I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Un fiocco
La neve ritorna all'inverno con bianco candore istintivo. Noi - anime ottuse al silenzio - non siamo capaci di accedere a questa purezza di stato. Tu guarda la neve cadere e sentiti un fiocco vitale che acqua - sostanza essenziale - al primo segnale di sole si fa a concepire il tuo fiore.
Id: 61400 Data: 18/12/2020 13:21:48
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Ci frega
Ci frega questa nebbia d'autunno l'acre umidore delle tende da sole e il farfarello umbratile del tempo. Ci frega reiterare un sogno ad occhi chiusi cercare e non trovare il segreto dell'amore il distacco della luna dai lampioni. E ci frega vivere in un'apnea perenne immersi dentro il bacio che non osammo mai.
Id: 45344 Data: 27/11/2017 19:41:58
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Di questa vita
(strofe alcaica)
Di questa vita di ulivi gravidi di vista sfugge l'antico nocciolo: si spreme la polpa dei frutti per lenire la nostra ignoranza.
Id: 45178 Data: 18/11/2017 14:50:16
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Antistress
Nel quotidiano solitudinale m'abbraccio a giorni designificati; si liquefà negli stratificati spazi il tempo scorrendo interinale.
Più non comprendo l'abitudinale ansia che dei domani fa passati di presenti in anticipo fugati. Tu mi dici - preparati al Natale -
nervoso e con un fremito d'urgenze ma quando arriverà sarà obsoleto e ti deluderà la festa e il dono.
Io ho scardinato i calendari e sono in sintonia con sole e luna. Quieto l'ansietà e non mortifico l'essenze.
Id: 45128 Data: 16/11/2017 10:31:52
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Si spengono le luci
Sono giunta al crepuscolo dei sogni in questa età che mi rannicchia il petto ché rapide si spengono le luci accese nel tendone della vita come in un circo all'ultimo spettacolo. Ripongo il naso rosso e tolgo il trucco, le scarpe esagerate, i ricci colorati. Assesto la risata in un sorriso per quelle tante gioie ricevute e l'allegria che spesso ho regalato. Piego la rete che mi proteggeva quando andavo funambola sul filo del rasoio di tutte le tempeste guardando sempre in alto e senza cedimenti. Del trapezista resta il desiderio di un volo a braccia larghe sul futuro e allora m'improvviso artista di una strada in controluce sui vecchi sanpietrini del destino.
Id: 45082 Data: 14/11/2017 11:05:14
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Trova le differenze
Cosa fa una studiosa di metrica in una noiosa domenica afflitta da un forte raffreddore e non ha come passare la giornata? Apre il manuale e cerca di studiare e capire il SONETTO RINTERZATO detto anche DOPPIO. Se ne fa un'idea storica (:-) ) e si cimenta in quel tipo di composizione, amenamente.
Fu ideato da Guittone d'Arezzo e un allora Dante ancora alle prime armi (dice Contini:- d'immaturità tecnica- su cui pongo le mie riserve) si cimentò in alcune composizioni di questo tipo ma con una variante, per cui si può parlare di Doppio e non più di Rinterzato. Dopo il Duecento nessuno scrisse più i rinterzati, segno che l'invenzione guittonania non era stata molto felice.
Primo esercizio (forma guittoniana):
LA VERA STORIA DEL SONETTO RINTERZATO E DOPPIO
Se ne stava Guittone nel convento con un preciso intento: mostrarsi artista colto e raffinato e fare scuola per il suo talento con un componimento a cui nessuno avesse mai pensato.
Il Frà Gaudente giunse al compimento di sé molto contento - ché al gaudio s'era pure consacrato dalla Madonna preso in rapimento - - Io sono un gran portento! - pensò alla fine del suo rinterzato.
Dalla Canzone aveva il settenario qual grano di rosario estratto e seminato in un sonetto. E gli sembrò perfetto a basamento del suo seminario.
Ma Dante, allievo e un po' bastian contrario, all'insigne primario cercò di dimostrar che quel sonetto, perché fosse perfetto, renderlo doppio era necessario.
Secondo esercizio (forma dantesca):
DI CUCINA COMMEDIA
Dopo aver rinterzato, stamattina, di manzo una fettina con del prosciutto, asparagi e un ovetto di settenari ho farcito un sonetto come un cuoco provetto di moda guittoniana ed aretina
ma con una variante fiorentina (pappata la chianina) che prevede, per rendere l'effetto del doppiaggio di rime nel versetto, lo schema a incrocio stretto. E' proprio una ricetta sopraffina!
Di me sarà felice il Padre Dante che mi porrà dei Master Chef nel Cielo per questo ardito zelo e per la fedeltà di vera amante.
Da casalinga stilnovista aitante, or che di fame m'è tornato un pelo, il sonetto surgelo; leggo l'Artusi e cuocio capesante!
Id: 45063 Data: 13/11/2017 09:12:22
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Nel meriggiare
Una fanfola in decima rima.
NEL MERIGGIARE
E' l'ora che la pàrpela s'aggrama e il burzichione cionfo e smidollato sofanamente a bùrzola salama si sbràcola con ruttolante fiato.
E dopo aver sguinziato giù la zippa ravandellando un poco, sguatto sguatto, s'addrùmola e sogniffa a scippa e lippa con sbagudiglio e con sbrofonchio flatto.
Szappinga sbavoloso e sonnimorto nel meriggiare torrido sull'orto.
Id: 45047 Data: 12/11/2017 00:19:12
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Fanciullo sberleffo
Sul mio corpo ogni giorno nuovi tratti: giovinezza che scivola via svelta con la matita indocile e precisa. Lascia torpori di memorie agli arti e pallori di luna sulle sere; fioriture sbiadite in primavere che eludono all'estati i dolci frutti dei sentimenti e dei sensi sbrigliati. S'accartoccia l'autunno intorno ai fianchi e il brivido di schiena è il presagio approssimato di de-solazione (come un perenne invernale buiore). Ma mi basta un cernecchio da prillare sul dito, per irridere allo specchio le macchie brune forgiate dal tempo con malizioso, fanciullo sberleffo.
Id: 45035 Data: 11/11/2017 09:46:45
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Asefru
ASEFRU
Come in Italia Petrarca ha legato il suo nome al sonetto e Dante alla terzIna, in Cabilia (Algeria) Si Mohand (1848-1905) si è sempre identificato nell’asefru (pl. isefra), la sola forma compositiva impiegata in tutte le sue poesie. Si tratta di un breve componimento dal metro piuttosto semplice ma particolarmente efficace: tre terzine di 7, 5 e 7 sillabe con i primi due versi a rima baciata (identica in tutta la poesia) e i terzi rimati tutti tra loro, secondo lo schema: aab aab aab (sillabe: 7-5-7 7-5-7 7-5-7).
Non potevo non provarci. Il componimento appare semplice ma le rime imposte sono molto castranti.
(ASEFRU) NOTTURNO
Adagio il mio respiro in un sospiro che affonda nei precordi
mentre chiude il suo giro il giorno. Miro della notte gli accordi
stellari e lo zaffiro lucente. Viro le tristezze in ricordi.
Lorena Turri
Id: 45015 Data: 10/11/2017 01:18:02
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Uscire dalle mura
Uscire dalle mura dei miei calendari mi mette l'ansia della formica: mi allarmo anzitempo per l'eventuale contrattempo, per il tempo (neve, sole, pioggia o vento) con enfiàto timore modulando un lamento di cicala intirizzita. Nelle trappole dell'abitudine m'inquieto, attardata davanti al guardaroba, costretta e stretta nella scarpa scomoda della socialità dovuta. S'allarga a macchia d'olio l'inconcludenza della frenesia che m'infagotta nell'accappatoio dei perché. Desisto dal prêt-à-porter dell'orologio rischiando dei ritardi incomprensibili, ma mi salvo nel corner della borsa in similpelle: scendo le scale con l'avallo del corrimano, e mi inoltro quasi spavalda in un ingorgo di sorrisi e savoir-faire dando la mano a tutti come se niente fosse.
Id: 45003 Data: 09/11/2017 09:55:39
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A bocca chiusa
A BOCCA CHIUSA
Appoggio il mio silenzio a scopa e straccio e quasi sorridente tu mi vedi spazzare il pavimento e spolverare con dedizione i mobili e gli oggetti compagni di una storia interminata. Chissà se ti fa male non capire a cosa sto pensando mentre taccio; perché, puliti i vetri, osservo attenta quell'albero di fronte, alto e fiero. E' in base alla sua crescita che il tempo ho misurato, come fa una madre. Sembra toccare il cielo con la cima e sembra ieri che era una talea! Nel mentre, gli anni trascorsi così velocemente, li ho impegnati, sola, dialogando con queste poche cose, a cogliere le rose da un pensiero per vasi traboccanti di profumo a dire al vento - basta, resta fuori a giocare coi pollini dei fiori! Di polvere qui dentro ne ho abbastanza, ed addomesticarla è una fatica - E il vento mi ha baciata e accarezzata. Sto, uguale alla teiera sulla mensola, panciuta e muta, ai libri che riordino con cura, miti e densi di parole. Mi rassomiglio ad essi sorridendo di questa libertà compresa. Viva. E vivo senza amarti, a bocca chiusa.
Id: 44984 Data: 08/11/2017 09:27:41
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Sentirai una voce (metasemantica)
Lo vedi dalla brengola il carmazio che piano piano sgratina le grisce smarmaragliando il trèmido dall'azio e lentamente arrùgina e barlisce?
Allinciati socchiuto, trazio trazio, lucando fuocamente tra le misce laddove il casserino trova spazio e nel nidioso brego s'azzittisce.
Poi lascia che ti acciulli lugo e bramo e sentirai una voce dirti “t'amo”.
Id: 37785 Data: 16/05/2016 14:46:37
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Sullagenda
Quei silenzi che affossano l'anima in poltiglie di sconforto io li conosco sono le bocche dell'arroganza e dell'indifferenza di chi non ha mai imparato ad amare per la paura conscia dell'amore. Allora che dirti se non sai dire grazie alla terra che ha tentato di regalarti un fiore? Resto, a guardare pareti di cartongesso a poco a poco divenute pietra e annovero il tuo nome in rosso sull'agenda delle mie lacrime.
Id: 37782 Data: 16/05/2016 13:16:26
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Non scrivere poesia
Fa male ricordare certe storie apre dei varchi di malinconia. Sorvola, lascia stare. Fai una torta. Falla spettacolare! Poi pubblica su Instagram la foto vai su Zalando e comprati un vestito le scarpe, una borsetta, un accessorio abbraccia virtualmente qualche amico manda dei baci, senza economia. Non scrivere poesia. Chiudi la rima in -ia dentro un cassetto. Vai a letto, esci, infilati in un sogno e leggi il libro che non hai mai scritto.
Id: 37502 Data: 27/04/2016 14:32:35
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Per far posto ai sorrisi
Piango. Piangere mi fa bene - voglio che tu lo sappia - che mi svuoto della tristezza per far posto ai sorrisi da regalare ai tuoi occhi ogni volta che li vedo.
Id: 37355 Data: 16/04/2016 09:45:16
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Nel ventoso sparire dei colori
Dove andrò a cercarti se anche gli alberi in Aprile già sfioriscono e manca il tempo azzurro e calmo della luce? Nel ventoso sparire dei colori m'aggiro confusa, mézza di ricordi come fantasma in un sogno reiterato. Tu ora sei cosa, qualcosa, pietra miliare della tua stessa essenza. Io, che volevo essere, sono divenuta turbine di polline infecondo. Come ritrovarti in queste giornate povere di albe vivide e luminose e di prati erbeggianti al sole del mattino? E se per caso c'incontrassimo, come riconoscersi, nell'assenza d'indizi?
Ho le mani fredde e gli occhi lucidi dell'impotenza e sta qui tutta la mia pena: sto col mio cuore gonfio in una primavera senza pace.
Id: 37139 Data: 01/04/2016 14:39:02
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Filastrocca della Pasqua
Filastrocca della Pasqua... ... qui la rima mi fallisce, da ogni parte butta l'acqua e perfetta non sortisce.
Quasi quasi la fo' a strisce... ... ma se viene fuori vacua? Ci sarà chi l'applaudisce e chi invece un poco evacua.
Se la rima si scialacqua si ribella a bisce a bisce, * neanche l'Arno la risciacqua come Giuda ci tradisce.
E così, ecco, finisce filastrocca della Pasqua; i suoi auguri qui esibisce e di santo vin li annacqua!
*a bisce a bisce locuzione metasemantica di Fosco Maraini
Auguro a tutti una Pasqua di Speranza di Pace.
Lorena
Id: 37043 Data: 26/03/2016 18:52:26
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La Poesia è una rima facile#poesiapoeti
Chiamala voglia d'amore quella che colma lo spazio tra l'anima e il cuore.
Id: 36953 Data: 21/03/2016 11:50:29
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Filastrocca della viola ribelle
Di Primavera un cinguettio ventoso raduna in cielo petulanti nubi. Il tempo si prospetta dispettoso: cancellerà col sole i suoi connubi.
Nei prati le ombrellifere sui cubi al ritmo della pioggia balleranno; in vilucchio i convolvoli sui tubi coi calici ricolmi brinderanno.
Gli alpestri sempreverdi che nell'anno non mutano né foggia né l'essenza come i vecchi che sempre piano vanno serafici diranno: - Su, pazienza! -
Ma una pallida viola in astinenza risvegliando il suo spirito ribelle griderà: - Adesso basta alla carenza! Smuoviamo il sole, forza, mie sorelle!
Protestiamo, non siamo pimpinelle e tu, tempo, non sei il bel tenebroso! Ridacci la stagione a cinque stelle ché noi vogliamo un vivere gioioso!-
Id: 36947 Data: 20/03/2016 22:12:41
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Accorato appello
Poeta, vecchio mio, forse tu sai se ancora nella notte il Cielo splende se un astro di Poesia ancora s'accende. Dentro il cassetto antico resta ormai
il buio polveroso ed un viavai di ragni indaffarati nelle aziende di tessitura fina di commende tra penne divenute aghi in pagliai.
Ronzano mosche fastidiose e lerce posando sopra carta stropicciata la loro mercanzia, scoria di merce
indigesta e scaduta destinata in esclusiva al banco dell'incanto. Poeta, dimmi tu. Io taccio, intanto.
Id: 36925 Data: 19/03/2016 13:29:34
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Haiku (ciliegi al vento)
ciliegi al vento avrò orecchini rossi prossimamente
Id: 36907 Data: 18/03/2016 11:24:13
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Il ritorno delle rondini
Marzo di neve, di pioggia e di vento. Sotto la gronda di un tetto al riparo gruga la tortora un lungo lamento. I passeri chiassosi tra gli ulivi, senza farsi per questo sangue amaro, fischiando se ne infischiano giulivi.
E nel tumulto del cielo volando, stanno tre rondini affrante pensando:
- Uh, che bella giornata pianificammo per la rimpatriata!-
Id: 36883 Data: 16/03/2016 15:39:38
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Haiku bizzarro
la Primavera happy flowers nei prati l'ape... ricena
Id: 36862 Data: 15/03/2016 12:51:15
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Ci sono donne
Ci sono donne cosiddette vere. La perfezione regna intorno a loro. Almeno pare, o per sentito dire.
Coriacee. Pronte a tutte le intemperie con i capelli a posto come i conti.
Sempre belle da fare invidia al sole, hanno un lavoro, figli, cani e gatti e compagni di vita rispettosi lungi dal dirsi appena un po' noiosi.
Mostri della logistica applicata stanno coi tacchi in una linda casa e al parco vanno in tuta con l'amica.
E nel momento della dipartita con dignità salutano i parenti ed escono di scena trionfanti.
Sono diamanti pieni di splendore.
Ed io che sono un fondo di bottiglia? La vita passerò dietro a un fondale poi a sipario chiuso da una quinta con un guizzo maldestro uscirò fuori ed agli astanti increduli rimasti dirò: - Signori miei, ero l'autore!-
Id: 36832 Data: 12/03/2016 19:10:38
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La parietaria rossa
A sabbia di deserto i giorni vanno con strisciante lentezza di lumaca lasciando lunga scia di solitudine
- fragore moribondo di secondi -
Convolvoli, i silenzi alle pareti, aggrovigliano ai balbettii le sillabe risucchiandole in calici di noia.
E non lenisce l'urticante afa la parietaria rossa della sera.
Id: 36823 Data: 12/03/2016 10:23:26
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Nella nebbia
Sonetto leporeambo
NELLA NEBBIA
Immersa nella nebbia, mani in tasca, e un sogno ancora in veste zingaresca nella testa. Mi stringe un'aria fresca che l'andatura mia rende più lasca.
Non vedo intorno d'albero la frasca e sembra il sole luna un po' lupesca. Vagabonda, la mia anima gattesca va miagolando, con zampa fuggiasca.
E' stanca di leccar la stessa lisca o col naso seguir voli di mosca. E anela a una ventata forte e brusca
a spazzar via la bruma che confisca chiarità e la visione vera imbosca mostrando di farina sempre crusca.
Id: 36612 Data: 02/03/2016 08:50:30
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La rima in -oso
LA RIMA IN -OSO Si dice da sempre che è acquoso, il mare con tutta quell'acqua; sereno non è, è nuvoloso, il cielo, se il sole s'acquatta.
Il tempo se piove è piovoso e sale quell'uggia coatta che tutto ci rende più uggioso e sembra di viver sott'acqua.
Io penso e divento pensoso con mente che a volte scialacqua e forgia un pensiero penoso ovvero alla pena lo adatta.
Un prato fiorito è fioroso? Chissà? Ma di certo siffatta è la rima fantasticca in -oso se un fior petaloso s'annacqua.
Id: 36499 Data: 25/02/2016 15:19:34
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La ragazza castana
(monovocalica)
Andava scalmanata, all'alba ambrata, strappava malva, lavanda, bardana; scalza, cavalla dall'alma fatata. Danzava appagata, farfalla albana. Amava la campagna spalancata alla vasta vallata, arpa arcana.
A gazzarra passata, a casa, stanca s'amalgamava alla gatta, alla panca.
Id: 36476 Data: 23/02/2016 22:11:53
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La tarma calma
(monovocalica)
Calma la tarma pappa la casacca La mamma baccana, - Brama la lana! Va stanata, scalzata! Va ammazzata!- Allarmata, la tarma, labbra stacca; scappa ratta, alla calza s'accatasta. Calma l'azzanna, la bastarda... gnam! Vaga s'apparta, la bara scansata.
Farla 'n barba alla mamma? Ragazzata!
Id: 36475 Data: 23/02/2016 22:09:59
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haiku della brina
brina sull'erba del verme assiderato è certo il merlo
Id: 35843 Data: 17/01/2016 18:03:54
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Preghiera#SaveAshrafFayadh
Liberami padre dal velame scuro che obnubila le menti dagli uomini coi sopraccigli di libidine ammiccanti dalle donne con voce carezzevole di miele e retrogusto al fiele dall'ipocrisia celata sotto il burka della cortesia dall'insipienza, dalla falsa poesia, dal pregiudizio dal sine qua non della fine e dell'inizio. Liberami dal ghetto del buonismo, dal narcisismo dal bigottismo dei sedicenti profeti dal becero e gretto conformismo. E da chi vuole uccidere i poeti.
Id: 35726 Data: 14/01/2016 01:10:01
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3haiku
triste distacco le ramaglie dei platani lungo la strada
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la notte scivola sotto i candidi lini dei tuoi abbracci
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malinconici origami di rose ora ch'è inverno
Id: 35638 Data: 08/01/2016 08:52:07
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Le esopiane
Sulla scorta della stanza di canzone in decima rima di Auliver (XIV secolo), una rivisitazione personale di alcune favolette di Esopo e di altri. I DUE CAVALLI (liberamente tratta da un racconto di Lev Tolstoj) Aveva due cavalli un contadino l'uno tirava il carro alacremente l'altro era pigro e, invero, assai furbino. Fu così che il padrone, un po' inclemente, gravò di tutto il peso il primo equino che l'altro dileggiò sfrontatamente: - Più tu fatichi e più ti sfrutteranno sei proprio sciocco e questo andrà a tuo danno.- Ma il contadino, visto l'incapace, gli sparò un colpo e lo mangiò alla brace. IL TOPO DI CAMPAGNA E IL TOPO DI CITTA' Un topo cittadino andò in campagna a pranzare da un topo suo parente. - Lardo e fagioli senza la lasagna nient'altro c'è, ma il posto è assai accogliente!- - Ho ben capito, qui non v'è cuccagna; vieni in città, si mangia riccamente!- Là, infatti, c'era un frigo rifornito ma, a guardia, un gran molosso ed agguerrito. - Caro cugino, ritorno al podere: mangerò poco... ma sempre a sedere!- LA CICALA E LA FORMICOLA Cantava la cicala senza sosta, superba, mentre sotto la canicola a denti stretti, umile e composta faceva, previdente, la formicola le scorte necessarie alla batosta invernale, cogliendo ogni particola. Le disse la cicala: - Sei una stupida! Divertiti, non esser così cùpida!- Ma venne il freddo e la cantante pianse. - Balla! -, rispose. E più non la compianse! L'ASINO E IL MAIALE Guardava, un porco, l'asino nel prato che stava chino a consumare il pasto e lo guardava in modo assai schifato: - Quanto sei brutto e grigio! E poi, quel basto, che ti fa schiavo ed anche bastonato, della stupidità ti rende fasto!- Mirò il maiale, l'asino tranquillo e gli rispose con pungente spillo: -Amico caro, è saggio il tuo discorso, ma tu non sei... quello dell'anno scorso!-
Id: 34748 Data: 24/10/2015 18:47:48
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Una
Vorrei essere tante, invece sono una. Smistarmi in mille e fare come chi dei pensieri muta voce e tono e non disdegna di cambiare il nome. Quest'oggi molto chic, casual domani quando frivola e quando casta e snob. Talora una poetessa a quattro mani talaltra fumettista: - Sgrunt, sniff, sob! - Seria, faceta, timida, estroversa; avere il dono dell'ubiquità, nel posto giusto ognora e viceversa e come un genio agire o nullità. Di questa unicità pago il mio fio: non m'ama lui perché... io sono io!
Id: 34351 Data: 20/09/2015 19:16:51
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Guardaroba
Resto a guardare nuda le mie rose stampate sulle gonne dismesse nell'armadio
(c'è un gran silenzio sugli sfondi neri)
Perché possiedo tante gonne uguali non ricordo. Vacilla la memoria nei pantaloni grigi.
Nel lacero dei giorni un cappottino sdrucito ammorba l'aria di naftalina e soffrono i cedevoli nontiscordardimé sugli ampi scolli delle camicie estive.
Sulle maglie infeltrite le perline sono lune minuscole e sbiadite dalle notti di nuvole piangenti.
Attendono i pigiami un sogno acceso che li sbottoni.
Id: 34304 Data: 16/09/2015 14:21:51
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Dissacrazione settembrina di Cesare Pavese
DISSACRANDO CESARE PAVESE PASSANDO UN ATTIMO ANCHE PER CARDUCCI.
ODE ALLA VITE E AL VINO
Verrà settembre e avrà i tuoi chicchi uva dolce della campagna dentro al tino a bollire, insonne; aspro, quel tuo odore di mosto nel borgo sparso. I tuoi chicchi saranno una grazia divina, un dono gradito, un tesoro. Così li vedo, giù in cantina, quando sola sola mi reco a sbirciare. O cara mia vite, che il frutto succoso ci dai, che sei la vita e sei una gioia!
Per tutti la vite è una forza. Verrà settembre e avrà i tuoi chicchi. Sarà come iniziare un rito, come vedere nello specchio riemergere un viso morto, come idratare un labbro chiuso. Scenderemo nel sorso lieti.
testo originale di Cesare Pavese
VERRA' LA MORTE E AVRA' I TUOI OCCHI
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio. Così li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio. O cara speranza, quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso. Scenderemo nel gorgo muti.
Id: 34142 Data: 03/09/2015 18:02:31
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Non di sole briciole
Mangio. Per sopravvivere. Morire di fame mi fai tu, che lasci intanto la mia bocca smaniosa e vuota al canto della parola. E lì s'ode il frinire dell'afosa manfrina di quel dire che mai non sazia, dell'estate il vanto: lo splendido sfoggiare del suo manto sgargiante -evanescente nell'arsire- Ma si fa presto inverno e sempre preme allo stomaco il languido digiuno. Nel deserto dei logoi vano è il seme che germogliando porti un frutto al pruno. E taci questa stridula bohème! Non si vive di briciole in raduno.
Id: 33976 Data: 18/08/2015 16:52:46
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In unestate torrida
Figlia del vento amore di nessuno sono una foglia fragile caduta in un'estate torrida dall'Albero vitale.
Id: 33942 Data: 14/08/2015 11:18:49
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Quella volta che...
Non conoscevo l’Alta Società. Poi vi entrai, dandoti il braccio col tacco dodici (tanto per dire) e la stola d’organza. Avevo pure la pochette, con le paillettes, comprata da un cinese per soli cinque euro - usa e getta - L’ingresso fu trionfale. Da starlet. Dall’antipasto al dolce, ad annuire, tanto da far sembrare naturale il mio sorriso stupido e avvenente.
Al brindisi s’alzò il Governatore che fece il suo discorso altisonante e tutti con le facce compiaciute battevano le mani concitata- mente… Oh, mon dieu, cadde nel frangente la mia pochette con tutte le paillettes! Raccolsi il contenuto in un baleno e corsi fuori perdendo la stola nel tragitto. Non persi la scarpetta. Quale fortuna! Ed al chiaror di luna, ridendo, mi fumai una sigaretta.
Id: 33807 Data: 31/07/2015 09:11:34
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Enueg
Sono noiosa e canto della noia che mi procura tutta quella foia di uomini assetati di potere, di donne scaltre con il bel sedere che svendono le natiche ai giornali e del potere sempre son sensali. M’annoia la superbia e l’alterigia, del subdolo ruffiano cupidigia; m’annoia tutto quanto fa spettacolo, quel mondo che del vizio è ricettacolo. Sono noiosa e da quel mondo scappo, lo guardo da lontano e niente pappo contro al pappone e al pappator cortese che ambiguamente crea le larghe intese. Noioso m’è chi manca di rispetto: l’omofobo e il pedofilo più gretto, lo stalker, il prete stolto e la sua curia e tutto quanto reca ad altri ingiuria. L’abuso di potere è fastidioso ma ormai il pianeta tutto n’è corroso. Che noia, questa umanità scaduta nel fango di una vita dissoluta! E con fastidio canto eterna noia che di felicità è la pastoia.
Id: 33745 Data: 26/07/2015 21:31:24
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Scrittore davanti a uno schermo
BOULE DE NEIGE: SCRITTORE DAVANTI A UNO SCHERMO E la mia vita sfila mentre osservo finestre dischiuse - abbagliato - fagocitante qualsivoglia scelleratezza affascinatrice, calamitosamente dattiloscrivendo interiorizzazioni postimpressioniste. Nota: L’OuLiPo (acronimo dal francese Ouvroir de Littérature Potentielle, ovvero officina di letteratura potenziale) è un gruppo (non ristretto) di scrittori e matematici di lingua francese che mira a creare opere usando, tra le altre, le tecniche della scrittura vincolata detta anche a restrizione. Venne fondato nel 1960 da Raymond Queneau e François Le Lionnais. Altri membri di spicco sono i romanzieri Georges Perec, Italo Calvino e il poeta e matematico Jacques Roubaud. Una -palla di neve- o -boule de neige- è una composizione in cui ogni verso, composto da una sola parola, possiede una lettera in più di quello che lo precede. È possibile congegnare anche boules de neige decrescenti.
Id: 33497 Data: 07/07/2015 23:40:31
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Nel sogno degli astanti
(non-sense) La Novità. Un gattino bianco è morto. Perché la Morte è di tutti. Lo dissero. I gatti bianchi piansero in silenzio. La signora col nero cappellino cala sugli occhi verdi la veletta ordinando un Gin tonic al barista. Nel sottofondo note vivaldiane annunciano l’inverno delle fate. Nel sogno degli astanti un miagolio tramortì un giallo girasole al vento.
Id: 33271 Data: 25/06/2015 19:40:56
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C’è una poesia
C’è una poesia nel mio ragù di funghi che oggi che è domenica b o l l i s c e (lo si diceva un tempo, adesso è errore a dimostrare come tutto cambia senza sapere quando e perché mai e intanto ci si adatta al cambiamento come topini nelle gabbie strette)
lentamente b o l l i s c e e non protesta - dicevo - nella pentola d’acciaio a fondo spesso, ché la terracotta è ormai in disuso quanto il verbo in -isc.
C’è una poesia nel suo bollire piano e non s’attacca al fondo perché io da brava cuoca lo accudisco spesso e spande il suo profumo nella stanza domenicale senza dir parola al solo scopo di benedizione
(e a condimento poi del maccherone)
Id: 33214 Data: 22/06/2015 22:51:22
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Lo scranno reale
Sta il culo, solo, dietro ed è contento. Sarebbe troppo scomodo davanti a sgomitare come in Parlamento per il seggio più comodo fra i tanti.
Nel mezzo, tra due seni, non può stare se sono quote rosa specialmente, e, data la sua forma gemellare, tra i virili parrebbe ambivalente.
Sull’ombelico proprio non va bene, ch’è il cardine di tutto il “quirinale” e nelle parti basse c’è già un c…pene od una bella fica… demaniale.
Lo scranno è lì nel retro, per il culo; da re può dire a tutti: “Vaffanculo!”
Id: 32835 Data: 02/06/2015 00:36:14
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Il pranzo del debole di stomaco
In epoca di Expo, il mio pensiero è andato ai più... deboli IL PRANZO DEL DEBOLE DI STOMACO Se c’è tra i commensali un ammalato di stomaco un po’ debole o indisposto, potrà sedere a tavola al suo posto servito con del cibo a lui adeguato: del riso all’olio e brodo di castrato pesce o carne, bolliti oppure arrosto due fette di prosciutto e pane tosto il tutto con verdure accompagnato. Dovrà brindare solo ad acqua fresca e rinunciare al dolce coi bignè ma avrà una mela cotta, che rinfresca. Se il pranzo sarà parco e non da re grave non è. Il sapore della festa mangiare è in compagnia… non indigesta.
Nota: Pellegrino Artusi dedica una capitoletto alla fine del suo noto ricettario proprio ai "deboli di stomaco". :-)
Id: 32762 Data: 29/05/2015 11:25:49
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Per Dio o per Amore
Dietro il vetro umido delle mie finestre mi attendono i giorni. Non so mai se è il calore delle lacrime a produrre tanto vapore o la pioggia che snatura i vetri. Certe notti le stelle occhieggiano da lassù pronte a darmi un po’ di luce ma subito si sfuoca nello sgocciolio della condensa. “Aprila quella finestra - mi dicevi - senti come l’aria asciuga i dubbi! Fai entrare una farfalla che si posi sui tuoi occhi e poi due, tre, cento, tante. Con i battiti d’ala sulle ciglia apriranno il tuo sguardo al mondo. Vedilo adesso il mondo! Che ti piaccia o no per ora è la tua casa. Lascia che le tue tende a fiori volino sui prati riarsi e sui deserti silenziosi…
Per Dio o per Amore. La differenza è impercettibile.”
Id: 32753 Data: 28/05/2015 23:19:26
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Du huuku
(senryu monovocalici)
Surplus d’un rum. Mutu, guru zulù sul puff blu, fu.
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Cuccurucù ‘n tutù blu sul bus. Un cult fru-fru.
Id: 32565 Data: 20/05/2015 15:28:25
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Con le mie dieci dita doloranti
(decasillabi)
Ho accordato ai silenzi dei giorni questo strano strumento che è il cuore; ora suono armonie di dolore alla luna, alle stelle e dintorni.
Pentagrammi di note trascorse sulla carta orografica antica della vita - compagna e nemica - traccio esperta con tristi risorse.
In concerto tra grilli e cicale nelle notti ormai sempre più afose, sopra zolle ingiallite e sassose io diffondo la mia pastorale.
“Sei un’artista!” - mi dice qualcuno - (… ma era meglio restare nessuno)
Id: 32288 Data: 04/05/2015 18:15:05
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Di biancospino vestita
M’insinuai nel tuo sogno come sposa che all’altare ha giurato il suo rispetto e, baciandoti dolcemente il petto, spoglia di luna restai, silenziosa. Dalla mia stanza senza fiori rosa, di biancospino vestita, sul letto scomodo di un pensiero a te mai detto fantasticavo in rima, speranzosa. Delle tue stelle giunse l’alba. Terso il lume ti chiarì la via. Lasciai la porta aperta e piansi nella notte. Raccolsi infine arresa le mie rotte attese a ricomporre i giorni. Ormai cerco felicità nel verso perso.
Id: 32151 Data: 26/04/2015 12:52:30
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Loro
Loro non hanno bisogno di scarpe e di un vestito. Non hanno bisogno del bisogno d’amore. A Primavera escono nel sole a saltellare tra le margherite senza fare domande. Nel vento o controvento, nudi e scalzi, lasciano qualche impronta sopra il fango superficiale e labile. Non li inzuppa la pioggia e non affondano; rasentano gli scogli e vanno in alto leggeri, con le ali.
Id: 32077 Data: 22/04/2015 11:11:45
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Una zampata
UNA ZAMPATA Qualche avanzo di sole dentro al piatto… accontentarsi, dicono, bisogna, ma chi lo dice mai non si vergogna di riservare i rimasugli al gatto. Io, gatto, storco il naso e non mi adatto al solfeggio evidente di menzogna che d’esigere troppo mi rampogna e in semioscurità mi fa coatto. Vado per tetti al chiaro della luna, randagio, miagolando nella notte a un gruppetto di stelle solidali. Poi scatto. Cado in piedi (e senza ali!). Coi topi mi cimento a fare lotte: una zampata e un topo… mi sdigiuna!
Id: 31876 Data: 11/04/2015 00:20:10
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Lipotenusa
Sono arrivata qui, dove nessun silenzio mai si posa con una mano tesa e l'altra premurosa. Ho setacciato i giorni per rendere più ariosa la mia attesa e colto il fiore di parole in rosa sui rivi acquitrinosi dei miei inverni. Sono arrivata qui, curva la schiena e la stanchezza in viso di nuvole pervasa da un falso paradiso e qui sono rimasta in una stanza buia della casa. Sulle mie labbra il tragico sorriso di chi d'amara sorte fa conquista.
Nell'angolo imperfetto, da reclusa, sono adesso a me stessa ipotenusa.
Id: 31797 Data: 07/04/2015 01:02:06
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Salto di qualità
Sgattaiola l'estate fra le crepe di un vecchio muro, con rapido guizzo di lucertola. Il cielo è tutto un pizzo madreperlato di nubi; un presepe in movimento, sopra il sole vizzo, di figure irreali. Simpatizzo con una pecorella color pepe ma dopo un poco muta ghiribizzo e si trasforma in un cavallerizzo.
L'abbraccio stretto e... hop, salto la siepe.
Id: 31782 Data: 05/04/2015 21:26:16
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Redenzione
Senza di te resto atona a spiare dietro le porte i silenzi delle stanze quasi ad aspettarmi che un letto o una lampada prendano vita e mi vengano incontro per narrarmi una storia immortale di alberi e di luce. Potrei così redimermi dalla noia infittita dell'oblio e trasalire a un raggio di sole che trapassa una fronda come quando facevamo l'amore stagliati verso il cielo.
Id: 31767 Data: 04/04/2015 14:54:30
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Il becchino
Chissà dov’era l’Uomo, quel giorno maledetto, costretto in una vita da vivere in divisa plagiato ed asservito, partecipe ad un ghetto. Chissà dov’era l’Uomo fratello del suo amico - colpevole soltanto della sua fede invisa scarnificato dentro un odio troppo antico - Chissà dov’era l’Uomo, che un tempo fu bambino a un Bene somigliante, che somiglianza ha uccisa. E chiede – dov’è l’Uomo? - Diogene, il becchino.
Id: 30099 Data: 27/01/2015 19:17:20
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In extremis
Abbracciami stanotte sul dirupo dell’incubo e salvami nel sogno tutto tuo, felice.
Id: 29415 Data: 20/12/2014 14:49:35
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Se si aprissero finestre di luce
Se, sola sedendo davanti a un velario, si aprissero adesso finestre di luce, non più il mio pensiero, che niente seduce, starebbe fissato, del Nulla gregario. Qui immagini vedo di un trito lunario (nelle afe dei giorni) che non riproduce il vero essenziale, ma al falso mi adduce; così resto pesce, spedito a un acquario. Là fuori, oltre il velo di tende sbiancate, c’è il cielo e i colori perduti del senso; l’odore dei fiori, le spighe dorate. Non credo alle fate, non credo al melenso! So dura la vita, so spesse le grate, ma credo a uno sguardo, più aperto, più intenso.
Id: 29390 Data: 18/12/2014 23:24:47
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Palla di vetro
Natale è quando il sole batte al vetro rotondo della vita. Capovolta la palla, non c’è pioggia e non c’è neve né madide, né gelide illusioni. Tutto brulica dentro in armonia con la natura e il volo degli uccelli. L’abete, che troneggia alto e antico, è un campanile a rintoccare pace sull’eterno vagito d’alba. Luce che al tramonto, pacato, scioglie il sonno va balenando d’intenso nitore sulle lancette esatte di una stella.
Id: 29294 Data: 12/12/2014 17:15:48
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Ricorrenza
(strofe saffiche a due rime) Era d’ottobre quel giorno dannato:
livido il cielo ed il vento scaleno. Mi uscì il dolore di un cuore slabbrato tutto dal seno. E sbiadì il tempo d’amore forgiato con i colori dell’arcobaleno; finì nel pozzo dal pianto scavato ogni sereno. Dentro al silenzio più atroce e più odiato viaggiai da sola leccando il veleno d’un vano bacio portando, gravato, peso sul treno. Oggi riscrivo, scalzando il passato, ricordi in nero con bianco baleno sul calendario che ormai è superato, come un alieno.
Id: 28874 Data: 22/11/2014 10:36:56
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Natale perso
Su esili corpi sono più grandi gli occhi così scuri e profondi che ad entrarci dentro c’è da smarrirsi in mille ossicini fragili. Chi colmerà la fame antica? Ogni Natale è perso nel dolore degli sguardi che implorano la Vita con tanta fissità.
Id: 28857 Data: 21/11/2014 17:55:53
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Filastrò della scarpiera
Filastrò della scarpiera con le scarpe allineate: ci son quelle per la sera, tacco alto e glitterate. Per l’estate, lì vicino, con i lacci alla caviglia, un leggero sandalino per calzare madre e figlia. E se piove che mi metto, per uscire con Beatrice? C’è un grazioso stivaletto con la para e di vernice. Quante scarpe dentro stanno! Raffinate o più sportive, per stagioni o tutto l’anno, bianche, nere, allegre e vive. Ma in un angolo, dannate, ce n’è un paio tutte rosse con il sangue verniciate che mai più si sono mosse!
Id: 28856 Data: 21/11/2014 17:48:34
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Un parto strano
C’è una serenità, che nasce da un pensiero. Dapprima è come un feto, un grumo tutto nero. Potresti pure dire che sia disperazione, ma è solo il fatto strano della fecondazione. Si nutre della linfa di un cuore innamorato a cui lo lega un filo… un filo ben legato. Rampolla e cresce in fretta e infine, nella luce, si svela e poi sgambetta.
Id: 27819 Data: 05/10/2014 11:30:06
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Ottobre
(strofa alcaica) Di rosso accese le foglie cadono sopra i selciati, al vento fragili. Ritornano ottobre e suoi schiocchi crepitando l’estate nel fuoco.
Id: 27747 Data: 01/10/2014 17:24:24
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Settembre e il vecchio
Dondola e geme un’altalena vuota, cade una foglia secca nella vasca; un vecchio guarda, con le mani in tasca, un pesce che, curioso, sotto nuota.
Il parco è silenzioso. Settembre arriva sempre taciturno con i pennelli in mano e i suoi colori, suscitando atmosfere e antichi umori con la mestizia lieve di un Notturno. La pioggia scende breve. Il vecchio verso casa va turbato salendo con fatica le sue scale. “L’autunno della vita un po’ fa male” Si ferma, ma per poco, che è bagnato. E siede accanto al fuoco.
Id: 27340 Data: 10/09/2014 01:15:03
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Ftautù
Farfalla fragile, frettoloso fiore, favola fallimentare, fuoco fatuo, finché fuggevole, ferirai. Fermati! Fammi felice, Felicità!
Id: 27323 Data: 09/09/2014 10:25:38
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Domenica mattina senza sole
Domenica mattina. Niente sole. Batte il silenzio senza festa al giorno, quel poco giorno con l’ombra in ritorno. Ed è una santa messa di parole
mute e voraci. Questo adesso duole, scarnificato il tempo e disadorno dalle campane smesse al mezzogiorno. Ore ginnaste a fare le capriole.
Per ritornare a sera, dura attesa, se ogni colore scema nella nebbia e il pane sembra misera pretesa.
La mente nelle lacrime s’annebbia e rotolando lungo una discesa il grano della vita più non trebbia.
Id: 27055 Data: 24/08/2014 23:14:25
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Eventi inusuali
Ho appena letto che domani, notte di San Lorenzo e delle stelle cadenti, la Super Luna illuminerà il cielo tanto da non permettere la visione dello sciame delle meteore. Ho letto inoltre che all'alba del 18 agosto, Venere e Giove si sfioreranno. ... mi è scappato di getto un sonetto, caudato come una stella!
