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Raccolta di poesie di Giuseppina Rando
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

allo scoccar dell’ora

In qualche luogo
i sogni diventano realtà
Ferdinando Pessoa


…allo scoccare dell’ora
in discesa per dirupi
sulla roccia sbarrata

passaggio di cosmica sorte


s’apre allo sguardo

dell’iniquo spodestato
del suo effimero moto

vibrare di segni
vibrare di suoni

nel muto rituale
di diffusa bellezza

svaniscono
i dubbi del dopo
e nelle nitide aurore
la fine che non c’è.

*

Immane tu

 

Non è nella verità chi ritiene di possederla.

E nemmeno chi la cerca.

È nella verità chi sta sulla sua soglia,

sapendo di non poterla inventariare

se non frammentariamente...

Flavio Ermini

 

 

Nel cono d'ombre
fantasmi
evocano

 

con foglie coriacee
tremuli
divampano

 

dune dell'anima.

 

Immane tu
stranita.

 

 (dalla raccolta Immane tu, Postfazione di Flavio Ermini, Cierre Grafica, 2002)

*

La deriva

 Ciò che non è eterno

non è reale

Miguel de Unamuno

 

 La deriva

 

 Tegole rotte

 sotto un cielo stanco

 

a riparo di muri muti

voci tremule di pianto

 

 di nuvole trasfiguranti

 le corone di pini  in prati

 di steli ondeggianti.

 

Dalla terra desolata

 corrente d’aria 

  in rami  vorticanti e ombre

 

ad argine di onde sbilenche

dissonanze di memorie sparse

 cullate dal mare del niente.

 

Allo sguardo grave del tempo

- ora privo di sogni - la deriva

 il ritmo franto  del pianto.

*

L’angelo della sera

 

 

Sul nostro cammino

non incontriamo che apparenze.

Sono apparenze che fanno

del nostro cammino

una via di sofferenza…

Flavio Ermini

(Anterem n. 91, Editoriale)

 

Preghiera e lamento

si dispiegano in scene

piene di vento

uno solo l’ inizio

 

 e nelle ceneri dei rami

si spengono

 

 si accendono nel silenzio

 gli istanti di volti infanti

 

il desiderio che dire non sa.

 

Groviglio di fili  fin dentro

 la vecchia crepa a fermaglio

dell’angelo della sera.

*

Ossessione#SaveAshrafFayadh

 

 

Debole e fangosa  s’attarda

 pregna di nebbia s’oscura

ossessione aggrovigliata

spirale di menti accecate

 

del Potere s’ammanta

 in  menzogne nudità del nulla

 s’incunea

di secoli l’ombra varca

  a dissolvere

 la libera voce di un canto. 

 

S’annullano le storie i miti

 né fiamma s’estingue

 sotto  cataste di liberi

 libri  astri sognanti.

 

Poesie senza tempo

oscillano al vento

 con  l’angelo oscuro

del tempio silente

*

A notte basta un soffio

 

...la poesia.

Questo infinito  parlare

della pura mortalità

e dell'invano.

Paul Celan

 

 A notte basta un soffio

 o una nenia a scuotere

 i platani lungo i viali

di questo tempo incenerito

 

nel fluttuare di  veli

il segno della memoria

- prigioniera di un desiderio

alla deriva –  il grido del sangue

che scorre come acqua da fonte.

 

   Valanga inarrestabile

 il tempo  porta  i suoi naufraghi.

 

A notte basta un soffio

o una nenia  a gemere 

del sangue  dei fanciulli

 del sangue dei rami infuocati.

*

Nèmesis

 

Oscilla in alto  il ramo

  al canto del fringuello

  nel perdersi delle foglie

  la begonia  ondeggia

tra  rosa e  lillà   lacrima

            in opposte simmetrie  di grappoli

            per mistici rituali intreccia giochi

             ponti fragili di rami gravidi di sete

            arbusti carichi di gemiti.

 

    Un delirare di menti in basso

     tra  glicine in festa che

 lega   lembi di sogni dispersi

 a  grappoli  letali

 a giochi di  felci e querce

 a brusii solcati da pianti

cristalli iridescenti

  

 

                         Fulminea    oscura  Nèmesis   

                        tra folate di nebbia

                         s’alza s’asconde silente

                         in sismi in tsunami

                        in urlo di gabbiani.

 

 Si deforma la luce

si sbriciola l’alba

 ombre fuggiasche

al morbo che morde

al sole che più non incanta

 

polvere lascia la dea placata

echi di fragori

riverberi di infinito ritorno.

*

Ofelia

…Da mille anni e più la sua dolce follia
mormora una romanza al vento della sera…

 ( Arthur Rimbaud )

 

  

Ofelia

 

 

vertigine celeste

allo sguardo

che cerca la sua rotta

 nell’insondabile

spirito del mondo

 

naufraga del sogno

 Ofelia

indugia  sul lungo fiume nero  

 fantasma  al passo leggero

delle nubi nel cielo

 

 favola o incantamento

 al sussurro del vento

 coglie gemme tra gli steli

 

    verdi  dissolvenze

 farfalle smarrite

fiori aulenti

 

  luce vagante

 solitudine di  stella

che l’alba non cancella.

