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Raccolta di poesie di Massimo Parolini
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Rosa nera

ROSA NERA

 

Avrei voluto trapiantarti nella mia nuova casa

rosa nera, nel mio nuovo giardino.

Avrei voluto averti nella fragranza  generosa

del tuo risveglio quotidiano,

nel velluto profumato della tua fresca morbidezza...

lasciarmi accogliere dai riflessi rossi

 oscuri,  di una bellezza  sfacciata

 che a concedersi si sfalda...

ma ora, nell’ora purpurea che srotola,

questa voglia che mi scagli:

ti dono la mia resa, nera rosa,

mentre macero la tua assenza...

il  ritorno è  una piaga aperta

nelle forre dell’avvenuto:

rimani, almeno tu,  in quella che fu

anima,  giardino, nella culla

di una famiglia... sorveglia  la menta

sul sentiero, vigila  quel pino

che ho piantato quando è nato mio figlio...

se ami una rosa lasciala al suo fondo

presso lo sbriccio che si scioglie

di un  muro nel suo sole

un mondo di raggi e di battaglie

nei cunicoli scavati da radici di vita inquieta,

faticosa: rosa cremisi e nera

forse lasciarti  (nella terra dei tuoi giorni)

è vero amare: nella rinuncia

 

avverto ancora            il tuo fiorire__________  

*

Aylan

Si chiamava… Non ha più nome,
è basso sulle ali

Aylan sulla spiaggia di Bodrum


l'ennesimo caduto bocconi su una spiaggia qualunque...
cancella anche quello
nel vomito del mare
l’occidente baumaniano
nelle sue liquidità…
Rimane, ma per poco, una nuova
icona pop, virale in poche
ore, sui social coi “mi piace”…
Ei fu… Siccome immobile
la spoglia immemore
la terra attonita
al video sta…
Here lies one
whose name was writ in water*
Dormi, Aylan
con tuo fratello Galip, con tua madre Rihan...
non dare ascolto,
allegro bimbo curdo
di Kobane, su quella spiaggia
a tutti i senza terra che
neanche il mare sa accettare…
un dio, impietosito,
ti avrebbe mutato in corpo astrale:
oggi, invece, ti rendiamo
-virtualmente- speciale…
All’ombra del verde melograno
fra un pianto antico ed un “i like” nuovo
rispuntano i fiori del dolore,
corolle oscure di un atro fondo
che nessun dio vuol più spiegare,
che nessun mondo -dietro al mondopotrà
con un guizzo
giallo illuminare…

 


*iscrizione funebre di John Keats