chiudi | stampa

Raccolta di poesie di Mariano Menna
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Il crepuscolo#poesiapoeti

Muore lentamente tra le acque un bagliore:

è fuoco che si spegne all’imbrunire.
La luce indietreggia al cospetto del tempo, 
s’inchina alla notte, elegante signora,
lasciando nel buio le sue lacrime lucenti:
lucciole cosmiche che danzano nel cielo.
Nell’immensa quiete crepuscolare
prendono vita i melanconici pensieri,
infinite tracce dell’umana ragione:
la loro notte calerà col nuovo giorno,
con il risveglio di spaventosi automi,
con i rumori del quotidiano incedere.

*

Dopo la battaglia

Ispirata all’opera Pulsante, della mostra "Dopo la battaglia" dell'artista Pina Della Rossa, esposta nel 2013 al Museo Pan

 

Gocce di sangue scrosciano sulla nuda terra,

come un fiume rosso in piena.

I vinti depongono i sogni assieme alle armi,

strisciano fino a rovi intricati,

aculei imbevuti della sconfitta, come frecce.

L'alba inneggia alla quiete e al silenzio.

Dopo la battaglia, il vento soffia sui cadaveri,

corpi scarniti dalla notte ingorda e dai vermi,

un cimitero abusivo sotto le stelle lucenti.

La mente va in letargo, dopo giorni di guerra,

lascia alla carne le urla nel fango.

Ritorna il sereno, crescono germogli,

il nudo si veste di verde e di frutti,

l'uomo si sveste degli inquieti tremori

e dei sospiri affannosi.

 

*

Granelli di sabbia

Ammucchiati, ma soli per sempre,

come granelli di sabbia indifesi:

si compattano col mare, per illudersi,

ma è solo fango ciò che diventano;

il vento li getta in un vortice d'aria,

che lascia posto al vuoto abissale.

 

(poesia tratta dalla raccolta " La pagina bruciata")

*

Al chiaro di Luna

La penombra rivela il suo aspetto al promontorio:

angelico volto dai dolci e lievi pendii,

dama insaziabile di cineree speranze,

scrigno eterno delle umane rimembranze;

una pallida fiaccola si specchia nelle acque,

si impone prepotente nel cielo stellato,

eclissa l'oscurità con regale arroganza,

è il faro degli amanti che si eternano di notte.

Occhi si cercano al chiaro di luna,

si trovano, si perdono, si illudono ancora;

basta l'accenno di un sincero sorriso,

la penombra si squarcia ed è luce sul viso

ed è carezza di labbra che tremano.