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Raccolta di poesie di Giampaolo Cavallero
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Nel Punto Immobile Dilatato

Occhi non fingono specchi

Semoventi come portentosi fari

Che irradiano da fonde oscurità

Ove luce sia già in divenire

Tra il fango e la melma

Tutto mirando esterrefatti

Liberamente vorticare intorno

A sè nell'impercettibile

Calibrarsi del giorno

E della notte dall'unico

Istante che non fluisce

ALLORA gigantesche pupille

Restituiscono intatta la deforme

Immagine del mondo nel punto

Immobile dilatato svapora

D'incanto la certezza effimera

Del presente

 

*

Vademecum

La vita senso non ha

Che tu non le puoi dare non

Aspettarti altra libertà ora che

Sonnambula l'anima trema nella

Notte al minimo lampeggiare

Invischiata da fragile lucore

Cosa vale sognare sognare ancora

Come non disperare e raggiungere

La bella gioventù innamorata (fosse

pure per un solo autentico amore ) ?

Nell'ora presente occorre andare in

Raccolto silenzio ai confini del

Tempo rapace fiorire VEDRAI la rosa

Del deserto - tutto purifica il

Biancoceruleo mare - a te sembrerà

La vita di sempre sbiadita d'ogni

Bizzarro umore per quel nonnulla solo

Che in fondo basta alla felicità si

Ma

 

 

*

Presagi

Nell'ora meridiana di Francigena

Inesorabili rintocchi a martello

Di un prossimo purgatorio millenaria

Memoria di navate chiuse su colonne

In pietra viva dove anime oranti

In processione alitano al buio

Spiando noi recitare rosari

Nunc et in hora mortis nostrae

Ora pronobis peccatoribus

Invocata la celeste divinità

A lato del confessionale

 

Inedita ( 2016 )

*

Oltrequota 600

Nessun altro risale

Dal silenzio perenne del muschio

Incastonato a roccia nel sudore del bosco

Diradano primule oltrequota 600

Nel verde annebbiano felci di rugiada

Un sibilo da fronde più alte

Forse frullo di ali

L'eco sopita di un trillo

 

( Inedita ) 2018

*

Con la Paura di Perderti

Tu mi sei immensamente ancora

Come allora ti sento palpitare

Tu che vibravi tutta gioiosa

Ti davi a me nell'incanto

Del tuo tepore Principessina

              Mia quiete

Lungadistesa sopra il cuore

Complice anch'io delle tue fusa

Quando mai un sortilegio

Ti dovrebbe addormentare?

 

Inedita ( 2015 )

 

 

 

 

              

 

 

 

 

 

 

*

Da Frammenti Cosmici n.5

Da sempre sogni evadere da questo

cerchio atavico di sepolte

memorie - la bruma del bassopiano -

serrandoti la gola tenace l'occhio

a scoprirsi finiti orizzonti

 

  ( 1976 )

*

Approdo

 

Al soffio del vento veleggiamo

Verso lontane isole di pace

Dove posare i nostri affanni

Approderemo a ignote spiagge

Oltre lo spazio del tempo e

Della memoria là un canto

Echeggerà nella sera come

Una lunga nenia

 

         ( 1969/70 )

*

Rosa d’Inverno

Tanto tempo prima eri mia

Come adesso eri bella

Semplicemente bella 

Quanto il profumo di quel fiore

La rosa che sboccia d'inverno

Tra i bucaneve

 

inedita ( 2014/2023)

 

 

 

 

        

        

*

Madrenatura Inviolata

Madrenatura inviolata

Senza nulla temere malignamente

S'irride dell'audacia di prometeo

Ancora piegato a trafugarne

L'arcana favilla per amore

Degli umani fatto pietoso al loro

Alterno sortire quotidiano se neppure

Miracolo è la morte quando fiorisce

A primavera nei camposanti

 

               ( 1972 )

*

In morte di un Amico

Come un sasso

Il torrente ti ha rapito

Nel suo vortice e

Ti è mancato il respiro

Ad occhi aperti

Sei rimasto sotto il peso

Della tua sorte

Hai atteso le tenebre

Quel giorno mi è vivo

Nella memoria

Ancora odo l'eco

Del torrente

 

