I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
Canto di pianura
Oggi vorrei solo
camminare adagio
su di un argine brumoso,
ed annusare come cane da tana,
rasoterra,
odore d'autunno.
*
La soglia del dolore
E, tra le mie mani
sconvolte e solcate,
la ritorta conchiglia
che, a sera,
scompone l'errore,
è una storia di secoli
che han narrato le dune.
Spossata ed assente
la vita è un grido riverso.
D'ammoniaca o d'amore
ormai satura e morsa.
(concorso "Il feudo" Parma 1°Premio 1977)
*
La foglia dautunno
In una sorta
di allenamento al distacco
la foglia d'autunno
via via perde colore.
*
Il giorno prima
Ho rimesso in scena
mille volte la tua morte
senza mai riuscire
a riportarti in vita.
Sono scesa all'inferno
dentro le tue ragioni
per bere ammoniaca
e bruciare da viva.
Il giorno prima
piantavamo fiori
di primavera da poco inoltrata.
Il giorno dopo
nell'aria rafferma
sfilava dolente
il tuo funerale.
*
Addio
Così tu resti
acuto e stridente
quasi unghia sul vetro.
Sospesa ogni voce,
strappato ogni gesto,
a mezz'aria la mano
e inquieto grido allo sguardo
nel perpetuo scandire
di un discorso interrotto.
(Concorso Antonianum Milano 2003-1°Premio)
*
Due lupi compagni
Io ho un fratello
ed è il mio cane,
più simili siamo
di due lupi compagni.
Ci parliamo con gli occhi,
la nostra voce dal cuore,
ed insieme ululiamo
della stessa inquietudine.
Siamo ribelli, malmostosi e selvatici,
spesso ringhiosi, poco malleabili.
Ci guardiamo alle spalle
diffidenti e scontrosi,
ricordiamo ogni torto
con memoria tenace.
Solo alla sera,
quando il morso si placa,
abbiamo meno paura di sentirci traditi.
*
Senza Collare
Sono un cane sciolto
di quelli senza collare,
di poche cose sono sicura
e conto solo su di me.
Non mi toccano le apparenze,
guardo solo il cuore delle cose.
Non sono animale da gregge,
sono lupo solitario
dall'anima bambina,
ed è talmente facile farmi del male
che, per difendermi,
sono quasi sempre in guerra.
*
Pur di non abdicare
Ho fatto un giro lungo
per ritrovare me.
Ho perso, gridato, pianto,
mi sono presa a morsi.
Come cane rabbioso
non ho mollato l'osso,
mostrando denti aguzzi
e feroce sguardo.
Ho scelto una strada impervia,
da provetto scalatore
e l'ho percorsa tutta
pur di non abdicare.
|