il mio altrove in in luogo di carne e un cielo di parole, a bordo dell'indicibile e io il tocco di uno sguardo ferito dai tuoi sortilegi di luce di fronte al gemito di una distanza di abbracci impossibili tra i fiati e i corpi in un frammento perduto del nostro universo d'amore.
Id: 68787 Data: 04/08/2023 11:25:26
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Dove al ritorno
Dove al ritorno si addice il rimpianto o l'insidia del rimorso, tarli del tempo metastasi di memorie dolenti, ossario
senza lo stigma d'una deposizione. Incavata la cera e fumante lo stoppino all'oro colante di date e nomi.
Id: 68776 Data: 03/08/2023 11:09:56
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Solitudini
Qualunque parola o gesto tu non riuscirai a toccarmi. Noi siamo solitudini e assenze vuoti incolmabili di nomi, appelli come echi di altri appelli; cieli senza terra dove posare gli occhi.
Id: 68775 Data: 03/08/2023 11:08:17
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A notte fonda
A notte fonda l'agonia degli ulivi. Il ritardo dell'alba il marmo delle domande. Eppure dove dormono Dario e Amelia, un angelo di pietra rischiara l'ombra e trema ogni certezza allo stupore di una giovane età: 'Anch'io ne vorrei una così' .
Id: 68765 Data: 01/08/2023 17:05:02
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Incontrarsi
Incontrarsi con il destino addentrarsi nell'ora ignota che inquieta - da una via all'altra - o piegarsi al fascino della luce che riverbera sul verbo incompiuto dei cortili - l'ebbra festa dei mari -. Si apre a finestra la parola, si apre sul mondo, indecifrato mistero.
Id: 68751 Data: 30/07/2023 12:11:39
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I tuoi segreti
Avevamo da raccontarci i tuoi segreti odori e dei tuoi umori ti narravo la gioia e lo stupore della bocca pellegrina sul tuo corpo e delle mie mami mai sazie di toccare. Gli occhi ti camminavano addosso come pie donne in un corteo di festaggiamenti nel giorno del santo patrono del paese. Poi, la voglia di tenerti tra le braccia la voglia di possederci era tutto ciò che restava di noi. Prima dell'alba e dopo il tramonto. Dipingevamo coi nostri corpi un'altra eternità.
Id: 68728 Data: 25/07/2023 08:39:48
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Non avrei dovuto
Non avrei dovuto darti ascolto, padre mio, avrei dovuto fare di te un urlo di disperazione davanti al grido delle mie ali e dunque dinnanzi al visionario volo degli abbandoni e cederti a un orizzonte di desolazioni e impaurimenti della vita; figlio d'ansia sarei dovuto essere, in un altro destino sarei dovuto giungere fino a morire, ma i nostri anni ignoravano i tuoi dei e i miei, incapaci di voci e di nomi. Non dirmi, padre mio, tra questi muri sudati alla fatica del tuo ricordo, delle tue ossa, perché io non so ridare a esse una vita e alle mie un'altra possibilità. Mi schiaccia ogni passo verso la strada e ogni immobilità m'illude di aggirare l'attorno e trovarvi quiete. Ti scriverò ancora, padre mio, dei murati silenzi e mi dirò le parole che non ci dicemmo in vita, per riprendere un discorso che mai ebbe la sapienza e il coraggio del suo principio.
Id: 68684 Data: 15/07/2023 07:07:45
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Ai miei angeli
Ai miei angeli di carta - a voi che mi veniste un giorno a cercare mentre io non cercavo voi finché non vi vidi e vedendovi vi scopersi, a voi devo oggi questa intima commozione, questa confusione interiore che agita l'anima e il cuore. A voi che vi prendeste cura della mia nudezza di parola, che copriste con la pietà dei miti lo sconcio della mia ignoranza; a voi che foste miei compagni negli anni migliori quando tutto il possibile deve ancora accadere. - Quale pessimo discente sono stato di voi! - A voi devo ora questa gioia interiore, a voi che foste un tempo il mio salvadanaio di povero a voi debbo ora il sapore della mia vecchiaia a voi lo stupore se ancora vi cerco, se ancora mi cercate e assieme ci prepariamo, io a morire, voi a restare nella gioia di una reciproca gratitudine.
Id: 68656 Data: 07/07/2023 21:30:50
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Dammi
Dammi l'indirizzo del tuo capezzolo: la bocca non ama che l'areola, il senso di pienezza che il sodo del tuo seno regala alle papille gustative. Dammi il suo indirizzo e a quanti isolati di distanza io trovi l'ombelico e poi la vulva: ho il viaggio del tuo corpo come vocazione, un 'on the road' da recuperare alla gioia della tua esplorazione.
Id: 68649 Data: 06/07/2023 21:09:02
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Ora che
Ora che non sono più tuo in questo mio corpo di disabitudini ora che lo disabiti nello spegnimento delle luci e resta rapace la notte sull'omero e sfianca di silenzio i lombi tormentati da un tremore di radici nella memoria di giorni lontani - ancora ieri mi chiamavi per nome - disvelano l'incertezza dei numeri alla conta delle giravolte nel grezzo panno dei soli a sudario di una carne ancora viva stabat di reni dolenti e sudore di altri peccati Ho amato il tuo florilegio di mani adattate all'oroscopo delle nostre bocche - divinazioni di lingue su seme e umori - quando ritualizzavi la mia attesa con gli incantesimi delle tue parole: mi afferravi, affamandoti di te. Eri nel gioco la cartomante vincente io una carta senza figura o valore. Rilanciare oggi la scommessa sarebbe un azzardo al tavolo verde dei miei anni eppure siamo una posta troppo alta per non tentare una devozione al rischio.
Id: 68646 Data: 06/07/2023 11:10:50
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Chiedersi
Chiedersi se le parole hanno un sesso io credo sia errato porsi così la questione certo è che quando ancora ti vedessi in slip e reggiseno, troverei ancora l'attimo di un fremito d'emozioni. Però credimi, lo giuro, ora come ora vale più di una scopata questo parlarsi addosso guardandosi negli occhi e insieme dibattere la questione se Dio avesse voluto una figlia femmina come sarebbe andata di traverso la storia. Perché vedi essere felici in due non fa dal sesso la sua radice ma del sesso semmai ne fa un diletto per darsi da bocca a bocca le gocce di uno scambio di piaceri.
Id: 68643 Data: 05/07/2023 20:31:14
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Piegati
Piegati sotto il peso della colpa portiamo come stimmata la vita; curvi sotto un sole impietoso sudiamo l'innocenza degli animali col rancore della morte nelle ossa chiamata a un eterno essere nulla.
Solo di te farò banchetto di festa quando corpo dentro al corpo lasceremo urlare le nostre carni nella sfrenatezza dell'attesa che sfrontata attende con ingordigia le sue gole.
Allora così soltanto saremo vele sull'attimo e rami d'acqua che spezzano i letti dell'arsura dei giorni, ubriachi fino alle reni che inarcate incantano lo stupore di un'attonita solitudine d'amore.
Id: 68634 Data: 03/07/2023 19:26:04
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Filigrana
Volevi che in filigrana si vedesse l'ora incline al destino. Sostavi, tacendo, sulla soglia dei morenti.
E la notte fu ingorda di luce: in fretta e per sempre rubò le albe a ogni tuo mattino.
Id: 68619 Data: 01/07/2023 16:54:39
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. Non più di te
Non più di te avrò del mondo. Lama crudele d'intrighi e di affondo recidi istante su istante dalla mia pelle, in balia dei tuoi oblii si dissolve il tempo. Richiamami memoria sudata del tuo corpo fammi umore della tua carne e orazione che ritualizzi il tormento delle promesse dei miei inverni.
Id: 68614 Data: 30/06/2023 19:40:38
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Dovrei
Dovrei imparare la metrica studiare i Padri della nostra Poesia in fondo così fanno i veri poeti quelli che davvero hanno talento e sanno scrivere. Ma io sono soltanto un uomo innamorato e mi basta poco per dirmi dell'amore in fondo mi basta un vocabolario semplice un dizionario povero di lessico e il vecchio tavolo della piccola cucina e da lì, complice il balconcino, riscrivere il mondo. Tu, se vieni a leggermi, fallo come colei che il destino, un giorno, elesse a mia Musa.
Id: 68469 Data: 12/06/2023 23:04:30
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Tu
Si sottraggono gli Angeli alla visione dei tuoi passi nel mondo, perché non sia oscurato il dono o del dono l'altra creaturale bellezza.
Carne della mia carne è pure il mio fango, di pianto e polvere ne è il giusto impasto.
Mi perdo ora nel puro soffio dell'attimo mi perdo alla gioia o al peccato.
Ma senza il tuo nome dov'è il mio Giardino?
Id: 68428 Data: 04/06/2023 18:51:23
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La cura
Ho piegato la schiena ho proposto i mie lombi ho comunque goduto di ciò che la carne offre alla vita,
perché non ci negasse la sventura la disgrazia della nostra libertà e nella sua bellezza io venissi alla cura
e fra le tue piaghe restare il canto di una donna nel pianto di una madre.
Id: 68408 Data: 01/06/2023 12:30:02
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Era
Era la mia verginità che mettevo in gioco, tradiva l'affanno l'alba tardiva alla schiaritura dei sensi
bruciava gli occhi un'ostinata veglia sull'offerta profana di una resa schiusa, non altro tempo né destino
a segnare una stagione senza appelli la chiromanzia d'uno stupore carnale, una disfatta di semi.
Id: 68393 Data: 30/05/2023 12:52:52
*
Quando
Quando la luce del giorno ritorna e riprende in me il solstizio del cuore tu scorgi un'ombra sul viso uno sguardo verso il tempo perduto.
È un figlio concepito che portiamo nel grembo questa memoria d'infanzia - sangue e sudore - che dentro sommuove e irrequieta sfigura il giorno, lo mena alla tregua.
Id: 68390 Data: 29/05/2023 19:41:58
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Bagnati
È nei tuoi sguardi d'autunno che ritrovo i miei ardori
e sciolgo il mio corpo a un'altra memoria: ricordi?
Ci bagnavamo di noi, ci bagnavamo e ci bastava che accadesse così.
Al di fuori del tempo era l'amore al di fuori del tempo è oggi l'amore.
Ti guardo e mi specchio in ogni tuo affanno ti guardo e mi perdo: il tuo corpo è l'amore.
Così più non conto il tempo che resta incanto i miei giorni con ogni tuo sguardo.
Dimmi se muore l'amore o se il corpo dell'amore invecchia con il tempo: se io ti vedo
e brucia in me un fuoco che non conosce epitaffi.
Id: 68383 Data: 28/05/2023 14:35:40
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Immagina
Immaginami con un cappotto rimediato e quella bruma davanti a una vetrina di un bar in inverno. Immaginami con un tuo libro di versi in mano e quei morsi di dentro che fanno la vita. Immaginami con le tue parole per pane un po' fatte di terra un po' fatte simili al cielo e i miei piedi che si perdono nel giro del mondo raccolto in strette vie di un antico quartiere o sfumato nei colori di parchi quasi deserti quando la lettura non contava le ore e le tue pagine erano il fuoco e l'acqua con cui abitavo questo mio corpo. Innaginami ora braccato dagli anni eppure con te alba in un angolo di vita coi tuoi versi a riscrivermi la vita a dare un corpo al fantasma di ogni amore.
Id: 68370 Data: 26/05/2023 11:14:22
*
Dove
Dove le tue cosce segnavano la mia visione del mondo e diventavi una promessa che avrebbe mutato il tempo in istanti di grandiosi scenari
a incantare ogni respiro ogni affanno di lingua e di mani ogni preghiera di fianchi e di reni
velando in una nebbia di stordimenti selvaggi quel che avremmo poi chiamato domani cedendo i visi arrossati al gioco dei baci
ora ci prende uno strano pudore di anni il sentimento della caducità di ogni cosa e forse solo ci resta il coraggio dei nomi.
Id: 68368 Data: 25/05/2023 23:18:09
*
Nella lode
Nella lode delle tue lacrime ho pianto le mie mani sporche di sudore e di fango ho pianto i miei passi senza una strada i miei fiori di carta straccia lasciati al crocevia dei miei ultimi smarrimenti vestiti solo di una nuda follia senza voce e senza orizzonti. Nella lode delle tue mani ho pianto la commozione dei tuoi occhi mia voce, mia preghiera senza terra.
Id: 68333 Data: 22/05/2023 08:54:00
*
Il tuo corpo
Il tuo corpo è sacro alla liturgia dei sensi, i falsi riti ne violano i sigilli profanano la carne le impure lingue e bocche e mani lo toccano con menzogna, ai sortilegi dei vènti inferi come canne ondeggiano la loro grazia, sulle ombre dell'abisso prostituiscono la loro luce. Il tuo corpo è sacro, specchio del mio.
Id: 68293 Data: 18/05/2023 08:04:21
*
Se
Se mi ami pronuncia la parola scrivila senza sosta e che io la legga sgretola i muri, gli asfalti, stingi i cieli soverchia la notte, sradica i pali della luce addomestica gli alberi ai nostri giochi di mani e di bocche, richiama sui nostri corpi nudi la posa dei passeri in volo, affinché canti per noi l'ultima gola aperta all'amore. Se mi ami, invocami come fossi un dio: io già sono in ginocchio davanti al tuo sapore. Se mi ami, vieni con il tuo respiro a darmene notizia, io arderò in un incendio di follia.
Id: 68279 Data: 16/05/2023 21:20:51
*
Che
Che io non sappia riconoscere la tua gravità, tu la mia e amputiamo le parole del loro oro, ci abbandoniamo alla memoria dell'innocenza e dell'ingenuità, incise nella carne con gli anni dell'allegrezza e con i giorni del pianto, ignari dei segreti nel colore delle urine. Oggi premono le nostre vesciche come un tempo premevano i genitali al sole la loro fame di vita, oscena protesta che non perdonava alle anime la ricerca di un'altra nuova luce, perché l'attimo prima del buio precipitava sulla carne un silenzio che tratteneva l'urlo del piacere alllo scandalo della perduta felicità.
Id: 68278 Data: 16/05/2023 21:19:22
*
Mater
Vita mi si attorciglia ai fianchi. Le formiche hanno prodotto il paradigma dell'alacrità ma io ho scelto le cicale seppure traslando il loro canto sotto il cappotto degli inverni. Così al nome di una donna ho attribuito la mia maternità.
Id: 68260 Data: 15/05/2023 08:55:33
*
Sei presagio
Sei presagio di carne Corpo che mi viaggia dentro
Dai glutei agli inguini Come un arco in attesa
Sospendi in me il tempo Ti fai cosce e bocca voraci
Alle tue mani affido le mie braci La mia anima si ustiona ai tuoi tocchi.
Nulla posso più in tale disperazione Mi disciogli e perpetui la pena.
Id: 68248 Data: 14/05/2023 10:18:54
*
Da qui alla strada
Da qui alla strada la fune stretta dei giorni alle caviglie. D'oro disparve la notte ai sogni - folletti del buio. L'asola vuota è segno di eros o di un'insana distrazione. La nostra ingenuità scrive ancora con l'inchiostro dei folli.
Id: 68228 Data: 11/05/2023 09:56:30
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Erano tre le croci
Se ci fosse dato di svelare il Mistero ora sapremmo con certezza leggere i segni, ma a nulla vale la ragione e il cuore non può che pronunciare le parole del silenzio. Restano le tre croci sul monte dei dolori: una sembra confermare l'assurdo della vita al centro quella che grida il mutismo di Dio resta per noi la croce dei ladri che sanno rubare perfino il Paradiso.
Id: 68048 Data: 07/04/2023 15:47:15
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Ho una compagna
Ho una compagna si chiama raggiodisole abita a est dellla mia solitudine. Ogni i giorno mi scrive che è impossibile amarsi perché nell'amore un poco per volta muore l'amore. Mi scrive anche che lontano è la terra d'esilio del desiderio ma solo da lì si può tornare e far vivere per sempre il nostro amore. Ho una compagna che ama l'amore.
Id: 68038 Data: 06/04/2023 13:31:25
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Chissà
Chissà quel giorno com'era il cielo se pioveva oppure era freddo e se nei cortili si giocava a campana se l'ora in cui nacqui mutò l'allegrezza di sassi e pareti e dello spiazzo di prato dietro le case. Quel giorno, io credo già ti sentivo vicina, seppure non eri già ti pensavo, ti formavo nervi e fianchi e i tuoi seni pensavo, le tue cosce vedevo i tuoi fianchi guardavo, seppure non eri io ti aspettavo, io tuoi occhi volevo carezze d'ali il tuo sguardo d'amore la tua voce già amavo, la tua voce domatrice dei miei silenzi interiori perché è quest'oggi con te che mi dice di ogni mio ieri e mi stupisco ancora di come eri il giorno in cui nacqui seppure ancora non eri.
Id: 68037 Data: 06/04/2023 13:28:57
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A figura intera
Tu sei il pronome della magia: il giorno si divide in quattro e ogni sua parte è un canto del cuore che vibra al tuo incanto. Ma io ti amo a figura intera: scendere dal volto, passare per i seni fermarmi attorno al ventre - come un'ape sopra un fiore - arrivare così lontano nel mistero da rimanervi immobile nel centro e poi guardare ricomporsi il giorno intero, come noi, a nomi sovrapposti. Tu sei ciò che il tempo mai sarà: una beata sensazione di eternità.
Id: 68002 Data: 30/03/2023 16:40:26
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#Ventunmarzo -
E noi siamo sempre qui su questo promontorio che è la vita camminiamo ancora insieme da anni su gli stessi marciapiedi.
Vecchiaia ci ha voluti ancora insieme tu incerto nei tuo passi senza più vigore io con le gambe maculate da troppi ematomi che segnano il percorso di una storia.
Eppure ancora oggi è di nuovo primavera e sanno di racconti queste case ci guardiamo negli occhi ed è memoria.
Id: 67946 Data: 21/03/2023 17:49:31
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Quando sarò vecchio
Quando sarò vecchio non venitemi a trovare non preoccupatevi di riordinare il tavolo della piccola cucina tagliare in piccoli pezzi la mela lavare i due piatti rimasti dare una stretta alla caffettiera pulire il bagno stirare ancora una camicia e a sera telefonare di nuovo prima e dopo cena per sapere se ho preso la pasticca se la pressione è buona e se all'indomani mi ricordi di dire al vicino di darmi il numero di quell'imbianchino: un ambiente rinfrescato dà più salute voi mi direte e stimola la mente l'attenzione. No, quando sarò vecchio trattatemi come un piccolo cero acceso per devozione al tempo e poi per me direte: era vecchio riposi quieto, lui che ha vissuto senza rimpianti ma per noi, avrebbe potuto fare meglio gli sia lieve ora il peso della terra e a noi il grave onere della memoria. Quando sarò vecchio, lasciatemi andare...
Id: 67936 Data: 20/03/2023 10:04:54
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Ma qui
È inutile girarci attorno se io ti amo. Lo so, è strano pare una fioritura dell'assurdo.
Ma qui nell'imbrunire di quasi primavera l'aria è mite e i rami stanno immobili sotto il cielo gli uccelli fischiano nel vuoto i loro versi - non ti dirò di loro il nome perché lo ignoro - e mi torna fino in gola il mistero della vita.
Id: 67927 Data: 19/03/2023 10:15:23
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ottomarzo
Se io sapessi chi io sia potrei forse anche di te intuire il destino. Ma io ignoro di me persino il nome e i tratti del volto mi sfuggono mutevoli e stranieri nei giorni che tendo a contare sulle dita.
Davvero è crudo restare nel tempo: consuma ogni sera la sua verità e non lascia che spoglie di parole carcere dove si apprende l'arte del morire.
Id: 67863 Data: 08/03/2023 19:41:57
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Michelangelo oggi...
Non camminano sulle acque i piedi dei disperati - non sono Dio - e non spezzano pani perché meno di cinque ne hanno e non sanno che moltiplicare il nulla dei loro giorni su di una terra che non vuole fratelli e sorelle di un'unica madre: la vita. E allora si muore, loro nel mare della diseguaglianza, noi nel sentimento dell'indifferenza o della colpa o dell'impotenza.
Id: 67803 Data: 27/02/2023 15:22:10
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Amarti
Amarti è una tragedia, amarti è il tragico della mia carne il dramma della mia anima.
Perché lasciarsi prendere dall'amore è accogliere in sé il seme mortale dell'inverno, la crudezza dei geli che lacerano la pelle alle mani.
In questo amarti si raccoglie l'universo coi gemiti della sua attesa. Io veglio disperando nella violenza dell'amore il tuo sguardo o di una vita il fiore.
Id: 67776 Data: 21/02/2023 11:00:18
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La fatica dell’ala
Convocati al volo dal silenzio del cielo soggiocato dal sole come l'uomo dall'ombra che gl'impegna l'andare.
Tu rimani nel velo e ricami parole; arreso al silenzio io osservo il ritorno, la fatica dell'ala.
Id: 67741 Data: 10/02/2023 19:39:46
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Maria Grazia
Maria Grazia, c'è qualcosa di nuovo nel verbo ed è il tempo che passa. 'Lo so' tu mi dici, 'è da sempre che scorre costante, simile a un fiume senza mai secche'. Ma non è per questo, Maria Geazia che lo noto e lo annoto nel groviglio degli anni non a quello tendo l'orecchio, non a quel suono stonato nel corpo che mi affliggo, ma al noi che muta e rimane, irriconoscibile e noto a quel noi che un tempo vivemmo di gioia e di luce senza appartenerci in quel compiersi nel noi dei nostri mutevoli nomi e pronomi.
Id: 67734 Data: 09/02/2023 19:15:39
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Se la sera
Se la sera ha voci di assenze e lo sguardo non vede che il vuoto in gola si strozza il nome di un volto soffre il cuore l'esilio dell'amore e la felicità la lontananza degli esclusi.
Allora non chiedermi se gli angeli abbiano scritto per me una canzone o se un'arpa abbia rotto il corpo alle ore che il silenzio innalzava a legni di croce;
piuttosto ritrai la tua mano pietosa e lascia che la mia preghiera resti senza un dio che le presti ascolto.
Id: 67733 Data: 09/02/2023 19:12:55
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L’ora del sole
È così fugace l'ora del sole che indora il giorno e io vi cammino immerso nell'andamento vario degli altri, a volte li osservo, sempre ti cerco ma non ci sei; allora penso a dove conduci i tuoi passi chi guardano i tuoi occho, se un altro tu ami e se di noi ricordi quel tempo di albe e di notti e d'intermiblnabili parole, Credimi, non faccio poesia: scrivo per non morire e placare la furia della sete di te che mi divora e piega le ginocchia fino alle mani giunte di un'ora profana.
Id: 67722 Data: 08/02/2023 15:12:12
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In tanti lo dissero
Amore, amore mio, in tanti lo dissero in tanti lo hanno detto e in tanti lo diremo ancora, amati e non amati: 'Amore, amore mio'.
Anche l'asfalto, le rose nei cortili e gli alberi da marciapiede ogni giorno vegliano quelle parole che ciascun vivente avverte mormorare dentro di sé: 'Amore, amore mio'.
Oh, tu sei la mia nave, tu la mia rotta tu il vento e la vela, tu il mare! Amore, amore mio, senza di te non sarebbe il mondo senza di te nessun suono, nessun canto senza di te nom ci sarebbe l'universo senza di te l'esistenza stessa della luce. 'Amore, amore mio', la parola che fa sussistere le cose, il tuo respiro che mi schiaccia sulle labbra la più dolce saliva, culla del mio morire.
Id: 67655 Data: 28/01/2023 20:33:52
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Credere che
Credere che sia facile rimanere soli quando il silenzio non è più la quiete che riconquistava le ore alla notte e il sonno un nemico da vincere perché vinti noi dalle grida della carne che giovane mal taceva le sue tante fami.
Ora le rughe sulle mani raccontano altre storie e le ore hanno più fragili attese anche se il sangue una memoria ancora viva.
Ora che il tempo è un filo d'arco che torna al legno comprendo quanto oro vi sia nelle parole e nella tenerezza, che ridona voce dove il silenzio rischia di ferire.
Id: 67640 Data: 25/01/2023 01:27:37
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Insegnami tu
Insegnami tu che cos'è la poesia, che cosa può dire la voce di un poeta a una gioventù ricordata sugli asfalti delle cinque di mattina quando l'inverno e il sonno trasformavano un eskimo in un temporaneo sacco a pelo e il tram era il dondolio giusto per cullare l'ultimo quarto d'ora concesso alla voglia oscena di dormire.
Insegnami tu che cos'è la poesia e le regole del gioco o forse tace la voce del poeta quando non grida il destino degli ultimi o non vi partecipa con il suo male di vivere. Mare muto è il poeta che vivesse solo il lusso della poesia, tragedia e grido di chi non ha parole.
Id: 67637 Data: 24/01/2023 19:01:44
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Tutto è compiuto
Se non mi raggiungerai la colpa non sarà tua, né mia ma c'è una solitudine mai battezzata, senza nome sorda e cieca, però di un fine sentire, che tutto le appare in ombra, anche di sé non avverte che il tremarle addosso di un vuoto, una cavità incapace di annientarsi. Oh non chiedermi parole che non possiedo! Solo guardami e non mi perderò guardami e non ti perderò. Ti amerò, senza invocare il tuo amore, senza chiederti di essermi pane per una fame d'amore che mai avrà pietà di me.
Id: 67631 Data: 23/01/2023 14:22:40
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Rosso
Un bicchiere di rosso, non so dirti né scelgo il nome e il marchio. L'unico faro in questo disorientamento d'incultura enologica è il minimo grado: mai inferiore ai dodici. Eccomi, allora primordiale nell'ordine di una carestia temuta a negoziare sulle offerte del dodici virgola cinque; tredice un bottino di caccia da trofei, il tredici virgola cinque un miracolo che farà della tovaglia un luogo di devozione. Ma tutto dipenderà dalle scelte di mercato e la disponibilità del borsellino se non si voglia invece ripiegare sul classico cartone di vino. Ma dopo 'Scirocco' del Maestrone* con Spatola e la Niccolai non credo mi sarà più possibile: alibi per un digiuno.
*Francesco Guccini
Id: 67623 Data: 22/01/2023 16:11:55
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Filamenti
Filamenti di olio alla preghiera della lingua tra i seni, che spingono verso le ali sublimi di altre verità. Ha il pregiudizio del miele l'ardire del tuo odore tra i fianchi e mi strema la battaglia del sudore affinché si apra sotto di me l'abisso che transita la carne dal corpo al mistero e guida l'anima a toccare la follia la veste elegante della nuda verità.
Id: 67622 Data: 22/01/2023 16:07:07
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Luce di certezza
Non è nostalgia del ritorno il ricordo, ma una luce di certezza nell'inquietudine dell'attimo
che teme l'amaro odore dell'oggi quando brucia sul fuoco della vita l'indecifrabilità di un destino
senza più fogli bianchi alla scrittura.
Id: 67619 Data: 21/01/2023 10:27:52
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Asterischi
Non posso che chiamarti fiore: non conosco il tuo nome; però ora so del mio stupore
e di quando ti ho visto e non so come ma qualcosa di te e di me ho intuito e non ho saputo tacere, come
non può tacere il mare, infinito, che dà voce alle sue onde e alla riva che, con esse, si confonde.
Id: 67617 Data: 20/01/2023 22:14:48
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Amore mio
Amore mio, lo squarcio sull'anima che provoca questa fane di amore potrei dire che non ha un volto, nessun nome e che mai si ricucirà quello strappo originario che pure è senza un'origine nella carne epperò della carne ha fatto la sua voce.
Amore mio, potrei dirti tutto questo e sarei nel vero del mio sentire, ma altrettanto come non dirti che qui, adesso sei tu quel volto e quel nome?
Non si vive che sotto lo sguardo di un altro non si vive che come un tu di fronte a un tu e allora affréttati e vieni senza tardare ancora un'eternità di più.
Id: 67612 Data: 20/01/2023 08:57:52
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Portami
Portami sul tuo corpo o con gli occhi dentro le sue forme. Portami nei suoi passaggi più luminosi e su quelli che sembrano velare un segreto. Portami là, dove tu sei soglia del mistero e il mio pellegrinaggio verso quella meta.
Non è il piacere che mi dà la tua carne questa è solo la voce di quel tuo essermi oltre anche se davanti a quella, la sua bellezza mai del tutto rivelata, mi commuove e mi porta al pianto.
Dalla bocca ai seni dalla schiena ai fianchi si sprigiona un fuoco un ardore potente dello spirito umano che non saprei definire se non con la lingua dell'eros.
Id: 67609 Data: 19/01/2023 20:14:44
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Grembo del Bello
L'angelo si è scavato l'interno uno spazio vuoto a grembo del Bello. Non vedi come il musicista è docile al suo strumento? Egli è ha percorso il sacerdozio dell'obbedienza si è reso servo della potenza dell'arco perché egli stesso ne divenisse freccia e perfetta mira, sì da incidere di note l'aria, le pietre e il mondo. Non vedi come egli ami la sua arte? Ad essa e per essa si è reso dotto e ignorante principe e mendìco, si è reso nulla affinché nel nulla risplendesse l'Altrove nel Bello che rende canto il silenzio e lode ogni bocca resa muta per la luce e lo stupore dentro i suoi occhi - gli occhi del musicista o dell'artista, specchio di chi ascolta, vede, ripete. A quale parole ora affiderò il mio grido? Mi vedo e sono ignudo d'ogni Musa eppure sono qui e devoto e credo di udire ogni tanto la voce del Divino.
Id: 67569 Data: 15/01/2023 10:49:31
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Se tu
Se tu venissi e io con te venissi se noi fossimo assieme l'esuberanza senza pudore ma solo dopo averci detto dell'amore e di come questo cambi per noi il mondo e ancora assieme noi guardassimo la luna o quello che delle stelle resta nel lungo viaggio della luce allora io di nuovo mi lascerei coprire da te e dalla tua bocca ruberei ogni mio felice respiro.
Id: 67555 Data: 11/01/2023 23:19:41
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Come avremmo potuto
Come avremmo potuto rimanere nel silenzio di fronte alla morte? Parola dopo parola ci siamo costruiti un discorso tra le ombre e nelle ombre ci sorprese la bellezza.
Id: 67542 Data: 09/01/2023 22:22:43
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Tra i nomi
Aggiungimi tra i nomi che ami nella lista del cuore dammi un posto ricordami ogni tanto mentre passi di fianco a un giardino.
Se sopra di te vedrai un cielo di aprile tu pensami come un luglio promesso
e non dimenticare di dirmi il mio nome se i miei occhi non avranno più specchi dove ritrovare qualcosa di noi o di me.
Id: 67495 Data: 02/01/2023 11:49:53
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Farò
Farò a meno di me stesso, lo giuro e della notte quando il buio diventa un eremo dove mi rendo osceno coi miei respiri e il pianto che viaggia la distanza tra il qui dell'ora in cui accade la luce dell'altrove dell'arte e il di là dove la luce sembra nascere o traversare l'obliquo sguardo della nostalgia. Tutto l'oblio della memoria offende la parola la disabitudine dell'anima all'afasia la mia necessità di dirti questo amore che sanguina se non ti fai suo respiro.
Id: 67493 Data: 02/01/2023 01:03:08
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A noi che...
A noi che non rimane altro che restare seduti e guardare da qui questa vita che segue i suoi giorni a noi che abbiamo guardato con il cuore aperto nel petto il lento scorrere del fiume e il riflesso degli alberi sull'acqua.
A noi che attraversando ponte Testaccio ci sorprendevamo della bellezza del cielo nell'intimo calore della primavera che illuminava d'oro i suoi giorni e incorniciava l'epifania delle voci.
A noi presi da un'inspiegabile nostalgia quando la via del ritorno traversava il quartiere e le strade e i palazzi diventavano piccole epifanie di poesie non scritte o scenari diversi di una diversa follia guardata sedotti dalla propria compassione.
A noi che non mancava il pianto del cuore o il fragile respiro dell'anima, ché anche in un piccolo parco, un gelato era una porta un arco di un altro altrove, un amplesso della mente con un'origine ignota eppure avvertita come madre di un sé che a fatica ancora prova a darsi un nome e non trova aggettivi per aprirsi una via.
Id: 67490 Data: 01/01/2023 20:18:57
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Amami
Amami solo se vorrai spogliarti per me fino a mostrarmi nuda la tua anima anche se non avrò le parole per comprenderla o gli occhi giusti per vederne lo scandalo ma soprattutto l'insondabile furore di bellezza anche quando quieta si vela o tace. Ma tu spogliati per me, dagli occhi fino al seno, dall'ombelico fino ai fianchi, dei fianchi mostrami il retroverso, lo sguardo di un mistero che seduce e dalla schiena portami alla nuca fino all'odore dei capelli perché tu sia per me un'ostinata ricerca di senso di questo inverosimile vivere che sale dagli abissi dell'amore e ci sorprende e ci abbaglia come un sole nudo nell'inverno del nostro esistere.
Id: 67464 Data: 27/12/2022 16:04:22
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Di te
Si ricorderà di te, e del tuo giovane sorriso farà la sua iconografia filiale. Sentirà salire una gioia commossa che gli bagnerà il cuore e l'anima; e se di te avrà solo il segno in una foto la tua assenza sarà meno crudele perché l'età lo avrà reso sapiente e vedrà oltre la scia di un nome in oro il marmo vuoto della rivelazione. Così si racconterà di quei giorni e degli anni in così fretta passati e di un intreccio di destini eppure rotaie di una vita mai emersa dagli abissi del suo mistero e riunirà in un'unica visione la giovane donna e l'anziana madre e dell'una e dell'altra conserverà il velo di non saperne spiegare il segreto del volto.
Id: 67457 Data: 25/12/2022 10:57:13
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Le mie mani
Le mie mani, le mie gambe i miei occhi, il cuore e la fatica dei giorni. Ora il tempo vissuto è una trama di destini, di nomi e di assenze che muovono l'aria a malinconie di ricordi. S'alza ancora un sentimento e guada le vigile il passo ingenuo di una perduta innocenza
che pure si fa parola ancora e amante di lontane utopie.
Id: 67448 Data: 23/12/2022 12:22:31
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Innamorarsi
Innamorarsi non è ancora perdersi: l'amore è una drammaturgia dei sensi poi del cuore se tradisce l'anima la linea di dolore che il vuoto primigenio traccia con un invisibile sanguinamento.
L'amore è il tragico di un continuo perdersi nell'incompiersi dell'Altro nel sé dell'amante
che sfiora l'amato in quella sua assoluta distanza madre di una divina nostalgia
che non chiede altra fedeltà che quella di restare innamorati dell'amore che genera l'amore.
Id: 67427 Data: 20/12/2022 14:28:07
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Continua fonte
Continua fonte - Tu - l'occhio si dilata profano graal di ogni tuo segreto che nel cuore della carne stilla e si disvela pronto a una lingua impura, alla chiamata oscena
arcobaleno tra i due corpi di un'amante la via delle piccole estasi, tra osso e osso le luci lungo le dorsali, il passaggio tra le costole il tocco della leccatura sulla nuca
e la schiena sfiancata dalla gioia.
Id: 67426 Data: 20/12/2022 14:25:50
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Potrei dirti
Potrei dirti d'amarti, oggi tra la rasatura e il caffè, il profumo che precede l'uscita. Potrei dirti d'amarti tra il volto che non vedo e la voce che ancora non odo. Potrei dirti d'amarti nel desiderio che mi abita dentro e sconvolge la carne, allerta i sensi in una vigile attesa del tuo venire mentre già sei qui, visione di un nome unico pane nella bisaccia della tua assenza. Potrei dirti d'amarti perché già ti amo nell'attesa che si compia un destino chiamato a diventare storia. Potrei dirti d'amarti e poi tacere perché lo griderebbe il cielo lo urlerebbero i venti perché non c'è bellezza più grande di questo amore che inginocchi davanti a te l'intero universo.
Id: 67390 Data: 15/12/2022 10:14:58
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Ricorderai
Ricorderai i vuoti, le assenze ciò che non hai còlto, ciò che ti è mancato. Sentirai in te il gemito di quelle voci i fantasmi della tua carne, i rimpianti e le colpe della tua anima. Vedrai dal balcone passare i tuoi anni e le vite possibili e non guarirai dai tormenti degli amori perduti. Il tuo spirito soffrirà le cicatrici della memoria ma tu non dovrai temere il giorno perché se il tempo curva le spalle il tempo non sotteae il latte ai sogni e i sogni sono l'ombra che il reale proietta sotto il raggio potente del desiderio quello buono rende estate l'inverno e fiorisce primavera dentro il coccio dei vuoti dei semi mai nati alla luce.
Id: 67389 Data: 15/12/2022 10:13:18
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Il canto delle poete - tra largo Argentina e piazza Navona
Ho visto le poete cantare con le voci miti del dono le parole-figlie adottive delle loro anime-madri
e figlie allo stesso modo le poete-madri
della lingua-madre e lingua-figlia della Poesia.
Sembravano le poete-lettrici dei propri versi i cinguettii degli uccellini tra i rami del grande albero-silenzio e loro, sembravano cinguettii o lussureggianti foglie.
Ma anche tuoni e lampi sembravano le poete - e lo erano - con le loro parole e con le loro voci di poete.
Ma anche sembravano monaci in coro con le loro parole e le loro voci le donne-poete
sicché ho visto la loro missione: restituire al tempo il mondo trasfigurato e non oltre il tempo - disse il sapiente - .
Non restino inascoltati poete e poeti il loro essere - insieme - è una sillaba sacra
un continuo annuncio e memoria al cuore del mondo
tra largo Argentina e piazza Navona.
Id: 67363 Data: 10/12/2022 10:38:50
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Non ti dirò
Non ti dirò di morire insieme a me: l'amore perfetto è senza memoria ma pure gli è necessario il ricordo per ritrovarsi sempre al principio. Mi basterà che avrai pietà di questo corpo, come si ha pietà dell'ultimo bacio o dei volti in bianco e nero alla partenza dei treni o alla fuga delle rotaie che illudono di orizzonti mai visti. E vorrei che non piangessi allontanandoti da quel mio strano riposo vorrei invece tu tornassi al centro di Roma tra largo Argentina e piazza Navona ma quando è più buia la sera. Lì vorrei tu ricordassi di me a quelle pietre e a quel cielo che saranno il mio rimpianto e lì vorrei tu ripetessi il mio nome cedendolo come si cede un figlio alla donna amata che sposa.
Id: 67357 Data: 09/12/2022 08:22:36
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Una brutta poesia
Mi basta una brutta poesia una parola dietro l'altra con gli impudenti a capo un'impressione a stampa.
Mi basta un verso occasionale come quegli incontri casuali davanti al bancone d'un bar con due chiacchiere senza scopo al posto delle zucchero nel caffè.
Mi basta l'apparenza di un testo che si confonda a poesia come lo sguardo di una donna - era il tempo della mia verginità prolungata - che non sta guardando me ma io m'illudo e credo che sia il mio prossimo amore definitivo per la vita - nello specchio dei sogni -.
Mi basta una brutta poesia: mi lascio alle spalle l'aggettivo spezzo a mo' di pane il suo nome e trovo riparo ai giorni infelici.
Id: 67343 Data: 07/12/2022 10:12:46
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Lei
Lei, sprizzava erotismo da tutti i pori io, le guardavo il culo con dovuto rispetto.
Si faceva l'amore così, senza gemiti né parole.
Id: 67327 Data: 05/12/2022 18:25:35
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Ingordigia
Della vita vissuta restano i giorni, le strade percorse i ponti sul Tevere traversati;
i ricordi di amori e di affetti i grigi cieli d'un presente stretto fra gli autunni dell'età.
E quel che ancora sogna nelle fibre intime della carne quel che dipinge sull'anima
il volto senza volto di questa sconosciuta nostalgia.
Id: 67309 Data: 02/12/2022 10:27:11
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Una...
Una levatrice senza arti è questo il miserere che recito ogni giorno, questa è la colpa che i padri ereditano dai figli quando la vita strazia le viscere alla fame di una legittima gioia.
Id: 67303 Data: 01/12/2022 12:05:13
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Dimentica
Dimentica di avere amato, perché sia sempre nuovo il tuo amore.
Dimentica l'amore, perché sia sempre nuovo l'amore che ricevi e ti stupisca la sua natura di eterna novità.
Dimentica ciò che più non puoi dimenticare e sii felice di ciò,
come l'alba quando saluta l'aurora.
Id: 67291 Data: 29/11/2022 16:44:18
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Ad ogni modo
Ad ogni modo d'asfalti è ascesa la funesta controversia del giorno e di fiaba in fiaba a volute celesti salgono dalla gravità alla leggerezza le loro parole.
Le loro lingue furono la lunga brevità di un inchiostro tra viaggi e stazionamenti le vie crucis di sguardi e destini i corpi disabitati dalla vita testimoni di un atroce dolore - un altrove -
fulgore di una stele le carni incavate dalle luttuose mimesi delle ossa risonanti come marmi nei silenzi pietrosi dei cimiteri ai margini di righe sovrascritte come croci datari di sangue e di morte.
Restano nei fogli contro il vento le loro pagine erette come tende dove riparare o trovare un'oasi di quiete quando la terra riarde e sfianca il ritmo del respiro il passo incerto che non trova un nome.
Id: 67287 Data: 29/11/2022 10:09:21
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Un giorno per non dimenticare, non dimenticare nessun giorno
Non spiego, patisco con te. E patisco ancora perché non sono diverso e fatico a trovare parole per questa vergogna di essere uguali uomo accanto a uomo maschio accanto a maschio portando in sé ciascuno il proprio seme di violenza.
E qui vi è una violenza ancora diversa la violenza peggiore quella che non ha nemici perché è una violenza senza pietà, è la crudeltà del padrone verso lo schiavo è l'abominio dell'oppressore verso l'oppresso è la sottomissione dell'altro fino a volerne il dominio assoluto.
E non ha solo urla e smorfie di bestia ma goccia dopo goccia degrada il corpo-bersaglio con le proprie maschere di un'ordinaria quotidianità.
Id: 67258 Data: 25/11/2022 15:57:44
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Il giardino
Morderei dalle tue labbra ciò che lasci apparire della mela mentre muovi i tuoi passi svelando il giardino. Ho la colpa di amarti, colpa che l'amore assolve, perché è un male senza rimedio questa carne che digiuna di te e vive il tormento di essere viva perché viva senza di te.
Id: 67252 Data: 24/11/2022 22:28:38
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Il caos
Il caos tra le natiche e la vulva o l'ordine cosmico dei seni. Alla nuca ho disfatto il cuore tessuto un filo di eterno con la trama delle tue iridi.
Id: 67226 Data: 21/11/2022 13:32:02
*
Sorpresa del giorno
Vieni nella sorpresa del giorno è immenso il tuo passo nell'ombra lasci apparire il tuo corpo le tue labbra un sussurro di nomi le mani tra loro custodi della pietra accarezzano con il volto rigato di una Maddalena il loro silenzio. Ti guardiamo noi da una primigenia soglia perdendo la malizia degli innocenti e ripetendo i riti dell'amore mentre un nebbia vela lo spirito alla carne.
Id: 67218 Data: 20/11/2022 15:15:51
*
Ho visto
Ho visto il Corvo di Poe: in sogno mi volava attorno e Proust che scriveva e scriveva e Kafka in partenza per l'America.
Quando verrai in piazza, chiamami: non abbiamo tempo per coltivare colpe e i rimorsi sono un vino che ubriaca. In fondo è meglio l'osteria dei rimpianti lì c'è sempre qualcuno cui parlare.
Ma quando tu vieni in piazza, chiamami: il Corvo di Poe non mi ha dato numeri ma solo la dimensione del Tempo.
Id: 67210 Data: 19/11/2022 17:43:47
*
È stupefacente
È stupefacente la gioia ed è magnanima la follia di questa mia felicità. Ma guàrdati! Mi torci il collo perché sinuosa ti muovi e io non voglio perdermi nessuno dei tuoi passi: la tua schiena ho veduto ho veduto ogni tua nudità. Ora m'assale quello che ho sempre temuto: la gioia d'amarti e la follia di esserne felice.
Id: 67208 Data: 18/11/2022 21:38:48
*
Io non credo a altro
Io non credo a altro che a quello che resta
quello che resta è una memoria squarciata.
Guardo alnpresente come all'obolo che offre il domani, già breve
nell'affanno che spezza il respiro.
Eppure sarei disposto ad amarti nell'ancòra della carne
Id: 67198 Data: 17/11/2022 11:02:53
*
Filamenti
La sottile sostanza dell'amore è un filamento di odori e arcane rugiade di esfoliazioni.
Ha suoni gutturali, inondazioni di arsure, oscurità di segni e corpi d'acque di stupefazioni.
Nel canto inesplicabile dei silenzi risuona un'eco degli indecifrabili: qui si odono le quieti e gli uragani.
Id: 67195 Data: 17/11/2022 08:22:46
*
Ecco, la tua mano
Ecco, la tua mano: il gelo, padre, il gelo della morte che toglie voce alla speranza.
Ti abbiamo saputo noi, tuoi figli, ti abbiamo saputo, ma fino a dove?
Ci attraversa la memoria un affollato nominario, ma di te di noi e di ognuno il senso sfugge: resistiamo noi, per ostinazione.
Id: 67192 Data: 16/11/2022 22:17:10
*
Srotoli i miei giorni
Srotoli i miei giorni con le mani sapienti del desiderio e la tua carne porti a me nel calice dell'amore. È caldo il silenzio notturno di questi riti quando viene a guarire il buio che abita i miei occhi. Con te non ho più domani nella voce, con te è un fuoco di luce il qui che crei giocando i miei sensi alle tue visioni. Tu sei radice e fiore di bellezza quando appari nel gioco delle ombre, il mio tempo di te si riempie, come gola allo spillo dell'ebbrezza.
Id: 67188 Data: 15/11/2022 19:10:38
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Non si può
Non si può diversamente è così che accade.
Poi sulle dita conti i morti e con gli anni ne sussurri i nomi.
È così che è andata, dirai ancora e verrà come una tenda l'ultima parola a velare la luce di un giorno troppo intensa per i tuoi occhi.
Id: 67181 Data: 14/11/2022 18:52:01
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Se nom questo
Che cos'è se non questo? Sotto la finestra voci in dialogo più il là il passaggio di automobili. Chissà oggi perché gli uccelli tacciono. Sulla via Regina Margherita ricordo c'era la piccola tavola calda cinese sempre affollata. Più in là o forse prima il buon caffè-pasticceria. Che traffico di bellezza è la vita: anche il suo tragico la innamora.
Id: 67169 Data: 14/11/2022 08:59:15
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Questo sì
Questo sì, questo sei tu. Io mi spengo nel chinarsi della sera alla rassegnazione del tempo, sempre stanco di sé e di essere soltanto un labile passaggio, atteso mai amato.
Soprassediamo alle parole, da qui non odo altro che voci e un rivolo d'acqua continuo che cade - asciutto, aspramente pungente alla memoria - dal bagno di sopra, il suo continuo fluire mi allarma e vengo a capire questo di te: sei sangue nel sangue e mai quiete - sei questo -, sei squarcio di vita in quest'ombra di vita, sei l'ora che amo al di fuori del tempo, sei tempo oltre il tempo e io tuo schiavo d'amore. Tu fuoco e chiarore, piaga d'oro tra i fianchi e le mani.
Id: 67167 Data: 13/11/2022 19:39:16
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Tu sei
Tu sei Il seme di tuo padre e del padre e del padre e del padre di tuo padre e di tutti i loro padri e il frutto dell'utero di tua madre e dell'utero e dell'utero e dell'utero di tutte le madri che prima di te traversarono il passaggio a nordovest di quel sepolcro chiamato vagina apertosi improvviso alla luce e tu rammenta tra i marmi e la strada e non guardare il cielo se non tra le pietre e Il tuo nome e i loro nomi tu rammenta che furono solchi di memoria alla terra.
Id: 67160 Data: 13/11/2022 10:25:36
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Dov’è
Dov'è il tuo cavallo? Oh, corri sulle mie praterie! Ti chiederò la tua maschera i veli che mi porti in dono. Hai reso vergine la mia attesa e la mia lingua una voce straniera. Tu hai condotto in esilio i miei giorni le mie labbra sigillate con il fuoco del tuo tulipano segreto. Guardami fino a lasciarmi morire.
Id: 67153 Data: 12/11/2022 16:39:13
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In me
In me c'è un lato di donna o una fame-radice di donna una fame che mi sconvolge le membra ma non da maschio selvaggio. In me dal profondo gorgoglia un bisogno di donna in me che mi trasforma in una bocca vorace: una fame di donna c'è in me, una fame da donna a donna.
Id: 67064 Data: 31/10/2022 16:04:57
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Fui attratto
Fui attratto dalla vita che avvertivo in me, che avvertivo in quel dirmi: 'io' in cui precipitava il mondo.
L'abisso del mio nome creava in me sgomento e stupore.
Emersi dal mio essere bambino, già ferito dall'esistenza delle cose e ferito dalla gioia della luce
e dal suo lento spegnersi nella sera quando avvertivo di opere e cose il triste mestiere del morire.
Allora le successive ore di un'età confidente di ogni sogno, diventava in me utopia della carne
o le ribelli istanze di un corpo nella quiete crudeltà dei sensi, docili alle mani sulla pelle; riarsa.
Id: 67058 Data: 31/10/2022 09:03:52
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Letture
a Daria B.
Una felicità buona una felicità semplice una felicità possibile una felicità qualunque.
Una felicità stupida che ci renda stupidi di fronte alle cose di. fronte alle piccole cose
di fronte al cielo - quando alzi lo sguarda da terra e lo lasci volare - come carta velina sul bambù -
di fronte ai fratelli alberi di fronte alle sorelle piante
vivendo alla sequela dei fili d'erba - nostri maestri di ostinata saggezza - cresciuti tra il catrame delle strade e tra le righe di pietra sopra i marciapiedi fili d'erba nostri maestri. E così
nutriti di stupori e sgomenti di ogni forma luminosa
sugli incerti passi a volte ci accade di sfiorare il cielo.
Id: 67041 Data: 28/10/2022 12:17:40
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Se
Se siete poeti siatelo. Se siete pittori siatelo. Se siete scultori siatelo. Se siete musicisti siatelo. Se siete filosofi, scienziati, intellettuali siatelo
Perché senza di voi si ritrae dal mondo la Bellezza e senza la Bellezza, le forme e senza le forme, le Idee e senza le Idee, la libertà.
Id: 67036 Data: 27/10/2022 23:50:08
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Una
Una risposta breve: scrivimi: 'Ti amo' .
Id: 67026 Data: 26/10/2022 22:58:18
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Corpi
Questo corpo in deserto di segni spaccato da assenze di carezze e di baci una terra riarsa non germoglia vita eppure ha viscere che urgono lampi luci di umidi amplessi fino all'orgasmo.
Id: 67015 Data: 25/10/2022 23:23:07
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Di perduto
Com'è doloroso questo tempo che sa di perduto, di amaro e non abbiamo che un verso per dirlo: il verso della vita e non abbiamo che un metro e ce lo insegna il respiro. Si muore e si vive in ogni angolo del mondo, in alcuni ci pisciano i cani, in altri ci dormono i barboni. E abbiamo inventato le parole, dato i nomi alle cose, ridotto al silenzio il mondo. È nera l'aria che respira le ceneri della memoria.
Id: 66987 Data: 23/10/2022 10:40:32
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Così
Così ti imito e mi bagno, sul tuo corpo divento donna
- m'accogli, m'accorgo - la parte di me mancante, che in te, compiuto, ritrovo.
Id: 66980 Data: 21/10/2022 13:44:21
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Sai
L'ho sfiancato il corpo, sai l'ho prostrato nella carne lasciando che la mente ricreasse in sé le tue forme - riprovavo un calore simile a quello che provavo quando scioglievo la mia lingua all'inarcarti delle tue reni. L'ho sfiancato sai, passando e ripassando a memoria la tua voce allorché mi chiamavi a venire nella parte più segreta del tuo nome e io non diventavo altro che un appello, un'invocazione un grido, una dolce quiete. Mi hai reso sai, un uomo disperatamente felice.
Id: 66965 Data: 19/10/2022 19:16:19
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Sei tu
Sei tu, il dorso della mano su cui si sgrava la fronte stanca nel mentre del cuore che batte ostinato contro ogni ragione di vita quando l'otre dei tormenti colmo tracima dal pertugio dei dolori e flettono le gambe ginocchi disabituati alla preghiera di fronte a un mistero che non traversa gli oscuri morsi della disperazione sulla gola. Sei tu, la dolce agonia degli occhi prima che li sconfigga un sonno dalle radici così remote d'apparire l'ultimo appello dell'ultina sera. Sei tu, lo squarcio del desiderio che mostra la sua desolazione quando non soffi tra i miei denti il caldo del tuo respiro e l'amore non sia quella terra promessa che il corpo vede cieco e attende come il proprio originario destino. Sei tu e nessun'altra colei che amo tuo il seno su cui vorrei spegnere le mie parole che parlano di te.
Id: 66960 Data: 18/10/2022 20:14:52
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Che cosa resta di noi?
Che cosa resta di noi? Di ciò che siamo stati le distanze hanno divorato il midollo e il tempo ha fatto scempio dei nostri ardori.
Ci furono giorni che conobbero estati e freddi inverni con la lingua delle primavere. .
Ma ora celebriamo una liturgia delle assenze, troppe perché la carne non urli nel fuoco delle proprie solitudini.
Presto dimenticheremo la teoria di nomi e l'oblio inghiottirà lo sguardo reciproco delle nostre nudità. Irraggiungibilie Noi.
Id: 66933 Data: 17/10/2022 13:53:32
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Tre asterischi
Ai misteri irresistibili alle defecatio alle notturne celebrazioni ai riti delle voci e dei suoni alle finestre sull'alba alla memoria dei morti agli amori extramondani alle infedeltà dei sassi alle pietre e ai nomi a questo domani inpudico che già si prostituisce all'oggi senza ritegno e senza alcun guadagno a quella stanza d'un albergo parigino a quell'odore di fraganze vaginali al tempio ererto tra le cosce che chiama a devozione la lingua resa imperfetta dalla parola a tutto quel che accade e non avremmo voluto che accadesse a quel che resta di un altro ieri e a chi ci rimane caro perché ha saputo dirci e ridirci anche quando ancora non ci sapevamo a queste righe scritte a mano nell'insonnia di una veglia senza attese a questo giorno che danza selvaggio dentro il circolo delle sue ore e non muta un ottobre già destinato a contarsi la fine dei suoi giorni sul datario che adorna di sé un filo invisibile cavigliera sulla disillusione. A tutto questo e a tanto altro che qui non scrivo per timore d'ignorarlo.
Id: 66905 Data: 15/10/2022 13:06:35
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Sto buono e mi lascio scrivere
Sto buono e mi lascio scrivere da quelle parole che possiedo di dentro, più simile ad un barbone che addobba di rimedio uno storto alberello di Natale con quattro ninnoli raccattati in strada che non a un vero poeta: la sappiamo entrambi la fragilità del darsi dei nomi, veri o falsi incapaci di vita. Non è un cielo sereno oggi: c'è del grigio che incupisce l'aria e scolora negli occhi una speranza di luce. Una stanchezza mi prende anche alla storia, avrei fatto a meno di certe faccende, però gettati nel mondo non siamo altro che passaggi inquieti e inquietanti, un po' fiori un po' puzza destinati a sorreggere petali di marmo offrendo il bianco alla terra. Intanto mi riscrivo la vita mutando il tempo con la memoria e non importa se falsa il segno uno sguardo di sogni o il dramma vela con un sudario d'inganni, perché se ogni attimo è buono per morire allora vale ricercare sotto il cielo un po' di terra trasfigurata in bellezza.
Id: 66872 Data: 11/10/2022 14:54:50
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In ogni caso
In ogni caso sappimi vivo riposto nome tra le attese: il tuo elenco dei travagli trattenuto come una mano nella mano. Si ebbe un tempo dei miraggi quando le visioni accecavano la prudenza e la conducevano ai sogni senza che questi ne avessero ritegno. Oggi che conti ostinata i marmi della teoria numerosa delle date io m'accorgo d'un'ingenuità perduta: era simile alle credenze nel buio quando ci sopraffaceva lo stupore.
Id: 66871 Data: 11/10/2022 14:53:43
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Paula
Ho avuto anch'io i miei quindici anni e un elettroncefalogramna ancora nella norma malgrado la mia vita scrivesse righe storte e la mente ogni giorno partorisse gli stessi o nuovi fantasmi.
Non chiedermi perché ho camminato nella vita come avessi una direzione, non ho mai davvero abitato me stesso ma solo perché ne ignoravo il perimetro e tuttora non ne conosco i confini ma certo l'arsura che mi brucia in gola e annaspo nel buio di ogni senso semmai uno ve ne fosse a questo strazio eppure faccio del mio pensarti una terra un riparo a questo esilio che mi allontana da te. Fatti carne, fatti pioggia, alluvionami con ogni senso purché tu mi stordisca o io non sappia più a quale catena è legata la mia morte. Se al tuo nome affianco il tuo ti amo la mia sconfitta mi apparirà più lieve e potrò sopportare il muto tacere di questi miei giorni.
Id: 66775 Data: 28/09/2022 19:51:50
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Mi chiedo
Mi chiedo sempre quanti passi tra me e te marcano la distanza dei sensi, quel non toccarsi delle carni fino a far piovere di piacere gli inguini sudati. Mi dirai di lasciar perdere gli abbandoni e di non inseguire gli odori trascorsi tra di noi, eppure se tu tornassi già solo con gli occhi a guardarmi io riaprirei le mie gambe alla gioia.
Id: 66765 Data: 27/09/2022 20:23:07
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E così
E così tutto volge all'attesa tra me e te, la distanza d'un bacio nell'attimo che il tempo sospende nell'istante che si fa alcova di fiati incanto di bocche sorprese all'eterno apparire nel respiro di amanti noi due già persi nei corpi eccitati dalla lingua dei sensi, nostra dimora.
Id: 66745 Data: 24/09/2022 15:10:45
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Resteranno
Resteranno asciutte le mie dita e il silenzio delle tue labbra non donerà le stille dell'ebbrezza la bianca corsa dello stupore negli attimi di tempo senza ragione.
Ma il mio corpo ostinato ti trattiene nel rammentarsi delle tue carezze persino la tua gola un tempo straniera ora è una ferita sanguinante sulla pelle come una fistola senza più guarigione.
Tornami pioggia ed io tornanti tu discesa dove l'infero avvampa io ancora dinnanzi a te l'abisso tu abisso della mia perdizione.
Id: 66741 Data: 24/09/2022 07:54:49
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Eva
Fosti l'annuncio di Eva il disvelamento dell'Amore in te ritrovai il destino d'un nome: il mio che mai avevo conosciuto.
Il tuo corpo mi nutrì come un pane spezzato, un simbolo della fua anima, sposa di una promessa di fede come due vere congiunte per sempre da un destino di luce.
Ma il tempo come un vento impetuoso ha squarciato le nostre vele e il tempo trascorso è stato il mare del nostro naufragio.
Eppure restano sulla pelle i tuoi segni incisione di carne e sangue, nuovo sole ogni volta mi appari, eterno giardino di una bellazza che mi chiama alla gioia.
Id: 66737 Data: 23/09/2022 18:13:35
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Come un pane
Fosti l'annuncio di Eva il disvelamento dell'Amore in te ritrovai il destino d'un nome: il mio che mai avevo conosciuto.
Il tuo corpo mi nutrì come un pane spezzato, un simbolo della fua anima, sposa di una promessa di fede come due vere congiunte per sempre da un destino di luce.
Ma il tempo come un vento impetuoso ha squarciato le nostre vele e il tempo trascorso è stato il mare del nostro naufragio.
Eppure restano sulla pelle i tuoi segni incisione di carne e sangue, nuovo sole ogni volta mi appari, eterno giardino di una bellazza che mi chiama alla gioia.
Id: 66736 Data: 23/09/2022 18:11:17
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Riecheggia in me la tua visione
a 'Marcel'
Abitiamo un tempo nudo una striscia d'asfalto traversata da crudi silenzi o diradate voci disumanizzate dai ricettacoli notturni delle ombre.
Eppure leviamo gli occhi deprivati di un'originaria visione verso lo squarcio di un cielo chiuso il saldo che dobbiamo alla vita e il credito che ci offre il destino.
Così navighiamo le ombre traversandole con sgomenti e parole ma nella cecità degli ultimi sguardi ancora c'innamora la bellezza o il primo bagliore della sua idea.
Id: 66674 Data: 15/09/2022 10:47:13
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Ossessione
La mia ossessione è il tuo corpo il calore della tua carne come avvento di una lunga vigilia.
Ho fame dei tuoi baci e della tua bocca bramo l'ufficio dei suoi riti profani.
Id: 66605 Data: 07/09/2022 21:44:26
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Il rito delle parole
Rispondono a un rito le parole a una liturgia dell'assenza le scavo nei boschi del silenzio tra i rami della lontananza ne gusto il frutto. Per te conosco la solitudine dei sensi e della carne la desolazione. Anche un attimo vorrei penetrare la tua intimità anche solo un attimo sentire il tuo calore. Dimmi perché io esisto e tu non sei mia? Non fu forse deciso all'origine che io ti appartenessi come schiavo d'amore? Non cercare nelle mie parole la ragione e neppure il bello dire di te sono un uomo innamorato e questa è un'evidenza come della dura pietra il marmo che porta in epigrafe l'estremo saluto ché l'amore e morte non sono poi così nemiche se l'uno manca l'altra impera corrodendo l'anima nei suoi tormenti.
Id: 66543 Data: 02/09/2022 20:30:49
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E se
E se io t'implorassi di raggiungermi con le tue dita di poeta fino a farmi gemere l'anima per il tormento della tua tangibilita dopo che il tempo ha ormai sverginato la muta voce della mia attesa, dopo aver preso le ore e i giorni e i mesi e averli plasmati come fango, avergli dato le tue forme e il tuo volto, averti immaginato anima di quel mio simulacro, totem del tuo amore, della tua bellezza. Se solo io potessi vivere come piuma tenuta in volo da ogni tuo singolo respiro e poi posarmi sulla tua nudità e lì restare con la gola inondata d'ogni tuo piacere fino all'assoluzione del desiderio di te che mi scava la carne e riduce le ossa allo stridore della ripetizione del tuo nome e far emergere dai silenzi della sera un suono che origina di nuovo in me il tuo principio simile a un laccio che non mi strozza ma mi rende abisso pronto alla resa voragine senza più volontà.
Id: 66536 Data: 02/09/2022 08:08:23
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Ho
Ho avvertito nel buio del nostro dirci tutto il tuo calore, la tua voglia di carne nella carne come se non fossimo altro che gole di sensi spalancate come se non ci riguardasse la morte o la morte non fosse l'unica cifra da tenere a memoria per dare un senso alle dita, noi che con il tatto avremmo fatto l'amore fino a toccarci con il furore delle disperazioni. Bocche ingorde e voraci siamo state, depravate fino allo scandalo di ogni oscenità ma eravamo solo fami di un qualcosa che aveva radici nel mistero o nella gioia di berci a vicenda, fino allo sfinimento degli occhi nel vederci godere l'uno dell'altro e tramare tra i glutei di ogni notte la luce sacra di ogni rivelazione.
Id: 66476 Data: 24/08/2022 22:06:56
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Di questo sguardo
Che cosa rimarra di questo sguardo sulla sera, quando nelle tue pupille sapienti tessitrici disvelano gli orizzonti della malinconia?
Se respiro il tuo respiro nell'alba della meraviglia, è con te il giorno che trova le sue ragioni o il senso di un tempo altrimenti smarrito in quel che più di sé appare assurdo e d'ombra in ombra ci avvolge e inquieta.
Id: 66471 Data: 24/08/2022 11:57:17
*
No, non dire
No, non dire ciò che non ti abbia ferito fino al sangue o traversato con lame di gioia. Fai del tuo dolore l'incudine su cui ti forgia la vita e del tuo pianto il martello che ti dà forma. Fai del tuo sorriso il figlio della tua utopia e di ogni ieri l'eco della tua speranza. Rivèstiti del giogo delle parole e una a una amale, senza giudicarle; accogli quelle più oneste e quelle più caste come fossero le più infedeli e spudorate, al contrario prendi le peggiori come le stelle che orientano il tuo cammino, fai della loro compagnia il tuo nomadismo e assieme siate vagabondi; perché sotto uno stesso cielo vi consumerà il vostro destino e nel silenzio, vostro unico sposo, sarà la vetta del vostro tacere. E sia il vostro al di là la Poesia, perché l tra i rami del tempo qualcuno vi veda un giorno ancora tra le nuvole volare.
Id: 66462 Data: 23/08/2022 00:36:27
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Se tu
Se tu venissi, ora con le tue pieghe nascoste se io, ora, potessi scorgere la nascita dell'universo tra i tuoi fianchi o il dono divino delle tue sorgenti e se ancora io potessi viaggiarti con lo smarrimento della lingua mentre attraversa i tuoi sapori ora potrei sapere il senso di noialtri e di questa mia carne, adorna di te.
