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Raccolta di poesie di Matteo Cotugno
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

io e te

Le mie disparità armoniche
incontrano le tue
è questa vita che le incrocia
è questa vita che le sfida
e noi, che a guardarle
sembrano amiche,
ci fidiamo e ci abbracciamo
a compensarle
una nell'altra
come le nostre mani
come i nostri cuori.

*

Esito ed esisto

Esito
ed esisto
nella culla di un'alba
rivedo il passaggio
da te a chi ora ti esiste.
 
Nulla ora qui
mi appartiene come prima
che non esitavo
e non ti cercavo.
 
Ora è tutto diverso:
esito
e penso a quello
che ho perso
non avendoti più
fra le possibilità
di cercarti.
 
Ma esisto
e questo basta
a farmi sentire solo
nel vuoto
che mi lasciasti.
 
a mio padre

*

2019 Acrostico

Dona a tutti
Umanità e amore
Evitando le incomprensioni
Mitigando i contrasti
Ispirando carità
Laddove chi ha bisogno
Amore richiede,
Dolcemente 
Incoraggiando a dare
Calore e sostegno
Innanzi alle brutture
Ancorate nel mondo,
Nuvole di indifferenza
Nascoste nei cuori
Ora siano svanite
Vinte dall'accoglienza
Egida di umanità.

 

Buon Anno da Matteo

*

Lunario...

Era un saluto

asimmetrico nel “ciao a mai”
quel fondo creato fra noi
dirupo di sogni
rovina di stelle

asimmetrica sensazione
di speranza
la mia.

 

E tu
sospesa nei giudizi
giochi con le mie parole
che come mani - accarezzano
o fanno lividi.

 

Luna
mi piaci da spicchio
asimmetrica e affascinante
nei tuoi “ciao a mai”.

*

Sentire

Vestire il tramonto
seduti sui sassi del fiume
sperduti nel blu,
in mezzo al bosco dei sogni
per imitare il cielo
che siamo noi quaggiù,
sorpresi dai tremori
delle ultime foglie
arrossate dal tempo
trascorso senza far rumore,
ad occhi chiusi
fino al trapassare 
degli ultimi bagliori
del sole sospeso,
fino al tepore del tocco
sul palmo della mano
tua nella mia.

*

Emozione

 

Raccoglierla fra le mani
- ecco cosa vorrei -
prenderla e tirarla su 
fino a coprirmene,
abbracciarla e stringerla forte,
sentirla palpitare e respirare
poi baciarla, sentirne il tepore,
guardarla da vicino e sentirla mia
- ecco cosa vorrei
di questa emozione che sei.

 

<3

 

*

Esito

L’abbrivio resta identico moto

nel perpetuo dello spazio

ed esito.

So che l’inizio diviene

per sempre

ed è il per sempre

a intimorire,

quell’indefinito evolvere

senza stancarsi

quell’infinito muovere

senza approdo.

 

Giungere a te

è stato più semplice,

puntando al bagliore

di luce riflessa,

ed ora che ti allontani

fermo il tempo

ma il tempo resta

soltanto convenzione

di un mondo,

punto di partenza

per l’universo.

*

Le parole

Le parole che scrivo
nascono sulla pelle,
tatuaggi di sogni
liberati dai contorni
di una vecchia tela.
I colori ripresi
si stemperano piano
lasciando rivivere te,
sul foglio bianco
ti muovi lungo i tratti
di ogni lettera,
fino a sentirla risuonare
della poesia che sei.

*

La ricerca

 

Ti cerco

anche quando non ci sei

lo smarrimento

si addolcisce nel vuoto

di una ricerca inutile.

So che non ci sei,

vano rincorrerti,

è come catturare un’onda:

pensi di averla presa

ma ti supera rinascendo.

 

Ti cerco

lo stesso nei luoghi sospesi

dagli sguardi fugaci

che ci siamo resi

insieme ai baci,

trovo solo i riflessi

di una luna avversa

e passi dimessi…

una poesia persa.

 

In foto opera di Duy Huynh

 

*

2018 acrostico

Dove si va?

Unica strada

Esige umiltà!

Mondo sospeso

Innalzati ancora

Laddove ognuno

Avrà serenità

Dinnanzi al cielo

Indaco come oggi

Che nasce nuovo

Immenso e silente

Ovatta ogni pena

Tampona ogni ferita

Trova in tutti noi

Oscurità da rendere luce.

 

 

*

Tu

Tu

colore che sei
non vedi ombre
e resti incanto
in questo mondo
di anime perse
costrette all'oblio
dal vivere sparso
come nuvole meste
sospese e disattese

tu
colore che resta
vivi nel fondo
del mondo a rovescio
e muovi quel tondo
di terra sottesa
al cielo bluastro
impigliato di sole
sorpresa d'inverno.

 

*

Indipendenza.. za... zzà!

È sull' onda catalana

ch' è girata tramontana

presa al balzo l'occasione

indiciamo tosti e lesti

condominial consultazione

- Nel quartier son tutti mesti! -

Ma decisi andiamo al voto

e chiediamo indipendenza

dal comune capoluogo:

referendum è sentenza!

Noi dal primo al quarto piano

proclamiamo un nuovo stato,

ci facciam poi prender mano

ed ognun s'è separato:

casa casa in ogni piano

ora è regno con sovrano!

Ma in casa già le stanze

han le loro rimostranze:

gli inquilini conviventi

si separan e son contenti!!!

Ognuno re del proprio spazio

ma la vita… sarà uno strazio!!!

*

2017 Acrostico

 

Diamoci sempre
Una direzione
Elevata e giusta
Mentre osserviamo
Il mondo divenire
Liso da brutture
Abbracciamo chi
Desiste dal lottare
Illuso dalla vita
Costretto alla resa
Incitiamolo forte
A rialzarsi
Senza vergogna
Sosteniamolo ancora
E lottiamo assieme
Tenendo strette
Tutte le mani
Emerse dal fondo.
 
 

 

 

 

 

*

Oltre fuori

Di là fuori resta il mondo,
di qua dalla finestra
ciò che resta e riflette
sugli oggetti di casa,
sospesi tutti i volumi
attraverso la massa,
illogica sequenza
di percezioni tattili,
subendone la leggerezza
di un’illusione
che mi porta fuori
a rappresentarmi
oltre vetro
oltre cosa
oltre fuori.

*

Lunario 22 4

Presto… che sale!

[E’ il male di un cenno e mi vesto]

fa presto… fa presto!

Va via nell’ombra come un suono

e il suo tondo è un rimbombo

di luce diffusa ma piano, profusa

allungando la mano – lei può –

così da lontano saluta

[muta e bella come stella]

dispiega e ripiega ogni sogno

ci resti qui nel giù di terra.

*

I passi #SaveAshrafFayadh

al poeta Ashraf Fayadh

 

La polvere delle parole

resta nell'aria

 

e un fumo fugace

stringe il tempo

alla morte

ancora più ingiusta.

 

Un fiotto di sangue

violenta ogni dio

ti sia chinato

obbediente

ma quell'eremo scelto

dagli altri per il tuo canto

non ne chiude il volo.

 

La fede indimostrabile

diventa sentenza certa

capovolgendo il mondo

all’odio.

 

Questi gli unici passi

rimasti

queste le uniche parole

come polvere di sassi

nell’aria rarefatta

dell’ingiustizia.

 

 

*

Donne #controviolenzadonne

Un altare su cui il rosso stempera
quel grido lancinante di rabbia
che percola nelle porosità del marmo,
la mia pelle vorrei fosse così
dura da non provare nulla
e impressa per sempre,
testimone di violenza,
indelebile martirio,
occhi che hanno visto l’orrore
avanzare senza sosta,
senza essere fermato
nell’indifferenza generale.
Scolpitemi qualsiasi data
ogni giorno è buono
ogni ora vale
ogni scusa giustifica l’abominio
la brutalità dei mille altari
eretti per noi.

*

Fraterno

Fraterno
quel bacio, è fiore leale,
abbraccio che sorregge e conforta
complice di sommessi moti
e abbaglianti passioni,
amico nel dolore che trafigge
tenendosi per mano

 

fraterno 
quello stringersi assieme
che i colori confonde
e unisce e non divide
ma accora nel suono
dell’inno all’amore

 

fraterno è un canto
unisono al cielo
di chi ama il prossimo,
è il passo in cordata
che scala insieme
il monte della pace.

*

Il rosso

Il grido di foglia rasenta l'aria
nell'agonico volo e lo spazio
che resta a guardare non cede
al vibrare di rami, non sente ragione
che il freddo non voglia

mente a se stessa se parla di vita
- se vita resta - nel rosso
ch'è sangue 
a terra rappreso 

a formare un tappeto 
di addii e baci dimenticati.

*

Vorrei

Vorrei osare abbracciarti,
il vento è forte se si è soli,
resta un inutile giaciglio 
e la paura
di essere trascinati via
lontanissimi,
chiudimi fra le braccia
e proteggimi,
fin quando resta forza
nel calore che ci unisce
sarò roccia 
e fermo nel cuore
pianterò ogni seme
si faccia albero di sogni.

 

 

dal mio libro "InVersi" edizioni Youcanprint 2014

*

Padre mio

Un "Padre Nostro"
perché sei padre mio
viso del tuo viso
pelle e cuore del tuo,
la tua mano nella mia
piccola e ora grande nella tua
ancora trepida e curiosa
mentre a occhi chiusi sogni
chissà quali lunghe strade
scese, salite e ridiscese
come dai monti in cui sei nato
ai passi brevi di un saluto
che appresti a darmi con la mano
ancora nella mia quasi stretta
per farti sentire sempre padre mio
e figlio io, figlio tuo.

 

 

al mio babbo che mi ha lasciato 3 anni fa

*

Lunario sei

 

Languidi azzurri tramontano
circondano sussurri vividi
e noti l’inverso del mondo
è lui che s’immerge nel fondo
e ricordi quando eri laggiù
- mai più ci ritorni - dicevi…
la luna è un prato disteso
fra i canti dei miei desideri.

