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Raccolta di poesie di Marisa Madonini
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Contra bellum



Senza bambini
ai fiori di ciliegio
non c’è verità
BASHO





Contra bellum
II


il corpo è di piuma
manto di polveri
il volto sottratto all’orco

s’arrocca la minuta
figura e sui ricci dove
la madre posa carezze

ha chiazze di calce
e buio negli occhi in fuga dai
cocci. Ecco! una spinta

si sprigiona e ci
propulsa quando tocca
il sangue sul viso

un grido

di ricoagulazione
che non sappiamo esaudire
ci sporge, ci getta in uno

sgovernato chiamare
rimedi alta sbendare voce


di tregua

*

Da Pickwick Dam a Recanati



Da Pickwick Dam a Recanati



guarda le rose di Gerico
s’attorcono
con radici nella sabbia

vedono luce

ruta su selciati
veli di sposa
nei cementi


su lastrico di roccia
la veronica spicata,
arcangeliche estatiche
su rocche
fanno scialo di sogni
in suoni inermi da bordi
arditi


in solitudine
nascono
d’anima eretica o puritana
tra moltitudine
metropolitana
in borghi selvaggi
o su riva assolata
d’isola antica
che impazza di mito

Eco nei bianchi anfratti
tra guizzi o gelide lingue
mugghia aere d’umori
smisuratezze

con tono faceto
audace o mesto

in ogni luogo
vedono luce
poeti



Da: Canti per amore

*

Kandaka


[...]

'che cosa sono
se non figure, simboli, voci,
dei popoli che mutano e si inseguono,
degli uomini che furono e che in noi
son fin d'ora?
(F. Fortini, da Reversibilità, Poesie inedite)


Kandaka


Come gazzella nel tuo collo
snello riposa l’anima di regina
e si estendono nella tua luce
popoli infiniti d’altopiani e selva

sei nel bianco e moti pacifici
di genti chiami e dici e molte
raduni per nuova sull’altura
una nuova aria risorta dalla

polvere rossa di quella terra
e passa con te inondato
il cuore che rincorre libertà
e passa come a filo d’acqua

gli uccelli coro carico di voci:
libertà e tutto il lievito nei pori
di donna si riveste di protesta



*

Volantini

[...] Ma eravamo qui, a custodire la voce.
Non ogni giorno e non in ogni ora
del giorno; qualche volta, soltanto
quando sembrava possibile
raccogliere un po' di forza.
(F. Pusterla 'A quelli che verranno' 1999)



VOLANTINI



E’ mattino: schiudo l’uscio fruscia
veloce i muri il piccolo maratoneta
celere sfiora vicoli deserti leaflet
imbuca indomito atleta da dove
sbuchi? Il passo costretto pone di
stretta al cuore. Lesto non desiste
il capo bruno scompare irrequieto
negli occhi mi mormora il mare

non lo considerare uguale a quello...
non è lo stesso che è passato ieri


pubblicata da 'Terra d'ulivi Edizioni' in collaborazione con Cartesensibili

*

Cosa direbbe Erasmo? (Sonnets from Europe)


Cosa direbbe Erasmo? Sonnets from Europe



Mi alleo con te inesauribile di fiori
mi alleo in pace bellezza e mille ideali
di te serbiamo miti antichi nei cuori
e come allora sull’isola candide ali

ancora c’inebriano ad onta dei mali
il profumo del croco e d’Esiodo i tori
del rapsodo cieco i sagaci pensieri
le voci di Profeti e i divini Evangeli

al capo sii corona con care radici
di albero della vita le alate fronde
in una nuova era di popoli amici

offri bene, copiosi doni preservaci
nei moti liberi di menti profonde
giorni e giorni fai circolare pacifici

*

non fossero avvinti



Non fossero avvinti


Non fossero avvinti
da cose
indecifrate
da rose svestite
in gemiti di corimbi
da asili di colibrì

solo fossero
soli
su monitor
su muri duri

trascurassero i volti
e tutti quei segmenti

d’avvenenza

se trascurassero i volti
che mi arrecano
in streaming
moti infiniti moti

come potrebbero
di vite che ho dentro
fiorire come anemoni
gli occhi?


