I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Ematospermia
Mi sorprendo lacrimante sperma sopra il tuo cadavere
ma ancora di più sbigottito ivi riconosco
tracce vive di sangue nel mio seme che alcuno, ad occhio nudo distinguerà
sull'anima tua macilenta immacolata
amore mio.
a Pier Paolo Pasolini
2012
Id: 24409 Data: 16/02/2014 18:11:37
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Tuoi sono i racconti della strada
Tuoi sono i racconti della strada, fin quando, giovane ed ingenuo, apri le vene ad ogni dolce veleno, quando d’essa ti nutri e fin quando i secoli si pasciano del tuo candore. Essa pretende un pegno assai grande. Le mura d’ogni quartiere abbisognano di giovani anime.
Bandito o esiliato per personale scelta, attraversai i vicoli d’altri paesi, Non consapevole del tutto, ma realmente amputato, e non una parola sarà proferita per essa, perché del pegno fu il riscatto, una consapevolezza. Il mondo era troppo anziano per accoglierci nelle sue grazie. Ovunque ciondolassi v’erano maniaci, pazzi e delinquenti della peggior razza. Per quanto comprendessi il precipizio ch’era quella realtà, non potei mai escludermene del tutto. Anzi, più comprendevo l’ipocrisia della quotidianità e più mi annullavo nelle disordinate schiere di reietti, tossici, clandestini d’ogni punto del globo. Nessun angelo può condurre alla salvezza il sacrificio d’un altro angelo. Ogni tempio, ogni vicolo, ha un proprio Dio che detta una propria legge.
Sono stato messo alla porta dalle peggiori puttane, sotto una brutale pioggia sporca, senza un riparo dove poter aspirare un mozzicone di sigaretta rollata, con le mani tremanti, alla bene e meglio. Nelle notti senza uscita, quand’anche la nebbia si riscopre fredda assassina, ho fuso l’essenza della mia giovinezza con esseri d’indicibile aspetto, dalla sessualità pazzesca, frutto forse della mia pazzia, nel confine incerto tra orrore, grottesco, gelida pietà, calore senza speranza, giù in fondo all’abisso.
Senza che il perdono fosse invocato, ho visto mani d’assassino redimersi senza più memoria sotto il peso degli anni.
Da svariati singoli soggetti d’inacidito bestiame, vecchi imbruttiti Sono stato messo sul ciglio del suicidio
Sono stato messo sul ciglio del suicidio Dall’eredità dei secoli Da padri di padri Randagio bastardo sacrificale
Vecchi ancora più grotteschi dal fardello dell’odio E’nel firmamento: i nostri occhi gentili Devono osservare qualcuno sanguinare E così sia, ma senza ne riscatto ne giustizia E’di passaggio, altrettanto senza senso nel giorno che nasce
Ma qualcosa protegge fanciulli dalla sorte prematura Pallidi bambini senza pietà.
Id: 21720 Data: 05/08/2013 23:12:32
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Sweet outlaw
“Dove ti dirigi?” Ella timidamente domandò. “Nel Nulla”. Le risposi sottovoce. “Dove giungi?” Smarrita, commossa. “In nessun luogo.”Alzando lo sguardo. “Ti posso accompagnare?” “Tu….sì….tu sì….odio l’essere umano e ti porterò via con me”. Allontanandomi lentamente.
Id: 21439 Data: 17/07/2013 14:09:45
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Polvere di diamanti
Perfezione di linee dedite all’involgarimento dell’atto Bagliore di spirito nel fulgore di carni aperte
Venerazione di forme sacrificate ad un istinto Sacrificate alla libido dell’attimo
Perdita di ogni credenziale Inveduta o volutamente mostrata
Accarezzata è l’estasi Appartenente a quale sponda ancora si dibatte
E’questa bellezza non sfregiata Al termine non vi dovran essere storpi
Lacrime senza nessun fine Al termine di qualcosa muoiono tutte quante
Cerimoniosi e sterili accoppiamenti Corpi straziati ed eccitati
L’ano ne è la sublimazione Rugiadosa Orchidea Nera di gran pregio
Dolce il Veleno lungo il sinuoso corpo Sulle tue rotondità lucenti rifugiarsi nell’oblio
Siamo in un Inferno Barocco, mia concubina Vieni, inspiriamo, ingeriamo, aspiriamo cocaina
Su di arazzi, maestosi drappi di sontuose stoffe. Illuminazioni al contempo discrete ed eleganti
Intarsi raffinati in pregiati legni, cornici abbacinanti Aromi di spezie lontane, risveglianti sensi assopiti.
