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Raccolta di poesie di Loredana Scalia
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

oggetto: beni voluttuari

 

 

io non so coprirti, io non so piangerti

come si piange un volo al risveglio,

distinguo appena i cerchi nell'acqua,

per cupidigia, per onore.

 

Liberarmi della caverna, della giara, dei crassi giri di parole,

liberarmi ora dell'amore non mi ferma.

 

Non ti ama lo strepito al mattino, quando la morte ti ha dimenticato.

Non ti ama la fede ai polsi di burattino, dove io

millanto fili.

 

Solo la diga delle mie risposte 

tiene.

 

 

*

sezione aurea

 

 

ho significato i tratti

spinti sul foglio come persi 

e ritrovati

quando si è smesso di cercare

 

le tue parole diritte

amorevoli infiltrazioni nella roccia

 

io che ho imparato la sobrietà dei neutri

faccio mio il rosso trucco sulla guancia 

l'amore infame di tutti meritiamo di essere felici

 

ora che accaso una stele falsa lasciami recitare

una filippica

una spina qualunque 

 

 

 

*

Io resisto

la retorica dei guitti

il suffragio dei povericristi

i banchetti osceni delle sante ricorrenze

 

ma poi mi specchio in mare

il suo silenzio la mia affabulazione

 

sono loro

gli eroi che io nomino eroi

in ginocchio e con la mano tesa

a subire rintocchi di campana

o nelle corsie

addobbate di allegria spaccaossa

 

sono i tisici della fortuna

a non tradirmi

 

sul loro olocausto

il mio sollievo dì salvezza 

*

suggerimenti


la terza frase è perduta
io sono quella

 

personaggio bleso nel monologo autunnale

 

ciò che il tempo ha tradotto
puoi trovare anche in quelle scarpe dimesse
nel loro vuoto disallineato

 

abiurare stanca


si dice nostalgia la mancanza del tuo disordine creativo
gli odori sfumati
la tenerezza intensa

 

ho costeggiato il mare
luogo delle nostre reciproche meraviglie ed eri un gesto
forsennato

 

minuta salina

 

 

*

serendipity/così è la vita



Qui non gela
fa inverno per assonanze
e non si muore
se non di rime accidentali

di là dal mare
Dio è un’orchidea

verrebbe da dire, allora: sarò occasione di viaggio
dolore acuto come dopo una corsa

ma questo rogo sa di vin brulè

tagli sulla tela

*

h24



Mi troverò ancora a passare da qui
da questo saio di innocenza

dove ho spirato un’anima clandestina e un sogno
di ciliegio in fiore

si farà quel giorno mutevole che cresce per spire di luce
e non si arrende
come un catamarano
docile ai tagli del vento

ma nell’attesa
madre sgargiante di sofferenza
spogliami
affidami come un orfano all’amore inventato

disegnando una casa

*

portrait



questo spettro di gioia mi teme
insinua le sue carezze da amante
come una minaccia
poi scompare

così
l’elica del tempo mi disperde

dal mio ventre di paglia
sanguina
la rossa bellezza del dolore

*

A conti fatti



La nostalgia è un’agave al poggio

non c’è giorno né incedere quieto
tra gli strepiti ottusi di questa solitudine
senza che il suo grasso cuore mi partorisca l’ombra

calda del tuo sguardo su quel ramo del lago
là dove la neve odorava di rose
e i monti si specchiavano sfacciati
tenendo un segreto

quel tuo profilo spoglio
aveva una bellezza di tornante
come i sentieri
cui spavalda gettavo il sorriso

diresti che le voci mutano
la loro pelle sulle le nostre dita
e che i silenzi sono barche alla deriva

ma ho digiunato su quell’agave l’attesa
per condurre la mia anima al tuo sonno

*

Carnet de voyage


Mi chiedi
che pensi

penso al biondo carico di un giorno
angelo alle nostre malinconie

- mi piacerebbe ascoltare l’erba nuova dei primi tepori
crescere
incoronata da un semplice muro-

penso alla tua bellezza impervia e questi ulivi
lenti
affacciati a una musica
di mare che asseta

come aceto versato sulla mia croce
sciogli ogni inverno
e dimentico

ti racconto di noi

che quel mare abbiamo succhiato come latte di madre
e parlato nel sonno