EVENTI INUSUALI
Grande la Luna e piena di splendore nell’immenso notturno, la sovrana, a metà di un’ estate alquanto strana, apparirà, con tutto il suo candore.
Come una donna che sprigiona ardore, sarà l’amante sensuale e arcana, simile a una leggiadra cortigiana, per il poeta vago e sognatore.
Ed io, che mi aspettavo di vedere le stelle cader giù, a frotte a frotte, desiderando i sogni miei più veri,
dovrò rincantucciare i desideri sotto la coltre spessa della notte e abbandonare tutte le chimere?
Non resterò a giacere! Quando si accosterà Venere a Giove domanderò all’Amore nuove prove.
Id: 26832 Data: 09/08/2014 15:19:50
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Ottava rima delle vacanze
Se sol potessi far come le dive, che girano nel mondo col bikini e adagiarmi desnuda sulle rive di un mare azzurro con dei bei bagnini, sarebbero vacanze proprio estive ed alla nurse affiderei i bambini! Ma sul bagnato invece qui si piange: non so se vado in India, dentro il Gange!
Id: 26793 Data: 04/08/2014 16:48:56
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Dissacrando Leopardi
IL POETASTRO Sempre ambiguo tu sei, Lucilio mio, e sempre vago, che davvero stento a interpretar pensieri e ciò che scrivi. Ma con calma e seduta, terminate tutte le mie faccende, con le mani in mano, e distesissima in poltrona io m’arrovello e penso, che per poco mi viene il mal di testa. E mai quel guizzo nel mio cervello sorge inaspettato a chiarire in qualcosa il tuo pensiero sì macchinoso. E mi sovviene ferma quella forte certezza e convinzione che tu non sappia mai che cosa dici. Le amenità che scrivi non han verso: tu resterai un poeta in alto mare. :-)
Id: 26716 Data: 30/07/2014 11:58:06
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In sonni rassegnati
(terzine a rime ruotate, una forma di mia invenzione che sarà citata sul Manuale di metrica italiana di G. Di Girolamo )
Balaustre di anomali mutismi sulla notte che accatta un po’ di luna; stelle fisse, come occhi imbambolati. Il cuore in una conta le raduna cucendole sui sogni sconsacrati dai sorsi misturati a tutti gli -ismi di vita senza fiori e senza prati. Eppure ho rispettato tutti i crismi, né mai prevaricato la Fortuna o abbindolato alcuno con sofismi. Mendica, accatto anch’io un po’ di luna, accovacciata in sonni rassegnati.
Id: 26710 Data: 29/07/2014 22:21:11
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Finestra illuminata sulla sera
Voli bassi di rondini, stasera, a procacciarsi il cibo rasoterra.
“Pioverà. Piove sempre di domenica”, dice un uomo passando col suo cane. E in lontananza s’ode una campana rintoccare un addio. Ascolto e penso.
Pensieri frastagliati. I miei confini senza orizzonte. Solo linee alpine spezzate, a zigzagare questo cielo, e la sua azzurrità che mi sovrasta.
Sollevo una preghiera sulla sera di una finestra che, intanto, s’illumina.
E’ quell’occhio di luce, che mi fa stare meglio.
Id: 26690 Data: 28/07/2014 16:05:32
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Oggi pioggia
Pioggia d’estate: le cicale affogate le formiche spaesate. Pioggia insistente: su ogni fiore paziente sopra il ramo cosciente. Pioggia incallita: in grondaie di vita in condotti di dita. Pioggia sui ponti: sotto, fiumi acheronti sopra, giani bifronti.
Id: 26671 Data: 26/07/2014 22:17:05
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Restauro
RESTAURO (sonetto elisabettiano)
Ogni tanto necessita ritingere e le pareti, e i fogli bianchi e neri, per dare un tocco nuovo e non più fingere inganni d’ombre di agonie forieri. Perché il segreto è tutto nel colore. Andar per prati in fiore e arcobaleni aumenta la tonicità del cuore e i muri, poi, non schizzano veleni. Eliminare del passato muffe, servirà per riscrivere poesie, qualche storia più vera, opere buffe col cromatismo delle fantasie. Staccare croste da pareti oscure vivifica la nuance delle culture.
Id: 26668 Data: 26/07/2014 17:57:30
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Due rose e due spine
Non venni quel giorno vestita di viola con due rose iridate cucite sul seno, a raccontarti i miei sogni. Non so perché mi invitasti, forse fu solo un oltraggio oppure per darmi un segnale. Il tuo sguardo giocava d’astuzia, il sorriso sembrava beffardo. Non è così che voglio pensarti, non come allora in quel grande piazzale. E dopo ho scritto d’amore vestita di lacrime viola e due spine di rosa infilate nel petto e sfasciato parole nel silenzio che anticipa l’eco estirpando aduste radici da un giardino essiccato. Magari ho sparso nell’aria l’antica essenza di un fiore di loto. Senza saperlo, senza volerlo ho scritto, ammalata nell’anima da un’illusione che hai redatto con mano sul cartoncino che recava il tuo nome. E dell’ultimo incontro che ha preceduto l’addio ho un ricordo soltanto: il blu dell’anello della Bionda Signora che ti portò via.
Id: 26660 Data: 25/07/2014 16:58:38
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Come il geranio
Come il geranio sto, sul tuo balcone, sofferente e assetata in giorni d’afa persa. Disperdo i petali nel vento aspettando il tramonto e i baci d’acqua tuoi.
Così la notte genero boccioli per carovane di stelle gitane.
Id: 26585 Data: 20/07/2014 14:38:58
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Non ho fatto l’amore
http://www.circoloiplac.com/1-premio-sez-a-poesia-in-italiano-2014/ NON HO FATTO L’AMORE Quest’oggi è un foglio bianco la mia pelle, di fiati caldi e di sospiri - bianco - di silenzi socchiusi nelle labbra, di smanie d’occhi e lingue col-legate. Foglio bianco di dita esploratrici di mani calde e brividi goccianti. Nel dedalo dei sensi, in estro di pensieri, nel suono assente d’organi lontani non ho versato orgasmi nell’inchiostro. Non ho fatto l’amore. Non ho poesia quest’oggi per il Cielo. Non ho poesia per te.
Id: 26220 Data: 20/06/2014 17:40:33
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Senza tregua
Non lontano da un vicolo cieco col cuore spinato da un filo di ricordi a labbra sospese sui abissi verbali mi fermai. Presi il respiro del silenzio fra le dita e scrissi una poesia.
Poi fu tutto un susseguirsi senza tregua.
Id: 25946 Data: 03/06/2014 13:23:44
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Giugno
G iardini rifioriti senza sole I nseminati da un antico vento U niscono le rose con le viole G emmando sotto il cielo il loro evento. N atura non fa sconti mai alla pioggia O stinata, mantiene la sua foggia.
Id: 25917 Data: 01/06/2014 11:25:33
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Dissacrando Ungaretti
PROMISCUITA' Si sta come Catullo nell'odi-et-am[o in croce. * DESTINO Si sta come massaie a tergere cicorie!
Id: 25878 Data: 29/05/2014 09:19:10
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La mia tristezza maltusiana
La tristezza è quella cosa che più niente me la toglie è un avere sempre doglie e non mai sentir vagit.
Id: 25800 Data: 23/05/2014 10:34:07
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Le meringhe
(ricetta in filastrocca)
Guardo il cielo… è madreperla: cosa porta nella gerla? Brrr, che freddo! Sembra neve! Sì, sì è neve, e scende lieve… Con un brivido, di scatto, sente freddo pure il gatto, che si struscia alle caviglie… vuole coccole, non triglie!
Caro micio che si fa, se a passeggio non si va? Ed intanto bianca e lieve cade a bioccoli la neve.
Apro il frigo e cosa trovo? Guarda caso, proprio un uovo! Sai, mio micio , che facciamo? Ora il bianco lo montiamo con lo zucchero velato - grammi ottanta calcolato - e, per poi catalizzare, ed il gusto potenziare, metteremo, come vale, anche un pizzico di sale.
Con la frusta sbatto lesta mentre arruffo la sua testa; delle fusa il motorino gli si accende repentino, fino a che di neve assume consistenza il nostro albume. Già ho acceso il forno a cento ed il micio ha il cuor contento; proprio sotto s’è sdraiato or che fuori è bianco il prato.
Sulla teglia foderata con la carta oleata spargo spume a bioccoletti come neve sopra i tetti.
Dentro il forno il tutto metto e minuti cento aspetto, con il gatto sul divano mentre nevica pian piano. Un drindrin ci dice: “E’ cotto!”, ridestandoci di botto. Nulla resta ormai da fare che lasciare raffreddare.
Micio i baffi già si lecca vagheggiando una bistecca. Io gli dico: “Son meringhe, ma per te ci sono aringhe!”. E mostrandomi dolcezza, con un “miao” mi fa carezza. Fuori intanto, lieve lieve è discesa tanta neve.
Id: 25768 Data: 21/05/2014 00:40:16
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Due haiku - neve a maggio -
è Primavera quattro passi nel verde ma poi la neve
* cime innevate eppure siamo a maggio haiku sconvolto
Id: 25673 Data: 14/05/2014 14:36:00
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Non si può morire anzitempo e di domenica
Due rette parallele non per caso s’incontrano in un punto ben preciso all’infinito.
Lo sanno i matematici e i poeti che viaggiano su treni paralleli sopra i binari audaci del pensiero facendo di quel punto un punto-meta.
Lungo è il tragitto e molto faticoso ma giungervi anzitempo e di domeni [ca in taglio trasversale è un colpo al cuore per chi nel viaggio resta e anche per Dio fisso in quel punto che non ha finito.
Id: 25655 Data: 13/05/2014 10:28:58
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Col filo dei pensieri
Sarebbe troppo bello guardarsi ora negli occhi e infilarsi l’un l’altra col filo dei pensieri dentro le nostre crune. Ricucire, poi, lo strappo d’amore che ci sfrangiò i cuori di mancanze.
Id: 25254 Data: 10/04/2014 13:32:14
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Se fossi un edelweiss
Lungo un sentiero montano m'arrise un edelweiss.
“Ah!, - pensai – potessi avere la sua pelle di velluto conquisterei in un baleno la tua mano!”
Id: 25243 Data: 09/04/2014 19:48:42
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Dedicata
Nel volo raso terra dei miei versi, puoi ritrovar le rondini di allora e tutta la tristezza che pignora, adesso, i nidi e i nostri cieli tersi.
Puoi ritrovar la gioia dell’aversi e il dolore di un’anima che sfiora come un giardino, orfano d’aurora, senza eventualità di rianimarsi.
E’ cheto, ormai, lo stormo dell’estate sul mare del silenzio tuo ostinato, ma resta vivo tra le mie parole.
In fronte mi ha baciata un altro sole! E spaccio il nostro amore ch'è passato come primizie d’orto, prelibate.
Id: 25017 Data: 26/03/2014 12:58:29
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Haiku -anche le rose-
anche le rose
in mezzo alle rotonde
ci stanno strette
Id: 24594 Data: 01/03/2014 16:39:46
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La maschera per la pace
(plazer)
A me piace – o meglio – piacerebbe un carnevale armonico ed audace, senza più facce intrise nel giulebbe di un sentimento ipocrita e fallace.
Cambiare identità mi alletterebbe, per dimostrare a tutti che la Pace
si ottiene col coraggio che si avrebbe di smascherare l’ego pertinace.
Togliendo via la maschera del ruolo, uccidere per sempre opportunismi risorgendo più liberi e diversi.
In mille tinte nuove, poi, potersi librare lieti senza più estremismi come colombe a Prima-vera in volo.
Id: 24446 Data: 19/02/2014 18:45:27
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Da quando ci sei tu
Da quando ci sei tu, anche il silenzio
ha un diverso rumore - o meglio - è suono,
come di cetre appese ai grandi abeti
dei sentimenti, in pizzichi d’amore.
E sento un dolce canto accarezzarmi
amabilmente il timpano del cuore.
Da quando ci sei tu, non so più il dove,
ma so che sono dove giunge l’eco
del tuo respiro quando si fa voce
melodiosa, tra i seni del pensiero.
Cullata in liete ninnenanne dormo,
su piume costellanti il mio sentiero.
Da quando ci sei tu, il sogno è veste
leggera, rinnovata per la festa,
dal vento sbarazzino sollevata.
Vado in luce di stelle color giada
su nuvolette scalza a camminare
- l’anima immersa in teche di rugiada -
Insieme a te, così, l’ancòra-e-ancòra
è il mio vassoio azzurro d’infinito.
Id: 24219 Data: 03/02/2014 00:54:21
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Ottava della quadratura
Nel mondo cattiveria ormai dilaga e falsità è all’ordine del giorno. E’ veramente brutta e grande piaga che accresce la zizzania tutt’intorno. A far del male all’altro ognun s’appaga ma sul malvagio il mal farà lo storno.
Se la Giustizia umana non risponde il Cielo , prima o poi, quadra le tonde.
Id: 24136 Data: 28/01/2014 18:57:42
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Ottava... novella
Pare un Decamerone sempre aperto, che storie narra di conventi e letto, questo mondo di falli e sempre incerto. Così la suora, che si batte il petto, col fallo non sdegnò di far concerto ... e c’è scappato pure il pargoletto!
Si dice che all’amor non si comanda, ma meno assai alle voglie che tramanda!
Id: 24059 Data: 24/01/2014 09:40:05
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Befana oggi
(monorima)
Io sono Befana in divisa e volo su scopa Marisa. Comprato ho i regali con Visa, riempito ho la borsa Carpisa.
Con gonna e giacchetta un po’ lisa - pagando, oltretutto, l’accisa - io reco ai bambini , derisa, di un magico sogno, le risa.
Id: 23784 Data: 06/01/2014 16:10:27
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La penna sul foglio
negli occhi un rupestre silenzio nel cuore una valle di pianto e un battere lieve di tempo
in testa un pensiero fugace rincorso da mille parole la penna sul foglio si muove…
… ma scrive soltanto il tuo nome.
Id: 23742 Data: 02/01/2014 22:11:51
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La stanza
... non c'è che da augurarsi la Speranza in questo Bel Paese demenziale. Rimasti siamo chiusi in una stanza seppure sia passato anche Natale.
Qualcuno forse ha visto la lancetta di stella che indicava l'ora Giusta? E l'Angelo, ha cantato, o era civetta? Questa stanza... mio Dio!, quanto è angusta!
Id: 23721 Data: 01/01/2014 14:14:42
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La vetrinetta
LA VETRINETTA (metasemantico nonsense) Ci sono giorni squinci e morilassi, che in una scrufaldera infangoliada ti viene voglia di gettare sassi al ritmo lento e braso di lambada; e giorni che ti senti ammeringada in una saccottiglia di collassi, che niente vale aver scarpe di Prada venuti meno, insino i primi passi. Così che anche l’amore, se ti chiama, diventa un suono pieno di sarcasmo ferente come un’arma con la lama. E in invernal, lapalissiano spasmo, resti a mirare muta e tautograma la vetrinetta di un banale orgasmo.
Id: 23605 Data: 22/12/2013 15:47:17
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Solo i poeti
Non è l’amore un sentimento eterno, ché sempre nasce e muore come il giorno. So solo questo. Il dopo è buio pesto.
Solo i poeti sanno tutto il resto. Come pianeti ci girano intorno, vedono il paradiso e anche l’inferno.
Id: 23596 Data: 21/12/2013 22:35:36
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Questo Natale
Lacrime.
Ma nemmeno più di tante.
Forse nessuna.
Se manterrò gli occhi asciutti
guarderò questo Natale
con la serena solitudine
del pettirosso.
Id: 23582 Data: 21/12/2013 00:16:08
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Nato sotto un cavolo
Sboccia la verza nell’orto d’inverno come una rosa dischiude le foglie, e dalla palla, che mostra all’interno, nasce un bambino. Natale è alle soglie!
Id: 23573 Data: 20/12/2013 12:08:52
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Ottava rima del dito puntato
Io punto contro chi si crede un mito, che bocca si riempie di parole a difender mirate il suo "partito", vestite di saggezza e di carole per dimostrar che tutto è ben riuscito, ma che in sostanza sono solo fole.
E' un modo vecchio e inutile di fare; barboge menti che non san cambiare!
Id: 23491 Data: 14/12/2013 15:37:44
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Ottava rima del mònito
Andando a spasso con chi è claudicante
s’impara a claudicar… speditamente, così anche l’ossimoro eclatante da sé vien fuori in modo sorprendente.
Dei balocchi al paese, in un istante,
ci si ritrova: ciuchi e senza niente.
Ma il saggio sempre questo ha suggerito:
“cammina solo oppur con chi è spedito.”
Id: 23457 Data: 11/12/2013 11:03:38
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Ottava rima di un poeta
Di certo qui non sto a far le bolle, a rendere gasato il naturale. Qualcosa sempre dentro mi ribolle: un nonsoché davvero assai speciale, che dritto mi conduce sopra il colle, quel d’Elicona, d’Arte capitale.
Permesso è consentito a chi è un po’ pazzo, persino poi chiosar con rima in -azzo!
Id: 23448 Data: 10/12/2013 19:09:47
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A babbo Natale
Non portarmi nulla.
Nemmeno il girasole.
Lasciami qui, sola,
abbracciata a quattro raggi di sole
disegnato con Paint.
Arriverà Santo Stefano
e mi dirà:
“Anche per quest’anno,
Natale è passato!”
Id: 23364 Data: 03/12/2013 13:09:33
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si fa prima
si fa prima a smettere di essere poeti che fumatori anzi, quando si smette con la poesia si fuma di più si fuma fuori dalle sale d’attesa mentre si attende un turno o un ritorno poi si rientra dentro a scaldarci le mani (ora che è inverno) e con la bocca amara e impastata a malapena si riesce a sorridere a facce assenti negli sguardi sconosciute come un poeta che non lo è mai stato.
Id: 23361 Data: 03/12/2013 09:49:29
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All’accademia dei vecchi bacucchi
All’accademia dei vecchi bacucchi
non c’è mai posto per giovani ardori.
“Imbaroccati” che sembrano stucchi,
stanno saldati nei loro tesori,
convenzionati da effimeri trucchi,
mostrando tronfie corone d’allori.
Sono sepolcri imbiancati di boria
e il loro alloro è soltanto cicoria!
Id: 23143 Data: 16/11/2013 14:42:56
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Filastrocca allospedale
Filastrocca all’ospedale c’è la gente che sta male, che sta male più di me ed io forse sono un re. Sono un re o una regina e se duole la pancina non l’ascolto e dico: “stop!”. Devo fare l’hula-hop... per assistere il malato e vederlo sollevato, sollevato dal dolore anche se non son dottore. Il dottore poi farà la sua parte… et voilà: una cura ed un sorriso… può aspettare il Paradiso!
Id: 23135 Data: 15/11/2013 21:29:04
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Il becco doca - filastrocca -
Viva viva il becco d’oca
che non becca la tapioca, becca, invece, tra i capelli, tutti i riccioli ribelli annodati ad un pensiero quando bianco e quando nero. Se lo becca a cielo terso, questo poi diventa un verso, ma se piove o tira vento si trasforma in un lamento. E chi in testa se lo scorda prima o poi… se lo ricorda!
Id: 23134 Data: 15/11/2013 21:28:02
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E la gioia, mi resta
Ora che siamo due sconosciuti
si è dissolto ogni ricordo come sale nell’acqua. Mi resta quel sapore strano di lacrime sulla pelle e qualche parola scritta incancellata: - Oggi ho ultimato il quadro per mio figlio. L’ho intitolato “Felicità” C’è anche qualcosa di tuo. Sono felice perché credo di essermi innamorato di te. -
E la gioia, mi resta, di saperti così perché il tempo è un’invenzione e la data non conta.
Id: 22962 Data: 02/11/2013 14:22:43
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Ottava del sole
E quando il sole sta lassù in risalto,
ci fa capire che non siamo soli,
ci illumina il percorso sull’asfalto,
ci invita a non cantare come assiuoli;
ci porta con il cuore sempre in alto
ci abbraccia come madre i suoi figlioli.
Se non ci fosse il sole sul cammino
certezza non avremmo di un divino.
Id: 22839 Data: 25/10/2013 13:42:42
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Eri tu la mia bellezza
Ah, quanto vorrei ancora quel sorriso,
che mi sorgeva come sole in viso,
quando scorgevo i tuoi capelli bianchi
e non potevo più dire: “mi manchi”.
Ero bella, ricordi? E in luce tutta.
Adesso, invece, sono sempre brutta.
Non riesco a rassegnarmi alla bruttezza,
adesso che ho capito la bellezza:
quell’intimo piacersi come siamo,
nutrito dall’amore quotidiano,
che scaccia via le rughe del dolore
e i segni devastanti corpo e cuore.
Eri tu la bellezza, che ora manca
a questa vita dalla faccia stanca,
la luce, che le labbra mie accendeva,
la stessa luce che rapiva Eva.
Nel buio di un sorriso brutta vago:
per ritornare bella occorre un mago!
Id: 22833 Data: 25/10/2013 09:39:01
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Filastrocca del tempo che passa
il tempo passa
tra un tic e un tac
ma non trapassa
com’uomo in frac
e passan l’ore
sempre più in fretta
nelle controre
in bicicletta
passa anche il giorno
poi viene notte
“all’alba torno”
senza mascotte
passano gli anni
dentro le torte
e i compleanni
son gatte morte
corre la gatta
dietro ad un topo
gioco la matta:
col tempo è d’uopo!
Id: 22808 Data: 23/10/2013 13:44:30
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Che rende Selene
Dai miei giochi linguistici: (breve poesia monovocalica in “e” in versi decasillabi) CHE RENDE SELENE Rende belle le sere Selene nel presepe celeste, leggere, belvedere e benessere . Pene, le segrete, ben spesse, megere celermente le svelle. E men greve, pel fedele che crede è ‘l presente: né tempeste, né tenebre e neve e le penne, represse, men sente.
Id: 22754 Data: 19/10/2013 12:09:56
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Lomo morto
Sonetto monovocalico in "o"
L’omo morto
Non ho foto. Non sono loto. Sono
orco, mostro, molosso. Poro grosso
ho ‘n volto. Sono gobbo, con torto osso.
Son sordo, troppo goffo. Non ho dono.
Non odoro, son sporco, foro ozono.
Ho morbo! Dolgo, con zoccolo ‘n fosso.
Soffoco! Molto soffro, molto tosso.
Non lodo! Son rozzo, non ho bon tono;
contro vo’ ogn’ortodosso. Son corrotto
Sconto non fo’. Cozzo col mondo, ‘n toto,
‘N profondo pozzo sto, omologo ‘l topo
lordo, sozzo. Non son sposo, non scopo.
Sono solo. D’orror provoco moto.
Ch’omo son? Son morto. Sborso lo scotto.
Id: 22722 Data: 16/10/2013 22:28:37
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Piripì
Dai miei giochi linguistici:
PIRIPI’
(quartine in decasillabi monovocalici in “i”)
Striminziti bikini t’infili,
indi giri, rigiri, ti fissi.
Miri tipi virili, li fili.
In fighissimi siti di bissi
rifiniti, li tiri in intrighi
primitivi. Ti privi di slip
li sfinisci di frizzi. Lì, brighi
infiniti spiritici trip.
Ih!, insisti! I ricchissimi tizi,
intristiti di limiti, frigidi,
inibiti, distilli. Di vizi
indicibili imbrigli, sì, i rigidi.
Id: 22704 Data: 15/10/2013 18:38:55
*
Come palla di neve
A
te che solo vaghi: vedrai esserti miraggio traguardo avidamente vagheggiato. NOTA: Una boule de neige (o palla di neve) è una composizione in cui ogni verso, fatto da una sola parola, possiede una lettera in più di quello che lo precede. E' possibile comporre anche "boule de neige" in forma decrescente.
Id: 22642 Data: 11/10/2013 17:30:27
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La ragazza scarlatta
LA RAGAZZA SCARLATTA (alias Cappuccetto rosso) (sonetto elisabettiano, monovocalico con chiari riferimenti lessicali inglesi) Andava la ragazza d’ammalata ava, ammantata da scarlatta lana, appagata la mamma, ch’allarmata stava, data la mannara (ah!) fama (saga da strada?) d’affamata cagna. Ratta, scaltra avanzava… ma abbastanza? (A far snack stava la baldracca). Lagna- va la ragazza zanna vasta, sanza captar ch’ava, calcava la cagnazza. (mah… la malata!… pappata, l’avrà???) “Alarm! Alarm! Ah!”, baccanava, pazza. Ma tal, dall’arma carca: “Bam!” - Cadrà! - L’ava ha salvata da barbara brama and la ragazza! Vah! Danzar s’acclama!
Id: 22623 Data: 10/10/2013 16:09:29
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Vecchio vinile
(una mia parodia di una vecchia, nota canzone)Laggiù nel sottoscala abbandonato, tra libri, vecchie foto e il mio tutù, trovato ho in una scatola serbato un dolce amico dei miei anni blu. Qualche vecchio graffio dall’uso indelicato tra i solchi suoi sembrava riportar. Era un disco nero d’ascoltar. Vecchio vinile quanto tempo è passato quanti ricordi fai rivivere tu quante canzoni sul tuoi giri ho cantato che non scordo più Sopra il mio letto nelle sere infinite in quella stanza a risognare l’amor per quanto tempo insieme a te ho immaginato l’uomo del mio cuor. Con te tra le belle note con commozione ed emozioni in vol provavo gioie segrete e sogni dolci vagheggiavo al suon. Vecchio vinile come un tempo lontano nel giradischi o nel mangiadischi d’or forse sapresti se guastato non fosse risuonare ancor.
Id: 22621 Data: 10/10/2013 13:52:25
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l’immenso silenzio
c’è l’immenso silenzio del mare dentro l’ossa che giungono a riva e nei volti dispersi dall’onda c’è l’immenso silenzio di Dio.
Id: 22537 Data: 04/10/2013 10:38:46
*
22 - o pazzo -
Hanno aumentato l'IVA!
Più cara è adesso l'UVA, così mi dice AVA tornando dal mercato. Ma... porca di quell'EVA c'hanno scassato l'OVA! :-D
Id: 22491 Data: 01/10/2013 12:56:40
*
Settembre -filastrocca-
Settembre se ne va. Niente di fatto.
Settembre: - Ho ancora sonno - pensa il gatto. Settembre, che è volato troppo in fretta, Settembre, chi più n’ha più ce ne metta. Settembre, che d’autunno si colora. Settembre, vorrei essere una suora. Settembre, forse vale una preghiera, Settembre, presto viene ora la sera. Settembre, poi Ottobre e... chi lo sa? Settembre, da domani si vedrà.
Id: 22483 Data: 30/09/2013 19:09:15
*
Il variolante
(metasemantica)
Le variole sbilenfe che smerli,
con l’affurvio del fanfolar lappo,
smerci come smargianti giunterli
e t’armeggi ad emerrimo guappo.
Pensi forse che il luccio s’ammerli
e si vuoti nel sotto col tappo?
La tracogna che astreggi è smargiassa
e rimbroglia del bandol matassa.
Id: 22396 Data: 24/09/2013 13:35:16
*
Dissacrando Foscolo
ALLA PERA Forse perché delle muliebri forme tu sei l'imago, a me sì dolce vieni o pera! E quando ti palpeggian torme di donne ai banchi o gli uomini un po’ ameni, e quando dal frondoso albero informe, tenera e grande entro mia mano freni, sempre scendi invocata, e poi l’enorme via del palato ingordamente tieni. Vagar mi fai co' miei pensier su tracce, che vanno all’eros puro; e intanto strugge questa mia voglia, e van con lei le cacce delle brame onde meco il pene rugge; e mentre io mordo la mia pera, facce prende il porco maial, ch'entro mi sugge.
Id: 22380 Data: 23/09/2013 13:57:20
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Andavo
Andavo, a passi corti e al vento il petto,
- così a una signorina si conviene - (ed era di mia nonna questo il detto) come chi in tasca Primavera tiene, sulla via della vita, disinvolta, con la campagna intorno e sopra il cielo. Salivo le mie scale a due per volta e non pensavo al mondo e al suo sfacelo. Andavo scalza verso l’orizzonte,
raccogliendo pervinche e ciclamini. D’arcobaleno era tinto il mio ponte, dei mille sogni grandiosi e bambini. Ma un giorno volli allungare i miei passi e cominciai ad inciampare nei sassi.
Id: 22367 Data: 22/09/2013 16:07:47
*
Se fossi un mago
(filastrocca) Se fossi un mago che cosa farei? A tutti un bel sorriso ridarei! A tutti quanti han perso il Paradiso, quello terrestre, ovvio e per inciso. Abracadabra… così Belzebù vada all’Inferno e non torni quaggiù Salagadula… e la Strega malvagia faccio sparire, opplà, nell’acquaragia. Magicabula… del Gatto e la Volpe al macello, et voilà, mando le polpe. Figitus sbum… ed il Lupo cattivo ritorni cane, fedele e giulivo. Muterei gli orchi, matrigne e bau-bau in mille fogli di pane crasau. Se fossi mago farei tutto a vista,
ma non lo sono, e neppure un dentista! Sono solo un poeta e senza l’arte che ridona il sorriso da ogni parte. (… e intanto scrivo che il riso è un bisogno perché la vita non sia solo un sogno).
Id: 22311 Data: 19/09/2013 12:06:50
*
Come
Indispensabile come il silenzio la solitudine e la mia sigaretta.
Incomprensibile come l’Eterno la Poesia e tante volte il Cielo
Insopportabile come l’attesa il chiodo fisso e l’arroganza altrui.
Ed è così l’amore. Indiscutibile.
Id: 22284 Data: 17/09/2013 09:43:51
*
Come un gatto 2
Resto sempre nel mio ieri
silenziosa, senza scatto,
cuscinata nei pensieri
pigra e stanca come un gatto.
Faccio rondini a matita,
poi le guardo a naso in su
e leccando una ferita
penso: è un volo e niente più.
Id: 22263 Data: 15/09/2013 17:20:24
*
haiku rimato
luna nel cielo la notte è troppo scura
sotto il mio velo
Id: 22179 Data: 09/09/2013 15:07:21
*
Stornelli pascoliani
Volendo provare a scrivere uno stornello, tanto per non farmi mancare niente, mi sono ispirata a Pascoli giacché qui, dove vivo, si respira l'aria del poeta. Sperando non si rivolti nella tomba, glieli dedico.
STORNELLI “PASCOLIANI”
Fiore del vino
a Barga, nel salotto pascoliano,
sta la bottiglia ancor sul tavolino.
Del vino il fiore
…e poi sul foglio scrive: “… e più non bere”
perché nel nero sogno c’è il dolore.
“Flos vinae”, il canto
da sempre vita e vite son tormento
con il bicchiere in man, tra riso e pianto.
Id: 22101 Data: 04/09/2013 00:46:05
*
Solo una donna
Sono stata con te come una escort,
accettando persino i tuoi regali. Ma quante volte, commosso, mi hai detto: “Sei unica, terribile e stupenda!” … come una fuoriserie, amore mio.
Id: 22090 Data: 03/09/2013 14:36:33
*
Filastrocca con le sdrucciole
Filastrocca dell'aula scolastica,
qui si fanno aeroplani di plastica, ché la carta sol serve per scrivere nonostante non serva per vivere. Non si tratta di voli pindarici, ma piuttosto di gesti barbarici. Pensa un po', quando in testa ti capitano: può succeder che a volte "decapitano"!
Id: 22073 Data: 02/09/2013 17:46:25
*
Farfalla rossa e blu
Si fa quel che si può e il resto in un cassetto
si lascia, derelitto, almeno per un po'.
Se non si può si fa… soltanto poche cose,
non certo le più estrose, col poco che si ha.
Lontano non si andrà, se mancano i contanti,
restando dei cantanti dell'infelicità.
La vita è cosa bella, è vero oppure no?
Lo sa solo chi può, per gli altri è una farfalla.
Farfalla rossa e blu: soltanto pochi fiori
e poi, senza clamori... che fa? Non vola più.
Id: 22042 Data: 31/08/2013 12:40:03
*
Autobiograficks
(limericks autobiografici)
Una povera donna di Coreglia
per i troppi malanni stava sveglia
ogni giorno un problema
ogni notte un patema
per quella morta di sonno a Coreglia
*************
Una scrittrice estrosa a Ghivizzano si stufò di tener la penna in mano;
mise l’arte da parte
e si diede alle carte.
Fu estrosa giocatrice a Ghivizzano.
****************
Una tipa sfigata garfagnina
tentò in amor fortuna una mattina.
Ma fu subito un fiasco,
sulla via di Damasco.
Sfigatissima tipa garfagnina!
Id: 21891 Data: 19/08/2013 10:27:40
*
Invettiva - filastrocca -
INVETTIVA DI UN CASALINGA MALATA IN UNA DOMENICA AGOSTANA
Domenica d’agosto:
nel forno c’è l’arrosto
insieme alle patate,
nel piatto le insalate
e il sugo cuoce al fuoco.
Anche oggi faccio il cuoco!
Non c’è pietà per chi
lavora tutti i dì
con lena e con affanno,
finanche a Capodanno!
Per chi, che con premura,
di tutto si dà cura,
anche quand’è malata
restando trascurata.
Nessuna Previdenza
mi dà la competenza
di dire: ”Adesso basta,
pensate voi alla pasta
e al pranzo della festa!”
Ma cosa avete in testa?
Non sono una Mazinga,
son solo casalinga;
non ho una busta paga,
però sono una maga
nel preparare il rancio
in linea col bilancio.
Io sono della serie:
vietato fare ferie!
Vi sembra questo onesto
persino a Ferragosto?
Ma ricordate a mente
che io non scordo niente,
e quando sarò rapa,
di sangue bella sciapa,
della mia serpe in seno
io userò il veleno!
Id: 21845 Data: 15/08/2013 10:41:46
*
La filastrocca
Non è fiaba né poesia, non è storia o geografia, non romanzo e neanche un saggio… Che cos’è? Dimmi, coraggio! Poco seria ma non sciocca è la buffa filastrocca, che la scrive anche un bambino per la mamma e il fratellino, per il babbo e per i nonni e persino al cane Gionni; per la festa della scuola e per l’uccellin che vola. Vola vola in fantasia, fra le rime in armonia, la parola, allegramente, aggregando il tutto e il niente.
Id: 21530 Data: 22/07/2013 23:55:10
*
Maltusiani dautore!
Rimirar è quella cosa
che si fa sempre fischiando
e sull'uscio in ciel guardando
gli uccelli in stormi ner.
*
Selva oscura è quella cosa che nel mezzo della vita ti ci puoi trovar smarrita ed uscir vedendo stell.
*
Naufragare è quella cosa
che t’è dolce in mezzo al mare
solo se riesci a mirare
oltre siepi l’infinit.
*
Cavallina è tale cosa che si batte e che si gioca ma se torna storna e fioca forse c’è da preoccupars.
*
Meriggiare è quella cosa che puoi fare presso un muro ma convien, per star sicuro, spazzar via i cocci aguzz.
Id: 21502 Data: 21/07/2013 10:08:52
*
Strambotta riflessione
STRAMBOTTA RIFLESSIONE DI UN UOMO SOLO SULLA FELICITA’
Calzini non ho più dentro al cassetto
e licenziata pure s’è la Bice.
Non una traccia resta di rossetto
sul colletto di tutte le camicie,
ma una riga di sudicio bisunto
che togliere non so. Davvero! Punto.
Perché quando ci lasciano, le donne,
si portan via il “sapone” con le gonne?
Id: 21469 Data: 19/07/2013 09:33:27
*
Sedotto e saziato
Id: 21430 Data: 17/07/2013 09:07:58
*
Sarai chiasso
Ti farò entrare nei miei giorni muti
e sarai chiasso per i miei sorrisi.
Sotto un arco di luna
fisserò le mie stelle,
come anelli i miei baci
metterò alle tue dita;
il mio dono ogni giorno:
una collana di abbracci.
E sarà come andare
a un veglione vestiti
dei colori del cielo
con le scarpe di pioggia,
con le scarpe di sole,
poi cantando e piangendo
e ridendo e danzando
lungo ameni sentieri
di mirtilli e lamponi,
così dolci e maturi
come questa mia età
che mi sorprende sempre impreparata
ma parecchio curiosa e un po’ bambina.
Id: 21380 Data: 14/07/2013 11:29:41
*
Precario maltusiano
Il precario è quella cosa
che è diversamente stabile
così dicon, poi s’è abile,
a nessuno gliene freg.
Id: 21289 Data: 09/07/2013 18:16:06
*
Minifilastrocca
Filastrocca sciocca sciocca,
lascia tutto tale e quale mal non fa, ma senza sale il palato non balocca. Ci vuol sempre un po’ di gusto per esprimer qualche cosa: basta poco, anche una rosa, se vuoi dire “t’amo”. Giusto?
Id: 21270 Data: 08/07/2013 18:33:05
*
Mangiando formaggio - maltusianata -
Camembert è quel formaggio
che si scatola nel pioppo
poi si mangia ch'è uno schioppo;
sembra brie ma è divers.
*
E’ il diverso quella cosa
che si usa in matematica
ma l’amore non ha logica
e va dove porta il cuor!
Id: 21263 Data: 08/07/2013 10:47:37
*
La fotografia
Mi vedo invecchiare in fotografia e il tempo passare di nuovo dal via. La vita è una pista, si passa di corsa, poi cala la vista e il fiato si ammorsa. Ma giunti al traguardo, con l’ultimo giro, ri-splende lo sguardo ri-prende il respiro. Allora la foto sarà sempre quella: nel tempo che è immoto sarò in stasi e bella!
Id: 21216 Data: 05/07/2013 15:32:13
*
Mini dissacrazione
Con le mie scuse a Giovanni Pascoli :-)
La rea cena
Il piatto era pieno di scampi; e poi ci servirono cozze, le fetide cozze. Che crampi ci presero al pranzo di nozze! Il vomito venne ai presenti pel cibo ingerito pesante. Quel giorno, che crampi! che stenti! Che peti, all’istante!
Id: 21188 Data: 02/07/2013 19:31:38
*
Filastrocca di quasi luglio 2013
Ecco, Giugno ormai è finito,
in un nulla s’è esaurito
e domani è un nuovo mese
con chissà quali pretese.
Sarà Luglio e piena estate
senza escludere le date,
con la pioggia o senza sole,
come , ormai, il tempo vuole.
Pochi andranno a far vacanza,
e chi patirà ad oltranza
sarà quel disoccupato,
in economia piombato.
Non c’è estate e sempre è inverno
quando manca un padreterno
che ci aiuti, come è giusto,
della vita a provar gusto.
Ci vorrebbero i danari per non viver da precari,
che si posson guadagnare
tutto l’anno a lavorare
e poi quando Luglio viene,
con il sole nelle vene,
si può anche far bivacco
con la gioia dentro il sacco.
Ma quest'anno, Luglio è triste
e non scaverà le piste
sulla sabbia, in riva al mare.
Non ha biglie per giocare!
Id: 21147 Data: 30/06/2013 16:25:09
*
Se potessi sottrarre
Se da tutte le rughe,
che mi rendono gli occhi avvizziti e più tristi, io potessi sottrarre ogni lacrima pianta, ritroverei il mio sguardo di bambina stupita, ma maturo e più saggio, tra le righe di un tempo a cui si riconosce un solo nome: vita.
Id: 21091 Data: 25/06/2013 23:33:45
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Col cuore
La clessidra dei giorni stilla sabbia di silenzi. Ma ancora posso amare, tra i grani dei rosari quotidiani con gli occhi inceneriti dalle lacrime e l’amarezza sparsa nel sorriso. E più di allora, sfidando col cuore tutti i venti contrari di ogni assenza.
Id: 21043 Data: 22/06/2013 21:35:21
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Nuvole
Nuvole vanno ora stelle svelando ora celando - in un letto di luna batuffoli d’ovatta sulla pelle -
Nuvole vengono dal mare in nenie languide disteso - nei passi scalzi a riva baci appena accennati sulla sabbia –
Mete ignote i tragitti in sonni di mistero e sogni intrisi.
Abbracciarsi al sottile godimento del loro movimento centellinando un infuso d’Amore.
Id: 21042 Data: 22/06/2013 21:25:49
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EPAgrammi
Esopo raccontava di un leone e di una lepre in tana addormentata. Perché lasciare un facile boccone ed affannarsi tutta la giornata correndo dietro a un cervo di gran lena, per rimanere, a sera, senza cena?
Son io come la lepre e tu il leone. Perché da sola m’hai lasciata a letto? Lo sai che tu sei proprio un bel coglione? Saziato avresti adesso ogni diletto! Morale della favola? E’ ben nota: ti lascia l’ingordigia a pancia vuota!
Id: 20741 Data: 30/05/2013 16:56:30
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Nepitella che passione!
Nepitella, che passione!
“Uccia uccia…
ma che odore di mentuccia!”
disse un giorno un funghettino
col cappello da porcino
spasimante di passione
(senza via di remissione)
per la foglia verde e bella
della menta nepitella.
Ma nel mentre lo diceva
una mano lo coglieva;
quella mano colse quindi
la mentuccia in due secondi!
E così quei due tapini
si trovarono vicini,
da lì a poco, in un tegame,
da invincibile legame
belli cotti al punto giusto
come vuole amore e gusto!
Id: 20699 Data: 27/05/2013 17:14:04
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Ricordi?
Ricordi quando le tue ciabattine tacite, sul tappeto, ci aspettavano per poi ficcarsi leste sotto il letto a sghignazzare come ragazzette maliziose, furbette e impertinenti di tutto quel rumore, grossolano, che fa l’amore, quando è appena nato, ma ha i ricciolini bianchi il frugoletto: lalla, gattona e goffo si dimena? Dimmi, ricordi?