     ( 1968/69 )

 

*

All’Alba

Sfumando la notte

In un grigio paesaggio

Di nebbie invernali

Vapori di luce

Velano la sopita

Immobilità delle forme

E tutto è un vago gioco d'ombre

 

       ( 1969 )

*

Mio Caro Poeta

Sotto a un lampadario a gocciole

Ardenti artdéco

La tua OPINIONE

Sventaglia teoremi al convito

Voce tanguera intonata al canto

Mio caro poeta

Non per metafore

Ti sazierai di Luce in fondo all'anima

Rigenerata da tempo immemore

 

Qui ti aspettavo

 

 

                  inedita ( 2013 )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

                      

 

 

*

Pietas

Una donna tra la folla

Non deridetela

E' mia madre

 

Un nome come un altro

Non chiamatelo

Non risponderà

 

Voi

Che non la capite

Che non la conoscete

 

E' mia madre

 

       ( 1970 )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

       

 

 

 

 

*

Matrimonio in Sardegna

La ragazza asseminese saluta con riverenza

gli sposi incatenati dal rito pagano e

li segue con gli occhi sull'uscio di casa

camminare a passo per la via nei colori

campidani della festa

 

    " Ormai sono tua soltanto

       unita a te da catene che

       mai si scioglieranno

  

      Madre nostra ha colmato il piatto

      con un pugno di riso e la moneta

      della Prosperita'

 

     Eccoci alla sua porta"

 

Si apposta il fotografo dietro il

berretto giallo e gli occhiali da sole

nell'angolo più assolato del paese

 

La ragazza asseminese saluta con un sorriso

gli sposi liberati dal rito pagano e

li segue con gli occhi sull'uscio di casa

scivolare in fondo alla via

nel riverbero sfuocato della festa

 

 

    inedita ( 1980 )

    

  

 

*

Monamour

Amo la Rosa che s'inebria

 

         Del suo profumo 

         Per un nome di donna

         Per quel suo profumo

       

       Solitaria la Rosa in amore

       Così magicamente sospesa

           Da tempo nell'attesa      

 

        

     inedita ( 2013 ) 

 

 

 

 

                 

 

 

 

 

 

      

*

A un Calligrafo Ermetico - epigramma

  • I versi che hai scritto
  • non sono dei più chiari
  •      preferisco Mallarmè
  •               ti prego
  •              volermeli
  •               spiegare

( 1981 )

*

Due Epigrammi erotici del 1976

  • 1.     Intanto che aspetti
  •         che lei si decida
  •         sfo-glie-la sul culo
  •         la mar-ghe-ri-ta
  •  
  • 2.     Con te mia cara così svestita
  •         mi sarà assai difficile nobilitare
  •         il cuore più del tuo sedere  
  •          

       

                 

        

 

       

*

Ora è persino incantevole

Ora è persino incantevole questa città

con le sue strade afose abbandonate

agli umori vischiosi dell'asfalto tra lunghi

marciapiedi solitari nel sonno tardo

pomeridiano tornati come ad animarsi

passeggiare su e giù in incognito

a latere del corso - molte le serrande

ancora " chiuse per ferie "- a riscoprire

da solo la nostra mappa consueta di questa

città persino graziosa quando si spoglia

lasciandosi amabilmente visitare ( o sarà

soltanto desiderio di averti accanto? )

  inedita ( 1975 )

 

 

 

 

 

*

Versi dalla Spagna

Chi
salutando lascia
Saragozza e la sua terra
dagli aridi ciuffi d'erba
dimentica lo sciacquio
lento dell'Ebro
sotto i ponti
Come
un antico cavaliere errante
l'uomo disperato cerca
qualche traccia di vita
in quella solitudine
scavata tra i sassi
Dove
lo spettro d'una casa diroccata
o la forma stecchita
d'un albero
sono presenze
rassicuranti

luoghi selvaggi
di un'infanzia lontano
perduta

          ( 1970 )

