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Raccolta di poesie di Gaudenzio Massi
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Vela e timone

 

La barca con la vela

ch’era piena di emozione e

come gota gonfia 

comandava sul timone.

Ora che l’emozione cala

sulla vela che si spegne

s’ingrossa e prende forza 

lo sterzare del timone.

Girano intorno barca a vela.

 

 

*

La poesia vincerà il futuro

Gli ultimi voli in emozione prima delle tenebre.

Inebriante è ancora l’aria nel mio sentire:
al pensare che questo non possa esserci nel futuro

mi acceca il cuore di tristezza!
Un mondo senza emozione è senza poesia!
Ed ecco che può solo salvarci la consapevolezza!

*

Ti trovi dentro

Va pensiero equilibrista 

Su di un filo immaginario

Il mio neurone ha senso orario

È in combutta con sinapsi

La diatriba è sull’umano

Che hai più sembrerà strano

Ma la mente che è in solfeggio

In coscienza è un dileggio

E così avanzo pian pianino

I miei passi fan l’inchino

A quell’essere bambino 

Che è nascosto dentro Me

In un angolo ancestrale

Con la luce che è soffusa

Ed è legato in ragnatele

Per una vita senza vele

In un mare di menzogne 

Sta aspettando la libertà 

Come quando in altalena

Spira il vento sulla schiena 

Crea brividi sulla pelle

Mentre vibri con le stelle

Quando infine lo ritrovi

Non lo lasciare solo mai

Non c’è niente al mondo 

Che ne valga più di lui

Fai in modo che al risveglio 

Sulla guancia abbia il sorriso 

Come fiamma d’infinito

Per la tua anima immortale

 

 

*

Con sapevole

C’è una strada nella nebbia

Sento ai lati si festeggia

Ma davanti non vi è nulla

Spazio vuoto in una culla

C’è la mente che è confusa

La menzogna vien profusa

L’energia della coscienza

Assaltata con pazienza 

Da un programma disumano

Da un cervello alquanto strano

Lorsignori del mondo intero

Da tempo immemore han l’impero

Nei loro occhi vi è malattia

Per assenza dell’Empatia

Son possessori dell’invidia

Negligenti  per l’accidia 

Quel clamore che vi è ai lati

Sono i pochi risvegliati 

Che fan luce sul cammino 

Di un nuovo Gesù bambino

Che in toni ed in frequenza

Sta creando nuova essenza

Nuova luce nella nebbia

Nel  futuro che albeggia

*

Il seme della vita

Nello zoo dello sperma

Freme il seme con la coda

Nella corsa che ti premia

Per creare in assoluto

Il migliore che esce in scena

Mentre fuori tutto vibra

Qui s’incastonano preziosi

Filamenti con le trame

Di ancestrali resoconti

Fatti istinti primordiali

Questo intarsio cesellato

Di sinapsi e  di neuroni

Che han dato sublime senso

A miei gioielli unici al mondo

E l’amore crea il seme

Ogni notte ed ad ogni istante

Mentre sogni nella notte 

C’è qualcuno che si fa grande

L’energia che si fonde 

Mentre fuori il mondo vive

In attesa che il seme veda

L’arcobaleno che sarà perenne

*

In bicicletta redivivo

Nel crescendo piano piano

Sempre complici per mano

Sia nei giochi che nei silenzi

Per ovviare a repressioni

Degli adulti in ossessione

Il ricordo di un frangente

Che girando intorno a casa

Con rumorose biciclette

Inavvertitamente in collisione

Sulla coscia in formazione

Una lacera profonda contusione

Improvviso consulto sul da farsi

Poi la ferita è presto avvolta

Da una benda per la notte

All’insaputa di una madre

Onnipresente come l’ansia

Ma si aggrava la mia storia

Quando a scuola la mattina

Mentre il viso si fa bianco 

Io mi accascio sopra al banco

In un attimo svenuto 

Il soccorso presto arriva

Per me che ero in deriva

Poi l’arrivo in ospedale

I dottori in riunione

Per guarire l’infezione

Di un presunto tetano letale

Poi nei giorni a susseguirsi

Il vociare di amputare

Quella gamba ingigantita

Poi un dottore luminare

Che a forza di punture

fa arretrare l’infezione

La speranza torna innata

Per la gioia di una madre

In quarantena disperata

Ora lo scrivo per ricordare

Il secondo anniversario

Di ammanco in presenza

Ma il mio valore è nell’essenza

Di ciò che siamo stati

Senza mai darci delle colpe

perché poi andavano risolte

...e se mi guardo attorno

ancor ti vedo compiaciuto

del mio essere nel mondo  

giocando ancora a “nascondino” 

sperando che tu appaia d’improvviso!

*

Il Cuore della Storia

Mi son spesso avvicinato

per cercare di svegliarvi

con le mani piene di carezze

Voi vecchietti del tutto ignari

di quel virus che vi è entrato

di soppiatto da schermo piatto

La compagna della sera

sul divano vi ha inchiodato

mentre i neuroni e le sinapsi

affievolivano i vostri passi

Ho deciso di lasciarvi al bivio 

c’era nebbia nel ricordo

che offuscava i visi

nelle maschere ormai grigi

Sembravate già sicuri 

dell’eterna e retta via

con gradini verso il cielo

ed eravate tanti 

con le sporte piene

di storie belle e maledette 

Ma ora nulla vale

era solo potenziale

dell’uomo materiale

ma mi rimane la tristezza

di bellezza ed empatia 

compagni nella via

dov’eravamo illusi

ed a un tratto ci han reclusi

Ma sento ancora il vento 

che spettina i capelli e

dirada un po’ la nebbia

La fila che immensa sale 

si volta e ci saluta ...

Se ne va la Storia 

di gente con un cuore

carpito artatamente

*

Goccia vitale

L’essenza ch’essa vive

nel nucleo delle cose

In un alcova ché eterna

È scintilla che produce

Le sorprese della vita 

Come il fiore tra i marciapiedi

e quell’acqua tra gli anfratti

che  accarezza è tutto smuove

Nei meandri che trasforma

e allontana già le rive

Brulica intanto tutto intorno

come formiche operose

una vita in sinergia

da osmosi ché vitale

Dove lo sguardo tu lo getti

c’è  l’illusione di progetti

Che pian piano prendono forma 

E dal seme che erge e cresce

si delinea e si fa stelo

mentre intanto la rugiada

ha la goccia quotidiana

carburante di ogni vita

per una storia che è infinita

*

Ancora una volta

Come fosse l’ultima volta 

come l’ultimo respiro o 

il vederti che mi accompagna

Ho la fretta di tenderti la mano

Di stringerti a me perché ti amo

Finché riempi quella bolla

che io vedo ti circonda e ti protegge 

da una realtà ormai contraria

Pandemia che si fa storia maledetta

.....e di vivere c’è fretta!

Io amo con armonica passione

sia te che i miei nipoti

Tre gioielli fin dal nido ben curati

da affetti ogni giorno circondati 

Ogni giorno questo sole nasce e scende

va di fretta e non tien conto degli istanti

dove io son presente con l’affetto

ed il tempo sembra sempre non aspetti

Questo legame di un gene ancestrale

mi addolora nel vedervi in mezzo al mare

con le onde alte di un futuro

che vuole desolare le altalene 

Io ve l’ho insegnato in tutti i modi 

di trarre vita dai momenti

che sprizzano felicità dai pori

...e voi mi avete consolidato 

il mio pensiero ...di vivere la vita

come fosse l’ultimo respiro

 

 

 

*

Andante lento

 

L’ultima foglia che in autunno
copre il rimasto spazio vuoto
sembra saluti per l’eterna quiete
Mentre si ricicla e nel lungo divenire
riappare sotto altra forma di natura
Come noi in questo chiassoso
silenzio della nostra vita terrena
ci si aggrappa ai nostri istinti primi
come fa l’edera sui muri
Scegliendo percorsi che sembrano
a noi casuali ma dettati da memoria fine
Infin la vedi che copre con le sue radici
la superficie che ospitale l’accoglie
Il giorno la vede crescere ed essere viva
come il ruscello scorre e bagna la sua riva
...e il tutto sembra accordi gli strumenti
per la struggente sinfonia in armonia

*

È nato è nato

 

L’embrione mascherato 

da epigenetica messaggiato

si è subito adattato 

Come di solito fa la natura

che segue l’avventura

di gameti sconclusionati

che il criptato l’han letto male

di un umano ormai scomparso

È l’embrione del futuro 

con mascherina incorporata 

che scompare alla poppata 

e si richiude per caduta

Ha l’ordito con trama fine fine 

per fermare  un gran contagio

che da tempo ci ha invaso

Ed il povero neonato 

proveniente dal futuro

viene al mondo premunito

per ovviare a pandemia 

In questo mondo messo in “folle”

da neuroni assoggettati 

da mass media autorizzati

a divulgare una “zizzania”

...e che pena che mi fate

alla vista coi miei occhi

degli zombi tutti in fila

senza pensare ad un sorriso 

che si è perso in quel bel viso

specialmente nei ragazzi

che abbisogna di carezze

L’olocausto ora lo capisco 

e gli do una spiegazione 

per quell’uomo che si ostenta

ma infine è un gran “coglione”

La “trombo” embolia ha fatto strage

Spermatozoi fuoriusciti incazzati 

ed ovuli “scemi”-nascosti 

per sfuggire in tentazione!

*

Amore profuso

Dalla vita in bianco e nero

In rincorsa di visione per l’intero

Come nel crescere dei fiori

In esplosione di colori

Io son bello fuori e dentro

Anche quando sono al centro

Vengo sul pianeta  in viaggio 

Sono pieno di coraggio

...e se a volte son nel pianto 

l’abbisogno è stato infranto

Son venuto a curiosare

per potermi confrontare 

Con la mia anima ribelle

creata da  polvere di stelle

Come un vento sono entrato 

in un corpo architettato

Da materia che di vivente

senza me non può esser niente 

Mi porta a spasso i miei neuroni

senza tante ambizioni 

Vedo l’ombra che mi circonda

che mi è compagna vagabonda

Poi si allarga l’orizzonte

sull’arcobaleno che fa da ponte

Sono qui in fratellanza 

con l’amore che non è sostanza

ma è il vibrare nella giusta via

quando il tutto è armonia

Quando abbracci un tuo fratello

dove l’albero si fa più bello

Mentre la chioma di Berenice

mi aspetta e mi benedice

*

Il risveglio dalla quiete

In un frangente di secondo

tutto il mondo chiuso fuori

In equilibrio su una lama 

che non taglia ma divide

il rumore dal silente

di un perenne inconsistente

Ero in spazio sempre in quiete

senza i battiti ne respiri

ne di colori corrispondenti 

Una mente senza tempo

che fa download di tutti i dati

poi d'un tratto il suono delle sirene 

nel vociare che soccorre

Ora sento i vostri respiri

Percepisco le emozioni

nel risveglio dalla quiete

*

Come l’edera sui muri

 

Aggrapparsi ai propri istinti 

come fa l’edera sui muri

Sembrano percorsi casuali 

ma son scelte ponderate 

da millenni d’esperienza 

Hanno scienza incorporata 

per garantirsi la giornata e 

segnalare al mondo intero

di scegliere la luce 

che illumina il sentiero 

Come il fiume e i suoi meandri

che disegna le sue rive

c’è un ruscello rosso sangue 

dentro Noi che ci fa anime vive

L’energia che si esprime 

lavorando con gli alveoli

abbisogna di questo Rio 

che ci scorre nelle vene

Con sinapsi e neuroni

si completano l’illusioni

*

Un roteare di gambe

Stamattina osservavo nell'incanto

un bambino nella culla

mentre i genitori ponevano attenzioni

alla dolce sorellina

Questo angelo sgambettava 

sdraiato nella culla e 

felice lo si sentiva

"argomentare" sul suo reale

Forse ombre colorate

gli si ponevano davanti 

mentre lui con dei suoni 

cercava discussione

Mi son alzato a curiosare 

e appena la mia immagine

ha invaso il suo campo visivo 

mi ha stampato un sorrisone

con  un roteare di gambe

Pensare che la vita sarebbe tutta qua 

Si nasce e il tutto si ha già 

Il resto è falsa realtà

*

La tela viva

 

Vado a spasso col neurone

Con la luce a diffusione

Son in contatto con l'esterno 

Con due occhi che fanno perno

Come quelli del camaleonte

Indipendenti tra  la fronte

Posso in ogni punto rotearli

Tutti gli anfratti visionarli

Col sinistro guardare il cielo

E col l'altro cogliere lo sfacelo 

Mentre guardo il pennello intingo

Con gli artigli io dipingo

Nella volta ci son degli astri

Che del tempo son pilastri

Fuori il nero dentro il rosso

Il blu e bianco a più non posso

La tela tutta impregnata

Di celeste è ossigenata

Presto faccio l'arancione

Che è il colore dell'emozione

Spruzzo rosso nei confini

Dove metto due amorini

Col colore della passione

Sento il brivido in unione 

Metto un po di cerri alti

Coro grave di contralti 

Mezzosoprani e tenori

Che ravvivano i colori

Con il basso ed il soprano

Col baritono sovrano

Mentre osservo immensa tela

Con tessuto a ragnatela

È l'ordito ché un tesoro

Ogni punto ha filo d'oro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

La evidenza che non vedi

L’evidenza che non vedi 

è di più di quel che  credi

Come l’aria che respiri

che ne hai bisogno nei tuoi giri

Chi te la dona è onnipresente

e non ne sei riconoscente

...e che dire di quel rio

che ti porta il ben di Dio

Fin nei piccoli dettagli

se reciso con dei tagli

e che subito interviene

a fermare l’esterno gene

che altrimenti può infettare

tutto il corpo può allertare

Per difendere chi comanda

nel cervello non c’è branda

Nella cabina di comando

sempre sveglio anche quando

tu nel sogno sei immerso

la coscienza è l’universo

Mentre gonfia in alto mare

l’energia ché nucleare

Di due elementi esplosivi

che del nuoto sono inclusivi

Tu cavalchi queste onde

che del niente son profonde

Sei sul vuoto del sembiante 

mentre hai il pieno nella mente

Anche il pesce trasparente

mentre va contro corrente

Butta l’occhio da curiosante

e del tutto ne è ignorante

Poi intorno gli orizzonti

con la curva fan da ponti

C’è chi si immerge a tarda ora

e chi si sveglia con l’aurora

Mentre qui il sole va a dormire 

in altro luogo va a salire

Proprio strano questo mondo

che da un po’ è già rotondo 

Stiamo vivendo su una sfera

respirando in atmosfera 

Se non ci fosse una pressione

saremmo tutti in sospensione

La fatica che si fa a salire

è la gravità che si fa sentire

Vibra il tutto ...tutto è onda

che ci penetra e circonda

Il cervello sempre in azione

come un radar in ricezione

Che curiosa nell’ambiente

per tenersi tutto in mente

Sono file di memoria

con  l’emozione ne fa storia

Se la scena è gioiosa

dopamina contagiosa

Il violino che in simbiosi

vibra dentro ed è osmosi

Tutto il cosmo è all’ascolto 

del vibrar del corpo sciolto

L’evidenza che non vedi

è di più di quel che credi

*

La vita scende a valle

La sorgente del fiume Montone

e la vetta è il Muraglione

territorio il Casentino

La goccia si fa rivo e

s’ingrossa nel ruscello

poi ancora si fa fiume e

va a sfiorare le sue sponde

negli anfratti più segreti

Mentre scorre e con sé porta la vita

La sorgente è il Muraglione

Il respiro scende a valle 

nei meandri del Montone

a Portico incontra un ponte 

di artefici ingegnosi

Hanno miscelato l’arte 

col fabbisogno giornaliero 

Ad ogni tempo guardi il ponte

che fa da meridiana e 

coi suoi raggi d’oro il sole

ti segnala sempre l’ora 

Il respiro arriva fresco 

sfiora l’acqua che centellina 

rugiada e nel freddo si calamita

all’arcata sotto il ponte e

il riverbero dell’acqua 

lo rende vivo al suo passaggio

Ecco il pieno di energia 

che ci attraversa e ci riempie

come se del tutto niente

che ci possa infin distrarre

 

*

Solo se

Solo se la coscienza è cosmica

L’universo sta dentro un “file”
Questa “stringa” interpretativa
Per assurdo la storia è viva
Sia la storia di un passato
Che la storia in avvenire
La coscienza la può svelare
Non è questione di materia
La realtà di ciò che vedi
È soltanto ciò che credi
Con l’immenso tutto intorno
Non riesci mai a capire
Dove il tutto va a finire
Cerca cerca infine i dati
Del perché ci han creati
Siamo al mondo con coscienza
Tutto il resto è fantascienza
La coscienza è a tutto tondo
Dove il Noi lo puoi pensare
Come essenza nucleare
...e se è vero che di materia
ce né solo 0,01% ....
quel dubbio che ancora ti pervade
è coscienza o nulla accade

*

Se Dio fossi io

Se ci fosse un Dio 

....e quel Dio fossi io

Farei lezioni di empatia 

come fosse una malattia

che infetti a lungo raggio

purché sia data in omaggio

Poi agli individui che malvagi

nel mio mondo son randagi 

Questa razza certo infame

dal petrolio fa il catrame

Poi trasforma il ricavato

in un diavolo forsennato

Ora con virus da distrazione

sta installando la 5Generazione

Con satelliti ed antenne

ci trasformano tutti in renne

con le corne ramificate 

saranno le onde diramate 

È un obbrobrio da fermare

perché il mondo fan tremare 

Se il Dio fossi io qui e ora

mi vorrebbe circa un’ora 

per far sì che in questa terra

non avvenga più una guerra

Oltre a farli tutti eunuchi

toglierei al culo i buchi

*

Covid rosa

Ragnatele nel cervello

che disturbano le sinapsi

perché è da troppo tempo

che il cervello è solo opzione

Io lo dico per quei tanti

che han la vita dimenticata

del valore ché ancestrale 

Nei meandri ben occultati

han dei codici da criptare

con miliardi di combinazioni 

Manipolari dai mass media

con falsa informazione

ormai nulli di ragione

ed in piena assuefazione 

sembra morti quei viventi

che mi sembrano deficienti

poveretti chiusi in casa

in attesa che le salvi

la prescrizione di un vaccino

Soffro tanto a quel pensiero 

di empatia che giornaliera

pensiero fisso fino a sera

Ci vogliono tutti obbedienti

per renderci tutti schiavi e

consegnarvi la salvezza

con le chiavi nelle mani

I miei simili si son arresi

alla gestione delle menti 

da psicopatici deficienti 

senza etica e sentimenti

che ci danno suggerimenti

per un business da vaccino

per un virus birichino 

in laboratorio architettato

per il popolo assoggettato

Con la diagnosi e con la cura

ci sarà guarigione più che sicura

Tu puoi morire di qualsiasi cosa

certificandolo coronavirus Covid rosa

 

*

Effimera

 

Come inutili farfalle 

che dai Monti vanno a valle

Da icone delle spose

Non han più petali di rose

Con il nettare nel sacco

Portano polline al Dio Bacco

Ora perse nel dolore

Non riconoscono più il suo fiore

Sono abbagliate dai colori

fluorescenti nei bagliori

Povere creature benedette

effimere ma sempre elette

Sono al comando dei potenti

che ci han reso impotenti

Anche da radar sono guidate

con le ali ormai tarpate

Si vede sfuocato l’Arcobaleno 

mentre fuori è ancor sereno

Povera farfalla deturpata

da natura tanto amata

Ammirarti nell’accarezzare il fiore

c’è delicatezza e tanto amore

Sei l’immenso quando plani

poi pian piano ti allontani 

Ti avvicini ad un atro fiore

che ti aspetta con ardore

*

Onda incanto

 

Che parte vuoi essere dell’onda?

La cresta,la spuma,il vortice,la parte inferiore o la forza che sprigiona?

Io l’integra onda ma l’inganno di ciò che nella sconosciuta si nasconde a volte la detesto.

Ed eccola piena di rabbia e di rancori infrangersi allo scoglio e farsi spuma per poi svanire e l’incanto si ripete come nel vivere perenne

*

In oltre

Oltre le nuvole

il cielo è sempre sereno 

Gli oceani con le loro onde

continuano a soffiare vento verso riva

il pensiero così si fa alto

oltre gli scogli

fino a orizzonti cosmici

*

Anfratto di memoria

L’inesauribile curiosità giornaliera

che mi spronava in adolescenza

un giorno mi spinse sulla nostra soffitta

di una casa colonica immensa

Messomi all’abbaino rimasi allibito

dal mio sguardo che in lontananza

perlustrava ad ampio raggio

capii che più sei in alto

e più si riesce intravvedere

Da qui la fame di sapere

che mi segue come il mio destino

Riuscivo addirittura a vedere aldilà del fiume

nonostante i due argini che lo contenevano

Avevo la finestra della stanza 

adiacente il primo argine 

ed essendo ubicata al primo piano

quando il fiume era in piena

a volte esondava e l’acqua 

correva lungo la strada comunale

Il fiume diveniva uno specchio d’acqua immenso

e il barcaiolo doveva smontare 

la passerella con le asse di legno

per poi staccare le due barche in lamiera

e portarle da un lato mettendole 

in fila una dietro l’altra 

Tutto questo ,il barcaiolo, lo doveva fare

quando l’acqua nel fiume cresceva

e raggiungeva in fretta un certo livello

considerato d’allarme

A volte si ritrovava dalla parte sbagliata 

della riva e più volte l’ho visto 

attaccato alla fune d’acciaio 

che era fissata da argine ad argine

e attraversando arrampicato alla fune

a volte toccava con la schiena l’acqua

quando era a mezza corsa

Ed ora quei gesti rivivo intensamente

Così anche il viaggio corto di nuvole 

che alzandosi dietro la basilica San Luca

divenivano sempre più scure 

fino a liberarsi con tuoni e fulmini

come a voler rabboccare 

l’acqua defluita  nel fiume

Bei ricordi di giorni ormai lontani

ma come file di memoria ancor vicini

e le fatiche ancora in mezzo ai campi

di genitori con solo un fine di “tirare avanti”

Saranno morti tuti i nostri genitori o avi

ma nei miei ricordi li ho salvati entrambi

e dopo il sudore bevevano come bestie

con l’arsura di fatiche immani

perché per coltivare la terra che era  bassa 

la schiena alla sera di dolore piena

*

Fuoco illuminato

Per ora a molti ignoti

ci guidano da secoli
L’emblema è un occhio solo
ma che vede come tre
In mano hanno i mass media
e ci guidano il pensiero
L’esercito di inconsapevoli
marciava sull’ipotetico nemico
creato ad arte dal mainstream
Coi giochi alla PlayStation
di lotte nei quartieri
nei cunicoli a stanare
il nemico direi virtuale
Ed eccoci che stiam marciando
guerrieri con armature
con mimetiche attrezzate
di armi a raggi Laser
Tatuaggi sul corpo in ogni parte
per darci la peculiare identità
che uomo in ignoranza
la persa in tenera età
...e allora cosa dire
se la consapevolezza
di essere sé stessi più non c’è
Basterebbe darsi un senso nella vita
ma quello alto è giusto
che ci fa sembrare dei buoni Re

*

Il tempo dei Salici piangenti

La forza madre natura si ribella

per troppo tempo inascoltata

ha generato il suo messaggio

infettando a lungo raggio

Con un virus che si annida

nei polmoni e lancia sfida

La generazione più indebolita

viene ben presto decimata

Molti ,troppi ,fiori recisi

senza gli abbracci dei loro cari

L’onnipotenza di una razza

che di causa ne è certezza

Mentre ora piange il simile

senza il “senso”della vita

che per anni l’han represso

Mentre io che abbraccio gli alberi e

m’incanta ancora un batter d’ali 

...e lo sguardo dei vecchietti

sottobraccio ad un badante

con la sua storia che eroica preme

mentre intorno c’è il degrado e 

il diniego di mamme sole 

che pazienti vanno avanti

con speranza e con affanno

Ecco il senso di una vita 

che adesso più non c’è 

di una razza chiamata umana

presuntuosa come un Re

Saranno gli alberi a salvare

sto pianeta da un’altro Re

mentre ancora i Re Magi 

sono salvi tutti e tre 

Quella rondine che ho sempre amato

là nel nido più non c’è 

Mentre effimera la vita se ne va

*

A natura se ne frega

La natura se ne frega
come abbiamo fatto Noi con Lei

 

Gli avvisi ci son stati
con riunioni degli Stati
Senza mai prendere atto
della scadenza del contratto
Che avevamo senza cura
con l’egregia Madre natura
Noi che Dei ci sentivamo
imperterriti proseguivamo
A far obbrobri a boschi e mare
creando problemi al polmonare
Quindi il respiro del pianeta
con l’Amazzonia resa inquieta
Son cambiate le stagioni
ma non l’uomo e le intenzioni
In un mondo di rumori
in confusione il dentro e il fuori
Ora può essere il momento
nella paura e nello sgomento
Nel silenzio di pensare
finalmente di volare
Noi non siamo i padroni
del pianeta con dei droni
o scie chimiche di veleno
che nascondono l’arcobaleno
Tutto ciò che noi togliamo
alla natura lo dobbiamo
Ma di una cosa vorrei sbagliarmi
quando il virus cederà l’armi
Noi continueremo come prima
a promettere la manfrina:
“Siamo seri e andiamo avanti”
”Non siamo essere ignoranti!”
Siamo i primi sul pianeta
a rendere la vita inquieta
Se non scendiamo di un gradino
sparisce l’alba col pianto del mattino

*

Una mattina qualunque

Una mattina qualunque
con degli esseri ovunque
Che si muovono in fretta
per una vita ristretta

 

Son fra gli altri distratti
senza senso e contatti
Ci han mischiato la razza
mentre fuori tutt'impazza

 

Son tutte beghe giornaliere
col posporre in lusinghiere
Col futuro ormai bruciato
c'è la vita tutta di un fiato

 

La natura sembra attenda
ma negli occhi abbiam la benda
Già modifica il genoma
per un leone senza chioma

 

Del passato intelligente
ormai non vi è più niente
Il futuro ha arte vera
ma proviene da altra era

 

I filosofi più quotati
dalla Grecia son sfornati
Mentre ora il cerebrale
crea il frutto occidentale

 

*

A spasso sopra al nulla

Vado a letto e 

mentre faccio il riposino

mi trovo a spasso sopra il nulla

Senza essere allibito 

perché immerso in quel reale

mi incontro con un amico 

che da poco l’ho lasciato

e comincia a raccontarmi

senza neanche salutarmi

di un certo corona/virus

che è andato a casa sua per lamentarsi

Questo virus gli diceva 

che non c’era nessuno in giro

e che chiese se per favore

poteva stare per dormire

...e poi chiese un panino

e curiosò persino n frigo

si guardò un po’ tutt’intorno 

alla ricerca di un po’ di vino

...e io cominciai a sentir caldo 

ma sognavo delle coperte

Poi non mi ricordo di uscir di casa

...ma eccomi qui a raccontarti

a spasso sopra il nulla 

per tornarci a rivederci

...e per chissà per quanto ancora

dovremmo qui ancor venire

per poterci incontrare ancora

sempre a spasso sopra il nulla

perché giù l’ha sulla crosta

(sul tappeto delle cose)

è già tutto corona-virus

Poi di scatto io mi sveglio

e ho il cuscino spennacchiato 

che ha lottato contro il Virus

*

Il canto delle Dune

 

Il pianeta stupisce ad ogni dove e 

anche Noi come granelli di sabbia

emettiamo vibrazione di frequenza

così come i granelli ci spostiamo 

ognuno con propria storia 

verso un dove indefinito

potremmo divenire roccia 

o ritornare in qualche spiaggia

magari la natia dell’arenile

*

Immenso spazio vuoto

 

In punta di zampe ci hai lasciato
come per non dar fastidio
un’ultima volta
Hai ripagato il nostro gesto
accogliendoti nella nostra casa
con quel musetto che avevi solo tu
Sempre riservata e in attesa
di carezze familiari
Era una gioia accarezzarti
e quell’immenso spazio vuoto
che riempivi solo tu
ora spazierà in giardino
col nostro pensiero che ci assilla
Grazie baby di tutto l’amore

che ci hai voluto riservare

anche nel tuo morire
inaspettato

 

*

Onda a riva

 

 

 

C’è già l’onda e non si vede

sta nascosta dentro il mare 

definita lei si rotola ed è viva 

direzione verso riva 

dove un gruppo di surfisti

la aspettano all’apparire

Ecco arriva  tocca il fondo

poi s’impenna e l’onda esce

come fanno le balene

...manca il respiro ma si fa schiuma

mentre il surfista la cavalca 

e svanisce verso riva

 

 

 

*

Tu

 

Sei come l’acqua salata 

che non ha mai toccato riva e 

se parli dello scoglio

non sai di certo cosa sia

Quindi non mi meraviglio 

se non conosci cose 

che sono un mondo a parte

di colori naturali

che con gli arcobaleni 

han generato l’arte

...e che dire dei suoi suoni in vibrazione

che penetrano in noi 

....e risvegliano sensazione ed emozione?!

Impara quindi a nuotare e vai verso riva 

troverai ogni giorno cose nuove

che ti manterranno viva!

*

Musica ovunque

È musica ovunque

allo scorrere del Rio
gli scherzetti dei zampilli e
l’andante un po’ abbondante
dopo l’ansa nei meandri
prende forza giù nel fiume
Ora l’acqua che mi spinge
sempre forte andante mosso
con vigore va verso il mare
dove incontra le sue onde e
la musica si espande
Poi si alza la frequenza
per la pienezza dell’amore
ed è l’acqua ad emozionare e
c’incanta e ci stupisce
Osservando le sue onde
che s’infrangono negli scogli
come storie maledette
di battaglie senza scopo
Ed ecco qui c’è l’occasione
dell’amore in proiezione
per una nuova generazione
Mentre la musica continua
sia nel volo di farfalla o
sotto l’ala di un gabbiano
nel perenne morso della fame e
nel lamento con acuti della preda
Sui crini di un archetto
nel violino s’intuisce
tutto ciò che adesso è!
Mentre il tempo si fa storia
con l’orchestra di memoria
Lenta e fievole si muove
la sua nota negli anfratti
in frequenze sconosciute
di alti e bassi da interpretare
come vuole il genio autore

*

Osmosi pulsante

Si muore perché

c'è un mondo fanciullo

che deve nascere

*

Quei raggi caldi

Quei raggi caldi

che mi scaldavano il cammino
in un crescendo piano piano
La vita che scorreva formando calli nelle mani
nel sudore lasciato là nei campi
....e l’armonia di natura ancor regnava
Il latte caldo ogni mattina dalla stalla
La prima rondine a salutare la Primavera
mentre lo svegliarsi dell’aia si ripeteva
I muggiti nelle stalle piene e
l’abbaiare del cane ad avvisare
Infine nel ripetersi di vita
Il nonno che lentamente affievolisce
mentre i nipoti nel crescendo vanno a scuola
..ma la rondine non segna più la Primavera
..e il latte caldo ha il secchio vuoto
Anche quei raggi caldi
che mi scaldavano il cammino
chissà la direzione che hanno preso
Mentre finalmente diventi saggio
si riempie d’acqua il lago dei ricordi
e la memoria si fa sempre più confusa

*

Trovo il senso

Io trovo il senso
nello zampillío dell’acqua
e nello scorrere nei fiumi verso il mare
M’incanta e mi tuffa in un immenso
dove ritrovo il senso
di qualcosa che si è perso
Come pestare l’uva dentro al tino
per estrarre del buon vino
o il sudare salutare là nei campi
col fischiettar del contadino
mentre recide l’arbusto giusto
...e lo svolazzare nell’aia
di una gallina spaventata
....o il cane che al guinzaglio
fa la guardia e spesso abbaia
....e i quei colori a primavera
che li ricordi quando è già venuta sera
Ma che in memoria son rimasti
nei meandri un po’ nascosti
della mente e i suoi trascorsi
Quei meandri che fanno i fiumi
a secondo delle annate
ed intanto l’acqua corre e scorre
e ogni tanto si rigonfia
ma l’essenza è sempre quella
è la vita in una stella
Una stella come tante
ma che ancora ha un cervello
che pensante a questo e a quello
ritrova ognora il senso

*

Sublime farfalla

Lei ché figlia del Dio Giove

Sguardo intenso di Denise
Ha capelli in boccoli dorati
Lei è immersa in una bolla
Sembra frulli fantasia
da donare a chicchessia
mentre il tutto è creativo
coi colori arcobaleno
I suoi occhi ti entrano dentro
sono ancora nell'immenso
Il suo fiore è il prediletto
da chi sempre ha intelletto
Spande petali di rosa
mentre pensa al vero amore
per papà e la sua mamma

*

Perenne mente

Ho una piovra dentro al ventre

che mi tiene vincolato
all'ombelico del creato
Coi tentacoli si muove
ma i legami tiene buoni
È una cosa viscerale
direttamente dall'ancestrale
Sono nato e ho la stima
di un pensiero giornaliero
che mi lega in dissoluto
con del fiuto ogni minuto
Io mi eleggo nel pensiero
perché madre abbia futuro
Voglio essere animale
in un mondo di preludio
affinché i neonati
non subiscano attentati
Per diritti senza indugio
dove ognuno trovi rifugio
Quel che cerchi l'hai davanti
....e nel buio vi è la luce

*

Io mi illudo

Sono al posto di comando

come fossi in astronave

con l’illusione di guidare

questo corpo come ruspa

Io attivo le mie leve

col pensiero lieve lieve

I sensori sono attivi

per quegli attimi rosso vivi

Quando  tenta uno straniero

di invadermi col batterio

muovo il joystick indietro e avanti

per spostare gli anticorpi

Porto a spasso il mio neurone

in attesa di occasione

con sinapsi in sinergia

faccio il pieno di energia

Il neurone del comando 

che s’illude e si arrangia

mentre tutto intorno esplora

con degli arti e dei tiranti

È sembianza quella fine

che oltrepassa ogni confine

..e nel sogno io mi attardo 

affrontando il nuovo azzardo

Leggo e fingo di sapere

mentre invito il cervello a bere

 

 

 

 

 

*

Perenne

Mi perplime

tutto ciò che non mi è incline

ma il perenne mi è sublime!