Id: 20660 Data: 24/05/2013 14:05:25
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Filastrocca del pensiero leggero
Sarà leggero questo pensiero
come quel mare che non è nero
come quel cielo che è sempre blu
come la neve quando vien giù
come un merletto fatto di gelo
come di brina l’umido velo.
Sarà leggero quando l’amore
avrà sconfitto tutto il dolore!
Id: 20565 Data: 18/05/2013 11:17:21
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I temporali del tuo silenzio
Sei tu come la pioggia di gennaio:
insistente, incessante e congelata
che sporca i vetri del mio lucernaio
così la luce d’ogni giorno è ombrata.
E sei come la goccia corrosiva
che il cuore mi distrugge lentamente.
Una tortura che giammai ravviva,
ma a morte certa condurrà la mente.
Sei quel tambureggiare di tempesta,
quel frastuono che cerco di sedare
stringendo fra le mani la mia testa,
distrutta ed incapace di pensare.
Tu sei i miei silenziosi temporali
che allevano l’amore e le mie ali.
Nota: Sonetto elisabettiano
Id: 20494 Data: 16/05/2013 10:46:48
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Amore e morte
In una boccetta
gli occhi tuoi riflessi.
Nell’azzurro sguardo
la celeste bara.
Id: 20477 Data: 15/05/2013 16:24:32
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Otto versi per dire che...
… ho patito più volte la sete come un fiore nel vaso scordato, ma ho evitato l’alletto di un Lete a ricerca, mediante il passato, di quel seme da terra coperto che col tempo e nel tempo germoglia e poi rende il pensiero più esperto tale all’albero e non alla foglia.
Id: 20366 Data: 10/05/2013 09:20:16
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Filastrocca della crisi
Filastrocca della crisi,
non sarà mica una crasi?
Una contrazione strana
che la vita poi ci strina?
L’ippocratico dottore
ci insegnava che ogni umore
deve stare in armonia
altrimenti è discrasia!
Id: 20321 Data: 06/05/2013 19:15:33
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Gli alberi
Gli alberi stanno su tacchi a spillo a spiare il cielo. Io sto sul ciglio di un verde prato, coi piedi scalzi e col timore passi un aratro.
Id: 20265 Data: 03/05/2013 12:37:08
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Pedro, il cane
Pedro gioca scatenato col suo osso di gomma. Io mastico chewingum allo xilitolo per un sorriso, ma il fiu-fiu che dà allegria forse è solo roba da cani.
Id: 20047 Data: 18/04/2013 14:44:14
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esercizio di sestina lirica
UN TUFFO DOVE IL MARE E’ PIU’ BLU
Il cielo oggi nel mare s’è tuffato e le montagne sembra di toccare. C’è un’aria bella che mi fa gioire nella serenità con un respiro e quello che io sento in fondo al cuore è come pace, summa di speranza. Quante volte ho affidato alla speranza il grigiore di un giorno che, tuffato nell’acqua sporca delle cose, al cuore non rendeva la grazia di toccare quella semplicità, come il respiro di un bambino che sogna di gioire. Quante volte ho sognato di gioire, ma altrettante ho ceduto, la speranza perdendo e soffocando il mio respiro. Come un frollino dentro al tè tuffato la vita mia ho sfaldato. - Non toccare il fondo! – Questo strepitava il cuore. Ed ha una sua ragione sempre il cuore che trova beneficio nel gioire. - Se alte vette si vogliono toccare amica devi farti la speranza! - Così, un bel giorno, gli occhi miei ho tuffato dentro il tuo sguardo azzurro e fu respiro. L’amore! Ecco il vero, gran respiro! Esulta l’anima, la mente e il cuore e, nel coraggio d’essermi tuffato, ho imparato a nuotare e anche a gioire E grazie mille volte alla speranza se la felicità si può toccare! Toccare, sì, le mani sue toccare; respiro, sì, nei baci suoi il respiro. La ricompensa è questa, se speranza fa il nido come rondine nel cuore ed ogni giorno è sempre un gran gioire come un cielo che in mare s’è tuffato. In amore tuffato, ora toccare posso la vita e in respiro gioire con la speranza cullata nel cuore.
Id: 19399 Data: 01/03/2013 22:30:11
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Ancora una bestialità
(Prendendo spunto da Leporeo
... trisillabo, quadrisono, accentato)
RIVENDICO I MIEI DIRITTI!
Ci sarà
luogo qua
dove sta
parità?
Io, perché
faccio a te
quello che
non fai a me?
E così,
senza sì,
stante il dì
vo’ da qui.
Non va, no,
subir ciò
e perciò
più non do.
Lacci più.
Volo in su!
Schiatta tu,
Belzebù!
Id: 19245 Data: 18/02/2013 15:47:59
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Oggi: nel ricordo
Un’alba ancora e s’apre la finestra
su giorni tutti uguali. Pioggia e sole
dallo stesso rumore, un bagnasciuga
di ora e di poi
dove ogni passo dura il tempo breve
del ritiro dell’onda.
Inutilmente palpebre nel pianto
sciolte, s’affliggono
per aspergere tutti i morti fiori,
scarnificati
dentro a un libro di numeri e parole.
E se guardo lassù, in cerca del Cielo,
dove volano bianche le speranze,
vedo soltanto gli orli delle vesti
sfilacciati da un’epoca che ha perso,
della ragione, quella cognizione
che scrivere sapeva:
E PACE IN TERRA
AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTA’.
Id: 18887 Data: 27/01/2013 10:12:27
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alti e bassi
“Quanto sei alta!”
disse il criceto
alla giraffa.
E lei rispose:
“Così ti sembra,
ma guarda l’albero
da cui mi nutro,
più alto è ancora.
E la formica?
Di te è più alta?”
“E che vuol dire?”
chiese il criceto.
“Che solo il Sole,
dal suo lassù,
può dire: - Guarda
come son bassi,
in quel laggiù! -
Id: 18843 Data: 25/01/2013 12:05:06
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Strambotto metasemantico
E quando quella friccica verbata m’afflauta e mi trasonda nell’aminia la circosfera subito s’allata allucendo nelle spore dolce limia. Così la gnosi sluccica ogni forse e tutto si dilegia delle morse. Sotto i moggi sfaruzza l’infinito ed anche il diurno alisce più pulito.
Id: 18842 Data: 25/01/2013 09:28:25
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Strambotto della poetessa delusa
Che canta una poetessa delusa, ora? Che guarda una poetessa delusa, oggi? Che sente una poetessa delusa, ora? Che vede una poetessa delusa, oggi? Canta l’amore, ma l’amor dov’è? Guarda la vita che vita non è. Sente il silenzio, la vita e l'amore, vede il futuro ma scrive il dolore.
Id: 18827 Data: 24/01/2013 15:09:55
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In otto versi
In otto versi tanto si può dire,
più di quanto si pensa di sapere.
Dipende quali son le nostre mire
e in otto versi a tutti si dà a bere.
Un giorno che ci misi un verso in meno
dissi la stessa cosa in modo ameno,
un altro, quando un verso in più ci misi,
di bocche spalancai tanti sorrisi!
Id: 18803 Data: 23/01/2013 14:24:23
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Strambotto in due tempi
TEMPO PRIMO
Vivevo rinserrata dentro casa,
trasandando ogni giorno la mia vita;
alla rassegnazione persuasa,
però avvilita, triste e scolorita.
Ma il caso volle offrirmi un’occasione
e aprirmi dell’amore il suo portone.
Rinacqui come all’alba nasce il sole
e mi trovai regina tra le viole.
TEMPO SECONDO
Ma è la vita quella strana cosa
di cui conosci solo l’immediato
e se sarà il domani rovo o rosa,
lo scopri sempre quando è già arrivato.
E la Felicità, come una lucciola,
ha volo breve, ha una luce sdrucciola:
venne l’inverno e rapido il tramonto,
morì la viola e fu di nuovo pianto.
Id: 18797 Data: 22/01/2013 23:45:07
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A carnevale
Io sono quel che sono, vestita d’arlecchino:
nel petto bianco lino ho un cuore rosso vero,
negli occhi misto al nero, lo sguardo è azzurro cielo
e sui capelli il velo, di viola è colorato.
Ho pallido incarnato ma è rosa il suo velluto
e quando ti saluto divento tutta gialla
uguale a una farfalla che vola verso il sole.
Io sono quel che sono, persino a carnevale;
poi tu dirai: “non vale!”, ma io sono così!
Id: 18723 Data: 18/01/2013 21:28:09
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E tutto questo
maturo della notte è questo tempo che rimanda a luci colorate come stelle accese nei deserti nelle distanze che fluttuanti accorciano le dita stanno i nostri capelli in trecce sistemati con nastri di folklore dove sconfina il certo nell’incertezza affonda la ragione ma il cuore ha sempre un alibi per non lasciarsi andare
(così, tanto per dirti che ci potremmo amare)
Id: 18546 Data: 09/01/2013 22:20:23
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Preghiera in distico
Fa' che io possa riavere il mio sorriso
così che più non cerchi il Paradiso!
Id: 18516 Data: 08/01/2013 15:16:36
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Lettera della Befana a un bambino
Bambino caro, sono la Befana e scrivere ti voglio la mia storia - a dir la verità davvero strana - Sotto una pianta nacqui di cicoria, un giorno che pioveva in Val Padana; non c’era neanche un cane a far baldoria, e in quella solitudine marziana, divenni brutta e vecchia come scoria. Nessuno mi mostrò tenero amore, nessuno mai per me fece qualcosa che mi rendesse bella e più felice. Così decisi d’essere un’attrice per rendermi la vita più briosa donando gioia a te, perché hai un cuore!
Id: 18440 Data: 04/01/2013 11:12:40
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Buon 2013!
Auguro a tutti i poeti e gli amici de LaRecherche uno splendido anno nuovo!
Che sia per tutti noi un anno di Amore!
Lorena
Id: 18375 Data: 31/12/2012 14:56:16
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Il mio giorno di Natale
Il mio giorno di Natale
tutto è stato al femminile
con la nonna un po’ agitata,
io, la mamma sconsolata,
tu, la figlia risanata.
Un Natale da matrioska
senza neve e senza vodka!
Donne sole a festeggiare
ma nel numero di tre
che se pure è piccoletto
è un bel numero: è perfetto!
Sai che dico a quel maschietto?
E' passato anche Natale:
se vedemo a Carnevale!
Id: 18301 Data: 26/12/2012 12:01:24
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Filastrocca sempre in piedi
Filastrocca sempre in piedi
con i pollici e coi medi,
gli anulari e i mignolini
e con gli indici assassini.
Cinque dita di bugia,
falsità ed ipocrisia;
manca sempre qualche cosa:
verità svenduta a iosa.
Una mano lava l’altra,
lava meglio la più scaltra.
Mano amica: mano morta,
d’amicizia non c’è scorta:
è soltanto una parola
profanata pure a scuola
e la mano dell’amore
difettosa è d’anulare,
alza il medio, molto spesso,
dopo avere fatto sesso.
Filastrocca sempre in piedi
forse ancora non ci credi?
Id: 18288 Data: 25/12/2012 10:11:34
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Cinque dita di Auguri
A Capodanno
non farò danno;
metterò versi
dentro i cannoni
e sparerò
su quei coglioni,
quelli che pensano
che esser poeti
sia solo roba
da anacoreti
(gente frustrata
e assai malata)…
… e sparerò
sopra i cafoni,
i mentecatti
e i presuntuosi.
Io sto coi gatti,
che poveretti,
come i poeti
vanno per tetti
a miagolare
a quella luna
che fa sognare
ogni fortuna.
Io sto coi cani
che son fedeli
e amici umani;
non faccio botti
ma sparo piano,
non sul pianista,
ma sul villano;
ma sparo forte
con la parola
ch’è il mio panforte!
A mezzanotte
nascerà un anno:
speriamo sia
non un malanno,
ma in ogni giorno
e in ogni notte,
una poesia!
TANTI CARI AUGURI A TUTTA LARECHERCHE!
Id: 18282 Data: 24/12/2012 16:45:53
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Perché non può finire il mondo adesso
Quando angeli saremo, senza sesso, perché sarà finito tutto il mondo e ci ritroveremo in un congresso, tutti intorno ad un tavolo rotondo, sentendoci un po’ scemi, come un fesso, e un po’ spaesati, come un vagabondo, di certo un argomento verrà omesso: di sensi ragionar sarà infecondo! Ma nel ricordo noi terremo impresso quello che di più bello c’era, in fondo. Ci mancherà davvero quell’amplesso che ci rendeva il cuor sempre giocondo… E’ meglio non finisca il mondo adesso! (diffondere nel giro di un secondo)
Id: 18227 Data: 21/12/2012 08:44:45
*
Del fiore la povertà
Del fiore la povertà
sta tutta nell’arsura
esito inesorabile
di un solleone altèro
E’ un dolore di tempo
sbilenco d’ore
e di schietto calore
Id: 18084 Data: 12/12/2012 10:09:25
*
Sola per questa via
Sola per questa via
guardando il cielo e scoprendo mia
la sensazione assurda di un alone
come una luce opaca che mi nasconde il vero
Crolla dentro al silenzio
la mia parola lieta e quel pensiero
che sempre io credendo nel tuo amore
tenevo dentro al cuore come se fosse un fiore
Chissà se la tua mano quella mia sfiorerà
chissà se questa vita più clemente sarà
nel vicolo mio cieco oggi t’aspetterò
sperando che quel velo cada da questo cielo
Qui è la mia tristezza
tutta la mia paura che la speranza
non sia quel fiore che mai perde il colore
ma solo un’invenzione per non sentir dolore
Id: 18074 Data: 11/12/2012 14:31:37
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Cè bisogno di sole
Il pianto
s’asciuga
col riso
e il riso
zampilla
dal cielo
se è blu
e nube
non c’è.
Del resto
- da sempre -
la pioggia
s’asciuga
col sole.
Id: 17864 Data: 29/11/2012 12:57:44
*
Speranza di Natale
Nel silenzio mi sono impacchettata,
come a novembre un dono di Natale
che attende, nella scatola dorata,
d’esser donato a te, che sei speciale.
C’è un buio dentro, avvolto nell’ovatta:
a volte spaventoso, altre un afflato,
mentre guardinga sto come una gatta,
l’orecchio teso e l’occhio spalancato.
Non ci sto bene, questa è una certezza!
E’ tutto amplificato (mai la vita)
e la mancanza è sempre la carezza
della parola detta e quella udita.
Oh, quanto vorrei farti una sorpresa,
magari proprio il giorno più speciale,
uscire dal silenzio che mi pesa
e dirti: - Amore, oggi è il mio natale! -
Id: 17845 Data: 28/11/2012 11:28:30
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haiku rosa
Rosa sarò
di raso sarò rosa
ma raso mai
Id: 17757 Data: 24/11/2012 09:14:14
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Lettera di una madre a una figlia...
LETTERA DI UNA MADRE IN CROCE A UNA FIGLIA CHE DEVE RINASCERE La mia disperazione è tanta e piango: le lacrime nascondo in un sorriso ad ogni tuo ritorno, ed anche il fango che ingiustamente m’ha imbrattato il viso. Sono mamma impotente e senza rango, che nessun fiore colse in paradiso, ma d’ogni azione mia nulla rimpiango perché col cuore, sempre, ho condiviso. Adesso che Natale è ormai vicino, vorrei una vita nuova regalarti, che non sia luna dentro un pozzo fondo. Ma sono sola, in questo ostile Mondo, senza il potere di resuscitarti, con una croce in seno e su un Bambino.
Id: 17731 Data: 22/11/2012 23:44:37
*
La televisione
Triti frullati immagini-parole
propinati durante, prima e dopo
i pasti, impavesati in bellavista,
serviti freddi o caldi e a gradimento
con sorrisi smaglianti e conformisti.
Evito volentieri certi intrugli
con sorsate di stoica indifferenza,
intanto che mi accingo a ricamare
il petalo dell’ultimo mio fiore,
per completare quel pietoso velo
che sul televisore stenderò,
ricalcando, così, l'antica usanza
- e pur sagace - che ogni suppellettile
che polvere attirava, rivestiva!
Id: 17712 Data: 21/11/2012 22:07:12
*
La notte
La notte è un’austera maestra con l’abito scuro d’organza, che chiude del giorno parentesi mettendo a tacere anche il sole. Scatena le luci puntute per poi redarguire pensieri, più flebili ai raggi solari nel rivisitare memorie. Spaventa talvolta la mente, spalanca le porte dei sogni, lasciando cadere nel sonno i corpi stremati dal giorno. Con tutte le facce di luna, avvolge in mistero momenti che palpiti accelera e affascina e di desiderio li nutre. Infine, regina indiscussa, si sfrangia leggera nell’alba, siglando cuscini di seta col suo arrivederci a domani…
Id: 17672 Data: 20/11/2012 12:35:15
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Non cè che il mutamento
un tempo fui crisalide divenni poi farfalla la morte arrivò presto dentro a un bel lampadario Non c’è che il mutamento - disse un camaleonte che si cambiava d’abito -
Id: 17563 Data: 14/11/2012 15:02:29
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In vino veritas
Se solo avessi di terra un fazzoletto
seminerei almeno un broccoletto,
legumi, peperoni e lattughine,
del sedano, carote e cipolline,
i cavoli cappucci e i pomodori,
per seguire il consiglio dei dottori,
specialisti di scienze alimentari,
e farne pinzimoni salutari.
“Béccate questa, che nun se fredda!”
E questo disse, poi che un’insalata
per stare un po’ leggera ebbi ordinata,
un ameno trattore di Bolsena
porgendomi il bel piatto con la cena.
Quanta ironia! A tutto tondo!
Simile a una scultura etrusca in bronzo,
motivata dal fatto che era sbronzo.
O atavica tirsenica abitudine,
(ma forse vale anche fino a Udine)
di non avere, nelle libagioni,
nessun controllo delle proporzioni!
Id: 17496 Data: 10/11/2012 22:11:37
*
Unora sola ti vorrei
Versami un po’ di vino questa sera che sono sola e triste come una capinera. Riempi il mio bicchiere sempre vuoto per un’ora soltanto, un’ora rossa e vera Tingerò le mie labbra di rubino, il corpo di granato e uscirò di galera. Per un’ora, un’ora sola, stasera.
Id: 17484 Data: 09/11/2012 22:04:49
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Umana rabbia
Canto di povera vita di chi parola ha perduto, chi da ingiustizia è fottuto, chi buona stella ha smarrita. Canto del giro di dita stando sul nulla seduto cuore che rantola muto voce che grida: è finita! Quale destino agghiacciante riduce l’uomo a negletto peggio di un misero fante? Dove l’Amore ed il letto, il pane caldo e l’amante, il fuoco acceso ed il tetto? Non sei perfetto, se ai derelitti, Signore, doni soltanto dolore! NOTA:Tentativo di sonetto minore caudato, in ottonari atipici
Id: 17463 Data: 09/11/2012 10:22:06
*
come ledera
sto aggrappata come un’edera alla rima cuore-amore informata tuttavia che dove s’attacca l'edera muore.
Id: 17443 Data: 08/11/2012 11:08:05
*
Una donna alla rovescia
(sonetto, quindi, alla rovescia)
Come castagne in mezzo al riccio aperto
son gli occhi miei tristissimi e celati
dietro gli occhiali scuri anche se piove.
Sul corpo sparsi nei ho in ogni dove,
labbra carnose e denti un po’ sciupati
son ricci miei capelli e viola incerto.
Son bella dentro, come si suol dire,
ma dentro non ha visto ancor nessuno
e chi ha tentato ancor deve capire
se sono rovesciata oppur straluno.
Ho sempre una gran voglia di morire
perché d’amore sempre sto a digiuno;
non facile è cercarmi d’ammansire
poiché non son la pecora di alcuno!
Id: 17433 Data: 07/11/2012 22:36:21
*
Odio
E’ un sentimento acuto e spaventoso, figlio di una clessidra senza arresto, nutrito da un serpente velenoso: di braci ha gli occhi e sguardo disonesto. Se latita nel cuore è più funesto rendendo chi lo cova anche accidioso, se, invece, esplode come fuoco desto, sparge sciagure e clima acrimonioso. Si dice sia d’Amore il complemento, che tutto uccide tranne che se stesso, che è Negazione Eterna e non disprezzo. Ma quanto, però, caro è sempre il prezzo che paga chi è costretto genuflesso e il viver suo dall’odio altrui è spento?
Id: 17416 Data: 07/11/2012 11:34:43
*
haiku dei pensieri geneticamente modificati
Pensieri muti in palline di pane modificati
Id: 17378 Data: 05/11/2012 11:20:47
*
Il merlo in gabbia
Mi sento come il merlo che Giovanna ha messo in gabbia fuori della porta, da nugoli di passeri in agguato pronti a rubargli il cibo asserragliato.
Adesso s’è accodato pure il gatto: il merlo non capisce ed esce pazzo!
Id: 17365 Data: 04/11/2012 15:02:34
*
I fiori dentro il vaso ormai marciti
I fiori nel mio vaso ormai marciti di cimiteri antichi odore spandono. Odore che si è perso quando il fiore da mano umana fu mutato in plastica. Ora si stende il camposanto asettico. Com’ è avvilente questa nostra storia come un’eternità senza memoria! Come se fosse l’Anima la protesi (polimerica lega a mo’ di verme) di una meschina Vita, senza Morte contratta per Divina ed Equa Sorte.
Id: 17320 Data: 01/11/2012 22:36:40
*
di un sogno
null’altro resta se non di un sogno il bianco anemone
Id: 17132 Data: 23/10/2012 01:02:45
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Buonanotte amici!
A notte volge ormai questa giornata che è stata molto lunga e faticosa avvolta nel silenzio l’ho passata, trascorsa vorrei averla più chiassosa. Stanche le membra e l’anima stremata, ho mal di testa e sono assai nervosa; conviene a letto vada di filata domani, chissà mai, mi svegli rosa! Pertanto amici cari vi saluto mandando a tutti un bacio ed un abbraccio dicendo virtualmente buon riposo. Per voi sperando un sogno delizioso, mi spoglio e dento il letto m’accovaccio, quel letto mio disfatto e sordo e muto.
Id: 17130 Data: 22/10/2012 22:33:32
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Lettera accorata al mio amore
(divertissement)
Il cielo nella stanza mia non c'è e pesa quel soffitto piatto e cupo catena e costrizione, è come un carcere. Con la mia penna in mano voglio scrivertelo e una postilla aggiungo: "Amore, fabbricamelo!"
Id: 17063 Data: 19/10/2012 14:19:56
*
Per sempre
di questa bianca pagina, il candore non scalfirò con pallide parole; solo a te lascerò definire i contorni ricamare arabeschi colorare lo sfondo così potrò - per sempre - come un fiore dal tuo screziato canto, rifiorire.
NOTA:...ho modificato anche questa: http://www.larecherche.it/testo.asp?Id=14715&Tabella=Poesia
abbiate pazienza!!! :-)
Id: 17007 Data: 16/10/2012 11:08:12
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tre-desideri-tre
Sempre porto del sidol in una tasca insieme a uno straccetto - hai visto mai? - che in qualche immondezzaio reperisca una lampada antica da lustrare, così che mentre lucido con forza m’appaia il Genio come per incanto. Avrei per me tre-desideri-tre in mezzo al petto – proprio qui – alloggiati: un sicuro lavoro per campare per vivere distesa una casetta e la tranquillità della certezza. Tant’è che un giorno, mentre rovistavo , trovai l’oggetto tanto ricercato e presi con vigore a strofinare. D’un tratto comparì dentro a una nube quell’uomo grande e grosso, un po’ sfocato (ad un cartone uguale ed animato) . Senza esitare e prima che parlasse gli chiesi tutto quanto avevo in cuore. In viso s’adombrò e la testa scosse (sembrò volesse fare una premessa) ma non gli detti il tempo di parlare dicendo, rassegnata e con mestizia: “Un limite c’è a tutto e lo sapevo ma alla genialità non ci pensavo. Ho già capito quel che è da capire: non si può fare, mi tocca di…sperare!”
Id: 17005 Data: 16/10/2012 08:32:23
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La colpa è dello sguardo
D’inerzia trasudando, una gonna ingiallita ondeggia lenta e d’afa veste ancora un altro giorno.
Dentro allo sguardo, resta l’occhio muto, colpevole di lame dentro al petto e fermo in mille schegge di dolore. Ma d’esserne ferito non dà segno il merlo che zampetta circospetto con il suo lombrichetto in mezzo al becco sull’erba del giardino rinsecchita.
NOTA: Testo già postato nei "pensieri", revisionato metricamente.
Id: 16983 Data: 15/10/2012 10:59:03
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filastrocchina di questautunno
Questo è un autunno un po’ variegato misto di ladri e volontariato di sacrifici e poche pretese di gente digiuna a fine mese di altri che invece - senza premura - si gonfian le tasche addirittura
ma la castagna dal riccio che scoppia vien sempre fuori persino anche doppia!
Id: 16892 Data: 10/10/2012 14:00:30
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Il fricandò - ricetta in filastrocca -
Proprio oggi - guarda un po’- voglio fare un fricandò ch'è pietanza assai gustosa con verdure cotte a iosa. (Ratatouille, se preferite e il francese digerite). La ricetta è presto detta: (finita è l’estate) appezzo patate (non più solleoni) due o tre peperoni (il tino ribolle) affetto cipolle (son caldi i colori) e poi pomodori (frizzanti mattine) si taglian zucchine (il vento è autunnale) aggiungo del sale (si pota la siepe) e metto del pepe (di nebbia un barbaglio) dell’olio e dell’aglio (va a scuola il bambino) con il rosmarino (s’accorcia anche il giorno) e infilo nel forno!
Id: 16851 Data: 09/10/2012 12:22:04
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Quante volte
Quante volte ho riso sola coi capelli intirizziti dalla brina nelle labbra screpolate dell’inverno! Quante volte ho riso al sole nello sguardo di una stella del mattino con la bocca spalancata come un fiore! Tutte le altre, tra le nubi, ho sempre pianto.
Id: 16845 Data: 09/10/2012 11:09:43
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Quel chiaro colore
era quel chiaro colore di cielo, quando il mattino promette sereno, che mi piaceva guardare da qui, dove il mare è lontano e l’orizzonte è un frastaglio di lotte con il vento (come le orecchie del gatto stremato quando a sera rincasa e fa le fusa)
era quel chiaro colore – dicevo – che nei tuoi occhi più ora non vedo
Id: 16800 Data: 06/10/2012 14:58:01
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Filastrocca della bacchetta magica
Filastrocca della bacchetta non è magica, ha perso l’acca e senza l’acca, la baccetta, resta moscia, batte la fiacca in due parole non fa un’acca! E che sarà mai quell’acca una letterina muta uno sbuffo che non spacca? E’ folata molto acuta ha il potere che sbaracca tutto quanto non aiuta!
Id: 16782 Data: 05/10/2012 15:07:45
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Viali quotidiani
Immersi nella nebbia del mattino i passi nel fogliame incartocciati intorpiditi vanno verso le usate mete Scorre crocchiante il tempo sui duri viali crudi breve è lo stacco, più amaro il caffè C’è chi lascia una traccia di rossetto chi ruba la bustina dello zucchero mai compresa nel prezzo è la dolcezza Così più cupi a sera s’allungano i viali: tra i rami intirizziti ogni rientro è stanco di tornare
NOTA: Revisione metrica del mio testo dal titolo omonimo http://www.larecherche.it/testo.asp?Id=2241&Tabella=Poesia
Id: 16769 Data: 04/10/2012 16:11:37
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Il poeta è un fingitore - nonsense -
chi va per funghi chi va per fanghi chi finge ma non funge
il poeta è un fingitore ma infingere le frange rifrange sul frangente l’afror del frangipane?
Id: 16743 Data: 03/10/2012 10:13:46
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Filastrocca della pesca di beneficenza
Alla pesca, non con l’amo ma del numero, con mano, - quella di beneficenza - non si può restare senza di giocattoli carini per la gioia dei piccini. Se donando si riceve, il bambino non s’avvede del perché dando un soldino debba vincere un calzino od un libro scalcinato sulla cura del bucato!
Id: 16715 Data: 01/10/2012 14:48:31
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Haiku - giorno dautunno
giorno d'autunno sul finferlo riposa una lumaca
Id: 16683 Data: 29/09/2012 12:59:01
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Filastrocca del tempo perso
Filastrocca del tempo perso oggi il cielo è troppo terso troppo terso per restare dentro casa a ciondolare e pertanto vado a zonzo senza meta come un gonzo. Quando poi noia m’abbranca mi stravacco su una panca e se scappa una poesia lì la scrivo e così sia. E se il cielo è nuvoloso? Resto a casa e mi riposo mi riposo sul divano con la penna e un foglio in mano!
Id: 16670 Data: 28/09/2012 12:20:23
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Esortazione
e perdinci, Lorena, è l’ora di giocare con la Luna - quella buona - insomma, la Fortuna togliti dal naso quel cetriolo prova a spiccare un volo cinque dita di una stella potrebbero la vita montare in sella ad una caravella!
Id: 16651 Data: 27/09/2012 10:29:32
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Infine
seduta e muta resterò a guardare e quinci il mar da lungi e quindi il monte con la Luna a fronte e un fagotto di pensieri dominante
Id: 16649 Data: 27/09/2012 10:05:08
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un cuore gonfio
se fossi un uccello lascerei un albero per un altro con un cinguettio spensierato
ma ho solo piedi e voce roca e sopra a tutto un cuore gonfio di ragione e sentimento
Id: 16608 Data: 24/09/2012 14:00:37
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Filastrocca della filastrocca
Filastrocca inconcludente è nociva per la gente che rimasta senza il pane abbandona pure il cane Strocca e fila il poveretto senza neanche più il suo tetto con le mani tra i capelli piange e spera giorni belli Filastrocca sul da farsi non restiamo tutti sparsi ma riuniamoci a consiglio cani, gatti e anche il coniglio!
Id: 16602 Data: 23/09/2012 21:46:43
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Che bugia!
Che bugia ribadire ogni giorno la mia solitudine, la mia tristezza! Non far sapere che invece sto sempre in compagnia della mia allegria insieme aspettando il sorriso del tuo amore
Id: 16597 Data: 23/09/2012 11:50:31
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eppure
il glicine ha perso i suoi fiori presto gli alberi perderanno le foglie (è inevitabile)
anch'io ho perso qualcosa: la Vita!
eppure vivo di quei fiori, di quelle foglie
Id: 16574 Data: 21/09/2012 12:05:04
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Haiku con le vocali
scalzata d’ala
brama l’alma la calma d’alba s’ammanta * Settembre breve celere tesse sere e stelle nere * gridi invisibili di bimbi intirizziti in infidi riti
* o sogno d’oro d’orzo l’odor godrò sol col sol sorto!
* pupù sul puff uh! Fu un guru zulù! puff! Sul su’ cul!
Id: 16559 Data: 20/09/2012 15:10:50
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Bluff sul bus
fu tutt’un cuccurucù sul bus: hully-gully rum brut Lulù sul puff, ‘n tutù blu … Bum!!! … Un tutù blu sul puff … Un cucù sul mur: “Lulù! Lulù!” … Sub ‘l puff, Lulù: “Cucù, cucù, cucù!” …. Fu ‘l clù d’un bluff zulù! ‘n cul! ‘n cul, Lulù!
Id: 16543 Data: 19/09/2012 10:30:13
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Appena di più, appena di meno
Quanto?
All’incirca nulla: assai parecchio di meno press’a poco quasi niente così tanto quanto troppo poco e appena di più sarebbe alquanto abbastanza. Quanto? All’incirca molto: assai parecchio di più press’a poco quasi tanto così tanto quasi quanto troppo e appena di meno sarebbe alquanto abbastanza!
Id: 16534 Data: 18/09/2012 15:59:54
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nonsense di una donna che stira
CAMPA CAVILLO
Abbassa la crosta che piove sul bugnato! Andare a Marengo o a letto con le veline sarà un lago nel pagliaio se con l’acquolina in boccia puoi solo andare in cacca. Campa cavillo - candido come un figlio - finché c’è vita c’è paranza ma non fumare come un tirchio: getta acqua sul cuoco e aspetta e stira!
Id: 16464 Data: 13/09/2012 11:03:43
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Non credere
non credere che infine basti cantare come sirena sconosciuta ogni sapienza diversi a se stessi divergere carpire nel controluce con l’Anima il momento e la traccia e che non taccia esausta della parola
Id: 16368 Data: 06/09/2012 16:25:09
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haiku - danza lautunno
danza l'autunno sulle ombre settembrine colori antichi
Id: 16310 Data: 02/09/2012 11:39:23
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Punteggiatura
una virgola di vita sfuggita sicuramente dalle dita e il senso mutò inesorabilmente a seguire quindi una sequela di punti in sospensione regola: inseguire sempre due punti di spiegazione (e se il punto a capo è solo un sogno aprire una lunga parentesi di sonno
Id: 16218 Data: 26/08/2012 12:57:48
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Il dubbio insito
non ho ali di risurrezione ma un dubbio insito che in questa stazione non sia stanziale il treno di una indistruttibile distruzione
Id: 16174 Data: 22/08/2012 14:02:05
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Di cosa parlavamo
di cosa parlavamo che ora non parliamo più nascevano come figli dopo una marea di passione dalle dita le parole e io scrivevo versi che ora non scrivo più di cosa parlavamo che ora fisso un cielo muto nei tuoi occhi muti e il colore del grano insapore sulle bocche mute è dimenticanza di pane e solo vento tra le spighe...
Id: 16163 Data: 21/08/2012 14:56:40
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haiku - scava la talpa
scava la talpa nell’arido orticello canali estivi
Id: 16108 Data: 16/08/2012 14:17:51
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Brindo e bevo
bevo appoggiata a una parete alle mie cinque dita spese per una mano ormai così lontana molto di più di una montagna apuana brindo a te che non ci sei a tutto quanto chiamo guai e alla sorte che non mi ha seguita nell’unico concetto che ho di vita bevo all’esistenza incerta e inetta a quel che il tempo butta a ciò che è stato, a quel che mai sarà e al ridicolo di questa non-felicità brindo al giorno maledetto al legno del letto secco alla speranza interinale all’avvenire di un funerale
Id: 16081 Data: 14/08/2012 17:18:26
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L’amore dichiarato
sincronizzate le attese al tempo odierno ogni novità che ci riguarda è retroattiva
il domani è un resto del carlino e l’amore dichiarato un misero centesimo che anche la cassiera arrotonda - per eccesso o per difetto – “…ma sono soldi!” disse un poveretto che a ragione lo pretendeva.
Id: 15972 Data: 05/08/2012 14:29:19
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non c’è più cielo
non c’è più cielo
solo soffitti e muri aspri rumori e odori di soffritti zitti i dolori, fitti fitti i silenzi in una stanza tutta la mia muta pazienza tra sole e luna la stessa mutua fittizia distanza
Id: 15960 Data: 05/08/2012 10:42:54
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Nonsense - ma sense, che sense ha?-
Che mai farà il formaggio dopo un mese? Forgiugno diverrà, questo è palese. Con ciò premesso senza alcun pretolto quando il coraggio al punto estremo porto codiametro di cerchio, ecco, si forma così che in ogni centro, com’è norma, anche un codardo sposare potrà una cofreccia scagliata a metà e dopo un mese persin dal perdòno un peromaggio si ottiene per buono. Cacio di giugno, di maggio le pere… ma al contadino chi lo fa sapere?
Id: 15827 Data: 27/07/2012 11:53:02
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e il mare in sogno m’appare
albeggia
io dormo
e il mare in sogno m’appare come una direzione diversa del mondo
al di là dei binari paralleli al di là del muro di cinta dei pensieri
Id: 15805 Data: 26/07/2012 11:12:57
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Il gatto non sa della dolcezza
Se manca la papilla gustativa nessuna cosa sarà mai obiettiva.
Tu prova a dare al gatto una meringa: la leccherà convinto sia un’aringa!
Id: 15787 Data: 25/07/2012 10:49:05
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Due limerick
Un ginnasta confuso di Torino Si mise a saltare come un bambino Ma un piede poggiò male E finì all’ospedale Qual contuso ginnasta di Torino
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Un pezzo grosso di Porto Rotondo Comprò una nave per girare il mondo Mentre in tondo viaggiava Come un porco mangiava E ritornò grasso a Porto Rotondo
Id: 15776 Data: 24/07/2012 12:23:10
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inevitabilmente
silenzioso tormento tormentoso silenzio dalla foresta dei leoni addormentati nessun ruggito raggiunge l'orecchio del cuore
Id: 15775 Data: 24/07/2012 12:18:34
*
Quasi un limerick
Se la cuoca sta in cucina dove sta la cocaina?
Così chiese una bambina a un barista di Taormina allorchè vide sparita dopo che le fu servita la sua coca piccolina!
Id: 15605 Data: 12/07/2012 13:14:59
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-il pesce rosso- Epilogo
quando la vasca divenne un fosso
nessuno più vide il pesce rosso!
Id: 15584 Data: 11/07/2012 11:53:35
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Il merlo sulla ringhiera
chioccola un merlo sulla ringhiera nel silenzio un po’ allarmato è tutto ciò che può dire del silenzio allarmante che ringhia
Id: 15569 Data: 10/07/2012 13:46:21
*
Non ricordo
non ricordo il cibo mangiato ma il piatto lasciato vuoto
così non ricordo il sogno fatto ma quel vuoto lasciato nel letto
Id: 15563 Data: 10/07/2012 10:21:04
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Estratto dal mio Curriculum Vitae
- un diploma di casalinga conseguito alla Scuola delle Mogli prima che tramontasse il (re) Sole
- una maturità scientifica conseguita in età immatura
- uno stage di una settimana enigmistica
- frequentai Lettere Moderne all'Università (della vita)
- ben presto mi resi conto dell'assenza di corrispondenti per le missive pertanto senza motivata ragione m'impiegai come ragioniera in uno studio privo di studenti ragionando sul da farsi
Id: 15543 Data: 08/07/2012 11:22:37
*
All’improvviso
all’improvviso un sussultare di cuore come una perdita del tempo senza peraltro aver perso tempo all’improvviso un soffio di vento con la leggerezza che ha il tempo quando passa veloce e non nuoce all’improvviso una nube scompare in un battibaleno di tempo che non so quantificare all’improvviso compare una stella poi un’altra e un’altra ancora in un quadrello di cielo sempre quello sempre il medesimo quadrello che riconoscerei tra in-finiti quadrelli di cielo stellati
Id: 15412 Data: 28/06/2012 14:51:36
*
Intorno ai miei giardini
ho un giardino luminoso e celestiale a metà strada tra cuore e anima
un po’ sopra sospeso un altro intriso di tenebra solitudine e in tristezza muto
ma tutt’intorno persiste il profumo della mia gardenia bianca
Id: 15410 Data: 28/06/2012 14:15:59
*
Io e Lei
Io, Lorena Maria ancora nelle mani di Dio
lei, Marilena ora nell’eternità con Dio
unici punti in comune lo stesso giorno di luce e lo stesso amore nel cuore.
Id: 15303 Data: 21/06/2012 14:52:42
*
Lultimo viaggio
non vidi il tramonto
ma lo immaginai
Id: 15300 Data: 21/06/2012 10:44:22
*
Elisir di giovinezza
l’elisir di giovinezza è tutto qui: amore mescolato al verbo amare una spruzzata d’infinito sensi e cuore quanto basta e un pizzico di follia non guasta pentirsi mai perseverare sempre
Id: 15296 Data: 21/06/2012 01:20:09
*
da soli
mi stendo al sole
sola
come - del resto -
il sole lo è.
Id: 15283 Data: 20/06/2012 09:48:57
*
haiku - fa molto freddo
fa molto freddo
nell’eremo di pietra e non ho giacche
Id: 15264 Data: 19/06/2012 12:27:14
*
haiku - sfiorito è il glicine
sfiorito è il glicine
le mie impronte svaniscono
insieme ai passi
Id: 15263 Data: 19/06/2012 11:31:28
*
haiku - scende linverno
scende l’inverno
contatta mio fratello
se non mi trovi
Id: 15262 Data: 19/06/2012 11:23:29
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Il ripieno
tra le ventitré e le ventiquattro - quando va per tetti il gatto - si forma un certo vuoto in cucina oppure a letto e meno male - nevvero? - che esiste il cellulare e quel numero speciale che risponde senza obiettare! quattro parolette e buonanotte (è rientrato dal tetto il gatto e delle palpebre il sonno è alle porte) come di un involtino ecco fatto il ripieno! (senza il quale persino la mattina avrebbe l’aspetto di una misera fettina)
Id: 15219 Data: 16/06/2012 14:36:28
*
Tu
Ora so che tu sei dove finisce il Cielo nella finita immensità del mio orizzonte
e mi spiego così quel mio sentirti accanto.
Id: 15190 Data: 14/06/2012 15:57:30
*
Il pesce controcorrente
ho visto un pesce andar controcorrente
uguale a tutti gli altri era silente
ma la corrente di coda sfidava
e boccheggiava - oh! - se boccheggiava
Id: 15143 Data: 11/06/2012 19:04:40
*
Latte di parole
giocar con le parole
con penna e calamaio
sfogliando un dizionario
per crescere la prole
Id: 15104 Data: 09/06/2012 14:47:53
*
Un bel viaggio
andare a Pian del Voglio
tornare a cuor contento
- raccolta l’erbavoglio -
a Lucca oppure a Trento
Id: 15101 Data: 09/06/2012 11:49:16
*
La morte di un grande sorriso
Sembrò un incrocio obbligato - mettiamo il caso dal fato - lì per lì, senza dolore come lo è sempre l’amore, quello che spunta improvviso di fronte a un grande sorriso. Poi fu il percorso deviato - ma non diciamo dal fato - né colpa fu dell’amore di tanto, tanto dolore, quello che spunta improvviso se muore un grande sorriso!