*

Di Notte

Disperdi il tuo sguardo
nel suo volto immenso
Vorresti vedere
la persona che ami
le cose che avevi
e ora non più
Volgi i tuoi occhi
in un mondo lontano
e vaghi pensando
in un cielo infinito
in un mare profondo
che tu stesso
vai solcando

         ( 1967 )

*

il Biancospino

Anche il cielo ha gridato
contro la terra
che partorisce creature
colpevoli del primo sangue
fratricida
Anch'io
ho cercato invano
il mio Cristo
tra gli ulivi della pace
L'ho visto piangere
solo tra i rovi
del biancospino
Le Sue lacrime
hanno bagnato
le mie mani
Ed io ho rabbrividito

                ( 1968/69 )

*

Occhi Non Fingono

occhi non fingono specchi
semoventi come portentosi fari
che irradiano da fonde oscurità
ove luce sia già in divenire
tra il fango e la melma
tutto mirando esterrefatti
liberamente vorticare intorno
a sè nell'impercettibile
calibrarsi del giorno
e della notte dall'unico
istante che non fluisce
ALLORA gigantesche pupille
restituiscono intatta la deforme
immagine del mondo nel punto
immobile dilatato svapora
d'incanto la certezza effimera
del presente

 

                  ( 1973 )

 

 

*

Corale Secondo

Guerra è ovunque madri piangono

triste il destino dei nati

dal gravido ventre nell'attimo

breve che genera vita

per quel solo invincibile amore

di cui tenere colmano le viscere

fra inesausti calvari

Morte non divide chi ha molto

amato quando alto all'orizzonte era

il giorno ancora ed arduo diventava

le cose discernere dalle ombre loro

prima che tutto svanisca ed il buio

sia più buio della notte più lunga

 

 

 

                inedita ( 1973/2012)

 

*

Corale Primo

No angoscia non tace poi che
d'un tratto nembo ferale disparve
oltre i liquami della morta pianura
Solo per chi nulla divide coi vivi
inviolato s'eterna il silenzio e amore è là
infinito che non vale impetrare se qui

ancora si attende un tempo di pace

Tremenda una voce rintrona dal fondo

di caino per oscuri labirinti di rinnovata

desolazione sempre di stesso ignaro






     inedita ( 1973 )

*

Il cuore parla

Mentre
si muove il mondo
il cuore parla
ed io
l'ascolto

     ( 1968 )inedito RIPUDIATO

 

 

*

Equazione

                       Qual è la MIA
            condizione esistenziale?
             
             ( solo per non pensarci )
   
          un tempo potevo credere che la
          Poesia basta evocarla si
          autogenera per virtu' propria
         - e agitavo tra le mani una piccola
         scatola cinese - l'ispirazione(!)
         una passione individuale da
         versare al buio come un
         vizio di masturbazione

                   Qual è la MIA
          condizione esistenziale?

       un tempo ero triste per naturale
       disposizione al disinganno
       con poca fede nella vita
       troppi rimpianti dietro
       eh sì che allora strimpellavo
       la chitarra accompagnando
       canzoni di speranza sul tema
       del disamore
    
             EQUAZIONE 

       condizione X 
       esistenziale         +   infinitesimale = 0

     tanto vale assaporare sino in
     fondo una tazza dolce di thé
     con uno spicchio di limone

                 ( 1976 )
   


   

 

 

*

Nell’Abisso

La morte ci sfiorerà appena

e a uno a uno scompariremo

fra le ombre della terra

ci porterà via e non sapremo

il suo volto

Nell'abisso saremo compagni

senza nome

 

       ( 1970 )

*

Verso l’avvenire

Gli uomini

inquieti si rivoltano

nei loro giacigli

di pietra antica

Le loro notti

hanno il colore

di una pallida aurora

in cui la luna appare

meno lontana

 

             ( 1969 )

 

*

Nel presente

In te è presente solo il tuo passato

tutto il mio passato è morto qui nel presente

m a i  ci  u n i r e m o

eppure nè io nè tu sappiamo esattamente

dove sia già presente l'attimo futuro

 

       inedita ( 1976 )

 

 

  

 

 