Id: 66460 Data: 22/08/2022 19:21:12
*
Potrei
Potrei stringerti in un abbraccio o incantarmi alle tue labbra mentre mi guardi bevendo uno spritz, lasciarmi andare al profumo sul tuo collo o all'odore dei tuoi capelli, ammirare le tue caviglie esaltate da un tacco dodici e un cinturino che le rende loquaci amanti, potrei, se non fosse questo tempo il tempo d'una crudele distanza.
Id: 66450 Data: 21/08/2022 13:20:46
*
Dentro le parole
Dentro le parole trovo una via per tornare ritrovare i luoghi della vita per ridirmi tutto ciò che è stato o la sua ombra, calda come un pane.
Id: 66449 Data: 21/08/2022 13:18:31
*
Quell’amore
Quell'amore di carne di fame di odori e sapori di bava alla pelle, quell'amore che vuole annegarsi in un oblio di fianco all'estasi, quell'amore che fa dei corpi vele squarciate dai venti soffiati dalle viscere passioni all'ombra mortale del tempo quell'amore che non mi salva e mi perde dove tu sgorghi cavillo e sorgente pungolo e puntualità di ogni mio smarrimento, quell'amore sbattezzalo di ogni perfidia perché più amaro sia in esso il mio pane.
Id: 66440 Data: 20/08/2022 12:34:00
*
Labbra
Spigolano le labbra gli ultimi sapori frugando l'erta delle dolci ascese.
Mitiga l'oscurità della notte l'ora dell'oblio sottratta al tempo.
Id: 66438 Data: 20/08/2022 06:56:21
*
Traversando di sé
Quanta voglia di scriverti ancora curando il dolore di questo silenzio e questa distanza che apre all'assenza dei fiati le voragini che ogni corpo contiene traversando di sé la consistenza degli atomi. Tu dimmi quale materia può provare questo amore? Se solo riuscissi a tornare in ginocchio e volgere con coraggio uno sguardo sul vuoto forse sentirei in me un dio pregare; ma io ho voglia di te e questa carne a te m'inchioda come s'inchioda su un legno la memoria di un morto.
Id: 66435 Data: 19/08/2022 18:40:07
*
Ferragosto
Nel cuore ardente dell'estate il silenzio delle vie del quartiere non risuona d'un'insperata quiete ma appare d'un triste tacere eco delle case disadorne di occhi, mani e sentimenti. Vegliano i vecchi le finestre accostate immersi in uno sguardo tra l'oggi e la memoria, altri l'orizzonte di settembre, atteso come il profeta d'altre albe, fiori odorosi dai petali d' una fragile speranza che pure prepara il cuore all'allegrezza di ore più raccolte in sguardi e voci di consolazione.
Id: 66399 Data: 15/08/2022 11:37:56
*
T’innalzi
T'innalzi sopra la mia stele tu prodigio di cadenze sonore come un canto pluviale nel dolce cadere dell'autunno.
Mia mina, mia minaccia alla quiete torci i sensi fino agli spasmi della gola quando ti urla nel nome profano del tuo accadermi blasfemo
se l'odore della tua sotterraneità si fa in me corpo di conoscenza rettitudine di una deviazione sussurro delle dita unte di te.
Id: 66394 Data: 15/08/2022 08:51:56
*
Non diventarmi
Non diventarmi una signora all'antica resa saggia dagli anni e dalla vita che guarda rassegnata l'orizzonte e più non desidera e più non sogna.
Sia la tua anima un arco, un ponte tra la realtà e l'immaginazione sì che in una s'infiammi l'alba e nell'altra si acquieti il tramonto.
Id: 66373 Data: 11/08/2022 03:16:57
*
Di noi
C'era di noi l'odore dell'amore quando apre i sensi al piacere e bagna i corpi d'attese e d'emozioni e annusarsi è traversare il possibile fino a toccarsi i ciechi fiori dell'assurdo.
Id: 66372 Data: 11/08/2022 03:13:09
*
Opera del tempo
È opera del tempo la nostra spoliazione. Mutano le stagioni della vita e gli anni del vigore e dell'abbondanza ci lasciano come le foglie i rami d'autunno.
Dietro le finestre socchiuse delle case insidiano i vuoti la salute dei cuori e i giorni recano solo ricordi e affanni.
Eppure s'affida all'intuito dell'arte un piccolo rigoglio nella temperie e l'alba allora assurge a dono e perdono alla vita è l'oro che stilla l'ultima lacrima dai notturni silenzi.
Id: 66367 Data: 09/08/2022 11:26:12
*
È dietro l’angolo
È dietro l'angolo il disastro la catastrofe la sventura e la quiete perenne dei cortili nell'ansia che prosciuga i sotterranei dell'anima.
In viaggio dentro la sua scrittura si fa incolpevole del metro il facitore di versi: insegue un suono che vibri un'antitesi al silenzio o al proprio ingrato sopravvivere.
Id: 66362 Data: 08/08/2022 15:04:20
*
Sensi
Vorrei sentire i tuoi piedi nudi calpestare il mio petto perdermi con lo sguardo verso l'alto mentre mi sveli la tua natura. Amarti è questa strana patologia che mi affligge ma non amarti sarebbe un quieto morire privo di oscenità e scandalo e la vita non sopporta l'indifferenza della morale. Amami sempre e ancora oppure tormentami con la tua assenza, però amami: non posso fare a meno di te.
Id: 66361 Data: 08/08/2022 15:02:43
*
Ho dettato alla pietra
Ho dettato alla pietra il tuo nome se ne avessi scalfito la durezza avrei inciso per sempre un destino.
Nella foto in cui mostri la schiena la nudità ha sopraffatto il respiro e il mondo è finito di lato e ho cercato parole per incitarmi alla resa.
Potrei venire ai tuoi seni come un monaco all'ora delle sue orazioni o assaporare dai tuoi fianchi l'acqua segreta bagnata di mistero.
Ma ho la notte tra le mani e fitte oscurità che smarriscono l'anima già afflitta dai tuoi silenzi e dal venir meno dei miei giorni migliori.
Id: 66344 Data: 05/08/2022 21:22:17
*
A titolo personale
Amo darmi una mano tra il tramonto dell'alba e il sogno che si fa crocevia o croce dolente di rimprovero.
All'aria azzurra del mattino affidai l'esuberanza dei sentimenti ma mi crescevano in seno i sensi insidiando la gola con le acque mantenute segrete negli occchi di un pronome sfibrato da una sottile veste di donna che intuiva nelle sue trasparenze l'esistenza di una lingua d' altrove.
Ora sono qui all'elencarmi dei morti fardelli d'attesa che piegano le spalle o sollevano le mani all'emersione dal fango della gioia: il mio giogo estatico terminovia degli ultimi giorni spoliazione dell'io in ogni parola afasia di un ritrovato smarrimento.
Id: 66280 Data: 24/07/2022 08:38:53
*
L’urgenza della carne
L'urgenza della carne in me si fa parola e urla di tormenta se tu non vieni. Ogni giorno la vita si umilia nella prova e cade in ginocchio anche senza una preghiera che non sia uno sgauardo di muto dolore e attesa della grazia come nell'ora dell'innocenza quando il cuore batte ignaro e la pioggia riconoduce i sogni vergini ai loro autunni di speranze e piccole vigilie frammenti luminosi di un'altra epifania.
Id: 66252 Data: 19/07/2022 20:46:55
*
Beato chi
a M.
Beato chi si nutre di Bellezza, naviga nei suoi Cieli indifferente alla gloria della terra, più fugace di un respiro di ubriachi all'alba quando l'ora fragile della carne vinta dai suoi fantasmi cede al sonno quel tempo di luce che mai esplora. Beato il poeta che allora ignora il gusto della vanità, non cede alle lusinghe della notorietà e resta pellegrino d'arte e luce svelando al mondo le vie d'un Altrove.
Id: 66091 Data: 23/06/2022 11:02:15
*
Nei
Nei rami secchi Nei rami spogli Nei rami storti.
La bellezza degli scheletri non ha uguali. La vita i suoi terrori, le sue urla Nelle attese disperare. E guarda l'occhio Il fiume asciutto delle ore, a valle e a monte L'elenco delle ossa morte.
Id: 66073 Data: 20/06/2022 17:57:43
*
I giorni piangevano
I giorni piangevano di me e di te il tempo consumava i nostri corpi e i nostri sogni restavano spogli domani ad attenderci un'attesa di parole che restavano mute.
Solo le mani avrebbero continuato a parlarci con l'umiltà delle loro dita, con la voluttà di toccare un volto amato o prendere, con il gusto dei grandi ritorni,
la solita tazzina di caffè nel solito bar all'angolo del quartiere.
Id: 66058 Data: 18/06/2022 10:23:26
*
Il tempo guarisce
Il tempo guarisce l'amore spegnendolo come un cero arrivato all'amen dell'ultima orazione. Rimane
la corona di grani per un altro domani quando di nuovo la cera del desiderio consumerà il proprio ardore
nei riti delle vigilie e delle invocazioni.
Id: 66057 Data: 18/06/2022 10:19:44
*
Tre donne
Ciò che non è mai accaduto prima.
Così torni alla memoria dimenticando ciò che è stato perché quel che è già stato non sottragga la meraviglia al presente.
Ho visto in un film tre donne nude correre verso il mare ho visto le loro spalle, le loro schiene le loro natiche e gambe e mi sono commosso
fino a piangere per quel segno di radicale autenticità e comunione: tra loro, con il tempo, con la vita con il sé e con la notte; qualcosa di più
che traversava la loro fisicità qualcosa di più, un altrove dei corpi da abitare fino alla felicità struggente di dirsi nel noi d'un femminile stare, nella purezza di un ritorno
dove il tempo dei sogni è l'utopia delle mille possibilità.
Id: 65977 Data: 05/06/2022 08:49:30
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Ti scrivo
Ti scrivo qui della gioia di parlarti di stare davanti a quel che tu sei per me anche se non ho molte parole per dirlo e cerco invano un altro dizionario.
Ti parlo della gioia di vederti e di quanto il tuo viso consoli il mondo anche se il mio è un guardarti di lontano;
conosco la tristezza delle mani che non toccheranno mai un tuo respiro né la felicità del tuo calore.
Ma non importa questo mio esilio della non appartenenza, lo comprendo nella distanza delle nostre figure: mi possiedi e io ti voglio
ma le dee fuggono i mortali e la bellezza ogni altra forma.
Id: 65973 Data: 04/06/2022 09:11:13
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Ma dimmi di te
Noi non facciamo più la fatica e questo amarci contando i giorni alle nostre albe di luci fioche come piccoli ceri allo stremo davanti ai santi. Le passioni hanno i corpi nelle stagioni del vigore invece la realtà trita ogni resistenza e il tempo funziona a dovere.
Dammi ancora un'idea di poesia l'incipit di un sogno, il profumo delle cose immaginate, dammi calore e odore della tua carne la linea sottile che si dischiude al centro del mondo e fa dei suoi passaggi viaggi nel cuore della memoria quando i nostri anni migliori erano prati verdi e i sensi accesi la loro lussureggiante fioritura.
Id: 65912 Data: 27/05/2022 13:39:07
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A due passi
A due passi dal tuo nome ho sentito il calore delle tue mani, eri respiro e visione di seni, i tuoi fianchi il canto della tua carne. Ho ceduto il mio sguardo ai tuoi occhi, il tuo viso un ventaglio di visioni, mistica delle tue vocali e della mia nudità.
Id: 65899 Data: 26/05/2022 12:39:53
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E allora un fuoco
E allora un fuoco arderà tra le mie carni arrese e il tuo nome sarà quel fuoco, un continuo furore d'amore verrà con violenza a turbarmi l'anima.
Avrò visioni tra i tuoi seni, nelle tue acque una lingua gemente.
Lungo il tuo corpo verrò pellegrino di bellrzza, ogni distanza tra noi sarà luogo d'esilio
dove il desiderio abita l'amore.
Id: 65845 Data: 19/05/2022 10:30:22
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A giorni
A giorni mi è venuta notizia del tuo amore a giorni facili e difficili. A volte quando preme la vescica l'urina sento il cane del vicino abbaiare e l'inquilina di sopra anche lei urinare assieme a me. Qui la vita sembra sempre un accadimento di sconforti di sconfitti o facili entusiasmi. Qui le strade sanno d'asfalto e i sogni delle giovani donne hanno la consistenza degli zucchei filati mentre tangente alla costante taglia uno spazio il tempo continuo delle sirene. Qui intanto io mi preparo a morire, ma senza attesa se non l'accadermi dell'amore, forse uno sbaglio di specie specialmente ora che gli anni si sbagliano sul conto dei miei ultimi giorni a morire.
Id: 65795 Data: 14/05/2022 11:20:45
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Il cielo sul cuore
Prendimi e lasciami morire in te, non ho altro da vedere che il cielo dentro i tuoi occhi
e in quelle castane profondità perdermi per ritrovarmi alfabeto di ogni tuo nome.
Id: 65781 Data: 12/05/2022 11:30:28
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Detergimi
Detergimi con un bacio la pelle ustionata dall'amore, guardami in modo da rinnovarmi il sangue, verrò purificato da ogni tuo respiro che soffi caldo e impetuoso dove il sonno non trova quiete. Amami è un grido disperato d'una preghiera lontana, affonda le radici in un desiderio primitivo, ni rende selvaggio la visione del tuo volto e come un primitivo fletto le ginocchia se il cielo mi riflette il tuo nome, mentre con le mani cieche cerco una forma che mi ricordi i tuoi seni e i tuoi fianchi. Sei la lentezza del mio morire: un'agonia se disperassi di vederti tornare o una beatitudine se tornata tu sigillassi il mio respiro con un tuo bacio innamorato.
Id: 65772 Data: 11/05/2022 12:03:13
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Declino
Ti hanno partorito in faccia i mali le vergini ore, è un gioco sì crudele del tempo l'oblio, il gioco crudele che il tempo attovaglia e dismaglia la rete che vita consunse e contenne.
Ma ora tu vivi un triste destino di età deformi e non più le aspre ore di albe vocate alla felicità.
Id: 65771 Data: 11/05/2022 12:00:19
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E scrivile
E scrivile ancora, scrivile le tue parole, scrivile in tuo nome e nel mio, che ti passerò accanto.
Qui c'è un'arsura che brucia la gola e il senso di un'assoluta mancanza.
Qui anche i corpi migliori ignorano che cosa sia la vita.
Id: 65740 Data: 07/05/2022 10:11:14
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Sulla soglia
Siamo sulla soglia un'attesa che grava il respiro. Abbiamo raccolto e consevato le pagine dei nostri calendari annotate nei giorni con la tua scrittura. Chissà se in futuro
qualcuno rovistando tra le cose morte si soffermerà su quei racconti di vita: la visita dal pediatra, la prossima ecografia il compleanno di zia, la scadenza del bollo, le mestruazioni; l'invito a pranzo per domenica a casa di Paola. La signora anziana
del piano di sopra è andata via già da qualche anno; non aveva figli ed era diventata sorda. Usciva raramente: qui non abbiamo l'ascensore e scendere e salire le scale fino ad un quarto rialzato, a novant'anni, è un'impresa da campioni.
Qui dai cortili salgono alle finestre le voci dei morti, chissà se un giorno anche noi rimarremo qui a tracciare percorsi di ricordi e memoria, se anche noi diverremo parole e scrittura
in chi sarà nato con il sole già spento sui nostri volti senza più vita.
Id: 65736 Data: 06/05/2022 12:13:04
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Non dimenticarmi mai
Non dimenticarti mai di me Gioia mia ! C'è in te una voce che chiama a sé il mio destino, risuona in te un'Origine che nutre la mia anima come fosse un neonato.
Non dimenticarti di me: promettilo. Se anche tu guardassi un giorno da lontano il ricordo del mio nome, lo stesso non dimenticarmi: ho conosciuto in te un Cielo che la terra non può contenere un Cielo di bellezza che in me è già simile al Giardino dell'Eternità.
Id: 65728 Data: 05/05/2022 13:42:38
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Mi manchi
Mi manchi come la vita al cuore
al mio funerale diranno: 'è stato banale nella sua ricerca d'amore' e: 'è morto per pigrizia congenita, restando immobile sulla riva delle nostalgie'. Mi manchi come il nome quando mastico l'erba e, in linea generale, amo il tuo mancarmi poiché io tremerei se tu m'amassi davvero: non sopporterei la luce del tuo amore.
Id: 65676 Data: 29/04/2022 21:46:02
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Io vedo
Io vedo Cristina e Dario la nettezza e lo spasmo la creaturalità di Dio nella carne l'agonia dell'aspirazione e l'intima fragilità delle ossa dove più forte grida il silenzio di una lontana Luce.
Id: 65651 Data: 25/04/2022 19:59:43
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Pasqua, nel duemilaventidue
Non furono che due legni a forma di croce, l'elegia della crudeltà sull'innocenza la violenza dell'indice sul mite ribelle, lo squarcio nella monocromia del discorso l'apparire nel tempo di un altrove lo scandalo del passaggio alla pietra la forma immobile dell'afasia. L'attesa. Caposaldo del mondo a venire il segno frattura temporale dell'ora. Grido notturno. Infine: esultanza della luce. Giorno.
Id: 65600 Data: 17/04/2022 09:53:46
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Perché hai sottolineato le mie parole
Perché hai sottolineato le mie parole i dirupi interiori che squarciano l'anima mostrandone gli abissi e le oscurità? Mi divora una fame insaziabile: la ricerca spossante di un'altritudine. C'è un continuo sanguinamento dell'esistere un'ombra che mi vela il volto e mi fa esangue nello smarrimento dell'incompiuto.
Id: 65543 Data: 10/04/2022 11:14:09
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Desiderio e risvegli
Se solo io potessi guardarti nel risveglio coniugare i verbi con il pensiero e l'amore con i gesti delle mani.
Se tu fossi già qui a segnarmi la bocca con il battesimo profano di un bacio quando la passione traversa i fiati e tocca le gole come una benedizione.
Ho questa estate sulla pelle infuocata come la sabbia di Ferragosto e se tu non mi bagnerai come mare mio non diventerò mai più riva d'acque
quelle tue che ti nascono dal cuore dove la carne diventa un fiume tra memoria originaria e presente.
Id: 65506 Data: 03/04/2022 15:45:05
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Così
La notte è quell'ora che non passa se l'attesa è veglia che sconquassa; qual grazia mi potrà mai sovvenire se il tuo corpo è felice di dormire?
Così insazio e triste il sonno tento ma del desiderio arde in me la lava; mi giro, mi rigiro e mi tormento la carne è inquieta, l'hai resa schiava.
Nel buio indovino le tue calde forme: i fianchi, il ventre, il seno prepotente, il morbido sentiero in mezzo ai glutei, i sensi barbari - selvagge torme - affilano affilati i loro aculei.
Ti farai fiamma prima che rischiari l'alba rivampando la mia brace ardente o lascerai che la mia anima nuda e scalza si spenga con un gemito indecente?
Id: 65467 Data: 29/03/2022 18:18:26
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Fogli
Scrivo su di un foglio la vita o quel che ne rimane: per leggervi dentro una diversa sintassi di ore.
Ho inseguiti i miei anni quando ancora ne avevo l'età, perché un incanto non sortilegia il tempo, ma lo riduce a parola, a segno.
E di nuovo mi specchio in un vetro che ha per riflesso il futuro una maschera antica che precede ogni verità. E di nuovo t'invoco tra i fianchi e il tuo nome, talamo di bellezza il tuo vólto:
il pianissimo della mia felicità.
Id: 65360 Data: 14/03/2022 10:47:46
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Lallazione devota
Non lasciarmi andare, trattienimi ancora in questa superficie di odori, in questo viaggio in selve segrete, nei giochi delle forme alla follia del tatto, alla ricerca della lingua di una sua salvazione;
che sia ancora per me il tuo corpo accoglienza del nome e riparo, l'offerta della carne esegesi del mio respiro, la mia testa reclina sotto il dominio delle tue mani lallazione devota di una profana preghiera;
fino al disvelamento delle nostre anime quando si congiungono nello scambio delle nostre salive e dei nostri respiri.
Id: 65339 Data: 11/03/2022 13:40:15
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Immagine
Mi piacque guardarti a lungo sciogliere la gioia del pube salire insieme gli acuti del piacere il furore della mia lingua, le tue parole la tela dipinta di nero e di rosa, la mia fronte raccolta sfinita tra i tuoi seni, le tue mani danzatrici di un'altta tenerezza e di nuovo l'esodo delle nostre carni, il tuo corpo e il mio, la nostra terra promessa il ritorno degli occhi alla gioia di ridirti il respiro, lo splendore dei tuoi fianchi e i miei, innamorati del tuo venire. Mio cuore, mia glossolalia.
Id: 65302 Data: 04/03/2022 14:17:24
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È tutto qui
È tutto qui: una bellezza di gioia tra le mani il tuo giocare con le dita a far l'amore quel soffio di risveglio da bocca a bocca il languore degli occhi già perduti in un'altra luce che affiora in superficie cone un'alba di una notte in altro annuncio.
Siamo fatti di bisbigli nella carne dentro corpi oltre ogni solitudine io e te, che ci navighiamo come fiumi acque tumultuosa di passione. . Vieni a ripetermi i numeri del giorno io conterò tra i tuoi fianchi le numerose stelle che fanno di ogni fiore d'acqua una poesia di gemiti e lamenti per quel che resta di aria tra i nostri corpi un vuoto che appare ancora un crudo esilio.
Id: 65296 Data: 03/03/2022 13:25:56
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Di fianco
È qui di fianco la tua carne - memoriale del tuo sesso il silenzio delle mie mani sul tuo corpo - rivestita di eros vieni a respirami sulle labbra.
Ti tocco e ti attraverso nella luce sostanza incorporea della carne - tua forma con cui mi prendi in te traversamento di un'epifania - visione d'un fianco che apre l'altrove.
Id: 65281 Data: 02/03/2022 05:38:27
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È colma di te
È colma di te la notte che tace e non culla il risveglio il silenzio che lacera l'attesa dell'aurora, la promessa di luce: verrai ancora domani?
È colma del tuo nome la mia bocca nell'oscurità di ore che tacciono mentre la carne tumulta il respiro nell'assenza che rimbomba e rintocca.
Id: 65270 Data: 01/03/2022 07:58:11
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Nessuno mi chiederà
Nessuno, nessuno mi chiederà della mia donna venuta dal vento nessuno, nessuno mi chiederà dei suoi occhi color della notte delle sue pupille profonde e lontane come lontane sono nel cielo le stelle e delle sue labbra d'un fiume di baci scarlatto. Nessuno, nessuno mai saprà del segreto delle sue mani, della tenerezza dei suoi fianchi e del furore delle sue carezze;
perché nessuno conosce il suo nome e il giorno in cui Dio vi pose la sua opera, il giorno in cui Dio la trasse dal mio costato.
Nessuno, nessuno di lei mi chiederà e io di lei ne serberò il segreto e di lei il segreto della mia felicità.
Id: 65266 Data: 28/02/2022 12:18:28
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Un giuoco d’acque
Sfiniscimi gli occhi con le tue mammelle tra le areole e i capezzoli eretti lascia passeggiare il mio respiro accogli ovunque tu ti schiuda gli accenti tonici della mia lingua una tradizione orale tra i tuoi fianchi ha fatto delle mie dita una traduzione di scrittura e della tua schiena la pergamena d'un mio poema. Ah, l'amore! Ha l'occhio acuto sul rosso dello smalto che adorna i tuoi piedi! Non dirmi che vi ho pianto la mia saliva se tra il dorso e la caviglia vi ho sognato le ampie praterie delle cosce prima di riceverle in visione quando risalivo con il corpo al fuoco segreto delle tue sorgenti un giuoco d'acque per la mia dissoluzione.
Id: 65253 Data: 26/02/2022 11:10:41
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Amori
Ballami nella gola gioia dei miei tormenti epicentro dei miei sensi scuoti l'omogeneità dei respiri recidi i nervi tra la carne e la coscienza mi derivi in naufragi di eccitazione novello giocoliere coi tuoi seni esploro ogni altra possibilità di scrittura nella lingua che mi abita la bocca e precede il pellegrinaggio delle mani sul tuo corpo divino di acqua e di carne pane ed esilio la distanza tra i nomi, tra i corpi nell'attimo che li disgiunge, distingue l'io e il tu, viaggio di magi tra i piedi e i capelli, stella di luce fino al nord di una nostra epifania.
Id: 65216 Data: 19/02/2022 08:17:34
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Pietre
A pietre preziose creiamo collane di niente meglio è il pollice umettato di saliva d'un romantico e grasso biscazziere vecchia vigilanza disarmata di parole a bordo orario tra un marciapiede e la strada, istmo di una scommessa contro un destino di cozze e vongole a mezzi chili di linguine in finto oro.
Lì della birra le divertite passioni un collo di bottiglia in vetro scuro tenerezze al lume di mancanze e memorie in pizzi di false glorie rovesciate da terrazze di baldorie,
qui ciò che resta in forma d'anello lavorato in rotolo d'alluminio promessa di un futuro calzante per le prove della graziosa scarpina tra una cenerentola e l'altra tutte rigorosamente formate in sogno, quelle in legno finto tek.
Meglio per noi il sole tra le righe di un passato di sacre scritture ancoraggi d'altri versi, anatroccoli disbaciati dalla dèa orba di spiro in centri storici creati ad arte. Meglio davvero sarebbe partire che restare nei pressi dell'amore.
Id: 65126 Data: 04/02/2022 10:16:13
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Corpi
Che l'amore non sia un atto politico potremmo discuterne davanti a un buon rosso intanto ti dico che è l'unica forza capace di ribellarsi a una vita, a una condizione di stasi.
Non so quanta filosofia ci sia nel mio corpo né se il corpo dell'altro sia l'unica carne possibile a questa strana utopia che è l'amore, eppure lì vi accadono i possibili e lì vi si ripiegano le sere
anche se spesso in sudari di dolore.
Id: 65072 Data: 28/01/2022 08:04:14
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Annunciazione
Hai atteso la sera tra noi affinché l'andare diventasse parola e forse dolore se hai esitato a dirmi di te.
Ho visto davanti i tuoi anni e i miei già brevi a venire. Chissà se avrai degli affanni o quali battaglie di risa dovrai sopportare o se comunque sarai felice e se come a tutti ti apparterrà il diritto di amare.
Io non sono capace di dirti altre parole che quelle di un altro tacere perché in fondo c'è poco da dire: noi siamo quel poco che siamo - o nulla - in un tempo che annienta il giudizio se è solo una lama già pronta a ferire.
Id: 65065 Data: 27/01/2022 08:05:23
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Non ho più tempo...
Non ho più tempo per cercare di dirti amore le strisce di asfalto e i vecchi cortili ora paiono volti immobili di pietra piccole tracce di memoria, mere testimonianze d'altri tempi. Sono passati in fretta tutti i miei anni in fondo come i tuoi, che ancora resti a richiamarmi i sensi alla gioia, alla vita natura crudele senza alcuna coscienza eppure dono. Qui ancora ti guardo e sono capace di sognare insieme a Piera o ricordarmi d'Isabella: mi smarrisco nella bellezza dello scarto tra ciò che si era e ciò che si sarebbe potuti diventare e non siamo diventati, ma non per rimpianto ci ripenso, solo per quel passaggio temporale in cui si può scorgere l'infinito. Così mi regalo ancora un po' di cenni di un'altra loro biografia, chissà se in fondo anche immaginare non sia poi vivere. E così posso ancora amarti ma senza fartelo sapere perché non si volti indietro il sorriso dei tuoi occhi dentro i miei.
Id: 65053 Data: 25/01/2022 13:20:52
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Gioia degli anni
Ci fu un gennaio già freddo a onore dell'inverno inoltrato il silenzio dei cortili legava tra loro i muri delle case e i portoni avevano ancora il verde dei legni, l'ottone restava al pomello.
Non ci fu una grande sorpresa né lo stupore del dirsi una stanza ad accogliere l'errore del sesso con accenti che furono d'alfabeti portati in dote a una lingua messa a radice in una terra rivoltata col pianto.
Era la mia generazione, inquieta nel muoversi dentro l'alveo prima della luce un segno profondo che tagliò la memoria bagnando il tempo con l'insolenza del mito.
Ci fu un tempo di gravi respiri e di occhi in discesa d'albe insicure di chiari, anime che avevano perdute le ali in quartieri dove già il suono del nome inseguiva la storia.
Ciò scrivo ancora a futura memoria di fiori lasciati a sfiorire sul marmo.
Id: 65036 Data: 23/01/2022 10:10:50
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A volte
A volte mi chiedo se non sia una grazia lasciarsi amare da una donna poeta: nel suo sesso io trovo parole come legno che arde un camino.
C'è della grazia in una donna poeta: nel suo sesso io trovo parole capaci di uccidermi per darmi la vita.
Id: 64979 Data: 14/01/2022 18:51:29
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Il tuo piede nudo
Il tuo piede nudo è loquace come la tua carne più segreta.
Mi sgretolo dove l'osso non cede rimango febbre e seme di padre uomo che rinasce se ti apri a grembo.
Id: 64912 Data: 02/01/2022 21:03:19
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Lascio ai poeti
Lascio ai poeti la metrica del verso la rima l'assonanza la rimalmezzo. Io per me amo la poetica dell'asfalto lo scarto di stagione ll cielo fuori orario lo sguscio di schiamazzi popolari tra case colorate di graffiti e corti teatrali di giochi e liti. Io per me amo il segno lo sgorbio grafico la sbavatura dell'inchiostro la vita fuori posto lo scambio interrotto il binario morto un destino con il fiato corto il cellulare con il vetro rotto il rosa steso caduto giù di sotto. Lascio ai poeti la parola seria il giudizio puntuale e colto la pagina dotta, il rigo mai distorto. Io per me amo ciò che non posso ciò che non ho coltivato e grosso modo la vita per me ha raccolto.
Id: 64897 Data: 31/12/2021 00:06:42
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Franca
È una voce del quotidiano la tua prende il pane raffermo dei giorni l'avanzo gettato troppo presto nei rifiuti e li ripresenti all'altare della lode e del dolore.
È una carne pellegrina la nostra una continua cecità in cerca del ritorno sta fermo il cuore che batte le assenze nomade che avanza recitando i nomi.
Id: 64883 Data: 28/12/2021 21:05:37
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Terra d’incanti
Il tuo ardore sulla mia pelle - ne ho solo un'idea, il sogno - devasta la resistenza della carne squarcia la fragile tela tessuta con secoli di morale. La tua bocca che riscrive gli interstizi del mio corpo apre un cielo di meraviglie . Hai preso i miei anni per sconvolgerne la trama sei terra di bellezza, in me diventi urlo e strazio di un impossibile desiderio.
Id: 64731 Data: 01/12/2021 17:22:59
*
Distanze
E tutto quello che mi scrivi è come un velo, di te odoroso;
lo uso a sudario del mio pianto: non averti qui, non averti accanto.
Id: 64730 Data: 01/12/2021 17:20:02
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Passaggi
Non credo di essere io, io non sono e sono l'altro non sono se non nell'atto in cui l'altro osserva me. Ecco: io sono solo dopo lo sguardo dell'altro, sono lo sguardo dell'altro, esisto nel suo vedermi mi vedo nel suo guardarmi, mi dò a me stesso nell'eco in cui risuono al suo svelarmi mentre anch'io lo rivelo, altro nel quale tutto ciò che io non sono accade. Camminavo stamattina nel vialetto dell'ospedale a lato di alberi e motorini in sosta. Loro erano i miei osservatori i loro occhi l'opera d'ostretricia traverso la quale io rinvenivo l'essere nel quando del mio esistere. Allora sono stato, oltre il passaggio dei nomi.
Id: 64533 Data: 03/11/2021 19:36:50
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Quando vieni
Quando vieni con l'epifania dei segni non ho altro stupore che l'attesa: piove un oro nel cuore della veglia.
Ha trovato un luogo tra i miei fianchi la teoria dei nomi con cui ti appello mentre sempre più rischiara l'alba.
Siamo l'uno all'altro voce dei giorni, non sfiorisce il tempo tra gli aliti quando accostiamo le bocche in un bacio,
quando diventiamo eterni nei gesti delle carni ardenti come monaci quando la preghiera si fa estasi.
Id: 64346 Data: 16/10/2021 17:33:34
*
Caterina o dei piccoli pani
Tu giuochi con le parole E riscrivi la vita E io ritrovo Qui Quello che non so dire E nel tuo verso Imparo di nuovo ad amare L’altro me stesso Quello che conosce La compassione dei piedi E cammina con me Mentre il mio io si smarrisce Tra questa vita E i sogni Non ancora sognati.
Id: 64201 Data: 02/10/2021 10:34:02
*
Contropoesia
Saremo scandalo della lingua scempio della poesia oscena pauperofania di ogni sintassi. Attingeremo un vocabolario d'asfalti e cemento - petali di pietre dimenticate ai bordi di una tangenziale sotto lo stesso cielo dell'eleganza delle parole colte - e per metro la deformità delle smisurate periferie urbane, per ritmo i passaggi sonori delle liti coniugali - continui e regolari ritorni di bestemmie e improperi, maledizioni rivolte a destini infelici, consumate origini nella convivenze altrettanto infelici -. Scriveremo nel dialetto delle nostre piaghe saremo gorgoglii di gergali emissioni di un parlato traslato in scrittura, saremo il vomito esistenziale delle lettere, la fine d'un verso, la pagina illegittima, il talamo dove la poesia consuma il suo adulterio con la vita scabrosa degli incolti.
Id: 63945 Data: 05/09/2021 14:46:18
*
dei folli
gerundio del verbo amare ultimo tentativo prima del declino che il tempo artiglia ogni attimo e rapace lo preda e ne fa scempio o lo immortala trofeo nella memoria. ti scrivo da questa riva dove l'asciuttezza è prodigio e il profilo dei colli sul lago è dolce visione tra lo scorrere violento delle ore. ho visto la luce traversare i ritorni dare ospizio ai luoghi abituali ho veduto declinare il domani con le pieghe pietose della morte.
Id: 63828 Data: 19/08/2021 16:06:13
*
Siediti vicino a me
Siediti vicino a me e raccontami: quand ero bambino, chi ero? E che cos'era per me il cortile della scuola e quelle mattonelle grigie fatte di altri piccoli quadrucci grigi? E chi erano per me i miei compagni, il maestro, i banchi di legno, che odorvano di scuola e di libri? E il cortile dove si giocava tra maschi a pallone? Siediti con me e raccontami: dove io ancora non ero, chi ero? Posa la tua mano sul mio viso e con la voce carezzami: più dolce sarà il giorno quando il sonno lo avrà.
Id: 63729 Data: 03/08/2021 15:51:10
*
Passaggi
Mi passerai accanto, passerai con le mani giunte raccolte in grembo, dentro gli occhi un bisbiglio commosso, tra le labbra il sapore del pianto.
Fisserai il mio volto già freddo, un marmo su cui vi sarà impressa l'orma della memoria, la smorfia del tempo, la pietra, quella che incide coi segni il tremore del sangue.
Mi chiamerai ancora, mi chiamerai nel vuoto, mi chiamerai per nome nella stanza troppo adorna di fiori per celebrare finalmente il silenzio.
E mi chiamerai ancora per non dimenticare un nome, per non dimenticare un volto, per non dimenticare una storia.
Id: 63660 Data: 20/07/2021 17:20:48
*
Era il distacco
Era il distacco la chiave di volta, la morte del bruco, il volo della farfalla. Ritrovarsi in due dopo gli anni rumorosi del nido, la teoria materna dei patemi, gli affanni le fatiche e i timori di un padre. Qui nel sogno tutto questo appare e dispiega la trama dolente della perdenza e sullo sfondo la crudezza splendente della vita.
Id: 63591 Data: 09/07/2021 00:35:04
*
All’altezza dello stomaco
Si forma all'altezza dello stomaco il vortice lacerante della domanda, dileggiata da chi non cerca risposte se non riproducibili con metodi di laboratorio. Eppure suda sangue la carne trafitta dai chiodi mentre l'ultimo solitario invoca un passaggio per il cielo. 'E noi chi siamo'? Così strappa il dubbio l'ultimo lembo prima della sera alla fragile luce del tramonto.
Id: 63566 Data: 04/07/2021 21:57:20
*
Se io
Se io mi dimenticassi di te se io dimenticassi perfino il tuo nome se una nebbia velasse il tempo vissuto fino a sembrare presente il passato e se neppure più ritrovassi nel tuo odore ciò che un giorno sedusse il mio corpo tu abbi di tenerezza piene le mani ed illudi il mio giorno come se avesse un domani.
Id: 63565 Data: 04/07/2021 21:45:49
*
Non posso
Non posso amarti con queste mie mani non posso amarti con queste mie labbra e sfiorare tra i tuoi inguini l'odore segreto del tuo mistero nel suo continuo schiudersi abisso che mi attrae fino allo smarrimento fino a desiderare di non essere più di un soffio tra le tue labbra, più di un tuo respiro, il pronome pronunciato dalla tua voce o ancora di più carne della tua anima e anima della tua carne. Essere te e non essere più io, essere in te e non essere più in me in questo tormento di questa distanza, incolmabile - metafisica - in questo stare di fronte a te, in questo stabat di dolore e stupore, perché non posso amarti se ti amo e se ti amo ti amo in questo mio disperato erotismo del cuore.
Id: 63542 Data: 30/06/2021 21:18:23
*
Ma quanto rumore
Non dimenticare chi sei e l'ora che da te viene. Già il vetro che affaccia la strada ti insegna le ferite del cortile: non sono sempre uguali i vecchi, solo i morti appaiono simili nei loro silenzi. Ma quanto rumore fanno i marmi con la voce dei vivi o di quel che resta tradito dal ricordo. Ti leggo ancora, sai, e ti ritrovo dove l'angolo buio della sera attende ciò che sappiamo ignorare dei giorni.
Id: 63541 Data: 30/06/2021 21:13:37
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Nei cortili
Nei cortili distratti accadeva l'insolenza dei fiori e nei giardini accurati lo stabat dei rami alle stagioni.
Era la vita la temperie degli anni un sortilegio d'incanti e di sogni mentre vedevano sfilare gli occhi infantili dai balconi le prime bare uscire dai portoni.
Id: 63412 Data: 11/06/2021 09:38:53
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Dei miti
anche se non so fino a che punto tutto questo sia vero e mi chiedo che cosa io intenda per vero il rapporto tra il vero e il reale se il reale sia più grande del vero.
si vive il tempo nella percezione del ricordo il qui ed ora è una pura illusione non esiste se non già nel vissuto il tempo si declina solo al passato.
siamo figli del passato esistenze già deposte in sepolcri di nomi suoni trasformati in pietre ardori resi in cristalli di ghiaccio.
sulle spalle pesa la gioia curva la schiena il piacere panchine di tristezza sono i giorni.
eppure eiaculano gli occhi ai tocchi della luce che penetrano lo sguardo con le sue forme sottratte per un attimo all'insignificanza del tempo trascesa con le epifanie del nulla
prima che una nuova speranza si slabbri come una bocca vorace sulla vulva di un'ardente vagina per saggiare la consistenza dei miti.
Id: 63402 Data: 09/06/2021 20:27:31
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Ti leggerò
Ti leggerò una poesia di Maria Luisa Spaziani, quando verrai e saremo seduti l'uno a fianco all'altro su quella panchina del parco che affaccia uno scorcio di Roma.
Avrai anche tu un libro tra le mani e dei versi scritti sul tuo taccuino mentre in viaggio sul tram guardavi dal finestrino correre in fretta il tempo di ogni domani il lampo vorace di ogni destino.
E fiato a fiato faremo l'amore con le parole saremo capitelli di nomi sotto l'arco di un'ora che rapida soffia un cielo di nubi, fragile luce di un giorno che senza pudore languido muore.
Id: 63353 Data: 04/06/2021 15:40:23
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In memoria di Isabella
Noi non sapremo mai nel tempo della cenere il perché di questa distanza la terra si fa gravida di segni oscuri. Un volo mi appare il tuo sorriso beatitudine di una nascita dove copiosa stillava la parola a ripetere nel tempo oltre la finitudine l'epifania della bellezza.
Id: 63316 Data: 30/05/2021 14:29:09
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Avrei voluto tanto...
Avrei voluto tanto dirti un vaffanculo ma non c'era più spazio libero sulla pagina stanca. Non direi che tu avessi torto del tutto, magari qualcosa di giusto l'avrai anche sfiorato ma il tono, capisci, il tono: una cacofonia capace di rompere il cazzo pure all'universo. Ora vieni a dirmi che questa non è poesia, sarebbe come dire a un morto che non respira. Ma è proprio lì la mia ragione: la morte.
Id: 63315 Data: 30/05/2021 14:27:23
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Acquachiara
Se tu venissi ancora bagnando d'alba gli occhi se tu sfiorassi con le dita il tuo segreto ed io vedessi accadere il miracolo della rosa o ancora il canto d'oro quando inonda il giorno tacere non potrei l'ardore che il desiderio eleva al tremulo delle felici ore.
Id: 63221 Data: 19/05/2021 20:32:16
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Notturno
Nell'estrema solitudine del duale nella ferita dell'isolamento si aprono abissi di angoscia; solo nel reciproco compenetrarsi traversandosi come dono si rivela l'Altro come Terzo Comunicazione e Giustificazione di ogni sé, iconografia testimoniale di un rumore trasfigurato in nota.
Id: 63103 Data: 08/05/2021 08:35:41
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Trastevere
E vorrei raccontarti, Trastevere, narrare le tue vie, le tue piazze, l'andirivieni delle voci che scendono dagli intonaci degli antichi palazzi e dalle finestre che narrano di vite passate, dire dei tuoi luoghi - nostro segreto - dove struggente il tempo conserva intero lo stupore della tua bellezza.
Id: 63023 Data: 29/04/2021 22:18:59
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A casa di Valentino
A volte mi accade di tornare a casa di Valentino, magari solo per pochi minuti, il tempo di ascoltare qualcuna delle sue parole o vedere l'essenziale del suo vivere senza troppe vanaglorie. Vedere e ascoltare in lui risuonare potente l'eco della poesia, un'eco rivestita di Valentino, rivestita della sua interpretazione. Così mi accade, a volte, di tornare in quella casa, un modo tutto mio di abitare la poesia.
Id: 62998 Data: 27/04/2021 10:16:42
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- Perché io non mi dimentichi di te -
- Perché io non mi dimentichi di te -
Nessuno potrà mai dire che un verso liberi un popolo o sconfigga un dittatore.
Non c'è un solo libro di versi che riporti in vita un morto o cancelli la crudele violenza dal corpo martoriato della memoria e dalle carni martoriate delle vittime inermi o combattenti per la libertà.
No, la poesia mai potrà dirsi liberatrice degli oppresso, eppure finché esiste sulla terra un solo verso non ci sarà pace per ogni oppressore, perché essa indica le radici all'uomo e rende sacra la dignità d'un detenuto, segnala il bivio dove si biforcano l'umano ed il disumano.
25 Aprile, festa della Liberazione
Id: 62981 Data: 25/04/2021 10:32:09
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In cinque piccole parti
I
Sono tanti gli odori di una casa immensi quelli di un corpo.
II
Ogni tempo ha la sua stagione e l'età getta o distrugge ponti tra la carne ed il desiderio.
III
Il rischio della tenerezza è nel suo divenire negli anni una lingua morta un dizionario della memoria.
IV
E non ha riguardi il ramo distorto fuori della finestra a non dissimulare la secchezza nell'inverno che ne strema la spoliazione.
V
Le luci che illuminano la notte del minuto terrazzino al di qua del cielo appartengono al palazzo di fronte e saranno l'ultima magia dei giorni.
O tu verrai ancora a discorrere con la parte residua dei sensi a dare la misura dell'anima nell'orgasmo di un sentimento che carsico riaffiora a farsi di nuovo parola.
Id: 62951 Data: 22/04/2021 14:15:02
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Respiri
Mi consegni il giorno nell'orto delle tue parole, sono echi d'albe trascorse tra un canto e la memoria della notte.
Dei poeti amo l'eufonia del dolore, quel dolce dirsi tra le pieghe delle ombre quando più cruda si svela l'ora tarda della sera.
Id: 62943 Data: 21/04/2021 12:18:20
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Un orizzonte alle spalle
Amo la nostalgia dei giorni perduti quelli che oggi mi appaiono i più dolci quelli che s'innamoravano dei giardini a lato di Porta Maggiore quelli che scoprivano l'amore nel sorriso di una giovane donna appena conosciuta, quelli che ancora guardavano agli anni settanta o esultavano per una vittoria che stringeva la folla in un unico abbraccio perché il pallone aveva toccato il mito.
Amo la nostalgia dei giorni perduti perché è l'unica morte nel tempo che lascia vivo l'eros dello sguardo.
Id: 62942 Data: 21/04/2021 12:16:44
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Un volto, uno sguardo
Ho visto il tuo viso, i tratti e gli occhi, lo sguardo e il colore, la spinta tra i fianchi a svelarti di spalle la vita. Mi chiedo e ti chiedi, tacendo agli altri il segreto, se era questo il destino alla resa dei conti o se, a conti fatti, ti hanno tradito i fatti, se la forma iniziale del sogno non sia andata perduta e per sempre visto ormai che gli anni li conti non più con le dita delle mani ripetute due volte o un poco di più. Se poi ti volti e mi guardi ognuno di noi si legge domanda dell'altro e la sera riporta alle ombre gli occhi, una flessione di voce, un altro silenzio.
Id: 62931 Data: 19/04/2021 21:58:54
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Solitudini
Il terrore dei fasti interiori, la carne che urla la sua fame di essere amata, un altro corpo a dare un naufragio alle disperazioni. Quante solitudini traversano l'anima, mendica di uno sguardo amante, accoglienza di un io in frantumi, frammenti di una voce che grida nella propria cecità la domanda di un ascolto o, narcisa, di un'eco.
Id: 62925 Data: 19/04/2021 15:34:19
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Attrazioni
Un gioco di sguardi il volo erotico del desiderio che oltrepassa l'età;
gli occhi neri di lui un appello e l'altro pronto alla resa dei sensi, il richiamo dell'incontro di due nomi quando ancora nel sangue urla la vita strappata un giorno al suo quieto inesistere.
Id: 62919 Data: 18/04/2021 17:20:21
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Dove io vedo
Dove il nudo delle stelle apre il silenzio alla parola io vedo dentro gli occhi tuoi la storia del tuo viaggio il tuo continuo andare nel cuore del reale gravida di sogni senza poterli partorire. Per mano nel tempo lungo di un respiro tieni il figlio della carne il suo passo malfermo che pure non riduce in polvere il tuo sorriso, l'ardore di madre e insieme a lui ancora celebri la tua estraneità al mondo con il caffelatte dell'unica cena che ti è ancora possibile.
Id: 62874 Data: 13/04/2021 19:25:51
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Loscuro sentimento della Poesia
Io non so come ti chiami se ti devo un nome o un aggettivo ma so che l'istinto al tuo seno mi porta e forse un giorno ti chiamerò madre.
Id: 62862 Data: 12/04/2021 17:02:06
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E poi nasce lamore
E poi nasce l'amore. A volte come un dolce canto che arriva a ferirti con il furore di una mite ostinazione, a volte tumultuoso come il placido scorrere di un fiume che appare svelarsi un'oasi d'eterno in un tempo caduco e fragile. Così l'amore. A volte ti assale improvviso, impastato di carne e di sangue, di sensi che come lupi arresi alla fame divorano ogni spazio alla ragione, a volte si fa cammino di tensione e preghiera, a volte ritorna alla barbarie del suo primo stupore - a volte - quando rivela la seduzione delle forme.
Id: 62854 Data: 12/04/2021 10:05:08
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Breve
Già si fa breve la parola la lunga distanza diviene un affanno non vuole rassegnarsi la vita a verbi che risolvono il tempo accorciando la fuga d'orizzonte.
Non è sufficiente il canto dell'anima quella lingua che non ha mutato i suoni perché il corpo è un gendarme severo e non concede anelli alla catena.
Ma se pure dolente è la caviglia nondimeno non arretra la carne il respiro che di ogni festa fu vigilia la veglia della sentinella prima dell'orizzonte.
Id: 62847 Data: 11/04/2021 16:59:41
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Il fermo del tempo
Gli anni del silenzio si allungano, diverranno nel tempo una distanza irraggiungibile.
Ci traversa le ossa un mistero, ci trafigge il fermo del tempo, folta di ricordi è la memoria.
Id: 62840 Data: 10/04/2021 21:26:45
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Ti guardo arrivare
Ti guardo arrivare tra Parigi e la strada ma è solo la mano che gira la carte.
Ti guardo la gonna un po' sopra il ginocchio è un'estate francese che cammina per Roma e parla una lingua imperfetta che attraversa le vie e passa davanti ai negozi.
C'è un rumore di sera che chiude la porta e prepara la notte un'altra pagina inquieta.
Id: 62837 Data: 10/04/2021 12:47:53
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La finestra sul cortile
Arresi a questo vociare di uccelli tra gli intrecci dei rami del cortile sotto la luce di uno stesso cielo che oggi compie ogni sua promessa di primavera.
Atterrisce il mistero della gioia l'allegra clausura della risposta la conclusione del viaggio, lo sbarco nel porto del nuovo o il ritorno all'atteso.
Ma solo nel continuo andare sospinti dal vento impetuoso della domanda noi diventiamo vele solitarie e la promessa l'assoluto appena scòrto e solo di spalle.
Id: 62833 Data: 09/04/2021 15:24:39
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Un angolo di strada
Ci furono concesse notti al giro delle carte in quattro ma senza il vizio del gioco o la passione per il tavolo del rischio. Erano riti obbligati, liturgie profane alleate con le tradizioni della fede al pari delle frittelle per la generosa fatica delle madri.
Un angolo di mondo non conclude il mondo in un angolo di strada dove affacciava un balcone ammirato per la bellezza dell'abitatrice, un ampio spazio dove lasciare randagi i sogni. Era la nostra età prima che tu morissi, il primo di tutti.
Id: 62824 Data: 08/04/2021 07:48:25
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Elogio della notte
Il diritto della notte a guardarci negli occhi, senza sfida o compassione: ha in mano il tempo, testinone della promessa originaria, che l'alba non nega: ne fa memoria voltandogli le spalle finché in luce rimane il giorno.
Id: 62823 Data: 08/04/2021 07:44:56
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Passaggio
È trascorsa l'ultima notte il Risorto per un attimo è morto, un attimo durato tre giorni l'inferno del nulla sembrava gia eterno. Poi Qualcuno smosse quel sasso non tutti sappiamo ancora col sangue il suo Nome, ma Lazzaro per tutti ci predisse la sorte. E di nuovo quel mattino s'improvvisò la luce.
Id: 62783 Data: 04/04/2021 17:50:58
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Avremo ancora lodore
Avremo ancora l'odore del ferro nella carne senza chiederci se quella violenza fosse dell'uomo o quale demone avrebbe goduto in perversione o se anche quello spirito fosse straziato dallo scempio dell'origine nell'icona di Dio.
La crudeltà conosce in sé solo la sete del sangue. Attende la materia la fine dei tempi perché riveli la mutazione dei segni la Storia.
Id: 62768 Data: 03/04/2021 13:15:28
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- Il Sabato dell’attesa -
Avrei voluto vivere in quel tempo e vegliare la pietra sopra l'attesa quel cavo oscuro privo di aria dove in germoglio dormiva la luce.
Aveva squarciato il cielo quel grido squasssato alla terra le viscere un nervo scoperto il terrore dell'uomo incerto di ogni credo il destino.
Nelle ore in cui muto il silenzio giaceva sottomesso al dominio della notte avrei voluto vedere l'angelo del risveglio l'indomani danzare all'arrivo della Maddalena.
Id: 62766 Data: 03/04/2021 12:18:10
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Fino al punto
Potremmo credere o non credere che davvero tu sia il Figlio di Dio; che davvero tu sia da sempre il Verbo del Padre, ma questo non importa, non è questo il punto: sono passato per destino o per caso in questa vita e presto ne ripartirò; e seppure solo avessi conosciuto la solitudine dei soli, come potrei negare che almeno tu mi abbia amato fino al punto di straziarti per me?
Id: 62758 Data: 02/04/2021 19:42:27
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Segni
La casa dei morti io abito la memoria dei padri il respiro dei seni materni. Bambino non avevo timore del buio mi avvolgeva come una coperta di giochi poi presto divenne carezza di donne fantasie inseguite in un reale più altrove del tocco regale di una mano, che sovrana si sceglieva ogni volta il finale. Venne ancora al seguire dei sogni la notte incanto e promessa di ubriachi, selvaggia scrittura in assenza di voci, di righe rubate e mandate a memoria. Ora coincide col buio il pensiero e non trova percorsi di luce la stasi questo restare raccolti in uno scorcio di tempo un frammento disposto a tracciato di segni.
Id: 62746 Data: 01/04/2021 11:54:54
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Mi hai scritto
Mi hai scritto che non verrai neppure oggi che il tuo tempo è grigio e il piede e l'occhio hanno i loro affanni mi hai lasciato intendere che scriverai dei versi, li riporrai nel cassetto delle cose preziose perché non si sa mai, mi hai scritto, il treno rapido della notte potrebbe passare all'improvviso e occorre essere pronti. Non verrai mi hai scritto, rimarrai avvolto nella solitudine delle ore, quelle migliori che potrai avere tra pagine da rileggere e nuove da sapere e qualche riga frugale che ancora riuscirai a scrivere. Ma non verrai mi hai scritto.
Id: 62739 Data: 31/03/2021 09:54:31
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La battaglia dei nomi
Continua a vivere la battaglia dei nomi il nudo mostrarsi delle vie con le panchine d'asfalto, l'orlo d'immondizie e fili d'erba a ridosso dei marciapiedi, lo spessore d'inciampo al silenzio quando assorto s'inerpica per erte mistiche di avrebbe potuto essere o forse è stato e sembrano tanti libri ancora chiusi le facciate dei palazzi, le persiane un indice dei nomi, il titolo in copertina la suggestione evocativa di un altro ieri quasi il canto dei morti a ferire la luce perché sono stati in questo sono presente. Sul ponte sopra il fiume la voce risuona la tua voce - una piccola prima volta - una piccola epifania. Divento utero di storie taciute, segreti dell'acqua specchio di cielo e di rami, a ridosso dei marmi.
Id: 62737 Data: 30/03/2021 19:48:31
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Vuoti
Pago il fio della mia ignoranza. Tu vieni a darmi le parole ed io ascolto. Com'è grave questo marzo morente rivolto al sole. Qui la luce rende più chiare le voci di fuori ed in me si annida un silenzio che insidia il respiro. Dalle tue righe mi appare la dilezione dei nomi ma diventa tormento questo vuoto dietro le spalle.
Id: 62712 Data: 29/03/2021 08:24:47
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Senza fiori
Non ho più fiori al mio balcone, non ho più vasi appesi alla ringhiera e sempre mi affaccio con indosso una vestaglia, perché non ho più niente da dire al mondo che mi riguardi. Mio marito era un bell'uomo, l'ho perduto che saranno trent'anni; era un bell'uomo e sempre di voglia ci facevo l'amore. Ma la vita... È strana la vita: assembra con assenze rughe e sogni e arde sulla pira del reale le illusioni, come streghe di arcani sortilegi. Cosi ogni giorno mi affaccio dal balcone e guardo la vita andare avanti e a tratti mi stupisco e a tratti mi dispero, smarrendo i miei pensieri nel tempio d'oro di questa mia strana età.
Id: 62711 Data: 28/03/2021 23:13:02
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Quando la notte
Dove andrai tu, dove andremo noi quando la notte verrà con in mano l'elenco dei nomi ed il cielo muto cadra in pietre di un bianco silenzio?
Non fissare l'occhio ai giorni sudati e libera le mani dalla polvere di ogni atto compiuto, non sarà l'ora quella di disputare la parola al nulla.
Id: 62697 Data: 27/03/2021 16:39:35
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Nascosta
Nascosta ai servigi della carne l'anima gravita attorno ad un'orbita di attese e sospensioni, vive grama la solitudine delle cose, tra gli oggetti abbandonati al mondo, figli di un'imitazione, fratelli di un destino di nascita e morte.
Così non muta il giorno la cagnara degli uccelli, tuttavia ravviva il fuoco della loro voce l'insorgere tra i rami celesti della domanda che quieta e inquieta ogni singolo mattino.
Viviamo quindi sull' orlo di fili d'inchiostro, ma non abbiamo solo forma nella parola: già dalla terra fangosa del primigenio apparve il segno a dire, immediato lo sgomento poi, con lentezza di ere, lo stupore.
Id: 62691 Data: 27/03/2021 09:01:24
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Colonne
Saremo colonne erette nel tempo il tempio dell'attesa ci aprirà le porte nel chiuso spazio di un recinto sacro il nudo della carne al nudo si svelerà fino a mostrarsi crudo nella distanza di un limite che squarcia il silenzio con il grido della terra volta al cielo.
Saremo mute labbra nell'ora deserta e piccoli passi dietro l'orma delle assenze nel vuoto verranno setacciati i nomi, in polvere ogni tentativo dismisurato della presa le mani giunte stringeranno l'aria, il vuoto flagellerà le lingue e riarse bruceranno le gole.
Id: 62664 Data: 25/03/2021 12:15:14
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Impronte di farina
Nella farina le impronte di mia nonna E ancora quelle di mia madre, di mio padre Che ora spoglio ed immobile è lì Dove il marmo sfodera del silenzio L’ombra incessante dell’assenza.
Ma ora ho la mia farina da setacciare E l’acqua degli occhi a darsi generosa O snervante
Per la quiete che più non abita i giorni E per l’inquietudine che ne scava l’incertezza Ed il domani, sospingendo l’attesa oltre il viaggio.
Id: 62656 Data: 24/03/2021 20:15:17
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cielo di primavera
assente è la quiete in questa nuova luce dove terso è il cielo nell'annuncio della primavera appena giunta con il fardello delle sue promesse.
sembra ridire di antiche sirene il canto e non v'è fune che trattenga il cuore al naufragio della disperazione perché all'orizzonte non v'è più voce
né un'immagine che ridia un senso al tempo e assurda tra le righe ora appare la lunga teoria di anni
dispersa nell'attesa di una veglia dentro l'epifania di parole, stabat di ore sul legno di una soglia.
Id: 62651 Data: 24/03/2021 11:40:20
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Quando avremo
Quando avremo fatto l'amore e l'istante turgido avrà slabbrato l'attesa traversato ardente la soglia , toccato del cielo l'ardore e le bocche avranno lasciato danzare le lingue tra salive e respiri di fuoco, allora avremo compreso il destino in noi e in noi sarà accaduta l'Origine e il Per Sempre.
Id: 62647 Data: 23/03/2021 20:23:09
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A - #poesiapoeti
Cosi siamo all'ombra di uno spazio vissuti così nutriti di forme e di parole così di luci amare che ci svelarono sole anime all'impresa con il vuoto, disperanti canti di tamburi a morte. A sorte venne tirato il nostro destino, corte braccia per annaspare il vuoto. Moto di rabbia e di dolore ti rubò le mani, il tempo consumò in fretta il piacere, un eros mite che non salvò il domani.
Id: 62618 Data: 21/03/2021 17:46:17
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Alla Poesia (madre mia) - 21 Marzo 2021 - #poesiapoeti
Mi hai dato la fame tra i cancelli, i salti alle ringhiere, gli amici spericolati oltre il gioco, i chiodi grandi - i punteruoli - da conficcare a terra tra le piante, nelle piccole aiuole ad ornamento.
Ho mendicato la grazia della tua parola quando m'apparivi già in lontanza una possibilità di spiegazione o il pane e l'acqua di quelle grandi fame e sete che mi divoravano di dentro. Ti ho tirata per la veste, ti ho spogliata dei tuoi ornamenti ti ho resa nuda ai miei occhi fino all'essenziale
ho scelto i tuoi capezzoli a mia dimora scalzo così com'ero mendicai e ancora mèndico la tua maternità ed io ti porto in dono il fardello di un'informe figlitudine.
Id: 62608 Data: 21/03/2021 10:14:43
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Dove tornano i morti
Dove tornano i morti alla memoria: l'amico dalla pelle trasparente.
Simile ad una preghiera recito il sui nome, un angolo di strada il piccolo altare. Siamo silenzi in un universo di destini, brevi tratti di rotaia, fugaci corse cieche di un binario morto.
Id: 62595 Data: 20/03/2021 13:34:46
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Ventuno marzo o della Poesia
(Per un amica)
Tra le mie mani porto ancora un sogno anche se ho mani stanche e ferite da un tempo già lungo d'illuse attese.
Giovane guardavo i miei orizzonti e attraversavo il mare solo con il cuore, ero in grado di dare luce alle mie ore a sfinirmi d'un tempo senza disinganni.
Ma le delusioni hanno divorato i miei giorni, la desolazione non ha avuto pietà di me, la mia solitudine è senza compassione, solo la Poesia mi guarda ancora, con tenere carezze mi consola.
Id: 62594 Data: 20/03/2021 13:32:12
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A mio padre
Una donna gravida celebra l'attesa, il tempo dell'assenza la nascita o il risveglio.
Camminiamo a piedi scalzi sul filo del vuoto, non abbiamo più risposte che consolino l'appello, incide la memoria una dolorosa assenza.
Porta marzo il resto d'Israele, lo stesso cielo sopra il nostro andare, distanti tra due nulla e in fondo una flebile speranza
che lontana appare.
Id: 62585 Data: 19/03/2021 15:02:47
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Stare
Non hai più voglia di conoscermi: l'uguale spaventa e affonda, lascia sgomenta la vita se priva di rintocchi all'ora che rinnova questo transito rapido di luci apparse di vita. Qui termini il passo e vai oltre, non lasci il tuo sguardo a segnarmi la sera che avanza nel punto più buio che duole. Ti guardo, mi guardi e non resti nell'oltre.
Id: 62571 Data: 17/03/2021 20:06:27
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La voce della luna
Verrò con parole minute, semplici parole che siano così semplici da non disdegnare un semplice andare a capo, come andiamo a capo noi, ogni giorno, cullando con le bocche i nostri respiri, lasciati crescere nell'aria come piccole nuvole viaggiatrici in cerca del dono di un'altra poesia.
Id: 62559 Data: 17/03/2021 16:38:23
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La memoria delle vene
Io so che aspettare sarà dolore, che il tempo inquieta per l'incertezza dei frutti. Se chini il capo verso una preghiera, la verità dello squarcio non è meno crudele nella lacerazione al cuore dell'anima.
Risale una ricerca difficile, un nodo stringe nella gola il respiro e tu guardi sanguinare dal vivo una viva memoria.
Non c'e domani che rialzi la schiena dal flagello del giorno dei nomi.
Id: 62537 Data: 15/03/2021 20:48:08
*
Strade di quartiere
Ho amato il freddo pungente di San Lorenzo quando ancora la domenica non aveva conosciuto gli anni novanta ed il giorno di festa sapeva alle otto del mattino il silenzio delle strade ed il portone dell'Esercito della Salvezza sembrava una conferma alla fede nella Rivelazione.
Ho amato più di quanto potessi amare con un tempo stretto a disposizione, ho amato più di quanto sapessi amare e con un cuore senza compagnia, fratello dell'immobile solitudine del mare.
Id: 62518 Data: 14/03/2021 10:15:40
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Verso il mattino
Ci sorprenderemo ad amarci ancora un giorno, nel mondo tra le luci e i suoni di un cielo che declina il silenzio in vigilie.
Rada ancora al passaggio di voci la strada alle cinque è l'ora delle gioie segrete nei vani nascosti agli sguardi di altri segreti taciuti al notturno dei viali deserti.
E più sottile sarà la voce di un bacio che un nome ha già dato all'atteso del mattino e un nome ha già detto a ridosso dei vetri schiariti dall'alba.
Id: 62503 Data: 12/03/2021 18:37:39
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Resto
La suggestione d'un ramo fiorito spezza il pane della presenza. Chi sei al di qua della tua distanza? Oltre l'albero s'affaccia una nuova primavera. Ora sto al tuo sguardo come tu al mio, resto di segno e trascendenza.
Id: 62473 Data: 09/03/2021 09:32:00
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Unipotesi di otto marzo
Vorrei uscire dalla circonferenza magica della femminilità, dall'incantesimo dei generi - vorrei riemergere dalla pulsione mascolina che governa l'occhio e l'agire che domina la mente - nell'approccio verso il mondo.
Vorrei oltrepassare il perimetro ristretto delle relazioni affettive, che confondono il necessario con il desiderio, che cristallizzano i ruoli fino a figurarseli come idoli in terra, falsi dèi dalla parola muta;
perché essere donna e uomo diventi un atto civile di libertà, un grido di vita oltre i recinti spinati che uccidono i sogni e la dignità.
Id: 62467 Data: 08/03/2021 17:20:20
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Indosso gli stracci
Amerai i tuoi giorni feriti, i tuoi anni con indosso gli stracci del fallimento e della solitudine. Straccerai i conti della ragione e ti coprirai il corpo con il manto della nuda esistenza che muta sia i savi sia i folli in polvere di tempo.
