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I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Quel Dio Univetso.
Quel Dio Universo
Che dall,argilla
Nel corpo del fanciullo,
Appena creato,
Adamo,
Plasmo la vita
Che,alle adorate Ancelle
A custodir pose,
Allor che solo,
Smarrito,
La benda dal viso
Ultima tolse,
L,albero del melo
E la Donna
Vide
Tra le Sue braccia
Trovò rifugio.
Rimuovi in questo tempo
Funesto,
Vessilli di guerra
Per vessilli di Pace
Dove ad accoglier
Ci possa Tutti.
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Scatole vaganti.
Nella stanza
Su scatole vaganti
Viaggiano i pensieri,
Impavidi,
Pronti a perdersi
Tra pareti di crudo mattone
Mentre il rumore del tarlo
Che a mangiar legno
Del divano antico
Di continuo s,adopra,
al mio silenzio s,accompagna.
Al di là del vetro
Rigogliosa natura,
Allor che il tempo avanza,
Di vivaci colori è adorna.
L,animo mio
Tra pareti chiuso,
A parlar cerca con le stelle
Ad una ad una dipinte sulle scatole
Appese al trave
E chieder loro
Perché il tutto nel mistero è posto
E tale,nei secoli mantiene.
A vagar tra le scatole
Continua il mio pensiero. *
I notturni carmi.
Han sedato l,animo I notturni Carmi Mentre le snervanti leggi E la paura, fan da comando. Esser portato via, In fretta,appestato o morto, Gettato nell,inerte fasciame Di legna d,abete, Che fine! Non attesa, Non invocata. A girar s,affanna, Contenta, La novella morte, Il filo taglia! Immagini che a toccar l,animo. Pronte, A tradir la fantasia Hanno. Visioni,penso, In attesa del mio turno. *
Le mani
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