*

Lunario cinque

 

Si leva un sentire di stenti

lamenti avvizziti nei miei crateri

[dov’eri quando cercavo, amavo,

bevevo, mi uccidevo?]

meteoriti lontane sublimate in polvere

- ecco le tue premure -

torture che lasciano segno

senza ritegno, immonde brutture

sulla mia spiaggia d’argento.

 

 

*

Lunario quattro

 

Non si diffonde nemmeno il silenzio

suono che amo e fonde qui nello spazio

sazio del corpo ch’è dazio di vita

respiro a fatica… a fatica sospiro

e ammiro la volta sospesa nel nero

che riempie ogni cosa si possa sentire

e del tuo infinire anche l’assenza

[chi immaginava che anche qui ci si sente così soli].

*

Lunario tre

 

La forza è poca ma basta

vasta è la distesa mesta

di luce dal pianeta azzurro

sussurro a me stesso

- che ci faccio qui? -

lo confesso… lo stesso

sarei salito nel vuoto

a cercare il senno d’Astolfo

se non lo chiedevi …

[tu ci credevi]

e ora bevo al lancio

del non ritorno.

*

Lunario due

 
Sconvolto alluno e raduno
pensieri sconcerti e deserti
di senso, sorpreso dal peso
resto mesto pesto e vesto
solo parole smesse
dal mondo
che [visto da quassù]
è fondo...



*

Lunario uno

Lamenta e latenta l'anima che prende e poi lascia


cuori e amori, muori là fuori ad aspettarla invano


profano umano strano, conquistatore di nulla


che si trastulla e burla ... poi alla luna... urla.

 

 

*

Avanzi di umanità

Ti narro la storia dell’uomo

e del suo tempo,

se tempo resta nella distanza

fra oriente e occidente

fra nord e sud,

mentre una corrente

sui meridiani e paralleli

cancella i segni

le tracce divise,

intrise di sangue

e di strette di mani,

rottami di speranze,

avanzi di sbarchi,

abbracci di approdi

rimasti sogni,

annegati

abbracciati.

*

L’uscita

Frantumi di senso e vetro
erano bicchiere fra le mani
ora vuote e rivolo di sangue
il ghiaccio che resta incolume,
quello che bevo s'è perso
fra gli enzimi allenati
e il peso del passato
centellinato nel cercare
la via d'uscita.

*

Una carezza

Una carezza 
fra pelle e anima 
sconvolge il cuore,
come del vento una brezza
su petali di ciliegio
distende una luce,
fremendo su foglie
e in occhi bambini
rugiada di gioia,
sussurro di vita
sopita da tempo.

*

La donna

Sorriso

la donna che dona

una tenerezza

si spegne nell’incoscienza

d’un volo sospeso

se un sogno si fa vero

e te ne rendi conto

solo quando sei solo

e nelle mani

ancora il suo profumo

inebria quel gesto

ormai fotogrammi

d’una carezza

sul viso.

*

Nel tempo

Nel tempo è il suono,

una voce silente ch'è ombra

si staglia dal cielo

e rimbomba nel cuore

- sentire l'assordare delle nuvole

infrangersi a terra nel fragore dei giorni -

un rivestirsi di emozioni

incomprese e labili,

vapor acqueo di ricordi

a bagnarti il viso

nel sentiero dell'ascolto

- si resta immobili

nel divenire dell'immenso -.

*

Pietas

Miseri

squassati dal cielo

lembi di vita

ch'è stata speranza

marcita nel blu

di confini dorati

sotto stelle di legno

accatastate

nella stiva coi sogni

volati via.

*

Il mare - ai morti di Lampedusa

Il mare non guarda

si lascia attraversare

si lascia sporcare

si lascia amare

si può odiare

ma non guarda

non guarda mai

non ha occhi

non ha ragione

non ha pregiudizi

ecco perché ieri

il mare ha pianto

non è indifferente

e accoglie chi gridava

invano aiuto

non conosce la morte

non conosce l'orrore

di chi può e non fa nulla

accoglie pietoso

le nostre sconfitte.

*

Omo

Io
che sono qui
a fermare il cielo
se te ne vai,
non saprei
trattenermi più,
nascondersi
è diventato squallido
e gli occhi tradiscono
quel che provo
per te
amore mio,
quei baci rubati
sotto casa fan male
quanto le botte prese
a passeggiare insieme
tenendoci per mano,
quanto il ribrezzo
celato negli occhi
di chi ci odia...
fa così male amarci
in questi altari 
imbiancati di pregiudizio
ma credimi amore
credimi…
morirei amandoti.

*

Sverità

Non sono bugie

le sverità sono vestiti falsi

da indossare all’occasione

credibilità farlocca

da intervista tv:

quarto grado, quinta colonna,

porta a porta

chi se ne importa?

La sverità regna

sovrana ti sbrana

e le voci delle vittime

si fanno sempre più flebili,

un soffio appena,

mentre le false grancasse

rimbombano di fracasso

rompendoci i timpani

di roboante fraudolenza...

*

Autismo

Mondo sconosciuto

nemicamico non so,
lo temo e son chiuso

in me che piango,

rimango fermo sui passi

sui pugni chiusi per rabbia

per paura,

chissà

cos’hanno da gridarmi

che non sento

il significato del mondo

là fuori… con i suoi rumori

e le facce strane,

le tramontane che girano

come schiaffi

inutili

che non capisco,

nemmeno mi chiedo perché

e mi prende la voglia

di diventare una stanza

la mia stanza

per farmi riposare.

 

a Michele...

*

A Franca

E’ un deserto di respiri

 

il palco vuoto sa di legno

 

che risuona ancora

 

quegli applausi

 

quelle risa

 

quelle lacrime

 

quell’ascoltare dentro

 

chi era là fuori

 

a recitare la vita

 

a recitarsi

 

a subirla nella violenza

 

a riscattarla nell’amore

 

dando voce alla donna

 

dando cuore al mondo.

 

 

a Franca Rame

 

*

Don Andrea

Forse rosso lassù

è lo stesso colore del sangue

di quaggiù

e chi versa lacrime senz’opera

perde un amico

che discriminazione

nemica fece fino alla fine

fino al porto della sua città

da cui salpa oggi

lasciando a terra

la SPERANZA.

 

A don Andrea Gallo

l’amico degli ultimi

*

Fermati

Fermati!

Il viso malconcio

della rabbia

serve a farti male

serve a niente

farti rivolo di sangue

se nessuno leva il grido

dei perché si arriva a tanto.

Fermati

e spiega!

Fermati e

spara solo parole

a colpire chi non sente

ragione

chi non vuole ascoltare,

chi non si confronta

e preferisce il sangue

di sassi

per reprimerti.

Fermati

e urla!

Fai sentire quanto esisti

a chi fa finta di niente

e vivacchia al potere

chiedendosi ancora

quanto costa

un chilo di pane…

che non l’ha mai saputo!

Fermati e sei!

Sei un segno

che resta.

 

 

*

Malinconia

“La mia allegrezza è la malinconia”
quando spira il vento ai sogni
sfiorando il viso assorto
su quella strana tela 
ch’è tutta la vita 
e ne hai i colori in mano
per respirarla ancora.

La mia allegrezza è la poesia
se sfida il cuore a stare
sospeso ad ogni canto
in quella strana fiaba
ch’è tutta la vita
e ne hai il sole in tasca
e la luna come amica.

 

p.s.  il primo verso virgolettato è un aforisma di Raffaello

*

Noia - al Califfo

Bottiglie rovesciate

mezze spaccate

mezze vuote

un letto disfatto da sempre

fra le tue braccia

non mi vergogno

se parlo anche nel sonno

e scrivo una canzone

nottambula come me

maledetto uomo

maledico il tempo

che graffia il mio viso

storpiandolo ancor di più

e la voce che ormai non c’è

ma resta il cuore

e “tutto il resto

è noia”.

*

Il senso del vuoto

Il senso del vuoto è ombra

risale su un profilo che non c’è

e atterrisce smarrendosi nel suo nero

immateriale sensazione di sé.

 

Vana rincorsa rimbomba

staccandosi dal limite di me

fino a strapparsi dal contorno

disegnato dai miei mille perché.

 

Sono le domande che inchiodano

il vivere a terra alle ombre

animandole ancora silenti

segugi dell’esistente.

*

Adolescemenza

E’ tutto un tirare calci e strappare capelli

sbrindellare di carne scalfita da unghie

strattoni e sputi, è un "dalle alla negra"

linciaggio adolescente

che sa di merendine e di smartphone

di facebook e youtube

di spritz e movida

di sangue rosso proprio come il loro

stesso colore

preciso

uguale

ma non lo sanno.

*

Il tatuaggio - a Primo Levi

Sul braccio marciano
rumorosi soldati
sfondano ogni porta
gridando qualcosa
e il frastuono cessa
solo se chiudo gli occhi
e non guardo quel tatuaggio
sulla pelle.

Restano lì
indelebili testimoni
numeri
soldati
assassini spietati
sul mio braccio
fermi
se non li guardo.

 

 

siamo tutti tatuati da quel dolore... penso che oggi debba considerarsi la giornata della memoria di tutte le stragi, anche quelle che attualmente sono in atto... e per le quali nessuno fa nulla, anzi... si fa finta che non esistano, proprio come per l'olocausto... la differenza atroce è che oggi ci sono i media che permettono di diffondere e condividere le informazioni molto più capillarmente dandone una grande diffusione mondiale, nonostante tutto... ci si gira dall'altra parte.

*

No! Tu no! - ai nostri studenti all’estero

Voto anch’io!
“No! Tu no!
E perché?
Perché no!”
Sei all’estero per studiare…!?!?!
Grazie Erasmus dei cervelli

ma chi me l’ha fatto fare?

oggi votano anche quelli

furfanti da una vita,

chi si vende pure il voto,

chi si compra la partita,

lo s’ignora ma è noto,

chi ha un cervello che funziona

è un pericolo, non perdona!