Id: 62454 Data: 07/03/2021 21:27:16
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La vita centrata
La vita centrata è un poco più su o un poco più giù. Quella indovinata non ha cieli per soffitti o sale da pranzo con ospiti in vetrina. E non ha figli già avanti con gli anni da tenere per mano le cui madri abbiano lo sguardo devoto nella pia religione della pazienza o la dottrina della grande sopportazione in ogni circostanza. Non ha madri, la vita centrata, e figli con pastrani e berretti di lana e pochi spicci per la cena fatta in piedi in un bar mordendo sdentati una brioche e bagnando di gusto la lingua nel caldo inverno di un cappuccino.
Id: 62443 Data: 06/03/2021 20:56:53
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Ricordi
Sei piu di un ricordo: sei il sapore di un tempo divenuto ormai sangue che arriva al cuore come una fitta
che piega la bocca in una smorfia di pianto trattenuto, perché tanto è il tormento dei giorni di un oggi
che per memoria ha il tuo nome e per vuoto il tuo respiro di allora.
Id: 62432 Data: 05/03/2021 21:04:53
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Mi scrivi
Mi scrivi ancora della tua gioia quando ti prende lo sguardo un cielo che promette con la luce primavera.
Ti leggo anch'io felice di saperti tra le ore verso un'estasi di colori che luce dona senza parsimonia e soffia nelle parole un vento che lascia stormire i giorni.
Allora io ti chiamo con il nome che dà entusiasmo alla mia lingua e attendo il tuo venirmi incontro come la pianta la mano che ne ha cura.
Id: 62419 Data: 04/03/2021 20:13:55
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Sei
Sei la vela dispiegata, la prua che il mare naviga senza temere la riva, il porto e l'approdo che non veda ripartenze. Sei il mare che specchia l'alba e il suo nitore, promessa di un mattino di luce, felice ora che raggiunge il tramonto. Sei l'acqua che colora imbruno il declino increspando i sensi fino al respiro di un'estate che potente soffia sugli ultimi chiarirsi della pelle. Sei la luce che dà vita alla mia ombra.
Id: 62406 Data: 03/03/2021 15:17:03
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Il bacio copernicano
Che cosa accadrebbe se tu mi dessi un bacio? Ora guardo se il congiuntivo rispetti la norma della sintassi, il clero ortodosso della lingua, il perfetto disporsi dei nomi, verbi ed aggettivi - nota l'eufonica degli incolti -. Ma ora torniamo al bacio: nulla è più rivoluzionario di un bacio. Non il sesso, non l'eros, non il casto sentimento dell'amore: solo il bacio partorisce ogni volta un nuovo Copernico epperò è raro quando davvero ciò accade. Ora, se tu mi dessi un bacio...
Id: 62363 Data: 28/02/2021 13:16:41
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Ci sarà sempre unalba per noi
Sapremo mai il calore dei nostri respiri? Ogni alba è una promessa di luce, ma trema ancora la carne
l'impazienza del buio notturno quando freme un'attesa di segni e nessuna parola colma il silenzio.
Id: 62321 Data: 24/02/2021 20:30:47
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Se
Se io fossi nato poeta avrei ora ali di verso che lo sguardo mutano in occhi di cime innevate
o avrei magari le mani di un virtuoso che sfiora i tasti di un piano con dita di cielo.
Oppure ancora porterei nelle tasche il dolce tormento di giorni raccolti in un giogo di voci e di rime mancanti.
Se io fossi nato poeta avrei ora il passo irrequieto dei grigi marciapiedi di città prima che giunga alla gola la carezza di un caffè, preso seduto al tavolino di un piccolo bar mentre sui vetro sferraglia un tram le ore perdute tra la voglia e l'attesa.
Se io fossi nato poeta avrei ora imparato a morire guardano un cielo divenuto già un nome.
Id: 62312 Data: 23/02/2021 13:10:05
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Di te, ogni sapore
Ho conosciuto di te ogni sapore, ogni segreto del tuo corpo ha imparato i nomi della lingua che ho mosso come vela spinta dal vento impetuoso dell'olfatto.
Non c'era notte senza i tuoi odori non c'era arsura tra i tuoi umori, la gola devastata dal piacere apriva abissi di significato inafferrabili come la luna quando più chiara rivela l'ombra che accompagna i passi nel buio.
Tocchi di dita, il caldo alle mani celebra ora il tuo nome un alito che spinge la soglia del cielo verso l'interno. Dammi il tuo inverno: scioglierò ancora il mio pianto immergendo il mio volto tra i tuoi seni.
Id: 62300 Data: 22/02/2021 10:16:49
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Vieni
Vieni tra i miei seni e non guardare la loro età.
Le mie rughe sono righi di scrittura, la partitura di note composta dalla vita, accordi e disaccordi di una continua disarmonia di voci, la forza del destino, l'impetuoso vento del tempo che lascia i suoi segni sui miei glutei che un tempo con orgoglio mi guardavi come si guarda una terra all'atto di proprietà.
Vieni ora a dirmi coi tuoi occhi la tenerezza di un desiderio se rimasto vergine, l'incombusto rovo dell'ardore che precede la parola e le sopravvive.
Nel lamento della mia carne vieni ancora a spegnere la tua arsura di segni che mi dicano ancora - che ti dicano ancora - se vera fu la radice di quel ramo ora spoglio che ancora chiamiamo amore.
Id: 62299 Data: 21/02/2021 22:19:25
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Tra le ore
Avrei fatto il prostituto volentieri, mi sarei guardato alle spalle per vedere venir meno la notte, avrei avuto il giusto tatto, la giusta presa che guadagna sconfitte al destino. Non avrei avuto l'indugio della prudenza, il calcolo ragionevole, la giusta concezione, l'apparire nascosto di un furore racchiuso tra le ore di un orologio sempre puntuale. Io ho amato i pontili, le passerelle verso il mare, l'impudenza venuta al calore d'un disperato esistere; ma in fondo c'è sempre il resto del cucinato nella padella e qualcosa nell'acquaio che rammenta alla luce le infinite solitudini di chi rimane ancora vivo.
Id: 62263 Data: 19/02/2021 07:32:53
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Verrà
Verrà meno il respiro, forma dello stupore. Tra i seni poserò lo sguardo e sui fianchi il volo delle mani.
La bocca respirerà il tuo respiro. Nuda la lingua senza voce verrà alla sapienza dei sensi, nello sguardo
le lettere taciute d'un nome diverranno ardore della pelle quando i corpi cedono al soffio della carne,
sigillo dell'amore. Di nuovo nel giardino verremo alla gioia di un destino di luce, origine dei nomi.
Id: 62245 Data: 17/02/2021 08:04:34
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Scrivimi
Scrivimi, fino a stremarmi gli occhi; scegli bene il colore dell'inchiostro, la morbidezza del tratto, la punta: che sia raffinata come un diamante sì da incidermi l'anima di vetro e aprirvi un varco. Non desistere se la luce si riflette sull'opacità di un sentimento di sfiducia, sappi che l'amore apre valichi nelle montagne della durezza ma non dell'indifferenza, questa schianta come una pioggia improvvisa il primo mattino di primavera. Ma tu non fermarti alle prime lettere, non indugiare nel dirmi le parole che hai tenute segrete per me, perché anche se io vivessi il mio ultimo giorno non sia la distanza tra i miei occhi e il tuo respiro l'ultimo sguardo su questo mio esistere.
Id: 62214 Data: 14/02/2021 21:54:14
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Tu
Tu pènsati un giardiniere, coltiva la gioia. Àlzati al mattino, o se non puoi, dal letto in cui vivi da infermo, innaffia il davanzale dell'anima con le lacrime della commozione, perché ancora sai il cielo sopra di te e l'alito caldo di una parola d'amore o la gravida attesa di ogni silenzio, anche se feeito dagli squarci della solitudine. Apprendi il rito del ringraziamento e riconsidera il tuo esistere, perché la vita non è solo un dono: è un prodigio che ogni giorno ripete lo stupore del dirsi io, del dirsi tu. Pensa al miracolo dell'universo che mai ancora ha perso il suo equilibrio, alle sue leggi, un giogo di armonie, aspra disciplina per la bellezza. Non esulta il tuo spirito di fronte a ciò? Tu coltiva la gioia e avrai presso di te il fiore della verità.
Id: 62204 Data: 13/02/2021 09:39:50
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Incanto
Si fa dolce di te il ricordo nell'ora che l'alba rivela.
Chiara è del giorno la voce e vola verso di te il pensiero, salmodia di questo mio esilio.
Id: 62195 Data: 12/02/2021 07:44:46
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Disegni
Disegno una stazione di treni con la mano incerta e stupita di un bambino - avrò avuto anch'io un giorno tre anni, ma ora non ricordo più quel tempo forse felice -. Tu scendi dal treno e sei subito bella e vieni con passo deciso verso la luce, la voce adesso fa risuonare un nome nell'aria, chissà se anch'io nei tuo sogni ho ricevuto un nome.
Ogni sera riprendo la matita dei sogni e una risma per il mio desiderio, chiedo al sonno di non tardare a venire. Ora ricordo lo stupore di giugno e mi lascio assopire dal tuo rumore di passi.
Id: 62182 Data: 11/02/2021 07:51:47
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Lampi di luce
Il dono degli occhi è per la luce che illumina e rivela le cose, si scinde l'invisibile nei sette colori, s'immerge il senso della vista nell'infinita bellezza della vita, che parla negli oggetti che osservi e nelle persone o nel volo delle rondini o in un albero che incontri all'uscita dal portone.
Oppure ti perdi nel vedere lo sguardo d'amore di chi un giorno ti rubò il nome e ne fece un rivo dove dissetare la sete dell'anima alla fonte di un tu.
E tutto fin qui è già meraviglia! Eppure c'è qualcosa che appare luce oltre la luce o la sua opera perfetta ed è il lampo di un'idea. Lume più grande alla ragione non c'è e non c'è piacere dei sensi che oltrepassi l'estasi di un'idea che abbia rapito una mente.
Id: 62181 Data: 11/02/2021 05:34:38
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Colori
Gli operai lavorano e qualcuno chiama Nicola, battono sopra i ponteggi i carpentieri ed i ferraioli che sanno il mestiere.
Dalla casa di fronte i vetri aperti sull’inverno osservano la luce di un cielo già stanco che sembra volersi involare più in fretta che al tramonto.
Di lontano i rumori delle strade traversano distanze di asfalto e di voci, qualcuno con passo veloce entra in un bar.
Girano incessanti le pale del tempo e sfarinano le ore del giorno fugaci passaggi di vita.
Id: 62156 Data: 09/02/2021 13:14:08
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Ritorni di luce
Nella curva dei glutei trovo lo stupore e guardo la tua schiena con i sensi incantati e sento il sangue farsi calore nelle vene e la vita dirsi nel suo inestricabile mistero.
Ogni alba di te conosce il nome ed il cielo diventa purissima luce in cristalli d'occhi pieni di meraviglia.
Un canto d'oro dischiude la via nascosta rivelando il segreto di un nuova lingua con parole di silenzio eretto a stele quando un arco di rose appare soglia di un nome divenuto dimora di gioia.
Id: 62155 Data: 09/02/2021 08:06:00
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E un giorno
E un giorno cambieranno la porta di casa non rimarrà il lamento del vecchio legno inelegante di fronte alle nuove blindate e avremo perduto così l'ultima frontiera contro l'avanzata incessante del tempo che a volte diventa scrigno di memoria, più spesso oblio che ferisce nei mutamenti il perenne mutismo dei marmi. E allora anch'io verrò chiamato al rosario dei nomi e conterò con le dita il vuoto tra le mani quando avranno già dimenticato il calore di un volto di rughe amato con pudiche carezze.
Id: 62137 Data: 08/02/2021 08:12:11
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Temperie
La temperie di millenni squarcia il mio destino abissi di voci risalgono da immense profondità avverto echi di ossa di volti rivolti al sole atterriti dalla notte nelle sue indecifrabili oscurità
figli di un tempo minore come giacimenti di buio macera la carne una terra primordiale di ancestrali memorie quando il nome non aveva che un suono di lacrima senza voce
di là di questa luce una cavità innumerica si acquieta il respiro del dormiente oltre la forma mani e piedi come rami secchi tagliati occhi incortecciati e feriti fino alla resina.
Id: 62131 Data: 07/02/2021 17:40:34
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Guardami
Guardami come non mi hai mai guardato prima perché il giorno presto sfiorisce e la nudezza delle mani gela il cuore come la terra l'inverno.
Guardami come non mi hai mai guardato prima perché solo in uno sguardo che ascolti la nudezza dei miei silenzi, io potrò risvegliarmi alla vita
e guardami con lo stupore della meraviglia che muove le labbra nel giorno della bellezza quando riconosce nell'altro il proprio dono e destino.
E guardami ancora con la tenerezza nel cuore perché le mie dita sempre di più sono simili a rami spogli nell'inverno del tempo, crudezza di gelo che conta minuto per minuto i miei giorni.
Ma tu guardami ancora e non stancarti di dire alle cose - ai tuoi vasi di fiori - il mio nome, di ripeterlo al cielo, alla terra, alla vita che s'attarda strappando un'ultima luce alla sera prima che l'ombra notturna di parole dormienti imprigioni il cuore affamato di aria e di sogni.
Tu vienimi incontro e guardami ancora.
Id: 62124 Data: 06/02/2021 09:12:11
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Trovami
Trovami con dolcezza con l'amore che piega le ginocchia con la tenerezza che non vede gli anni che non sente se non l'odore di carne quando affiora il bisogno d'affetto di labbra che scelgano la ripetizione d'un nome nel buio dei sensi, a festa finita, prima di ogni attesa d'alba promessa all'aurora, prima che l'ora di luce ritorni a mitigare il giorno nel crudo suo dirsi già vinto dal tempo.
Id: 62097 Data: 04/02/2021 11:05:53
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Lì
E se mi sorprenderai ancora con quel tuo apparirmi nel cono di luce illuminando l'alba tra le tue mani e la tua parola che non chiede risposta ma ancora solo la domanda che dallo stupore affiora quando il suo silenzio scrive righi puri di eternità e piega le ginocchia una devota meraviglia allora lì saprai il vero nome della mia felicità.
Id: 62070 Data: 02/02/2021 11:10:23
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Bar
Lo vedevi arrivare vestito da professore di sinistra extraparlamentare anni settanta sedersi al tavolo tondo di fòrmica rossa e mettersi a scrivere su fogli di carta formato protocollo. Allora per me era come assistere ad un evento che aveva in sé del prodigio simile ad un fan che incontra il suo beniamino.
Oppure la studentessa universitaria cappotto di cammello, piena di libri la borsa di greco e latino e chissà che altro ancora probabilmente perdutasi in un autismo memtale eppure capace di riflettere l'imfinito nei suoi occhi mentre di fuori dal bar guardava un tiepido cielo prima del tramonto dell'ultimo sole. Così ancora ricordo la prima visione di un lenzuolo macchiato di sangue sul marciapiede del lutto suicida
e furono quelli gli anni della mia formazione di vita e chissà che non furono ancora quelli gli anni che i letterati un tempo chiamavano dell'educazione sentimentale. Ricordi diventati ora i pascoli verdi del mio tempo dove un po' più giù è sceso quel cielo che appariva una volta un lontano orizzonte di vita.
Id: 62041 Data: 01/02/2021 08:23:43
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Come foglia d’un ramo
Se io non ti avessi amata come foglia d'un ramo cui la vita deve per l'appunto all'appiglio traverso il quale le giunge il pane del proprio vivere ed invece esistessi esclusivamente tu come occhi davanti a occhi il mio guardarti sarebbe diverso e diversa la percezione che avrei di te e di fronte a te tra me e te si svelerebbe il dramma dei due: una distanza senza possibilità di misura una separazione, l'inafferrabilità delle solitudini cui l'una e l'altra - l'uno e l'altro - in sé di fronte all'altro abitano con radicale apofasia.
Id: 62023 Data: 31/01/2021 10:37:32
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Cortili di fine Gennaio
Cortili, cortili di scuole chiuse rubati ignorando bambini ogni norma maestri illuminati per non insegnare che la vita è degna in ogni quartiere.
L'umiltà sfrontata di chi non calcola il rischio e arrampica un lampione stradale per un gatto la delinquenza di chi nasce in miseria e rimane innocente tra le orde del male.
Nutrito da un cenacolo di amici più colti fabbricanti di sogni su angoli di strade o rivelatori di antiche certezze. Nutrito d'idee come cibo fiutato d'istinto o raccattato per caso contro il destino.
Così torno a celebrare la vita inquieto tormento di questi miei anni.
Id: 62022 Data: 31/01/2021 10:35:40
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Acquerello
Vorrei oltrepassare le forme ed i colori che rivelano l'esistenza di uno sguardo ed il mondo che ne ha traversato gli occhi.
Ma rimane segreto quell'attimo in cui si è rivelato l'Altrove delle cose, un Non-Luogo, un Non Detto ed ora ci strugge il riverbero nel segno di questa sua inafferrabile Bellezza.
Id: 62007 Data: 29/01/2021 12:14:46
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Vedi come sono immobili le cose
Vedi come sono immobili le cose? Tutta la casa attende il tuo respiro per darsi alla vita ordinaria dei giorni;
ma nascondono un segreto le cose: il canto d'oro dei tuoi passi quando le mani sfiorano la materia che dà forma alla vita e la cecità delle cose torna a vedere.
Così io mi animo nel solco del tuo nome e raccolgo tra l'aria e la carne ogni tuo gesto, il tempo ora non ha più ragione né vittoria: resta sospeso di fronte alla tua bellezza.
Id: 62006 Data: 29/01/2021 12:12:17
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Il tuo universo, a me rivelato
La delicatezza con cui mi vieni incontro - rivela lo sguardo un altro universo - pur senza velare con un inopportuno pudore l'acqua che sorge bollente dalle viscere che la tua carne come terra in attesa lascia affiorare alla superficie dei segni intaciuti convocando il mio desiderio a dirsi parola traversando con gli occhi la tua nudezza che mi accade dentro l'anima come evento di un destino senza origine e senza tempo, trasfigura ogni istante in un'epifania di bellezza rapita al centro più profondo dell'eternità.
Id: 61974 Data: 27/01/2021 10:49:02
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Ventisette Gennaio
Strano a dirsi di questo nostro essere carne nella Storia e con l’assenza di padri o madri alle spalle che non siano gli stessi nostri volti di fango.
C’è uno specchio della crudeltà costruito con lembi di carni strappate e frammenti di ossa con crani intrisi di urla, di grida e di sangue con un tempo di istanti eternamente uguali tra loro uno spazio destinato all’oblio della matrice umana con occhi e sguardi d’innocenti e di alcuni mutati in violenza d’animale braccato da fame, freddo e terrore.
Non vi è perdono né un altrove dove espungere la carne dall’anima perché la foresta riarsa dal fuoco non rinasce o mai rinasce com’era.
Ma nell’orrore dello scempio non vi è più la gola degli innocenti a mostrare l’abisso: in quell’abisso vi rimanda lo specchio ciò che avete permesso a voi stessi di diventare: artigli di un mostro senza testa vilipendio della vostra stessa umanità
Che mai sposi maldestra una lucida follia lo sterco della Storia, perché non figli al tempo la cieca colpa della vostra disumanità.
Id: 61960 Data: 26/01/2021 11:51:43
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Così noi andammo
Così noi andammo di bellezza in bellezza Naufraghi delle nostre disperazioni. L'inafferrabilità del senso, l'assenza Di una riva di luce capace di appdodo Ci squarciò l'anima coi suoi sgomenti;
E ci perforò l'occhio la visione improvvisa D'uno scorcio inaudito di angeli.
Id: 61947 Data: 25/01/2021 10:07:39
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Verso sera
Poi, verso sera ti verrò a trovare: dove l'alba si è trasformata in mito la sera si farà luogo degli stupori;
lì vi pioverà un respiro di fiati e prenderanno forma nell'argilla dei sensi i silenzi che hanno atteso l'ora come il cielo il transito delle nuvole perché non velino agli occhi l'azzurro di una promessa di felicità.
Diverrà invisibile il mondo e la terra tornerà ad essere un giardino nel risveglio della meraviglia;
sfiorerà la distanza tra i respiri un sottile senso della tattilità sottomesso al dominio della lingua che più non parlerà e muta toccherà il cielo tra una riga e l'altra squadernato con le dita della gioia.
Id: 61936 Data: 24/01/2021 10:41:47
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Dei mille stupori
È un chiodo nell'attesa la notte tra le dita ed il sonno si sgranano le ore un rosario della distanza, che rende l'alba il ritorno degli esuli d'amore alla parola nello scambio delle lingue con la convergenza della luce allo sfiorarsi dei respiri quando i fiati sovrappongono le carni riportando a dimora i corpi dove il destino incontra la sua origine pronunciata in un continuo intrecciarsi di braccia e di occhi e bocche allora mute nella meraviglia dei mille stupori.
Id: 61922 Data: 23/01/2021 11:03:33
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Ogni giorno
Ogni giorno vengo a patto con le mie ossa a loro il compito di sostenere la carne a loro il destino di durare piu a lungo dopo il giorno del mio ultimo respiro.
Con gli anni si sono fatte disobbedienti per la loro nuova fragilità, ma non hanno lingua per dire in parole il loro lamento o stanchezza epperò rendono immobili i giorni più inquieti e aprono all'anima i volti del dubbio.
Talvolta la notte le sento parlarsi nei sogni un continuo bisbiglio di voci, un atto d'accusa a me che le ignoro e continuo a sognare.
Id: 61920 Data: 23/01/2021 10:18:26
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Dei nomi
Ciò che sono stato per te e cio che non sono stato per te: il dramma e la gioia - l'immediata prossimità e la radicale alterità -
ora che viviamo negli anni in cui ci scambiamo le nostre narrazioni di vita perduta ci sfiora l'anima
l'inafferrabilità dei nomi.
Id: 61907 Data: 22/01/2021 14:17:01
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Idraulica
Nello stillicidio della goccia cadente non c'è luce che guidi il cammino l'uomo è preda delle sue prigioni il sapere lo inchioda alle proprie responsabilità.
La natura cieca dell'acqua bagna la terra ignara del proprio accadere, non v'è evento senza il tempo, gendarme
dei drammi racchiusi nel vivere civile, tra saperi distorti in cultura. Lei mi diceva dell'idiozia felice, io rivendicavo il bene della tragedia.
Id: 61903 Data: 22/01/2021 08:33:42
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- Quando dimenticare è morire -
Senti come sotto i tuoi passi ancora scricchiolano le ossa dei morti ed il ghigno che squarcia la gola ai carnefici, ora che i vermi hanno pasteggiato con i loro corpi mentre la terra gli rinfaccia ancora la verità dell'uomo senza distinzioni tali da smarrire ogni viso nella crudele teoria dei numeri. Stridono tutt'oggi i resti di quei marchingegni, le architetture di una follia disumana, che non bastano a chi ancora oggi fa dell'altro un osceno balocco della propria inanimità.
Id: 61899 Data: 21/01/2021 20:46:06
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Quel venire
Quel venire degli occhi alla fonte con la lingua che attende il verso nella direzione contraria della luce dove lo stupore apprende l'urlo della gioia, è l'alba che diviene messaggeria tra le dita nello scompiglio della carne quando scrivono poesie i sensi.
Id: 61890 Data: 21/01/2021 12:55:59
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La vita anonima
Ti accostavi al cibo con l'umiltà dei semplici e con il gusto in bocca di chi sapeva l'affanno della vita. Era il rito delle celebrazioni con cui onoravi la quotidianità non temevi il banale, l'ordinario dei nomi: era ancora l'eccezione a scoprire il tuo fianco debole ma non la diversità, che non vedevi per quella ingenuità del cuore cui appare il semprepuro nel vero di ogni respiro e battito d'occhi. La vita anonima sembra non segnare la terra mai avara di memoria, perciò quando dirò in un mattino di grigiori o in un silenzio di nomi e di marmi la parola noi, in questo primo pronome verrà come un vento gagliardo il volto taciuto d'un destino incompiuto.
Id: 61878 Data: 20/01/2021 17:26:07
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Nido
Tu guardami con labbra chiuse dentro gli occhi e sarò eco al tuo silenzio,
ci farà ombra la parola muta e verremo con le mani sopra il viso, ciascuna carezza sarà un bacio,
il cuore un nido con un nome scritto nell'attesa d'un ritorno.
Id: 61843 Data: 18/01/2021 21:14:08
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La signora delle pulizie
Dalle scale viene un rumore di scopa: la signora delle pulizie è mattutina forse ha in sé inconsapevole e misteriosa la missione di spazzare l'alba. Chi già sveglio ne avverte il fare operoso ed onesto, la cura. A volte mi viene di pensare con gratitudine a queste dee della normalità, piccoli motori immobili, così simili a Dio, poete dell'ordinario mentre io mi crogiolo nella mia vanità che scrive in finti versi gli ultimi minuti prima che cada il giorno sotto i colpi pungenti di ore obbligate.
Id: 61835 Data: 18/01/2021 13:53:27
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Férmati alla parola amore
Amore quando è sera è una dolce parola che consola e non importa se attinta dall'oggi d'un respiro caldo o ripresa dal fondo della memoria,
perché amore è una parola con le ali capace di volare sopra le ombre della notte e rende sacri pure i passi che lenti conoscono la solitudine di un marciapiede senza più voci.
Id: 61829 Data: 17/01/2021 20:52:32
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Dove sei?
Ogni relazione significativa è genetatrice di angosce e di attese disabita il luoghi dell'incontro teme il muto silenzio del perduto nella lontabanza dell'altro teme la distanza dell'esilio del proprio essergli amante: Non fu così per Dio nella domanda del Giardino?
Ecco che allora nell'universo ad ogni apparire dell'alba in ogni coscienza d'un sé gravida d'attese squarcia la notte una domanda: 'Dove sei'?
Id: 61803 Data: 16/01/2021 08:17:04
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Luoghi
Dove si nasconde di noi il mistero, dove di ciò che esiste velata è la ragione, tu muori d'amore, cuore mio.
Id: 61797 Data: 15/01/2021 17:35:21
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Lalba
Attesa, appare ogni giorno col suo chiarore d'erba d'asfalto e una continua ostinata resistenza della notte, un esodo nel cuore di ogni nome una deriva di sé nel fuori del silenzio, tra i primi risvegli che seguono il gallo. Una scritta sulle rive nascoste del cielo, che appare e dispare nel grigio crudele di un gioco che inganni il tempo creduto già vero, ma invero solo un'eco remota di aura e morte.
Id: 61791 Data: 15/01/2021 14:19:43
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-Ventuno damore
Ti scrivo oggi per dirti dell'alba di come ancora mi parli di te.
È una poesia questo continuo pensarti.
Id: 61758 Data: 13/01/2021 10:43:32
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Loris
Quando Loris m'insegnò la divinazione delle cosce con la sua filosofia d'uomo già vissuto esperto d'anni, d'orli di tazzine e di bicchieri pieni mescolando l'eloquenza di una glossa ristretta di lessemi che pure trafiggeva come un raggio di Leone il battito inguinale nell'impetuoso esprimersi della vita insieme a quell'arsura della gola sul boccale che apriva il cielo nella bocca d'un esofago di per sé già vorace d'aria - e d'ispirazione - impresse nella carne la memoria di queste sue parole: 'Una birra senza schiuma è come una donna senza calze'. Ma allora eravamo ancora nel millenovecento e ottantadue ed eravamo ancora noi fingitori di un tempo fingitore di anni che presto avrebbero perduto la loro sorte migliore.
Id: 61757 Data: 13/01/2021 10:40:31
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Lannuncio dellalba
Se immagino la punta delle dita giocare con i tuoi respiri, ora che il sonno ha vinto i fianchi della gioia
piego le ginocchia supino dentro il letto come il segno di un ritorno al principio della vita,
immerso in un silenzio di seni e di bocche ma traversato nelle reni dall'attesa di un altro mattino
quando nell'annuncio dell'alba tra i segreti della carne riudrò il dolce mormorio d'un incanto.
Id: 61740 Data: 12/01/2021 00:32:43
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Salimmo
Salimmo ai castelli d'aria Sfiorando coi piedi il cielo Nei suoi germogli tra i fiori.
C'erano ciuffi d'erba dove il pianto Aveva segnato coi suoi solchi l'attesa. Ci bastava il nome delle cose.
La felicità si vestiva coi fiati caldi Delle nostre estati. Vedevamo i lumi Dei morti, ancora senza sgomento.
Id: 61724 Data: 11/01/2021 08:19:28
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A contare
A contare sulle dita i tuoi anni quante mani di amici dovremmo riunire in memoria?
Eppure sono sempre pochi i numeri chiusi se pensiamo all'infinito dell'essere che ci appariva nell'azzura distesa del mare.
Ora la realtà ha corroso i nostri miti si è svestita ai nostri occhi dei suoi miraggi non tornerà indietro nel tempo la sorte
di te rimarrà in noi il tondo del volto e la mitezza di un caro ricordo profezia vera sul nostro domani.
Id: 61707 Data: 10/01/2021 14:26:56
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Il chiarore della notte
Non si consuma la notte nel buio ma resta tra le rovine del cielo un chiarore, un lontano vibrare che continua a dirci la vita.
Arduo è scostare un muto sudario e raccogliere tra le mani radici d'un segno. Scava nella gola il pianto il vuoto che non sa più di attesa
e di spalle si vede la bellezza di anni ora pietrificati nella distanza dei marmi per te che qui più non rimani, per me che rimanendo, non vedo.
(Roma, 7 Gennaio 2021)
Id: 61681 Data: 08/01/2021 07:23:07
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Se tu qui
Se tu qui mi fossi compagna di straniera vita e svelassi l'oltremodo della carne che mi tormenta e scava, nudo chiodo dentro la terra umida dei miei morti e scendessi fino ai miei abissi sfiorando con le labbra il costato della mia solitudine, quale gioia avrebbe più in prestito il mio debito con questa vita di macerie e luci?
Id: 61673 Data: 07/01/2021 12:06:20
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Gli anni
Voi ora non sapete quando vi diranno che lui è morto voi ora non sapete ma imparerete il suo nome imparerete il suo quando ed il suo dove imparerete della luce che lo vide accadere come luce.
Gli anni passano e non hanno remore a dirsi fummo e più non siamo mentre noi già temiamo il più non saremo e sempre più inquieti ed incerti sono i nostri passi e ciò già da quando fummo consapevoli dell'alba.
Id: 61662 Data: 06/01/2021 19:45:02
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Se tu ora
Se tu ora venissi al centro dei miei occhi io mi alzerei dalla sedia per contare quante stelle attraverserebbero allora il mio cielo. Se ora tu venissi tra il mio latte e la fetta di dolce io lascerei il mio tavolo apparecchiato e mi spoglierei di ogni gioia e di ogni attesa e diverrei sordo ad ogni rumore di fuori, perché dalla tua presenza io trarrei ed il pane per la mia bocca ed il canto per la mia sete che brucia la gola quando tra te e me l'aria è ancora soltanto un deserto di voci di pelli e di sussulti di corpi che attendono l'ora e i propri fiati migrando dal vuoto al desiderio nei suoi ardori che segnano il tempo.
Id: 61661 Data: 06/01/2021 18:32:21
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Di te, conosco solo il nome
Arriveremo a volare quando le ali saranno già stanche per aver provato invano mille e mille volte ad alzarsi in volo.
Io allora avrò per te solo il tempo dell'ultimo pianto quandi dall'occhio già velato vedrò il tremolio della luce l'attimo prima che inchiodi la notte sul silenzio dei mille volti già muti.
Ma tu non rinunciare al tuo volo non disprezzare quel resto di cielo, c'è un cammino di luce dentro l'anima da percorrere con la nudezza del cuore
e allora anche tu comprenderai che non ha un'ora per nascere al mondo la felicità.
Id: 61640 Data: 05/01/2021 17:42:52
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Le tue mani
Con le tue mani raccogli innocenza con lo sguardo reinventi il mondo, un davanzale di vasi piantati ti appare il domani di un tempo già in fiore.
Dalla finestra anch'io rileggo le trame di luce di un cielo che appare anch'esso un orcio al colmo di promesse che temo non manterrà, ma lo stesso già inseguo l'ultimo segno che cade sul vetro e della luce che ricama i miei occhi rileggo il tuo corpo e tremo di gioia.
Id: 61635 Data: 05/01/2021 08:29:37
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Piccoli bisbigli
L'immancabile gioia di aver trattenuto tra le mani i piccoli bisbigli del tempo e aver toccato con i polpastrelli stupiti i tratti salienti della bellezza e aver conosciuto ogni intimo ieri del battito che concede alla vita il respiro della luce tra le feritoie del buio.
Id: 61630 Data: 04/01/2021 22:20:11
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Richiami
Ogni alba è un richiamo di luce tra gli archi di azzurro è la vita a chiedere una cura che parta dal cuore, coacervo di drammi di amori, di affetti - spugne di affanni - una commedia che alligna senza parole all'ombra divina delle periferie d'un dirsi imperfetto, d'una parola in replica di giorni su giorni, grida d'un tempo prestato a respiri che hanno stancato le gole.
Ma rimane uno squarcio di nomi che gonfia il mio petto di pioggia e preparo il mio coccio al domani senza timori dell'ora al digiuno.
Id: 61606 Data: 03/01/2021 17:27:16
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E infine
E infine aggrapparsi ad una parola, ad un nome ripetuto più volte nelle sillabe della sua lingua. Mi è madre e padre questo silenzio che assedia le labbra dischiuse allo stupore ed è già perduto l'occhio che smarrito ammira: il tempo a venire gli verrà negato.
Id: 61594 Data: 02/01/2021 09:27:54
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In attesa
C'è una concordanza di tetti tra i palazzi le luci adornano il buio adorando il tempo è il ritorno delle radici nella gola delle voci un volo d'illusioni nel ventre dei desideri macchine inventate per sognare il domani un miraggio della distorsione temporale attesa ingenua della coincidenza. Eppure vi è una discesa di angeli nel vento e rimanere sospesi al centro della notte ammirando il cielo sfinito nell'invisibile immersi nei suoni delle voci o degli arcani segreti del remoto approssimarsi delle onde sonore o luminoso ancora appare il senso del mistero all'ombra dei sensi.
Id: 61590 Data: 01/01/2021 20:12:06
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Di anno in anno - i miei auguri -
Ci commuove la vita con i suoi splendori, ci confonde con lo struggimento delle sue nostalgie e la malinconia ci è compagna nel ricordo dei giorni perduti; ma ancora la vita ci commuove, pure quando traversata da mille dolori e disgrazie, perché segna in qualche modo il confine tra il sono stato e avrei poruto non esserci, perché c'insegna che ricordare o rimanere in una memoria è lode del tempo che nasce seppure poi muore. Allora non biasimo quest'anno che sta scomparendo nell'immenso fiume della Storia, perché in ogni respiro ho veduto il miracolo dell'accadere delle cose che ho amato e creatura mi è fratello ogni manifestazione della materia e dello spirito. Ed è ancora la stessa sorgente di Bellezza che presso di me di nuovo accadrà.
31 dicembre 2020
Id: 61573 Data: 31/12/2020 15:11:07
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Tracce
Non amo il niente che accade, amo i luoghi dove lasciano tracce i segni dove oltre l'abito da sposa delle parole vi è un venire dell'immediatezza che svela ciò che sovente si trattiene sulle labbra tra un respiro e l'altro. Faccio memoria degli esuli, che abitano una terra straniera ed insieme a loro imparo a guardare il cielo e divino sulle assenze un gioco di tarocchi per questa solitudine di labbra tra le ore.
Id: 61571 Data: 31/12/2020 13:35:33
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Salterio dei sensi
Un angelo ha soffiato sul tuo seno: non lo ha corroso il tempo, veleno che insidia dell'eterno il desiderio.
L'occhio guarda, ammira, un salterio di lodi il suo smarrirsi nel pieno di quel morbido turgore. Scende la notte senza ombre sulla pelle
solo resiste l'amore che difende il tu che il qui eleva fino alle stelle.
Id: 61558 Data: 30/12/2020 15:36:29
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Legamenti
Ci siamo legati all'acqua più di quanto concedesse la vita, la lingua è un continuo tradimento dell'essere, una traduzione economica pretaporter a vantaggio del marmo, l'occlusione che dà il proprio prezzo ad ogni respiro.
Solo i tuoi occhi si fanno navi del guado, arco trionfale sulla linea sottile, metafisica degli abissi, disvelamento di una visione, narrativa d'anima, amplesso con un'oltre che non sapremo mai definire nel tempo che ci resta, confuso tra le suture della carne.
Id: 61553 Data: 30/12/2020 08:25:51
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Ignoranza del vento
Ignorare il vento che scuote i vetri, salvando l'innocenza del legno. Cammino cedendo alla pioggia i passi sotto un ombrello di colpe. Restami sulla pelle, invisibile essenza della notte: tra le ore buie sei la luminosa; serrerò le labbra perché non urli la carne il tuo nome.
Id: 61546 Data: 29/12/2020 17:24:34
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Il miraggio della verità
Conosco la gentilezza dei fiori non oso chiamarli per nome non ho studiato la loro genealogia.
A volte in casa mi accade di rivolgere un fugace sguardo ai girasoli di plastica, di questi ho imparato ed il nome e la forma.
Non sembra che la mortificazione dei sensi - solo la vista nel gioco della luce che rivela - amputi lo slancio all'idea. E mi basta il ricodo dell'aria per recitare in loro presenza un salmo profano, a lode delle loro carezze gentili. Mi basta l'idea, per vedere di spalle il perduto o la terra promessa.
Id: 61544 Data: 29/12/2020 09:23:45
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Attraversando la dimenticanza
Finiremo tutti al cimitero degni di un'antologia di epitaffi i più ricchi in cappelle di cognomi i più grandi dove grave già vi accade la gloria della luce. Gli altri a solleticare l'occhio curioso delle date. Alcuni, i più disgraziati, dietro gettate di calce senza fiori né lumini, per rammentare ai vivi il silenzio della polvere dei nomi. Così ha taciuto l'ignoto tra i poeti il testimone della memoria.
Id: 61527 Data: 28/12/2020 12:26:22
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Sensi dalbe
Tacciono i segni e muta resta l'alba. Davanti a me una nebbia è sudario d'un rosario profano nella forma che muta l'ora nascente in preghiera.
Id: 61510 Data: 27/12/2020 06:42:42
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Tra i fogli
Tra i fogli dispersi una pagina bianca mi offre ancora una riga dove scrivere e riscrivere i nomi delle tue epifanie profane riverberi sacri dei canti nomadi dell'amima. L'agire dell'oblio che l'opera del tempo mette in atto è commedia della memoria o dramma. Ma la dimenticanza è tradimento se il cuore e la carne riebbero nel pronunciarsi dei nomi il battesimo dei giorni destinati all'opera che trafigura l'esperienza in spirito.
Id: 61509 Data: 27/12/2020 06:38:43
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Spirale
Vieni come potente soffio impetuoso vento che scompiglia respiro dei sensi, urlo nel cuore della carne; non accade l'attesa se l'orizzonte non apre allo sguardo la scittura dei segni sui corpi ascendenti la spirale dell' amore.
Id: 61499 Data: 25/12/2020 22:23:47
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Il peso delle mani
Non conosco il peso delle mani di una madre quelle che ho conosciuto faticavano il sudore e non c'erano giorni senza il peso degli affanni eredità di un tradimento di specie. Mia madre cucinava lavava stirava - faceva i mestieri si dice - e le sue mani non scrivevano poesie. A volte mi chiedo se quel frastuono delle dita non l'abbia resa sorda per sempre al suono dei versi forse in segreto avrebbe voluto cambiare il mondo o almeno il volto dei propri anni o anche soltanto qualcuna delle loro ore.
Id: 61478 Data: 24/12/2020 11:06:15
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Spezza le tue parole
Spezza le tue parole con me io ti darò in cambio i miei silenzi ho le labbra stanche e gli occhi muti ma una memoria del tempo che attende una lingua per dirsi e ripetere i nomi che emozionarono i giorni. Ma dammi parole per frasi che non abbiano virgole né punti sia solo un continuo flusso di ricordi di volti amati o solo sorpresi a sorprendersi della vita nei suoi percorsi a volte scabri di luce, scarni di gioie a volte più intensi, a volte intrisi d'un eros d'idee quando le utopie diventvano amanti ed il giorno un letto che non moriva se non al ritorno di un'altra alba a far nascere ancora del sole il chiaro di luce nella ferita degli occhi, perché la vita è solo uno sguardo di spalle che ci svela di sé quando si allontana da noi.
Id: 61447 Data: 22/12/2020 07:24:14
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Sguardi
Guarda dentro i miei occhi: non vedi come la loro anima non sia altro che il respiro del tuo nome? È un esodo del cuore questa solitudine della carne, un esilio di pronomi, un cielo negato, una terra promessa senza più sguardi.
Id: 61430 Data: 21/12/2020 09:24:25
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A guardar bene
A guardar bene il cielo, oggi non vedo che segni muti, gravi nel loro silenzio; sarà per l'incertezza di quest'alba che piega la luce verso i rimasugli notturni, le ombre che restano a vegliare la mente già stanca dei suoi respiri. Sembra una zattera su mari in tempesta la vita, una promessa sposa ad un naufragio, un atto nuziale che in un oscuro remoto fu scelto nel modo in cui si sceglie un destino per altri.
Lo riguardo di nuovo il cielo e nulla in sé muta, non vi è parola che accada dall'alto come pioggia a rivoltare la terra dei vivi e dei morti, eppure mi lascio ancora stupire da quella sua immane bellezza.
Id: 61421 Data: 20/12/2020 08:43:21
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Ma il vento
Ma il vento non avrà pietà di noi, né l'asfalto si farà conca al tuo pianto; come foglio di carta letto e gettato in strada ti sollevarai in aria e ricadrai a terra, un po' di qua e un po' di là. Finirai i tuoi giorni sul dosso sconsolato d'una fine ringhiera o ai piedi d'una casa sbattuta dal piscio dei cani randagi o condotti al guinzaglio da volti a te estranei.
Id: 61415 Data: 19/12/2020 18:31:01
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Se un giorno
Come curerò le tue piaghe se un giorno visiteranno il tuo corpo e quando ancora aperte saranno scandalo ai miei occhi e fetore alle mie narici? E se già nell'età che avrà per ombra la notte come potrò ancora avvicinarmi a te senza avere di te pietà ma puro amore?
Solo se il cuore custodirà in sé la memoria di una luce remota che albeggiò un giorno o solo con uno sguardo di verità che oltrepassi il segno e vedrà l'invisibile dentro la carne nel suo disfarsi al giogo del tempo, allora solo così le mie mani potranno prendersi cura di te e avranno sulle dita le ali della tenerezza.
Id: 61410 Data: 19/12/2020 13:44:11
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Il dettaglio delle radici
Gioia mia, siamo qui in questi silenzi sospesi trastullati sulle altalene degli angeli mentre dintorno il mondo ci mostra le sue ferite, le sue spalle ricurve per il peso del tempo e dei propri dolori. Eppure non sembra più lontana quell'età che non contava i giorni quando la lingua recitava i nomi dei mesi come fossero una lista di amici da invitare ad una prossima festa. Allora tutto appariva sempre in azzurro anche tra il freddo e lo scarno dei rami già spogli ed il terso del cielo sempre accadeva, perché ancora ignaro dei colori più bui della notte.
Id: 61398 Data: 18/12/2020 10:32:12
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Visioni d’alba
La mistica della tue dita apre un cielo ai miei occhi, con la bocca stupita attendo la dolce commozione dei sensi, il tumultuoso lacrimare della carne.
Vieni in fretta: l'urgenza della gola brucia il tempo. E non indugiare nella timidezza dei segni: ogni velo squarcia l'alba e la consegna al dominio notturno della distanza
tra due parole, che così mai potranno dirsi l'amorevole narrarsi di un destino nell'intima originarietà di un pronome.
Vieni in fretta e accadrà nel suono dei nomi l'irrompere della luce, quando l'agonia silenziosa dell'attesa è un gemito che teme l'inavverarsi di un incontro.
Id: 61389 Data: 17/12/2020 14:31:24
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È l’ora
È l'ora buia il volto del tempo che disegna le sue ombre sul bianco vergine d'un destino quando gli anni maculano la luce con trepide oscurità di forme che rendono più incerti i passi in futuri ormai possibili solo in frammenti residui di memoria.
Così la cronaca si trasforma im parola e la parola ancora in potenza evocativa che trasfigura l'accaduto in un evento di un altro destino possibile, tracce di uno sguardo ferito dalla debolezza di non trascendere il proprio esilio d'occhi.
Id: 61377 Data: 16/12/2020 11:39:20
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Il richiamo
Minava la via del ritorno l'urlo materno del richiamo che incantava l'intero cortile con le sue minacce prive di spoletta.
Si era negli anni delle possibilità, ai bivii del destino ancora si poteva chiedere il rinvio d'un incontro che sarebbe divenuto una storia.
Id: 61359 Data: 15/12/2020 09:56:06
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E sempre ritorni
Perché se leggerti è guardarti ancora lievemente nel tuo sfiorire, guardo dove ti tocca il pungiglione della morte la carne ancora viva, pur sempre viva, e declini il verso come un grido: ma è il mio grido, non più il tuo, che giaci stremato, esanime, direi morto, un lascito voluttuoso perché mi traversi sull'ultima costola lo spirito, e sempre ritorni, più grave, più lieve.
Id: 61338 Data: 13/12/2020 19:57:34
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Il tempo dellinnocenza -
I tuoi giorni si bagnavano nel mare e l'estate correva come un aquilone nei cieli tersi della tua anima.
Nei tuoi occhi la linea d'orizzonte sull'acqua ti donava ali per volare con la leggerezza dell'innocenza, con lo stupore dell'ingenuità.
Ora che quel tuo tempo è andato perduto ora che è diventato la valigia di tutti i tuoi ieri ancora ti accade di guardare il mare ma senza quello stesso stupore senza l'incanto in cui eri tutto te stesso un incanto che sembrava durasse per sempre; ma tutto passa e nell'ombra del tempo presto svanisce.
Id: 61322 Data: 13/12/2020 12:09:35
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Giglio
Il liquido seminale è quell'inchiostro con cui vorrei scrivere la parola amore nella tua carne, un'incisione di vita, il segno d'una traccia, una traccia esso stesso, quel dirsi della vita, come fu il già delle grotte delle bestie delle dee e infine della morte senza sgomento e senza teologie ma solo con un selvatico stupore un giglio di luce quando ancora buia la mente scavava la paura dei lutti con le mani nude d'un'intelligenza primordiale.
Id: 61305 Data: 11/12/2020 21:14:29
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Langelo della mediocrità
L'angelo della mediocrità l'alza in velo perché non ti ferisca la luce gli occhi: non hai lo sguardo pronto alla perfezione, soccomberesti sotto la frusta della follia.
Quiètati allora e attendi con l'umiltà del patire il giorno glorioso delle rivelazioni, nulla ti verrà sottratto della tua eredità che, ricorda, ti venne concessa per grazia e non per diritto. Oppure, se l'impazienza del bello ti corre più del sangue nelle vene, tu inizia il cammino delle salite verso i tuoi calvari e accetta che la vetta più alta del tuo monte non sia la gloria del mondo ma il buio della sua notte più oscura. Così sia.
Id: 61269 Data: 08/12/2020 18:28:08
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Epigrafe
Verrai schiacciato dai tuoi versi la stessa poesia ti sarà d'inciampo i tuoi esemplari ti verranno a condanna con le tue tasche vuote girerai nell'aria le tue strade deserte muteranno l'asfalto in un continuo mutismo di litanie e lamenti della tua ribellione al destino ne trarrai un'ultima frase, un paio di versi o forse tre da sfoggiare in un'epigrafe sul marmo semmai qualcuno al suo fianco riscriverà in finto oro il tuo nome.
Id: 61253 Data: 07/12/2020 19:07:52
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Non siamo
Non siamo senza padri e madri non siamo figlie e figli di nessuno non siamo un'orfanezza senza radici ma discendenti di un'origine fattasi storia.
Siamo una scrittura nuova dentro un alfabeto antico, siamo parole venute da lontano, ne rinnoviamo il senso ma non ne oltrepassiamo il limite, né il confine che ci costringe al di qua dell'indicibile,
negandoci la possibilità di un essere di per sé indefinibile. Angoscia e destino le nostre gemelle siamesi, un'inscindibilità che rende gravida d'attese l'aria pungente dei nostri autunni.
Id: 61252 Data: 07/12/2020 19:03:23
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Eloisa ed Abelardo
E quando fui davanti al cielo dei tuoi occhi, capii il senso della carne e non fuggii ma mi arresi a ciò che il mondo chiama ancora insana passione.
Anch'io non vidi in te la decadenza l'incipit della distanza tra i nostri anni: mi velava una luce l'ombra che ogni carne reca seco e mi svelava un altro cielo la stessa luce che aveva reso gravida l'anima trasfigurando il tuo sguardo in un incanto e ancora insieme ne inventammo le parole, inventammo un nostro dizionario dell'amore.
Allo stesso Dio s'appellò il crudele tolse dalla mia carne la sede agente dell'amore ma nondimeno crebbe il nostro amarci nondineno lo spirito riebbe i suoi messaggeri.
Seguitai ad amarti seppure invisibile agli occhi cercai il tuo amore perduto per natura laddove ogni amore trova la sua origine e fu Dio quel mio rifugio speculare al tuo eremo la mia clausura perché entrambi fummo madre e padre come un figlio custodimmo il nostro amore.
Neppure l'ombra della morte oscurò le luninose tue labbra fino ed oltre al sigillo del bacio eterno che fragilità del tempo impone m'impedì l'ultimo gesto d'aprire a te le braccia per far di te dolce mia sposa e tenera mia amante la medesima mia eternità.
Se fummo vinti in vita dal tempo vincemmo il tempo in vita e oltre la vita con l'ostinazione del nostro amore. E quando fui davanti al cielo dei tuoi occhi, capii il senso della carne e non fuggii ma mi arresi a ciò che il mondo chiama ancora insana passione.
Anch'io non vidi in te la decadenza l'incipit della distanza tra i nostri anni: mi velava una luce l'ombra che ogni carne reca seco e mi svelava un altro cielo la stessa luce che aveva reso gravida l'anima trasfigurando il tuo sguardo in un incanto e ancora insieme ne inventammo le parole, inventammo un nostro dizionario dell'amore.
Allo stesso Dio s'appellò il crudele tolse dalla mia carne la sede agente dell'amore ma nondimeno crebbe il nostro amarci nondineno lo spirito riebbe i suoi messaggeri.
Seguitai ad amarti seppure invisibile agli occhi cercai il tuo amore perduto per natura laddove ogni amore trova la sua origine e fu Dio quel mio rifugio speculare al tuo eremo la mia clausura perché entrambi fummo madre e padre come un figlio custodimmo il nostro amore.
Neppure l'ombra della morte oscurò le luninose tue labbra fino ed oltre al sigillo del bacio eterno che fragilità del tempo impone m'impedì l'ultimo gesto d'aprire a te le braccia per far di te dolce mia sposa e tenera mia amante la medesima mia eternità.
Se fummo vinti in vita dal tempo vincemmo il tempo in vita e oltre la vita con l'ostinazione del nostro amore.
Id: 61234 Data: 06/12/2020 14:55:36
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Viale Irpinia
Chi vive in queste case? Dietro queste finestre protette da grate di ferro o ai piani più alti investite da un sole che racconta sempre le stesse storie in un modo nuovo?
Voglio sapere i loro nomi e i nomi dei loro morti e i nomi dei loro nonni e delle loro nonne, madri dei loro padri e dei loro zii, e di quelli e di questi voglio sapere i nomi e di questi e di quelli le loro nonne videro da queste finestre di grate di ferro e spiccioli di sole le vite dei loro figli fiorire e sfiorire nel tempo che abita ogni respiro.
Id: 61225 Data: 05/12/2020 12:56:51
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Del fiore e del vecchio
È il fiore questo tumore alla stagione non più grave viene la luce c'è un'ombra che incede impudente io l'amo come il vecchio del mare il legno che lo trascina dove non sa ancora i volti sull'acqua mossa dall'onda.
Id: 61191 Data: 03/12/2020 09:05:31
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Je t’aime
C'è un pianto segreto che traversa l'anima una sottile linea che insegna un limite un passaggio della carne oltre i rumori della strada e del cielo: inseguono il tempo le ruote delle auto ed il cibo i cercatori in volo gridando il loro istinto di vita, analfabeti delle nostre scritture terrene di vite e di morti.
Ma se appare nei segni d'alba il ritorno allora il destino rivela i suoi arabeschi e un sussulto del corpo nella luce dei bisbigli che risalgono la pelle svuota il luogo notturno dei fantasmi discosta la pietra delle oscure interpretazioni e riprende il cammino degli incanti affidandosi al tocco delle mani ultiimi occhi prima di sfiorare l'anima.
Id: 61183 Data: 02/12/2020 14:14:41
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Fugge la luce
Fugge presto la luce e l'alba di bellezza è solo un attimo, scrivo sulle righe del mio pianto parole d'eco a ciò che è stato. Ho già alle spalle le vesti della gioia, recita la carne di dolore le litanie dell'anima: ripete nel nome unico degli anni il proprio esilio da un'origine, un destino ancora solo intuito in una promessa, che si svela nella nudità d'acque che ogni giorno bagnano i nostri nomi, impastano cielo e terra in un nuovo sé.
Id: 61174 Data: 01/12/2020 20:17:08
*
Nudità
Non basta guardarsi negli occhi: occorrerà che io scenda nell'inferno della tua carne perché quel luogo di fuoco s'apra alla luce d'un chiaro che segni la rinascita dal nulla gridante un destino di necessità e diventi di nuovo cielo quell'origine tesa ad arco su di un ponte di fiati un respiro di lingue in sussurri di nomi.
Id: 61158 Data: 30/11/2020 19:43:56
*
Guardarsi damore
Avrei voluto appartenerti con una sovrapposizione d'identità essere altro da me per essere un'altra di te una parte di me. C'è dell'invisibile che percorre la distanza tra gli occhi e le labbra, perfetto segno del mio desiderio di uomo. È il volto è il tuo volto il mio dramma: voglio toccare l'infinito ma la mia mano è stata plasmata con la finitudine d'una materia che ha forme di vita ma non possiede in sé la vita. Narra quel nodo il mio esilio la lontananza da te, che sei il cielo degli dei, che sei i miei dèmoni interiori.
Id: 61112 Data: 28/11/2020 09:27:25
*
Padre
Padre, dimmi: dove eravamo noi quando la tenerezza ti portava sul cuore bambino d'un figlio o il senso dell'onestà fedele al dovere prima ancora della potenza del sentimento ti piegava la schiena fino a lacerarti l'anima con gli occhi che cercavano segni lontani per dare al respiro la tregua dei giusti quando costretti a battagla? Dov'era quel luogo che ora abbiamo perduto per sempre, quello spazio di tenerezza e legami di cui ora tu non ne puoi più dire nulla e di cui io non so più ripeterne il nome? Ci fu concesso un tempo di gioia e un tempo di affanni, comoscemmo la vita in un avvicendarsi di sguardi diversi fino a questo esilio di destini ceduti alla morte.
Id: 61096 Data: 25/11/2020 21:18:33
*
Sei
È un lamento degli occhi questo attendere che il tempo si spieghi nella luce dell'incontro.
Ci venne dappresso un destino tenuto segreto come un figlio taciuto perché nessuno sapesse del padre quale volto di bellezza ebbe ai suoi anni.
Ora ci tremano le mani quando gli affidiamo il silenzio delle parole, perché siano le carezze a travasare nel declino delle ore l'esondazione dei sensi, che in acque di gioia, trafiggono questo stupore che ancora non si rassegna alla sera.
Id: 61076 Data: 24/11/2020 18:12:08
*
Il colore della notte
Non è nero il colore della notte né il silenzio delle parole è la sua voce; la sua è una trama di luci oscure e gravi, anche quando attraversata dal piacere. Non è nella fine delle cose il termine della notte: già madre d'aurore e gravida di nuove luci.
Id: 61052 Data: 23/11/2020 08:20:12
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Eri
Mi dirai della tua morte di come ti abbia negato il tempo abbia mutato l'occhio e la luce dal dirsi in sequenze di voci a silenzi d'immagini. Eri più giovane del mio respirare anche se incerto una cesura tra le nostre esistenze; ti chiederò della ragione e del torto di un destino che non ha più saputo come in un tempo andato dirci di te.
Id: 61035 Data: 20/11/2020 22:10:42
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Sospeso
Hai sospeso il tuo sguardo sul mio dirsi palle di Natale orfane d'un abete. Quali sotterfugi di finzione chiedi alla mia liturgia profana? Non ho riti da proporti se non questo quotidiano di respiri.
Oramai siamo giunti a quell'età dove l'ultima erezione viene concessa alle notifiche nel pieno della notte - visione di Freud munito di taccuino - una seconda ondata di onirici disegni da leggere nei risvegli improvvisi del destino come oracoli divinatori di oroscopi sempre male interpretati o falsi simboli che mascherano i fantasmi dell'inconscio per evitare delazioni della coscienza - la morale ha i suoi agenti nel controspionaggio della mente -.
Siamo diventati vecchi, vecchi d'un'età senza più appelli e i muri di silenzi non la difendono dalla propria fragilità; la nostra è un'età debole: fragile il dolore più non inganna con le sue disillusioni.
Id: 61033 Data: 20/11/2020 19:10:38
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Cieli ardenti
Più non sembra ieri il tempo che insieme trascorremmo a ridosso di nuvole ridenti costeggiando dal ponte la visione del fiume, mistico ed erotico, che muoveva i passi fino al suono delle voci, concordi riverberi sull'acqua che lenta andava tra le sponde incolte e cianfrusaglie di dossi così com'era la vita nel miracolo di quell'ora che sconvolgeva il mattino dandogli inquieto un cielo al risveglio ardente dei sensi.
Id: 60999 Data: 18/11/2020 11:01:42
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Delle tue parole
Raccontami la vita: tra parole ed immagini arriverò dove da solo non sono capace di giungere. Le mie mani sono mute e cieche per arrivare dove l'anima si trova in attesa mendicante d'una mia carezza ed io dei suoi discorsi di luce e di preziose oscurità.
Id: 60994 Data: 17/11/2020 20:43:58
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Intersoggettiva - quasi un manifesto poetico -
Questo dire a volte non coincide con il reale, ché del vero noi tutti non sappiamo la verità, cui s'approsima con sottocategoria d'appartenenza; di ciò anche la parola ne soffre nel suo dire, seppure essa di sé dice sempre il vero. Così anch'io procedo per arrufatezze e frammentarietà di un dire rivestito di cenci, a tratti in parvenze di ritrovate scarpe, altre con socratiche aspirazioni, epperò non si dica se non per esperienza intersoggettiva, che tutto ciò sia vero.
15 Novembre 2020 (da Tracce o un giorno che vissi - inedito -)
Id: 60951 Data: 15/11/2020 10:00:49
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Veglia damore
Se tu mi svegliassi quando il sonno mi ruba al tuo soffio che alita sulla coscienza la gioia di questo sdraiarmi al tuo fianco affidando alla notte il segreto dei corpi l'oscena impudenza di dirsi ti amo nei sogni vincendo del tempo ogni oblio, acqua di mare che vorrebbe cancellare i nomi dai righi di sabbia e imporre al silenzio del buio lo schiocco dei baci quel darsi reciproco dei fiati al piacere insieme all'intreccio delle gambe quando si sovrappongono i corpi.
Se tu mi svegliassi potrei vederti addormentare con la fronte sotto il tocco delle mie labbra e la mia veglia sarebbe il miglior sogno del cuore.
Id: 60920 Data: 12/11/2020 14:45:31
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Passione damore
Grido al cuore dell'alba il tuo nome: mi presti la luce per vedere la gioia, diventi mia testimone di fronte alla visione.
Tra le ginocchia allargate appare il segno, un'acqua profana affiora a battezzare la lingua: dirò dei nomi che segnano il sacro e l'amore.
Id: 60883 Data: 09/11/2020 17:09:24
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Anima fragile
Nel castano profondo dei tuoi occhi scorgo il riverbero dell'infinito. Non si arresta l'emergenza della bellezza dai percorsi interiori d'un'anima fragile perché avverte in sé il suono dolce dei passi di Dio. Ti guardo io perduto nelle resa alla mia debolezza di occhio che non vede più un altrove oltre l'orizzone eppure mi accoccolo sulla tua voce ache quando muta mi ripete il silenzio dello sguardo di Dio.
Id: 60873 Data: 08/11/2020 12:51:33
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Sguardi di vita
L'uomo abita una terra che non gli appartiene in un esilio di cui intuisce il nome.
Guardi dalla distanza il fondo d'una strada un percorso possibile all'accaderti delle cose.
Verso il cielo si protendono i rami, è ciò che resta dell'albero spoglio: tu segui con lo sguardo quelle insolite dita, ti chiedi se ancora oltre le spalle dei morti
possa un fiume assumere la voce dell'utopia.
Id: 60868 Data: 08/11/2020 06:28:45
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Dove stava il mare?
Dove stava il mare? Tu dicevi bàgnati di me ed io venivo come un perseguitato che cerca l'esilio ed era il tuo nome il pane che masticavo nell'attesa del divenire dei sensi, ché ancora ci divideva un cielo senza asilo per la carne dell'amore.
E si perdeva il tempo in un gioco di mani un intreccio di dita offerte di lontano nella visione dei mille mondi notturni e di mille albe gravide dei tuoi respiri.
Consumavo le mie ginocchia in una devozione di baci, mi ferivo la lingua dove trattenevi la luce e ti viaggiavo come dentro un sogno e ti lasciavo disseminare di stupore ogni angolo della mia pelle fino allo sfinimento del mio dirti sulla labbra del nostro amore.
Id: 60850 Data: 05/11/2020 21:12:33
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Rosso ideale
Mi convinco sempre di più che nel palmo della mano non racchiudi il futuro ma il mito. Fu l'architrave d'un tempo coltivato a sentimento e pensiero, tra ragione e utopia.
Ma se è vero che non invidio la tua ingenuità, tuttavia ammiro il tuo passo leggero e mi addormento con una prossimità della sera che non mi sgomenta, né la notte mi turba ora più di ieri e sorrido a questi nostri cuori bambini, tu per verità, io per mancata rassegnazione.
Id: 60836 Data: 04/11/2020 14:23:06
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Ed è
Ed è il silenzio grave degli alberi attoniti per l'impervio autunno tra venti e piogge che scompigliano i giorni d'una mitezza del vivere.
Sulla terra sono rimaste le impronte di quando respiravano i tuoi occhi guardando il rettilineo d'asfalto come fosse l'apparizione d'un sogno diventato carne di pietre e domani.
Scrivo a margine di questi giorni l'elenco dei tuoi nomi, ancora la tua ora si fissa immobile nella memoria tra il mito della nostra eternità ed il nulla.
Id: 60834 Data: 04/11/2020 12:20:30
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Avrei
Avrei fermato il tempo per quelle pietre sotto quei rami dove l'odore del fiume sembra giocare a dadi con il destino e l'unico appiglio è il riflesso d'un cielo che si trasforma in uno specchio nello specchio dove appare il desiderio di una voce che ripeta il nome e nell'acqua il riflesso dei volti strappati alla dimenticanza di passi che non hanno più echi. Avrei voluto non cederti al tempo perduto dei nostri ieri perché senza un'anima una memoria muore.
Id: 60821 Data: 03/11/2020 08:46:04
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Un braccio dalla terra verso il cielo, una mano tesa
Ciò che rimarrà di me è un braccio alzato, una mano aperta. Non la vedrai stele di preghiera, né la seguirà la disperazione d'un grido maledetto, le sue radici affonderanno dove la terra non conosce luce, eppure si eleverà alta verso il cielo testimone in maschera d'una memoria senza più tempo.
Id: 60771 Data: 30/10/2020 21:42:47
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Spoglia delle stagioni
Non conosco lo strappo della foglia la lacerazione ed il tormento del ramo, però chi dirà al mio ventre del dolce germoglio di primavera?
Id: 60740 Data: 28/10/2020 07:33:57
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Quante notti
Quante notti ci portiamo nelle tasche luci elettriche formano un cielo di promesse angoli bui crocevia di cupezza disgraziata e muti echi di dolenti solitudini dentro case dinenticate dal futuro. Camminiamo sul bordo di un vuoto che dischiude ciò che resta di noi mentre un po' magi ancora osserviamo il cielo e ai nostri incerti passi consegniamo l'ultima poesia scritta con l'inchiostro d'un caffè dentro un bar.
Id: 60706 Data: 25/10/2020 15:15:36
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Lampi
Eleva il calice sopra l'altare innalza il pane è la carne del Cristo guai all'occhio che riduce il fulgore in un riverbero d'un sole chiamato a tramonto. È il Corpo dell'assemblea dei vivi, da lì trova l'Origine un destino, ogni nome reca in sé un nome nuovo che l'occhio attraversa e si china alla forma ché in quella forma si trova a dimora l'Altrove.
Id: 60701 Data: 25/10/2020 07:21:54
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Il tuo sguardo
Mi guardi il volto leggendomi la linea che attraversa gli occhi. Nel limite oltrepassi il confine e leggi di me ciò che mai sono stato o mai appreso prima della tua interpretazione.