Id: 15098 Data: 09/06/2012 10:31:05
*
La scala
Salire su una scala
- in testa un motivetto - cantarlo sopra il tetto con nenia di cicala
Id: 15067 Data: 07/06/2012 15:28:26
*
Il bicchiere
scolandomi un bicchiere
di vino un poco ambrato
ho spento nel passato
la sete di sapere
Id: 15066 Data: 07/06/2012 15:26:32
*
La giostra
saliamo su una giostra di bianchi cavallini con uno stecco in mano di zucchero filato sognando e risognando, lo sguardo innamorato le dita tra le dita - per sempre - due bambini
Id: 15064 Data: 07/06/2012 10:59:38
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Contro PA-RA-TA
Pa-ra-ta Pa-ra-ta Pa-ra-ta-ta-ta-ta-ta parate (s)fratelli (s)fratelli d’Italia con l’elmo di Scipio parate la testa l’Italia - vedrete - alla fine si desta! Pa-ra-ta Pa-ra-ta Pa-ra-ta-ta-ta-ta-ta
Id: 14996 Data: 02/06/2012 10:10:36
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Come gramigne
Viviamo sparpagliati figli del vento ci adattiamo disadattati con le nostre dita lunghi e sottili fili per vincolarci a un attimo di sole come gramigne.
- Qualcosa sulla gramigna -
Giardinieri e vivaisti considerano la gramigna una pianta infestante al punto da utilizzare ogni mezzo, anche inquinante, per bandirla dalle coltivazioni. In realtà i cultori della fitologia, o botanica che dir si voglia, sanno benissimo quanti vantaggi si possono trarre dall’abbondanza e dalla vitalità delle Graminacee. Ricordiamoci sempre, prima di parlare, che LA NATURA NON SI AVVALE DI LUOGHI COMUNI ma è un sistema pressoché perfetto dove ogni elemento ha un suo ruolo specifico e necessario. Il nome “gramigna”, dal greco “agropyron”, cioè “grano dei campi”, definisce la sua somiglianza con il frumento, pianta appartenente alla stessa famiglia. Fin dall’antichità gli speziali avevano riconosciuto due specie di gramigna con principi attivi simili e cani e gatti ne ricercano istintivamente le loro foglie a scopo terapeutico. Se mescolata al mangime dei cavalli, rende loro un pelo lucente. Il rizoma della gramigna serve per preparare delle farine da cui si ricavano pane, gelatina, zucchero, alcol e birra di poco costo. E’, inoltre, un buon depurativo e un diuretico usato in fitoterapia. Non solo, ma è un buon elemento curativo per la cellulite e per i problemi legati alla menopausa. Aggiungo un’osservazione personale. In tempi in cui si parla di "crisi alimentare" e "fame nel mondo", bisognerebbe tenere cara anche la gramigna. Potrebbe essere una fonte di alimentazione importante e alternativa.
Id: 14927 Data: 29/05/2012 16:58:42
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Se mi vuoi
non candide e traslucide colonne d’alabastro t’offro invece la mia carne biancastra e molliccia flaccida buccia d’arancia cuscinetti adiposi
due prosciutti scaduti d’accarezzare baciare mangiare leccare graffiare spremere affondare abbrancare aprire spalancare e nel mezzo trovare (altrettanto) una calda giara di viscerale e sviscerata libido per il tuo zipolo di faraone e il blu del cielo conquisteremo (egualmente) senza ritegno senza disdegno senza l’ipocrisia di una falsa poesia come Athor e Horus - sai - quei due sposi della mitologia
Id: 14880 Data: 26/05/2012 15:41:34
*
potrebbero dire
potrebbero dire – guardandoci – che tutto va per il meglio le nostre passeggiate, la mano nella mano ore e ore in macchina a parlare, il panorama da guardare il ristorante, il vino che non ci basta la camera da letto vista mare e che c’importa se è altrove il mare potrebbero dire – ma che bello! – in verità io rispondo che quel che sembra andare per il meglio è l’abbaglio della rarità soltanto perché se fosse spesso invece che di rado sarebbe molto meglio e molto molto bello (In tutta confidenza: avrebbe anche più spessore!)
Id: 14791 Data: 21/05/2012 10:56:53
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haiku - sgomento a maggio
sgomento a maggio un'ape nel giardino manca all'appello
Id: 14765 Data: 20/05/2012 01:52:04
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Chiedo al mare
Tacito mare e calmo nella sera l’abbraccio tuo dell’isola consola consola il tuo restare senza sosta consola l’occhio acceso in una stella l’azzurrità profonda ma distesa. E’ tutta qui la tua consolazione? E la mia sete, sete d’atmosfera?
Id: 14750 Data: 19/05/2012 14:24:44
*
Per sempre
Non intaccherò il candore di questa pagina bianca con scialbe parole ma lascerò che sia tu a definirne i contorni a ricamare arabeschi a colorare lo sfondo cosicché io possa - in controluce - ricordare il cromatico canto dei tuoi pensieri per sempre
Id: 14715 Data: 17/05/2012 00:51:07
*
Una storia senza storia
Una storia senza storia grande come il Mondo ignoto l'inizio mistero la fine prigionia o libertà di un tempo che nel tempo è vincolo senza un perchè
Tratteggio d'Infinito nella consapevolezza d'essere e non essere io tu oppure noi per sempre o mai.
Una storia senza storia ha un solo nome e non è parola vana - Amore -
Id: 14708 Data: 16/05/2012 15:40:36
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La scarpiera
Sulla scarpiera bianca un orologio di legno è fermo alle cinque di un giorno a venire e un cavallino etrusco dal nitrito ossidato tace vicino all'ombra della sera.
Quella sera che due ballerini vinsero il trofeo a tempo di un valzer strimpellato da musicanti storditi dal vino e dai fumi strinati di un grigliato misto mal digerito. Quella sera che un cestino di fiori simil Capodimonte non servì a riaccendere un sole spento sul candelabro di una vita allo specchio.
Sulla scarpiera bianca gli oggetti giacciono come suppellettili di ricordi immobili e silenziosi e dentro le mie scarpe scalpitano imprigionate
Id: 14696 Data: 15/05/2012 22:23:38
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Che delizia!
che delizia! la torta di mele tiepida talcata di vaniglia come il culetto neonato di una figlia
Id: 14665 Data: 14/05/2012 17:56:23
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Domenica di maggio sul lungomare
pioggerellava sul lungomare mentre un gabbiano planava sulla punta più alta dell’Excelsior desolata era la spiaggia coi suoi ombrelloni smilzi nei cappucci gialli - fiammelle in processione verso il sole - sono salita con lo sguardo su una barca verde remando fino all’orizzonte a passi lunghi ho evitato pozzanghere di cielo nella strada
Id: 14658 Data: 14/05/2012 11:22:01
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Haiku-Madre Natura
Madre Natura stupendo autoritratto d’ignoto autore
Id: 14638 Data: 13/05/2012 08:48:18
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Speranze
L'ora mariana finì.
Ecco giunto il tempo d'infornar maiali per animar 'l farinaio. L'anima òra: “Finirà?" ma l’ironia mai frana, dunque unir or l'arte dobbiamo, orlar unite per gioire e alfin gridare: "Il treno! Urrà!"
"A(h), di noi rimarrà un fiore in altare!"
(- Io, fina marinara! – in terra urlo -)
Nota: Gioco poetico, giocato usando molte parole o frasi intere ottenute anagrammando due nomi e cognomi femminili: il mio e quello di una persona a me cara. Spero di non aver offeso nè la Poesia, nè la Parola.
Id: 14622 Data: 12/05/2012 14:30:22
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Gigli rossi
gigli rossi alti e impettiti fra le foglie lanceolate nel vaso stretto di sempre una fioritura ancora
Id: 14621 Data: 12/05/2012 14:20:47
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Filastrocca dell’ombrello
Primavera dispettosa fuori piove proprio a iosa non è ancora tempo bello ma che importa: ho l’ombrello! Un ombrello colorato coi colori del Creato che si apre all’insù verso il caro buon Gesù che ci dà sempre una mano quando soli noi restiamo. E se la pioggia non fa Primavera sicuramente la fa una Preghiera!
Id: 14526 Data: 07/05/2012 12:18:57
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Un povero ricco
Io sono povero perché mangio Se fossi ricco spiluccherei Io sono povero perché bevo Se fossi ricco sorseggerei Io sono povero perché mi lavo Se fossi ricco avrei cura dell’igiene personale Io sono povero perché dormo Se fossi ricco riposerei Io sono povero perché studio Se fossi ricco frequenterei una scuola Io sono povero perché lavoro Se fossi ricco sarei impegnato in una attività Io sono povero perché scrivo Se fossi ricco elaborerei Io sono povero perché leggo Se fossi ricco mi concentrerei nella lettura Io sono povero perché amo Se fossi ricco proverei un forte sentimento Io sono povero perché muoio Se fossi ricco… mancherei!
Id: 14494 Data: 06/05/2012 11:45:46
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haiku - adesso nevica
adesso nevica su quella testa bianca nessun colore
Id: 14472 Data: 05/05/2012 10:21:38
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Prevalenze
cade lo sguardo sull’afonia ridicola d’inutili oggetti una lacrima cade per ogni muta inutilità che risibilmente prevale sulla voce austera del dolore
Id: 14434 Data: 03/05/2012 15:21:10
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Haiku - la luna a tratti
la luna a tratti fra nuvole nel vento da me vai e vieni
Id: 14394 Data: 30/04/2012 15:44:19
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Filastrocche in arancione
Arancioniamoci! Prendi il giallo e un po' di rosso mescolare a più non posso l'arancione è presto fatto è arancione pure il gatto. Arancione è il mio maglione arancione il pantalone arancione la mia sciarpa arancione infin la scarpa. Colorare anche la vita col pennello o la matita come fa un bambino vero che arancione è il suo pensiero! ****** Arancione forever
Stamattina voglio andare al mercato a comperare cibo buono ed aranciato per un pranzo prelibato che non manchi il peperone il salmone ed il melone una zucca e carotine tanti fiori di zucchine. Ci farò del buon risotto antipasto e fritto misto e se poi mi verrà sete compro arance per spremute. Ora indosso un bel vestito d'arancione rifinito e poi esco con l'ombrello perchè il tempo è pazzerello: prendo quello che è arancione ché diventi un ombrellone...
arancione e... per Giove, splende il sole anche se piove!
Id: 14392 Data: 30/04/2012 14:21:39
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Biografico sonetto
E venne il giorno in cui mi parve oscura qualsiasi cosa mi girasse intorno. Ammetto che mi colse la paura come una strada senza più ritorno. Mutai così la vita e fu assai dura tant’è che ancora adesso sto in frastorno; di tutto e nulla non son mai sicura, mi sono chiusa in casa come in forno. La mente è cotta e forse anche stracotta, la lingua batte dove il pensier duole e la parola resta in testa rotta. Sotto le scarpe ormai non ho più suole per camminare il mondo a grandi passi rimasta in solitudine tra i sassi.
Id: 14351 Data: 28/04/2012 01:22:03
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Ignoto lavorio
negli stagni fioriscono ninfee che nessuno vede nel bosco cantano uccelli che nessuno ode fili d’erba ondeggiano al vento sconosciuti persino al vento se io prego per una notte intera nessuno lo saprà mai ma insieme alle ninfee agli uccelli e ai fili d’erba avrò tessuto veli di seta per la Primavera
Id: 14334 Data: 27/04/2012 09:21:49
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lo sbaglio abituale
piangere è uno sbaglio abituale l’errore reiterato da cui non rifiorisci e più niente sai degli orti niente più del sole delle lacrime sprecate il sale si soglie sul selciato bruciato il terreno al passo l’andare si fa grave e lento l’amore ha nesso solo col silenzio dell’incomprensione e il dolore resta un germoglio in fìeri mai diventando fiore atto ad appassire. LO SBAGLIO ABITUALE (testo rivisitato metricamente) E’ piangere uno sbaglio abituale l’errore reiterato da cui non rifiorisci più niente sai degli orti e niente più del sole si scioglie delle lacrime sprecate il sale sul selciato - brucia il terreno al passo - si fa l’andare faticoso e lento l’amore ha nesso solo col silenzio così il dolore resta gemma in fìeri mai diventando fiore atto a sfiorire.
Id: 14307 Data: 25/04/2012 01:27:01
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Un altro giorno
un altro giorno che non si apre sotto il Cielo capovolto mi vesto a gesti gesticolando grumi di frasi rimaste a metà strada tra labbra e cuore qualcosa preme alla bocca dello stomaco come un se un però il dileguo dei tuoi passi le tue cose sempre più importanti a ben poco si è ridotto l’orizzonte un tratto appena simile all’iniziale di una parola voltata dalla nebbia del silenzio
Id: 14221 Data: 20/04/2012 11:03:22
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Dei miei piccoli fiori
dei miei piccoli fiori senza nome che sono solo povere parole senza colore, petali e profumo la cheta fioritura resterà tra le nebbie del tempo e le stagioni perse nei prati dove il sole è in solitudine
Id: 14213 Data: 19/04/2012 23:02:16
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Il mio destino
domani forse domani ora domani sempre domani ancora domani dire domani dare domani come domani fare domani dentro domani fuori domani fiori domani cuori intanto l'oggi così presente il mio destino mi rende assente
Id: 14206 Data: 19/04/2012 15:49:54
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haiku-vedovanza
la vedovanza: sul talamo nuziale fiori di pesco
Id: 14201 Data: 19/04/2012 11:58:48
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Con una mano sola
posso pascermi di tutto anche delle bugie che sorreggono i lumini delle speranze mentre riordino la libreria delle parole negate e mentre la tortora cova nel nido sotto al mio tetto ho imparato a fare molte cose con una mano sola l’altra resta tesa verso di te
Id: 14183 Data: 17/04/2012 23:23:16
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come una porta
come una porta apri lo sguardo ed entra è lì la luce esatta, è dentro l'abbaglio e il buio eccessi da lasciare alle spalle soltanto
Id: 14168 Data: 17/04/2012 10:58:43
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in questo mondo astuto che m’insabbia
di fatto è che vorrei esser coerente al modo di pensare - alla mia mente – e libertà del dire conservare ma sempre invece devo ritrattare con gran fatica e sconcertante rabbia
in questo mondo astuto che m’insabbia ed ogni mia attitudine arrovescia così che nel silenzio - come bescia - costretta da un pensiero senza faccia mi butta ed ogni cosa mi rinfaccia!
Id: 14128 Data: 15/04/2012 10:14:29
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Bruma
nel cielo nascosto da un’insensibile nuvolaglia sfilacciano labili possibilità di preludio chi si aspettava benevoli spiragli é tramortito dal grigiore che non desiste canta la tortora un cinereo lamento già temendo nel nido per le uova
Id: 14110 Data: 14/04/2012 12:22:18
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Le buone notizie
Frutti prelibati succosi e rari
come frutti di bosco ma in boschi costernati. Abitano le case altrui nascoste tra i ciuffi dell’erba del vicino che un giorno partì per chissàdove lasciando serrato il cancello. Avvisi relittati nelle cassette polverose dei palazzi dagli androni fatiscenti le buone notizie non sono un’abitudine e quando arrivano - inopinate - sono aghi ritrovati in pagliai ormai adusti. E potrà bastare un filo per ricucire una vita strappata senza pungersi?
marzo 2004
Id: 14089 Data: 13/04/2012 16:13:57
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haiku - finestre chiuse
finestre chiuse se inverno o primi albori non so che dire
Id: 14080 Data: 13/04/2012 10:37:35
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Mi sono innamorata di te
Mi sono innamorata di te perché non avevo un amore reale perché ero stanca d'immaginare un amore che non potevo avere. Mi sono innamorata di te perché ho visto nei tuoi occhi il mare quel mare che mai avevo potuto toccare quel mare che non sa soltanto di sale. Mi sono innamorata di te perché tu mi tenevi per mano e poi volevi portarmi lontano dove il cielo s'inarca e fa l'amore col sole. Mi sono innamorata di te perché ho sentito battere il cuore ma così forte che sembrava volare in un immenso di stelle e di blu… oltremare.
Id: 14026 Data: 11/04/2012 08:53:09
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Districare la vita
è un bel dire districare la vita impigliata nelle reti dei passati e dei presenti ci vogliono agili dita su polsi di coraggio e poi non basta anche un cuore dal battito deciso e un respiro profondo per non perdere il fiato
Id: 14006 Data: 09/04/2012 22:29:18
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Quando finisce un amore
Quando finisce un amore si sente come un vuoto d'aria dentro una massa turbolenta che spara in alto il corpo e lascia il cuore in una terribile sensazione di precipitare.
Resta l'anima sospesa sul da farsi in quell'ascendente discesa.
Id: 13997 Data: 09/04/2012 14:10:09
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haiku - al nuovo Sole
al nuovo Sole trapela la camelia il vecchio nido
Id: 13780 Data: 27/03/2012 11:29:33
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Bastante amore
Voglio amare un uomo alto quanto basta che per un bacio debba alzarmi in punta
(è quel che basta)
con gli occhi azzurri di un azzurro quanto basta come il Cielo quando è sereno
(e mi basta)
coi capelli bianchi e tanti quanto basta come la saggezza della neve
(e basta)
un uomo in sovrappeso quanto basta da non riuscire ad abbracciarlo tutto
(così mai non basta!)
nordico come un vento fresco quanto basta perchè il troppo caldo mi devasta!
Id: 13768 Data: 26/03/2012 16:10:33
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Se tu, se io
Ah, se tu potessi toccare adesso
le mie ginocchia mentre corre la strada e ci conduce dove la notte stende organze di dolcezza e il mattino ha labbra ancora umide di baci! Ah, se io potessi accarezzare la tua nuca e poi sentirti dire: ecco il castello questo è il ponte siamo arrivati finalmente! oltre il cancello il giardinetto, la porta, il gatto che miagola affamato nel salotto e una donna distesa sul divano dentro un sogno appena appena sognato
Id: 13725 Data: 23/03/2012 23:44:30
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Questa sera
tu brinda alla vita e sorridi all'emozioni che mentre tosta il riso io sfumo con una lacrima dannata
Id: 13717 Data: 23/03/2012 19:02:15
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21 marzo
Guardarsi Intorno Ovunque Risiede Naturalità! Amare Teneramente Amanti Magnificare Ogni Nitore Di Intimi Aneliti Laetificare Effluvi
Dove Erbeggia La Luce Accasarsi
Parabola Ora Et Semper In Albis
Id: 13665 Data: 21/03/2012 12:06:08
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un’incorreggibile pessimista
quando mi chiami mammasaura uno specchio preistorico mi svela il volto di una donna che fu con gli occhi intristiti come di chi ha viaggiato a lungo nel futuro mesta esprime tutto il suo cordoglio a questa tua cara estinta glaciata dalla vita che ha ossa ricomposte in un museo di silenzio. Sono un’incorreggibile pessimista
una mamma senz’aura!
Id: 13643 Data: 20/03/2012 10:55:17
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Fingerò
Fingerò di non morire
cosicché tutto sembri tranquillo e quando ascolterò di feste e balli mi sembrerà d’esserci stata con te abbracciata o per la mano con un vestito nuovo sgargiante e d’oro come quel sole d’agosto che tramontando a sera ci trovò felici a cantare insieme tu con la chitarra e io un po’ stonata come lo sono – in fondo - sempre stata. Fingerò come fa il poeta che del dolore si rende asceta.
Id: 13598 Data: 18/03/2012 13:46:03
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haiku - sul divano
Scomoda notte passata sul divano. Più vano è il dì.
Id: 13584 Data: 17/03/2012 21:35:59
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se io piango
non cercare
se io piango di asciugarmi le lacrime non accarezzarmi il viso come una madre non consolarmi come un confessore lascia al vento complice del tempo questa incombenza o lasciale scorrere in bonaccia fino allo sfocio nel mare. Sarà nuovo sale.
Id: 13570 Data: 17/03/2012 11:12:21
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Se fossero soltanto
Se fossero soltanto poesie sarebbero mille forse meno - forse più
se fossero soltanto parole sarebbero milioni o chissà quanti di più
se fossero soltanto emozioni sarebbero miliardi ma anche molti di più
Ma è tutta la mia vita: 53 anni e poco di più
Id: 13534 Data: 15/03/2012 15:03:28
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la bambina che cavalcò col Re
la bambina che cavalcò col Re
non temette di diventare cieca non temette l’abbaglio dei gioielli non temette lo scintillio dei paramenti il cuore le diceva della Sua bellezza d’Angelo - privilegio celestiale - il cuore le diceva del suo regale Amore - dono di un Giusto Cielo - il cuore suo capì la Sua Umiltà la bambina riconobbe il Re ma non rimase cieca e cavalcò con Lui estasiata per le vie di una Damasco in festa multicolorata di speranza e di letizia
Id: 13511 Data: 14/03/2012 09:57:53
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un cappotto verde coi bottoni d’oro
Indosso - ma non sempre - (spesso vago smarrita e nuda) un cappotto verde coi bottoni d’oro che il vento smuove e fa brillare al sole.
Nelle tasche - taglio margherita - s'accoppiano le mani ad ali di farfalla spandendo tutt'intorno un buon profumo - come di rosa - e il fruscio che si sente della seta è un ronzio d’api indaffarate in una eterna Primavera.
Id: 13485 Data: 13/03/2012 09:56:39
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Chi e dove
Chi e dove - semmai -
non come e quando ci deve interessare ché non c’è fine da raggiungere o scadenza da programmare Chi veglia su di noi? Chi ci offre la sua mano ci dà da bere, ci consola? Chi ci guarda con occhi tersi ci riconosce, si riconosce? Chi ci ama e ci dorme accanto anche se accanto è assai lontano? E dove? Dove accade tutto questo? Nel letto, sulle scale all’ospedale, in chiesa sull’orizzonte o per la via? Oppure là… … dove le stelle hanno le radici e il sole è ancora un tenero germoglio…
Id: 13393 Data: 09/03/2012 15:20:15
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la colpa di chi
Se a te manca l’elastico per tener su le mutande così che le mutande al momento più bello ti vanno giù a me manca la forza per tirarle su eppure sarebbe così semplice come farsi trasportare dentro a due occhi grandi magari blu Ciao è la colpa di chi non so di chi
(parole tratte e rielaborate da: “Ciao” e “La felicità” di Lucio Dalla)
Id: 13226 Data: 02/03/2012 10:44:15
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Dove siamo rimasti?
Dove siamo rimasti? Ah, sì! Al punto in cui l’acqua va in ebollizione quindi si può buttare la pasta ed azionare il timer dodici minuti e intanto qualche sorso di vino divaga l’attesa Tu stasera che fai? Io resto qui sospesa ma questo già lo sai Come la goccia che scende lenta lungo la bottiglia e alla fine si sfalda sulla tovaglia (tanto la macchia tocca a me lavarla…)
Id: 13202 Data: 01/03/2012 10:50:49
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dissolvenze
ad ogni tramonto si dissolvono i colori dell’Iride e in un bosco sempre un’Apatura si scolora sul ramo dell’ombra - luce che più non interferisce -
Id: 13105 Data: 28/02/2012 10:36:25
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ma la luna
come la gallina nera che si rifa alla sera aguzzo la vista con occhiali 3d ma la luna è troppo distante per entrare qui
Id: 13103 Data: 28/02/2012 09:18:04
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Chi ti salverà?
Non mi salverà la radio e nemmeno una poesia ma l'ultimo spettacolo della vita mia.
Chi salverà te, bimba mia?
(e mentre scrivo queste parole è a letto e piange sul suo/mio/nostro dolore
Non la salverà la radio e nemmeno la mia poesia non la salverà un padre che sempre crede a una bugia non la salverà neppure lo specialista in anoressia)
Id: 13018 Data: 24/02/2012 11:59:55
*
Nel mentre
… nel mentre penso (intanto arzillo sfrigola il soffritto nella padella) e penso alla cipolla che denudata prima, biondeggia appena quindi, appassisce!
Id: 13002 Data: 23/02/2012 18:20:37
*
volevo diventare poeta
volevo diventare poeta ma sono tornata bambina piccola indifesa a volte un po' birichina
Id: 12920 Data: 20/02/2012 12:13:35
*
inutile
Tu insonne sul tuo mucchio d'ossa ti rigiri nel dolore
dalla camera di fronte sento tutto il tuo male
inutile io che agonizzo su un materasso d'impotenza
inutile ogni richiesta di aiuto se persino chi dice di amare aggiunge la sua inutilità
ma allora l'amore che esiste a fare se è dall'odio che tutto si ottiene?
e lo sa bene il carnefice - topo grasso che si aggira nel seminterrato - immondo come un dispetto di Dio.
Id: 12887 Data: 19/02/2012 11:12:09
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Parole dalla finestra
Che strani festanti i poeti buttano giù parole dalla finestra come i piatti vecchi l'ultimo dell'anno poi scendono in strada a raccogliere i cocci e li rimettono insieme come fossero nuovi.
Id: 12875 Data: 18/02/2012 15:58:13
*
Lultimo sguardo
L'ultimo sguardo fu per il vecchio platano nella piazza quello murato dentro a una aiuola
scrissi una poesia e me ne andai a dormire.
Troppo lungo era stato il giorno incomprensibile il sibilo del vento.
Id: 12840 Data: 17/02/2012 11:51:12
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Come un albero
estremamente sola come un albero sino all'estremità ma poi sotto tutto un arruffìo che squassa i marciapiedi
Id: 12789 Data: 15/02/2012 11:45:56
*
E’ San Valentino!
una coppia di tortore si è appropriata del cavo telefonico i passeri da un tetto cinguettando la loro indignazione il più intrepido hanno mandato in ricognizione si è posato ad una accanto si è scostata, quasi scocciata l’altra intanto faceva toeletta. Come picconatori dei piccioni hanno tentato al volo uno sfratto ma niente da fare nemmeno per il gatto gabbato da un merlo che col suo becco giallo dal basso del prato sospirando avvisava: “ah, l’amour, è l’amour” thruu-thruu-thruu
Id: 12740 Data: 13/02/2012 16:05:41
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La mosca di Giotto
Subitamente cercò di scacciar l'insetto il pittore Cimabue quando una mosca vide posata sul suo bel quadretto. Giotto, l'allievo prediletto, se la rideva dietro un angolo nascosto.
Tanto gli era riuscito vero il dittero che in fallo aveva colto il suo maestro!
Id: 12660 Data: 10/02/2012 10:26:48
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Poche parole sulla mia anima
Di quest'anima mia che posso dire? Se ne fotte altamente del mio patire. A Lei non interessano le brutte malattie, le tasse da pagare, le troppe umiliazioni, le ferite e tutte le perse partite. Se ne sta dove le pare: nella goccia più piccola del sangue oppure in un ventricolo del cuore; nell'alluce sinistro, nel colon o nel colore dei miei capelli (il viola). Mi lascia sola persino nella vita (quella nera), nell'antro oscuro dell'aspetta-e-spera. Talvolta - senza chiedere il permesso - altera m'aggredisce, mi detta qualche verso assai imperfetto, e poi sparisce.
Id: 12583 Data: 07/02/2012 10:19:05
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Essa-o-essa
Non è che la vita non mi interessa è che non credo basti una compressa a placare quella ressa che corpo, cuore ed anima mi pressa perché se ora io sono depressa non è essa (la vita) che non cessa a distruggermi i giorni ed ogni messa ma chi alla vita mia s’appressa con arroganza, disonestà e promessa subdola o mai concessa. E allora urlo come un’ossessa: - Mi aiuti un Dio, un Angelo, una sacerdotessa mi liberi qualcuno, dottore o medichessa, dall’immondizia umana che mi tiene circonflessa! -
Id: 12542 Data: 05/02/2012 12:43:59
*
Io e la neve
Lei fuori Io dentro Io la guardo con occhi di sale Lei si scioglie un poco poi, quando sospiro, si raggela.
Id: 12520 Data: 04/02/2012 10:43:44
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Carità
La neve ha nascosto anche le briciole. Zampettano spaesati i passeri affamati e infreddoliti. Giovanna ha deposto
un po’ di pane secco sul terrazzo. “Qui, qui, venite qui! Ce n’è per tutti!”
ha cinguettato il primo
che se n’è accorto.
Id: 12502 Data: 03/02/2012 17:40:56
*
Filasciocca del Giovedì
Giovedì vado al mercato a cercare il pan grattato pan grattato non lo trovo Giovedì mi cerco un uovo uovo ovale e solidale - Giovedì, mica è Natale! – dice un commerciante arguto che vuol vendermi un imbuto - Non ho vin da travasare – Giovedì non so che fare. Alzo gli occhi, su, sui monti - Giove, di’, non fanno sconti? - Tuono, fulmine e saetta Giovedì scappo di fretta. Torno a casa a borsa vuota e così faccio la ruota intorno a un tavolo squadrato Giovedì chiuso è il mercato. Han mangiato anche la frutta Giovedì con bocca asciutta han grattato pure il pane Giovedì che mondo in…fame!
Id: 12478 Data: 02/02/2012 13:07:49
*
Bellezza malinconica
sola nello specchio d'erba costellato di bottoni d'oro
nuda nel verde diafano di una dolce malinconia
bella con un bosco oscuro alle spalle che la pelle non teme
cogliendo un fiore per il domani.
Id: 12466 Data: 01/02/2012 22:24:13
*
Prima di
Prima di dichiarare la mia infelicità apro sempre una parentesi lunga sulle mie felicità e dunque non è un gettar la spugna.
Id: 12328 Data: 26/01/2012 15:04:04
*
Una sera dal balcone
Poche stelle nel cielo stanotte velate da rarefatte nubi come pensieri sfuocati, anomale emozioni imprigionate dietro le sbarre del cuore. Un gatto balza veloce dall’oscurità
una fresca carezza di vento mi scuote con un brivido sottile dalla torre un rintocco e sul colle anche l’ultima luce si spegne. E’ tardi.
Un pipistrello svolazza intorno al lampione.
Io chiudo la finestra e vado a dormire.
Id: 12283 Data: 24/01/2012 13:40:26
*
Ore pasti che disastri!
Oggi, dimenticato ho di pranzare, eppure non avevo un gran daffare!
Ricordo che anche ieri ho digiunato, una chiamata odiosa ha sparecchiato;
il giorno prima fu un inconveniente a far saltare il pranzo in un frangente
e così fu la scorsa settimana, l’ora del pasto, sempre una buriana!
Nel frigo tutto il cibo è ormai scaduto… non escludo beccarmi lo scorbuto!
Id: 12280 Data: 24/01/2012 11:53:09
*
al diradarsi delle nubi oscure
al diradarsi delle nubi oscure mi fermo un poco tra me e me a pensare rifletto sui miei sogni e le paure su tutto quanto esiste e può cambiare
(potrebbe – forse – ma non so che dire adesso che ho le mani mutilate e senza le mie dita non so agire e con l’inverno l’ossa ho congelate)
mi fermo un poco – ma davvero poco – perché ritorna buio e sembra ostile bruciando come fa un cattivo fuoco quel Cielo che il pensiero muta in bile
Id: 12267 Data: 23/01/2012 17:56:11
*
La mano della Morte
Ha levità di volo di farfalla la mano che mi sfiora e mi pervade. Nel tepore del sangue, l'affievolirsi di ogni forza viva annuncia quel preciso attimo d'Estasi che eterna l'Attimo. - Bellissima - sussurra e voglio farmi sua cedendo alla lusinga, (so)spirando nell'ultima vanità.
Id: 12263 Data: 23/01/2012 15:34:03
*
Il destino di alcuno
Mi viene da dire che il destino di alcuno sia scritto su un Libro di Magia Nera e che loschi figuri senza scrupoli non-ancora-identificati sgozzino vergini e agnelli in una grotta opposta a Bethlemme. Non so cos'altro pensare di questi spilloni che trovo ogni giorno piantati nel cuore.
Id: 12227 Data: 21/01/2012 13:18:34
*
Ho sparso/A domani
... ho sparso semi di angoscia sul prato della mia esistenza e in silenzio ho aspettato la pioggia.
(aprile 1982)*
***************
Chi sei tu
che occupi la mia mente? Un’emozione l’amore un ricordo il sogno un pensiero
o la realtà? Forse io so ma non voglio dirmelo e stendendo come un velo d’ipocrisia ritorno alla mia incerta quotidianità anche se qualcosa volutamente ho sparso durante il mio viaggio: un’infinitesima parte di me quell’attimo di smarrimento che si chiama Speranza. A domani (novembre 2001)
*la mia prima "cosa" che ho tentato di scrivere in forma poetica
Id: 12195 Data: 20/01/2012 11:18:31
*
Qualcosa di freddo
Ghiacciata è la foglia nei mattini invernali intirizzita ed oppressa dal suo peso di brina. Basta un timido raggio di sole a sciogliere i cristalli notturni. E così c’è qualcosa di freddo sulla superficie delle cose in assenza di luce. Qualcosa di freddo che un semplice gesto d’amore strugge e trasforma in calore come quando ad esempio si parla di cose di cuore.
Id: 12177 Data: 19/01/2012 15:09:19
*
Il macigno
So da dove caduto è questo macigno che mi schiaccia nella vita: dalla montagna dei fiori che non colsi.
Id: 12176 Data: 19/01/2012 14:59:26
*
A Maria Musik e... non solo
Ti amo
Non sono poliglotta e non so amarti in troppe lingue.
Ma sono un po’ poliedrica con la mia lingua ruvida come quella del gatto e forse anch’io sono una gatta.
La mia noiosa lingua che batte sempre dove il dente duole e ansiosa - pure - quando non trova le parole.
Però ti amo semplicemente e in italiano.
Id: 12116 Data: 16/01/2012 22:12:50
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Tutto accadde un venerdì
Tutto accadde un venerdì (era il tredici quel dì) che il pulcino (ricordate?) quello che con due beccate bucò il guscio dell’ovino in quel martedì al mattino? (Fu un inizio sfortunato ma infin, tutto sommato, anche al mondo si può stare se qualcuno ti sa amare) In quel giorno, stavo a dire, lui decise di partire nonostante l’anatema del proverbio ed il patema per la data assai sfigata dalla storia incriminata. A disporre il fagottino cominciò presto prestino ma saltò la colazione tanta fu la sua attenzione per la roba sistemare e chiamato a desinare - giunta l’ora del rintocco - continuò come un allocco a cercare ogni sua cosa senza mai trovare posa. La giornata tutta intera gli passò come in balera. Venne allor l’ora di cena - ma vi salto questa scena visto che, per dirla tutta, lui rimase a bocca asciutta - Finalmente a notte fonda il pulcino come fionda col fagotto si lanciò sulla porta ma… ohibò!
Vide l’ora sul display:
era sabato oramai!
Id: 12058 Data: 13/01/2012 13:34:31
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Nelle tenebre - a Loredana Savelli
Dio si aggira nelle tenebre (le dissero) (le dissero anche) con un impermeabile ed un cappello in testa le mani in tasca e un volto di quelli che non t’illuminano la vista Da dietro un angolo nascosto (sempre per sentito dire) appare all’improvviso ti salta addosso e non te lo scrolli più di dosso!
Id: 12051 Data: 13/01/2012 08:36:08
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Alba
Dio arriva sempre all’alba. Solo ora capisco perché qui non è mai arrivato. Perché niente è chiarito perché l’alba è un evento temporale non chiaramente definito. Il sole sorge in un momento e l’evento è già compiuto!
Id: 12050 Data: 13/01/2012 08:09:27
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Postquam
...e dopo, eccoci qui a succhiare carbone padri ammazzati coi nostri figli in braccio madri ancora a sopportare dolore perchè forse tutti figli di un Dio Minore...
Id: 11935 Data: 06/01/2012 15:10:25
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Quel gran pezzo dell’Ubaldina
Quanti maschi a testa calda si farebbero l’Ubalda, quel gran pezzo di figliola tutta nuda, “bona” e sola? Altrettanti, son convinta, - e lo scrivo qui con grinta – sia nel letto che in cucina non disdegnan l’Ubaldina che se pure non è bella è un gran pezzo di frittella! Scrisse, infatti, un tal nostrano, medieval cuoco Toscano, la ricetta assai apprezzata ma con lingua sua antiquata che testé trascrivo e giro con la rima e con la biro. “Con le uova e la farina dentro ad una ciotolina fai un impasto giusto e sodo poi il grembiule appendi al chiodo per il tempo che la pasta si riposi quanto basta. Dopo zafferano aggiungi e col lardo teglia ungi. Per benino cuoci lesto qual crespella nel suo “testo” e senza far troppa babele con lo zucchero o del miele servi calde le Ubaldine come fossero “donnine”! Nota: Frittelle ubaldine di Anonimo Toscano “Togli farina netta, bianca, e distempera con ova e fermenta un poco: mettevi zaffarano, e poi metti a cocere con lardo disfatto: da poi mettevi su zuccaro o mele, e mangia.”
Id: 11908 Data: 05/01/2012 13:48:13
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Per diventare bambini
Diventare bambini non è mica facile! Diventare e non ritornare ché ritornati saremo quando ce la faremo sotto. Per di-ventare (più intenso del di-venire e subitaneo) occorre in primis saper giocare per tutto il giorno senza ammettere stanchezza e mai avere voglia di dormire. E’ necessario poi acciuffare per il pelo il cane senza che lui arrabbiato morda e capire che anche un abete di Natale buca e un termosifone brucia. Ma una cosa è basilare: come il sapone stupisce nelle sue bolle così stupirsi in tutte le parole.
Id: 11893 Data: 04/01/2012 14:29:20
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Rossa rosa o trevigiano
Rossa rosa o trevigiano Se vi capita alla mano del radicchio trevigiano, bello, fresco e ben screziato - rosso e panna colorato – lo potreste anche donare, per l’amore dichiarare, come fosse rossa rosa al moroso o alla morosa.
Ma se invece un tal languore non vi piglia proprio al cuore, ma lo stomaco lì sotto che reclama crudo o cotto, lo potreste cucinare come fiore da mangiare.
E pertanto, ben lavato, va poi in teglia sistemato, già da prima in due diviso col coltello ed un sorriso.
Dopo averlo un po’ salato, se vi piace, anche pepato e con l’olio buono unto, ecco, siamo giunti al punto di dar fuoco al vostro forno - a duecento o lì d’intorno - senza mai dimenticare con dell’acqua d’irrorare.
Aspettar minuti venti e impiattar, quindi, contenti a goduria del palato, il radicchio ben screziato.
(Se il prezzemolo ti piace e dell’aglio sei seguace si può sempre insaporire ma sol prima d’ingerire. D’olio un filo ancor ci sta se la dieta non si fa!)
Diceva Carducci: "A scrivere filastrocche... ogni versipiùvolo ci riesce."
Id: 11876 Data: 03/01/2012 11:47:36
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Tramonto sul lago
Cariche di luce le nuvole trasmettono calore sull'Appennino arrosato mentre l'azzurro dell'acqua che il vento appena increspa sfuma nel Cielo.
Come le tue mani calde così mi rassicura la finitudine del lago.
Id: 11802 Data: 29/12/2011 15:57:45
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3 haiku
prelibatezze nei piatti natalizi No fame. Sfizi
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bianco Natale nella palla di vetro se capovolta
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freddo pungente tra i rami d'agrifoglio il pettirosso
Id: 11727 Data: 24/12/2011 01:49:49
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Oltre la linea gialla
forse non ti ho detto che proprio lì,
nella frenesia del sali e scendi con tanto di corsa per arrivare in tempo, quando vidi i tuoi capelli bianchi aspettarmi al vento, salpai sopra un veliero e Bologna in quel momento divenne il mare calmo della vita oltre la linea gialla dell’apparente attesa.
Id: 11687 Data: 21/12/2011 14:39:19
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Farfalle
Oggi nel mio corpo frenetico mi dibatto. Volano ovunque le farfalle in doppia schiera. Da una parte quelle leggiadre con la porpora dell’ansia sulle ali di rivederti dopo tanto tempo, dall’altra, le nemiche, quelle che nel petto dell’incerto - non trovando posa - si chiedono di tutto: del tempo che farà, se tu verrai, se i miei capelli resisteranno al vento e se lo shearling di quindici anni fa è ancora adatto per il domani che sarà.
Id: 11602 Data: 16/12/2011 14:58:47
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Occhi
Occhi come faville allegre scintille stelle arzille sul vassoio d'argento del Cielo.
Id: 11538 Data: 13/12/2011 21:42:01
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Mortale
E morta dentro a questi cenci adesso festeggerò il Mortale e non Natale appesa ad un abete a capo flesso come chi sa che è opposto a chi gli è uguale.
Id: 11509 Data: 12/12/2011 14:18:21
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Mercoldì (nulla di fatto)
O perbacco è Mercoldì a metà dei sette dì ho la testa che mi duole a sentir troppe parole. Dalla chiacchiera farina non vien fuori grossa o fina ma si perde tutto il dire con il vento e le sue spire. Mercoldì siam punto e accapo senza neanche un copricapo e seppur s’è detto tanto per i fatti occorre un santo. Un gran santo in Paradiso che donar ci possa il riso risolvendo questa crisi che ci ha tolto risi&bisi!
