I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Puzzle notturno
Funghi allucinogeni stringono le mani dei passanti, ridotti in semplici formiche alate disperse stupidamente fra la nebbia fitta di una tazza calda.
Minuscoli sassi sopravvalutati segnano i nostri piedi in modo generico, fra tappeti di gusci e il tuo costringermi dolcemente ad indossarli.
E piove sui cristalli liquidi, mentre si dimenano nel seguire le mie dita, inutilmente, come il tuo corpo dopo ore di lenzuola non mie.
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A volte la mente apre gli occhi più di me
Capisco il tuo stato mentale,
ghiaccio contrapposto a limone.
I miei soliti tratti fisici
incorniciati da corde di bambine,
mentre la pelle si rendeva squamosa
impermeabile e sempre meno fragile.
Capisco solo adesso,
nel pieno delle mie facoltà mentali
che mi mancano indubbiamente.
Volevi me.
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Come sei veramente
Spiegami, come fossi pagina stracciata tra le tue mani, lasciando copia delle mie parole sulla tua pelle sperando trapassi, per toccarti dove io non posso arrivare penetrandoti
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