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Raccolta di poesie di Marco Palumbo
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Follie d’estate

* Ginevra *

 

Graziosa fanciulla,

Angelo mio, dono del mare,

Fosti più tenero passerotto 

Che sirena incantatrice.

E però effimera chimera 

Che lieve ed esatta svanisci 

In faccia alla mia indecente 

Senilità.

 

Grotte della Mezzaluna (Carloforte), 20 Luglio 2020

 

*

Due Ranocchi gnostico-confusi.

* Enfer *

 

Ascolto il grido straziante

d'ogni singolo morso di carne

dannata.

Eppure sono ancora qui,

nel blu d'un mare inutilmente splendido.

 

Schizzi d'ossigeno lucente

mentre volo...

 

No. Non posso ingannare la mente;

sebbene distratta

da un seducente inferno

bianco e rosso

e poi ancora giallo e...

 

Il nulla è l'ambito premio

per questo sogno

d'oro

ch'illude i sensi

quando la vita si scioglie,

senza speranza

e senz'alcun rimpianto.

 

           Φυριπλακα (Mήλoς), 10 Settembre 2007

 

* Totem *

 

Mostro che scruti

il nulla

dal tuo meschino universo

di sgomenti ancestrali,

sei affatto ignaro

di questa neve,

della sua intima melodia

e di quell’ultimo cristallo

che svanisce lievemente

nella notte senza luna

giù nel ruscello gelato.

Tal quale l’anima mia

allor che si compirà

uno dei tanti tuoi

infami sortilegi.

 

           San Vigilio, 20 Gennaio 2009

*

Tris di Ranocchi lacustri

* Risveglio di Maggio*

Come rinascere a nuova vita.

Anima fresca, serena, limpida.

Risveglio consapevole.

Pura compassione.

Un canto segreto,

una musica silenziosa.

Il silenzio e gli elementi.

Nessun’angoscia,

nessuna malattia,

più nulla.

Elisa, scompari pure.

Io non corro più,

solo canto

la mia nuova fanciullezza.

               Martignano (lago di), 27 Maggio 2001

 

* Eolo *

Il vento

è mio intimo compagno.

Accarezza la mia pelle

bruciata dal sole.

Consola il mio dolore,

placa la mia sete.

Il vento mi ama.

Queste parole io amo,

che sono le mie sole amiche.

E la natura offesa,

che morirà con me.

             Martignano, 29 Aprile 2007

 

*Γνσις*

Finito è il tuo tempo.

Uno spicchio infinitesimo

d’universo

ha conosciuto la tua ineffabile

esistenza.

Non ha versato lacrima alcuna

né ha speso un sorriso beffardo

per i tuoi desideri minimi,

per le tue gioie apparenti.

Un tonfo silenzioso t’inghiotte

gettandoti nell’oblio perenne.

Fosti solo

una capricciosa fluttuazione

del nulla.

           Martignano, 16 Maggio 2009

*

Altri due Ranocchietti

* Sonetto morale *

 

Infima ed immensa

Umana particella d'universo

Che grama sorte il saggio fattore t'accorda,

Giaci pur quieta alla fonte d'ogni desiderio,

Poi ch'a nulla valse

La luminosa e però vana sapienza.

Consola con passione i sensi tuoi

Fin che ardente scorre la linfa.

Sciupa, dilania e strazia

Con delizia ogni virtù.

Abbia la turpe sorellina all'ora sua

Solo miseri avanzi

Di fasti assai già consunti.

 

                            Roma, Maggio 2013

 

* Julie et la Mer *

 

Mais mon cœur, Julie,

Est si faible,

Et tellement petit ;

Alors qu’il ne suffirait guère

Cette Mer

Si vaste et profonde,

Pour tenir mon amour.

                             

                              Bosa, 1 Luglio 2013

*

L’Ultimo Ranocchio

 

* Il mio Giardino *

à Gilles

Al termine del viaggio

getto infine radici.

Genesi triste

apparentemente incosciente

d’un frutto delizioso,

nostalgico ed effimero.

Eppure, non ultraterreno.

 

Roma, 25 Maggio 2012

 

*

2 ranocchi scelti

* Ode a Venere *

(Ranocchio Erotico)

Come il sole è bella

la donna che amo.

La luce calda della sera

adora risplendere sul suo volto

e la brezza marina

ha rubato una carezza

alla luna invidiosa.

         ~

Dolci parole scritte nel miele…

Ma, anima mia,

come solleverai i sensi tuoi

orfani della candida amante?

         ~

Ti desidero, Elisa.

Ma dove brilla

l’oro dei tuoi capelli?

Quale scrigno ha

gli occhi tuoi di tormalina?

E quale abisso è geloso

del corallo delle tue labbra?

Dov’è la luna

che cinge di perle

i tuoi seni adorati?

         ~

Amerò dunque il sole,

che per te arde nel cielo

ed il mare,

che culla le tua membra.

Amerò il vento,

che canta i tuoi pensieri

ed amerò la notte,

che i sogni tuoi

colma di stelle.

Tο της Θήρας πέλαγος, 26 Giugno 2003.

 

 

* Desideratoque Acquiescimus Lecto *

                        (Ranocchio Cupo)

Diva, perché mi trattieni?

Questo tuo figlio vuole morire.

Le tue seducenti carezze,

i tuoi dolci inganni,

ogni giuoco di luce,

la tua danza s’uno spicchio di luna

e questi fiori, ch’appassiranno;

tutto m’è noto e caro.

Però no, Diva;

quanto tu m’offri non vale

quest’immenso e profondissimo dolore.

I miei sensi solo vogliono

bere tutta la passione,

che fingi in abbondanza.

Poi, finalmente, dormire

l’ultimo sonno, senza risveglio.

                                                        Ravello, 14 Maggio 2007.