Il mio Sguardo si dischiude dalle vetrate del sovraumano Palazzo Eretto nell’auge di antichi splendori di tiranni magnifici d’alto rango.
Guardami. Sono l’Infedele accomodato su di un trono papale Colui il quale anche la Morte ha ripudiato
Lo schiavo insorto scrutante l’orizzonte Sul più alto bastione del castello reale
Non v’è nulla da temere È solo arte mia concubina, nulla di cui paventarsi
Coito inarrivabile, sfiorato all’infinito Ani preziosi come anime, si aggirano, si svelano
L’Orgasmo è lo sfociare dell’Universo Primogenita dell’eternità, la Morte Baciò quanto di più giovane le si prostrò innanzi
Membri più o meno eretti Chiedono anch’essi il ritiro per il pellegrinaggio O il confortevole asilo in altri culi
Accarezzata è l’estasi E ad un passo l’espiazione della voluttà Ma mai verrà valicata la soglia
Fino al giorno della consacrazione Le sconvolgenti membra dovranno essere intatte:
insubordinate e sovraeccitate sotto lo sguardo glaciale Affinché lo stupro del fiore nascosto non sarà adempiuto
Giammai quanto definiamo arte: Pornografia Unica espressione superiore concessa all’uomo.
Siamo in un Inferno Barocco, mia concubina Vieni, inspiriamo, ingeriamo, aspiriamo cocaina.
Id: 21427 Data: 17/07/2013 04:43:01
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Maestro
Maestro siete molto malato ora, ve ne prego riposate, lasciate ad altri il vostro fardello. La nostra guerra è vana, tutti sono deceduti o disertati, la causa persa.
-“Figliolo, ascolta questo mio ultimo delirio di vecchio: per tanti inverni sei stato mio allievo. Ti raccolsi in una gelida nottata quando Pazzia era la tua amante e da allora imposi al tuo lato oscuro nuova consapevolezza, portandoti ad odiare l’umanità in quasi ogni sua miserabile manifestazione. Vedi, la bellezza di una stagione nascente che bacia i più graziosi fanciulli sugli occhi e sulle labbra, ancora oggi è di un coinvolgimento inarrestabile. Comprenderai anche tu la ricomparsa di gesti ingenuamente immaturi, il ritorno ad infatuazioni prevedibili, e l’ispirazione proveniente da elementi naturali. Sono talvolta bellissimi questi sciami di gioventù. Possiamo contemplare indifferentemente il vigore nascente o la femminilità sgraziata, non ha più importanza. E nel più piccolo abbandono che scorgo nei tuoi occhi-figliuolo- accrescere a fiotti la tua innegabile diversità. Non dovrai smarrirti, tornerà sempre l’inesauribile appetito, fino quasi ad annullare quei sorrisi così candidi.
Ricorda, per poter amare il prossimo, occorre non offendere se stessi; per esecrare in forma disinteressata l’umanità intera, bisogna divorare il proprio io senza riserve.
So che sarai tu a farti carico della mia eredità. So che il tuo amore si manifesterà con ancora più odio nei giorni che verranno. La tua bellezza è altrove, non carnale. Non manifestabile qui, ora. Ma è ovunque oramai. Di nuova poesia rilucerà il tuo animo straziato Fulgido e perverso Come lo scoppio immondo Di una disperata bomba.
Id: 21426 Data: 17/07/2013 04:35:56
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Salvador
Fanciulli si prostituiscono per un nulla nell’aurora Creature favorite dagli oceani lontani, sì distanti giochi e canti liberi Richiami lontani Premuroso chiarore giochi e risa di bimbi nell’alba
e una voce di madre
Nel meriggio uno d’essi mi sorrise per un nulla Orfano di tutto amputato per il resto -“Estrangeiro diga-me onde vai?”-
Nessun altro salvatore, invocai, mai.