Cade ora un muro di parole, una teoria di suoni, tutto ciò che hanno dismesso della vita gli anni mentre mi restituisci uno sguardo che fa di me un'altra invenzione.
Id: 60683 Data: 23/10/2020 01:46:44
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Je suis lautre
a S.P.
Se le vostre voci non riempiranno le piazze Se il vostro silenzio ucciderà di nuovo la parola Nessun Dio potrà abitare la terra, nessun Dio Potrà dirsi cieli e terre nuove per il cuore dell'uomo, Ma solo un simulacro di una lontana intuizione Smarritasi nella sconfitta di ogni mediocrita. E rimarrete figli della violenza, unica vostra religione, Perché non v'è nessuna benedizione Dove non viene benedetta la fraternità.
Id: 60627 Data: 17/10/2020 20:15:44
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Camminavamo lungo i dorsi
Camminavamo lungo i dorsi dei sogni, tra le albe ed i tramonti di piedi e occhi feriti dall'ardore, sembravano le vette delle visioni orizzonti prossimi ai veggenti, non pativa la luce l'ombra degli sguardi, ma tutto ritrovava un suono dell'emergenza delle voci, echi alla lontananza nell'avvento d'un cielo con il nome di domani. Poi nacquero al tempo le ore degli smarriti e si perse la traiettoria dei camminanti, pietre su pietre si costruì un muro di memorie, ai lamenti del passato non vi fu rimedio, nell'alveo di un respiro ancora il segno d'un viaggio, l'ultima scrittura per un destino al centro dell'anima.
Id: 60613 Data: 16/10/2020 09:51:36
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Le consolazioni della bellezza
La notte non spaura, forte è la speranza, un fuoco, arde in cuore, nessun'ombra cancellerà la gioia: la bellezza incanta con la luce, come un'onda appare e già travolge, l'anima arde nel fuoco che l'anima muta rapida ai tocchi ardenti; dei sensi è l'estasi.
Id: 60590 Data: 14/10/2020 14:04:04
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Ouverture
Ardimentiamo la questione nelle ore più tardive dei tramonti sicché il cielo rimane in silenzio
fino a tornare alla misura del palmo a palmo, il gioco dei ragazzi tra le terre dei cortili. Confondiamo
il costante respiro dei veggenti nel residuo dell'occhio aperto. Cerchi inutilmente la vanità del vuoto.
Id: 60544 Data: 11/10/2020 16:22:01
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Quando arrivi scrivimi
Quando arrivi scrivimi per il benessere dei muri e la sinconia degli orologi. La policromia delle note sullo spartiacque diventa la complessità della tua laringe. Porto delle nespole nel taschino e una rinuncia al nuovo giro in barca. Semmai scrivimi utilizzando le dita, impronta d'inchiostro dopo impronta. La tenda davanti al palco non tace i segreti dei sederi assisi sulle poltrone in fila. Quando arrivi scrivimi. Qui qualcuno intanto è tornato a bussare fuori dalla porta con la gravità dei tocchi. Scrivimi.
Id: 60536 Data: 11/10/2020 08:45:20
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Una donna
Senti il grido di gioia dell'anima? Guardo muoversi le tue labbra, nome che pronunci nell'aria, tutto attende quel suono che incanta la pelle, vieni mistero d'origine, compimento delle stagioni, ombre d'un antico destino, nel tempo frasi taciute d'un discorso d'amore. Ora sei qui sguardo che mi riporta i miei nomi, sei presenza che oltrepassa la carne, oltre l'alveo del piacere dei corpi l'universo in te accade, mio stupore.
Roma, 9 Ottobre 202O
Id: 60507 Data: 09/10/2020 08:14:47
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E sappiamo
La stanchezza taciuta dei padri e lo squarcio d'amore nel cuore delle madri. Comprendi ora perché la prima pioggia d'autunno più non ti sorprende? C'è una teologia della vita tra le foto lapidarie dei marmi e come un formulario algebrico tra gli intervalli numerici delle date che dicono del tempo nostra dimensione. Ma la vita è solo una memoria del nulla che riempie di sé ogni futuro? Ora noi sappiamo cos'è l'amore e sappiamo il gelo delle sue assenze. Ripetimi i loro nomi ed i miei che porti con te tra le pieghe umide della tua misericordia.
Id: 60484 Data: 07/10/2020 08:47:34
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Sottopelle
Sottopelle l'autunno è carne che scrive nel sangue il coro delle proprie voci, è un intervallo tra l'origine e il mito, un diverso narrarsi del tempo.
Nella corsa tra il respiro e le labbra si apre un bosco di meraviglie, odora la foglia incanti, si bagna l'alba tra la radura e i colli.
Smarrito nel discorso dei sensi la lingua si articola in una sapienza di suoni. Tu appari nell'immediatezza del cielo terra promessa ai giorni di luce.
Id: 60482 Data: 06/10/2020 22:43:33
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Una gioia
Vi era un gioia dentro di te che si rifletteva nel chiaro degli occhi e quasi sembrava sfiorare la chioma bianca dei tuoi capelli.
Nulla pareva turbasse il tuo silenzio con cui curavi la casa ed i gerani sul davanzale della finestra che affacciava la via più larga del quartiere.
Odorava di buono la tua casa di pace e di una quiete interiori che nessun rumore poteva turbare perché tu già abitavi un altrove.
Ora che sfoglio i tuoi libri che mi nutro delle tue parole vengo a parlarti dove più non sei se non un segno di bellezza nella storia e ti ripeto in un monologo interiore: 'Vieni, prenditi cura di me'.
Id: 60461 Data: 05/10/2020 12:32:12
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Non dirmi
Non dirmi che a nulla mi arresi e d'un'ostinata attesa ho vegliato nei giorni la vita.
Siamo ora simili a rami spogli che il tempo sveste di speranza e neppure il cielo si schiara di conforti o di miraggi in grembi gravidi di sogni.
Eppure non posso dimenticare i porci e caro mi resta il sapore di carote in bocca perché se crudo apparve un tempo il viaggio ora è fitta trama d'emozioni il senso selvaggio d'aver vissuto senza ombre dove riparare il cuore.
Id: 60459 Data: 05/10/2020 07:39:53
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Gli avanzi del pollo
Gli avanzi del pollo li hai dati al gatto sordo? Ricordo la Parigi diva tra le bancarelle di piazza a Roma e i miei diciott'anni senza decoro e i clienti del bar, tra cui il matto san Francesco, il barbiere, il falso oro la gioia la tristezza la sera l'ombra e il tempo che declina il mio invito e lo smarrrimento d'uno sguardo di luce nel sangue viola d'una lontananza remota. Fossile di gravida forma è la memoria pietra d'inciampo al giudizio universale.
Id: 60441 Data: 04/10/2020 08:58:28
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Gioia dei nomi
Abbiamo detto della gioia dei nomi e di come vibrino sulla pelle i loro suoni; per la carne dei corpi è un continuo appello, un'istanza di riconoscimento che dai fianchi passa al cuore.
All'ombra del tuo nome sorge la vita e ti ripeto con la voce nei mille modi dell'amore, ogni modo un suono un nome un chiarore di cielo e un rimuovere la pietra per la luce che attraversa gli occhi fino all'anima.
Rimane il tempo in questa dimensione, a degradare l'origine con un prima e un dopo, con un dire che non è stato ciò che avrebbe potuto essere; purtuttavìa abbiamo mani a specchio e tra le bocche un unico respiro.
Ci abita un mistero in polvere di stelle, qualcosa di così prossimo all'amore, che siamo l'una all'altro ali immense per un volo d'infiniti cieli.
Id: 60440 Data: 04/10/2020 08:51:34
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Ricami con le mani
a C.
Ricami con le mani il filo d'oro delle parola - la lingua ora tace raccolta in silenzio nella bocca -
e tessi le lodi d'oro all'attimo che sottrae il tempo all'oblio di sé, nella dimenticanza del dono.
Sono sorelle l'alba, la notte e la luce del giorno che taglia in due la preghiera tra le mani.
Ancora un tu ritorna ad udirsi tra il costato e la voce, eco d'un altrove tra ieri e domani.
Id: 60398 Data: 01/10/2020 05:06:19
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Stagioni
La certezza del vino il rosso di castagna la gioia di vivere e l'ombra delle foglie a terra, silenziosa.
Id: 60395 Data: 30/09/2020 20:51:10
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Laltro come cielo
Le parole che ritornano nei miti colori dell'autunno portano con sé gli echi di un tempo come origine e storia di un'anima. Lì dove abita la luce, un giorno si formò con terra ed aria il cuore.Fu l'ora benedetta dalle ore, una trama di gioia coprì il nudo della carne: nella solitudine accadde l'altro come cielo.
Id: 60384 Data: 30/09/2020 07:51:38
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Eloisa
Eloisa aveva un sogno, forse la danza o forse la musica - il tempo ora sfuma i ricordi minori -.
Aveva un sogno, Eloisa, ma i sogni sono dèi capricciosi: incendiano albe, bruciano notti insonni; poi tornano inquieti ai loro rifugi segreti.
A volte li vedi ancora passare nel nero degli occhi di Eloisa che sotto una chioma bianca misura coi passi un po' lenti la distanza che resta tra il tempo ed i sogni di Eloisa.
Id: 60372 Data: 29/09/2020 16:36:35
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Acquerello n° 2
Passiamo quasi invisibili: solo una lieve increspatura d'onda; nessuno ricorderà i nostri nomi o le rotte dei nostri destini. Rimarrà l'immobilità dei segni, la traccia di una solitaria memoria. Domani sarà il nome d'un continuo ritorno, fino alla polvere di ogni respiro.
Id: 60326 Data: 25/09/2020 22:24:02
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Annotazioni
Logora la goccia ed il trasudo della cassetta: il tempo nega la perfezione. Così i vecchi ed i nidi rimarranno segreti, delle trame d'oro nei loro occhi per sempre non sapremo le orme.
Id: 60321 Data: 25/09/2020 18:30:28
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Ipotesi damore
Ognuno di noi è stato partorito sopra un cielo d'asfalti, la vita che nasce nasce senza pudori.
Crescemmo in quella stessa nudità, che ignora le differenze tra le pietre e la pioggia.
Arrivò poi il tempo del fuoco che bruciò l'apparenza alle foglie e inflisse il concetto dell'evidenza alla curva grave dei fianchi.
Le gambe divennero la ragione dei lombi e iniziammo il lungo cammino, pellegrini dei nostri pronomi.
Fu a quel punto che ci apparve l'universo ed il miracolo assurdo delle stelle, fu lì che vedemmo per la prima volta lo sconfinato limite delle nostre solitudini,
eppure fu sempre lì che vedemmo un altro miracolo: ci scoprimmo l'una all'altro segni e simboli di un unico altrove dove abitare insieme l'assoluto dell'amore.
Id: 60309 Data: 24/09/2020 08:15:07
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Dove una volta abitavamo
Dove una volta abitavamo guardando da un angolo la vita a volte attenti a volte più distratti con la voglia di capire il mondo o con l'amore vincere la partita contro quel margine di solitudine che attraversava il cuore e feriva l'anima.
Grandi di età non lo eravamo ancora eppure il disincanto dei mattini incupiva l'ultimo bagliore dei sogni negli sguardi e si partiva verso l'ora feriale con le dita sulle pagine di un libro, ultima frontiera prima di quel nulla che divorava il tempo destinato a rincorrere ogni nostro domani.
Id: 60305 Data: 23/09/2020 18:38:31
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Tu che sai di me ed io che so di te; ed è lautunno di Noi
La carne che conosce l'autunno nell'intimo della propria età si flette verso terra al pari della foglia rassegnata al destino che prelude l'inverno; ma il tempo non conosce solo l'ora del mezzogiorno quando luglio è già inoltrato e tutto appare un lussureggiare di miracoli nella vita che ardente rinnova il suo sangue. Ecco allora l'amore all'autunno, alla sua mite promessa di felicità quando in fretta il buio si fa sera e al freddo si passeggia solitari nelle vie del quartiere, dopo un caffè.
Id: 60299 Data: 23/09/2020 09:34:28
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Disvelamenti
Sì, ora m'accorgo di quanto t'ho amata in quel tacere dei muri che udivano il rumore dei sensi ma tacevano il fuoco che li divorava dentro.
E t'ho amata senza il desiderio della carne se la carne consuma in un grido la sua voce, t'ho amata come si ama il mistero dell'amore quando c'incanta con la scoperta di un tu così potente da travolgere un io. Ed ora
che più attenti si muovono i miei passi io vedo la verità del tuo essermi stata di fronte e di come il tuo nome si scioglieva e scioglie ancora dentro la mia bocca, simile ad una colata di miele. E dirmi t'ho amata è uno scandalo che non voglio più negare ad un cuore dalla radice per te rimasta più inquieta.
Id: 60288 Data: 22/09/2020 11:41:02
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Sapremo più nulla di noi
Sapremo più nulla di noi e di questi affanni di settembre: la vita ci sfida con le sue parole che spesso non sanno dire di noi.
Avremo alle spalle gli anni vissuti, le foto dei sogni incompiuti e di quelli scheggiati sul vero perdendo per sempre il loro valore.
Diremo ancora in un angolo di un altro Natale le gioie apparse come vetrine di luci, ammirate con lo stupore di voci, ma presto sfuggite alla presa impossibile del tempo che dura quanto dura una fine.
Così sapremo più nulla di noi e dei nostri dolori rimarrà soltanto il silenzio e la muta ombra del loro mistero.
Id: 60272 Data: 21/09/2020 08:30:17
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Rovesci le ossa nei solchi dei morti
Rovesci le ossa nei solchi dei morti cerchi tra i marmi il petalo smosso dalla finzione al simbolo tracciando nell'aria dei segni.
Sono delle madri gli ultimi seni al fallo dei padri tolsero gli appeli dei polsi e false voci diedero al miraggio delle ginocchia piegate da inchini di rito. Altre
righe scriverai prossimo alla tenda rimarrai un secolo al di qua della soglia sarà il silenzio l'anello delle tue dita
una mano e l'altra vedranno lo scanbio dei nomi e grani di legno cadranno pioggia di terra ai tuoi piedi. I tuoi passi
risuoneranno dell'agonia di un arcobaleno.
Id: 60266 Data: 20/09/2020 09:39:43
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Di lontano
A noi non è dato di abitare la terra promessa, forse l'abbiamo intravista apparire di lontano con le sue luci, i suoi incantesimi di gioia; però ci siamo sentiti stranieri non appena il suo orizzonte ha dato l'ombra al giro degli sguardi verso l'origine della vergogna.
La stanchezza dei passi ha roso le cartilagini ai ginocchi e dato più nessuna preghiera alle gambe che additi agli occhi una sorta di cielo. Grave diventa il respiro al vedere la colpa squarciare il velo innocente.
Id: 60257 Data: 19/09/2020 16:00:35
*
Fonte segreta
Non sarà lieve il mio bussare se la carne ha appreso l'urlo del deserto, se ha gli occhi feriti per aver cercato a lungo la via all'orizzonte, se s'innalza la stele all'idea d'una lingua devota, allo scambio delle linfe vitali, a quel gioco d'acque, perché un miracolo ha mutato l'arsura in ebbrezza di sensi; tra la bocca e la parola un solco si è aperto a dirsi fonte segreta di gioia.
Id: 60256 Data: 19/09/2020 15:57:29
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I tuoi capezzoli dacqua
Amo i tuoi capezzoli d'acqua e la rosa che si apre ogni giorno alla voce dell'alba.
Amo quel tuo muovere tra le labbra la lingua degli angeli quando intonano per noi i canti dell'esilio e si specchiano fieri dentro le nostre carezze erette a tenda per accogliere l'amore.
Amo quel tuo rimanere in quieto ascolto delle parole non dette, che custodisci come una gravidanza stupita, perché ancora ne ignori il nome, il suono e la forma della luce che saranno ad ogni alba dentro i tuoi continui ritorni.
Id: 60247 Data: 18/09/2020 15:34:42
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Veglie e clausure
La parola veglia il cadavere,
ma pure il ritorno. Clausura di perimetri
la vita.
Id: 60245 Data: 18/09/2020 11:52:57
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Il mio giovane amante
Il mio giovane amante batte nel letto il caldo dei miei glutei mentre dalla finestra accesa naviga verso Itaca un cielo d'ombre.
Ho lo smalto ai piedi, per la gioia del mio daimon lui che ha in tasca il plico del mio destino.
Mi sono sempre chiesto se dare via il culo per amore o per piacere, fosse la carne della vergogna; ma in quante stanze accade che la notte oda i gemiti del piacere? Mala ipocrisia è la condanna di ciò che natura volle fin dal principio e indiscreto non è l'occhio che guarda e poi grida, ma il buco felice che si vergogna di sé ovvero chi cede al giudizio immorale lo spazio della propria libertà.
Id: 60229 Data: 16/09/2020 08:03:01
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Tra le mani
Si sgretola tra le mani il tempo della memoria questo impossibile ritorno all'apparenza di luce. Con le dita la mano continua il suo rosario, ascolta l'istante che passa in fretta lo struggimento antico di una preghiera.
Id: 60226 Data: 15/09/2020 22:19:40
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Le piccole gioie
Sminuzzo con il becco dell'anima - chissà se anche così fanno i passeri sul davanzale dell' alba - tu non chiedermi la vita che ignoro - le piccole gioie
che dissemini lungo le mie ore, ti fai per me cielo e nido caldo dove il becco del desiderio beve l'amore che la gola riarde e poi disseta fino alla sazietà dei sensi;
ma non pensarle piccole per spazio di voli: hanno l'apertura dell'immenso per la felicità.
Ti seguo come l'ombra un oggetto illuminato, mi possiedi e come un'antica sedia in ferro battuto racconto al silenzio dei luoghi di noi.
Id: 60184 Data: 13/09/2020 08:56:38
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Lentamente
Lentamente ti spegnevi nel sussurro degli occhi già lontani e gravi di quel nero a specchio delle nostre sospensioni.
A poco a poco il tuo respiro, inquieta ombra di un'irrisoluzione, declinava lo sguardo sulla sera della vita, quell'inizio misterioso come un quarto di finestra sulla notte.
Non fu facile chiudere il discorso, la parola costretta in un mutismo privo d'aria. Non è facile sopportare quesro silenzio che prelude ad un domani di foglie gialle che sorprese dal vento e dalla fatica di un appiglio presto scriveranno per sempre l'epilogo di queste storie ignare di un principio.
Id: 60164 Data: 11/09/2020 04:52:41
*
Zanzare
Nell'infradito il piede si gioca il suo destino muovendo ai passi l'incerta inquietudine di un incedere costante tra la libertà ed il timore di smarrirsi all'ostinato pungerti delle zanzare sulle caviglie nude e ancora temi il cielo che ti appare - tra le fronde - così popoloso di intarsi riversi sull'acqua e la terra di futuri impasti negli antichi sortilegi del tempo.
Id: 60154 Data: 10/09/2020 12:15:22
*
Nessuna morte mi può essere estranea
- Nessuna morte mi può essere estranea -
In memoria di G.
Era l'unico equilibrio possibile ad una quiete l'immobilismo delle pietre, la stasi delle labbra. Scavava con l'anima nuda dentro le parole alla ricerca di fondali ancora più ricchi di stupore ma l'increspatura della loro superficie lo condussero verso un naufragio senza più stelle.
Così altri si persero inseguendo cattivi suoni senza l'eufonico canto degli incanti a più voci: l'estrema scissione e i grumi nerastri di sangue stillarono goccia a goccia la violenza dei morti.
Id: 60135 Data: 09/09/2020 08:10:53
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Ma il tempo
Avremmo potuto dire altro tu le tue parole io le mie illusioni. Ma il tempo è andato via e noi sappiamo solo dei nostri ieri. Ci fu un'età in cui tutto questo appariva remoto, in un futuro dall'odore degli inverosimili. Poi accadde e più non furono altri destini.
Id: 60102 Data: 06/09/2020 23:32:05
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Sensi
È un fuoco che brucia quest'attesa di te: se vieni con la nudezza delle tue forme la mia carne si arrenderà al piacere e si distenderà la mente nell'urlo dei sensi senza interrogarsi ulteriormente su questo nostro esistere, che rimane il rompicapo di sempre. Slarga la tua foce alle mie labbra: di te berrò il mistero di luce e la gioia, cui con devozione consegno il mio respiro nel tempo dei miei giorni d'autunno.
Id: 60094 Data: 06/09/2020 08:28:06
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Del giorno
Sottoposto ad interrogazione il giorno studente impreparato non risponde. La via delle rose punge le piante toponomastiche del quartiere lacerandone i nomi: squarci di oggi e di ieri. Eppure amo le finestre sulle facce delle case, gli avvolgibili abbassati hanno il fascino della lingerie nelle notti di passione o quello erotico delle copertine dei libri, con l'odore di carta appena stampata: amo quel loro invisibile narrare, pregno del silenzio dei miti; e pure l'affacciarsi delle vite dai balconi - i miei vasi di fiori raccolgono ciò che resta dei pensieri notturni nel timore di un orizzonte notturno a breve distanza dai suoi possibili epiloghi -. Così festeggio l'alba e attendo che il giorno ritrovi le sue parole, io spendo le mie, pochi spicci nella tasca della mia clocharditudine, amante di fuoco.
Id: 60086 Data: 05/09/2020 14:03:04
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Delletà
Datemi un volto d'autunno, la maschera triste della nostalgia; che sia la mia spoliazione la nuda crudezza della felicità: se fu un attimo lo fu per sempre. Ora è punteruolo sulla fragile corteccia il tempo impietoso dell'età.
Id: 60073 Data: 04/09/2020 14:19:23
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Beatitudine
Che cosa rimarrà di questo mio corpo? Arde gioventù e brucia il tempo quest'effimera ebbrezza dei sensi, che pure nel piacere della gola non v'è succo di Bacco che la oblii; ma se questa è la mia condanna non mi sottrarrò all'attimo fuggente: due bocche tra loro sovrappposte avranno l'alito caldo della beatitudine.
Id: 60072 Data: 04/09/2020 14:17:58
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Un paio di cose vorrei dirtele
Un paio di cose vorrei dirtele magari sarebbe stato più opportuno al tempo della penna, a macchie d'inchiostro scrissero un mondo i nostri antenati: abbiamo i corpi invecchiati. Guarda il tempo: ne sono passati di anni. È sempre qui la storia: ci credevamo immortali e gli unici ad essere veri in un mondo cui concedevamo il credito delle figure. Certo si rimane tutt'ora perplessi: chi non cerca il vero di ciò che gli appare - chi non cerca il senso di questo stare al mondo - che cosa raccoglie quando chiude le mani a pugno? Ah, non biasimare il mio lamento e non distogliere lo sguardo dagli occhi che hanno pianto: non ci sono fratelli senza padri e senza madri.
Id: 60050 Data: 03/09/2020 07:31:44
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Poetica del dove
Qui l'appartenenza al dove pone delle domande a radice dei tuoi rami intrecciati. Rovisto nel cestino un fuoco che arda la promessa del legno fino all'inestinguibile orazione in una sequela di devoti. Le mani plasmano la materia filamentosa dei tuoi bisogni impastandola con quel che resta di una polvere residuo di domande inquiete: l'orizzonte in lontananza non rivela segni che preannuncino una risposta. Ora io e te siamo nella plausibilità di un amplesso ma avrei preferito l'inessere al nulla di questa evidenza dei sensi che non diventa profezia, ma soltanto un sussulto dove la carne è naufraga d'incertezza fino all'estasi dei propri orgasmi.
Id: 60026 Data: 02/09/2020 09:16:37
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Sempre di settembre ripenso lautunno
Tutte le volte che cammini vedo che non hai il passo elegante: qualche volta sì. Sono rari quei momenti in cui appari bello, non vedi invece chi è sempre sul rigo? Epperò non fermarti ancora: non mi atterrisce il brutto, ma il vago.
Id: 60024 Data: 02/09/2020 08:03:48
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Settembre
Siamo figli di altri figli e figli del primo giorno che vide la luce e fu luce. Ecco che agosto è già ieri un vento effimero ha scosso le onde.
Si resta in attesa di una voce, anche di un grido, che spieghi alla carne questo ritorno d'autunno, seppure è già dolce la penombra che crea la pioggia nell'intimo di una stanza.
Id: 60014 Data: 01/09/2020 17:12:13
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Decidere il gioco della mano
Decidere il gioco della mano sfogliando le pagine ingiallite e cedere gravido di emozione a quelle tracce aggiunte della memoria: chi era, chi sei o fosti e perché poi, a quale sentinento si concesse il segno e se vi fu una teoria a muro una parete silenziosa di parole. Cercare ancora con l'orecchio teso il fruscio di nomi e di storie, il parto gemello di quel cielo sopra Trastevere.
Id: 59979 Data: 30/08/2020 14:01:22
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Dentro le ore
Quando l'aspro giorno insidia dell'alba la promessa di luce, un'incertezza attraversa lo sguardo ora sgomento,
tremola il passo inquieto dentro le ore.
Id: 59974 Data: 29/08/2020 12:56:08
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Clown*
Si china sull'ingenua innocenza di un fiore il mio sorriso, breve come un soffio la sua vita simile al vostro riso, un arco di luce nei brevi attimi delle mie apparizioni.
Anche chi mi ha amato ora è solo un volo e un vuoto dentro mi lacera l'anima; inseguo ingenuo ancora il miracolo d'un sogno, la gioia d'un sentimento che sazi la sete:
sta bruciando il cuore tra uno scherzo e l'altro.
(Ispirata ad un dipinto di Ketty La Rosa)
Id: 59965 Data: 28/08/2020 11:38:29
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La carezza di una madre
La carezza di una madre è un impasto di carne e sangue e non ha memoria di nessun tempo non vi è ora trascorsa dalla luce al limite della linea dove muore un giorno. Non sa del pane raffermo rimasto sulla tavola o dei bicchieri vuoti nel cuore d'una guerra le proprie battaglie le combatte tra gli occhi ed il costato, scrive i nomi dei figli tra i seni e lascia una ferita aperta tra l'aria e l'amore quando lungo un binario ancora sussurra il cielo e sopra i tetti delle case deposita gli occhi cenere e sussulti, mangiando polvere e strada.
Id: 59964 Data: 28/08/2020 09:10:47
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Ti stancavi di ripetere il mio nome
Ti stancavi di ripetere il mio nome e cercavi un rimedio che non fosse il mero soliloquio dell'universo continuavi a dire che le galassie erano i nostri cavalli a dondolo poi hai perduto la battaglia con le pietre e ti hanno nascosto al tempo dietro un marmo. Amavi giocare con i dadi sulle rotaie dei treni l'attesa dell'invisibile era un azzardo domestico e la sorte una finestra aperta a tuo favore tra una cellula e l'altra. Poi il fuoco non era una cagna in calore, né la fiamma una gatta randagia tra i vicoli di Roma erano solo quel consumarsi dei sogni o lo spegnersi delle sere nei bui che sempre accompagnano le notti nel cuore dei destini. Accadde la morte a dirti l'eletta schiera degli umani, senza versi e una flebile memoria, ìmpari impresa contro quel gigante che si chiama oblio. Accadde la morte e più nulla, più nulla di quel rumore di pioggia sui tetti e delle mille maschere di quell'unico desiderio nelle pieghe dei nostri respiri che furono l'incipit di ogni atto di nascita alla vita, poi disperse a ventaglio dell'incompiutezza, spermatozoi scartati al casting dei protagonisti.
Id: 59954 Data: 27/08/2020 10:15:20
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Riverberi dalbe estive
Vorrei appartenere alla roccia delle montagne essere un frammento petroso della loro memoria quell'immemore remoto che appare imperituro mentre nel cuore della materia vi è la stessa nostra fragilità. Ma così è l'amore: ci lega con una forza più forte della morte eppure ci lascia esausti nello sfinimento del tempo che si consuma consumando ogni storia.
Id: 59929 Data: 25/08/2020 09:40:12
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Maddalena
Maddalena, prostituta di Dio vieni, ché questa è l'ora della grazia. Farò di te un'altra madre, pura, perché appartiene a Dio ogni verginità e dentro il calice non c'è memoria che rabbui la tersità del giorno. Ora vieni e sazia la sete d'Assoluto che macera l'anima nella carne. Così ti parla il Cristo, Maddalena; innocente, il fiume che ti attraversa
Id: 59907 Data: 23/08/2020 09:31:01
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Che cosa dirai di te
In molti casi l'offerta ci è parsa vantaggiosa: due loculi al prezzo di uno, ma il marmista vuole la mancia ignorando i baristi della guerra civile spagnola. Ho visto di spalle un anarchico pisciare sul muro il giorno di Santo Stefano, veniva dai monti ed era cresciuto tra vacche e miele selvatico e si faceva di vino, in compenso parlava tre lingue, era simile a quel pianeta che scrive le sue rotazioni su tre lune. Si fanno i morti tra loro mille complimenti e tu li senti la notte parlare tra un cimitero e l'altro, qualche scienziato ne studia le voci per vendere dati alle compagnie telefoniche che manderanno giovani in cravatta verso un futuro d'oro alla lavagna dei mendicanti di contratti d'utenze con ritorno a percentuale e prestigio. In fondo con impegno e buone maniere c'è la speranza di fare carriera: la bara più in alto avrà il nome sulla targa in oro davanti al portone di un vecchio che muore di fame o di un transessuale che si vende di carne alla fame del vizio oppure alla fame delle mille solitudini perdutesi nelle nebbie del tempo. Se tu rimani domani anche Rilke ritroverà una voce ed io mi addormenterò tornando bambino sul seno che fu di mia madre e della madre di mia madre. Ora non dirmi mignotta: sono un uomo che si concede per scelta o per la perplessità di una filosofia con pochi spicci in tasca. Tu telefonami un giorno, troverai il mio numero divinando i tarocchi o con un euro della tua miseria gurdando di nascosto - dal giovane barista - nei fondi di caffè. Ignora la marca: non appartiene al mestiere di vivere ed inganna chi presta attenzione ai rumori del cuore o dei peni malati di quella strana nostalgia che chiamiamo amore, un naufragio sullo scoglio delle infelicità quando eretta la stele si fa avanti il vuoto dell'aria o il nulla del tempo.
Id: 59897 Data: 22/08/2020 08:39:45
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- VENTO A TINDARI (Omaggio a Salvatore Quasimodo)
- 'VENTO A TINDARI' (Acrostico in omaggio a Salvatore Quasimodo)
Verremo anche noi un giorno Estromessi da questa stessa vita Nelle oscure valli dove ora taci Tu che désti al mondo un canto, la voce: Ora il silenzio governa il destino.
Albe per te più non vi sono state.
Tremano le mani sulle pagine Incise dal talento e dal genio Nei quali tu fosti immerso per virtù Della Poesia; i tuoi versi immortali Adombrano il tuo riposo perfetto. Restiamo noi all'ombra della tua luce In un incanto di bellezza oltre la morte.
Id: 59874 Data: 20/08/2020 09:58:31
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Un poco di pioggia
Se adesso cadesse un poco di pioggia se dove ardeva ieri l'asfalto ora vedessimo il lucido specchio dell'acqua
se un bacio tra noi ponesse il sigillo di un unico alito tra due bocche ardenti, per un attimo, anche fosse solo per un attimo,
la gioia sfoglierebbe queste pagine stanche che radenti sfiorano l'amarezza del nulla.
Id: 59850 Data: 18/08/2020 12:22:02
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Lulù
Lo avremmo chiamato per il nome che portava lo avremmo seguito nell'ignoranza degli odori segugi animali assoggettati alla legge dell'istinto. Fu percosso lungo la cordonatura per la durata del tempo un sibilo come di vento sembrava alitasse dagli occhi aveva mani ferite e sangue alle tempie per il troppo desiderio di vita. Ai nani rivolse la sua ultima orazione, sulla luce di un sole morente si appese con il collo rivolto verso il nord, celebrando così l'untima rotta quando toccando le corde di un'ukulele ebbe il suo primo satori calpestando il rivolo d'un piscio di cane, come lui randagio.
Id: 59840 Data: 17/08/2020 16:45:33
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Vieni
Vieni ora, perché il tempo non attende: siamo noi nel pianto delle lacrime l'attesa o nella dolcezza che rende più chiara la pelle; però tu vieni, perché ogni attimo d'assenza è un respiro di un sogno che va via.
Ma tu verrai solo se assieme abiteremo una casa, un luogo, un nostro altrove, ché non sia un'occasione fugace il rifugio, ma sia un talamo il cielo degli amanti.
Id: 59835 Data: 16/08/2020 19:30:23
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Una ragazza
Una ragazza solitaria e triste su una strada solitaria e triste una strada solitaria e triste su una ragazza solitaria e triste.
Una strada ragazza solitaria e triste su una ragazza di strada solitaria e triste una ragazza di strada solitaria e triste su una strada ragazza solitaria e triste.
Moriva l'alba, il mattino, moriva il giorno, morivano gli anni, il tempo,il mondo; moriva la notte, morivano i fuochi. Gli occhi degli angeli rischiatati dal pianto.
Una ragazza una strada degli angeli il pianto solitarie e triste le note del triste canto. Sul volto una donna, una pagina bianca da rigo a rigo cerca la vita il verso che manca.
Id: 59822 Data: 15/08/2020 14:20:51
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Finzione
Il tempo è un dato imperfetto un clown con gli ultimi sorrisi in tasca ed il naso della finzione perduto tra le maschere oltre il tendone.
Ho visto dei morti vegliare le voci attendevano la resurrezione del silenzio tra di loro qualcuno mangiava more e qualcuno si nutriva di piccoli rumori raccolti nei dintorni delle nuvole sparse.
Verrà il giudice di turno a dirmi del cielo e delle ragioni di arrestare il volo: non c'è posto tra le poltrone del buon senso anche se indossano le vesti dell'assurdo. Nel teatro dei savi gli altri sono folli.
Id: 59814 Data: 14/08/2020 20:25:23
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Il bordo di pronuncia
È finito sul bordo di pronuncia: un guado il movinento della lingua nella bocca. La docenza dello stiro scaldava il ferro per la nuova piega e si prestava il bianco presso il fiume a dimora di parole in forme nuove.
L'abito mondano una maschera da gioco nel ruolo di consegna per le ore finte d'interpreti convinti della parte, un cielo corredato di false glorie, ma la verità è della sorte dei pagkiacci. Qui manca la luce e non c'è un vestito nuovo.
Id: 59788 Data: 12/08/2020 08:35:26
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Fogli dagosto
Torna breve l'ordine della sera e quiete d'attorno inargenta le ombre se già del domani un sole si dispera,
perché più chiara luce vi sgomenta il giorno e tomenta incerte le ore e non v'è domanda che rassereni né risposta che diventi preghiera.
Si spande amaro tra un respiro e l'altro il tempo d'ogni età che già separa.
Id: 59780 Data: 11/08/2020 10:10:39
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Scivola lacqua
Amore mio, scivola l'acqua dalla grondaia e un cucchiaio di legno rimesta nella pentola il ragù in bollitura.
Dalla porta-finestra tu ammiri il cielo mentre io aspiro piacere dalle tue forme e non c'è sale e non c'è punta di zucchero più della vena quando soggiace all'eros.
Se mi presti le dita delle tue mani rifarò daccapo il percorso degli antichi e di nuovo imparerò l'arte del contare fino alla sconfitta delle zero, l'impossibile somma di due sentimenti contrastanti.
Sì, lo confesso: ho immaginato a lungo per pensarmi meno straniero e sperduto nella grande metropoli americana - leggevo Kerouac e Ginsberg fino a Bukowski - di arrivare tra i grattaceli di New York e vedere ad un trentacinquesimo piano una mutandina stesa di colore rosa oppure una canottiera bianca in stile muratore simili ai nostri vasi sul davanzale oltre il vetro.
Qui le ore passano con regolarità sembrano secondini di una prigione alle dipendenze del tiranno Tempo o sentinelle armate di minuti che sorvegliano l'affannarsi del giorno a non errare nel presente ma a mutarsi presto in un elemento nobile della teoria degli ieri.
Tu ora guardami allo specchio, Amoremio, in quella verticale silenziosa d'inganni e credimi ancora di là, nel dentro del riflesso, però anch'io già non sono più ed evaporo come l'odore del ragù sul fuoco che continua ad ardere noncurante della nostra fame di luci ed ombre alla corte fragorosa degli accesi sensi.
Non c'è altra salvezza d'attimo che l'evidenza della tua bocca: bacio o parola nel rito della lingua m'inebrio la mente.
Id: 59757 Data: 09/08/2020 09:03:26
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Trasparenze
Mi stupirò ancora delle parole, dei loro sensi e segni e suoni; saranno di nuovo uno sguardo veggente sulle cose, un dispiegarsi della vita in nuove trame, in nuove interpetazioni. Non sarà la verità del legno, ma un passaggio d'ali in volo rapido come una visione, un punto fermo un abisso di voci sommerse in un cielo che nelle sue forme è come un clown che gioca coi miei occhi e mi sorride vagabondo d'incertezze e significati.
Id: 59731 Data: 07/08/2020 10:16:52
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Cè un silenzio innaturale
C'è un silenzio innaturale quando la vivacità delle voci abbandona le città e lascia vuote le case. C'è un silenzio che incrocia gli occhi con il destino dove il tempo ha mille sapori di vita e di memoria, dove già l'alba odora di sera nella luce sempre più chiara.
Id: 59709 Data: 04/08/2020 11:42:50
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Un’ipotesi
Non si sgretola la parola come le tue ossa non muore la parola come muore una vita.
Si sradica la pianta dalla radice nel pianto di una lacrima che bagna la terra.
Id: 59703 Data: 04/08/2020 08:41:57
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Il pane della solitudine
Mi faranno compagnia gli uccelli e i cani a passeggio, i gatti quando studiano i giardini o sfilano tra i cassonetti dell'immondizia. Mi faranno compagnia le tapparelle chiuse e quelle tirate su, davanti alle finestre aperte per il caldo. Mi farà compagnia di ogni casa la memoria dei vinti dal tempo, che più non sono; sentirò le loro storie, le loro vite mi narrerranno con le loro voci mute dell'oltre invisibile che fermenta la mente con una memoria impossibile - eppure reale - che sfiora un'origine del nostro esserci sfiora un tempo ancestrale - eppure attuale -. Mi farà compagnia la nostra solitudine uno iato impossibile da chiudere, celebrerò le assenze con i riti del cuore nel ritorno consueto ad ogni giorno del tenue grigiore della sera.
Id: 59686 Data: 02/08/2020 11:08:05
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Lora lieta
Ti ho amata con l'inopportunità dell'ora lieve quella che effimera lascia più umida la pelle, un'ombra d'una luce arcana lontana dai confini della ragione, un sommovimento della carne un'emergenza dagli abissi di senso là dove resta immutato il grido di ciò che non si rassegna alla storia.
Id: 59671 Data: 01/08/2020 14:19:08
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La gioia dei semplici
La curvatura delle spalle con il nome recuperato dal vocabolario dei medici è immagine plastica di una sconfitta inflitta dalla vita a chi di tutto ha avuto il niente oppure il poco che natura concede quando si sposa a civiltà. Così le spalle curve in avanti, un poco, si fanno maschera d'un destino, servitù di mendicanza o dorsale per chi dal destino fu sottratto alla gioia.
Id: 59670 Data: 01/08/2020 14:17:42
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Tu aspettami
Tu aspettami sulla soglia di carne lì dove il tempo si quieta e appare sospeso in un incanto di mare
quando tremula più calma l'onda nel silenzio d'un cielo che la sovrasta d'infinito orizzonte riapre la visione
fino al tormento del ritorno alla riva alla sfida dei venti, al fuoco che brucia ai flutti che rompono l'attesa e obliano la memoria dei passi
fino a smarrirne il ritorno. Tu aspettami là dove sulla terra devastata dei sensi rifiorisce la carne alla gioia, al tempo torna il respiro delle ore alla vita.
Id: 59657 Data: 31/07/2020 07:52:10
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Teatro, oggi
Possiamo dirti quello che non possiamo in un tempo che non ha più parole per dirsi la memoria e credere in un futuro.
Siamo nel recinto d'un presente lontano dalla luna, abbiamo scartato gli scarti tra la norma ed il dolore e ora cerchiamo la perfezione dei neutri.
Senza più lo sguardo rivolto alle grotte abbiamo offerto la resa all'inchiostro negandogli la metafisica del segno.
Ma nell'assurdo del caos l'ordine rivela la sua assurdità, un seme nuziale si fa strada con le piaghe, si fa notte e nel buio attesa d'alba.
Id: 59647 Data: 30/07/2020 15:16:44
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Celate carte
Noi sappiamo dei piedi scalzi e della durezza del cammino. Un pianto trattenuto vela il dolore, ogni traiettoria è icona del vago, il vuoto, appello ad ogni direzione.
La presa della mano è fragile ed ogni sostegno è breve, voci d'estranei rismazzano la sorte sotto un cielo d'alba, celate carte.
Id: 59632 Data: 29/07/2020 13:20:01
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Voci
L'incertezza rende vago il giorno, smaschera il ghigno del tempo. Si addensa il grigio della tempesta sull'anima cui soffia la mutità del mistero
Avviene con scarna visione il ritorno tra nodi di marmo e pietre d'inciampo, cieca è la luce che fragile resta a terra nascosta segreto dell'oro.
Tu guardi ancora attonito quell'ora che grave ti circonda e grave appare voce che a monito profetizza nebbia fitta e tremebonda.
Id: 59626 Data: 29/07/2020 00:16:28
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Vite
Quanti uomini e donne hanno per giorni e giorni e mesi e anni veduto il cielo da queste finestre e le notti d'estati da questi balconi e terrazze, ma di loro sono poche le tracce della memoria e le loro vite sono sepolte con l'oro del tempo, non hanno più nulla da dire; eppure è lì, lì dove un poeta ha lasciato il segno d'un verso, che ora per quei morti trafigge la terra una stele di voce oltre il marmo, una luce per sempre a memoria.
Id: 59612 Data: 27/07/2020 08:53:52
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Sei
Sei un volo d'uccelli nel silenzio che ancora osserva l'ostinato venire del giorno e con i volteggi delle ali scrivi dentro la carne il nome del desiderio. Sei già voce che frantuma l'immobilità della notte. Eri voce, ora sei fuoco che divinamente brucia la resa.
Id: 59598 Data: 26/07/2020 13:37:49
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Lui
Lui è morto e voi ora chiedete per lui parole che lo dicano ne ripetano la vita il carattere, gli elogi.
Ma non vedete come è immobile quella bara? Non udite come è muto quel legno?
A quali carni ora voi volete sia resa voce? Furono gravi e lenti i suoi passi e le sue grida afflitte dalla mutità non ebbero echi da un cielo sordo ai naufragi dell'anima. Tacete allora perché ora non è più questo il tempo delle parole: non sapemmo di lui prima non sappiamo di lui ora. Sfugge l'uomo ai tocchi dei segni nelle mani del dolore. Non v'è pietà per questa vita, perché non v'è parola
per il silenzio dei vinti.
Id: 59571 Data: 24/07/2020 10:45:46
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È il moto silenzioso delle mani
È il moto silenzioso delle mani la preghiera che tocca il vuoto dell'aria dell'assenza dell'incertezza quando la paura non ha la nobiltà del dubbio, ma il panico del terrore e fragile si rivela la vita in questo suo essere stata gettata nel mondo. Superata la soglia naturale del buio, ora è la luce il vero inciampo alla libertà: gli occhi temono il loro confrontarsi con il fuoco che brucia le notti disperse come isole in un mare incomprensibile alle parole divenute scarna liturgia di solitudini e abbassano le loro paplebre perché non li ferisca l'ora della verità.
Id: 59567 Data: 23/07/2020 17:14:20
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Il nome di una madre
Non hai mai dimenticato il colore dell'acqua dentro i suoi occhi quando fu l'ultimo respiro il bacio della sua fronte sulle tue labbra.
Adesso il tempo misura la distanza tra i tuoi passi e i suoi che lasciano orme di una luce diversa e un silenzio di parole, incapace
ormai di sostenere la gravità della memoria, ora che i giorni di un destino scrivono nel cuore delle tue vene
il nome di tua madre.
Id: 59508 Data: 18/07/2020 15:25:21
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Parliami dt te
Mi dirai dei nostri silenzi che ci lasciano nella verginità d'una distanza nuda di parole, un'impossibità a dirci in un discorso nell'attenzione del cuore , a darci come si dà l'immediatezza della vita.
Mi dirai di ciò che non puoi dirmi ne pronuncerai le consonanti senza poterne pronunciare il nome, perché rimarrà nascosta la tua vita ai miei occhi, come la mia è rimasta nascosta per sempre ai tuoi.
Ci siamo amati come isole divise da una piccola lingua di mare ogni volta con la fatica della traversata in un balbettio di parole usate a ponte che pure mai ci hanno davvero congiunti.
Ci siamo amati per caso o per destino, tu ramo ed io foglia, ma mai sapremo davvero di noi, solo in un riflesso d'infinito s'incontreranno i nostri sguardi; ma tu lo stesso parlami di mia madre, che fu donna. Parlami di te.
Id: 59487 Data: 16/07/2020 14:19:32
*
Il tavolo
L'oggetto è il tavolo una definizione fiorita sulla radice concettuale teorica e remota, la cui memoria viene conservata nelle categorie dell'etimologia.
Oramai l'oggetto il tavolo ha perduto la carica erotica della novità - qui vi è la correlazione causale della curiosità con la conoscenza come atto erotico - perché il lento lavorio del tempo ha corrotto il vigore del conosciuto, così come leggeremmo in Baudelaire se vi cercassimo il vero. Quindi il tavolo
a detta di alcuni si declina al femminile se per rotonda abbiamo pretesa di élite ovvero tra le altre sue funzionalità, non ultima l'analogia lussuriosa e scarpiana della lavatrice, potremmo riferirci a quel nobile che fu d'esercizio negoziato sindacale, epperò disvalendo quel che la Storia annovera al passato resta il fascino un po' volgare degli sgabelli ad uso cartomantico sotto il colonnato della Galleria Sordi.
Id: 59477 Data: 15/07/2020 20:03:40
*
Verrà
Verrà un giorno compresa di doglianza a riprendersi il fiato d'un discorso interrotto, simile a dissimile il vuoto d'ogni distanza, ciò che prima fu e poi non più avrà corrotto
quell'intrepido o vile intervallo d'ore e senza più luce e priva d'ogni colore avrà la notte dentro gli occhi chi domani attenderà l'ultimo gesto di pietose mani.
Id: 59467 Data: 15/07/2020 10:03:23
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Che cosa chiederò
Che cosa chiederò a questo tuo amarmi? Siano i tuoi occhi la porta dell'altrove, anima e cielo da attraversare con il mio respiro. Ai miei passi porgi un cielo d'orizzonte che abbia i colori tersi dell'infinito.
Id: 59462 Data: 14/07/2020 18:52:28
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Le parole del vino
In agguato le parole arrotolano i nostri morti e borbottano i loro gorgoglii le macchinette del caffè, le ultime voci d'una resistenza che alimenta la passione del fuoco. È quel poco che resta del giorno di festa, una piccola tempesta nel cuore delle stagioni, una memoria del dorato portale ad arco sul giallo dei limoni. Qui non v'è più anima viva che scriva epitaffi alle corti, qui i morti non restano tra i vivi che più non sanno gli antichi nomi; ma bastano i fili tesi dei panni stesi sui balconi, mani tese alle mutande stese, appena lavate: a loro, rie o pie, voi domandate nuovi oracoli o vie, nuove filosofie.
Id: 59446 Data: 13/07/2020 22:40:53
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Quando ti guardo
Quando ti guardo in tutta la tua nudità qualcosa di originario appare: un attraversamento della carne che genera ogni volta in me una primizia di stupore. Sei tu eppure non sei tu in ciò che vedo: non gli occhi, che pure dicono l'anima; non i seni, che pure mi conducono dove i sensi godono il cielo; e neppure il bacino, dove regnano gli inguini e tra gli inguini i colori del nero e del rosa; neppure lì, dove il sesso diventa passaggio, a volte simbolo, neppure lì tu sei. Ma se apri le labbra e pronunci il mio nome allora io finalmente ti vedo e li tu sei, seppure ancora in un lembo d'un infinito mistero, tu sei.
Id: 59440 Data: 13/07/2020 11:32:27
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Una costante fragilità
Una costante fragilità nel solco di una grande solitudine. Ti muovevi nell'incertezza delle parole eri timido perfino nel tuo respiro ogni passo inquietava il tuo silenzio.
Noi siamo figli di un destino ignoto senza futuro per la gloria di un epitaffio guardiamo il mondo che non ci riflette specchio mancato ad una nostra immagine dal nulla al nulla la linea terrena delle mani.
Avevi poco più di vent'anni ed un sogno, tra le pieghe degli inguini l'ardore degli anni figlio dello stesso tempo di tutti i figli di quel tempo che non conosce storia e in bocca l'amaro sapore delle assenze.
Siamo rimasti noi tuoi testimoni a celebrare ancora il tuo nome a ripeterlo nei luoghi della mancanza tra il muro e la strada degli antichi ricordi prima che l'ultimo degli sguardi
conosca anch'esso il proprio oblio.
Id: 59433 Data: 12/07/2020 18:44:52
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Io e Adele
La forma la forma la forma sono ossessionato dalla forma dalla misura dalla misura della forma dalla forma della misura. Un punto mio dio! Ho usato un punto.
La forma e la misura la gravità del suono la forza di gravità della parola che precipita verso terra la voce. Il punto. Ossessionato dalla forma dalla misura dal punto. Punto. La forma. Non posso disperdere il mio seme sulla terra. La tragedia delle dita nella scrittura della mano nella suddivisione delle sillabe la ripartizione degli spazi bianchi. Lo spazio la misura la forma il punto. E Adele. Sì, in fondo per superare la solitudine della mano la tinidezza delle dita, il tema della forma, la forma l'ossessione della forma l'ossessione della misura il punto il metro della misura della forma secondo la scansione del punto sarebbe sufficiente il dualismo dei nomi: Io e Adele. Punto. E un caffè. Sì la forma la misura il punto il caffè e l'ossessione dei nomi. Punto. Punto. E io e Adele. Punto.
Id: 59411 Data: 11/07/2020 08:52:37
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H Ar
Era partita. Aveva lasciato affiorare dalla terra il silenzio la pietra dove lasciare cadere le parole e la luce dei giorni sospesi nella veglia fino al suo ritorno. Gurdavano le mani il giungere del vuoto e ogni notte le dita sgranavano il rosario dell'attesa con una corona di battiti quasi simili ad un sordo lamento d'un marmo senza nome. Veniva con l'aria di lontano l'eco d'un tempo tormentato nelle sue ore, un lungo cammino tra due distanze, un angelo di tristezza che annunciava la gioia come l'aurora il preludio dell'alba nei propri timidi chiarori di luce tra le pieghe più oscure della notte. Era partita dal mio respiro e la vita serrava le labbra con una muta preghiera, un dolore stupito dalla mancanza, il vuoto scavava solchi nella pelle, il ventre gemeva l'attesa in una gravidanza di ore, i giorni e le notti affidati agli occhi scrutanti nella pieghe di righe d'inchiostro oracoli che leggessero il suo ritorno. Ed ora lei è qui, ne odo di nuovo la voce, soffia la sua bocca sul mio giacere tra le gravide masse della terra e rinasco al canto luminoso della sua lingua.
Id: 59389 Data: 10/07/2020 02:54:50
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Giacché fummo
Sull'esempio dei pali della luce m'illuminavi con i tuoi lampioni e affidavi i tuoi saperi segreti ad un filo d'oro, sorgivo d'albe.
Ai primi bagliori degli occhi piegavo lo sguardo cercatore d'ogni tua alterità d'intarsi.
Giacché fummo ciò che fummo tu continuavi a cantare inseguendo le note delle sirene,
ma l'unica vera riva alle tue acque era il silenzio della mia lingua nelle movenze danzanti d'un dolce pianto.
Id: 59377 Data: 09/07/2020 15:13:15
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Ditele
'Ditele che la perdono per averla tradita'*; ditele che la perdono per avermi donato gli anni dell'innocenza ma non dell'idiozia; ditele che la perdono per avermi ingannato sulla perfezione dell'amore e sull'eternità degli affetti; ditele che la perdono per avermi perdonato il tradimento di quando eravamo felici e ditele poi che ora lei, la mia Atlantide, è sommersa e mai più riemergerà da quel tempo perduto dove solo lei è rimasta a guardare allontanarsi le mie spalle. Ditele che io la perdono, la mia infanzia.
*De Gregori: 'Atlantide'
Id: 59366 Data: 08/07/2020 12:49:30
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Lampi di luce
Lo andremo a cercare tra le cloache di Roma tra i ragni e le mignotte di Torpigna. Muovono le chiappe i transessuali dalle spalle di traslocatori di porto e non sono gioielli in oro fino i pendagli sotto i sogni ricacciati indietro perché non feriscano ancora la tenera verginità del cuore. Ho prestato il culo a sedute sbagliate, vecchie prigioni senza più rotaie. Avrei attraversato più a nord la vecchia stagione dei figli dei fiori ma gia Pasolini mi aveva narrato il destino e una storia da strade di quartiere depredato dell'ultimo verde prima della storia. Tutto finì tra le cosce d'un piacere di sensi di fiche di peni e di culi venduti alle aste dei morti. Non ho vissuto abbastanza per ridirmi il mio nome.
Id: 59354 Data: 07/07/2020 08:11:25
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Così...
Così imitavamo l'uno la morte dell'altro, perché quella esuberanza di vita già sapevamo destinata a finire.
Eravamo stati un tempo abitatori di miti, di quei giorni e quei nomi che mutavano le ore in un incanto di sogni.
Ma tutto sembrava già spegnersi la sera quando ci prendeva a schiaffi la nostalgia di un futuro rimasto alle nostre spalle.
Id: 59343 Data: 06/07/2020 14:53:00
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Parole per morire
Che cosa accade tra le parole? Dici il mondo o lo scrivi lo traduci o lo inventi scegli il pianto della commozione per morire con i piedi nudi un attimo prima di voltare strada e prendere un sentiero laterale lì dove scarti il bivio e la scelta è aprire la bocca ad un nuovo respiro fino al ridirsi di ogni parola grembo fecondo per un nuovo mondo.
Id: 59327 Data: 05/07/2020 09:33:05
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Un altro cielo
In un cielo di marinai avrei voluto volteggiare coi sensi, un'alternativa all'alba dei soli. Lì il mare appariva scia, via di raggi verso un centro l'approdo verso un porto. Di gioia in gioia sognavo una forma di carne, io teca dal nome di raccolta. Forse il tocco di due labbra e uno sguardo avrebbero guarito un corpo naufrago di fami e solitudini, un corpo in dissidio con la vita, il sangue amaro nel cuore scavato dalle assenze.
Id: 59317 Data: 04/07/2020 11:34:12
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Sconosciuto amarti
Non dirmi di te: lascia che sia il tuo volto a parlarmi dei tuoi occhi e di quel colore sulle labbra che incantano il mio sguardo fino a toccare il limite dove si smarrisce la ragione.
Ti sembrerà banale tutto ciò, un mero sfarzo dei sensi eppure ti dirò che non è così:
non è della carne la voce che in me ora sta parlando, non è il consumo del corpo l'atteso desiderato;
non si tratta di un vuoto incontro di sessi quel che il mio spirito attende, ma la rivelazione di chi sei tu, di chi sono io, di chi siamo noi. E perché questo sconosciuto amarti.
Id: 59309 Data: 03/07/2020 15:56:50
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Ti offrirò il mio corpo
Ti offrirò il mio corpo ai tuoi occhi offrirò la mia nudità sarò il segno oltre l'immagine e tu non penetrerai l'immagine ma toccherai in me il segno ed io sarò nel segno il segno e t'insegnerò a guardarmi: perderai l'ossessione del vedere e degli occhi, ti renderò cieco ai sensi e ti darò la veggenza dell'amore.
Id: 59297 Data: 02/07/2020 17:12:33
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A Effe
C'è sempre in te lo sguardo del dolore che il verso trasfigura in bellezza. Non siamo altro che macerie di memorie, ma in queste rovine resta ancora una possibilità di redenzione.
Id: 59242 Data: 28/06/2020 09:20:40
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La tristezza dei padri
La felicità ha il volo degli angeli e il nome degli sconosciuti. Senza ali per volare grava le spalle il silenzio, curva lo sguardo verso terra il vuoto, l'eco delle assenze trafigge il respiro.
Siamo continui appelli, domande che vegliano un domani dopo l'altro fino alla consuzione del tempo attendendo un altro destino.
Id: 59241 Data: 28/06/2020 09:10:57
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VideoG
Un tronco scavato il tuo volto lo zigomo che segnava il tempo la voce che tornava al passato la gloria nascosta di quei versi.
Foste un campo di fiori selvaggi un erba spuntata a spaccare le pietre ad aprire i sepolcri dei tempi alla luce di un tempo oltre il tempo fino all'Origine.
Ma che cosa rimase del tuo corpo di fame? La carne che fu il segmento più scuro del segno il ritmo del verso, il timbro nell'occhio che di visione in visione si espanse sull'universo
ora non sembrava altro che un rito scarno nella spoliazione dei rami nuda parola riversa nel forno ghigno d'un destino di morti.
Eppure ancora ti stacchi dal cielo dei morti, eppure nulla è per sempre sepolto con il respiro di pietra. Un lampo, una luce, una voce: ancora tu sei.
Id: 59227 Data: 27/06/2020 12:30:29
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Il volto perduto dell’età
Senti come ti squarciano l'anima le voci ed il sudore ti corre lungo il dorso e sfianca gli occhi? Si sfaldano i giorni di una lontana memoria, quando l'innocenza si grava di colpe ancora ignara. Un nodo stringe al tempo la gola ed il volto perduto segna l'età che più non torna.
Id: 59212 Data: 25/06/2020 20:49:50
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Perché della tua bellezza ho fatto il mio stupore
C'è un respiro nelle ore della sera un soffio più mite, una delicatezza che esita il passaggio. Forse è lo sguardo attraversato dal futuro, la coscienza di un declivio notturno che sfigura il giorno appena andato con l'affanno della memoria a trattenerlo vivo, narrante nell'incanto del ridirsi al cuore.
Eppure è ancora nella tenerezza delle mani quando s'attardano nei fraseggi dell'amore o negli occhi quando traversano l'ultimo cielo prima del sonno, il senso d'un restare nel cuore delle ore inclini a voltarsi indietro.
Id: 59206 Data: 25/06/2020 11:58:54
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Dei cortili e dellora
Dei cortili fummo le voci bambine e poi ragazzi fino ai primi ardori ma senza scandalo seppure fu nel segteto dei cartoni il primo approccio, approdo verso un'altra riva o rive di diverse acque. L'ultima erba ci nacque addosso, ci prese l'anima come un'illuminazione e fu la sete della mente, la fame di parole, l'inizio d'un viaggio a ricercare la lingua originaria che potesse dirci ancora e ancora dirci nel senso d'un respiro la carne stupefatta e poi il dolore quando fu l'ora il tuo nome.
Id: 59176 Data: 23/06/2020 10:55:43
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Il suo nome
Ripetete a lungo il suo nome ma senza intonare la voce degli angeli. Guardate dei campanili la spiovenza e dei loro suoni il tocco perenne nella precarietà dei segni. Siate simili ai marmi dentro i cimiteri, siate simili agli epitaffi d'autore. Ripetete a lungo il suo nome e di voi misurate i vostri passi perché sappiano la distanza tra voi ed il suo nome.
Id: 59159 Data: 21/06/2020 21:16:42
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Parole
Vivo la parola come la terra quando piove: che cosa rimarrà dentro di me?
Rimarrà soltanto ciò che è penetrato fino in fondo, forse a nutrire un seme o forse il vuoto, ma nell'accadere della parola lo struggimento di aver vissuto.
Id: 59147 Data: 21/06/2020 09:06:55
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Gelidi fiati
Nel pozzo del mio sfintere il naufragio della sera, attendevo la pioggia cadde a terra una capinera.
Non lasciate nel gelo le mie mammelle già fredde. Non al marmo e non alle bocche fui destinato uomo.
Non era necessario per voi farmi ridere: un'acquasantiera di sguazzi profani alle mie spalle. Nessuna dolcezza.
Un inferno mi raschiava la gola: le urla delle vostre solitudini hanno ancora il sapore dei sassi tra l'erba incolta e l'asfalto.
Ma voi non direte mai i nomi dei morti: lo stupro della memoria è senza pietà.
Id: 59131 Data: 20/06/2020 09:15:50
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Il meretricio della poesia
Parlare solo a se stessa in continuo apparire di fonemi legati tra loro in una lingua di atomi.
Da questo estremo isolamento trova origine la poesia, degrada poi in flussi di coscienza, strafalcioni di grammatica o lenta risale i pendii delle perfette forme;
ma la vetta è sempre la solitidine dell'anacoreta, la custodia dell'indicibile, poiché ciò che è detto accade e ciò che accade in poesia è sempre il vuoto che lascia dietro di sé, è sempre la sua assenza. Non cercatela dove non è, non biasimatela quando a tutti aperta si concede. Non chiamate meretricio ciò che è amore del bello.
Id: 59106 Data: 18/06/2020 12:14:30
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Tre sorelle, unisola
Dove scriverò il mio nome? Lei, la Ginevra, ha voluto questo scempio: interrompere il silenzio affidandolo ad un incolto incapace di descrivere il pelo pubico perfino di un felino, pessimo esempio questo della Ginevra: chiamare a raccolta cani e gatti, tra molti poeti, perfino i morti che odorano di morti e annusano i morti come i cani annusano i cani. Per colpa della Ginevra ora dovrò lasciarmi vivere nella digitazione maldestra di questo disgraziato, meglio avesse fatto il camionista trombandosi la strada in lunghe ore di viaggio, piuttosto che riaprire la mia stanza, che i secoli e una lingua hanno a lungo ignorato. Colpa della Ginevra se adesso devo dire di me che trascorro il tempo tra una bottiglia di gin e le carezze d'una mano sul mio corpo che sta sfiorendo e più non odorano i miei slip del desiderio d'un uomo. Maledetta idea d'un amore che inchioda il cuore sulle sponde dell'impossibile e inganna nella menzogna d'una felicità fugace come quella pagata al prezzo della vittima oppure per il fascino del soldo o ancora per le spade puntate del dovere. E ancora mi chiedete dei miei quarant'anni, una vita sfiorita ad aspettare e ora rimestata nello sterco del rimorso e del rimpianto i due estremi della corda con cui s'impicca l'anima. E chiedetelo sempre alla Ginevra, si assumesse la responsabilità di questa barbarie di pixel selvaggio, il nome delle mie sorelle, la più giovane e la più bella quanti mosconi attira al suo miele, ma il pane del piacere non lo spezza con nessuna, non lo spezza con me che vivo un digiuno del corpo come il deserto spaccato dall'arsura! E l'altra? L'altra aspetta il mio tramonto, a volte con dolcezza, a volte rapita da un impeto di rabbia contro la vita che con lei si è accanita oltremodo sottraendole con la parola una piena ragione. E comunque gridatelo alla Ginevra: non basta un legame di sangue, per noi forse a metà e moltiplicato per tre, perché fiorisca nell'anima qualche germoglio di un amore comunque.
Id: 59091 Data: 17/06/2020 16:24:52
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E rimani
Quando arrivano gli anni dei cuori aperti e qualche amico è già andato disperso dove il tempo non è più toccato dalla luce
tutto allora ti appare di nuovo banale oltre la mezzanotte di ogni incanto e rimani
sospeso nel muto dirsi del nulla.
Id: 59051 Data: 14/06/2020 19:41:43
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Joy
Dormi con me: sia il tuo respiro l'angelo d'oro dei miei sogni, sia il soffio delle tue labbra l'eros sulla pelle del dormiente che ancora ignora il viaggio del piacere. E l'alba
rivestirà di luce il bisbiglio degli occhi il sussurro.degli sguardi quando sulla pelle affiora un pianto lacrime d'una lingua originaria dove trova il proprio canto lo stupore.
Id: 59033 Data: 13/06/2020 17:33:05
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Nel petto, lamore
Àlzati, dèstati dal sonno della carne: non vedi le sue meraviglie? Apre l'alba un cielo di vie segrete, passaggi da un respiro ad un altro; altre acque inquiete nella veglia della notte sono pronte ad esondare dall'alveo del silenzio e diventare prima urlo, grido poi parola. Non vedi come il suo corpo è un'intima danza dei suoi sensi? E tu che aspetti? Danza con i tuoi baci su tutto il suo corpo: dopo la visione sia la lingua la sapiente della conoscenza e non più distanza vi sia tra il respiro e la pelle, principio d'un cammino che ascende alla congiunzione delle carni amanti. Dunque, che attendi? Àlzati, dèstati: non vedi quali meraviglie ella ti porta in dono? Ella è la Meraviglia di tutte le sue meraviglie. Ecco perché si piegheranno le tue ginocchia e umide le labbra per sempre segnate ti ricorderanno ad ogni alba la luce d'un immenso stupore.