Id: 11493 Data: 11/12/2011 09:28:18
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Il pulcino Martedì
Martedì bucò l’ovino quel birbante di un pulcino che voleva uscir dal guscio dove non c’è neanche un uscio. Sbucò fuori ch’era presto e si ritrovò in un cesto tra la paglia riscaldata dalla Chioccia indaffarata che vedendolo già nato le sembrò uno sciagurato e con voce melodiosa volle dirgli certa cosa: “Non si sposa mai di “marte” tantomeno poi si parte! Tu sei stato frettoloso o mio piccolo curioso; questo mondo non è bello, fuor dal guscio c’è un bordello ma non devi disperare la tua mamma ti sa amare e proteggerti vorrà da qualsiasi avversità. Benvenuto Martedì!” Pio pio pio pì!
Id: 11470 Data: 09/12/2011 14:09:18
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Il giorno dopo il dì di festa (filastrocca)
Dopo l’alba spunta un dì e quest’oggi è lunedì che ha spuntato la sua cresta dopo il giorno che era festa. Si riaccende frenesia nelle case e per la via ma con l’occhio ancora chiuso sbircia il gatto un po’ confuso. Anche il cane è assai perplesso e si chiede che è successo nel vedere quel fermento - pioggia, sole oppure vento - Con la sporta la Marietta va al mercato in tutta fretta ed in fabbrica, di lena, si dirige Marilena. Poi c’è Marco il panettiere il postino ed il tranviere van di corsa e col fiatone pur gli zoppi col bastone. Io che son disoccupata resto in casa preoccupata con le solite padelle a ricuocer le frittelle ed intanto piango mesta mentre penso al dì di festa che s’è spento proprio ieri tra le malve e i desideri.
Id: 11442 Data: 08/12/2011 13:27:28
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Ovunque
Ovunque tu sei tu sei ovunque! (per me, dico, che non sono mai nel luogo dove vorrei - quello giusto, intendo dire -) Oggi eri nel piatto del mio farrotto non eri la zucchina, nemmeno la carota né il sedano o la patata eri più simile al prezzemolo eri anche nell’ebbrezza che mi ha dato il disperato bicchiere di vino in eccesso e nelle finestrelle d’arcobaleno delle bolle del detersivo. Da lì, il tuo sorriso mi diceva - per l’ennesima volta - che dovrei procurarmi una lavastoviglie per non lavare stoviglie e poi piangere sulle stoviglie lavate
Id: 11374 Data: 03/12/2011 17:45:55
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Venti ed eventi
vorrei poterti direil mio uomo il compagno di vita (quella che rimane) vorrei poterlo dire al mondo intero indossando lo sguardo della prima volta e non questi abiti diventati larghi per il dimagrimento della speranza ma dirlo vorrei dentro un abbraccio sincero voglio dire che forse i tuoi eventi ma certamente i miei venti hanno serrato le labbra all' amore e aperto gli occhi a ogni dubbio.
Id: 11349 Data: 02/12/2011 13:00:16
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Extra-vagante
Vago. La mente vaga. Non un vagabondare ma andare vago di parola invaghita divagata, sperduta. Non svago ma fatica girovagare vagheggiando in vagoni di parole assai vaghe e di vago parlare.
Id: 11151 Data: 20/11/2011 11:04:22
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Delle chiome la memoria
E’ questo isolamento, che di vita la chiarità di scorgere mi nega e come nebbia sale all’occhio mio lasciando sul percorso degli alberi il dileguo.
Ma resta delle chiome la memoria dei giorni quando c’era il sole e il vento portava nuovi soffi nelle case aprendo porte a gente aprendo anche la mente.
Id: 11118 Data: 17/11/2011 15:24:49
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Ringraziamento blasfemo
All'alba il giorno nasce grazie al Sole e tale nacqui, madre, dal tuo grembo. Ancora non sapevo dir parole, di vita in mano avevo solo un lembo.
Poi crebbi come fiore coltivato, nutrita con l'amore e col calore di donna che da Donna l'ha imparato e di celeste grazia ha pieno il cuore.
Adesso, madre, che ho i capelli grigi e per destino madre sono anch'io, sebbene i giorni miei sian tutti bigi, ti dico "grazie", ma imprecando un dio.
Id: 11086 Data: 15/11/2011 14:21:44
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Prima colazione insieme
Non è ancora il tempo di unire i nostri letti. C'è ancora qualcosa da fare qualcosa da capire forse da dire. Una prima colazione insieme può essere solo un sogno un'occasione rara o un peccato lasciarsela sfuggire.
Id: 10918 Data: 06/11/2011 15:06:38
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Incanto
Scalinata col glicine e sotto il mare (viola i miei capelli e i miei pensieri) ogni gradino insegna l'altezza del passo per l'infinito.
Id: 10875 Data: 04/11/2011 10:51:01
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Quale nebbia
Quale nebbia è questa mia che nasconde l'amato monte? Nell'ora che s'apre al giorno si rarefa la misura della distanza e si svuota il Sogno. Come una gatta graffio l'aria cercando un po' di sole.
Id: 10874 Data: 04/11/2011 10:46:26
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Haiku (di gatti, d’amore e d’azzurro)
· (A chi sente la mia mancanza... è tutto quello che sono riuscita a fare...mi spiace)
· Luceva il mare l'azzurro dei tuoi occhi di una domenica La gatta ignora sognando sul divano la porta aperta
Fatali aromi fanno tali gli amori fatti d'autunno
· Nebbia di notte dal letto un gatto balza e poi scompare
Id: 10749 Data: 29/10/2011 14:57:36
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Al ritorno dell’onda
Non conosco il tragitto dei tuoi occhi su di me ma conosco i segni e le forme che mi lasciano dentro.
E l'azzurro dello sguardo.
Azzurro di un mare a lungo sperato sulla costa lunga dell'attesa.
Il mare, sai, spalanca un sorriso al ritorno dell'onda che sembrava perduta
Id: 10526 Data: 18/10/2011 15:57:06
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Pianto di solitudine
Di polvere spirali sollevate dal vento sono sole in frantumi sull’inquieto selciato di un’anima spaiata. Nell’assenza struggente attraversa le stelle componendo tracciati sui fili delle lacrime rubate agli occhi stanchi di terra senza semi.
Il pianto è un’attitudine che non ha compagnia e il singhiozzo un gorgoglio che la sabbia s’inghiotte e in profondo disperde.
Id: 10253 Data: 29/09/2011 15:00:36
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Sospensione
(Pascolando nei novenari pascoliani...)
Il giorno si leva ogni giorno col piede di sempre sbagliato, non serve guardarsi d’intorno bucato è il calzino, bucato! S’infilano scarpe un po’ a caso per fare due passi nel mondo s’attende che giunga l’occaso e il mondo ci sembri più tondo. Man mano che scende la sera tristezza dilaga nel cuore, a volte anche quella più nera rimasto dei passi il dolore. S’accasciano i raggi del sole e spunta la luna dal colle più scure si fanno le aiole nel nido il silenzio ribolle. Silente è il frangente che pena, allor che finestra s’accende, - qual occhio che luce balena – di dietro alle tende sospende.
Id: 10170 Data: 24/09/2011 15:15:02
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Santa Croce - 12 anni dopo -
Sono sorella sola di me stessa figlia di madre mortaviva, sola, quando mio padre fu dal sonno giusto condotto dove un santo è necessario avere e dove manca, Dio provvede.
Attendo quella mano in concessione mentre arrabatto i giorni senza scopo strappando i miei capelli - quelli bianchi - che sono troppi, ormai, da cavar tutti (come i pensieri brutti e devastanti)
Id: 10078 Data: 18/09/2011 12:01:41
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Questa vita che cosè?
Questa vita che cos'è? Uno prendi e paghi tre;il carrello poi non dice: "Ecco qua, sono Felice!" E che cosa noi contiamo quando il conto noi sbagliamo e col conto ricontato torna il conto solo al Fato?
Id: 10048 Data: 15/09/2011 18:12:40
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Sorelle di taglia
Filastroccando coi senari...
SORELLE DI TAGLIA
Sorelle di taglia la taglia s'aumenta e sul girovita la ciccia s'allenta.
Ma a noi che ce frega di un chilo di troppo; la ruga non spunta leccando sciroppo.
La prova costume? C'importa una mazza, al mare ci andiamo pur senza corazza!
Mangiamo sorelle, mangiamo bistecche che fanno buon sangue e non gambe secche.
Mangiamo la pasta con mode-razione mangiamo del pane con giusta attenzione
ma non ci priviamo del gusto del pasto. Beviamo anche il vino che è sempre un gran fasto!
Sorelle di taglia non siate avvilite, davanti allo specchio vinciamo Afrodite!
Id: 10031 Data: 14/09/2011 15:15:18
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Filastrocca di Natale (revisione metrica)
Testo revisionato in quartine di senari con rime alternate
Testo originale: http://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3047&Tabella=Poesia
Venite bambini venite con me restiamo vicini in fila per tre.
Guardiamoci in viso uniamo le mani, apriamo un sorriso cercando il domani.
Ma ecco un cavallo che arriva trottando, facciamo un bel ballo per chiedergli quando.
Lui corre felice lasciando una scia che è voce che dice: è questa la via!
Bambini venite venite con me la strada seguite in fila per tre.
Guardate! Vedete quel grande castello? La luce scorgete là dietro il cancello?
Qualcuno ci aspetta su e giù per le scale! Andiamo di fretta: è Babbo Natale!!!
Id: 10022 Data: 13/09/2011 19:25:29
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Confusa son davvero sul futuro
Confusa son davvero sul futuro: non so se sempre segue ogni presente e d'incertezza rende il giorno oscuro oppure se ha radici nel passato ma sottoterra scorre come l'acqua che in risorgiva poi riemerge in testa ad irrigar domani e quel che è stato...
Id: 9995 Data: 11/09/2011 14:33:02
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MADRIGALE ACROSTICO
Lontana fui dal Mondo Odiato, per ottusa scelta e dura Reclusa vissi in una buia stanza Entrando oppure uscendo dal profondo Nel vuoto degli eventi con paura. Amando la speranza Trovai un po’ di vita nell’arsura. Unendo i miei pensieri alle parole Risorse in me anche il sole. Rimasi con i piedi sempre nudi Inver per non crear rumori crudi.
Id: 9728 Data: 22/08/2011 21:31:02
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De amicitia (sonetto)
Sperando che Ser Jacopo Lentini non s’abbia nella tomba a rivoltare con tutti quei Maestri sopraffini, mi voglio in un sonetto cimentare
per dir che se due cuori son vicini di nulla ci si deve preoccupare e si ritorna pure un po’ bambini quando un amico al fianco puoi trovare.
Ogni tristezza spegne il grigio fuoco s’accendono i colori della vita fugge il dolore dentro ad un sorriso.
L’amico inver è come un grande cuoco: dopo averti la tavola imbandita della tua gioia gode lieto in viso.
Id: 9695 Data: 18/08/2011 19:28:33
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Quando le ciliegie furono mature
Quando le ciliegie furono mature il vecchio albero stanco a riposo all’ombra dei suoi rami m’invitò – bambina – a salire mostrandomi la scala a pioli appoggiata al tronco. Con un barattolo di colori e un pennello da pittore sedetti a cavalcioni tra le fronde. Per molto tempo colorai le nuvole. Scesi adulta satolla e con l’indigestione.
Id: 9595 Data: 08/08/2011 11:46:30
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CONTRORA (con abbiocco post-prandiale)
Buffet e contro-buffet tête-à-tête controluce che anche le radiografie si vedono meglio contromano multa certa ma vuoi mettere lo sballo! Controcorrente e forse la scossa non uccide - controindicazione controllabile come un controprogetto di controriforma - e via!, tutti a Trento ché tanto è ferragosto e il controstimolo è fare vacanze controtendenza sul lungomare coi “nordic walking” e le infradito controvertibili perché made in China. Controversa la faccenda quando il controcanto è in controchiave di sol controfigura retorica di una contropartita di controgirello tagliato male così anche il roast-beef diventa immangiabile. La controprova? Fatti il contropelo
e lo saprai!
Id: 9569 Data: 06/08/2011 15:55:53
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La congiunzione
lo sfacelo terrestre che non garba al Ci-e-lo
così tra due sillabe la congiunzione mostra segni d'irrequietezza come a dire che ci sta stretta.
Id: 9550 Data: 05/08/2011 14:38:06
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quello che è
Se così non fosse
pensare che lo sia sarebbe mera supponenza E invece se lo fosse? Pensare il contrario esattamente
avrebbe la stessa tracotanza. In assenza di certezza
è inutile impiegare il tempo a pensare diversamente Corre veloce il pensiero sull’essenze fa mille congetture, elabora, prefigura, scarta, elimina addirittura ma alla fine di tutto quel pensato resta com’è quello che è soltanto un poco più confuso
Id: 9539 Data: 04/08/2011 11:04:35
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Tempi d’assenza
E' come quando guido e mi trovo all'arrivo smemorata il percorso
tempi d'assenza con presenza costante di un pensiero in altrove nidificato sguardo in fronde di parole.
Id: 9500 Data: 31/07/2011 19:02:22
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Canto lugubre
Canto lugubre di-speranza Lenore, Lenore! Mon amour, amour Mai più, perché? Più mai
La notte s’attorciglia agli occhi in sospettoso sonno sull’orrido tappeto in rosso sangue s’allungano spettrali dita
rintocchi di passi cadenzati al ritmo lento di un fuoco lento lento e spento vento di pallida Morte in luna piena di gratia plena. Bieco un corvo cieco rompe l’orribile silenzio con gracchio fiacco e poi più nulla.
Mai più, Lenore più mai.
Id: 9492 Data: 31/07/2011 10:32:58
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quasi disperazione
solo un attimo d’indugio
prima di serrare le palpebre in attesa di una lacrima
Id: 9485 Data: 30/07/2011 10:40:28
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Una gotica strofetta
- Ostregheta! - esclamò un’ostrogota quando vide suo marito in un luogo malfamato a trincar come un dannato. Era sbronzo l’ostrogoto
come un fiol de visigoto! Con un fare assai alterato
- Vieni a casa disgraziato! - disse allora la mujera digrignando la dentiera - Ho bevuto solo un goto, devi crederci, mio loto - ma non fece in tempo a dire per cercar di rabbonire quella belva furibonda senza più la trebisonda che arrivò uno sganassone proprio in mezzo al suo faccione. Or il sangue usciva a fiotti
da riempire tutti i gotti per far festa coi vampiri nelle notti dei sospiri quando in ciel la luna è piena e le streghe son di scena. Ecco fatto, è presto detta questa “gotica” strofetta e pertanto vi saluto con la canna e con l’imbuto! ;-)
Id: 9453 Data: 28/07/2011 11:14:10
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Cominciai così a sognare
Mi soffermai ad ascoltare un giorno che piovve a dirotto sugli alberi. Dei nidi allagati il silenzio affamato m’accarezzò lo sguardo risalendo dalle tempie dopo un bacio intenso sui lobi vergini e un tepore amorevole d’ala s’allargò dentro al petto. Cominciai così a sognare. A lungo vagai in un bosco di oscurità iridata nutrendomi soltanto di bacche e radici esplorai le rugiade dei fili d’erba all’alba con la stessa solitudine che mi narrarono le pratoline al tramonto non ebbi mai paura dei lupi
ma mi atterrì l’ululato a una luna brinata nella misura ritmica del tempo
Id: 9341 Data: 21/07/2011 14:54:32
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Quando le parole non servono
Non dire nulla.
Il silenzio è un mare nella bonaccia che nave riconduce in porto e con pacate onde culla la stiva delle parole.
Sarà possibile udire
il sommesso sciabordio del cuore.
Ascolta...
Id: 9295 Data: 17/07/2011 11:59:10
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Due haiku
Notte d'estate: a nugoli gli insetti presso i lampioni.
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Di luna piena rotonda nudità. Tremor di stelle.
Id: 9255 Data: 14/07/2011 22:46:41
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Come si fa
Come si fa a diventare Angeli nemmeno gli Angeli sanno dirlo dimentichi d'essere stati uomini.
Id: 9114 Data: 03/07/2011 14:54:26
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La rosa canina
Capire l'importanza di un gesto come quando cogliesti per me quella rosa canina ma togliesti prima le spine più basse le più urgenti
era tutto il possibile che potevi fare
ora tocca a me (me lo dissero i tuoi occhi imploranti, incitanti) a togliere le altre rimaste quelle intorno al fiore
mi ci vorranno dita di coraggio con polpastrelli d'amore e qualche goccia di sangue inevitabile (?) per riscattare la vita.
Id: 9039 Data: 28/06/2011 12:10:58
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Discordanza
biciclette contro il muro chiodi sparsi sul davanzale un fragore e nella polvere nuove croci s’intravedono appese al cielo.
Id: 8967 Data: 23/06/2011 09:59:02
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Solstizio destate
Lungo la spiaggia bacia il mare la terra. Luce alla riva.
Id: 8943 Data: 21/06/2011 09:51:07
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il mio lungo discorso con la vita
il mio lungo discorso con la vita s’ingarbuglia sempre al mattino quando alla pressione arteriosa troppo bassa un caffè non basta e nella lingua impastata l’incipit della parola è il nonsodire di un qualcosadadire coi capelli indiavolati balbetto affaccendata in una giornata piena di lame affilate di luce che mi tagliano in due - come un cuore d’amore trafitto - oppure in tante - come un salame tagliato a fette - Decido di tacere confusa a una cert’ora della serata aspettando la notte è nel buio che riprendo vigore schiarisco la voce raccolgo i miei pezzi infine scrivo col rossetto “a domani” sullo specchio (poi m’addormento sognante nel traparentesi di un sussurrato conciso “a Dio piacendo”)
Id: 8921 Data: 19/06/2011 11:02:22
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In questo letto
in questo letto sfatto in questo letto freddo in questo letto stretto dove si corica ogni notte il solito pigiama col sorriso dell’orsetto triste arrampicato sulla scala per giungere alla Luna dormire ha solo il senso imposto dal bioritmo in questo letto coi cuscini ovattati di grani di rosario - che le preghiere si nebulizzano nel sogno e il sogno si disfa nella canzone più disarmonica della radiosveglia - il profumo delle rose si è disperso nello scarico dell’ultimo risciacquo e le rose sono stampa sgualcita sulla stoffa in questo letto l’abbraccio caldo che rende vivi resta sul comodino il desiderio muto nel buio e nel vuoto del cellulare spento dopo la buonanotte
Id: 8765 Data: 08/06/2011 11:38:05
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Intro-missione
E’ una corrispondenza naturale , biunivoca ed, invero, assai inquietante: il gatto a far la posta ai piccolini e i merli-genitori a fare – giorno e notte – la posta al gatto. Pertanto m’intrometto, mentre con calma stendo il mio bucato, per sorvegliare il gatto guardingo e vago sdraiato all'ombra sotto un alberello. Al primo movimento gli lancio le mollette come bombe ma sbaglio mira, ahimè, miseramente colpendo qualche povera formica che, a dire il vero, non c’entrava niente.
Id: 8737 Data: 06/06/2011 11:19:47
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di quel che
di quel che non so niente o non so dire cerco ragione sfogliando un cielo fatto di promesse inutilmente - forse - ma senza osare
Id: 8712 Data: 04/06/2011 14:56:27
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Lattimo probabile
Affannoso è cercarsi senza sincronia d’orario in questo ticchettio dissonante che elude il piacere di trovarsi. Ma noi nella certezza dell’esserci - chi prima e chi dopo - noi, non desistiamo. Un altro caffè ancora - e aspetto - mentre accudisci alle tue rose appena nate. Un caffè dopo l’altro finché troverò un petalo sul fondo della tazzina - alone di felicità - caduto dall’ikebana delle tue rose cresciute
e recise.
03/11/2004
Id: 8617 Data: 27/05/2011 10:36:16
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Meditazione
Chi c'è in questo Silenzio che non pronuncia parola?
Ci sono io oppure Dio?
O io con Dio...
Id: 8568 Data: 22/05/2011 12:33:05
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Discernimento
cosa resta di un fiore al suo sfiorire?
Il profumo che gli donò sua Madre e il seme che diffusero l'ape e il vento
Id: 8567 Data: 22/05/2011 12:20:15
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Clessidra
Non è nel tempo dell’attesa ma nell’attesa del tempo che s’insinua quella flessuosa e palindroma figura un po’ ladra e un po’ maliarda. Ruba l’acqua della vita e la tramuta in granelli di deserto.
Icona di solitudine il suo nome è Clessidra.
Id: 8538 Data: 20/05/2011 12:59:51
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Se
Incontrò un calvo - che non gli sorrise - lungo il suo impervio cammino aveva - anzi - un ghigno compiaciuto.
Sarà che quel giorno spirava un vento che spettinava...
(se non avesse avuto le cisti si sarebbe rasato)
Id: 8530 Data: 19/05/2011 18:31:36
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15 maggio 2011
Oggi piove, amore, tra l’asfalto e le rose in questo scomodo nido dove dilavata sospiro.
Ma piove amore sulla cima della camelia tra le uova dischiuse della merla nutrice di speranze di sole.
E piove amore, amore!
Nota: Sono nati!!!
Id: 8494 Data: 16/05/2011 11:39:38
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Sola
Sola, sul filo della sera che mai ricuce il giorno e della notte ricama un’asola soltanto. Passa di lì il bottone delle mie attese
Id: 8471 Data: 14/05/2011 11:59:29
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haiku&contorni
i pomidoro con la bistecca al sangue nel rosso estivo * un filo d’olio ricordo di un ulivo sulla verdura * solo patate con la moria dei pesci nel mare sporco * dalla locanda giunge l’odor dei funghi nel bosco è sera * aspettandoti un piatto di carote e il mio coniglio.
Id: 8457 Data: 13/05/2011 15:49:27
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Un fatto naturale
da quando la lingua di un vento silenzioso
mi sussurrò all’orecchio la "a" di amore ho imparato a raccogliere le briciole del pane e a farne ostie (la benedizione verrà da sé
come un fatto naturale)
Id: 8456 Data: 13/05/2011 10:35:28
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Osservazione
La giovane merla paziente continua la cova.
La camelia ha rinfoltito i suoi rami.
Il nido è quasi completamente nascosto. Il gatto, da sotto,
è inutile che guardi.
Id: 8410 Data: 09/05/2011 12:25:09
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La cova
la giovane merla architetta perfetta ha costruito il nido sulla cima della camelia rotondo perfetto come un cestino pasquale casa perfetta per tre uova azzurrine perfette come l’Uovo Azzurrino Celeste Perfetto le cova perfetta con occhietti rotondi perfetti come stelle senza difetto Perfezione della Natura! perfetta sarebbe la vita se come la giovane merla mi comandasse soltanto Natura la invidio di una invidia perfetta!
Id: 8401 Data: 08/05/2011 18:40:22
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Prego
non so nemmeno io perché lo faccio prego prego mio padre con le sue grandi mani quando mi diceva dei problemi che sono solo un’invenzione e se anche non lo sono hanno sempre soluzione prego la piccola zia Clara che m’insegnò a cucire adesso che gli orli non li so più fare e quando cucio riesco solo a rabberciare prego mia nonna che se ne andò portando via la ricetta d’ogni torta così non so mai quanto riso mi devo procurare per smettere di piangere e anche di pregare Infine - senza giaculatoria - prego Dio (ma questa è tutta un’altra storia)
Id: 8375 Data: 06/05/2011 10:12:23
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Sforzi inutili
quando la luna è più folle in cielo con le stelle a sgomitare tra le nuvole non è il sonno che non riesco a prendere ma il verso dei miei capelli e le rime cuore-amore allora balzo nel buio come un gatto (senza labbra e senza mani) spalanco gli occhi tra le piume del cuscino con le unghie tiro fili alle tende della notte e tento persino di leccare un po’ di latte dal mio seno ma l’indomani – puntualmente - non so mai cosa mettermi
Id: 8337 Data: 03/05/2011 17:03:10
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La Felicità
Chi sa dirmi della Felicità? Bambina capricciosa scappa di qui e fugge di là! Quando l’afferri poco tempo in mano ti sta. Chi sa dirmi che volto ha? Chiese questo la maestra mentre assorta guardavo fuori dalla finestra. Quanto tempo è passato! Adesso sono cresciuta e soprattutto invecchiata a guardare sdraiata come niente è concluso e come tutto è ancora sospeso dentro un cielo gremito di stelle quando è alta l’estate e la luna è una palla di pelle che mai tra le braccia mi cade. Perché la Felicità ha il volto candido e rotondo di una luna che ride abbracciata al mondo e la si può vedere - signora maestra - solo saltando da quella finestra.
Id: 8263 Data: 28/04/2011 14:54:11
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Lunedi dell’Angelo
loro si abbracciavano sorridenti e fotogenici sotto il glicine in fiore tu abbracciavi - solo - i fiori del glicine io intanto - lontana - brindavo col vuoto dei miei calici opachi poi ubriaca di nulla e stanca mi buttai sul letto assopendomi in nuvole di sogni dilaniate da un vento ostile a lungo invocai il mio Angelo ma ha un'ala atrofica (così - almeno - mi è parso di capire) e ha bisogno di più tempo per raggiungermi
Id: 8233 Data: 26/04/2011 15:36:27
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La paura che ho
Se avessi paura di morire sarei più umana e consapevole. Invece ho paura di vivere ed è terribile anche scriverlo senza pudore. Ma più terribile è la paura che ho di amarti senza poterti amare.
Id: 8132 Data: 17/04/2011 18:50:46
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Come una rana
la tabella di marcia ha i calzari alati
di un facondo Mercurio e non so stare al passo della parola inchiodata coi miei anfibi dal puntale metallico all’indisponenza di un tempo presente e sono sempre in ritardo persino nel darti la buonanotte dopo aver gracidato “ti amo” per tutto il giorno come una rana nello stagno quando c’è afa
Id: 8078 Data: 14/04/2011 09:19:15
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Talvolta lamore
Talvolta l’amore uno splendore da godersi a pezzi come piastrelle di sole sporadiche sull’ombra di una siepe (e non basterà potarla per cancellare il confine) soavi sillabe che non completano la parola meraviglia d’attimi che non scandiscono l’ora...
Id: 7978 Data: 07/04/2011 09:42:48
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Tra le piume del mattino
macchie di sole sull’ombra della siepe zampetta un merlo * la tortora che mi ha svegliata l’ho vista più tardi nel giardino di fronte confabulare coi passeri sul da farsi. * in volo un uccellino bisbiglia al cielo (una fortuna da nulla avere le ali!)
Id: 7949 Data: 05/04/2011 12:17:00
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?Haiku?
S'appaga un gatto tra cassonetti in fila con teste e lische?
Id: 7890 Data: 01/04/2011 10:43:22
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VolhaikuloV
Voler volersi è involarsi in un volo levando veli.
Id: 7877 Data: 31/03/2011 13:29:56
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L’ora legale
L'ora legale: la geniale invenzione di truffa al Sole.
Testo modificato dopo il suggerimento (accolto) di Pietro Menditto.
L'ora legale: la geniale invenzione di frode al Sole.
Id: 7804 Data: 26/03/2011 10:23:58
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Distrazione
Accade che un pensiero secondario mi conduca in strane periferie ai margini della memoria così mi distraggo infilando lo sguardo nell’anello di fumo della sigaretta succede quando tento di scrivere qualcosa (anche senza rime e senza poesia) ma a malapena risolvo un rebus quello più facile e con la soluzione a pag.46 per poi perdermi – ancora - in strani vicoli contrassegnati da un puntino e comincio ad agitare la penna nell’intento di annerirli tutti complice quell’ avida(atavica) curiosità di scoprire che cosa apparirà.
Id: 7784 Data: 24/03/2011 13:05:12
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La mia ombra
La mia ombra è un nero girasole in silenzio ascolta muta gesticola obliqua talvolta attenta spettatrice mi segue impalpabile lontanamente vicina. Ma quando scende la sera come esile gigante si pone a me davanti come per dirmi di non aver paura.
Id: 7769 Data: 23/03/2011 10:20:46
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Filacentocinquantastrocca
Centocinquanta l'Italia canta canta l'inno con la mano sul cuore canta l'inno al tricolore Canta la pecora e canta il gallo il maiale ed il cavallo cantano tutti persino mio zio e questa volta canto pur io.
Centocinquanta numero abbondante Viva l'Italia ridondante!
Viva l'Italia della Peppina e il caffè della mattina di Cecco Velluto che suona l'imbuto delle civette sul comò dell'ambarabà ciccì coccò di Cecco Rivolta coi maccheroni e di chi se la fa dentro i calzoni.
Centocinquanta domani è festa ma non ci piace la stessa minestra e se la panca è troppo dura si andrà a letto addirittura.
Ponte ponente ponte pì centocinquanta sono i dì sono i dì di sole e stelle e anche Caino farà le frittelle!
Id: 7662 Data: 16/03/2011 14:54:00
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minebrio di colori
Anima rossa e blu viola i miei capelli mi chiedo se la primavera sia solo rosa, bianca e gialla dall'aiuola mi sorride una violetta già sorridente al sole la sua foglia fatta a cuore mi bussa al petto tutto il verde ardore m’inebrio di colori chiudo lentamente gli occhi e mi lascio andare.
Id: 7595 Data: 11/03/2011 11:03:54
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Vestita a nuovo
il tuo sguardo un ago infilato dentro ai miei occhi
il tuo abbraccio linee tracciate su tutto il corpo il tuo bacio una filza lunga di emozioni il tuo amarmi un punto a giorno sulla pelle e sull'anima. (così io ti amo vestita a nuovo in albore di perle e di seta)
Id: 7427 Data: 01/03/2011 10:40:05
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A tempo
Sincronizzare il passo insieme alla risata depositare il tacco per una scarpinata, uniti sotto il sole tra piante officinali e un mazzolin… …di rose e viole
Id: 7395 Data: 27/02/2011 09:27:37
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Sotto la pietra
- assenza di vita - ma come spiegare quel viavai di formiche sotto la pietra?
Id: 7373 Data: 25/02/2011 16:01:12
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Stato nascente
sola che non sono più stupore ogni domani sempre attesa viva porta bianca da pitturare adesso con mani imbrattate di tanti colori (e non c’è madre che ci potrà sgridare) giovinezza che s’allarga tra le lenzuola e la tovaglia sostituito un vecchio piatto con uno nuovo - guizzante come un pesce - e una matrioska di vino bianco-frizzante servito fresco
Id: 7332 Data: 22/02/2011 14:47:15
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Il piacere di un ballo
qui o là non ha importanza non m’interessa il dove e sai che mi piace ballare ma preferisco uno slow su una scura mattonella a una tarantella in piazza con l’arrivederci a un chissà quando e casomai
Id: 7284 Data: 19/02/2011 11:31:41
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L’idrolitina
è come l’idrolitina che preparava la mamma direttamente in tavola all’ora di mangiare e noi tutti stupiti lì a guardare quello spettacolo di magia rituale con la sete che assaliva la lingua
è così l’emozione quando sale dalla punta dei piedi alla testa e arruffa pensieri e rimesta le vene poi ferve, frizza e idrolizza tutto il mio corpo divenuto bottiglia
(e ben oltre la lingua sete mi piglia)
Id: 7239 Data: 16/02/2011 19:50:11
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Desiderio di unaltra vita
Vorrei rinascere margherita essere colta da un innamorato sfogliata e conservata tra le pagine del cuore col mio ultimo messaggio d’Amore.
Id: 7231 Data: 16/02/2011 10:19:28
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Quello che era è possibile
Ogni volta che l’anima si replica sale un sipario nuovo d’emozioni e sogni - oltretempo - e quello che era è possibile nel divenire dei sensi rivelati. Ma non senza la presenza del tuo sguardo acceso in sintonia di pensiero e in carezze di mani. Si rinnoveranno così i vestiboli di antichi desideri in un amplesso in movimento che perpetuerà la vita perfezionandola. E il gioco del “se” diventa verità.
Id: 7196 Data: 14/02/2011 15:02:33
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Davanti McDonald’s
Vivere e ridere e poi amarsi dentro una tenerezza bambina scoprirsi happy come un panino con la sorpresa di un bacio che apre ogni sesamo.
11 febbraio 2011
Id: 7155 Data: 12/02/2011 10:45:31
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Un sorgere di sole
lampi di rosso e balenio d’azzurro le tue dita intrepide sfiorano il viola dei miei pensieri cristallizzando il desiderio di un sorgere di sole dall'arco dei miei fianchi all’indomani
Id: 7062 Data: 05/02/2011 16:27:10
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quale calore
quale calore avranno le nostre mani
o se l’inverno ancora gelerà le dita domandarsi è lecito quando un pensiero vestito di sogno si fa necessario desiderio.
Id: 7048 Data: 04/02/2011 21:45:12
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con un bacile dacqua di rose
oblitero un sogno e salgo sola sulla notte con le scarpe in mano rifuggendo il tacco alto del pensiero altrui che genera anamorfismo. Il giorno verrà da sè con un bacile d'acqua di rose per lavarmi i piedi.
Id: 7026 Data: 03/02/2011 16:02:47
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Il rumore del tagliaerba
Ho questi occhi sempre gonfi come di chi ha pianto troppo o veduto assai e se anche ho un paio d'occhiali per guardare da vicino attentamente e vista non mi manca in lontananza non vedo oltre queste quattro case dirimpetto dove per rispetto non entro né m'apposto a sbirciare dietro la tendina. Dei miei vicini conosco soltanto la geografia dei loro giardini e il rumore del tagliaerba nei mattini di sole. Stesso rumore del dolore e del pianto d'ogni filo d'erba mio reciso.
Id: 6965 Data: 30/01/2011 15:29:39
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Veli
le convinzioni a volte cadono come i veli delle danzatrici allora anch'io mi lascerò andare e ti racconterò di quando maliziose farfalle s'impossessano del mio ventre e liquida voglia delle mie dita
Id: 6962 Data: 30/01/2011 11:30:26
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Senza adattamento
dormo sul divano - non sempre - e sul divano faccio l’amore - col niente - però non è un problema scomodità – forse – surroga – probabile – disadattata – di certo – ma senza adattamento nell’ostinato accanimento di cercare sotto i cuscini con la speranza tra le dita il diletto di un comodo letto dove l’amore ha i capelli bianchi e il sonno i sogni di garruli bambini.
Id: 6929 Data: 28/01/2011 19:48:20
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Ehaiku
(ore d’amore)
lingua di gatto stuzzicante dolcezza nell’ora del tè
in fondo al letto vestiti stropicciati nuda è la notte
tra le tue dita madido di rugiada il fiore all’alba.
Id: 6433 Data: 24/12/2010 10:37:29
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All’infaticabile ragnetto
All'infaticabile ragnetto che ha costruito la sua casetta tra le brattee della Stella di Natale dev'essergli sembrato un insolito temporale lo scroscio d'acqua della mia annaffiatura.
Id: 6366 Data: 18/12/2010 15:29:49
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Dissacrando Palazzeschi
Son dove? Son forse a Gaeta? No, certo. Non vivo che in una casa, ben strana, la tana dell’anima mia: “badia” Son dunque in Cadore? Neanche. Non ho che un dolore nella stanzetta ch’è camera mia: “tachicardia” A Gerico, allora? Nemmeno. Non c’è che una cosa sulla ringhiera dell’anima mia: “astenia” Son dunque… confusa? Io tengo una mente e insieme anche un cuore ma è un tarlo abitare in un niente. Son dove? Nella bicocca dell’anima mia. TESTO ORIGINALE Chi sono? di Aldo Palazzeschi Son forse un poeta? No, certo. Non scrive che una parola, ben strana, la penna dell'anima mia: "follia". Son dunque un pittore? Neanche. Non ha che un colore la tavolozza dell'anima mia: "malinconia". Un musico, allora? Nemmeno. Non c'è che una nota nella tastiera dell'anima mia: "nostalgia". Son dunque... che cosa? Io metto una lente davanti al mio cuore per farlo vedere alla gente. Chi sono? Il saltimbanco dell'anima mia.
Id: 6356 Data: 17/12/2010 15:32:19
*
Poesia dissacratoria
Ed è subito nera
Digiuna sto sola sull'ora di cena trafitta da un morso di fame: ed è subito nera!
TESTO ORIGINALE
Ed è subito sera di Salvatore Quasimodo
Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera
Id: 6353 Data: 17/12/2010 10:20:51
*
Haiku (tris dinverno)
sere d'inverno tra la pioggia e il silenzio il mio scialletto
antico borgo sui bucati invernali l'odor del fumo
sopra il lampione un cappello di neve sbianca la luce
Id: 6311 Data: 12/12/2010 12:33:31
*
Diamoci del tu
Mi rifiuto di unirmi alla sfilata di quei festanti (diconsi felici!), sotto luci incendiate dal Natale, con bocche serpeggianti di sorrisi nel dirsi frasi sempre più cortesi, nel darsi sempre un rigoroso “Lei”. L’amore, quello vero che all’Io manca è il “Tu”, anche sfacciato, come un bacio che sa, con labbra accese, dire “t’amo” persino sotto l’albero più brullo.
Id: 6254 Data: 06/12/2010 14:45:57
*
Frattanto
(nonsense)
Dopo ieri, oggi poscia domani presto indi ancora: “Quando?” Raramente, talvolta, dapprima tardi subito, sempre spesso ora, mai finora, poi, giammai! Frattanto: nunc et semper, tempus fugit!
Id: 6227 Data: 03/12/2010 14:22:23
*
Straziami ma d’amore saziami
perché l’ape impara la dolcezza del fiore quando lo succhia
così fai come l’ape succhia il fiore rorido carpito all’alba
e dopo non dire grazie ché l’ape non ringrazia ma strazia e sazia
perché l’amore è anche questo: un frusciare improvviso alle spalle e una fitta nel ventre dolcemente - per sempre -
Id: 6217 Data: 02/12/2010 14:58:25
*
Tantrìs
Tristi i miei giorni tristi le mie notti triste anche la mia tristezza che si sfalda sugli angoli della bocca.
Id: 6214 Data: 02/12/2010 12:32:27
*
Come farina
Voglio spegnere tutto perché non ho voglia di ridere.
Voglio spegnere tutto perché non ho voglia di piangere.
Ieri ho riso oggi ho pianto.
Adesso voglio spegnermi soltanto.
Come farina che si spegne nell’acqua.
Spegnermi
farmi impasto salato massa molle tra le mani lievitare nella gioia o nel dolore rendermi d’oro nel silenzio e diventare pane per sfamare casti desideri per saziare corpo e anima.
Voglio essere pane quotidiano semplicemente caldo e croccante fresco e fragrante.
(Adesso voglio spegnermi fino a credere che hai bisogno di me per vivere)
Id: 6179 Data: 28/11/2010 20:16:31
*
Il sole
Oggi piove. Piove da ieri e l’altro ieri, dal mese scorso, dall’anno passato. Cadono giù calendari di pioggia. E il sole? Se lo chiedono i bambini, che piangono prati per giocare e anch’io, mentre scorro il dizionario col dito bagnato. Eccolo, il sole... … l’etimologia di un’anamnesi!
Id: 6164 Data: 27/11/2010 14:48:52
*
L’Ontano
Lontano si dice Ma lontano dov’è? Vicino a l'ontano
- quell’albero che rende sonora la distanza e matita la lontananza -
Id: 6113 Data: 23/11/2010 13:13:27
*
Come una Provvidenza
Per quanto mi scervelli non riesco a capire a che mi serva un telefono e anche un cellulare.
Il silenzio qui è tombale!
Non certo per comunicare con tutti o con qualcuno magari con l'Altro se gli altri sono occupati.
Il silenzio è così tombale che mi sembra di resuscitare quando una signorina di un call center chiama per convincermi a sottoscrivere una qualche proposta commerciale.
Una voce umana è come una Provvidenza che spezza le catene mute della mia giornata.
Così la lascio parlare anche se in verità di ciò che dice non mi importa niente.
E' uno scroscio di parole come una doccia d'estate quando si è sudati.
Id: 6102 Data: 22/11/2010 14:23:14
*
Pallina di pane
Un po’ di mollica tra le dita solerti i polpastrelli la rigirano e la modellano Vocio che scema poi silenzio
Sulla tovaglia sguarnita resta un pensiero emarginato bistondo e piccolo com'è il mondo - a volte -
Id: 6100 Data: 22/11/2010 10:01:31
*
Buona notte
Rimbalza nel sogno la tua luna di latte lasciandoti in bocca quel buon sapore di notte.
Id: 6082 Data: 20/11/2010 23:46:03
*
Il vuoto
Siamo come fermi a un semaforo ma il verde manca la fila si allunga Non si comprende il perché di tanto silenzio non un colpo di clacson un’imprecazione un gesto irriverente Mi spaesa questa emulsione d’angoscia e attesa e mi domando se così è il vuoto: una muta distesa immota.
Id: 6054 Data: 19/11/2010 00:52:19
*
Marescià, porti lei la mia valigia
Le scarpe infangate i guanti di pizzo macramè il vestito bianco - quello da sposa - indossato un solo giorno prima che uno nero mi vestisse a notte.
E le parole. Quante parole!
Pesano come gli anni della mia vita ordinati dentro la valigia.
La porti lei maresciallo ché io ormai mi sono alleggerita parlando a un silenzio legato con un nastro che non era il fiocco colorato che io credevo da appendere alla porta alla nascita del mio tempo.
E qui che cosa c’è? Mi faccia un po’ vedere.
Il mio corpo di donna strangolato con un filo!
Il mio cadavere – no! - non lo rivoglio lo tenga come dono souvenir di questo lungo viaggio lo metta nell’archivio insieme alle altre cose lo chiuda a chiave e non si dica mai che fu uccisa una madre celandole il mandante.
Porti lei la valigia maresciallo che io me ne vado senza pane e senza amore sulla strada inversa della mia folle fantasia.