*

Ultimi voli

Oh ...insetto prediletto

il tuo nettare t’aspetta

e tu manchi da troppi giorni

fai soffrire il mal d’amore

Ho del polline in consegna

e del vento non mi fido

va sprecato in mezzo al prato

mentre a te io l’appiccicavo

Si è rotto quel filo d’oro

che creato dall’aurora 

fa sì che il sogno s’avveri

Era l’arte dei colori

che con codici cromati

proliferava nuovi geni

Appartengo ad una specie 

che in pochi anni da egoista

ha distrutto l’arte in cielo

ed in terra ora è sfacelo

Stan morendo povere api

filo d’oro ch’era miele

Con prodotti pesticidi innaturali

l’uomo sta fermando tutte l’ali

È l’inizio d’estinzione 

di quest’essere imperfetto

che ha sprecato l’intelletto

*

Lacrime e sangue

Immagino

.....e sull’albero piangente
ogni foglia un volto inerme
di un caduto come eroe
per salvare la democrazia
Così si dice in giro
di Falcone e Borsellino
di cadaveri sui treni
dalle bombe deflagrati
Morti mentre in stazione
ognuno aspettavo il proprio treno
Ma in cuor suo all’insaputa
c’era la via del ritorno
...o l’aereo infuocato in cielo
che deviato su Bologna
poi cadeva su una scuola
e trucidava delle vite
ch’eran fiori allo sbocciare
...e che dire di Aldo Moro
che han riempito con dei libri
una falsità che si fa storia
...e la chiamano democrazia
che gli eroi li porta via
Se non dicessi questi fatti
e a me li nascondessi
IO non sarei più uomo
e il mio vibrar sarebbe falso

*

Estasi

Sotto il velo una pelle da carezze

con lentiggini dorate 

Con la lingua sul tuo collo

che crea brividi in decollo 

...e ti abbraccio dal didietro

per lasciarti senza scampo

Ti divincoli per girarti 

e magari per riabbracciarmi

Finalmente ti ho difronte 

con le labbra appiccicate

e le lingue già incrociate

Poi l’ardore che ci assale 

e le cosce accavallate

C’è del turgido lì in mezzo

....e ci avvinghiamo sempre più 

volano i vestiti a vicenda

ed il nudo è turbolenza

Ci strappiamo gli indumenti

per far posto ai sentimenti

...e nel metterci in contatto

corto circuito è presto fatto

Una confusione di effusioni

per un’onda di emozioni 

che trovata la simbiosi 

fino a colmare in apoteosi

Con gli spasmi in un crescendo

fino al fiotto del delirio

Dove l’uomo a questo punto

è disposto a perdere tutto

 

 

 

 

 

*

La Rosa che c’è in te

Da tempo ad esser poeta provo

ma quando io ti incontro 

da una pupilla entro in te e 

tutto già mi sembra immenso 

C’è un trono,un “auditorium” e

un palcoscenico con drappi di sipario

stesi a terra o son sogni che son 

caduti giù sul palco

C’è una coscienza che frena e porta

al passo il tuo istinto e quante volte

ti sei accorta del sogno estinto

...c’è anche l’attimo nel quale ti sei distinta

ed era forse di “sua sponte” l’onda spinta

Lo sguardo troppo basso da non vedere l’orizzonte

o l’arcobaleno che spesso fa da ponte 

Ed ecco la corazza far da freno

ad emozioni o sentimenti fuori

controllo 

La felicità sepolta ad ogni ora

per le scelte della vita in condizione

Mentre il palco rimane vuoto ancora 

si sente in “auditorium” il paupulare

di un pavone con la sua ruota incanto

Questa magnificenza di colori

che è poi la tua vita 

la trovi negli archivi della mente

in anfratti con ragnatele avvinte

Ogni tanto il trono lo intravvedi

quando raggiungi le tue aspettative

e per un po’ ti siedi

...ma ecco ti poni ancor traguardo

mentre nella vita giochi d’azzardo

La vita se la sprechi ne hai una sola

..e la rosa perde petali e colore

Mentre sul proscenio ti aspettano per gli applausi

...e io che poeta mi fingo ne approfitto per uscir da te

mentre ti asciughi il pianto

*

Chill out

Da un mare piatto

che a vedere a nulla infonde

ecco apparire la cresta

sta per formarsi l’onda

s’ingrossa e si fa furente

e frigge e si fa spuma

fino a sembrar valanga

che a valle si dirige

ma è nell’infrangersi allo scoglio

che infine lei va a morire 

...mentre allo scoglio accanto

le gabbianelle avanti e indietro

con gesti ripetuti portan gli arbusti

in loco per irrobustire il nido

*

A ciel sereno

Mi parla il melo

che nell’infanzia mi osservava

dal sua alto ed imperioso cielo

Mi parla il fico 

che appena io uscivo di casa

mi sembrava mi chiamasse

a sua delizia 

Mi parla il pesco

del succo della vita

che mi accompagnava ai campi

Mi parla il pero

che aspettavo il giallo maturo

invece del verde acerbo

Mi parla il caco

che essendo vicino al fico

nella scelta oltre il sapore

vi era il colore

Mi parla il nespolo

del suo frutto prelibato

che oggigiorno l’han scordato

Mi parla la vigna

coi suoi grappoli abbondanti

e mangiavo anche l’asprigna

Mi parlano le fragole

abbondanti sempre nei campi

quando poi io arrivavo sembrava

accennassero ad un sorriso

...ed è qui il valore della vita 

che natura è esistita ...

ne ho la prova è garantito

...e l’insieme dei sapori 

con tutti quei colori

era come se un orchestra

si riunisse nel giardino

a suonare la sinfonia

della vita in sintonia

Quando tutto sembra un sogno

invece era solo il mio regno

Mentre entravo nel domani

con le rondini invecchiate

....e intanto io crescevo

con un piede nel passato

e con l’altro oltre il muro

.... lo chiamavano futuro

*

Volo e incanto

Mentre io con le mani sul cappello 

per tenerlo bello stretto 

...ecco apparire con maestria 

colui che il vento accarezza e lo destreggia.

S’infila nei suoi anfratti e

lo fa in delicatezza mentre i vortici

vorrebbero portarselo chissà dove

È l’incanto del gabbiano che è leggiadro

 in attrattiva e con fierezza t’insegna che 

“del domani non v’è certezza” e

così lui gioca con il vento 

come l’onda lo fa col suo tormento

Non hanno il tempo inganno tra l’ali

sorvolano per sempre gli scogli ineguali

*

Troppo sole

Ci son persone nella vita che

si sentono troppo sole 

ed anche quelle in compagnia 

che han preso troppo sole

*

Agua y sal

Seduto in una panchina a playa San Juan de Tenerife,

attraverso lo scorri mano in acciaio  del parapetto in sasso,

osservo i due oceani d’acqua e aria.

Col pensiero io mi tuffo

in un mondo quasi uguale

dove esistono squali e pescecani e

qualcuno tende all’ali e

con pinne spiccan salti

che gli sembra di volare.

I delfini intelligenti e

le balene di nostra specie

ogni tanto a respirare vengono in superficie.

Ed intanto lì nell’acqua,

come anche in aria

 continuano a sbranarsi per potersi alimentare.

L’egoismo in acqua ed aria è

lo stesso ed il respiro è ansimante.

La paura è giornaliera nell’attesa che venga sera.

Anche l’aria che mi sfiora,

qui seduto nella panchina

è intrisa di acqua e sale

dove c’è dentro il bene e il male.

Mentre in Africa i bambini di

un lamento sono inclini

è inattesa già la vita 

prima che venga concepita

È la vita che ci assale mentre intorno 

tutto è acqua e sale

*

Sogni di donna

Quel rosa striato disegnato nel marmo 

di vene in meandri su tessuto roccioso

è come il percorso d’ardore di donna

rimasto intrapreso in ragnatele bloccate 

Immagino l’umore di quel fulgido sangue

come il ricordo mentale di mille altalene

di sentore di un tempo che immane

 ed immenso recita ancora e resta splendente

I sogni di donna son fermi nel tempo

 

*

il Teide col cappello

Il Teide col cappello

 

Quando il Teide mette il cappello bianco 

ha nuvole fredde che le danzano intorno

girando l’isola  tutto il giorno per 2 mesi

Così jenero e febrero con la pipa

che fa fumo bianco-scuro 

fino a quando non fa buio

Ed il sole s’intrufola fra le nubi 

per dar calore a quegli intrusi 

che vengono qui per svernare e 

dal sole farsi accarezzare

...e laggiù a Los Cristianos a Las vista o

Las Americas c’è chi in sdraio sul lettino 

sogna d’essere ai Caraibi

nei due mesi che qui è ancor freschino!

*

Io vi vedo

Una finestra alla parete

....e aldilà il tutto appare

Dove senti del brusio e

si ode un “vengo anch’io!”

Mentre nel buio vi è una luce

se la segui ti conduce

Vai nei luoghi a visitare

Sei nel caos di una piazza

dove spicca un campanile

Mentre in terra c’è del bianco

sembra polvere ghiacciata

ed i bimbi a divertirsi

con il mondo per le mani

Tutti intorno sembra festa

per un anno che è fatale

e lo chiamano Natale

...e se chiudo la finestra

tutto questa resta occulto

mentre il battito dei cuori

fuori

pulsa forte senza indugio

...ed il vento nei capelli

fa sentirti ancora più vivo

*

Penso immenso

Luccichii come strali

nella notte e il suo pulsare
mentre giro intorno al Re
Pulsa il mare col suo respiro
ed in cielo pur le stelle
pulsa il loro navigar
È un pulsare di sistema
come in cosmo il rigonfiar
Vedo il caos divenir stella
mentre inizia il suo pulsar
Io respiro con il mondo
che si espande e si restringe
di un dolce sospirar
Penso e pulso insieme a Voi
in distanze siderali

*

Verso Betlemme

Una cornice alla parete

Dove tutto sembra in quiete
C’è una montagna color neve
con un vento lieve lieve
Poi una slitta color fuoco
lento soffia come in gioco
È di neve anche una barba
di un uomo a stazza larga
Per quest’anno è senza renne
è trainata da due antenne
Sembra guidi al cellulare
va di fretta a consegnare
C’è una stella con la scia
e una capanna nella via
Esce luce da una stalla
mentre l’uscio resta “in spalla”(semi-aperto)
È il giorno del lieto evento
un bambino che è un portento
C’è nevischio nella zona
e nessuno lo abbandona
Per scaldare il giovincello
c’è un bue e un asinello
Vi è Giuseppe ed anche Maria
i Re Magi con doni in allegria

*

Ape regina

Come la goccia  ai rivoli

seguir la traccia giusta o

il mar alzarsi a camminar 

non vi ha struttura

Ebbene “Io”con tanta acqua

rimarrò in piedi finché la forza 

immane lo riterrà opportuno

...e il sogno lo rincorro a più non posso

come il gomitolo che da montagna 

rotola e si  smatassa per farsi 

cuffia sciarpa o maglia

C’è un posto e il sapore è antico 

...è verso il nord ma anche a sud

ma certo non ve lo dico

Il sogno è giusto non svelarlo mai

perché la vita lo è già in sé 

La vita è dolce come il fico 

ed amara come fiele

il sogno le riunisce e con le api

fa del miele

*

Il mio esserti vicino

Rayanair 

il grande uccello

sul cotone come neve

Il suo volo a pancia piena

ci sono i bimbi divertiti 

mentre altri adulti impauriti

Vedo giù tra i monti vi è una diga 

E sparse qua e là delle case

mentre a volte son riunite

Poi il porto con due navi in arrivo

E io qui ad osservare 

con i miei occhi a cannocchiale

Questo uccello con le ali

che sorvola paesaggi

tutti insieme incastonati

di paesi e di città 

e la gente indaffarata

che senz’altro un po’ vivrà 

Uno sguardo all’orizzonte 

dove il globo certo è curvo

Ora cime già innevate

che di Francia hanno il sapore

Sembra che col sacco di farina

sia passato il “fornaretto”

E montagne seguono l’onda

di pressione furibonda

che sprigiona il grosso fuoco

poi sono rocce nel lungo divenire

Ora il panorama con batuffoli di cotone

sparsi nelle valli che van creando ombre 

e si spostano gironzolando

Io mi fingo extraterrestre e

 nel pensare ad atterrare 

su cotone così candido

sembra un pianeta tenerezza

ed invece c’è tristezza 

perché gente forsennata

si è impossessata di un bel pianeta

Una decina di balordi

fanno guerre per quattro soldi

e bamboline insanguinate

piangono ancora prima d’esser nate

Qui che son più vicino a Dio

io vedo forte e chiaro 

che se volesse intervenire

al passar di carri armati

li potrebbe trasformare

con la Sua onnipotenza

da metallo in cioccolata

e a questo bel vedere

si riempirebbero le Chiese

di bambini e genitori

come perenni debitori

...e invece guarda ed ininfluente

Lui fa finta di niente

sembra voglia vedere 

fino a dove l’uomo può infierire

Ma se io fossi Dio

non farei finta di niente

salverei solo la brava gente

Quindi tu non sei il mio Dio

perché troppi olocausti

laggiù in terra son successi

..e tu lì ad osservare

senza mai condizionare

Tu potresti anche senz’ali

volare in onnipresenza 

per togliere il potere

a chi si sente una potenza

e potresti ... si fa per dire

mandarli a “farsi benedire”

 

 

 

*

Tra me e te

Tra me te

..un tacito consenso di onestà 

e ora costretto a mentire

davanti al tuo che è un finire

Sì vabbè t’illudo ma non è un gioco!

Rammento spesso la nostra infanzia

e la complicità che respiravo

quand’eri a me vicino 

quand’ero ancor monello

...e quanto avrai sofferto

vedendomi picchiare a mani aperte

da un padre che a sua volta aveva sofferto

La mamma ci metteva a letto al caldo

e noi ci abbracciavamo per tenerlo stretto

Lo sai che c’è di bello caro Mario....

in un’altra vita rivoglio te come fratello!

Lo so mi perdonerai se ti ho mentito

l’ho fatto per il bene tra me e te

Ho un nodo dentro che poi si scioglie

e il fiume abbonda alle sue rive

*

Vita ostile

Quando scrivi e già lo sai

che le parola senso non ha più 

Son vigliacco dentro me

per prottergerti da un dolore

che so e odora già d’incenso

ché preludio dell’immenso

Sto perdendo una metà

anche se già in terza età 

Ereggo una piramide virtuale

a una persona direi speciale

Quando la notte incontra il buio

e si spegne la luce nel pertugio

gli ultimi passi son leggeri e

pieni di ricordi ...quelli veri

Perso in una nebbia fitta

ho la mente che di dolore vien trafitta

Una parte di me la più matura

la morte l’ha lasciata senza cura

Quel cerbero al cancello della vita

si è arreso ad una forza inferocita

che ha fame e ti mangia all’interno

energia proveniente dall’inferno

Nel diradare della nebbia io lo vedo

con la mano che saluta al suo congedo

Lo vedo e vedo chiaro il suo viso

mentre accenna all’ultimo sorriso

Quegli occhi celesti come l’onda

specchio di un’anima profonda

Come posso dimenticarmi quei momenti

che ero la sua  ombra parimenti

Insieme nel crescer per volare

in questa vita che non ti vuol aiutare

Hai chiuso gli occhi al mondo

ma ad occhi aperti a tutto tondo

parenti e amici giunti a far presenza

accorsi in massa alla tua grande assenza

Ho il ricordo vivido di un fratello 

complice nei momenti del monello

Diversi ma uguali con le stesse ali

nel crescere insieme senza eguali

Ricordo i miei sguardi ad imparare

da un fratello che sapeva ascoltare 

Scaramucce sì ce ne sono state

ma mai cose severe o forsennate

È breve ma intenso il mio saluto

  ho sofferto tanto quanto ho saputo 

Non ho più lacrime ma piango ancora

per colui che era al mio fianco ad ogni ora

L’infanzia insieme è stata data

difficilmente sarà dimenticata

La pagina del libro della tua storia

si è chiusa ma rimarrà a memoria

Cosa ti sei portato nelle tasche

per lasciare le impronte giuste

Per ritrovarci insieme là in quel luogo

dove per tutti ci sarà il proprio sfogo

Dove giocheremo ancora a nascondino

o nella stanza col pipistrello malandrino 

L’erba era ancora alta nel giardino

ma tu non mi sembravi più bambino

Lo so cosa sei stato nella vita

persona seria affidabile garantita

Auguro a chiunque un fratello come te

e spero che tu lo abbia pensato anche di me

 

*

Fino a che respiro

Finché respiro

 

Se dovessi restar ai momenti del Dante

l’anima di mio fratello sarebbe già da tempo giunta in luogo.

Ma apprendendo dal tempo mio vissuto 

non credo che l’anima viaggia a km/minuto

Ecco perché mio caro amato fratello 

ti sento ancora aggirarti fra questo/quello

O tu abate mi trovi un dove e un luogo

oppure io posso abbaiare a più non posso

contro chi di fandonie mi seppellisce

Se l’anima non vola alla velocità della luce

qualcuno non si sa dove mi conduce

Considerando il fatto che è appurato

non si può uscire dalla Terra senza mandato e

anche se ci fosse questo viaggio

si uscirebbe dalla Via lattea a lungo raggio

Scienziati ormai si aggirano nel cosmo

e sanno che per uscire ci vogliono anni luce e

non 2 o 3 ma centomila...

quindi pensate a quanti anime la in fila!!

Io non é che voglia contraddire chiunque si avvicini

Ma se l’anima in luogo deve arrivare ditemi dove ...oppure senza guardare io posso dire che fuori piove e se avrò culo una mezza verità io ve l’ho detta!

Mio caro tu ancora qui t’aggiri lo sento e qui permani almeno

fino a quando io avrò respiro

*

Terra stuprata

Al diradarsi delle nebbie

un disastro immane

Tra i boschi tutto dormiente appare

Nei fiumi alvei e meandri dissestati

La vita rinnegata ancora

per l’acqua che vince e fa sciagura

Un pianeta che arrabbiato reagisce

a chi con scelte lo ferisce 

Degrado immenso di genti senza cura

che inquinano il loro respiro

a sua insaputa

Violenza di una Terra martoriata

che innalza fiamme

come le urla al vento

udite negli arcani di ogni mente

con lacrime che ormai ...

inutilmente

*

Alacre mente

Sento un soffio caldo sotto l’ala

mentre il pensiero c’è e s’invola

È una corrente ascensionale

che va ad ampliare il panorama

Più si sale e più s’allarga l’orizzonte

dopo  la pioggia l’arcobaleno fa da ponte

Nella tela pennellata di colori e

giù in terra è già maggio coi bei fiori

Mentre vibro qui in alto cielo

una nuvola senza volto larga appare 

Sembra strano di trovarla a ciel sereno 

è senz’altro come il dubbio nella nebbia

Ma imberbe un viso prende forma

ed inerme in ribelle si trasforma 

Sguardo arcigno e volto molto serio

come un Dio che è avvinto dai soprusi

di un essere malvagio fra il vivente

chiamato uomo e confuso mentre mente

*

Immenso perenne

Giro giro sulla trottola

sempre gira e mai s’arrotola

Mentre il giorno si fa storia

registro i fatti in memoria

Passa l’ora segna il tempo

illusione di un momento

Quando gli anni son già tanti

con fatica si va avanti

La nel cosmo milioni di pianeti 

son stracolmi di analfabeti

ma in attesa di un segnale

anche se sarà solo virtuale

Siam miliardi ma siam soli

un extraterrestre ci consoli

Lo vogliamo con le antenne

e speriam che sia una ventenne

Che sia bella e che sia in grado

di fermare sto degrado

*

Vita illude

Se vuoi uscire dal labirinto della vita

c’è l’istinto che ti spinge o è finita

 

Se vuoi andare al polo nord di giorno

segui la tua ombra a mezzogiorno

 

Se lo vuoi fare che è già notte scura

sguardo in alto cielo a stella sicura

 

Se tu vuoi immergerti nel mare

senza piombi non lo potrai mai fare

 

Se vuoi raggiungere il potenziale

vai per la tua via che è speciale

 

Invece di seguire tutti i consigli

decidi sempre anche se poi sbadigli

 

La vita quella vera è senza indugi

per perlustrare ogni dove i suoi pertugi

 

Pensa che come specchio crea illusione

di un futuro certo ma è in proiezione

 

Dovrai sentirti sempre un ignorante

perché nel domani c’è l’importante

 

Se hai un idea e ti sembra buona

a volte anche un fuscello suona

 

In un mondo  pieno di imbrogli

per mietere recidi e cogli

*

Come edera sui muri

Alberi che si stagliano verso l’alto

arrampicandosi su nel cielo

come rivali a conquistare la luce

con foglia che energia traduce

per linfa in alimento alla radice

L’egoismo sano dei vivi che con archivi e

che con codici a barre vanno affrontando

in lotta costante l’imperituro 

col battito d’ali concessosi dal cosmo

 

*

Geni alla deriva

Ormai coi geni alla deriva

nel giardino in esplosine 

per dei colori in effusione

un vecchietto che si aggira

con l’archivio che ha già pieno

dove han preso piede le ragnatele

per offuscare la memoria

Lo si vede da lontano

sempre in cerca di un saluto

da chi viene contromano

Ha le rughe nella fronte

ed un occhio un po’ socchiuso

io lo fermo e con una scusa

rendo utile il suo passaggio

Chiedo allora di aiutarmi

ad infine capir la storia

per che lui di quarta età 

di certo ha visto un po’ più in là 

Tutta un tratto ringiovanisce

poi incomincia a raccontare

della guerra brutta cosa

di una sposa ormai perduta

che era per lui tutta la vita

dei pronipoti ormai già grandi

ed informi hanno i visi

lo lo abbraccio è tremolante

lui alza il braccio e mi saluta

È latente la sua forza

per una strada in salita

 

*

Futuro spinto

Attaccati a questa sfera

come tante calamite

giriamo tutto il mondo

così fanno le formiche

Siam nel buio a coricarsi

mentre al dì a raddrizzarci

Come tante marionette 

ci muoviamo sul bel globo

Chi va al monte chi al mare

ma incerto è il viandare

Gira arrosto questa terra

raggi fuoco che ci scalda

Una trottola intorno al sole

in via lattea va di fretta

Illusione di tanta storia

che non si avrà mai più memoria

Son secondi ma son già ere

col futuro che sempre avanza

da un passato che lo spinge 

vigilato da un presente

che solo al pensiero è già passato

Niente di nuovo in questa nave

che circumnaviga l’orizzonte 

con un occhio azzurro verde

sugli oceani e le sue perle

 

 

 

*

Acqua sale

 Il pensiero prende il volo 

con lo sguardo verso il basso

vi avvicino e vi accarezzo

Soffio un alito di vento 

in tutto ciò che vive

Ecco sono a mezza altezza

mi attrae un insieme di colori

coi messaggi incorporati

per insetti affamati

....e la vita è in diretta 

mentre tutti van di fretta

Sempre l’acqua cade in basso

quando poi cambia stato

nel vapore si trasforma

...e allora adesso sale 

per riempire le cisterne

che si muovono bambine

lassù a mezzo cielo 

...e la vita che respira 

 in simbiosi ed armonia

*

Affetti irrisi

Padri e madri esautorati

da diritti che sono innati

Con dei figli che in difetto

gli comprano l’affetto

 

Coi badanti di altro stato

il lavoro è assicurato

Come cani al guinzaglio 

nel giardino con sbadiglio

 

Hanno perso identità 

quelle madri dignità 

Quanto amore ad allevare

per dei figli a cancellare

 

Van di fretta nel maltempo

per valori senza tempo

È fallita la famiglia

non vi è ne figlio è figlia

 

Ci son solo nonni coi nipoti

gli altri son tutti Visigoti

Chi ancora ha autonomia

ha il cane in compagnia

 

In questa strana società 

si sbaglia in ovvietà 

Siamo poveri e sai perché 

noi coi soldi siam già Re

 

Si è persa la ricchezza

dei sentimenti in giovinezza

e arrivati a terza età 

l’abbandono senza pietà

*

Rosa offesa

I fiori non nascono per essere recisi

Il compito è altro ed è sublime

Riempirsi di colori per attrarre

l’insetto che trasporterà il codice a barre

Gli sarà dato il nettare per volare

da fiore in fiore per impollinare

Ingegnosi questi fiori senza sesso

fa si che la natura sia progresso

La nostra intelligenza è poca cosa

difronte ai meccanismi di una rosa

Ha spine solo per autodifesa

in attesa che la pace faccia presa

 

*

Rosa acceso

Paranoia di quel viso

che mi appare e mi sorride

nonostante assurde guerre

le sue guance son rosa acceso

Sempre in mezzo agli eventi

lui che rischia e si ferisce

ma riemerge alla mia vista

mentre la notte si fa insonne

...e lui sorride e non capisco

Forse il bambino che mi appare

è il mio sosia che rinasce

ogni volta dalle macerie

di disgrazie fomentate

per materia che ci inquina

Ma il valore di quel viso

ci sorride e si fa stella

Tu lo ammazzi e lo fai soffrire

lui rinasce per ri-morire

strizza l’occhio all’avvenire

*

Più si sa meno si sa

 

 

==============================

Nella cultura chi sa sa sempre meno

perché si ampliano gli orizzonti

ma il sapere è l’unica fonte primaria

che vale la pena per dire di aver vissuto

==============================

*

Guance gemelle

Vago e giro dentro un sogno

....come foglia in aria 

che sale e scende 

come in stasi a mezz’aria

ed un filo che virtuale

la trattiene nel suo cullarsi

Sfioro guance gemelle

Con dei corpi lunghi stesi

nel respiro con le stelle

nei propri sogni tutti presi

...e con calma verso l’alba

c’è la foglia che si adagia

nel giardino paradiso

coi colori dell’autunno

mentre i corpi al risveglio

alto sentono il profumo

 

 

*

Iride eterea

Il mare dei poeti

con le onde dei colori

dove si immergono i pensieri

per creare ali virtuali e 

viaggiare nel sentiero 

ove si illumina la mente

Poi il vettore che saetta e

che con virgola nel cielo

va a crear l’arcobaleno

mentre la vita intraprendente

alza gli occhi e con stupore

fa gli applausi al grande autore

 

*

Gesti Immortali e vivi

 

Mamme sole 

non solo quando piove

Lontano dai pensieri 

di figli e di figliole

che spingono carrelli

di spesa senza ombrelli

Acide  e pensierose

ma ancora con tanto amore

da dare a chi lo vuole

basterebbe avvicinarle

e lo vedi venire fuori

dagli occhi affaticati

Han sguardo di mamme offese

ma hanno orgoglio vivo

Fan finta d’essere felici

quando il cellulare squilla

ma quell’affetto di mamma

generosamente dato

con dei gesti protettivi

resteranno immortali e vivi

dentro a chi per ora 

distrattamente vive

 

 

 

 

 

*

Anni febbrili

Come nuvola bambina che s’ingrossa e prende forza

anche gli anni adolescenti con gli ormoni intraprendenti

si cambia il mondo ogni mattina per acquisire un po’ di stima

In quegli anni ormai vissuti solo in verde età si può capire

Chiusa nella tua stanza mentre tutto ti spaventa

a volte la stanza è infinita e volta è una prigione

è l’età dell’indecisione per un corpo in costruzione

Scopri il corpo e le sue funzionimentre arrivano le pulsioni

hai la testa “incasinata” e ne parli con una amica

Hai sensibili sensori come villi dentro e fuori

personaggi ideali dentro ai poster sono vivi 

...e la mente sempre in viaggio coi timori e senza coraggio

Poi un giorno si decide e si parte con l’ardire

quando ce l’hai proprio difronte 

ti viene il nodo alla gola e ne soffri sempre sola

...e le amiche che ti fan sentire una strega

Con le prensili tue orecchie sempre attenta al bisbiglìo 

nel cervello sempre cose che non fan bene certo all’io

 Ora faccio quel che voglio perché ho dell’esperienza:

 se mi piace è erba voglio...altrimenti faccio senza

La libertà degli altri finisce dove inizia la mia

...mentre bolla mi protegge e mi circonda

 

*

Infinite porte

Vagare ad occhi spenti nella notte

Intravvedendo dei crepitii di luce all’orizzonte

A occhi semi-chiusi son bagliori 

che penetrano nei meandri della mente

Un grattacielo che io salgo e ad ogni piano

un numero di porte quasi infinito

Ne apro una a caso dove c’è frastuono

Rumore di metalli e lamenti d’uomo

Di scontro fra dei simili in  fratricidio

Per controversie di terre o di denari

Richiudo e faccio passi avanti e 

apro un’altra porta contro vento e 

subito mi appaiono alte onde 

da affrontare con zattera malferma

in mano a forze a noi immani

E ancora un’altra porta a curiosare

Silenziosa appare questa stanza

con musica di relax a meditare

sul corpo e i suoi suggerimenti

Spesso distratti e a noi inconsapevoli.

...e così di stanza in stanza innumerevoli universi

M’incuriosì qualora entrai in una buia stanza

sentire il sibilare di una frusta e 

il relativo grido del godere a volto chino

L’universo sado-maso era in azione

Ricordi di una stanza dai colori strabilianti

come i sorrisi dei bambini emozionanti

Un rumore di altalene cigolanti e il prato 

verde che li accoglieva all’atterraggio

Le stelle nascoste in cielo attendevano la notte

per far stringere al seno l’orsacchiotto

Son qui ancora perso nel grattacielo

a curiosare tra universi di ieri e del domani

perché nel mio che ogni giorno vivo

l’oggi si pone tra lo ieri che va al domani

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Ali sprecate

Non basta aver le ali

di piccioni al davanzale

per le briciole quotidiane

Obbligati alla città 

da consuetudini malsane

nello smog di gas di scarico

Mentre il sole vien nascosto

in inverno con le nebbie

Voi che l’ali son pregiate

forse mai lo immaginate

 

 

*

Bianca e lieve

Sei arrivata di sorpresa 

stamattina e hai fatto presa

Le impronte del passato

le hai nascoste sotto il manto

Sei leggera e vieni a fiocchi

ed i bimbi già a buon ora

sono fuori e senza guanti

aprono in su la sua manina

poi ti vedono sparire a 

contatto col calore

Sei la neve e scende a fiocchi

che per  me son petali bianchi

di un fiore evanescente

che da sempre è inodore

ma il sogno prende forma

e si viaggia con la mente

in quel luogo dove tutto

si trasforma e va a stupire

il passare delle genti

 

 

 

 

*

Verde siepe

Occhi tremuli e febbrili

dentro a siepi nei cortili

nella notte con paura

come a vita in avventura

 

Vagabondo in ogni ramo

per ragnatele col ricamo

trappole ben ingegnate

da artista congegnate

 

La narice che mi si allarga

dal predatore sto alla larga

io lo fiuto e sto in allerta

o sarò preda è cosa certa

 

Ogni notte il mio pensiero

vive il tempo da scudiero

mentre le ombre nella notte

sono scure a mezzanotte

 

Sto nascosto più che posso

mentre gli altri vanno a spasso

con la lingua il cibo caccio

son ramarro e ai bimbi piaccio

 

 

 

 

*

Lacrima prima

È la vita in una goccia

sta lottando in gravità 

Col scandire di un tempo

che costante in grembo ha

Mentre nasce e si fa greve

indi s’allunga e se ne va 

Poi lo stelo che l’aspetta

per raggiungere verde età 

 

*

Scrigno segreto

Le sinapsi come semi

chiusi dentro ad alveare

nell’attesa di fiorire

per creare poi il pensare

 

Nello scrigno dei segreti

c’è dell’oro che borbotta

la parola prende forma

e diviene coi neuroni

un messaggio di pulsioni

 

Poi i freni di coscienza

che deviano gli istinti

per un mondo di poeti

che li decriptano distinti

 

 

 

*

Felici si nasce e distratti si diventa

 

Sì ora vi osservo

mentre passo dentro al tunnel

nei vostri gesti quotidiani

belli esposti come poster

fotogrammi imbalsamati

con una lente ingigantiti

Inizialmente tutti uguali

in avventura con le ali

Poi con compiti diversi

per rincorrere l’ideale

che infine sarà banale.

...e la storia che ognuno

porta a termine

nella pagina che tremula

svolazza e poi  si ferma.

In quel libro della vita

men che meno te l’aspetti

senza darti preavviso

lei tentenna e poi si ferma.

Ora hai smesso di sognare

di tutte le tue gioie

che hai rincorso nella vita

nel posporre ogni momento

non rimane che immortale

l'eterno inganno ché surreale

Quel che dentro voi avevate

pian pianino l’avete perso

per rincorrere un effimero

che in avanti si spostava

In quell’essere bambino

c’era tutto l'occorente

per affrontare anche una vita

sempre controcorrente 

*

Io cangiante

Mi trasformo e son cangiante

da camaleonte occhio roteante

Non mi fido più di niente

ho il polo negativo con la gente

 

Sento un ombra che galoppa

mentre il cuore salta in groppa

Ho nel corpo adrenalina

mentre scappo da rapina

 

Controllo tutto nulla sfugge

c’è lo stress che mi distrugge

Entro in banca con l’allarme

occhio vigile da gendarme

 

Faccio un giro vado in centro

manganello e dacci dentro

Con lo stupro in presagio

va la giovane in disagio

 

Senza freni l’eccitante

in attesa dell’istante 

Il tutto ha perso senso

in attesa del consenso

 

Come favola racconta

il cantare ed 

il fischiare ......

c‘era una volta....quel che conta!

 

 

 

 

*

Oscuro latente

Quel raggio di sole che mi accarezza al mattino 

e che per tutto il giorno mi fa esser bambino

 

Poi quando il sole la sera si ritira a dormire

mi appoggio al cuscino e al sogno applaudire

 

Raggomitolato nel letto al caldo destino

accompagno la notte all’aurora in giardino

 

La rosa che beve cristallina rugiada 

mentre ai distratti gli è chiusa la strada

 

Anche alzando la testa non vedono il nesso

di un mondo latente che la vita ha concesso

*

Io te e le nuvole

Maledetta musica

che mai avrei voluto udire

A piedi scalzi  in un prato

accoglievo le tue parole ingrate

mentre levitavo e tu divenivi  piccola

Pioggia di lacrime intorno a te

nel tuo ferirmi ancora

I sacrifici non son più tali ma vani

mi si son gelati i piedi eppur le mani

Intanto tra le nubi il vagabondar mi è affine

in cerca di un immortale confine

 

 

*

Parole ingrate

Son parole come pietre

in un dialogo d’estate

seduti in panchina nel giardino

e il mondo che crollava

Io per essere sicuro

di non esserti sbagliata

te lo chiesi un’altra volta

e tu lo riconfermavi

<È farina del mio sacco>

tu sicura mi dicevi!