*

Da Epigrammi erotici - III°

La gonna nei ritagli della moda
le gambe velate di rosa
SONO DISTRATTO dal trucco che hai

O sara' quel tacito innamoramento
che sorvola l'imbarazzo degli occhi
dentro gli occhi?


       inedita ( 1983 )


*

Erotica

Lei nuda quasi integrale con un bel paio
di gambe al nylon e giarrettiera
 
FLASH: posa maliziosa le impalpabili sue membra
             in una poltrona Luigi XV di rosso
             velluto le labbra socchiuse appena
             accavallate le cosce reggiseno
             in primo piano


STOP      PAUSA


                            ( sapra' la pornodiva RE CI TA RE? )



          inedita ( 1977 )

*

Versi ad un’amica - III^

Mai come allora sembrò tanto lunga
la corsa implacabile dei giorni
scontati ad uno ad uno nella non vana
speranza che io ti scrivessi almeno
per eludere la lontananza prima
che solitudine sconfinata ti si mostri
nel silenzio agreste del crepuscolo


O forse nemmeno più t'accorgerai
che è trascorsa anche l'estate dietro
l'adolescente miraggio dei sensi non
già spento che il ripensarti a volte
è ancora tormento e solo desiderio   


       inedita (1972/74)


*

Versi ad un’amica - II^

Più di una volta ho creduto
di raggiungerti a volo col pensiero
lontana tu da me diverse miglia
e in questo sogno contemplare la

più riposta tua persona
Non era solo il mare a separarci
se bastavano gli alti silenzi
iridati della sera là dove tra indaco
e turchino si fa più grave
la distanza di te
Ancora vorrei fingermi tua l'eco
della conchiglia posata all'orecchio
se mai fosse possibile per noi
corrispondere pure da lontano
m'avresti udito

       
      inedita ( 1971 )

 

*

Versi ad un’amica - I^

Per me tu sola esisti e per te sola
ho atteso paziente il tempo del nostro
rinnovato incontro senza sperare
ho atteso e tu sei venuta quando m'era
più improbabile un tuo ritorno
si è voluto insieme ricominciare
come fosse il primo giorno nè potevamo
dimenticare

Ora vedi anche tu
quanto poco dissimili siano
inverno e primavera
e quanto ancora in noi duri
quell'unica stagione
Forse nostro torto è credere
che nel mondo sia legge il Caso
forse di noi la ragione sei tu
Perderti allora non fu nulla
se nulla oggi vale come l'averti
ritrovata

 

       inedita ( 1971 )

 

 

 












         

*

Ricordo - a mio padre

Passasti come ombra
sul mio viso
fanciullo ancora
che pur ti riconobbe

Vivesti silenzioso
un giorno solo
senza mai capire
un bimbo che giocava

Passasti
e quel gioco d'improvviso
finì

Oggi
anch'io capisco
il bimbo adulto
che più non sa giocare


         ( 1968 )


*

Incertezza

E l'energia dell'atomo è lì
pronta ad esplodere

E anche la morte è lì
pronta a venire
subito

E noi tutti
si è coinvolti ciascuno
a sopravvivere

Sarà nostra
la polvere di domani?


         ( 1969 )


*

Era trepida speranza

Era trepida speranza
di noi vivi o okymoros
l'antica sapienza poi
dimenticata

       NON OMNIS MORIAR

eppure già
si sapeva che la vita
dura un lampo nell'eterno
fin che nell'ora estrema
anche la carne ritorna pura

  illusi di sopravvivere
 
lungamente

 troppo gelosi della luce
per non temere le tenebre


       ma che giustizia c'è
       per i mortigiovani
       quando nemmeno la pietà
       basta più a riscattarli
       da una sorte bruta?

dubbioso il viaggio tra le allegorie
dell'invisibile che sfiorammo appena
       mai nulla ci appartenne 
         più di questo sognare     
                ( 1973 )