Id: 58958 Data: 08/06/2020 13:15:30
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Sergio e Cristina
Ho chiamato a raccolta le mie ossa le ho nominate eredi della terra con cui verrò ricoperto nel giorno dei giorni. Ho dato alla carne le mie ultime istruzioni ho disposto ogni cosa in disordine affinché vi sia una sequela di epiteti che non siano maledizioni ma solo rievocazioni d'un nome affinché non scompaia del tutto la memoria dei segni. Ho lasciato un ricordo alla seduta migliore: dei nastri di carta, coriandoli di versi nati durante le albe migliori quando il risveglio aveva le ore contate e il piacere del culo farsi ribelle ai doveri nel dispiacere acuto di non dirsi in vocali che a stento riuscivano a diventare un discorso, contrappunto alle grida del cielo in un cortile di uccelli e di cani ammaestrati a deiezioni mai fuori orario pena il sovvertimento del mondo. Intanto ogni giorno un poco di più tendo a morire per ora tra Sergio e Cristina, poche righe per volta nella dolcezza tattile d'una pagina sfogliata.
Id: 58947 Data: 08/06/2020 00:12:33
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Non chiedermi
Non chiedermi di bagnarti con la commozione coitale l'eternità muore se attraversa il proprio compimento tu restami nella distanza della pioggia io ti toccherò con lo sguardo dei brividi quando la pelle ode nel suo fiuto animale lo sguardo furtivo d'un incontro selvaggio e la terra di nuovo vibra la superficie delle madri e sulle mani affiora il nome straniero d'una inappartenenza.
Id: 58934 Data: 07/06/2020 08:43:27
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Patrizia
Avrei voluto chiamarmi Patrizia e centellinare un liquore in un bar un sapore di forte durezza ma con quel gusto che dà alla vita il sapore d'un'ultima dolcezza oppure il ricordo futuro d'un'utopia creduta sorella e puttana emigrata in un sogno mentre tu restavi a misurare quanto distava ogni giorno la terra dal punto più basso dei tuoi coglioni. Non so se che cosa sarebbe mutato dei mortI se mi fossi chiamato Patrizia e se fossero davvero essenziali quei giorni che ora qualcuno rimpiange dietro il culo del mondo o seduto in un parco scambiando le stecche d'una panchina con le ultime mani sfuggite ad un lenzuolo bianco senza più memoria. O chiamarmi Patrizia o chinarmi per un nome.
Id: 58933 Data: 07/06/2020 08:28:29
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Se non impariamo
Se non impariamo dai rami storti degli alberi spogli, se non abbiamo visioni interiori del passato, se non siamo capaci di entrare nella luce di un'assenza e farne memoria, hanno vissuto invano i padri antichi della terra e la terra non ci sarà più madre e sterile rimarrà il futuro bruciando il tempo senza più il conforto e la profezia di versi ancora capaci di sognare e vedere l'eterno dei poeti accadere tra noi.
Id: 58866 Data: 02/06/2020 19:33:23
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Della ruota e dei perché sottostanti una scrittura
Faccio versi tra una pisciata e l'altra non volermene, il corpo tormenta fin dai primi vagiti, tra peni e vagine fino al bordo dell'antico pitale che nel frattempo ha cambiato il suo nome.
No, più non canto e le mani non hanno la resa d'un tempo, tese, mostrano l'affiorare in superficie del grigioverde delle vene; ma scrivo i miei schizzi su fogli di luce, coltivo poesia, tra il senso morale del bello e lo stordimento dei sensi. Un giorno mi vedrai indossare le scarpe di Antonio e sulla riva del fiume rifare tale e quale la baracca di Valentino. Seguo l'Armando, un poeta dell'oggi e dei senzatempo, quelli alla Ezio, innamorati persi di un'alterità, chiaro bagliore nel culo del mondo.
Id: 58846 Data: 01/06/2020 10:40:41
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Di trattenuta voce
Mi vengono incontro invisibili luci stelle d'un cielo nascosto o angeli di trattenuta voce,
quando poi non accade l'ora che giusta di verità rivela il segreto. Così l'alba ti svela a me dallo scrigno notturno
e m'appari di luce voce tra le voci, l'anima che rinasce al tuo sguardo in un'attenzione devota.
Id: 58836 Data: 31/05/2020 17:36:14
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La tenerezza delle mani
Vedi, l'amore non si compie dove ai corpi accade l'estasi che porta le carni ai sensi quando felici sposano le lingue del loro dirsi in gemiti e parole. L'amore accade quando due mani - estensioni del cuore - intrecciano le loro dita in una stretta che non ha più bisogno di parole e in quel tacere delle voci più forte grida traffigendo gli sguardi d'una sua originaria luce - un destino - e tutto nell'universo principia a tremare con il canto della tenerezza delle mani.
Id: 58820 Data: 30/05/2020 18:47:06
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Non chiedermi
Non chiedermi la parola che non viene se non dopo che il seme della verità ha fecondato la terra e nel buio del grembo attende il germoglio della luce, quel tacere del verbo che si lascia morire nel silenzio, un sonno che culla il tempo nell' attesa sotto il cielo atteso come una vigilia, ché una debole fiorirura non resisterebbe al vento e la finzione dentro la voce non romperebbe i muri lasciando immutate le distanze tra destini; tu chiedimi del sangue che trema le vene e conta le ore tra l'annuncio e ogni suo natale e quel ferirsi della carne con l'amore fino a dire di sé l'estremo grido, fino a darsi nel gemito trattenuto dentro la terra la nota che lenta sale alla luce come il pianto quando nell'anima sta accadendo il cielo in un volo che rende straniera la terra.
Id: 58819 Data: 30/05/2020 18:41:51
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Del legno la stessa voce
Già di sera s'acconcia quasi nuda Una troia sulla strada e dirada Il passo svelto dei rientri l'ora Più desolata della vita. Cruda È la parola che senza indugio Una bocca d'impietosa ingordigia Ripete come l'ascoltasse il cielo, Ignorando del legno la stessa voce Che squarciò la somiglianza oltre il velo.
Id: 58760 Data: 26/05/2020 20:58:52
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Lombra ferente
Duolemi l'alba ritrovato lume de la ragione che il sogno nega più non volo uccello senza piume soggiaccio al tempo, ombra d'una strega
e non v'è santo e nessun altro nume cui lo sguardo volger colui che prega spezzasi l'alma e d'ogni suo frantume vede il nulla che il cuore ratto annega
l'anelito di speme e già socchiude gli occhi in un disperato pianto che svelle gli ori dalle mani nude
e giunte, più non ode l'alma il canto che dolce conforto fu d'ore crude d'un tempo nemico d'ogni altro incanto.
Id: 58711 Data: 23/05/2020 17:57:47
*
Eri tu
Ho imparato a camminare nel vento, a non coprirmi il viso nella tempesta. Sono diventato un uomo contro me stesso quando ho scoperto in me la carne e gli abissi che divorano l'anima con le mille maschere dell'angoscia.
Eri tu la voce del mio destino, eri tu la carezza d'un cielo notturno che trasfigurava le ore in vigilia; tu la voce che tremava la pelle. Eri tu il senso del tempo ad uno stare imperfetto ora che il nulla ha dilaniato il sogno.
Id: 58613 Data: 17/05/2020 08:02:18
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Labbra straniere
Attraverso i vostri giorni con il mio passo straniero: vi osservo e non vi riconosco su strade che abitate tra rumori evanescenti e silenzi crudi d'assurdo.
Ho veduto sorgere un altro sole, un altro cielo dare un'anima alle sue mani, le sue dita danzare tra la gravità della vita e la leggerezza d'un circo, dove ogni gesto porta con sé il sublime della perfezione, fin dentro la smorfia d'un clown.
Se nei miei occhi leggete stupore, non fatevi ingannare dal rosso delle labbra: io passo dinanzi ai vostri nomi sulle sue dita d'angelo fino a sfiorargli il volto con la mia ingenua follia.
Id: 58605 Data: 16/05/2020 18:29:37
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Un nome
Aveva un nome mio padre e due occhi di ragazzo che anche loro avranno guardato il mondo con lo stesso stupore dei miei quando guardavo il suo viso bambina e le sue mani piene di tenerezza. Avrà avuto anche lui dei sogni mio padre e dei passi che incerti o sicuri hanno traversato il mondo prima che il buio ne inghiottisse la voce ma non l'estremo sorriso. Mio padre un destino compiuto dentro il mio destino e per sempre.
Id: 58575 Data: 14/05/2020 15:23:41
*
Sempre
Tu fosti per lui il Cielo che avvolge gli Angeli. Puro il cuore, casta l'anima. Nulla vi fu al di fuori dell'Amore, nulla restò al di fuori dell'Amore; ma il Tempo vi rese ladri di baci e di carezze, stranieri di un destino che vi appartenne come terra, ma come terra straniera non poteste abitare o solo in furtivi sguardi di fiati sospesi tornare a scambiarvi un ardente respiro.
Id: 58557 Data: 13/05/2020 13:54:30
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Cera
C'era una bellezza in quell'estate: il velarsi delle parole in miti silenzi, un tacere pudico dei sensi. Ardeva la resa dei corpi un fuoco d'amore.
Id: 58551 Data: 13/05/2020 05:59:04
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Mutamenti
Non saremo più quello che siamo stati: il tempo ha mutato i tratti, ha negato i volti. Nella gola brucia un'arsura, una memoria liquida un flusso che piegava le ginocchia, una corrente che non dava tregua.
Oggi che tacciono i corpi, esuli dentro una distanza che lega le carni al tacere del cielo tra i grembi, neppure più strappo le pagine d'un calendario a parete, testimone infelice di giorni senza più storia.
Id: 58536 Data: 12/05/2020 15:34:15
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Nella fragilità di un annuncio, resiste una parola
Sono fragili le parole dell'amore quando non ha che brandelli di voci, cenci di un'arcana lontananza, echi di destini ancora taciuti e di un cuore incapace di contenerne lo stupore, l'ardore che tende la carne fino agli spasmi del desiderio. È così fragile l'amore che sempre torna e duole, come un male di cui non v'è cura né guarigione.
Id: 58535 Data: 12/05/2020 15:11:41
*
Unimpossibile distanza
Odora di te la pelle e si contorce la carne nel desiderio che tarda a compiersi nel tempo. Il corpo non sa tacere e urla l'assenza del nome lo trafigge un'impossibile distanza.
Id: 58517 Data: 11/05/2020 12:28:15
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Cielo
È bello questo cielo di maggio accarezza degli occhi il risveglio alla vita. Quanto tempo è passato, quanti giorni che ora non hanno più voce. Ti sorprendi a cercare nella soffitta della memoria, dove non sono i ricordi più preziosi, ma forse ritrovi il ricordo ignorato, quello che ha conosciuto l'oblio del cuore e riscopri che un nome dimenticato rinasce a nuovi destini. Ecco ora veleggi come un verso sul mare delle nostre malinconie e della nostalgia, sposa delle nostre ore più inconsuete.
Id: 58507 Data: 10/05/2020 18:59:25
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Sortilegio dinganni
Ho predato i tuoi seni - un rapace sono stato - e dietro la maschera dell'innocenza rapivo ogni altro destino, una teoria di possibilità. Eri
nella tenerezza degli abbracci la mia dolce reclusione e ignaro graffiavo lo strazio alle carni macerate in un aggettivo scambiato per nome: madre, il dilemma di una donna, la scelta
che lasciava morire i sogni, un'ara al senso del sacrificio, al dovere di non essere altro se non perdita di sé. Ora
solo se attraversiamo il mistero si rischiara l'oscurità d'un cuore inquieto con lontani chiarori di pace per un intuito o solo sperato riscatto e ancora temuto come un sortilegio d'inganni.
Id: 58489 Data: 09/05/2020 19:27:52
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Lei
Lei ora è tornata e di nuovo abito la luce del suo grembo di parole che mi accoglie. Lei ora è tornata ed io ammiro i suoi piedi ancora nudi che hanno traversato mille terre misteriose e tra i suoi seni ora si odono gli echi dentro una pioggia di parole che s'impastano come pani nella gola per un cielo dentro il cuore della voce quando le notti digiunano le stelle e all'incanto si concede nuova luce e nelle viscere del suo ritorno io rinasco come un nuovo parto oltre il tempo.
Id: 58488 Data: 09/05/2020 19:19:50
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Dentro letà
Chi eravamo noi o chi siamo sotto questo pallore d'un cielo notturno? Domande inquiete ci traversano, sono scie luminose di stelle cadenti che dilatano lo stupore negli occhi se torni con lo sguardo bambino e smarrito ti chiedi la ragione d'ogni cosa.
Chi eravamo e chi siamo ora noi traversati dall'età inquieta dell'ora che stenta nei passi il domani e tutto affidiamo a dei segni, piccoli dèi d'un'altra narrazione di vita. E sgomenti celebriamo ogni nostro respiro in una liturgia che ritualizza l'assenza, improvviso bagliore che squarcia il silenzio quando in ogni parola accade un'attesa.
Id: 58411 Data: 04/05/2020 18:12:32
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I vostri nomi
I vostri nomi e quel tempo che le ore lasciava morire nel vissuto di atti e presenze ora sono la trama che fila i miei giorni, i miei ieri splendenti di luci. Ora comprendo quanto prezioso fu quel che banale appariva nell'accadere consueto dei giorni e nulla appariva un evento o raro il darsi al minuto di un poco di gioia. Ora comprendo la fiaba del sonno e chi veglia non bacia ma bacia dormiente il vegliardo l'antica memoria e lo risveglia alla vita nell'età che in nebbie scontorna il domani.
Id: 58400 Data: 04/05/2020 08:01:22
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Il sapore delleternità
Fedeli d'un medesimo volo ala accanto ad ala eleviamo la concordanza dei nostri sguardi
esuli di una stessa stranietudine e cerchiamo insieme un altrove dove in quiete si posino i nostri respiri;
è come quando labbra su labbra si snuda l'amore in un bacio e nelle bocche rimane quel soffio d'alito
che ha il sapore dell'eternità.
Id: 58391 Data: 03/05/2020 10:59:21
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La ripetizione di un nome
Il silenzio di un'attesa è una carezza sulla pelle quando appaiono in abissi di distanze le assenza delle voci all'amore.
Eppure c'è una fierezza ii questo esilio, il sentimento di un rimanere stranieri, mentre è dolce alle labbra la ripetizione di un nome.
Id: 58375 Data: 02/05/2020 10:39:04
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Memoria
Chi percuoterà i nomi alle pietre Perché non fissi l'oro un solo grido Ma squarcino l'aria le urla tetre, Obbligo per un destino infido?
Diverranno i morti lire, cetre O volo di gabbiani sopra un lido E i marmi frecce alle faretre Perché lasci la colomba il nido;
Odano i cieli ancora la voce Degli oppressi d'ogni tempo infame E come il grido che spaccò la croce
Dissolva l'umile le oscure trame, Pietà non abbia di ciò che fu atroce: Libero tema ogni nero liquame.
Id: 58346 Data: 30/04/2020 18:56:33
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Se
Se l'alba non è rivelazione delle cose, a che cosa serve la luce? Così ogni notte diviene attesa e l'aurora preludio di esultanza; se tu verrai ancora e nuda e schiuso fiore, quale nube oscurerà il giorno? È un inno alla tua bellezza questo desiderio, un canto la veglia dei sensi nell'attesa.
Id: 58320 Data: 29/04/2020 10:45:07
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Miti e musei
C'è sempre un povero che muore ed un ricco che si lamenta: lo scandalo è la vita stessa e l'ipocrisia degli uomimi. Fili d'erba o roseti profumati, è senza voce la parola del silenzio. Ieri diventa un'eufonia del tempo quando partorisce del passato riverberi di luci e di voci. Miti e musei, viatici per un buon morire.
Id: 58281 Data: 27/04/2020 08:56:20
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Mano nella mano
Se camminiamo mano nella mano il cielo tra di noi ci sfiora le dita ed è solo stupore questa vita anche se più non si vede lontano nessun nuovo orizzonte in arrivo.
Ma ciò che importa è restare vicini stretti forte in un abbraccio vivo, un unico cuore in due destini, dirsi la lingua della tenerezza nell'età che inquieta coi suoi tormenti
e fianco a fianco anche se a passi lenti gustare d'ogni tramonto la sua bellezza.
Id: 58267 Data: 26/04/2020 10:40:36
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Festa della Liberazione
Non smarrite il tempo della memoria nel chiedervi o capire le ragioni di chi ha avuto torto, poiché mai avrà dalla sua parte il giusto colui che viola di quello dignità uguaglianza e libertà. Cercate invece in voi stessi le ragioni del male, perché queste non abbiano su di voi la forza della vittoria.
Id: 58261 Data: 25/04/2020 19:34:08
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Tendi i fili
Tendi i fili in quest'aria Un intreccio di giorni è la vita Una trama sbuffata da moka Non sempre riempita Fino solo a metà. La sconfitta È negli spazi di una parola, tra i suoni si aprono le acque ai morti che solcano su surf di ceneri e ossa emozioni di sguardi alla riva, chi si garantisce un ritorno ha perduto il senso d'un mare nascosto nelle bocche. Interi quartieri hanno una propria alba, tutte diverse tra loro, hanno una lingua per il dirsi dei sogni nella voce dei giovani o per raccontare le utopie degli anziani quando l'età è una sentenza di condanna e il tempo un giudizio senza indulto. Anemone da oggi sarà il mio nome per dare un margine al mio scrivere.
Id: 58235 Data: 24/04/2020 12:33:26
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Che non hanno
In questo perimetro di silenzi misuro il respiro della tua carne e della mia, già data in pasto alla ferocia dei giorni. C'è un tempo per vivere e un tempo per ricordare, crudeli sono le ore della memoria quando l'età è un utero di strazi che non hanno destinazione.
Id: 58223 Data: 23/04/2020 13:12:04
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Maternità
Non avrò la forza sufficiente per proteggerti dal tempo fino al suo epilogo finale.
Non avrò la forza per proteggerti né dagli inganni né dalle delusioni e neppure potrò sottrarti alle illusioni dei sogni, agli eventi tragici del destino.
Il mio seno avrà potuto nutrire la tua infanzia - la gioia di amarci madre e figlio -, ma non avrà avuto la forza di perpetuare quegli anni della nostra felicità.
Eppure figlio mio, anche se non avrò potuto sottrarti alla nostra finitudine e neppure avrò potuto darti per sempre la felicità in questo mio abbraccio spero ritroverai negli anni della memoria la gioia di aver vissuto un'estasi oltre l'assurdo.
Id: 58210 Data: 22/04/2020 19:53:26
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Bar
Al tavolo d'un bar siede un intellettuale: legge un libro, scrive, prende appunti. Un immigrato al banco, dai lineamenti smunti ha ordinato un caffè, sfoglia un giornale.
Il barista dietro il bancone, scherzando con il collega più giovane d'età, s'appresta a dargli prova di grande abilità: con fare sbruffone
agita con agile polso di mestiere il bricco del latte e con fine indiscrezione spiega attorno un sorriso e ciglia fiere
d'essere ora il centro d'attrazione di giovani calze a rete nere prede, lui crede, della sua seduzione.
Id: 58171 Data: 21/04/2020 10:09:27
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Lincanto della nostra età
Mi commuove questo nostro guardarci l'uno e l'altra nudi, quando l'età muta in sussurri di tenerezza i gemiti strazianti del piacere nel tempo in cui la carne lamentava ogni distanza tra i corpi amanti.
Ma è proprio in questa commozione, nel bacio sopra il grigio dei tuoi capelli, che si apre ad un linguaggio nuovo il nostro alfabeto dell'amore. Così in ogni gioco di carezze tra di noi ancora schiude il sogno l'incanto vergine di un destino.
Id: 58156 Data: 20/04/2020 18:39:32
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E se
E se non avremo più un tempo per dirci l'amore tu verrai ugualmente a pronunciare il mio nome altrettanto io dirò il tuo nel cuore dell'aria e scuoteremo l'universo e i suoi silenzi.
E nessuna morte potrà legarci le mani, nessuna fine impedirci carezze e sulle bocche dei nostri baci avremo ancora il giusto respiro,
un arcobaleno di fiati a coprire di cielo questa nostra distanza.
Id: 58145 Data: 20/04/2020 07:25:09
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Di alba in alba, lamore
Tempo viene e corrode le ore dell'incanto e coprono la gioia le incertezze dell'assenza, vuoto su vuoto appare il segno mancante, non ha voce l'alba per dire il giorno.
Ma se tu verrai ancora, parola nella carne, il buio alla luce avrà dato un grembo, un nuovo cielo nelle gole ripeterà i nomi, danzeranno i corpi dalla gioia.
Id: 58128 Data: 19/04/2020 15:53:17
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Pasqua 2020
No, non è l'alba l'inizio di un nuovo giorno: è nel cuore della notte, quando muta nello sgomento tace ogni voce e l'unico grido squarcia il creato, che si rivela l'amore.
No, non è l'alba l'inizio della luce: è l'alba l'epilogo della croce, dove il donato si annienta e chiara rende ogni ombra, nell'ora partoriente di doni.
Id: 58007 Data: 12/04/2020 14:26:14
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Venerdì santo
Anche questa scarnificazione della parola si è ammutolita di fronte alla violenza del silenzio di Dio. Oscuro il tempo ha squarciato di sé il ventre osceno abisso privo di riscatto. Il buio il vuoto, il nulla, un infinito orizzonte senza più immagini: né cielo né acque nuove. Dispersa la luce, cantico della Notte senza amanti. Nessuna terra all'esilio. Si muore tra il lamento delle pietre, lo sgomento dei vinti. I piedi trafitti da un cammino storto, ramo sterile, l'abominio il frutto meno amaro, lacera l'anima ha reso gli occhi a Dio. Un processo irreversibile di degradazione prepara la carne alla corruzione della terra, privo di suono il nome tace il respiro. Solo labbra ardenti possono baciare quel costato, priva di sandali una bocca s'accosti alle ferite, solo lo scandalo di labbra dischiuse può svelare l'ora segreta della sorgente. Tutto è compiuto al mostrarsi delle spalle di Dio.
Id: 57955 Data: 10/04/2020 09:20:35
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In piedi
È un rimanere in piedi Un minuto restare Nell'attonimento delle cose sospese Le abitudini nelle pietre Quando fuggono gli umani.
Non muta il cielo Però non raggiunge le pietre S'intrattiene in dialogo con se stesso Come un attore quando recita una parte Guardandosi allo specchio. Occorre la memoria Per evadere oltre le grigie note D'un suono senza variazioni di tono.
Ascolto dal tempo Il lamento dei giganti Piegati dalla fatica del dolore Quando la violenza sfiora l'animale.
Così si resta In pochi quadri d'aria Ogni attimo d'ora è una veglia Verso un'attesa epifania Del ritorno.
Id: 57952 Data: 10/04/2020 08:46:43
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Il Cristo velato*
Hanno avuto pietà dello Sfigurato ridotto al Silenzio di Dio; ma neppure un velo ha potuto impedire a quel Grido che la voce uscisse dalla pietra esanime.
Fu ancora il grembo di Maria l'estrema detersione di quel sangue e su quelle ginocchia il corpo straziato ritrovò l'abbraccio della nascita,
quando fu la Luce e non l'Ombra - la gioia e non lo strazio - a trafiggere il ventre di una madre.
*Opera scultorea di Giuseppe Sanmartino
Id: 57929 Data: 09/04/2020 11:11:25
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Chissà
Gente di memoria navigava il tempo, vecchi cappelli cedevano alle lusinghe del vento. L'angolo eletto ad albero spaziava per gli occhi le luci della lontananza. V'erano ore serali a saldare le illusioni del giorno con i nomi dei debitori e riscuoteva crediti l'ombra d'un destino.
Ora che le assenze sono trame di silenzi prestate ai marmi per un'ora immobile, lo sguardo della memoria affronta la risalita faticosa dell'immagine che sfuma il suono di ciò che resta la piaga del perduto e irrompe osceno nella fredda luce dell' attesa l'avverbio: chissà.
Id: 57904 Data: 08/04/2020 07:30:16
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Mi coglierai
Ecco, ella ora appare, fiore alla muta luce d'uno sguardo s'offre nel pudore della svestizione. Accoglie tra le sue mani la mia nuda povertà, l'insufficienza della parola, l'incompiutezza degli occhi, il sordo affanno degli orecchi, l'incerto tocco delle mani andate avanti con l'età dei segni d'un tempo che svergina lo stupore e immoralizza l'inganno dei miraggi; ma non è forse il sogno la teologia della mancanza? Mi coglierai come un frutto della malfazione d'un ramo aspro, sarò marciscente tra le tue mani, eppure m'annuserai con il piacere che sempre dà un brivido d'orrore.
Id: 57876 Data: 07/04/2020 08:29:35
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Un altro Simone
La clavicola dell'Innocente si è piagata sotto il legno della colpa.
Un tempo mi affiancai a te, perché più leggero mi apparve così quel peso che portai anch'io sollevandolo dalle tue spalle.
Nessuno mi costrinse nel ruolo che fu di Simone. Non ebbi il modo, oltre i miei passi incerti, di capirti, ma non mi fosti estraneo, né io a te. Fu la morale invece ad espellermi dal sepolcro vuoto.
Ora non sento che i gemiti dei marmi, il lamento dei ciechi; l'urlo dei muti, il terrore dei sordi alla violenza del vento.
Id: 57857 Data: 06/04/2020 10:37:51
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Stare
La semplicità del nostro stare immobili e muti sotto un cielo che appare di un azzurro indifferente, a tratti sgomenta come la luce una prigione;
eppure, se tu osservi, attraversando le apparenze delle forme che sottraggono lo spazio all'infinito - dentro i limiti si rivela la libertà -, lo stabat dei colori, ritrovi nelle contrazioni della luce gli spasmi della gioia di vivere in un restare fermoimmagine all'ombra luminosa dell'assurdo.
Id: 57829 Data: 04/04/2020 21:33:02
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Una voce, lalba, lamore...
È così colma di doni la tua voce! La bellezza della tua nudità ti adorna: città d'oro. Quanto splendore nelle tue vesti interiori!
È un tessuto di luce il tuo dire, mentre io vengo con indosso i miei cenci, mendicante alla tua fonte cerco il filo d'oro del tuo canto, il calore che renda muta la mia parola.
Riempimi di stupore, terra benedetta! Nacqui per saperti dentro il mio respiro. Il mio destino non ha che le tue braccia come cielo.
Id: 57817 Data: 04/04/2020 09:51:07
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Dovesei
Dove sei, fonte d'acque chiare? Le mie labbra sono riarse dalla sete, urla la mia gola il tuo nome: Dovesei?
I miei occhi cercano l'aurora dell'annuncio, la dischiusa della rosa all'incontro d'albe: non siamo forse io e te le due labbra di un'unica voce che attende di dirsi alla luce? Perché indugi ancora, Cuore mio? Svelami gli intimi palpiti, lascia che io entri nel più profondo del tuo segreto là, dove la carne chiama il mio nome, dove la sposa accoglie lo sposo, dove la madre accoglie il seme e dove gli amanti serrano le bocche nel sigillo d'un bacio e tacciono i nomi nell'unico suono d'un pronome: Noi.
Id: 57772 Data: 01/04/2020 20:53:29
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Il poeta è cieco
Il poeta è cieco, non ha un nome né una strada traversata dalla Luce, vive e respira nella distanza che separa l'uomo da Dio:
il Giardino Rovesciato, lo Specchio, l'Altro della sua Assenza;
dove il dono è dato: ogni Soffio prima della pronuncia dei nomi.
Id: 57745 Data: 31/03/2020 08:01:38
*
Se tu d’amore m’appari luce
Tutto fu creato per la nostra gioia ed ogni giorno siamo accolti nell'Eden dello stupore
se solo tu nuovamente appari forma della luce tra le foglie che intona un canto al desiderio.
Congiunti fummo fin dal Principio, impastati seguendo l'idea d'un Destino originario e ancora
in ogni giorno del Giardino inseguo l'odore selvaggio dei tuoi passi dentro l'innocenza dell'amore.
*
Vieni e non tardare, sacre fonti che mai saziano la mia arsura:
sempre a misura breve si prosciuga l'alveo della mia sete, sempre nuovo il tuo trafiggermi la gola con acque di profonda schiusa di cui il mio sguardo attende l'alba dell'intimo disvelamento.
Id: 57704 Data: 29/03/2020 13:00:58
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Sottile
È sottile il filo teso, vago odore di sconforto tra le membra, falsa l'ora una luce prematura, quali nomi daremo alla memoria?
Anche il minimo soffio d'alito è vita, che sia d'alba o notte il suo darsi; ma è senza pietà il lampo che attraversa gli occhi:
vetrifica lo sguardo un arcano stupore.
Id: 57696 Data: 29/03/2020 08:06:06
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Il Lavatore di piedi
a papa Francesco
Ha guardato davanti a sé il vuoto della piazza, il deserto di voci, l'assenza della folla. Ha guardato il nulla della disperazione, lo sgomento che annienta la speranza, l'asperrimo mutismo degli occhi quando si annuncia un tempo crudo di morte. Non si è inginocchiato, dicono alcuni, i più restii di fronte al Bambino della Stalla, dimenticando che si è invece disteso a terra, in una forma ancora più radicale per la fede - avrebbe potuto fuggire quella piazza vuota, chiudere la finestra, chiudersi nella stanza: chi glielo avrebbe rimproverato? Si è disteso nel modo più radicale possibile: sfidando il vuoto, il silenzio della paura, supplendo con la propria voce all'apparente assenza di Dio. Si è sdraiato a terra, il Servo, il Lavatore di piedi. È questa la fede.
Id: 57668 Data: 28/03/2020 07:31:19
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Letà degli ingenui
La luce del sole muta il cielo ed il silenzio diviene parola.
Guardo oltre il vetro il volo di chi non conosce la gravità della terra. Ci fu un tempo
quando non contavamo le ore, perché l'ardore dell'età sapeva la forza dei miti. La vita
scrunava come un filo l'impossibile fino alla soglia della colpa già oltre l'innocenza. Ma era
quella l'età degli ingenui e ora ritorna in quest'alba deserta di voci. Ora che di noi ci assale il senso del nulla.
Id: 57661 Data: 27/03/2020 19:33:32
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Andrea
È stato strano sognarti, dopo questi lungi anni di assenza che il ricordo lontano non risolve nel vuoto che hanno le mani.
Ti ho sognato e rincorso nel sogno un incontro per caso e chiamarti per nome fermarti con il suono di voce e vederti girare sorpreso.
Ho sognato l'abbraccio del cuore quello che dai a chi un tempo hai amato e chissà per quale arcano motivo o comunque, ed è lo stesso, gli hai voluto un gran bene. Ti ho sognato
e nel sogno ti ho chiesto di lei, mi hai risposto: 'ora sta bene, grazie, dal male non so se è guarita del tutto, ma per ora sta bene e va bene così, grazie'.
Poi ti ho chiesto della bambina: 'lei cresce, è vispa e vivace, si muove di continuo, ma con tanta dolcezza che ci riempie la casa allargandoci i cuori'.
Però non ne avrete altri, di figli, mi hai detto, è cruda molto spesso la vita e senza riguardi, lei così giovane - tua moglie, così bella, io bene la ricordo con gli occhi - eppure già ferita da un male che muta un destino o devìa verso la sera il sole di una vita.
Id: 57627 Data: 26/03/2020 10:14:57
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Giulia, di noi
Il silenzio stringe in una morsa d'assurdo le strade, rare le auto e il passaggio delle persone. Giulia s'affretta
per le ultime spese, le ore dei giorni si sono ormai arrese e resta soltanto l'attesa di un chiarore che tarda ad arrivare.
Giulia sorprende il silenzio e la vita nel tempo sospeso che ora le appare
un tempo più lento nel lento morire dei giorni.
Id: 57582 Data: 24/03/2020 08:55:54
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Raccogliere un momento
Raccogliere un momento in una mano un lampo che apre il passaggio all'oblio nel buio attraversato dai segni nel cielo coi loro bagliori più veri. Il tempo forma dei canali per l'accesso ai sogni pronto a tutelarne l'inavverarsi: sono riserve destinate alla sopravvivenza i miraggi e nutrono il languore dei sensi. C'è un piacere che attende il domani quando gli occhi sono attraversati da uno sguardo di donna.
Id: 57556 Data: 22/03/2020 18:47:20
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E quando
E quando ci accorgeremo degli angeli che ci camminavano a fianco, vedremo nuovamente la luce bianca scindersi nei sette colori e ancora il cielo curvarsi sul suono delle parole e sarà allora come un vento impetuoso che spazzerà via ogni sgomento dei corpi e dagli inverni dei morti ogni tormento.
Id: 57541 Data: 22/03/2020 08:15:49
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Acattolico Requiem #poesiapoeti
Tornerò a trovarli: Dario, Amelia, Gregory e gli altri di cui ignoro lì il loro stare, immobili attese.
Camminerò ancora tra le loro tombe, leggerò le date, le frasi, guarderò i marmi pietre di memoria;
perché non muoiono i poeti, sono ali sospese nell'aria, incerte se andare o restare.
Id: 57530 Data: 21/03/2020 19:47:47
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Di casa in casa
Di casa in casa striscia l'isolamento mendicando vesti di solitudine e sguardi ritrovati in una voce che non strida sui bordi delle parole.
Una riserva di pensieri si annida tra la pasta e il pane torna al sapore caldo dei ricordi della guerra. È sempre un passo indietro la libertà, quando la ragione torna al terribile stupore della notte di cui ignoriamo i fianchi e l'odore delle ascelle.
Id: 57524 Data: 20/03/2020 20:48:28
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Padre
Non in queste cinque lettere di un nome comune potrei chiudere la tua vita, padre.
Troppo angusto sarebbe lo spazio di una parola sola per dire la tua vita, dire il tutto di un uomo.
Come nel ricordo di quella gamba flessa a forza nella chiusa finale, prima del marmo.
Più simili noi, fratelli di un comune destino, di sogni incompiuti e taciuti
nel pudore di una lingua già cólta della fatica di vivere e del morire.
Id: 57509 Data: 19/03/2020 19:55:15
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Farfalle
La fatica di diventare ciò che sei l'attraversamento dei dolori per la bellezza lo stadio alto per il volo e il fugace esistere nel cuore della luce.
Tu e noi, gemelli di un destino diviso in sé dalla parola. Ti osservavo
con l'innocenza crudele dei bambini per fermare il tuo volo ed inchiodarti in un foglio di tela senza più vita.
Ora ho imparato il gioco drammatico della mano aperta e felice dentro le nostre libertà.
Id: 57491 Data: 19/03/2020 07:15:43
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È così semplice
Era così semplice sciogliere il teorema del mistero ovvero liquidare quella parte in chiaro che ci tormenta l'anima, aggoviglia dentro spasmi dolenti l'intestino. Così rivedo l'impiegato assicurativo inizi Novecento e la coscienza dolorosa della vita e della sua fine. Ah, la morte questa tenera amante dalle gambe rinsecchite! Eppure non si può respingere il suo bacio; a fior di alito, comunque s'avrà un mancamento. Non il desiderio, ma la sua ombra. È così semplice venire meno ai sensi...
Id: 57477 Data: 18/03/2020 08:18:28
*
Tu ceri
Pensa al mistero degli occhi quando non sono attraversati da una preghiera, al gioco degli sguardi tra sconosciuti e alla lingua idiomatica d'uno straniero dispiegata come vela tra stasi di ombre.
Guardavo al futuro come un indovino ma penetrando i tuoi fianchi, tra i seni l'arte divinatoria dei miei baci. Quali oroscopi avremmo tratto dalle nostre sovrapposizioni? Ho perso un tarocco con te, la cifra di carte nel sigillo carnale dell'amore.
Id: 57456 Data: 17/03/2020 09:45:14
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Le mani buone
Le mani buone hanno qualcosa di gentile, sono timide nelle loro carezze e anche quando salutano in punto di morte hanno la mite rassegnazione dei giusti e sembrano dire al mondo il loro grazie e non vantano crediti da riscuotere e il loro debito è solo un giardino nel cuore di una piazza o un angolo di azzurro davanti a una chiesa. Le mani buone sanno della loro fine e custodiscono il cielo sopra la testa come un fiore di gioia cresciuto negli occhi. E oggi anch'io vorrei avere mani gentili, gentili come quelle che ebbe mio padre.
Id: 57424 Data: 15/03/2020 11:26:30
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Non soffiare
Non soffiare su questa manciata di terra - se la impasti con l'acqua del pianto le restituisci una forma, supplente d'un'origine smarrita al principio.
Non soffiarvi perché non ceda al miraggio di un orizzonte dal profilo dei magi: l'amore una luce in cammino che confonde la notte e rende loquace il silenzio; ma il domani?
Ho visto l'alba stirarsi le membra e tornare a dormire tra gli ori di soli perduti.
Id: 57416 Data: 14/03/2020 20:01:29
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In quei giorni
In quei giorni vi era un lento accadere delle mani, il tempo misurava parsimonioso i ritorni sempre più rari, inquieto il domani. Tu c'eri e contavi le dita, addendi erotici di un intreccio d'amore, quando la somma dei sensi conta più due solo fino all'uno e singhiozza la gioia e le carni sono il segno tangibile di quelle mani che hanno dita per contare l'amore nei giorni del loro esilio, distese alla solitudine dei fiati.
Id: 57395 Data: 14/03/2020 08:12:51
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Vuoti senza resa, i corpi
C'è sempre qualcuno che chiude casa e parte per un viaggio di media durata Se tu capiti e vedi che è chiuso e nessuno risponde tu pensi che qualcuno sia andato in vacanza o se più vecchio a trovare una figlia lontana si sa il lavoro gli studi la nuova famiglia Raro che pensi sia morto o sia morta la casa senza un cuore che dentro vi batta. Ma la casa non rimarrà mai come il corpo dei morti anche un rudere di cemento ha pur sempre una sua bellezza non parla invece di bellezza il corpo dei morti forse ancora il simulacro dei santi o degli antichi re d'Egitto ma non il corpo dei morti.
Id: 57379 Data: 13/03/2020 07:49:23
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Sale sul marmo dei morti
Sale sul marmo dei morti un poeta, anche sul proprio, e niente e nessuno respinge come compagno di strada, sapendo che il nastro della vita è un arco rimasto in sospeso sul Mistero.
Id: 57354 Data: 11/03/2020 21:57:10
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Ecco, si fa guardingo
Ecco, si fa guardingo il rumore e il suono delle voci più flebile, distorce l'asfalto il sorriso tra i marmi. Non è la quiete dei fiori ai giardini del tempio, ma il respiro di un affanno. Percorre un sentiero la scala tra la parola del tempo e l'utopia.
Id: 57334 Data: 11/03/2020 08:41:26
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Verrò da te
Verrò da te a mani vuote, non porterò né fiori né parole e neppure il giallo della mimosa.
Sarò una preghiera taciuta, una domanda di perdono, una supplica di speranza.
Perché non sia quest'oggi come ieri cui non basta un rito per la vita, che solo a te di diritto appartiene.
Così verrò in silenzio e a labbra chiuse, disegnando coi tuoi occhi il domani, affinché assieme ci veda la tua liberazione.
8 marzo 2020 - per un contributo di memoria -
Id: 57267 Data: 08/03/2020 09:17:43
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Senza campane
In quei giorni mi stupiva l'indifferenza del cielo e dei giardini tra le case.
In quei giorni senza campane dove un futuro pareva mancasse come l'aria dentro i polmoni.
Id: 57251 Data: 07/03/2020 11:07:05
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Lalveo dove la quiete tace una voce
Lenta affonda in te la sete che divora e lacera la carne finché le appari
nel tuo sesso umido e dischiuso cielo e compimento e ancora terra dove abito un altro orizzonte,
linea che attraverso nell'incanto.
Id: 57238 Data: 06/03/2020 13:53:07
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Ci vuole
Per vivere con coraggio ci vuole il coraggio di vivere. Ma duole
questa incertezza dei fiori nella distanza tra i vasi.
Id: 57211 Data: 05/03/2020 10:57:34
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Dove arrivano i tuoi occhi e questora
"Ma nel silenzio è inutile la voce//anche delle campane." Sandro Penna Dove arrivano i tuoi occhi e quest'ora che non dà tregua al tuo risveglio? Si corre per un giorno con l'obbligo di vivere nei canoni convenzionali della necessità o degli stili che mancano di coraggio. Tuttavia mi ritaglio un diritto minimale d'anarchia e parto da queste mura con un sogno, piccoli frammenti di disperate utopie nel gioco suicida delle illusioni che pure ho eletto per la loro bellezza a mia estrema verità. E qui vivo.
Id: 57191 Data: 04/03/2020 13:52:07
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Non alla gioia e non allamore
Se questa morte accarezza un fiore o lambisce la riva sparuta d'un mare, se un odore mi seduce ma presto si dissolve nel tempo che segna la finitudine di ogni cosa,
non alla gioia e non all'amore si sottrarrà il mio respiro: ho vissuto e conosciuto la bellezza; ora potrò dare il mio dorso all' oblio e al nulla.
Id: 57180 Data: 03/03/2020 18:15:09
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L’amore ai tempi del tacco dodici
A furia di bestemmie sugli stipiti delle porte l'asfalto si è lastricato di blasfemie.
Tra una cordonatura e l'altra inciampa un tacco dodici. C'è vento di tempesta in giro, ma mancano foglie e mari.
Id: 57166 Data: 03/03/2020 06:57:14
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Lo avrebbero detto anche loro, ma hanno taciuto
occorre che vi arrendiate al fenomeno o lo combattiate sì ma pronti ad una sfida che vi potrebbe vedere vinti fino alla morte delle vostre teorie di conoscenza, le sistemazioni dentro strutture - gabbie per prigionieri politici, eversivi d'un potere antialchemico -. tutto qui si colora con un tramonto d'idee e scolora il buio le ultime amenità floreali di plastica. vedete, l'orizzonte non coincide più con se stesso e naufraga nella schizofrenia dei tempi, la frammentazione d'un rinascimento non ha figliato polvere di caffè - un bicchiere di rosso tra noi o un'intera bottiglia e avremmo avuto la propedeutica alla gestualità del sesso reciproco - qualcuno con contrazione di senso avrebbe dichiarato con pretesa di crusca: 'alla scopata'. qui dico contrazione di senso, poiché ogni riduzione dal fenomeno alla definizione è una predazione del reale a svantaggio di ogni reietto. va bene, torniamo a lui: egli è il fenomeno oltre la cenere. dalle grotte al rigo di quaderno dispiega nelle mutilazione dei tempi la forza impetuosa d'un dono. hanno tirato le sottane di dio, i poeti, purché dimorasse con loro e nudo. senza rimandi, ma intanto, per esserci.
Id: 57137 Data: 02/03/2020 07:55:45
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Un clown, lAmore
Io e te, Amore due solitudini irraggiungibili: siamo solo dei segni in una carne, una maschera di smorfie prestata al tempo. Io e te
Amore, ci tendiamo le mani, ma di là d'ogni carezza rimane l'abisso del cuore. Io e te
Amore e questo mio volto di clown: un sorriso di vetro per riflettere a specchio una luce che inganni la vita come d'un sogno l'illusione di realtà.
Ma tu vieni lo stesso, Amore, perché coi nostri reciproci sguardi tendiamo un filo sulla notte e in un equilibrio di luce camminiamo giocosi ridendo d'ogni buio e verità.
Id: 57093 Data: 29/02/2020 09:31:51
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Questo sguardo di pietra
Questo sguardo di pietra non assolve il mistero v'è una crudezza nell'ignoto che il manifesto non risolve è dell'ombra il possesso del tutto la parte incompiuta rasenta il nulla i muri assistono muti agli effetti del tempo poi crollano con le loro verità non sono i movimenti apparenti la corda del suono è un rumore sordo e scalfisce la pietra negli occhi che non hanno più sguardi e cementi di lacrime per un pianto di paura che non sa il coraggio della compassione in viaggio verso una commozione in primavera di nuove parole.
Id: 57053 Data: 27/02/2020 07:48:33
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Un insegnamento dalla folle di Zurigo
a James Hillman Non era quello il cuore che cercavo - non quella carne data alla ragione - era altro il suo volto, il suo senso e non avrebbe più abitato il mio respiro. C'era un vuoto che avvertivo in me un abisso di senso mai compiuto; di una memoria si trattava, gravido grembo che perse la vita al di qua di ogni ora fertile della mia immaginazione.
Id: 57036 Data: 26/02/2020 10:35:32
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Un passaggio danima
Temo la notizia che stacchi la foglia dal ramo, ciascuna nuda alla crudezza del vento.
Ho conosciuto la vita in un tempo rigoglioso nei fiori, il volo d'una farfalla e d'un aquilone coloravano un cielo già terso d'azzurro.
Ma il tempo muta i suoi volti, mille le maschere che indossa tra le ore; minuto è il sospiro e grave di grida l'ombra incombente della tragedia.
Id: 57016 Data: 25/02/2020 11:18:06
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un corpo
avevo un corpo su cui piansero le madri. non senti come è corto il mio respiro? è il declino di una lacrima, in un cristallo di luce -. ho attraversato l'attesa con le mani nude, avrei voluto un fiore dall'intenso profumo per nascondere ai tuoi occhi il mio dolore. ti rimarrà di me il lamento delle dita aperte, un suono sordo a seminare un tempo senza più la sua gravità.
Id: 56998 Data: 24/02/2020 13:16:59
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Le parole difficili
Le parole difficili, le parole colte disabitano queste nude mura, non hanno quadri alle pareti, non hanno tinteggi di alcun vanto.
È quasi un sussurro qui la vita che resta un bisbiglio d'un tempo residuo;
ma tu non dirmi della mia tristezza o della tua, senza memoria:
sono un'eco di vite mai nate nelle gole spalancate dei ricchi.
Id: 56989 Data: 24/02/2020 08:10:53
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Diamanti e letame
Saremmo stati qualunque cosa voglio dire avremmo potuto essere chiunque non c'entra la potenza del soggetto voglio dire muore alla luce il tempo delle definizioni siamo un messaggio in una bottiglia.
Se penso a Sandro Penna, a Dario Bellezza, se penso all'Insana, alla Bemporad di una ricordo il nome dell'altra ora mi tradisce la memoria - Gabriella Giuliana - Giovanna alla ricerca.
Se penso a 'Luci a San Siro' di Vecchioni o a 'Via del Campo' di De André - ho di 'Dio è morto' la sinossi incipitiale di Guccini -, se penso voglio dire ad Antonio Ligabue...
Ora torno da 'Via del Campo': tutto è altro da ciò che altro è quando la parola trafigura il mondo.
Id: 56971 Data: 23/02/2020 08:52:58
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Del cieco viandante dei sensi
Una teoria d'istanti ferma il tempo nelle forme della memoria, quando capovolto il cielo in un fiore odoroso di vita occulta appare un fiume d'acqua segreta: il miracolo dell'amore sulle labbra aride d'un deserto.
È un cieco viandante il mio corpo e segue le vie che gli scuotono l'olfatto, ha la lingua selvaggia degli animali, è un circo di voglie la giostra dei suoi sensi.
Ma l'amore educa all'amore e alla verginità della luce riconduce lo smarrimento della natura, addestra l'istinto alle segrete danze dei corpi quando nella carne i sensi incantano le voci e dalle gole sorgivo un suono fonde i due pronomi nel verbo dell'essere che frange l'aria - impetuoso tuono -
e s'ode nell'ora d'alba d'una stanza, il grido nascente d'una nuova carne che per sempre darà il suo nome all'origine d'un arcano destino.
Id: 56959 Data: 22/02/2020 12:33:14
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Scioglimento carnale
Ti sciogli tutta nel desiderio che torce il tempo in filamenti perlacei d'attesa dove schiude un taciuto il mio nome.
E ti fai movimento di anche impetuoso nell'apparire d'una carne nascosta; vi è un canto che scuote le labbra, una pioggia che bagna di sé l'abisso
scavato nel mio venire alla gioia.
Id: 56957 Data: 22/02/2020 12:31:23
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Nellodore della tua resa
E libere le lingue tra le bocche danzano,
dell'amore svelano l'ala occulta e langue
l'attimo tra gli inguini, tempo umido d'attesa:
fugge dei pampini la veste nella resa
ai canti delle carni per la gioia.
Id: 56923 Data: 21/02/2020 08:40:41
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Ricordi dacqua
Le tue mani di madre curavano la fame di tenerezza che un figlio porta in sé come stigma di nascita
e diventava festa la vigilia di ogni festa: la bagnarola azzurra il talco sulla pelle, il pigiama pulito.
Era, quello, il rito delle madri, la lingua popolare di un cortile, l'eco di un'altra possibilità.
Id: 56921 Data: 21/02/2020 06:34:26
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E piove sulla pelle
Sono un volo d'ali le parole, creano ricami di luce nel cielo notturno della distanza, spezzano il pane agli esuli d'amore.
Acqua e pane sono le parole che mi sussurri dinanzi agli occhi con il bisbiglio dei sensi. Allora
vivo in una continua veglia di suoni, ogni istante di quel volo è un canto e mi commuovo quando nella bocca roteano le lettere del tuo nome e delle tue parole ne sento il coro di voci sulla pelle e non conosce addii
quest'alba che vince di gioia il pianto di ogni notturno ritorno che toglie il fiato fino ad ogni nuovo avvento di luce d'alba, cielo d'amore che ricopre di sé la terra
e piove sulla pelle un'ebbrezza inquieta.
Id: 56913 Data: 20/02/2020 19:22:01
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Dentro un ricordo, una morte violenta
Così era una strada, il suo marciapiede, l'ultima dimora d'un lenzuolo, sudario del suicida. Così era la macchia violenta di sangue, il segno dell'impatto: la vita contro il suo dolore.
E si camminava a fianco senza sgomento né pietà: l'indifferenza svela l'altro, la sua estraneità, abitatore d'una distanza tra la metafisica ed il caffè. Parla ancora quel morto e ad altre morti suicide s'affianca.
Un tempo che vidi vissi vinsi dentro la sconfitta delle ore, affidate esuli ad un'ingenua preghiera, perché dei morti minuti si nutrono i giorni a venire, in vesti di ansie e timori.
Id: 56901 Data: 20/02/2020 09:51:32
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Canto d’alba - a Elle -
Respiro le lettere del tuo nome - le mastico - sono l'ebbrezza di quest'ora d'alba l'attesa del tuo venirmi incontro pelle sulla pelle. È nella carne il cuore tenero dell'amore, la carne nella carne, la mano che accarezza, lo scambio delle salive, il calore degli inguini tra gli inguini. È nel turgore che penetra il passaggio vitale, l'oltre umido dove un nido di carne accoglie - caldo - il volo d'un desiderio che si congiunge al corpo desiderato dell'amore.
Allora i sensi divengono voci, un coro della gioia ed il piacere il segno luminoso d'un altrove dove noi assieme abitiamo l'uno dentro la carne dell'altro.
Id: 56876 Data: 19/02/2020 08:28:21
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Il prosieguo duna madre
dimmi se ti ha soddisfatta la terra e il sapore della polvere dentro i miei occhi.
un senso immane del dovere cuciva la tua vagina ad ogni incontro che non fosse dentro un nome finito.
L'udito e gli occhi erano malerba di strada o l'innocenza dei sensi senza istruzioni per l'uso: la colpa è d'origine ignota
e il reietto è un figlio di altari notturni, fratello di cani e mignotte.
Id: 56800 Data: 15/02/2020 15:59:57
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Gli
Gli accostamenti non sono facili ed il prezzo delle zucchine non sempre è in offerte speciali.
Eppure in linea eretta si staglia la voglia lungo le rotaie verso Ostia.
Un tempo avremmo anche osato dare un nome ad ogni granello di sabbia di mare, ma già sapevamo dei nostri sogni la voce resa roca dal fumo.
Così ora guardi nel cielo ogni vuoto e conti le tue parole assenti e quelle mancanti.
Id: 56786 Data: 15/02/2020 08:09:32
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Ho un viso di donna
Ho un viso di donna ai lati dell'ora, di bionda cornice e di occhi in amore, non guarda la vita, la inventa di nuovo e nuova di luce già l'ora riappare
Id: 56759 Data: 14/02/2020 10:34:52
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Io e lei
Perché poi ti guardo e viene mattino e giro i miei occhi ai tuoi passi, cerco di vedere il possibile - se solo scorgessi qualcosa di più di quel che si vede, mi dico -
e con gli occhi già amo il tuo corpo e più non mi frena il pudore. Se venissi di te berrei ogni cosa, di te la mia sete mi farebbe felice, tu nel coprirti di me e noi con le braccia già alzate se poi insieme tocchiamo già il cielo.
Id: 56754 Data: 14/02/2020 08:02:28
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A Elle
Toccami oltre ogni distanza che staglia nel tempo la mia solitudine. La carne è il luogo dell'annuncio, mai del suo compimento.
Id: 56729 Data: 13/02/2020 07:43:37
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Grigia è la notte
a P.Z.
Grigia è la notte dei dolori e gravi squarciano le carni d'una madre le lacerate grida d'un figlio tra abusi e torture. Tra abusi
e torture smaschera di sé il potere l'ipocrisia dei forti e la violenza degli ignavi per il loro silenzio.
Forse un giorno anch'io dovrò scegliere dalla parte di chi stare, affinché non mi vinca la viltà del tacere, ma il coraggio dell'uomo libero e giusto.
Id: 56717 Data: 12/02/2020 13:50:26
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Alperg
Dove arriva il tuo respiro cade il velo di ogni oscurità e anche se fosse ancora notte l'ora buia diverrebbe già chiarore. Così accade quando l'alba promette il giorno e il rinascere delle cose alla luce.
Vieni dunque in questa stanza con il carico dei tuoi doni: attende il cuore la tua voce e la pelle le note del tuo canto; la carne il venir meno d'ogni lontananza.
Id: 56673 Data: 10/02/2020 14:16:55
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La signora anziana
La signora anziana sotto casa dice le parolacce al cane come se fosse un figlio un po' ribelle.
Io ascolto il suo borbottio e mi preparo al giorno, ribelle questo, dalle molte facce.
Id: 56670 Data: 10/02/2020 09:24:56
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Forse neppure sappiamo
Forse neppure sappiamo che cos'è l'amore. Qui non nominiamo le cose per dar loro il respiro, qui sono le cose a cercare un nome e se quel nome dica la loro identità; eppure vogliamo dominare le cose e chiamiamo amore un'esperienza.
Si confondono i semi con il vento e ci pare che l'odore degli uni appartenga all'altro. Mio, tuo; nostro, vostro. Un cappello di nomi ha scisso il reale che ora vaga animale diuturno in cerca della notte, perché soltanto là,
nel buio che confonde luce e ombra, ritrova un nome la sua appartenenza e il nominato il canto d'un ritorno.
Id: 56654 Data: 09/02/2020 11:35:59
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Tu rimani lontano
Avrei voluto salvarti dalla merda ma ho le gambe troppo corte per impastare un uomo senza terra cercando di formare con l'acqua il profilo di un volto. Tu rimani lontano, io straniero dentro una distanza senza metro, privati di ogni misura non abbiamo più una terra dove abitare, né pareti di cartone che simulino una stanza e una soglia adornata con fiori di vino. Soli si muore, più soli quando nelle tasche mancano le parole e non hanno più grida i testicoli ed il pene già osserva monocolo un orizzonte di silenzi - a volte un flebile canto pare condurre a terra un suono di note slegate alla memoria, ma forse è un semplice gioco di luci di strada -. Sì, vorrei ancora salvarti dalla merda, ma non ho altro per te che una corona di muti grani lavorati ad attesa.
Id: 56643 Data: 08/02/2020 18:45:21
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È vero - a Elle
È vero - non ricordo ora se era di lui che dicevi ciò che adesso io ripeterò -:
ogni parola appare nel suo dirsi necessaria e nulla
sembra nominarsi di più, nulla pare sottrarsi al suo dirsi
e avverto ancora nel susseguirsi dei suoni un'eco al filosofo del destino:
Sì, il pianto e la gioia andranno perduti, ma nulla sapranno del nulla, essi sapranno, delle lacrime dell'essere,
la primigenia sorgente al di fuori del tempo.
Id: 56635 Data: 08/02/2020 14:07:31
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Osare
Osare in tutto di vedere la grazia - un aquilone per le ali di un angelo - qui la memoria apre un passaggio d'archi, conduce al legno dei vini e il tempo fuoriesce dal giudizio dei lati, nessuna misura può chiudere la gravità degli atti - il gesto delle dita attorno al vetro segnano il percorso della storia, il vissuto ha formato un gioco di ombre, una danza di spettri prestati al teatro dei ricordi in una continua apparizione di volti, il tuo che ancora mi appare un enigma impresso a simboli di pietra nell'indecifrabile novità di un nome.
Id: 56591 Data: 06/02/2020 16:19:03
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Dellalba e dellamore
Ho nel cuore l'esultanza della gioia, nei sensi l'esuberanza del piacere, carne e anima sono voci danzanti al canto di un'intima confidenza.
Se la lingua già pregusta della rosa l'umido albore, la calda rugiada che sgorga tra i petali - sul collo la dolce stretta degli inguini -,
s'erige il desiderio verso il cielo vegliando l'attesa della terra fino al possesso della penetrazione che congiunge le carni e gli ardori
e nei gemiti dei respiri nelle bocche le lingue si contorcono nello scambio delle salive e nello scambio dei fiati potente soffia l'alito dell'amore
fino all'inarcarsi delle reni quando esondano dagli alvei dei corpi le fiumane travolgenti dell'orgasmo.
Id: 56582 Data: 06/02/2020 08:04:09
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Dellamore e delletà
Se siamo qui ora sappiamo del passato la memoria, sappiamo il senso del vissuto, la sua trama d'infinite storie tra il perduto ed il possibile. Ora
che la fragilità delle ossa più fragile ha reso il domani e la carne si arrende alle confidenze del tempo,
non c'è più alba che non urli la vita, che non sia un cielo d'eros, il sorriso di due labbra, per il piacere
di ogni loro respiro.
Id: 56560 Data: 05/02/2020 07:48:53
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Mutamenti
Sono in ciò che non sarò mai, poiché in ciò che sono il tempo presto mi muta;
ma nel mutarmi rivive ciò che sono stato e quello che non sono stato rimane una possibile utopia nel mio divenire altro ancora.
Id: 56559 Data: 05/02/2020 06:02:30
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Tu non venire
Ho il verso diroccato, tu non venire e non sbirciare tra le mie parole, il sopracciglio della gioia ricadrebbe sul grigio dei miei suoni, privi di una casa dove ad ogni passo sapere di poter tornare, dove il dovere del ritorno ha la capacità binaria delle rotaie di leggi e convenzioni in bello stile.
Tu allora non venire e disabita questa mia gioia d'illusioni, l'artefatto degli incanti e del bisogno che m'inganna ponendomi nella gola un'altra voce, fiato inquieto e disadorno di questa nostra solitudine di figli.
Id: 56516 Data: 03/02/2020 14:20:53
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Amoremio, guardami...
Tu non sai della violenza dei sensi, della loro urgenza; non sai dell'urlo della carne
quando il tempo forma le ferite dell'attesa, il sanguinamento interiore della distanza e non sai degli occhi il tormento, il fuoco della bellezza che ne brucia lo sguardo
quando nuda ti sveli e ti riveli nel gioco della carne, quando
vieni con le spalle curve dell'esodo e m'incontri nel respiro e della mia gola abiti una promessa
fino a squarciare con un grido il cielo l'estasi che strappa violenta il velo e disvela nella finitudine delle quieti l'ombra dei corpi alla felicità.
Id: 56445 Data: 31/01/2020 13:17:11
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Incompiuta
Che cosa accadde in quel tempo quando la luce apparve agli occhi ancora imbevuti di notte ed il buio sfumava i suoi contorni in brevi sussurri?
Noi ancora ne decifriamo il mistero, indecisi sul segno da dare alle cifre, che del tempo dispiega la qualità e l'incertezza della carne già grava la curva, sostegno del destino e ancora tu lieve ti soffermi addossata al miraggio di un altro tempo, di un'altra possibilità, di un'altra preghiera - profana – che dia al cielo una terra, specchio di acque piovane e di nebbie, segni inquieti di un'altra età rimasta fino ad ora incompiuta.
Id: 56385 Data: 29/01/2020 06:08:48
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Luguaglianza di ogni identità #GiornoMemoria
Se ci curvarono le spalle gli spasmi dell'orrore e la croce dentro gli occhi,
se ci flessero le ginocchia lo sgomento del dolore e la memoria dentro il sangue,
ora ci umilia la dimenticanza, la mistificazione della storia, il mentire contro ogni sua verità; e c'indignano
le bocche dei mostri di oggi ancora spalancate dalla voracità del male,
che vogliono inghiottire l'innocenza di ogni luogo, lì, dove nasce e muore
l'uguaglianza di ogni identità.
Id: 56342 Data: 26/01/2020 20:38:44
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Pietre
E tu già mi dicevi del mattino e della pietra corrosa dalla memoria
e ancora mi dicevi del pianto delle madri sul futuro negato dei figli
e delle ombre della crudeltà nemica della giustizia e della morte
e dei nomi delle madri che avevano perduto gli occhi tra le ore deserte delle lacrime
e della loro desolazione poiché furono svuotati i loro grembi di ogni nome
e perché ancora urlasse nella vita una speranza seppure tessuta
con un filo di respiri in apparenze d'un luminoso canto.
Id: 56303 Data: 24/01/2020 15:54:07
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Sortilegi
Noi conoscemmo la mestizia delle ore quando velano gli occhi con l'opachezza della morte che rende estranea nel dolore la memoria d'un'antica sorte al varco degli archi tra i ginocchi.
Non vi è stanza al mondo che contenga fino in fondo il mistero e la vita sfugge, appare che non appartenga al corpo sfatto da una malattia avita che è quella di essere un giorno nati dentro un tempo di giorni già malati.
Id: 56276 Data: 23/01/2020 07:52:57
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La forma nello specchio
La forma nello specchio dentro il bagno curva la schiena verso terra per via della luce che diventa suono, canto d'alba quando dentro gli occhi piove forte il destino d'una voce.
Ho preso dal centro della pelle il tuono dei sensi quando battono violenti attorno al cuore inquieto nell'impasto dell'attesa con il sangue e vi soggiace l'ora della carne nella resa.
Id: 56269 Data: 22/01/2020 14:18:59
*
Parliamo dei frutti
Parliamo dei frutti e di quello che è accaduto alla terra. I nostri vestiti interiori hanno ancora indosso gli odori delle parole rapprese, le frasi rafferme con cui abbiamo appreso del mondo.
Adesso che il tempo restringe la feritoia della luce io rimango dove più forte mi grida la tua insuperabile assenza.
Id: 56268 Data: 22/01/2020 14:10:13
*
Quando vieni con la tua nudità
Quando vieni con la tua nudità, prossimo si fa l'odore della carne nell'umore acquoreo del desiderio
e seppure nella distanza dei corpi più reale allora mi appare questo nostro amarci, questo dirci della gioia degli occhi e delle parole
che dànno all'anima il sentimento straniante dell'amore, il senso degli esuli sulla via del ritorno.
Id: 56235 Data: 20/01/2020 13:52:05
*
Ci siamo arresi
Ci siamo arresi alla piegatura delle maglie quando soffia forte una rabbia che alle porte sbatte contro l'amaro destino di cardini su cui ruotare senza tempo. La libertà tuttavia, non ha rifrazione e resta invisibile agli occhi se non incontra una goccia fosse pure stilla dolorosa o l'ultima goccia di piacere sottratta all'oblio dei sensi nei ricordi della carne di voglia in voglia dischiusasi come un cielo già promesso. Mi piego a questa necessità di fuoriuscire dai cunicoli retti dalla struttura temporale sotto il dominio di un'ora che non conosce se non se stessa.
Id: 56234 Data: 20/01/2020 13:46:05
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Il dramma di ogni nascita
Abbiamo spezzato il tempo che ci rimaneva da vivere - il dramma di ogni nascita è il senso della fine - dentro parole mai taciute e bicchieri di vino figli di un'osteria minore tra un angolo di strada e la strada che portava un po' più in alto.
Ma ora il tuo corpo tace ogni respiro di vita e immobile è lì che giace al netto di una lentezza infinita che disfacente proclama la sua vittoria, codice indecifrabile nella lingua che brucia ciò che resta di questo arcano universo.
Id: 56200 Data: 18/01/2020 15:08:23
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Le mie ginocchia si consumano
Le mie ginocchia si consumano Piegate dalla devozione Di cui le gravo Quando mi stupisco All’apparire della tua bellezza. Trascorro il tempo In questo deserto della distanza Con le labbra riarse dal desiderio E dischiusa ti penso Fonte d’acqua chiara Mentre Afrodite t’inarchi Piena di sollecitudine Verso la mia sete. Oblia il mondo Ogni apparizione Della tua nudità Ed io m’inchino ancora Mendicante d’amore Sulla soglia luminosa Del tuo essermi terra benedetta. Sotto la volta di questo mio cielo.
Id: 56178 Data: 17/01/2020 13:58:28
*
Nel gioco della vita
Nel gioco della vita il talismano delle parole dentro le tasche segrete dell'eroe.
Troia avrà ancora i suoi cavalli ed io morirò all'arrivo dell'ora: non prima. Vietato disturbare
il quieto sonno dei vinti.