Ma io come padre 

mica infine ti credevo

Sotto un cielo quasi scuro

ci lasciammo con un abbraccio

ch’era amaro nella notte

...e adesso ancor ti vedo

mi vorresti dir qualcosa

ma ormai non sei più rosa

come sempre io ti ho vissuto

Un segreto ti porti dentro

che ti rode ogni momento

Quanto male hai fatto invano

per un orso assai villano

Quante volte ti ho osservata

mentre dormivi nel lettino

e sognavo sempre d’esserti vicino

Son pieno di immagini rubate 

mentre lieta poi giocavi

e sorridevo anch’io felice

mentre tu non t’accorgevi

 

 

*

Infami

Con il mondo tra le mani

mentre brucia il suo domani

Mi scende lacrima sul viso

perché lo sento non condiviso

È un globo senza le ali

dove non siamo più tutti uguali

Negli oceani l’acqua ribolle

intanto qui immense folle

hanno le mani come villi

volte in alto con gli artigli

C’è la vita in olocausto

per un giorno reso infausto

Mentre già negli embrioni

ci son geni mascalzoni

Se il programma è immortale

vien distrutto il suo geniale

da vaccini inappropriati

con ministri assoggettati 

pronti solo ad ubbidire 

senza tanto poi sentire

quel che brontola nell’intestino

con insonnia fino al mattino

Questi son vermi infami

che distruggono gli origami 

di una vita in “polvere di stelle”

che si aggrega per cose belle

Mentre strisce in alto cielo

rendono manifesto lo sfacelo

Nella tela che emerito artista

aveva messo in bella vista

Sarà lotta proverbiale 

per un mondo esistenziale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Son nel nido

Un augurio in generale

a tutto ciò che pulsa
nel cespuglio o sulle grondaie
nell’oceano mare della vita
in quei brividi a fior di pelle
che han tutti nella notte oscura
per il freddo o per paura
dove tutto si rintana
mentre c’è chi caccia per la preda
ha coraggio per esigenza
e dell’intorno se ne frega
Tutti i battiti ad intermittenza
come lucciole sotto le stelle
Anche io che son ribelle
son guerriero nella notte
Son nel nido e adesso covo
in attesa dell’anno nuovo

*

Matrioske

Come il falco batte l’ali

quando è a caccia della preda

Resta fermo a mezz’aria 

per scrutare lungo i fossi o

ai margini delle rive 

Ha la vista che ingrandisce

tutto ciò che si intravvede

nello smuovere di foglie 

Poi scende in picchiata

già sicuro del saziarsi

A sua volta anche la preda 

inseguiva la sua vittima e

come tante matrioscke

tutte in cerca di una preda

 

 

 

 

 

 

 

*

Brivido infuocato

È da giorni che il mondo 

intorno non esiste

Esiste solo un cielo azzurro

dove posso sussurrare

a te vicino al mare

con il vento che mi è amico

Son parole travestite da carezze

poi la tua leggerezza 

come farfalla mi giri intorno

e pennelli coi tuoi colori

creando arte nell’immensa tela

Poi la sera al ristorante

con la mano clandestina 

che si intrufola ogni dove e

nei pressi del centro degli eventi

.....sotto il vestito niente

sale un brivido dal fondo schiena

che saetta verso il cielo

ad attizzare quel fuoco

Chissà cos’è.....

chissà perché!?

 

 

 

*

Rosa fior di pesco

Il tramonto col grembo rosa

ha qualcosa di ancestrale

che riguarda l'embrionale

è vestito al femminile

 

Questa immensa grande bolla

con la vita che contiene

capta i raggi d'energia

li trasforma in dolce miele

 

Poi l'osmosi nella pelle 

crea brividi ed atmosfere

Nella donna il sesto senso

con quel rosa fior di pesco

 

*

Stelle latenti

Corpi distesi nella spiaggia

sotto un cielo terso e caldo

sopra di esso ancor le stelle

come cerberi nel cosmo

Tutto segue e infine procede

nello scrivere la propria storia

che sia ai più dei quali anche normale

c’è chi invece ancora sogna

che sola la sua forse è speciale

Che tu sia foglia al vento o

foglia d’edera ben salda

è illusione ciò che vedi

che addomestica le menti

Se si fosse consenzienti

di chi siamo in realtà 

molte memori certezze

si trasformerebbero in stoltezze

...e la pelle sotto il sole

anche se bianca poi si abbronza

purché lasci andare l’onda

senza chiederti il perché

*

Il delfino dentro te

In quegli occhi azzurri mare

faccio un tuffo a tua insaputa

mentre bevo alla tazzina

il caffè di ogni mattina

 

Dopo essermi tuffato 

sono nudo e senza fiato

per quel che trovo dentro

un delfino al femminile

 

E così mi avvicino e mi

insegni pian pianino

a nuotare negli anfratti

dove l’emozioni son vibranti

 

Sintonia nei movimenti

rendono lieto l’accompagnarti

nel deserto dove si è soli

nei reconditi ancestrali

 

E così anche se virtuale 

io mi aggiro nei meandri

di te stessa e i tuoi pensieri

poi ritorno nei miei passi 

 

mi aggrappo alla tazzina

esco.... e ai piedi ho l’infradito

 

 

 

*

Diavolo e Drago

Nell’immenso bicchier d’acqua 

spunta “El Teide” (il diavolo)a Tenerife 

che negli anni una forza immane

lo ha spinto in alto cielo 

Tonnellate di roccia fusa

mescolata a rosso vivo

che friggeva sotto il mare

mentre tutto era in deriva

Ora vi è il drago (albero)millenario 

ché il simbolo dell'isola

porta con sė tutti i ricordi

di Colombo e le sue tre stelle

che passarono di qua

Mentre ora un insieme di colori

fanno a gara tra fauna e flora

a crear l'immensità

*

Arte in volo

Nel rientrare verso sera 

mi ha attratto il volo di un gabbiano

che sembrava divertirsi 

nel giocare e turbinare

 a mezz'aria sull'arenile

 

Era bello nel vederlo 

con sicura leggiadria 

sembrava volesse insegnare

rallentando a dimostrare

 

Era come un esibirsi

con movimenti circolari

davanti a migliaia di turisti

come cercasse degli applausi

 

*

Curiosa mente

C’è un posto nella mente

dove il tutto sta nel niente

Il tutto è un gran curioso

mentre il niente è indifferente

I ricordi che poi rimuovi

prima o poi ritornano fuori

Sensazioni e sentimenti

più o meno consenzienti

tengono posto lì vicino

dove intanto mi avvicino

E i discorsi della mente

che lei parla ma non sente

Poi in tante pergamene

ci sta scritto tutto il contrario

Quando nebbia si dirada

gli scaffali prendono forma

ragnatele ormai d’annata

han coperto ogni cosa

In un angolo s’intravvede

un’altalena che si muove cigolante

Son gli scherzi della mente

che ci ricorda di un’infanzia

Dove lì abbiam lasciato

ciò che basta e poi ci avanza

 

 

 

 

 

 

*

Ad occhi chiusi

Ad occhi chiusi io ti vedo

sei lì che m'aspetti senza fretta

Quasi arrivavo a tua insaputa

in rotonda con la moto in incoscienza

Avrai avuto un soprassalto 

conoscendoti così ansiosa

Sì ti vedo ad occhi chiusi

mentre tu hai sonno desto

a rimescolar colori 

per quel dì nell'aldilà del tunnel

dove il tutto si fa luce e 

si vedono i colori 

dell'eterno arcobaleno

 

*

Sputo rifiuto

Embrione ti prego la vita rinnega

nella "terra dei fuochi" non ne vale la pena

sul luogo respiri aria che poi ti avvelena

Dei sordi inumani han sotterrato la morte

Non han più lacrime le mamme per i suoi piccini

Fa sì che non s'illudano.....è morte sicura!

Viviamo in un'epoca di politici strani

la monnezza è ricchezza che han nelle mani

Vorremmo il cappio che pende sulla piazza

per quei luridi vermi che han venduto la vita

di ragazzi nel gioco di una vita perenne

Verrà il giorno per Voi del respiro affannante

che giunge pian piano al cervello ancor sano

che rode e mordicchia il pensiero nell'anima

Nella "terra dei fuochi" non ci son più le altalene

e la vita è una farsa e ciò non conviene

Oh embrione ....rifiuta  l'anima e nasci altrove!

 

*

Onda incanto

Quel soffio salato 

che proviene da oriente

cavalca le onde e 

alla spiaggia s’infrange

Immane è la forza nel suo roteare

che ha raccolto in oceano 

nel profondo del mare

Là dove le dolci sirene

infondono incanto

La maga Circe esiste e

Ulisse soffre ancora

.... e Penelope

tesse la tela ad ogni ora

*

Mela al veleno

 I valori degli sguardi o dei semplici sorrisi

dei difetti, che per te son pregi, anche se neghi.

La tua maniera di guardarmi che disarma

in quegli occhi vedo oceani con le suo onde.

Mi scompare il tutt'intorno mentre l'isola m'appare

Riconosco i tuoi odori che profumano come i fiori

È un amore senza indugio come sempre il mio rifugio

Hai i capelli mossi al vento e io li uso come liane

per salire ai tuoi segreti nel centro degli eventi

Ecco qui noi siamo serpenti col il veleno della mela

ma io sono ingegnere e come il ragno tesserò la fine tela

 

 

 

 

 

 

*

Spuma di mare

Il respiro discontinuo 

del mare nella battigia

È spezzata forse l’onda 

dalle barche verso il porto

Mentre il piede con infradito 

lascia impronta sulla sabbia

Poi il volo dei gabbiani 

con la loro coreografia e

l’apporto di qualche suono

Intanto i cirri a mezzo cielo

muovono lenti verso oriente

...e il mare che mi attrae 

 impatta l’onda e s’increspa

crea Venere dalla bianca spuma

*

Ad ogni costo

Scocca l'arco la sua freccia

mentre la faretra è ormai vuota

È come il lancio di un pensiero

che lo colga qualsivoglia

Può cambiare direzione e 

inseguire il destinatario

L'importante è far capire

che non è solo sillabario

Io ci tengo alle parole 

non le sputo mai a caso

Stai sicuro che se ti dico

tu puoi già metterci la mano

su quel fuoco veritiero

Il mio arco ché sincero

rimarrà di certo tale

Ho un contratto con la vita

e lo devo rispettare

Essere se stessi 

per me questo vale

*

Monella

Son geloso e tu lo sai

quando l'aria ti accarezza

e svolazza il tuo vestito

mentre tutto s'intravvede

Tu monella strizzi gli occhi

a chi accenna a dei sorrisi

mentre l'aria intorno scotta

Hai la pelle con le antenne

per captare ogni segnale

In quegli attimi allo specchio

che ti ammiravi e rimiravi

già pensavi a questi istanti

quando senti gli occhi addosso

con già le mani in un viavai

Vola vola mio pensiero

che del male tu non fai

pensa pensa di tradirti

ma voglio solo ingelosirti

 

 

 

 

*

I nuovi schiavi

Tutto il mondo chiuso dentro

a uno smartphone preso in centro

Metto dentro una microscheda

che al servizio mi collega

Posso entrare senza dolo

che non mi sentirò mai più solo

Basta iscriversi ad una rete sociale

per l’amico eterno conviviale

Per il cervello storica illusione

del sociale in condivisione

Io lo consulto come biblioteca

per l’illusione d’essere poeta

Quel che c’è fuori da imparare

c’è l’ho dentro da confermare

Se chiudi gli occhi tu lo vedi

quel che sale su dai piedi

ti attraversa saettante

...è il brivido all’istante

*

La fievole fiamma

Come fiamma che di ossigeno si sazia

il mio neurone che di cosmo lui impazza

Quella luce che nel sonno è fievole e 

quasi si spegne

ma che al risveglio rinvigorisce 

la propria fiamma 

Le sinapsi cominciano a dialogare 

con i due emisferi uniti nella valle e

si riempie il fiume di parole

da mandare nel canale orale e 

quando noi le sputiamo fuori

speriamo sia per orizzonti nuovi

La luce finché vive anche se fioca

...è meglio che ci sia o non si gioca

 

 

 

*

Oltre le nuvole

 

 Volo alto sulle ali 

con le nubi intense sotto

Io sorvolo il “tappeto delle cose”

Son scomparsi anche i fiumi e

le montagne sembrano piatte 

Si percepiscono le altezze

dalle cime con la neve

Io vi immagino indaffarati

nelle cose di ogni giorno

col quotidiano tutto intorno

Personalità anche per voi sdoppiate

che da pubbliche vengono private

È il mondo dell’assurdo

che t’illude e poi ti frega

Sei nel “caos” di una Stella 

“disturbo esplosivo intermittente”

che da spermatozoo 

già va a volare sugli aerei

in attesa che tutto imploda

*

A chi non vede

Mi rivolgo a chi non vede

che minata in ogni luogo

c’è la pace senza sfogo
Han premiato con un nobel
un presidente americano
che porta pace con aeroplani
pieni zeppi di bombe pronte
da sganciare a chicchessia
per portare democrazia
Loro non si sbagliano a far guerra
son padroni delle terra
Si riuniscono nel bastione
per le guerre per gestione
di petrolio o immensi territori
Se non sei accondiscendente
tu sei dittatore permanente
dai fastidio a lorsignori
vengon lì a farti fuori
Peccato che fra la gente
ci sian bambini che da innocenti
col sangue lasciano disegni
sia sui muri che ai pavimenti
per sguardi di occhi ormai chiusi
persi e disillusi
...e quel Dio che onnipresente
sempre assente nel presente
Perché salva sempre il male
quindi allora niente vale
Non voltate voi lo sguardo
Voi non siate indifferenti
Non passate per dementi
Fate si che la vostra testa
sia fuori dalla sabbia e
alzi un po’ di rabbia
per una lancia sempre in resta
pronti sempre ad alzar la cresta
Quando scorre un sangue bambino
sempre io a difesa del futuro
che non voglio sia da adulto

*

Eterna mente

Come granulo di sabbia

son punto fermo nell’immenso

mentre intorno a me il tutto vaga

io son qui è non mi arrendo

voglio ancora poter pensare

Son cosciente che dovrà finire

quel che sento, odo e vedo

Mi trasformerò e nulla chiedo

vorrei solo essere farfalla 

per quel tempo che lei vive

immenso dentro la sua storia

anche se effimera per noi

Sarà come seminare un po’ 

di polvere delle più belle stelle

Mentre in cerca di illusioni

ci aggrappiamo a questo cielo

dove noi siamo l’ascensore

dell’enorme grattacielo

La materia non si crea e

nemmeno si distrugge

ed è ormai norma

che di colpo o pian piano

si trasforma

 

 

 

 

 

 

*

I tuoi passi nella notte

Tu che giri per la stanza

ed ansiosa mi controlli

con dolcezza tu mi copri

 

io non trovo la forza di svegliarmi

per paura che tu scompaia

..e così ancora m'illudo

di sentirti sulla guancia

 

Sarà eterna la finestra 

che appariva all'ultima curva

col tuo sguardo sulla strada

per vedermi rincasare

 

La tua ansia si leniva

e l'amore poi dormiva

 

 

*

Mi indigno

Ogni giorno io li vedo 

come zombi nei locali

per un gesto o una parola

per avere ancora un senso

Sono i vecchi del mio quartiere

che hanno perso identità 

con dei figli che ormai stranieri

hanno rimosso paternità 

Hanno sì lo sguardo perso

ma se fai sì di salutarli

allora vorrebbero dilungarsi

Nelle guance hanno il sorriso

che da un po' era in disuso

Il mio diabete è una fortuna

perché son pieno di biscotti

che io scambio per i sorrisi

dalle guance di terza età

*

Essere se stessi

Aggrapparsi

ai propri istinti

come fa

l’edera sui muri

*

Miele e fiele

Oh ...sì cara figlia 

forse meritavi un altro padre o 

forse io un'altra figlia 

Il futuro lo dirà 

Ma il dolore è ora 

in un ventre da serpente

che ti morde e piano piano

si allentano le resistenze e

ci si affida al quotidiano

Il mio cuscino è inumidito

da lacrime già versate

non avevo messo in conto 

che una figlia poi si adatta

a colui che l'ha sposata

Rimane un fatto molto amaro

sicuro di non aver sbagliato niente

Poi ti crolla il mondo addosso

quando attendi solo scuse

Mentre crescono i nipoti

si allontano le emozioni

ma ho vivido il ricordo

con voi in sensazione

 

 

 

 

*

Senza azione

Se vai in alto la si vede

come essere tra colline

nelle valli è piena zeppa

Voglio che nessuno s'offenda

sto parlando d’ignoranza

che ha il pallone tra le dita

Hanno vinto gli strateghi d’illusione

televisore in profusione

di un popolo coglione 

dove si è estirpato il pensiero

Navigare in ignoranza 

senza mai creare istanza

L’importante è questa essenza

che tv non la si spenga

Se non dialoghi di calcio

sei soltanto un intralcio

Abbiamo perso ogni senso

per un univoco consenso

di un popolo sovrano

che mi sembra così strano

Son felici e son contenti

come schiavi consenzienti

con sinapsi e con neuroni 

che non hanno più funzioni 

Vedo un mondo molto strano

dove la ricchezza è fuori mano

e lo scontro è furibondo 

nato ricco in questo mondo

ma con debito da ombelico 

scusate tanto se lo dico

La ricchezza la si perde

quando l'età va sul verde

 

 

 

 

*

Nuvole spalmate

Guardo in cielo e vedo

nuvole spalmate sulla tela

di un miscuglio grigio-rosa 

Che magica natura del maestro

di colui che si nasconde nel canto del gallo

o nel coccodè per l'uovo fresco di gallina

Nel fruscio di serpe là nei campi o

nel gatto che fa le fusa tra le gambe

Negli istanti che ti sentirai felice

come sotto il vestito niente

Sara  nella lacrima che scende in volto

quando amara verrà una delusione

così se guarderai in cielo

lì lo troverai a consolarti

 

*

Onda inquieta

Quell'onda furibonda

che sull'oceano sembra salga

mentre invece crea una vasca

Con la cresta e la sua schiuma

dove gradisce la balena

mentre intorno vi è burrasca

nel crepuscolo che avanza

Alla notte c'è chi dorme

ma l'onda sembra insonne

resta sveglia tutta notte

mentre lo scoglio l'aspetta all'alba e 

s'infrange con energica violenza.....

gridando al mondo il suo tormento

 

*

Sotto un cielo clandestino

Sotto un cielo clandestino 

appoggiato ad un lampione

c'è un signore con la pipa

che ha gli occhi sul Tamigi

 

Allo scorrere delle acque

lui affida i suoi pensieri

quelli brutti poi li annega

mentre salva i lusinghieri

 

Lui che vede la sua vita

adesso scorrere sotto il ponte

ripercorre il suo vissuto

senza nebbia tutt'intorno 

 

Si sofferma qualche istante

per attizzare la sua pipa e

ricorda da "giovincello"

quando curiosava sulle  rive

 

Ora ché saggio con la barba

ha conferme di un passato

ch'era volto ad un futuro

ma che nel presente ...

 

ha bisogno di scongiuro

*

La valle prima

Immagino l'orizzonte degli eventi

come una cascata d'acqua furibonda

con raggi di sole come sponde

I pesci a trasformarsi e metton l'ali

mentre il fumare dell'acqua sembra bolla

Un gradino dell'oceano celestiale

che si tuffa nell'altro oceano primordiale 

ed ogni ben di Dio prende forma

la materia tra sole ed acqua si trasforma

Una sinergia di lotte senza confini

per divenire delfini da tanti mostri 

E giù all'ultimo gradino ecco ergersi

l'animale detto uomo a "volto chino"

nell'atto  teso a vergognarsi

 per ciò che già e ancora ha da farsi

Questo tipo egoista di natura

che ogni giorno va all'avventura

Tra nebbia e scia d'arcobaleno

c'è vortice di tempesta a ciel sereno

 

 

 

 

 

 

 

*

Ultimo sole

Nuvole come spalmate vanno

a rilento verso levante

Han figura sia di cigno

sia di mappa come l’India

Mentre si alzano su nel cielo

dove vanno a evaporare

Si deformano i disegni e

le mappe ad assottigliarsi

Si son formati diversi strati

ove si formano canali e

sembianze di autostrade

zigzaganti nel celeste

Mentre il sole che le scalda

tiene vivo il mio giardino

ove potrò così osservare

altre forme come i nidi

su nel cielo quand’è alveare

Mentre è l’ultimo sole 

che inverno se ne va 

 

*

Il treno della storia

Ad un passo dal destino

Un vagito e sono in treno

e poi succhio linfa calda

col tepore nella pancia

la manina che s’aggrappa

alla fonte ché suprema

di mammella come crema

Indi il treno che staziona

tutto è fermo al finestrino

Poi cammino a 4 zampe

mentre il treno che riparte

Vedo case che van forte

con le siepi ed i giardini

tutto intorno vi son confini

mentre intanto sto già in piedi

Già mi sento un po’ più grande

la visuale è già diversa

Ho già in mano le matite colorate

per dare un senso a tutto quanto

e comincio a curiosare

del perché è un lungo andare

Mi ritrovo in mano libri

da sfogliare ed ammirare

sto crescendo e ho buone nuove

Vorrei fermarmi alla stazione

ma il treno ha messo l’ali 

e sale su va verso il cielo

mentre case son puntini

I fiumi sono sinuose righe

Le montagne son scomparse 

non si vedono i rilievi e 

quei corpi volteggianti

sulle case a gironzolare

son scomparsi e han perso il volo

Mentre il treno della storia

si alza e lungo fa la scia

C’è chi è ancora “giovincello”

c’è chi invece sa di grigio

c’è chi spera di tornare

ma il treno è sulla via

del buco nero e così sia

Là dove iniziano gli eventi

si ritorna inesorabilmente

dove il tempo non esiste

e siamo fotogrammi tutti quanti

 

 

 

*

Onda viva

Quando il canto ti entra dentro

come un onda che ti vibra 

poi dagli occhi lei ti esce

Attraversa in emozione

le mie cellule in confusione

Questa strana sensazione

che alfin non si trattiene

mentre s'alza come un tuono

impetuoso e tracimante

Io non so che cosa sia

che fa muovere energia

ma la pancia se ne accorge

non è sorda a queste corde

Come quando anche il violino

lo si sente ed è sublime

 

 

*

L’aereo e la formica

Sto osservando una formica

che sembra vada senza senso

mentre è persa nel suo mondo

per scansare i nostri passi

Poi in alto c’è un aereo che mi attira

ed è in fase di atterraggio

col fastidioso tutt’intorno e

ripenso alla formica 

che continua a zigzagare

e che intanto resta in mia ombra 

di panchina in giardino

E io qui fra questi mondi 

senza un perché di relazione

C’è la vita che si muove

senza chiedersi il perché 

Che tu sia serpe od elefante

non puoi fare il “fai da te”

Sempre a caccia d’energie

e questo già ha il suo perché

*

Sotto pelle

Quando a me tu sei vicina

non esistono più confini
c'è l'osmosi con il cosmo
Sento i brividi della vita

che si muovono sotto pelle


È una gioia poi osservarti
nel silenzio mentre attendo
di abbracciarti stretta stretta
ed iniziano le effusioni
con dei baci con carezze


e quei morsi che hai sul collo
dove si afflosciano le forze
Mentre in circuito nasce il piacere
che in delizia sembra miele

*

Trono mentale

Bisogna chiedersi il perché 

non si è Regina o non si è Re

La risposta è nel latente

ma che è sempre presente

Io sfoglio i libri cerco risposte

ho la fame del sapere

Le domande le so tutte

ma che mondo gira senza me?

Senza me che curiosando

so abbracciare tutto il mondo?

Ed il mondo a rotearmi tutt'intorno 

che mi stuzzica il pensiero

Questo è il principio attivo

del mio essere così vivo 

e ho capito senza più ombra

che il mondo che mi circonda

esiste solo grazie a me

che con giusta autostima

sali e scendi da quel trono

e Re o Regina tu sarai!

*

Seppur effimera

Se si guarda una farfalla

sembra voli senza meta

Si accontenta di volare

in libertà senza obiettare

Invece ha un compito sublime

a sua insaputa in realtà 

Come tutta la sua specie

vola di fiore in fiore

mangia nettare che ha sapore

e col polline trasporta fertilità 

Sembrano polvere di stelle

coi colori dell'aldilà

*

Miele avvelenato

Quando sento il tuo contatto

dentro me un brivido mi sale

Effusione che si fonde in sinergia

Poi mi scende al genitale

Lì c'è il centro degli eventi

Quando meno te lo aspetti

Vi è l'allarme che ti suona

...e ti vibra tutto dentro

poi vai dentro al buco nero

C'è a chi  tutto si sconvolge

C'è a chi invece vengon voglie

L'importante che ci sia 

sufficiente sintonia

Poi il tono ecco alzarsi

con l'orgasmo che mi preme

Poi la musica sublime 

di orchestrali dentro al fiume

nello scorrere senza rive

 

 

 

 

 

*

Se mi manchi

Per sedare certe voglie

dentro me all'improvviso

con la mente che mi aiuta

in proiezione fantasia

La ricerca del piacere

in realtà che lo punisce

Non mi accontento di far shopping

questo è piacere fisico di sfogo

Una carica di energia che sale

cresce e s'inturgidisce

Poi il flusso liberatorio

che ti spossa e tutto tace

 

*

Il tuo sogno che va in bici

 La tua aria sbarazzina 

con la gonna in libertà

mentre l'aria ti accarezza

i tuoi sogni son già realtà 

Immagini il compagno

che ti ami senza cambi

Vuoi la stima per chi sei

con carezze veritiere

Sei farfalla che va in bici

con il polline nei vestiti

Il tuo profumo che si spande

mentre pensi "vai alla grande"

Tante voglie da ascoltare

come i dolci assaporare

Cerchi il brivido in sinergia

della vita e sua emozione

mentre l'aria che ti frigge

in superficie sulla pelle

 

 

 

 

 

*

Oro fuso

Stamattina mi sento il liquido tessuto

scorrere come fosse roccia fusa e 

il vulcano fa impressione e tutto fonde

Lui borbotta e fa le bolle e dal cuore 

scende a valle col il cervello che lo preme

L'energia che dal pensiero si sprigiona 

si trasforma in cosa sola e lento arde

È un ruscello infuocato che si muove

in circuito chiuso:

nelle arterie è oro fuso,

al ritorno dalle vene 

è oro nero.

*

Brividi sublimi

Come il turgido capezzolo 

attende lo sfioro d'alito o 

l'addentar del succhio

frenesia dell'attimo atteso

...anche il fiore attende l'ape

a succhiare il sublime nettare

e freme nel vedere il polline partire

Grandiosità di natura

per l'essenza di vita

 

*

Come l’ulimo Coyote

https://youtu.be/ORaz32CQ29k

 

Ed ora su in alta valle

dove spesso qui sei solo

guardi intanto verso il cielo

pensi al regno che appartieni

poi la fame che t'incalza

Così incerta è la mia preda

come la mia riserva d'energia

Sento ad un tratto un fruscio 

e l'orecchio va in ascolto

ma la preda se n'è accorta,

ferma immobile come morta.

L'olfatto mi trascina via col vento

quell'odore della preda

Mentre il giorno si scurisce

siamo già la verso sera

La mia pancia resta vuota

e il pensiero va alla luna

che mi tiene compagnia

Il mio grido è un lamento

ed è l'ululo dell'ultimo coyote

 

*

Cristallina è la mia via

 Una goccia di acqua fresca

sono nata tra dei sassi 

in un rivolo nascosto

Sono figlia di montagna

dove l'acqua si dirama

la mia via è la più incline

...e comincio a curiosare

dove già son cristallina

Di riverbero i riflessi

dei toni verdi di natura

Ed intanto scorro a valle

mi allontano dal passato

ma in memoria ho la cima

che ha fatto sì che io sia tale

Mentre scendo in un futuro

perdo tutta la mia essenza

di purezza in potenziale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Col vento a nanna

Nasce il vento alle altalene

solo se di bambini piene

Quindi i nonni all'insaputa

muovono l'aria all'infinito

Altrimenti non so spiegarmi

questo vento tra i capelli

Senza ombra di fatica

un'altra spinta ed è già amica

S'invola alta lei in altalena

col vestito bambolina

mentre in testa ha una cosa sola

l'emozione che si prova

Questo brivido insinuante

sensazione giornaliera

poi si giunge verso sera

...e di energia ancora piena

si fa il broncio anche a mamma

che ti chiama per la cena 

poi si andrà col vento a nanna

*

Grande coda alla reception

Siamo arrivati alla reception

una dozzina tutti in fila

Chi nella testa aveva una crepa

chi invece aveva il casco in mano

Chi si è lanciato da un balcone

e chi era caduto dal barcone

Chi in rotonda con la bici

voleva mettere le radici

Poi è arrivato un autotreno

e ha lasciato andare il freno 

Chi per provare nuove emozioni

si è lanciato senza precauzioni

C'era un signore con valigia

che ancora non ci credeva:

era pronto per partire ma è 

in fila già da un po' 

Un signore tutto lacero è impaziente 

...e guarda insistentemente l'orologio

Il signore della reception interviene e gli dice:

qui da noi non esiste il tempo se lo tolga dalla testa!

...oppure mi dica?...quanto ci ha messo 

ad arrivare quassù?

Poi il solito volante con 

la mano sanguinante

Una mamma con neonato

meno male addormentato

Tante trame con filo d'oro 

con la morte senza decoro

Lei a denti bianchi se la ride 

mentre giù il mondo stride

E quell'uomo con la barba alla reception

che registra e il posto assegna

Apre poi un gran cancello

ove all'interno c'è un buco nero

dove butti il mondo intero

che ti sei portato dietro

Ci butti  dentro i tuoi vestiti

con tutti i suoi detriti

poi sgombri la tua mente

dai condizionamenti 

di quel mondo strano 

che ti ha reso tale 

senza sentirti mai banale

...e adesso vai per prati verdi 

e a piedi scalzi

Poi laghi immensi per bagnarsi

rimanendo nudi e senza scorie

Liberi da memorie

 

 

 

 

 

*

In memore

Dentro il tunnel per rientrare

c'è la coda che è un serpente

con la gente che si ammira

lungo i lati mentre è in fila

Fotogrammi di una vita

messi in fila all'infinito

C'è la mamma con cartella

che ci accompagna sul cancello

mentre a scuola fan l'appello

Poi il primo lavoro dell'infanzia

mentre il tutto sembra avanzi

Quando poi ti trovi in pausa

e rifletti nel "non casuale"

ti ritrovi quando in culla

divoravi le mele cotte

o magari un fotogramma 

a segnalarti il primo bacio

Tutte storie del mio caso

ma sicuro anche del vostro

Il cammino di una vita

tutto in fila dentro al tunnel

L'universo che stai lasciando

che è già pieno dei tuoi guai

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Silenziosa mente

Sento un muovere di passi a piedi scalzi 

sul prato vicino al mio sollievo

Son definiti i tuoi contorni e

ancor ti fingi nel pensiero 

Hai i vestiti della notte

sempre scuri ma lucenti

Tu compari di soppiatto

nella mente mentre insonne

la rinfreschi col tuo apparire

A volte hai cappello a larghe falde

oppure un fazzoletto fantasia

Hai lo sguardo sempre fisso

e mi guardi insospettita

Come cerbero tu sorvegli

il tuo bambino nella notte

Io fingo di dormire

per averti ancora presente 

La stanchezza sopraggiunge

con le palpebre pesanti

...e chissà se tu svanisci

o resti lì a guardarmi!?

 

 

 

 

 

 

*

Tutto sembra

Se avessi la vista a raggi X 

quel sicuro intorno a me

sfocerebbe nel virtuale

mentre a sera al rincasare

con spiraglio di una luce 

le mie idee in confusione 

per un attimo son sole

Poi d'un tratto un appiglio

dove appoggio il mio cappello

ché virtuale anche quello....