*

Passeggiando fuori Porta Conca

passeggiando fuori Porta Conca
l'occhio fisso alla decadenza del viale
monologarti allusive ragioni sullo
     stato attuale dei sentimenti
abiurata d'intesa la parola FELICITA'
    affabulare il prima e il poi
come riprendere il filo della memoria?
(un appiglio pure ci vorrebbe per non
affondare del tutto nel farnetico) meglio
evitare le pause prendere coraggio e
lasciare a pena trasparire - l'arancio
ti si dona - ma è già qualcosa
provocare sottobraccio la
    curiosa maldicenza del corso
passeggiando fuori Porta Conca
l'occhio fisso alla decadenza del viale
abiurata d'intesa la parola FELICITA'
come riprendere il filo della memora?
sullo stato attuale dei sentimenti anche
questa è una dichiarazionedamore               

 

    inedita ( 1973 )

 

*

Da che tempo è tempo

Da che tempo è tempo non fu mai d'oro
la eco del pianeta più
chiassoso nell'ora d'ogni silenzio
(turbato pure il dio sidereo) avrebbe
un misantropo errabondo lasciato
traccia viziosa di sè sulla rena
       COPRIFUOCO UNIVERSALE

             ( 1974 )


*

capodanno 71

Forse
è l'antica fenice che risorge
ogni anno a sansilvestro
mentre brindiamo in allegria
o solitudine con voti augurali

      ma se ne vola subito via
      ignara della festa


*

un folle andirivieni

un folle andirivieni di assenti
sguardi allucinati in un vacuo
carosello e monotono intrecciarsi
d'auguri e buonefeste
nessuno che si fermi o chiedendoti
come stai osi guardarti in faccia
per paura di scoprirsi come
tutti gli altri misura
perfetta del natale borghese
prodigo del superfluo in un'ebbrezza
di tredicesime

qualche rara zampogna continua
a ripetere un'antica nenia
pastorale tra il sordo
frastuono dei clacson per pochi
spiccioli e un po' di folclore
ai margini di un presepe fosforescente dove
all'ombra di grattacieli nascono ogni giorno
anonimi gesubambini


           inedita (1971)


*

MADRENATURA INVIOLATA

madrenatura inviolata
senza nulla temere malignamente
s'irride dell'audacia di prometeo
ancora piegato a trafugarne
l'arcana favilla per amore
degli umani fatto pietoso al loro
alterno sortire quotidiano se neppure
miracolo è la morte quando fiorisce
a primavera nei camposanti



                      ( 1972 )


*

DAL PURGATORIO

Dove esisti davvero con il tuo nome ZAIRA
Diafane geometrie dal Purgatorio
Dove ha un volto la venusiana sirena
Dell'eros e della tua malinconia
Dove non c'è il Sole dietro lo spettro
Delle icone che incubano - a mo' di ellissi -
così hai visto vanificarsi ogni colore della
tavolozza fino a illuminare quell'invisibile
ragnatela che dell'anima è profilo
- il tuo nome - dove esisti da sempre ZAIRA

                       inedita ( 2007 )


*

19 Versi per il Compleanno

Sei stata prescelta                                                        
fra tutte le altre che non conosci
- a paragone - meno adolescenti
per quel troppo di frivola femminilità
che in te sola si fa virtù più che misura
In quale istante mai? a quella
seduta di quartiere (o altrove) chissà come
m'era nota la tua amabile intimità
Lunghi anni pazienti ti precedettero
in cronologica successione diventò
numero il disavanzo triste dellamore
Era scritto che nel millenovecentosettan(?)
una sera fumida di nebbia e di noia avrebbe
portato l'ironia a fior di labbra nello slittare
lento degli eventi sopra gelide icone mai più
resuscitate poi che tutto era scritto
nulla si sapeva

ignoravi - Francesca - d'essere prescelta
fra tutte le altre che non conosco


                       inedita (1974)

( 1° Premio al Microfestival "VI PIACE?"(2012/2013) Scrittura ad Alta Voce

 di Alessandria)

 

*

Frammenti Cosmici( 1969-1976)

1-  Sull'orma del naufrago disperso
     negli spazi celesti
     ho misurato i passi
   
    e già nuove primavere
    mi abbagliano  

          * & *

2-  Venne l'estate e
     su tutta la terra fu
     un'estasi di luce
         perchè se ne è andata?
       
