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Raccolta di poesie di Paolo Felli
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Mi avevi regalato un quaderno

Mi avevi regalato un quaderno

e dentro avevi messo due penne:

avremmo scritto insieme un romanzo 

semplice e commerciale.

Poi già prima della prima lettera

hai cambiato idea, da un giorno all'altro.

 

Mi hai lasciato solo con un quaderno vuoto

in mezzo strada, la tua penna scarica

e la mia che non riempie ogni pagina bianca.

*

Dal mio silenzio non so cos’hai colto

Dal mio silenzio non so cos'hai colto,

immagino il vuoto.

Ma il fatto è solo questo:

io non so cos'avevo da mostrarti,

tutto quello che bastava, a me,

era ascoltarti.

*

Variazioni sul tema di Rimbaud

Il futuro, vuoto, vi affogo.

Il futuro, lo riempio:

mi sovrasta.

Lo svuoto in una nera pozzanghera.

*

I tuoi occhi profondi spiccare il volo

I tuoi occhi profondi spiccare il volo

tra l'informe azzurro del cielo

attraverso ogni nuvola

Sensualmente ti spogliavi il cervello

pensiero

...

dopo

...

pensiero.

 

Come scomparso tutto intorno

avrei voluto averti lì

sopra l'invadenza di quegli aghi di pino.

 

*

Lo scoglio

Sulla roccia i fiotti cadenzati

le rigano il corpo in preda al gusto

del mare gocce salate e sudore

avvinghiati strusciano umidi i petti

una danza di colpi di onde di vento

galleggiano aromi salmastri sospesi

si alzano le urla di folle follia

sulle curve flessuose 

sparge bianca spuma il mare.

Luglio 2020

*

Annegato nel bianco

Guarda l'uccello che plana

piano

nel cielo più alto

tanto chiaro

quanto il bianco.

Chiudi un attimo gli occhi

è già scomparso

 

*

camminando a volte

Camminando  a volte avvolto nel grigiore

un suono, una scena,  una musica, un luogo

mi passa il cuore

e mi manca il respiro,  per un momento affogo.

 

Come un lampo davanti  agli occhi delle immagini

antiche, oblïate,  antiche e pure nuove,

antiche immagini

nascoste tra le sabbie,  coperte da parole.

 

immagini indistinte,  forse solo colori

immagini di vita  nascosta negli abissi.

-"Per questo muori?"-

Ti vedo in queste foto,  mi fissi in un'eclissi.

 

Ti vedo in queste foto,  ti vedo in miei pensieri,

ma non ti vedo mai,  coperta da parole

e da pensieri.

Riesumare un passato  rubato da un liquore,

 

e così spesso tu compari

celata nei miei diari.

*

Visione

Sciolto nel caldo sole

il mio cervello, casco,

tempo dimenticandomelo

si addensa un ritmo tanto

ivasante, all'indietro

accanto urla alle orecchie

saettanti. Ecco un ragazzo:

carica il braccio: lancia

il cuore in mezzo a un prato

fresca terra lo sporca

un'altra volta il mondo

tingendosi di blu

io glabro compari sopra

di me giovane fresca

ragazza in orgasmo

 

Crudeli si apron gli occhi,

mi guardo nello specchio,

ho già i capelli bianchi

e rughe dentro il petto.

 

Da quel ragazzo tornerò

mi squaglierò in un caldo bacio,

sotto al rosso mi ucciderò.

Ritroverò il mio caldo bacio.

 

*

Lettera ai muri

Non vi ho mai amato, cari muri

lugubri, ciechi, e sempre più stretti.

Che c'è fuori da voi? Non lo dite.

Ché non c'è una porta o una finestra,

non più, non so guardare oltr voi.

Soltanto morte varia, vostra muffa.

Ma voi mi amate, e me la donate.

Mi amate male, dovrei dirla mia.

Mi avete trasformato in un seduto

con quella malattia, vostra complice.

Per questo resto chiuso tra di voi,

per questo non ndosso più la vita.

Mi avete fatto dimenticare il verso.

*

Pus

A voi che avete le mani pulite

(e la lingua sporca di sangue): sappiate

che anche se alla TiVù seduti state

spezzate anche voi quelle vite.

 

"Han massacrato il tizio nero. Willy?"

"Poteva starci attenta pure lei..."

"Io non ho mica niente contro i gay,

solo non influenzino i miei figli..."

 

Parole più forti pronunciate

di un pugno o un arma o non desiderate

mani.

           "A nessuno mai male farei!"

 

Con lo sputo le mani non pulite 

di bocche marce di sanie. Non sono

solamente due mani addosso a lei.

*

Ho preso lezioni dal sole

Ho preso lezioni dal sole

ho tramontato e 

sperso il sangue.

Tutto.

L'ha sostituito il

buio della notte.

Ora, mentre la sabbia mi scivola fra le dita

indifferente 

non vedo più i disegni delle nuvole.

 

Resto chiuso 

dentro un campo di fiori industriali

a strapparne petali grigi.