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Raccolta di poesie di Francesco Rossi
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

A quella parte di........

Che genera il buio
non do la mia voce.

La vita scorre nel frastuono,
nella guerra, nella disperazione.

Afferro l’aria
che senza voce
passa tra pareti di pace
e, invio il mio saluto
al mondo e, a chi,
mi sta intorno.

*

Vicinanza.

Non mi inginocchio
per pregare;
non lo faccio neppure
nell’ora della sofferenza
perché io sò
quando parlare con Dio.

Ogni volta che
la natura si desta
e, l'azzurro della volta
svela lo splendore
io, mi rivolgo a te,
mia patrona.

Santa natura,
dolce creatura
per me raffiguri Dio
in oni tua sfumatura.


*

Il vuoto fruscio del tempo.

Questo è il tempo
in cui non posso entrare,
a cui non posso oppormi
e, ad esso appartengo.

*

Una mescolanza positiva

Tra un verso e l’altro
il respiro ho trattenuto
poi, la parola, il pensiero.

Tra una strofa e l’altra
una nicchia di pace.

Tra un pensiero e l’altro
una bufera di vento
che spezza il silenzio.

*

Colgo

La parola che sento
e,non mi trattengo
dall’esternare
il mio modo di vedere,
di sentire, d'amare.

Discerno il concetto
approfondendo, sviluppando,
per non rispondere
solo di rimando.

Ho chiaro il mutare egli eventi
e, con forza
digrigno i denti.

Fratello mi è il pensiero,
amica, la parola,
che esprimo liberamente
a ogni ora.

*

Converso

Con il bosco
e, mi esce
una voce sommersa;
il suo suono
mi riempie la testa
della sua magica essenza.
La provo nel verde
della selva.

*

A Riva Trigoso

il mio paese s’inebria nello splendore
del suo mare lambendo le sponde
da ponente a levante.

Accattivante, si compiace
nell'alba, nel tramonto
lungo la linea immaginaria
dell'orizzonte, ogni giorno .

*

Libertà

Sulla punta dell’onda
senza traccia s’invola.
Si disseta con la parola,
trionfo di libertà
per me,
una chiara ovvietà.

*

Frammenti

Di pensieri lanciati ai venti
nei turbinii dei tempi
per passioni e, emozioni.
Nel bagliore della vita
non si disperdono.

*

Il riposo

Sulla vetta guadagnata
si rallegra la compagnia.

Pare che nel momento
il tempo, per noi, si sia confuso.

Solo noi con la montagna
e, il cielo da contorno, tutto intorno.

Dalla cima, il fondovalle
cambia prospettiva
proprio come nella vita.

Quel senso del verticale
che dal basso, sale verso l’alto
è un tratto del presente
non comune in tutta la gente.

*

Se

Della vicenda
ne fossi stato protagonista
se, i fatti dei corrotti
o dei corruttori e, poi dispersi
nella loro origine
si riproponessero integri
o, nel ruolo ordinario
che la storia mi ha assegnato
sarei il mormorio
della loro inopportuna presenza,
forse una opportunità?

Per questo mi arrogo
il diritto del dubbio.

L’unica certezza sta
nel precario
costume dell’uomo.

Molti sentimenti si aggrovigliano:
il primo vanta più ragioni dell’ultimo,
l’ultimo si riconosce più sincero del primo.

All’utile a cui furono assegnati
dedicano la costanza
di una compiacente virtù
e, vergognandosi della loro origine
ostentano la crudele fermezza della morale
usurpando la discrezione pure alla morte.

*

Baciarsi

Nella giornata in quel di Sestri,
mischiando l’alito allo Scirocco.

Nella serata, grata è
l’offerta del venticello
che ritaglia il suo spazio
tra i lembi dei varchi
a levante prorompenti.

Dalla vetta del monte
si domina il circostante.

Con accenni, con sussulti
baciarsi in queldi Sestri Levante.

Venticello: Bargonello
Monte: Treggin
Luogo Sestri Levante

*

Il mio respiro

Nel complice silenzio
lo abbandono
e, nel tempo mi ritrovo
a osservare la luna sospesa
compagna del mio tempo

*

Il volo Morte bianca

Di chi cade
è un rantolo soffocato
che compare e scompare.
E'la volontà che si spegne
con la desolazione dell’abbandono.
Poi, un encomio,
qualche lacrima,
un applauso.

*

Valle d’Aosta

Avvolta da cime montuose
come mi piaci.

Tra la trasparenza
dell'ora mattutina
e, nel gioco di luce
mi induci a percorrere
aspra via
alla conquista della cima.

L’acqua sorgiva
scroscia a valle,
la pietraia, la ghiaia
il ghiacciaio, la vetta

Sei un quadro della natura
incantevole creatura.

*

Sogno

L'oscurità si propaga.

Una figura sconosciuta.

La voce si spezza.

Nel mare in tempesta
parla il vento.

La barca ondeggia!

La corrente cambia!,

Uno scoglio a pelo d’acqua
non lo vedo, sono confuso,
sono troppo vicino,
non lo evito

E’ l’appuntamento con il destino.

*

Trasformazione

Il cuore, nel trasformarsi in fiore
il volto suo
adornò d’amore.

Nel prato verde fiorisce.

Nella dimora del cuore
attechisce.

*

L’esultanza

l tripudio della vita
trascina la parola.

Le ore sono l’indice del tempo.

La folla è muta,
piegata al volere del tempo;
pian piano; in silenzio.

*

Un punto cardine

E' dove il vento si fa sentire.
Nel sognare lo osservo,
dialoga col mare.

Dialogo: lieve carezza.
Scure seducente
per poca gente.

*

Questione mentale

M’insegue, mi opprime, mi tortura
questa dolente ferita, brucia.

Nel silenzio della notte
un ronzio intorno al volto
e mi domando: perché tutto questo
ho d’intorno?

La danza delle ore
nel seno della notte
mi accompagna.
Traccio l’ultimo pensiero
e, lo dedico alla vita.

*

Camminavo su quel sentiero


Dove l’incendio era divampato.

Dalle mie parti un sentiero parte dal mare per giungere il Torrione di Punta Baffe. Un grande incendio doloso aveva distrutto ettari di bosco, sono stato molto tempo senza ripercorrerlo, ero deluso, amareggiato dello scempio, ora a distanza di anni si presenta come lo descrivo nella poesia che pubblico nel sito.


Era un chiaro mattino
e, un nuovo verde avevo intorno.

Ho scoperto quel che era nascosto.

Un fischio, un suono, un fruscio
lo percepivo da vicino.

Non mi sbagliavo.

Il bosco riprende vita,
i rami, bucano l’azzurro
e, i suoni ondeggiati
sono i ritagli
di un’onda invaghita dal mare
che fa da sfondo
e, il cielo da contorno.

*

I personaggi

Valori deformati, umiliazioni,
per non dire degli accondiscendenti.

La storia trabocca di spergiuri.

Nauseata dagli strazi di tanti innocenti
ma compiaciuta dai liberatori.
Già.

*

Usuale

La luna seducente, brilla
come quelle mille scintille.
Mi addentro nell'argenteo chiarore
artefice di alba e tramonto
al venire e al finire
del giorno.

*

Accogliere

Non un semplice modo di dire.

Un gesto, la mano tesa
e, la parola aperta al tempo.

Senza indugio,
guardando tutto questo.

*

Un grido d’aiuto

Una felicità ubriaca
tra la piega dell’anima,
un tremito straziante
sfogliato tra silenzi,
incomprensioni, azioni
verso una storia
già muta.

Fame

Un grido
chiuso nel forziere
del silenzio
sotto il manto
di tanti occhi assenti.

Un pianto, per la pena d’un angelo
promessa, di una triste sconfitta
in simbiosi tra l’antico e il moderno.

Basterebbe acqua e frumento.

Il teatrino dei potenti
non si scompone,
solo parole.

*

Ricordi

Seduto su quella panca bianca
compagna dell’infanzia
ricordanze ancor vive,
riaffiorano alla mente.
L’ombra salutare della palma
copre la bianca panca
dove, in un passato lontano
rapito, ascoltavo.

Ilviso, il sorriso.

I suoi capelli Rossi
in nastri avvolti
sono ancor oggi
i più belli ricordi.

Sempre più
alla sua scorza somiglio
e, su quella panca
ancor oggi mi siedo,
penso, mi meraviglio.

*

Sogni amari

Sospinti dai venti
s'innalzano bianchi vapori;
nubi argentate
nascondono il sole;
soffre, la terra sopita,
ai rami gelati
non torna la vita.

*

Speranza e Lavoro

Speranza

Laboriose mani
e, menti istruite,
sciogliete i misteri.

Mostrate le vostre opere
con l’occhio teso
verso l’oggi
e, il piede pronto a partir
verso il domani.

In amicizia e concordia
con gli esseri umani.

Lavoro

Benefico balsamo
padre degli onesti
cultore di alte energie
a te il giovane speranzoso guarda
Signor del mondo e dell’avvenire.

*

Strano amore

Il momento del turbamento
scolora le guance
impregnate dai giorni del dolore.
L’intelligenza torpida
cade nell’oblio
una sostanza chimica
invade il pensiero.
Le allodole sulle torri per propagare
un tetro rimbombo murale
hanno terminano il volo.
Noi, chini sulla vicenda
ne siamo debitori.
Struggersi d’odio?
Urtarsi con lame?
Nessun legame con il sorriso maligno.
Nessun inno misericordioso.
Alta è la quiete ove son io.
Ora che infrante sono le forze
e, il pensiero chiuso nel gelido regno
il travestimento è completo.
Sol ora dei baci tuoi
e dell’amor tuo son degno.

*

Occhi azzurri contemplano


Lungo il sentiero mi sono fermato
e, per un istante il cielo ho guardato;
mi sono destato da un sonno profondo
osservando lo spettacolo più bello del mondo.

L’azzurro del cielo dipinto lassù
da quel momento non mi lascia più.

E’ stata la gioia, o forse l’amore
a donare al cielo
quel meraviglioso colore.

Sarà un caso o pura fortuna
che gli azzurri dei miei occhi
contemplino il cielo,
le stelle, il sole, la luna.

*

Attesa

Tizzoni di pace emanano
gli effluvi della notte.

La tempesta del sortilegio boccheggia.

Ogni albore graffia insiemi di stelle
e, dalle impronte dei ricordi
tramonto infiamma l'attesa.

*

Monti

Eccolo, il tremolio
della luce che sale
con l’alba fresca
alle cime lontane
nel rado velo
delle nebbie montane
tra verdi prati
pieni di vita
scorgo le vette,
immense sculture
di pace infinita.

*

Binario

E' un sistema complesso
per capirlo calma e gesso.

Quando è scritto alla lavagna
ecco allora che s’impara.

Quando scritto è sul quaderno
giunge presto un tormento.

Non è facile da capire
mentre questo lo si scrive
ma, impresso nella mente
muove i numeri velocemente.

Si risolve il problema,
ecco fatta l’equazione,
ma che bella invenzione.

*

Attimo

Con sorpresa coglie
il momento
della pace e, del tormento.

Gusta e detesta il momento.

L'attimo convive con il cuore
nell'armonia e nel dolore.

*

Tepore

Raggiunge il cuore
con il suo calore ;
riscalda il viso
con un dolce sorriso.

l lieve calore
scalda la mente
dal gelo pungente.

Soltanto la gioia
con vampa inattesa
regala sempre
una bella sorpresa.

Fiamma viva
di grate fragranze
entri nel cuore
con fare incessante.


*

Letizia

Galleggia tra i contorni
di emozioni lontane.

Striscia di felicità vagante
verso una meta lontana
chiusa in un forziere
sotto il velo
dei vostri occhi.

A Enea e Eloise.

*

Lontananza

Gravida di vecchie gentilezze,
giardino vivo
della vita vissuta.

Ricordo amabile
di giovinezza feconda.

Una storia antica
scritta sul libro del cuore
ove i primi frutti a maturare
furono le parole d’amore.

*

Onnipotenza terrena

Affiorano alla mente
in lembi di cupi nubi
dissolvenze malvagie
di un triste passato.

Odio, graffii sanguinolenti
ai costati di anime erranti.

La primizia dell’onnipotenza terrena
negata a chi
per volere divino
fu affidata la potenza del cielo.

*

Non sono San Francesco

l cereo mattino si è fatto chiaro,
svaniti i segreti della notte bruna
saluto la giornata e, buona fortuna.

Francesco, è il mio nome
come quello del benedetto santo
che parlò al lupo.

La differenza è tanta
io, ho la pancia, gli occhiali
e, pieno di vizi capitali.

Però, le idee che ho in mente
sono giovani come i doni
delle aurore.

E’ un peccato
non condividere
che le lacrime maturino i sorrisi
e, malinconici pensieri
di passati sublimi
bussino ai cuori
con fremiti improvvisi.

E’ triste vedere
chi non è vicino a un dolce cuore
così come la terra è vicina al fiore.

E’ triste vedere le amarezze
di chi non spera e non attende.

E’ triste scrivere
se non si coltiva la speranza
per un mondo migliore.


*

Rimembro

Apertamente il cuore ti parlasse
con sensazioni di inattese fonti.
Le mie.

Per dire: l’erba rialza
lo sbocciare del bulbo.

Strega rugiade, per intarsiare
il velo del tuo volto
nel celestiale splendore.

Per non rimpiangere
quello che nel passato
non ho visto.

*

Intermezzo della vita.

La meraviglia della fanciullezza
ode sublime e sincera
per chi vive
i più bei giorni
delle sue primavere.
La bellezza
nell'istigare la complicità.

Trasformare le fantasie
in giocose scorribande
nelle vie.
La meraviglia per ogni novità.

Grondanti di stupore
per quella nostra felicità.

Poi, il salto nel mondo.

Nel quale ancor oggi mi confondo.

*

Status quo

Quando il pensiero si perde
rimane un vuoto apparente
che pervade il cuore, l’animo, la mente
in inquiete dissolvenze.

Statico, emana l’aroma nauseante
del principio costante:
“non muovere”.
Freddezza.

Ma quale emozione
se il pensare non esce
dal confine asfittico della mente?

Come credere al domani
se, lo status opprimente
non scompare dall'imperturbabile?

*

Poesia

Vivo sussurro d’un dolce pensiero
scolpita nel tempo del ricordo
che muove il cuori,
dolce e amara sei.

*

Bianca signora

Del mio cuore affresco perenne
mai dimenticherò il tuo nome.

Immagine con la fonte cinta
di aureola celeste.

Radiosa come la primavera
che alla natura dona aroma.
Tu, di bontà mite e sincera
il tuo profumo è quello della rosa
sbocciata a primavera.

Dagli occhi tuoi un rigagnolo
l’umanità bagna d’umana pietà
e, rugiada divina.

*

Non sparare

Mi rimbomba nel cervello
questa idea su chi spara.

A quel povero soldato
che le bombe vede scoppiar
e, se qualcuno provasse a toccarle
sentirebbe le mani bruciar.

Cade a terra lo sventurato,
superbamente si eleva l’audace,
timoroso s’abbassa lo scaltro
ma, ciascuno ha un enorme paura
di pigliare più colpi che può.

Si ode da un lato un commando,
una bomba dall’altro si sente
c’è chi rimane ferito per sempre
c’è chi morto in trincea già sta.

Un crudele destino accompagna
chi è chiamato a imbracciare il fucile
per far fuoco sul nemico assoldato
pure lui pronto a sparar.