*

2013 Acrostico

Dimora nascosto ai più
Un piccolo desiderio
Esaudirlo sarà arduo
Ma i cuori curiosi
Illuminano la strada
Lievemente si apprestano
A vederlo nascere
Tremulo di gioia
Ricolmo di speranza
E allora sarà facile
Donarlo a tutti
Infondendo serenità
Conquistando anche chi non crede
In quel piccolo desiderio... di poesia.

Buon Anno da Matteo

*

Il Natale che vorrei

 

 

Il Natale che vorrei

 

è un giorno di paure sventate,

 

un giorno di pallottole spuntate.

 

 

 

Il Natale che vorrei

 

è un giorno di femminicidi mancati

 

e di stalkers arrestati.

 

 

 

Il Natale che vorrei

 

è un giorno senza povertà,

 

un giorno di vera umanità.

 

 

 

Il Natale che vorrei

 

è un giorno di bambini sorridenti,

 

di bambini mai di fame tremanti.

 

 

 

Il Natale che vorrei

 

è un giorno di conflitti abortiti,

 

un giorno di “falchi” azzittiti.

 

 

 

Il Natale che vorrei

 

è un giorno di stipendi pagati,

 

di feriti e di malati risanati.

 

 

 

Il Natale che vorrei

 

è un giorno senza incidenti mortali,

 

un giorno senza catastrofi naturali.

 

 

 

Il Natale che vorrei

 

è un giorno di politici assennati

 

e di governanti non pregiudicati.

 

 

 

Il Natale che vorrei

 

è un giorno di lavoro onesto

 

che ai giovani arrivi presto!

 

 

 

Il Natale che vorrei

 

è un giorno senza inutili rimpianti,

 

un giorno privo di sogni infranti.

 

 

 

Il Natale che vorrei

 

è un giorno senza bugie e furbizie,

 

senza frivole malizie.

 

 

 

Il Natale che vorrei

 

è un giorno senza stupide parole

 

dette solo per ingannare il cuore.

 

 

 

Il Natale che vorrei

 

è un giorno che non sia solo uno

 

e valga per tutti gli altri senza escludere nessuno.

 

 

 

Questo è il Natale che vorrei...

tratto dall'ebook "Un fiore di poesia" in dono a tutti voi
http://it.calameo.com/books/00174981383e665831e57

*

AriSilvio

Un tormento l’arrovella
dacché fuori l’han mandato
perso ha pure la favella

ma ora par miracolato!


Non appena c’è sentore
di manette e gattabuia
prende tosto il fervore
e si grida alleluia!

E’ tornato, è tornato!
- le orgettine urlan leste -
bunga bunga assicurato
per le prossime gran feste!

Piangon solo i disperati
quelli che dalle promesse
son rimasti assai fregati
come lui dalle maitresses.

*

La violenza non ha un perché

Cerco sempre un perché,

la furiosa ira nelle tue parole

non ne ha,

i lividi sulla schiena e sulle braccia

non ne hanno,

le costrizioni e le minacce

non ne hanno,

ma cerco sempre un perché

a tutto questo dolore

che riversa odio in amore,

cerco ancora un perché

ad una vita ch’è martirio,

cerco il perché

in ogni mio gesto possa avermi donato

la consapevolezza di essere donna

e averla resa amara.

 

Per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne

*

La resa

Che v’importa se vesto di rosa

se le unghie dipingo col sangue

questa vita - vile e disgustosa -

distrugge col riso chi langue

riverso nelle mille incertezze

d’essere uomo senza patema

senza mostrare le debolezze

d’un cuore di donna in catena.

 

ad A.S. quindicenne omosessuale suicida ieri a Roma 

*

Lacrime e lacrimogeni

Gente che sfila in protesta

mesta che il futuro è niente

 

delusi giovani nelle promesse

dismesse da governanti ottusi

 

pianti versati e lacrimogeni sparati

beffati dall’alto… anche dai santi.

*

Quando la poesia - ad Alda Merini

Quando la poesia si fa vita

nasce un poeta

e quando nacque lei

il dolore s’elevò dai versi

per farsi spirito d’amore,

era di primavera

e la sua terra

lacrima di zolla

resa fertile dalle grate

di cancelli arrugginiti,

simulacro di passioni

e debolezze temprate

nel buio di parola

non detta per timore,

libera ora s’apre a noi

come s’apre il cuore

del suo ricordo.

 

nel terzo anno dalla sua scomparsa

*

Libero è l’uomo

Libero è l’uomo che libero pensa

con gioia amando ciò che lo circonda

svincolato dal cielo e dalla terra

che tanto opprimono con le catene

inchiodandolo a dogmi indimostrabili

e a passioni che ottundono la mente.

 

Libero è l’uomo cosciente di sé

che fa del cuore l’arma più grande

di tolleranza e carità virtù

perché il prossimo non è mai nemico

se il rispetto diventa una missione

e la libertà meta di conquista.

*

Polverini... polveroni

Oh povera Polverini

la faccia da funerale

mi spaventa i pidiellini

intenti nel baccanale

a magnarsi i bucatini,

or li mette ad acqua e sale

senza pane e quattrini,

ma a che vale tutto questo

se il popolo è ormai pesto?

era meglio sgomberare,

niente lifting da rifare

per uscire tra la gente

che ricorda ogni fetente.



*

Cosa

Una cosa è

io invece non so,  forse sono,

adesso che scrivo

ma poi? non posso saperlo

non so più se sarò,

sono tutto il passato

ma son cambiato

e quindi chissà

se sono ancora quello là

simile a ieri 

o a pochi secondi fa

ma non sono lo stesso

non sono nemmeno mentre sono

perché cambio spesso

una cosa è …

io forse…

 

dedicata al FestivalFilosofia di Modena "le cose"

*

Qui risiede il senno

Qui risiede il senno

sul bianco di luna,

stanca di guardarci intorno,

quaggiù si sogna soltanto

e la follia fa tutto reale

che lo tocchi e fa male,

tanto da stranirti il cuore,

in fondo siamo così,

maledettamente predisposti

a impazzire d’amore

percorrendo le strade

che portano a te.


*

Bosoni

Un senso di nulla 
affascina lo sguardo
perso verso il cielo
quando il nero lo conquista,
è sentirsi niente
in quell’immenso lassù
tra un brillìo e un altro
sfuoca l’umanità,
ci resta la luce fioca
di una finestra,
la nostra mente
che si affaccia
e mente al cuore
dicendogli
- nessun disegno, 
solo bosoni.

*

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*

L’orgoglio »
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*

Nel tuo sguardo »
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*

Rovino


Rovino nel pozzo del mondo

esondo fra cuori rubino,

svaniti i miei turbamenti

lamenti e fiori avvizziti,

davanzali di sogni e amori,

rumori di stelle stanziali.

*

Polvere

Passi instabili
rincorrono note di speranza
fra il rosso dei mattoni
e del sangue,
non si leva un grido
solo un tonfo sordo
ad ogni preghiera
ad ogni lacrima che silente
riga la polvere sui volti
di chi resta,
è il cuore,
il cuore della paura
il cuore delle notti all’aperto
il cuore degli abbracci
il cuore della voglia di tornare a vivere.


*

Calciomarcio

Calciomarcio

questo calcio,

calci a tutti

tranne al pallone

e la tasca

come rete,

troverete

solo questo,

presto!

presto!

la scommessa

fugge via

con l’incasso

e l’incanto

ma l’inganno resta,

resta e molesta

chi ci crede

ancora…

alla malora!

*

Abuso - giornata nazionale contro la pedofilia

Quel peccato è un segreto
cassaforte d’ogni verità
sul male subito,
fiore spezzato
da chi difendeva
la tua giovinezza
ed ora piange…
egoisticamente
sul suo vaso rotto
mentre tu piangi…
sommessamente
sul tuo coraggio.

*

Formichioni

Il mio caro Formichioni
va in vacanza coi grupponi
ma sospetto che i soldini
son di amici di affarini,
pago io che paghi tu
ci hai presi per il cu,
ormai anche ai ciellini
piace fare i birichini,
i quattrini, i quattrini!

L’arroganza non si conta
quando poi si trova pronta
la risposta a chi domanda
e lui tosto la rimanda
“giornalista vada a scuola”,
ti farei provar la suola
caro mio Formichioni
con il fare da spocchioni,
i soldoni, i soldoni!

*

Abbracciami

Ora abbracciami
in questo smarrirsi di lacrime
sorprendimi
sul cammino dei versi,
rendili preghiera e falla tua,
perché è per te che scrivo
ora,
solo per te
che m'insegnasti la parola
e la sua forza.

*

La vita

L’annuvolare d’un tempo che stranisce
gli occhi e i cuori nel peregrinare
tra giorni rimasti in soffitta e lune nuove,
fino al compiersi del miracolo
- atteso come resurrezione -
dello schiudersi di cori insperati
e il profumo che t’inonda e colora
ogni sensazione, ogni emozione,
come la prima carezza dona
agli occhi ancora chiusi
di un bambino appena nato,
così, così dolce e pura d’incanto
azzurra tutto il cielo… la vita.

*

Una lettera in bianco


Una lettera in bianco
non è mai un errore,
è uno schiaffo, un grido
represso in gola,
un lucchetto rotto
che non s’apre più,
è un pianto nascosto
dirompente nel cuore,
un chiamarti ancora
senza speranza.

Non è mai un errore
una lettera in bianco,
spedita fra l’incoscienza
d’un sogno respirato,
percorso all’infinito
e la lucida follia
di un’altra vita.

*

A te

Eludere ogni sguardo riflesso nel tuo

fuggendone ogni luce, ogni parvenza di colore

e morire nel sospiro lieve che tace amore,

gridandolo nelle mani, nelle braccia,

fino a raccoglierlo in un bacio

che sa d'addio, che sa di un'altra vita,

la più bella. 


a mio padre

*

Nido

È questo sangue a svelare
nel prato delle elemosine
ogni desidero di vita

- l’assenza di un nido
disperso dal vento
nel suo silenzio -

è questo respiro a stupire
nei rivoli della paura
ogni anelito di cielo

- implumi inermi
che attendono
invano la sera -

pigolano solo le stelle.