Id: 6018 Data: 15/11/2010 11:02:24
*
haiku (sul vecchio abete)
sul vecchio abete equilibrio di luna sosta la notte
Id: 5955 Data: 10/11/2010 10:33:21
*
Una parure di vetro
Si crogiolano i pensieri in questa assenza d’idee nell’attesa di un soffio essenziale a dar forma a parole di vetro come una parure per affinare desolati seni lobi assordati polsi ristretti.
Una parure di vetro senza la paura di dire verità.
Id: 5846 Data: 03/11/2010 12:20:11
*
Solo questo
Solo questo vorrei imparare: la libertà incondizionata di vivere e di amare sulla mia croce a braccia allargate eluso il timore di morte o la speranza di resurrezione.
Id: 5711 Data: 23/10/2010 17:16:28
*
Con le mie scuse a Samuel e Agata
Nel frattempo entrai in un bistrot ordinai escargot bevvi un pinot ballai un foxtrot con un tale di nome Pierrot un tipo triste che parlava il grammelot. A un certo punto mi prese freddo così indossai il mio paletot di ocelot vidi uno spot, giocai a una slot per ammazzare il tempo che non passava mai. Uscii poi dal bistrot ed incontrai Poirot: - S’è visto Godot? - - No – risposi
e insieme risolvemmo il caso.
Id: 5681 Data: 21/10/2010 11:09:55
*
Ho visto...
... teli cerati sui bulbi trapelare l’ultima pioggia al risveglio da un sonno fatto solo di sogno fatto solo di sole fatto a forma di fiore.
Id: 5670 Data: 20/10/2010 12:09:40
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Per linsistente compagnia
Di tanti che si allontanarono qualcuno rimase nel mio cuore
Fu per l'insistente compagnia che mi abbracciò la solitudine.
Id: 5655 Data: 19/10/2010 12:02:48
*
Tante volte quante
Quante volte mi fu detto: “Se vuoi raggiungere la tua ambita meta devi lasciare tutto e tutti prendendo solo il coraggio di partire”
Tante volte quante ci ho provato ma appena mossi i primi passi è sempre giunta una chiamata: “C’è bisogno di te, a casa!”
E tante volte quante mi sono rigirata.
Id: 5644 Data: 18/10/2010 13:01:54
*
Ma tu
ad ogni ora del giorno e della notte ti sono vicina con il mare nel cuore e le montagne sugli occhi ma tu navigatore esperto non sai scalare il mio sguardo
Id: 5642 Data: 18/10/2010 10:16:53
*
haiku(leggendo le ultime lettere di Jacopo Ortis)
S’agita il cielo tamtam alle finestre luna sepolta
Id: 5625 Data: 16/10/2010 17:06:23
*
Non ho voce per dire
Non ho voce per dire ma un silenzio d’anima per raccontare - ora - di tutta una vita aspettando i miei occhi naufragare nei tuoi nel profondo di un desiderio sperato e mai cercato.
Id: 5474 Data: 02/10/2010 15:52:40
*
Haiku (cade lo sguardo)
Cade lo sguardo su uno stralcio di cielo. S’alza un sorriso.
Id: 5472 Data: 02/10/2010 15:49:41
*
Insolitudine
Rieccoli! Di nuovo tutti all'ovile a belare le loro esigenze. Ed io? Di nuovo smarrita.
Id: 5397 Data: 26/09/2010 09:43:57
*
haiku (sorta è la luna)
Sorta è la luna sull'erba alta dei campi. Virgola o falce?
Id: 5336 Data: 19/09/2010 16:48:59
*
haiku (dentro la cenere)
Dentro la cenere i mozziconi spenti di questa estate.
Id: 5335 Data: 19/09/2010 16:44:54
*
Quella notte
Inciampasti sulle ciabatte troppo grandi che mi regalasti quella notte quando scalza vagavo sulla battigia della tristezza sola e assorta in solitudine lunare.
Ricordi?
Erano le 23 quella notte di luna e sabbia.
Sollevasti lentamente la veletta del mio cappellino nero e una lacrima si disfece tra le dita.
Facemmo l’amore sul riverbero argentato.
Quella notte.
(Alle 23)
Id: 5324 Data: 18/09/2010 15:27:55
*
nel mio corpo inutile
nel mio corpo inutile l’anima va - avanti e indietro - come un peripatetico o un ipotetico padre in sala d’attesa masticando cicche
Id: 5298 Data: 15/09/2010 09:11:26
*
Nel vespro (haiku)
Nel vespro estivo l'aria operosa forgia caldi colori
Id: 5255 Data: 10/09/2010 16:08:35
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Dal dondolo (haiku)
Occhi socchiusi dal dondolo sfogliano smerigli estivi
Id: 5254 Data: 10/09/2010 15:47:32
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In Castro Novo
Dove lasciai la giovinezza è lì che rare volte torno a passeggiare per vie invetrinate in nuove luci su stesse cose. Non un saluto, né un sorriso incontrano i miei passi quasi fossi un forestiero oppure un emigrato (dimenticato) ma l’orologio dalla Rocca rintocca il quarto e l’ora sui sampietrini della Piazza dove s’incastrò il tacco della mia vecchia scarpa.
Nota: Castelnuovo G., dal lat. Castrum novum, è il luogo dove sono nata e dove ho vissuto e poi lavorato fino a 33 anni.
Id: 5213 Data: 05/09/2010 11:50:27
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A me stessa
Premessa: Poesia scritta nel luglio del 1983, forse per il mio compleanno che cade il 5 luglio. Dico "forse" perchè sul quaderno dove l'annotai non misi la data completa. Di questa poesia ricordo che per "maschera della menzogna" intendevo dire il trucco, il maquillage con il quale credevo e continuo (illudendomi) a credere di poter nascondere i miei difetti che odio. Ve la propongo così come la scrissi senza aver cambiato neppure una virgola.
Non chiedermi specchio di essere diversa, t’infrangeresti. Abituati a questa immagine arcana e sfuocata e non cercare, penetrandola, una verità che non esiste. Come la terra sorride contemplando sempre la stessa luna e il mare esulta davanti al medesimo orizzonte, tu specchio, rifletti questo viso celato sotto la maschera della menzogna e amami, se puoi.
Id: 5203 Data: 03/09/2010 14:28:04
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Origami in felicità (filastrocca a 4 mani)
Filastrocca scritta insieme all'amico di facebook Lorenzo Gobello. Grazie, Lorenzo.
"Se mai giungesse il giorno e l'ora in cui il denaro accumulato in ogni materasso o negli anfratti non dovesse più servire, che mai si potrebbe dire?
Forse che l'essere umano ha smesso di amar solo se stesso.
Allora per ogni banconota faremo una barchetta che lasceremo andare alla corrente lentamente sospinta con un soffio lieve a far festa fino alla prossima testa che sorridendo scorgerà questo naviglio annunciatore di cotanto risveglio. Oppure un cappello per il muratore aitante e bello che possa lavorare sotto al sole tra la gente e i mattoni in allegria contenti tutti che casa sua è anche la mia. Ma anche un uccellino canterino e lieto che voli, voli, voli lassù dove le nuvole smettono di piovere e brontolare per lasciare sereno chi vuole ascoltare dei silenzi siderei il dolce narrare. O una rosa variopinta senza spine e senza tempo per dire ti amo amore più intensamente e più di sempre. Ogni giorno ti ho sognato e ogni notte ti ho amato. Ma questo non mi è mai bastato fino a che il sorriso ti ho ridato.
E delle monetine tintinnanti che cosa mai faremo?
Un concerto con tutti gli strumenti in uno spazio aperto in mezzo ai fiori e al verde per allietare tutti quanti riescano a vedere violini vibranti far danzare sorridenti gatti, topi lenti, lenti e pulci comprese lasciate giocare ai loro peli appese!"
Id: 5151 Data: 25/08/2010 22:01:22
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Sul mio terra-terra
Sul mio terra-terra sto depauperata senza perché del mio-dio dell’Immaginazione che dall’Olimpo dei pensieri passando per la retina e proseguendo per le tempie giungeva ardito sulla punta delle dita (o forse un motivo c’è ma conviene tacerlo per non stimolar caciare o semplicemente per creanza) Cosicché quando tu mi dici
- Cara, ogni tuo dubbio si scioglierà come neve al sole… -
immagino soltanto ammassi di poltiglia e rido dell’immagine reale ( risibile per quella sua rigidità ) buttando giù l’ennesimo caffè tostato male e quindi amaro (tale e quale a una risata) mentre scrivo senza ritegno una nuova, esilarante banalità.
Id: 5099 Data: 18/08/2010 18:06:25
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Campana
adesso che il silenzio smagrisce pensieri consumo capelli su cuscini di gommapiuma scomodamente lasciando cadere dal cuore una sola preghiera che consola nel buio l'andirivieni mesto della mia devozione. Il giorno si leva col piede di sempre e mi salta addosso raccogliendo un coccio d'anima dal riquadro della vita.
Id: 5064 Data: 13/08/2010 14:55:33
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(in)consolabile
Sempre sarà piangente un salice ma a volte accade anche per poco per un istante poetico che un ramo o più di uno si drizzi verso il Cielo e rida o sorrida alle stelle, alla luna persino al Sole oppure a una nuvola che indiscreta passa col vento insieme.
Id: 4991 Data: 04/08/2010 12:02:08
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Uno strano gioco
E’ uno strano gioco di batter d’ali e di carezze uno stormo di uccelli all’imbrunire o una stellina d’argento col suo riflesso in Cielo. Una Chiesa bianca in cima alla salita sotto il lampione seduta sul muretto una donna che aspetta vestita di buio e d’incertezza (fa quasi tenerezza) sulla sera che s’affaccia alla finestra di un’estate tutta da spogliare come la mano ardita o il suo pudore dentro accenni di baci consacrati dallo sbaffo del rossetto. Una gelateria affollata caffè per due e un poco d’acqua due coccinelle e un geco casuale (sembra di gesso invece è vivo)
Un biglietto verde e il verde vince.
Via libera all’amore!
Tra parentesi: puntare tutto sul 17…
Id: 4873 Data: 20/07/2010 12:03:06
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Conosco il vento
Conosco il vento dalla polvere che si solleva davanti alla mia porta dalla foglia che sul ramo si muove e cangia dal prato che ondeggia e fa oscillare il mio sguardo e dalla sua carezza sfacciata sul viso come a dirmi - Tranquilla - mentre prende in affidamento tutti i miei pensieri.
Id: 4865 Data: 19/07/2010 11:36:29
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Haiku (tutti i silenzi)
La notte acquieta con la voce del sogno tutti i silenzi
Id: 4848 Data: 17/07/2010 12:06:50
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haiku (una lumaca)
una lumaca lenta lascia la bava che brilla al sole
Id: 4807 Data: 11/07/2010 12:12:51
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Haiku (il vento gioca)
il vento gioca coi pollini nell'aria. S'ode promessa
Id: 4806 Data: 11/07/2010 12:11:32
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Sulla strada dellincertezza
Guardo un uomo camminare mesto legato ai lacci delle sue scarpe sulla strada dell’incertezza. Lo sento dire: - M’ami o non m’ami? – Lo vedo buttare via l’ennesima margherita e cogliere un crisantemo mentre inciampa sulla stringa che si è appena sciolta. Se non avesse il calzino bucato - io lo so - camminerebbe scalzo.
Id: 4781 Data: 07/07/2010 23:59:19
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Una rosa arancio
Una rosa arancio - senza un motivo - coglie il mio occhio mentre ti parlo
Un pensiero immediato si sovrappone alla parola che mi fa perdere sempre quell'attimo quando il bocciolo lentamente s'apre
Id: 4631 Data: 30/06/2010 09:06:28
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Ho pregato
Stamani al risveglio ho pregato per un fresco respiro d'amore perché fuori c’è l'afa dell'odio e muoiono i gigli di sete.
Id: 4622 Data: 28/06/2010 12:44:34
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Pezzi di pane
Non so dove i passeri racimolano pezzi di pane più grossi dei loro becchi poi s’alzano in volo ma li seminano sul mio terrazzo. Io li raccolgo e ne faccio un mucchietto in un angolo in vista. Se sapessi che i passeri sanno leggere pianterei un cartello:
“Venite qui. Qui sta ciò che perdeste!”
Id: 4587 Data: 24/06/2010 09:09:41
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Midollo immutato
Dal profondo riemerge a riprendere fiato un pensiero primordiale identico e persistente intanto l’arbusto s’è fatto albero pazientando in stagioni di caduche foglie con braccia protese. Conto ad una ad una le linee concentriche fino al centro - midollo immutato come allora, come sempre -
Id: 4572 Data: 22/06/2010 18:09:28
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Stanchezza
Sono stanca.
Stanca di quel gran daffare che è la mia inutilità
stanca di vedere ogni cosa posata nel consueto angolo dell’attesa
stanca di questa pioggia insistente d’ineffabili parole
stanca di raccogliere i cocci dei miei sogni frantumati
stanca di frugare nel disordine della ragione per trovare un accenno diverso da te.
12 maggio 2003
Id: 4569 Data: 22/06/2010 15:32:39
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Sfida
Perché imprechi quando piove come se fosse colpa di qualcuno? Io cammino tra una goccia e l’altra. Guarda, ho i piedi asciutti e ti sfido a contraddirmi.
Id: 4544 Data: 19/06/2010 11:13:27
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Tricolore
Abbiamo mangiato insieme pane e fragole affettato verdi kiwi sbucciato banane. Di questo tricolore macedone abbiamo zuccherato i succhi grossolanamente, con granelli sguaiati. Di questi frutti che dicevamo figli del nostro amore appena si percepisce la polpa.
C'è bisogno di riscaldare il Sole. Non sono ancora maturi gli alberi.
Id: 4512 Data: 17/06/2010 12:21:21
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In quel Maggio
Nulla mi era rimasto.
Solo un paio di pantaloni di una stoffa che d’estate faceva sudare e d’inverno gelava le ossa.
Vidi il vetro della Morte negli occhi di mia figlia.
Ma venne un Angelo che disse: “Non muori!”
Il Segno della Croce sulla sua fronte ferita fu l’arma che la sconfisse e una magica bacchetta che mi vestì d’abiti nuovi
- come una principessa -
Id: 4507 Data: 16/06/2010 09:29:06
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Basterebbe un soffio
Ah, potessi mettere il mondo in soffitta come si fa con le cose che non si usano più, tanto care da non buttarle via e riscoprirlo - per caso - in un giorno qualsiasi. Basterebbe un soffio e un colpo di tosse a svanire la polvere del tempo.
Ah, se avessi una soffitta!
Basterebbe un soffio e un colpo di tosse per rimetterlo a nuovo.
(2002)
Id: 4460 Data: 11/06/2010 09:21:25
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Mia solitudine
in fondo al mio bicchiere in fondo alle parole in fondo agli occhi stanchi nel fondo dei miei fianchi in fondo alle mie mani in fondo alle lancette in fondo ai miei pensieri nel fondo dei miei ieri In fondo, in fondo quaggiù nel mio profondo io ti amo profondamente e con dolore come il mio più grande amore.
Id: 4448 Data: 09/06/2010 17:37:12
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I fiori ricevuti
I fiori ricevuti hanno invaso la mia stanza e la solitudine invidiosa sbattendo la porta è fuggita
Id: 4446 Data: 09/06/2010 16:30:54
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Poesiola per un amico
Potrei anche prendermi a schiaffi per questa mia idiozia di credere a tutto quello che mi dici. Eppure mi compiaccio dentro a quello specchio dove non mi guardo - e facci caso – lo sguardo è puntato altrove (e non ti dico dove!) Ti prendi gioco di me e io ci casco con quella leggerezza che non fa poi tanto male. “Ti voglio bene” magari è un falso ma deve averlo detto un grande autore che val la pena di copiare e tu l’hai fatto. Mi prenderei a schiaffi lo ripeto e questo è quanto. Ma dopotutto - amico mio – è un vino così amabile il tuo celiare che ti amerei (lo sai?) anche se non ti amassi!
Id: 4444 Data: 09/06/2010 15:21:25
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Penso
Penso che dovrei smettere. Anche di fumare. Ma soprattutto smettere di scrivere e prima ancora di pensare. Senza ali una penna non basta per volare non è un cielo il foglio non astri luminosi le parole. Resto implume nel mio nido e non smetto di fumare. Scelgo il male peggiore nell’attesa d’incenerire piuttosto che struggermi come cera al sole. ********************************
(versione in settenari)
Penso che dovrei smettere. Intanto di fumare. Ma soprattutto smettere di scrivere e pensare. Una penna non basta -senz’ali - per volare. Il cielo non è un foglio, non astri le parole. Privo di piume resto, non smetto di fumare. Scelgo il male peggiore: d’incenerire attendo invece che di-struggermi come la cera al sole.
Id: 4412 Data: 05/06/2010 21:58:51
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Voglio uscire dal mio corpo
Voglio uscire dal mio corpo.
Da queste labbra color mattone che accolgono del mondo i frutti e rendono in parole dei frutti il senso. Sciogliermi dall’intreccio delle mani divenute nella percezione di una carezza sapienti palpiti sotto ruvide vesti. Sfilarmi via la bianca scorza, limite ondulato tra dentro e fuori, d’impulsi cosmici conchiglia serrata. Esalare dai seducenti odori di smerigliate contraddizioni e dai profumi acri del disfacimento ché a nulla serve posar occhiali sul naso e fiutare sentori di bontà. Sgusciare dalle orecchie che al di là del homo faber di note fanno concerti di verità consacrata all’unisono poetico. Guizzare dallo sguardo annebbiato nell’inganno dell’apparenza che in pianto e in riso più non discerne del creato purezze senza tempo.
Voglio uscire dal mio corpo che del Tutto è parte solamente.
Voglio essere specchio giovane nell’ora del suo compimento e farmi metafora di luce, sentimento di sentimenti fuori dalla macchina dei pensieri e battito d’ali celesti oltre i ritmi scanditi dall’operaio dell’amore. Voglio essere Anima.
Nota: Riflessione poetica scritta anni fa dopo aver letto "Il senso del corpo" di Fausto Gianfranceschi" - Rusconi
Id: 4378 Data: 02/06/2010 10:04:40
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Il dono ricevuto
(riflettendo su una poesia di Loredana Savelli)
Mai avrò la mano così libera di disegnare la mia “O” perfetta. Il foglio la costringe e la stringe nel suo spazio ma è un sodalizio è il dono ricevuto - il t e s o r o dell’Umanità - poiché la Libera Libertà brucia la Speranza annullando il sacro principio della divina Somiglianza.
Id: 4362 Data: 31/05/2010 14:51:11
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Tristezza
Non se ne va la tristezza dalle labbra di un sorriso resta imbastita tra i denti o sulla punta della lingua lacrime senza inizio e senza fine cristalli con radici nelle ciglia esiliati e vibranti tra le corde vocali. Imperfezione dell’anima antiestetica come il grosso neo che ho sul collo.
“Via, via! Togliere, togliere!”
disse il medico porgendomi un biglietto col numero di telefono del chirurgo.
Id: 4349 Data: 30/05/2010 10:04:40
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Il suono - la forma - il senso
Chi suonava chitarre ora suona mandolini fa serenate serena- mente senza senso ma col con- senso formale linguaggio formal- mente formalizzato - niente da eccepire - tanto che l’innocente resta silente e lascia che il colpevole parli in sua difesa con molto suono e tanta offesa. Questo è l’oggetto dell’informazione che ci informa della situazione in fretta e sonora- mente, rito abbreviato per passare successiva- mente alla fiction più assillante allo show più pertinente. Mia nonna, invece - che era contadina - informava il cacio cantando una canzone con mani calde e il suo bel pancione.
Id: 4341 Data: 29/05/2010 15:20:21
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Ho sparso
(come cominciai a scrivere)
“Ho sparso semi di angoscia sul prato della mia esistenza e in silenzio ho aspettato la pioggia”
(Le prime parole per porre fine a un inizio.
Profeta di me sto aspettando…
aspetto…
aspetto ancora…
per chiudere il mio cerchio ovvero il mio quaderno)
Id: 4309 Data: 23/05/2010 21:47:01
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Dentro casa
Muri. Pareti. Porte. Apro una porta ne chiudo un’altra. Entro in salotto tolgo la polvere. L’avevo tolta ieri oggi è tornata. Colpa del vento e mia, che lascio aperte le finestre e lui fa da padrone. I servizi da tè sono indignati. Non una macchia, non una sbeccatura. Mi chiedono cos’è quello che chiamo aroma. Non so rispondere e cambio stanza. Chiudo la porta ne apro un’altra. La cucina sorride. Mi verso un bicchier d’acqua: ci affogo dentro. Con la coda dell’occhio avverto una presenza. Mi guardo intorno. Ah, sì! (sorrido) E’ l’Angelo Silente che per non dis-turbarmi usa le mie pattine.  
Id: 4263 Data: 17/05/2010 09:21:18
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minimalia
L’insetto stecco come un rametto per terra secco
L’insetto foglia che il gatto ignora lì sulla soglia
L’insetto sasso una sciocchezza rispetto al masso
Una minuscola poesia e dentro una vita che non sembra che sia.
Id: 4256 Data: 15/05/2010 21:41:49
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... e via...
è un prato la vita le sue cose fiori la terra il senso. Una farfalla la poesia: un volo e via…
Id: 4253 Data: 15/05/2010 17:41:40
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La mia acqua
Con le mani a conca trattengo il tuo viso nel lago della mente (mi sorride garbato zampillando il cuore)
Bevo sorsi di gioia dissetando gli aridi pensieri di una veglia forzata. Il tuo sguardo trascina lontano paure così nei tuoi occhi imparo a nuotare. Sei fonte che scioglie membra in anse fluttuanti e culla il mio andare. Mia sorgente e mia foce soltanto tu, ovunque nell’immaginato io vaghi goccia d’Immenso sei che l’anima inasprita di sorprendente realtà idrata.
Trascendo – forse - fuor di mente? Sì, fuori dalla mia ragione solo tu sei l’acqua che spegne il fuoco del mio deserto.
Id: 4243 Data: 14/05/2010 12:38:30
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Similia
Somiglia al mio tempo questo tempo di pioggia col freddo acerbo nelle ossa gocce fitte fitte di giorni dilavati stillicidio d’attese senza posa slavato desiderio di non so cosa
Id: 4221 Data: 11/05/2010 16:42:46
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Il fine più lieto
Nacqui Figlia ma morirò Madre. Nel frattempo tutta la mia orografica esistenza. Che non si azzardino ancora a dirmi i retori della Sapienza che interpreto la vita come una tragedia. So che sussistono altri lietofine ma a loro domando: “Non è questo tra tutti quello più lieto?” E aggiungo: “Fu accorta mia nonna a chiedere al Prete di battezzarmi anche col nome di Maria!”
Id: 4214 Data: 10/05/2010 11:53:08
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La Luna in tasca (non è da tutti)
In certe fotografie tutto è banalmente possibile come sorreggere con una mano la Torre Pendente o stringere la Luna tra le dita.
Che aberrazione!
Lo sanno bene gli ingegneri e i poeti.
Quest’ultimi - persino senza far calcoli e senza trucchi - al primo raggio di sole si ficcano la Luna in tasca. Poi ci giocherellano per tutto il giorno come si fa con le palline antistress.
Id: 4189 Data: 06/05/2010 14:32:51
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La genziana »
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Domeniche
Ci sono giorni nodosi e lunghi come matasse di filo aggrovigliate che non riesci a dipanarli tutti.
In quei giorni anche lo specchio tace.
Nemmeno una ruga nuova a dire : “Ah, sei viva!”
Gli occhi si fanno lucidi dentro alla sera quando la bocca tra i denti ha rinserrato ogni parola per l’assenza di un orecchio predisposto e attento. Così i pensieri muti diventano fitte al cuore
- battiti pungenti che non saprai più raccontare -
Id: 4164 Data: 03/05/2010 15:03:44
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Come gabbiani
Luccicanti onde restituiscono eterne note amorose quando il faro nei silenzi notturni illumina gli scogli
- precluso è l’orizzonte -
All’alba gli innamorati come gabbiani voleranno via!
Id: 4149 Data: 02/05/2010 10:59:19
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Richiesta di prestito
(all'artista facoltoso)
Le tue parole prestami , ché sono quelle mie come le nuvole dagli aspri venti sempre più straziate; oziose tiritere per cullare la noia di ciglia sonnolenti, gocce continue di un rubinetto rotto, fiori appassiti dentro a un libro mai letto, ennesimo regalo di un Natale che mai c’è stato. Le tue parole prestami, ché sono caramelle prelibate, per i ghiotti palati impacchettate ad arte in pomposi e lucenti cofanetti; costose vesti, sfavillanti di perle e di lustrini buone per le vetrine delle boutique del centro, ciliegine glassate, morbide e rosseggianti guarnizioni per torte già spartite. Per un giorno soltanto, le tue parole prestami, ché possa anch’io godere ventiquattrore di celebrità! Ma, se sono troppo alti gli interessi, tengo le mie. Grazie tante e… “la sua platea ad ognuno”!*
*J. Prevert
Id: 4137 Data: 30/04/2010 10:24:36
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La morte di un sorriso
Ho creduto d’esser viva nel torpore di un promiscuo mattino - caldo di sonno ancora - e sceso con piedi di nuvole un letto di memorie assopite sulla scrivania tra fogli declinati di tempo.
Ho scritto parole blu volendo cercar risposte tra virgole incise su cortecce di rododendri.
Ho creduto con animo bambino.
Ho perso la bocca del sorriso - svenendo alla morte - allorché un sole alle dodici ha fuso le ali alla mia sfinge di cera.
Id: 4115 Data: 26/04/2010 16:00:56
*
Non posso dire
Non ha senso che dica: “sto morendo”. La morte porta dentro diverse sfumature e sincronie dall’Attimo soltanto rivelate. Neppure dire posso: “sto vivendo”, ché vivere è varcare a grandi passi solchi di memoria, scorgere l’allungarsi tra i filari del sole insieme al tempo; del colore cangiante d’ogni fiore colmarsi gli occhi e il naso del profumo allorché il seme sta sottoterra, di pioggia spasimante.
Id: 4090 Data: 24/04/2010 10:24:14
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Le rose sono belle
In prima elementare i bambini imparano a scrivere, dapprima parole, poi frasi minime e infine frasi lunghe o brevi pensieri. Una mattina di tanti anni fa, la maestra di mia figlia mi chiamò in disparte dicendomi: "Ho chiesto ai bambini di scrivere per la prima volta una frase lunga. Sua figlia ha scritto questa frase... che frase! Legga... " Aveva scritto:
" Le rose sono rosa rosse e gialle sono belle e io le guardo"
La riscrivo così:
"Le rose sono rosa rosse e gialle sono belle e io le guardo"
Non so dire cos'è la poesia, ma per me questa "frase lunga" è una poesia.
Id: 4052 Data: 20/04/2010 01:16:34
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Nella valigia
Ho una valigia pressoché intonsa; non un viaggio che ne attraversi il cuoio. Poche gite, forse. Fugaci andate e ritorni immediati. Dentro solamente qualche cornice di volti incolori due o tre souvenir di parole astruse un pigiama sgualcito da sogni obliqui. Ma nel doppio fondo ho riposto un paio di scarpe nuove e l’ombra della sera - necessari laddove dovessi smarrirmi -
Id: 4045 Data: 18/04/2010 22:03:43
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La Bella Addormentata
La Bella Addormentata sta con un occhio semi aperto. Vuol capire lo sguardo di chi la bacerà prima di decidere se destarsi o fingere ancora di dormire.
“Non c’è traccia d’iride sulle labbra tantomeno nella saliva“
Questo imparò. Poi si punse.
Id: 4024 Data: 17/04/2010 11:52:36
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Esercizio di stile
(per sorridere anche di fronte alla morte)
Tautogramma (in S) (Adelchi di A.Manzoni – dal Coro di Ermengarda – atto quarto)
Sparsa setole soavi sul sospirante seno stanche spanne, sudata su spaziale siesta slavato sembiante sta schietta, sussultante sguardo smaniando Sfera
Smesso strazio: sociale si solleva supplica: stesa su siberiana sommità, spanna sottile sullo sguardo sereno stende sommo strato.
Sgombra, squisita, smanioso senno secolari slanci; solleva sino Signore sincera spirituale strenna; schiatta: su sonno stabile sta stop strenuo solito supplizio.
;-)
TESTO ORIGINALE
Sparsa le trecce morbide Sull'affannoso petto, Lenta le palme, e rorida Di morte il bianco aspetto, Giace la pia, col tremolo Sguardo cercando il ciel.
Cessa il compianto: unanime S'innalza una preghiera: Calata in su la gelida Fronte, una man leggiera Sulla pupilla cerula Stende l'estremo vel.
Sgombra, o gentil, dall'ansia Mente i terrestri ardori; Leva all'Eterno un candido Pensier d'offerta, e muori: Fuor della vita è il termine Del lungo tuo martir.
Id: 4016 Data: 15/04/2010 15:07:49
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Haiku (Peso di brina)
Foglia ghiacciata intirizzita e oppressa. Peso di brina.
Id: 4005 Data: 14/04/2010 14:48:36
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Che mavanza
Che m’avanza, ora che sono invecchiata? La crinolina, dal lavaggio sbagliato di una gonnella di taffettà.
Id: 3991 Data: 12/04/2010 22:06:39
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La pratolina
Candida è sorta la luna, la pratolina tace racchiusa in sé. Il "m'ama o non m'ama" lo svelerà domani.
Id: 3959 Data: 09/04/2010 11:51:31
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Haiku - tra pratoline -
Il gatto pensa tra pratoline al sole: "Sto bene qui"
Id: 3958 Data: 09/04/2010 11:32:55
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Ieri-oggi-domani
Ieri chiuse la porta e se ne andò.
Oggi svanisce con l’ultimo raggio.
Domani oscillerò un sorriso oppure dagli occhi trasuderò un ricordo.
Id: 3957 Data: 09/04/2010 10:49:25
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“Avrà tre anni”
“Avrà tre anni”
o quanti di più questa follia di anelli d’oro e d’argento costrizione di un tempo che l’orologio non sa dire e non sa dove giacché più veloce dell’attimo di un fugace pensiero?
ti sorprenderà vedere che tutto è com’era anche se qualcuno è cresciuto e qualcuno è cambiato come cresce il mare governato dalla luna come cambia il mare atterrito dal tuono. E ti meraviglierai di quanto miele produce un’ape - sola, gonfia - a banchettare nel prato
e forse mi chiederai come fa un fiore a perdere il suo profumo o mi darai la mano come quella volta che hai dormito al mare per risparmiare l’albergo. E ti risponderò che ho visto la luce delle certezze morire e ho acceso un lumino di pianto e due di speranza.
"Avrà tre anni”
o molti di più questa strana coincidenza che mi conduce ogni volta, sempre a te.
Non ti chiedo di amarmi ma almeno permetti che il mio cuore possa essere parte delle tue proprietà.
(... al mio amore di plastica)
Id: 3945 Data: 07/04/2010 15:09:08
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All’uscita di un supermercato
In una notte afosa e silenziosa due solitudini che si trovano non possono che farsi compagnia e un trillo che desta ma non sveglia forse è soltanto una lucida follia. Ora, tu, non ridere di queste mie parole: di rimare non reclamano con amore, ma il tempo che è volato senza un perché gli innamorati lo giustificano così, mentre quelli fantasiosi come me lo figurano un gabbiano che si è preso le ambite libertà. Se il vento dalla voce un po’ bambina ha toccato le corde lunghe del tuo cuore, allora i ricordi - d’altro luogo ignari - saranno solamente un’occasione per ricordarci che siamo ancora vivi, colpevoli soltanto di avere amato tanto. Di più non so che dire, neppure se potrò darti quell'amore o qualcos’altro - proprio lì - vicino al cuore. Domani me lo racconterà una zingara, - all’uscita di un supermercato - leggendo tra le righe di questa mano che da tanto tempo nessuno ha più sfiorato.
Id: 3912 Data: 02/04/2010 12:12:20
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Smalto
Dicevo a mia madre da ragazza che lo smalto per le unghie era un lucido per vecchie. Ora osservo le mie mani contando macchioline scure mentre passo pennellate di bordeaux. La vecchiaia arriva così su strane efelidi a unghiate di colore con un nuovo look e una chance per viverla. Viverla di più.
Id: 3883 Data: 29/03/2010 00:12:00
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Confessione
Sì, lo confesso, sono un malvivente, traffico in deroga e vivo male derogo alla vita, quella normale! E valgo molto poco essendo un plusvalente ovvero valgo solo quel poco più di niente! La mia condanna - ormai l’ho già capito - è in questo luogo tetro come un penitenziario: la stanza della pena con un dannato scadenzario.
Id: 3866 Data: 24/03/2010 11:21:49
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Solo noi
Con l'inizio del nuovo millennio, una donna, questa donna un po' balorda, cominciò a scrivere e questi furono i primi versi che uscirono dalla sua penna. Era l'estate del 2001.
E’ bello cercarsi e poi trovarsi e silenziosamente dirsi chi siamo. E quando una luce si accende e un ombrello si apre, camminare insieme sul filo e come gli acrobati - che non cadono mai - inseguire un sogno.
Id: 3812 Data: 17/03/2010 10:20:51
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Non è un’assenza
Rocambolesche giornate su assolate autostrade delineate dallo scorrere veloce di polverosi oleandri scandiscono ritmi di frenesie a rincorrere lancette d’orologi come strali puntati verso bersagli spiraliformi.
Gymkhane di carrelli tra gli affollati mercati maleodoranti di sudori e di umori in caduta libera come gocce di piogge acide a sfaldarsi sui pavimenti di corridoi affollati d’attese.
Slalom tra i paletti instabili di un quotidiano barcamenarsi in acque torbide che non lavano gl’impiastricciati maquillages di volti sconvolti d’affanni e sollazzi.
Se questo è il nostro vivere la mancanza di vita non è un’assenza.
Aprile 2004
Id: 3799 Data: 14/03/2010 12:29:20
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Una ghirlanda e una preghiera
Il mugghio dei buoi risuona come note di buccina nelle lacrime del ricordo. E se l’ora della saggezza è l’arida pianura della sera solamente l’eco del mio dolore non sarà il rimpianto. Follemente non m’aggiogo a questo lamento ma pianto il bulbo umido del mio silenzio perché fiorisca una ghirlanda e una preghiera (e non sia soltanto sera)
Id: 3785 Data: 11/03/2010 14:48:15
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Fino al sonno eterno
Eppure quante volte ho creduto di vederlo.
Eppure tante volte è stato un miraggio.
I miei occhi ancora cercano il nazuna in fiore.
E lo faranno fino al sonno eterno.
Id: 3771 Data: 09/03/2010 10:33:13
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Il vaso e la catena
“Non invidio l’erba del mio vicino perché non ho un giardino”
Il cielo stanotte era in tumulto. Anche il cuscino piangeva con me pensando a quell’ultimo candido, profumato fiore sulla cima della magnolia stellata. Che ne sarà di lui? Delle pensée multicolori che mi sorridevano gaie oltre la tenda, ad ogni risveglio?
Cessato è il temporale.
Stamani il giardino del vicino smaltisce gocciolando l’inquieta notte. Le viole accasciate sembrano stanche e quel candido fiore se n’è andato col vento.
“Non invidio l’erba del mio vicino perché non ho un giardino”
Dalla tettoia del mio portoncino penzola una catena interrata in un vaso. Un tempo l’edera le teneva compagnia ma un gelido inverno la fece seccare. Morte speranze - credevo - Finché un mattino ai piedi della catena una rigogliosa erba mi ha salutata a cinque petali rosa. Tra le foglie nascondeva una solitaria viola del pensiero. Un bel pensiero! Lo portò il vento…
“Un vaso e una catena non sono un giardino e non invidio l’erba del mio vicino”
Id: 3755 Data: 06/03/2010 10:03:02
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Un silenzio
E’ un silenzio - questo - che ha radici nel cuore e germoglia beffardo suggendo la linfa dei nostri pensieri. Un tonfo sordo, un’implosione di parole che si frantumano morendo sulle labbra.
E’ un silenzio - questo - vittima dell’emozione o di piccoli, ineluttabili timori d’invidiose vendette di errori commessi.
E’ un silenzio - questo - che comprime le tempie come note stonate di un maestro senza talento, come il pianto antico di una madre che ascolta il rimbombo di uno sparo.
E’ un silenzio - questo - che non vorremmo sentire mai
Nota: E' una delle mie prime poesie. Accetto consigli per migliorarla.
Id: 3741 Data: 04/03/2010 12:02:12
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Col vestito azzimato
Venne l’inverno e nevicò. Raccolsi cristalli di speranza per azzimare il mio vestito di freddo. Tu eri da qualche parte - non sapevo dove – ma mi avviai seguendo le tue orme sul tappeto bianco sopra la mia strada di foglie. Imparai a camminare senza più rivederti e parlarti. Era questo che volevi - ora so e lo feci -
Id: 3724 Data: 02/03/2010 13:52:28
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marzo
mancano ancora i colori all’alba del nuovo giorno rifiorire è parola complessa zona proibita il parco oltre le siepi che sbarrano
Id: 3716 Data: 01/03/2010 16:25:12
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Voglio mangiar carote
Voglio catturare sulla pelle ogni raggio del tuo amore e colorarmi di te
Voglio dissetare le tue labbra col dolcelatte del mio seno e nutrirti di me
Voglio vedere il nostro amore inumidire stupore di sguardi oltre il buio della vita
Voglio riposarti l’anima sulla mia pelle di velluto in una carezza d’infinito
Voglio mangiar carote perché non posso invecchiare senza prima vivere ogni giorno che resta
insieme a te.
(... così, ho mangiato il naso del pupazzo di neve!)
Id: 3706 Data: 28/02/2010 11:50:18
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Una stolta Minerva
Della mia angoscia ho fatto un’egida ponendola sul petto. Inconsapevole Musa di un inganno ora sono qui - inerte - sul mio cavallino a dondolo a cullare l’ultima solitudine scrivendo.
(2004)
Id: 3703 Data: 28/02/2010 09:39:03
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che del mare
La sabbia sparsa nella scarpa-vita duole ai passi e l’orma impoverisce. E’ la stessa rena che adesso cola dalle dita - granuli di spiagge incalpestate – come la sillaba che balbetta in una bocca da cui è sfuggita la parola antica. Sono lacrime senza ciglia figlie di un palato che del mare non ha saputo trattenere il sale.
Id: 3686 Data: 24/02/2010 11:11:51
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Magnolia stellata
Come stelle di neve adagiati sui rami scarniti inneggiano con soffice candore brillando nel sole mattutino alla nuova stagione.
Al loro sfiorire la giovane magnolia si vestirà di verde
Id: 3671 Data: 22/02/2010 13:39:30
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Due mie poesie in lingua sarda
Ringrazio l'amico poeta sardo Stefano Flore per le sue belle traduzioni.
Io e il mare
Ho quasi dimenticato l'odore del mare e - peggio ancora - il suo rumore. Persino il colore, cangiante sotto archi di luci e ombre vanamente la memoria invoca. Senza più sensi né un senso sto sola, distesa, come il mare. Questo, sì, lo rammento. E' solo il mare, con tutto quel brulicar di vita che gli scorre dentro.
Deo e-i su mare Furriada in sardu dae Istevene Flore
Appo azummai olvidadu su nuscu de su mare e - peus galu - su murmutu sou. Finas su colore, in mudas suta arcadas de lughe e de umbras chi in debadas sa memoria mutit. Chena prus sensos ne seru ’isto sola, isterrida comente su mare. Custu, si, chi mi l’ammento. Est solu su mare Cun tottu cussu irmoventu’e vida chi li curret intro.
Ti cerco
Negli spiragli di luce che si stagliano sui murales della vita ti cerco, affannosamente tracciando ghirigori con dita di sale tra il bianconero delle certezze vacillando, di quando in quando, con la mente stanca su gambe piegate a implorare preghiere inesaudite. Ti cerco con tutti i sintomi di questa infermità che urla nell’anima e avvince le vene nella spirale assurda di questo unico, esagerato amore che sento per Te.
Ti chirco Furriada in sardu dae Istevene Flore
In ispiraglios de lughe chi si intalliant in sos murales de sa bida ti chircho matanende e sinnende a ghirigori cun poddighes de sale tra su biancu e su nieddu de segurias imballiadas. de cando in cando, cun sa mente istracca in ancas pigiadas a ingremissiare pregos chena accollòidos. Ti chirco cun totos sinnales de custa maladia chi tirriat in s’animu e chinghet sas venas in cussa ispirale mentosiga de custu unigu illacanadu amore chi intendo pro atie.
Id: 3666 Data: 21/02/2010 10:16:21
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Coriandoli
piccoli cerchi di tempo sotto il blu del Grande Ombrello pioggerellano Attimi allegri e rotondi come atti dovuti ogni tanto
Id: 3600 Data: 13/02/2010 11:10:21
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Corrono i miei pensieri
corrono i miei pensieri si rincorrono l’un l’altro si sorpassano non sostano e quando sostano parcheggiano in doppia tripla fila col motore e frecce accese si ammassano nei sotterranei dei supermercati o dei grandi magazzini passano col rosso daltonici del giallo sgomitano, spingono premono e fanno ressa - talvolta una rissa - s’intrappolano sulle tangenziali a volte tangono le credenziali ballano il tango col marginale e un twist con l’essenziale. Corrono i miei pensieri e non li acchiappo così che farne scoop oppure poesia mi è assai difficile - a dir poco - inverosimile.