....ed infine metto a letto

il mio scheletro ormai stanco

per poi ritrovarmi al mattino

a voler vivere recidivo

 

*

Labile e viva

Mentre le ferie stan finendo un pensiero va a chicchessia

C'è chi pensa di tornare ma sta prendendo un'altra via 

C'è chi è passato con il rosso e chi invece con il verde si è fermato

C'è chi si è allontanato dagli scogli poi

l'han trovato verso sera

Chi da un ponte si è buttato per provare una emozione

ma che ha fatto brutta fine da coglione

Chi lavora pur rischiando e lo fa tutta la vita

Chi scherza con motosega e si taglia a mezzo busto 

Chi ha problemi con il fisco e per questo si dispera

Chi prova l'avventura con deltaplano sull'altura 

Sembra proprio che ad ognuno il destino

se lo cerchi

Poi lui arriva senza inchino men ché meno te l'aspetti

Mi saluti verso sera per trovarci all'indomani

Mentre voli dalle scale e lo fai senza le mani

Con quel tuffo verso sera non hai rivisto più il domani

 

*

Via Etnea

Dorme l'Etna nei dintorni

mentre in bocca ha il brontolio 

Sembra parli ai catanesi

mentre ha il sigaro tra i denti

crea nuvole giornaliere e

il fumo scende a valle verso sera

C'è Catania che ora dorme e 

il cratere sembra tacere

Mentre a oriente il tuorlo rosso

si alza a mare e sembra sorrida

 

 

 

*

Maestà Sua sponte

Tu che vivi dentro me

inseguendo il mio destino
col l'istinto che ti guida
più spontaneo che si dica
Tu che fiuti il giornaliero
mi emozioni fino a sera
Poi con pupille dilatate
nella notte vai a sbirciare
per dar motivo alla nottata
Cade pioggia di sensazioni
quando il sax ha i primi suoni
muove il cashmere fantasia giallo-blu
Tutt'intorno ad ampio raggio
un profumo di rara essenza
che non dimenticherò mai più!
Il vascello è in mare alto
ora s'alza e poi s'impenna
ci circonda un onda ampia
stretti stretti nel suo blu

 

*

Fermo immagine

Se gli istanti son messi in fila

a formare un pancarrè 

Una fetta che contiene

tutti noi nei suoi perché 

C'è chi guarda alla finestra

Chi e intento a procreare

Chi si getta sotto al treno

chi invece ci sale su 

Chi fa un giro in bicicletta

Chi in aereo va più in là 

Chi di tutto se ne frega

Chi invece si tuffa in realtà 

Nel frattempo che ci unisce

in istantanee della vita

Come foto messe in bacheca

noi potremo poi osservarci

mentre in etereo tunnel 

in trapasso verso gli altri

Il giullare sembra scherzi

ti accompagna mentre ride

 

*

Ti voglio viva

Sono andato per vestirmi 

a far shopping per negozi

È da tanto che ci penso

sempre lei veste di nero

...e adesso son sincero

la vorrei un po' a colori

La invito a provar vestiti

dai colori variegati

ma lei sempre sceglie scuro

al punto che mi son alterato

Sei compagna da una vita 

e ti voglio un po' più allegra

Non dico a fantasia 

ma basta con il nero

È inutile che ridi....

d'ora in poi fai come dico

...e anche quando sali in moto

ti voglio sempre con il casco

perché ormai ti voglio bene

Senza te non posso uscire

siamo coppia da una vita

 

*

Onore voli

Commedianti pagati lautamente

a Roma per bruciar futuro

Pifferai a dare sempre speranza,

ma il quotidiano ostile ad affrontare

Territori di fatica e di sudore

svenduti a pochi euro a lorsignori

Carta stampata di miserevole cultura

legata al potere dei collusi

Al popolo il dovere di arrangiarsi

ad ognuno il suo giardino da curare

Indignato nel vedere i miei diritti

arrivarmi indietro di rovescio

È inutile studiare nelle scuole

per poi rischiare l'asociale

In coscienza ne avrei da raccontare,

ma la massa è addomesticata e

pronta a dimenticare qualsiasi cosa

Son morte tante rose variegate

in efferati gesti che san di mafia-stato

Rose che anche ad annaffiare ogni mattina

ormai non vi è rimasta che la spina

 

 

*

Membro di famiglia

Quando ero in primitivo

con la clava sulla spalla

che alla sera rientravo

finalmente a riposare e 

anche lì come oggigiorno

c'era moglie che sbraitava

Ma allora ancora si poteva

dalla treccia si prendeva e 

sdraiata verso il cielo

verso l'alcova la si tirava

Poi le si dava una girata e

con un membro di famiglia e 

una spinta assai decisa

s'infornava con grezzo stile

Questa bestia senza barba

rispettarmi non voleva

ma con mezzi convincenti

son riuscito anche a domarla

Ora ha preso il sopravvento e 

quella bestia con  la barba

non ha più riferimento e

la teme ad ogni sguardo

Per poterla avvicinare

ora indossa anche il grembiule

e s'ingegna per la cena

L'uomo ha strana evoluzione

proveniente da un coglione

 

 

 

 

 

 

*

La morte è in treno

Se la morte viaggia in treno

e se accenna ad un sorriso

Non fidarti che ti inganna

sta arrivando di soppiatto

Alla notte è stato messo 

sotto un ponte maledetto

un ordigno che adesso tace

Il boato è chiuso dentro 

come in corpo compulsivo

Energia ancor compressa

col comando in lontananza

Ci vuol mente sopraffina

col pulsante nelle mani

a far sì che il detonare

butti in aria ogni speranza

che infine... lei scherzasse 

Oddio mio che bella gente

grida aiuto col proprio sangue

che oggi scorre senza vena

Maledetta mente fina

in quel sangue che è anche tuo

Sei uomo indegno in questo regno

*

Effimero fluente

Come goccia stalattite

segna il tempo dalla roccia

Io qui nel mio frattempo

seguo intanto la mio onda

È un secondo nelle ere

ma come anello di catena

giunto quasi verso sera

In baleno di falena o

di lucciola intermedia

faccio luce nella psiche

dell'eterno arcobaleno

Ed il battito di vita

sa di effimero fluente

mentre saggio io proseguo

nel sentiero della mente

Che sia strada polverosa o

con nebbia sul roseto

c'è rugiada nel bel fiore

col suo codice segreto

Batto l'ali nel frangente

nell'anonimo mio viandare

 

 

*

Stella prima

Ha uno sguardo come sfinge

coi segreti nella mente

Se la vedi poi ci credi

porta un nome che è Sofia

La sorgente di saggezza,

di sapienza e conoscenza

È già scritto nei sui geni

il potenziale senza freni

Con il trucco Nefertiti

al mattino prende il volo

La farfalla che ogni giorno

con colori celestiali

batte ciglia e muove l'ali

Lei sa già che tutt'intorno

c'è un mondo floreale

Di banale non vi è niente

è una stella dell'oriente

che al mattino lei la vedi 

mentre s'alza ed è la prima

nel brillare sull'aurora

 

 

*

Storica mente

La scala è immensa con più la sali e 

più allontani l'orizzonte 

Un'altra pagina è un gradino ancora

Quante scoperte ancor latenti in aria

Un Dio bambino che ha giocato a nascondino

per far saettar neuroni e farsi scopo

Quante fatiche risparmiate nella luce o

nella ruota di carri a trasportar la storia

Élite di genti a macinare l'istante

Memoria in embrioni alla rinfusa

<O tu che sali mai voltarti indietro!

Se di olocausto son morte milioni di persone

dov'era Iddio giocava a testa o croce?!>

Demente è ancora questa specie

appena nata ha già un fardello greve

Solerte qui a risvegliar coscienza 

per invocare un Dio di altra essenza

Sinapsi biforcute a lingua di serpente

annaspano ai confini della mente

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Chicchessia

Se questo è un Dio

...di certo non è il mio!

Fra il leone e la gazzella

la fine è sempre quella

Con il falco sempre attento

cerca un topo nel frumento 

L'avvoltoio è in giravolta

per carcassa insepolta

Anche la iena spesso ride

poi in gruppo condivide

Mentre i lupi nell'affianco

danno retta al capo branco 

Piange tanto il coccodrillo

fagocitando oggi un mandrillo

Scappa la lepre a tutte l'ore

dal tremendo cacciatore

Vola in aria in specie e razze

la natura con corazze

Vola il pesce anche sott'acqua 

resta preda anche per Pasqua

Ma la specie dominante

resta l'uomo che da ignorante

Sa distruggere un pianeta

per una terra spesso inquieta

Quel puntino nell'immenso

che ha il colore celeste intenso

Con una vita in frenesia

ad azzannare chicchessia

Che tu sia preda o predatore

devi rendi grazia a sto Signore

 

 

 

 

 

*

Come neve al sole

Spermatozoi fermi in stazione

in attesa di eccitazione
Coi messaggi nello zainetto
li consegnerà il prediletto
In contatto con la centrale
per un viaggio esistenziale
Chi l'ovulo riuscirà a perforare
mezza vita ad incontrare
Poi si muove l'ingranaggio
per l'eterno assemblaggio
Per un gene esemplare
con l'impronta a respirare
Benvenuto a cielo aperto
in un mondo da inesperto
Ora il viaggio sarà breve
fanne conto o sarà neve

*

Con sorte

Dietro l'angolo mi aspetta

torno indietro in tutta fretta

Fuggo e salgo dei gradini

lei in rampa fa gli inchini

Giro e vado in bicicletta

lei mi sorpassa maledetta

Ha lo sguardo sempre fisso

Io che fingo e poi che glisso

Mentre piego con la moto

il mio viaggio sembra ignoto

Senza casco e falce in mano

lei la incontri contromano

Ha il teschio in fazzoletto

se la ride in doppio petto

Se mi fermo lei sparisce

poi riappare e mi sfinisce

Alla notte scheletrisce

al mio fianco starnutisce

Questa intrusa appena nata

non mi lascia una giornata

Io son nato con la morte 

e da allora è mia con-sorte

 

 

 

 

 

*

Stella del mattino

Stamattina il gps non mi va 

mi perdo e vado in qua e in là 

Mannaggia sto sprecando le mie ore

invece avrei bisogno di un dottore

 

Di solito il satellite mi è vicino

mentre capto la "stella del mattino"

Son sicuro vi è un interferenza

che manda in tilt l'approccio alla coscienza

 

Il cielo è troppo alto stamattina

lo sguardo sbircia e fa una capatina

Negli anfratti più remoti della mente

ma sempre il tutto è inconcludente

 

Penso allora all'ombelico che sicuro

che stretto mi legava  al mio futuro

Ed ecco che i ricordi più sereni

riemergono come neo-arcobaleni

 

Il gps ora ha ripreso a funzionare

mi indica all'orizzonte monti e mare

Mi muovo e vado verso coordinate

dove mi allietano nuove giornate

 

Da nord a sud con meridiano e parallelo

Venere vedrò levarsi sempre in cielo

Da Parigi al Congo o alle Ande

sarò ovunque e andrò alla grande

 

 

 

 

*

Rosso tessuto

Involucro di morbido tessuto

che mi mantiene prigioniero dentro sè

ma mi difende e mi protegge da 

attacchi esterni

All'interno un fluido tessuto che irrora 

fintanto i capillari

Trasporta le emozioni e sensazioni

con brividi adrenalinici ai sensori 

Calzamaglia che io indosso per circolare

per portare i geni a curiosare

Quando poi là verso tarda sera

lo scheletro a riposo metto a letto

ripasso il vissuto giornaliero

metto in memoria e a volte sogno

di metter l'ali al fabbisogno 

 

*

Unico viaggio

Spermatozoi che han preso il treno

per affrontare l'unico viaggio 

verso traguardo d'evoluzione

Uno sguardo al finestrino

gallerie ponti monti e valli 

C'è chi spinge in galleria 

chi ostacola il viaggiare 

C'è chi dorme e se ne frega 

chi emerge dal retrovia

Chi si mette in evidenza

mostra l'ego senza tregua

Chi ha colori sfavillanti

per conquistare e farsi avanti

Mentre si arriva ad una stazione

dove non vi è l'evoluzione

Siamo partiti per " Falloppio" 

abbiamo sbagliato treno

Alla stazione di "Tonsille"

siamo passati senza freno

 

 

 

*

Geni in folle

Nelle notti in ospedale

di parenti al capezzale

Un neonato che vagisce

ed un vecchio che svanisce

 

C'è una via che è corsia

c'è chi arriva e chi va via

È una macchina infernale

ma sembrava un ospedale

 

È un business dei viventi

per eterni delinquenti

Siamo clienti molto preziosi

per degli esseri ambiziosi 

 

Son chiamati gli scienziati

ma fan farmaci incriminati 

Dan sembianza di guarire

sono letali e ti fan sparire

 

Va sto mondo un po' concusso

porca Eva striscio e busso

 

 

 

 

 

*

Vita illusa

Tante facce alle pareti

dentro il tunnel della vita

Tutte osservano il passante

che distratto lui le ignora

Ormai maschere in congedo

con la vita già integrata

Come libri in biblioteca

da sfogliare per la storia

Di embrioni in memoria

che s'irrorano alla vita

Con colori verde chiaro

di celeste o arcobaleno

Poi si posa una farfalla

strizza occhio d'arlecchino

Schiocca il tempo nelle dita

per una vita che spesso è ingrata

 

 

*

Mente esaurita

Mente ma non vuole che si sappia

È arrivata stamattina per errore

la missiva da un neurone messo in folle

Il pensiero vaga e più non trova

il rifugio di memoria che è già piena

Si è nascosta ieri sera all'imbrunire

coi neuroni che alla notte l'han cercata 

L'attesa  l'ha resa assai stressata

aspettava da tempo un messaggio rilassante

Si è stancata ed è sparita nella notte

per sognare ancora speranzosa

La mente si è fatta viva un'altra volta 

chiedendo per favore più saggezza

 

*

Nuvole svuotate

Il tempo che ho lasciato ad osservare 

le gesta di mia figlia si è fatto vivo

Mi ha sussurrato che anche lei soffre

per non essere più nei pressi redivivo

Ho consegnato ad esso nuvole svuotate

da riportare con voce rassicurante

Tu sfiora le sue guance e fai carezza

a colei che credeva fosse certezza

Un padre mai permetterà ad una figlia

di mutilargli l'asta della bandiera stima

Ci son difetti che son vissuti pregi e

pregi visti dall'altrui come difetti e

non vi è ragione che lo spieghi

oltre noi ti specchi e ti rifletti

 

 

*

Azzurro verde chiaro

Quando l'acqua a schiaffi sullo scoglio

mischia bianco-azzurro e verde-chiaro
Io lì vedo i miei colori come mondo-
schiuma attrattivo e seducente
È come se l'acqua nel suo giocare
mi chiamasse al suo roteare
Il mio incanto ad un richiamo
come a vortice ancestrale
che da respiro al mio ombelico
Mentre ora con l'ossigeno nell'aria
tra le nari vi è corrente
favorevole e contraria
Vedo allo scoglio il confine
tra un mondo sempre in lotta
mentre un'altro è l'infantile
Poi la pace in quei colori
che da schiaffi a chi resiste

*

Verso sera

 

 

Che dolore principessa in lontananza

Ho del fiele intestino per ciò che accade

Ho ferita che fa fatica a rimarginare 

Il pensiero è sempre volto al tuo istante

 

Verrà il giorno che per me sarà fiero

Di ragione che già  ė in sentiero

Non ho dubbi è senza polvere questa via

Rimane questo tempo dolorante

 

Ai genitori mai ho mancato rispetto

Ed ora che son padre me medesimo

Rinnego una figlia che mal tratta

Un nonno che sicuro va per la sua via

 

Quelle spinte in altalena giornaliera

Mi struggono al pensiero e si fa sera

Mentre energia dalla pancia sale

Esce dagli occhi per farmi ancor più male

 

 

*

Respiri diversi

Sto qui in una stanza chiuso 

aspettando l'ultimo respiro
e ammiro più cose in questi istanti
che in altri momenti insignificanti
Ecco...è un altro modo di osservare
quando ormai è ora di salutare
Vi prego Voi che ancora restate
cercate di non distrarvi e appurate
se di quel che dico non vi è alcun dubbio
mettete in memoria le cose certe
e lasciate fuori quelle meno sicure
Solo così vi salverete da ragnatele
tese per accalappiarvi in falsi miti
Da ossigeno di sangue materno
ad ossigeno di flora madre terra
Nel guardare troppo lontano
perdiamo di vista ciò ché ci è vicino
Puntiamo gli occhi entro noi stessi
per potere capire le miglior cose
I rivoli che irrorano il mio pensare
dal cuore in superficie a riscaldare
Poi milioni di sensori ad avvisare
dell'invasore con messaggi alla centrale
o di guai accorsi alla vita cellulare
Osmosi di pressione del fluire
come nel cosmo polvere di stelle

*

Romano io ti capisco

dedica ad un fu amico 

 

Pian pianino contro vento
per creare un vuoto dentro
Dopo l'apice dell'emozione
vi è la caduta in depressione
La tua vita da istintivo
di un colore rosso vivo
La realtà era troppo dura
là sul palco c'è vita pura
Con la Bertè o la Nannini
tutti giù a farti inchini
C'è una pagina che si chiude
ed un libro che racchiude
la tua storia altisonante
Tu non sai e non puoi vedere
quanti applausi hai raccolto
oggi in chiesa nel cordoglio
con gli accorsi a cuori affranti
Con quel gesto in sofferenza
in assenza di emozioni
Sono lieto di esserti stato amico
per persona ch'eri vera
Non vigliacco ne mai villano
eri amico strampalato
su di te avrei giurato
Ora tu non vedi ma se mi credi
non sei vissuto invano

Ciao Romano

*

Altrui destini

Viaggiare ed ormeggiar matita in ogni porto

Carpire lì sul posto il fluire delle genti 

in sentimenti e gesta di altrui confini

Costumi e riti di cultura che si fa storia 

memoria collettiva con danze e cori e

tavole imbandite di preziosi sapori

Gabbiani a bagordar tra i gozzi e 

rondini a caccia degli attardati insetti

Crepuscolo di vita tra i cespugli di una siepe

Armonia in vita pronta al trapasso in quiete

 

 

 

 

 

*

Baci persi

Ho nostalgia di quei baci persi

che fra genitori e figli ci fan sentire vivi e

a ogni giorno che mancano questi preziosi gesti

si può star certi che arriverà il pentirsi

Lo lascio al vento amico il mio messaggio

affinché risvegli con le carezze 

quello sfiorare di guance prediletto

che ancor piccina nella culla

le mie labbra sulle tue gote vellutate e

tu apparivi a me  immensa

 

*

Eri piccola

Quando al mondo vedevi dei giganti e 

bastava farsi prenderti in braccio 

per essere felice

Quando in autobus il nonno ti aiutava a 

prenotare la fermata

Quando sdraiata in un lettino nel giardino

passeggiavi col nonno tra le nuvole

Quando dal sorriso passavi al pianto ed

il nonno sempre intorno all'occorrenza 

Quando mi chiedevi dei perché e continuavi a

chiedermi perché?

Quando sull'altalene volavi verso il cielo a gambe in aria e

mi chiedevi :"più forte nonno"

Quando mi chiedevi:"nonno mi racconti quand'eri piccolo" e

dopo trenta secondi già dormivi

Quando quando quando 

in tutti quei momenti io mi sentivo principe e

tu eri la mia principessa

Lì era la vita gioia mia poi si matura e si getta via

 

 

 

 

 

 

 

*

Va pensiero

Quanto è vero il relativo

che ancora già son vivo

lo riscontro nel viandare 

ogni giorno un altro grido

al mio simile vicino

Sono onda alta

in mezzo al mare

o

tsunami ad arrivare

sono vento nelle orecchie

in un continuo bisbigliare

Hai

una testa piena zeppa

di articoli da acquistare

il 

 pensiero è ormai zavorra

se la liberi

sarai leggero

 

 

 

*

Duello perenne

Duello perenne

.....e ancor oggi il vento dei malvagi soffia

per scalfirmi e io ancora investo le migliori energie

per rimanere me stesso!

*

Angeli neri

I pensieri tra i respiri

volano veloci nella notte

Da un rumore che è in dimora 

ad un bimbo in medio oriente

Mentre qui in occidente 

vi è l'adulto che programma

un'altra guerra e un altro dramma

Olocausti a tutto spiano

nel delirio disumano

Che risposta alle domande a colui 

quando salirò senza mutande?!

Un sospiro più profondo

per ancora sopportare

Non riesco ad adeguarmi

ad un futuro con gendarmi

 

 

 

*

Adorata bambina

Sarò con la mia assenza

la condanna che meriti

Ti vedo già alla finestra 

aspettando una mia visione

Che la tua ostinazione

mi ha obbligato alla scomparsa

un affronto troppo grande

ho dovuto sopportare

Io il tempo l'ho lasciato

nei tuoi dintorni a curiosare

ma non ombra a pentirsi

e mi hai fatto ancor più male

Ora i miei contorni su una panchina

in penombra della luna

ti aspetterò in eterno

per chiarire falsa certezza

 

*

Vigilia di Pasqua in Siria

 

Sono pieno di vergogna

per quanto ancora è accaduto 

mentre regnava già nell'aria

felicità straordinaria

Quei bus messi tutti in fila

mandati da Assad 

per portarli tutti in salvo

in sicurezza ad Aleppo

Poi la strage di innocenti

che squarcia le lamiere 

Un boato furibondo

dove sale fumo nero

Come si può non bestemmiare

quando ancora 

scorre sangue

di bambini giustiziati

Io non posso più vedere

che adulti di mestiere

faccian stragi per diffamare

un condottiero di un paese

Strano mondo di dittatori

che disegnano i confini

dove tutti nel pianeta

siamo solo clandestini

 

*

Mondo in fame

Adesso immagina di avere età infantile o

di essere una madre con mani che intrecciate trepidanti ed impaurite fuggono

da incendi nella notte che squarciano i casolari e li mettono a fuoco e fiamme

Adesso immagina che in quegli attimi febbrili dove madri  apprensive che conoscono le derive e dove l'essere fanciulli si trasmettono i timori

La via giusta per una madre è il rifugio di una chiesa dove parroco ha buon cuore

Adesso immagina che sei in guerra e che i padri han sabotato un esercito che era alleato.Loro son iene inferocite che si sentono tradite e che hanno astio per la chiesa perché ormai non c'è più intesa.

Mentre sul Monte Sole la Stella Rossa

già si prepara.... giù nei cimiteri e nelle chiese

infuria il pazzo mondo su foglie recise e

germogli appena nati... trucidati

 

Marzabotto totale vittime 770

 

 

 

*

Folle mente a Monte Sole

Monte sole fa la guardia alla chiesetta,

fa la guardia al cimitero dove strage di 

straniero ha annullato la sua gente

Trucidato il parroco ancor dorme

sopra il marmo ai piè d'altare 

Oggi quasi piange il cielo tetro

mentre a sprazzi esce il sole

come a volere ringraziarsi i curiosi

ad asportare cultura

Povere vite che han fatto storia

coi loro corpi i più straziati.

Poi c'è chi si è salvato

ma con flebile forza a fatica che racconta

Rappresaglia al cimitero di Casaglia e

poi sotto vi è Cerpiano dove di nuovo c'è mitraglia.

Una ragazza sotto i corpi si è salvata e

vaga ormai senza nulla temere.

Alla vista del suo agnello sgozzato gli è crollato il mondo addosso

mentre il corpo della mamma era ancor vivo al cimitero!

 

Ora davanti alla chiesetta di Casaglia dei bambini con proprie mamme danno calci ad una palla ed il parroco all'altare steso ha il sorriso sulle guance

*

La saggia via

C'è chi si lascia trasportare dalla corrente dell'ignoranza 

c'è chi invece nuota costantemente per conquistare la riva
per curiosare nella boscaglia e con macete farsi strada

 

*

Di rosso tinto

Falcone,Borsellino,Mattarella,Stazione di Bologna,
Treno Italicus,Piazza Fontana,
Piazza della Loggia ,Strage al Salvemini,
"banda della uno bianca"

 

Democrazia di Stato

 

Io vissi ,vidi e ancora piango

Ma come non vi vergognate
-quelle non eran disgrazie!
...ma pochezze da villano
Vite spezzate all'ombra di un suo avvenire
Stragi di esseri impotenti
e sangue versato invano
O miei simili scusate ma mai ho girato il volto
ne sono successe troppe e
ormai popolo non ricorda
Strana gente in sto paese
si inneggia alla propria squadra
dimenticandosi il palese
Siete voi che avete vinto a
terra a corpo infranto e
noi ritti tutti in fila che abbiamo perso
Famiglie rovinate a Voi va il mio pensiero
che tanto avete sperato nel giusto lusinghiero

 

....ma noi i dittatori li ricerchiamo altrove!!

*

Così è la vita

Come acqua sorgiva

che aumenta e in rivoli si fa viva
Amplia sempre più i suoi orizzonti
Lasciando alle spalle i propri monti
Così è la vita in potenziale
Che va dai ruscelli al mare
Con fiumi che ingrossano nei letti
Energica la forza nel suo ardire
Contro ciottoli di vette sgretolate
...e giunta la vita in alto mare
che va ad oceani a riempire
Raggiunge la saggezza con alte onde
o con calma come in ventre di balene
Ed ecco che la vita si è espressa
Con acqua salata o dolce è poetessa

 

*

Quando i fiori avranno sete

Eh sì io già ti vedo 

con lo sguardo verso il cielo
affacciata alla finestra
mentre aspetti un mio accenno
o un mio pensiero che ti assilla
e io non sarò felice in quei momenti
Ma avrò sempre carezze
nonostante le mie ali ormai tarpate
Il tuo vivere distratta

nonostante le mie attenzioni
Conosco i miei difetti

ma son pieno anche di pregi
preferisco i sentimenti a

dei sordi privilegi
Una notte che testarda ti tiene sveglia
per una mattina senza pena
Ed un padre ormai lo sa

che il perdono è la miglior via
I miei baci erano vivi

come gli abbracci e le carezze
come quando i fiori hanno sete

....e aspettano le brezze

 

*

San Pietroburgo piange

O mente efferata qual odio porti

Dipingi così la vita senza senso
.....e ancora la morte arriva in treno
Vite spezzate di oro vivo
Quanto ancora trucidare l'altrui destino?
Che scoppi pace ovunque anche senza resa
Servono violini e canti in metropolitane

 

 

*

Sul far della sera

Come in alveare con del miele misto fiele

in una storia come tante che nascosta all'orizzonte
al tramonto senza padre si sbiadiscono i colori
Si formano strati nella mente con compressi i sentimenti
Poi un gonfiore amaro nel rancore sotto fronte
una nuvola ormai strapiena che non sarà mai più serena
È una storia maledetta tra una figlia prediletta
ed un nonno a tempo pieno senza alcunché temere
Ma mai il tempo è sazio e poi nemmeno è saggio
ha fame in astinenza e reclama ancor coraggio
Ma la mia storia è degna e la mia parola è sana
il rispetto non si sbaglia e darà rimorso in tana
Avrei tanto da dire ma non ne val la pena
starà alla finestra magari verso sera

 

 

*

Cuore amaro

Mamma vittima della "uno bianca"

Foglia recisa
Una famiglia e i suoi germogli
La mia infanzia non ci crede
Mentre il cielo si fa grigio
La mia vita guarda fuori
Non vorrebbe mai vedere
Ma purtroppo si fa storia
Una madre senza colpa
Sta per essere trucidata
Si è accasciata e prende posa
Sradicata come una rosa

*

Amaro miele

 

Profuso

oro colato dolce come miele
riconosciuto

solo piombo amaro come fiele

*

Osmosi perenne

Migliaia di cellule in osmosi

proprio come in cielo i buchi neri

*

Segreto scopo

Coi germogli ormai vicini

Ormai stanco nel giardino
Il calore a fior di pelle
proveniente da una stella
di miliardi a mezza vita
Sto pensando al mio domani
quando il tutto ho nelle mani
a spargere polvere di quiete
Sarà quello il vero istante
dove avere un solo sguardo
Mentre qui dove si vive
come poliedrici diverse facce
Salirei su di un dente di leone
che si alza al vento e per noi è senza scopo
Ma la natura non ha niente a cui non ha pensato

 

*

Inaspettata mente

Ho coltivato il vostro giardino come fosse il mio
ed ora allo sguardo meravigliosi fiori
ma solo lacrime che bagnano il mio volto

*

Modesta mente

Sentirsi come goccia nello stillar in mare eterno

*

Ci piglio

Uno sguardo un po' traverso

con la virgola al sopra ciglio
Con le pieghe nella fronte
viene faccia sull'arcigno

 

Io ricordo in quel bel viso
architrave di presagio
mi iniettava amaro fiele
per sentirmi poi a disagio

 

E così lo interpretavo
nella scelta più sicura
mentre certa era la strada
ma il ci-piglio che perdura

 

Devo essere proprio un monello
se nel giro di pochi istanti
nonostante lo sguardo avanti
il fulmineo mi colpisce

 

Come può un tremulo infante
crescere sano e fantasioso
se appena butta l'occhio
può rischiare il fastidioso?

 

Se ci-piglio vuoi che sia
lascia che l'anima mia
sia più libera da sguardi
poi se è presto sarà tardi

 

 

 

*

Pulsa la vita

Se il pulsare del cuore avesse spia

quanta luce ed energia
nelle siepi e nascondigli
come lucciole in cespugli

 

Pulsa tutto quel che vive
dentro il fiume e le sue rive
C'è chi pulsa nel ruscello
mentre in alto vola l'uccello

 

Gracchia infuriata la grossa rana
mentre c'è qualcuno che s'intana
La sinuosa lunga biscia
nel pulsare mentre striscia

 

Ad un ritmo accelerato
il colibrì sta assettato
Negli insetti il cuoricino
pulsa come un motorino

 

Va nei corpi involontario
per un dono straordinario
Batte batte pulsa pulsa
perché la vita è si convulsa

 

Mettiamo ali anche al pianeta
questa realtà sarà piu quieta
Butta l'ali come la formica
quando trova terra amica

 

 

*

Col futuro tra le mani

Meno male che il futuro

l'hanno messo nel domani
pensa se per un errore
l'avessimo ancora tra le mani

 

Già li vedo gli indovini
fare pronostici sicuri
sono sempre loro i forieri
dei prescelti vincitori

 

Come politici di presagio
ottimistico ma molto vago
per dei giovani laureati
in call-center occupati

 

Il presente che si consuma
senza ombelico in proiezione
È nefasto il mio pensiero
ed è un futuro giornaliero

 

Scusate o voi che leggerete
il mio sangue è incatenato
ho parecchio lamentato
ma mai ho rotto le catene

 

È una massa in distrazione
che ha perduto identità
stando seduti sul divano
a guardar pubblicità

 

Mentre fuori i monumenti
parlano chiaro: siamo stati grandi!
Niente questo può cancellare
nemmeno politici ignoranti

 

Un neurone ancora trema
ed accenna appena al volo
non vorrei fosse opinione
ma certezza in evoluzione

 

 

*

Segrete stanze

Passo il tempo nel mio ambiente

ché un rifugio nella mente
ha l'entrata ben nascosta
in un dedalo di specchi
Solo io posso entrarci
spesso vado a riposarmi
È interrato come un bunker
ogni stanza ha il suo colore
Entro in rosso nella prima
arancione è la seconda
poi la terza è sul giallo
di tono verde nella quarta
poi la quinta è color blu
nella sesta trovo il viola
nella settima l'indaco viene
Non vi è polvere ne ragnatele
Posso andarci quando voglio
dormo e ottengo ciò che sogno
è una base di partenza
per raggiungere l'essenza
del pensiero e sua presenza
Al risveglio sono ricaricato
e ho girato tutto il mondo
Poi in un alcova che eterna
c'è una fiamma che risplende
sembra fioca ma è resistente
poi due cuori pulsano abbracciati

 

 

 

 

*

Cosa vedo nei tuoi occhi

..e se guardo nei tuoi occhi

vedo cieli tutti diversi
con le nuvole spalmate
come cigni nel celeste
Leggo dentro ai tuoi sogni
nel crescendo diseguali
mentre a scuola cresce l'ombra
della siepe ch'era innata
Vedo rincorrersi le onde
mentre foglie al vento
un folletto fa roteare
Vedo prati senza confini
dove giuliva tu saltelli
e lontano all'orizzonte
in quell'immensa tela
tu rimescoli i colori
per una grande ragnatela
Nei tuoi occhi la tua storia
si rivela e poi si cela
come fa l'onda che al mare si nasconde

*

Cieli inquieti

Sotto cieli innaturali

in inflazione di presagi
di catastrofi nel globo
per un essere da poco
apparso e già egoista
Io ti prego grande pianeta
fa che ciò che a me inquieta
sia solo mia sensazione
e proteggi ancor la vita
in attesa di qualcuno
con cervello incorporato
però messo in connessione
da almeno due neuroni
Poi ti chiedo umilmente scusa
per gli obbrobri di noi umani
che nell'istinto a dominare
siamo pronti a sradicare
tutti gli alberi del pianeta
Poi l'alveolo polmonare
che si chiude e poi che spira

 

 

 

*

Libera mente

L'infantile frenesia 

come l'edera sui muri
con la testa in fantasia
nel divertirsi poi sicuri
Han le braccia tese al vento
con il mondo nelle mani
Buttano in aria i palloncini
come fosse tutto il mondo
Osservarli è uno stupore
come ingannano le ore
Sembra friggere quell'aria
che li sfiora e li accarezza
Sono immersi nel giusto mondo
con una bolla protettiva
mentre tutto si raccoglie
per riempire poi la stiva
Quei disegni fatti in aria
son carezze di manine
Vibra l'aria con le note
di una lieta sinfonia

 

*

Gente Italiana

Strana gente in sto paese 

Di diritti scritti in nero
Con doveri messi in chiaro
Gli hanno insegnato ad arrangiarsi
e così giù a comprarsi casa
anche a chi non lo poteva
Contributi della "gescal"
versati in busta paga
ladrocinio di governi
come i soldi al mezzogiorno
Pur di riuscire doppi lavori
doppi turni o straordinari
Quelli che eran dei diritti
calpestati fuori orario
Mentre i ritmi erano scleranti
per il domani più sereno
Strana gente in sto paese
non ricorda ormai più niente
Si è arroccata nella tana
conquistata con fatica
Ma si è rotto il collettivo
ed io rimango indignato
quando sento che dei figli
i genitori han martoriato
Gente strana c'è in Italia
che si chiude spesso in casa
con sicura resta blindata
Bella gente ha sto paese
ma che ha preso strana via
obbligati a far sacrifici
da ipocriti governanti
Io amo il mio paese
e m'arrabbio senza pari
quando al bar sento sparlare
un'inflazione d'ignoranti
che han creduto alla speranza
e ancor li ha legittimati
a rubar soldi dalle banche
che i cittadini poi salderanno
Strana gente ha sto paese
sa risolvere dei problemi
con mille euro al mese

 

 

 

 

*

Senza confine

In soffitta nel danzare

in costume calzamaglia
con le gambe a roteare
Hai già grazia come il cigno
quando intenta a far capriole
tu disegni in aria un cerchio
Tu sei già una principessa
in quel muoverti serena
nel tuo mondo senza freni
Poi il termine in spaccata
come fossi sul proscenio
per gli applausi di platea
Mentre intorno vibra l'aria
che ti sfiora e ti accarezza
...ed il nonno che ti osserva

*

A Lei

In quell'immenso spazio pieno

mentre il crescere era foriero
con le tue mani bianche stanche
nelle carezze della sera
per una notte più stellata
Ecco lì con tua presenza
con l'immane tuo calore
anche solo nel sfiorarmi
era essenza di un amore
Quell'amore che han le mamme
quando l'hanno ricevuto
da chi ha bevuto alla fontana
dell'eterna giovinezza
Mentre immenso spazio vuoto
resta sempre più in attesa
di quel giorno della resa
ma che sarò sicuro riempire
perché solo là potrò trovare
colei che mi ha fatto grande
nel pensiero, nell'atteggio e
che devo andare a ringraziare
per quel grande spazio pieno
dove posso ognora trovarmi

 

*

Gote gonfie

Sempre il vento soffia a valle 

mentre sembra divertirsi
quando ancora a gote gonfie
pensa al polmone riempirsi
Così forte scende a valle
che natura è in allarme
sopra i rami incerti i nidi
con le foglie ben ancorate
Come fosse palcoscenico
dove natura ne è l'autrice
di commedia ancestrale
dove l'egoismo sano vale
Quando riapro la finestra
sento il tutto in allegria
Mentre infuriava il vento
lo spavento era energia
ma appena si è affievolito
solo applausi e cinguettii

 

 

 

 

 

*

Madri eterne

Strani volti han queste madri

che con sguardi supplicanti
le incontri su per le scale
per la vita in condominio
Con dignità di madri eterne
in supplizio e in costrizione
Mentre gira loro intorno
un mondo in confusione
In inverni senza termo
hanno sempre il raffreddore
La speranza che profusa
uscirà dal televisore
Ogni sera sempre uguale
anche sorda lì davanti
Lei mi toglie quel pensiero
ed intanto vado avanti
Delle loro aspettative
ne han fatto sporta piena
La nonnina che oggi è in vena
tira la sfoglia giovincella
mentre sogna parentela
sempre assente con le gesta
Viaggia sempre il mio pensiero
verso voi che siete tante
e mi è lieto l'incontrarvi
coi sorrisi a salutarmi
quando rientro verso sera

 

 

*

D’io in se

Vado in giro per il tempo

ma la pace non ha resa
Dalla quiete vien oro fuso
mentre ancora regna il caos
Hanno occhi per guardare
un Dio che ama il gioco
mentre tutto è sotto tiro
Lui che gioca a nascondino
per mantenere pance piene
Con la chiesa che fa scelte
solo se proprio gli conviene
Strana gente sulla terra
con una chiesa opulenta
c'è la fila nel piazzale
della chiesa un bell'andare
Tutti vengono dalla quiete
per omaggiare anime sante
Da San Francesco a padre Pio
tutto il business per quel Dio
Che nel l'immenso forse c'è
ma ognuno l'ha dentro sé

 

 

*

La vita e le sue orme

Un territorio condominio
ruota intorno ad un astro
con un orbita ellissoide
per carpire energia detta "solare"
Questo astro come tanti
in miliardi di suoi cloni
Fan compagnia a mezza sfera
mentre sogna nella notte
Gira e gira il condominio
con la vita e le suo orme
mentre l'era si consuma
con la pelle che respira
anche quando il corpo dorme
Strano è veder una stella
ferma in alto là nel cielo
mentre gira il condominio
intorno al caldo di una sfera
Chi si alza e chi ora dorme
in altalena con la morte
in un frangente ch'era di vita
Uno nuota l'altro striscia
c'è chi vola e chi cammina
chi sta a galla e chi sta sotto
Gira gira il condominio

 

 

 

*

Aleppo respira e piange

Vi prego bimbi accorti 

davanti a tanti obbrobri
voltate il vostro sguardo
che anche ad occhi aperti
non avrete visto niente
al perché di un mondo adulto
indegno d'essere chiamato tale
Han spento il sorriso a infanti
per cause ritenute grandi
ma che in realtà sono infami
Quei muscoli che tiran fili a gote
son stati già spezzati e
vi rendono tetri i volti
Perdonate chi ancora ha emozione
nel vedervi così grandi
mentre l'intorno è distruzione

 

*

Tra aria e mare

Tra aria e mare

Il volatile pensiero
sempre in giro giornaliero
Sia pennuto o
di scaglie ben vestito
Come foglia al vento
ha potenziale traiettoria
È ha volte nello zampillare
di una fontana
o negli occhi tremuli
nella propria tana
Nel conoscere gli anfratti
di grondaie sopra i tetti
Nel volar tra acqua ed aria
come il volante pesce
che fugge dal tonno
ma in superficie va a farsi
inseguire dalle fregate
Il mio pensiero a volte è spira e
a volte è dardo scoccato
ma leggiadro sfiora i vostri visi
per tenervi belli svegli

*

La morte viva irride

Io che nasco e son già vivo

Vado in mondo recidivo
Da quando ho preso il volo
mai più son stato solo
Stretta a me incerta sorte
Sono nato con viva morte
Sempre intenta ogni mattina
a far salire l'adrenalina
Con dei brividi da sciacalli
frusta con forza i suoi cavalli
e fa presa coi suoi artigli
sulle spalle con sbadigli
Se la noia è stuzzicante
sferza colpi ed è spronante
Con la falce sempre in mano
Ride il teschio a tutto spiano

 

 

*

Il no deciso

Lo so che hai scelto e piangi
ma il ferirti ancora era peggio
Il sentimento è forte e soffri
avevi investito tutta te stessa
Per questo ora il fiume s'ingrossa
Approfitta delle sue vorticose onde
cavalcale fino ad emozionarti forte
Fai come facevi in altalena
dove ogni spinta era emozione
Dove ogni sogno era in volo
e ti aggrappavi a quattro zampe
per non scendere mai più

*

Belve inumane

Bambina stuprata a 9 anni

parecchie volte da una decinadi jiahdisti.Data in premio ai kamikaze frontisti in Siria perché Cristiana.Ora incinta.Povera creatura non perché Cristiana ma perché umana.Quali attenuanti si può avere per un branco di deficienti senza sentimenti allevati delinquenti?!