Matteo Cotugno
http://poesiedimatteocotugno.blogspot.it/2012/03/nido.html

*

al mio babbo

Bambini aspettavamo per sopirci
del passo tuo il suono e delle chiavi
un giro e poi un altro nella porta
fintanto di fatica ti svestivi 
le palpebre già chiuse ci riempivi
di baci lievi e tenere carezze
che noi le sentivamo appena appena
per non svegliarci ma poi di sobbalzo
ti abbracciavamo per dirti “ciao babbo
ora sereni possiamo dormire”.

*

Un grido

Irrompe nel bianco un grido
che nero spegne nel cielo
fremito di lontananze,
ora che tutto è compiuto,
ora che immobile regna
un silenzio disteso
come un cristo deposto,
braccia pietose d’amore
levan protese 
preghiere.



*

Mistero »
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*

Nelle fabbriche - a Lucio

Nelle fabbriche occupate
irrompe il canto,
sberleffo e pianto
di uomini in lotta
si leva sulle macchine mute
sugli operai fermi
a muovere ideali
a emozionare cuori
si leva nei capannoni spenti
nei cancelli d’ingresso sbarrati
ad accendere speranze
ad aprire sorrisi
il canto
il piccolo canto
d’un piccolo uomo
ch’è diventato grande
in tutti noi.


a Lucio Dalla in ricordo dei suoi concerti nelle fabbriche occupate

*

Cielo

Cielo,
io sono cielo
mille nuvole mi solcano
dalle forme più varie
o sono terso, azzurro.

Io sono cielo
cui rivolge lo sguardo
un uomo morente,
il suo ultimo anelito.

Io sono cielo
sento i sospiri dei primi amori
le carezze e i loro primi baci
le belle promesse e i sogni.

Io sono cielo
ospito l’Aurora e il tramonto
con i loro colori più belli
e le lacrime degli amanti.

Io sono cielo
albergo il sole, la luna
e le stelle, il buio e la luce
ma ci sono sempre.

Io sono cielo
piango nella pioggia leggera
sorrido sui clivi, le valli e le piane
ma non soffro…
mai
perché sono cielo
io sono cielo.

*

E’ sul tuo cuore che vorrei pregare

È sul tuo cuore che vorrei pregare
ancor non spegnerlo che mi fa male
pensare a vivere nella tua assenza,
del mondo tutto padre m’insegnasti
il buon che c’è e che ora a noi rimane,
lasciando stare il male a chi lo vuole,
hai reso me l’uomo che tu volevi,
meglio di te col tuo parlare piano
sul primo libro dell’ elementare,
leggendomi la storia di Pinocchio
guardavi quel tuo bimbo un po’ balocco,
Geppetto del mio legno e del mio sangue,
mi hai vestito sempre del tuo amore
ancora prima che con ago e filo.

È sul tuo cuore che vorrei pregare
mentre disteso sei qui davanti a me
scorgendo l’accennarsi delle ali
che angelo qui in terra non avesti.

a mio padre

*

Trema il respiro

Trema il respiro
d’un cielo in bilico
nel trapassar di luce
che sfera a sfera oppone,
incanto eterno,
scorrere di vita
sul limitare d’uomo,
pianto del mondo
che tace il grido
e perdona.

Trema il respiro
sul palmo della mano
che acuti risvegli
stringono a sé
chi ama lontano
e sugli occhi il soffiar
di nubi tende
alle disperate braccia
umile riposo
e pace.

(a mio padre)

*

ScaricaBADILE - al sindaco di Roma

Alemanno fuma e sbuffa,
questa qua è una truffa:
previsioni ben truccate
solo poche pioggerelle
ed invece nevicate
da farci veder le stelle
per i danni procurati
agli autisti intrappolati,
ai pedoni infreddoliti
per i bus che son spariti!
Tutti han colpa tranne me
che di Roma sono il re. 



*

Mostrami

Mostrami come si perdona

l’orrore sui tuoi cari,

le sevizie, gli sputi

e l’odio omicida,

 

mostramelo

 

mostrami poi come si torna

quando il fumo ti spande

libero, oltre quel filo,

 

mostramelo

 

che questa vita

atroce mi ha punito,

affamato e recluso

nei tormenti rantolati

di chi si arrende,

 

mostramelo

 

mostrami come si torna,

che per amare

non ho fatto in tempo.

 

per la giornata della memoria 27-01-2012

*

Destino

Un attimo
respiro d’un ala
immobile sul cardine
del mondo

un volo
smisurato vuoto l’attende
al suolo
il suo destino nell’immanenza
d’uomo

silenzio
esalato nel salto
irreversibile buio
impresso nel genoma

un pianto
ancorato nel destino
libera d’anima
il canto.




*

Raggi

Raggi cullati nel blu

d’un abbraccio di mare,

 

saluto di cielo disceso

nel suo orizzonte,

 

bacio di sole assopito

fra rosate lenzuola

stese al maestrale,

 

sorriso di sereno mattino

atteso nel cuore

come speranza.

 

 

MatteoCotugno

Inedita –diritti riservati

 

01-01-2012

*

Attendo

Attendo il diradarsi 
di questa nebbia
gli scheletri degli alberi ora
rattristano la mia Anima
e non trovo parole belle
per la mia vita
per il mio cuore.


È inverno
lo so
ancora
e a volte la galaverna
oltre ai rami
avvolge il mio cuore
facendolo brillare
in insperati raggi.

È bello così
almeno brilla un po’.

Attendo,
ho pazienza
passerà…

*

Un bimbo è nato

Vagito schiarisce il gelo
velo di nero ammansito,
fiato, calore donato,
è un bimbo, un bimbo è nato!
cullato solo nel fieno,
ameno cielo stellato
luce negli uomini accorsi
da mille lunghi percorsi.

E’ un bimbo, un bimbo è nato
sorriso del mondo, atteso,
esteso sul puro viso,
amato da tutto il creato
speranza di ogni uomo
perdono di ogni mancanza,
abbraccia lutti e dolori
donando pace ai cuori.



AUGURI A TUTTI GLI AMICI DI POESIA

*

In viaggio

L’ipnotico tratteggio
scorre veloce sotto le ruote,
ammalia lo sguardo
col suo vorticoso ritmo,
lo trascina fino al limitare
d’una prospettiva muta,
lo confonde spostandosi
ora a destra,
ora a sinistra,
come senza meta,
ma l’arrivo giunge a fermare
la sua estensione di bianco
lungo ininterrotti ricordi,
mille solitari viaggi
sull’autostrada del passato.


*

Mondo

Riverbero di gelo
si posa sul respiro
che lento si leva

battito d’ali
sul mondo
appena sopito

stanco di luce
assapora il suono
delle ombre

cullate
fra le braccia
fino a mattino

brivido di cielo
negli azzurri
dei suoi sospiri.


*

La gente - dedicata ai rom di Torino

Fuoco che purifica
ci hanno gridato,
hanno gridato da fuori,
fuori! fuori!
sussulti dei bimbi
nei vetri infranti
e pietre, pietre, pietre!!!
nel silenzio che puzza di benzina
fragore rosso
purifica
sterilizza
sterilizza chi infastidisce
accusati di tutto e niente,
la gente, la gente???

*

Quelle sere

 
Lacero lembo di cielo
 
velo nel giorno becero
 
bevuto in un bicchiere,
 
sere d’un uomo muto
 
perso nella sua corsa
 
morsa dal tempo riemerso,
 
senso d’un non senso
 
tracciato nel peccato,
 
scagliato e mai negato
 
odiando la venuta
 
al mondo e una bevuta,
 
l’ultima, la sua, l’ultima.

*

Il mio angelo


Un tormento sfida gli abissi
e risale a convincersi
che non tutto è finito,
non tutto è perso,
il suo grido strappa il vuoto
e freme nello scoprire le stelle,
respira speranza nelle vertigini di cielo
cui si aggrappa pronunciando il tuo nome,
mio angelo,
conosci di me solo le spalle
e il mio pianto.

*

Naufragio


Sugli scogli

uno straccio non è ricordo,

i suoi lembi respiravano

sotto un gonfiarsi di maestrale,

viaggio di speranza,

viaggio disperato,

nella deriva delle geografie

un naufragio di coscienze.



alle vittime del naufragio di Brindisi

*

Lo senti?

Lo senti questo esteso suono?
E’ un brivido di nero, dispero
non averti qui, negli occhi,
mi tocchi nelle assenze dei giorni,
eterea figura sospesa, indifesa,
fra dissonanze e futili destini,
rovini nelle ombre assorte della sera.

Lo senti questo esteso suono?
E’ un brivido che si fa battito,
palpito emerso dal profondo,
ascondo nei miei pensieri versi,
riversi nell’incoscienza, persi,
fra sospiri di lunghi istanti,
incanti dei nostri sogni infranti.

*

Violenza

Il blu dei lividi
inarca il dolore,
lo ritorce sui rami,
albero spezzato
da rabbioso vento
in primavera d’illusioni
e lacrime di pioggia,
estendi radici nel ventre
e dona il seme dell’amore
a chi sarà foresta
di giustizia.

25-11-2011 giornata mondiale contro la violenza sulle donne


*

Errori

Gli errori sono lucchetti
chiusi sulle grate
prigionie di carne

sul viso del perdono
una chiave di speranza
a redimere

contenzioni mute
circondate nel muro
spinato d’indifferenza

negli occhi del perdono
le finestre s’azzurrano
imbevute di cielo

quanta brevità di voli
in questo corpo.


*

La terra

La terra inghiotte sogni,
vite in attesa,
transiti di sospiri,
rimescolii di vie
che accennano futuri,
incroci di occhi
in arcane svolte.

Inesorabile baratro
d’incoscienza illuminata
appena appena dal franare
sentendone la fine
in gola,
un palpito di speranza
si estende oltre
il nostro limitare.

