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Raccolta di poesie di Daniela Monreale
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Mi piace circondarti...

Mi piace circondarti, intrappolarti
nella mia vita,
seguire l'auspicio
delle rondini sulle case.

Il grazioso portamento delle tue parole,
abbiamo dormito
come se il mondo
fosse piume.

da L'attracco sulla luna, 2006

*

Crosta terrestre

E' nel confine la conoscenza.

                    Te lo dicevo a gesti, toccandoti.

Nella membrana che segna il buio tra i corpi. 
            In silenzio, nel morbido scenario della pelle. 
            Lo schermo pianeggiante, collinare, ora alpino, 
                                                                 ora selvatico.

Nomade sul percorso senza mèta. 
Senza timone. Stanziale sulle mucose, sulle cime. 
                       Dove non c'è pace. 
                                    Dove non può esserci parola.

        Sovrapposizione di corazze, di lingue, nell'intricato 
gioco proteiforme dell'attinia, nel liquido disfarsi di steccati, 
                   crude gabbie dell'assenso.

      Con la presa minimale del magnete, i polpastrelli 
tracciano il tuo corpo chiaro, scoprendone i frattali, le sinopie, 
il precipizio.

                                  Mondo fenomenico nel derma che 
scuote la memoria della carne. Qui l'essere, il toccare 
il succhiare umori dalla profonda roccia.

         Corrompere le nude faglie, invaderne il canale, 
cauterizzare con un bacio.

        La carezza feroce del mordere gli strati. 
                                                     Addormentati.

da Corpo a corpo, 2003


*

Mi arrivi...

Mi arrivi d'improvviso, 
un pomeriggio a caso, 
a festa del tuo istinto. 
E con il tuo istinto 
di animale buono 
mi leghi d'improvviso 
a una primitiva gioia, 
corrompi beatamente 
il tempo mio deciso, 
esattamente come la sera 
in cui lo strano tepore dei tuoi occhi 
mi trattenne, 
la prima volta.

da Quotidiano/Straordinario, 2002

*

Non c’è nulla...

Non c'è nulla di scientifico, lo sai, 
in questo esporre gradualmente il viso 
alle tentazioni, non c'è predizione 
di scatto fremito di turbolenza

perché senza sapere è il tuo sentirti 
ferocemente nel tepore, 
nello sfinimento

tutto accade senza radar, senza 
formarsi su coordinate, su mappe, 
canovacci di epidermica sequenza

solo lo sconvolgerci 
per un lampo di consenso, 
             nella fuliggine del giorno

da Lo sguardo delle cose, 2001