Id: 3577 Data: 11/02/2010 12:20:21
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Un nome difficile
Mio padre era uomo molto conosciuto, pertanto, fino a vent’anni, fui da tutti considerata come: “la figlia del … ”(perché da noi si usa la preposizione articolata davanti al nome di persona). Nel frattempo crebbe mio fratello, così divenni, fra conoscenti e amici, riconosciuta come: “la sorella del… ”. Trascorsi un po’ di anni, dopo il matrimonio, provai la gioia vera della maternità. Mi feci, sì, più bella e anche più matura, ma la gente mi apprezzava solo come: “la mamma della… “. Desumo – logicamente - che dovrò aspettare la morte perché davanti alla mia tomba qualcuno possa dire: “Era quella brava donna di cui non si è mai saputo il nome… “!
Per questo, grazie alla nuova tecnologia, per comunicare col mondo, ho scelto un soprannome ridondante, lungo, piuttosto cacofonico e persino sdrucciolo. E’ un po’ ridicolo, mi pare, come del resto lo è ogni cosa sdrucciola, ma forse è più ridicolo un nome di sei lettere - giuste giuste la metà - che nessuno, sembra, riesca a pronunciare!
(Credo che solo Dio quel giorno mi dirà: "Benvenuta, Lorena, benvenuta in questo posto qua!)
(dolceglicine)
Id: 3561 Data: 10/02/2010 13:40:46
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Purché
Anche le tue bugie sorreggono i miei lumini di speranza Tutto mi basta e avanza per andare avanti a oltranza.
Purché non sia il silenzio.
Id: 3560 Data: 10/02/2010 12:47:33
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Voli
Gioco di voli con tre fili di fumo graffiano il cielo.
- quasi leggo il tuo nome -
Non è del cielo monotonia.
Id: 3518 Data: 08/02/2010 11:56:16
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Stellato di genziane è il verde prato
Stellato di genziane è il verde prato, ove nuda nel silenzio mi stringo presso l’ombra d’un pioppo alto e solingo che tremulo rende del vento il fiato,
eppur dell’argentata chioma grato s’erge, guardando il cuore mio ramingo, triste e stanco che di pianto dipingo simile al grigio d’un cielo invecchiato.
Ondeggia una foglia e lieve si posa sopra il bianco mio seno palpitante come piuma passione a risvegliare.
Donna vestita di abiti rosa, allor che diventa specchio brillante del prato e dei fiori l’arco, m’appare.
Id: 3490 Data: 06/02/2010 20:26:36
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Sul ciglio
M’abbaglia un faro e sto indecisa in mezzo a una via avvolta nella notte coi capelli legati da un nastro di parole e il petto attraversato da una lama di paura - quasi un dardo dispettoso o cinico di un Cupido casuale - Metto in circolo il respiro e mi ritrovo sul ciglio in un’alba che bofonchia ancora dentro all’incubo.
Id: 3463 Data: 05/02/2010 00:04:44
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Invogliato e sedotto
Oltre il vetro del bancone in quel bar di periferia profumata ed invogliante ti allettava ammiccante.
La miravi e rimiravi con libidine e ingordigia così morbida e avvenente di roseo sapore seducente.
La volevi, con gli occhi la mangiavi; pregustavi con la lingua la fragranza, con lo sguardo la sembianza.
Tentata di toccarla la tua mano già tremava e respirandone l’effluvio la tua testa roteava.
Fuori orario e fuor di testa - con la bava alla bocca - l'afferrasti e finalmente tutta sana...
... divorasti la VALDOSTANA!
;-)))
Id: 3421 Data: 30/01/2010 09:35:24
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Miseria
Dirti non so quale sia il colore della miseria che lussureggia come tradescanzia sui balaustri del cuore con i suoi fiori avvizziti allo zenit
- amori mancati o caduti secchi e crocchianti sull’asfalto dei ricordi (per questo la chiamano nera?) -
ma dire ti voglio che mai ricchezza colorò questa insulsa vita e parola dissetò queste labbra riarse.
Sappi, caro, che ti ho amato molto più del dovuto. Non credi mi spetti un rimborso?
Id: 3368 Data: 24/01/2010 15:54:31
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Proverbiale nonsense
Superi la velocità dell’ebbrezza e ti rigiri nella botte piccola dove c’è il vino buono e la moglie ubriaca. E’ un male comune come un mezzo gaudio ma quando la gatta al lardo va lo zampino se lo può friggere. A poco serve ritrovarsi in un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto perché non è la goccia che fa traboccare il vaso ma i pesci (morti) che vengono a galla e l’antica cacca altrimenti detta verità. Tu mi dici di far buon viso a cattivo gioco, ma come posso mangiare pere senza il formaggio? Cantando non mi passa e non so scacciare chiodi con altri chiodi senza farmi male al dito che un serpente parente mise tra il dire e il fare. Allora taccio ma non acconsento mentre tu godi senza accontentarti e non t’aiuta il Cielo. Non sono le chiacchiere che fanno la farina ma il mugnaio imbiancato prima che l’acqua passi e chetamente distrugga i ponti. Dai retta a me, quando la gallina vecchia si rifiuta di fare il brodo prendi l’uomo per la parola e accetta quel che Dio dispone ché il lupo non mangia il lupo e tutto è bene quel che finisce bene. Meglio una medaglia di bronzo che arrivare primo o secondo litigando. Dunque, credo convenga fare indigestione di ciliegie per far nascere da cosa nuova cosa…
Id: 3347 Data: 23/01/2010 14:44:18
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E non è il tempo che mi manca
Se guardo l’orologio posso capire che è ancora presto e non è il tempo che mi manca. Dovrei riprendere i passi lasciati sul viale stringere in vita il cappotto indossare guanti cappello e sciarpa non temere il freddo o le ombre spettrali dei rami nudi.
Al primo passante chiedere la parola - non uno spicciolo né una cortesia -
Id: 3326 Data: 21/01/2010 16:49:09
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Toccami
Toccami. Raccogli con le mani conchiglie nascoste tra i capelli ascolta il mare negli sciabordii delle onde succhia il sale dalle dita e asciugale sulla mia bocca. Lievemente sfiorami le ciglia raccogli lacrime con la lingua una ad una, piano e riversale dentro la Coppa di Venere. Ubriacati di me della mia dolceagra schiuma e rendimi ebbra nella gioia della tua delizia. Toccami. con le dita esplora fra damaschi di seta riccioli di desiderio regalami carezze e baci tigrati. Accogli la vaghezza della voce i seni ansimanti e tra le labbra rifugia le eccitate perle per divenire re bevendo latte dalla tua lupa. Toccami. Sento le parole del tuo respiro invocare il mio respiro e pelle contro pelle bagnare veli di passione oltrepassando archi in trionfi d’estasi. (L’amore - amore mio – è un tocco di sublime)
Id: 3258 Data: 15/01/2010 15:14:28
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Con lo sguardo gelato
Ho occhi di gianduia e fiordilatte, intrigante amalgama di lussuria e castità. Ma lo sguardo è gelato e raggelato dall'irrispettoso tuo restare agguantato a un cono di perbenismo degenerato.
Id: 3227 Data: 11/01/2010 16:28:24
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Io ci sarò
Io ci sarò quando ti sentirò gridare, quando una lacrima scenderà dal tuo cuore, quando ti diranno che la speranza è soltanto un’illusione.
Io ci sarò, quando dal cielo cadrà una stella, quando l’onda sfiderà lo scoglio, quando i campi di grano sapranno di pane.
Io ci sarò quando il sole si accenderà, quando – poi - si spegnerà e quando ti riscalderà.
Io ci sarò quando nella casa tu mi cercherai, quando nel vuoto ti tufferai, quando - per non piangere - tu riderai.
Io ci sarò quando ti scoprirai Caino, quando ti sentirai Abele, quando le tue battaglie si perderanno nel pianto.
Io ci sarò quando avrai voglia di parlare, quando vorrai ascoltare, quando - da lontano - col fazzoletto bianco mi saluterai.
Io ci sarò, perché...
2002
Id: 3217 Data: 09/01/2010 21:22:54
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Rileggendo Paul Verlaine
Ho soltanto le mie dieci dita che apparecchiano e sparecchiano la tavola che ride ma il letto no, quello è triste e langue vuoto senza Principe e Principessa.
Non c’è reame tra lenzuola insalubri.
Gli stomaci fan festa ebbri e satolli perché non si può morire di fame.
Meglio morire d’amore, meglio svegliarsi stanchi, affamati e assetati di quel vino che il divino al cuore porta.
L’hai detto! San Valentino è un giorno terribile perché ho soltanto le mie dieci dita e la promessa si è dissolta nell’inganno di una carne cotta alla brace.
Potrei amarti soltanto con le mie dieci dita e averne per te molte di più. Questo lo sai ma hai paura, paura anche di un bacio e scappi via come un povero topo di chiesa.
Id: 3201 Data: 07/01/2010 15:14:11
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Che vi pare dellamore?
Premessa: Per non farmi mancare niente - come d'uopo a Capodanno - poco prima che finisse l'anno, mi sono voluta cimentare in un sonetto. Ringrazio l'amico poeta e sonettista Raffaele Pinto per la sua gentile mano nell'avermi fornito l'ispirazione e consigliato un "aggiustamento metrico".
"Siccome di sonetti son digiuna risponderò al quesito come posso: quando d’amore fu il mio cuore scosso arde da allora ancora, e non s’abbruna.
Piena splendeva nel cielo la luna ed il suo bel candore era sì mosso che sentimento strano e pur commosso mi prese tutto il corpo e l’alma bruna.
Fu un luccicar di stelle a bisbigliarmi un cantico gioioso antico e bello che del Creator mi fe’ sentir figura.
Il desiderio allor mutò fattura e carne si adornò di quel gioiello che toglie a uomo e donna tutte l’armi."
Nota: E con queste mie parole, auguro a tutta La Recherche un Anno Nuovo ricco e prosperoso di poesia e lettura.
Id: 3165 Data: 31/12/2009 22:59:13
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Il senso della poesia
Il senso della poesia è la poesia del senso.
Scruta
Fiuta
Assapora
Tocca
Ascolta
Questo è certo, dell’altro non si sa. Se c’è un altro senso questo è il non-senso.
Logico!
Non scienza ma lo sforzo di conoscenza
…con un po’ di riluttanza verso la prepotenza dell’importanza.
Id: 3150 Data: 29/12/2009 14:43:38
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1, 2, 3 e viceversa
Un cuore Due stelle Tre sassi
1, 2, 3
Tre sassi Due stelle Un cuore
3, 2, 1
Dalle mie prigioni le mie emozioni con le mie visioni.
Id: 3088 Data: 16/12/2009 14:48:40
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Lamore (forse) è astigmatico
M’illudo di essere viva abbagliata ancora da quel raggio di sole che insiste tra le lamine della veneziana.
Fischia un treno
(e la tua giacca mi pare di scorgerla ormai polverosa come rimasta sulla spalliera della sedia)
Manchi tu
che non volevi sederti mai (ma una volta l’hai fatto)
Manchi tu
con la mano destra inanellata (non me ne accorsi prima)
Manchi tu
con le parole dissimulate (e il mio imbarazzo a tratti).
Fischia un altro treno
e ci sei tu
dentro il mio portaocchiali così maledettamente uguale al tuo.
(2004)
Id: 3070 Data: 13/12/2009 10:22:59
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Filastrocca di Natale
Venite bambini venite con me mettiamoci tutti in fila per tre. Facciamo un sorriso uniamo le mani e andiamo felici verso il domani. Ecco un cavallo che arriva trottando alziamo le mani e chiediamogli quando. Lui corre veloce lasciando una scia che par che ci dica questa è la via. Venite bambini venite con me prendiamo la via in fila per tre. Guardate laggiù quel grande castello e quella luce dietro il cancello qualcuno ci aspetta su e giù per le scale venite bambini è Babbo Natale!!!
2001
Id: 3047 Data: 05/12/2009 11:19:24
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Dicembre
Dio solo sa come questo incedere lento che fiacca le membra e distrugge dentro macini i giorni brevi del nostro tempo rinvenendo memorie di passati e presenti non ancora vissuti.
Id: 3037 Data: 03/12/2009 00:33:32
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pairi-daeza
No - non è lassù - lassù nell’infinito spazio oltre il respiro delle nuvole, il Paradiso.
Non può essere.
Immagino di girare lo sguardo e vederlo di allargare il braccio e toccarlo.
Sì, il Paradiso è un luogo adiacente.
Sento di esserne certa.
Id: 3036 Data: 02/12/2009 16:02:09
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Domani
Di Ogni Momento Aspetto Nuovi Inizi
Id: 3034 Data: 02/12/2009 00:57:05
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Come le rose
Certe donne sono come le rose, le rose che vanno da maggio a novembre.
Id: 3014 Data: 27/11/2009 15:04:35
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Sulla schiena di Morfeo
Ho dormito con te questa notte e il mio pigiama nuovo per rinnovare un sogno rincalzato dal tempo azzainata come muschio alla roccia titillando con le dita il ritmo del cuore.
Ho dormito bene.
L’illusione è la morfina dell’incubo.
06/07/2004
Id: 2995 Data: 22/11/2009 11:33:01
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Bruscamente
Non conosco anticalcare per rimuovere le incrostazioni della memoria e l’olio del mio gomito non ha il vigore dell’unzione. Fatico privata di ogni benevolenza su una crosta di terra senza promessa di edificante futuro. Sono stanca di dar di bruschino persino sulle tue camicie e sul tuo cavallo!
Id: 2977 Data: 18/11/2009 15:17:57
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almeno
Parole rarefatte dentro silenzi di minuti quaresimali E’ un tempo in astinenza come questo amore che si priva del sole ma pretende - almeno – un ombrello.
Id: 2968 Data: 16/11/2009 12:24:07
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Libera ma sterile
Se la mia anima non fosse malata io sarei una donna libera. Libera ma sterile. E a nulla varrebbe rovistare nelle farmacie dell’amore.
Id: 2964 Data: 15/11/2009 13:32:37
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Il foglio bianco
Un foglio bianco non reca parole che possano ferire ma è sul quel candore che molti firmano la propria condanna.
Id: 2963 Data: 15/11/2009 13:28:59
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Noi
Attraversa sentieri d’incanto l’amore sul filo del respiro. Sono ali di farfalla le notti di porpora e stelle protese su un mare vasto. La luna guarda e tace trattiene parole dette nei sospiri di una luce che è solo nostra. E’ magia come poesia il candore che ci unisce. Noi unici e infiniti sul binario che porta al paradiso.
Se mai esistono gli angeli stanno dalla nostra parte e sorridono.
Id: 2954 Data: 13/11/2009 17:55:16
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Ha una sua ragione la pioggia
Ha una sua ragione la pioggia di piovere a dirotto battere gli asfalti i tetti rossi e grigi delle finestre i vetri. Piove a diritto - di sghembo e a rovescio - Non sempre s’aprono gli ombrelli che qualcuno vende non sempre si ritrovano gli ombrelli che qualcuno ruba. E piove fitto fitto sull’affitto delle case o sulle case sfitte così la pastasciutta diventa zuppa o pan bagnato. Piove incessantemente tant’è che piove spesso sui panni stesi al sole o sulle scuole e gli ospedali. E sui bambini - sebbene al riparo nei loro pomeriggi di sky e di cartone sotto il cellophane di una merenda ipercalorica - piove.
La previsione parla chiaro: battente sarà la pioggia e pioverà assiduamente sui chiodi arrugginiti di noi, poveri cristi, - sempre -
Id: 2912 Data: 04/11/2009 22:26:33
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Una bella sforbiciata
Procedo senza mai spiccare il volo, con queste alucce molto sofferente, che un giorno non lontano, con gran dolo, tarpò un tarpano vile ingiustamente . Ma il tarpatore stia in tarpea! Mi svincolo, che ancor non sono estinta totalmente come il tarpan, antico equino mongolo. Farò ricorso al Tar purché efficiente(?) Sarà la mia tarpata permanente! (Del resto preferisco spuntar le doppie punte per non, come patata, restare depilata)
Id: 2907 Data: 04/11/2009 16:21:26
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Il passato
Il passato è passato. Non sentii dire che sarebbe tornato ma le catene delle contraddizioni mi legano ancora ai ricordi come un vecchio alla sua sputacchiera.
Id: 2901 Data: 02/11/2009 18:05:40
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Nell’attesa di vederti
Aride assenze e dolorose le sere a cui scampai nel rifugio dell’orlo estremo dell’essenza.
Notti più miti e benedette trascorse fusa tra sassi e fiori.
Albe – nuovamente – incerte e disperate a squadernare giorni intrisi di fisime e memorie.
Questo è il tempo che a lungo accompagna i miei passi lenti e grevi e che racconto senza remora o pietà (di me) nell’attesa di vederti (forse) per la prima volta e svincolarmi dal dolore che m’assedia.
Id: 2898 Data: 02/11/2009 10:07:56
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Queste mie mani
Quando il tempo avrà consolidato gli sguardi queste mie mani sapranno scrivere favole nuove, di nudità vestire la pelle tanto desiderata.
Cattureranno il respiro e le sillabe della passione nel calore del corpo, affonderanno nel fluire dei palpiti cancellando dubbi.
Il vero diverrà il seme e si farà radice. Alberi, infine noi.
Id: 2891 Data: 31/10/2009 17:07:52
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Settembre
Settembre è un treno che porta via l’estate lungo il binario secco di fedi avvizzite.
La mia estate partì a settembre scricchiolando sotto le lacrime di un cielo dolente.
(Temo per sempre)
Io rimasi a guardare dalla pensilina pensando che la mia speranza giustificava la tua promessa ma tu - non so come - l’hai resa vana.
E’ un emisfero sbagliato - il mio -
Id: 2887 Data: 31/10/2009 10:25:22
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Haiku - tristezza
cala tristezza sul prato addormentato i grilli russano.
Id: 2868 Data: 25/10/2009 10:03:24
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Sintesi di luna
Luminosità notturna mi prende e il cuore espande.
È sintesi di luna il sentimento antico finora sconosciuto - scintillio di stelle -
Vastità di cielo oltre ogni umano limite abbraccia la mente a questa spaziosità.
Così l’Immenso si contorna e ti somiglia.
Id: 2804 Data: 15/10/2009 13:16:17
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Per la mia pace
Non berrò dal calice l’ambrosia ma riserverò le labbra a questa sfinitezza.
Camminerò su cuscini d’aria esalando tracce.
Scenderà lento gli scalini della memoria il ricordo ad abbracciare l’oblio.
Ogni parola che la fuga ha cercato dal limbo galleggerà l’incredulo.
Per la mia pace.
Id: 2801 Data: 13/10/2009 16:17:20
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Strenuo sussurro
- strenuo sussurro l’amore - scivola sottopelle parole più dentro penetra il vigore in fiori di lino abbracci e baci soffiati su seni d’anima i sorrisi e carne sensualità sedotta da mani sapienti fiabe in sospiri di magici e sommessi sussulti al per sempre anelito
Id: 2775 Data: 07/10/2009 12:41:48
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Senza parole
E’ una stamperia la vita luogo circoscritto circospetto fragore di macchine e bocche d’intesa assente. Io che sono sordomuta e un po’ svitata gesticolo - ma non a caso -
Id: 2764 Data: 03/10/2009 11:04:10
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Un velo
Voglio stendere un velo sulla mia testa, non per coprire i miei incerti capelli, ma per rispetto di quelli altrui.
Id: 2759 Data: 01/10/2009 19:08:16
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Perchè
Non so se tu sei sogno oppure vero ma anche se lo fossi e mi svegliassi adesso sarei felice lo stesso perchè ti sento dentro - e tanto - così che stamattina sbucciando le cipolle non ho neppure pianto.
Id: 2753 Data: 30/09/2009 11:13:51
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Ore e ore
Ore e ore di silenzio acceso in una radio. Ascolto voci sprovvista di setaccio per distrazione o noncuranza.
Si muovono le gambe al ritmo di una canzone, s’inventa un amante il cuore bello come il sole quando fa maturare il grano, come la neve che fa da coltre al seme e in occhi azzurri ripongo le speranze.
E passo così le ore - ore e ore - con la testa altrove, inceppata dentro parole di cui so tutto ma tutto ignoro.
Id: 2739 Data: 28/09/2009 15:13:59
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L’isola
Sono un’isola - terra solitaria con solo mare intorno - lontane le coste all'orizzonte brumoso. L'isola! Lì sola, sotto l'asilo del Cielo.
Id: 2721 Data: 24/09/2009 12:01:00
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Dentro l’arcobaleno
Strana l’estate con i suoi temporali, strano ritrovarsi con te in un pomeriggio d’agosto nella pioggia a tratti dentro l’arcobaleno. Investite di colori - percorrendo l’incredibile - ci sembrò azzurro il semaforo e uno gnomo il lavavetri. L’automobile - addirittura - una pentola d’oro.
Id: 2714 Data: 22/09/2009 00:05:27
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Cerchio di luna (haiku)
Cerchio di luna sulla panchina vuota sotto il salice.
Id: 2707 Data: 21/09/2009 10:25:20
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Quello con la virgola
S’aspetta sui tacchi a spillo che bucano l’anima, con le cravatte che impiccano pensieri. Attende nel parcheggio il carro funebre il prossimo arso vivo dai fuochi fatui delle parole. - Oggi si fanno i pari, domani i dispari! – strilla un tale dal fiato molto ambiguo. Guardo il mio numero: sempre lo stesso, quello con la virgola. Sorrido tra me e me e intanto giro l’angolo.
Id: 2699 Data: 20/09/2009 01:52:28
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Il profumo dellinverno
L’anziana signora dai canuti capelli ordinati alla nuca aspetta in coda allo sportello postale col suo cappotto verde bottiglia e la pelliccetta di coniglio spelacchiato.
Aspetta in coda di riscuotere la pensione di reversibilità col suo cappotto rivoltato come una bottiglia verde messa a scolare.
Aspetto anch’io in coda, col mio cardigan leggero e i capelli colorati d’improbabile giovinezza.
“Da giovani non si ha mai freddo”
- dice guardandomi e soffiandosi il naso –
Un forte odore esala dalle sue tasche.
(Sento un brivido alla schiena)
Mi sovviene il pensiero dell’inverno.
Riconosco il profumo, lo stesso di ogni anno.
Il profumo della naftalina che le anziane signore mettono ancora nelle tasche dei cappotti rivoltati color verde bottiglia.
Id: 2693 Data: 18/09/2009 11:32:49
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Luna piena
Ti amo (appena) sul filo del rasoio che sul seno mi sfiori e pena cammina per mano alla voglia che ho adesso di sentirti addosso sulla schiena e sul ventre e dentro contemporaneamente. E vorrei esserti bella come rosa di maggio bianca, neve di febbraio fredda, lucente luna in una notte di luglio quando si fa piena. Piena di te.
(Tra me e me)
Id: 2683 Data: 16/09/2009 17:55:01
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Cosa posso dirti
Cosa può dirti un fiore oltre del suo colore?
Cosa può dirti il vento oltre del suo rumore?
Cosa posso dirti io oltre del mio dolore?
(del mio fiore e del mio vento quel dolce tormento che ho dentro)
Id: 2672 Data: 14/09/2009 10:29:19
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Più spesso che talvolta
Ascolto nenie anomale e intanto impasticcio fogli.
Sono un artista maldestro!
Non disegno, non ripasso i contorni ma unisco puntini per rintracciare una linea retta di sutura, più spesso che talvolta.
Id: 2669 Data: 13/09/2009 12:06:22
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Una zingara felice
Appena saremo svegli ci dedicheremo alle cose di sempre - ma con più cura - La notte avrà lenito le ferite, il sogno proposto nuovi segni. Il sole si distenderà ancora sui tetti delle cose ma le ombre perderanno l’anonimato e cammineremo su strade senza inganni di luce.
Ci sarà molto da dire e da fare.
Non sarà più la frenesia ad alloggiare nelle scarpe, avremo tanti ombrelli e occhiali nitidi.
Io so già che metterò un fiore tra i capelli per sentirmi nuova, forse più bella o una zingara felice di avere indovinato.
Id: 2657 Data: 11/09/2009 16:32:42
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Come bambina
"admirari" il tuo cuore e ritrovarmici dentro come bambina che deve ancora nascere.
(Questo è l'infinito)
Id: 2630 Data: 09/09/2009 10:25:22
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e poi?
io che volevo correre e non avevo scarpe la strada era sterrata sconnessi i miei pensieri i piedi sanguinanti
- e poi? -
e poi col fiato grosso e il mio dolore mi accostai a un muro e colsi una rosa canina.
Id: 2625 Data: 08/09/2009 13:38:37
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Scarabocchi
Una nuvola nasconde un angolo di sorriso a un sole occhieggiante. Sotto una margherita grassa dalla sua zolla erbosa si bea.
- una firma apposta a ogni mio pensiero -
Id: 2613 Data: 06/09/2009 10:58:19
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Eva
Eccomi! esitante ... eburnea Euterpe eccitata ed ebbra educanda edonista edulcoro effusioni ed elegantemente erigo elegie esprimendo eterne eco entro erbosi eremi Eros esalto ed esalo essenza elevata estasi eufoniche emetto ed euforie evaporando eccedo.
Eterna-mente, Eva
Id: 2605 Data: 03/09/2009 18:57:07
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Guardando il cielo
A mutazioni s'affrettano nuvole nel cielo fermo.
Id: 2595 Data: 29/08/2009 10:19:03
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Haiku dei sogni in valigia
(per tutto l'anno)
C’era la neve. Una borsa d’amore scaldava sogni.
******** Una valigia ritrovata tra i glicini: sogni nascosti.
******** Fine d’estate. Nel bagaglio stipato sogno d’amore.
******** Sogno nel sacco rubato alla stazione. Vuoto autunnale.
Id: 2575 Data: 19/08/2009 19:31:23
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Nove parole nove
Tutto il mio male si condensa in un quid.
Id: 2549 Data: 07/08/2009 14:58:14
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Culle
Pianto di bimbo. Nel dondolo di culla canto di madre.
Cuna d'infanzia guarnita da cortine di seta verde.
L’antica zana dal profumo di spigo sprigiona sogni.
Id: 2541 Data: 05/08/2009 14:57:46
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Un cielo tempestoso
Premessa:
Scrive Foscolo attraverso il personaggio di Jacopo Ortis: “ore2 il cielo è tempestoso: le stelle rare e pallide; e la luna, mezzo sepolta fra le nuvole, batte con raggi lividi le mie finestre”.
****************************** Tre Haiku del cielo tempestoso
Cielo in tempesta luna mezzo sepolta i raggi lividi.
Pallide stelle e sepolcri di nuvole livido cielo.
S’agita il cielo tamtam alle finestre luna sepolta.
****************************
Osservo il cielo dopo una tempesta. Penso:
"L’ossessione del suicidio è come un cielo tempestoso. Ma il cielo, si sa, cambia spesso il suo umore!"
Id: 2538 Data: 04/08/2009 15:57:47
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Sullorizzonte
Sono una voce di deserto rivolta a un deserto.
Non vado implorando comprensione né mi dolgo se mi appare distante.
Ma in cuor mio sento che proverei un profondo dolore il giorno in cui smettessi di cercarla
sull’orizzonte.
Id: 2520 Data: 29/07/2009 18:48:54
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Una stella
nel profondo del cielo di notte una stella sulla testa mi brilla la sento vicina come una mano il mento solleva - mi guarda - e m’asciuga un perché.
Id: 2497 Data: 22/07/2009 16:40:12
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Di vento e di pioggia
(brevi componimenti)
Raggi d’albore
prigionieri di nubi:
tramonto estivo
Sorgerà il sole
nascosto dalle nuvole
dei prati lacrime
S’alza il mattino
tra le spighe piegate.
Sole abbattuto.
L’eco del vento
si spande tra gli alberi;
tuono del cielo.
Gocce di fresco
allietano pensieri
nella calura.
Id: 2450 Data: 13/07/2009 10:24:47
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Quella mano
Quella mano che a lungo mi rimase impigliata tra le dita oggi è un granello di rena che ostruisce la mia clessidra.
Id: 2445 Data: 11/07/2009 12:00:21
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Strade
Le strade hanno due sensi di marcia e la direzione sta nella scelta del viaggio.
Il senso unico è una costrizione da rispettare se manca la scelta.
Il suo sbocco è una sorpresa che apre nuovi sensi.
Id: 2430 Data: 07/07/2009 01:16:02
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Non si è mai abbastanza soli
Non si è mai abbastanza soli: è solitudine, la nostra compagna soliloquio, l’amante. Il silenzio solidale è il vincolo la solidità dell’animo, la forza e il solitario, il nostro gioco. A carte scoperte affinché gli altri possano vedere.
Id: 2412 Data: 01/07/2009 15:24:25
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e-mail
Tra un buongiorno e una buonanotte mi hai lasciato una tela vuota che ricamo di vita a punto croce. Un cimitero di colori con fiori appassiti e voli d’api senza ritorni. Non ho tempo di amarti - ora - con le mani occupate a seppellire le tue morte parole.
Ti amerò, appena mi sarà possibile.
Id: 2400 Data: 28/06/2009 15:48:22
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Il padrone delle lacrime
Slabbrano dagli occhi lacrime di dolorosa impotenza tracciando solchi di vita ruvidi e sterili sulle guance imbellettate. Cadono, rotolano, rimbalzano come palline sintetiche, con suono sordo si rintanano ai bordi del pavimento per non farsi trovare. Un gatto scava frenetico il battiscopa consumando le unghie, quindi alza la coda segnando il territorio col felino orgoglio di chi sa di esserne padrone.
Id: 2386 Data: 26/06/2009 12:01:17
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Amarsi un po’
Spiarsi al mattino dal buco delle ciambelle, cercarsi nei fondi del caffé, scoprire le nostre mani dentro al lavandino e il sorriso nella pasta gelatinosa del dentifricio. Amarsi un po’ sarebbe sufficiente per buttare via vecchi post-it appiccicati al frigo, ritrovare il gesto mansueto e la parola - uscita sbattendo la porta – che ora ci manca.
Id: 2375 Data: 23/06/2009 15:27:42
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Posate ribelli
Il cucchiaio che non vuole rumare, il coltello che non vuole tagliare, la forchetta che non vuole infilzare.
Posate ribelli!
Sapete che faccio? Risucchio la minestra, azzanno una bistecca.
E che il Monsignore mi perdoni!
(del resto il pane si spezza con le mani)
Id: 2369 Data: 22/06/2009 12:45:01
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Sonno
S’assera il cielo e m’arride nell’ultimo suo raggio il silenzio. Plana la calma sullo sguardo attento chiudendone l’ali. E’ una tenda tirata che vela le fatue finestre del giorno.
Dormo.
Id: 2341 Data: 16/06/2009 11:27:17
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Nel fiore della solitudine
Sono andata un po’ più in là del cuore a scrivere parole per fondere nella gioia il dolore. Ho camminato nella pioggia su cigli d’assenza (schizzate di fango le caviglie) per una manciata d’essenza caduta da un sole d’estate sul vestito viola sgualcito di tempo. Ho sommato domande e risposte per un totale di vento nell’imbroglio d’argento di una luna lucidata. Oh, quanta tristezza c’è nel fiore della solitudine costretto nelle crepe di una vita di terracotta!
Id: 2331 Data: 11/06/2009 09:11:51
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Giro di luna
Briosa luna da un alone di cielo volge la notte.
Id: 2329 Data: 10/06/2009 15:43:39
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Lucca
La città cammina su un filo lungo di vetrine gli innamorati altrove - dentro mura di verde -
Id: 2278 Data: 06/06/2009 09:36:22
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In un qui
Quando il mio canto fu approntato chiesi al Maestro il là. Il suo cenno d’attesa provocò in me una certa perplessità. Pertanto aggiunse un perunpo’.
Quel tempo vago e approssimato mi ammassò in un qui di senzavoce e m’impastò nei sogni.
Id: 2260 Data: 02/06/2009 12:09:12
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Viali quotidiani
Viali crudi nei mattini di nebbia, passi incartati nel fogliame intorpiditi vanno verso mete usuali.
Una pausa breve per un caffè.
(Quanto costa la bontà compresa in un prezzo dal sapore amaro?)
C’è chi porta via una bustina di zucchero, chi lascia una traccia di rossetto.
E intanto s’allungano i viali più cupi a sera accogliendo tra i rami gli stanchi rientri.
Id: 2241 Data: 29/05/2009 18:02:38
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Lacrime
Si piangono lacrime di tristezza e lacrime di gioia. Un oceano, incomparabile ma diversamente denso.
Id: 2210 Data: 22/05/2009 10:48:18
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Non si chiede scusa
Non si chiede scusa alla Poesia. Sarebbe come andare dal gelataio ordinare un cono vaniglia e cioccolato e scusarsi con lui perché gli altri gusti non ci piacciono.
Id: 2193 Data: 19/05/2009 15:56:53
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Colore primigenio
Nel nulla, il silenzio. E’ un vuoto che abbraccia dell’intimo il sospiro.
Dal nulla, il silenzio. E’ bianca intensità ch’allegoria vitale eleva all’ennesima potenza.
Id: 2192 Data: 19/05/2009 09:58:54
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Il rimedio
Chi mi ha ucciso pagherà la sua pena col tormento.
Gli altri dovranno accontentarsi del rimorso.
Dal canto mio avrò guadagnato l’eternità.
Il rimedio sta nello slancio verticale.
Sono pronta.
Id: 2183 Data: 17/05/2009 19:51:13
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Lieto fine
... e fu così che impietosamente cominciò a scherzarsi addosso.
Id: 2167 Data: 15/05/2009 12:33:24
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Così
M’intono ai tuoi occhi quando mi vesto, alla tua mente quando mi spoglio. Un abito nero assorbito di sguardo e pelle di latte riflessa di luce. Come la luna - così - sono davanti a te.
Id: 2164 Data: 14/05/2009 13:15:05
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La vecchia
Seduta in un angolo scomodamente con il viso in risalto da una luce fioca. Ogni ruga, ogni grinza racconta qualcosa d'antico e maestoso - quelle cose che il tempo insegna a tenere in memoria - Distratti gli astanti ai riflettori sproloquiano litanie di fatue dottrine. Agitano mani calcando gli spazi e spezzando in facce gli assiomi. E la vecchia sta lì, ancora quiescendo con il suo gatto assonato nel grembo.
Id: 2149 Data: 12/05/2009 10:03:08
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E’ arrivato Maggio!
E’ arrivato Maggio, tempo di giardinaggio.
(la rima non è casuale ma uno sposalizio appropriato con tanto di bacio)
E’ il tempo di concimare le parole e pertanto non basta una sola una consonante per vedere fiorire le aiuole!
Id: 2144 Data: 11/05/2009 11:41:42
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Sognando...
Se le lacrime potessero sognare sognerebbero di diventare sorrisi
Se i sorrisi potessero sognare sognerebbero di diventare risate
Se le risate potessero sognare sognerebbero l'eternità.
Se ogni uomo potesse ridere sempre avrebbe sconfitto ogni male.
Id: 2130 Data: 08/05/2009 12:13:43
*
Animali domestici
Se “,” è un gattino allora “.” è un cagnolino.
E il “;” assai dimenticato?
E' bell'e fatto:
è’ una diatriba tra cane e gatto.
Id: 2124 Data: 07/05/2009 11:32:33
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Il cinguettio dei passeri
Di silenzio m'appago appena appena piacevolmente disturbato dal cinguettio dei passeri.
(Meraviglia del creato!)
Non so decifrarne il canto ma dissimile non m'appare dal gorgheggio un po' stonato di una massaia indaffarata che stende il suo bucato.
Id: 2104 Data: 04/05/2009 10:30:35
*
Un pensiero
Un pensiero abbarbicato a un ricordo lo riconosci dallo sguardo trasognato lungo viottoli inerpicati fra l’odore dei castagni, sui muretti con le borragini in fiore, a crocchio su vecchie scale abitate dai convolvoli. E’ un cerchio di quiete familiare e antico, invariabile nel tempo, lieve come un volo di farfalla e muto tra gli accordi del respiro. Non si stacca ma s’aggrappa a una porta mai chiusa al monologo vitale.
Id: 2091 Data: 30/04/2009 21:48:10
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Quellattimo
Quell'attimo fuggente lo acchiapperemo in sogno.
Sarà la nostra pelle a ricordarcelo e queste lenzuola stropicciate al risveglio.
Id: 2057 Data: 25/04/2009 14:16:49
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Arcobaleno
Quando mi stringesti la mano vidi zampillare una goccia di Paradiso. In seguito, con un piede sul Cielo e l’altro sulla Terra, ho indossato un vestito a colori.
Id: 2040 Data: 23/04/2009 11:45:21
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La porta di legno
Quale virtù possiede una porta di legno?
Nessuna.
E’ un albero che ha perso le radici, senza linfa, senza stagioni. Anzi, dell’albero è svanito ogni ricordo.
Da sola non sa né chiudersi né aprirsi. Ha bisogno di una mano e una maniglia.
E il vento, a volte, la sbatacchia.
Id: 2037 Data: 22/04/2009 14:58:20
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L’ultima goccia
Inzuppi un biscotto nel tè, senti un profumo:
- ma che cos’è? –
Un nero mistero felino e felpato.
Ecco, il biscotto s’è sfaldato!
Un lampo, un guizzo come un flash t’ha accecato. Anche il tè t’ha schizzato.
Senti una voce dalla cucina:
- La donna leopardo sono io –* e una risata:
- ma chi è? -
Prendi un altro biscotto e lo inzuppi in quell'ultima goccia che resta di té.
* Da : “La donna leopardo” di Alberto Moravia (- La donna leopardo sono io – disse ridendo Nora)
Id: 2030 Data: 20/04/2009 12:42:38
*
Costernazione
Non ho un fazzoletto candido di seta e merletti con le iniziali ricamate cosicchè raccogliendolo e annusandolo tu possa riconoscere il profumo di un tempo e venire a cercarmi e trovata là, dove da sempre t’attendo, sfiorarmi la mano così innocente-mente da sviarne il percorso.
Quando in un bacio, sai, fiammeggiano gli occhi si può anche svenire. E non potranno dire che tutto va per il meglio.
Id: 2017 Data: 18/04/2009 11:52:21
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serinus - sunrise
(la gabbia)
Tra un’alba e un uccellino in volo c’è ancora la mia gabbia e un canto latino-americano, - come un refrain - nell’aria.
Id: 1964 Data: 11/04/2009 16:49:50
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Come morte farfalle
Fiori spogliati primavera assassina nel sole spento.
Id: 1947 Data: 10/04/2009 11:38:06
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Pianto
(come stalattiti)
Lacrime appese all’oscuro soffitto Pietre di vita
(come stalagmiti)
Guglie di pietra dalla terra germogliano gocce di pioggia.
Id: 1910 Data: 03/04/2009 11:04:56
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Stare
Sto come si sta appesi all'albero della vita scintillanti addobbi di Natale o frutti maturi per la mano di Dio.
Id: 1875 Data: 30/03/2009 14:44:09
*
Saldi, saldi ,saldi
C’è chi salda la sua merce, scarpe, abiti e accessori,
chi controlla i dividendi e poi salda i revisori
o chi a saldo fa quietanza stando saldo in una stanza.
Mentre saldi una partita fai attenzione allo scoperto;
tieni i nervi bene saldi se ti sembra tutto incerto.
Salda bene la ferita se ti vuoi cambiar la vita.
Salda a fiamma o a resistenza con occhiali e mascherina,
tieni saldo il tuo principio che il momento s’avvicina.
Ma se vuoi saldar l’amore tieni saldo solo il cuore
Id: 1861 Data: 28/03/2009 09:46:22
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Penitus
Nulla ti negherò ma non negarmi la verità.
E’ così difficile parlarsi.
Forse un letto è meglio di un telefono?
Allora riposa la mente sul cuore, accarezza lo scuro turgore nell’areola del suo ritmo ritroso e sentirai il profumo del glicine tra la piega rosa della donna con la gonna sollevata dal respiro. Sparpaglia petali nella processione delle dita e addormentati all’ombra del suo bosco.
(La morte lascia traccia d’angelo sul materasso)
luglio 2005
Id: 1770 Data: 13/03/2009 12:01:31
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Vento tzigano
Qualche foglia si nasconde e resiste mentre il vento scuote i rami.
Cosa porta o porta via?
Una cappa antracite una macchia d’azzurro un batuffolo bianco.
Accartoccio un piccolo foglio e lo guardo nel suo ruzzolare a casaccio.
Esasperante vento, perché non rispondi?
Mugoli, sibili. Sono soffi leggeri le tue carezze.
Abbracciata al mio ramo seguirò con lo sguardo le capriole dei miei arruffati pensieri.
Vento tzigano, non cederò senza sapere cosa porti o porti via!
04/12/2002
Id: 1751 Data: 10/03/2009 18:13:28
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Mimosa
Mimosa, solare femmineo simbolo delicato fiore emani nell’aria il tuo profumo e in mille e mille briciole ti disperdi.
Id: 1735 Data: 08/03/2009 15:36:37
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Canzone languida
In questa vita inutile di gelati al limone squagliati trascinati dal niente da fare si scrivono parole a macchina per suicidarsi d’amore.
In questo mio viaggio sulla strada del (non) ritorno allacciata alla cintura della mia castità ho visto un gatto zoppo prendere un tè nello spazio verde di un’autostrada.
E la musica va e canta di me e canta di te e suona per noi.
Sull’asfalto chiodato una gomma forata cento euro in contanti per pagare una donna o un biglietto all’uscita.
Scivola di mano la felicità in questa piscina di perfetta omertà.
Una rima baciata non è un’eccezione una parola non detta è una condanna la verità un’ipotesi assurda.
E crepano i giorni sui binari al contrario si mescola il rosso con un poco di blu
its’ wonderful, its’ wonderful
c’era scritto sul muro e intanto sul viola del cielo cala la tela insieme alla sera.