*

Ideale

Vale la pena vivere
avendo un’ideale
in cui credere, morire e lottare!

E’ entrato nel mio cuore
quando ero un ragazzino,
coltivato con passione,
innaffiato col mio spirito
il suo nome Socialismo.

Il sole nascente è l’emblema perenne
di questo ideale mai domo e ribelle.

Quando germoglia
nell’animo umano
non costa fatica
una stretta di mano;
supera sempre gli eterni confini
che l’uomo ha tracciato
con gesti assassini.

L’onda del mare trasporta sublime
questo ideale in ogni confine;
supera sempre ogni tempesta
si annida nel cuore e, nella testa.

Spinto dal vento
come la spuma del mare
varca i confini di terre lontane.

Porta con sé
le dolci essenze
di grandi battaglie
per chi non s’arrende
ai tempi nostri che sono cambiati
dove distrutti hanno gli ideali.

Non sono riusciti a farmi cambiare
l’amore fraterno per questo ideale.

*

Rabbia per l’innocenza rubata

Solitario e silenzioso
improvviso piombi
sulla preda indifesa.

Con sguardo bonario
avverti l’insano impulso,
indossi la maschera
e,rubi l’ignara carezza
a un dolce bambino.

Maledetto l'incontro
nella giornata senza luce.

Come il leone
che cade nella fossa
e, col suo ruggito muore
il male ti circonda
e ti precipita nel cuore.

Perché ti è dovuto
questo cielo, questo chiarore
se sul tuo cuore
non c’è traccia d’amore?

Dentro l’immensa pace marmorea,
dove non più s’ama, non si sogna,
non si pensa, dove nulla si muove,
neppure là,orco funesto
troverai pace.

Lo sdegno ti morderà
quello che resta
del tuo immondo cuore.

*

Universale amore

Nell’intimo del cuore
si accende una scintilla
che non conosce i fremiti
dell’odio e dell’invidia.

Una luce tutta nuova,
rischiara ogni cuore
destandosi dal sogno
mostra il suo splendore.

Un’ombra solitaria
svela un segreto arcano
ora si nasconde
sfiorandoci la mano.

Nel gaudio dell’amore
le montagne, il cielo e il mare
riempiono il volto
dell’armonia del cosmo.

Per festeggiare ancora
il patto dell’amore
avvolgici tra le tue braccia
e, schiudi il nostro cuore;
per te non c’è segreto
solo, infinito amore.

*

Una nuova età

Giovinezza, hai lasciato il passo
a questa nuova età, oasi di pace e libertà.
Ci s'incontra nella quiete
delle cose che abbiamo intorno
ricordando le antiche nenie
le piazze, le sezioni, le chiese
che sono la storia antica del paese.
La scorza temprata dal tempo
scopre perché nel sole
c’è tanto calore
e, nelle parole,
la bellezza della poesia.

*

Non restate muti

Note di musiche
ci trascinano
tra le braccia dell'amore.

Melodie che si levano frementi
con gemiti profondi
che par quasi provengano
da altri mondi.

Spartiti di sogni e ricordi.

*

Fantasmi

Nella notte che tutti gli spettri muove
udì una cupa voce
in quella tenebre buia e atroce.

Vide le bianche forme,
e, il tormento che lentamente
la vita divora
sembra aspettarlo ancora.

Destatosi, la verità
rivede assoluta.

Alza le braccia al cielo
e, sulla coperta si strugge
mentre il pianto gli si chiude in gola.

Un peso gli si incollò al cuore.

Non sgorgò nessuna lacrima
in quella notte di terrore.

*

Albero

Quando ti spogli
urli alle nuvole
e, in sacra permanenza
nascondi il seme
nel profondo della terra.

Non sei indifferente
all’infernale tormento
ma, prodigo e contento
combatti con il vento.

Così, come per ogni gioia
fiammeggia un fiore,
per ogni raggio di sole
fiorisce un verso
Amore.

*

Mia Signora

Tra lo splendore degli azzurri occhi tuoi
e dal candido velo avvinta
di eterni raggi
come fiore sopra il mare
infinitamente viaggi.

Come una stella
ti dilegui alla pupilla intenta
e, con soffio rapito al vento
esclami: non dite che si è spenta!

*

Risorgere

Come roccia solitaria
tra nube di veleno piena
il disinganno della vita,
proietta un bianco raggio.

Migra il pensiero,
distesa è la fiducia dell’etereo volo.

Si muove la mente
e, l’astro luminoso
le porte dell’amor schiude.

Non più ombre che inseguono
come larve il pensiero mio
da quando vidi risplendere il volto tuo.

Vivo e m’affido al tuo impavido pensiero
e, non più guardo alla paurosa alba
che nella gola malvagia l’esser mio gettò.

Mutati i mostri a nuova vita anelo.

*

Risorgere

Come roccia solitaria
tra nube di veleno piena
il disinganno della vita,
proietta un bianco raggio.

Migra il pensiero,
distesa è la fiducia dell’etereo volo.

Si muove la mente
e, l’astro luminoso
le porte dell’amor schiude.

Non più ombre che inseguono
come larve il pensiero mio
da quando vidi risplendere il volto tuo.

Vivo e m’affido al tuo impavido pensiero
e, non più guardo alla paurosa alba
che nella gola malvagia l’esser mio gettò.

Mutati i mostri a nuova vita anelo.

*

Tempesta

Al ciel si lancia
e tutto inghiotte.

Tutto sconvolge
nel niveo giorno
e, nella oscura notte.


Di attese adombra la mente,
la sua vittoria attende.

La bonaccia con voce d’amor
allontana il tormento.

*

Bufera

Urlano i venti,
nubi silenti si levano
in turbinii di bianchi fantasmi
nei grigiori del cielo
in cerca di luci.

Una cupa sensazione
invade l’animo.

Nel tuo regno
come effigie infrante
le mie certezze si perdono
nell’attesa della calma tua.

*

Campana

Rintocchi s'alzano al cielo.

Suoni di perdoni,
pianti, preghiere
irrompono negli azzurri.

Le dolci preci dell'Ave Maria
sono inno alla vita.

Quando scende la sera
i rimbombi di umili campane
invitano le genti alla preghiera.

Armonia, gioia, oblio
sono il desiderio della pace
promesso al mondo dal risorto Dio.

*

Amore

Dipinge gli occhi
del suo colore.

Lo sguardo incontra
il suo splendore
esponendolo al cuore.

Il pianto, d’un neonato
rende al mondo
tutto quello che Dio
ha creato.

Una dolce melodia
pervade la mente
di ogni essere vivente.

Un inno alla pace
che miete amore
in ogni cuore.

*

Fantasia

Sta dove non esiste il male
e, la felicità è reale.
Fantasticare,
far viaggiare la mente
e, dimenticare per un attimo fuggente
il presente.

*

Imput 2

Nel sentiero scintillante del tempo
la fuga e la salvezza
di una stella scheggiata
poggiata sul gocciolante stupore
delle pupille tra giochi di perdizione
immersi negli abissi
della morale.

Nella scia della consapevolezza
un nodo ci lega l'uno verso l'altra
per la nostra rivolta
che risvolta l'irrimediabile.

*

Nella notte

Vestito dal silenzio
sospeso tra istanti frammentari
nascondo la presunzione,
la sfrontatezza, la perversione,
professandomi schiavo della tentazione.
M’intimorisce solo il già.

*

Voi

Qualsiasi cosa voi farete
mai mi stancherete.
I nostri affetti
seppur rigirati dalle onde
sempre si salderanno.
Con gli occhi miei chiari
osservo la vostra vicinanza
cucita sul mio cuore
con il filo dell’amore.

*

I personaggi

Valori deformati.

Umiliazioni, accondiscendenti,
giustizialisti, spergiuri, trafficanti.

La storia sarà
nauseata dagli strazi di tanti innocenti
ma compiaciuta dai liberatori.
Già

*

Non so se era giusto

Chiamarsi compagni.

Abbiamo conosciuto emozioni,
sappiamo delle devastazioni culturali,
dell’accentramento delle risorse
delle ricchezze, delle esclusioni.

In questa contemporanea solitudine
il fine non esiste.

La perseveranza alle regole
ha senso se agli atti dell’oggi
seguirà un nuovo domani.

Nessun mattone per la costruzione
d’un edificio può essere posto
sul bordo d’uno strapiombo.

Manca la volontà.

Già.

Non esiste ne arte ne parte.

Gli uni e gli altri
in brulichii di sintesi
per altri dogmi.

Già.

*

Nella notte

Vestito dal silenzio
sospeso tra istanti frammentari
nascondo la presunzione,
la sfrontatezza, la perversione
professandomi schiavo della tentazione.
M’intimorisce solo il già.

*

Morte bianca

Ricolmo di dolore,
per le sofferenze patite
sotto la cappa del lavoro.

Per molti:
il tempo della morte.

*

L’amore c’è e si può sempre trovare

Amo il calore della scienza
e, chi gratuitamente dispensa sapienza.

Amo senza mendicare
la mia diversità di osare.

Amo la natura bella e distinta
e, rivolto a essa
mostro il mio sorriso
e, la mia grinta.

*

Usuale

Al tramonto respiro
l’aroma e il verde del bosco;
la luna seducente, brilla.

Non distolgo gli occhi da lei
e da quelle mille scintille
che ha intorno.

Con audacia mi addentro
in quel argenteo chiarore
artefice di alba e tramonto
al venire e al finire
del giorno.

*

Fioritura

Non solo quella del bosco,
pur quella del tronco
a cui spesso vado incontro.

Nel suo sbocciare
solleva la sua contentezza;
lo nota persino la sua corteccia.

Nuovamente colmo di vita
e, una trama di rami fioriti
teneri al richiamo
del mio Amo.

*

Per lei

A l'ornamento del tuo volto
felice e contento
confidenzialmente mi rivolgo.

Confido nel peccato
come grazia divina
per non essere lontano

Limito il confine
e, trovo lo spazio
dove perenne rimane
dipinto il tuo volto.

*

La mia visione

Cinguettano gli uccelli
tra le fronde
e, al barlume del chiarore
si spalanca la natia luce
che conduce l’audace
nel loquace sentiero del cuore
che fremendo e scalpitando
all’amore conduce.

Al margine, il mare;
il sole, attornia l’onda;
la barca, oscilla tranquilla
e, con squillante voce
il pescatore una canzone intona
alla natura.

Madre del sole,
del mare,
del cielo,
delle stelle
e, della luna.

*

Imput 1

Il rosso del fiore
il bianco del branco
s'intingono nel nero
di quel spento giorno
che s'appresta a tornare
e, tutt'intorno l'abbandono
tra le ombre del quartiere,
nel fetore della profanazione,
nell'attesa dell'annuncio.
Vago come il turbamento
che sfugge al vento
annunciando il temporale.
Vago come lo sguardo
di chi osserva distrattamente
e gode dell'imperfezione
per umiliare.

*

Osservare

Un volteggiar leggero
tra il vento che impazza
librarsi in volo libero
come una farfalla.

Posarsi su un fiore
nella verdura accesa
gustare con passione
l’ora dell’attesa.

In quegli istanti assorti
nel veder quel che sta intorno
e, con fiducia attendere
chi ci viene incontro.

Ora, un pettirosso
si posa su un ramo
e, in compagnia nostra
fischia il suo “Amo”
poi con eleganza
s’alza in volo e danza.

Il tutto si ammira
in compagnia del fiore
e, per comprendere il tutto
aprire il nostro cuore.

*

Sguardi uniti

Quando il tuo e il mio sorriso
fanno breccia nella giornata
che s’affaccia
tutto prende forma.

Il fiato nostro invade l’aria
d’un aroma speziato d’amore.

La parola assume
forma indefinita,
primeggia la sensibilità
infinita.

Quando la nostra felicità
sconfina nell’universale
il guardare, l’amare
trabocca dal cuore
inebriando l’animo
del gusto della felicità.

La gioia più bella
per la fertile generosità
che esplosiva divampa
è per la strada che porta
all'ancoraggio, là dove alitano
fragranze di terre lontane
dove l'urlo è l'abbraccio
con il nostro sorriso
scolpito sul viso.

*

Noi

Dentro a un granello di polvere
il ricordo del tempo è atteso.

Il quesito:a quando?

Lo domando, scansando
il rifugio divino
che nel salmodiare
ha il suo approdo naturale.

Quando le tracce
portano al proibito
il nostro piacere è
violare le consuetudini.

Un gruppo di amici
maestri del comprendere,
dell’ascoltare, del discernere,
del capire.

Noi, liberi pensatori
in spazi aperti viviamo
e a gran voce osanniamo
la natura e il creato
con il nostro ti Amo.

*

Nessuna distinzione

Quel magnifico sentore di grazia
giovinezza! Accarezza il decoro del ricordo
che il cuore riceve dal profondo.

Sublimando la delicatezza
di chi non giudica
nessuna persona
come essere inferiore
a prescindere dal colore.

La forza pura della ragione
si contrappone al vendicatore
e raccogliendo il decoro del silenzio
a combattere con la poetica si appresta.

*

Fantastica danza

Dal torpore la bella si alza
e, con baldanza
un giro di danza.

Balla la donzella,
agile come giovane gazzella.

Sulle punte, in vortice gira
e, tutta la gente la ammira.

Seduta su poltroncina vellutata
scosta la gonna inamidata.
Mostra civettuola l’attaccatura
completando il disegno
di Madre Natura.

*

Genitrici

Mamme,
rimembrate il giorno
in cui nel vostro ventre
sentiste un sussulto di vita?
Con amabile vanto gioiste
e, con protettivo impulso
la culla soffice gli faceste.

Mamme e figli.
Stretto al petto
con incontenibile affetto
mirando il suo primo passo
e, il suo sollazzo
con la passione dipinta
sul vostro volto bianco.

Società
Ed ora le attese speranze
disattese da vane parole
di una società putrefatta
che succhia sangue dalle vene,
lacera la carne viva di attese
e, dei colpevoli del triste misfatto
ancora nessuna condanna.

*

Il punto cardine

Sta nella direzione del sognare
dove il vento si fa sentire;
dalla finestra lo osservo,
dialoga col mare.
Dialogare.
Lieve carezza,
scure seducente
per poca gente.

*

Follia

Luci tremolanti
riflesse negli occhi di chi
con mani tremolanti
sorregge bastoni intarsiati
di ricordi.
La mente sveste memorie,
non scansa il dolore;
graffia il pudore,
non sa implorare.

Un peso di astri sgretolati. La mente non ne nasconde il viaggio.

*

L’onore

In questo tranvai interiore
spargo momenti.

Vorrei riflettermi negli specchi
degli attimi vissuti
per non cessare di essere.

Mi presento a l'oggi
con permanente sorpresa
senza il suono del compenso
nel luogo dove tutto è già stato.

Forza, vanità, orgoglio,
impattano nel quotidiano
stravolgendo il delicato
scenario umano.

Quando una stretta di mano
veloce e conveniente
sveste le attese
e, s'invaghisce dell'egoismo
veste il peggio
del non agire,
del non essere.

*

Disegno

Con una pietra bianca
l'immagine del pensiero
che non può essere compreso.

Il decoro del silenzio
delicatamente si nasconde
e, sfida la trepidazione
del momento.

La follia,
si cimenta con l’invisibile;
quando l’immoralità sorprende
seduce il gesto
e, non si pente.

*

Travolto


Dall'immobilità, dall’incertezza.
La paura.
Già.