Id: 56164 Data: 16/01/2020 16:41:25
*
Correnti
L'uno non può essere uguale all'altro, anche le copie uguali tra di loro oltrepassano la soglia del duplice e divengono unicità. Non basta tracciare nell'aria segni con le mani perché la parola diventi un'esule lontano dal verbo dei poeti, ché non v'è esilio nel cuore della parola. Giace colui che ora tace nel cuore delle parole in esilio, poiché è il silenzio che tace l'esilio di ogni parola. In altro trasfigura il verbo poetico il mero dire, rivelandone l'esilio nell'indicibile muto. Un'indagine condurremo in atto, pochi indizi e un'innocenza colpevole di sé.
Id: 56148 Data: 15/01/2020 16:43:37
*
Armando
Dal cielo della gola il leone urla la rabbia della reclusione e sputa luce di stelle dolenti che schiumano onde luminose ad indicare la strada a cani in calore.
Non lacrima pianto la pietra della carne e ogni smorfia non distorce la resa al destino, il cuore è una piccola pieve di voci e lui ne conosce le arterie ancora vivaci.
Dieci sono i giorni che numerano le mani, le stesse dita che giocarono coi genitali in ghirigori d'inchiostro femminili. Ora la quiete forza il tormento della pelle nelle ore di un oggi senza più orizzonti che spostino in avanti la linea dell'esilio oltre le pagine ancora vergini del tempo.
Id: 56138 Data: 15/01/2020 00:10:28
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Sì, ho questa voglia di vivere
Sì, ho questa voglia di vivere, perché il cielo è ancora una volta venuto a deliziare i miei occhi feriti da una luce inafferrabile. Mi dirai
poi dei giorni più duri, dei mesti congedi, del grigio dolore degli uomini nudi esposti al soffio ferale della morte, al suo approssimarsi prima della verità.
E allora di questo stesso cielo, mi dirai, che si carica di pianto, mi dirai, fino a bagnare la carne di buio e di angoscia, ancora mi dirai.
Ma io ti dirò una volta di più che l'attesa non ha reso vano il tempo, poiché l'atteso è già venuto, ombra di una luce trasfigurata in promessa, dolce suono del sì di uno sposo fedele.
Per questo oggi ho ancora voglia di vivere, perché sopra le mie spalle gravide di angosce e patimenti di nuovo è venuto a disvelarsi un cielo.
Id: 56040 Data: 09/01/2020 17:43:14
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Visione di Lei - dedicata -
Un piccolo bisbiglio nell'aria - mite una parola, mite una presenza. Un sussurro, il segno umile del passero quando smollica un davanzale, la mano tesa d'un'amicizia solidale nello stupore della reciproca esistenza.
Poi accadde tra noi la parola, diremmo ancora il miracolo della lingua, il mistero che schiude l'isolamento alla solitudine, la solitudine al segno, all'epifania di sé, attraversamento dell'Oltre verso l'Altro.
Ma la bellezza della tua alterità è nella mia prossimità e ti toccai nel segno della parola e accadde Amore e fu ancora luce e di nuovo luce.
Io fui terra e tu acqua: uno sposalizio rese al tempo la forma Originaria ed entrò il Destino nella carne e le nostre carni divennero l'anima d'un unico Destino ch'ebbe in dono la parola - il suono d'un nome - Noi.
Id: 55972 Data: 03/01/2020 11:16:11
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È così
È così lieve la dolcezza del tempo che passa che lascia un oro inquieto sull'anima un passaggio della nostalgia che dipinge di struggimento gli anni.
Ogni finestra chiusa è un racconto di vita e conversano i morti tra di loro, si sono scambiati la pace dopo la tempesta e sembrano un gioco di vento le loro voci.
Nelle ossa dei vivi già sento il domani con il suo rumore di passi che avanza, ride un sole tra il freddo dei riti e diversa già appare la sua luce.
Id: 55967 Data: 02/01/2020 19:02:08
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Il mio Paolo
La notte era un treno che attraversava la gola e le uniche luci note che vibravano in suoni teorie di sequenze sonore che davano forma ad un volto dagli zigomi che sarebbero apparsi un giorno sporgenti. Nel cuore qualcosa gli aveva scavato gallerie gli abissi non trovavano la quiete delle onde immota solo appariva la luce, ma era un inganno del tempo, che inganna se stesso con l'inganno di esistere. Non v'è spazio quest' oggi per il tempo. Assiso sul nulla estroietto le ombre e i fantasmi, assiso sul nulla vivo l'estasi della corrispondenza: nostalgia chiama e bellezza risponde.
Id: 55916 Data: 28/12/2019 20:09:00
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Eravamo noi e non altri
Eravamo noi e non altri a terminare con i piedi in un sogno, noi e non altri a distrarci nei bus affollati, noi e non altri a tendere una mano verso la terra
avara di libri, preziosi e sciamani.
Eravamo noi e non altri a salire sul battesimo d'un angolo di strada, noi e non altri a dargli un nome di luogo,
un suono di lettere tra il mito e gli angeli.
Siamo noi e non altri ora a celebrare il tuo sorriso timido noi e non altri a ricordare il sussurro di vita che ti abitava dentro come tu abitavi
in un timido sussurro il tuo tempo.
Perché siamo siamo stati noi e non altri ad aver vissuto questa storia di vita, noi e non altri ad aver sognato i nostri destini gurdando una notte dall'alto i lumi dei morti, prima che tu te ne andassi di qui in un giorno di vita
e per sempre.
Id: 55809 Data: 18/12/2019 16:43:52
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È nata come una stella lora
È nata come una stella l'ora temuta dell'alba, che riporta alla luce il grido della carne quando urla amore. Tu sei
la voce che squarcia la pelle, tu sei la visione che bagna il cuore; tu sei il canto dell'anima: quando sfiori i sensi trafiggendomi gli occhi.
Tu sei la mia follia d'amore che fa più santo il giorno.
Id: 55778 Data: 15/12/2019 23:40:24
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Oltre le campane di San Pietro - legge Rodolfo Lettore*
a Poienauti 2 Camminavo nella solitudine della mia ignoranza, ardeva dentro di me un fuoco. Vagavo ai margini d'una selva, lontano dalla città dei poeti. Il verso mi costringeva il collo nel suono della lebbra d'una distanza, nessun canto antico risucchiava in sé il pianto della mia infelicità, l'assenza d'un nome, la convocazione d'un appello, lo sguardo di chi sa dare una forma libera alla mutilazione d'ogni forma, alla vita che non ebbe nobili natali di lingua e di parola e per sapere solo una piccola stalla di cultura tra il bue del desiderio d'imparare dei colti l'erezione dell'occhio e l'asino della curiosità di scoprire il senso d'una cometa nella notte dell'ignoranza che lascia il vuoto della bellezza. Non che si sia tutti dei bambini divini o dei futuri cristi, eppure coi poeti spezzammo il pane dell'estasi del verso, in estasi nel verso, in estasi col verso. Dicevo camminavo nel deserto della solitudine, quando la bellezza del dire non ha chi l'oda, quando il passo che la cerchi ignori il suo nome, finché non m'apparve un uomo, forse un dio, più semplicemente un messaggero della dea, che mi guardò con compassione e mi disse: 'Parla, poi scrivi' e mi rammentò di Rilke, Budda, Cristo e della libertà dalla colpa dei miei respiri. Mi disse ancora: 'Se dentro il tuo grembo urge una voce, tu cerca di darle la luce, sii una partoriente; la forma della bellezza che tu cerchi come in un sogno non vive solo nella misura, rapporti, proporzioni: è forma e non forma; è non forma della forma; è forma oltre ogni forma'. E fu acqua pura alla sete. *Ringrazio Rodolfo Lettroe per la stupenda lettura
Id: 55704 Data: 09/12/2019 14:26:54
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Dario
Se tu mi ritrovassi un giorno tra le pagine di un libro, poeta tra i poeti, forse diresti di me: 'è stato un poeta o quantomeno ha scritto poesie degne di nota a margine'.
Se tu mi ritrovassi un giorno tra le pagine di un libro, forse verresti alla mia tomba con un fiore in mano. Io, ricordo, vi andai, a quella di Dario, senza fiori, ma solo e da solo con la bellezza e la solitudine tra le mani.
Id: 55667 Data: 07/12/2019 07:02:24
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Stanno per mutarsi i tempi
Stanno per mutarsi i tempi in genitali d'assalto: le rosse guerrigliere assiepate in cortili illuminati da notti insonni riverberano vite avvinte a muri di silenzio e schiavitù. Qualcuno rimesta nella merda dei cani e i cani latrano sulla merda dell'uomo, ma l'uomo non combatte più la sua battaglia e ai cani ora preferisce i robot, ai doni della lingua il bit, un pensiero privo di sfumature; e la vita ha ora il fascino proibito d'una marchesa dalla noia infoiata.
Id: 55658 Data: 06/12/2019 13:53:25
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Noi non possiamo
Noi non possiamo sollevarci dalle spalle la colpa di aver derubato i figli della speranza. Li abbiamo distratti al domani, reclusi nella menzogna dei padri quando hanno loro nascosto il tempo sotto il velo di un eterno presente. Ma voi continuate l'inganno, sanguisughe di diritti e libertà; all'ombra di Caino gozzovigliate con le tenere carni dei figli sottratte al futuro. Di questo graverete la vostra memoria il giorno in cui avrete il coraggio dell'onestà.
Id: 55615 Data: 03/12/2019 14:26:01
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Polisemie
Salivamo le nostre incertezze piccoli pendii a ridosso di sponde fluviali equazioni a due incongnite, polisemie per sentito dire - le sale d'attesa sono le docenti delle piazze, le insegnanti d'un populismo delle idee -. A ciò si aggiunse la scoperta dei risvolti nella testa, segreti accumuli di pensieri - sentimmo dire di un certo freud, se ne interessò il marco che però si arrese immobile con il culo di pioggia sulle stecche della stessa panchina dove si adagiò a morire una donna priva della grazia delle ceneri. Ora ci siamo legati agli orologi ai polsi e misuriamo con ansia le ore mancanti, ignari di quanto ci disse in segreto samuel a proposito delle forme inavvenienti e risolviamo il dubbio sul sesso degli angeli con la carnalità dei nostri corpi congiunti quando il letto apre i suoi rami e s'infoglia per un nido transitorio agli appetenti o un angolo di strada versa dentro il buio i riflessi di due lune in quattro gambe.
Id: 55612 Data: 02/12/2019 22:56:59
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Nel silenzio dell’alba
Nel silenzio dell'alba, nel dirsi all'apparire della luce un canto d'amore è la carne in attesa. Se una stanza si fa grembo, il nostro amarci è seme fecondo che lega i nostri nomi in un destino tra cielo e terra con un arco di luce e di suoni che ripetono la parola Noi.
Id: 55527 Data: 25/11/2019 15:39:00
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Andata a fuoco
Dispiegammo le nostre fami come vele navigando a vista nei solchi dei corpi, furono pane e acqua ai nostri giorni quando minacciava naufragio la tempesta della solitudine.
Nei caveau delle nostre carni preziosi venivano custoditi i tesori: tu m'eri anello sulla punta di diamante, io ti portavo con le mani l'oro liquido per la gioia del tempo della semina.
Ci guarimmo dalla malattia degli specchi guardando oltre il muro delle forme, gli occhi perdettero le figure della luce, furono stranieri prima d'ogni esilio abitando una terra vd'anatemi.
Adesso tra i rami spogli delle vele abbiamo casa, una teoria di ricordi la polena di questo nostro tempo e per cambusa ci portiamo dietro il sogno delle rughe
e un'illusione andata a fuoco.
Id: 55511 Data: 24/11/2019 15:09:54
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Luomo che scavava dentro labisso
A Salvatore Pizzo L'uomo che scavava dentro l'abisso di una teoria di respiri, scavava riportando tra le mani ferite piccole scaglie di luce. Egli era solito attraversare il buio con il fiato in gola e non misurava se non con gli occhi la distanza tra lui noi e le stelle. L'uomo portava con sé un canto nella carne del cuore e gli premeva sull'anima un suono sottile, simile al lamento d'un esule lontano che guarda la terra natia negli occhi di un amore, foss'anche lo sguardo d'un cane randagio nella solitudine d'un poeta. L'uomo sapeva con la pelle la voce degli ultimi, la sapeva fin dentro le fibre della propria carne, la sapeva fino ad udirla nascosta nelle ombre dei lembi di cielo, quando le ore d'autunno presto diventano cera d'un altro giorno andato perduto per sempre.
Id: 55471 Data: 22/11/2019 16:42:05
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La Cvetaeva ha di me un’opinione sbagliata
La Cvetaeva ha di me un'opinione sbagliata. L'altra mattina il barista le serviva il caffè E lei mi guardava come se fossi una tazzina. A volte mi cammina premendo i piedi sulle vene E osservo il suo smalto sulle unghie. Se lei mi amasse potrei diventare un pesce d'acquario E dormire e sognare - ma dormono e sognano I pesci? - tra l'andirivieni dei suoi passi.
Id: 55439 Data: 19/11/2019 11:26:32
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Come fosse una preghiera
Padre, che ora turbi i miei sogni Con le tue apparizioni, ora Che gemi nella morte Come un tempo gemesti nella vita,
Ora che le nostre spalle Sono divenute tra loro straniere Vedo sfiorire ogni nostra verità E allo stelo d'una strenua resistenza affido
L'immagine di quest'uomo che pulisce il vetro Convinto che una più chiara trasparenza Lo conduca lontano nella visione
Ignorando con la coscienza Il dramma del bivio, la svolta Che muta il flusso del divenire In una teoria di attimi Dove la scommessa di ogni alito Si perde Tra nebbie, miraggi ed illusioni, Dove il tuo apparire non è altro Che un residuo di fonemi, lettere Con cui assemblo un alfabeto Per continuare a vivere in ogni parola La nostra umana dignità.
Id: 55424 Data: 18/11/2019 12:17:21
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Lavate il mio corpo voi donne
Lavate il mio corpo voi donne Con garze imbevute di pietà E voi uomini non guardate con sdegno Ciò che rimane delle mie carni.
Tutta la vita ho rivendicato La mia arte povera, Scarna di doni, priva di beni
E il mio diritto d'esistere Nel solco dei poeti.
Id: 55400 Data: 16/11/2019 23:19:41
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La notte di Natale e l’albero
Eravamo in tre con il morto La notte di Natale e l'albero Che barava faceva il quarto Da palo alto fino al puntale Tra le palle colorate e i lumini Accesi sul dorso della cometa In ansia per la fuggevolezza Del tempo. Ora, a dire il vero, Di quel tempo ricordo solo il contrasto Tra la fica di lei ed il morto E l'albero baro Che sotto i rami nascondeva la neve; Diceva: "Ci vogliono le palle Per vincere la partita". E allora noi ci alzammo Per osservare il cielo di notte Ed il piccolo principe Che innaffiava la rosa Tatuata tra le cosce della luna Mentre questa vegliava Le schiene nude Delle ultime mignotte Dalle ciglia vogliose di sonno.
Id: 55385 Data: 15/11/2019 10:55:24
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Del Cristo sulle acque
Del Cristo sulle acque vedemmo soltanto i piedi dimenticando il cielo nel grembo della madre. Forata coi chiodi la parola perdette il suo oro dentro il vuoto se dove ancora risuonò quel grido ogni traversa di legno si scuote alla solitudine dell'amore.
Id: 55323 Data: 10/11/2019 12:12:14
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C’è del vero
C'è del vero in questo assurdo. Graffia la vita con le unghie da gatto E la scimmia sul ramo la beffa Riflettendone la smorfia da volto pensante. Ma poi l'alba riporta tutto alla carne Delle cose, tra i piatti sporchi della cena Ancora da lavare e una lavastoviglie, Paradiso perduto o mai raggiunto.
Id: 55284 Data: 06/11/2019 11:19:28
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Povere ossa
Sono così fragili le nostre ossa Che nell'universo di polvere dei morti Nessuno più flette le sue ginocchia Nessuna preghiera rompe la pietra.
Ci vorrebbe un miracolo al miracolo Della vita, all'amore dei nostri anni Al venirci incontro della bellezza dei giorni, Ma è solo la fine del dolore
La consolazione del tempo dei morti.
Id: 55197 Data: 01/11/2019 09:42:55
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Al piano di sopra
: 'Che ci fai tu con le parole?' 'Io ci costruisco il mondo'. Ma l'acqua che scorre nella vasca Accade sul piano di sopra.
Ora sono passati degli anni Da allora. Lui era un girovago Che ogni giorno cercava una piazza E dintorni. E la notte respirava Roma E Roma aspettava che lui Le restituisse la vita. Accadde Un giorno come le parole Che trascorrono il tempo come l'acqua Nella vasca al piano di sopra.
Id: 55167 Data: 29/10/2019 18:47:30
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Lalba
L'alba nasce nel mondo per farsi eco dei nostri nomi, mai ripetuti invano. Traversa il buio della notte una speranza E ancora ancora abitaremo la luce Delle nostre carni che attende l'ora Dell'estrema loro congiunzione; Perché non c'è sole senza corpi Che ne avvertano il calore, né amore Se il fango non cede alle sue impronte. Allora tu distenditi come terra si distende Alla semina del coltivatore, ed io ti coprirò Come cielo dispiegato e al turbinio dei sensi Affiderò il carattere del mio sangue, verrò Nell'ardore del seme al grembo tuo di madre E scriverò col colore bianco della gioia Un nuovo nome dentro la tua carne, un figlio Che porterà in sé l'Origine: Noi.
Id: 55159 Data: 29/10/2019 09:42:33
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Una voce
È così piena di luce l'alba, guardi verso est e rinascono con te tutte le cose; ma è nel buio amico mio, che la tua sete di bellezza ti trasfigura in un'altra bellezza ed il mio est torna alla notte, come un amante all'amore.
Id: 55127 Data: 27/10/2019 10:32:12
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Tra ventanni
Tra vent'anni, attorno ai miei settantasette anni, sdraiato su di un fianco, nella stessa casa di sempre, con la mascherina dell'aerosol sul viso, mi preparerò a morire. Tra vent'anni o forse meno.
Id: 55104 Data: 25/10/2019 14:31:19
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Comporre versi
Sono un vagabondo. Un vagabondo stanziale e senza coraggio: ho sempre bisogno della carta igienica per pulirmi il culo. Eppure ancorché nella codardia della corporeità sono un clochard: amo il margine, lo stare fuori. Comporre versi.
Id: 55103 Data: 25/10/2019 14:18:48
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Il piede di una donna
Il piede di una donna Se è ben curato Muove il mio sguardo E del mondo il colore muta. Il corpo di una donna Se è ben curato Muove il mio desiderio E del mondo il mondo trasfigura;
Eppure è del piede dentro il fango - Il piede stanco ferito di cattivo odore - Che io amo l'immagine e la parola,
È dietro ogni sua orma Che io raccolgo la vita
Ed i suoi frammenti di stelle.
Id: 55089 Data: 24/10/2019 11:30:35
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Tra noi
Tra noi un'alba è lo spazio di un'eva, Lì la luce assume lo stupore di un uomo Dopo la ferita dell'idea diventata altro fango, Ora miracolo del sapore di labbra Succhiate avidamente per rubare Un respiro al cuore. Il corpo Disteso ai fianchi di un altare pagano Celebra il rito delle congiunzioni; Vi sono ancoraggi e sostegni Al fluire morbido delle carni, Vi sono liquidi sospiri e sussulti, Bagni d'acque chiare a dare battaglia Alle pieghe fredde della solitudine.
Id: 55058 Data: 22/10/2019 12:42:09
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Vedevo quel lenzuolo bianco
Vedevo quel lenzuolo bianco Sull'impassibilità del tuo silenzio, Disadorna di corone e cuscini La piccola camera ardente: Un sudario di miseria e solitudine O mistero Stringevano l'esanime Tuo corpo nell'estremo abbraccio.
Nessuno quel giorno si smarriva piangente nella litania del tuo nome; Eravamo tu ed io, due sconosciuti Nella desolazione d'un incontro
Tra il tempo dei respiri ed il nulla.
Id: 54932 Data: 10/10/2019 22:23:03
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Quando litigano
Quando litigano, le loro grida salgono e scendono per le scale con il tono delle voci sguaiato, i reciproci improperi e gli epiteti che dall'uno passano all'altra, finché lei non vince stremando la resistenza di lui, già sfinito da una vita di scelte sbagliate, di sogni incapaci di sognare se stessi
e di strade nel quartiere che non offersero altro che una claustrale lingua d'altri, appresa per obblighi di istituzione, servigi ad un potere di classe che non conosce pietà,
eppure, parlano come gli altri – di me conoscono la similitudine dei fratelli -, hanno una stessa lingua sulle labbra, ma sono stati privati delle loro parole, sono rimasti degli indicibili sconosciuti alla Storia.
Id: 54876 Data: 04/10/2019 14:58:07
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Io non riesco più a parlarti
a L.
Io non riesco più a parlarti, a dirti di me a dirmi di te, a dirti dentro le parole chi noi siamo, chi sei tu, chi sono io; perché non ci sono parole che ci possano contenere o svelare alla logica della luce: chi se tu, chi sono io, io che non so dirti altro di me se non un'approssimazione dei sensi o di ciò che le parole di me sanno dire o invero solo di ciò che ho appreso della lingua delle parole fin da bambino; ma se io fossi nato - non tu, tu non cambierai per me - dentro un'altra lingua, ora che cosa ti direi di me? Mentre di te rimarrebbe comunque in me un intrigante silenzio.
Id: 54857 Data: 02/10/2019 13:36:03
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Quando il mio tempo
Tu verrai a raccontarmi, Quando il mio tempo non avrà più ore.
Allora dirai Agli alberi piantati sopra i marciapiedi, Che la mia vita è trascorsa Nell'ignoranza dei loro nomi;
Allora dirai Alle anziane del cortile, Che avevo vergogna Di mostrarmi alla luce, Che ignoravo il respiro Delle loro memorie
E di come ignorassi Le notti sospese Tra ritorni di fughe Alle veglie dei morti.
E ancora dirai loro del mio nome, Mentre ai giovani non dirai altro Che il nostro silenzio Alle veglie dei morti.
Id: 54842 Data: 01/10/2019 08:14:42
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Di questo abisso
Roteano i versi lungo il bordo Di questo abisso di parole e visioni Che sembrano una nebbia Ad impedire il passo Verso un altrove ancora possibile
E ci costringe ad un ballo senza tema Un girare attorno al vuoto segno Di una follia senza bellezza, che c'imprigiona Nel sortilegio delle assenze Dove abitiamo le nostre schiavitù,
Per cui trova ancora un senso nuovo Questa nuova resistenza di poeti
Anche quando ai margini d'un foglio.
Id: 54785 Data: 25/09/2019 21:51:56
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Tra le scapole della tua colpa
Non fingere la parola che non sai - la tua vita ha un soffio breve - .
Ricorda le tue origini E l'assenza di punti di sutura.
Guarda i marciapiedi che calpesti E l'asfalto dissestato dei tuoi giorni:
La piaga non riunisce i suoi lembi E resta aperta la ferita nell'inchiostro.
Ma tu ti volti ancora e senti sulla pelle Il soffio caldo della sua voce. Senza innocenza
La segui: accade un destino Tra le scapole della tua colpa.
Id: 54727 Data: 18/09/2019 14:10:31
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Gli eroi di Picco dei Falchi
Avrei cercato la salvezza a New York: Un paio di mutande stese Al trentaquattresimo piano Di un grattacielo dentro la città. Solo così, avrei potuto sopportare Un mio viaggio in America. Ragazzi Lo eravamo ancora e la strada Era quella tra la Togliatti ed il mito. Ora la morte ha già lambito Gli eroi di Picco dei Falchi.
Id: 54726 Data: 18/09/2019 14:09:20
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Ed era ancora presto per non essere felici
L'adesso è una strettoia Un imbuto di possibilità una carrozza scartata, un destino deviato. Il tempo Ha avuto ragione del mito.
Una panca di legno sorreggeva il mondo E la pagina scritta era un'alternativa reale Tra gli alberi ed il sole di giugno Prima che l'ora declinasse alla sera.
Avesti a dirmi del volto sconvolto Si trattava di mediare un appello. Ora qualcuno ha già sospeso il discorso Le sue labbra cedute al ricordo
Dei nomi di cui ora tacciono i suoni Ed era ancora presto per non essere felici.
Id: 54699 Data: 17/09/2019 11:06:53
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D’un’estate oramai al tramonto
Sarà appena passato Non ci salveremo Dalla ressa dei giovani assalti Dalla folla che la ripresa intristisce. Ogni giorno è una scelta ad un bivio: Andare o restare o andare perché dove E quale percorso scegliere Se il tempo è sempre quella misura Che non ci appartiene. Tra poco Saremo incontri di corpi Costretti in una socialita Di fiati senza parole E visi sgomenti In attesa di venire liberati Con il rito d'un caffè. Resisto Al caldo della lamiera alle spalle, La stufa del vano motore Un'afa tardiva D'un'estate oramai al tramonto.
Id: 54698 Data: 17/09/2019 11:05:39
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I poeti
I poeti siano memoria Gli uni degli altri E i poeti dei poeti Le poete delle poete E gli uni delle altre E così queste di quelli.
E si dividano in piccoli gruppi In cenacoli di simpatia O di affinità. I giovani Ricordino gli antichi E i vecchi dei giovani Diventino discenti, Affinché non si disperda L'acqua sacra della Poesia E loro tutti, eterni viventi Siano il chiostro Dove i mortali Possano trasfigurarsi Ai passi celesti Della divina Poesia.
Id: 54667 Data: 13/09/2019 16:31:22
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Se ora
Se ora io riudissi di nuovo La tua voce, il tuo dirci La vita O te stesso, Penserei a te Nel chiuso della casa O in viaggio verso la gravità Ma non penserei di te Che un giorno la morte Iniziò sul tuo corpo il suo scempio, Ma questo accadrebbe soltanto Se di nuovo ora io riiudissi Il suono della tua voce, Ché il suono della parola Non concede alcuna distanza E lascia disparire in sé L'inganno dell'illusione, Quella diastole senza ritorno Che separa per sempre I vivi dai morti. Non così Invece mi accade se rivedo Una tua foto, pure nel tempo Ritrovato d'un vissuto: L'immagine rimane Al di là di dove siamo Adesso io ed il tempo.
Id: 54657 Data: 12/09/2019 00:22:01
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Non uccidete Dio
Non uccidete Dio, Lasciate che il suo Mistero abiti I cuori lacerati dalla solitudine.
Grida un deserto di pronomi L'anima squarciata dal silenzio Dove non risuonano appelli Del suo nome.
Id: 54639 Data: 08/09/2019 14:55:08
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Smarrimenti
M'insegnarono che ero vivo, Imparai a chiamarmi per nome, Fui presto sorpreso e consapevole Di vivere dentro un respiro.
Ma nulla ho mai appreso Delle leggi sovrane dell'universo, nulla Della chimica, della biologia, della fisica, Ma della donna appresi qualcosa, imparai A sentirne l'odore diverso del corpo, diverso Il suo punto di vista sul mondo. Così mi divenne, la donna, Una promessa di gioia ai sensi E uno stupore dell'anima Che smarrisce ancora oggi la mente.
Id: 54638 Data: 08/09/2019 14:45:13
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Nella gravità del reale
Pesano nella gravità del reale i sogni, un lungo interminabile stallo, un'àncora che ancora impedisce il mare.
Non v'è altro respiro che questa vita, confini vegliati da angeli o bestie, tutto appare irreale nella tragedia delle pietre
quando dei muti è l'ultima parola.
Id: 54593 Data: 03/09/2019 12:43:23
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Settembre o dellautunno
Ieri il sole bruciava la pelle ed erano di ieri i racconti del mare il mormorare delle donne sul bagnasciuga gli schizzi d'acqua dei bambini sulla riva la ruota dei maschi in cerca di glorie. Ieri che ora è già solo un ricordo e segna la natura il passaggio delle ore la consegna delle stagioni, i segni di un'attesa che si avvicina prossima al desiderio cavaliere della distanza tra il frutto maturo ed il palato.
Id: 54570 Data: 01/09/2019 10:48:08
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Vibrazioni
Sempre ho ritrovato la vita dove i marciapiedi incrociano piccoli fatti, teorie di storie, memorie che segnano il respiro dei giorni. Sono varchi nel tempo, voci d'altri ieri, volti trascorsi e passati dal tempo al suo altrove, è come avvertire un'aria diversa, udire un coro di voci clarisse dal fondo della loro clausura che avesse dimensioni di mura e di asfalti. Sono quei piccoli salti nell'eros del mito, dimore di pelli e di cuori, note intonate con infinite vibrazioni, emozioni lasciate fiorire nell'incanto d'un sole al tramonto quando Roma ti prende e rapisce.
Id: 54555 Data: 30/08/2019 16:13:37
*
Sulle croci dei morti
Un giorno siamo stati senza poesia o poesie senza lettori. Un giorno
noi fummo nel terrore del fuoco e nel dolore del fuoco
che non ha pietà neppure del nulla di chi nel dolore respira la terra con la schiena ricurva sul pane dei morti.
E un giorno noi fummo nell' unica certezza d'una speranza che insegna
ad aspettare la fine sulle croci dei morti.
Id: 54540 Data: 29/08/2019 07:31:18
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Memoria dun dipinto
Ero prigioniera tra prigionieri, reclusi in una cella disumana, ridotti senza pietà, ridotti a bestie senza più alcuna identità.
Di noi alcuni divennero carnefici e carneficina e non di rado i primi aguzzini della loro stessa dignità.
Se riuscii a salvare in me qualcosa del soffio dello spirito, fu per la memoria della bellezza che m'apparve un giorno nella trama di ombre e di colori d'una tela mandata per anni a memoria.
E m'appariva un cerchio di sole e m'appariva un cielo, l'accenno d'una casa; e m'apparivano le diramazioni d'un albero santo; m'appariva una distesa d'acqua o di foglie e tutto era segno, segno d'un'idea e l'idea era lì, era lì come un'ala, seppure ferita, però adatta per il volo con cui ritrovavo la nostra umanità.
Id: 54499 Data: 24/08/2019 10:50:00
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Alle porte dellalba
I chiodi non hanno più le parole, solo il grido estremo, poi il silenzio.
Lo squarcio nel petto ha mostrato il vuoto, immagine dell'assenza; ne sarà la pietra scostata il significante. E ancora silenzio.
Nella solitudine degli occhi lo sgomento dell'indecifrabilità. Cadono dal legno scorticato a sangue gocce scintillanti di miraggi, muta la speranza, vocata claustrale all'attesa nel grembo sospeso del silenzio.
Schiaccia la notte il costato trafitto, eppure trafiggerà la pietra la luce alle porte dell'alba.
Id: 54473 Data: 21/08/2019 10:07:42
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Nellimpossibilità stessa dellamore
Io so che un giorno saremo stati e più non ricorderemo il calore delle mani tra le cosce. Io so che un giorno saremo stati e più non ricorderemo l'intrecciarsi delle lingue tra le bocche spalancate dalla voglia e in quel sovrapporsi di labbra e di salive rintracciare il segno vitale del mistero, quella pulsione di luce che ci abita i sensi. Io so che un giorno saremo stati e più non ricorderemo la gioia dei corpi nella congiunzione delle carni a ridurre la distanza dei sessi dall'infinito all'amore. Io so che un giorno saremo stati e più non ricorderemo il dolore del mondo, quello che lacera carni e anime e rende brezza di quiete la morte oltte l'atterrirci del nulla. Io so che più non ricorderò di essere stato e che l'ultima ferita di luce ai miei occhi verrà dalla memoria viva di questo nostro amarci nell'impossibilità stessa dell'amore.
Id: 54454 Data: 19/08/2019 13:24:39
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A Delle rose lappassire: omaggio alla Turra
Ricordati, stupore di Dio: quando guarderai una rosa appassita, tu guardala con gli stessi occhi che ne videro il nascere e ne ammirarono ancora il florido rigoglio dei petali;
poiché ora è solo l'inganno del tempo che vela al tuo sguardo, dietro forme di vecchiezza, l'eterna bellezza di quella rosa.
Id: 54446 Data: 18/08/2019 13:11:20
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Uno smarrimento ci attraversa
Uno smarrimento ci attraversa, un'ombra della memoria, un ricordo oscuro appena intuito che per un attimo sembra risalire la fissità immobile d'uno sguardo cieco. Non sappiamo pur sapendo il tempo di un tempo andato per sempre perduto.
Id: 54410 Data: 13/08/2019 15:21:57
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Ci spinge lardore...
Ci spinge l'ardore erotico del sapere e non temiamo né la notte né il mare. Gonfia la vela del desiderio l'intuizione indicibile d'un Altrove, l'Altro è l'ultima riva del nostro andare e al canto delle onde già s'appaga, sotto l'occhio vigile della luna, l'inquietudine indicibile d'un sogno.
Id: 54390 Data: 11/08/2019 08:54:19
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Maldestro tentativo d’imitazione ovvero un emulo mancato
A ben guardare non era Ben il nostro uomo, un'appartenenza appartamentata che non soddisfaceva la congrua attesa del calibro d'un ventisette, eppure alla tredicesima puntata fu l'assunto degli assi in una mano a passare le carte come un impiegato preso al punto dove eravamo rimasti: in crisi temporale sul metro di chiusura. Giorni, l'ho sempre detto: una voce romantica per non dire nulla eppure deflagrante dentro il nome dato all'anima che di simboli si nutre a sé stante o a congrua distanza dalla carne, minima prima della congiunzione non attraversata più dall'aria.
Id: 54380 Data: 10/08/2019 02:28:20
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La carne cruda
La carne cruda squarcia il mutismo della notte e grida solitudine la vita nell'ora che più estrema dispiega l'assurdo o la speranza.
Così ti ricordo, padre: velati gli occhi eppure specchi di rapace artiglio che di sé annuncia il tempo lacerando nel dubbio chi rimane l'atteso sulle stesse tue orme.
Id: 54369 Data: 08/08/2019 16:37:59
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Dove lassurdo scava un abisso alla ragione
Dove l'assurdo scava un abisso alla ragione la bocca quieta il suo lamento sopra gli umidi dossi del tuo sesso che dischiudono altri abissi nella mente quando l'oblio d'ogni causa è il piacere.
E se la creazione non fosse altro che l'esodo mistico del divino quando si trovò nudo di parole di fronte a se stesso?
Così ritorno al mare che si tormenta nel rumore che muove il suo orizzonte verso la deriva dei miei occhi più ciechi ancora quando alla luce.
Id: 54356 Data: 05/08/2019 14:36:02
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La morbidezza...
La morbidezza dei tuoi glutei che porti sul mio ventre, il turgore del mio desiderio che arde il passo della tua intimità; così annunciano l'aurora dell'amore le carni amanti e nella parola tornata muta grida il piacere la lingua dei sensi, urlo che grida la vita, l'eros che vela nell'estasi dei corpi l'ombra cupa d'ogni finitudine.
Id: 54355 Data: 05/08/2019 14:31:38
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Un dipinto, un volto di donna, una suggestione poetica
È dei miei occhi l'intima identità che il volto incastona, come un gioiello la pietra preziosa;
allora tu non fernarti ai colori dell'ovale, effimeri o perenni: ti diranno di me il meno ardito, mentre solo se mi viaggerai nel tuo stare immobile con lo sguardo dentro il mio sguardo, siforerai di me l'Indicibile parola nel silenzio del tuo stupore.
Id: 54329 Data: 03/08/2019 09:58:40
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Oltre le parole, il suono
Fu per noi la questione del nome, ci colse alla sprovvista e non fummo pronti alla definizione del tratto finale.
Così la fuoriuscita di senso irrise la serietà del risvolto: elesse la fine a chiave di decifrazione e criptò
la vita del Cristo, affinché dell'evidenza non emergesse l'ombra che tradiva la luce là fuori. La fine
ci apparve il destino del nome e senza disperazione ne prendemmo atto. Presto sentimmo il brusio della vita
ma senza che lo stupore lasciasse eredi, piuttosto stranieri con l'oblio della memoria e una teoria di atti, per zittire il silenzio.
Id: 54321 Data: 02/08/2019 12:42:15
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Madre
Ci separerá la naturale cesura, come un tempo ci disgiunse la luce.
Tra la polvere dei mille silenzi incontreremo parole di pietra, quelle che a margine d'un nome diranno soltanto d'un tempo vissuto oramai passato a memoria
e diranno d'uno sguardo perduto al tocco pietoso di una mano filiale o materna rimasta nel pianto ai piedi del mistero e del dolore che porta con sé nel suo apparire.
Id: 54289 Data: 30/07/2019 11:05:15
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Buio
Non hanno a cuore la giustizia ma la violenza, fanno della vittima un simbolo sacrificale,
esorcizzano il pensiero con la propaganda per liberarlo dai semi della ragione.
Convocano al baccanale dello stupro la libertà per farne dileggio e brandelli.
Sono ombre dei loro fantasmi, idee ossessive, menzogne prive d'ogni luce.
Id: 54286 Data: 29/07/2019 17:23:48
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Portami uno squarcio nel cuore
Portami uno squarcio nel cuore e scuci dell'anima i lembi della difesa, non darmi tregua, non permettere che prenda fiato il mio respiro, tu resta della mia carne la parte intera; del piacere del tuo corpo sotto il mio ne farò un chiodo dalla punta arroventata ed in brandelli avrai la mia agonia d'amore nel mentre un'acqua di gioia sarà sale dentro la mia arsura.
Id: 54264 Data: 27/07/2019 04:39:09
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Il corpo e la pelle
Il tuo corpo sfiorava ardente la pelle, la tua lingua cercava la mia bocca, perché in un bacio apponessimo il sigillo della passione.
E ridestasti così i sensi al soffio impetuoso del desiderio; io mi arresi, schiavo d'amore, alla tua carne
e chino il capo sul tuo segreto furono le tue mani tra i miei capelli la corona di gemme al mio piacere.
Id: 54230 Data: 22/07/2019 02:38:39
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Due donne, un amore
Perché sentissi in me la vita dovetti affrontare l'esodo dei sensi, oltrepassare il cedimento del corpo al piacere, affinché qualcosa sfiorasse la gola e sentissi il mio suono nel mondo.
Così ho dato un nome ad un altro che mi fosse ancora più simile nella carne, un nome che percosse la resa dei muti allo scandalo degli ottusi;
e fummo donne, femmine nell'amore e fummo amore nell'abbraccio che più non distingue il corpo dal cuore.
Id: 54214 Data: 20/07/2019 09:25:56
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S’adagia come un cielo
Dove sei tu, inizia il mio cielo S'adagia come un cielo il manto della tua bellezza e m'avvolge nell'incanto dello stupore l'oro che riveste la tua anima, meraviglia d’ogni meraviglia che s’offre in dono allo sguardo attonito del mondo. Ma è ancora nell'alba, talamo del nostro amore, che la tua forza piega le mie ginocchia ed inarca le reni la potenza evocativa del tuo corpo e della sua bellezza ogni seduzione m'avvince. Allora schiavo d'amore cerco di te l'essenza tra il capezzolo ardito e l'alcova di carne, dove ogni volta placo la mia sete d'ogni tuo segreto piacere.
Id: 54192 Data: 18/07/2019 13:38:34
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Così...
Così le parole cadevano su Trastevere, tra piazza Rolli e ponte Testaccio; sembravano fiocchi di neve come quelli che ci sorpresero - disteso manto bianco, quasi il riapparire di un'innocenza - e non eravamo più bambini e non eravamo più ragazzi: eravamo al di qua del confine dell'età giovane che non trovava per noi il posto giusto nel mondo. Così le parole cadono tuttora, ma non più su Trastevere, non più tra piazza Rolli e ponte Testaccio e non sono più neve, non sono più acqua, eppure ancora dissetano l'arsura della mia stranietudine in un mondo dove inizia il mio esilio.
Id: 54181 Data: 17/07/2019 10:43:12
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Noi, chi eravamo noi...
Noi, chi eravamo noi quando venivamo al mondo? Non c’erano premesse che promettessero giorni di felicità. Dilagava tra i corpi gettati nel mondo un assurdo esistere privo di giustificazioni e soltanto l'inquieto temporeggiare della notte leniva l'acuta percezione d'un vivere smarrito in giorni privi di senso; eppure non ci spiegavamo ancora quella dolorosa nostalgia, l’acuto struggimento che dischiudeva il desiderio - rosa nel cuore -come di una vetta prima dell’orizzonte. Non ci spiegavamo e ancora inermi dentro un tempo ignaro ignari non ci spieghiamo.
Id: 54127 Data: 12/07/2019 22:49:44
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Ore notturne - solo un mero andare a capo -
Che cos'è la poesia? Forse non è concepimento per il parto e parto per la lettura? Cosicché essa stessa diventa un tentativo di seduzione, l'artificio osceno del poeta per irretire il lettore, foss'anche questi e quegli un'unica maschera di parole. O che cos'è la poesia? È forse il cielo che copre la nuda terra come un uomo la propria amante? Hanno ceduto le parole il loro segreto, un siero aggiunto, una discordia, la discordanza tra il nero e il bianco, un'intercapedine nella lingua, un uso laterale dei costrutti fonematici, uno scarto tra l'io e il tu, un incidente, una teoria di celle recludenti ogni respiro. Non chiamarni per nome, non esisto: sono stata per te solo un mero andare a capo.
Id: 54099 Data: 10/07/2019 13:20:38
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Un tempo senza nomi
Quando attraverso le notti prive di voci e mi atterrisce un tempo senza nomi,
allora ricordo le tue parole e con loro nutro di bellezza la mia solitudine.
Id: 54072 Data: 09/07/2019 02:03:00
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Gesti
Allora quel gesto serale di congedo - il controllo della presenza come respiro, contigenza di una radice - riprende dalle mani del corruttore i trenta denari, assolve la colpa che inquieta il cuore, manca la pena di una libertà appena sfiorata.
Id: 54051 Data: 07/07/2019 01:51:28
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Suggestioni
Detto per scarto di parola, Il non detto è l'altra verità. Così nel vissuto resta ancora un discorso possibile da dire o meglio ancora: è ciò che non è stato l'appello rivolto ad una lingua che se tace i suoi nomi, di un'altra storia si fa nomenclatura.
Id: 54040 Data: 06/07/2019 08:07:33
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Ho tagliato le unghie stamattina,
Ho tagliato le unghie stamattina, prima che il nero della vita ne insidiasse il nitore. Non so quale domani attenda il mondo e se io avrò ancora un domani ad aspettarmi. Spagino un libro di poesie della Grazia e grazia amcora m'appare ogni parola, erogenesi di un incontro sospeso tra il nulla e gli abissi di senso.
Id: 53997 Data: 02/07/2019 13:17:46
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La purezza della forma
Tu cerchi in me la purezza della forma, la perfetta matematica della misura, ma il mio verso è solo una soglia, una porta finta disegnata per gioco;
simile a quella di bambini più grandi quando inventavano squadre con poco nel cortile angusto d'una scuola scavalcato in disordine sparso armati solo di calci e pallone.
Così ora non cercare in me uno stile o la perfetta consapevolezza della scittura: lascia che sia la mia urgenza a muovere l'esule passo interiore che torni e ritorni costantemente verso una terra che chiamo il mio altrove,
volto di madre dai tratti a me ignoto, eppure con voce che inseguo e voce che sempre mia terra io riconosco.
Id: 53981 Data: 01/07/2019 06:16:17
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Una poesia difficile
Noi non possiamo smembrare un nome - il Cristo Inchiodato alla croce saprà mai di essere stato un uomo felice?
Lo spermatozoo penetra l'ovulo, segna una natura esultante di sé - in lacerazioni di carni o loquace violenza d'uno sproloquio di vita.
Id: 53939 Data: 28/06/2019 06:34:08
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Vania
Lei quando scrive scava dentro e non risparmia le unghie per grattare la terra dalle anime o ferire; lei non ha paura di cedere la carne alla passione o di guardare il mondo dagli orifizi di un corpo in subbuglio - quanta fame corrode le ossa al riparo della luce. Lei ama l'anarchia dell'utero e tra i seni il soffio potente della sua libertà oltre il recinto d'ogni pregiudizio che non sia disposto a perdonare come uno sposo tradito le infedeltà della vita.
Id: 53926 Data: 26/06/2019 18:44:41
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Io non sapevo
Io non sapevo se tornare a morire o se vivere intendesse la luce. A tratti emergeva una linea, un segno che sottraeva il bianco al potere disperante del nulla.
Così trascorremmo una vita in schizzi d'inchiostro e ci chinammo a parole di mutevoli attese, ma di sgomento fu pieno il viaggio quando fu chiaro il respiro dei giorni.
Id: 53918 Data: 25/06/2019 13:32:29
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Musicista
Se negli occhi tuoi si specchia il mare, se alle tue dita s'affida il suono celeste della musica, tu dimmi: siederai ancora su questa terra?
Alla polvere di questo mondo tu non offrire una casa e lascia i tuoi piedi liberi di camminare sulle vie degli eletti - o dei graziati -. Ti condurrà dove la bellezza è già un altrove questo muoverti con passo di 'straniera'.
Id: 53866 Data: 20/06/2019 06:05:29
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S’alzano in volo
S'alzano in volo uccelli nel parco portando in alto il loro verso; anch'io, che pure non ho ali per il cielo, cerco di trarre versi da questa terra 'straniera'.
Id: 53843 Data: 17/06/2019 16:53:52
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È il figlio della croce
È il figlio della croce, mio figlio e non il figlio della redenzione.
Questi asfalti lastricano i giorni di cupi dolori, tristezze e fallimenti, fugace è la gioia
e come un vento impetuoso lascia dietro di sé più denari che stupori.
Id: 53805 Data: 14/06/2019 13:09:05
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Tu mi desideri? Scardina
Tu mi desideri? Scardina l'universo chiuso della mia solitudine la parola che pronunci o per sempre mi reclude l'orizzonte del segno.
Non ho mai creduto di diventare un uomo felice, ma se nessuno invoca il mio nome chi mi dirà che sono ancora vivo?
È il tuo desiderio a ferire il mio tempo e revoca la mia presenza da un limbo sfiorato dal nulla e respiro dalle tue labbra il suono del mio nome
e del tuo desiderio io mi nutro ancora.
Id: 53792 Data: 13/06/2019 13:31:38
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L’incavo del mio ventre
a E. L'incavo del mio ventre ha portato in sé la luce di questi miei giorni; uno scavo di vita tra battiti e acque fino al dolore quando grida la notte. Ora che il vuoto del nome ha dato forma all'assenza, nondimeno sarò madre nel volto in un tempo chiamato a non dire nell'aria il suono del nome fino a quando dalle profondità terrestri torni alle pietre una voce ed il frutto mai nato a radice ripeterà il mio nome di donna, lui che mi è stato figlio e lo sarà per sempre.
Id: 53780 Data: 12/06/2019 13:38:27
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Anch’io, un giorno, iniziai a vivere
Anch'io, un giorno, iniziai a vivere e furono respiri su respiri sul seno giovane di mia madre
ed il tempo trascorreva ferendomi le spalle con la leggenda d'una data incerta,
perché un altro tempo sfuamva i suoi contorni senza il timore odierno di perdere i dettagli, di perdere il giorno dei giorni.
Ora è diventata una scommessa questo vivere sommesso, nel mentre urla l'età giovane dei figli
e troppo quieto e inadeguato appare vivere in una teoria di bisbigli.
Id: 53779 Data: 12/06/2019 13:35:20
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Noi
Amo le tue nudità, nudità di madre, terra di semina e di fuoco, terra che accoglie, inghiottendo, la carne che più non trattiene il seme e d'amore fiore.
Agli angeli di un figlio che nascerà fu detto il segreto del tuo sguardo: negli occhi già si ode l'avvenire gemente del parto.
Rinasce in te e rinasce tra noi Noi: il cuore nuovo di un altro universo.
Id: 53752 Data: 09/06/2019 10:47:17
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Scriverai tu di me
Scriverai tu di me quando morente declinerò il giorno in lasciti d'assenze e una luna oscura affaccerà l'altro lato della vita e quella costola al fianco non sarà più nel mio respiro con tratti di spasmi ed utopia.
Scriverai tu di me e dell'esile incertezza d'un fiore che pure nella sua perfezione dice dell'infinito il chiuso in limiti di finitudine.
Scriverai allora tu di me se quieto ed immobile non mi tremerà più la gola al suono delle tue parole quando già la voce lacerò del cuore le sue carni.
Id: 53739 Data: 08/06/2019 08:16:51
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Passione d’amore
a Passerottina La tua bocca che si schiude ai baci è miele celeste che dona il giorno e sotto del desiderio le braci ardono ed è fiamma di ritorno questa attesa di carni amanti finalmente nell'amplesso congiunte. Sarà teoria di baci e d'incanti, estasi di pelli dal piacere unte.
Id: 53706 Data: 05/06/2019 13:18:15
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Anniversario
Ci conduca, il Signore degli eserciti, dove più verdi sono i suoi pascoli, dov'è perfetta la quiete del cuore e perfetto lo stare dell'anima.
Più non ricordi gli affanni la carne che ha a lungo vissuto nel tempo, perché se una madre dimentica del parto le doglie alla luce della vita che nuova sempre rinasce, anche noi dimentichiamo nell'oblio della gioia l'ombra avvenuta alla grazia di Dio: non è forse sulla sua schiena la scala che porta in Paradiso?
Ecco, allora, ci conduca il Signore degli eserciti, Egli che già sosteneva con le mani il nostro futuro destino - e fino alla fine - prima ancora che muovesse il passo verso l'oggi dei nostri respiri.
Id: 53636 Data: 31/05/2019 06:20:05
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Cinque anni, senza più stupore
E sarà averli visti morire la nostra futura memoria, averli visti morire senza aver ceduto una mano all'aiuto.
Avevamo troppa ricchezza alle spalle, perché l'innocenza ci apparisse più vera nella sua impossibilità di vivere,
dove se pure la vita nasceva aveva in sé già l'odore di morte.
E sarà averli visti morire, averli ceduti alla morte, ciò che ricorderanno dei padri i nostri figli, tra loro e di loro fratelli, perché d'una stessa gente così si era soliti dire.
Id: 53629 Data: 30/05/2019 12:06:48
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Scavo
Io scavo alla ricerca dell'osso che altri hanno sepolto passando la mano a memoria. Dirai di me che annuso le tracce d'urina e che questa è piscio di bestie e che il piscio non disseta l’arsura del cuore; ma io ho visto nel cane di Franco un altro me stesso e di Allen amai quegli squarci di cielo sul dorso piegato dai sapori di merda.
Id: 53621 Data: 29/05/2019 19:10:48
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Adesso che latteso
Adesso che l'atteso è diventato il venuto io e te abitiamo dove ha preso dimora Noi, la nostra casa che attraversa il tempo; vecchi, ci baceremo ancora e sulla pelle porteremo impressi i segni dell'amore.
Id: 53603 Data: 28/05/2019 13:23:30
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Scrivere
Mi sono svegliato con una lingua nel fianco, una lingua persa, priva d'una forma elaborata e spoglia, vedova nuda del bello, che giace impudica dentro il letto sfatto d'un adultero elogio, traditore della lingua perfetta. Una lingua - quella - impetuosa, rada scoperta su cui s'incaglia incerto un cavo piacere, alveo di vele d'un verso ai lati più ottuso. Un porto di mali approdi, di scafi malfatti.
Id: 53576 Data: 26/05/2019 16:48:18
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La cura d’un fiore
Così ora mi hai detto di te, di questa tua stranietudine, di quando fuggi il giorno coi suoi gangli: una rete occlusiva di convenzioni, una reclusione di sconfitti senza redenzione.
Così mi hai detto di te e del tuo abitare un altrove tra la tragedia e la follia; ed io ti vivo nel grembo, seme che la terra ha respinto.
Così ora io dico di te, della tua stranietudine, di questo tuo abitare un altrove, un altrove che io abito come gli angeli il cielo.
Id: 53557 Data: 24/05/2019 20:52:06
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A guardarti non ci rimetto nulla
a Passerottina A guardarti non ci rimetto nulla: non avrò vissuto invano il mio tempo. E se amo l'odore delle tue ascelle quando sono cielo alla tua nudità non di meno amo le gocce del tuo piacere quando scendono tra gli inguini e m'imperlano la barba che adorna il mento pregna del tuo odore di donna ardente d'amore. Così, Amore mio, ancorché foss'io chiamato oggi a vedersi spegnere questo sole che mi rovina sulla testa con le malinconie dei suoi tramonti, nulla su di me potrà la morte dopo che ho conosciuto il calore delle tue braccia e nei tuoi occhi e sulle labbra la Bellezza riverberare di sé.
Id: 53538 Data: 23/05/2019 12:24:47
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Con tendini rialzati
Con tendini rialzati il salto nella morsa della vita. Eppure quante vite in transito non sembrano trovare un luogo. Anche il cielo marca un tardo azzurro, pare l'ora dispersa d'un destino mancato, adesso che il tempo ne svela le perdute trame e degli amori, quella carne che brucia, un fuoco senza braci.
Id: 53523 Data: 22/05/2019 18:17:47
*
Passione
Vieni con il vello ai miei occhi e lascia che l'umida rosa sia il bacio d’un'attesa trepida di vigilia, dopo che il tuo respiro avrà soffiato l'alito dell'amore tra le mie labbra dischiuse dal risveglio dei sensi. Sentirai la mia lingua cercare nel piccolo solco di carne la falda nascosta del piacere, odorerò tra i tuoi inguini la fonte e con la parola muta dello stupore respirerò l'effluvio dei tuoi sussulti fino a bere ogni goccia del tuo venire. Sotto di me ti distenderai, terra benedetta, sarò cielo di carne gravido di pioggia, seme d'amore nel velluto della tua fecondità. Germoglierà dalle carni amanti l'estasi dei sensi, l’oblio dei corpi sarà il gemito dei nostri nomi.
Id: 53488 Data: 19/05/2019 14:45:40
*
Il sabato dei poeti
io parlo una lingua che tu ignori o forse cercherai d'imparare, una lingua arcana, perlopiù strana, dissimile oppure uguale eppure - è una lingua amputata - ignara di altre forme che non siano le sue;
allora tu non t'attardare se vuoi un'altra lingua - di nobili accenti -, non vi cercare segni che non siano i suoi, ma pure tu lasciale - lascia ad ogni lingua - il senso poetico del suo linguaggio,
poiché ad ogni lingua è stato consegnato lo scarto dell'essere altra poesia, d'essere comunque, e pur sempre, un'altra poesia.
Id: 53471 Data: 18/05/2019 08:52:19
*
Non sarà taciuta la libertà
Se torneremo a piangere i morti, se dovessimo tornare a piangere altre morti, se morte verrà a ghermire ancora una volta i giovani corpi dei nostri figli e delle nostre figlie, pur sempre sapremo nello straziante dolore, che non fu muto il silenzio, che non tacquero i morti il loro grido, che non sarà taciuta la libertà.
Id: 53385 Data: 11/05/2019 17:25:04
*
Di noi
E subito mi basta scrivere di te, perché tu venga ad abitare nella mia stanza; e non m'importa di cercare il metro esatto - non è mai esatta la vita, sbava da ovunque le sue imperfezioni -.
Ma quando io scrivo di te, cosicché tu vieni ad abitare con me lo spazio che abita il mio respiro, allora mi sembra di spogliarmi nudo davanti a te e tu sembra che ti spogli nuda davanti a me.
Ma in tutto questo non c'è il sesso come c'è sulla terra: noi abitiamo una promessa, noi abitiamo ciascuno lo sguardo amante dell'altro.
Così io scrivo di te, camminando parole fuori d'un metro, abitando uno spazio il cui respiro alita remota una poesia.
Id: 53275 Data: 02/05/2019 07:08:16
*
Padre
L'estrema solitudine del tuo tacere per sempre ora, padre, è trama di memoria, tessuto lacerato di ricordi, brandelli di una teoria di giorni, mesi, anni di cui ancora ci sfugge il senso, un disegno originario, una possibile scrittura che dica di te per sempre e non resti solo il passaggio fugace di una vita disseminata nelle carni di una discendenza che ha negli occchi il tuo stesso destino.
Id: 53226 Data: 29/04/2019 07:23:10
*
Diremo che...
Diremo che la vita è un dono, fingendovi saremlo attori d'un canovaccio senza storia.
Ci saranno comunque dei bagliori di leggenda ma, figlio mio, non potrò salvarti dai graffi della vita; saprai, con l'amarezza d'una bocca che sa il sapore del fiele, che essere felici è solo volontà di sottomettersi ad un miraggio senza dibatterne l'inganno.
Id: 53204 Data: 27/04/2019 18:05:09
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Cugine
Non è facile a dirsi la memoria che i volti narrano d'un tempo vissuto, quando quel tempo narrato è passato segnando dei tratti di storia comune. Non è facile a dirsi come quest'oggi sui volti ancora più intenso racconti un passato già noto oppure appena intuito. Non è facile a dirsi dei volti che narrano un tempo vissuto perduto per sempre eppure ancora con noi nei solchi che passa e ripassa della carne la memoria del cuore.
Id: 53140 Data: 22/04/2019 09:19:04
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Avevano deposto il corpo del Signore
Avevano deposto il corpo del Signore, lo avevano finalmente sciolto dalla Croce, schiodato senza dolore delle membra consegnate alla morte. I più assidui, tra coloro che gli vollero bene, ne raccolsero i resti, per alcuni la sconfitta di un sogno. Fu notte e fu mattino. Dal sepolcro vuoto venne ad abitarci il Mistero, privo di chiare ragioni per quel Giorno che non risolvette del Grido il prima né spiegò con i numeri il dopo. Tutti si chiamarono per nome, per chinarsi ad ammirare quel Vuoto che divenne specchio perfetto dell'Amore, Luce dove il divino incontrò - e fu per sempre - l'umano.
Id: 53135 Data: 21/04/2019 11:07:04
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Una lettura del Sabato santo
Ci sconvolge la parola muta, il verbo immobile, la rigidità del silenzio il suo schiudersi in un abisso d'insignificanza.
Ma se guardo l'appeso ed il legno su cui l'ha trafitto l'amore
allora anch'io mi ritrovo tra i tanti giuda ed i buoni ladroni.
Id: 53122 Data: 20/04/2019 10:56:15
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Che strane case hanno i morti
Che strane case hanno i morti. Sono porti deserti senza più mari, filari di nomi e di date a dire chi è stato e nell'ora di adesso è passato a memoria. Ogni storia ha qualcosa di uguale, eppure vale il frammento diverso. Confesso rimango appartato in questo consesso di appelli silenti. Viventi lo siamo ed è sempre poco, tra il riso del dramma ed il pianto del gioco.
Id: 53112 Data: 19/04/2019 14:06:36
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La gratitudine della terra agli angeli
Che cos'è l'amore se non la frantumazione di un ordine che non gli appartiene?
C'è un utero dentro il tempo, che partorisce frammenti di stelle senza una fissa dimora che non sia la volta dell'amata per l'amante.
Tra le sue mammelle il caos grida giustizia per un destino non nato, dai suoi seni scorre una dolcezza, un fiume che si nasconde quando un occhio indiscreto lo misuri con la mera morale di acqua e terra e non vi scorga ancora puro
quel riflesso di cielo, la vetta sublime, da cui ha avuto origine il grembo, il fiume di dolcezza, le forme dell'amata; l'amante e l'amata
e la forma di questo amarsi non è altro che la gratitudine della terra agli angeli.
Id: 53074 Data: 16/04/2019 13:58:38
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Anni d’amore
a Passerottina T'inonderò di un caldo biancore, t'inarcherai, terra di ritrovati sogni, terra nuova; e rigoglioso sará il fluire delle tue acque, stille cristalline, a confondere la lingua quando, chino nell'ebbrezza dei tuoi odori, berrò la rugiada segreta della rosa tra le gambe, prima del mescolarsi dei piaceri.
Id: 53064 Data: 15/04/2019 13:35:00
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Non abbiamo scelto
Non abbiamo scelto ciò che siamo o ciò che avremmo potuto essere di una lingua imperfetta un mancato destino.
Noi siamo restii alla felicità, perché amiamo nelle assenze dentro l'anima, il suo disvelamento, in quel suo esserci altro, un oltre, agonia d'un verso che nella parola trova ausilio e voce, forma dello struggimento che ci prende e rinvia sempre di un attimo in più la metamorfosi del segno in chiaro canto d'un'estasi raggiunta.
Id: 53043 Data: 13/04/2019 12:55:09
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Ti amerò
Ti amerò in questa nostra distanza, ti amerò nel tacere di parole non dette; ti amerò in quest'alba di silenzio, ti amerò in questa luce non donata all'amore; perché anche l'Amore ha le sue notti, perché anche l'Amore a volte ci chiede di negare l'amore all'amore.
Id: 53022 Data: 12/04/2019 05:48:21
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Da che parte stanno i poeti?
Da che parte stanno i poeti? Non sia ingiusta la poesia con la misura del metro: non ci sono terre che siano madri per tutti. Molti hanno viaggiato distanze senza misura, hanno visto morire nel sale il dolore, le loro parole mai nate. Dietro lapidi di silenzio ora quieti stanno i loro versi di marmo.
Id: 53001 Data: 10/04/2019 13:49:25
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Non dirmi
Non dirmi altro che io non sappia già nello scuro della notte, incedi prudente con la parola nuova appresa dal futuro, nel mentre antico il sapere sopravanza questo tempo ancora senza riflessi. Tu non dirmi altro che io già non sappia e il nuovo e l'antico incedi con prudenza affinché la notte non scolori lo scuro e chiara appaia priva di segreti e chiara senza luce non disponga l'umano alla saggezza. Tu non dirni altro che io non sappia epperò non tacermi quel che io ancora ignoro.
Id: 52950 Data: 06/04/2019 23:10:17
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Cercatore di segni
Qualcuno sempre bussava alla tua porta con il campanello sfatto da notti insonni; lo ammettevi nel tuo letto, ti atteggiavi con discinte movenze di zoccola a promesse di estasi carnali tradendo agli occhi maschi la tua dotata mascolinità, per alcuni un vizio, per altri un cercatore di segni in un sogno che disperante ti rendesse pari ad un nulla privo di voci: un grido animale per il dolore di vivere e per dire del piacere dei corpi il tragico fine e ancora il grave della loro inutile felicità.
Id: 52943 Data: 06/04/2019 13:30:21
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La sua ultima parola
Calpesterò questi asfalti, come le pietre che sostennero i passi fragili dei nostri padri.
Non ci renderanno sogni queste strade, ma solo residui, ombre di rimorsi e desideri, soltanto al rimpianto verrà concesso di prendersi in pegno ciò che sarà rimasto di una vita, prima che il tempo avrá proferito per sempre la sua ultima parola.
Id: 52937 Data: 06/04/2019 01:12:34
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Nelle trasparenze dei cuori
al mio piccolo cielo Chiamami per nome: vorrei oltrepassare la soglia dell'amore che custodisce il piccolo cielo e non vi si entra se non con la nudità dell'anima - il resto sarebbe soltanto un'apparenza dolente -. Ho vissuto a lungo lontanto da quella pioggia, un'acquachiara che scende fino nella gola quando la sete divarica la longitudinale e sutura una distanza lieve non grave come questo esilio di bocche negate ad un destino di piacere quando immerse nelle trasparenze dei cuori.
Id: 52917 Data: 04/04/2019 13:24:42
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Allombra di una remota credenza
a me stesso Dove vado tra questa morte che avanza ed il nulla che mi precede? Fosco è il grido che oscuro non vede il precario respiro di ogni sostanza e costruisce prigioni d'inutile dolore, ferisce con lama di parola affilata, innalza spesse cortine di rancore, tradisce il non detto con voce sguaiata. Non resta che il rimpianto di un'antica innocenza, quando vi era ancora l'incanto all'ombra di una remota credenza.
Id: 52898 Data: 02/04/2019 13:46:29
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Un destino chiamato Noi
Io ti amerò. Aprirai per me le tue vie che conducono al piacere, sarai, per me, viaggio e terra nuova, estasi dei sensi e stupore d'anima, origine e ritorno - amante - d'alterità. Pronuncerò il tuo nome, mi risponderà un'eco: 'Tu'...
Id: 52875 Data: 31/03/2019 23:16:13
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Un pronome segreto
Sono germogli di un nuovo destino questi nostri passi verso l'incontro. Percorriamo una distanza nel solco della ferita dei cuori quando all'esilio dei sensi non resta che il suono conchigliare delle parole: nel loro corpo cavo si riflettono i suoni di perduti o lontani amori; ma di noi due nulla è davvero lontato da Noi, un pronome segreto che si svela ad alcova.
Id: 52786 Data: 25/03/2019 09:04:50
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Significare il domani
Noi siamo stati attenti a camminare con le parole del dolore, però abbiamo dimenticato di scorgerne le nuove, perché il dolore o uccide le parole o ne partorisce altre con sembianze nuove, come accade ai figli che sempre somigliano ai padri e alle madri abitandone la lontananza. Noi siamo stati profeti di nuove parole quando abbiamo tolto ogni nome al dolore, lo abbiamo ridotto ad un grido, ma in quel grido sono nate parole nuove ovvero antiche, parole per nominare ancora l'oggi e significare il domani.