pubblicato su : CARTESENSIBILI

*

settembre dai numeri gemelli


Settembre dai numeri gemelli


Molesto miracolo della foto
cosa mostrarti? La pronuncia
del fuoco i guerrieri
la miseria nella polvere
funerali sui grattacieli

torri / nuvoloni
cliccati i reali effetti speciali
restano le desolazioni
degli uomini crollati
anzi a mezz’aria
nella fuga dal drago
dei cristalli


Si uccide
già Tucidide ammonisce:
mulinelli di polvere e brandelli
d’uomo
la terra bruciata
la betulla falciata con i suoi uccelli

Allora
alzare gli occhi e vedere
il firmamento di volatili e nuvole
dove il vento geme nel buio
in un cielo ragnato da polveri e terrore
a terra raccogliere
macerie
recitando parole di promessa nella bufera
carezzando gli amati
ascoltando tutti gli altri
radunando nelle mani
frammenti sparsi d’ aiuto
diamanti

Il tempo che ci resta
un dono
per dare voce ai muti





pubblicato su sito Lietocolle sezione 'IPOET ' l’11.09.2011








*

Sete

Sete

 

                                                      WATER IS TAUGHT BY THIRST                                                          L’acqua è insegnata dalla sete (E. Dickinson)

 

Cosa dice quando il lamento

noioso per la pioggia turbina

ritornello stupido d’impotenza

cosa dicono le fonti dei suoi

occhi mentre a passo sostenuto

il campo di diamanti scruta

senza pretesa nel dialogo

muto con la festa ai prati

per la manna delle nubi stesso

colore d’estuari i suoi occhi

all’ombra azzurra del tempo?

 

ci vuole questa la pronuncia

alla preghiera delle creature

e della terra ci vuole a rovesci

sui mattini viola e notti in sorsi

sulle calte e noi senza distinzioni

nelle tane e poi i semi guarda

laconico dice guarda sembra

 miracolo sulla terra pare

proprio in ascesaquestarosa

*

24 maggio 2015


24 maggio 2015
Al nonno C. Ferrari e ai suoi giovani compagni


[…Only a live thing leaps my hand,
a queer sardonic rat,] I. Rosenberg



la sera vibra
coi vividi steli d’erba
il buio sciala gli ultimi lampi
dei tigli
e schiudono le ciglia di luna
occhi alla notte

vedo una saetta furtiva
di ratto guadagnare qualche metro
di soppiatto radere il muro bugnato


penso che come noi sarà più fortunato
di quello cosmopolita accanto alle trincee
tra boati in terra druida di guerra mondiale

Chi è il nemico in questa notte
di pace
forse un gatto sazio - il topo del poeta
invece - se la doveva cavare
rapido su campo madido
- straziato -
zampettare ignaro su congestione di mani
di giovani di corpi di colpi di poteri inumani









*

Quel poco che sappiamo

Quel poco che sappiamo






Quel poco che sappiamo è che siamo dentro
l’ansimare di qualche bocca, i suoi verbi,
siamo dentro radi cari senza sapere come
o sapendolo poco così che il separarsi
strazia, ci strazia che si portino via le mani,
spariscano i suoni, gli sguardi rare stille
accettare di lasciarli andare senza chiedere
riconoscenti del dono e rimanere soli vivi








Antologia aa.vv. 'Quel poco che sappiamo' Incontri poetici Giulio Perrone Editore dicembre 2011

*

Dolce vita

Dolce vita




Affiora ocra la sera
romana
siamo orme
del vertiginoso brulichio
fiumana
incorona la fontana
sotto stelle insigni
braci di dolce vita

s’accostano le voci
quella di Anita :
Marcello come here!

Spariti i paparazzi
Roma color oro raduna
schiamazzi e altre
cose folgoranti

diversamente bella
sulla carrozzella una ragazza
gira le spalle agli spruzzi
e lancia la moneta:
lucente leva la fontana
al confine dei sogni
tutto il blu cobalto che ha


Pubblicata su antologia di AAVV 'Se soltanto partissimo' Giulio Perrone Editore 2014