 

Immagino il dolore del suo piccolo cuore che pian piano si è fatto ghiaccio.Immagino e non vorrei,delle belve forsennate,che hanno sete di vendetta.Bevono sangue benedetto ma col fiele incorporato.Quel ribrezzo e quello schifo,che anch'io ho poi sentito,coi tuoi dolori lancinanti diventati assordanti ci hai Inviato un messaggio col tuo debole coraggio.La condanna è a lungo raggio non comprende solo gli strupatori ma anche a tutti quegli autori che han permesso tutto questo.
Le farfalle che hai dentro hanno ali rattrappite e occhi di spaventoAzzerato in un momento il sogno di una stella che con fiamma sempre più fioca si è spenta e più non gioca.

*

Empatia notturna

Io lo so che la stessa aria

che mi accarezza verso sera
e va in giro tutta notte
porta con sé se vuoi tepore
come un candido lenzuolo
per chi cerca magari al nido
in questi giorni un po' di calore
Senza dimenticare alcuno
passa solo anche salutare
per un vivido incalzare
a quegli occhi intimiditi
da un fruscio che improvviso
come onda sfiora i rami
Nel rientrare al mattino
alla finestra a respirare
l'aria fresca del mattino
mentre sento un cinguettio

 

 

*

Pensiero

Si è perso il senso

Il motivo dell'alzarsi per il giusto
Si respira parecchio inganno
La diffidenza è in inflazione
Si sospetta di se stessi nello specchio
La società di individui irrispettosi
L'arrivismo ad ogni costo
ha preso il sopravvento
Per farcela andremo controvento
...e vedo dei vecchietti solo il culo
mentre rovistano nei cassonetti
Una vergogna quotidiana alla mia vista
col premier che da 3 anni da speranza
salva le banche e condanna i risparmiatori
Promette aumenti di pensione e
intanto i tagli alla sanità a privatizzare
Meglio uomini chini in mezzo ai campi
per un pane onesto e faticando
Vi era un fluido caloroso ed avvolgente
in famiglia povera ma unita
Spirito guerriero di scariolanti e di mondine
che in solidarietà vincevano battaglie
Ora l'urlo per il senso dev'essere mondiale
per un futuro aperto e solidale
La concentrazione va ad ogni essere
che nato va protetto da ogni Stato
...e chi non lo farà sarà perseguitato
L'altro sono io ...per Dio! volete capirlo!!
La mia speranza è che venga quel giorno
in cui non vi è bisogno di dirlo!
Viviamo in un mondo pazzo
dove gira gira non ci si capisce un c....o
e chi dovrebbe essere timoniere
guarda solo a riempire il suo paniere.
Indignato di essere nato

*

In Te

Son compagno dei tuoi passi

sia nell'aria mattutina
sia al richiamo di Morfeo
Sguardo oltre e mente fiera
mentre nuoti nella vita
dove ai lati della strada
sono esposti i suoi colori
Con immagini diverse
che a volte ruban cuore
Vivi ora come sempre
come quando in altalena
ogni spinta era emozione

*

Foglie innamorate

Come fan le foglie al vento

in traiettorie variegate
per raggiungere infin lo scopo
che hanno tutte incorporate
Seguon danza di carezze
con speranze ancorché sognate
Poi nel manto sotto stelle
son finite addormentate

 

*

Sarà un dettaglio

Nei dettagli vi è l'amore

come tra l'albero ed il suo fiore
Sta nel raggio di sole che trafigge
che scioglie la neve all'albeggio
Nei piccini e il caldo nido
con la mamma ed il suo cibo
Nella linfa che sale in ramo
per il frutto forte e sano
Sinergia che in natura
sembra tutto un'avventura
In altalena giornaliera
porta il tutto fino a sera
Poi l'amore sembra riposi
ma nel sonno è in osmosi
Fa sembrare il tutto un sogno
e non dorme un solo giorno
Sempre lei porta i colori
Interni i grigi e i rosa fuori
Muove l'aria e t'accarezza
i suoi brividi son certezza

 

 

 

 

*

Fugge l’attimo

I muggiti nella stalla

Il sole in costa sulle zolle
Le campane a mezzogiorno
Volti chini sul terreno
col pensiero ai propri figli
nella scuola a buon auspicio
per il sapere ad alleviare fatiche
Sul desco ormai fumante
si radunano i coloni
per polenta lusinghiera
Mentre in aia a giocare
e distratti giunge sera
Poi la notte per sognare
che la mamma la protegge

 

 

 

 

*

Prati immensi

Di nudo vestito il pensiero mi coglie

All'immenso mi volgo e respiro con esso
Sono al centro del mondo e con Voi tutto il resto
Poi d'un tratto gli occhi spengo e mi fingo latente
Nella quiete un vociare si allontana costante
C'è un filo sottile che vibra e trasmette
le alte note dei cicli danteschi
Poi ecco i prati senza confini
.....e l'umano senza finti destini

*

Batter d’ali

Sono stato dentro ai confini
dove in fondo siam tutti inclini
.....e non ero spaventato
anzi ero sempre in quiete
In uno spazio come in tunnel
ma con luce che attraeva
Ero immerso in una serena nube
di un colore bronzo-oro
Non vi è giorno non vi è notte
in eterno luce soffusa
Ho vivido un ricordo
come l'essere polvere di stelle
Ero in spazio senza tempo
dove ognun era l'essenza
Girovagar come farfalle
Diverse ma tutte uguali
come la polvere per l'ali

*

Non solo il fico

Se contasse solo un grido

per svegliare le coscienze
di chi ancora non ci crede
per un Dio che non ci vede
Di certo non è il mio Dio
lui saprebbe come fare
Da un lampo d'oltremare
arriverebbe di soppiatto
e con la qualità d'artista
metterebbe tutti in riga
Sa d'arcigno il suo sguardo
perché sa di essere in ritardo
Questi esseri intelligenti
tutti intenti a dominare
obbrobriosi gesti alla natura
un preludio di disavventura
Adesso Lui ci posiziona
nella scala dei valori
fra dementi stupratori
della vita e i suoi sapori
C'è ora un nuovo eletto
di esperienza ed intelletto
che da millenni e senza danni
si posiziona con radici
e dovunque lui attecchisce
porta solo beneficio
Sta traendo energia dalla luce
per noi umani che per mano
ci accompagna in controluce 

*

Eterna farfalla

Lo so ti porto dentro 

Non posso farne a meno
ed è questo il mio tormento
Vorrei fare a volte senza
ma sei atavica presenza
Sei qualcosa di ancestrale
di derivato già embrionale
Sei nascosta negli anfratti
dei legami che a spirale
danno vita a quel geniale
con messaggi che in memoria
ci fan luce a nostra storia
Quel principio attivo primo
di ombelico primitivo
Stai tranquilla non sei fastidio
ma solo eterno invidio
Quell'amore così grande
che annullava l'egoismo

 

*

Amore come onda


L'amore eterno

nel volerlo disegnare
è come l'onda circolare
che si crea dal sasso ch'entra in acqua
e che si espande senza confini
senza ostacoli apparenti
ma che in sfera come in globo
prima o poi s'incontrerà

*

Polvere di stelle

Polvere di stelle

L'aldilà è spazio vuoto
dove esiste solo il giorno
non c'è sete e non si ha fame
ed il tempo si trasforma
in eterno e sempre in quiete
Con la polvere di stelle
le anime intente a disegnare
questi immensi spazi
come bolle da riempire
Dove si è in un immenso cielo
ché sereno nel perenne
Come tanti palloncini
col sorriso in eterei volti
Il cervello cosmico
con coscienza universale

 

*

Sensazione

Il percorso a noi affine

Che di testa non è incline
Solo in casi disperati
C'è la forza che in noi nasce
Di un risveglio per il senso
Che da tempo abbiamo dentro
Come quando a militare
Col coraggio e con l'ardire
Porti soccorso al tuo compagno
Mentre esplode tutt'attorno
Stanno infuocando quella via
Che è di tutti e con pazzia
La stan radendo al suolo
Per poi ergerla di nuovo
Ecco io vivo in questo mondo
Dove il più non ha quel senso
Che ci aggrega in relazione
Per idea in comunione
Si è perso il senso collettivo
Ed il tutto è quasi "mio"

 

*

Di rosso vestiti

Candidi germogli ancor bambini

Di attenzioni bisognosi
Sporchi hanno i loro vestiti
Di un rosso fuori uscito
Un fragore frastornante
Delle vite in altalene
Le loro maschere che in quiete
Sono state vituperate
Quand'è che il fare adulto
Anche solo in un sussulto
D'energia in armonia
Prenderà la retta via
Quei tessuti ancora intatti
Che emergono dal celeste
Per creare nuove vesti
Con la trama e con l'ordito
Intrecciare quel filo d'oro
Per un gene intraprendente
Nel divenire onnipotente

*

Alta valle

Sopra un cielo grigio cupo

Nel laghetto si ripete
Fotogramma di un prospetto
con un ombra che c'inquieta
Soffia tutto verso oriente
e la marmotta che s'intana
Il ruscello ché in attesa
della vita verso valle
La valanga di un frastuono
mentre le genti a rincasare

 

 

*

Maschere in quiete

Come foglie tutte appese

In un albero senza mese
Ci son volti in gestione
In attesa di un embrione
Sembrano visi tutti uguali
Ma ve ne sono di speciali
Dipende molto da quel gene
Che la indossa senza pene
In coscienza del suo istinto
Di un ribelle mai estinto
Che alza fiero il proprio sguardo
Con pensiero ché testardo
Sempre intento a curiosare
Per l'affanno a sollevare
Foglie tremule ed inquiete
Nate maschere tutte "in quiete"

 

 

 

*

Quiete e fiori

Dove l'esplosione non fa rumore

crea il caos senza furore
Trova quiete l'elemento
che ora ne è solo un frammento
Le sue nubi pronte all'ozio
mentre l'aria è di equinozio
Dove il tutto è nel silenzio
parte l'ordine criptato
per la nascita del creato
Che sian farfalle o sian fiori
l'importanza sono i colori
Non di rosso impulsivo
ma in essenza che sia vivo

*

Genuina mente

Quel sorriso a gambe aperte

che avevi ancora bambina
e ti rendeva sbarazzina
senza indugio di pudore
Poi l'arrivo in età adulta
che l'atteggio condiziona
per un subdolo messaggio
o per un incauta posizione
Ma i tuoi occhi ancora sinceri
sono vivi e in mosca cieca
stan cercando forse un amico
per giocare come ieri
Il ricordo d'altalena
con la gonna senza pena
mentre avevi cosce al vento
senza creare turbamento
In quell'essere felice
i tuoi sogni erano veri
era il mondo genuino
per un sorriso a gambe aperte

 

*

I muri della Storia

Il misfatto si fa storia

coi pennelli di memoria
usano strani colori
per disegnare il dentro e il fuori
Poi si danno pennellate
da architetti arzigogolate
Con dei vortici pazzeschi 
scoccano dardi allineati
verso un unico obbiettivo 
che da tutti è il redivivo
È stato scelto prediletto
per creare un grande effetto
Vera storia non fu mai detta
ma ritta in piedi la vedetta
su dei libri guarda lontano
copre la luce con la mano
e s'intrufola curiosa 
nel germoglio di ogni cosa
Lo strabiliante è fra le righe
tra il grano e le sue spighe
che la testa con sapienza
la verità ha come urgenza 
Di tanti fatti strani
raccontati da villani
che prolissa è la sua storia 
per deviarne la memoria

 

 

 

 

*

Armonico sentore

Nell'aria senza indugio

un amore di una madre
per dei pargoli in abbisogno
disattenti alle attenzioni
L'armonia madre sovrana
che regnava in quella casa
dove quando si ballava
il pavimento tutto accentrava
La finestra sulla strada
dava sul fianco di una chiesa
Era dolce la campana
per la festa paesana
Scendere le scale con sei passi
e dileguarsi nell'intorno
...e il pensiero sempre sveglio
di una madre nella notte
e nell'ansia di un rientro

 

 

 

*

Sangue vivo

Sangue vivo da quei pori

per difendere dei valori
Di ragazzi neppur ventenni
per durare nei millenni
Ideali a caccia di suffragio
per diminuirne il disagio
Martiri per resistenza
per una vita senza violenza
Libertà scritta e concepita
In costituzione garantita
Ora quattro debosciati
Con gli articoli stralciati
Vogliono togliere ogni diritto
ad un popolo derelitto
Uno Stato e la sua storia
in sovranità aleatoria
Da quei pori ancora vivi
per un diniego redivivi
Come il sangue e i suoi valori
che han tenuto in alto i cuori
La mia casa è senza muri
per colori rossi e puri

 

 

 

*

Flore ali

Vola l'ape va sul fiore
mentre tutto intorno ignora
...e quel battere di ali
è un piacevole ronzio
per quel fiore che in oblio
stende agli occhi i suoi colori
intanto il nettare è già delizia
per un polline a risvegliare

 

 

*

Eterea

Fiammella vagabonda che eterea bruci e tanto infondi
fa sì che ad alleviar il proprio affanno

le genti a dipanare il proprio inganno 

il pozzo dei desideri eviteranno

e l'eterna  notte in pace abbracceranno 

*

Il ritorno dalla quiete

In un frangente di secondo

tutto il mondo chiuso fuori
Ero in spazio sempre in quiete
senza i battiti ne respiri
ne colori di corrispettivi


Una mente senza tempo
che fa download di tutti i dati
poi d'un tratto il suono delle sirene 
nel vociare che soccorre


Ora sento i vostri respiri
Percepisco le emozioni
nel risveglio dalla quiete

*

Eterna cometa

Questa notte il tuo profumo

è entrato di soppiatto e
a piedi scalzi nella notte

mi sei venuta a stuzzicare
Il mio battito impazziva
Accanto a me tu eri vera
Seducente come sempre
Come quando intuivo
di lontano la tua presenza
la mia mente era invasa
da sostanza inebriante e
il mondo intorno che spariva
Io seguivo la tua scia
e tu.......
come cometa a strizzar l'occhio!

È sta bello averti qui!!

 

 

*

Valigia a Ferragosto

Valigia a Ferragosto
che aspira tutto il mondo
e ora pulsa sul suo fondo
Degli ammassi di galassie
ne ho fatto delle matasse
Metto sopra ferro e nichel
Oro argento per la psiche
Di un risucchio forsennato
Che mi fa cambiare stato
Constatando la materia
Si è ridotta una miseria
Resta solo spazio vuoto
L'etere immenso dell'ignoto
Non ci son più orizzonti
Son crollati tutti ponti
Tanto spazio niente tempo
Solo una essenza che s'invola
L'energia pura del mondo
Che mi crea vagabondo tra di Voi

*

6 come 6

Il primo incontro mattutino

è sempre con lo specchio
che imperterrito e maledetto
tiene conto ai miei difetti
Mi ricorda delle pieghe
di una pelle nel senile
A lui non importa la mia storia
si tiene faccia in memoria
Mi spia le imperfezioni
e io aggiorno soluzioni
Ho la chiappa e il seno che mi cade
devo impegnarmi a rassodare
Render tonico il mio corpo
...e allenarmi nel sorriso
Molto meglio era acqua di fiume
m'intravedevo un po' ondulata
e ancora non sapevo
quale viso io indossavo
Ora che mi son svelata
Di riflesso in passeggiata
porto un corpo mascherato
per inganno di giornata
Son ipocrita di me stessa
di accettarmi nello specchio
Metter faccia e strizzar l'occhio
sempre meglio che in ginocchio
Alta testa piena in stima
vai in giro genuina e
se per te la vita è stata ingrata
sarai solo in libertà condizionata

*

Onda sul cuscino

Testa sul cuscino

.....e un onda a sussurrare
mi crea insonnia tutta notte
Mi fa mille domande sul perché
....e mi intima minacce
L'onda ormai è furibonda
non riesce più controllare
tutto l'immondo in mezza al mare
Lei è eletta per natura
prodigiosa e nonché fiera
Non riesce ad orientarsi
per le specie in estinzione
Ha vissuto in simbiosi
per oceani rigogliosi
Ed è qui per ricordarmi
che di me può farne a meno
Perché faccio parte
di una razza superficiale
che egoista e prepotente
non ha usato ancora la mente
Lei è qui a tormentarmi
ma anche a ricordarmi
di avvisare il mondo intero
che di noi ne può fare a meno
Gli oceani ci saranno anche dopo Noi
....e le onde pure
Vi ho dato vita e mi sono pentita!!

 

 

 

*

Perenne mente

Ho una piovra dentro al ventre

che mi tiene vincolato
all'ombelico del creato
Coi tentacoli si muove
ma i legami tiene buoni
È una cosa viscerale
direttamente dall'ancestrale
Sono nato e ho la stima
di un pensiero giornaliero
che mi lega in dissoluto
con del fiuto ogni minuto
Io mi eleggo nel pensiero
perché madre abbia futuro
Voglio essere animale
in un mondo di preludio
affinché i neonati
non subiscano attentati
Per diritti senza indugio
dove ognuno trovi rifugio
Quel che cerchi l'hai davanti
....e nel buio vi è la luce

 

 

*

Onda Si bemolle

    • Ho la vela sotto vento
    • Un gabbiano la consola
    • La mia vita in alto mare
    • Sulla cresta vagabonda

 

    • Sembra acqua che si muove
    • Ma è solo onda del sospiro
    • Di oceano e grandi mari
    • Dentro tutto l'altro mondo

 

    • Ho una rotta ben precisa
    • È l'istinto che mi guida
    • Lotto con tutte le mie forze
    • Contro le fauci della sorte

 

    • Comprendo Voi che siete a terra
    • Presi dal vortice della storia
    • Di abitudine in memoria
    • Per remate in conclusione

 

    • Ho la stima aggregante
    • Dentro la stiva che beccheggia
    • Nella notte un scintillio
    • E l'albeggio mi è vicino

 

    • Ecco i miei colori apparire nella tela
    • Il nuovo giorno si presenta
    • Maestosa la sua essenza
    • Mentre il tutto muove l'ali

 

 

 

*

4 passi è già un viavai

Quattro passi senza scopo

mentre il mondo prende fuoco
Ma che strana questa vita
vieni al mondo ed è già finita
Se di disgrazia tu non muori
sono pronti a farti fuori
Verranno chiamati attentati
ma son ben architettati
Sono i ricchi di mestiere
che riempiono il paniere
Son padroni del pianeta
della banca che ci inquieta
Coi giochini della borsa
han trovato la sua risorsa
Camerieri ligi a governare
direttori del Tg a dirottare
Una massa rintronata
dalla cronaca di giornata
Pennivendoli e giornalai
verità scritta da usurai
Quattro passi avanti e indietro
nell'attesa mi copro il dietro

 

*

Bologna strage

Sento ridere le iene

nel silenzio ché d'infamia
Mentre aspetto nella sala
quell'orario maledetto
del rintocco di un boato
per dei passi morti in treno
Vien fuorviata ancor la tesi
per quei corpi insanguinati
Mentre polvere da sparo
copre il volto dell'ignaro

 

 

 

*

A Raffaella Galleni

Vola alta cara Raffa e prepara al tuo arrivo una tavola imbandita
per quelli che ancora sono in vita e ancora non lo sanno ma la strada è già segnata
Che sia corta od allargata siamo tutti in quella via e tu aspettaci col quel sorriso
che avevi sempre nel tuo viso ...sarà lieto rivederti con le braccia tue allargate

*

Occhi vivi

Nei tuoi occhi c'è la sorgente
del tuo essere profondo
in contatto con l'esterno
Cerchi curiosa eterna rosa
dal profumo di rara essenza
per una vita degna e intensa
Tu annusi tutti prati e
ricerchi quel sublime
ché per te è cosa prima
perché poi il tutto ti sia affine

*

Rosa di violino

L'aria mattutina con

l'Ave Maria di Schubert
che mi entra nella stanza
ed avvolge il mio cuscino
Poi lo alza pian pianino
e dal sonno lei mi toglie
Mi ritrovo desto sul mio letto
e son pieno di energia
Come magica ha risvegliato
il mio corpo in armonia
Fa un effetto così strano
lo consiglio come sveglia
Ogni giorno si presenta
sempre pieno in essenza
Mi ritrovo esterrefatto
a danzare come api
mentre creano il loro miele
Come petali i miei sensi
prendono forma di violino

 

 

 

*

Gene rosa

Sono il gene dello sdegno

per le vittime senza ritegno
Sono dentro ad Aldo Moro
Una fine senza decoro
Dentro al generale Dalla Chiesa
mentre di lui prendo difesa
Son presente anche a Capaci
mentre al potere ci son rapaci
In via d'Amelio con Borsellino
piango sangue e poi m'inchino
Sono in banca a piazza Fontana
mentre in terra vi è una tana
Una strage d'innocenti
nella vita intraprendenti
Sono a piazza della Loggia
e le lacrime con la pioggia
Viaggio in treno da Firenze
Una strage per scemenze
Poi la strage alla stazione
chiudo gli occhi in afflizione
Prendo un volo per Palermo
sopra Ustica un inferno
Ora con stragi alzano il tiro
con dei camion vanno in giro
Il disegno è sempre lo stesso
del terrore per il regresso
Ho valigia sempre pronta
per andare dove c'è l'onta
Sono un gene ché è bambino
per segnare dove cammino
Son sdraiato sui selciati
con dei corpi massacrati
Vedo spuntano dei fucili
non sono martiri ma son vili
Un pensiero va a quei tanti
In memoria ancor distanti
Charlie Hebdo Allah Akbar
Rien ne va plus al gran bazar

 

 

 

*

La pace non ha resa

Con la pelle sul divano 

il pensiero va lontano
Sono già in medio oriente
col potere d'occidente
Butto l'occhio sulla damiera
c'è pedina ché straniera
Scelgo in fretta la mia mossa
mentre passo alla riscossa
Ho un nemico Pantalone
con una mossa è già padrone
In astuzia e in avarizia
è ebreo ed ha milizia
Sotterfugio ha con la Nato
Sempre per ragion di Stato
Si crea scontro religioso
per destino prestigioso
Sempre pronti all'offesa
con la pace non vi è resa
E da quando sono al mondo
sempre un buco è più rotondo
Nelle guerre che conosco
Sempre i ricchi dentro al bosco
mentre al contrario i poveri cristi
servono solo ai fritti misti
Muovo la pelle dal divano
la trascino pian piano
Verso un letto che l'aspetta
ormai stanca ma prediletta
All'interno ho l'occorrente
per il bene della mente
che porto a spasso senza trame
senza essere un infame

 

 

 

 

*

...e io non sono immane

...no io non ti credo

non credo alle tue fandonie

alle tue cerimonie

ai tuoi millenni riti

di nero li hai vestiti

quei rossi ancora vivi

e tu che nulla hai fatto      

le guerre sante e le crociate

e poi l'inquisizione 

per un popolo coglione

e quando qualcuno ha visto il mondo

che tu hai fatto tondo

hai accecato l'arte

di maestro della scienza

così dice memore storia

perche di questo si tratta

no non può essere vero

per dire che:"io c'ero!"

Io ho visto tutto di questo mondo infame

che muore ancor di fame 

e che tu t'asseti il sangue

di gente ancor fanciulla

se veramente tu fossi

non lo permetteresti

è troppo il tempo appresso

che invano ti ho aspettato

la tua onnipotenza

è ora che intervenga

la vita è in olocausto

ha bisogno del tuo intervento

non vedi quanto sangue

sgorga dalla vita

da un disegno infastidita

ridammi una speranza 

ognuno che innocente muore

mi lascia un vuoto dentro

...e io non sono immane

 

*

Ombra confonde

Nel 2000 appena nati

siamo pieni di attentati
Corpi stesi sui selciati
di ogni età a volti emaciati
Semina odio in religione
il potere e sua finzione
Strategia del terrore
con segreto inquisitore
Strano mondo di progresso
col mio simile in recesso
Di diritti e di valori
mentre il vile ferma i cuori
Con i mass-media tutti proni 
a proteggere i ladroni
C'è inflazione di cerebrolesi
fra i miliardari con loro tesi
Son i padroni di tutto il mondo
poi si lamentano perché tondo

 

 

 

 

*

Come un pinguino al polo nord

In attesa di un accenno 

chiudo la porta e il mondo è fuori
Il dolore mi tormenta
per del sangue innocente
Io mi sento come un pinguino
Che che vive al polo nord
Dove vi è un mondo atroce
E i pinguini non hanno voce
Non mi adatto a questo ambiente
Dove il vero è controcorrente
Il pinguino aspetta invano
Giravolta del suo globo
Bianco-nero nero-bianco
L'ottimismo è ormai stanco

 

 

 

*

Preludio

Sopra i ponti ci sono guerre 

mentre scorre il fiume rosso
Rende vive le due rive
in attesa di un germoglio
Gira gira giostra della vita
sotto l'ombra rediviva
Corpi stesi senza appello
Ci sono neuroni deficienti
zigzagano in certe menti
Vecchi ponti son più sicuri
il privato sta alzando muri
...e quell'aria che è di tutti
col pensiero io faccio tuffi
Sarò martire dei miei sogni
ma non succube a menzogne

 

 

 

 

 

 

*

Nizza:sangue morente

 In un attimo furtivo

Proprio quando ancora vivo
Mentre guardo luci nella notte
Ho appuntamento con la sorte
Giunto sangue sul selciato
Con il mio sguardo verso l'alto
Sento urla al mio ultimo respiro
Non l'avevo messo in conto
Che potevo trasformarmi
I una vittima come gli altri
Che ancora stan urlando
Per giustizia al riguardo
Sono strani i miei confini
Di occhi lucidi e ballerini
Ho danzato con le stelle
Oggi la rabbia è senza pelle
Ecco a voi il mio futuro
Lo vedrete son sicuro
E vi aspetto a raccontarmi
Tutto quel che mi son perso
Ora che ho lasciato il sostanziale
Volo alto come aliante
Per guardarvi da lontano
...e i gesti che farete
per abbattere quei muri
che vi rendono insicuri
Già vi vedo sbigottiti
senza porvi giuste domande
A chi giova questo odio
che s'aggira in questo mondo
Attenzione al vostro dito
se lo alzate verrà colpito
Ma rimarrete stupefatti
da un viso menzognero
Che trasforma fede in odio
Mentre l'oro è già sul podio

 

 

 

 

*

Volo a Nizza

Era Nizza in "promenade"
Con i lampi d'artificio
Tutti stretti ma in inganno
in una notte di fondo vita
Vorrei tanto saper volare
con l'amore sulla groppa
per poterla disseminare
dove odio è contraltare
e in quel sangue ancora vivo
che scorre in lungomare
intingere il mio pennello
per natura ancora viva
che ha sguardo all'orizzonte
mentre proietta un lungo ponte
Questo camion che impazzito
con il carico di rabbia
forse sarà anche giusta causa
ma lo strazio è a ciel sereno
Io amo tutto il mondo
ma l'orrore è un clandestino
che punisce chi non ha colpe
come l'essere bambini

*

Ombra e dintorni

Gira gira gira il sole

Mentre l'ombra si nasconde
Dietro casa o a un fienile
Sembra giochi a nascondino
Giunge sera ed è ormai stanca
Gira gira gira l'ombra
Mentre il sole va a dormire
e la notte la carpisce
Gira gira il vento soffia
Là tra i monti a gote gonfie
Sale al colle l'otre a riempire
Mentre a valle il pianto irrompe
Con boati onnipotenti e
tracce in cielo zigzaganti
Gira gira l'acqua lava
Per natura è sinfonia
Nella goccia un embrione
che sorride in armonia

 

 

 

 

*

Muro peremme

Io che nasco e trovo muri

che oltrepasso a curiosare
Poi ne trovo sempre un altro
Che di tutti sembra il più alto
E pensare che in primitivo
Esisteva un panorama
Che una volta sulla cima
Davanti agli occhi si annunciava
Ora che son divenuto grande
Stanno alzando enormi muri
Per difesa dell'aggressore
Ma chi aggredisce è chi alza muri
Strano modo di curiosare
Han gli adulti benpensanti
Stabilizza il suo cortile
Con recinti e porte blindate
In attesa di nuove crociate
E' quel nascere con muri
Che ci rende più insicuri

 

*

Istantanea

Siamo come appesi ad un flebile filo che scorre verso l'orizzonte

steso sugli oceani che ribollono in fusione

*

Rughe in treno

Quel vecchietto con le rughe

Dignitoso di portarle
Come quando con le gerle
Si portava il cibo a casa
Vita sana e di fatica
Il sudore nella fronte
Viso alto ed austero
Per un mondo che era fiero
Ora ha lo sguardo basso
Per vergogna dignitosa
Per dei figli irriconoscenti
Di abbandono alla badante
Mentre in lui c'è una rivalsa
Che ogni giorno lo rincalza
Verrà il giorno che anche i figli
Avranno le rughe per consigli
Sento un treno e ha un fischio strano
Un passeggero al finestrino
Sorride al mondo che lo deride
Con in mano un libro storia
Della vita e la sua memoria

*

Gira la notte

Ma che strano questo mondo

In questo globo non per tutti è primavera
Quando al nostro parallelo
Noi abbiamo un gran caldo
In Australia è pieno inverno
Quando poi da noi sarà autunno
Lá da loro è primavera
Proprio strano questo mondo
C'è chi dorme e chi sta sveglio
Quando l'ombra si fa scura
Qui da noi ci si ritira
Mentre dove il sole sale
Ci si incomincia a risvegliare
Siamo come tanti birilli
Con calamite fisse ai piedi
Ci togliamo la gravità
Mentre in sogno siamo aldilà

*

Unico tessuto

Io coabito in vestito di tessuto aderente

Con la trama e l'ordito di involucro finito
Questo abito perenne si è fatto pelle
Mi confina con l'esterno e mi protegge
In osmosi lui respira con l'ambiente
Mi mantiene temperatura costante
Se si strappa mi segnala un dolore
......e si ricuce in un paio d'ore
Di tessuto sopraffino con legami "oro zecchino"
Lui elastico si adatta ad ogni mossa
Lo si indossa in embrione
Non si stira o si strofina
Qualche piaga in armonia
In vecchiaia in sintonia

 

*

Scorre il pianto

Il pianto dei bambini è unica lingua

Lacrime versate senza muri
Di confini innalzati per insicuri
Il fiume scorre e li oltrepassa
Portandosi con sé le acque dei paesi
È come il sangue nelle vene
ramificato è pieno di veleno
Il pianto dei bambini parla chiaro
Un linguaggio unico non parolaio
Contano più le grida degli infanti
che tanti illustri confabulanti
Scorre l'acqua sempre verso il basso
Rotolanti i ciottoli verso il grande mare
....e io qui a sperare che qualcuno ne accolga il senso

 

 

*

Carpe diem quam minimum credula postero

Mi ricordo di una sera

nel giardino in attesa
dell'orario per la cena
Napoleone il ristorante
Una panchina seducente
e sotto il vestito niente
Di una voglia che cresceva
Il tuo ventre contro il mio
e la tua mano che sapiente
nella guaina introduceva
la mia voglia inturgidita
Quel vestito fantasia
Che nascondeva l'euforia
Col tuo muoverti a rilento
Per rendere tutto più latente
Un bel gesto di natura
Finché il getto fu maturo
Poi due corpi ansimanti
Stretti stretti e soddisfatti

*

La vita morde

Fauci egoiste 

fagocitano deboli creature
Ogni giorno ogni dove
la lotta è in-fame
Fruscii allarmanti
Frigge il sangue
Linfa perenne che scorre
Vettore di vita coagulante
Tre cuori di polipo
Aragosta viva bollente
Noi siamo questi
...e il sapere verrà