Matteo Cotugno
inedita -  diritti riservati

*

Alluvione

Natura esonda dai limiti
d’un limitato uomo,
tracima dimenticanze
e travolge, sconvolge,
il volto d’artificio
imposto con l’inganno,
impietosa strappa via
anime innocenti,
lacrime disperse
in un mare nero.

Matteo Cotugno
05-11-2011

un piccolo pensiero per le popolazioni liguri e toscane che hanno subito questa tragedia

*

Incanti

Là sopra la ghiaia
polvere di penombra
riverbera silenzi,

tempo immoto
trapela emozioni
sull’antico viale,

attesa tra filari
di stanchi cipressi
giunge la luna,

chiarori di stelle
vestono incanti
di fragili amori,

giovani abbracci
spauriti nel respiro
infinito della notte.

Matteo Cotugno
inedita – diritti riservati
4-11-2011

*

Tienimi per mano

Amore, tienimi per mano,
il respiro si fa corto
e la paura allunga
braccia attorno a me
a spegnere speranze.

Amore, tienimi per mano,
le ore si dissolvono
come le mie gambe
ferme ormai da tempo,
una sedia per amica.

Amore, tienimi per mano,
quante volte ti chiamo
e tu sbuffando mi dici
“stai buono sono qui,
settant’anni che sono qui”.

Amore, tienimi per mano,
anche stanotte
la più lunga,
fammi vedere le stelle
che ora non ho più paura.

ai miei nonni 

*

per Alda Merini (a due anni dalla sua scomparsa)

Tremo al sentire la tua voce,
seppur distratto dalle fatiche
d’un giorno inchiodato al nulla

narri di vita e di dolore
come dello stesso giardino rose,
spinose sì, ma belle, belle le panchine
di quel luogo chiuso da vergogna,
consumando la memoria nei tuoi versi,
pregando giunga presto un Salvatore
a mondare i peccati che non sai,
a tranciare le catene dell’inquietudine

è lei a legarti e slegarti dalla vita
e tu la brandisci come arma per difenderti
un po’,  per poi morire uccisa a morsi dall’amore

tu, che anche nel dolore canti vita
ascolta ora tutto il mio tremore.


Matteo Cotugno

*

Scendono

Scendono lievi ali d’angelo,
ondeggiano negli occhi
fino a sciogliersi nel rosso
disteso sui prati,
immobili ormai 
vivono di cieli
più lontani ora,
ricordi sospesi
nell’azzurro.


*

Lasciami


Lasciami l’attesa ed i tuoi silenzi,
cieli immensi e una nuvola sospesa
bastano a fermare l’orba follia,
quando tu eri mia senza più sognare,
vivendo fuori da ogni mia ragione
nella prigione degli eterni amori.

Lasciami l’attesa e l’eterea assenza,
viva coscienza d’una vita spesa
soffrendo solo nelle mie segrete,
privo di rete nell’immenso volo,
ad immolare senz’indugio, amore,
tutto il mio cuore per poterti amare.

*

L’autunno

L’autunno respira
isolassorte di pensieri
in spentaccese visioni
alla ricerca dei ciliegi
della mia vitassente,
infrangendo muri
di coscienza sopita
in diatribe filosofiche
dai crogiolanti non senso,
che orpellanombre 
di caducità d’uomo.

Si leva altimmenso
il sentire echi di stelle
planare sulla ratio 
e attraversare ogni cosa
circondabbracci l’io
a renderlo infinito
infrangendo le regole,
a vestirlo di suoni
melodiarmonici e puri
in frattali di note
esperienzestese di te.


*

Voglio le tue mani


Voglio le tue mani
intrecciate nelle mie,
un attimo in  cui
si ferma il cuore
e il tempo si dilata
spaziando l’infinito.

Bello sentire le tue dita
giocare a rincorrersi
in ghirigori stretti
nelle mie, dolci, le tue,
morbidamente vellutate,
solleticano desideri,
nascondendosi poi timide
nei palmi delle mie mani.

E tremo, e tremi…

So che sei mia ora
che gli occhi non ci bastano.


© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”
tratta dal mio libro PoesiAnima (Selezione Premio Poesia Alessandro Tassoni 2011)

*

Porta Portese a Montecitorio

Pur stavolta ce l’ha fatta,
per un pelo, poverello,
ha evitato la disfatta
mano pronta nel borsello
per i quattro già venduti
prima ancora della conta
la nomina già è pronta,
pronti sono i suoi saluti
nel governo … benvenuti!

dedicato ai due nuovi viceministri e ai due nuovi sottosegretari 


*

Pensieri immotivati

Pensieri immotivati
alambiccano curiosi,
guardoni, guardiani
d’un pensare pensato,
penato, amato,
rigiocato a perdifiato,
e tu, dal fare infranto
ti rifugi nel pianto,
affranto, un canto
d’un cuore nuovo nuovo,
rosso rosso che ritrovo,
ricordi che rimuovo e rinnovo
in questo scrivere in versi
perversi, diversi, persi
di amori sommersi.

*

C’è del marcio in tv!

Poveretto Minzolini

dell’audience si lamenta

per il calo di lecchini

a sentir la sua polenta

e ce l’ha coi magistrati

che con fare e piglio duro

l’hanno messo spalle al muro,

senza essere invitati

documenti han sequestrati


negli uffici della Rai

non l’avesser fatto mai!!!

Tosto scrive una leccata,

che va in onda in serata

in cui sulle toghe tuona 

con l’accusa che risuona

di far tutto sol per fama,

poi si lancia con la lama

in difesa del ducetto

con l’identico concetto,

porre in cattiva luce

il sant’uom che bocca cuce

a chi è con lui discorde.

Chiosa infin con bronzea faccia

con in danimarca il marcio

e non vede ciò che spaccia

per cervello, il suo, lercio.


*

Il raglio della Gelmini

L'ha scoperto la Gelmini
dal Gran Sasso ai confini
un bel tunnel per neutrini!
Grazie solo ai bei quattrini
d'un governo di padrini
...ma ci ha preso per cretini!

La domanda vien da sola,
come han fatto a nominarla
proprio a capo della scuola
se non sa di cosa parla?

Io conosco la risposta,
forse molti poi la sanno
non è poi tanto nascosta,
se sono rose... raglieranno!

*

A mio padre (inedita)

Alla porta un bussare lento,

si apre, come da sola e sola

appare la sbiadita soglia

d’un viso appena accennato,

il “chi sei” di chi non ricorda

nemmeno più un figlio,

chiuso dentro gli occhi

come a strappare un lume

nel buio della sua notte.

 

Attraversa a piccoli passi

il precedere d’un abbraccio,

stupìto dal contatto

d’estranee braccia al collo,

ripetendo piano piano

il verso di un bambino,

rapito da un aquilone

che vola nella mente

senza più un filo.

 

“Che strana questa gente…

strano tutto quanto,

non ricordo niente!”


oggi in occasione della giornata mondiale Alzheimer

*

Il sobillatore

Ho sentito che la lega

dell’Italia se ne frega

la padania come stato

vuole presto separato

ed allora mi sono detto

il momento è perfetto!

presto annuncio indipendenza

di tre vani e pertinenza!!!

*

Natura umana

Il ramo
cui si appende il pensiero
carico di suppellettili alla rinfusa,
piega sull’arco della coscienza,
flettendosi,
fino a incrinare emozioni,
sopite resine
invischiano l’anima,
adesa a lacrime_sorrisi,
naturale rigurgito,
naturale destino
d’albero solitario
nel bosco di vita.

Il ramo
sopra il muschio che copre
lascia nudità
inespresse nella corteccia,
solchi ripresi nei cerchi
del tempo che fugge
concentrico,
vortice di abbracci
in foglie multicolori
che anelano cielo_terra,
rifugio e fine,
anima e corpo,
…natura umana.


in onore del Festival della Filosofia 2011 di Modena Carpi Sassuolo ... umilmente un mio pensiero

*

E lucean le stelle (a Salvatore Licitra)

Il canto breve

d’incanto

si leva dal cuore,

messa di note,

armoniche antiche

a brillare emozioni,

serate in galleria

vibranti nel petto,

mano nella mano

a sognarci dentro

…sulle tue stelle.

*

Pernacchiato

Il ducetto s’è abbacchiato

a Milano l’han trombato,

la Moratti fa l’arpia

e a gioire è Pisapia,

accusato di ogni male

dall’ignobile rivale:

zingaropoli e saharia

era un mostro Pisapia!

Or che l’hanno ormai votato

Silvio il burka s’è comprato,

la vergogna lo attanaglia,

perde faccia e la battaglia.

 

Poi a Napoli è anche peggio,

seppellito dal dileggio

di miracoli promessi,

lui credeva ch’eran fessi:

poverini sti terroni,

me li compro coi soldoni,

la monnezza poi la sposto

con l’esercito ch’è tosto,

gli abusivi mi arruffiano

col condono ch’è mai vano...

De Magistris han votato,

l’avversario pernacchiato!

*

Liberazione


Un colpo di fucile sul sagrato,
un paio proprio sotto il porticato, 
nascosto ancor per poco qui mi sento
bruciare dalla voglia di gridare
ch’è ora di guardare il firmamento
senza temer l’aereo bombardare,
senza pregar di essere risparmiati,
oggi nel cuor ci siamo liberati!

*

Peccati

Ho purificato nel sangue 
peccati di giovane vita,
intenta a rincorrere gioie
di attimi, fugaci,
ignara del buio dietro l’angolo
nel vivere a cento all’ora
svendendo il candore
solo per ridere più forte.

Ho unito il mio dolore al tuo
sulle ginocchia vinte,
barcollando nel futuro
di amori rincorsi a perdifiato
in frigoriferi pieni d’illusioni
e di poesie scritte nel dolore
per dare un senso a tutto
ciò che non c’è stato.

*

Giovine Italia

Negli occhi la gioia
mista al terrore
è l'odore di morte
che uccide i cuori
giovani insorti
ignari del buio
ma consci d'amare
l'Italia che nasce
dal sangue profuso
in mille battaglie
per libero popolo
per una bandiera
per una nazione
che ora ci ama.