*

L’uomo alto a Brera

L’uomo alto a Brera




L’agiatezza occidentale passeggia
tu t’agiti perché il giorno muore
e il braccio ti duole per lo stesso peso
di oggi di ieri di libri in sospeso

ricettari di cucina etnica
lusinga per papilla esotica

O sì fuoco rimane il Caravaggio
milanese rissoso dalle unghie di luce
che ci smaglia addosso vigore di volti
vergati da solchi di pieghe di rughe
ma tu, uomo sulla soglia, solo cogli
la moneta e la rara carta e non t’importa
se a tratti distratti passanti colti
ti chiedono da dove vieni per disarmata
misericordia, non t’importa l’arte
di quel palazzo se non per l’afflusso
di visitatori turisti o passanti

curi piuttosto l’ uomo alto che ti ha
semipromesso un acquisto
e allarmato l’attendi all’ingresso
col timore nervoso d’averlo perso

queste allora le news da Emmaus:
stasera - si spera - spezzerai del pane






selezionata e pubblicata in antologia di AA VV 2011 Associazione culturale Tapirulan Cremona

*

eco-friendly ballad


Eco-friendly ballad






Bocca a bocca
i sospiri dei rami
rianimano i respiri
di seno in seno scorre
linfa per inquieti
abitatori distratti
inquilini terrestri
di fumi e frastuoni

di silenzio-di silenzio
vivono
le piante mute
io non so se
per grazie del cielo
per quietitudine
o baleni d’usignoli
per trèmoli della luna
o nidi nel sole

MA gli idilli
come si dileguano…

se spericolati si scompone
se è scomposto tutto il verde
benedetto se dileguano
le nature se sparisce la premura








*

Il gatto di Leopardi

Il gatto di Leopardi con le scuse ai Poeti



Micio rosso, gatto dei poeti

- così ti chiamiamo in casa allorché
muso languido vaghi come se provassi
noia e allora d’incanto il Canto
compare quando il pastore
fa certe domande…
più moderne di internet, di Curiosity o
dei quanti -


un po’ tediato e ansioso…
morbida voluttà di miele
pace non trovi non sei dei sedentari

-proprio quello che ci vuole per una efficace
pet therapy -

ma rosso noi ti vogliamo bene
lo stesso perché agile sfidi le altezze
come il gatto delle crocchette
e di Baudelaire di Rivero di Montale…

teneri i pezzi di luna negli occhi
e sovrani che conversano col vento
dei segreti - a noi piace pensare -
racchiusi nel cosmo






*

Ubi eras?

UBI ERAS ?

 

  ‘Dove eri?’

 

 

  sulla Terra

 sai quel medio pianeta

 con un satellite solo

 per stella il Sole

ci vivono gli uomini

alcuni sanno parlare

altri dominare, persino sparare

altri tremano lavorano

   e obbediscono

altri - i più coraggiosi -

reagiscono ma in genere

   finiscono male

 

 ‘E dove sei stato sulla Terra?’

 

      Tu sai tutto

 sai che sono stato molto

fortunato sono capitato in un posto

   democratico organizzato

     e ho potuto andare

   al supermercato

   in posta

agli enti municipalizzati

  tutti uffici dello stato

essere aiutato dal patronato

per dare il dovuto al cesare di turno

 compilare il modulo giusto

   e versare il tributo

 

   

         E poi?

 

qualche volta sono riuscito

  a  curare  un  talento

 

   farmi un  a m i c o

     

       alzare il capo

 vedere la luce del creato

 

        a m a r e

*

Amor català

Amor català


Accorso il giorno - fondi occhi laghi

di Gala ha di mira il catalano lesto

che come in làscito recita le forme

infinitamente - premure e arti ha speso

un perpetuo palpitare bizzarro qui

tra spighe di bazar e sole che si fa

molle su questo che arde alto aggetto

- morso il tempo in cose di sogno -

insorto per fare invincibile l’amore

*

Cabaletta per la pace

 Le bambine non cantano

   donne velatenegate

 

 le donne non contano

tunichevesti impolverate

 

 soli annottano su guerre

   molti nostri scrigni

 

  mine spinano  le terre

brillano di questi ordigni

 

 qualche uomo  regge

  sorge  un ospedale

 

agli  sfregi  delle schegge

 dove s'allevia il male

 

 e poi da qualche foto

brevi fiumi  e fior di loto

 

alture d'antichi onori

 cura  fiori  colori

 

   palazzi  leggendari

sagome di fastosi sprazzi

 

 preziosi arazzi   sete

 eco  di  festose note

 

fez  giallo  e  scarlatto

nell'improvviso scatto

 

  mulinello di occhi scuri

si corona di turchesi chiari

 

pozze d'acqua di sorgenti

 volti  luci d'ali  genti

 

 vite per un soffio riafforate

da vampe velenose riafferrate

 