*

Spermatozoi clandestini

Nella razza quasi umana 

Il mio assillo è gente strana
Che s'intrufola opprimente
Nei pensieri in occidente
Poi si mischia col nostrano
In un mondo ché cristiano
Nell'incontro fra i gameti
Di messaggi analfabeti
La scrittura in filamenti
Crea tessuti con pigmenti
Di colori assai diversi
Mentre fuori ci siam persi
Io son nato cosmopolita
Non m'interessa il maronita
I costumi di altre genti
Li rispetto parimenti
Purché anche nel mio distretto
Sia riconosciuto il mio intelletto
Ed il gene che si è infiltrato
Abbia il prossimo rispettato

 

 

*

In quieta valle

Io ci sono e sono dentro 

alla vostra lacrima che scende
Nella guancia che si lava
e ripristina il sorriso
Sono io che all'improvviso
con carezze piene d'amore
liscio il viso di chi piange
per un sorriso che riaffiora
Sono io che vi sono dentro
perché son simile e vi capisco
ma vi invito a non mollare
c'è un domani che ci aspetta
In questa goccia d'acqua
vi è l'energia imperitura
che ogni giorno vi scongiura
a non dimenticare l'essenza
dell'essere nel mondo vago
Con forza di un lago pieno
per tener quieta la valle
Noi siamo in quel lago
abbracciati stretti stretti
per sostenere gli affanni
di una inquieta valle
Son lacrime di lago
ma di sorrisi piene

 

*

Musica destina

Tu sei come il Rigoletto

Scherza sempre e ti deride
Soffia vento delle stelle
Coi sui drammi sottobraccio
Come si semina del grano
Il paniere sempre pieno
Germoglia il seme tra l'erbacce
L'embrione e la sua mamma
Il sublime è un'istanza
E se piove piova
Lacrima ti bagna
Il sol l'asciugherà

*

Iperbole


Iperbole
...e mai sarà
o qui o là
persi nel mondo
Immenso
Fugace e leggiadro
Purché sia
ma mai sarà
Effimero, sì certo
Illusione di momenti
Sentimenti emozioni
Ci rendono vivi
Redivivi sognanti
Immortali

*

La vita incredula

Il ruscello pieno di vita che pian piano scorre a valle

ha la faccia di un bambino che crescendo intraprende
una vista degli screzi di natura inappropriata
Il suo viso è arcigno ha grotteschi i movimenti
Alle rive maltrattate dal suo simile imbrattate
....e intanto scende a valle quasi senza respiro
Vede pesci con le occhiaie e sguardi imprecanti
Poi d'un tratto vede un uomo che orina veleno
Lui farebbe anche inversione ma è nato giornalista
e curiosità lo muove e indossa anche un boccale
Poi si getta in grosso fiume tutto pieno d'immondizia
Ora fatica a veder pesci ma incredulo prosegue
Il suo viso ha grosse piaghe ed è pieno di vesciche
...e del mare non vede l'ora col destino che lo insegue

 

 

*

Giro giro mondo

Questo pazzo pazzo mondo

che avevo pur crescendo
Nelle mani tutto il giorno
ed in alto lo tiravo e a calci lo prendevo
Era tutto nell'incoscienza
di infantile che fa esperienza
Palloncini presi a schiaffi
Sentimenti dati ai pupazzi
che alla notte cadevano dal letto
e al mattino ti scusavi
poi con carezze e di baci li riempivi
Questo pazzo pazzo mondo
che da adulto mi intristisce
con pupazzi giornalieri
Ciarlatani e fattucchieri

*

La valigia con bretelle

Pigia pigia e metto dentro i ricordi e il mio tormento 

Agli amici che ho incontrato con la fiducia che gli ho dato
Gli invidiosi ed i nemici che han perso quella corsa
Sì la corsa della della vita che la strada poi finisce
E allora guardi indietro e ne devi andare fiero
Devo essere sincero io farei le stesse cose
Ho creduto al mondo intorno poi ben presto disilluso
Tutti lì a far fatiche per salire su di una scala
Dove perdi dei diritti che erano essenziali
Tutto un mondo organizzato a far da soli
Finalmente una conquista che mi rende realizzato
Ho vissuto un mondo strano risultato poi villano
Han avuto ragioni i torti contro il vero ha vinto il falso
Voglio metterlo in risalto io del mio ne vado fiero
La mia vita era giornaliera il pensiero volto a sera
Ma sempre con Voi tutt'intorno in un vivere felice
Vi ho sorriso ed il motivo era unico ed emotivo
La ricerca sempre era volta alta amata e fiera
Insieme a Voi amici cari e rivolto a volti ignari
Ho percorso un tratto che risulta stato breve
Se io penso all'immenso ho la vista dell'insieme
Ecco voi siete tutto questo più tutto il resto
Come bambino innamorato io la vita l'ho spronata
C'è una bolla che ci avvolge come tante gocce d'acqua
Se la scaldi col tepore lei si gira e ti sorride
Il contagio è presto fatto e questo non baratto
Si è confuso il valore della vita e il suo fiorire
Soffia il vento sulla vela mentre tutto si rivela
La valigia con bretelle in un viaggio per le stelle

 

 

*

La luna in perizoma

Tacchi a spillo in alto cielo

Con il pieno di lusinghe
Una classe da signora
Porta vestito con lo spacco
Nel suo petto vi ha due rose
Che son prive di irte spine
È scollata e provocante
Con dei turgidi capezzoli
Con le punte da ribrezzo
È un incanto in proiezione
Lunghe nere liane ha sul capo
Dove lieto s'arrampica il poeta
In aderenza si intravvede
Una luna in perizoma
Lei mi inietta nei neuroni
Una sostanza interstiziale
Che fa ergere e tutto muove
Escono note in vibrazione
Per la gioia in sinfonia

 

 

*

Il mio Dio

Mai pensavo che degli ignavi

che han menti delinquenziali
arrivassero a tal punto
da rovinare la splendida tela
che disegna tutto il cielo
Che con trama e con ordito
creano lo spazio ragnatela
dove nuvole bambine
si dondolavano al vento
Ora vagano disorientate
senza meta su ogni stato
Se il mio Dio avesse un senso
dal suo potere universale
Avrebbe fulmini e saette
nella faretra piena zeppa
Indi con colpi a Lui geniali
li renderebbe tutti celestiali

*

Geni dementi

Il futuro è preistorico 

Lo si evince da una tela
Che ha nuvole disorientate
Pregne di colori artificiali
Strane piogge con metalli
Con dei fulmini a ciel sereno
Qui giù in terra c'è un uomo strano
Pensa di avere il mondo in mano
Mentre non sa che la natura
Quando soffia al proprio vento
Non vi è forza che le resista
Ai suoi urli penetranti
Dagli abissi all'Himalaya
È una guerra già iniziata
All'ambiente e ai residenti
Che son troppi e inconcludenti
Si ritorna ai Dinosauri
che nonostante la propria mole
Calpestavano solo il suolo
Senza influenze sullo sfacelo
con loro sguardo verso un mondo
che immaginavano più rotondo

 

*

I baci tra le dita

Quando rientro verso casa

alla finestre son longevi
ma hanno sorriso coinvolgente
Vivo in un condomino popolare
Spacciatore di biscotti e cioccolate
per un bacio lanciato tra le dita
col sorriso di un viso vivo
Momenti condivisi senza pregi
Soltanto per togliere il diniego
Dignità che sprizza da ogni fronte
Con occhi profondi che san d'umano
Di mamme sempre sagge e forti
Con sorte dileggiata dai soprusi
Sì spaccio biscotti e cioccolate
e non ha prezzo il vederle consolate
quel bacio stretto tra le dita
è energia che sprona la mia vita

 

 

 

 

*

L’alta spiga

Sto pescando nell'infanzia

Ero alto quasi una spiga
Quel fruscio del vento tra le canne
Io sdraiato a tutto cielo
che osservavo all'insaputa
Poi un uovo fresco di giornata
con l'affetto della mamma
Ricordo il gracidar di rane
Mentre il sughero nella lenza
nell'acqua del macero transitava
Con bestiame ansimante
i coloni a spargere letame
Poi al calare della sera
Tutti a rincasare per cena
Poi il tuffo nella notte
per un nuovo roteare ancora

*

Amata tela

Strano cielo del domani

c'è nella mia amata tela
e quel tuorlo bello tondo
che da est va occidente
Non è lui che lascia scie
e crea arabeschi grigio-scuri
Poveri cieli al divenire
se di questo è il mio sentire
L'arancione colore d'affetto
e quel verde ch'era di prato
tra la nebbia nel deserto
e del fumo di grigio andato

 

*

L’aquila innocente

C'è uno scontro in alta valle

C'è una vita che ti morde
Per portar cibo al rifugio
Vi è qualcuno che soccombe
È una lotta per la vita eterna sfida
Se è vero che ci fosse un Dio
Potrei pensar che si è sbagliato
Occhi bifronti al predatore
Mentre di fianco sei sol comparsa
Quale colpa può aver l'Aquila
Se anche lei ha fame in corpo....?!

 

*

Scusa Amore

Nella bara un bimbo nato

Nei sobborghi di un falso stato
Non vi è niente di più demente
Di una scelta così inclemente
Forse sarebbe stato un poeta
Oppure solo analfabeta
Futuro scienziato o scrittore
o nel suo animo solo pittore
Ma che o obbrobrio questo umano
Che di rosso tinge i fiumi invano
Potenzialità che sa d'immenso
Che si mischia con l'incenso
Con le mamme disperate
Dell'affetto espropriate
Ora il suo viso è incolore
C'è del nero e non è amore
Questo scempio maledetto
Vien da chi non ha intelletto
Son potenti per saccoccia
Mentre muore fiore che sboccia

*

Dedicata


Piera Angela

50 anni già suonati
Fuoco e ghiaccio son bollenti
Lei è nata a fine maggio
E la sua vita l'ha in rodaggio
Due personalità vivono in Lei
Anche se figlia degli Dei
Ha potenziale trascurato
Dalla storia condizionato
Vive schiava di se stessa
Mai sarà una principessa
Da bambina che Lei era
Con lusinga per la sera
Lei continua in erosione
nella propria indecisione
Con le ali già tarpate
Ha le mani ormai legate
Non si vola almeno oggi
ma il domani si fa ieri
S'intorbidiscono i pensieri
Dentro scintille edulcorate
con gli spruzzi in emozione
Quando era ragazzina
Lei viveva sbarazzina
Punta tutto sulla figlia
Cerca stima che assomiglia
Non ha stima di se stessa
Perché gliela hanno compromessa
E la vita coi suoi arti
Tende sempre ad incastrarti
Sei come il pozzo e la sua luna
Lei si specchia cerca fortuna

 

 

 

*

Insulti al Re bambino

Quel bambino che c'è in me

Che sta ampliando il proprio sè
Che aspira al divenire
e continua a non capire
I miei pensieri son convulsi
perché gli adulti mi frenano gli impulsi
La mia vita è giornaliera
tendo sempre a far venir sera
Poi alla notte ho le stelle
che mi accompagnano al mattino
con grandi sogni da bambino
Tutto intento a curiosare
Sempre cose da imparare
Con il pieno di emozioni
Io pioniere di intuizioni
Con le mie fantasie
Che le rendo creative
Do valore immenso a un sasso
Mentre il resto lo oltrepasso
Il mio affetto in passeggiate
Lo dono in collane variegate
Quando ascolto i genitori
Non vorrei dei mentitori
Voglio crescere a mio modo
Anche se spesso cado
Devo farmi l'esperienza
Che di vita ne è l'essenza
Quanto a Voi che siete adulti
Vi prego basta con gli insulti
Per quei bimbi un po' frizzanti
Ma che hanno il passo avanti
Vogliatemi bene per quel che sono
e avrete il mio perdono

*

Il nome delle rose

Il tuo affetto sciolto in creme

Il tuo viso in una bolla
Che mi osserva e mi sorride
Quando esco mi controlla
Sei una scia di energia
Che si intrufola ogni dove
Ciò che ancora più mi manca
È la tua mano fra i miei capelli
quando all'uscio spettinato
E il tuo riempire il tempo
Sempre intenta alla famiglia
Molto ansiosa mai di bile tu pervasa
E quella immagine alla finestra
che vedevo al rientrare
con la moto all'ultima curva
la potevo già salutare
La tua presenza è nel mio respiro
Nella danza delle cose
Nel vedermi nell'impaccio
di accudire la mia casa
Sei nell'alito di vento
che mi sfiora e mi accompagna
Io sono come il cinguettio
di ogni piccolo nel nido
che con gola assai vorace
attende il cibo innamorato
Hai una storia portentosa
Sei la figlia di una rosa

 

 

 

*

Nuvole confuse

Ci sono strisce sul nel cielo

che sanno tanto di sfacelo
È proprio un mondo d'alieni
che mi sembra più terreni
Col veleno sulle ali
disegnano nuvole artificiali
Non vi è niente di ufficiale
Ma è del tutto demenziale
Prima inquinano l'ambiente
poi eliminano il residente
È un mondo di villani....
che al potere hanno gli ani

*

Ali maestre

Presta l'ali o gabbiano

dammi anche la maestria
dei tuoi voli seducenti
per lo stupore della platea

 

Sono alto è ormai lontano
ah .. che cielo in leggiadria
Ci son tutti gli ingredienti
per sfiorare la ninfa Galatea

 

Sparge sale con una mano
Sull'Egitto ad Alessandria
Mentre marinai insipienti
Vanno a fondo a Maratea

 

Grazie a te caro gabbiano
Sono entrato in Abbazia
e dei frati intraprendenti
contemplavano Galatea

 

 

 

*

Equanime

Dentro l'occhio del cavallo

C'è un puntino rosso-giallo
Microscopio sulle emozioni
Sui bambini con equazioni
Sente i brividi schizzare
Verso il ventre a coagulare
L'occhio vitreo sul mondo
come fosse tutto tondo
Un cavallo da empatia
quasi come malattia
che essendo intelligente
non può essere indifferente
Nonostante assoggettati
sono ancora innamorati

 

*

Labile fruscío

La ragnatela col suo ragno

Salta la rana nello stagno
L'ape stuzzica lo stame
Vola la mosca sul letame
Striscia la biscia sull'erbetta
La lucertola scappa di fretta
Poi si ferma sotto il sole
Va l'insetto al girasole
Che si gira ad occidente
Sembra sempre sorridente
C'è un cane nel giardino
Sta facendo un pisolino
La gallina razza in aia
Svolazza alta la ghiandaia
Mentre il merlo tutto nero
Sembra sempre forestiero
La formica più operosa
Non si vede mai giocosa
Va alla fogna il topolino
Mentre cerca un bocconcino
C'è un'oca che starnazza
e la vita sembra pazza

 

*

Teo rema

Il ritratto analfabeta

Di anonimo anacoreta
Con orecchio prestigioso
Presta attenzione dovizioso
Cose che appaiono banali
Che lui trasforma in essenziali
Ha una mente che divora
Una dinamica che perfora
Lui riesce ad intravedere
Il nascosto a maggioranza
Sembra quasi un asociale
Come i tipi che han il geniale
Come il Leonardo se lo incontravi
di certo burbero con gli ignavi
come tutti i migliori scienziati
strani pazzi e indiavolati
Soli immersi nel loro mondo
Che per molti è solo giocondo
Se capisce ciò che inquieta
Lui gli toglie proiezione

poi  risolve il problema
senza averne più suggestione
Gira gira va il poeta
con la testa spesso inquieta
Per risolvere l'equazione
di un mondo in supervisione

*

Tuorlo d’Oriente

Grazie a te che a est appari

con la Venere che ti guarda
qui ognuno la vita azzarda
con speranza della sera
C'è chi lotta nella notte
mentre il giorno è irrequieto
Schizofrenico è il viandante
malcontento e trasudante
Nel respiro del tuo giorno
pochi colgono l'essenziale
si accontentano del venale
Tu mi basti e infin ti vedo
sei nel prato con l'arredo
dei tuoi fiori con le ali
Tu mi basti e ti rivedo
ogni giorno al tuo congedo
Tu che infiammi il cielo di rosso
e che sei pittore eccelso
nelle nuvole ti nascondi
perché infine tutto abbondi
Noi che a piedi percorriamo
questo tratto di vita insieme
ave o tuorlo e nulla temo

 

 

 

 

*

Ultimi secondi

Assaggiare la vita fino agli ultimi secondi....
senza trascurare i deliziosi primi

*

Presto tardi

Non passo di fretta c'è il tempo che aspetta

*

Il trenino dei bambini

Sogno spesso un trenino

Con un carico bambino
Che curioso in cielo sfreccia
Senza alibi e corteccia
Potenziale creativo
Per sollazzo cognitivo
Non ha stazioni ne binari
È spinto da pannelli solari
Lui va in giro nell'universo
e lo fa a tempo perso
Si avvicina ad ogni astro
Che dei pianeti ne è pilastro
Poi atterra su un pianeta
Per vedere se l'ombra è cieca
Pronto sempre a curiosare
Se la vita ci può stare
I bambini a comparare
Altre vite da osservare
Di sorriso sempre pieni
Senza vincoli ed impegni
Pure il treno che sorride
per la vita che l'arride
Come coda di cometa
Scia nel cielo analfabeta
Ogni sogno del bambino
Va curato per benino
Finché non si smette di sognare
C'è la vita a lungo andare

 

 

 

 

 

*

Cromo soma

Tutti infila sono i fiori

per il ritiro dei colori
Vanno in giro con pennelli
Come quelli degli acquerelli


Poi fan cader una gocciolina
Sul suo petalo o fogliolina
Fan le prove per giusti toni
Da inviare ai cromosomi


Del celeste solo un pochino
Mentre il giallo è canarino
Una punta dell'arancio
Per l'insetto è un aggancio


Sfumatura giallo rosso
Per attrarre il pettirosso
Il rosso blu si è fatto viola
Per un'ape che s'invola


Cerca sempre una simbiosi
Per assicurare metempsicosi
Fanno una vita asessuata
Ma hanno ingegno ché d'annata


Creano il nettare per il vettore
per il polline procreatore
Nel giardino le sfumature
son messaggi per creature


Come insetti o le farfalle
con lo sperma sulle spalle
Un evviva alle azalee
un omaggio alle orchidee

 

 

 

 

*

je parle francaise

Quanto era azzurro il mare

Coi francesi col mehari
Quando poi arrivata sera
Far l'amore sulla luna

Quei lettini in arenile
Con le ali verso il cielo
Alcove per una notte
Col respiro delle onde

Mentre corpi fusi dentro
In osmotico collante
Come accordi in armonia
In attesa di una cromata aurora

Il "cinquino" acqua marina
Il mehari verde-giallo
Ci aspettavano al rientro
Sotto gocce di rugiada

Questa rosa senza spine
L'ho raccolta in uscita vacanziera
Mi è bastata quella nottata
Per capire quella freccia dove dev'essere scoccata

 

 

 

*

Riflesso

Tu che mi guardi e che rifletti

Vedi i pregi e i miei difetti
Non ti imponi mai nel dirmi
Cerchi sempre di capirmi


Tu mi dai il primo sguardo
Anche se sono in ritardo
Conosci bene il mio privato
E vien subito archiviato


Sei qualcosa di geniale
Appartieni a un Dio virtuale
Non puoi leggermi il pensiero
Ma sei spesso lusinghiero


Dentro te vedo l'immenso
Mentre qui io cerco consenso
Sei compagno e a volte ti odio
Ma aspiro a salir sul podio


Dietro te c'è l'infinito......
sei l'anonimo mio preferito!
Hai cornici a volte antiche
sei il gemello della "psiche"

*

Vae victis

Guai hai vinti disse Brenno

Condottiero dei Galli senza senno
Son migliori gli Ostrogoti
Con i Barbari massa d'idioti
Poi han vinto i Visigoti
Cleopatra gran signora
E Alessandria c'è tuttora
Bizantini e Babilonesi
Son finiti tutti stesi

C'è Annibale caimano

Con Scipione l'Africano
Che è sceso in meridione
Ad aggiustare una questione
Ma i migliori del mondo intero
Sono i Romani dell'Impero
Aga khan il condottiero
Gengis Khan che dominava
Tutta l'Asia conquistava
Hanno vinto i Longobardi
Con una massa di testardi
Ma l'Impero del guadagno
Fu quello di Carlo Magno
Coi Cristiani sempre pronti
A far guerre su tutti i fronti
Con 500 anni d'inquisizione
Tutte al rogo per ingiunzione
Con Crociate abbindolanti
Per il bene tutti quanti
Volano teste e ci son cappi pronti
Per chi oltrepassa gli orizzonti
Per chi insegue il bene e il male
Ogni giorno il prezzo sale
Ed il mondo condiviso
Ci sarà solo in Paradiso

 

 

*

Mal d’amore

Faccio vita da asociale 

ma continuo ad ansimare
Sembra che odi il mondo intero
Soffro il mal d'amore sincero
Che ho lasciato al banco a scuola
Mentre intanto un altro giorno vola
Il mio amore è un nodo in gola
Che nel pianto cresce e cola
È qualcosa di struggente
Spruzza il fiele nella mente
L'ipotalamo che vien compresso
Sceglie spesso il compromesso
Le sinapsi sono in guerra
Per collegare cielo e terra

 

 

*

Il lungo divenire

Siamo come vette che rotolando in ciotoli verso valle 

diventano granuli di sabbia e nel lungo divenire ritornan vette

*

Occhio appare

Guarda guarda e pian piano metto a fuoco

e rimango assai stupito quando mi accorgo

di un altro occhio che mi guarda divertito

E' la psiche che riflette sul mio essere curioso

e mi scruta mettendo a nudo il mio pensiero 

Ridi ridi vagabonda a cui tutto fai da sponda

come il fiume della vita hai il letto garantito

Schizofrenica è la vita coi suoi meandri zigzaganti

Mentre l'occhio che mi guarda ride ride ma mai s'azzarda

a mostrarsi per intero per poi esserne anche fiero

So di essere ignorante ma non sono deficiente

il tuo occhio è proiezione dell'inconscio di ogni mente

 

 

 

 

 

 

*

Come avidi respiri

Questo cielo quasi grigio 

crea un'ombra larga in superficie
nel tappeto delle cose"
sulla strada della mia vita
La mia mente è sempre oltre
ove oltrepassa gli alti muri
Senza scale li oltrepasso
ma con dei libri svolazzanti
butto gli occhi oltre i muri
Come avidi respiri per un reale
da carpire e a terra seminare
un germoglio per lenire
il nostro essere inquieto
Investire a lungo raggio e
scordare che senza resa
è un inutile pretesa

 

 

 

 

*

La libertà dei chiusi dentro

Le inferriate io le metto a tutela del mio privato

La libertà dei chiusi in casa e dei chiusi in parlamento
Siamo ricchi e siamo diversi ma ci siamo anche un po' persi
Quando andiamo in vacanza per svagare la sostanza
possiamo trovare al rientro già qualcuno che c'è dentro
Forse il caso di meditare quel che intorno c'è da fare
C'è un sistema che va corretto per uscire in doppio petto
Il concerto che vi è in teatro con cultura interpretato
che ci aspetta qualche sera per cambiare l'atmosfera
Per poterci organizzare dobbiamo trovarci a confutare
ogni vostro argomento che possa entrare in parlamento
Con i sogni in cassaforte non schiudono le porte
della luce sul futuro per i figli è uno spergiuro
Quindi è ora di cambiare cominciando a delineare
un abbozzo di coerenza e puntare alla decenza
La felicità non è volare ma insegnare anche a nuotare
quindi prendi penna in mano e disegna il futuro
dei tuoi figli e i tuoi nipoti se no farai parte degli ignoti

 

*

Al cielo volto

Se guardo il cielo prendo il volo

verso stelle e i suoi pianeti
Penso ad esseri assomiglianti
che saliti di un gradino
ci accoglierebbero con un inchino
Son sicuro dell'esistenza
che per noi è una esigenza
In lontananza siderale
c'è un simile tale quale
Col pensiero al cielo volto
che ci aspetta disinvolto

*

Contraria mente

A me piace l'incontrario 

Quasi come gesto involontario
Come fanno due pianeti
In un sistema di esegeti


Metto i dubbi sempre avanti
per una sintesi tra contendenti
Io faccio parte dei due-ottavi
per capire tutte gli ignavi


Tiro somme e sottrazioni
e a volte anche divisioni
Per tracciare quel filo diretto
che abbisogna di intelletto


Alla mattina quando faccio l'appello
manca Pecora ed Agnello
Questi due non li ho mai visti
son senz'altro dei perbenisti

 

Hanno il cane per padrone
e il pastore Pigmalione
Canjs majoris è la più grande stella
circumnavigarla mi arrovella


È soltanto un mondo strano
che va visto da lontano
per trovare la circonferenza
1200 anni in aereo con turbolenza


Voi capite che son strano
vengo da un mondo assai lontano
Quindi non sarò mai suddito
io lo penso è mai ne dubito

 

 

 

*

Mi son salvato il pianto

Nel crescere a mio modo

Ho lottato per salvare il certo
Che mi spruzzava ad ogni poro
Ho subito anche violenze
per restare quel che sono
...e adesso posso gridare
perché son sicuro di essere ancor vivo
Il sentimento lo tengo al fresco
auspicando ch'esso duri
Con fiammella dolce compagna
io spendo i miei secondi giornalieri
La mia ricchezza è priva d'esteriore
Dell'interiore ho cura come essere superiore
Io son bambino e me vanto
Nel divenire più grande mi son salvato il pianto

*

Corpi chini

Con dei corpi sempre chini e protervi oltre i confini

In vecchiaia logorati da degli scheletri affaticati
Nel terreno e nei canali si trovavano gioviali
Delle mamme per lavare i panni e a parlare degli affanni
Era vita giornaliera che si alza presto e fa tarda sera
Anche i volti sempre chini per il mangiare dei piccini
Queste mamme prodigiose con le vite orgogliose
Rinunciato hanno ai trastulli per la gioia dei fanciulli
Là nel campo avevano la testa e il pensiero alla maestra
Faccio onore a queste donne che sono state le colonne
Di una vita bene spesa abnegando la pretesa

 

*

Visiva mente

Telescopi incorporati

nel vivente ben assemblati,
per perlustrar l'ambiente
a cercar il conveniente.


Ogni giorno all'avventura
con coraggio o con paura,
chi ha vista a lungo raggio
domina spesso il paesaggio.


Sia che tu sia preda o predatore
il graffio devi temere a tutte l'ore.
Io vedo grazie a questo congegno
cose a cui non si ha più ritegno.


Ci tiene sempre in diretta collegati
con realtà che tiene assoggettati.
Osmosi tra l'esterno e l'interno
meccanismo che vivrà in eterno.

 

 

*

Tali e quali

I signori tali e quali

Sembrano esseri normali
ma son facce da giornali
hanno le vite superficiali
Al calcagno han magistrati
che inseguono i reati
Soprattutto han l'incoerenza
della vita senza essenza
Te li trovi nei convegni
personaggi senza sdegni
Possono fare beneficienza
per un fatto di coscienza
Ma senz'altro i soldi raccolti
provenienza da mercati disinvolti
Con l'inganno e la furbizia
abbondano in mestizia
Si confondono tra la gente
con il fare indifferente
Hanno animo gentile
ma coltivano il servile
Tutta gente indecorosa
che venderebbe la sua sposa
Gli hanno detto che i quattrini
Valgono più dei burattini
Mentre loro non hanno storia
son commedianti in vanagloria

 

*

Piove il sole

Piove il sole nel deserto

mentre invece a notte fonda
c'è del freddo che sta in ombra
e la duna che da un lato
si ripara da un vento ingrato
Dorme in tenda il beduino
mentre fuori vien mattino
Nel miraggio ci si sposta
si cerca l'oasi per la sosta

 

*

Mare nero

Ho visto il mare nero

miscuglio di catrame
....è un disastro immane
Invece di preoccuparci
per prevenire disastri
forgiamo l'occasione
di tanta distruzione
Vedere degli animali
con ali di nero inzuppate
mi sorge un nodo in gola
....e la libertà ferita è sola
Lo sguardo ch'era al futuro
d'un tratto si erge un muro

Dal mare un urlo s'alza

....e il t'impano c'incalza

Se l'uomo avesse l'ali

capirebbe i propri mali

 

 

 

 

*

Universi sconosciuti

Se non si ama la lettura 

Si ha solo un avventura
Il serpente della storia
striscia e segna la memoria
Negli scritti vien riportata
Dagli storici ossigenata
Vien contorta dal soggettivo
Con dovizia ed acume
per confondere la massa
ed infin assicurare alla casta
il potere di governare
una massa di "ignoranti"
che senza il vento sulla pagina
rimarranno tali e quali
come clienti abituali
Gli universi sconosciuti
son latenti in biblioteche
Chi non sfoglia un solo libro
sarà vittima del filtro
Con più leggi e più t'informi
più si allungano i tuoi giorni
L'universo che ti sei creato
sempre meno assoggettato
farà parte della tua storia
in freschezza di memoria

 

*

Perfetti sconosciuti

Nella vita ormai virtuale

Delle sere ai cellulari
Sono come scatole nere
Di messaggi e contenuti
Che a privare sono astuti
Sono come una doppia vita
La nascosta è garantita
Quella invece nel reale
Sempre ostica da affrontare
Siamo coppia compiaciuta
Di perfetti sconosciuti
Abbiamo vite separate
Della casa e del lavoro
Siamo molto intelligenti
Abbiamo storie indipendenti
Mentre l'oggetto di quest'era
Mette traccia su ogni punto
Senza scampo deprivati
Di individui assoggettati
Ed il libero pensiero
Nel virtuale è passeggero

 

 

 

*

Femmine innamorate

C'è una donna che parcheggia

stanca di storie maledette
fatta di sguardi a culi e tette
Mai che un cretino abbia notato

sopra il collo il sopraffino
Mentre nell'uomo il cervello è in basso
nella donna punta al cosmo
Delusa e amareggiata
volta faccia e s'innamora
dell'amica che sincera
con carezze muove l'ebbrezza
del piacere con certezza
Bamboline innamorate
senza il principe ologramma

 

*

Solo il cane

Volti persi nei giardini

che da vecchi tornan bambini
Hanno il cane in compagnia
certi che non li lasceranno soli
Hanno sguardi fissi e ignari
e la mano che accarezza,
son sicuri dello scambio
dell'amore a lungo raggio,
che da tempo han riposto
nell'amico più fedele
Mentre tutt'intorno c'è frastuono
loro sono già in un altro mondo
dove il tutto si ritrova e si rinnova
Hanno un unico pensiero
che ogni giorno li arrovella.
Della storia di una vita
dove han riempito il sacco
e che ora giunti a metà
lo consegnano perché inquieta

*

Immenso infantile

Non riesco più a capire 

cosa sbaglio nel mandarvi
giù nel mondo già felici,
per poi vedervi ritornare
stressati ed imbronciati.
È da tempo che ci penso
e ci posso anche provare
di mandarvi giù imbronciati
per vedere come arrivate.
Ma possibile che il cervello,
con tutto il suo potere,
non vi indichi la strada
già da me architettata?!
Forza "granuli di sabbia"
riprendete la mia via
e salirete fino in cima.
Sei felice e non lo sai
la ricchezza sta al di dentro.
Non dimenticarlo mai!!!
Tutti figli assoggettati
da adulti condizionati.
Vi dovete mostrare seri
calpestando i desideri.
Non c'è gioia più sublime
che osservare l'infantile

 

 

*

Lotta perenne

C'è la lotta di un cervello

con la morte intraprendente
Lui che da vivo si trasforma
Lei come diavolo si ostina
Lui che sfodera il pensiero
Lei che armata da scudiero
con fendenti a destra e manca
mira proprio alla sostanza
Il cervello ché intelligente
da le spalle e si allontana
da una sorte prematura
Ma la morte ancora incalza
lo insegue e con un balzo
una sciabolata è partita
L'ha colpito un po di striscio
adesso sanguina l'orecchio
Questa è morte imperatrice
tira colpi e nulla dice
Lei non fa delle domande
Ti è compagna nella notte
per poterti poi stuzzicare
e ogni giorno trastullarsi
nel far sì che l'imperituro
non abbia più il tuo futuro

 

*

Il giardino e il biancospino

Si confondono in giardino due vecchietti e il biancospino

La villetta verde intenso con il prato ben curato
Quelle anime che da tempo son gemelle
che fan giri nel giardino per tenere snelle le gambe
Se n'è accorto il biancospino che ha aumentato il suo profumo
come volerle beneficiare di salute bene augurale
Quando entrano in giardino sembra tutto si risvegli
e che la flora faccia inchini con in braccio dei violini
Con gli sguardi tra le rose ogni giro fino all'ultimo respiro

.......è già un giardino paradiso

*

Sobria mente

Con la mente concentrata 

a captare l'onda furtiva
che ad ognuno ignara vibra
Sono su tutte le frequenze
della foglia col suo ramo
Dell'agnello e il suo belato
Di persona che ho incrociato
Di un'aquila e il suo planare
Mentre aspettano i piccini
nel suo nido d'emozioni
Poi sento il vento che sul porto
soffia come fosse eterno
Ci sono pesci nella vasca
Che il cliente tiene ancor vivi
Vibra vibra la mia onda
Su tutto quello che mi circonda
Vedo il falco che in aria volteggia
e la preda a terra ferma freme
C'è l'incontro tra fame e paura
Tutti i giorni all'avventura
Vi è la lepre in nascondiglio
Poi la volpe ed il fagiano
Col fucile il cacciatore
Sobriamente va il mio pensiero
In un mondo avventuriero

 

 

 

 

 

*

Senza tempo

Ci sono momenti di abbisogno

Fermeresti il tempo come in sogno
Disposto anche a pagarlo
Andresti a comperarlo
Ma purtroppo in quei frangenti
Gli scaffali da incoscienti
Han venduto tutto prima
..e allora si ferma il tempo
corri in fretta con la mente
nel vissuto ch'era di fretta
Il pensiero va a quel tempo
Che ingannava ogni momento
Quando ancora si scherzava
e alla notte si sognava
C'era il guizzo della vita
Emozioni in garanzia
Alla notte non vi era il tempo
Nel dormire si andava in fretta
..e la sveglia che suonava
proprio quando ci si addormentava
Tutti di corsa ora andiamo
al mercato di quel tempo
ché fuggito con le ali
..e sono vuoti gli scaffali
Ma attenzione è solo inganno
di un reale immaginario
Nel miscuglio tempo spazio
Vi è una via sconosciuta
dove la vita si è perduta
e imperterrita domanda:
-da qui si va a Samarcanda?-