Id: 52774 Data: 24/03/2019 14:21:21
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Lettera Tenera#POESIAPOETI
a Passerottina Verrai all'alba, con un nome nuovo, sarai della luce il nuovo nome, sarai il canto dei germogli ed il colore degli uccelli;
mi sarai cielo al risveglio da un sogno, dove il mio respiro erano le tue labbra che mi sussurravano l'amore. Così
ho imparato a dare un nome agli alberi quando torna in me la primavera
Id: 52704 Data: 21/03/2019 07:13:13
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Acquachiara e Biancofiume
Che cos'è questo fuoco che mi arde dentro e divampa ad ogni tuo respiro? Sei l'alito che rinvigorisce i miei occhi, mentre non trova quiete l'ardore che dilaga bianco dentro il tuo pudore.
Abbiamo ora due nuovi nomi, due istanze di questo nostro amarci: Acquachiara e Biancofiume.
Nel crudo solco della distanza, le nostre parole ci sono riva, sponda contro le spinte naufraghe di questa innaturale separazione.
Id: 52655 Data: 16/03/2019 16:07:39
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Nancy a San Siro
Quando leggerai i versi di un poeta, quando lì vi troverai un segno di bellezza, tu sempre ricorda che quello è il piccolo germoglio spuntato tra i marmi senza nome di un'infelice disperazione;
perciò tu sempre ricorda, quando leggerai la bellezza nei poeti, la fame naufraga di esistenze che mai furono un 'tu' d'amore.
Id: 52583 Data: 10/03/2019 10:21:11
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È nello scarto del sangue
È nello scarto del sangue il seme della bellezza; è nel solco delle grida dolenti la sua fioritura. Non avrei avuto in bocca Il sapore dell’utopia - il fiotto di sangue di una mancata risposta - se non fossi stato crocifisso alle spalle della mia deformità.
Id: 52536 Data: 07/03/2019 12:22:57
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Nel fulgore della sua bellezza
a l'Intellettuale Avevamo ritrovato l'innocenza delle mani, l'amore vergine nell'ardore di carezze che non lasciavano incertezze nel respiro. Seguivamo una traccia originaria, il ritorno ad un destino che aveva custodito il segreto di un amore ora dispiegato come un cielo nel fulgore della sua bellezza.
Id: 52500 Data: 04/03/2019 16:09:57
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Poesia damore
Il giorno in cui s'intrecceranno le nostre dita per annunciarsi prossime carezze nel tocco ardente delle mani
sfoglieremo i nostri nomi fino al suono della parola: Tu.
E finalmente sarà l'alba, chiara tra gli inguini. Mute le bocche,
parleranno solo gli occhi sigillando in un bacio il tempo ritrovato dell'amore.
Id: 52494 Data: 04/03/2019 06:04:15
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Noi non avremo più
Noi non avremo più tempo per dirci dell'amore se questo tempo non diventerà parola o schiocco di baci sulle bocche assetate di senso da dare ad ogni respiro.
Sì, ritorni pure la gioia, torni ancora una volta la primavera di questo tardivo risveglio di tempi autunni,
ma noi siamo soltanto due foglie rimaste a veglia di rami spogli, scosse da un destino che come un vento
ci riconduce impetuoso ad un'originaria passione, prima ancora del fiorire dei giorni.
Id: 52493 Data: 04/03/2019 05:58:29
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E un volo questo nostro amore
A lei, l'Amore E' un volo questo nostro amore, si bgmano di rugiada le foglie nel mattino. "Tu" è un'epifania dentro ogni alba, mi vieni incontro come una trama di luce. Si avvicendano il giorno e la notte, cornice d'oro alle nostre voci se, stupite, si dicono l'amore.
Id: 52481 Data: 02/03/2019 18:22:40
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Adesso qui non rimane
Ho passato una parte della mia vita a dimenticare l'infanzia, l'altra parte a battere marciapiedi.
Hanno giocato in molti con ciò che non ero, giocato con ghigno o estrema solitudine, entrambe voci violente contro una carne senza più voce.
Adesso qui non rimane nessuno a farmi da madre per una nuova pietà senza resurrezione.
Id: 52455 Data: 01/03/2019 06:09:46
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È una lingua imperfetta
È una lingua imperfetta la mia lingua di poeta una lingua operaia, incolta priva della cultura dei colti. Spezzo la frase per ricavarne dei versi in un'urgenza di poco tra dramma e finzione. Una voce s’impone, una voce di poco e che poco rimane: un tempo un respiro qualcosa che ha sapore di vita.
Id: 52430 Data: 27/02/2019 15:59:34
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Una nuova Resistenza
Credo che occorra una nuova Resistenza il senso prospettico d'una memoria e la tensione verso la Bellezza.
La barbarie di questo tempo, l'infiltrazione nelle menti di voci distorcenti il reale pongono di nuovo in evidenza la domanda di Primo Levi, che riscrivo a modo mio:
Ma tutto questo è ancora umano?
Id: 52396 Data: 26/02/2019 07:01:52
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Non so ancora
Non so ancora dove andrò in questo tempo che mi è dato come possibilità. Non ho urgenze se non questo respiro che mi chiede, come fosse un bambino curioso, dove abita la felicità.
Id: 52357 Data: 23/02/2019 09:12:27
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A questa chiave di lettura cedo
A questa chiave di lettura cedo la mia resa, la sconfitta di quel canto di passi di pietra dentro recinti murari. Dimenticammo il valore dei giorni d'un tempo d'altri, disconoscemmo le similitudini delle voci quando urlano le piaghe del dolore; solo l'ombra delle nostre morti - come madri - a consolare il pianto d'un futuro che atterrito si guarda alle spalle.
Id: 52226 Data: 11/02/2019 20:50:38
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I passi del vostro futuro#GiornoMemoria
Non sono sopravvissuto al mio sgomento né allo sguardo di bambino che ha segnato di sangue e di paura i giorni di un tempo destinato a gioia.
Ho giocato tra le ombre di morte che gravavano i respiri, ho fantasticato giochi rovistando tempo tra la degradazione dell'uomo ad animale. Un labile confine divise gli uni dagli altri: le vittime dai carnefici; uniformi diverse annientarono per sempre un'originaria similitudine, violentarono e uccisero corpi e dignità, fummo ancora una volta eredi di Caino e Abele.
Se fossi sopravvissuto, anch'io vi avrei consegnata la Memoria, come per Hiroshima, come per Nagasaki; ma non dimenticatela: essa precede i passi del vostro futuro.
Id: 52000 Data: 24/01/2019 10:38:46
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Giovanni
Io penso a te, Giovanni, alla vita che ci ha attraversati - lasciando segni - come un fiume di parole l'alveo delle nostre solitudini. Capisco solo ora la fatica dei piedi e delle mani o della mente nella tensione di capire, ma ci è sfuggito il senso delle frasi semmai ci avesse sfiorato un segno, mentre invece abbiamo avuto solo ombre che non sappiamo proiezioni di quale luce. Così ora siamo sulla soglia di un ritardo dentro gli ultimi gesti d'un pensiero, voce gridata in un coro di solisti attraversata dai deserti dell'anima.
Id: 51910 Data: 18/01/2019 19:44:30
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Senza di Te
Hai sospeso il giudizio su Caino, perché non sospendesti il giudizio su Giuda?
Nello spazio della nostra libertà nessuno mai è davvero santo
senza di Te.
Id: 51864 Data: 14/01/2019 22:59:02
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Posso piangere di me
Posso piangere di me, di questo schiarirsi della parola che ora diventa in me conoscenza, cielo dentro la mente e nuova carne, nell'anima nuovo respiro. Sì, posso piangere di me, nell'ora che il tempo ha dato frutti dalle sue secche radici e nuova forma alle mie ossa che presto si disperderanno in polvere o cenere, spore d'un debole ricordo, sbiadito come il tempo che fin qui m'ha posseduto.
Id: 51836 Data: 13/01/2019 11:14:30
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Il padre, il figlio, le castagne, il fuoco
Il padre avrebbe voluto togliere al figlio le castagne dal fuoco,
ma il figlio amava più il fuoco che le castagne
e il padre non sapeva contare né il numero delle castagne né le fiamme del fuoco;
per questo il figlio crebbe, diventò uomo, diventò padre
e sempre per questo smise di contare sia le castagne sia le fiamme del fuoco.
Id: 51803 Data: 10/01/2019 06:17:17
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Bellezza
Bellezza* Se più nulla mi restasse nella vita, nulla di tutto quello che ho ritenuto importante, se niente di tutto quello che mi è stato essenziale più rimanesse a consolarmi il respiro, pur sempre sarò grato al tempo che mi rimane, perché potrò ancora ricordare quell'attimo di Bellezza che almeno in un giorno o forse in un'ora o forse fu davvero soltanto in un attimo ha penetrato con luce tagliente la carne in cui ho trovato dimora. *La musica di accompagnamento alla lettura, voce di Laura Turra, è: Astor Piazzolla 'Oblivion' - Württembergisches Kammerorchester Heilbronn
Ho chiesto alla Poetessa Laura Turra d'interpretare questi miei versi, Ella, con generosità e grande talento di dizione e recitazione - ha trasfigurato in bellezza la mia mediocrità poetica -, ha corrisposto a questo mio desiderio; di questo meraviglioso dono. Le sarò grato per sempre.
Id: 51772 Data: 07/01/2019 13:37:21
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Cercami dove un’anima
Se non ho un tuo ricordo, tu cercami altrove, dove un'anima ritrova le sue cicatrici.
Se non ho un tuo ricordo, tu non disperare: la vita è un vissuto di sassi e finestre, un oltre memoria abitato per sempre.
Id: 51640 Data: 23/12/2018 18:26:42
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è scabroso il natale
ai lettori; ad una "mia" lettrice, particolarmente amata. è scabroso il natale senza il tabor ed il gòlgota, senza la pietra scostata della maddalena. è scabroso il natale, ma se passerà ancora un altro ladrone - il mio nome è felice - allora all'indomani di quella notte udrò di nuovo il dirsi stupito del centurione.
Id: 51627 Data: 22/12/2018 12:00:15
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Se così non fosse stato
Padre, se così non fosse stato per te, per me, se le circostanze, gli accidenti, il caso o un destino patrigno non avessero infierito, se non avessero impedito l'accadimento della pioggia su terre pronte a germoglio, né il mio verso né la tua lapide avrebbero ora una muta memoria.
Id: 51548 Data: 13/12/2018 06:31:45
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Autoritratto di un uomo
Prima del tuo amore il mio nome era maddalena, la maschera del giudizio; sotto, la mia verginità.
Id: 51530 Data: 10/12/2018 21:11:01
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Non ho parole
Non ho parole che ti rendano giusto un padre, né fatti che ne dicano la salvezza.
Si è condannati ad essere figli per sempre di chi figlio lo è stato - forse - solo per una parte di sé.
Id: 51520 Data: 10/12/2018 05:55:05
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Non vè bellezza nellarte e nellartista
L'arte comprendo nel senso d'un ritorno; nulla v'è di bello nell'arte e nell'artista,
se non la bellezza come riconoscimento, rinvenimento di via allo stupore, turbamento della gioia quando evento.
Id: 51477 Data: 05/12/2018 14:02:02
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Un destino di felicità
Se ogni alba, amore mio, è riprendere il respiro nel dirti t'amo, allora questa vita ha un suo segreto che mi accoglie come un nido dentro il tempo e mi adombra con un destino di felicità.
Id: 51459 Data: 04/12/2018 07:33:43
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Se ti genero allamore
Se ti genero all'amore come amato, non così ti genero mio amante: c'è una distanza nell'amore tra l'amante e l'amato - un'angoscia esistenziale - che si chiama libertà, l'alveo in cui nasce l'amore come grazia.
Id: 51426 Data: 01/12/2018 11:53:43
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In me scorre una lettera negra
In me scorre una lettera negra che fu mano eritrea ad inciderla nell'anima ed ero ancora poco più di un bambino.
Fu forse l'ingenuità, forse il sogno o forse fu la sua sapienza antica o l'antico quando straniero diviene nuova profezia. Fu profuga fu donna, fu tra le baracche di Tiburtino Terzo che accadde:
come un talismano, un rito d'iniziazione, ella, bella che mi parve a dea simile, mi consegnò un tascabile di Hemingway.
Id: 51368 Data: 25/11/2018 10:43:29
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Dove tacciono gli angeli
Dove tacciono gli angeli muta ed invisibile la bellezza rimane e la mano rugosa più non stupisce.
Quando impietosa non vi è riva ad accogliere il mare la solitudine diviene deserto.
Id: 51337 Data: 21/11/2018 13:42:32
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Tirano le reti
Tirano le loro reti a riva, poco hanno pescato, tra il freddo e il buio una radicale stanchezza nelle mani che ripetono la teoria di gesti uguali; così uguali sono i loro giorni condannati per sempre dall'esilio in una madre straniera.
Id: 51321 Data: 19/11/2018 22:43:26
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Abbiamo uno spazio vuoto
Abbiamo uno spazio vuoto, un luogo narrativo della nostra distanza, un luogo di silenzi e di parole, vi abitiamo insieme, insieme vi raccogliamo piccole gocce di gioia e piccole pietre, eremo futuro di desolata memoria.
Id: 51302 Data: 16/11/2018 23:24:01
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Io scriverò
Io scriverò dell'alba e del parco e del fiore nel vaso che chiamava i miei occhi allo stupore;
e scriverò di noi, quel dolce pronome che abbiamo abitato insieme,
mentre ci sfioriva tra le mani la vita come una stagione mai vissuta.
Id: 51219 Data: 10/11/2018 23:57:29
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Ciò che è difficile dire
A Uberto
Ciò che è difficile dire al rimpianto d'un tempo sono i tuoi silenzi,
quel modo un po' schivo di vivere senza far troppo rumore, perché la vita era dentro, quasi estranea al mondo.
Il rammarico ora mi prende di un tempo perduto e di un tempo tradito da una lunga distanza,
sopraffatta adesso dalla morte che appella dei nomi solo l'assenza
o una mesta memoria.
Id: 51178 Data: 07/11/2018 16:39:45
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Il pianto della Storia
Divelto il vento il legno dei violini si spezzano le reni alla memoria; ma solo chi ricorda il futuro consolerà il pianto della Storia ed il vuoto d'incompiuti destini.
Id: 51150 Data: 05/11/2018 06:40:54
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Apro gli occhi
Apro gli occhi e ti trovo: meraviglia d'un fiore! Sei il mio calice, rugiada disseti la mia arsura, di te la mia lingua s'imprimerà memoria. Per noi ci fu un'origine radicata in un destino. Non conosce tempo il tuo profumo, nel raggio della tua corolla il mio respiro, che ansima e poi si acquieta.
Id: 51140 Data: 04/11/2018 10:11:40
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Nella memoria dun nome
È tutto in un nome. Suonano alla porta e tu chiedi: 'Chi è?'. Se qualcuno risponde con il suo nome o con il pronome, correlativo oggettivo di un nome a te noto, allora egli esiste per te. Così è dei morti: tacciono agli appelli dei nomi, però risuonando il silenzio come suono muto di un nome essi - in te - esistono, esistono ancora nel tempo di questa vita, esistono nel nome che scuote la loro assenza.
Id: 51117 Data: 02/11/2018 06:33:22
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L’acqua della mia notte
Quando non vedrò più l'alba, tu vieni a dirmi di quanto ci siamo amati e dei giorni felici, alla carne memoria per sempre ; e lascia ch'io sfiori con le labbra la tua bocca: sia di te la saliva l'acqua della mia notte.
Id: 51031 Data: 25/10/2018 11:48:26
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Amore mio ti amo
I giorni offerti al silenzio dei sensi non taglieranno le ali d'un sogno; ho dentro questo cuore che batte e una carne che reclama il tuo nome.
Id: 51013 Data: 24/10/2018 11:27:03
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Madre di bellezza
Quanta bellezza c'è nella tua voce, quiete di attracco dopo la traversata notturna della tempesta, figlia del vento d'una distanza. Se amarci è tutto il senso del mondo, allora vivere è l'opera d'arte d'un genio, madre di bellezza.
Id: 51009 Data: 24/10/2018 06:03:07
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Cortili e parole
Nei cortili dove giocavamo ad inventare il mondo, non avevamo parole colte, avevamo solo parole rubate ai nostri padri, le madri avevano solo mute parole non dette, a volte sussurri a temere la vita. Nei cortili dove moriremo senza più sogni, non fioriscono parole erudite, però soltanto parole per dirla la vita; non quella rubata, che tace.
Id: 50989 Data: 23/10/2018 06:27:58
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Paternità
C'è una tragicità nella scelta di diventare padri: osservi della vita il perfetto e la vita che nel tempo lo divora ovvero il tempo consuma la vita, corrompe e consuma il perfetto, fino a farlo diventare, il perfetto, un altro padre;
e vedersi venire a mancare nella vita d'un figlio o d'un figlio il mancare al grembo materno dell'amore.
C'è una tragicità nella scelta di diventare padri: l'assenza di appelli.
Id: 50942 Data: 19/10/2018 19:34:11
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Metri
Abbiamo data una misura al metro, occluso con strutture ogni via d'uscita, prigioniera d'un perimetro ristretto l'abbiamo ridotta in schiavitù; essa, invece, sogna il cielo oltre le sbarre e angusti angoli di strada, l'architettura elegante d'una clocharde.
Id: 50874 Data: 12/10/2018 21:14:52
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Il cieco
Qualcuno dovrà dirlo che l'uomo diventato cieco ora ammira la bellezza delle stelle, perché non vi è alcuna notte che ne possa dimenticare il nome e di ogni stella e dell'uomo cieco senza più nomi da imparare a memoria.
Id: 50860 Data: 12/10/2018 07:50:29
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Non era
Non era la voce a venirti a mancare né la luce dentro i miei occhi a segnarmi l'assenza, era la dolorosa scelta di vederci partire in direzioni diverse e contrarie a quel luogo che vide l'amore nascere con la gioia di un figlio alla vita. Ora da questa lontananza ti scrivo parole a memoria di cielo e di pelle così come di cielo e di pelle fu il tuo volto ed il tuo corpo per me.
Id: 50832 Data: 10/10/2018 06:12:52
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Del buio
Quando più egli non scriverà nuovi versi tu chiederai in giro notizie del poeta - del piccolo poeta -, allora ti risponderà la madre della luce e ti dirà con la sua dolcezza: 'Egli, il piccolo poeta, ora è prigioniero delle ombre e più non vede, ma la sua carne è una memoria incisa e gli rammenta e la bellezza e l'amore che gli hanno attraversato occhi e cuore".
Id: 50821 Data: 09/10/2018 08:05:34
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Il congedo della luce
Non cercherò più di vedere, di capire affidandomi ad uno sguardo curioso, poggerò il mondo sull'orecchio migliore e tradurrò la realtà in suoni, l'amore in canti;
farò del lamento del buio un invisibile incanto, vivrò d'ogni alba il lato notturno che nasconde alla luce la gioia dei miei giorni diversi.
Id: 50820 Data: 09/10/2018 06:24:05
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Il giorno
Rimane nell'aria il giorno sospeso, attende il tuo nuovo respiro, l'alito caldo, della mia vita, l'essenza: non ho che la tua bocca a dirmi, in baci e parole, il pronome dove abitare insieme, io e te, il giorno.
Id: 50770 Data: 04/10/2018 06:33:50
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Non mi basteranno
Non mi basteranno di te le dolci mammelle al palato né l'odore che attrae la mente all'oblio dell'olfatto perché ogni volta sia nuovo il tuo sapore; non mi basterà la posa che curva lo sguardo verso l'intimo, l'incunearsi dell'occhio nel mistero oscuro, dove felice domina l'ombra, l'invisibile che intriga il contatto,
perché nulla di te mai mi vedrà sazio, finché randagia la carne non dimori dove tu non hai più appelli oltre il mio nome.
Id: 50766 Data: 03/10/2018 20:05:04
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Per dirmi di te
Così inventiamo un nuovo ottobre l'illegittima fuga dell'estate dal duro trascorso di giorni inanellati a vigilia un'attesa divenuta voce roca dal troppo consumarsi in gemiti di tormento - la carne geme di piacere se corre a rive scelte, ma ogni distanza tra i seni ad essa dice l'impossibilità di carezze che ribaltino il giorno provocando sulla lingua schiocchi d'eccitazione -; eppure mi bastava il legno di quel caffè per scorgerti lontana approssimarti terra promessa per un tempo d'utopie.
Rimango a guardare, io, strano figlio di una stagione mai stanca di proporsi a nude anche.
Id: 50760 Data: 03/10/2018 15:34:34
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Noi
Noi io e te per sempre.
Vieni, abita con me quel pronome, diventi la nostra casa, l'alcova di questo nostro e folle amore.
Là, in quella nudità dei nostri cuori fragili, conoscerò di te le meraviglie d'anima e infine finalmente vedrò svelata la bellezza della tua femminilità, il tuo corpo di donna scolpito da un artista ispirato, ché la tua bellezza è senza pari; ti vedrò finalmente nuda, in quel 'noi' della nostra calda intimità.
Id: 50748 Data: 02/10/2018 07:17:52
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Prossime all’amore
Di te mi prende nostalgia dei tuoi respiri e dei miei a fior della tua bocca, vicine le nostre labbra, così prossime all'amore.
Id: 50741 Data: 01/10/2018 06:46:03
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Nel cuore degli autunni
Tuttavia, questo tempo di un amore fiorito nel cuore degli autunni ha un buon odore di freschezza e lascia languida la pelle ancora vivace allo scandalo dei sensi.
Id: 50732 Data: 30/09/2018 08:22:51
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Desolata quiete
Quando vedevo arrivare le tue parole d'amore, pareva che un volo d'ali dorate rischiarasse l'attesa notturna ed il giorno era pronto alla gioia; ma ora che il silenzio avvolge il mio amore nessun volo d'anima lascia una terra di giorni grigi e desolata quiete.
Id: 50717 Data: 29/09/2018 06:21:29
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Semplici parole damore
Ho voglia di tenerti in un abbraccio forte d'amore, baciarti la bocca con passione, sentire l'odore dei tuoi capelli, il respiro del cuore sfiorarmi la pelle; ammirare del seno le forme, quel guizzo femminile del tuo corpo di donna, rimanere a guardare i tuoi occhi per ore, perché la tua anima è la mia alba e il tramonto dei miei giorni, è cielo e mare, vette e valli, musica e poesia, è voce che m'incanta e m'innamora. Ora baciami, amore mio, sigilla il mio cuore con il tuo bacio d'amore e presto torna: ho voglia di te.
Id: 50713 Data: 28/09/2018 17:35:48
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Il tuo nome
Parlami dell'alba che i tuoi occhi ora vedono e dei tuoi respiri che attendo come il fiore attende del mattino la rugiada; dimmi poi del tuo cuore e se per me palpita ancora, io ti dirò di me e della mia pelle che sempre si tende se pronuncio il tuo nome.
Id: 50705 Data: 28/09/2018 05:51:44
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Distacchi
No, non torneranno più i giorni stranieri, le loro voci folli a nutrire di clandestinità un tempo con il grigio alle tempie, a ridare un respiro a questo epilogo di anni che a saldo lasciano un netto a sfavore di utopie e desideri rimasti in sospeso, un credito verso un tempo debitore di sogni mai più riscosso dalla vita.
Id: 50704 Data: 27/09/2018 22:36:37
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Questa voglia damarti
Mi dirai delle foglie ingiallite domani, domani parleremo dei nostri anni, del tempo ormai andato, di ciò che non torna e delle mani che non sanno più dire l'ardore di quando era un altrove il futuro. Ora, vieni, impariamo Il tacere, alle parole togliamo ogni suono e lasciamo che le labbra tornino mute allo stupore dei nostri respiri così vicini che l'ebbrezza dei baci non renda alle carni il profilo dei sogni e all'amore la resa dei cuori.
Id: 50692 Data: 26/09/2018 18:50:54
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I tuoi silenzi
I tuoi silenzi, amore mio, non sono le ombre taciturne della sera che mesta consegna il giorno al serraglio notturno delle voci quando stonano un tempo desolato le ore della solitudine.
I tuoi silenzi sono la mia carne che sfiora la tua pelle e ti vuole e di te avverte e cerca l'urgenza e del tuo corpo nella magnificenza dei suoi sussulti.
Id: 50677 Data: 25/09/2018 17:57:52
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Indimenticabile
È un tormento questa distanza, l'intervallo tra la parola ed un bacio, che ora divide i nostri respiri.
Se l'indifferenza di agosto ha lasciato fuggire la gioia dai nostri giorni felici,
settembre si mostra più avverso e traccia un sentiero al destino, sgomenta l'incombenza del vuoto.
Id: 50673 Data: 24/09/2018 14:19:57
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A dirti
A dirti le urgenze del cuore è la pelle: non t'accorgi di come la vita la morda staccandone lembi di storia fino al giorno in cui ne scarnifcherà la memoria?
Non hanno bisogno di specchio le mani e quelle senza tenerezza restano mute; lasciami solo a morire: io e la vita siamo nemici in una stessa prigione, ma il tempo, questo tempo, presto ci porterà via oltre le sbarre di un cielo d'inganni.
Id: 50653 Data: 22/09/2018 10:57:20
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La muta poesia di un anziano poeta
a G.
Mi manca quel suo scorrere il giorno con le sue parole, una promessa d'artrite a dire il tempo delle mani; e viene ogni sera quel suo rincorrere la ringhiera e le scale con la mente nella memoria e lenti i passi, un gradino dopo l'altro, la notte degli insonni, il sapere del sapere e della fine che filtra con il buio la finestra socchiusa.
Id: 50607 Data: 18/09/2018 08:06:04
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Padri
Inchiodati ai piedi di nessuna pietà con il vuoto alle spalle e l'assurdo a supplire l'assenza d'un cielo di rimandi, contiamo le ore della notte logorando le dita su un rosario profano di attese ai limiti del buio che sfiora la blasfemia. La vita è di tutti e di nessuno e di questa polvere anticipata in carne viviamo la tragedia di un'inquieta infelicità.
Id: 50570 Data: 15/09/2018 10:19:34
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Perché anchio sono pasta di fango
Perché anch'io sono pasta di fango e figlio di un soffio di cui ignoro il segreto, se sia un mistero la vita o figlia di un occasionale meritricio,
un incontro di amplessi così distanti tra loro da spaccare il nulla fino a dischiudervi abissi di angosce e lancinanti disperazioni;
eppure divelle la pietra il suono delle parole e rompe una musica il mutismo del tempo,
un andare a capo che ci smarrisce informi di pelli e fiati
partorendo ai nostri sensi l'evidenza di una struggente bellezza.
Id: 50545 Data: 13/09/2018 18:22:11
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Non parlarmi di nessun dio fino a quando
Non parlarmi di nessun dio fino a quando non avrai attraversato il mio dolore o lacerato le carni nei tormenti del dubbio e della fine che piega le reni ai padri e svuota dei figli i grembi alle madri, non dirmi poi della luce di quel dio e della bellezza delle sue risposte, perché non ci sono risposte buone alla mia desolazione; ma se tacerai nel silenzio tutte le sue parole forse un giorno io e te c'incontreremo anche se non saremo stati figli di una stessa alba di luce.
Id: 50514 Data: 11/09/2018 16:12:59
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Doveri tu quando io morivo?
Dov'eri tu quando io morivo Lasciando il mondo sospeso in un'assenza, Una sottrazione di elementi ad un equilibrio Raggiunto - questo - con millenni di ritardo?
Non puoi ora recuperare quella solitudine Con una redenzione di frasi lapidarie, Incisioni di una postuma memoria, Antitodo ad amnesie rituali, esorcismi Di fantasmi, ghigni di nuvole In un cielo precario e grigio di segni Già privo di loquaci squarci. Muore Ogni orizzonte di scrittura e vento tra le pietre.
Id: 50506 Data: 10/09/2018 19:34:57
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T’immagini
T'immagini se non fosse più il tempo E questa domenica di settembre Così ancora estiva Non potesse più dirmi di te Di questo tuo mancarmi In ogni respiro, mentre Mi porta il tram lungo il percorso Della sua consuetudine di vita? Se io mi sorprendo di questo amarti Che non cederà il ramo, ostinata foglia Impreparata al giallo degli autunni, È perché del tuo nome ho fatto il mio pane.
Id: 50493 Data: 09/09/2018 16:57:06
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C’è un incanto
C'è un incanto in te Che porta l'amato ai tuoi piedi Ai tuoi piedi nudi Dove la venerazione trova il suo segno E le labbra la loro devozione.
Tu dimmi il tuo mistero, Sicché la tua anima ferisce E gli occhi di bellezza Trafiggendo il cuore.
Chinati sulla mia fronte Che io senta l'alito della tua intimità.
Id: 50466 Data: 07/09/2018 18:12:19
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Anime amanti
Amami non con tutto il tuo amore: mi basta una goccia; però lascia che sgorghi dalle stesse profondità dove nasce alla luce il pronome di due anime amanti.
Id: 50465 Data: 07/09/2018 16:16:22
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Io sono un poeta, un vero poeta
Io sono un poeta, un vero poeta Io sono un poeta incommensurabile, Né grande né piccolo Poiché non si misura un poeta Un poeta non ha misure E chi misurasse la poesia l'avrebbe già perduta Poiché non si misura la poesia Si misurano i morti Ma la poesia è immortale E non vuole le maiuscole Né le parole: si è mai vista Una poesia di parole? Io sono un poeta Un vero poeta Un poeta incommensurabile Né grande né piccolo E quando leggerai dei miei versi E ti parranno così brutti da dover poi dire: 'Ma questo non è un poeta!' Sappi che avrai torto e correggerai il tuo dire: 'Questo è un poeta, un vero poeta, un poeta incommensurabile, Né grande né piccolo, Perché non si misura un poeta Né si misura la poesia'; Quando invece ti parrà di leggere Dei versi cosi belli da non poter tacere allora dirai: 'Questo è un poeta, un vero poeta, un poeta incommensurabile, Poiché non si misura un poeta né la poesia, Però allora saprai che la poesia non ha dimore: La poesia è sempre e soltanto una visitazione.'
Id: 50440 Data: 06/09/2018 05:39:51
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Sapemmo amore
Non è rimasta che la notte tra le mani Un buio che non ha più dolcezze Gli ultimi lucori hanno lasciato Più strascichi che segni Come lucciole apparse all'incanto E presto fuggite all'istanza del reale Venando di sogno la loro memoria. Non resta che la notte tra le mani: Fugge rapido l'ultimo domani Di un passato che sapemmo amore.
Id: 50425 Data: 05/09/2018 06:19:53
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Il suono di un nome
Nulla resta più segreto della luce che lo rivela, perché la luce illumina il giorno ma non ne rivela il nome. Così è un'evidenza che io ti ami - al pari del nascere di un fiore -, eppure solo nel silenzio muovo le labbra alle lettere del tuo nome, ma nessun giorno ne saprà mai il suono.
Id: 50412 Data: 04/09/2018 20:52:06
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Giorni felici
Nel segreto delle nostre stanze Custodiremo i nomi, sussurri di pelle E turbamenti d'anima. Per sempre Perduto dove tu ora non sei, Ad inseguire la dolce memoria Dei nostri giorni felici.
Id: 50372 Data: 02/09/2018 12:58:10
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Tra cent’anni...
Le cose accadono Pulviscolo d'eventi all'intorno O astri e disastri Di luce e buchi neri. Inquieta perfino il legno D'una porta d'ingresso - I prudenti ispessiscono le distanze, L'isolamento autistico delle pareti Viene sfumato col rosa O col blu di una tivù accesa Se spenta, sgomenta Il silenzio. - Tu osservi E pure t'inquieti e poi ricordi A volo radente di memoria Un minuto balcone Arabesco d'una periferia del cuore, Ricordi l'ansia e l'affanno, l'angoscia Di crescere prole, bocche affamate Di pane e felicità, rammenti il momento Di acquietamento dell'anima, ala D'un'oscura luce, voce cinica E sapiente: 'Tra cent'anni?'. Ritorni A quel legno e ai cortili di resse, tutto È compiuto: cent'anni è già appena un giorno, Un'ora, un minuto. E la mente Ritrova la pace. O la sconfitta per sempre.
Id: 50345 Data: 31/08/2018 12:49:50
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Solo lattesa
C'è una dolcezza Nel pronunciare il tuo nome, Che quasi sembra lasciare sulle labbra Il sapore del miele; m'attardo Lento e rilento a dirmi il tuo nome; Improvvisa la gioia m'assale, Un sussulto di pelle mi prende, Il tuo nome mi toglie il respiro E la notte vuole solo l'attesa.
Id: 50339 Data: 30/08/2018 22:05:13
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Sei così chiara
Sei così chiara dentro di me: Se tocco la mia pelle Sento la tua pelle, Se accarezzo le mie labbra Sono le tue mani su di me. Se tocco il mio corpo Respiro il tuo odore. Nella mia bocca rimani Sapore di noi. Di ogni oggi Sei l'annuncio del suo domani, Perché è così dolce vivere di te Seppure d'una carne senza memoria.
Id: 50326 Data: 30/08/2018 07:31:48
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Devozione damore
Di te v'è un profumo Che verginale contende alla rosa Il mattino. L'alba dell'amore Vuole che sia tu a precederla Come sua aurora. Del tuo volto Hanno brama i miei occhi, Poiché della tua bellezza Non vi sono anime uguali.
Id: 50322 Data: 29/08/2018 20:18:54
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Nel tuo nome
Nel tuo nome, l'estate Più dolce della mia vita. Mai, l'onda alla riva, avrebbe Potuto cancellare con l'acqua Il fremito dell'attesa, che segnava I miei passi: sulla sabbia La misura del tempo Tra il silenzio e le nostre voci. Fui felice: mi désti l'amore.
Id: 50321 Data: 29/08/2018 13:11:19
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Di nuovo luce
È così fragile il silenzio dell'amore Che anche il discendere muto di una lacrima Gli dà la potenza d'un grido di speranza; Come se nel buio notturno delle parole L'amato scorgesse l'alito che precede Della voce amata Il viaggio in arrivo. Ed è Di nuovo luce.
Id: 50312 Data: 29/08/2018 07:59:37
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Non chiedermi ora
Non chiedermi ora il sangue dell'amore, Non l'ora della sera è mai propizia ai distacchi, La carne del cuore è fragile membrana Che muove il soffio al risveglio dell'amata Ma si lacera con un alito contrario E dà dolore il non potersi amare.
Se mi vedrai in ginocchio sappi Che è forma dell'attesa: i tuoi piedi, Attendono le mie labbra, i sensi ardono E non hanno ritegno, piegano il cuore devoto Ai loro desideri eppure i loro desideri Non sono meno docili di un cuore amante Tuttavia amano sentire E il piede sulle labbra e la mano amata sulla testa.
Sordi alla ragione non hanno che gli occhi Che li conducono dove la pelle dell'amata È petalo di fiore già dischiuso dall'attesa Ad accogliere il pianto della gioia. Non sapranno prima il loro destino, L'unica certezza è l'amore che li muove.
Id: 50288 Data: 26/08/2018 22:22:05
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Sei tu
Sei tu, candore d'anima Sei tu, fierezza d'aquila Sei tu, zampillo di sorgiva Sei tu, dolce amore mio La rosa odorosa della mia gioia.
Id: 50284 Data: 26/08/2018 16:29:26
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Ritorni
Tornerai alle rose Colorando pensieri, Dirai: 'felici fummo Spose d'un altro ieri'.
Id: 50279 Data: 26/08/2018 09:41:05
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Il mio nome
Sto vegliando il cielo di questa notte Amore mio, perché ti veda improvvisa Nel risveglio da un sogno Accenderti come una stella Tra le altre stelle E scrivere nel buio il mio nome.
Id: 50275 Data: 26/08/2018 00:42:05
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Una foto, unimmagine, un volto
a B.
Nulla viene concesso di più Dell'essenziale: lo sguardo Non è assorto né stupito Per l'attorno. Un'istanza ribelle, Senza ostentazione di fierezza Né d'orgoglio sprezzante, Dice la sconfitta del carnefice Di fronte al coraggio della vittima Che ne scruta la vanità negli occhi E ne rivela l'idiozia del credo. Così si sta Di fronte al tempo O alla vita.
Id: 50261 Data: 25/08/2018 09:19:47
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Improvvisa
Improvvisa è la notte nei suoi risvegli e turba la quiete un nome ricorrente. Sembra un rumore il picchiettare della pioggia fuori della finestra, invece è il cuore che chiede ancora di poterti sognare
Id: 50260 Data: 25/08/2018 00:22:12
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Vorrei
Vorrei che tu fossi sempre qui, vorrei che il tuo cuore mi amasse; vorrei che tu fossi la stella notturna fino al mio risveglio.
Vorrei che tu fossi la luce della mia alba, il sole del mattino, la gioia degli occhi, l'esultanza dei sensi; vorrei che tu mi amassi per un intimo bisogno del cuore.
Vorrei che la tua voce mi cantasse il tormento del vento quando soffia inclemente la tempesta calda della passione.
Id: 50259 Data: 24/08/2018 23:52:11
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Vivo con ciò che i tuoi occhi hanno visto
Vivo di ciò che i tuoi occhi hanno visto Dove i miei non sono ancora giunti, Camminatori senza meta, E giunte le mani le conduco al petto, Perché del tuo sguardo mi meraviglio E del tuo stupore svesto la realtà, Affinché nuda mi appaia La sua verità Mai disgiunta dalla bellezza E la mia polvere che annebbia Non più ne deformi il volto Con torti trucchi da prestigiatore.
Id: 50254 Data: 23/08/2018 19:48:43
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Promessa damore
Ti sarò fedele come ad una sposa, sarò la meretrice redenta che abbandona la strada, sarò il cuore ferito dall'amore; consumerò gli occhi con la tua bellezza, la lingua recitando il tuo nome, le mani per contare gli istanti che in ogni ora mi separano da te. Sarai il mio respiro e l'alito dei miei giorni, di te e solo di te mai vorrò digiunare.
Id: 50239 Data: 22/08/2018 20:53:55
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Il profumo
Se tornano allo sguardo mura antiche Di un medioevo abitato da uomini, Rivive negli occhi un firmamento Di sentimenti e torna amore In prima pagina. Sono questi i giorni Dove non mi sei ancora carne, Eppure l'anima già conosce di te Il profumo intimo della pelle.
Id: 50233 Data: 22/08/2018 14:00:39
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Dimmi che mi ami
Dimmi che mi ami, dimmi che hai un pensiero costante per me, non ti stancare di dirmelo, ripetilo continuamte, ch'io ne respiri il suono, che la tua voce m'entri nel sangue, perché solo del tuo amore mi nutro e solo col tuo amore mi disseto, ogni assenza di te è un tempo che potrei senza rimpianto morire.
Id: 50226 Data: 22/08/2018 09:20:42
*
Non tardare
Amore mio, se tardi mi fai morire, Lasci che il tarlo del dubbio Corroda la certezza del tuo amore;
Amore mio, ti prego, non tardare, Vienimi presto incontro, nuda Di parole: sulle tue stesse labbra
Respirerò il caldo fiato dell'amore O della tua bellezza l'intima essenza.
Id: 50214 Data: 21/08/2018 09:38:09
*
Distanze
Occorre accettare la mutezza del tempo Il silenzio dei giorni a tormento dei sensi Il vagheggiamento di un desiderio remoto Che appare solo ora luminescenza D'un vano viaggiare di possibili stasi. Resta l'aria fresca d'un mattino Rapito al sole d'agosto inoltrato, in fondo Un'antica evidenza ad origine del mondo Ed io e te, rimasti distanti e feriti Da un sentimento che, al pari dell'aria, Muove la vita all'amore e al calice amaro Di un'incolmabile assenza di mani Ed intime carezze.
Id: 50212 Data: 21/08/2018 09:15:40
*
Mio cielo
Da quando il desiderio scava dentro Abito una parola mancante, un'assenza Di suoni, torna a me nuda La carne, pura nei sensi:
Segni tu l'Altrove. Ma dimmi Degli spasmi il nome: hai ferito La pelle, lembo di terra, attendo; Tu, del nome suono, mio cielo.
Id: 50210 Data: 21/08/2018 03:01:11
*
Avrei
Ci separa la notte, amore mio, ci divide un sonno che rende mute le carni, uno spazio che rende distanti le bocche.
Avrei vegliato il respiro delle tue labbra se tu fossi stata qui accanto, avrei vegliato il tuo risveglio per un bacio sulla parola buongiorno.
Id: 50192 Data: 19/08/2018 07:06:44
*
Fulgida sei
Fulgida sei, più dell'alba, amore mio; più dell'alba che dei tuoi occhi nulla ha di medesima luce, più dell'alba che alle tue labbra invidia l'umida rugiada, miele d'amore.
Id: 50180 Data: 18/08/2018 11:45:19
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Urla lAmore
Il tormento è l'attesa, l'incertezza Di un arrivo, il dubbio di una parola Taciuta, il suono amato tradito Dal silenzio, consegnato al mutismo Della necessità, mentre sordi Si ribellano i sensi e il sangue urla Nella carne la propria solitudine; Urla il passo di Adamo L'orma desiderante di Eva, urla lo strazio Di una disperante assenza, urla L'Amore.
Id: 50170 Data: 17/08/2018 09:42:39
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Di te, mai non dirò
La tua bocca per un bacio E poi morire, Ché fu il deserto per noi Il maestro più dolce dell'amore.
Id: 50156 Data: 16/08/2018 08:32:41
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Lei mi troverà
Lei mi troverà e mi porterà via Mi porterà via con sé e anch'io La troverò e la porterò via con me.
Lei ha un nome e anch'io ho un nome, Lei ha un nome che suona dolce come nome Lei mi suona col nome di dolcezza nella bocca Ed io la chiamo sempre la chiamo per nome Perché il suono del suo nome è dolce nella bocca, Però la chiamo solo con un sussurro, Perché non vorrei che sentisse il suo nome Prima che lo senta quando avverrà Che saremo lontani noi due e soli E allora il suono del suo nome Che io avrò appena pronunciato E avrà riempito di dolcezza la mia bocca La stupirà di bellezza e saprà Di quanto io la ami.
Non so ancora se anche lei mi chiamerà per nome O se prima vorrà sentire il sapore del suo nome Sulle mie labbra ancora umide di lei.
Id: 50152 Data: 15/08/2018 11:17:59
*
Se questo scrivere
Se questo scrivere servisse a qualcosa, Se bastasse il poco d'inchiostro d'un verso A condurci dove mai siamo stati Ancora quell'un'unica carne che agogno E a sfiorarci con le mani la vita,
Allora passerei le mie notti a scrivere Pur di suggere dalle tue labbra Ogni nuovo giorno
E umide del mio nome.
Id: 50148 Data: 15/08/2018 08:27:23
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Il tempo è stato ignaro di noi
Amore mio, il tempo è stato ignaro di noi ha disgiunto le nostre carni per sempre quando ancora erano destinate a confondersi una nell’altra e ora che ho saputo di te mi strugge dentro la nostalgia per ciò che avrebbe potuto essere ed invece non è stato; ti prego, amore mio, non cediamo al tempo il resto del nostro tempo: vienimi incontro senza più veli senza più riserve snudami il cuore, svelami il nome della tua anima io ti svelerò il mio e finalmente scopriremo di chiamarci noi “Mia Amata” e “Tuo Amato”
Id: 50145 Data: 14/08/2018 23:21:52
*
Dimmi che sono per te. .
Dimmi che sono per te l'amato E non altro vorrò sapere, Né del mondo né di null'altro, Né m'importerebbe di morire Se tu mi dicessi che m'ami.
Id: 50138 Data: 14/08/2018 16:04:25
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Vicino ad ogni tuo respiro
Farò di te la mia amata per sempre il prato fiorito dei miei occhi la limpida rugiada dell'alba il nome dal dolce sapore di miele quando muove le labbra al sussurro, Se anche amarti fosse una colpa nessuna innocenza vorrei avere senza la possibilità di averti al mio fianco di essere ai tuoi piedi per sempre o vicino ad ogni tuo respiro.
Id: 50135 Data: 14/08/2018 11:46:56
*
Quando mi parlerai
Quando mi parlerai, parlami con la bocca vicino alla bocca: lascia che io respiri il tuo respiro e l’anima tua, che è il mio incanto, diverrà l’aria dei miei giorni ed il pane della mia carne, poiché come un pane tu mi nutri e come un’acqua tu mi disseti; nelle profondità del tuo sguardo io respiro e vivo.
Id: 50127 Data: 13/08/2018 17:45:25
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Nellora dei convegni dellamore
Nell'ora dei convegni dell'amore Le mani degli amanti parlano La lingua delle carezze e i loro corpi Sono uno di fronte l'altro Per quel dialogo dei sensi Che vuole un ascolto Senza interruzioni. Nell'ora degli amanti io ti attendo Amore mio, perché più dolci delle mani Sono le carezze delle labbra E amo della tua bocca Respirare ogni respiro. Nell'ora degli amanti Tu affréttati e non tardare Amore mio: è così bello ad ogni ora Vederti venire verso di me.
Id: 50113 Data: 13/08/2018 05:22:00
*
Com’è bello...
Com'è bello il mio amore, come le resisterò? Ai suoi piedi mi voglio chinare, i suoi piedi voglio baciare, tra le sue mani voglio poggiare la mia bocca per dirle che l'amo.
Com'è bello il mio amore per me, ai suoi piedi voglio restare i suoi piedi santi voglio baciare, perché è bello il mio amore, è bello ed è tutto da amare.
Id: 50112 Data: 12/08/2018 23:42:37
*
Sarai amore
Sarai amore mio la mia clausura La cella dove incontrerò il cielo Il luogo dove forte udrò l'Amore Della tua anima farò il suo canto Con le labbra sui tuoi piedi Bacerò il giorno dei tuoi natali Sarai per me la gioia degli occhi L'esultanza dell'anima Quando sono benedetti i sensi Ché nessuna terra mai è straniera al pianto Quando la purezza le germoglia un fiore Che sia di campo o puro come un giglio.
Id: 50110 Data: 12/08/2018 17:22:32
*
Attesa
Non ha parole per me la notte Se muta resta la tua voce Né vi sono stelle nel buio Che mi ricordino la tua luce: Ho l'anima gravida di attesa, Un tempo di vigilia trepidante l'incertezza.
Id: 50103 Data: 12/08/2018 00:15:55
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Amore mio per te
Vorrei che il tuo cuore mi amasse Vorrei che tu fossi sempre qui Vorrei che tu fossi la mia stella notturna La luce custode fino al mio risveglio, Vorrei che tu fossi L'annincio della nuova alba E la luce del sole che dà un nuovo giorno; Vorrei che io fossi La gioia dei tuoi occhi, tu L'esultanza dei miei sensi. Vorrei che tu mi amassi Per il desiderio intimo del cuore Che non concedesse sosta alle tue labbra Quando nel segreto della notte Sussurrassero continuamente il mio nome Così come la mia bocca mai è sazia Di ripetere il tuo, per cui l'anima esulta E dei sensi esalta la voce, la tua che mi tormenta I sogni soffiando impetuosa Sul fuoco vivo della mia passione. Amore mio per te Il mio dolce tormento Sei tu Il mio tormento d'amore.
Id: 50102 Data: 11/08/2018 20:35:11
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A labbra pure
A labbra pure vengo amore mio A respirare il tuo respiro Prima che la parola ridèsti la ragione Dal sonno che le ha donato il cuore E ci riporti distanti le bocche, dischiusa la mia Da un desiderio che non avrà quiete.
Id: 50079 Data: 10/08/2018 08:37:34
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La bocca dell’amata è mia luce
Attendo che l'alba la ridèsti, A lato della sua bocca fermo resto, La bocca dell'amata è mia luce, Di ogni sua parola mi conforto, Nulla è minimo nei suoi respiri, Pane che mi nutre, acqua che mi disseta. Nel giorno che mi attende è mio sostegno, Dolce mi è il sapere che io l'amo, Null'altro ad Ella chiedo Se non la docilità a questo amore.
Id: 50070 Data: 09/08/2018 08:43:37
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Amata
Quanto manca al ritorno dell'alba, Alla luce riflessa nei tuo occhi Quando il sonno ti avrà di nuovo reso alla veglia E l'amato potrà tornare a smarrirsi In quello sguardo d'amore?
Impaziente l'amore non si concede riposo, L'amante attende il trascorrere delle ore Fedele al silenzio custode del respiro amato.
Id: 50066 Data: 09/08/2018 01:36:16
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Porto nella carne
Porto confitti nella carne acuminati frammenti della tua bellezza e sangue d'anima verso a formare un delta che non congiunga i corpi dopo che le anime già da tempo ignorano la distanza delle sponde.
Sei tu, il mio fiume di passione sei tu, il mio travolgimento lo sconvolgimento che mi sommerge e mi lascia restio ad ogni ragione in quest’autunno dei sensi; labbro spoglio che ancora invoca dell’amore la dolce saliva della tua bocca
ardente d’un verso inesausto che non lasci spegnersi la vita o ch’essa muoia nell’algido oblio
d’una sfibrata memoria.
Id: 50056 Data: 08/08/2018 13:42:39
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Siamo così fragili
Siamo così fragili E la vita ci percuote E il tempo ci atterrisce A volte ci salva Di sottrazione in sottrazione; Eppure questo risveglio improvviso Nel cuore notturno del silenzio Mi riporta a te E mi emoziona Lasciandomi sospeso L'assillo della domanda: Mi ami? Ritorno poi all'oblio dei pensieri Dove gli occhi ritroveranno presto La visione mirabile d'un sogno.
Id: 50046 Data: 08/08/2018 03:59:06
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Noi
Vieni presto, amore mio, Sono vuote queste ore Quando tu non sei Voce dell'amore che accarezza Questa solitudine del cuore Che fu formato perché tu lo abitassi Con la tua presenza d'amore.
Ma se solo mi dicessi che mi ami Sopporterei ancora questo silenzio Che avrebbe un orizzonte Dentro il buio di questa notte E una promessa di nuova luce Per un domani ancora insieme Noi.
Id: 50044 Data: 07/08/2018 20:29:59
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Come è fatto il cielo
Amore mio, vorrei vedere Il colore dei tuoi occhi Sapere il sapore della tua bocca Respirare il tuo respiro
E capire così Come è fatto il cielo.
Id: 50035 Data: 07/08/2018 15:52:39
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Lettera d’amore, amore mio
Ci emoziona l'amore, amore mio, Ci emoziona quel sentimento d'amore Che un'anima suscita in noi.
Ci emoziona la sua bellezza, amore mio, Il suo fascino, il suo mondo Interiore, amore mio, Il suo corpo, la sua carnalità;
Tutto questo ci emoziona, amore mio, sì, tutto questo Ci emoziona, ci toglie il respiro, ci lascia Innamorati, amore mio, fino a desiderare di più: la voce, la bocca, L'odore della pelle, il corpo, l'amore…
Ma quando per mille ragioni, amore mio, Di quell’anima non si sfiori la carne, Allora si scrive, amore mio, Per toccare quel cielo In cui ci è vietato volare.
Così, di te, io scrivo, amore mio...
Id: 50023 Data: 07/08/2018 06:02:37
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Queste righe
Se solo potessi sentire la tua voce Amore mio, se solo non avessi il timore Delle mie emozioni, se solo non temessi I temporali estivi sulla pelle, Ora non starei qui, amore, A darti forme di carta Con questi miei versi.
Id: 50010 Data: 06/08/2018 08:50:44
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Non voglio...
Non voglio una poesia da iniziati, Coi maestri che ti prescrivono le misure E gli esercizi da fare Per passare al grado di novizi E poi essere ammessi al clero dei poeti. Certo, beati coloro che lo sono, poeti Iniziati, benefattori della nostra umanità. Io voglio invece una poesia dei giorni consueti, Una poesia che non ammetta novizi, Ma dica culo al culo e pene al pene, Voglio una poesia che non abbia misure da maestri E alcun oltre da oltrepassare, Non abbia dimensioni da rivelare, Profezie da profetare, Ma con le mie vene si prepari a morire. Una poesia così, io voglio, Certo accanto a quella dei poeti iniziati, Tra misure e maestri, però una poesia Io voglio, dei poeti disgraziati.
Id: 50003 Data: 05/08/2018 21:38:20
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Io mi riposo in te
Io mi riposo in te, anima benedetta, in te lascio che si quietino i sensi che pure la tua bellezza d'ardore sempre infiamma; tra i seni della tua luce mi rifugio, pioggia di rose e di aromatiche dolcezze.
Id: 49995 Data: 05/08/2018 12:00:02
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E se hai una vestaglia
E se hai una vestaglia Di che colore la indossi? E la indossi appena sveglia al mattino? E ha dei fiori dipinti la vestaglia che indossi? E la indossi ancora prima del caffè? E le ciabatte come sono fatte? Come ti stanno ai piedi? E porti Lo smalto sulle unghie dei piedi? E di che colore è lo smalto che metti sui piedi?
Vorrei essere una finestra dai vetri limpidi Per lasciarmi ferire dal tuo sguardo innamorato Di questo cielo d’estate che ci lascia stupiti;
Ed io che adesso non indosso vestaglie Se tu non ti siedi e non mi parli qui accanto E che torno a dormire senza stupore Perché tu non ci sei con la mia vestaglia A bere con me il mio amaro caffè.
Id: 49990 Data: 05/08/2018 09:11:43
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Se le tue mani
Se le tue mani mi accarezzassero il corpo, una nuova forma daresti al principio che fu di acqua e di terra.
Non dico che di te vorrei alito d'angelo, poiché la carne ti dona una bocca che attrae la mia bocca,
ma dalle tue labbra avrei quel respiro, dalla tua lingua la gioia del piacere, che al fango solo può ridare l'amore.
Id: 49985 Data: 04/08/2018 18:07:03
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Frammento
Veglio la tua assenza Che rende più buia la notte Ma il desiderio rischiara Come fosse la luna.
Accarezzo la pelle con questo pensarti E ti adagio sopra di me
Fino a sentirti il cuore.
Id: 49980 Data: 04/08/2018 02:24:36
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Nonostante tutto
Può l'amore non mettere radici?
Hai penetrato l'anima con la tua dolcezza, mentre la tua bellezza mi feriva gli occhi, non ho più forza per resistere ancora, eppure mi grava di colpa l'onere della resa;
nonostante tutto lascio che impazzisca il cuore inseguendo in ogni respiro la felicita che mi prende al pensiero d'amarti,
se, nonostante tutto, anche tu mi ami.
Id: 49966 Data: 03/08/2018 01:50:31
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Oltre i corpi, lamore
Porterei alle labbra il tuo corpo Eppure non è ai sensi che volgo L'orecchio, ma c'è qualcosa di te Che mi chiama in un oltre, un senso Di amore ulteriore ai corpi. Non dico Perché non ho adatte parole Però porterei alle labbra il tuo corpo O mi genufletterei a baciarlo ovunque E non è per i sensi questo stare a guardarti: Mi nutriresti l'anima Solo con il tuo alitarmi in bocca - ho fame Di te. Se ti amo Dovrò riconoscerne la colpa, Ma ti amo e di questo Mi rendo colpevole. Inginocchiato, di te Ogni respiro berrei.
Id: 49953 Data: 02/08/2018 06:52:00
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Se respiro il tuo respiro
Se respiro il tuo respiro Seducente mi è la notte, Se tra te e la mia carne Non vi è più una distanza Non ho più voglia di dormire Per averti solo in sogno, Ora che respiro il tuo respiro E la mia carne è nella tua E la tua lingua è sulla mia, Poco prima di mutare delle bocche I percorsi del calore. Dammi tutti i tuoi secreti, Ti darò il mio biancore Nel percorso del piacere.
Id: 49937 Data: 01/08/2018 06:04:22
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se solo potessi sfiorarti le labbra
se solo potessi sfiorarti le labbra, suggere quelle parole taciute, quel muto silenzio d'amore che stilla nella carne già ebbra - di te - il pianto delle ore perdute: quel non udito che mi sconquassa il cuore.
Id: 49931 Data: 31/07/2018 14:12:18
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Mi viene damarti
Mi hai scavato l'anima Con la tua bellezza, gurdarti ancora È perdere la ragione,
Perché null'altro di te si vuole Che quello sguardo d'amore,
L'ncendio dei sensi Con l'eros del desiderio
Fino all'oblio di sé.
Id: 49925 Data: 31/07/2018 05:08:10
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Sì, ho amato
Sì, ho amato il tuo volto, Solo come un folle d'amore può amare.
Nella tua bellezza avrei voluto morire, Perché della luce che i sensi rapisce
Non si ha timore Né desiderio di tornare.
Id: 49923 Data: 30/07/2018 19:19:18
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Amore, dai sensi al cuore
Conosco dell'amore Il tempo dell'attesa E del desiderio Il colore dell'assenza Quando tormenta la carne La distanza dall'amato Ed ogni altra voce È solo un'ombra del silenzio Che penetra la pelle E urla dentro il cuore La passione d'amore Che tu hai partorito Dentro di me.
Id: 49919 Data: 30/07/2018 17:35:30
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Prima del corpo, l’anima
Negli angoli del mio desiderio Si nasconde il tuo corpo Mentre nuda si affida ai miei occhi La voce della tua anima.
Amarti nei fremiti di pelle È cadere della pioggia d'autunno:
Si bagna di te la mia carne E viene la tua ai miei sensi
Come l'acqua alla terra Ed il seme all'estate.
Id: 49909 Data: 30/07/2018 08:41:14
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Tormento damore
Fragile è la pelle nel desiderio che resiste alla ragione.
Un sogno impossibile grava la carne: le nostre carezze e due bocche mai sazie di baci.
Id: 49904 Data: 29/07/2018 21:31:48
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Figlio, non ti mancherà...
Figlio, non ti mancherà la tristezza dei giorni infelici, l'amaro di ore destinate a memoria e dolore, non ti mancherà il tarlo del dubbio che rode l'interno di un cuore quando arde di vita e ne scava l'anima con momenti privi di fiato; perché, figlio, la vita è una continua domanda, una contesa di tempo alla morte, mentre il seme della felicità ingravida le nostre esistenze d'attesa di un giorno partoriente la luce, quell'oro dei sensi che scosta le ombre dai corpi e li porta fino agli atrii della gioia.
Id: 49897 Data: 29/07/2018 03:34:41
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Risveglio notturno
Non è per la carne il mio amore per te, non è per l'eccitamento dei sensi, che provoca in me la tua dolce bellezza, l'amore per te, ma è perché la tua carne mi dice che cos'è l'amore e lo dice di là di se stessa,
è solo per questo tuo dirmi felice che io mi perdo nell'amore per te.
Id: 49896 Data: 29/07/2018 02:30:36
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Hot
Sulla resa delle curve solco i tuoi sussulti bagnandomi la lingua nella schiusa dei tuoi umori.
Un desiderio estremo dei tuoi odori intimi, fontale mi richiama i fremiti alla pelle.
Di te nutro e del tuo piacere un pensiero osceno: sazia la mia gola ciò che di te in me caldo mi cola.
Id: 49894 Data: 28/07/2018 15:20:33
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Dove sei ora
Dove sei ora e dove il tuo respiro Adesso lascia il segno del tuo calore E se ancora verso di me un pensiero Rivolgi, se in una parte del cuore In te vivo, un angolo d'amore Che preceda il giudizio, ignori La ragione e sia un'osata carezza, Un fuoco che ogni resistenza brucia, Un bacio primordiale Tra due anime tornate nude...
Id: 49886 Data: 28/07/2018 08:01:28
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Che timido fugge
Vienimi, come quiete nel cuore, Ragguaglio di luce e dolcezza, Soffio di vento che l'alba concede, Parola nuova, carezza sull'anima; Vienimi, tenerezza del giorno, Sussulto di pelle, che timido fugge.
Id: 49859 Data: 26/07/2018 06:23:59
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Dissetami
Dissetami alle tue sorgenti, Berrò come bestia al fiume, Sarò tutto nella mia sete E nudo verrò spoglio alla resa; Nelle tue acque non avrò più dèi Né parole da giustificare, Come un verme di fango Tornerò al mio nome Se le tue mani non mi daranno forma.
Id: 49856 Data: 25/07/2018 17:39:07
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Lettera
A L., invocandone la clemenza
Sì, Laura, hai ragione: è Una poesia d'amore, d'amore E di dolore.
Figlio dell'Occidente cristiano Non conosco dell'amore che l'amore Ed il dolore: l'amore inspiegato, Il dolore dispiegato In molte delle sue scabrose pieghe, Piaghe oscene o luminose Ma piaghe sempre dolenti, che non vogliono Appelli; ma non mi scandalizza ciò,
Perché, figlio dell'Occidente cristiano, Ho deviato la mia via incolta E stolto non afferro altro Dell'amore, mi resta Solo dolore e amore, Un amore inspiegato.
Sì, Laura, Ho visto dell'amore anche la luce, Ne ho conosciuta la gioia, So bene e l'una e l'altra, Ma come il bene Che vi può essere stato in me O ancora forse ve ne sarà, La luce e la gioia Non mi appartengono, sono, Ed è questa la mia grazia, Un Altrove e un altrove per sempre;
Del mio resto non altro ti dico e mi dico Se non lamenti ed un debole canto.
Id: 49843 Data: 24/07/2018 11:06:56
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Una lenta agonia gli sfigurò il viso,
Una lenta agonia gli sfigurò il viso, carni lacerate e versamenti d'anima, la vita diventava uno spettacolo, conosceva le sue oscenità. Dei figli appesi alle loro croci ne sappiamo ancora e sempre e dei chiodi che gli trafiggono le anime ne vediamo le smorfie sui visi sfigurati. Quale Dio nascosto avrebbe sofferto insieme a noi? Eppure solo nell'Inferno non muore il dolore e il disamore rimane senza redenzione.
Id: 49826 Data: 23/07/2018 10:55:11
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Davanti a te
Un vento leggero entra dalla finestra socchiusa, accarezza le gambe nude, mentre il respiro insegue il tuo pensiero. Non posso non desiderarti nel risveglio dei sensi al giorno, mi viene in mente il tuo viso, cornice del tuo sguardo ed allora mi perdo nello smarrimento del cuore che sempre di te innamorato
batte forte, batte e fa rumore.
Id: 49812 Data: 22/07/2018 07:25:22
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Così...
Così sono nato a vista d'occhio - non dico a tempo perso, non ve n'era voglia - avendo però una visione divergente - il tempo è una rapina d'ore, un guazzabuglio di lancette sul quadrante e del vizio umano di contare, il vizio delle dita sulla dita di una mano. Ma non dico che io nacqui a tempo perso: io non nacqui ovvero nacqui come io nell'oblio ancora di quell'ora che io tacqui fino ad ora, perché dal tempo che io nacqui mi fu dimora l'ora breve, breviario di parole che addolora.
Id: 49804 Data: 21/07/2018 16:54:54
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Per dirti t’amo
Ti amo nel dolce odore del tuo essermi donna, tra le pieghe della tua carne dove i sensi traducono la pelle al piacere. Ti amo dove si resta nelle carezze dello stupore: guardarci io e te nudi di parole, mute grida di sensi, quando tremano le pelli felici di toccarsi fino a dove si risvegliano le anime con il caldo bacio dell'amore .
Id: 49800 Data: 21/07/2018 10:19:26
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Stanotte ho voglia
Stanotte ho voglia di fare l'amore, ho voglia, stanotte, che l'alba ci sorprenda perduti nei sensi, ho voglia stanotte di navigare con la lingua il tuo corpo, traversare i tuoi umori come le acque che separano la carne dalla promessa. Ho voglia in questa notte che si ripete inquieta ogni notte di fare l'amore con te e nel piacere trovare la fuga dell'esule di cui nessun approdo sarà mai peggiore di questa lontananza di sé da sé.
Ho voglia stanotte delle tue mani, mi siano spose prima che l'alba ci trovi perduti nei sensi e reclami la sua parte di luce spegnendo ogni brace di questo fuoco scarno di senso che è la vita.
Id: 49771 Data: 19/07/2018 06:22:51
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Dedicata
Di te attendo ogni giorno la voce Perché dà il tono all'alba che viene Ed io amo quel cielo che torna alla luce Solo se lo attraversa il tuo sguardo:
Allora si fa specchio ai tuoi occhi E la mia carne esulta di gioia.
Id: 49760 Data: 18/07/2018 06:35:37
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Fugga
Fugga da me il Rimpianto, non resti Nella casa del sonno dove eterno riposa Il Desiderio che non ha conosciuto spose, Non vegli le magre spoglie in ciò che ne rimane, Mentre mi consoli del pianto la Nostalgia Che dove io vedo il perduto essa spera ancora l'atteso.
Id: 49754 Data: 17/07/2018 18:24:07
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Che cos’è...
Che cos'è, amore mio, la nostalgia Se non uno sguardo appassionato E malinconico a questo cielo di giugno Che colora di rosso l'ora al tramonto E convoca l'orizzonte a predire il domani Nel cui grembo la vita ritrova il seme d'un senso? Così rimango immobile a guardare i tuoi occhi E gli uni e l'altro mi sollevano da terra Lasciando nel sangue qualcosa di Dio O di un assoluto che gli presta il volto.
Id: 49751 Data: 17/07/2018 11:01:48
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Tutte le cose
Tutte le cose cambiano Anche noi siamo cambiati nel tempo Di cui abbiamo perdute per sempre Le ore in cui siamo stati felici. Più non m'aspetti, più non t'aspetto: Non abbiamo più ore che resistano al tempo.