*

Triangle Factory 25 marzo 1911

Urla e fuoco
imbrigliano idee
d'amore e lotta
per diritti negati

rinchiudono donne
indifesi baluardi
d'ideali sociali

ma

fuoco e urla
non spezzeranno i fiori
chinati al lavoro

urla e fuoco
non spegneranno il ricordo
di martiri dell'arroganza.

*

Talete

Acqua 
il mio principio
cerco e la fine
del mio essere 
del mio vivere 
e tutt’attorno
acqua resta 
seppur come mare
come montagna
o nuvola
acqua infine
è 
e resta.

*

Maddalena

Dal male fui vinta
fin dal primo peccato
e nel peccato vivo,
vive questo corpo
senza luce e amore,
dimora di strazio,
dolore nel cuore.

Lacrima ora dono
ai Tuoi piedi, Signore,
ad aspergere il marchio
di peccatrice immonda,
e non trovo il coraggio
di rendere grazie
alla Tua misericordia.

Schiava Ti porgo
i capelli e gli unguenti
e la pelle Tua avvolgo
sfiorandola appena,
ad asciugarla infine
purificata dal mondo
che osò sporcarla.

io ... peccatrice redenta
vivrò in Te.


*

Io sono la mia piazza

Io sono la mia piazza dei silenzi,
seduto attendo il dipanarsi
di grovigli e affanni,
e la panchina
e i lampioni
amici di strada,
bevono con me
lacrime di bruma,
mangiano con me
molliche di viaggi.

Io sono il cuore
e il nero della colecisti
a digerirmi assorto,
morto a contare
frammenti di stelle, 
immerso nella piazza
dei miei silenzi.

*

Detrattore

Disadorno da remore
detrattore calpesta innocenti,
insensibile a ferite inferte,
impassibile a voci sofferte,
rigira il coltello nella piaga
diffondendo infamia ovunque,
come sangue infetto,
conquistando credito
nella culla degli affetti,
delle amicizie, dei sospiri,
ingegnando artificiose falsità
su preconcetti, su pregiudizi,
sull’invidia per un’anima
che non ha più,
fuggita anche lei
da cotanto lerciume.


dedicato alle vittime di calunniatori e detrattori

*

Manicomio

Un gridare pietoso
strazia il nero
di celle chiuse
fra miasmi di vita
contenuta su brande
sature di dolore
nel tanfo che uccide
anche le speranze
di chi crede ancora
che guarire si può
ma solo morendo.

Si vive spenti
aspettando quel giorno

odiando il mondo
che t’ha nascosto.



dedicata ad Alda Merini

*

L’aquilone di Samuel


Una corsa gioiosa
l’aquilone si libra
un sorriso si espande
profumo di dolci
un canto di fiori
nel giardino di casa
che gioia la vita
di tre giorni fa.

Una corsa nel treno
il freddo nel cuore
lacrime divise
tanfo di orrore
un grido di fiori
tra il filo spinato
mi manca la vita
il mio aquilone.


ad memoriam

*

L’ardito volo

Ho planato incostanti
voli di nostalgia
verso nuvole basse e rade
quasi a temerne il candore
e non finisco di piangere,
devo fermare la vita
per poi ripartire più in alto
a bruciare le ali nel sole
sicuro della clemenza
verso l’ardito volo
se il mio amore è sincero.

*

Il centurione

Ho con me le monete
che pietosa hai donato
agli occhi miei, sorella,
per l’estremo viaggio
e le lucerne mi guidano
da quest’angolo di terra
lungo la via Aemilia
fino all’Averno.

Il tuo amore in pietra
hai disegnato e inciso
fiori sull’apollinare
quindicesima legione
la mia, onorata
fino al colpo nemico
infertomi al torace,
fermo ora e profumato
con balsami e unguenti
da pietose mani, le tue
cui regalo il cuore
e l’edera di eterno.



Matteo Cotugno
inedita – tutti i diritti riservati

Composizione ispirata dalla stele funeraria datata alla metà del primo secolo d.C. che venne dedicata da Sepunia Secunda al fratello Tito Sepunio Postumo, centurione della XV legione Apollinare, la legione creata dall’imperatore Augusto che stanziava in oriente a difendere i confini dalle popolazioni germaniche.
Stele ritrovata al parco novi sad pochi mesi fa … nella città natale di Tito… Mutina.
un grazie ai miei amici archeologi per le nozioni storiografiche e filologiche

*

Assenza

Gelida notte
la solitudine fa più male
svestito di te, amore,
mirando in cielo
barlumi sfuocati,
e non basta una bottiglia
a riempirne gli occhi.

Trepidi luccichii
imperlano strade e foglie,
vuoti echi neri
dei passi frettolosi
di fughe dai pianti,
e non basta un grido
a straziare il silenzio.

Brividi restano
indomabili stupori
nel freddo d’assenza,
impietosi astri
in rivoluzioni effimere,
e non basta un ricordo
a riscaldare il cuore.

Matteo Cotugno
inedita – tutti i diritti riservati

*

Le foglie

Le foglie


Le foglie parlano
di terra e di sudore
vite all’aperto
lambite da tramontana
nell’inverno che regala
il verde oro delle olive
raccolte nei sacchi.

Le foglie parlano
di mani e di terra
rossa nel respiro
di aria salmastra
del vicino mare
a sussurrare gioie
e attese di speranze.

Le foglie parlano
di cieli e di nubi
che passano sopra
le stagioni dei colori
e i dolori degli uomini
protesi ad amarle
nel loro fremere di vita.

*

Le Tue mani

Le Tue mani

Piccole mani, stanotte
vivaci neonate
stringono cuori
accorsi seguendo
misteriosa Luce
da ogni dove,
infondendo letizia
e gioia d’amore.

Piccole mani, domani
lasceranno i giochi
e l’arte del legno
per diffondere il Verbo
di Chi giunse a noi
per insegnarci ad amare
anche chi ci odia
senza condizioni.

Grandi mani, ora
accogliete chiodi
di cecità umana
venduta per denaro,
mondate peccati
aprendo cuori
al perdono del Padre
in sacrificio di vita.


Matteo Cotugno
inedita - diritti riservati

Le mani di Gesù Bambino infondano in voi letizia e gioia d’amore … carissimi amici di Poesia.
Buon Natale da Matteo Cotugno

*

Innamorarmi di te...

Innamorarmi di te…

Abito sui pendii
scoscesi del rimpianto
aggrappato ai rami
d’una vita spesa
a risalire clivi
ad evitare piane
che facili annoiano
anche la vista.

M’inerpico e vivo
respirando fatica
nei parossismi del cuore
a straziarmi ancora
quel poco che resta
quel poco che basta
per innamorarmi di te
che sei poesia…
la mia.

Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati

*

Tetra Haiku (Ulivi)

Tetra Haiku (Ulivi)

Fronde d’ulivo
tramontana accarezza
sguardi bambini.

La brulla terra
intristita d’inverno
chiama al lavoro.

Ramazze pronte
sul rosso ben pulito
verde raccolta.

Nei vecchi frantoi
lavorano di notte
sansa nell’aria.

Matteo Cotugno
inedito – tutti i diritti riservati

*

Scampato pericolo

Scampato pericolo

I miei semafori sono spenti
e dai marciapiedi vengono giù
figure grigie che irrompono
vite senza curarsi di loro,
spettri animati dal nulla
del routinario vivere,
appesi al collo da cravatte
di marca e borse griffate,
sempre ben vestiti,
sempre ben vestite,
orpellati dall’effimero cliché
che li rende… brave persone.
Sono fiero di passare con l’arancione
pur di non essere
uno di loro!

*

Il nero

Non comprendo tutto il nero
che unisce terra e cielo
e circonda gli abbracci
vuoti al vento di fuori
quando l’assenza si colma
di trepidi bagliori,
le amiche stelle,
ad affiancare passi
stanchi di cercare un senso
a tutto questo nero
che unisce terra e cielo
… e cuori.


Matteo Cotugno
Inedita - tutti i diritti riservati

*

Novello Pilato

Novello Pilato

Acqua sulle mani
aspergi decisioni
e crocifiggi
ma immondi l’anima,
illusorio super partes,
neutralità vile
di chi non si schiera
intimorito da conseguenze
ma non dal sangue
dei chiodi sulla croce,
ma non dal nero
di malvagità umana.

Mondate mani pilatesche
rifuggono decisioni,
disdegnano responsabilità,
sminuendo cattiverie,
accrescendo ipocrisie…
mani mondate invano!


Matteo Cotugno

*

Svanito il tuo profilo

Svanito il tuo profilo

Svanito il tuo profilo
non mi resta che
polvere di sogno
da aggiungere in soffitta
alle foto sbiadite,
ricordi strappati
all’inesorabile oblio
del tempo che passa
veloce negli occhi
a rapire le nuvole
del mio vivere,
a stemperare l’azzurro
del mio cielo
nell’acquerello di un amore
dipinto con te,
e perdermi dentro
è più facile ora,
e ritrovarmi fuori
è più doloroso ora…
svanito il tuo profilo.

*

Le tue risate

Le tue risate

Le tue risate dipanano
grigiori che ci attraversano
in giorni meccanici
trascorsi muti a guardarci,
ed è bello il rosa
delle labbra tue delizie,
sottese ad occhi di gioia
colmi e a calde carezze
su visi stanchi di attese.

Le tue risate risuonano
echi di stelle a vestire
i baci più segreti,
negli angoli infiniti
del nostro cielo.


Matteo Cotugno
Inedita – tutti i diritti riservati

*

Braccia

Braccia

Braccia, le tue, esili
vele protese a strappare
ancore, ancora fermo io
che odio il vento
e le mareggiate.

Braccia, le tue, fragili
archi stagliati a reggere
limiti, limitato io
che amo te
il tuo vento e le mareggiate.


dedicata a chi ama

Matteo Cotugno
Inedita – tutti i diritti riservati

*

Il baluginare increspato...

Il baluginare increspato....