Di essere prigioniero
della resa, della rinuncia.

So osservare, ascoltare
scarnificare l’equivoco;
la paura, mi esalta.


*

Visioni

Non conta la competizione.
Osservare.
Trarne ispirazione.

Torrenti di fiori
e, lo stupore
s’invaghisce dei prati.

Una dolcezza colorata.
Un uccellino che intona una nota
la meraviglia, in quell'ora.

*

Si diffondono

Maree di piogge.

L’asfalto è agitato
il cielo, in degrado
pare consumato.

Il sentiero, impregnato,
il bosco ferito,
l'albero raggrinzato dal vento.

Una ferita inferta
senza nessuna pietà.

Già.

Cristalli che rimbalzano
inseguono i momenti
delle devastazioni.

*

Tu sai che

L’amore è
l’andare e il tornare
del vento.

Nello sguardo
si è fermato.

Viaggia nel sogno,
regge l’impazienza
per ogni fremito
con benevolenza.

Tu sai del rivolo dell’amore
distillando malizia;
annuendo.

*

Enigma

Si leva lo sguardo mio
sul compiuto, sull’incompiuto.

Suggestione?

Esiste l’armonia della natura
con quella del creato?

Ascolto il vento
ma voci concordi non sento.

Indocile, impenetrabile
quando si accanisce.

Solo quando tace
la notte, sul mare giace.

Quando il contrasto
senza pietà
si ciba della sofferenza
la natura, a fatica respira.
Già.

*

Una questione mentale.

Insegue, opprime, tortura
questa dolente ferita brucia.

Nel silenzio della notte
un ronzio d’intorno al volto
e domando:
perché tutto questo ho d’intorno?

La danza delle ore
nel torpore della notte.

L’ultimo pensiero
dedicato alla vita
prima della dipartita.

*

Visioni

Non conta la competizione.
Osservare.
Trarne ispirazione.

Torrenti di fiori
e, lo stupore
s’invaghisce del prato.

Una dolcezza colorata.

Un uccellino che intona una nota
la meraviglia in quell'ora.

*

Contrasto

Il fogliame rotea,
cade silente,
le fronde spoglie
e, un tappeto di foglie
ci accoglie.

Tra spazi di luce
il freddo e l’umido, in conflitto
muovono il cielo mascherato.

*

Rovine

Irriverente poso il mio fardello.
Impreco al chiasso del mondo,
al rumore assordante,
che assorbe il mio respiro.

Il tumulto del tempo
scorre sconsolato
nelle pieghe del rimpianto.

In queste rovine
gli uccelli nidificano.
Conforto,tenerezza,
la mia certezza.

Dentro, l’aria è satura
di un profumo sconosciuto,
l’eco, risuona, parlano i muri;
raccontano di quelli
che guardavano il Cristo
morto tra i ladroni
domandandosi:
quando tergerai i cuori da questi frastuoni?

*

Respiro

Nel giorno, l'aroma e il verde del bosco
nella notte, la luna seducente
ammiccanti scintille fan da contorno.
In quell'argenteo chiarore
artefice di alba e tramonto
nel mio tragitto rimane
al venire e al finire del giorno.

*

Cromatici

I colori
avvolti nelle notti,
gli incanti dei tramonti
floridi e accesi
inebrianti si mostrano.

Congiunti con gli scuri
per disegni d’amore chiaroscuri.

*

Accoglienza e doglianza

La mano sia tesa,
la parola, aperta al tempo
per quel gravoso ondeggiamento
che mina la vita
e, pur la coscienza.

In tutta confidenza
leggendo il pensiero del cuore
spesso e volentieri
non ho parole.

Del resto, se servono
per sentenziare
mi rifugio nel gesto solidale.

Il tempo, impazzisce
e, l'improvvisazione
spesso è antidoto benefico
alle trame.

Dio, siede muto
sull'ignoto del tempo
e, il risuono del mare
conduce lontano;
là dove l'angoscia
non ha fine.

*

Ricolmo di dolore.

Per la sofferenze patita
sotto la cappa del lavoro
che per molti è stata
la morte.

*

Amo

Il calore della scienza
e chi, gratuitamente, dispensa sapienza.

Il colore, senza mendicare
la mia diversità di osare.

Amo la natura bella e distinta
e, rivolto a essa
mostro il mio sorriso e la mia grinta.

*

Dietro

A quegli scogli
volano i gabbiani
e, si dibatte il vento.
Lì giunge il fruscio del fogliame
confuso con la risacca del mare.
Col vento alle spalle
il calore è con noi,
in questo spaccato naturale
dove si tocca il mare.



*

Assolo

Nella notte m’incammino
con passo cadenzato
e, nel giorno confido.
Sono predatore del silenzio,
metto in gioco l’esistente
per comprendere il mutamento


Non perdo l’orientamento,
non mi confondo,
il chiacchiericcio non mi spaventa,
m’infastidisce
solo perché non posso interloquire.

Denudo il pensiero,
estrapolo l’essenza
e, manifesto apertamente
l’impazienza di sopravvivere.
Quanto vorrei vivere.

*

Credo

A quel che vedo.
Alla capacità di superare il limite del circostante
e nell'istante, la parola è una manciata di gratitudine
quando incontra lo sguardo di chi mi sta d’intorno.
Un contorno che ravviva l'esistente
del mio mondo
che non ama il presupposto.

*

Amor

Da un fiore una grata fragranza
si spande e, ad ogni petalo
un palpito corrisponde.

Sentimento cortese,
germoglia nel cuore
e, per grazia ricevuta
ardore a tutte le ore.

Non è che la percezione
della marea purpurea
nel momento del tramonto
Sereno l'incontro
con quello che ho intorno
e,apertamente lo prendo per mano
nel chiarore del reale,
nell'armonia della vicinanza.

In ogni circostanza coltivo l'amore
come quando mi prendo cura di un fiore.

*

Io sono ancora

Profondi solchi raggrinzano
il mio volto.

Il retroscena del rimpianto
per un partito che non c'è.

Ricordo quel rosso
che stupì le mie passioni.

Quando rosseggia il pensiero
il mio cuore ha il battito
d'un foglio disperso
che nel turbine del vento
urla il suo lamento.

L'oggi è il tramonto della mia storia
quella di un uomo di sinistra
un Socialista.

Un po birbante, incostante, giocherellone,
ingenuo, amante del vino,
delle parole, delle donne
ma, sincero e conosco il tempo
di una parte della vita
e, dell'idea Socialista
che mai ho tradita.

*

In compagnia della luna

Il silenzio è infranto dal un sordo rumore
che scuote l'immensa pace della notte
e, come vivo specchio
l’alone del mistero
riflette l’immagine nelle salmastre acque.

Sciaborda la bianca spuma sulla rena,
il tenue chiarore compagno di notti solitarie
e, il mare; stupenda cornice
della fioca luce lunare.

*

Amianto assassino.

Tra spruzzi salmastri
e, folate di venti
invisibili spore
nei meandri del respiro della vita
si nascondono, per portar via
l'ultimo fiato.

Il commiato, nello stordimento
generato dalla paura
della sofferenza.

Si parla di morte
mentre un dolore febbrile
entra nel cuore
e, dalle labbra
esce un bisbiglio.

Nel cuore, un rancore tenace
per tramontare con il sole
e,trovar la pace.

*

Cielo

L'effluvio del tuo splendore
inebria l'immagine
con il candore dell'istante
e, all'orizzonte oasi di pace
si manifesta regale.

Immensa beltà
il Creatore ti ha donato
rendendoti maestà divina
di tutto ciò
che Dio ha creato.

*

Da ponente a levante

Miro gli scogli scolpiti dal mare
avvolti da fragranze d’un verde ancestrale
inebriano l’aria dell’antico paese
di dolci essenze, antiche preghiere.

Il sole nascente si specchia nel mare
formando un colore davvero irreale;
colore e magia. pare sognare
l’antica punta bagnata dal mare.

Manara, dolce nome
eterna mira di ogni pescatore.

Quando lo sguardo volge a levante
ecco uno scoglio dipinto con arte,
magnifico il nome, la croce l’emblema
qui nasce un poema d’un borgo marinar.

L’onda si frastaglia
su quel scoglio antico
ricordo sempre vivo che porto nel cuor.

*

Quello che offre il mar

Aria fresca, frizzante pura,
belle donne in mezzo alla natura
che il mar allieta
con l’onda mossa,
e, l’onda cheta.
Bellezze vaganti,
gente sanguina e cortese
quella che passeggia in riva al mar
senza pretese.

*

Dialogo

France
Lungo il sentiero
che sale in alto per
la perla montana
l'aria vivente
è mia confidente.

L'aria
In confidenza ti chiedo
quale è la ricompensa
per questa tua lunga camminata?

France
Lo stupore al passar delle ore.
La luce maliziosa
e, nel rimbalzo sonoro del bosco
riconosco il profumo del sorriso
di chi mi sta intorno.

L'aria
Gradevole pur per me la tua compagnia
rallegrata da un ricordo degno di nota
e, intrattenuta da questa conversazione
saluto te e tutta la comitiva.

*

Un barlume di luce

Quando il mattino
si veste del chiaro
un radioso sorriso
si riflette sul viso.

Preavviso della fantasia
che muove la mente
e, ravviva la poesia.

Versi, sensazioni,
turbamenti, passioni;
solchi profondi
consumati dai tempi

*

Pronti all’allegria

Per le aurore, i tramonti,
i colori e, le loro sfumature,
per aver toccato
fiori e guance,
goduto della festa con gli amici
e, lo stupore, a tutte le ore
per le onde danzanti.

Per le dolcezze delle parole
i sorrisi delle presenze
le nostre verità da dire.

*

Paese

Il golfo addormentato,
la tenue luce
che con il suo spuntare
il cuor rallegra.

Sul taciturno paese
da ponente a levante
frusciano le onde
esaltando le incredulità dell’eccesso.

Un uomo sulla rena cammina,
racconta e canta alla vita.

*

Domando

Se tutte le bellezze
teneramente custodite
si mostrassero alle tue pupille
e, la magia di una fata
potesse intarsiarle
di spighe dorate
che diresti?

Se le bellezze dovessero svanire
saresti tu la soccorritrice
per farle nuovamente rifiorire?

Se gli ardori non imprimessero
più i tempi
tu, che ne diresti?

*

Asbesto

Invisibile ai nostri occhi
non avevamo paura
poi, un operaio trascinandosi
con rochi spasmi
e, fame d’aria
sputò sangue.
Morì.

*

Alveoli

Un acre sapore aspro
un vero disastro
quel rossastro
colore del sangue.

Un lembo tra le pareti rinsecchisce
con il suo profilo affilato.

Attesa.

Si attizzano i pensieri in fiamma
e, la forma del tronco s’infossa.

L’assenza.
La fragilità.
L'addio.
La morte.

*

Alveoli

Un acre sapore aspro
un vero disastro
quel rossastro
colore del sangue.

Un lembo tra le pareti rinsecchisce
con il suo profilo affilato.

Attesa.

Si attizzano i pensieri in fiamma
e, la forma del tronco s’infossa.

L’assenza.
La fragilità.
L'addio.
La morte.

*

Chi sa

Dove la memoria finisce
la vita inciampa;
il tempo è un filo
non più una traccia,
una luce esangue.

Il pretesto è distratto dal tempo
resta chiuso nel pugno della mano.

Si svestono i ricordi,
si scansano le sapienze,
più niente.

*

Piacer

Con la scaltra mano
tu, la mia hai guidato
ai piacevoli segreti
da tanti altri contesi.

Ci sfiorammo con le mani
sommo il diletto tuo,
alla pari del tuo il mio
e, per questo fecondo piacer
ringraziamo il buon Dio.

*

Ringraziamento

Gratitudine per quello che mi avete dato
senza nulla mai avervi domandato.

Gratitudine, per le piccole cose
che alla pari delle grandi sono meravigliose.

Gratitudine a voi, per avermi creato.

Vivo allegramente
e, se pur stonato, canto.

Nelle chiese non mi fermo a pregare
soltanto sui monti e in riva al mare,
innalzo il mio altare.

Omaggio la natura,
la luce del giorno,
la notte foriera di sogni gaudenti
tra spicchi di stelle cadenti.

Ho giocato a carte scoperte
la partita della vita.

La mia dipartita
senza alcuna benedizione
se non quella, dell’amore.

Nessun rimpianto,
nessun rancore,
nessuna presunzione.

Senza supponenza
continui pure
a ronzarmi sempre
un’idea in testa.

*

Gioia

Plasmata di luce
induce a sorseggiare amore
a tutte le ore.

Armonia preludio della serenità
apertura all’incontro
con chi ci sta intorno.

E' una luce trasparente
veste ogni stagione
e, il chiarore
in essa sempre riluce.

*

Tessitura

Nel bel mezzo del vivere
nel giorno dell’incontro
senza chiedere,
ammirando, scivolando lentamente
verso le intese tessute.
Padroni del nostro destino
il nostro paradiso senza dominio;
solo l’incertezza,
il forse,
la sfida.

*

AL chiarore di luna

Ci siam baciati,
ci siam abbracciati
al lumeggiar delle stelle
e, le parole più dolci e più belle
arrivavano lassù nella volta
a sfiorar le stelle.

*

Un fiore

Su un fiore eccitato,
la musica, cosparge profumi di note
per rubare le ore
al mattino stupito.

Su quello stremato
l’agonia del fiore avvizzito.

*

Annullo la distanza

Infrango la consuetudine.
Ignoro il confine.
Propongo il ritorno.

Sfido la voce seducente
adulatrice e ingannatrice
di ieri, dell’oggi,del domani.

Il chiarore dell’alba
e, il rosso acceso del tramonto
compagno fedele
del mio viaggio nel mondo.

*

L’amicizia è

Una porta aperta. Gratuita.
Sensibile al piacere
e, alla buona compagnia.

Rispetto disponibilità, buona educazione;
l’amicizia è condivisione.

*

L’augurio

La voce d'un bimbo
la grazia d'una bimba
la candida assonanza dell’innocenza
nel fragore del tempo divampa.

Lo sguardo,
è l'immagine del tempo.

La serenità dal volto chiaro
ci afferrerà la mano.

Questo è quello che ci auguriamo.

*

Comprensione

Quando il silenzio ristora
il fuoco fatuo della guerra
la luce, preavvisa il suo tramonto.

Il dolore, l'agonia dell'abbandono,
il rimorso per questo tempo sbadato.

Il mio affanno
per non essere indifferente
alle promesse d'un cuore dolorante,
di un mare senza incanto,
d'un sorriso discreto.

Il desiderio d'ascoltare e rispondere
al tuo, al vostro, al mio
grido d’aiuto.

*

Insieme

Vieni sulla riva del mare
cammineremo insieme verso la scogliera,
dove riposano i gabbiani.

Lì,su quello scoglio
dove si dibatte il vento
troveremo le parole;
le nostre onde d’urto
contro il tormento.

Noi sempre nel punto privilegiato
da dove osserviamo il mare
per amare.

*

Ode alla gioia

La gioia, induce
a sorseggiare amore
a tutte le ore.

Quest’armonia è preludio della serenità,
affinità che guida il pensiero
con limpido sorriso.

Preludio all’incontro
con chi ci sta intorno.


Veste ogni stagione
con favole alterne
e, giocose fantasie
incontaminate dal chiarore
che in essa sempre riluce.

*

Comprensione

Quando il silenzio ristora
il fuoco fatuo della guerra
la luce, preavvisa il suo tramonto.