                 * & *

3-  Imputridiscono al sole
     i fiori abbandonati

              * & *

4-  In una notte piena
     di stelle la luna scoprì
     dall'alto oscene nudità

            * & *


5-  Braccia legnose al cielo
     vòlte per umana disperazione

            * & *


6-  Da sempre sogni evadere da questo
     cerchio atavico di sepolte
     memorie - la bruma del bassopiano -
     serrandoti la gola tenace l'occhio
     a scoprirsi finiti orizzonti

                  * & *

*

INCIDENTE IN S.PIETRO

All'interno della Basilica Vaticana
la guida conduce i pellegrini nel
solito giro fermandosi un istante davanti
al monumento funebre ad Alessandro VII°
 

         Sereno il volto del Pontefice orante
         che fissa genuflesso l'immobile fluire
         del Tempo

         di sotto il velame marmoreo( notare
         la morbidezza plastica delle pieghe )
         s'intravede quel gelido carpo che regge
         in alto la clessidra come una bandiera
         a lutto

         l'opera fu ideata nel 1665 secondo
         architettoniche misure in omaggio
         al Sommo Chigi ancora in vita

        qui l'arte del Bernini........................

Improvvisamente un ignoto visitatore
che non aveva mai parlato quasi
con pudore si staccò dal gruppo per
andarsene in disparte e morire poco
più lontano


                      ( 1975 )


*

L’ANIMALE BIPEDE

l'animale bipede irrazionale
scampato superstite d'altri tempi
oggi al colmo della contraddizione
si è dato presumere fuori di sè
il principio primo di ogni scienza
da quando qualcuno ( inavvertitamente )
replicò che Socrate s'era spento


                            ( 1972 )


*

L’Angelo Custode

Ombre di chi? Fantasmi sconosciuti
e maleodorante soffio
o forse solo esile lamento
( che si vadano compiendo i tempi
  presunti di una Profezia? )
Mostrati - Aladiah - accompagnati
a me lungo tutto il cammino
Sotto ali giganti mi precedi
con mano benevola

                     ( 1999 )


*

MEMENTO

Non desiderare che il tempo voli
per inseguire una qualche tua meta
se raggiuntala scoprirai l'amaro
abisso del sogno dietro le spalle
persuaso ogni volta d'aver bruciato
un altro ancora dei giorni che restano


                               ( 1978 )


*

PARTITA DI PING-PONG

Leggera che non pare la candida
sfera schizza di rimbalzo da uno
all'altro campo a intervallo
regolare più rapida sempre più
rapida a prenderla in fallo la mano
non risponde alla parata garbuglia
l'altalena vince la schiacciata

   il conto soltanto non torna
           il gioco è fatto


                  ( 1974 )


*

DOLENTE ERACLITO

Dolente Eraclito vedeva il tempo
esalarsi dalle cose come fumo
cangiante da incensi bruciati
di Tutto indagato il principio-fine
ai mortali dischiuse una notte
inauditi destini eternamente
luminosi e un'altra vita


                           ( 1974 )


*

CANTICO A DUE VOCI

Per donarsi in eterno aroma nacque fiore
il fiore del prato che vidi piegarsi spezzato
dal vento

     non più fiore il fiore appassito
     d'un lampo fulgida senza bagliore
     la rosa evanescente

Per espandersi nell'azzurro nacque albero
l'albero schiantato dai fulmini in cima
alla collina

     non più albero l'albero incenerito
     quel guizzo del fumo in verticale
     confine acquaterra-infinito

Per volare libero nei cieli nacque uccello
l'uccello sul ramo che pigola piano ferito
a morte

      non più uccello l'uccello stecchito
      il solo richiamo tuo dal bosco
      ultima armonia fringuello


                                  ( 1974 )


*

RESIDUO ORFICO

D'accordo

quel che è scritto è scritto
(non importa dove non importa come)
ma vive un attimo solo
fu vivo per un attimo

Poi
carta da macero polvere punti
d'ingiallimento progressivo altra
minutissima pulvis

Richiama in vita una vita la voce
che amorosa LEGGE dal profondo
(rianimato il testo le parole
 ritrovano la primitiva verginità)

Per questo
i poeti scomparsi ai loro viventi
tendono le braccia supplicando

            Sia canto solamente
            canto quel verso splendido
            che fu poesia


                                     (1979)


*

UNA RISPOSTA AD ORWELL- Bilancio dell’84

Possibile che tu non abbia l'ombra
riconosciuto del Grande Fratello
che ti passava accanto?