26/01/2005
Id: 1719 Data: 04/03/2009 12:55:26
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Se io mapro tu accoglimi
Non so se voglio ma dammi la tua mano la condurrò là dove la carne si fa desiderio dove l’amore muore e la morte è amore e si può anche morir d’amore. Voglio dormirti addosso nell’insonnia delle parole voglio morire adesso nello sterminio dei sensi.
Ma fa’ che non sia sola.
Id: 1712 Data: 03/03/2009 15:22:46
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Un bacio inaspettato
Premessa
Pare che in Inghilterra, dopo che alla televisione è stato annunciato che mangiando una certa quantità d'aglio al giorno si ottiene lo stesso effetto del viagra, siano aumentate vertiginosamente le vendite del potente bulbo. La notizia mi ha fatto davvero ridere perchè, ignara di tutto ciò, anni fa scrissi questa scanzonata poesiola.
UN BACIO INASPETTATO
Tutto m’aspettavo da quel bacio, - forse troppo - Del miele ne vagheggiai il sapore - che tanto lessi nei versi antichi - Api golose, le nostre bocche, estasi di dolcezza, mi fingevo, nutrimento d’amore.
Non fu una delusione, piuttosto una sorpresa, un dono inaspettato, non desiderato che avrei cambiato volentieri - lì per lì - coll’aroma di un tabacco dolce, di un vino amabile, di menta al fluoro mescolata.
D’aglio, invece, ricordo di quel bacio il gusto, sulfureo e forte e la mia scossa di ribrezzo che tu pensasti eccitamento. Col tempo mi abituai. Apprezzai quei baci intensi ma volli insaporirli di peperoncino con l’esultanza delle nostre lingue - e di tutti i sensi assieme - che intrecciandosi nell’aglio esaltarono dell’amore la purezza.
Id: 1692 Data: 27/02/2009 11:27:04
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In silenzio
Con passi di ciottoli e ghiaia proseguiva adagio, respirando di ninfee e d’iris il risorgivo mattino sul fiume di parole disegnate dai voli degli aironi nella quatta eco del vento. Era il suo piccolo vizio come un tic del cuore nel silenzio andare. Andare e tornare a sera con la testa accarezzando la spalla, e in silenzio raccontare a una vecchia quercia malata storie di bianco, d’amore e di luna.
Febbraio 2005
Id: 1689 Data: 26/02/2009 12:03:55
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Febbraio
Fragile è l'anima inquieta
essenza consapevole d'effimero corpo.
Bagno nella pioggia la pelle,
bevo sorsi di brina disciolta,
raggiungo un timido raggio di sole,
afferro il suo calore e lo stringo.
Il temporale ha lavato la via;
ora ogni passo diventa importante.
Id: 1680 Data: 24/02/2009 18:41:29
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Anima
Anche attimi appena accennati accudiscono all’anima assecondandola; aliti ameni abbozzano arie acclini all’abbraccio, abituali accoglienze, accompagnatrici assidue. All’amore aspira: ancestrale, apollineo, audace, apolide, acerrimo, autentico.
Anzitutto.
Id: 1222 Data: 10/11/2008 19:23:16
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Con ovazione d’angeli
Cieca annaspo su questo spazio vuoto e non sento plauso di spettatore.
E’ come un palcoscenico questa piattaforma in dissesto.
Il silenzio è un’eco che rimanda onde di fallite sperimentazioni.
Istintivamente decido di andarmene.
Cercherò un regista incline e lo troverò annaspando col mio bianco bastone.
Finalmente interpreterò la vita con ovazione d’angeli.
Id: 1208 Data: 09/11/2008 15:06:40
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Filastrocca del presepe alla moda
Venite bambini, venite con me mettiamoci tutti in fila per tre. Andiamo più avanti non restiamo qui in coda facciamo un presepe, un presepe alla moda!
Nella verde pianura mettiamo un cinese e sulla collina un eschimese. L’americano vicino all’igloo e un poco più sotto un bell’indù. Sulla montagna un italiano e presso il laghetto un negro africano. Un musulmano col giapponese e in riva al mare un congolese. Lungo il fiume un messicano, un russo, un turco e un australiano. Di ogni nazione e di ogni paese avrà i colori il nostro presepe. Mettiamoci pure templi e moschee, la Mecca, le chiese e tutte le idee. Una preghiera risuonare potrà ma solo cantando la fraternità. E chi un Dio nel cuore non ha, niente di male se l’uom pregherà! Venite bambini, venite con me, a guardare lassù quello che c’è: dal cielo una stella ci parla d’amore, ci avvolge di luce che fa bene al cuore.
Guardate bambini, guardate con me tutti per mano in fila per tre: questo è il presepe: il PRESEPE DI PACE. Un presepe alla moda che a noi tutti piace!
Id: 1185 Data: 04/11/2008 15:00:31
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Vita (la mia)
Figlia di un amplesso e di un orgasmo (certo) mancato, già zoppa s’avviò la mia vita nella stretta del mondo.
(Quanto dolore per un atto d’amore a cui non partecipai!)
Id: 1176 Data: 01/11/2008 20:15:10
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Filastrocca di Zucca Barucca
La Zucca Barucca è una vecchia bacucca dalla scura parrucca.
Di notte si trucca e poi s’imbacucca che sembra una giucca.
Mangiucchia e spilucca pilucca una yucca e di nulla s’inciucca.
Ben presto si stucca di tutto s’inzucca perché è proprio mucca e un po’ mammalucca!
Id: 1169 Data: 01/11/2008 02:04:20
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E se...
E se le parole raggirate dal silenzio non avessero più scampo?
E se il tempo pendolare tra vita e morte fosse fermo al capolinea?
E se noi non fossimo tu ed io ma la fredda mano del vento che ci divide?
E se le parole, il silenzio, il tempo, noi e il vento fossero fantasmi, avrebbero un senso anche queste catene!
Id: 1168 Data: 31/10/2008 20:20:59
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Gennaio
Gelate lacrime dal cielo, - e di quel freddo conosco il brivido nascosto come il gatto nel cestino dei gomitoli assonnato dallo sferruzzìo del giorno - incessanti innevano le stanze orme si fanno nei felpati pensieri
Id: 1167 Data: 31/10/2008 18:52:31
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Carpe diem
Passeggiando nel prato della fantasia ho colto per te un mazzolino di attimi.
Uno rosso l’attimo di passione uno verde l’attimo di speranza uno giallo l’attimo di calore uno rosa l’attimo di dolcezza uno bianco l’attimo di chiarezza uno blu l’attimo infinito.
Ne ho trovato anche uno piccolo piccolo di un colore non ben definito.
E’ l’attimo di attesa. L’attimino.
L’ho tenuto per me lo conserverò tra le pagine di un libro.
Id: 1148 Data: 27/10/2008 15:23:09
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Alt(r)a moda
Qualche straccio contraffatto come dolcetti di carnevale buoni per far due risate o un’indigestione!
Id: 1132 Data: 25/10/2008 16:09:43
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............
Nel teatro degli illogici abissi la danza dei contrari comincia. Al ritmo cadenzato dell’incertezza la voglia e il rifiuto volteggiano con ironica solidarietà sul cuore che soffre. Lentamente aleggia l’angoscia mentre la musica intona un inno alla gioia e la vita procede nel senso inverso. No, non vogliamo che lo spettacolo finisca, che la danza si plachi, che le luci si spengano: quando il cupo sipario calerà sull’animo atterrito avremo la certezza del nostro silenzio.
Nota: Poesia estemporanea che scrissi nel lontano 1982. E' nata senza titolo. Per quanto l'abbia letta e riletta centinaia di volte, non sono riuscita a modificare neppure una parola. Non ricordo da cosa venne l'ispirazione. E' uno dei tentativi poetici degli anni della mia gioventù, intrapreso e subito abbandonato.
Id: 1107 Data: 21/10/2008 14:52:16
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Scirocco
Una luce incipriata trasuda dalle fessure di una finestra ancora chiusa questa mattina di febbraio bagnata da petali di rose polverizzate, solitudini di un deserto senza più oasi trascinate da un vento caldo carico di lacrime pietrificate adagiate sul cuscino macchiato del trucco dissolto, reduce da un’altra festa di carnevale.
Nota: Poesia estemporanea scritta il 21/02/2004, la mattina che tutta l'Italia si svegliò avvolta in un manto di sabbia desertica.
Id: 1104 Data: 21/10/2008 11:49:46
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4 luglio
Il respiro caldo del vento scioglie pensieri in umidi umori nel tempo sornione dell’afa estiva. Lo sfido giocando a carte col cuore ma perdo ritmi mentre baro con remote speranze. Chi m’ha infilzato l’anima con l’asso di spade tace, con sette denari in tasca. La mia stanchezza s’adagia sul tavolo verde e il mio vivere rallenta la corsa e s’arresta al primo rosso tramonto. Così m’addormento in un sonno che suda sette lenzuola di sogni affollati di vizi e virtù nel settimo mese di un anno senza memoria d’alba.
(Sui libri di storia ho letto di Giulio Cesare nato a luglio e poi assassinato. Io ricordo d’esser nata domani ma solo per sentito dire)
Id: 1095 Data: 19/10/2008 14:49:51
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Donna dautunno
Un turbinio di lacere foglie lambisce il madido e molle manto muschiato. Inzuppata di pioggia vaghi tra feritoie di sole su grappoli di colchico col vento in faccia e il tuo vestito di stoffa leggera appiccicato al tuo corpo scolorisce i contorni di una passata stagione.
Id: 983 Data: 22/09/2008 14:45:20
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Seno materno
Tumide perle
in conchiglie l’amore
elargiscono.
Nota: Dalla mia silloge (ancora incompleta): "Se sono haiku si (h)akuiranno"
Id: 977 Data: 21/09/2008 10:34:28
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Contrasto
Sul verde prato una farfalla bianca lieta si posa.
Amo pensare al corpo tuo che trema con un sospiro.
Dal fiore succhia il nettare d’amore la farfallina.
Amo pensare al corpo tuo che freme stilla a stilla.
Apre le ali quella bianca farfalla al volo tese.
Amo pensare al corpo tuo agitato in quel diletto.
Vola lontano sazia la farfalletta per la delizia.
Amo pensare al corpo tuo che giace sul verde prato
una farfalla bianca lieta si posa.
(manca qualcosa! Un verso solamente. E’ discrepante?)
Id: 964 Data: 18/09/2008 12:19:28
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Il senso dell’amore
Peccato non avere occhi per vederti.
Peccato non avere bocca per parlarti.
Peccato non avere orecchi per sentirti.
Peccato non avere mani per toccarti.
Peccato non avere naso per annusarti.
E’ un vero peccato amarti senza un senso!
Id: 944 Data: 13/09/2008 11:48:24
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Lignorante
Io sono ignorante e l’ignorante non conosce la verità.
La verità è come una moneta. Ha due facce: una testa e una croce.
Chi possiede la verità porta in testa la sua croce come il somaro che porta in groppa il suo fardello.
Non c’è una grande differenza: sapere o non sapere è tuttavia un Calvario.
Io sono ignorante e morirò con la mia croce. Tu non lo sei ma morirai con me perché hai una croce.
E quando insieme con le nostri croci moriremo tu che sai mi dirai che è stato tutto un bluff.
Ma io sono ignorante, e di ciò non mi stupirò.
Id: 939 Data: 12/09/2008 15:40:46
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Ti cerco
Negli spiragli di luce che si stagliano sui murales della vita ti cerco, affannosamente tracciando ghirigori con dita di sale tra il bianconero delle certezze vacillando, di quando in quando, con la mente stanca su gambe piegate a implorare preghiere inesaudite. Ti cerco, con tutti i sintomi di questa infermità che urla nell’anima e avvince le vene nella spirale assurda di questo unico, esagerato amore che sento per Te.
Id: 933 Data: 10/09/2008 20:30:01
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Di un sorriso
Tu hai sorrisi da mandare o forse il tuo sorriso nasce dalla mia mancanza?
Perchè è vero: di ciò che non abbiamo si arricchiscono gli altri.
Id: 923 Data: 08/09/2008 22:20:27
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Una carezza dallinfinito
Tra le pieghe della mia veste scorrono rivoli di lacrime condannate al mare dell’inutilità né fiori cresceranno sulla mia tomba di sale né preghiere a ragguagliar di luce questa eclissi di vita.
Incammino i pensieri in lenta sincronia d’incedere verso il giardino dell’infinito e una carezza sento giungermi lieve.
Id: 919 Data: 08/09/2008 10:09:48
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Che rimane?
Se sputo il disgusto di questa vita che rimane?
La purezza di un attimo, il silenzio della speranza, il prodigio dell'essere.
E non serve guardarsi intorno.
La lucciola si nutre di rugiada per illuminarsi una sola volta.
E' quanto basta a rischiarare la notte.
Id: 915 Data: 07/09/2008 09:19:45
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Tutto il Cristo vivente
Il sangue, la carne la carne, la croce, la croce, il sangue e il dolore e la passione tutto noi siamo dell’Uomo che Dio si fece.
Tutto noi siamo delle mani che spezzarono il pane e presero il calice, i solchi della fatica, le macchie del tempo, dell’Amore la carezza.
Tutto noi siamo del Verbo, l’urlo sommesso che si spande sul mondo, forza della Parola che si mostra e rivela.
Tutto il Cristo vivente ogni giorno noi siamo, nel corpo e col sangue, il Vangelo che si riscrive sul nostro calvario che un giorno fu suo.
Id: 911 Data: 06/09/2008 09:41:32
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A volte
Mi assento dal circostante con un pensiero disadorno, attimo di quiete tra il baccano dello sfinimento. Appoggio lo sguardo all’infinito come una bicicletta posteggiata nella loggia prima di salire le scale.
Id: 894 Data: 04/09/2008 11:07:04
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Con le parole in tasca
Non venderò le mie parole per quattro spiccioli di decoro, il dolore che trapela non è un codice a barre ottemperato a una penna ottica. E allora me ne vado, con le mie parole in tasca
- come tanti sassolini da succhiare -
persuadendomi che alla fine saranno devolute all’eternità oppure a qualche ente di carità. Di certo non sarà così, ma non temete, tra le macerie di un dizionario si potranno sempre ritrovare. (Forse)
Id: 890 Data: 03/09/2008 09:59:01
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Le parole sottintese
Sottintendere è concedere la libertà di comprendere.
Perché proprio a me questa concessione non richiesta?
Le parole sottintese sono anelli mancanti nel guazzabuglio delle mie intuizioni.
Id: 877 Data: 31/08/2008 23:20:43
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Il poeta
Sirena nel mare o lupo alla luna, il poeta canta un sogno notturno nell’estasi dell’illusione posando, al risveglio, cristalli di parole su bianchi spartiti. Canta alla luce e più forte canta se la lampada è spenta. Il poeta è il cieco vagabondo dell’incertezza, muto cantore della speranza, è lo stonato menestrello di zoppicanti pensieri. Solo è il poeta nell’infinito sogno e va centellinando lacrime per sorridere ancora.
Id: 872 Data: 31/08/2008 11:09:50
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Estate
Un gesto di dita tra i capelli e s’accavallano pensieri come le gambe delle donne ai tavoli delle gelaterie. Lucide e ambrate stringono voglie d’afa - da non dirsi – e pizzi d’intimità sciolgono creme di dolcezze - da leccarsi i baffi - Estate, febbrile d’amori gelati e scongelati in un dopo friabile di cono buono per un naso finto di pagliaccio. Risate d’ombra e sole a palettate e sale il conto da pagare a un cameriere intrigante... ...fintanto che le dita troveranno capelli.
Id: 863 Data: 30/08/2008 11:10:49
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Cosa sono?
Sono un osso sotterrato da un cane.
T’appartengo nascosta nel buio del silenzio aspettando paziente un ruzzolare di unghie e terra.
Disseppellita sono tutto l’amore che la mia carne non ti ha dato.
Id: 851 Data: 28/08/2008 18:15:37
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Ritorno di felicità
Il sassolino che cade dalla grande montagna è come una lacrima che scende dai tuoi occhi. Ma la grande montagna sorride a vedere il sassolino divenire una strada dove anche tu domani potrai camminare.
16 Gennaio 1984
Id: 720 Data: 13/07/2008 15:39:24
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Single
Un piatto pronto scaldato al microonde per riempire un piatto vuoto posato sull'americana. Un coltello, una forchetta una fetta di pane. Un bicchiere di vino rosso e mezza minerale. Naturale, come la tua assenza.
Id: 714 Data: 12/07/2008 11:49:02
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Questo è sognare
Il mare finisce dove comincia il cielo.
Questo è sognare.
Immaginare di trovarsi lì - in quel punto preciso - per non perdere lo spettacolo dell'incontro.
Id: 704 Data: 10/07/2008 15:47:55
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La ricerca
Con intensità s’inclina l’anima a ricercare il vero ma difficile è il cammino attraversato ogni volta dai limiti dell’umana intesa.
E soltanto non potrò sperimentare il mare navigando né il cielo volando e la terra camminando.
Dovrò bere acqua salata inabissandomi nella buia profondità toccare le nuvole nell’ azzurra immensità in movimento scavare per vivere col seme la meraviglia del germoglio.
Abdicando a me stessa meriterò me stessa e così alla vita. Ma temo, non avrò il tempo necessario poiché la verità è oltre il tempo.
Sarò felice - comunque - dei miei sforzi non vani.
Id: 703 Data: 10/07/2008 15:18:43
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Nella clausura degli occhi
E’ nella clausura degli occhi
che tutto perde la sua statura
e annullate le ombre
si proietta la quiete
sull’anima appianata.
Non so se è questa la morte,
di certo è un sodalizio di pace
quando le palpebre stringono le ciglia.
Id: 639 Data: 25/06/2008 17:17:24
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Filastrocca del perché
Sono stata alla corte di un re
c’erano tutti, c’era anche un Perché.
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Perché è un animale molto strano sembra un gatto con un pastrano. Nelle sue tasche ha tante risposte e sul bavero domande cucite come bottoni di vari colori che se li premi girano a ruota, s’accendon di luce e prendono voce. E si chiedono di felicità, di vita, di morte e quant’altro gli va. Sono quesiti campati per aria se dalle tasche non sguscia responso, quello più giusto, dello stesso colore che ferma il bottone e dà pace al cuore.
Perché è un animale molto comune: sornione e tranquillo in testa agli sciocchi, feroce e mordace in menti agitate. Il mio, di Perché, è un misero gatto con un solo bottone e un solo taschino. Se premo il bottone con la mia domanda da quel taschino esce un biglietto sporco, bagnato e mezzo stracciato. Lo prendo, lo guardo e non capisco tra quelle parole così malandate.
Che la risposta sia proprio quella?
* * * * *
S’alza la corte e s’alza anche il re,
m’inchino, saluto e me ne vado
tenendo per mano il mio strano Perché.
Id: 636 Data: 24/06/2008 22:36:18
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La cipolla
Strati di tempo
in lento rosolare
appassiscono.
Id: 630 Data: 23/06/2008 14:59:42
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Di te non solo il ricordo
Conservo la spera del tuo sorriso come uno scialle e ancora mi fingo la mano che mi strinse.
Ho spento tardi - o in anticipo? – la speranza di camminarti accanto in attesa di un cenno, o un sussurro, o un colpo di tosse per un sobbalzo che scuote e risveglia.
Sul mio comodino ho messo un libro di parole già lette, sotto il cuscino un rosario benedetto, sul tappeto un paio di scarpe. Senza stringhe né strap!
Id: 621 Data: 20/06/2008
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Tallonando
A bavero alzato e mani in tasca nella folta nebbia notturna ho pedinato un sogno per coglierlo in flagrante. Ma nell’attimo di scansare un capello cadutomi sull’occhio ne ho miseramente perso le tracce.
Id: 470 Data: 21/05/2008
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Il sogno
Scavalca la cornice della realtà nello zaffiro dell’impalpabile dove - oltremodo - ciò che rugge s’acquieta e ciò che tace esonda dalla gola. E farfuglio di suoni e indache figure vagano leggiadre in un cielo pigmentato da un brulicare di stelle affaccendate a rischiarare la percezione di un’acronica visione che al trillo di una sveglia, molle, si dissolve.
Id: 469 Data: 21/05/2008
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Un uomo da salvare
Dal purpureo drappeggio discostato appare un uomo violentato nel suo io e vilipeso dal suo stesso esibizionismo sterile. E’ lui, quell’apocrifa creatura, che come anomalo intruso si atteggia declamando anfibi versi di oltraggiate culture. Lo riconosceremo, rinnegato, anche, dalle sue stesse maschere. Cercherà consensi impossibili alle nostre latitudini e nella patologia della delusione un tonfo d’animo suggellerà il suo vuoto, unico residuo di una psicologia annichilita.
Lo salveremo, in nome di una benevola e unanime pietà.
Id: 463 Data: 19/05/2008
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Medjugorje
S’ergono forti rossi cardi mariani lassù sul monte.
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Qualcosa sul cardo.
Il cardo mariano è anche detto “cardo della Madonna”. Infatti, una leggenda narra che le macchie bianche lungo le nervature delle foglie siano state gocce di latte cadute dal seno di Maria per nutrire Gesù durante la fuga per salvarlo dalle mani distruttrici di Erode. E quelle spine, forse, sono l’ultima ingiuria all’Uomo, il Gesù adulto, il Cristo crocefisso. Dalla sofferenza nasce la speranza che alfine fiorisce nella salvezza, nella resurrezione. Forse in questo fiore, che s’erge dalla terra arida e rocciosa, possiamo leggere i punti più salienti del Vangelo, la Voce dell’Uomo. Ma anche dal punto di vista fitoterapico, il cardo ha la sua notevole rilevanza. Il “cardo santo” era ritenuto una vera panacea per lenire le emicranie. Di nuovo una leggenda lo vede protagonista, come una pianta portata dall’India nel XV secolo per guarire un imperatore dall’emicrania, un secolo dopo, un agronomo francese, Olivier de Serres, signore di Pradel, riteneva che i semi, nel vino bianco, aiutino la memoria, Shakespeare lo apprezzava come calmante per gli stati ansiosi. Il “cardo mariano”, a sua volta, è commestibile, sia in insalata sia cotto con altri ortaggi (foglie giovani, radici e capolini). Gli uccelli e il bestiame ne gradiscono i semi. Inoltre contiene principi attivi quali istamina, tiramina e silimarina, che lo rendono efficace per l’apparato cardio-vascolare e per la funzione epatica. C’è anche “il cardo dei lanaioli”, il cui nome scientifico “dipsacus fullonum” significa “lenire la sete ai lanaioli”, poichè una sua parte veniva adoperata per eliminare la borra superficiale della lana. Quest’ultimo sembra metafora di lavoro, attività artigianale, ripresa economica.
Id: 457 Data: 15/05/2008
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Preghiera
Ferma, o tempo, il divenire angosciante della mia disperazione.
Riconducimi nell’eterna primavera dell’inesorabile innocenza come complice inconsapevole che ama per pietà.
Aiutami a sprofondare negli abissi ancestrali per ritrovare il silenzio della mia anima.
(anno 1982)
Id: 450 Data: 07/05/2008
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Libertà
Notte d’oblio
in catene spezzate
arde la luce.
Id: 419 Data: 25/04/2008
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Solitudini
Prigionieri di notti e di lusinghe
nella frescura che ammicca dalla rete.
Occhi ritratti dietro un cono d’ombra
di malcelate emozioni specchi;
implicite bocche veicoli
di parole smozzicate per non rendere
il dire un’esplicita verità.
A volte attendono una stella,
delicata, che non prema,
ma consoli il conseguente
trasandare dei giorni.
Id: 412 Data: 19/04/2008
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Sintassi del dolore
E’ un dolore eccellente le tue parole piantate nell’anima che al cuore rimandano il singhiozzo delle sillabe.
Le lacrime che vedi ne sono la sintesi.
(il grido è tra parentesi)
Id: 407 Data: 18/04/2008
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La cocciuta coccinella
Elegante e strampalata tra le piante rintanata, sette punti le fan bella la scarlatta sua mantella. Coglier vuole sul misfatto il pidocchio un po’ distratto dalla foga di succhiare quante foglie può trovare. La formica disperata dice “No! ti sarò grata se mangiarlo non vorrai, dolce miele, tu lo sai, per piacer del mio palato lui produce qui nel prato”. “Mi dispiace, amica mia, io non posso andare via; svolgo un compito preciso che mi piace, per inciso: sgominar lo sfruttatore per salvar l’agricoltore. Tutti sanno che son una portatrice di fortuna a chi vuol lasciarmi fare ed in pace lavorare. Se il raccolto sarà buono poi ne sentiranno il suono del denaro tintinnante d’oro, lucido e contante!"
Id: 398 Data: 11/04/2008
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Nell’attesa
si può anche morire tra quattro anelli di fumo e bolle di sapone che inseguono finestre d’arcobaleno
soli come ultimi strascichi di cielo
attoniti a contemplare un orologio di tristezza con in mano un tempo fermo alle cinque in punto masticando foglie dal gusto amaro d’erba pazienza.
Fingono di non capire
e ci passano accanto scansandoci. Gli altri.
Id: 397 Data: 11/04/2008
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Dormi bene, amore mio
Fiacca i colori del giorno, accampati in una radura di stelle, chiudi gli occhi e abbraccia un alone di luna.
Sciogli catene agli assilli, avvolgiti nel retato silenzio del tulle nero del cielo sfilando pensieri dalla mente. Trattieni il più armonioso e lasciati cullare;
più dolce sarà il tuo sonno più vero sarà il tuo sogno meno greve ti sarà il risveglio.
Id: 387 Data: 06/04/2008
*
E dal cielo
Non serve agghindare pensieri, alla semplicità di un concetto non serve nemmeno molta voce.
Un sussurro.
Per dire “ti amo” “ti penso” “mi manchi” “ti voglio bene”.
Un sussurro, forse meno, forse un cenno per dire la verità.
Via le zavorre che ancorano la mente!
La lievità dello slancio porta in alto parole che ci compensano d’intesa.
E’ dal cielo che s’impara il sommesso, dalla terra l’urlo feroce.
Id: 373 Data: 31/03/2008
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Non é unassenza
Rocambolesche giornate su assolate autostrade delineate dallo scorrere veloce di polverosi oleandri scandiscono ritmi di frenesie a rincorrere lancette d’orologi come strali puntati verso bersagli spiraliformi.
Gymkhane di carrelli tra gli affollati mercati maleodoranti di sudori e di umori in caduta libera come gocce di piogge acide a sfaldarsi sui pavimenti di corridoi affollati d’attese.
Slalom tra i paletti instabili di un quotidiano barcamenarsi in acque torbide che non lavano gl’impiastricciati maquillages di volti sconvolti d’affanni e sollazzi.
Se questo é il nostro vivere la mancanza di vita non é un’assenza.
Id: 368 Data: 29/03/2008
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Da testare sulluomo
Stiamo percorrendo l’insanabile senso unico di un tempo malato nel sentore del contagio che serpeggia e ci abbranca. Il vaccino contro le ingiustizie è nel laboratorio di menti inesaudite in attesa di essere testato. Animali a zampe alzate si offrono volontari ignari della loro congenita immunità alla malattia.
Nessuna alternativa: ci vogliono uomini di coraggio!
Id: 365 Data: 28/03/2008
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Insonnia
La notte è fatta di silenzi o di schiamazzi.
Il cane che non dorme rimugina nell’abbaio.
C’è una luna sbilenca adagiata nello sbieco della mia veste e non ho altro letto per assopire i pensieri.
Id: 352 Data: 25/03/2008
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Donna come musica
Sette bicchieri di cristallo di lacrime versate dosate dalle ferite dell’anima in fila ordinati sullo spartito della vita in chiave di violino sinuosa come i fianchi di una donna Donna che è musica per le tue mani e nota che infiamma i tuoi sensi concerto d’orgasmi gocciolanti sulla tua pelle Donna che è un sol.
Sol per te, maestro.
Id: 351 Data: 25/03/2008
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Comedoni
COMEDONI (di punti neri e oltre)
Cogliere il punto giusto di una questione è un punto critico che dipende dal punto di vista che non sia, però, un punto cieco, altrimenti fare il punto della situazione potrebbe diventare un punto morto senza escludere la possibilità di poter giungere a un punto nero. Di punto in bianco, se un punto di domanda induce a mettere il puntIino sulla i, il punto culminante si puntualizzerebbe nel punto x includendo un punto esclamativo di sorpresa (a meno che, ponendo un punto di sutura, non si torni al punto di partenza) e si giungerebbe così, puntualmente, al punto preciso in cui, non solo l’acqua va in ebollizione, ma anche le stelle sembrano punti di riferimento. A questo punto, non avendo più punti da collezionare, si può anche affermare che il punto G è il punto incerto del piacere e il punto P è un ente geometrico senza dimensione in cui il punto d’onore è un punto cruciale come il punto ombra della ricamatrice che, defraudata del suo punto al sole, punta sul vivo e sanguinante, traccia puntini di sospensione…
E, per venire al punto, il punto a capo?
Un punto fermo è un tutto nientificato.*
*E. Montale
Id: 314 Data: 16/03/2008
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Temporeale
Di primo mattino una tortora sgocciola l’ali imperlate sull’antenna della televisione. Un passerotto, all’erta sul tetto, sta come di un grigiastro lungimirante e un merlo nero canticchia, solitario, tra il giallo autunnale. D’improvviso un tuono spagina la volatile tranquillità del cielo così, in un batter d’ali, la pioggia disorienta delle penne voli e colori.
Nel temporale in atto l’insetto sasso, imperturbabile, non batte il ciglio.
Id: 313 Data: 15/03/2008
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Onde anomale
Ondate di parole rimbalzano e ledono gli uditi.
Il muto non nuoce perché parla coi gesti.
Ma non basta a rassicurarci.
Gli argomenti s’inceppano tra i peli della lingua e sputano verdi raganelle piuttosto che rospi.
Sarebbe necessario un talk-show, ha detto qualcuno.
Sarebbe, sì, necessario, se tutti parlassimo l’inglese!
Id: 311 Data: 15/03/2008
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Capirsi
Se potessi leggere tra le parentesi delle tue parole si squarcerebbero le pareti di cartapesta d’infecondi silenzi e l’attesa mai più corollario dell’enigma diverrebbe il breve preludio di un incontro intriso di quello stupore che fa sobbalzare l’anima in un brivido gocciolante d’emozione. Ricorda, oltre la porta del gioco delle parti c’è un tappeto di soffice bambagia su cui posare insieme i piedi nudi della comprensione.
Id: 279 Data: 02/03/2008
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Il mio pensiero per un poeta
E quando s’invola
all’ultimo spiro di zefiro
sull’ali bianche della poesia
l’anima del poeta nel tempo costernata
si schiude
ruscellando con voce assoluta
nell’arcobaleno dell’eternità.
(Per Mario Luzi)
28/02/2005
Id: 272 Data: 28/02/2008
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Luomo con lombrello
Vidi un giorno un uomo che aveva un ombrello. Lo vidi avvicinarsi al cassonetto aprirlo lentamente e buttar via l’ombrello.
Non pioveva quel giorno.
Lo vidi dirigersi alla stazione salire sul treno e andarsene tenendo in mano lo stesso ombrello - o uno identico? -
Che strana cosa!
Come disfarsi di una parola d’impiccio e ritrovarsi in un vagone di parole impicciati da quella parola.
Id: 265 Data: 25/02/2008
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Amen...
A meno che in questa amenità non sbocci un amento la mente nella sua amenza aumenterà il suo lamento per l'amenorrea delle parole.
Id: 261 Data: 23/02/2008
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L’artista d’amore (2)
(Lo scultore)
Amarmi sui marmi candidi candidamente io amazzone cavalcando tu centauro su metope fregiate di casta castità di una Pallade pallida vergine d'insana diafana saggezza vestita
Amarmi sui marmi lucidi lucenti con granitico parossismo cristallino di una nemesi statuaria bianca di luce tu come roccia intrusiva nel mio magma vieni e consolidi solida la mia meraviglia
Amarmi sui marmi lisci lisciando riflessi flessuosi penetrando appena con plastica lingua a dar forma a forme d’archi in trionfi d’Afrodite pantelico monte come un Prassitele di tanta grazia maestro.
Id: 257 Data: 21/02/2008
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Il giorno
S’annichilisce la notte nell’alba, tutte le stelle indulgono alla nebbia, nuove asserzioni propone l’aurora e infine il giorno s’inarca in ventagli di fermenti ordinari e di travagli. E non c’è mai mistero nel visibile, che possa impressionare o sbalordire. Tutto appare, così, sempre normale. Invero è un fatto strano… da giornale!
Id: 253 Data: 20/02/2008
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Sul lavabo delle tue mani
Quando si è lasciati soli
la mente si lascia cadere
come l’ultima goccia d’acqua
dal rubinetto chiuso sul lavabo
delle tue mani appena lavate.
09/06/2005
Id: 223 Data: 19/02/2008
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Sogno albatri
Sogno albatri volare su oceaniche distese inseguendo interminabili orizzonti e piango sotto il cielo vermiglio recitando un laconico dramma.
12/05/1982
Id: 220 Data: 18/02/2008
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Sereno
Oggi il cielo ha fatto un tuffo nel mare e le montagne le puoi toccare. Avvicino la mia mano e tu la tua. La sento non ti vedo ma ci siamo perché crediamo perché speriamo. E di là c’è ancora cielo, più azzurro, immenso come un pensiero che vola sui cuori, sui nostri infelici, allegri, malati, infranti, delusi, vitali. Cuori che s’incontrano attimo per attimo negli intellettivi spazi della consapevolezza, la mia e la tua, di essere un’unica voce in un mare di cielo infinito.
25 gennaio 2002
Id: 219 Data: 18/02/2008
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Similitudine
Raccontami una storia che mi faccia ridere, raccontami quella che somiglia un po’ a te. Raccontamela ancora che non è mai abbastanza. L’ascolterò come bambino estasiato con gli occhi spalancati lucenti e teneri. L’ascolterò come dolce ninnananna nell’incantato silenzio di un istante senza tempo. Sorseggerò ogni stilla e, come passerotto affamato, mi nutrirò di ogni minuzia vagando nell’immensa e verde pianura, sospinta da una brezza leggera, quasi fossi un’esile festuca.
16 agosto 2002
Id: 218 Data: 18/02/2008
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Rugiada del mare
Tra roccia e mare corri
la tua strada investita da raggi
di parole nel sole del mattino.
Nel riverbero dell’acqua
il luccichio della vita
in un abbaglio di felicità.
L’ultimo messaggio appeso a un filo
aggraziava del rosmarino
l’azzurro profumo.
Id: 211 Data: 16/02/2008
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Quel che resta
Nel buio del cassetto, tra mutande sfilacciate e reggiseni sfioriti, attendono i sogni le ruvide sveglie suonare.
Mi giro sull’altro fianco, ma trovo scomoda anche questa posizione.
Quel malevolo odore di mattino ristagna nella mente, senza via di fuga.
Quella che sembrava la porta del cielo è soltanto una macchia di muffa.
Di tanta poesia, resta un ciuffo di peli annidato in un angolo.
Id: 205 Data: 16/02/2008
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Messaggio al Santo dellAmore
(acrostico)
Sapessi come le certezze
Assaporate
Nel tempo in cui
Veleggiavano le nostre menti
Attraverso fantasmagorie
Lungimiranti d'amore
E i nostri corpi
Nell'afflato di calde notti
Tremavano d'immenso
Intonando sensuali melodie,
Nelle vie nebulose
Ora, vaghino in sconcerto!
Id: 204 Data: 14/02/2008
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Guerre
Mense imbandite di ordigni di sangue di odio.
Bocche fameliche consumano atroci pasti assetate d’ignobili poteri. Eucharistie vituperate, gesti e parole disumane sugli altari della distruzione.
Chi ha occultato il Sale il Pane e il buon Vino?
Id: 202 Data: 14/02/2008
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Insonnia
La notte è fatta di silenzi o di schiamazzi. Il cane che non dorme rimugina nell’abbaio. C’è una luna sbilenca adagiata nello sbieco della mia veste e non ho altro letto per assopire i pensieri.
Id: 198 Data: 13/02/2008
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Sul fondo della bottiglia
L’uomo è una grande bestia dotata d’anima
(Prendere le animelle di una bestia grossa)
naturale e raffinata
(dare una mezza cottura)
mondata, a volte
(spellare, se occorre)
a volte frantumata
(e tagliare a pezzettini)
imbiancata, dorata
(infarinare e rosolare nel burro)
e pure sagace.
(condendole con sale e pepe)
Così fatta.
(Ad avvenuta rosolatura bagnare con vino di Madera o Marsala e far alzare solo il bollore. La salsa può essere aggraziata con sugo di carne, cosicché, da buone risulteranno squisite, queste “animelle alla bottiglia”)*
Piccola anima, di quella grande bestia ebbra e mollemente deliziosa.
L’anima è qualcosa di umido in fondo - disse qualcuno -
In fondo alla bottiglia.
Come la madre dell’aceto.
*Ricetta di Pellegrino Artusi
Id: 192 Data: 10/02/2008
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Tenacia
(calembour)
Chimera seguìta intensamente
Chi mera sèguita? Intensa mente!
Id: 180 Data: 06/02/2008
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Il passare del tempo
(acrostici)
Istanti Levigati Per Attese Stupide Senza Aspettative Rimanere Entro Delimitate Eccitazioni Lacerando Tacite Emozioni Mentre Pulsano Ore.
Tanti Istantanei Colpetti
Tutti Attimi Consumati
Id: 179 Data: 06/02/2008
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Nontiscordardimé
(acrostico intervallato)
Non so chi sei. Forse mai ------------------------------- tra le mie asperità
ti conobbi. Forse ancora ------------------------------- tra le mie tenerezze
scordar non ho potuto ------------------------------- quell’attimo fra noi
di sguardo e d’imbarazzo. ------------------------------- Oggi vago solitaria
me maledicendo ------------------------------- incapace di non amarti
Id: 178 Data: 06/02/2008
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Bizzarria
hop, hoP cavalca pensierO l’oceano dell’emozionE poiesiS d’attimI d’incanto e musicA
Id: 177 Data: 06/02/2008
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I colori dei sentimenti
RANCORE
Umido cuore d’amara sensazione gialloverdastro.
RIMORSO
D’ambra i toni nel tormento d’animo s’ingrigiscono.
DOLORE
In petto preme purpureo veleno di digitale.
GIOIA
Sorriso d’occhi in cristalli di quarzo. Luce d’iride.
FELICITA’
Un dolce trillo di bianche campanelle: festa d’anima.
TRISTEZZA
Rosa cipriata di polvere impastata d’acqua e sale.
PAURA
Tela fauvista, scontro verde-magenta, al muro appesa.
PUDORE
Timido bacio sulle labbra rosate. Antico gusto.
AMICIZIA
Di mela verde dolce succo emana odor di lillà.
GRATITUDINE
S’aprono l’ali come fior d’amaranto a mano offerta.
MALINCONIA
Nel sogno strugge del ricordo la cera e s’imbrunisce.
TENEREZZA
Mano sul viso d’esperidio d’arancio dolce sapore.
Id: 163 Data: 30/01/2008
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Rugiada
Pianto notturno
con la stoffa del sole
il giorno asciuga.
Id: 160 Data: 29/01/2008
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Connubio
Brevi linee d’albe e tramonti tratteggiano forme perfette nella trepidazione del cuore oltre labirinti mentali ove fili sciolti nel mistero dilatano pupille d’anima attonita nell’apoteosi dello stupore. Il pensiero che ne consegue è musica d’esaltata felicità. L’azione, poi è una voce modulata da infinito amore che nell’acuto finale fende dell’assurdo l’onda verso sincronia di un divenire che di noi accoglie l’unisono.
Id: 158 Data: 27/01/2008
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Quello che so
So che il tuo pensiero mai cavalca la mia via e mi rattristo.
Perché la vita è un cavalcavia dove si passa in fretta e mi rassegno.
Ma so che tutt’intorno e sotto e sopra c’è un pensiero verde che mai appassisce.
E resisto.
Id: 137 Data: 15/01/2008
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Trasgressione
M’accompagna un torpore antico
lungo le scale del giorno
un vapore denso che salendo
condensa sulla teca del reale.
Ma non m’appartiene
giacché nel mio irrequieto malessere
mi divincolo come un’anguilla
sl’amandomi.
Id: 136 Data: 15/01/2008
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Sotto la panca
Come una capra impaurita mi rintano nel sottoscala della vita.
Ascolto passi sottosopra sui gradini di un mondo che più non conosco lasciandomi vivere sottovuoto per conservare almeno il pianto di un sottoscritto dolore sottomesso al sottomercato delle parole.
E’ una sottoveste sfilacciata quest’anima sottoposta a inique sottovalutazioni che rammendo, sottobanco, per sottolineare ancora, sottovoce, con righe sottopelle, gl’innumerevoli sottoprodotti di un presente che riduce sottozero il barlume d’ogni luce.
E’ un sottofondo inesaudito questo mio triste canto sottotitolato alla pagina di un cuore chiuso sottochiave nei sottintesi di un conclave.
- Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa -
Nel sottobosco della sottocultura lo scioglilingua è una sottospecie in via di estinzione.
Id: 132 Data: 12/01/2008
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Peregrinare
E non preme nel cullare lieve il camminare lento sulle dune del silenzio. Nei granuli dell’infinito affondati piedi impronte lasciano di stelle comete.
Id: 130 Data: 11/01/2008
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L’uomo che sono
La donna che ero
si accoppiò col tempo,
fragile essenza
senza un’istanza.
L’uomo che sono
possiede l’impotenza,
quel tentennare stanco
dopo un orgasmo di speranza.
Id: 129 Data: 11/01/2008
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