Il dolore, l'agonia dell'abbandono,
il rimorso per questo tempo sbadato.

Il mio affanno
per non essere indifferente
alle promesse d'un cuore dolorante,
di un mare senza incanto,
d'un sorriso discreto.

Il desiderio d'ascoltare e rispondere
al tuo, al vostro, al mio
grido d’aiuto.

*

Luminarie

Nella tarda notte
stelle luminose
catturano l'attenzione.

Nelle loro mutevoli forme
serena pace donano
a chi indugia con attenzione
per sua grande soddisfazione.

Partecipo a questo evento
e, con batticuore
appago lo stupore
di quelle ore.

Scherzose e belle
son le stelle.

Ammiccamenti, impertinenti
nell'oasi dei lumi notturni
per gli amanti contenti.

*

L’amore lo si può sempre trovare

Amo il calore della scienza
e chi, gratuitamente dispensa
sapienza.

Amo, la mia diversità
nell'osare.

Amo la natura,
bella e distinta
e, rivolto a essa
mostro il mio sorriso
e, la mia grinta.

*

Un barlume di luce

Quando il mattino
si veste del chiaro
un radioso sorriso
si riflette sul tuo viso.

Muove la mente,
ravviva la fantasia,
è poesia.

Versi, sensazioni,
turbamenti, passioni:
solchi profondi
consumati dai tempi.

*

Esultanza

Il tripudio della vita
trascina la parola.

Nessun pudore
per le ore.

La folla vociante, ora è muta,
piegata. al volere del tempo.
Pian piano, In silenzio.

*

Insisto

Poso il mio fardello
impreco al chiasso del mondo,
che assorbe il mio respiro
e, non mi vergogno.

Il tumulto del tempo
scorre sconsolato
nelle pieghe del rimpianto
mai da me conosciuto.

Per un momento
il filo del trascorrere
racconta di quelli
che guardavano Cristo
morto tra i ladroni.

*

Dolcezza.

Nella tiepida notte
si sentiva la leggerezza nel cuore
e, la tua gradita presenza
era la forza
di quelle notturne ore.

Il mio stupore quando ti scoprii
dolcezza.

Lieve come una carezza.

Nella bellezza della notte
seguo il tuo sentore
senza sapere dove
sbatto la testa.

Quando l'albore fece capolino
mi diede il suo buongiorno
e, fui felice di gustarlo appieno
non togliendomi d’intorno.

La Divina Commedia “ Purgatorio”
Amor-che-nella-mente-mi-ragiona
cominciò-egli-a-dir-si-dolcemente
che-la-dolcezza-ancor-dentro-mi-suona.
Dante Alighieri

*

A mia madre Elisa

Quando il nostro sorriso
fa breccia nella giornata
che s’affaccia,
tutto prende forma.

Il fiato invade l’aria
d’un aroma speziato.

Nella parola primeggia
sensibilità infinita.

Quando la nostra felicità
sconfina nell’universale
pensare, osservare, amare
diventa per noi essenziale.

La nostra vita terrena
la si percorre insieme
per seminare il seme del sorriso
scolpito sul nostro viso.


L' uomo non vive altra vita che quella
che vive in questo momento,
né perde altra vita che quella che perde adesso.
“Marco Aurelio”

*

Impatti di liberi amori

Con gli occhi colmi di luce
e, gran soddisfazione
avanza agile
chi vive di emozioni;
elargite dai giorni
ai cuori predisposti
per luminosi cammini
lungo sentieri indefiniti.

Degli istinti primordiali
afferrarne i contenuti
per non essere sconvolti
da imprevisti peccaminosi
che negli aspetti naturali
sono incolpevolmente incestuosi.

E' un legame di sangue
che scorre fluente
nelle arterie,
nelle vene,
nella mente.

Ardore. Amore.
In connubio perenne
con le questioni di cuore.

*

E’ Palese


In questo tranvai interiore
attimi di ieri. Di oggi.

Negli specchi
dei momenti vissuti
mi rifletto per non cessare
di essere.

Mi presento nel mio oggi
con sorpresa.

Senza il suono del compenso.

Nel luogo dove tutto è già stato.

Il delicato scenario umano.

Forza. Vanità. Orgoglio.

Impattano nel quotidiano.

Ignaro. Spesso mi abbandono
a una stretta di mano.

Veloce. Conveniente.

Peggio pure del niente.

*

Ci saranno

Le emozioni, le suggestioni, le stagioni
scansioni di colori, coesioni e....
il desiderio fa rifiorire
le triplici mie sensazioni;
sono soddisfazioni del vissuto
e nell'intimo rivedo
il cammino intrapreso.

*

La dimenticanza. Chi sa.

Dove la memoria finisce

nulla si può aggiustare.

 

La vita inciampa.

 

Il tempo diventa un filo

non più una traccia.

 

La luce esangue è un pretesto

distratto dal tempo.

 

Si svestono i ricordi,

si scansano le sapienze.

 

Più niente.

*

Fermare il tempo.

Mai.

Gustare il momento.
Intensa dolcezza è l’attimo,
il riposo sulla vetta,
il tramonto visto dall’alto.

Il pensiero è attratto dagli elementi:
il vento che trascina,
l’acqua che riporta,
il fuoco che dimentica,
la terra che si ostenta.

*

Momenti

Istanti dettati dai luoghi
e, sfumature d'azzurri.
I nostri occhi s'incontrano
nei colori accesi dei giorni
e ancora, profuse carezze
sui tuoi capelli biondi.

*

Nenia di Natale

Una stella radiosa e lucente
illumina il cuore e la mente.
E' un disegno armonioso e divino
che annuncia la nascita
del nostro Signore Gesù Bambino.


S’avvivano gli astri
al soffio fecondo
e d’un cuor solo
palpita il mondo.

Serenamente l’anima s’adagia
nello splendore delle stelle luminose
che parlano ancora la stessa voce.

Dolce come una musica lontana.

Spira nella notte un’aria di famiglia
con canti, inni e preci.

La notte è un bianco ciondolo
appeso a un cielo nitido, ideale.

Sarebbe così bello se il Natale
portasse a tutti un po’ di pace.

*

Estemporanea

Il fiume si torce
l’acqua scroscia abbondante
il sordo rumore, il suo parlare.

Nel fondale, le anguille
fan la lotta con le bottiglie.

Contaminazione.

E, tumultuosa scorre la fiumana
poi, l’incuria.

Tracima, frana.

*

Alveoli

Un acre sapore metallico,
aspro, un vero disastro
che incastro col rossastro
colore del sangue.
Un lembo tra le pareti rinsecchisce.
Il suo profilo affilato. Attendevo.
Si attizzano i miei pensieri in fiamma
mi ristringo e la forma del mio tronco
s’infossa.
L’assenza, la fragilità,
l’addio. La morte.
Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)

*

Momenti

Istanti dettati dai luoghi
e, sfumature d’azzurri.
Sì. I nostri occhi s’incontrano
nei colori accesi dei giorni
con profuse carezze
sui tuoi cappelli biondi.
Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)

*

Velatura autunnale

Nei vapori della nebbia
con gli stessi miei occhi
vedo per la prima volta
quello che in realtà
avevo già visto.
Vibranti di gravitazionale intensità
miriadi di vedute ai miei occhi s’alternano.
Il verde in un altro bosco mieterà,
il vento prenderà forza
e ti arrufferà i capelli
come una volta

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)

*

Credo

Alla capacità di superare il limite del circostante.
Alle parole pronunciate con veemenza o con la calma.
Solo lo sguardo quieto di chi mi sta d’intorno
rende felice la mia esistenza in questo mondo.
L’esistente mi ravviva.
Non amo il presupposto.
Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)

*

Sospensioni

Tra le pause delle tue vanità
orfane dei deliri della voce:
musica, conversazione, gioco.
Nell’intermezzo il bacio.
Il rintocco, audace come il temporale
è scritto sullo spartito del tempo.
Il ricordo del dorato multicolore,
il pensiero che matura
nella natura si crogiola.
Nel fervore del crepitio ardente
ne giovava la mente.
Le leccornie, sani rituali.
Componimenti, affreschi.
dedicati ai palati fini.
Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)

*

Slanci

Due calici di vino rosso
s’incontrano tintinnando.
Provo a varcare la frontiera
dei suoi occhi azzurri
annullando quella breve distanza
che mi separa dalle sue labbra
tra i sensi maestosi e veri
di chi ha vissuto con
slanci affettuosi e veritieri

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)

*

Osservo

Questa notte una costellazione
respira sul mare;
son stelle gitane.

Scintille che si specchiano
nel lucente mare.

Estasiato sposto la visuale
e, il raggio di una stella
sembra posarsi sulla battigia.

L’eco della risacca mi giunge
come la voce del mare,
lo sciabordio, il suo respiro.

Nei riflessi della notte,
mi perdo a guardare
le stelle e il mare.

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)

*

Luna.

Lo sguardo sul cerchio
e, nel contorno sfioro l'alone
come altre moltitudini di persone.

La fama che l'accompagna,
la notte trasforma
e, dal mare,
accesi contorni nei suoi d'intorni.

Si muove radiosa
alla pari d'una sposa
e, s'adagia sul mio cuore
lei, femminile, accesa, luminosa.

*

Vivere

Una parola sussurrata,
un flebile respiro,
la calma del mare,
un barlume nella notte,
il mutamento, avvincendo il corpo
ritagliando lembi di lacrime
dal tuo soffrire
per dire:
Signore, io vivo.

*

Rinascita.

Tra gli scuri e ombreggianti colori
c'è sempre un fine che si disperde
rintanandosi sulla linea dell'orizzonte.

Li congiunge la mitologia
incarnando un demone dominante che induce
a esaltare l'incredulità, invitando a osare
a compiere, a raccontare
senza il velo della tolleranza
senza un tetto per la notte.

Nelle acque salate l'inquietudine
e, l'immersione nel profondo
per una segreta penitenza.

Aspersioni per le impudicizie
delle giovinezze così come delle vecchiezze.

Stanco dalla inutilità dei racconti
delle imprecazioni, delle miserie
rinasco quando la vita ha una scossa
di eguaglianza tra l'intensità della passione
e, la forza del perdono.

*

Moltitudini.

Trascinati dall'onda
su quale sponda approdino
non so dire.
Brandelli di carne umana,
occhi sognanti,
schiavi dei tempi
e, bocche imploranti
per soprusi indecenti.
Noi, benpensanti
giudici della tragedia
siamo lontani dal decoroso silenzio
delle morti solitarie.

*

Tracce.

Tracce
Tra tracce sottili di polveri
vestito con una tuta blu
la sopportazione, il peso
che si diffonde senza tregua
ancor più del deflagrare continuo
della lamiera battuta per essere drizzata.
I calli sulle mani, le abrasioni sulle nocche,
il volo di chi cade.
Il respiro si è spezzato
in questo carosello ubriaco
e l'orologio delle stelle
non indica più l'alba.

*

Sole.

Osservavo come sorgeva e tramontava
catturavo i raggi che sforacchiavano le nubi
m'indispettiva il grigiore d'intorno;
disperazione e amarezza
su molte strade.
Odio e paura
questa nuova semina
che non produce frutto,
spietata e inflessibile
di fronte alla debolezza umana.
Parlo del sole
mentre alcuni
alzano contro se stessi
i suoi bagliori.

*

Assolo.

Nella notte m’incammino
Con passo cadenzato
E, nel giorno confido.

Sono predatore del silenzio

Metto in gioco l’esistente
Per capire il mutamento
E, attraverso uno stretto marciapiede
L’incontro.

Non perdo l’orientamento,
Non mi confondo,
Il chiacchiericcio non mi spaventa,
Solo m’infastidisce
Perché non posso interloquire.

Denudo il pensiero,
Estrapolo l’essenza,
E, manifesto apertamente
L’impazienza di sopravvivere.

Quanto vorrei vivere.
Pubblicata dall’autore sul sito “Scrivere”

*

Distacco.

In un vassoio di cristallo
il fasullo appare vero.
Senza riposo alcuno
lavora l’intelletto
per mettersi a braccetto con l’ingegno
senza essere circospetto.
Se non fosse contraffatto
sarebbe l’antefatto del certo
che misuro con il dubbio
per non essere ingannato
dall'acquisto taroccato.
Dove andrò
solo io lo saprò
e, a condurre il gioco
io non ci sarò.
Questo peso a voi lo lascerò.

*

Il mio tempo.

Si confronti con la lealtà,
domini il linguaggio
sfogli i petali rossi
per la mia voglia di eternità.

*

Ancora oggi vorrei

Sapere di quello che mi è ignoto.

Conosco l’altura per averla raggiunta e goduta.

Vorrei sapere quale è il conto
che presenta la vita.

Dicono che non ha prezzo.

Mi spieghino allora della risalita dei venti,
dei gorghi del calore,
dei mulinelli.

Vorrei sapere la verità
sulla crocifissione,
senza le stazioni, i penitenti,
i preti, con i loro paramenti.

Vorrei sapere del principio.

E, ancora di più dove è che l’universo
compie il suo tragitto per essere
cellula del corpo di Dio,
staminale dell’eterno.

*

Tra i cenni

Estorti agli occhi
si estingue il senso compiuto
della consapevolezza.

Eccito il margine
dove rimbalza il vento.

Mi arrendo.

Io sto dove il confine cede
non dove si restringe,
dove il mio sguardo
non si ferma.

*

Rivolgi

Gli occhi all'abbacinante luce
e, nella cortesia del contegno
sazia l’indugio del mio tempo.

Grato ai teneri ricordi
non dimentico i giorni dell’infanzia
e, i colloqui con le notti
foriere di sogni e fantasie.

Ricordi? Sì.

La cameretta, i due letti, la scrivania
e, il costante agitarsi dei ricami,
l’orto, il basilico in fiore, il mortaio,
il fischio allegro del merlo
e poi, il gozzo, il mare,
il palamito da innescare,
gli ami da cambiare,
la corda da sbrogliare.

Ricordi? Sì.

Il sole, il fermento
e, da quel punto privilegiato
io so che mi osservi, contento.

*

Avrei voluto

Reggere il capo del Cristo,
detergergli le ferite
con l’acqua del mio mare
dove le alghe danzano
al ritmo della risacca.

Avrei voluto ripiegarne la veste
e, rammendarne le toppe.

Pure la veste di un martire
ha gli odori della pelle
e i segni dei giorni
distesi sulle pietraie
e, sui prati verdi ammantati di fiori.

Da uomo è stato proclamato Dio.

*

Cerco

L’armonia con la natura
quando di buon mattino m’incammino
su per il sentiero per conquistare la meta
che anzi tempo mi son prefissato.

La trovo nel cielo del mattino,
nel vociare del vento,
nel sordo rumore del bosco,
nel canto degli uccelli
che fan da sottofondo.

Al di fuori da questo
l’animo mio, voce non sente.

Al sorgere dell’alba mi rallegra
la mia esuberanza,
al tramonto, quando il vento si zittisce
ornata di un delicato chiarore
la sera sul mare riposa.

Pure il cielo arricciato mi è compagno,
la veduta del paese con la porta spalancata
come era d’uso una volta,
ora sì; la mia anima è coinvolta.

*

Il vuoto fruscio del tempo

Questo è il tempo
in cui non posso entrare,
a cui non posso oppormi
e, in esso io appartengo.

*

Mi mancano

I boschi, le rocce,
il mio nipotino, e chi mi è stato vicino.