 

 

 

 

 

 

*

NEWS liquide

' ...  Ora smetto di parlare

       così potrà esporre

    la questione tale e quale

 

Mi consenta di dare solo qualche delucidazione

  introdurre la vicenda

   per gli ascoltatori

un attimo di pazienza e le cederò la parola

tanto più che la sua è una testimonianza

esclusiva avendo vissuto di persona

    la spinosa questione

 solo qualche anticipazione ...

 

   il suo parere è determinante

      ma non c'è tempo

       sia più sintetico

  sono rimasti pochi secondi

..........................................................

 

  peccato! La devo interrompere

lo spazio a disposizione è terminato

spero gli ascoltatori abbiano apprezzato

   la qualità dell'informazione

 

ci sentiamo domani, non mancate

   per un nuovo ascolto

  su  f a t t i   a t t u a l i

  su  n o d i   g l o b a l i

non macheranno ospiti competenti

   molto informati sui fatti

 

 

*

Bacio a scuola

Rumore di sempre

  scalano

queste ore su finestre

 alte  dove svetta

 da calve vetrate

     la luce

 

ghirigorano sui muri

       ragazzi

  grafie di turbini

       d'umori

 e gridano azzurro

  recitano  futuro

 

.....

 

    D'un tratto

 

sale forte uno sciame

di bocche devote al riso

s'arroventano due visi

 

 O un bacio nella scuola

 

  s'impiglia tra baveri

        di fogli

    lembi di lavagne

       consegna

mille colombe all'aria

  e in bianca pace

       scuce

 la  grazia del mondo

 

 

 

 

 

*

Bakù

Bakù

 

 Sventola il vento khazri ciglia

orientali, bazar pieghe moresche

 nervi armeni e fibre ottomane

  città/coro  levante di trame

Bakù lume sulla via della seta

   scorsa da fatui di fuoco

linfa antica gas sulle ali dell'oro

  nero, ala ferita dagli isolati

soviet, Bakù/plasma che gronda

catrame e alza un monumento

  all'urlo degli Azeri in mare

 

Bakù bianco spirito di Eisenin

alta anela nuvola dei suoi canti

 

 Bakù rifatto skyline d'acciai

 punta spille di falò nel buio

che tremano moli jazz la notte

 Bakù il lungomare, il porto

    l'aeroporto a fusoliera

la funicolare e una falce di baia

 

Big Brother soft affisso ai muri

 borse di manat per i signori

*

Ora che buio fa notte

Ora che buio fa notte

 sonnambula varchi

    orli  di  brina

 

direbbe se ti vedesse

 

quale tremore ti sviene

   tra   le   ciglia

ora che buio  fa notte?

 

 Rivoli d'assenza

chiamano il diluvio

 

   non   cedere

 

corrompono le stelle

 

    carne  tempio

 

direbbe se ti vedesse

 

  non incedere sola

  non per l'inferno

     della bocca

immortale traccia calda

    fosti  scelta

 

   per la vita

  creta eletta

    t'amai

 

  sogno di carne

   per la vita

 

 

 

 

 

 

*

Acqua di Maslana

         Il destino

        m'invaghisti

    sospirando  blu

    saette tra dumi illesa

       e    selve

   volavi via  volavi

     da vette

  con  verdi provvidenza

      quali voci?

  in levare ridavi classica

  che l'acustica dei boschi

  a ventaglio dirompevi?

 

  Come te  musica

  come te dicevo inquieta

  picco turchino in sogno

   nude  ali   intrepide

  nessuna ombra, vedi,

   rubella  s'aduna

  nulla vìola lì le stelle

 

  viaggio volto a volto

  io trasognata tu reale

  mille volte scorta mille

    ancora pettinare

nebule su pietre fiorite

 

   come te diramare

    come te grida

       alla   luce

        delirare

     bandoli

                di

                    bellezza

 

 

*

Ecce Mater

A : Elena Giulia, Valeria Carmen, Paolo Luigi, Edoardo, Marco e...