Id: 49745 Data: 17/07/2018 00:49:31
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Ho atteso
Ho atteso impaziente che il risveglio Allontanasse gli ultimi miraggi del sogno E l'alba illuminasse i tuoi respiri, L'alito caldo che amo ed inseguo Dentro le stanze silenziose e sul vetro Mentre il tuo sguardo attraversa le cose; E sulle tue labbra se avrai il mio nome Io potrò ora esistere come forma di adamo Che più nulla di nuovo attende nel suo giardino.
Id: 49732 Data: 16/07/2018 06:15:19
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Un richiamo
Ti scriverò un verso, amore mio, per dirti t'amo, un verso mite un filo d'erba dall'asfalto, con timida vergogna, per dirti t'amo. Un verso mio, impudico; casto è nell'ora tenue il tuo richiamo.
Id: 49718 Data: 15/07/2018 08:51:46
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Aggettivi
Passavo da un letto ad un altro, perché non sopportavo i vuoti di fame, volevo continuamente dei segni, ma segni che incidessero profondamente la carne.
Il vizio della mignotta, dicevano, ma nessuno seppe mai dei gemiti e lo strazio di un'anima impreparata a vivere.
Id: 49710 Data: 14/07/2018 19:37:08
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Ho sognato
Ho sognato i tuoi seni, stanotte, I tuoi seni ed i tuoi fianchi, E nel sogno li ho pure baciati E baciati anche un po' di più. Ho baciato sia il seno che i fianchi, Ma ho baciato ancora di più E tu ti mostravi felice dei miei baci E ridevi, ridevi e giocavi, Ti giravi su di un fianco e poi sull'altro, Perché io li baciassi entrambi e dappertutto, Però il seno no: quando ti baciavo il seno Tu ti sdraiavi sulla schiena e non ridevi. Anche quando mi hai chiesto la resa della lingua Non ridevi e non giocavi: hai chiuso gli occhi E non parlavi; sembravi fossi diventata muta E cieca e sorda, sembrava che io più non esistessi per te O non ci fossi, lì, io, sotto di te. Così ti ho sognata stanotte ed eri nuda E ti ho visto nudo pure il sedere. Ed eri bella.
Id: 49701 Data: 13/07/2018 13:26:55
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In un nome lamore
Non mi precedi eppure mi stai davanti Nell'impeto del riconoscimento invoco il nome, Tu sei il mio tu e rendi il mio ritorno all’io Possibile evento di una nuova epifania.
Non ho che la tua schiena nuda davanti ai miei occhi, Perché non mi precedi se non con il corpo, Una bellezza che toglie il respiro alla pelle; Ammiro le tue natiche perfette nelle curve E ancora sode nell’atto insano della sfiotitura, Ammiro ed impaziente attendo L'ora della tua rivelazione, Nel gioco dei pronomi dentro l’eros Saremo nel corpo l’esperienza dell’alterità Che tu farai di me, che io farò di te.
Id: 49671 Data: 11/07/2018 17:41:17
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Della castità della parola ho rivestito la tua nudità
Della castità della parola ho rivestito la tua nudità, perché non vi fosse il rossore della timidezza nel silenzio che accompagna sempre il pudore. Vi sono braccia capaci di asfalto e cuori di sponde di fiumi anche se i voli delle rondini non dànno più nitore al cielo dei soli, ma il loro garrito presto si fa carne per dare carne a nuove parole e servire una mensa che a volte viene sfiorata dagli angeli. Non chiedermi mai dell'amore e delle nostre anime: lì vi sono luoghi segreti che rifuggono la ragione.
Id: 49640 Data: 09/07/2018 11:35:41
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Tu non sai
Tu non sai Quante volte ti ho amata Nella solitudine di una mano Mentre la carne Si lasciava andare al desiderio E scrivevo scrivevo Con l'inchiostro liquido del piacere Le trame sognate Dei nostri amplessi.
Ma il tempo ci fu ignaro E le nostre braccia S'intrecciarono ad altre braccia Fino a darci Carni plasmate di assenze
E in questi vuoti continui Ancora inseguo le tue ombre Concedendomi sgualdrina a chiunque di te Voglia ripetermi il nome.
Id: 49628 Data: 08/07/2018 02:36:15
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Solitudini dellanima
Solitudini dell'anima Vuoti d'amore Carne affamata di carne La disperante attesa del nulla Nessun riscatto, nessuna redenzione Morte per morte dove manca l'amante L'amore è una sudario che avvolge L'amato non nato; ma l'amore nel tempo Non è forse solo un crudele intervallo Tra nulla e nulla? Qui Non vedo ali d'angeli né piedi di donna A coprire i tuoi passi stanchi, a serrare Le labbra con baci che si scambino Una linfa di vita in distanze di fine.
Id: 49622 Data: 07/07/2018 11:49:41
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Nel cuore dei sensi
C'è della grazia in te, si avverte Un profumo nascosto, che rende Più rosa la carne, la schiusa dei fiori Dietro le vetrate abbagliate dall'alba Quando ancora la casa non vuole Che sorseggiare il silenzio al riparo Delle parole che poi Diverranno rumore. C'è della grazia in te; una donna Che ama nel segreto di un sogno Tessuto con la carne dell'anima E un'anima nel cuore dei sensi.
Id: 49604 Data: 06/07/2018 06:49:07
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Le tue parole attendo, amore mio
Le tue parole attendo, amore mio come la veglia notturna attende il ritorno dell'alba, come il fiore attende l'acqua di chi ne ha cura. Di te mi pervade urgente un pensiero: Vieni, mia parola, non indugiare, vieni con la tua luce e inondami: di te sarò l'ombra fugace e noi l'attimo di bellezza che il tempo avrà perdonato al nulla.
Id: 49589 Data: 05/07/2018 11:24:39
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Se io e te
Se io e te ci parlassimo prima dell'alba Potremmo insieme definire la luce del giorno Educare le ore del tempo a venire Come fossero figlie Concepite durante le veglie all'amore Quando l'amore era calore rivolto al futuro. Se io e te ci baciassimo ogni giorno prima dell'alba Tu saresti le notti di veglia all'amore Madre di ore venute alla luce.
Id: 49563 Data: 04/07/2018 05:36:35
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Dove mi hai toccato le mani
a L. Dove mi hai toccato le mani Non vi era che buio, Ma le tue carezze sulle dita Trafissero luminose Quella oscurità. Nell'assenza di parole Udii il suono della tua voce E fu bellezza Pure nel dolore. Non mi restano che i tuoi occhi Per credere ancora Ai mille volti dell'amore Dentro questa lontananza, questo esilio Dove non sono Se tu per me non sei.
Id: 49518 Data: 30/06/2018 22:34:04
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Ad O.
ad O.
Potremmo amarci solo con le parole, Ridare ai corpi il senso della carne Quando apre della notte i segreti E fa dell'umido il destino di una casa.
Potremmo amarci solo con le parole, Ridare ai corpi il desiderio della carne, Traversare il tempo delle loro età, Lasciar parlare alle nostre bocche Il linguaggio sempreverde della tenerezza.
Potresti amarmi solo con le tue parole Ed io farei della tua carne Il mio profano ringraziamento E della tua anima Il luogo della mia rinascita.
Id: 49509 Data: 30/06/2018 01:10:21
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Ho questa morte che mi posiede
Ho questa morte che mi possiede, Senza tenerezza mi attende, Amante pretenziosa che non conosce l'impazienza: Sa che prima o poi non mancherò il suo appuntamento, Diverrò docile al suo abbraccio Dopo averla a lungo tradita, Amante un po' puttana della vita.
Id: 49497 Data: 29/06/2018 13:50:34
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Lui non le disse
Lui non le disse tutto quello che le avrebbe voluto dire, Così si tenne dentro tutte le parole zitte, Ma poi le parole zitte cominciarono a fargli male, Perché l'amore taciuto sempre molto duole, Così se non rischiò di morire, morì dentro quasi uguale.
Id: 49481 Data: 28/06/2018 11:10:51
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Vieni
Vieni sulla mia pelle ad amarmi Riempimi la bocca di baci Conduci le mie mani sul tuo corpo Che le mie carezze siano la tua gioia Attraversiamo insieme queste ore Che separano la notte dal giorno Siano i nostri abbracci Il segno del nostro amore Non indugino le nostre carni Non abbiano riserve al piacere L'uno sia per l'altra il cielo Della sua solitudine Dove la felicità di quegli attimi Sia l'aria dei suoi respiri.
Id: 49478 Data: 28/06/2018 06:31:16
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Se io...
Se io mi scavassi dentro E portassi alla luce i feti della mia disperazione, Tu ti allontaneresti Non sopportando il fetore delle mie unghiate In una terra avara di confutazioni.
Id: 49475 Data: 27/06/2018 20:34:56
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Non è meno bello ora il tuo volto
Non è meno bello ora il tuo volto Nella dimenticanza dell'amore, Né la lontananza muta un sentimento Solo ne rende struggente il ricordo E assurda la speranza di un ritorno Quando l'alba oramai ha posto fine ad un sogno.
Id: 49472 Data: 27/06/2018 13:35:30
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Dimmi
Dimmi oggi dove vai, dove porti i tuoi dolori, Dove inizi a vagare, in quali vie del quartiere, Dimmi pure se del viso rosso vi è una ragione E dimmi se davvero con gli occhi mi hai veduto O se la malattia già ti ha roso totalmente Ogni brandello di ragione e ogni memoria ricomposta È solo un cadavere in attesa della sepoltura E se ha avuto un senso questo nostro vivere E se lo avrà ancora oggi e fino a domani.
Id: 49467 Data: 27/06/2018 06:54:55
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Questo tempo che non mi appartiene
Questo tempo che non mi appartiene - Ho venduto la speranza per trenta denari, Ho aperto la gola deviando il respiro - Mi nega ogni visione, mi nega L'orecchio sul ventre della terra, Mi ritrovo a vagare straniero Nei luoghi della mia nascita, solo La notte mi mostra la sua pietà E lo scandalo fraterno dell'indifferenza A lato di marciapiedi resi mercato di corpi Dove si compra, per trenta denari, l'Invendibile.
Id: 49447 Data: 25/06/2018 13:26:48
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Mi dirai di te l’ora migliore
Mi dirai di te l'ora migliore io ti dirò di me il fuori orario del desiderio ti darò della mia carne la mendicanza il bisogno d'amore che sfugge alla norma quell'insufficienza che mai si appaga come un vizio portato all'estremo come una pena inflitta per colpa quando si è solo rei d'un'insana innocenza ed il fio si assolve con l'espiazione di una radicale solitudine. Ti darò la parte ferita di me, sapendo in principio che nulla verrà mai risanato, non sazierai la sete che ho di te, che mi brucia dentro come un fuoco di sant'Antonio che non ha più tempo per una buona cura.
Id: 49442 Data: 24/06/2018 17:29:58
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Forse è....
Forse è morta e non lo sappiamo - o è morto: dal nome non sappiamo - forse è morta e noi ci scandalizziamo - o è morto: dal nome non sappiamo - di un libro rivenduto a poche lire - la copia con dedica autografa dell'autore -, che se lo avessimo ricomprato a prezzo intero o magari con un piccolo sconto - anche il venticinquepercento dell'editore - non avremmo avuto ora lo stesso disprezzo per lei che invece forse è già morta - o morto: dal nome non sappiamo - perdendo del libro il possesso a vantaggio degl eredi magari pure poco inclini alla lettura e alla polvere dei libri in una casa poi figurati verso un libro di poesie. Chissà se poi è davvero morta - o morto: dal nome non sappiamo - e non abbiamo fatto bene noi a scandalizzarci per una libro rivenduto a poche lire, una copia con dedica autografa dell'autore.
Id: 49435 Data: 24/06/2018 11:14:20
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Oltre le parole
Sarai clemente con le mie parole Con questa ricerca di essere felice Sarai per me tutto o niente Sarai l’alfa e l’omega della mia disperazione Sarai il segno di quel vuoto Che dentro mi divora, sarai L’epifania mancata, sarai Il ricordo del tuo piede nudo Che ho veduto In un momento d’illuminazione Sarai il pane dei miei sogni Nella tua trasparenza di non essere Quella voce che mi richiama Dai deserti della mia solitudine. Ti chiederei di amarmi Se non avessi dentro di me Il senso di questa insufficienza Che limita il mio tempo Con l’occhio triste della finitudine; Eppure dentro questa mia tristezza Sento la bellezza del tuo amore E torno ai tuoi piedi scalzi A quella danza di parole non dette Che sono state La mia estasi d’un momento Il fiore raro di due anime Quando s’incontrano Oltre le parole.
Id: 49403 Data: 22/06/2018 14:02:45
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Quel che resta
Vieni, tu, con le tue parole Portami l'acqua della tua dolcezza, Ho le labbra spaccate dalle sete Di ciò che manca alla mia vita: Un'eco di riconoscimento, un grembo Dove riposare il capo; quanta Stanchezza nella mie carni, l'anima La divorano ore senza quiete. Vieni Portami nella tua bocca la voce D'un amore che sfiori laterale Quel che resta del mio costato.
Id: 49396 Data: 22/06/2018 05:50:20
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Se mi porti ad amarti
Se mi porti ad amarti in un esodo che lascia bui i porti, se fuori di me mi porti lontano dai miei sogni, se contorti sono i tuoi disegni, se i risvegli miei deporti sui tuoi mille abbagli, sui tuoi lidi morti, allora amore mio ti sbagli a non cercar ragguagli nell'amaro dei miei fogli, se onesta non ti spogli dei tuoi alibi, falsi appigli che ti gravano il grembo, figli innocenti d'illeciti giacigli.
Più nulla ormai di te che somigli agli ardenti fuochi vermigli di quel tempo di carnali scompigli, di grida di sensi, ora spenti bisbigli.
Id: 49382 Data: 21/06/2018 08:08:53
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Verso dove
La vita ci ha sorpresi a mani nude Nel tempo che resta in posa d'agguato, Nessuno ha saputo l'ora del suo nascere, Né tantomeno dei nostri qualcuno avrebbe voluto morire.
Camminiamo inermi su lingue d'asfalto, Ma non hanno accumulato parole per noi, Neppure un fonema per le nostre suole Ad impensierire la decifrazione futura Legata alle nostre ossa Custodite in acque saline.
Non chiedermi ora di spiegarti il mio oggi, Del tuo so che ci perderai del tempo Fino alla resa che concederai al buio Di una ragione che non avrà avuto ragione Del suo stesso esistere.
Ma ti vedo andare nei miei occhi ancora Come quando eri un bambino, Quando noi tutti eravamo ancora disposti A stupirci delle foglie stormienti Davanti alla nostra finestra.
Abbiamo adesso chiuso la casa, Ci siamo abituati a muoverci per restare Da dove partimmo senza partire, Siamo nomadi di un cammino senza patrie E senza terre da toccare, non abbiamo più di che coprirci All'inverno incipiente che gelerà Le nostre anime senza più carne a coprirci d'idee Che sappiano a quale dio apparteniamo.
Id: 49347 Data: 19/06/2018 00:27:20
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Da una folla anonima...
Da una folla anonima ti elessi amato E amante mi fosti in incasti amplessi, Nella folla anonima ora ti rigettai Divorando la mia stessa memoria. Così è l'inferno dei reietti d'amore: Un poco di sperma o un poco di muco, Il resto impura putrefazione.
Id: 49331 Data: 17/06/2018 09:39:14
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Non mi basta più...
Non mi basta più il tuo corpo, né le mie eiaculazioni che tu accogli, amante e ingorda, dove ogni passaggio è copioso dei lamenti del nostro godere;
e non mi esulta il corpo dentro ogni tuo orgasmo, non abbiamo vittorie da celebrare per i nostri sessi sazi e felici. Dammi, invece, la tua tenerezza, un bacio caldo sulle piaghe dell'anima, prenditi cura di me e dammi le tue mani, ché io ne abbia cura, allora solo così le lacrime dei nostri occhi piangeranno il profondo guardarsi dell'amore.
Id: 49322 Data: 16/06/2018 10:18:07
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Dammi una morte senza dignità
Dammi una morte senza dignità, Ché la vita non abbia la sua gloria E l'amore il dolore della sconfitta; Anche se per un giorno d'amore In cui ho amato e sono stato amato È valsa la fatica di vivere Oltre la doglianza del nascere.
Id: 49310 Data: 15/06/2018 13:19:50
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Vorrei parlasse il mio silenzio
ad Antonia Pozzi Vorrei parlasse il mio silenzio Per non dire parole chiare d'amore. Rimangono incantati i miei occhi Quando vedono in un'immagine L'intensità espressiva del tuo struggimento.
Id: 49267 Data: 12/06/2018 11:32:36
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Spigolando un titolo di Márquez... Lamore al tempo della R
Spigolando un titolo di Márquez...
L'amore al tempo della Rete
Ti lovvai, mi lovvasti. Ci lovvammo per giorni digitando sui tasti, eccitati dai contrasti dei continui torno non torni, finché soli rimasti ci parvero nefasti i sensi al sesso ridèsti.
Risi, anche tu ridésti; l'ironia disfi ma non guasti dell'amor nostro i resti seppur in cenere adusti, cenere che se ora rimesti arde di braci e di nuovo brama quel digitar di tasti.
Id: 49262 Data: 12/06/2018 07:45:30
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e prima dello spegnersi del sole
ci perderemo nel destino della notte - un attimo di smarrimento, poi il nulla -, eppure sono grato a questa inconsistenza, a questo soffio di un inspiegabile universo, perché del futuro non avrò presto più memoria, ma una traccia dei tuoi occhi e della mia emozione feconderà il passato di chi verrà dopo di noi e prima dello spegnersi del sole.
Id: 49255 Data: 11/06/2018 13:37:57
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Segni
Sono quei segni del vissuto Che la tela del pittore aspetta.
Dopo averne amato la luce, Ora è nel gioco delle ombre Che la sua mano ritroverà l'idea; Privandosi di netti contorni Sfumerà l'assenza con verdi di mare.
Id: 49249 Data: 11/06/2018 00:55:46
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Non riusciremo mai...
Non riusciremo mai a toccarci, c'è sempre qualcosa che ci divide, non abbiamo ancora le stesse parole e anche le simili vinrano dissonanze che non ci portano lontano. Sembra che anche la lingua abbia la sua feralità, un termine a scadenza che ci impedisce il passaggio; sarà forse per questo che i morti sembrano preferire rimanere in silenzio.
Id: 49248 Data: 10/06/2018 21:11:31
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Fonte
Sulla mia lingua rimaneva il nettare prezioso, donata aspersione di stille labiali - hai conosciuto i miei titillamenti - il gioco che intrecciava bocca e mani.
Fonte offerta a dissetarmi ti destavi inarcando petto e reni, mi sorreggevo alle parole primordiali dell'amore: gemiti e lamenti di piacere, che traducevi per me in tenerezza, calde carezze e abbracci di cosce alla testa e sfinivi col respiro nei tuoi respiri la resa alla nostra felicità.
Id: 49240 Data: 10/06/2018 09:38:16
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Profumano di cielo le tue ali
Profumano di cielo le tue ali e vola la tua anima come un angelo, eppure quando sfiori qui la terra trema ogni carne per il turbamento come l'occhio quando viene ferito dalla luce, perché sorpreso nella propria nudità; ma morire di bellezza non è una colpa né amare dei sensi l'espressione già un peccato, anche se si conficcano dei chiodi nella carne quando la desolazione abbraccia un deserto dove l'assenza risuona in un'eco tra gemiti di un lamento e un bramoso canto.
Id: 49203 Data: 08/06/2018 10:44:29
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Ho finito lacrime e parole
Ho finito lacrime e parole, Mi resta, compagna dei miei passi, Una ininterrotta teoria di marciapiedi, Li batto come una mignotta Che non cerca più clienti.
Id: 49190 Data: 07/06/2018 09:35:34
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Mi dicevi con le parole
Mi dicevi con le parole, Scavando così solchi bagnati tra le pieghe Agli angoli degli occhi. Quante volte Ci siamo fermati dove nessuno sentiva Il rumore dei passi che diventava canto.
La fame dei corpi è fame selvaggia, Ma peggio è la fame delle voci Che non lascia mai tempo ai respiri E spinge dai ventri le carni all'amore.
L'acqua della nostalgia cancella il presente, Non concede appelli alle ore, domina L' assenza il desiderio del ritorno;
Il guaio del cuore è innamorarsi per errore Ed esserne felici anche quando Ti divora la gola il lamento della lingua.
Id: 49167 Data: 06/06/2018 05:39:31
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Amare il teatro
Amare il teatro. Amare la messinscena del teatro, Amare il mestiere dell'attore. La voce impostata, Il corpo In perfetta relazione con lo spazio. L'attore! Il mestiere dell'attore tra corpi, suoni e parole, Figlio illegittimo di due padri: il regista ed il pubblico, il primo lo concepisce con la scrittura, il secondo lo accoglie festoso o lo rifiuta, inorridito e pieno d'odio, Al pari del frutto mostruoso di un aborto mal riuscito. Amare il teatro, reale finzione di una finta realtà, Simile alla vita ma più sincero. Sai dell'origine, sai della durata E hai chiaro il destino finale, privo d'inganni, privo D'illusioni o colpevoli dubbi. Amare Il teatro. Si spoglierà il palco e si spoglieranno gli attori, Ma quel vuoto mai farà paura.
Id: 49147 Data: 05/06/2018 00:14:07
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Non ho più pudori
Non ho più pudori E vivo di scandali, mostro Indifferente a chi mi osserva La mia mendicanza d'amore E dimentico d'ogni dignità Disindosso ogni velame di finzione, Nudo nell'anima Non cerco approdi, vivo D'attese e possibili epifanie.
Id: 49108 Data: 02/06/2018 19:33:02
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Scioglimi
Scioglimi Dentro questo desiderio d'amore.
Hai liquefatto la mia resistenza Disvelando coi tuoi occhi un altrove - abiteremo Mondi lontanissimi, ci perderemo nella luce dei sensi, Ci nutreremo ognuno dell'anima dell'altro E dell'eros abiteremo la fame ed il piacere;
Ma tu ira della terra sei ritornata alla quiete Io naufragato in questa follia e ti aspetto Per sempre ti aspetterò...
Id: 49103 Data: 02/06/2018 10:06:53
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Eri...
Eri l'emergenza della mia pelle, Il desiderio prorompente del mattino;
Eri il senso di esistere del mondo, L'odore intenso del seme che attende, La voce amata per uscire in fiore.
Eri l'opera perfetta di un pittore, Il verso dolce ripetuto all'infinito, Il mondo misterioso di un mare profondo.
Eri parola quiete e luce del risveglio;
Eri il mio respiro e la mia ubriachezza, Eri tutto ciò in un nome di donna, Daria, Prima che ci vedessimo le spalle Allontanarsi per sempre dall'amore.
Id: 49092 Data: 01/06/2018 02:00:30
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Il signor Wilson*, la Dono e la Poesia
a Francesca Dono Quante volte il signor Wilson avrà comprato i fritti di mare al cartoccio? Lei l’ha incontrato tra la strada e la fine di un verso. Non si sorprenda se la indico a metro: abbiamo bisogno di sogni ribelli che mostrino il vero. Guardi, il signor Wilson potrebbe anche perdersi tra le rose e la mobilia in stile borghese, non è questo lo zenit del tema: Le dono le mie ginocchia flesse, piegate dall'anarchia di versi che rimette la Poesia al centro del suo mistero, purché verso queste mie parole Ella usi tutta la sua indulgenza. * Ho chiesto in prestito a Francesca Dono l'utilizzo del suo personaggio poetico
Id: 49086 Data: 31/05/2018 14:21:41
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Nella testa di Klimt
Non ho altri giorni che questi Ed un percorso da fermata a capolinea; Traballa sull'asfalto il tran tran quotidiano Mentre ancora ieri si viveva Nella testa di Klimt.
Id: 49045 Data: 28/05/2018 09:44:30
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Dimmi se
Dimmi se ancora mi pensi Se vieni e ti bagni quando mi sogni E se ad ogni risveglio mi senti al tuo fianco E se con le mani mi cerchi e mi sfiori Se lasci carezze per me tra i tuoi pensieri Se ancora con gli occhi t'affacci a cercarmi Nei segni che lascio Come rose per te dove tu sai.
Id: 49031 Data: 26/05/2018 20:46:11
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lui è diventato...
lui è diventato pazzo e cammina avanti e indietro misurando a passi l’ampiezza del mondo attorno al cielo che si crea quando recita il nome della donna che egli ama lontana;
un’altra vita ora li divide e lui accecato dal dolore si misura a passi corti il cuore e recita come un salmo il dolce nome che lo culla dentro il sogno della sua follia.
Id: 49019 Data: 25/05/2018 13:16:38
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Separazioni
Vivo di continue separazioni Senza metafore per tacere il dolore, Ho poche parole nel mio bagaglio E solo un grido sommesso, una sfida Alla morte e ritrovo il lamento Che mi svela vivo a me stesso Nella solitudine di carne e tormento, Una monade di anima e sesso.
Id: 49003 Data: 23/05/2018 20:13:42
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Il cielo dellaltro
Ci siamo amati Ed ognuno di noi Era il cielo dell'altro, La carne e la voce Due piccole ali Per lasciare la terra Alla terra; Ma l'inverno della parola Ora gela le labbra E la carne è tornata Alla solitudine d'un tempo Quando nessuno Era cielo a nessuno.
Id: 48977 Data: 22/05/2018 13:46:56
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Ripeto...
Ripeto il tuo nome a sussurri, Un rosario in cui mi rifugio,
Dove non sei il tempo conta le ore Di un'altra corona prossima al nulla.
Id: 48960 Data: 21/05/2018 13:36:53
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Ti amo dall’esilio di questa distanza
Ti amo dall'esilio di questa distanza Che ci separa la carne ma non l'anima, Ti amo nel silenzio che ingoia le parole Per non dimenticarne neppure una. Una lacrima dopo l'altra il mio alfabeto Con cui scrivo la mia solitudine, Gemo come ramo spoglio al vento dell'inverno, Gemo e ti sogno per consolazione.
Id: 48941 Data: 20/05/2018 18:13:03
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Scrivi, scrivi..
Scrivi, scrivi per disperazione Non lasciare che la parola prenda forma Tu scrivi, scrivi la tua disperazione.
Hai le piaghe nella carne per l'assenza della carne Di colei che sola ti è parola, voce, richiamo.
Non ricordi? Ora che ti chiedi come può accadere, Non ricordi? Tu camminavi nel Giardino, Ti colse improvvisa la stanchezza d'una solitudine Che non trovava eco in ciò che già era; t'addormentasti...
...
Adesso che l'hai vista passare, ora Che per una volta ti ha parlato E ti ha sfiorato con un bacio, Ora che ne conservi conficcata nell'anima la voce E ora che non è qui con te... Scrivi, poeta o no, Scrivi, scrivi la tua desolazione.
Id: 48935 Data: 19/05/2018 14:37:16
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Dietro di me
Dietro di me non ho più occhi, gli ultimi rimasti sono ora più deboli e hanno nelle bocche gli affanni.
A lato mi cammina il futuro, ma le mie gambe malferme non saldano i passi ed il tempo è più incerto se manca al presente un lungo respiro.
E dimmi del futuro, mi chiedi, del tuo futuro. Non vedo ti dico, non posso più vedere: sono stanco di una morte che non scrive pagine in chiaro.
Se mi vedi ancora, ti dico, amare una donna, è per colpa di un vuoto che non ha più radici; ma di una donna d'amare mi posso ancora fidare.
Id: 48933 Data: 19/05/2018 11:12:30
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Desidero della tua bocca...
Desidero della tua bocca ogni respiro, Il brivido sulla pelle e la follia Di un desiderio che s'inchina alla tua fonte Per suggere ogni goccia del piacere Che segna i percorsi dell'amore.
Della tua schiena sono pazzo, Dalla nuca fino a dove si smarrisce l'occhio La forma eccita il desiderio E la lingua si nutre di pensieri osceni.
Vieni col le tue mammelle, Dai alla bocca il turgido capezzolo, Uno alla volta. Tra le mie mani E la bocca verrà il tuo corpo Alla gola, crema di miele D'un profano paradiso in terra.
Id: 48929 Data: 19/05/2018 02:04:07
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Tra un silenzio e l’altro
ad A. Tra un silenzio e l'altro Prima che si disperda la luce Ed il giorno resti un ricordo A ferire la memoria, rammendo Questa scucita vita con i pregi Di ciò che i miei occhi hanno veduto. Rimane la tua figura sulla pelle A ferirmi ancora con il desiderio la carne, Se temo un cielo notturno nel mio futuro È solo perché di te non vedrò più Quel segreto che è ora il mio respiro.
Id: 48882 Data: 15/05/2018 20:38:39
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Madre, ci ha resi stranieri...
Madre, ci ha resi stranieri Una stessa lingua, una teoria di parole Che ognuno di noi ascoltava Da luoghi d'anima distanti tra loro.
Madre, non ti sia imputata a colpa Né a peccato sul mio dorso Un'innocenza di vita Che ci ha lasciati su margini opposti Di uno stesso silenzio.
Madre, non dissimile da due libri mai aperti La nostra reciproca estraneità, mai priva Di pagine appena sfogliate in cui ho letto L'amore del dovere e del sacrificio Fino alla morte di sé, quotidiana O perenne, qualora vi fosse stata Necessaria urgenza. Resteranno Sullo scaffale i passi mai tradotti Di un'inespressa, sconosciuta, tenerezza.
Id: 48850 Data: 13/05/2018 10:28:32
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Continuo a girare...
Continuo a girare attorno alla ferita Come il dito sul bordo del bicchiere Per udirne acuto il lamento:
Sono stato sorpreso dalla vita, Un angolo di cielo in grigie sere, Che porta con sé gioia e tormento,
Perché è dei sensi la voce ardita, La passione che sfianca ogni volere Se non di lei l'amore, unico unguento
A questo mio ininterrotto gemere.
Id: 48847 Data: 13/05/2018 01:29:30
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Abbiamo percorso...
Abbiamo percorso con le lingue Le nostre distanze e con le mani Abbiamo saputo delle nostre diversità, Ci siamo confusi in un unico cielo Amandoci senza riguardi né pudori. Sei stata la violenza dei miei spasmi, Io l'attesa dei tuoi sussulti. Da bocca A bocca ci siamo scambiati il respiro, Umido sigillo della nostra passione.
Id: 48840 Data: 12/05/2018 09:57:59
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Dolce come la tua anima, amore mio
Dolce come la tua anima, amore mio C'è solo la bellezza del tuo volto Che ad ogni sguardo mio si apre E mi viene incontro con la sua narrazione D'incanti e di altri giochi dell'amore.
Id: 48833 Data: 11/05/2018 20:12:24
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Sensi
Vieni, mescoliamo i nostri piaceri Nell'intreccio dei nostri corpi, ogni orgasmo Sia un furto che vince la morte, Non abbiano i vermi il loro pasto Prima di un tempo opportuno.
Prendi ora la mia mano, insegnale La via del tuo segreto, e della mia lingua Fanne unguento sul tuo turgore, non v'è carne Che non conosca lo strazio dell'attesa. Spasmi Mi scuotono nella tua bocca Che non ha più parola ma solo gemiti Negli istanti in cui mi respiri. Ospitami Fino a dolermi il cuore E anch'io ti accoglierò dove la gola Si fa ingordigia dei tuoi sapori.
Id: 48820 Data: 11/05/2018 07:53:48
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Sei il respiro del mio respiro
Sei il respiro del mio respiro, L'alito su cui adagio il mio destino; Nella visione del tuo viso Il cielo stesso mi sorprende E fino a dove il seno Abbonda nello spazio sottratto all'aria, Già scorgo la bellezza dell'annuncio.
Attendo odorando Ebbro della tua natura La polla di una terra promessa, La voce della falda Che gorgoglia lavico il piacere.
Di ogni tuo passo io divento ombra: Se tu non fossi, io non sarei. Di te succhio la polpa della vita E tra la schiena e l'infinito Preparo la mia carne Ad attraversare un sogno.
Id: 48771 Data: 07/05/2018 18:42:13
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Innamorarsi di te
Innamorarsi di te E ridare al corpo l'esultanza dei giorni;
Innamorarsi di te e mostrarsi nei limiti Di una natura ferita;
Innamorarsi di te E diventare mendico del tuo amore,
Perché innamorarsi di te, Amore, È scoprirsi radicalmente poveri Nelle mani di un Altro Nell'ora deserta che un bacio attende.
Id: 48763 Data: 07/05/2018 13:12:59
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Chi lha vista passare
Chi l'ha vista passare Mi racconti dei suoi capelli E degli occhi, se erano chiari Per la gioia del cielo Di riflettersi in lei Oppure se erano scuri, Perché la passione Vela agli altri Ciò che è destinato all'amato. Mi dica ancora Chi l'ha vista passare Se il suo passo era fiero, Se sembrava che fretta avesse Di raggiungere l'ora Che veste di rosso gli amanti O bianco di gioia che resta Sulla pelli confuse dai sensi. Me lo dica chi l'ha vista passare, Perché lei mi ha sfiorato la pelle, Ne sono sicuro, Ma non vorrei fosse stato Soltanto un mio sogno.
Id: 48745 Data: 06/05/2018 08:22:28
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Mi hai riportato allo stato verginale della terra
Mi hai riportato allo stato verginale della terra Prima della pioggia e dell'acqua di fiume, Hai disfatto le forme e ripreso il respiro, Poi con le tue mani ardenti d'amore, Ma quell'amore che possiede La lingua sapiente della carne, Mi hai di nuovo plasmato secondo il tuo fiato. Così ho riaperto gli occhi e ti ho vista: Luce sfolgorante di bellezza; E dalle tue mammelle rigonfie di me Ho ricominciato a scorrere con la lingua I mille sentieri del tuo piacere E nei tuoi sussulti Ho ritrovato il codice dei nostri cuori, Malati di una follia d'amore Che marchia col fuoco del desiderio Una pelle già prigioniera del tempo.
Id: 48741 Data: 05/05/2018 18:32:59
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Eri la penna più dolce
Eri la penna più dolce delle mie righe, Un quaderno, io, che tarda ad invecchiare Anche se dei quadretti fu l'infanzia dei numeri Nell'età che ancora ignorava I nomi dell'amore.
Ma il tempo divora le ali degli angeli E lascia le carni ancora più stanche di ieri, Non verrai più a lasciarmi il tuo nome E quelle righe saranno di pagine bianche Su di un quaderno senza più storia.
Id: 48740 Data: 05/05/2018 18:25:06
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Non la mano
Non la mano che portasse il cibo alla mia bocca io vorrei,
ma la mano che della mia bocca facesse il cibo della propria anima;
una mano così io vorrei che mi amasse.
Id: 48728 Data: 04/05/2018 18:12:00
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In un bacio che non lasci respiro
Non riproducevo né madonne né santi Ma le ore trascorrevo a tracciare le curve Delle tue morbidezze, non ero un pittore Però sapevo dell'amore il bisogno degli occhi E le mani O carezzano il corpo amato o lo disegnano Per non morire di desiderio nella distanza Che separa due istanti Di un unico attimo di felicità.
Ora non dare retta a queste mie parole E non perché non siano vere, ma solo perché Vorrebbero vedersi venir meno Sulle labbra che si chiudono sulle tue In un bacio che non lasci respiro.
Id: 48711 Data: 03/05/2018 20:19:41
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Dentro la tormenta delle ore
Lacero brandelli di carne Dentro la tormenta delle ore Che attendono il bacio del risveglio. Tormenta il cuore la tua assenza E non trovo quiete; sfoglio amante Ogni tua parola e la memoria che ti attende Perché si rinnovi lo stupore della pelle.
Id: 48679 Data: 01/05/2018 13:28:20
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I Protagonisti
Era una scena di tensione drammatica: Il protagonista sul palcoscenico restava eretto Mentre la comprimaria si versava in lacrime Per la commozione di una parte Che le sembrava il suo destino. Recitarono affiatati, le bocche troppo vicine Per restargli indifferenti, ma guadarono il fiume Fino all'unico bacino che raccoglieva le acque, Il resto fu il rumore degli applausi: Chinarono entarmbi le teste E fu il loro ringraziamento.
Id: 48658 Data: 29/04/2018 17:41:09
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La memoria delle mani
Imparerò il tuo corpo a memoria, La memoria della mani, Perché se un giorno non avrò più gli occhi Io non ti privi delle mie carezze e le carezze, Amore, saranno il mio sguardo su di te E tu ancora sarai per me Il cielo terso di giugno Che non potrò più vedere.
Id: 48639 Data: 28/04/2018 16:42:07
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La meraviglia degli amanti - suggestioni da Brel -
Nessuno si accorgeva di noi, Solo l'aria e l'erba d'un giardino incolto Raccoglievano i nostri bisbigli d'amore, L'unica luce che mutava un destino Senza mutarne la forma. Forse non era La felicità perfetta, eppure la carne Pareva gioirne: se il cuore gemeva Nel vuoto di un'assenza amata, La carne godeva al suono di voce Che ci traversava correndo un'onda E cosi ci amavamo, ogni giorno, Promettendoci il 'per sempre' dell'amore.
Id: 48622 Data: 27/04/2018 11:30:08
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Un altro ieri
Avrei voluto vederti le cosce, carezzarle e baciarle, avrei voluto perderci tempo, restare a guardarle così come si osserva ogni volta una meraviglia. Sì, avrei voluto restare con la testa tra le cosce e respirarne l'odore, la pelle, sentire nei tuoi umori scorrere il tuo desiderio, la mia vita, avrei voluto - oggi - un altro ieri.
Id: 48587 Data: 24/04/2018 18:36:30
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Dedica damore - una donna -
Amore mio, le parole che non dico Perché il mondo non ascolti il mio amore per te Rimangono dentro e premono l'anima Fino a farla diventare Solo un grumo di dolore Dopo aver sanguinato ferita Da questa distanza che ci separa; Perché vedi, amore, tu sei il mio cielo, Ma come il cielo per la terra Tu non mi appartieni E nulla c'entra il possesso Però un'infinita solitudine Che soltanto il nostro reciproco sì Può sottrarre al tempo Affinché nel tempo Noi finalmente siamo.
Id: 48536 Data: 20/04/2018 11:13:41
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Ti lascio un fiore, amore mio
Ti lascio un fiore, amore mio, Perché è perfetta la Natura, Anche quando la sua forza Diventa terribile e matrigna, Ci sconvolge la sua perfezione; E allora da essa stessa impariamo, Nel turbamento dei sensi che ci appartiene, Quanta armonia di bellezza vi è In questi sentimento d'amore che ci unisce E ci sconvolge Come un fiume quando esonda O un monte quando frana.
Id: 48502 Data: 18/04/2018 09:22:14
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Le mani
ad A. Le mani rovistano i nostri brandelli di carne Lasciati a marcire in un angolo di vita, Mentre il tempo ci corre incontro Divorando gli intervalli tra i sogni. L'acqua e la terra continuano l'amore, Il miracolo è prendere forma tra le tue mani E le mie che ti accarezzano il corpo Con la sapienza di un cieco alle dita. Sono i nostri fiati sovrapposti Il caldo umore di quest'alba, Il piacere dell'ora attesa Per dirci la vita, per darci l'amore; Perché il giorno non sia Soltanto uno sfumato ricordo Di un'anziana memoria Quando ci avrà raggiunti il domani.
Id: 48435 Data: 12/04/2018 13:16:22
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Angeli di parole
Amore, tu non sai delle ali degli angeli E del loro portarmi a vedere due sole parole Che hanno segnato il cuore con le lettere del tuo nome. Amore, stasera ho ascoltato una canzone di Battiato, Parlava di lei chiamandola: 'Meraviglioso amore'; Sarà che sono ebbro della tua gioia, Ma quel 'meraviglioso' mi ha rapito l'anima. Lo so, amore, non sono dei versi di poesia questi, Sono solo le frasi di un innamorato, Però lascia che io ti ripeta prima che la notte m'inghiotta: Tu sei, il mio meraviglioso amore.
Id: 48420 Data: 11/04/2018 07:54:11
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Vorrei amarti
Vorrei amarti Nell’ora malferma delle gambe Quando la sera affaticherà il passo E gonfierà i piedi in un respiro che si affanna Ancora appresso alla vita. Vorrei amarti in quell’ora Per dirti quanto il tuo corpo che ho amato Nell’ora più ardente della mia carne vorace Sia ancora quell’ostia profana Che nutre d’amore il mio amore per te.
Id: 48402 Data: 10/04/2018 12:29:29
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Dove siamo noi?
Che cosa siamo stati in un tempo che più non ci appartiene? Tra piazza Venezia e la Bocca della Verità un destino si è affacciato;
Ma ora, dove siamo noi?
Id: 48391 Data: 09/04/2018 20:28:57
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Caro Amore
Ti sussurrerò ancora Le parole oscene dell'amore, Quelle che la carne Ama sentirsi dire Da un angolo del giorno Sottratto alla luce.
Darai alla mia bocca Il potere di una mano E ad ogni mia carezza Mi verrai incontro Con un sussulto del respiro Fino al disciogliersi della pelle Nell'umido del piacere.
Ti sarò fedele Come l'alba alla luce, Ti leggerò il mio passato Alla luce del tuo amore.
Porterò il tuo alito alla mie labbra, Sarà il soffio di una dea Che ha atteso la mia vita Al crocevia più importante del destino.
Sarò tuo per sempre Con un passato che diventa solo storia Di un'attesa, cronaca che ha soltanto preparato Questo nostro tempo d'amore.
Id: 48336 Data: 07/04/2018 07:09:50
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Sabato santo
Ti sei liberamente consegnato ai patimenti della Croce, Offerto come Vittima di espiazione, Sei giunto fino al Grido dell'Anima E lì, pure se con il Volto sfigurato dal Dolore, Eri ancora Tu, il Dio che sceglie; Ma dove davvero ti sei spogliato di Te Stesso, Della Tua Divinità È in questa Attesa: sei diventato fino in fondo Nessuno, il Nulla. Niente puoi, radicale passività, ontologica impotenza. Nella logica dell'amore verrà l'Altro a dirti Chi Sei A dirti Che Sei. Un altro, il Totalmente Altro, Come in ogni relazione d'amore.
Id: 48251 Data: 31/03/2018 20:24:08
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Nella solitudine delle ore
Nella solitudine delle ore T'ho cercata, amore, nel silenzio Delle case inquieto ho indagato La confusione del cuore; al volto Tuo sto cedendo la mia resistenza Di uomo, perché l'amore è una dolce follia Nell'attimo, che veste il per sempre, Ed io vorrei impazzire d'amore Con te, in una sovrapposizione di bocche Respirarci fino all'anima E nel gioco delle lingue Varcare il confine delle parole.
Id: 48145 Data: 25/03/2018 14:51:37
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i ho cercata tra la gente
Ti ho cercata tra la gente Con ogni nome dell'amore, Ma ad ogni invocazione Nessun volto che si girasse Aveva del tuo la sua bellezza. Così sono diventato un nomade cercatore Del Volto tuo amato Preferendo ad ogni altra donna L'attesa sfiancante del cuore E la desolazione della carne Nella liturgia della tua assenza Fino al giorno della gioia Quando ritrovai nei tuoi occhi Il suono dolce del tuo nome: Amore.
Id: 48120 Data: 23/03/2018 22:41:42
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Se tu fossi qui
Se tu fossi qui Ti chiederei di tacere Perché vorrei conoscere La teologia dei tuoi baci; divina La tua carne sulle labbra chiuse E nei tuoi respiri Anche i nostri corpi Imparerebbero a volare.
Id: 48118 Data: 23/03/2018 20:07:07
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Pazzia damore
Ora mi sembrano gli anni trascorsi Il tempo ignaro di una lunga attesa Che ha smesso di esistere davanti ai tuoi occhi.
Nessuna zingara E tantomeno la mia mano Potevano predire questa pazzia d'amore: Al tuo volto ho ceduto la ragione.
Ora vorrei solo un tempo di clausura Un eremo delle ore del giorno Per vivere questa nuova devozione Che mi porta con il riso dei folli Il subbuglio del sangue. Morirò Di questa tua bellezza; ma che importa, Se amarti è una dolce pazzia?
Id: 48082 Data: 22/03/2018 06:10:05
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Passione damore
Non riesco più a tacere la tua bellezza stregato dal tuo volte resto immobile l'orecchio teso all'ascolto della voce di ogni sussulto dell'anima che mi parla di te mi ripeto di continuo le tue parole ripasso con le labbra i tuoi occhi navigo con il tuo sguardo lo sconfinamento del cuore cedo alla deriva il timone della pelle i flutti biancastri spumeggiano un desiderio che non dà tregue alla ricerca di te mia terraferma.
Id: 48047 Data: 21/03/2018 09:28:29
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Poema d’amore
a A.C. Sei la mia Poesia La vocale accentata La consonante liquida La liquefazione dell’io La fuoriuscita dal tempo La cesura e lo enjambment Il ritorno a capo Per ricominciare di nuovo il canto Del nostro poema d’amore.
Id: 48032 Data: 20/03/2018 15:17:16
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E allora volli di nuovo
a A.C. E allora volli di nuovo L'ebbrezza del viaggio, Attraversai la tua pelle Come un marinaio il mare; Ma invocavo, eretico d'amore, Di non vedere più nessuna terra.
Id: 48031 Data: 20/03/2018 15:12:50
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Oltre ogni ruga
Mi pervade l'anima un senso struggente di te che non lascia quieti alla pelle. La tua poesia è la mia dolce fuga, il mio volontario esilio; non ho più terre da abitare né ritorni da viaggiare; ho solo questi tuoi versi e la mia nudità.
Id: 47959 Data: 17/03/2018 06:05:42
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Dentro il tuo alfabeto
ad A.C. Non potrò più solo leggerti, m'immergerò nell'ascolto delle tue parole, ruminerò i tuoi versi come il monaco i suoi salmi. Mi sarai olio nelle notti di veglia e pane nei giorni del digiuno, sarai l'acqua dei miei occhi finiti dal cielo della tua bellezza. Se anche improvvisa mi rapisse la morte, sarò stato pur sempre felice, perché dentro il tuo alfabeto ho dato una voce alla mia vita.
Id: 47953 Data: 16/03/2018 20:58:32
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Nessuno di noi due
Nessuno di noi due fu carne al desiderio dell'altro, eppure ci conoscemmo come solo le menti sanno toccarsi nel piacere. Migrammo l'anima dove il giaciglio era muto, perché la notte non diventasse grido e la gioia della pelle non germogliasse i fiori della lontananza. Era la tua voce un invito al viaggio, il tuo corpo il passaggio del desiderio, i tuoi occhi il silenzio dei miei mai sazi di vederti dopo gli umori di un sorriso.
Id: 47871 Data: 13/03/2018 16:07:00
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Non dirmi
Non dirmi che hai fame di me, Non potrei resistere e se m'illudo Che in te covi questo desiderio, Già sai della mia sconfitta.
Ma io lo stesso ti amerò, Dentro l'assenza impressa Sul bianco di un cuscino ti amerò Nell'assenza dei tuoi segni Lo stesso ti amerò, Nello spargimento di una liquida solitudine Io ancora ti amerò.
Id: 47840 Data: 12/03/2018 13:43:42
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Tormento
Non ho altro da dirti che il nostro tacere, non ho altra da darti che il nostro silenzio; non ho altro da offrirti che il seme del fiore di questo tormento.
Id: 47747 Data: 07/03/2018 20:26:21
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Da un ramo spezzato
Ti guardo con gli occhi nella memoria, in un sussulto della pelle ti ritrovo; ma rimani solo un attimo nel ricordo: subito il vento del qui ed ora spazza via le foglie del desiderio da un ramo spezzato.
Id: 47745 Data: 07/03/2018 18:45:12
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Incontri
Aveva la tristezza dell'uomo solo malgrado il loden blu e l'altezza ne esaltassero la bellezza e l'eleganza ancorché apparisse più una memoria che il tratto peculiare di un presente oramai sffumato in quell'età matura che già affaccia l'età più anziana della vita. Aveva la sconfitta di chi vivendo ha subito la mala resa di un vissuto e ricomnporre un disegno originario è un'impresa di martiri o di eroi; anche la sua fede sembrava distorcesse verso quell'esaltazione più simile al sintomo di un disagio che non la ferita di una vera luce.
Id: 47678 Data: 04/03/2018 15:41:42
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La felicità ti sorprende
La felicità ti sorprende nelle semplici cose di una casa: l’acquaio non otturato, nessuna perdita di acqua all'inquilina del piano di sotto, anche l’ingresso di nuovo illuminato per la lampadina appena sostituita ti riporta un poco di gioia; per non dire poi della tv quando si vede senza interruzioni per lo scarso segnale di un’antenna con gli acciacchi del tempo. Questa felicità è lo stupore dei poveri.
Id: 47668 Data: 03/03/2018 20:20:44
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Amica mia
Amica mia, il passato non torna e la primavera non germoglia mai gli stessi fiori.
Per noi è l'ora dell'inverno e il gelo della neve non concede estasi.
Id: 47588 Data: 28/02/2018 22:23:39
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siamo diventati una distanza
Siamo diventati una distanza, una piaga tra le dita che ferisce la pelle e dà dolore. Se chino il capo vedo il piede lasciare un grido muto tra la neve e se mi volto indietro l'orma è solo quella dei miei passi.
Id: 47571 Data: 28/02/2018 10:59:03
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Hai parlato
Hai parlato del dolore come si parla di un reietto, un ospite infelice dal triste destino per il quale, dicevi, non vale la pena di perdere tempo; eppure il dolore è poca cosa se penso ai morsi profondi della solitudine, che a volte, soffrire, sembra un sorso d'aceto ma pur sempre migliore di quell'arsura del cuore che non ha neppure una croce e nessun ladro a tenerle compagnia. E come un ladro il dolore ti arriva alle spalle e spudorato ti fa sentire ancora vivo.
Id: 47533 Data: 26/02/2018 11:42:51
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La via delle stelle
a G.F. Ho perso la vita nell'atto stesso del nascere, ma la morte non lascerà in me alcun rimpianto tanto la vita mi ha corrotto le viscere d'amore per quella bellezza che trasfigura lo specchio d'acqua in cui tra fango e detriti ancora ritrovo il respiro. Ho conosciuto fame e dolore di anima e carne, desolazione e gioia nella resa dei giorni, ma sempre ho ritrovato nella mia stranietudine il corpo di un sogno ancora vivo la notte in cui smarrii la via delle stelle.
Id: 47498 Data: 24/02/2018 19:07:36
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Le cinque lettere
Ancora un giorno e la luce Miracolo del mio respiro Orlo d'abisso su cui girovago Ruminando le tue parole Ebano d'inciso fiore.
Id: 47205 Data: 14/02/2018 11:28:34
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Amore mio vieni, così disse
Amore mio vieni, così disse Lo sposo alla sposa, vieni E nelle acque noi c’immergeremo Perché nel suggello non v’è fierezza E quel che è necessario non chiama A libertà. Ogni ombra discute La mia scelta, grave è la somma Degli errori, però non mi sottraggo Alla condanna, ma tu vieni E ancora vieni, vieni alla deriva: Nell’estasi dei venienti, lo spegnersi Delle seti, umido alle carni.
Id: 47169 Data: 13/02/2018 08:52:04
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Lei viene lì ogni giorno e mi bacia
Lei viene lì ogni giorno e mi bacia; mi bacia ella fermata del bus e mi bacia tra la gente che aspetta.
Nessuno sembra conoscerla e neppure io la conosco, ma mi lascio baciare lo stesso. Una volta – la prima volta che accadde passò e mi guardò ammiccando con l'indice in bocca e due giovani che passavano lì per caso si sorrisero a vicenda divertiti voltandosi con la testa all’indietro gurdandoci come fossimo due attori sulla scena di un film all’ultimo tango.
Id: 47154 Data: 12/02/2018 16:09:05
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Amina del Boscovecchio
Accade come con le foglie Quando nella quiete di un sole ancora mite Tu senti il loro stormire Come fossero pigolii nel nido, Allora t'accorgi che un leggero vento è appena passato Uno zefiro leggero, invisibile Che ti lascia nell'anima il segno Del suo viaggio, del suo incessante andare Perché è il suo destino inseguire il sui nome, la ragione Del suo essere vento; ma con te, Il passaggio è più lieve, più dolce L'orma che lasci, invisibile luce Che pure incide profonda e ferente La longitudine del cuore E muta della foglia il respiro E muta del mondo il colore Pur rimanendo come il vento Sempre segno invisibile e mite Di un meraviglioso viaggio.
Id: 47093 Data: 09/02/2018 16:19:46
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Solo nellelogio...
Solo nell'elogio dell'imperfetto Trova quiete il mio respiro. Un eremo ho scavato Tra le balze della bruttezza, Un riparo All'affanno dei giorni, Mentre fuori impazza Il carnevale dei corpi.
Id: 47027 Data: 06/02/2018 18:58:51
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Dei mie capelli
Dei miei capelli il bianca m'assedia Un'insidia nascosta dal tempo, Un assalto cui non oppongo difesa, Saggia è la resa ad ogni respiro Che segni il passaggio dal nulla alla vita.
Ma resta confuso in me un sentimento Un pensiero che ha per madre un istinto O un'emozione germoglio dei sensi Che non di serra mai sarà figlio E non della sera ardente un amante.
Quanto tempo mi rimarrà ancora Da elencare a memoria quei giorni vissuti L'incanto è passato a tramonto Nel bilancio degli anni Un conto da rubricare a spese.
Id: 46963 Data: 03/02/2018 14:55:09
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Così appare
Così appare nel giorno l'ora migliore, Alla mano il giudizio e la sentenza: Si aggrappa all'alba foriera di promessa O alla notte consegna il debito contratto Con la vita. Certa è la durezza delle veglie, L'insonnia un'isola dove naufragano i sogni E le stanze nell'oscurità un rumore Di fondo proveniente dal futuro. Case vuote e cortili deserti Il volto nell'innocenza della solitudine.
Id: 46938 Data: 01/02/2018 23:54:07
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Del detto, del non detto e del piacere
Ciò che vedi Non è altro che l'Opera di Dio E anche ciò che non vedi È opera di Dio. Tu credi Che solo nel manifesto sia il contenuto Ma anche la potenza contiene in sé l'atto, però È nel definito che muore di sé il fiore Mentre nel non detto Vive in sé ogni parola.
Così il casto è eloquenza del vergine E dimora di ogni futuro Perché ciò cui si rifiutò la luce Non di meno di ciò che sorse Ebbe a dire di se stesso: 'Io sono in ciò che attendi e non lasci venire'.
Id: 46901 Data: 30/01/2018 16:01:34
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Default
Un'espressione comune, un luogo Ovvio, la convergenza necessaria, Il battiscopa come termine di sosta, La millanteria dell'abito, il declino Della tavola di legno, la notte La bottiglia del vino sulla stufa, La neve nell'ampolla e il vetro Dello specchio dentro il bagno, La perdita dell'udito con l'età, L'età inascoltata priva di parola, L'insegna luminosa fuori il bar.
Un punto di sutura lungo il mare Per non tradire il fiato al desiderio.
Id: 46888 Data: 30/01/2018 06:16:18
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Inverso alla morte è lamore
a Eraldo Affinati e al suo 'Campo del sangue'
Si continuava a fare l’amore tra giovani corpi, a volte già ignari l’uno dell’altro, capitava tra i deportati in attesa, capitava di fronte ad occhi indifferenti. La morte era il termine del viaggio e il viaggio caparra dell’Inferno. Molti forse non sapevano della morte, ma intanto vivevano dell’inferno le soste e il viaggio era il dramma dei vivi già morti nella loro dignità negata. Ma la carne dei giovani corpi aveva fame di vita e di piacere, allora continuavano i giovani corpi a fare l’amore anche senza amore e tra gli sguardi indifferenti di altri corpi, che pativano il puzzo dei corpi la fame e la sete e i giovani corpi a far l’amore anche senza amore, così simili ai fili d’erba quando bucano l’asfalto.
Id: 46834 Data: 27/01/2018 11:08:36
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Commento a Rayuela*
Gil aveva promesso di tacere Di abbracciare il silenzio Della devozione, Gil L'aveva scritto, ma egli è Un infedele al giuramento Dello stupore, ché qui tradisce Il tremolio della lettura l'emozione Di una corsa attorno al mondo Con gli occhi dei bambini Dentro la sapienza di un'adulta. È questo il 'miracolo' di Amina L'inaspettata luce: tornare Con lo sguardo degli infanti sulle cose Avendo sulla bocca ogni parola Mai perdendo l'autenticità del l'ispirazione Mai degradando in una scrittura Senza il corpo o fingendo in una trama Ciò che non porta in sé come gravidanza. Di bellezza e rara luce il suo mistero Nella chiusa tutta l'innocenza ed il genio Che le dimorano nell'anima.
*Non mi è stato possibile inserire il commento nello spazio apposito, lo pubblico quindi per ora qui.
Id: 46805 Data: 26/01/2018 05:37:42
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La poesia non ci salva
La poesia non ci salva da ciò che siamo, non ci rende uomini migliori; solo quando la parola è attesa e alla parola ci si offre come carne allora dall'incontro può rinascere la luce, la bellezza di mari laghi e monti o di strade battute come marciapiedi.
Id: 46801 Data: 25/01/2018 22:57:31
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L’ora
Cerco le parole per dirmi il mondo Cerco di legare insieme delle parole Per dirmi il mondo, cerco il mondo Traversando le parole ed il senso Che le parole dànno al mondo. Cerco Di andare oltre la morte di Gustavo La morte improvvisa di Gustavo La morte che si presenta inaspettata A Gustavo, la morte di Gustavo Improvvisa immediata bastarda. Indelicata: Non ha neppure atteso un'ora tarda O il cuore della notte. Improvvisa Si è presentata a Gustavo la morte E a noi - sfacciata - la nostra sorte.
Id: 46768 Data: 24/01/2018 08:01:08
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Appena mezzanotte
Forse è solo utopia Questa attesa che accada Ai nostri corpi Ciò che è già accaduto Dentro le nostre anime Innamorate di quella congiunzione Dove si apre la ferita d'un plurale Traversato dalla luce Che fa lacrimare persino gli occhi. Oggi ancora un'altra incisione sulla pelle È l'intervallo della distanza Tra il desiderio di toccarti con la lingua E il sapore salato della tua mancanza Che preme dentro come un vuoto di parole.
Id: 46743 Data: 23/01/2018 00:55:01
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in pance come cieli
stringo con una mano il tempo le dita flesse sull'appiglio non cedono la presa
coi sensi nell'attesa si svestono due corpi già umidi di voglia
vengono nelle nudità le loro epifanie turgidi i sessi liquida la vita
negli antri del piacere scaltro effluvia il singulto lacrimale.
due piccole abat-jour in pance come cieli
Id: 46729 Data: 22/01/2018 16:19:04
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Tra la pelle ed il soffio dellanima
C'è un'innocenza, un'ingenuità Della carne, un'unione selvaggia Tra la pelle e l'anima, un amplesso Dove emergono le lingue in bocche Convergenti su unguenti di suoni.
Ritorna l'idea, il primo respiro Il disegno del Principio, lo stesso Velato di una mano tra le nocche Attese ad un senso di mancanza Afferrate all'evidenza dei sensi Alle nozze ogni istante da celebrare Tra la pelle ed il soffio dell'anima.
Id: 46672 Data: 20/01/2018 09:57:03
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il sapore della scommessa
dimmi la ragione di questa vita e della perfezione divina della musica, dimmi perché tutto delina in vecchiaia se la morte non ne precede l'avvento, dimmi perché ora che il mio respiro intuisce il tempo prossimo della fine l'età giovane sembra una mistica del tempo e l'età anziana un tarlo dell'anima; ma forse è meglio che noi tacciamo lasciando al silenzio il sapore della scommessa.
Id: 46660 Data: 19/01/2018 20:23:17
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Hanno sempre le stesse...
Hanno sempre le stesse abitudini i figli: Girano a piedi nudi per casa e non ascoltano Il richiamo dei genitori ed i consigli di questi Alla prudenza; alzano gli occhi al cielo Quando ti sentono dire Di come la vita abbia bisogno di ordine, Di come le regole aiutino a governare Il destino e di come il destino Vada apparecchiato nel presente Perché il presente è già il proprio futuro. I figli giovani non amano i progetti Se sono disegnati su carta millimetrata, Amano i sogni e accettano il rischio Di vederli svanire appena verrà un'alba Che sarà grigia, diverse dalle altre.
Girano a piedi nudi per casa i figli Ma questo è il loro modo migliore Per dire come vivono la vita.
Id: 46593 Data: 16/01/2018 20:17:23
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Ecco
Ecco, ascolto il tuo tacere e di un pronome il suo sfiorire. Terra deserta è ora il cuore, isola lontana, stele di mare... Fummo dell'amore i turbinii di un'onda.
Id: 46524 Data: 14/01/2018 16:38:57
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In difesa di una poetessa
Vedi, come lei, la poetessa Trae dalle viscere della sua anima Le parole bagnate di luce? Ma quelle cavità abitate non sono sue, Ella ha ricevuto solo la grazia di essere specchio All'Universo e al respiro di ogni atomo, Un alito perfetto nell'impermanenza.
Non si formano pensieri nel suo grembo, Né il ventre suo stilla squame di pesce Fino all'uomo, dal suo ventre Un'immacolata stilla sgorga e sprizza Fino a lambire l'utero del verbo, Che poi partorirà parole Già fiorite sui rami prima spogli E come piume sugli uccelli al nido.
Oh, non dire della poetessa Che ha gli occhi dietro l'ombelico! La sua lingua è umida di stupori E quando alita anche Dio viene.
Id: 46459 Data: 12/01/2018 11:25:43
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Non mi mancare
ti voglio bene, amore mio, anche se il silenzio diviene una densità dove altri cullano il tuo sonno io resto a vegliare i tuoi occhi chiusi le tue palpebre abbassate il tuo corpo di statua greca di bellezza che seduce ogni uomo. ti voglio bene, amore mio, sulla tua bocca attingo ogni mio respiro; ti voglio bene, amore mio. Non mi mancare.
Id: 46415 Data: 10/01/2018 20:31:28
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La fatica di mio padre
La fatica di mio padre Non ha mai trovato per sé Una metrica né una rima.
La fatica di mio padre È rimasta la fatica di una vita, Di quella che non conosce rime, Di quella che mai avrà una metrica.
La fatica di mio padre È stata una cruda fatica, Quella di padri e madri In un tempo privo di redenzione.
Id: 46390 Data: 10/01/2018 00:01:02
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Ladro con te
Non era rimasto nulla, tutto avevo compiuto per lo più retribuito a pena, imputato a male, espiato a colpa. Reietto sul legno, naufrago senza riva, udivo stridere la mia solitudine sferzata dai cardini che schiudevano l’abisso. Stridevano gli occhi privi di pianto: Unguento del pentimento, Sutura d'ogni ferita d'anima. Fino alla voce e all’appello, Fino a bere di lui il fiotto vivo.
Id: 46342 Data: 08/01/2018 13:33:12
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Non c’è notte in questa luce
Non c'è notte in questa luce, tutto è stato srotolato dalla ragione ed anche ciò che resta inspiegabile prende il volto di un'attesa ingorda o dell'ora in cui di sé certa ogni nebbia verrà dissolta. Secche le labbra serrate mordono il respiro, nei simboli muti si affanna l'aria e il passo già incerto di più si confonde.
Id: 46275 Data: 06/01/2018 15:07:29
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Tra le ossa e la pelle le grida
Lei mi diede alla luce Traversandomi con notturna voce, Con doglie di parto m'avvolse la gola, L'acerba maturità del desiderio s’infisse Chiodo ai lacerti di carne. L'ìmpeto Dispiegò la notte in frammenti Luminosi, a teneri miraggi Protese la mente, flesso Il polso a catena si ruppe, Tra le ossa e la pelle le grida.
Id: 42323 Data: 09/04/2017 19:33:37
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Amata Ricerca - divertissement -
Questo sito di poesia Che ti fa compagnia Come una radiomaria Cura la solitudine e ribatte la noia Rigetta di fuori la voglia Di parole ribelli al buio che ingoia E recide la lingua come una lama di boia Che vorrebbe il silenzio d’attorno E dentro il buio del giorno Ma vince lo strazio di un lamento Lo stridere sonoro del tormento O il canto di un cuore contento Se pure si finge e si inganna Ha pur sempre un cuore di panna E non sempre è poesia Spesso si tratta di malattia La voglia aereofagea di un piccola diarrea Monologante e logorrea Al fior d’ombra d’un’altra teologia Al caldo di un bagnomaria Suoni e voci dell’io profondo Mesta malinconia o insana euforia Di stare nel gioco del mondo Tra la gioia di un culo rotondo Ed un seno importante Si erige svettante il verso stilita E sta, immobile, osserva la vita Non serva né mite o clemente Ma degna di sfida, un assalto furente Al corpo che nudo di vesti invita Lo sguardo inquirente A dedurre dalla carne la mente O la vita, biochimico pastis Di posticcio pensante o d’anima ardente.
Id: 41683 Data: 25/02/2017 08:54:20
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