Quando chiudo gli occhi mi sento
in un deserto sperduto.

Mi viene in mente il torrente,
il verde e, gli uccelli
a cinguettare alla primavera.

Segna sempre le ore
l’orologio sul campanile della chiesa
e penso, alle ore della gioia
che presto arriveranno.

Malgrado tutto, scrivo,
e, resto in casa mia.

*

L’ incosciente

Viola, vaga senza rispetto
è come una bandiera al vento,
che così rimanga pure
da una minacciosa nube, sommerso.
Che rimanga pure nell'aria disperso,
comprenda il valore del solo
nell'euforia del suo volo.
Forse comprenderà
che il suo traguardo
è il vanto.

*

Come credo.

Non credo come crede mia madre,
non frequento più i templi
con i suoi sacerdoti.
Leggo con piacere le parabole di Cristo
semplici come lo sono io
e, penso a Dio che non sorride.
Onoro in solitaria preghiera Dio
nelle bianche pezze dell’infanzia
stretto tra le amorevoli braccia
della mamma e delle mani callose del papà.
Non aggiungo altro.
Tutto qua.

*

Similitudine

L’onda quando si frange sulla riva
è viva;
poi, come si depone la corona
si ritira;
un’altra onda arriva
e, nuovamente vita;
il mare, solo il mare
ha il potere di generare nuove isole
e, nel suo germogliare:
il futuro, la vita.

*

Alla natura

Prendere la vita con semplicità
come con naturalezza cresce l’erba nel prato
e, lo strato interiore
si rigenera a novello vigore.

Decodificatore il valore aggiunto del cuore
che arreda l’intimo con genuino istinto.

Intinto di consapevolezza
per donare alla natura
la giusta accordatura
della musica celestiale
recitata dalla pioggia,
dal vento,
dal temporale,
dal mare
solo per dire:
la natura è da amare.

*

Nel mondo d’oggi

Ci sono tanti stupidi
ma ci sono dei dottori,
infermieri, internisti,
barellieri e inservienti
che lavorano stringendo i denti.

Ci son pure i stravaganti,
ahimè, per non parlare degli ignoranti.

Pur le banche hanno aperte
questioni importanti
per la truffa dei diamanti.

Sulle piazze affollate
pure in tempo di emergenza
i cretini fanno festa.

C’è pure un gran parlare
senza arte e ne parte
solo per fare
un teatrino spettacolare.

C’è la scuola
che oggi è chiusa
ma, studiando e leggendo
la cultura è un portento.

Nel cammino quotidiano
incontriamo i volontari
che soccorrono i disperati.

Per finire la tiritera
non tutti assomigliano
alla murena.

E, con questo vi saluto
con un dire solidale
che vuol dire aiutare.

Non far come l’egoista
che si veste di nascosto
e, il suo motto è sempre uguale:
ho un impegno
per voi io, non ci sono
e, infine non vi conosco,
chi si alza perde il posto.

*

Riflessione

Pensando e ripensando
è giunto un cambiamento;
tutto il mondo è in subbuglio
perché quel che ci era dato
all'improvviso è mutato.

Però, il codardo è rimasto tale e quale
proprio come un maiale.

Il coraggioso si presta sempre
per un aiuto solidale,
che sia emergenza o normalità
il suo slancio sempre a noi arriverà.

Mi ripeto tutto il giorno:
che contorno!

Chi mi dice, non ci pensare
vai tranquillo, passerà
gli rispondo con una rima:
questa è una bugia.

Non è tutto, un momento!

E’ arrivato un decreto
che occorre rispettare,
non son io, è la scienza a parlare.

Un cretino parla a vanvera,
è saltata la democrazia;
gli rispondo sempre in rima:
ma che dici, ma va’ via.

Mi risponde: la tua è solo fantasia!

C’è chi ha pianto per ore e ore
per la demenza della gente
forse poi, dopo aver letto
mi daranno del deficiente.

Ma, io dico: viva sempre l’efficiente
l’equilibrio non guasta niente.

Poesia pubblicata in esclusiva sul sito Scrivere.

*

Pettegolezzi

Il pettegolo all'angolo si fermò
e, un altro ne incontrò;
oggi ci raffredderemo,
beccheremo il mal di gola
perderemo la voce e la parola.

Dovevamo raccontarlo giovedì
quel che è successo mercoledì,
da qualche giorno lo abbiamo promesso
a quello lì.

Arrivò appena in tempo
chi si aggira sulla piazza
che a gran voce urla e schiamazza:
lo sapete? La perpetua mi ha informato
che il dottore è ammalato.

Quelli seduti sulla panchina
sentenziarono: stava già male!
Sarà moribondo. Che ne pensate?
Chi stava in veranda disse:
ma no! Ne avrà per un mese intero.

Questa è una catena
che difficile è da spezzare
velenosa come un virus
porta i pettegoli a sentenziare.

A voi, amici miei, che ve ne pare?

*

A quella parte di umanità

Che genera il buio della terra
e, costruisce per distruggere.

Diamogli la nostra voce
prima di morire
perché la vita scorre
nel frastuono e, nella solitudine.

Siamo in corsa
assetati dal denaro
e, degli altri non ci curiamo.

Nonostante i pareri dei benpensanti
gli angeli terreni hanno ancora per noi
milioni di attenzioni.

A noi il compito di afferrare l’aria
che senza voce da respiro
passando fra le pareti di pace.

Distribuiamo sorrisi
e, inviamo un saluto al mondo
e, a chi ci sta intorno.

Poesia pubblicata in esclusiva sul sito Scrivere.

*

Pensando

E,ripensando
è giunto un cambiamento;
tutto il mondo è in subbuglio
perché quel che ci era dato
all'improvviso è mutato.

Però, il codardo è rimasto tale e quale
proprio come un maiale.

Il coraggioso si presta sempre
per un aiuto solidale,
che sia emergenza o normalità
il suo slancio sempre a noi arriverà.

Mi ripeto tutto il giorno:
che contorno!

Chi mi dice, non ci pensare
vai tranquillo, passerà
gli rispondo con una rima:
questa è una bugia.

Non è tutto, un momento!

E’ arrivato un decreto
che occorre rispettare,
non son io, è la scienza a parlare.

Un cretino parla a vanvera,
è saltata la democrazia;
gli rispondo sempre in rima:
ma che dici, ma va’ via.

Mi risponde: la tua è solo fantasia!

C’è chi ha pianto per ore e ore
per la demenza della gente
forse poi, dopo aver letto
mi daranno del deficiente.

Ma, io dico: viva sempre l’efficiente
l’equilibrio non guasta niente.


“Poesia pubblicata in esclusiva sul sito Scrivere”.

*

Il pettegolo

All'angolo si fermò
e, un altro ne incontrò;
oggi ci raffredderemo,
beccheremo il mal di gola
perderemo la voce e la parola.

Dovevamo raccontarlo giovedì
quel che è successo mercoledì,
da qualche giorno lo abbiamo promesso
a quello lì.

Arrivò appena in tempo
chi si aggira sulla piazza
che a gran voce urla e schiamazza:
lo sapete? La perpetua mi ha informato
che il dottore è ammalato.

Quelli seduti sulla panchina
sentenziarono: stava già male!
Sarà moribondo. Che ne pensate?
Chi stava in veranda disse:
ma no! Ne avrà per un mese intero.

Questa è una catena
che difficile è da spezzare
velenosa come un virus
porta i pettegoli a sentenziare.

A voi, amici miei, che ve ne pare?

“Poesia pubblicata in esclusiva sul sito Scrivere”.

*

Femminilità.

Solo grazie alla femminilità

posso partecipare ai riti dell’amore.

La nostalgia del corpo

che toglie il respiro nel petto,

precipita sul fondo del mio mare.

Tu, che mi fai giungere a quella bellezza

che niente può sostituire e,

apri l’attimo dell’amore nel profondo del cuore.

Sono tuo debitore colmo di felicità; femminilità!

Ascolto le parole, rubo i pensieri,

sento il cuore battere

nel momento più sincero della vita.

Percorro la strada dell’incanto

pensando a quante iniziazioni

delicate  mi hai dato; femminilità.

La bellezza dell’anima tanto decantata

non mi da alcuno di questi tesori

se non ci fossi tu, femminilità.

"Poesia pubblicata in esclusiva sul sito Scrivere"

 

*

Ciarlatani

Non splende in cielo il sole,
le nubi non lo osservano
a essere del tutto sinceri
lo nascondono.

Con gli occhi spenti dalla paura
chi mira il cielo
e, non va oltre la visuale
biascica parole oscure.

Sono come una lama tagliente
tranciano il cuore
e, l’offesa tormenta l’anima.

Perché dove soffia il vento
anche le docili nuvole si muovono
e, con naturalezza l’aurora
sparge i suoi colori dorati
a differenza del grigiore opprimente
di chi santifica sentenze.

*

Dopo l’intervista.

Chi svolgeva la missione del signor inquisitore
diventava per sua sorte paladino della morale
dichiarando a gran voce prima d’altro non rubare.

Il clamore del suo linguaggio
causa un moto di rivolta
che scuote con veemenza
la coscienza della gente
che a gran voce grida e urla
sei un vero delinquente.

Chi gridava a perdifiato
agitando il cappio al collo
poi, sedeva in parlamento
combinando un quarantotto.

Con la faccia assai tosta
abbandona la procura
per tentare la fortuna
con un partito provinciale
che inneggia la morale.

Trent’anni son passati
tra governi multicolori
e, ancor oggi c’è
chi accumula tesori.

Anzi, un aspetto assai strano
lega oggi il lombardo al siciliano
suscitando il clamore
di chi in coro a gran voce protestava
in quell’ora giustizialista
per dar contro a chi era Socialista.

*

Tra l’amore e il pudore

Dal nato pudore
le giovani figure
nascondevano le rotondette forme
oscurando ai curiosi
le fattezze di quelle sinuose onde
a chi in agguato la giovinezza prende.

Al sublime amore si offre
l’acerba creatura
con le dolcezze dei baci
e, nei felici pensieri
ai principati degli amori guarda
con occhi aperti e chiari.

Pubblicata sul sito Scrivere il 9/7/2013






*

Per il trittico.

La scoperta del nuovo
per il futuro dell’umanità
è il servizio della scienza
per ogni tipo di società.
Nella bellezza dell’emozione,
nella dote creativa dell’artista
l’arte in ogni campo
è una grande e libera conquista.
Quando si scrive
della vita, dell’esperienza,
della conoscenza, della bellezza, dell’illusione
la poesia ne è l’intima trasposizione.

*

Al despota.

Quando le campane
scandiscono il rintocco
per la tua fine
io, ne sarò felice.

Il sopruso è letale.

Le tirannie per perseguitare
sono le calunnie fomentate
dalle tue schiere per compiacerti.

Verrà il giorno in cui le coscienze
si ribelleranno alla tirannide
io, sarò li a rallegrarmi
con chi ha lottato per la libertà
l'autodeterminazione
a prescindere dall'idea politica e dal colore.

*

A voi

Non ho mai provato simpatia
per chi esercita arbitrariamente
il mandato che gli è stato assegnato.

Provo un senso spiccato di repulsione per chi
ha fomentato in modo illusorio
le passioni di una moltitudine
servendosene come strumento di lotta.

Non mi piace la comprensione della morale
perché sa tanto di ecclesiale.

Non mi piace per niente tollerare
quello che è detto senza pensare,
lo considero dannoso anche se per molti ahimè;
questo mio dire non vale.

Non sono per la riverenza e la devozione
perché sono Socialista con convinzione.

Sono legato semplicemente ai Socialisti
che non hanno cambiato
secondo la convenienza
o, dell’opportunità dell’ultima ora.

Fraternamente e con teneri eccessi
conservo il ricordo
di un partito lontano
in cui fin da giovane ho militato
e, il carattere non certo remissivo
per il futuro mi ha dato.

A voi tutti, fraternamente
una stretta di mano.

*

Il ritorno.

Prima che agli occhi suoi affaticati e stanchi
la dolce luce perennemente manchi
l’emigrante, per tradizione vuole
passeggiare sulle antiche vie,
gustare il sole e le antiche compagnie.

Nessuna delle tante vie conosciute
sono belle come quelle.

Sarà perché emigrò per terre lontane
fuggendo dalle monotonie
delle stesse strade, delle stesse vie
a sospirare la sua terra d’amore, di mare e collina.

Si può fuggire per un miraggio che ammalia
ma, come un sublime sogno della sua terra baciata dal mare,
sempre il suo calore rimpiange.

Pbbl. Scrivere 21 – 01 - 2012

*

Foglio.

Il sorgere del sole
illumina la mente
a chi in pace
di scrivere si sente.

Una calma armoniosa
avvolge il pensiero
scrivendo su quel foglio
si svela il segreto.

All'amara solitudine
doni il refrigerio
di chi in quiete scrive
un dolce suo pensiero.

A tutti tu concedi
briciole d'amore,
si spande con i versi
tutto il calore.

Niveo, con i versi ti sciogli,
soffia un forte vento
e, tutti gli accogli.

*

Vita.

Catena infinita
che il tempo
infaticabilmente tesse.

Piante,animali,
odio,amore,
la forza e l'atto
il senso e la mente.

Palpita in ogni tua specie
l'animo mio
come somma di ogni tua creatura.

Il cuore di tante forze
primo erede ti scruta
e, come vivo specchio
l'eternità e l'infinità
riflettono.

*

Versi.

Lanciati in cieli lontani
ricordi di lieti sogni
custodi di animi gentili
coscienti siete
dei palpiti di cuori felici.

Delle gioie custodite i segreti
dei dolori lenite le arsure,
testimoni di lontani passati.

Quanto vi amo, sensibili versi
come coriandoli gettati ai venti.

*

Il mare saluta dicembre.

Ecco l’onda che tutto travolge
sussurrare al mio povero cuore
questo grande mistero d’amore
che dicembre un giorno portò.

Un amore disceso dal cielo
con rispetto bagnato dal mare
porta a tutti una lieta speranza
e, l’effluvio di una dolce fragranza.

Questo mare divino e potente
gli occhi d’azzurro ha bagnato
ora guardo il maestoso creato
ed un astro risplende nel cuor.

Dolcezze e amori infiniti
rechino al mondo aurore divine
affinché un giorno
dalle cadute rovine
sorga la pace,letizia e amor.
 

*

La croce.

Sulla cima di quell’incrollabile scoglio
in cui batte l’eterna marea
troneggi nitida in alto,
inviti all’antica preghiera.

Il mare, con fremito alterno
s’infrange sulla bella scogliera
il vento, sussurra una nuova e dolce preghiera:
“del popolo sei il gemito,
dell’Eterno il sospiro
un suono felice esclama
un inno al magnifico Dio.”

Piantata la in alto
nessuno ti potrà scordare
da secoli attenta vedetta,
proteggi la gente di mare.

*

Uomini.

Nel tragitto, l'angiporto di Genova è popolato di uomini per nulla estranei. Un alitare di terre lontane e, io mi ritrovo nella moltitudine svestito ma, non mi vergogno. Perché pure l'abito che ho lasciato sul lucido asfalto ha l'odore della mia pelle, i segni dei giorni, i rammendi della vita.

*

Infinita pace.

Quieta alla riva l’immensa spiaggia
nella preghiera si stende,
nel cielo stellato improvvisa si accende
a specchio dell’onde la faccia lunare
e, come rapiti da un’intima ebbrezza
nel profondo silenzio, una dolce carezza.