Il baluginare increspato
immerso nel tuo ventre
è diazepam all'azimut,
vibro con la superficie
e attendo la calma.

Matteo Cotugno

*

Dolore

Dolore

Il tuo costato pulsa di dolore
ed io lo sento sotto le mani,
piangendo la mia impotenza
azzannarti l’Anima,
bestia feroce ed impietosa
insiste senza tregua,
ed io lo sento muoversi dentro,
negli universi del tuo corpo
che ho vestito mio per sempre,
sottrarre i sogni ed il futuro
d’una vita con te, amore.

Scambierei il tuo dolore,
col mio terrore di restare solo,
per strappare a lui un momento
e regalarti un sorriso,
l’ultimo per me
l’ultimo per te
ad eternare gioia
sul tuo viso segnato.

*

Passi

Passi

Sassi scricchiolano nei passi
sul viale rotto da lampioni
accesi anche di giorno,
chissà se mi perdo
e se mi perdo, se torno
sulla stessa via sui passi
miei, sovrapposti come ombre
a riflettere vite spese qui,
sul viale rotto da lampioni
accesi ora che notte
mi raggiunge ospite inattesa
d’un cuore passeggiante.

Notte mia, sei nera
e fiaccole piccole guide
sbilanciano i passi
incerti nel mio buio,
cammino lo stesso a seguire
profumi di aurore ritmate
in battiti di rugiada imperlati
di fiori appena svegliati
dallo scricchiolare dei sassi
nel viale sotto i miei passi.


© copyright 2010 Matteo Cotugno

*

Il mio mare

Il mio mare

Il dorato della sabbia
stempera appena il desiderio
d’immergermi in te, mio mare
che hai visto l’andirivieni
delle mie stagioni sfiorirmi
lentamente addosso.

Il tuo azzurro bagna
la mia anima e sento il cielo
ch’è fuso in te all’orizzonte
venirmi addosso con le onde
ad abbracciarmi lentamente
come a dirmi : eccomi, sono qui!
Tu che mi aneli ad occhi in su,
ora guarda,
ti ho raggiunto coi miei colori
per vivere in te sempre.

Il dorato della sabbia
disegna ancora castelli per me.

Matteo Cotugno
13-06-2010

*

Sospensioni

Sospensioni

Le tue sospensioni fra parole
fermano il cuore dall’emozione,
mi aspetto da un momento
all’altro, che il tempo si dilati
e le distanze si annullino,
ti raggiungerei in un attimo
le parole sospese si riunirebbero
le incertezze svanirebbero.

Le mie sospensioni fra parole
sono dolore antico
mi spengono l’Anima,
aspetto da un momento all’altro
che il mio desiderio svanisca
nell’oblio di un sogno
irrealizzabile in questa vita
in cui tutto ci scorre addosso.


© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”

*

Sognincanto

Sognincanto

Il volgere del tuo sguardo
a quella sfera nottaccesa
vibra anima sognatrice
cuorinattesa di te
a seguire il tuo profilo
delinearsi in neresteso mare
come vele prodigiose
che disperinvano ormai
sognincanto di te.



16-04-2010
© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”

*

Vita

Vita

Le macchioline sul soffitto,
sempre le stesse da mesi,
le mie stelle, qui,
in questa vita di ghiaccio,
scandita dalla luce
d’una finestra che non vedo,
non posso
non posso più…
nemmeno sorriderti,
tu dici che lo faccio,
quando riconosco i tuoi passi,
ritmici battiti nel cuore,
avvicinarsi al letto,
poggiando buste
piene di pensierini per me,
così li chiami tu,
sento un fruscio… un libro!
La tua voce brocca i versi,
di una bella poesia,
la conosco… è di Alda!
Non posso sorriderti,
tu dici che lo faccio.
Amo la vita.


20-05-2010
© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”

*

Haiku (Luna e Sole) »
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*

Prima Comunione

Prima Comunione

Il bianco della Tua purezza
oggi scenderà nella mia Anima,
come il pane che per la prima volta
dividerò con Te e i miei fratelli,
nella mia prima Comunione.
Caro Gesù, Tu che ami i bimbi,
mi doni l’onore di stare con Te,
circondandoTi della mia gioia
e io Ti regalo un sorriso
l’unico bene che ho
e a partire da oggi saprò
di non essere più sola,
di camminare insieme a Te
nella mia e nostra vita,
di sentirTi dentro i miei battiti
combattere le mie paure,
vincere le mie insicurezze,
accarezzare i miei sogni
di pace e di amore.
Grazie Gesù di essere con me.

Matteo Cotugno
09-04-2010

*

Riflessioni


Riflessioni

Inatteso incontro
ferma il tempo
lasciato alle spalle
trepido di attese
e di riscontri
da lungi mirati
invisi ai ricordi
giovani e passati
groviglio di vite
spese e sospese
attimi di corse
ritmate dal cuore
riacceso e spento
spento e riacceso
infinitamente
dolore e amore
senza rancore.

Incontro atteso
scorre il tempo
trovato per strada
scontato nelle attese
e nei riscontri
sempre raggiunti
gioiosi nei progetti
vecchi e futuri
incontro di vite
amate e protratte
infinità di cammini
sfalsati dalla ragione
spenta e riaccesa
riaccesa e spenta
definitamente
gioia e odio
molto dolore.

© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”

*

Cyberbullismo

Cyberbullismo

Sesquipedali inemozionati
con menti indorate
sagaci e anfrattuose
come vuote zinzuluse
sospese nel nulla
avvincono cuori
umili in dolori
esacerbati dalla vita
stuprando Anime.

Bulli cerebrali
saccenti come scimmie
bacchettano qua e là
aspiranti poeti
mossi da emozioni
dettate dalla vita
e dimostrano loquaci
novelli Carneade
che il nero è bianco
…e viceversa.

© copyright 2010 Matteo Cotugno

*

Poesia di una rosa

Poesia di una rosa

Atrocità d’Anima
sublimate nel sangue
divino di una donna
vivono costanti
nel cuore di un poeta
impietrito dalla vita.

Urla nello strazio
strappate dai silenzi
oscuri di una stanza
colorano ora versi
in preghiere sussurrate
alla pietas divina.

Essudati di ferite
lancinanti come lame
impregnano i fogli
di parole in poesia
segreta e inaccessibile
vissuta come rosa.

*

L’amore eterno di Vetilia Egloge

L’amore eterno di Vetilia Egloge

Il verde dei tuoi occhi
rivestita di sporco
ha colpito il mio cuore
venduta in piazza
al miglior offerente, schiava
ti ho conosciuta così
e dal tuo oriente lontano
sei giunta a me
fra le mie braccia, Egloge
da conquistata tu
hai assediato il mio cuore
ed hai vinto
liberta per me da Vetilia
cui ti ho ceduto,
infine Sposa, mia, un figlio,
amore immenso lo scambio
e tu, ora
mi ricordi in quest’ara
e tra Viva e Fecit
hai inciso l’edera
simbolo di eternità.

Tuo per sempre
Lucio Valerio Costante
Decurione di Mutina 50 d.C.

*

Io

Io

Lo stridio di freni
lunghi sulla strada
e poi nulla
mi guardo attorno
e nulla
solo lampioni accesi
in filari stesi
di un quartiere grigio
e nulla
attorno a me silenzio
solo luci veloci
mi sfiorano e attraversano
e nulla
un bimbo su di un tavolo
le forbici, la squadra
una stoffa impuntata
due sarti al lavoro
e nulla
un parco ed una corsa
di un ragazzo sveglio
al suo primo amore
baciato su una panchina
e nulla
un campus universitario
il sorriso di una donna
che imbianca sul suo camice
sdraiata su bei libri
e nulla
una chiesa in barocco
una stella in bianco puro
la gioia di una sposa
abbracciata al suo amore
e nulla
un uomo rannicchiato
la testa fra le mani
un grido disperato
un uomo steso a terra
nelle ultime sue parole
: ti ho già perdonato!

Ero io

il bimbo, il ragazzo
lo studente, lo sposo

ero io

a terra

ero io.

*

Morte di un campione (a Nodar)

Morte di un campione (a Nodar)

Tre, due, uno
viaviavivaviavia!
Posizione, posizione,
le braccia lungo i fianchi
la faccia a Dio
verso il cielo.
La prima è a destra,
ricordo, a destra,
poi sinistra, sinistra e destra,
stesso schema
ma non pensare ora, no!
Anche il pensiero pesa,
rallenta la mia corsa,
su questo slittino le lame
tagliano il ghiaccio veloci
come spade in battaglia
contro il tempo.
Via, via, non pensare ora,
la prima è andata, via,
guardo in alto,
la conosco a memoria questa pista
è tutta notte che me la ripeto!
Via, via, non pensare, via,
è una prova, lo so, una prova!
Olimpiadi! Domani il sogno!
Sacrifici, sacrifici, e sogno!
Sono felice, felice, felice!
Ecco l’ultima curva,
poi domani la gloria!
No! Arrivo troppo alto in curva!
Dio no!...così… volo da Te!
No! No! NO!
Addio, sogni di glo….

13-02-2010

in memoria dell’atleta georgiano Nodar Kumaritashvili deceduto qualche giorno fa durante le prove per le gare olimpiche di slittino…

*

Plasmatore di Anima

Plasmatore di Anima

Oggi il mio cuore grida
la voglia di rincorrerti
in infiniti campi
per interminabili strade
e ti sento qui
dentro di me
sempre
atteso da spasmodici istanti
sottesi al tuo arrivo.

Ora sei qui, con me
e ti stringo così forte
da plasmare dolcemente
la tua Anima nella mia
amore
e con le mani la rivesto
di molle creta rossa
ad ottenerne un calco
vivendo in te
infinite statue
di amore eterno.

30-01-2010

*

Amnesia di un’anima

Amnesia di un’Anima

Oggi l’Anima non comprende
ciò che il mio cuore dice
e qui il foglio è ancora
come il bianco che riveste
la mia padana terra
d’adozione, e soffro.