Id: 21421 Data: 16/07/2013 17:10:12
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Non venirmi a sussurare di poesia
Non venirmi a sussurrare di poesia. Desideri il viril membro? Dimmi solo questo: lo pretendi nel grazioso ano? Giovanetto bastardo, desideri il mio veleno nelle tue viscere?
Grande sarà il tuo fardello l’eredità millenaria dell’odio dell’amore.
La vita sul Pianeta fu
per ERRORE.
Rammenta non abbiamo desiderato niente scelto nulla
nemmeno questo seme che schizza come il fiele ad ingravidar il frutto dell’amore.
Id: 21349 Data: 12/07/2013 18:29:32
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Casa circondariale blues
I secondini ridacchiando dissero: “Mettetelo in cella col frocio marocchino”
Lili Marlene si lima le unghie e fuma pessimo tabacco. Sogna d’essere una farfalla.
Un turco, l’altra notte con insolita destrezza si è impiccato in un anfratto del cesso.
All’età di vent’anni ho ucciso mio padre a colpi di mazza, una fine da miserabile. Dovevo ricordare qualcosa uscito di qui ma non rammento più.
Ho tutto il tempo per redimere il mondo.
Id: 21336 Data: 12/07/2013 09:43:47
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Lattentatore
Giovane donna abbracciata dall’esplosione d’un ordigno Il Fanciullo bacia ora qualcosa di proibito Troppo intenso per il suo debole cuore
Oh, quanto ne rimarrebbe ancora da baciare Male atroce, dalla stessa carne fresca è partorito Ciò che lo porta via è fresco intenso e letale
Cancri e bombe sono l’orgoglio del millennio Attentato ad un frammento di storia L’innesto in un protrarsi di sorriso
Creature disintegrate Da un attentato al nulla per giungere al nulla Ecco la consacrazione
Nessuna traccia Bugiardo è in ogni caso il ricordo Aggrapparsi al fatto che qualcosa dovrà ancora rifiorire
Simbolo di giovinezza e d’ambizione Le promesse sono sfiorite da tempo Pagine ingiallite su pagine ingiallite
Abortire ogni capitolo Ma per evitarne la crescita fecondarne molti Compimento dell’atto folle ed infanticidio del nuovo nato
Vi sono tanti Secondini quante Principesse Dietro alle sbarre un negro sorride Scorgi meglio è solo un ghigno
Passare con la stessa facilità all’atto terroristico Ad una carezza antica d’esasperante dolcezza Accettazione di tutto come traguardo di grande saggezza
Giunti alla fine, rimane solo il ricordo sbiadito Di uno sconosciuto e di un’innominata Congiungimento di sfrontate esperienze
Mercante di sogni, cosa serbi ancora per me? L’ultimo sospiro a cosa si sposerà? Ad un’istantanea di un sorriso straziante O di una incomprensibile deflagrazione?
Padre. E’ quanto potrebbe essere inciso nella memoria ad incutere terrore.
Id: 21335 Data: 12/07/2013 09:42:30
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Nellangiporto
Dolcemente si accarezzano i marinai nella bruma mira il firmamento è limpido e corrotto i bimbi sfidano Dio al chiaro di luna
I baci del traditore risplendono nella galassia iridescente Giuda Iscariota sussurrò all’amante inconfessato eterna fedeltà nel paradiso dei perdenti
Quando eterno amore suggellano gli innamorati sfioriscono le bianche rose al gelido vento perché in catene d’oro le verità ci hanno incriminati
La vermiglia fanciulla è la figlia di ognuno l’assassino intona una melodia soave e vieta lacrima solo l’Angelo del Perdono.
Id: 21332 Data: 12/07/2013 00:46:06
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Al Padre
Attraverso di me, Padre Io, la progenie sacrilega La vostra stirpe non vedrà successori Le femmine gravide del mio sperma, incestuose figlie I feti verranno loro bruciati, ed esse stesse avvelenate Come la mia anima immolata Giorno per giorno nelle fiamme dell’ardore La vostra specie al potere ed al tradimento inclina La razza pura con me cadrà in rovina Da me, l’immane peccatore arso per amore.
Id: 7692 Data: 18/03/2011 10:52:24
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