 

 

La principessa prode

    contro i lampi

dell'impermanenza

 agli ospiti regali

   svela sale

  scende scale

 sale al sommo

salone del trono

 

Noi sotto pulviscolo

 di lumi, passi piume

     di pavone

  apriamo l'arcano

    della casa

Traluce sotto tenue

   notturna  luna

 soave profumo di pelle

nuova, fragranti fili di seta,

respiri fini col ritmo dolce

  di Chiaro di luna  :

cameretta dei bambini

culla di sogni di futuro

 

 

 

 

 

*

amicizia

L'amico non ti priva della luce delle idee lasciandoti nell'angolo al buio. Anzi, se può, l'amico ti accende

*

de la recherche

Nella piacevole incertezza il desiderio dello scienziato, come amante geloso, si muove sulla via dell'incompiutezza

*

Parla Psiche

E  giungesti a un tratto nella notte

non mi telefoni ora,  nel sole taci

anima, venni con te inconosciuto

nè s'arretrò la mia bella bocca

Concedi di percorrere il tuo corpo

farti ebbro concedi,  come ti bacia

il sole durante il giorno, il cielo

di toccare i tuoi brividi che levano

canto esaudito nella congiunzione

Concedi o temo che alla mia pura

flora, schiusa di sposa, più non basti

il tuo sangue scalzo, vuole il viso

sapere cosa si cerca e chi si trova

*

Epossidazione

A   ELENA  GIULIA

 

 

E la sera, prima o durante la cena

immantinente noi attendiamo

la tua voce veloce e telefonica

sei tu, regolare bella chimica,

Tu chiami e te ne stai in contatto

col tetto che a lungo ti riparò

allorché scorreva senza difesa

la sera il sopito moto della vita.

E parli con sussulti di passero

dei rimedi ai morbi e della reazione

un prodigio chimico, epossidazione

ci dici e ritorniamo abitati rami

brividi su rapide traslucide

piccoli pugni di fiori ora schiusi

e la figlia che eri, piano s'avvia

raddensando dolcezza, piano...

*

Gigliola da: fratelli minori

 

 

 Gigliola la grigia

selvatica di una zingara

due piccoli ha deposto

 in rifugio romito

Su velluto di muso

     suspizioso

sfiziosi verdeggiano

     smeraldi

Schiva, la schiena abbassa

la raminga e umane

svenevolezze scansa

*

Port au Prince

    Agli Haitiani e ai prodigiosi volontari ...

 

    

     Già provate, travi povere

-ora lame affondate nella terra-

crollarono su carni dagli occhi mori

 mandorle appena appese alla vita

perché il volubile ventre tropicale

  soffocò i suoi nati tra mattoni

    tra rottami e nel suolo duro

 urlò il rombo su nudi di donne

   su innocenti caldi di sole

 

  Stritolò il ciclope nella mano

       era gennaio stritolò

              Port au Prince

straziò ogni rovina gli smarriti

 e quanti

      quanti furono

          quanti furono corpi

              quanti furono corpi-detriti?

 

  Giovinetto che uscisti dalla buca

    braccia ali levate di speranza

         sorgi nel coro della vita

                     sorgi

            e tu sole tu terra

           tu terra tu cosmo

           smussate gli abissi

          si ricompongano i poli

        nella buia terra furibonda

        

*

Nunc dimittis

Quasi traluce, ecco

l'attesa mutarsi

in paglie oro

imploro - Anna dice -

da anni, anni una notte

placida di lodi

 

Giunge il giubilo

allo sciogliersi del sole

oracolo di profeta

Eccolo !

colme parole

 

Tra spinte e trafitture

lo traversa un astro

e sotto la fiammata

di alte stelle

segrete scroscia

Gloria!

il nascituro

regale irregolare

fin dal principio

 

e fascia il mondo

con il corpo

 

 

*

Dickens a Shandong






Leggevamo evocazioni sui fogli
non v’intimoriva la litote, il Vuoto
non era spazio inabitato: tenere gemme
di Lune precipitavano, onde nel fiume
Siang lucenti levigavano l’eroico spirito;
erano
tende di perle, aceri, paraventi alle città
discorrevano
le mani di gelsi di canapa o bambù
di Ch’u

Poi si levò quella polvere
lo smog di Shandong s’addensò
non respirava la nuova Coketown
caddero fiori e lune appese ai salici…