Ed ecco i flutti che tormentan la riva,
con lieve sussurro il vento trascina
quei spruzzi salmastri che i volti ravvivan.

Un empito strano di sensi benigni
avvolge i cuori di buoni consigli,
le membra stanche bagnate dal mare
riposano ora, su spiagge dorate.

E’ un’intima pace, un fremito sembra
che sale al cuore e giunge alla testa.

*

Natività.



Questo giorno assai speciale
il mio cuore fa palpitare
di speranza e d’amore
mi riempie tutto il cuore.

Oggi è nato un bambino,
porta un lieto gaio annunzio
di dolcezza e tepore
che riscalda ogni cuore.

Questa notte così bella
ci ha donato una stella
che per sempre rimarrà
in ogni cuore di bontà.

Il giaciglio e la capanna
dove è nato il buon Gesù
ci ricorda con speranza
che ricchezza non ci fu.

Tra le braccia di Maria
e, la fede di Giuseppe
questo bimbo celestiale
che Iddio ci ha donato
ha portato la speranza
in un mondo di arroganza.

Predicando con fervore
contro l’odio e l’ingiustizia
dal nemico fu trafitto
il suo dolce sacro Cuor.

Questo grande sacrificio
di quel giovane Signore
vale più delle parole
che noi tutti sappiam.

Sono stufo di ascoltare
chi in fondo l’ha tradito
ma, per me rimane un mito
di amore e bontà.

Quante guerre seminate,
nel suo Nome proclamate
non da Lui certo volute
che parlò solo di luce;
una luce universale
che irradia il mondo intero
per dar Gloria a quel bimbo
che disceso è dal cielo.

Questo giorno è tutti i giorni
l’anno intero v’è racchiuso
a Natale Tu ritorni
per dar gioia a chi è perduto.

Questa festa è una gran festa
non ce l’hanno regalata,
Gesù l’ha conquistata
con la gioia e l’amor.

E’ un bambino assai speciale
che infonde gioia e amore
rende certa la speranza
in un mondo d’ignoranza.

Solo chi ti ha nel cuore
e, rispetta la tua via
ti festeggia a Natale
con amore e simpatia.

*

Sensi

Ultime note languenti
muoiono come sospiri sonori,
mutano le forme
ridipinte di strani colori.

Fantasmi di notti agitate,
rimpianti di gioie passate.

Bagliori fugaci,
presagi di nuovi dolori.

*

Lamento.

Se Tu indaghi con spirito sacro
del cuore il profondo,
se non è una menzogna che Tu sei probo
mi domando:
perché il mondo è ingiusto?

La pietra miracolosa dell’antichità
ha consumato la vita,
annientato il corpo
e, sul ceppo nefasto
non cade più
una lacrima di vita e d’amore.

Invisibile polvere,
distruttrice del corpo
non della mente
perché fai soffrire?

Perché salda alla terra
è ancora la radice?

Perché se devo continuare a soffrire
non mi fai morire?

*

Battigia

Seduto sulla rena
tutto m’avvolge,
tutto mi strabilia.

Il mare, con il suo sciabordio
irrompe nel cuore,
amore infinito.

L’azzurro del cielo
si specchia nel mare
formando un colore
davvero irreale.

In quell'universo bello è sognare.

Una voce, in un sussurro mi dice:
è stato davvero un momento felice
quello che insieme abbiamo provato
cullati dall’onde del mare argentato.

Un sasso lancio nel mare,
un tenue rumore mi fa innamorare
di quell’incanto, di quella magia,
impressa per sempre nell’anima mia.

*

La luce

Quando il mattino si veste del chiaro,
il viso riflette un radioso sorriso.
Si ravviva la fantasia,
e, la magia della poesia
s’incontra per strada
poco alla volta;
a mia insaputa
trovo la pace perduta
lei, mi invita a dire:
nessuna paura.

*

L’incontro saffico.

In una nitida giornata
la ragazza raggiunse
una contrada fiorita;
ascoltò i fischiettii degli uccelli,
e traballò per il penetrante profumo,
e quando vide le rose
gli rivolse un inchino.

Dal silenzio ossequioso
la rosa rossa la osservò
e, dallo sguardo implorò:
non cogliermi ragazzina,
non togliermi la vita.

Improvviso,un sorriso sbocciò
e, sul volto una lacrima spuntò.

Si umetta le labbra
e con la lingua
nella carnosità si tuffa.

Si protrasse per ore
quel sensuale gioco d’amore
poi, si dileguò come fa una benefattrice;
si eclissò nel chiaroscuro sopraggiunto
e la rosa della rugiada si inebriò.

*

Anima

Quest’anima soffre
per ogni essere umano ucciso,
si rattrista per il pianto di un bambino,
vivere con te è positivo.

Senza di te non sarei felice
e, la pioggia verserebbe copiose lacrime
per il mio infelice destino.

Non è un’anima come tante
perché severamente mi ricorda
la differenza tra amare e odiare,
respingere, accogliere,
includere, escludere.

Vive con me nell'interiore
è lei il mio custode.

*

L’incanto

Nello splendore degli occhi tuoi
s’incantano i miei.
Il tuo sguardo s’incontrò con il mio
e, un raggio di sole
con il beneplacito del buon Dio
irradia il calore dell’amore sul nostro viso.
Lasciare le parole al fluire delle onde
affidandoci alla sorte.
Contornare la corsa socievole del cuore
senza pudore, per un amore tra le rughe.

*

Appunto 14

Quando la mano è ferma
per una carezza donata
l’amore non ha data.

*

Appunto13


Compiamo il nostro cammino
di redenzione
per glorificare il desiderio
anche quello più lontano
che ha bisogno
di essere da noi realizzato.

*

Il tempo

Sminuzzate nella trepidazione delle suppliche fatalità e urgenze schizzano veloci. Fogli inquinati dai frastuoni, dagli orrori del non osare.

*

Istantanea 1

I cuori santi
Concepiscono l'enfasi
Dei loro spasmi

*

Linea immaginaria

Sulla linea immaginaria l'incanto prende la forma della consapevolezza.

*

Mare

Lo amo
Questo infinito splendore
Che per mia sorte
Posso ammirarlo a tutte le ore.

*

Un suono di aiuto

Nel bosco, un suono

lo ascolto;

voglio interpretarlo:

è un doloroso lamento

per l'egoismo dell'uomo.

 

Silenzioso,

solo il fiato si fa sentire,

superfluo parlare.

 

Accolgo quel suono lamentoso,

in quel momento chiede

il mio aiuto.

 

Mi pongo una domanda:

che fare di quello

che viene a mancare?

 

 

*

Compongo il mio rebus

La mia coscienza entra nel cervello
con toni tenui
così come nelle vette,
nei colori,
negli occhi di uomini e donne,
nei rami degli alberi
che con braccia supplici si protendono
e, in quel che passa,
che aletta, che muta.

Cerco di non far stridere
le pagine del mio libro
in fraseggi indistinti
per non corrompere
la mia curiosità.

Il tempo porta con se il riassunto
del vissuto e, così accedo al ricordo
del mio passato in sintonia
con quel che rimane
del mio futuro.

Sempre contro l'arroganza,
le lusinghe delle religioni
la tracotanza dei potenti.

Conservo con orgoglio
la bandiera rossa che mi fu donata
nella giornata della disfatta
e, con essa nell'ideale
vivo il resto della mia vita.

*

Ode stagionale

Creatore,
donaci la felicità nei fiori
dove Tu hai racchiuso il tuo cuore.

Non distoglierci dal nostro osservare.

Fa che ogni luce
penetri dove il buio oscura.

Il mio,il nostro amore
per ogni stagione
che dalla creazione si succede
in questo nostro paradiso terrestre
così ricco di bellezze esposte.

Ode agli animi nobili
che compiono il loro cammino di redenzione
per glorificare i desideri,
anche quelli più lontani
che hanno bisogno
che noi li realizziamo.

*

L’amore.

Lo riconosco dalla felicità,
dalla vicinanza,
dalla vena che pulsa,
dalla ruga che marca;
dal pizzicore che si spande
sul mio corpo
a tutte le ore del giorno.

*

Il prato.

Appare come una distesa in movimento.
Non sono solo,
ci sono gli uccelli
che frusciano fra i rami
fischiettando;
gli Aceri, i Faggi
che nella voce del vento
pare, si pieghino supplici
in quel momento.
E'presente pure il Creatore
in questo prato in movimento;
avrei voluto chiudere le braccia
in quell'istante;
perdonami se non ti trattengo
perché non sei solo mio
mio Dio.



*

La natura.

E'quello che si osserva
fin dalla prima ora
alla notte desta.

Armonia che veste il decoro
del silenzio.

Offre la sua semplicità.

La sua venuta non ferma
lo stropiccio invadente
di chi osa.

Mai si accartoccia.

Parla sottovoce
e, avanza pian, piano
tenendoci per mano.

*

La primavera.

Questo chiarore
non è presente
in nessuna altra stagione.

Si presenta puntuale
talvolta ritardataria
e,sul verde del prato in fiore
il colore si distende.

Solo la sensibilità umana
sente e comprende.

La luce è confidenziale
per non essere estranea alla stagione
e,si attarda
per mostrarci la vetta in lontananza.

*

Mattino

Il mattino ingenuo
fece capolino
e, cortese ci alitò
il suo buonumore
che rimase con noi
per il resto delle ore.

*

L’orco Baldanza.

Nella pancia dell’orco Baldanza
il pasto caldo fa un giro di danza
di minestra la pancia ne è piena
lui riesce a respirare a malapena.

I pantaloni alle bretelle
sono agganciati
perché non cadano
sotto gli stivali.

All’orco Baldanza
non piacciono i bambini
solo cavalli e adulti bovini.

Solo i bricconi
sono i suoi amici
e insieme vanno
per galli e pulcini.

Tavoli rotondi
e bottiglioni di vino
per ingozzarsi
fin dal primo mattino.

Quando trovano
i maiali ingrassati
si leccano i baffi
pensando agli insaccati.

Sono una combriccola baldanzosa
che non conosce né giorno né ora
per cibarsi di tutto quello che adora.

Il peso varia tra i cento e i centocinquanta
e, per arrivare ai duecento poco ci manca
e per fortuna non si alzano più
da seduti sulla panca.

Felici e contenti
galli e pulcini
ai quali si aggiungono
ovini e suini.

Agile e lieve
salta felice
pure la lepre
allegra e contenta
che Baldanza ora non danza.

*

Prigioniero di un sogno

Erano compatte le notti
e, la sposa nella cittadella
mascherava contentezza
mentre in carcere,
isolato con il mio dolore,
gemevo così:

troppo in alto son salito
quando giunto sulla vetta
una fitta stretta, stretta
dal cuore alla cavezza
mi dilania nello spirito
perché so che non ti conquisto.

Ho patito tante pene
per il tuo viso che ho sognato
e, per un attimo accarezzato.

Tuo padre arrabbiato
capo zona del mercato
in prigione mi ha cacciato.

Dopo anni di dolore
e, scontata la condanna,
esco in fretta dalla prigione
e, mi tiro una canna.

*

Da ponente a levante

Miro gli scogli scolpiti dal mare
avvolti da fragranze d’un verde ancestrale.

Inebriano l’aria del mio paese
di dolci essenze, antiche preghiere.

Il sole nascente si specchia nel mare
formando un colore davvero irreale.

Colore e magia, pare sognare
l’antica punta bagnata dal mare.

Manara,dolce nome
eterna mira di ogni pescatore.

Quando lo sguardo volgo a levante
ecco lo scoglio dipinto con arte;
magnifico il nome, la croce è l’emblema
qui nasce un poema di un borgo marinar.

L’onda si frastaglia su quello scoglio antico
ricordo sempre vivo che si porta nel cuor.

*

Dolcezza

Cullata dall'onda
sciabordi sulla battigia
inopinatamente scompari.

Rimane l'essenza!

L'anima è pervasa
da un'unica sensazione;
magnifica, universale
che assale.

Sarà forse per il candore di una stella
o,il ricordo del passato
che tu compari all'improvviso
sul viso d'un bambino?

*

Peccati d’amore

A lei,

che l’anello come novello sposo

ha messo al dito

tra le nebbie degli incensi,

tra gli applausi dei fedeli curiosi e devoti,

porga la sua benedizione

a questi versi liberi e sinceri

rivolti al cuor suo di pastore.

Raccolga gli infelici, li consoli.

Ricordi loro che Cristo

predicò più con l’esempio

che con la parola. Metta in guardia i giovani

da chi cammina col collo torto e il viso basso

e assolva chi pur in quaresima

mangia di grasso.

Inviti i giovani a ballare

liberi di far l’amore

e quando essi timorosi,

si confessano dica loro:

quel che è stato è stato,

far l’amor non è peccato.

Non bacchetti eminenza reverendissima la donna

che la sua libertà cerca e trova

perché il peccato d’amor Dio lo perdona.

*

Sguardi uniti

Quando il tuo e il mio sorriso
fa breccia nella giornata serena
tutto prende forma.

Il fiato nostro invade l’aria
di aromi speziati d’amore.

Le parole assumono forme indefinite,
primeggiano le sensibilità infinite.

Quando la tua e la mia felicità
sconfina nell'universale,
la realtà diventa fonte
di spiccata sensibilità.

Solo allora l’amore, il pensare, il percepire
la dimensione profonda che trabocca dal cuore
inebria l’anima del gusto della felicità.


Pure nell'aldilà dove l’immensità
non ha confini, liberi e leggeri
come bianche piume,
voleremo oltre.

Il giorno ritornerà
e, lo saluteremo
con il nostro sorriso scolpito sul viso.

*

Mutismi

Abbiamo asserito corti silenzi
tra gli spigoli del cuore,
dove non contano le parole.

Racconti con la mente
di animi silenti,
pulsioni di frasi incompiute
mai ambigue,
colmano le spaiate differenze
da maschio a maschio
da femmina a femmina
mentre la fievole luce
irradia il colore
dell’olio sbattuto
dall'istante del sale
caduto dalle lune.

*

L’idea o meglio l’ideale.

Col cuore che sussulta e desidera
nel firmamento, nel mondo, nel mare;
allegra, felice, festosa
l’idea continua a viaggiare.

Sempre nel cervello sarai
con lo spirito rivolto al pensare
nessuno mai potrà rubarti
l’antico e umano ideale.

Illusoria chimera non sei,
alla pari della pace delizi
l’uomo stracolmo di vizi
che rinnova il puro ideale.

Limpida, ribelle, sincera
che fiera ardi nel cuore
come pura alma segreta
la bianca scia dei sogni
porti alla stella cometa.

*

Appunto di vita

La vita insegue
la gioia e il dolore
e, nelle sere stellate
appisolarsi sotto il manto stellato
è il gioioso regalo
che il Creatore ha donato.
Il mattino, osando,
senza alcun rimpianto
ripercorrere la stessa strada
per la via di casa.
Giorno dopo giorno, lavorando.
Per molti non sarà molto,
per me è tanto.

*

Mare

Quando il vento increspa le onde
le vele gonfie delle derive
dalle onde accarezzate
pronte per suggestive regate
nell’azzurro del mare.

Quando di fronte alla rena
l’onda schiumosa frange
il vagare del moto del mare
fa la felicità del bambino
che si lascia spruzzare.

Mi piace il brontolio del mare
e, il risuonare dell’emozione
quando varo il gozzo
per andare a pescare.