       Monosillabi-micron gli
       accenti hertziani del
       suo cuore radar

Con il tuo corpo metropolitano hai
attraversato labirinti sbucando a tratti
da porte socchiuse che subito vedi
richiudersi alle spalle e la tua strada
popolarsi di creature le più diverse
(nessuna che avesse un volto) pallide
misantropiche creature la cui presenza
invisibile non svanisce alla luce

Possibile che tu non abbia l'ombra
riconosciuto del Grande Fratello
che ti passava accanto?

Dei giorni irreversibili il rintocco
dannato si perde a centellinare fino
in fondo la trecentosessantacinquesima
parte di un minuto

- Resta qualcosa degli amori passati? -
ripetevi a te stesso - Resterà qualcosa?
L'UL/TI/MA/IM/PRES/SIO/NE/LU/MI/NO/SA

Quando intorno alle tue tempie l'anello
elettronicamente silenzioso
si chiuderà


                        (1984-1985)


*

AL MIO BIANCO PRINCIPESORIANO

Quasi per telepatia
alle soglie già tu dell'arcobaleno
oltre ogni mio sospiro profumate essenze
estraterrene nel vento della prateria
dai colori infiniti senza mutamento
- ancora morbide impalpabili carezze
ed altre fusa - non più con il cuore
in affanno non più invisibile altrove
per una qualche incorporea presenza
onirica il tuo venirmi incontro di corsa
parvenza di un cenno d'intesa
nel vento fresco della prateria
dai colori infiniti senza mutamento


                              inedita (2010)


*

ALLO SPECCHIO

Chi sei chi sei tu Deborah
Riemergi dal passato e
Ti guardi allo specchio
Presente a te stessa
Senza la minima ruga
 
 " Le foglie caduche non ingialliranno "

Chi sei chi sei tu Deborah
 
Dal calendario cade un'altra pagina ancora
                   Sempre la stessa
                   Sempre la stessa



                                 inedita (2009-2010)


*

Voi Nel Palmo Di Una Mano

Mia Principessa e Principino Mio
    Voi con gli occhietti socchiusi
     e il manto soriano
     Voi nel palmo di una mano

Una tenerezza ignorata 
un brivido dal Profondo
basta per inventarsi la più
straordinaria maternità

Mia Principessa Mio Principino
 
   guardandovi intorno oltre l'orizzonte
   annusate nell'aria (quali colori?)

   contro le gambe vi strofinate il
   naso vi lisciate ancora i baffi

Lasciatemi venire più vicino


                             inedita (1996)

*

MISTERO DI MAUCI

Del buio l'atavico terrore ti s'infonde ancora
nel sangue passando da una penombra all'altra
della casa guizzano all'improvviso le sue
iridate fosforescenze e tu perfettamente al
centro tu che riesci sempre per amore a fermare
il mauci in fuga tu che dolcissima ti sciogli
in un gesto di tenerezza per i suoi occhi
ripeti a me - ignoralo se lo vuoi scoprire
ignoralo così ti diventerebbe amico


                              inedita (1983)


*

FARFALLE

 svolano farfalle nella sera
 larghe le ali neropinte su lucidi
 cristalli alabastrini si librano
 inerti nell'immota aura d'ambrosie
 rarefatta e stordiscono al primo
 torpore portate da gracile stelo
 s'infiorano entro gialle corolle
 come averne lì tutta l'essenza
 ombre di fumo soltanto


                         (1973)


