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Raccolta di poesie di Elio Mitidieri
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Ci scaveranno un buco

Prendilo questo sole

e conservalo, per quando

non saremo più graditi

e ci espelleranno, e saremo

senza patria.

 

Perchè la vita è un ballo, 

ma io non so ballare, incespico

un passo dietro un altro

inciampo,

e mi cacceranno prima.

*

Novembre

Vorrei abbracciarti

fragile creatura, cingerti

nel cuore della notte.

 

Pallido amore nascente

in quest'ora di luna di perla

cerchi la tua pace tra le nuvole

di fumo dei camini

che perdono se stesse 

nel chiarore delle stelle.

 

Respiri a tratti l'aria 

della brezza del mattino

che bussa alla finestra.

*

Non riconosco

Tu sei quella che non riconosco,

di tutta una vita il pensiero fuggente,
tra tutti i miei figli la prediletta,
le fondamenta guaste della mia casa.


Tu sei la rosa che non ho colto,
bestia feroce del mio giardino,
tu l'oracolo che detta le regole
messo là per bellezza, che non ti si può toccare.

Tu la ferita eterna esorcizzata,
dell'itaco re impazzito il canto,
il grande dolore, il lamento, la rovina.

*

Le onde

Questo azzurro mare mi porta

oltre le banali consuetudini.

Tra le onde

sono sempre innocente.

Ho voglia di mettere

i piedi su questi fondali,

venire travolto 

dal caos che mi ha generato

e che è diverso, tanto,

dalle cose del mondo.

*

Roma

Nelle case nostre

piccole e squadrate

il grande disordine

di un mucchio di cose.

 

Tra palazzoni in blocco

umane assonometrie

conducono la via più avanti

oltre la nostra percezione

 

sì che pochi alberi scarni

in un loculo di terra

piantati, ricordano davvero

un piccolo appezzamento.

 

E nei grigioli nembi

della città

io vedo davvero i fili

delle nostre speranze esili.

*

La felicità altrove

Di stanza in stanza

io vado 

cercando quello

che non trovo.

 

Davvero ho una concreta speranza:

di trovare

la felicità altrove.

*

Straniera

Io non so dove l'animo tuo è più puro,

né dove chiede prebenda,

dove mostra il suo spirito

con gesti accorti 

e acuminati. 

 

Né altro appiglio 

mi si prospetta, 

altra anima per cui

abbia senso dire:

domani. 

*

A mia madre

Mamma

che mi vieni appresso

sempre attenta

di dove io vado.

Di questo in vero

io non mi sono accorto

sì che vano sembra a volte

il tuo operare

e il tuo sempre dietro

volermi camminare.

*

Via Val Trompia

Notte.

Il parco è spoglio, 

libero

dagli invasori.

 

Gli alti platani

son torrioni alla mia destra,

l'Aniene

il fossato.

 

Qui io non ho dimora.

*

Marzo

Ho ritrovato il tuo candore

e sono

immensamente felice.

 

Nell'animo nostro

tutto è puro

tutto è senza colpa

di mattina.

*

Pavese

Arriverà la morte

e avrà i tuoi occhi grigi,

le tue dita pungenti,

lo sguardo fermo e dissacratore

da giudice infernale.

 

Avrà lo stesso movimento tuo,

furtivo tra le cose,

il tuo passo lento e deciso,

il clima uggioso che desti,

la tua ombra oscura

di danno e di delirio.

*

Serale

Vorrei non doverti dire

stupide parole quando ti parlo,

non dover arrivare a sentire

sulla mia lingua

il sapore del nulla.

 

Ma piuttosto dirti

con parole essenziali

quello che sento:

tu, io e nient'altro

oltre questa casa.

*

Più niente mai

Come il tuo sguardo più niente mai,

amore mio,

nell'intenso fluire di queste sensazioni

e opuscoli visivi,

quando ci viene consigliato

il sapone per lavarci.

 

Come il tuo sguardo niente

più dolce mai,

o forse delicato, come il modo tuo

di sistemare fiori

e cose belle ovunque.

In questo lager, in questa vita-collutorio

trovo te poco prima di cadere

nell'ovvietà

e nella mia dimenticanza.

*

Dedicata

Assieme a te ho imparato

a leggere la mia vita

fino all'ultima pagina,

a chiudere il libro

solo quando a fondo

è molle, come carne.

 

E ho scoperto,

essenzialmente,

che la vita è bella

solo se è un po' strana,

altrimenti sai che noia

in questa fiumana…

*

Sabato sera

La gente che passa

corre per la festa

o il salottino

pseudo-bestiale,

 

la febbre

del sabato sera,

l'eccezionale

bicchiere di troppo.

 

E' questo

che ci è dato.

Questo il nostro

 

porto sepolto,

questo il nostro

peccato.