Poi, dalla corrente mi lascio trasportare
nel silenzio sicuro;
nella cassa sistemo il pescato
e nel mezzogiorno soleggiato
ritorno da dove son partito
ricompensato dal riflesso del sole
che a riva mi ha accompagnato.

*

La mia passione per la primavera

Come il sole si specchia nel mare
il sorriso nella giornata appena incominciata
è forza vitale.

La fioritura del narciso
annuncia la primavera vestita a festa
e, regala ritagli di dolcezze
per la gioia di adulti e bambini
che comprendono le voci
dei fiori invaghiti.

Tra le fantasie dei prati
nelle notti temperate
le stelle fanno la corte
alla luna argentata;
io corteggio il momento
dell’ispirazione che la stagione
mi regala.

Un periodo passeggero
che anno dopo anno ritorna
è l’amante segreto
che di me si ricorda.

Lo amo oltre la soglia del prevedibile
come si ama chi sa giocare
nel torneo della stagione
e, la vita attende la primavera
con il suo volto sciolto
e io la amo.

*

Acque di mare

I flutti baciano le sponde,
sussultano le onde
nelle balzanti acque
con voci stupite.

Nell'ansa azzurrina
l’onda spumeggia,
si frange,
si rovina.

*

Non piangerò

Come stavo comodo
seduto sulla poltrona
a scrivere poesie per te.

Infedele alla mia passione
il coltello lo affondava affondo.

Ferite.

Piaghe aperte.

Stimmate profonde
della mia mente.

Memore delle tue acide parole
che calano nel mio cuore
sopra i capricci delle notti insonni.

Quanti pensieri ipocriti.

Che disinganni.

Curvo nel silenzio attendo
la tua ultima sentenza.

La mia anima sorella, sorridendo
bisbiglia: uscirà dalla sua bocca il tuono.

Dai suoi occhi i fulmini
e dirà:
il tuo povero cervello
chi l’ha portato via?

Non verserò più
lacrime per le tue parole.

Pieno di sogni affronterò la vita
che non posso averla dimenticata.

Solo i casti, i morali fino all'ultimo respiro
imiteranno con gli atti schivi
le tue amare parole.

Non sgorgheranno inutili lacrime
nel cielo che non ha mai notte.

Preso dal bisogno ardente
di un po’ di refrigerio
a frotte le idee ronzano
e abbagliato dai miei più dolci ricordi,
ne guardo il viso.

Che rottura, lacrimare
per chi non ha mai un sorriso.

*

Auschwitz

Tristezza racchiusa in un cerchio di ferro e di fuoco;
nell'aria essenze dolciastre e profumi di carne.
Esseri umani marchiati d'infamia.
Silenzi omertosi. Giudei sterminati.
Popoli afflitti da lutti biblici
che nemmeno Dio può comprendere.
Sterminio di anime che vagano nell'universo
alla ricerca dell'agognata pace.
Urla di dolore.
Rabbia.
Silenzi.
Storie di uomini spogliati della loro aura celeste
hanno nascosto le loro memorie nella roccia.
Neppure gli elementi della natura
sconvolti da tanto orrore
riescono a scalfirle.
Recondite paure
custodite nell'intimo del cuore
scritte su questo foglio
per non dimenticare.

*

Spirito

Dell’animo umano
cui conosci i misteri
con dolci respiri,
ne sveli i segreti.

Visiti e proteggi
con uguale misura
chiese, conventi
e, Madre Natura.

Ti getti sul mondo
seminando l’amore
inebri la mente
di un lieve vapore
alito fecondo
che entri nel cuore.

Avvolto di luce
tra armonici canti
ti allietano in coro
le schiere degli angeli.

Conforti gli afflitti
nei tristi tormenti
alberghi sovrano
nei cuori ridenti.

Il tuo soffio feconda
il Verbo divino
che giunge sereno
al ricco e al meschino.

Sei come l’anima,
che per volere universale
comune è a ogni mortale.

*

Amianto Assassino

Nelle estati le giornate
scorrono lente tra lamiere roventi.

Negli inverni gelidi
tra gli spruzzi del mare
e,le folate dei venti.

Aliti che dovrebbero spazzare via
nubi che non spariranno mai.

Spore invisibili
si nascondono nei meandri
dei soffi della vita
per rapire gli ultimi respiri.

Nello stupore della paura
mamme, mogli e figli
parlano di morte.

Un dolore febbrile
entra nel cuore
di ciascun figlio
e, dalle labbra sue
esce un bisbiglio.

Nel cuore un rancore
troppo tenace
perché tramonti con il sole
e trovi la pace.

*

L’incontro

Nello splendore degli occhi tuoi
s'incontrarono i miei
e,come fiamme vive
le lacrime davano nuova linfa
alla nostra vita.

Il tuo morbido sguardo
s’incontrò con il mio
e,un raggio di sole
con il beneplacito
del buon Dio
incoronò l’incontro.

Lasciammo le parole
al fluire delle onde
per vivere pienamente
affidandoci alla sorte.

Contornammo la corsa socievole
del nostro cuore
con delizia e passione.

E, osammo.

*

Come vedo l’autunno.

Non è triste vedere le frasche spoglie,
e un giallo tappeto di foglie.

E’ piacevole camminare
sul soffice manto
che regala la sorpresa
e non si pensa più
né all'estate né alla primavera.

La luce tenue toglie
il leggero velo
nell'alto del cielo.

Amabili energie si rinnovano
presentandosi sconosciute all'oggi
per essere sorprendenti domani
nei vivaci colori autunnali.

*

Vado

Sventatamente mi getto nel viaggio
lascio aperta la porta finestra
il vento fa entrare
oggi è il mio ospite naturale.

Studio il percorso,
ho il mio riferimento
che non perdo mai di vista
per giungere in cima
e poter scattare una fotografia.

Il libro di vetta
è dentro a una cassetta,
lo sfoglio e da una scritta
riconosco chi ha intrapreso
la via del ritorno.

E’ la ricompensa pacata
che sempre è elargita
a chi con passione e amore
intraprende la sua camminata
a tutte le ore della giornata.

*

Il riposo

Il bosco si è addormentato
l’anemone perenne
insegna alle persone
che sanno osservare
verità da ricordare.

Sogna il bosco
e,il ritornello scorre
come il nutrimento degli alberi
che gli fanno da contorno.

L’entusiasmo accende la passione
e,nel momentaneo riposo
prospera la forza del verde
grondante di umide gocce
al far della sera.

Non c’è passaggio obbligato,
la porta è aperta
e, girandoci d’intorno
con passo sicuro
entro nel riposo del bosco
portandomi sulle spalle
la leggerezza dei miei anni.

*

Il cielo

L’ho fissato, ho ascoltato il fischio del merlo,
ho osservato l’erba verde del prato oscillare
e so che era presente la metà del tuo cuore.

L’altra era in compagnia di Dio.
Padre mio.

Il fascino del ricordo
mi accompagna nel bosco
con il tuo spirito intorno.

Non vedo come i veggenti, gli angeli,
tocco con le mani i faggi, gli aceri, i fiori,
osservo la bellezza del bosco
dai mille colori.

Sento il brontolio del vento
e, come mi hai insegnato
non mi spavento.

Prima che giunga il tramonto
voglio essere di ritorno
per osservare la caduta del sole
da una posizione privilegiata
quella che sovrasta il cuore
e,regala la quiete divina
di questa bella giornata.

*

Il chiarore

Quando il silenzio del giorno
apre le porte sulla ciarliera città
il chiarore, consapevole della confusione
veglia e ritempra ogni ora.

Nel ricordo, il movimento
del gradevole badare
e,il dinamismo diurno
all'angelo custode
mi fa pensare.

La verità che mai si congiunge
all'anello mancante
ribollisce per gradevoli pensieri
e,quello che è esplicito
si distende chiaro senza confondere.

Mi attrae la vita
e, dolcemente mi rallegro,
a volte mi entusiasmo
oso e ringrazio
e, i versi miei non li cancello
in onore al buon Dio che mi ha dato
un poco di cervello.

*

Aria

I respiri sono stati giustiziati
urli attaccati ai ricordi
nei bordi confidenziali
degli anni passati.

Chi è convinto che i vivi
sfogliano le pagine di libri
per nutrirsi del sapere
si accorgerà ben presto
che per alcuni il pretesto
del non ho tempo
è il voler sapere la fine
anzitempo.

Nell'indice del perdono
il frullo di una bianca falena
che si posa sul fiore
e,la libidine del suo succhiare
le apre le ali per volare.

I ronzii fastidiosi delle mosche
mi arrivano senza sosta
ogni volta che nel mio camminare
faccio tappa per riprendere fiato
accaldato, in modo sfrontato chiedo
il tuo conforto.

A Te che sempre mi stai d’intorno.

*

Non rinuncio.

E’ sempre più bonaria
e, aperta la natura.

La notte serena
rafforza la scorza,
il venticello fresco
vivacizza l’amicizia
con l’ambiente circostante
popolato di fusti e secolari piante.

Chi vuole può ascoltare
il sonoro parlare del bosco
senza spendere un soldo.

Il destino mi porta
a bussare alla porta
della fortuna.

La trovo nell'audacia
che svolazza d’intorno
al mio mondo quando sono
con gli amici
nella fronda del bosco.

Amabile la natura
e, la vivo nella quotidianità
aperta alla scoperta
e, disponibile al cambiamento.

Proprio per questo
non c’è pretesto
e, girando d’intorno
resisto e non cedo
al torrido e all'umido
in tua compagnia nulla temo.

Alla tua vita
non rinuncio.

Mi aiuti il tuo splendore
a ogni fare della stagione
nella dolce combinazione
nel mutare il silenzio
nel suono del vento.

*

Stradina stretta e buia.

Tra la luce lunare
mosso da un istinto
che spesso mi assale
nell'angiporto di Genova
mi son ritrovato
e,ho guardato quello
che da qualche tempo
desideravo invano.

Vico Santa Croce
l’ho attraversato
e, da una finestra vicino a un muro
ho sentito il vociare roco
di chi si sente al sicuro.

L’arietta di mare
si fa sentire
inebriando la notte
del sapore del sale.

Io nel vicolo guardo
e cammino, mi osserva il cielo
strizzandomi l’occhiolino.

Alla fonte del piacere mi avvicino,
sull'uscio c’è chi mi aspetto
e senza fare circospetto entro
e,mi stendo sul letto.

Ho chiuso gli occhi
e, mi son lasciato carezzare
da quella bella insegnante
dall'arte di amare.

Poi con quel suo accento napoletano
mi disse: vuoi un consiglio?

Da queste parti vai pure tranquillo.

Correva l’anno mille novecento settantatre
non c’era inferno o paradiso
il sorriso abbondava su tutte le labbra,
oggi credo non ci sia più
terra e generosità alcuna.

Non mi resta che augurare ai posteri
buona fortuna.

*

Fuori dall’ordinario

E’ assodato, quel che è stato.
E’ stato.
Il pensiero padre dell’intelletto,
afferma che il ricordo
di quel che è avvenuto
svanirà nella contemporanea quotidianità.

Riprendo gli arredi che ho conservato
e,li propongo all'asta del libero pensiero.

Nessun euro, solo sentimento.

Per negare il consenso
all'arroganza del prepotente,
all'attrattiva della religione,
all'insolenza della persona
perché presto una nuova farsa ci sarà.

Un male dimenticarsi
del c’era una volta
una moltitudine che adorava
il luccicore della vergogna
e, poi cambiando bandiera
non cambiò la storia.

*

Bevanda

Dalla morsa della giornata
si è liberata l’essenza,
la fragranza aromatica
della pianta spunta e divampa
nella giornata afosa.

Il fertile verde
distende la pace
delle ore assolate
e, delle piante
le foglie son schiave.

Scrivo con il rossore dell’incertezza
queste parole e, in compagnia
della mia armonia
gusto la bevanda fredda
dal sapore forte fragrante
che disseta e rinfresca.

Lo svelo.

E’ la menta.

*

Plana e vola.

Discorrevo del più e del meno
con l’amico mio Marco
quando all’improvviso
un branco di uccelli in volo
sotto il benevolo sguardo del sole
planava compatto
poi nuovamente in alto
verso il cielo intonando
in maniera corale
un armonioso canto.

Ora gli occhi incuriositi
sembrano smarriti,
inteneriti, arrossati
dai pollini primaverili.

Perdiamo il filo
del nostro parlare
per un bisogno impellente
di capire quel melodioso fischiare.

Nel salutarci
qualcosa si mise in mezzo a noi,
non so dir cosa.

E’ certo che siamo rimasti
a parlare per una buona mezzora
mentre il branco di allodole vola ancora.

*

Rituale

Nel cerimoniale dell’amore
ci stanno tutte le ore.

Osservano.

Appagamenti intensi
evidenti sui nostri volti.

I piaceri perversi,
i respiri affannati
le bocche che si schiudono
nel momento dell’atto.

Reciproco possesso.

Ascolto i cuori che sbattono
sulle pareti degli incanti
di noi focosi e viziosi amanti.

Vicendevoli iniziazioni,
dedicazioni ai particolari
e le mani, le mie
sulle tue cosce a risalire
e,noi animali privi di morali.

*

Fantasia

Nell'arcipelago della fantasia
ci sta una tartaruga
che si mangia la lattuga
che Rosanna ha seminato
ad aprile inoltrato.

Nel pollaio tutto solo
ci sta un pulcino
e nel cielo azzurrino
vola e danza l’uccellino
fischiettando allegramente
un richiamo permanente
per la festa imminente.

Nello stagno lì vicino
ci sono le anatre
che pescano il pesciolino.

Ecco a valle la mucca bianca
che accompagna il vitellino
non distante la bruna alpina
sta seduta sulla riva
mentre il toro
sempre attento
guarda fisso
in quel momento.

Sotto le querce e sugli ontani
ci sono tanti animali
dai colori assai strani.

Tutti insieme a costruire le bandiere
per le feste fantasiose
che non hanno patrocinio
se non quello naturale
che avviene con lo slancio
di chi dice, non ci casco.

Tutto questo non è mica una bugia
è soltanto il compleanno della fantasia
che si festeggia in allegra compagnia.

*

Risoluto

Resterò libero,
nessun vincolo,
solo un proposito
quello di morire
come la mia mente vuole.

Lo rivendico
come un mio diritto
e so che è
il mio umano egoismo
che si ciba d’idealismo.

Tormentato dalla sete della verità
come un malato di asbesto dell’aria
compongo la mia poesia
che della vita vissuta si ciba.

*

Spazzato via

Nel frastuono del traffico

uno stridore di gomme

lascia l’impronta scura sull'asfalto.

 

 

La triste scena che fino a quel momento

per tanti era un pretesto

diventò la vera ragione

per affermare che la velocità

fa scendere lacrime di dolore

per chi senza nessuna colpa

è investito e muore.

 

Si offusca lo sguardo,

si stringe il cuore

la tragedia che si consuma

in poche ore.

 

Tutto intorno. Un pianto muto.

 

L’urlo rabbioso per il pirata

accompagna questa triste giornata.

 

Le pattuglie, le ambulanze

militi e poliziotti quanti tristi addii

hanno conosciuto a fondo.

 

In questo lucido mondo

dove la vita per alcuni

non vale un soldo

c’è ancora chi si diletta con la procedura.

 

Dove si va?

 

Non si fugge dal dolore.

 

Osservare e comprendere

che cosa è il crepacuore

per una vita che muore.

 

 

*

Distacco

In un vassoio di cristallo
il fasullo appare vero.