*

11 agosto 1999

non canta la cicala nell'afa del
riverbero che declina all'improvviso
 
non canta più la cicala nella penombra
inquieta del mezzogiorno


*

LA CLESSIDRA

Bianche fanciulle in corsa lungo il litorale
brillano aridi fuochi nel fondo della notte

un pizzico di sabbia secolare filtra dalla boccia
di cristallo e subito rifluisce nel nulla
la goccia provvisoria del tempo

Uguale a se stesso il respiro del mare
mutevole ogni cosa sfiorata dal vento


                                      (1977)


*

21 MARZO

Entra l'equinozio ed esce l'inverno
con uno strascico tardivo di giorni
increspati dal vento di marzo
nei viali le foglie a mulinello
consumano il ricordo dell'autunno
mentre la prima pioggia cade sui campi
tra le forme inanimate vibra
il segreto acerbo dell'estate


                          (1971)


*

CANTO DELLA ROSA

Rossa non è la Rosa
se di notte mai ha luce
- nero l'albero bianca la rupe -
Dilegua la penombra e la Rosa
scolora all'alba già non pare
più la stessa


Così diversa ogni momento
non è la viola o il gelsomino
la pena sua basta a lei sola
Amare la Rosa fin che è giorno
sentirsi riamare la notte




                                 inedito (1971)


*

DI UN SOTTILE RIMORSO

(32 già compiuti) disimparo
l'abitudine al gioco di fata
della favola troppo simile a
una danza di folletti e streghe
(altre larve oniriche tentano la
via dell'inconscio sulla realtà)
l'imbroglio dei sentimenti
traditi nel turpe baratto di
un'amicizia per due amori bastardi
di un sottile rimorso s'accendono
le pupille notturne dove mani su
mani contano monete e smeraldi
si accumula polvere sopra vecchie
cassapanche e specchi di ragnatela
finissima più del respiro
apparenze femminili che cercano
di me risvegliano dalla memoria
inconfessati desideri
- Vi riconosco ad una ad una
chiamandovi per nome -
l'inafferrabile loro sussurro viene
a confondersi al primo rumore dell'alba
                                            
                                                         (1981)


*

VADEMECUM

La vita senso non ha
che tu non le puoi dare non
aspettarti altra libertà ora che
sonnambula l'anima trema nella
notte al minimo lampeggiare
invischiata da fragile lucore
cosa vale sognare sognare ancora
come non disperare e raggiungere
la bella gioventù innamorata(fosse
pure per un solo autentico amore)?
Nell'ora presente occorre andare in
raccolto silenzio ai confini del
tempo rapace fiorire VEDRAI la rosa
del deserto - tutto purifica il
biancoceruleo mare - a te sembrerà
la vita di sempre sbiadita d'ogni
bizzarro umore per quel nonnulla solo
che in fondo basta alla felicità si ma



                              (1975)


*

LA BETULLA DI AUSCHWITZ

Tu che ami tanto la Natura
l'hai vista la betulla di Auschwitz?
(grigia sentinella del campo
lasciata li' a decoro hitleriano)

Quel lugubre ammasso di
capelli di scarpe di occhiali
ormai inservibili vorrei non ti
sembrassero reliquia di
un tempo imbalsamato

Le urla dei deportati diventano
eco nell'afa dolciastra che
affumica la gola

le puoi risentire ogni volta che varchi
il silenzio masonitico dei blocchi
qualunque sia la tua storia

Piu' di quattro milioni di speranze
deposero le vesti e un nome ai piedi
della spoglia betulla
                                    
                                                        inedito (1979)


*

L’Immagine Virtuale

Ti incuriosiscono le nuove email più inattese

Rispondimi se vuoi ma di sola luce dell'iride
MESSAGGIO RICEVUTO: quale senso le parole?
E tu digita digita di me l'immagine senza odore
Per pura amicizia improbabile amore
Nei labirinti del software io mi sorprendo
Rimuginare versi non ancora scritti
Modularli misteriosamente in connessione
                con il tuo respiro

*

METAMORFOSI

Anche le pietre
a ogni stagione
mutano colore

e le stagioni
passano uguali

La sabbia lentamente
si fa pietra

e nell'acqua
la nostra immagine
incerta vacilla


                  (1971)