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Bamboline addormentate

Quei giardini a voi negati

Per i giochi in mezzo ai prati
Inconsulti i vostri gesti
Che di vita son maestri
Il tessuto in filo d'oro
Che indossate con decoro
Abbisogna d'esperienza
Quindi annaspa tutt'intorno
e cerca un po' d'essenza
ché musica bambina
Un boato vi addormenta
sotto polvere ogni cosa
alla vita si toglie il rosa

*

Al John

Voglio ricordare una persona importante...e forse la vita serve a questo....
Pseudonimo:
Al John

 

Foglia caduta nel cortile
di maestri da seguire
Conoscendo il tuo ritratto
Di un uomo giusto ed onesto
Un ricordo va al tuo viso
che per tutti aveva un sorriso
Col sarcasmo tuo gentile
che rendeva giovanile
Non sei morto in certe menti
che han memoria di presenza
per la vita in coerenza
Per me uomini tali
possono essere solo immortali
Quindi tu puoi non voltarti
Sguardo avanti e volto fiero
Per realtà ché giornaliera
In un mondo ché lusinghiero

*

Nuvola ribelle

...e così decise:

la mia acqua è come sangue!
Se mi vedrai sarò rossastra
Mi nascondo fra le altre
ma non posso pianger mai!
Vado a raccogliere sangue
che nel mondo è abbondante
Io mi allargo e sono obesa
Sono figlia dell'umana offesa
Ho la linfa di quei volti
da bambini già divelti
Risucchio acqua su dai fiumi
che macchiati dal colore
hanno il rosso del dolore
Tengo stretto bene il tappo
ma son gonfia e son controvento
Spero in un anima gemella
che mi aiuti a cercare lo scrigno
di filamenti d'oro prezioso
di ignari ancor bambini

*

Come un volo di farfalle

Nel cortile l'oca starnazza

Mentre mattina si fa giorno
La gallina costante razza
e si guarda con scatti intorno
La falce che spiga recide
Col sudore di una fronte
Volta in giù a capo chino
sul colore "oro zecchino"
Nei dintorni tutto s'approccia
con fervore al divenire
armonia in proprio stile
La simbiosi che in natura
suona l'eco del geniale
Batte il ferro il contadino
Vola gentile la farfalla di colori infarinata
Vola l'ape sopra al fiore per il nettare propulsore
C'è il riccio c'è la rana
C'è il rospo con la biscia
Ogni lotta è per la vita
Di energia garantita
Poi si sente il campanile
Coi rintocchi di mezzogiorno
Riposano zappa e rastrelli
di mezzadri affaticati
Si salutano quei campi
Resi fertili da giganti
Che con volti alti e fieri
Per il futuro guerriglieri
Come un volo di farfalle
che si guarda e ci stupisce

 

 

 

 

*

Amo il rosa fior di pesco

Quando guardo il pesco in fiore

con quel rosa che è d'amore
Io m'immagino il mondo attuale
In un volo celestiale
Dove ognuno ché vivente
Batte ali sul presente
Tutti con pennelli in mano
Imbrattiamo strade e muri
Col colore del fior di pesco
....e la fauna dolce inganna
nel frattempo e nottetempo
i cromosomi con le ali

 

 

 

 

 

*

Preludio primaverile

Cinque giorni a primavera

ma ancora il vento fa i capricci
Il suo pennello ancora intinge
in colori freddi usando i bigi
Ma di lato s'intravvede
che i vivaci son già pronti
con i tenui già mescolati
Il gradiente del violetto
per la primula che aspetta
Nei giardini i fiori in stallo
Come orchestrali in attesa
di un segnale di maestria
Quando poi con la bacchetta
tocco magico nel leggio
Ecco partono tutti i suoni
I colori son padroni
Sia del giallo sia del rosso
per l'esordio primaverile
L'apoteosi e il proprio stile

 

 

 

*

Scheletri latenti

Bastoncini colorati

Ben nascosti dentro un fiore
Dentro insetto o di formica
San donare lunga vita
Fa eccezione la farfalla
Che effimera traballa
Anche i pesci ne van fieri
Il domani è come ieri
Programmati e lusinghieri
Vanno avanti con scissioni
Per crear nuovi embrioni
Che sian piante od animali
Spartizioni tutti uguali
Bastoncini ossigenati
Da milioni di strutture
Idealmente originati
Da un artista ben dotato
Hanno archivi di geni puri
Non li vedi ma son certi
Hanno occhi sempre aperti
Per scrutare per benino
Nel futuro che chiamiamo destino
Sono ovunque e son ribelli
Cromosomi in listelli

 

 

*

Volti persi

Li vedi là nei parchi

questi vecchi senza sguardi
Hanno solo un po' d'attenzione
per dei cani surrogati
per l'amore che ormai manca
Son seduti in panchine
volto estraneo giornaliero
Al guinzaglio hanno il cane
Si son persi gli argomenti
per dei simili distanti
Li hanno resi inadeguati
Dal sociale calpestati
Se per caso ti avvicini
Non si trovano le parole
Per persone che son sole
Vogliono solo vedere il cane
continuare a scodinzolare
Loro sanno senza dubbi
che il suo cane non li abbandona
Quando poi sarà il momento
Una badante...sarà il tormento!!
Ed i figli indaffarati
violeranno ogni diritto
di dignità che ha un uomo
la sua vita e la sua storia

 

 

*

Ombre inquiete

Tutt'intorno un volo d'ombre

Di un aereo che decolla
Del fumo di un camino
Di una cima che si inclina
Di un falco e la sua ferma
che ha l'occhio sulla preda
Corre nuvola sul prato
e si specchia nel laghetto
Tengono passo scure ombre
Prima erette poi giù chine
Sembrano anime dei vivi
In un mondo parallelo
Quando il sole si nasconde
Ecco l'ombra che si dissolve

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Istinto geniale

Certo che madre natura

Ama sempre l'avventura
Quando penso ad un salmone
Col suo istinto compulsivo
Al ritorno ché sorgivo
Lui va controcorrente
Con dei salti è intraprendente
Lui s'arrampica in cascate
Con una forza perspicace
Sono in pochi che al traguardo
Han l'onore di assaporare
Quella gioia di sfregarsi
Per poter moltiplicarsi
È un richiamo all'immortale
Per quei geni lusinghieri
Che i salmoni ne van fieri
Il richiamo al luogo natale
Per un alcova geniale

*

Oceani vuoti

Se si trovasse il tappo

Degli oceani intrappolati
In qualche giorno liberati
Noi vedremmo poi spuntare
Grandi dirupi dov'era il mare
Troveremmo tanti relitti
Con le stive piene zeppe
D'otri pieni di preziosi
Trasportati da pionieri
Troveremmo tanti scudi
Armature e tante spade
Di gloriosi intraprendenti
Di pirati e avventurieri
Quei detriti in fondo al mare
Che han una storia niente male
Ci farebbero far guerre
Per dei nuovi territori
Vi è storia sotto al mare
Incantevole da riesumare
Il problema è presto detto:
-Una volta tolto il tappo...
son rimasto esterrefatto!-

 

 

 

 

 

 

*

Il vecchio è ’gratta e vinci’

Sono ormai storia a finire

Ed ancora qui a soffrire
Per quei tanti gente strana
Che si gioca la giornata
La scommessa è una puntata
Passa il tempo in ricevitoria
E la noia non va via
Per un attimo fuggente
Che dà gioia nella mente
Come folla inferocita
tutti in fila per la sfida
Ché soltanto una rivalsa
Nei confronti degli affronti
Che si subisce tutti i giorni
Se fortuna a noi ci assiste
Milionari ce ne andremo
Perché qui nel mondo "terreno"
C'è chi mangia paglia e fieno
Noi che siam lungimiranti
Speranzosi andiamo avanti
Perché tanto quanto prima
Il "gratta e vinci" ci indovina
Questa notte l'han sognato
Il biglietto stra-fortunato
Un volo han prenotato
In ambiente soleggiato
Riesumato poi dalla sveglia
Torna vigile e preoccupato
Dalle genti che incontra
Dove cercano il contatto
Per sentirsi ancor vivi
Tu le guardi han volti ignoti
Sembra persi nel suo paese
Dove più nulla risiede
In una società malata
Dove l'anziano è un derelitto
Non vi è più nessun rispetto
Per il vecchio che è d'impaccio
Lo affidiamo alle badanti
Con l'orgoglio che han ferito
Di un diritto calpestato
Se tu neghi un passato
Che fin qui ci ha portato
Nel futuro non vi è l'essenza
Di quei saggi in precedenza
Se mi guardo tutt'intorno
Non si vede più quell'uomo
Che si alza al mattino
E alla terra fa l'inchino

 

 

 

 

 

 

*

Occhi puntati

Li vedi s'intanano

Curiosi e febbrili
Scrutano dall'alto
Con ali che planano
Dai nidi su rocce scoscese
Ignari di un mondo palese


Giù nella savana
qualcuno li alza e sovrasta
Domina il suo orizzonte
Da preda sta accorto
Si cerca un contatto col mondo
La ferocia intorno che abbonda


Di notte diventan faretti
Con luce riflessa di astri
La fame che preme
per la vita che freme
Preludio d'agguati feroci

Per occhi attenti e veloci


Ovunque il tondo obbiettivo
Perlustra ogni dove del vivo

Palude in oscuri confini
Registri di foto allarmanti
..e di ricordi struggenti
Occhi puntati sul mondo che avanza perenne

 

 

 

*

Impronte guerriere

Impronte guerriere
Nel giardino ad Atene

Di sandali piatti con grandi rinforzi
Antichi guerrieri mai domi
Di spada che allena le braccia
Polpacci robusti nel porsi
Di uomini con sembianze da orsi
Con schizzi di sangue seccato
Del fratello divenuto nemico
Quei passi decisi sul campo
Con sferzate di rosso-amaranto
Di elmi staccati e ripieni
Che astio trasforma in veleno
In difesa di un territorio
Divenuto transitorio e precario
La vita che al mattino ti sveglia
La falce che di giorno t'insegue

 

 

*

Ombra notturna

Codardo fu il tempo furtivo

Il sangue rappreso fluiva
Il gelo al mattino regnava
Il locale asettico e bianco
Il vociare di volti informi
Un tono di voce improvviso conosco
Mi sveglio e con occhio socchiuso
La vedo e riprendo il sorriso
La nipotina mi prende una mano
Il calore in brividi sento
Ritorno da un viaggio nel tempo
Il vettore è di spazio geniale
Sensazioni di vita anormale
Con nuvole di ogni colore
Con ponti ad effetto speciale
S'incrociano universi ineguali
Dove tutti però han le ali

 

 

 

*

Tu che nasci e sei felice

Qualcosa non mi torna

C'è il passato con miseria
Con la gente fischiettante
Mentre ora con carrelli pieni
Siamo cupi e ben stressati
La felicità si è spostata
In scaffali e in vetrine
Per effimera illusione
Essere felici senza amici
Edonisti e qualunquisti
Quel fervore ch'era fra i banchi
Si è dissolto con gli impegni
Senza logica sociale
La rovina è senza indugio
È svanito quel collante
Era il respiro del passante
Che intonava le canzoni
Suggerite dal Sanremo
Ora con le banche al potere
Con decreti ben mirati
Noi perdiamo tutti i diritti
Il futuro è già segnato
Vieni schiavo in nuovo Stato
Tu che nasci e sei felice
Muori schiavo e sei felice


Col principio della rana bollita (di Noam Chomsky)

 

 

*

Librarsi

Viene il passo contatore 

L'ombra saggia l'accompagna
Non si sa per quale ora
Ma s'accorcia la distanza
Mentre sfoglia il libro storia
Con la pagina perenne
Che tentenna e va a domani
Con lo ieri ché in archivio
Ci sono giorni nel passato
Con inchiostro un po velato
Mi ricordo di una frase
Di parole dette a caso
Di un pensiero evanescente
Benvenuto passeggero
Scrivi il libro è vanne fiero
Soffia pagina in avanti
Sii felice e curiosante
Ci sarà un libro sempre in piazza
Anche ignari....e lui svolazza!

 

 

 

 

*

Il rifiuto del bambino

...e il volere di un bambino?

Io bambino che sono nato
Da un amplesso architettato
Con potenziale di valori
Ho un prezzo già al di fuori
Mi ritrovo in una famiglia
Con due padri o con due madri
Mi scombussola il cervello
Al pensare a questo o quello
Se potessi io contare
Vorrei tanto rientrare
Da quel buco che sono uscito
Come si fa ad argomentare
Su questione che vi pare
Chiedi a me se questo voglio
Altrimenti è solo imbroglio
Se i papà sono scontenti
E le mamme solo deficienti
Cazzo c'entrano i bambini
In un mondo di cretini?!

 

*

Il rumore dei sassi

Ignari,inermi e precari

Li vedi ammassati
ai lati di maceri incolti
Abbandonati da mani incallite
Da genti orgogliose e sfinite
Le pietre levigate ed ovali
Servivano a macerare la fibra
Con "postoni di canapa" appena raccolta
Coi sassi veniva affogata
Quei sassi raccolti dai fiumi
Per secoli han fatto la storia
Per creare un giorno memoria
Ora erbacce li hanno invischiati
Ma di grigio ancora hanno il tono
Ricordo quel classico tocco
Che dava fastidio all'orecchio
Quando mio padre scherzando li sbatteva e

io sott'acqua ascoltavo

il rumore dei sassi

 

 

 

 

 

*

I girasoli gaudenti

Finché il giorno era primavera

I profumi dei fiori a me vicini
rinchiusi in una bolla
in archivio di memoria
....e la vita si fa storia
in una scatola deborda

nello scaffale dei ricordi
Il colore del girasole
dietro casa nel suo campo
Quello spazio coccolante
del cortile con il  fienile
Quando sono nei suoi pressi

raso a terra senza stile

sembra ergersi di nuovo
quel casolare col pozzo
dove eterno mi specchiavo
Ora un giunco ancor fa ombra
chino protegge laggiù quel volto
di chi nel giallo girasole
ha consacrato l'emozione

per eterna casa senza confini

 

 

 

*

La Delusione è femmina

Ecco suona il campanello

Mi preparo e in un momento
Sono giù e sogno il vento
Dolce soffio tra i capelli
Con carezze calorose
Che muovono brividi sotto pelle
Andando in giro per il corpo
Archivio dolce di un ricordo
Come quando ancor bambina
Avevo l'aria sbarazzina
Che muovevo in altalena
Con le gambe in movimento
Mi sentivo sormontare
E dal monte andavo al mare
Ma ad un tratto con la mano
Fruga e pretende il monte rosa
La mia mente violentata
Io mi sento come stuprata
Mi trattengo e lascio fare
Non vedo l'ora di finire
Chi era principe ma resa schiava
Di una eterna delusione
Per noi donne in effusione
Sento inutile il cercare
Di essere unica e immortale
Per un uomo coi valori
Con la stima dentro e fuori

 

*

Terra viva

Piove acqua a catinelle

Prima brontola il ruscello
Poi il lamento si fa feroce
Rigonfia il fiume nel suo letto
Scorre e porta detriti a valle
Con la forza senza rispetto
Si formano vortici e gorgoglii
Mentre un albero s'arrende
Il precario affronta il viaggio
Nella notte ché dormiente
Il meandro si trasforma
Allo sguardo del mattino

 

 

 

*

Presto tardi

Non passo di fretta c'è il tempo che aspetta

*

In attesa di un segnale

Con cervelli ben radicati

Che han sapore dell'antico
Sono gli alberi invernali
Dove han rami scheletriti
Han le corna come i cervi
Sembrano fulmini rovesciati
Per carpire infin la luce
Che ripiena di energia
Con magia vien trasformata
Dalla foglia e il suo ricamo
Dando miele alla linfa
Che con circolo sfizioso
Vien lo scambio d'intelletto
Fra le stelle e le radici
Se si guarda attentamente
Lui si staglia nello sfondo
Sembra mente sempre attenta
Ad un segnale da captare

 

 

*

L’oro sotto pelle

Compi gli anni e io sono solo

Quando poi incontrarmi hai voluto
Con una scusa d'incombenza
Mi aspettavo domande fiere
Con risposte da me sincere
Hai voluto solo curiosare
Con mio stupore ad ascoltare
Non ti sei mai accorta
Del mio amore senza confini
Dove navigano i delfini
Mai le scuse per una sera
Dove freccia lusinghiera
Si è spezzata e in frammenti
Raccoglievo in mezzo ai denti
La tua spina ha lasciato un segno
Rosso sangue e ha un disegno
Non si toglie è sotto pelle
Vive dentro ad un ribelle
Che semplice e coerente
Ti ha detto ciò che avevi in mente
Perché sono rimasto allibito
Da ciò che non hai sentito
Le mie corde erano pronte
Per suonare e lasciare impronte
In una notte innamorata
Con la luna immacolata

 

 

*

Miele innamorato

Da una nuvola grigio scura

esce vivido il rancore
di una notte con furore
dove abbracciato ad una stella
nacque tutto il mio ardore
Posso dire di aver vissuto
la mia vita in una notte
Il mio corpo ringiovanito
di energia rinvigorito
Furono ore di effusioni
Stretta al petto in vibrazione
Avvinghiati come serpenti
L'illusione di due amanti
Gioia immensa e poi bufera
L'atmosfera se fatta oscura
Io ancora preso dall'emozione
La mia testa era in pallone
Mai mi sarei separato
Dall'ideale sempre sognato
Stavo appunto assaporando
Tutto il miele innamorato
Si è incrociato un  amore
Con la voglia di un capriccio
Che poi era un bisticcio
Per non aver esternato
Un tabù incancrenito
Buonanotte Stella perduta

 

*

Terra incolta

Quando ancora si viveva

In un mondo ora sommerso
Da sterpaglie aggrovigliate
Con dei campi esautorati
Mentre zolle agglomerate
Aspirano ad essere rivoltate
Ho l'immagine ancor chiara
Del mezzadro con la iuta
Con la mano a sventagliare
La semenza del filo d'oro
Che al campo dava decoro
Col cappello a fare ombra
Per fermare un po il sudore
Il ricordo di una sporta enorme
Che di paglia era ben fatta
mi strisciava spesso a terra
Rosicchiava i polpacci e le ginocchia
C'era acqua fresca ed un bicchiere
Ed un fiasco di rosso sangue
Da lontano mi vedeva
e intanto sveltiva il passo
Vederlo bere era come bestia
Quell'immagine era l'essenza
Di un mondo di eccellenza
Son derisi come ignoranti
Senza il rispetto per quelle genti
Che da un passato dignitoso
Seminavano l'armonioso

*

Universi adiacenti

Ho trovato il buco nero 

per entrare in un universo
dove c'è di peculiare
che non si può più invecchiare
Si può solo ringiovanire
Per tutti i giorni a divenire
Tu arrivi ad età incerta
sia che muori in incidente
o per vecchiaia o da demente
In questo nuovo mondo
c'è un gestore non tanto biondo
Prende i dati del tuo arrivo
e ti accoglie col sorriso
Con uno strano marchingegno
prende età e in fronte ti fa un segno
Passi ad un altro che ti sposta
fra i coetanei con nullaosta
Chi ha raggiunto la vecchiaia
Per un po fa vita gaia
Tutto il giorno lì a far niente
Mentre il sole cala a oriente
Se hai una qualche malattia
Pian pianino se ne va via
Sei arrivato con scoliosi
Va via intanto che riposi
E da quanto si capisce
Ognuno ringiovanisce
Ma poi vi è il "barba trucco"
Nell'archivio vi è del succo
Chi ha il fluido incolore
Passa oltre perché fiore
Se il fluido è un po annerito
C'è lo scarto garantito
Non potrà ringiovanire
Dev'essere pronto per partire
Verso un altro universo
Chiamato:"del dio diverso"
Chi avrà passato l'esame
Può rientrare nel reame
Verra il giorno della chiama
Dove qualcuno ancora si ama
Ed a un tratto si presenta
L'embrione che si lamenta
Vuol tornare per capire
Per sognare e per gioire
Ed un giorno di dolce attesa
Lo metteranno sulla pesa

 

 

 

 

 

 

*

I pensieri dei cavalli

Mentre osservo le nipotine

Intente al trotto e al galoppo
Il mio sguardo va al cavallo

Che ha occhio molto attento

 

Mi soffermo sulla potenza
Con struttura d'eccellenza
Volge intorno lo sguardo fiero

Provo a leggerne il pensiero

 

Ho ha che fare con bambini
Che mi fanno degli inchini
Che mi curano con carezze

Mentre mettono le cavezze

 

Quando poi son sulla groppa
L'attenzione mia non è mai troppa
Quindi scambio le mia emozione

Con dei bimbi in dedizione

 

Di me sempre che abbisogno
Di quei gesti apparsi in sogno
Sì perché anch'io ho i vostri sogni
Voglio avena tutti i giorni

 

Perché con pancia piena
Tengo forte la mia schiena
Per portarvi con risalto
A veder il mondo dall'alto

*

Cosciente mente

Quando non vi era l'orizzonte

e le lacrime erano fluviali
per il richiamo di attenzioni
dei bisogni al naturale
Il gran fervore di integrare
Ogni cosa ci attraeva e
curiosi si cresceva
Riempivamo gli emisferi
di attenzioni e addizioni
Inseguivamo ciò che per il cervello
era felicità-fringuello
La "sua sponte" era senza filtro
che da adulti abbiamo perso
Siamo venuti da lontano
per imparare a far sorrisi
per la gioia e per l'affetto
Ora conosciamo gli orizzonti
e creiamo lunghi ponti
Ma l'intero è sempre uno
l'universo di ciascuno

 

 

 

*

Lei è oltre

Lei ha capelli come liane 

dove si arrampica il poeta
per raggiungere quello scrigno
che la femmina tien nascosto
Dentro vi è del miele,
col formaggio e con le pere
C'è la manna e il filo d'oro
con la trama per l'ordito
Vi è l'essenza pura di una mamma
che è anche amica
Vi è una stanza con luce soffusa
dove alla notte fa le fusa
Ogni giorno lei controlla
se l'amore ancor decolla

 

*

Fermo immagine

Quelle foto in bianco-nero

fermo immagine di un passato
di quando ancor ragazzo
tutto intorno mi scorreva.
C'era il carro con il mosto
che si svuotava con l'elmetto,
forse era di un tedesco,
della sua fine sempre ignara.
Fermo come in cartolina
c'era l'arrotino con bicicletta.
Poi la foto di famiglia
con i nonni sempre al centro
Poi i figli con le nuore
i nipoti sempre in piedi
Tutti di domenica vestiti
in un flash tutti riuniti
Il lattaio coi bidoni
che arrivava verso sera
anche lui fotografato
nell'intento a pesare
Scorgo a lato un pagliaio
col tridente a riposare
Poi mi allargo nella foto
c'è la stalla in lontananza
dove era la mia infanzia
che giocava a nascondino
Quegli istanti eran fieri
di persone che con costanza
inseguivano la giornata
Poi nel retro vi è una data
di mia nonna analfabeta

 

 

 

 

*

Desco Dantesco

Sotto pietra vi è nascosto

L'indirizzo per quel posto
Dove la vita fa l'inchino
Alla maschera Arlecchino

 

Lei irride e lusinghiera
Con dei grigi giunge a sera
Il traguardo si avvicina
Con la voce malandrina

 

Ogni pietra ha un suo valore
Che protegge con calore
Che sia verme o Pulcinella
Sempre è polvere di stella

 

Mentre in alto noi guardiamo
Il germoglio non vediamo
L'ombelico dell'embrione
Di ogni vita e sua finzione

 

Sprizza vita il prato esteso
Nel deserto il caldo teso
Se si guarda nel dettaglio
Vedi vita anche a sonaglio

 

Di ricordi ho pieno il sacco
Nei rapporti ero vigliacco
Sempre ho perseguito
L'egoismo da infradito

 

Porto con me delle relazioni
Non distratte ma eccezioni
Che han colori e suoni d'arpa
Passi soli e senza scarpa

 

C'è tepore all'orizzonte
Devo passare un grosso ponte
Che da largo si fa più stretto
Ma per entrar tolgo l'elmetto

 

Poi vi è una gran luce
Che da sola mi conduce
Chi ha preparato questo desco
Ha fotogrammi del Dantesco

 

Ci son pesci fatti a palla
Che con soffio stanno a galla
Ci sono pesci pescatori
Che fan vita da signori

 

Ci sono infine delle farfalle
Che si appoggiano sulle spalle
Hanno il sorriso sulle ali
E degli occhi celestiali

 

Vuoi vedere che ho vissuto invano
Su di un pianeta in falsopiano
Che ha ingannato il mio cervello
E che da anni mi arrovello

 

 

 

 

 

*

Orsacchiotti innamorati

Quei fanciulli esautorati

Dai loro giochi incantati
Son sdraiati tutti in fila
In una stiva alla deriva

 

Nel percorso di ogni vita
Scorre il sangue Yemenita
È la vita che da adulta
Sta scrivendo storia insulsa

 

Il domani che si è interrotto
Per il cane o l'orsacchiotto
Che aspiravano a cullare
A sentimenti da abbracciare

 

In un botto frastornante
C'è l'amore trasformante
Di un Dio sceso in terra
Per far soldi dalla guerra

 

Ogni scelta io condanno
Che andrà a recare danno
A bambini desiderosi
Del capire che sono ansiosi

 

Con quei visi da dormienti
Vittime create da incoscienti
Che si alzano persecutori
Per conquistare i territori

 

Sono nati da madre ignota
Certo figli di padre idiota
Che han perso la via maestra
Per un piatto di minestra

 

In quel sugo ché rossastro
C'è il sangue del disastro
Di bambini tutti indifesi
Dai diritti che sono lesi

 

Il diritto di un embrione
Di completare l'evoluzione
Senza ombra di un vigliacco
Che lo spezza e riempie il sacco

 

 

 

 

 

 

*

Brivido vitale

Quando mi alzo ogni mattina
Penso a ieri ché in cantina
Vivo l'oggi ch'era domani
Riempio sporta di fatti strani
 
Con l'accumulo di vicende
La vita scorre dietro le tende
Son passate le primavere
Addizionando tutte le sere
 
Corre la notte verso il mattino
Passo il giorno come mastino
Per difendere le mie visioni
Della vita e le sue erosioni
 
Con la vista e con l'udito
Nello spazio muovo il dito
Ho la bocca per mangiare
Passo il giorno a fagocitare
 
Butto dentro nella stiva
Ogni cosa che va in deriva
Sto imparando a controllarmi
Ho attivato i miei gendarmi
 
Dietro l'angolo ci son i piaceri 
Che frequenti e prigionieri
Ci sollazzano l'intenzione
Della nostra elucubrazione 
 
Che la vita sia passione
Per la prova di emozione
Per la gioia delle menti
Noi mettiamo i sentimenti
 
Ciò che vibra nel mio interno
È qualcosa che sa di eterno
Ombelico  per neonati
Da portare agli attempati
 
Quello spruzzo d'adrenalina
Dell'istinto in paraffina 
Ci dà ardore da arrabbiati
Ed il tono da innamorati
 
Van le spinte controvento
Per lenire il Dio tormento
Della vita assoggettata
Perché sia presto liberata
 
Quell'andare è quel venire
Che si fa spesso sentire
Quando siamo al cielo rivolti
Con domande e i suoi risvolti
 
Un ribelle in noi ci sprona 
Porta il trono e la corona
Cavalcando il suo ardire
Tende l'arco e va a colpire
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

*

Arca-ica mente

In un giorno dell'eterno

Ho pensato ci sia l'inferno
Visto il mondo del creato
Son tutt'altro che beato

 

Se tu vuoi il paradiso
Paga il pegno col sorriso
Vai in chiesa masnadiero
Fai offerta accendi un cero

 

Pater noster e ave maria

Gratta e vinci in allegria
Bonus gratis per la gita
Con la mela garantita

 

Se la tocchi vi è un serpente
Che ti avvelena perennemente
Se la mela tu lascerai stare
Senza sesso a lungo andare

 

Visto che sei già in etereo
Dagli voce e metti in stereo
Balla e danza balalaica
Religione cristiana o ebraica

 

Con il sole Noè è intento
Si prepara a grande tormento
Taglia e sega legna secca
Per la Chiesa o per la Mecca

 

Ma sua moglie non capiva
Perché ignara non gradiva
Impegnato a crear quell'arca
Progettata dal monarca

 

Meteoropatico lui sapeva
Che un diluvio sopraggiungeva
Anche i figli eran preoccupati
Da quel babbo illuminati

 

Fatto sta che giunse il giorno
Di guardarsi tutt'intorno
Per sapere chi caricare
Tra la fauna da salvare

 

Furono fulmini e saette
Le nuvole tagliate a fette
Ormai finita la selezione
Per salvare l'estinzione

 

Dopo anni d'evoluzione
Siamo giunti all'estinzione
Stiamo divenendo degli idioti
Per mancanza di degni piloti

*

Anfiteatri abbandonati

Son nostalgico del pensiero

Del mondo greco foriero
Di cultura intelligente
Che coinvolgeva nel presente

 

Proietto in fronte un'ideale sera
Giusto tepore d'aria giornaliera
Era attenta come gli astanti
Con lo sguardo rivolto avanti

 

Ogni sera si disquisiva
Per portare una missiva
Per istruire con commedie
O con farse o con tragedie

 

Personaggi acculturati
Di "sua sponte" obbligati
Da onesti e coerenti
Si esibivano attraenti

 

Penso ad un anfiteatro
Verso il mare e col teatro
Sotto un cielo che stellato
Con la luna illuminato

 

Immagino le genti grate
Appollaiarsi sulle gradinate
Con applausi e con risate
Nel futuro proiettate

 

Se vuoi andare ora paghi
Senza "pathos" per gli svaghi
Sono piene le pizzerie
Con le menti in fesserie

 

Abbiamo perso il piacere
Del diritto e del dovere
Si fan leggi per restare
Farabutti a comandare

 

Si moltiplicano pesci e pani
Per il futuro che sarà domani
Col denaro solo virtuale
Per qualcuno ché geniale

 

Siamo una massa di ignoranti
In mano a fetidi politicanti
Che han fatto del bianco-nero
Fotogramma lusinghiero

 

Anfiteatri abbandonati
Con filosofi incazzati
Che li vedi sul proscenio
Con la lampada del genio

 

Noi siamo come marcia in folle
In attesa di si-bemolle
Aspettando un dolce invito
Di un governo insignito

 

 

 

 

 

 

*

Acqua delfina

S'alza il vento in alto mare 

Intenta è l'onda a rigonfiare
Sembra corra l'acqua delfina
Verso riva che mare confina

 

Poi nel fondo in tutta fretta
Va il granchio che sgambetta
S'improvvisa una sua tana
Per passare la tramontana

 

Agli scogli cozze aggrappate
Meduse danzano dondolate
Sollazzate un gruppo di balene
Fanno muovere le altalene

 

E quell'acqua innamorata
Dal delfino accarezzata
Viene a riva col suo lamento
Ogni ondata è di tormento

 

Da millenni sciacqua e lava
La battigia sempre scava
Scopre infine un relitto
Proveniva da antico Egitto

 

Con le otri di buon vino
Per omaggio al divino
Quando andò alla deriva
Immergendo tutta la stiva

 

Con quei granuli di sabbia
Di vette erose senza rabbia
L'acqua piove ed è delfina
Porta al mare adrenalina

 

Scorre come sangue nelle vene
Porta acqua a fin di bene
Sotto visione delle stelle
Piove acqua a catinelle

 

L'acqua passa sotto ai ponti
Corre e cresce giù dai monti
Gonfia rii ruscelli e fiumi
Per sirene e i suoi costumi

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Capire invano

Quando ancora ero monello

Ed istruivo il mio cervello
Impegnato tutto il giorno
A guardare tutt'intorno

 

Poi qualcosa mi incuriosiva
E cercavo di riempir la stiva
Alla notte tra gli scaffali
Archiviavo anche i banali

 

Per volare sempre più alto
E da un ponte facevo un salto
Non vi erano porte chiuse
Ma finestre sempre socchiuse

 

Scivolavo giù all'ultimo gradino
Col sedere piatto e a capo chino
Correvo a bere il latte nella stalla
Nel trogolo un pesce rosso a galla

 

Sempre attento agli eventi
Niente corda ai prepotenti
Quando ciò lo comportava
Il ribelle si arroventava

 

Anch'io ho inseguito il sogno
Per non essere solo nel bisogno
Ma alla fine della giornata
Era energia tutta sprecata

 

Son sicuro nel parlare
E lo posso argomentare
Con gli studi sul pianeta
Della scimmia che lo inquieta

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Geni di ieri

Quei maestri carpentieri

Cattedrali nei cantieri
I gioielli nelle nicchie
Per una ciotola di lenticchie

 

Batti batti scheggia e sfrega
Che la notte si fa strega
Osserviamo i capitelli
Con arcate e balzelli

 

Con portoni e chiodi battuti
Con fucina d'uomini barbuti
Con mosaici oro incastonato
Creati in onore del blasonato

 

Con decori nel pavimento
Nella cupola il firmamento
Dove guardi sovviene l'eterno
con il ponte per l'inferno 

 

Personaggi celestiali
Di pittori assai geniali
Hanno il mondo esterrefatto
Per quell'ombra su un ritratto

 

Poi le statue in marmo rosa
Con lo sguardo che si posa
Volto in su verso il creato
o al bambino appena nato

 

Questi artisti e quei scultori
Ci han riempito di stupori
Con affreschi alle navate
Per fanciulle innamorate

 

 

 

 

*

Vita ciarlera

Mentre vago in certi posti

I messaggi son nascosti
Tu li vedi fan l'occhiolino
Giocano sempre a nascondino

 

La natura va al contrario
Con spirale in antiorario
L'evidente che non si vede
Che si trova sotto al piede

 

Parla parla in ogni istante
Solo a chi non è ignorante
Per riempire il potenziale
Del cervello addizionale

 

Più la osservo e più ne vedo
Tante specie e il suo congedo
La natura urla il lamento
Delle ferite e il suo tormento

 

Quei colori stupefacenti
Che in natura son lucenti
Fiori spesso a volto chino
Per vergogna del vicino

 

Io li guardo e mi domando:
"Con che diritto di comando
Noi che siamo figli in natura
in olocausto si avventura!"