Senza riposo alcuno
lavora l’intelletto
per mettersi a braccetto
con l’ingegno senza essere circospetto.

Se non fosse contraffatto
sarebbe l’antefatto del certo
che misuro con il dubbio
per non essere ingannato
dall'acquisto taroccato.

Dove andrò
solo io lo saprò
e, a condurre il gioco
io non ci sarò.

Questo peso a voi lo lascerò.

*

Benevolenza

La clemenza di una mite giornata
contornata dalla saggezza dell’aria
nella setosa armonia della nottata
non trema per una sguaiata voce lontana.

Le ultime parole siano amabili.
Danze amorose di nuvole in calore.


Al centro dell’attenzione
nell'astuta movimentazione della coscienza
senza alcuna appartenenza
si muove l’insolvenza.

Fallimento.
Non è un’ossessione.
Solo pura constatazione
di quel che è stato il movimento.

Pensiero astratto
dal contesto del cambiamento
per un fine diverso
che non è questo.

*

Prigioni

Reclusioni le preclusioni.
Togliere gli striscioni.
Ammiccamenti tra gli uni e gli altri.
Noi. Sempre avanti.
Direzioni.
Dove portano le attitudini.
Dignitari di valori.
Non comuni.
Universali.

*

Ispirato dal sogno

Quando il chiarore mi assorbe
e la voce si orienta nel respiro del globo
salvo il mio sogno notturno.

Nitido il cielo nel mattino
e, il sole rinvigorisce
pure in un caldo mattino d’estate,
il ricordo del notturno.

Rifiuto l’invito dell’ombra
passeggio all'aperto
nell'aria temperata
per niente afosa
e, il mio sogno ancora ora
nel mio fiato riposa.

Mai avrei pensato
che il soffio custode del sogno
trovasse nel mio intimo
la sua naturale dimora.

Con gioia oscilla il mio cuore
nello splendore del giorno
felice di essermi svegliato
e dal sogno ispirato.

*

A Caterina

Guardando con nostalgia
quella finestra aperta
che un tempo fu alcova
ne varcai felice la soglia
con il volto arrossato
non per la vergogna.

La telefonata e il codice
“amico del bar Ancora”
e, tutta la novità era mia.

Non c’era mai monotonia
in quell'abitazione
ogni settimana
si cambiava compagnia.

La tassista, la studentessa, la casalinga
arrotondavano la quindicina
e, poi la mensilità
sempre con garbo
e tanta qualità.

Il maldicente osservava e commentava
senza mai varcare la soglia
forse per paura di spendere
o tenersi la voglia?

Non importa, la maldicenza
ha portato in galera “la Rina”.

Mi sembra sentirla dire:
un tempo lavoravo in posta
ora io apro solo la porta.

La Caterina è morta,
il suo spirito resta
e ricorda a me
quando da ragazzino
mi ha fatto perdere la testa.

*

Metamorfosi

Mutazioni.

Esseri umani riciclati
per costruzioni di castelli in aria.

Esposti i cimeli sacri
per ammansire le immoralità.

Seduzioni di esseri umani.

*

Avanzo

Cammino con gusto
e, d’intorno osservo
quello che accade
in quel momento.

Mi sento sciolto
e, sospinto dal vento
solo per rinfrancarmi
mi fermo.
Al margine del sentiero
mi chino e colgo un fiore vero.

Dell’intenso valore suo mi pregio
e, incontro l’avventura
in questa colorata natura.

In mezzo ci sto io
tra il mare e il cielo
quando a bruciapelo
volgo lo sguardo in alto e vedo
il bianco dell’onda
nel cielo azzurrino.

Appare all'orizzonte
la sagoma di una terra
è la magia della limpidezza
che mi accarezza.

*

Uno sbaglio?

E’ inutile che tu pianga
e, ti senta sconsolato
perché lungo il pendio
che conosco solo io
son giunto in soccorso
a te, che ti sei nascosto.

C’è un lato di te
che non conosco;
sarà per questo
che non ti giravo mai d’intorno.

Ora ti osservo e mi domando
ne è valsa la pena per me
di rischiare tanto?

Mangiando, bevendo
e, rievocando il dettaglio
termino dicendo:
nel portare aiuto
nessun sbaglio.

*

L’evidenza



L’evidenza

C’è chi disprezza la modernità
e vorrebbe ritornare alla carrozza
perché i tempi si sono troppo evoluti
e gli ideali sembrano incompiuti.

Per tanti la vita
è funzionale all'interesse
per altri ancora,
modesta e faticosa.

In evidenza ci si metta
pure la convenienza
e, con trasparenza
arrendiamoci all'evenienza.

Un senso di sgomento
prende il cuore
udendo queste tristi parole.

Fiammelle spente
dal nuovo vento mattutino
che infuria sul destino.

Ed essendo noi i fautori
della nostra sorte
dobbiamo essere pronti
a non chiudere le porte.

In controtendenza alzare la testa
perché ciò che ci contraddistingue
è l’accoglienza.

Il vento gira a una velocità vertiginosa
e cambia direzione di ora in ora.

Io sono ottimista e convinto
che dalla parte mia
soffierà ancora.

*

Devastante

Il masochismo genera eroi
il sadismo, carnefici.

Nemici della dignità.

Il sangue depaupera il respiro
intinto nel nero.

I giochi sono aperti
compiacimenti, sortilegi
rinunce e costrizioni
sono i giocatori.

Perversione.

Il cilicio la personificazione.

Aculei per le scarnificazioni,
paramenti per le denudazioni,
indossati per le vestizioni sacrali
conferiti alle inutilità,
delle mostruosità che non hanno
le cognizioni delle diversità.

Stupefacenti.
Annientanti.
Sfiguranti.

L’orrido è valicato
agghindando il superfluo
con l’ipotetico.

Carne umana devastata
da un piacere senza traccia.

*

In una notte d’estate

La notte abbellita dalla luna
festeggia la mostra di madre natura.

Nella quiete delle ore
la spiaggia deserta
è animata dal pescatore.

Nei boschi i grilli canterini
agli albori mattutini
con i saltelli fan gli inchini.

Trame che raccontano
segreti, passioni, amori e, avventure
in queste notti scure.

Al cielo sale l’umido vapore
d’oltremare che dal terreno
biancheggiando sale.

La notte osserva e si domanda
se il buio che porta
non nasconda una grave mancanza.

In questa notte d’estate
si contano le costole degli alberi
che sopravissuti agli eventi
sono rimasti saldi
alla furia dei venti.

*

DA VICO della CASANA a VICO CARLONE “GENOVA”

Nel mattino nuvoloso
si spegne l’entusiasmo
e quando l’umore si rattrista
ampio è lo spazio per lo sconforto.

Un chiodo usato dal carpentiere
è lì sul marciapiede,
altre cose al lato opposto
sono ammucchiate
e le brezze di ponente
le fan volare.

Una porta si schiuse improvvisa,
e ravvivata la vista
dalla figura matura
che spiccava tra le altre
che mi sembravano scaltre,
chiesi il prezzo
per un’ora condivisa.

Nella stanza una poltrona a sofà
e il profumo d’incenso saliva
dal basso verso l’alto
in deliziose spire.

Felice gustavo il suo profumo
e, seguivo il movimento
del suo corpo sopra il mio.

Le labbra glabre
rosse e umide
come le ferite
le gustai.
Erano squisite.

Con sdegno quando mi confessai
il prete mi disse: volgare!

Poi non so come
mi diede l’assoluzione.

Non mi sentivo affatto peccatore
ma schiavo della bestia
che ancor oggi mi rode
l’anima e il cuore.

*

Eterno

Basterebbe una voce
rito d’incompreso pianto
per avvolgere nel ricordo
una distrazione che unisce.

L’anima si nasconde
nel vortice del tempo.

Il mistero cristallizzato
è il ricordo del momento
in cui l’immenso creato
si accende improvviso.

Un invito al sole
a concepire eterno calore.

*

Spiragli

Aperture contrapposte alle incognite
per vestire le nude giornate.

Per non sprofondare
nelle sabbie mobili delle ore
senza sapere cosa fare.

Nelle tappe quotidiane
le incertezze fanno crollare
le intelaiature dei tragitti conosciuti
per offrire il vago
a discapito del certo.

Uno spiraglio che detesto.

*

Pudore

La vergogna è uscita
da dietro la porta
sazia del delirio benefico
per giungere all'apice
di un piacere perverso.

Ora predomina la sfrontatezza
travolgente insidia
della giovinezza.

*

A te

Ragazza o pur donna
femminile lo sguardo sia
perché il viso tuo ispira
la squisita voce della poesia.
Pregiato il sentimento
che del romantico si abbellì
in virtù di quel sorriso radioso
che lucente al cuore giunge
e, con impulso spontaneo
all'animo arriva.

*

Inseguimento

Corro all'inseguimento del buio.
Impatto violento
nel vuoto universo dell’oscuro.
Nella notte mi abbandono.
Osservo le ombre.
Trovo le sequenze
di brevi pensieri.
Accatastate emozioni.
Isolate commozioni.
Sulle note graffiate
di questo disco
non so se sarò in grado
di giocare con la luce
per riflettermi nello specchio
del vissuto.

*

Fantastica danza

Dal torpore la bella si alza
e con baldanza
un giro di danza.

Balla la donzella
agile e graziosa
come giovane gazzella.

Sulle punte
in vortice gira
e c’è, pure chi ammira.

Seduta sulla poltroncina vellutata
scosta la gonna inamidata;
civettuola la ragazza
mostra l’attaccatura
completando il disegno
di Madre Natura.

*

Distacco

In un vassoio di cristallo
il fasullo appare vero.
Senza riposo alcuno
lavora l’intelletto
per mettersi a braccetto
con l’ingegno senza essere circospetto.

Se non fosse contraffatto
sarebbe l’antefatto del certo
che misuro con il dubbio
per non essere ingannato
dall'acquisto taroccato.

Dove andrò
solo io lo saprò
e, a condurre il gioco
io non ci sarò.

Questo peso a voi lo lascerò.

*

Nel bosco

Ci siamo sbronzati d’amore
e, il cielo compiaciuto
bisbigliò al vento:
i giochi che i più nascondono
loro li mostrano
alla luce del giorno.

*

Approdo

All'imbrunire nel mare increspato
un pesce ha abboccato
all'amo infioccato.

Nelle acque perlacee
danze di onde schiumose
per congiungere i frangenti
alle sfrontate carezze del mare.

Al solitario pescatore
non rimane che lo stupore.

*

La pioggia

Atterra sulla terra
assaggia la morbidezza
e intirizzita gocciola
sulla strada cementata.
Rigurgita vita
quando è giusta.
Vomita inopportunità
quando si riversa violenta.
L’acqua penetra, sgretola.
Resta la colma misura
di una smarrita società
che non ha nessuna età.
Zampilla l’incognita
lambita dalla stupidità
che ha la sua stonata vocalità.

*

Respiro

Soffio dell’onore
rivendicato dal cuore
per nobilitare l’amore.
Dipanata la matassa
la domanda:
Ordinaria quotidianità?
No!
Novità.

*

Follia “Gioco d’azzardo”

Ti afferra la mano.
Nell'inquietudine della mente
avanza inesorabilmente.
Scioglie le membra
in movenze ballerine
La fiamma viva della vita
incatenata alle pene terrene.
La mente estingue il nobile istinto.
E, la fortuna instabile come la luna
gira a favore delle slot
con ritmo lento, uguale, inesorabile.
Toglie risorse sacre
sperperate dalla costante
che invita a giocare
l’ultima partita.
Che non è quella della vita.

*

Questua

Giornata di raccolta
e, frugando nella tasca
un euro.
Non basta per andare
e tornare.
Rimbomba nella coscienza
la domanda e la risposta.
Il quesito.
Qual è il prezzo giusto?
Forse quello forgiato dal pianto?
Svestito il ricordo
lo strazio è un graffio ricevuto.
E’ il grido d’aiuto.

*

Alternare

Parole di dolore tra i rifiuti delle incombenze

che non hanno l’olezzo dell’uomo.

Nutrito da timori, ossessioni, tentativi

desiderando l'estraneità.

Malattia contemporanea.

Nell'attesa si scioglie.

 Senza limite.

Priva di resistenza.

Alternanza a un brano,

a un racconto,

un modo di dire per non soffrire.

Oltre le indulgenze conservate in un’ampolla di sangue.

Vestendo le attese.

Denudando le promesse.

Alternando il salmodiare,

con il melodico cantare.

*

Pregiato intenso

Nella fronda cespugliosa
la speranza avvampa.
Esplora. Indaga.
La schiva esigenza
dell’anima pioniera.
Che d’intenso si pregia.
Una preghiera
per lumeggiare l’attesa.

*

A voi

Ragazze o pur donne
femminile lo sguardo sia
perché il viso vostro
ispira la squisita voce
della poesia.
Pregiato il sentimento
che del romantico si abbellì
in virtù di quei sorrisi
radiosi e lucenti
che al cuore giungono sempre.
Sublima e appaga
sorridere.
Un detto antico dice.
Le donne vogliono il mondo
e, l’uomo mite.

*

Esistenziale

Tra i brevi rimandi
strappati alle pupille
note musicali si smorzano.
Fluiscono sul ventre
aspirando un canto roco
dal senso compiuto.
La passione ha nel suono
il suo trascorso
e, un incerto domani.

*

Accesi desideri

Li abbiamo vestiti di stracci
e, nei sussurrati segreti
evidenti gli abbracci.
Per noi,
che intrecciamo i sogni
ai quotidiani momenti
senza vergognarci
dei desideri immorali.
A dispetto dei benpensanti
e, dei santi.

*

Contenitore

Un valore assoluto
per ricomporre affinità o diversità
con l’ausilio della parola
e, con l’esempio.

Ecco il moto perpetuo
che avvalora il tempo.

Comprendere.

Discernere.

Le consuetudini
opprimono le coscienze.

Sancire il patto liberamente
oltre le credenze,
avamposti delle ignoranze
che sublimano sempre
arroganze e prepotenze.

*

Dal mio osservare.

Dal mio osservare

Le nubi si sciolgono,
gocce di pianti
su fiori appassiti.

Sul fare selle sere
i silenzi vestono
le sfide delle giornate
sulle quotidianità
che si appartano.

Vivere e soffrire,
duelli giocati
sui fili delle esistenze.

I vincitori non corrompono mai
le dolcezze dei giorni.

I perdenti continuano la sfida
mordicchiandosi le dita.

*

Adolescenziale paura.

Un brandello della mia paura
esaltato dal pentimento;
uno statico pensiero
del turbamento adolescenziale
tra il mutismo e il tranello.
Il pensiero assente,
lo strazio nascosto
nel cuore di un piccolo angelo.

*

Il mio giorno.

Lo porto a tracollo supplicando
che non giunga il tramonto
e, delle sue di carezze,
ne conservo il ricordo.
Nel giorno mi specchio,
rovisto il cuore,
vado e torno sempre
dove il cielo ride
e, la nube è
il punto d’incontro.

*

Meraviglioso.

Di quel sentore
che chiamano amore
ne rivendico il gusto, l’odore
e, non per ultimo l’ardore.

Lo si conosce fin dal primo respiro
quando nel cuore entra improvviso.

Si colma di grazia e bellezza
per una grata carezza.

La naturalezza compie la magia
e, ci sublima senza nessuna incertezza.

Prodigiosa la sensazione
che sale dal basso ventre
e, arriva al cuore
con rinnovato vigore.