So che il giorno dell’oblio
si avvicina e tremo
al pensare al nulla
impresso nei geni
ereditati in questa vita.

Vorrei scrivere ancora
ciò che ho dentro
fino all’ultimo istante
di coscienza,
fino all’ultimo alito
del mio sentire,
per lasciare un bel ricordo
di me, della mia Anima
che già ora mi tradisce
immersa nell’assenza.

*

Carri e coriandoli

Carri e coriandoli

I carri del mio carnevale
sono mascherati di te
malinconico frattale
di esistenza, e sorridono
ad una vita che passa
ai lati della strada
in mille bandierine
nelle mani di bimbi
distribuendo dolci
e caramelle e fiori.

I coriandoli dei miei pensieri,
sono in pioggia di te
infinito istante
di colori e suoni
che accendono una vita
distesa nelle piazze
riverse di mascherine
nei sorrisi dei bimbi
distribuendo baci
e gioie e amori.

11-02-2010

*

Lacrime di pietra

Lacrime di pietra


Lacrime di pietra
rovinate nel mio cuore
come frana in diluvio di dolore
vi raccoglierò tutte
ne farò pazienti muretti a secco
per tracciare il sentiero
della mia vita.

Lacrime di pietra
incidete il mio volto
come scalpelli animati
unirò tutti i vostri solchi
limerò le asperità e gli orpelli
per creare il bassorilievo
della mia Anima.

*

Ricordi del mio Sud

Ricordi del mio Sud

Vorrei parlarti del mio mare
disteso fra due coste opposte,
in un golfo, nel suo verde
e azzurro, di colori antichi
delle coste in scogli e sabbia
sasso per sasso
granello per granello
brillati al sole d’incanto
e farti sentire tutta la dolcezza
del mio Sud
del mio paese
per squarciare questa nebbia
che avvolge una triste piana
e sciogliere la galaverna
dei nostri cuori
qui al Nord
nei giorni della merla.

Sì, amore, vorrei tanto
farti sentire il calore
nel salmastro scirocco
che ci abbraccia
e la gioia degli ulivi argentei
tra i muretti a secco
inebriare la vista
distesi nell’azzurro cielo
insieme a fichi d’india in fiore
e piante di cappero e origano.

Perdonami se le parole,
su questo foglio non bastano
a rendere vive le sensazioni
nei tuoi ricordi,
allora ti abbraccio
e con il mio cuore nel tuo
stringendoti forte
sentirai i miei pensieri
nei tuoi, amore
e ti sembrerà tutto più vero
tutto più vivo
anche la mia malinconia.

*

Lettera di un Crociato

Lettera di un Crociato

Il mattino oggi tarda ad arrivare
la notte si è protratta
in danze magiche
e riti propiziatori
ma non l’ho seguita
se non con lo sguardo assente.

Al mio fianco riposa la spada, opaca
amica di mille battaglie
il mio scudo, la corazza
la mia cotta e l’elmo sono qui
riposti dal mio scudiero,
solo la mia bandiera vive
la sua Croce è fuori da questa tenda
e sventola alla speranza di vittoria
in questa terra lontana dal mondo
in questo paese lontano dal mio cuore.

È inutile scrivere d’amore qui
se ho pronta la morte con me
e il mio destriero lo sa, e scalpita
anche lui ha visto il mio braccio
squarciare petti e ventri
conosce l’odore del sangue.

È l’alba ormai, il giorno chiama
il suono delle trombe raduna
il mio cuore ribatte la vita
preparando guerra e speranza
nel nome della Croce
nel nome del bene
e vibra i suoi battiti
scandendo il tuo nome
Madama
io oggi, come sempre
proverò a morire per te
e la mia Anima
finalmente
ti raggiungerà.
Con Amore eterno
…il tuo Cavaliere.

26-01-2010

*

Deportata

Deportata


Il mio viaggio all’inferno
è giunto a destinazione
in treno, nel terrore
di notti senza giorno
Auschwitz.

E giunta qui
mi hanno spogliata
ero bella, molto
mi hanno stuprata
in dieci, in mille
non so quanti
non ho sentito nulla
tanto atroce il dolore
per avermi strappato Andrea
il mio bimbo, dalle braccia
la mia vita.

Ero bella, molto
i miei occhi azzurri
li vogliono loro,
sperimentano nel mio grembo
la nuova razza
uomini perfetti
per dominare il mondo
nasceranno da me
da tanti numeri come me.

Ma a questo bimbo
che ora porto in grembo
in tutte queste notti
sussurrerò solo parole d’Amore
gli parlerò di pace e fratellanza
gli infonderò la tolleranza e la gioia
gli plasmerò l’Anima nella mia
e dominerà il mondo
Sì!
ma con l’Amore.


20-01-2010

*

La farfalla che ruggisce

La farfalla che ruggisce (cluster bombs)

Una piccola farfalla rosa
un giocattolo rotto
mi era sembrato,
gli ho dato un calcio
così, per gioco
i bambini come me
giocano poco qui
in Kossovo.

Un bagliore
un boato
la farfalla ha ruggito!
e mi ha strappato
una gamba, la mia
e fiotti di sangue
pulsano dal moncone
in diluvio di dolore.

Grido, piango,
non sento la mia voce
la polvere si dirada,
qualcuno mi prende in braccio
uno spago mi cinge la coscia,
voglio anche la mia gamba!
ma non c’è più
frammenti di ossa
ricoprono il mio ventre
in piccoli squarci
non potrò mai correre.

In ospedale c’è Angelo,
vestito di verde
mi salva la vita
mi regala un legno
una nuova gamba
per camminare ancora.
Ora prego che un giorno
i Paesi vigliacchi
non regalino più
bombe colorate
per bimbi innocenti.

25-01-2010

*

Innocenza

Innocenza


È bello sentire la dolcezza
delle tue mani sfiorare
tutta la mia pelle,
sono mani morbide e profumate,
come l’intimo che mi sfili via.

Tu mi dice sempre
“sei la mia preferita”,
e già questo mi piace
come la tua voce, profonda,
un uomo, virile, bello
il mio uomo, tutto per me
non ho mai avuto niente
tutto per me e basta.

Sei dolce con me, sempre,
mi fai mille regali
hai mille attenzioni
sono sempre nei tuoi occhi
quelli del mio primo uomo
il mio!
il mio uomo.

Mi scoppia dentro il cuore
quando sono con te
e mi spogli per guardarmi
e baci tutto il mio corpo
io ti amo, tantissimo
anche se non so cosa significhi
ancora
anche se non so se sia giusto
ancora
anche se non so se farà male
ancora
anche se ho 11 anni
ancora
e tu sei il mio papà
sempre
il mostro della mia Anima.

20-01-2010

*

La memoria

La memoria…..Arbeit macht frei

Il cielo al di fuori
di questo filo spinato
è sempre grigio
come se il non colore
di questo posto
si estendesse all’infinito
ne invadesse colline, piane,
monti e cuori
tanti cuori in guerra.

Anch’io sono grigio
ho scoperto qui
di non essere uomo
sono un numero

grigio

tatuato sul braccio
non sono nulla che un numero.

Ho una stella sul petto
ma brilla poco

è grigia

piange
vede ogni notte
il fumo levarsi dai tetti

quel fumo
un giorno
sarò io

finalmente LIBERO.


19-01-2010

*

Bambina emigrata

Freddo, tremo
i cartoni sopra le coperte
non bastano stanotte
ma domani c’è scuola
lì c’è caldo, è bello.

Ho male, nelle ossa
il materasso fradicio
poggia a terra tra lo sporco
non mi basta per riposare
ma domani c’è scuola
è pulita, è colorata.

Freddo, ho fame
la mamma lavora molto,
guadagna poco, compra poco,
non mi basta, sono piccola
ma domani c’è scuola
lì c’è la merenda dei miei compagni
che mi amano
è bella l’amicizia
mi sazia per tutto il giorno.

Freddo, nel cuore
la mattina l’acqua della fontana
brucia la mia pelle
ma vado a scuola profumata
come Aurora
la mia maestra
lei è bella come il cielo
che mi avvolge di notte
insieme al cartone
e mi sveglia ogni giorno
con il rosa dei suoi sorrisi
lei mia ama, anch’io.

Ho male al cuore
ma non temo più il freddo
qui in Italia fa più caldo
che in Polonia
meno che qua
a casa mia,
…questa grotta.

Emigrata nel cuore
Cittadina dell’anima
Amo l’Italia e la mia scuola.

15-01-2010
tratta dal mio libro PoesiAnima (Selezione Premio Poesia Alessandro Tassoni 2011)

*

Penso e vivo

Penso e vivo

Il mio cuore pulsa
ma non vivo
sento i miei ventricoli
comprimere
aprire le mie valvole
e riempire i miei vasi
ma non vivo.

Il mio cuore pulsa
ma non vivo
sento i miei muscoli
contrarre
stirare i miei tendini
e flettere i miei arti
ma non vivo.

Penso,
sento i colori del mio cielo
tocco i suoni di ricordi persi
gusto il sapore di onde ritrovate
vedo le vibrazioni della mia Anima
e vivo…
finalmente vivo
il mio cuore pulsa.


15-01-2010

*

Le tue lacrime

Le tue lacrime
sono troppo preziose per me
raccoglierle un sacrilegio
sorridi invece
il tuo sorriso
non mi condanna
all'oltraggio
mi nutre invece
e da un senso
alla mia vita.

24/11/09

*

Ad un piccolo Angelo

Ad un piccolo Angelo

Da piccola hai dormito
nel palmo della mia mano
ed ho raccolto i tuoi piccoli sogni
per seminarli nel giardino più bello
e profumarlo nei suoi fiori

Da piccola hai pianto
nel palmo della mia mano
ed ho raccolto le tue piccole lacrime
per lanciarle nel nero della notte
e illuminarla di puri diamanti

Da piccola hai sorriso
alle carezze della mia mano
ed ho raccolto la tua gioia
per bagnare i miei occhi
e rifletterla nel nostro mondo.


24-11-09