chiudi | stampa

Raccolta di poesie di Leopoldo Attolico
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Pasqua ’93

 

Celebriamo la liturgia della Pasqua

come evento senza tempo,

in cui nulla di nuovo accade

e tutto è memoria.

E misuriamo quanto in questi giorni

essa, la Pasqua, il racconto fondatore

della cultura occidentale , giaccia in fondo a noi,

non pensato. Eppure è esso che ci ha portato

l'idea del futuro che realizza i desideri profondi:

essa ci ha insegnato che la storia umana

può avere un senso, un fine e una fine

 

Gli uomini di chiesa hanno paura di pensare

e ripetono l'insignificante; gli uomini di cultura e di scienza

non credono più che si possa pensare il destino;

al massimo consentono che lo si subisca

come un banale avvenimento

come cronaca minore

che subentra quando la storia non ha più volto.

Eppure la storia bussa con urgenza in questi giorni,

con tanta più forza quanto meno siamo disposti

                                                           ad ascoltarla.

Vi è un crocefisso che non risorgerà nella Pasqua del 1993;

il popolo di Bosnia

 

 

 

Inedito – Febbraio/Marzo 1993

 

*

Due poesie d’amore

Stabile

ti viene negli occhi la tua luce

quella striatura grigia

giuncaia di palude che affonda nella sera

 

Aria di passeggiata

nel tuo vestito che si gonfia incontro al vento

polla festosa e senso…

 

Nel sereno disordine del cuore

aria di partenze e di approdi

e la vita aperta davanti come un fiume

incontro al mare

 

 

*

 

 

Sulla strada bianca si colora la sera

cammeo folletto di roccia.

Scende dalle malghe l'eco della sua ombra

brivido nel vento si allontana …

Nulla si muove.

Tutto si consuma.

Incontro alla notte

nave alla fonda il tuo cuore nel mio

che ti cammina accanto

  

 

 

[ Da I colori dell'oro, Caramanica, 2004. Presentazione di Giuliano Manacorda ]

*

Sardinia forever

Diamoci appuntamento sulle labbra

Bastianedda dagli immani cataclismi salivari

folgore delle mie gengive e della mia dentiera

made in Orgosolo sì ( tu , non la dentiera ) ma così bianca e eterea

da dare punti e orgasmi di sconforto

a schiere di mannenquin del gran Cardin , mia cavalletta !

Diamoci appuntamento sul tuo cuore selvaggio al cortisone

mia tartaruga saggia , mia Ferrari col Senna nel motore

meglio ancora se in quel punto d'incontro contraddittorio / assurdo

( punto di non ritorno ) delle tue scoordinate spazio-tempo-amore a scapicollo

viste e considerate le gomitate e le sinergie di troppo

che opponi alle mie mani immense che ti cercano !

Diamoci 'sto appuntamento , ma diamocelo santiddio unabuonavolta

dove ti pare a te , magari in quel pineto scalcinato che tanto ti appassiona

                                                                                                         e ti spaventa

là dove la pioggia acida sfrigola sulle foglie veleno e favola

con gran travaglio del Vate che fumigando s'inargenta in sibemolle . . .

E se il tuo mento porrai , come tuo solito

come vitigno sul mio omero ossuto perforandolo

sommando pena a pena in un momento topico di cosmico spavento

sarà ancora per dirmi : - Resta , restiamo , ma andiamo via lontano ,

                                                                                               col mio vento .

Prendimi

come un reame d'ansiolitico , per abiogenesi mediata da Zanzotto ,

per sortilegio d'Orazio Converso *, per somma fotosintesi

che da clorofilliana s'inveri in stroboscopica , ruotante all'incontrario

per nascere di nuovo come l'ha fatta mammà , come desideri tu ,

fatta di sole , d'aria e di tiramisù

ebbra smagata immensa dentro al cuore

laggiù dove il silenzio è più forte

e l'urlo del nuraghe uccide questa morte

 

 

 

(*)  Operatore video per la poesia                                                           

 

 

Da Scapricciatielle , El Bagatt , Bergamo , 1995

Pref.  di Vito Riviello


*

Care teen agers !

come siete belle quando correte

con quel bacino che si accende

con quelle gambe che alimentano il fuoco

e il seno al vento che declina

la velocità di fuga di un piccolo terremoto !

Siete una forza !

Siete le imprendibili fuoriserie

di tutti i matusa di serie del pianeta !

 

Per fortuna però , ogni tanto

può accadere che , gazzellando

andiate per le terre

ed allora , sciorinando noblesse tentacolare

finalmente vi si può toccare,

ma come pesci che ritrovano il mare

in un amen siete già lontane

all'orizzonte,

rovinose stelle d'un desiderio bifronte

che malgré tout non smette di remare

 

 

 

 

da Scapricciatielle, El Bagatt, Bergamo, 1995

Prefazione di Vito Riviello .


*

Sul mare di Gennaio

Trova un culmine di grazia solo in abito invernale
la banderuola nuvolosa ,
lo stesso tempo di zolfo e di tempesta
che apparenta il cuore all'attesa del peggio .
E' il suo elemento , meglio se incattivito e vivido ;
ne va matta .
Guardala : anche lei ha un'anima
gonfia d'attesa e imbavagliata dal vento ,
così a suo agio nel camminarti dentro
lo spazio angusto di un fiato , sospeso .
Ha sempre su nel cielo un rimario o un contrappunto inquieto :
sembra indicarlo - alto - ogni volta
e ribadirlo
come sospinta solitudine di vena gelida
che si cerca un compagno .
E' cenere di gioia il suo moto perpetuo
quando litiga col sole , al suo apparire
e col suo vento
quasi scontroso rovello che si siede
e non si piace più
e non ne vuol sapere di una ipotesi di canto
che non gli appartiene :
meglio cacciarla via gridando

Solo d'estate si scioglie le midolla
ha un timbro colloquiale .
Fa il girasole a volte , si trasforma :
poche parole , un nulla , o poco più
- seppure : è riserva mentale disattesa
la sua sorpresa per uno scampolo di gioia
per una sillaba tersa
e un poco se ne vergogna ;
ma poi si lascia andare ; gira la testa , ti guarda
persino ti saluta ; finché decide di scapparsene in cielo
perché sta arrivando una nuvola !

E ritorna la musica

Inedito 1966/'67