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Raccolta di poesie di Massimiliano Fusillo
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Eleuteria

Sono un albero piantato nel terreno del mare,

cresciuto trattenendo il fiato,

proteso sull'abisso,

alla ricerca della superficie

increspata dal sole.

*

Simile agli angeli parte 3

E' un posto tutto nostro,

è fatto di ciottoli, granelli di sabbia e

pontili su cui affacciarsi.

Di riempirci di mare, un lungo ascoltarsi,

un lungo tenersi stretti,

anche solo di sfuggita.

Qui come i giochi di bambini,

come i piedi tuoi sopra i miei zuppi di sabbia

da portare sul letto.

E' un continuo inizio questo affacciarsi,

è un continuo desiderio di nuotare,

una continua voglia.

La stessa di te illuminata dall'ultimo sole del giorno,

capelli crespi di sale e

sorrisi rilassati.

Come il cielo fa con il mare,

la fronte che arriva tra la spalla e la testa:

sembra fatto apposta per appoggiarsi e respirare.

E restare.

*

Simile agli angeli parte 2

Un giorno raccontami quello che ti manca di me:

che non è solo il riflesso dei tuoi passi sulla sabbia bagnata,

un bagnasciuga da inseguire.

Come fossi il mare:

allungo onde sulla spiaggia per respirarti

e torno indietro per prendere lo slancio.

L'andare e venire.

E non è neanche, solo, il camminarci affianco:

un incessante sfiorarsi

sognando una vita tra ombrelloni

e scrosci di acqua nella darsena.

Qualcuno ci vedrà stretti anche se divisi.

Quello che ti manca di me:

senza rifugiarsi nella folla intorno,

solo il silenzio di noi che ad ogni sguardo

è sempre una marea improvvisa,

un respiro più lungo,

un battito più lento.

Mi racconterai.

Delle sere stanchi, solo, per esser certi

di crollarsi uno addosso all'altro:

rifugio e promessa.

E poi sapersi.

*

Simile agli angeli

Alla deriva sul mare passano i giorni,

e cosi come passano si allungano le mancanze

che sono come ombre in cui ripararsi dal sole.

Alla deriva sul mare con l'andare e venire delle onde

le mancanze sono diventate una vela,

vessillo di un qualche impero nato sotto il sole.

Alla deriva sul mare con gli occhi socchiusi,

le vele a portarci,

uno stemma a forma di cuore che fa ombra,

una brezza a spingere via giorni buoni e brutti,

i flutti a disegnarci geroglifici di sale.

E toccare terra solo per salpare di nuovo.

*

Via del Corso

Io non lo so

come deve essere

restare per le strade di Roma

di notte.

Io non lo so

com'è l'aria intorno

bagnata dall'umido

delle fontane.

Io so solo

il calore tuo

il colore tuo

anche al buio delle coperte.

Io so

come deve essere

restare per le strade di Roma

di notte, con te.

*

Guerrieri d’amore

C'è un guerriero di penna

con uno scudo di carta

in sella a un quaderno.

C'è una rima

ondeggia sulla riva,

c'è una sbavatura

ma non ha paura.

C'è l'amore da salvare,

un lento ripetersi di passi

un balletto fatto di virgole.

 

*

Luce

Sei luce

nei giorni di pioggia.

Sei luce

nei miei giorni di pioggia.

Hai gli occhi chiusi,

hai il profumo dell'alba

quello buono,

mi guida nel buio.

Sei ancora luce

e mi fai restare lì,

sul tuo petto,

per arrampicarmi

sui nostri sogni.

*

Alfredo dorme

Alfredo dorme,
senza pensare al mare
fuori dalla finestra.
Quasi come un incantesimo
è arrivato inaspettato
a spezzare silenzi.
Silenzi rotti
dal carillon sulla culla,
rotti dalla tua felicità.
Alfredo dorme, sogna,
un astronauta sulla luna,
uno scrittore sulla sabbia.
Alfredo dorme,
quando si sveglierà
lo porterò al parco.

*

Quel che si dice

Ci segnamo con le parole
miste a piccoli gesti di fantasia,
ci crediamo tanto,
più delle strade che stanno
in silenzio ad aspettarci.
Sinceramente sei bellissima,
quando la stagione ci somiglia,
tanto da sembrar uguali.
Mi piace pensare che resti il meglio,
più di cicatrici, più cuore,
l'attimo in cui il frutto cade ma si ferma a metà,
il tempo di pensarci.
Sinceramente sei bellissima,
e tutto rimane qui,
come strette di mano che
in inverno scaldano,
in estate sudano.

*

Gli amori nascosti #SaveAshrafFayadh

Gli amori li chiami se nascosti,
impolverati su soffitte buie
e tu in disparte a lucidare l'argento.
Dipende dai treni che non si fermano,
dagli sguardi che non si incrociano,
i libri aperti non letti,
iniziati e lasciati a metà,
ma la metà è la loro fine.
Una storia minima e debole,
punge, fa male a chi non ha forza di pulire,
la polvere sempre in agguato.
Bisogna partire per ritrovarsi,
bisogna allontanarsi,
per essere certi di rimanere in qualche posto.