 

Bocche che con parole al vento
Imitando rane gonfia il mento
Son boriose e son sapienti
Poco inclini e intelligenti

 

Ciarla ciarla senza niente dire
Soffia al vento a infastidire
Quando incontra orecchio ostile
Le raccogli a terra col badile

 

Per capire la natura figlia
Ci si avvicina e si bisbiglia
Sottovoce e con carezze
Vi è germoglio di certezze

 

Alla natura non si comanda
Toglie tutto e raccomanda
Da degli ordini all'alto mare
Col potere di reinventare

 

Con pennelli sempre intinti
Imbrattati di colori variopinti
Tirano righe sulla grande tela
Crea embrione di parentela

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Vibra il vento

Soffia il vento dalla fonte 

con le gote belle gonfie
Non si stanca facilmente
mentre costante vien da oriente

 

Da caldo a freddo porta brina
sulla siepe e sulla spina
Se da freddo viene tepore
la natura da stupore

 

Tutto s'apre e si colora
da il buongiorno di buon ora
Poi comincia il suon d'orchestra
con la Viola ché maestra

 

Tra la viola e il ciclamino
Vibra corda di violino
Ci sono tante vibrazioni
Di timballi e percussioni

 

Mentre l'alito tra il fiore
Apre i petali in calore
intanto una lieta sinfonia
Muove il tutto in armonia

 

Il profumo di alte quote

è l'essenza di strane note

Di natura fra il ribelle

del proscenio sulle stelle

 

 

 

 

 

*

Giochi in terra e salti in aria

Son signori del pianeta e 

ci rendono terra inquieta
Con la sfera nella mano
Scelgono terre del dio invano

 

Con uno spillo ben piantato
Il territorio è bombardato
Per far sì che la risorsa
Garantisca infin la borsa

 

E quei poeti ancor bambini
Giocano a fare i soldatini
Ed i grandi che da adulti
Son capaci di soli insulti

 

Con faccine insanguinate
Di fanciulle mutilate
Han lo sguardo nel vuoto perso
In un mondo che gli è avverso

 

L'ignoranza sovrintende
Siamo tutti con le bende
Qui comandano lorsignori
Coi mass media e i buttafuori

 

Alziamo solo le bandiere
Per la squadra del quartiere
Noi facciamo la formazione
Per una domenica d'azione

 

Con la droga e con le armi
Loro pagano duri gendarmi
E con giudice ché parziale
Rischieremo la guerra mondiale

 

L'ONU sbraita e fa l'inchino
Ai signori d'Arlecchino
Con la NATO in ogni luogo
Diamo vita all'eterno sfogo

 

Noi siamo Stati democratici
Noi eravamo anche Socratici
Siamo persi in un sentiero
Dove io non ne vado fiero

 

Penso sempre a quei bambini
Che son nati in quei confini
Che hanno vita assai precaria
Giochi in terra e salti in aria

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Dolce dolce nido

Il pensiero è in traiettoria

Di un nido e la sua storia
Covo di alcova che eterna
Nella luce ché sempre odierna

 

Ove il ramo lo consente
Col passato e col presente
Salgo su verso la luce
Che a spasso mi conduce

 

Qui si domina dall'alto
Della vita ché in appalto
Gente che muove e che frulla
Con le cose si trastulla

 

Giù si cresce in senso orario
Delle api fanno il contrario
Invece del dolce miele
S'immagazzina amaro fiele

 

C'è tutta gente laboriosa
Piena di stress sarà furiosa
Per raggiungere la pienezza
C'è una scala per la saggezza

 

Dolce dolce nido
Solo a te io mi confido
Fa che tutta questa gente
Faccia vita da incosciente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Senza senso

C'era il senso ora perduto
Là nei campi e nelle stalle
Ogni azione era collegata
Per la famiglia affamata

Le famiglie eran numerose
Quattro figli con le spose
Che accudivano generose
Niente spassi niente rose

C'era fila nell'androne
In cantina il peperone
Vi era la nonna mattutina
Sempre pronta a gobba china

Poi nella stalla fiero
Fischiettava mattiniero
Il boaro al suo bestiame
Mentre sgombrava il letame

Col tridente e col badile
Ogni mossa era suo stile
Alle mucche la sua polpa
Senza mai sentirsi in colpa

C'era la mamma coi bambini
Che sembravano pinguini
Li accompagna al cancello
Le affidava poi al bidello

Un bacio e una carezza
Col rimpianto ché certezza
Mentre noi a scuola per imparare
Lei nei campi a lavorare

Nella testa aveva un pensiero
Del domani lusinghiero
Per il figli senza fatica
Della gloria che era antica

Negli studi da ignoranti
Siam comunque andati avanti
Era meglio il giorno vero
Che mio padre andava fiero

Se ripenso a quegli istanti
Ho il ricordo qui davanti
Mentre scrivo questi versi
Penso che infine ci siamo persi

Ora vedo gente strana
Che ti vede e gli occhi sgrana
Per un colloquio senza senso
Un buongiorno ché melenso

Si ritrova in un locale
Per saluto conviviale
Ma fa attenzione al gradino
....e pensa al suo giardino

Pensa sempre che sia più verde
Mentre intanto la borsa perde
Gli hanno insegnato ad arrangiarsi
Senza diritti ad aggrapparsi

Son già morti ed ancor non sanno
Gli han tolto il pensiero con l'inganno
Col la scatola in salotto
È diventato un terno al lotto

Gira gira il mondo intero
Tanto non ne sarai più fiero
Nelle banche oro colato
Del potere articolato

Se vuoi il mio pensiero
Lucido e condottiero
Non si deve guardare avanti
Per star bene tutti quanti

Qui lo affermo e ve lo dico
Le mie parole benedico
Non vi offendo per compassione
Difendo la vita per missione

Per non sentirci tutti falliti
I diritti vanno garantiti
Quando nasci sei felice
Se lo Stato garantisce

Finché avrò voce in gola
Ci sarà una parola sola
Se i fatti fan la Storia
Io ho perso la memoria

Io rinnego questo stato
Dove mi alzo rinnegato
Lavorando da mattina a sera
Senza mai una giornata vera

Condanno chi con leggerezza
Soffia sempre sulla brezza
Per scaldare la giornata
Di chiacchiere spronata

Parla parla ma non dice
Ed è sempre una cornice
Senza mai proporre progetto
Di un famoso architetto

Ed il quadro vuoto resta
Non ha capo è senza testa
Tutti pronti a far la rosa
Di una squadra generosa

Mentre il vento li sospinge
Dietro il volto della Sfinge
Senza più remare contro
Al destino vanno incontro












*

Controvento

Sotto la maschera una bambina

Resa adulta ma senza stima
Ha negli occhi l'incertezza
Dell'azione con amarezza

 

Segue sentieri a lei avversi
Pensando a quelli persi
È costretta da un impegno
Che è assurdo e pagherà pegno

 

Frena il morso che ravviva
Mentre l'onda scioglie a riva
Poi controlla l'emozione
Con lo spasmo in formazione

 

Mentre la pelle si lamenta
Frigge sotto e mai contenta
Basterebbe una carezza
Per lenire un'incertezza

 

Sotto pelle il sangue è vivo
E del brivido che ne è privo
Ha la faccia edulcorata
Per passare la giornata

 

C'è una via che percorre
Al contrario e forte corre
Nella vita che giornaliera
Sembra tutta lusinghiera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Dolce fiore

Sento forte il tuo sospiro

Ansimante ed affettivo
Sempre fisso il tuo pensiero
Per uno sguardo ampio e fiero

 

Un gendarme da controllo
Sempre attenta mai molesta
La tua presenza era dovunque
Mai assente all'abbisogno

 

Garanzia di protezione ansiosa
Ogni giardino ha la sua rosa
Tu sei stata un dolce fiore
Con carezze e con amore

 

Quante volte ti sarai alzata
Per controllare la nottata
Dei tuoi fanciulli addormentati
Da te sempre coccolati

 

Mi ricordo tutto il tuo calore
Che mi davi con attenzione
Sempre lucida e presente
Non mi è mai mancato niente

 

Ora che mi stai aspettando
So di certo con pazienza
Stai alloggiata in una stanza
Dove direi non vi è sostanza

 

Ma vi è virtuale culla
Con quel filo che mi dondolava
Che sdraiata sul tuo letto
Addormentavi il tuo angioletto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Flo’ di flora

Vi presento una bambina

Vera sana e assai carina
Ha gli occhi come stelle
Hanno ardore di sotto pelle

 

Coi suoi occhi roteanti
Tiene a bada i molestanti
Con le prensili orecchie
Capta i suoni nelle nicchie

 

Con intelletto ché loquace
C'è l'inferno che soggiace
Lei ché persona vera
Coerente giunge a sera

 

Se la incontri e te n'intendi
È compagna che pretendi
Come nuvola la mano tende
Non nascosta dalle bende

 

Ha un muovere di sguardi
Sinceri,sicuri e non bugiardi
Se s'accorge di un tranello
La sua apertura chiude a ombrello

 

Non azzardare con le molestie
Sono azioni certo da bestie
Lei che fragile non apparisce
Si da forza e non sfinisce

 

Lei si libra come farfalla
Va dal fiore con una palla
Vuol giocare per l'adrenalina
In quel limbo dov'era bambina

 

 

 

*

Piccolo ribelle #SaveAshrafFayadh

dedicato a Ashraf Fayadh

Piccolo ribelle
che hai il vento sotto pelle
Noi siam qui ad implorare
A questi giudici giullari
Asserviti a lorsignori
Di non avere ben inteso
E di avere vilipeso
Il germoglio del poeta
Che spunta poi si alza
Poi con forza punta ancora
Verso il cielo e verso quell'ora
Ché nascosta in ogni notte
Smuove anime corrotte
Fino al punto di punire
Quel ché al mondo e vuol capire
Bianco fiore ma maledetto
Che vuole usare l'intelletto

 

 

 

 

 

*

Amalgama di stelle

Vi è una cellula eucariota

Ed il cosmo è il suo pilota
Con l'effetto della spirale
Il Ribonucleico è geniale (RNA)

 

Piovve un giorno sulla terra
Che ancora non vi era guerra
I suoi intrecci sono azotati
Pronti ad essere duplicati

 

Si creano così degli organismi
Fautori di geni e di trasformismi
Creano bellezze su questa sfera
Piante e ossigeno per l'atmosfera

 

Veniamo ai giorni odierni
Siamo umani ma non eterni
Se vogliamo esseri immortali
Ci dobbiamo sentire eguali

 

Con spirali che girano intorno
Come galassia in capricorno
Sento il cosmo anche se inverno
Come eterno nel nostro interno

 

Anche all'esterno tutto vale
Vi è qualcosa di geniale
Che trasforma ogni essenza
In lunghissima equivalenza

 

Son spiegati i nostri affanni
Dopo milioni e milioni d'anni
Giù dal cosmo con paracadute
Siamo stelle che siamo cadute

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Don Abbondio e Azzeccagarbugli

L'ignoranza non ha il fondo

C'è chi cade da strapiombo
Chi con certe esperienze
Va avanti con le scienze

 

Noi nasciamo col potenziale
Ma il normale sa di speciale
Facciamo evviva all'ignoranza
Che per sempre è in gravidanza

 

Se un giorno vuoi vedere
Devi alzare il tuo sapere
Più ne sai più il tutto vedi
O soltanto vedrai i piedi

 

Lorsignori ben lo sanno
Fanno tiranni tutto l'anno
Se si avvicinano le elezioni
Tutti in piazza per convinzioni

 

Vi parleranno dei diritti
Calpestati da derelitti
Che fino a ieri han governato
e che finalmente sarà Stato

 

Uno stato giusto e non lusinghe
Vi passeranno anche le stringhe
Tanto le scarpe mica le avrete
Sara solo scherzo da prete

 

C'è un libro che svolazza
Che da solo è sceso in piazza
Ma la gente passa distratta
Chi ha l'artrosi chi cataratta

 

Chi fa shopping
Chi fa jogging
Con le pagine annerite
Lui si becca una polmonite

 

*

Antenato presente

Nella volta di una grotta

Sono seduto a sguardo alto
La famiglia che io proteggo
Sulle pelli prova a dormire

 

Vi ho la donna che fa veglia
Alla bimba che farfuglia
Da due notti con la febbre
La cura con tisana d'erbe

 

Ho oziato tutto il giorno
Son tornato senza preda
Ho la fiamma per fortuna
Che mi scalda nella notte

 

Sto osservando in cielo
Quelle lucciole mistero
Che alla sera fan compagnia
Ma al mattino volano via

 

È della sera il mio tormento
Sempre seduto in tanto penso
Mi vengono gli occhi stanchi
e la grotta chiudo sul davanti

 

Poi ingrosso il fuoco stanco
Un abbraccio alla famiglia
Quindi mi sdraio sulla pelle
Riposo ma ad occhio sveglio

 

La mia donna mi ha avvisato
Della bimba ormai guarita
Sento vociare fuori all'entrata
Sono i vicini per la giornata

 

 

 

 

 

*

Freme il seme

Tra le zolle il seme freme

Ed il freddo inerme teme
Come radar è in ascolto
Per lusinga di raccolto

 

Ce una luce che s'infila
Coi sui raggi messi in fila
Vien l'ovatta con il tepore
Il germoglio e il suo calore

 

Fragile si allunga tra la terra
Punta i piedi e vince guerra
Verde s'alza e infin lo vedi
Bello arbusto ritto in piedi

 

Madre terra il parto ha fatto
Con carezze e di soppiatto
Le da sostegno con risorsa
Come se fosse mamma orsa

 

*

Come fulmine

Mentre vago nel cervello

Il pensiero è sempre quello

Negli archivi e negli scaffali

Ragnatele e un paio d'ali

 

Sempre pronto e coerente

Nel passato e nel presente

Lui va avanti a muso duro

E combatte per il futuro 

 

Non ha armi è indipendente

Forgia sogni per la gente

Sprona ad essere inseguito

Aspira ad essere perseguito

 

Lui si lancia nel futuro

Ha la rampa da siluro

Parte e arriva nell'istante

Con energia ché raggiante

 

Come un fulmine proietta

Scia nel cielo che saetta

Gli emisferi ossigenati

Son ben presto collegati

 

Vola in alto e l'arco tende

Mentre dormo lui si estende

In quel mondo così strano

Che pennella di sua mano

 

Vi è un miscuglio di colori

Con le essenze e i suoi odori

Le frequenze dei suoi suoni

Son l’essenza degli ormoni

 

 

 

 

 

*

Nebbia nasconde

Sono avvolto nella nebbia

Ma il grosso tuorlo si intravvede
Risucchia lento il grigiore
Che sembra sempre di esser soli

 

Poi ritrovi tutt'intorno
Il contorno e i dettagli
Che ci fan sentir speciali
In una palla che eterna muove

 

C'è la quercia che saluta
Mentre il fumo sopra i tetti
Ci segnala forme vive
Intente ad addobbare la casa

 

Il Natale è già passato
Il fine hanno si avvicina
Mentre il salice piangente
Gronda gocce di d'energia

 

In simbiosi la natura
Vaga in cerca di un sollievo
Se lo trova prende impronta
Nel cablaggio avrà memoria

 

Quando incastonato nella spirale
Come diamante ben augurale
Quella mutazione ché leggera
Si noterà solo verso sera

 

Nulla si crea o si distrugge
La materia si trasforma
Da liquida diviene gassosa
Poi la rosa aspetta ansiosa

 

 

 

 

*

Ad occhi chiusi

Se tengo gli occhi aperti
Lo dico per gli incerti
A volte non si vede
Ma solo si intravvede

 

Ma se li chiudo vedo
Il mondo e il suo congedo
Per noi che siamo in tanti
Da soli andiamo avanti

 

Le aspettative di scolari
Che erano felici e ignari
Son tutte ormai fallite
Da anni ormai finite

 

Dobbiamo guardare avanti
Ma io osservo solo i tanti
Che il sogno nel cassetto
Tenevano ben stretto

 

Le mani di vernice piene
I sacchi sulle schiene
Bisunta tutta la tuta
La vita che fotte astuta

 

Son pieno di diniego
Adesso capisco e spiego
Porto con me il tormento
Del sogno e il suo lamento

 

Lo so condividerete
O forse mi deriderete
Ma son sicuro in capo
Che torneremmo daccapo

 

Io adoro i miei compagni
Che non avevan guadagni
Nel rivedervi ogni giorno
La felicità era tutt'intorno

 

Andavano le altalene
Con dei sorrisi piene
In libertà totale
Sembrava di volare

 

 

 

 

*

La fame scende a valle

Vola l'aquila dal nido

I piccoli lamentano cibo
Ha un nido che è gigante
Sopra il cielo dominante

 

Gira alta in sospensione
Mentre la preda è già in tensione
Già in passato han duellato
Ma la fame tende l'agguato

 

Ora che vi è nidiata
La ferocia è duplicata
Se n'è accorta una marmotta
E va in fretta nella grotta

 

Le sue ali son portentose
Con gli artigli come ventose
Scende accorta punta dritto
Un coniglio ha già trafitto

 

Oggi i piccini han cantato
Hanno il pranzo prelibato
Manca invece al coniglietto
La sua mamma ed il suo affetto

 

 

*

Aldilà del buco nero

Aldilà del buco nero 

Vi è come un cimitero
Di quei morti innocenti
Ed ancora disubbidienti

 

Sono lì con volto strano
Che si tengono per mano
Ci stanno aspettando in coro
Hanno orgoglio pure loro

 

Bianchi grembiuli di rosso tinti
Con gli sguardi non convinti
Con disprezzo disumano
Che da lucidi condanniamo

 

Aldilà del buco nero
C'è un asilo ché guerriero
Che è pieno di risposte
Per le nostre facce toste

 

Io entrerò a testa alta
Come se fossi nella ribalta
Avrò il cuore che di corsa
Li stringerà come in una morsa

 

Ma un odore di crisantemi
Son pionieri dei miei anatemi
Il mio pensiero va sincero
Ad un uomo masnadiero

 

Che con armi di conquista
Ha perso infine di vista
Quella immane via celeste
Trasformata in terra peste

 

Quegli amorevoli bambini
Son dei grandi ma piccini
Che han capito che da grandi
Si eseguono solo comandi

 

Gli faremo tutti un inchino
Chi di vergogna chi divino
Se ancora lacrime terrò
Chiuderò gli occhi e poi sverrò

 

 

 

 

 

*

La banca del tempo

C'è la fila stamattina

Lì davanti una quarantina
Come bancomat nella scocca
Il destino lo rabbocca

 

Chiuso nella cabina per l'entrata
Con dei raggi una sventagliata
Ed in un attimo è tutto pronto
Ad ognuno il suo resoconto

 

Lei ha un polipo in intestino
Che gli cambia un po' il destino
Se del tempo vuole un acconto
Non le resta che aprire un conto

 

Se lei ha un tesoretto
È da subito pronto l'effetto
Vuole comprarsi tutto l'anno?
o vuol arrivare a capodanno?

 

Per un mese son diecimila
Faccia il conto e si metta in fila
Lei ormai hai giorni contati
Venga avanti siam preoccupati

 

Chi del tempo ne è un po' avaro
Lo scontrino parla chiaro
Non è posto per dubbiosi
Senza soldi si è sol curiosi

 

Entra dentro un poveretto
E la macchina da il verdetto
Alla sua età l'ora è tarda
Ma la banca ancor s'azzarda

 

Lei ha in conto centomila
Per dieci anni fan trentamila
Senza tag ed senza interessi
La nostra banca non ha dei fessi

 

Questa strana macchinetta
Che ti rende marionetta
Usa il tempo come denaro
Più ne compri più sei al riparo

 

La fila è ormai un serpente
C'è chi in banca non ha più niente
Ma per comprarsi il futuro
Son li tutti a far spergiuro

 

C'è chi striscia come un verme
Chi rinuncia alle beate terme
Chi s'approccia col didietro
Ma nessuno fa marcia indietro

 

Poveretto è chi ha l'affanno
Di arrivare al nuovo anno
Il futuro è uno straniero
Ed il giorno è passeggero

 

State in pace senza danno
Non peccate per un inganno
Se voi foste dei banchieri
Sareste tutti fattucchieri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Letterina di Natale

Come posso festeggiare

Se son qui ad imprecare
Per le bombe che aliene
Spezzano vite e loro schiene

 

Quei visini insanguinati
Da pochi mesi appena nati
Han lo sguardo di domanda
Per quel Dio che comanda

 

Per quest'anno il panettone
Con spumante nel cenone
Io lo lascio nello scaffale
Per lo sciopero ché geniale

 

Finché noi costruiamo armi
Per il contento dei gendarmi
Io rinnego il consumismo
Odiando ogni forma di pietismo

 

Là fra il Tigri e l'Eufrate
Ci son da sempre brutte giornate
Non da lustri ma da millenni
Senza avere mai accenni

 

Per una pace duratura
Coi i fratelli di avventura
Nella graziosa navicella
Che dall'alto è ancor più bella

 

Ci tengono divisi con religioni
Non son queste le questioni
È uno stato di coscienza
Bene male e riverenza

 

Sarò solo ancor quest'anno
So che il tempo ormai è inganno
Sono rivolto a una nuova era
Finché ragione aspetta e spera

 

 

 

*

Sguardi di foglie

Cresce lunga la radice

Come biscia che s'allunga
Cerca l'acqua per la linfa
Che da terra sarà succhiata

 

Sguardi di foglie verso il sole
A captare energia solare
Che con sintesi di clorofilla
Nutre tutta la struttura

 

La pianta e il suo respiro
Che dà modo a noi umani
Col silenzio degli istanti
Di farci vivere anche distratti

 

Lei lo sa qual'ė il destino
Ci da ombra da rinfresco
Nella speranza che sarà vana
Che un germoglio ci spunti in testa

 

Lei mantiene i suoi segreti
Che il tempo nei millenni
In metamorfosi perfetta
Da natura è stata eletta

 

Alle piante fate carezze
Un saluto a quelle chiome
Che con forza ostinata
Son rivali per la luce

 

 

 

 

 

 

 

*

Scappa il tempo

Il crescendo è ormai lontano

Le mie impronte son giganti
La manina se fatta mano
Si confonde coi passanti

 

C'è una quercia che non molla
Che da infante era compagna
L'altalena non ha più a tracolla
Sola domina ora in campagna

 

Son sicuro del suo saluto
Le foglie che erano manine
Quando al fosso ero seduto
Pronte a risvegliare moine

 

L'atto inconscio ho fatto
Di muovere anch'io la mano
Rimanendo esterrefatto
Mi allontanavo pian piano

 

 

 

 

*

Dolce visione

Fingo solo quando mento

Tiro l'arco senza vento
Quando freccia parte vera
Il bersaglio è una chimera

 

Sotto maschera di sfinge
C'è il pittore che dipinge
Che proietta nella sfera
Solo arte quella vera

 

Mi allungo col mio occhio
Per vedere se c'è pastrocchio
Metto a fuoco senza fiamma
Oddio mio!...c'è la mia mamma!

 

Lei m'inganna col sorriso
Di felicità ne sono intriso
Poi si mette di profilo
E io cresco forse un chilo

 

Porta una corona sulla testa
Con le stelle che fan festa
Parte un raggio dalla fronte
Verso il vertice di un monte

 

Per un istante ancora la vedo
Poi d'un tratto prende congedo
Poi lei sfuma dolce e serena
Lascia scia come sirena

 

 

 

 

 

 

*

Spazio immune

La mia tela è stesa in cielo

Con dei punti a ragnatela
Attrae gli attimi dell'arte
Con la mente e i suoi colori

 

Viaggio spesso verso il cielo
Traccio righe e faccio arcate
Colgo punti e prospettive
Con le dovute proporzioni

 

Col pennello ché virtuale
Spando a vortice i colori
Poi nel centro metto i fiori
Con delle splendide farfalle

 

Metto le siepi ma non confini
Come alberi robuste querce
Dove aggancio le altalene
Per dei bimbi senza pene

 

C'è l'aurora col tramonto
Con le stelle per la notte
Metto un alito di vento
E un po' d'acqua di sorgente

 

Faccio l'ombra da riposo
Creo un ponte con l'auspicio
Senza maschere il sorriso
Poi tolgo il velo senza sdegno

 

 

*

Linfa calda

Quando ancora le manine

Abbracciavano la mammella
E il capezzolo attraeva
Per la deliziosa linfa

 

Che tenere manine
e il seno così grande
La sorgente che fluiva
Che serviva alla mitosi

 

Quel latte della mamma
Con calore del suo getto
Io riempivo la mia pancia
E ingozzato mi addormentavo

 

Sogno spesso quella culla
Che con filo dondolava
La mia zia o la mia mamma
Stese a letto per un istante

 

Poi al risveglio quasi sempre
Come pasto mela cotta
Ho il ricordo bello e vivo
Registrato e che rivivo

 

Negli archivi della mente
C'è uno scaffale permanente
Che non ha le ragnatele
Così in eterno mi sovviene

 

 

 

*

Addio all’infimo

Ci ha lasciato un venerabile

Che da vivo era intoccabile
Porta con sé il memoriale
Delle stragi in quanto tale

 

All'aldilà ha organizzato
Un'altra strage che sarà di Stato
Ma ci son le vittime agguerrite
Che hanno anime risentite

 

In quel posto in cui si trova
Dove tutto si rinnova
Sta cercando a più non posso
Il tritolo col suo molosso

 

Ha la mente che in vacanza
E all'interno non vi è sostanza
È vissuto da demente
Ed è morto delinquente

 

Ora che è in un nuovo mondo
Spero faccia il girotondo
Con le palle aggrappate
Alle corde da lui violate

 

Le sue vittime bambine
Che gli mostran le manine
Di infamia insanguinate
Da vigliacco trucidate

 

Come si può venire al mondo
Per giocare a un girotondo
Che per politica e capriccio
S'inflaziona il raccapriccio

 

Si son tarpate le ali
A dei corpi celestiali
In attimo si è spento
Ogni sogno ogni evento


Con l'Italicus o Piazza Fontana
Com'è possibile porca puttana
A Brescia come a Bologna
C'e' l'orologio che più non sogna

*

La mia casa sullo scoglio

Vi è una casa su una cima

Che era scoglio in anteprima
Ho scavato con attrezzi tutti speciali
Son apparse conchiglie fossili primordiali

 

La mia casa natia domina e svetta
Ora è crollata in tutta fretta
Quelle onde sullo scoglio
Sono sicuro non è imbroglio

 

Se all'orecchio il fossile avvicino
Sento il mare quanto è vicino
Penso al mare nel trapassato
Ed al tempo ché glissato

 

Se in in montagna pesci trovo
Chissà al mare cosa ritrovo
Pesci volanti e pesci palla
Che con ali ed aria stanno a galla

 

Vuoi vedere che le stelle
Sono anime gemelle
Spuntano solo verso sera
Per cambiare l'atmosfera

 

Io che ho anima ribelle
Ci sto bene sotto quelle
Dico cose senza prezzo
Vivo l'Oceano di mezzo

 

Sopra il cielo che turchino
Generoso fa un inchino
Sotto l'aria che respiro
Mi concede ancora un giro

 

E nell'acqua che mi circonda
C'è la vita e tutto abbonda
Tre Oceani che son condivisi
Canti e cori e mondi arrisi

 

 

 

 

 

*

Amore latente

Le sere davanti al fuoco

Coi ferri per la maglia
Quanti pensieri buoni
S'incastrano tra i punti

 

La mente sempre intenta
D'amore in opulenza
Dolori da concentrazione
La schiena irrigidita

 

Il cric e crac al collo
Dovuti all'attenzione
Per ogni punto vale
Un po' di cervicale

 

Il ricamare il centrino
O di lana far matassa
Il gomitolo sarà infinito
Come l'amore che trapassa

 

La fiamma ora s'inchina
La testa ormai che pesa
La mano viene indecisa
Il punto si confonde

 

Le mamme e il loro amore
L'han messo nella lana
Ne han messo "a più non posso"
È sempre noi lo portavamo addosso

 

Quel genere di mamme
Sono nate e già eran grandi
Sapevano il da farsi
Sognando oro zecchino

 

Vedendo in proiezione
Il loro intento farsi avanti
Son sacrificali le loro ali
sono nati degli Arlecchini

 

 

 

 

 

 

 

*

Lamento nei cortili

Quelle case abbandonate

Di sudore tutte impregnate
Han la stalla ché ancor fiera
Ma la vita l'han giornaliera

 

Ci son querce addolorate
Per le case già crollate
Per la mancanza di armenti
Arcigni sono i salici piangenti

 

Poveri casolari in agonia
E i meli non più in armonia
Ed i filari di pioppi gemelli
Che a ben vedere non son più quelli

 

M'immagino le genti indaffarate
A tagliar l'erba o raccoglier patate
I secchi nei pozzi con la catena
I bimbi nei prati a fare l'altalena

 

Le vite dei nostri avi e prodi
Meriterebbero altri approdi
Li vedo tutti intorno al focolare
Ad attendere chi salva il casolare

 

 

 

 

 

 

 

 

*

La mamma e la luna

Sei viva dietro l'angolo 

Lo vedo dalle impronte
Lasciate dai tuoi passi
Svelti quanto ansiosi

 

Mi mancano i panni caldi
Che preparavi ai tuoi gioielli
Per passare la notte fredda
E allora noi eravamo ingrati

 

Mi manca il tuo calore
La certezza del trovarti
Quando tardi rincasavo
E tu dormivi con occhio solo

 

Ti vedo quando aspettavi
Appoggiata alla finestra
Il ritardo ti angustiava
La notte era sempre più buia

 

Io adesso aspetto ancora
Il tuo ritorno ha lungo il viaggio
Ed io non ho il coraggio
Di non aspettarti più

 

 

*

Nonno mi spingi?

Non resistevo alla domanda

Quante spinte alle altalene
I giardini ne eran pieni
Vola alta meraviglia

 

Sei l'erede di mia figlia
Sei la felicità del nonno
Agli archivi io ho tolto
Le ragnatele del ricordo

 

Quando ero anch'io piccino
E che sempre io spingevo
Un'altro bimbo che era più ricco
Aveva lunghe corde la sua altalena

 

Il suo giardino era come un bosco
Il proprietario era suo nonno
Io le scarpe con i buchi nelle suole
Lui bretelle che erano sempre nuove

 

Sembrava lui volasse in paradiso
Ma mai a me una generosa spinta
Ho visto sempre dondolare l'altalena
Ed era un sogno quando ti spingevo

 

Adesso che sei grande ne vado fiero
Quel dondolare al vento d'altalene
Che han generato felicità sublime
Nell'attimo che fugge e poi si cresce

 

 

 

*

Se la testa mi scoppia

Ho un orologio nella testa

Mi avvisa solo quand'è festa
Con meccanismo incorporato
È in ipotalamo programmato

 

Al momento lo tengo fermo 

Il mio sangue è già raffermo
Contro il cranio mi preme
Con energie direi supreme

 

Hanno l'arte della guerra
Colpisce anche a rasoterra
Non c'è via di scampo
Basta mi strappi la lampo

 

Dentro il pulsante è veleno
Fa saltare anche un treno
Senza dare una risposta
Darà una grande batosta

 

Basta un battere di testa
mentre l'immane si assesta
Non vi è più niente da fare

la mia testata è nucleare

 

 

*

Felice graffio

Tipo tosto ed anormale

Guido un arco con le frecce
Col veleno sulla punta
La mia faretra ne è piena

 

Chi vuol venire con me nel bosco
a perlustrare la zona
non deve aver paura
di qualcosa non in sintonia

 

La mia musica è quella buona
Posso sembrare cattivo
solo se vengo circondato
Ma è la maschera che porto

 

Quando da insulse derisioni
e da personaggi inclini
la bassezza è estrema
Parlar con me è difficile

 

Perché le cose futili
non m'interessan più
Per questo non rinnego
il compiacere l'incanto

 

Di incontrar persone

di banchettar d'amici
e l'ilarità diffondere
finché ce lo faranno fare

 

*

Gene egoista

È il gene che mi da il natale 

Amo gli animali e mi sento tale
La scienza ha da tempo confermato
Che da evoluzione l'uomo è arrivato
Siamo macchine da trasporto
All'interno il gene è da diporto
Il messaggero è clandestino
Porta ognuno al suo declino
Con le gambe lo trasportiamo
Dove vuole ci indirizziamo
Con la mente e con le mani
Lui ci fa stare sui divani
o ci fa correre alla stazione
Lui può negare l'emozione
Siamo diretti eternamente
Da sto emerito eccellente
Si assicura l'evoluzione
Garantendo penetrazione
Esso un genio così perfetto
Che ci guida nell'intelletto
Ci fa scegliere al momento
Nell'estremo godimento
L'egoismo in lui è innato
Da estinzione è perseguitato
Chi non crede che sia tale
Si informi e sia normale

 

 

*

Arte in cielo

Nella volta del cielo dipingo

Prendo il mare coi suoi colori
Le montagne con le valli
Metto i fiumi di pesci zeppi

 

Poi ci pongo i bei tramonti
Le aurore con i suoi ponti
Dei giardini pieni di fiori
Poi aggiungo fuoco e fiamma

 

Una finestra che guarda a terra
Con le ante un po socchiuse
Metto poi una principessa
Col vestito pieno di stelle

 

Che sta in casa e spesso canta
Quando s'affaccia alla finestra
Lei s'inchina a tanto ardire
A quell'artista ed al suo stile

 

*

Week end toscano

Siamo in un paese in Toscana 

su un  pendio della montagna
in una casa che è accogliente
Moglie e figlia di 8 anni
Ci si diverte in compagnia
Ma d'un tratto tutto cambia
Un boato sposta l'aria
Nella casa tremano le radici
Esco e vedo che in fretta scende
La montagna intraprendente
Tutto fagocita tutto avvolge
Prendo la bimba la porta al sicuro
In una casa verso valle
Torno su e presto soccorso
Sposto terra e cerco lamenti
Mentre cadono cornici e muri
Gli arredi vengono macinati
Tutto stritola tutte stride
Atmosfera assai funesta
Poi scendo da mia figlia
Ma la casa è tutta crollata
Io ho il cuore che mi scappa
Chiamo la mia bimba ad alta voce
La risposta non ritorna
Io annaspo tra le macerie
Cerco un piccolo lamento
Ogni tanto la richiamo
Ma tutto mi sembra invano
Dove sarà il dolce amore
Nella stanza o nel salotto
Sono tutto impolverato
Ho le mani piene di sangue
Poi finalmente trovo un letto
Dove mi sembra ci sia un corpetto
Spazzo e tiro le lenzuola
-È lei col vestito viola

e pallini bianchi a "pois"-
Ha la testa tra il guanciale
e il materasso
La tocco sulle sue gambine
Non son calde ma tiepidine
Sposto gli ultimi oggetti
E mi abbraccio la mia bambina
Ha il cuore che ancora batte
La metto sdraiata su di un piano
Premo lo sterno piano con decisione
Soffio aria sulla boccuccia
E poi gli muovo le gambine
Poi ripeto tutto quanto
Fino a che non vedo un segno
Del destino e il suo disegno
Lei respira e io che piango
Ora posso anche morire
Tu sei salva ed il tuo avvenire
Tu sei la cosa più importante
Apri gli occhi e in un istante
Il mio cuore riprende il ritmo
Ma intanto io mi risveglio
Sudo e tremo come foglia
Oh mio Dio che brutta storia
Ora l'incubo è finito
Il mio amore per te è indefinito

 

 

 

 

*

La tela viva

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