*

Il volto

 Il volto è l’anima del corpo

( Ludwig Wittgenstein )

 

  parola del sé il volto

 essenza  oscura

allo specchio

 

  forma pura

  sfavillio di sguardo

 

vibrare di mistero

sulle labbra dell’io

all’altro   ignaro

 

 umano irripetibile

 

 il volto   a  fulmineo

 bagliore s’accompagna

che per un fugace istante

 rompe il buio

 

permane il  riverbero

 sul groviglio nero  del tempo

 

 a sommessa difesa

  visioni    altre  

 ritmate al sentire

  

 pieghe e rughe

 in giochi  d’ombra e di luce

 s’aggrumano ai bordi del cerchio

 

traccia indelebile dell’anima

 corpo dell’essere  il volto

 

 rivela ed occulta

 divino e umano

 in  veglia e sogno

vita e  morte.

*

occhi aperti non videro

occhi aperti non videro

e ciò che videro

un’ombra rimosse

goccia a goccia

 

trapassando affanno

e labirinti

e fuggevole mondo

 

là… dove notte s’assottiglia

s’ergono sillabe

a mulinello di parole

 

e torna l’oscuro nascosto

nel breve trasalire di fiamma

 

torna nei giorni inviolati

torna nelle voci di note

onirico spartito

musica dell’anima

 

che ognora

canta una favola. 

*

Ingiustizia dei giusti

 

 

 

 

questi giorni disumani

 hanno smarrito l’alba

 

 della memoria le sillabe

 si sperdono  col fluire

 

 dell’ ombre verso

   luoghi d’inchiostro

 

al confine ogni storia

 s’invola e  lo spazio

 si apre sterminato

 sui  fogli  vaganti

 

 nell’ arcano  del tempo

scivola  silenziosa

 

l’ ingiustizia dei giusti

 

la voce dolente

dell’umano vivente

 

*

eco di pianto antico

  eco di  pianto antico

 

  

 avanza sul limitare

 addensarsi di nebbia

 

  vecchio fantasma

 a  frantumare

  torri e campanili

 

amalgamare

 cielo e terra

 

su strade deserte 

 

 silenzioso l’ andare

 dei  perduti passi

 

sgomento livido mutato

 in eco di pianto antico

 

*

Araucaria

sull’araucaria vibrante

 la parola intreccia

 

 nodi  seguendo lungo

 

tracce di sangue

 impalpabili piaghe

 

 sillabe prodigiose

  nello spazio d’un attimo

 

 catturate   sussurrate

 

 nel cerchiare disteso

della natura   silente

 

  cosparsa  pianura di gemme

a forma  di croci

 

 imbiancate - a notte -

da bagliori lunari.

*

Bianca salmodia

Bianca salmodia

 

Fiume dentro di me

si riversa in voci tremanti

 

 falcate di cenere 

 folla di fantasmi

 

  alla deriva   sulla muta  riva

 

 in bilico  su onde

cifre oscure di un

                                                            cosmo straniero

 acque  terra  cielo 

condensa lattescente

d’ arcaico infinito.

 

Brucia al vento il confine

s’apre lo spazio alla corda

famelica  del pensiero.

Si dirama .

 

Nella bianca salmodia del silenzio

 

indugio come a notte

nel disordine del sogno.  

*

odore d’abisso

odore d'abisso 

ove frammenti aguzzi

incidono cuori in tumulto 

 

estranei agli spazi

nell'ora in cui tutto

si spegne

 

in congiura i disagi

sbalestrano

orfani in fuga

 

sbattere di vele

tra catene di vento.

 

Si forza la vita 

 cresce a dismisura la morte

 

in bilico la terra vanifica

 la parola alla sorgente

 

il filo di luce

 che pende.

*

Miraggio

 

 Miraggio

...non è naufragata  la barca...

Non c'era.

 

Non erano stelle

le pietre

nè musica il silenzio

 

non carezze 

 per fiori recisi 

 i sibili del vento

 miraggio 

solo notte

piena di notte.

 

Sta

sul raggio verde

distesa

muta l'angoscia.

*

nello specchio

 

 

 

nello specchio della trasparenza

si dissolve ogni diversità

 

sul bianco sfondo

sfuma il colore

 

si fa grazia la pietra

 

si tramuta... si slancia

 piena di vita

 

... nel silenzio  

all'ombra 

delle forme in fuga

 

una mano pensosa

cerca la mia

*

Follia di sole

Follia di sole

dalle colline al mare

fluttua con le foglie 

di favo obliquo

immobile nel silenzio

sovrasta

sull'onde di spighe distratte

su tremolanti vigneti

s'imporpora  ridente.

 

Nuda la ramaglia vicina

sospira e in sillabe si sperde. 

 

Nella pianura verde 

si fa fremere isterico

 di felci multiformi

in  usitata danza s'espande

sulla sabbia dorata

nelle onde s'inabissa

ombra di cuore muto.

 

  Me  nell'acqua fermenta

lievita luce

 certezza di ritorni

promessa d' Infinito

fede data per persa

e... infine ritrovata.

 

*

Non abita il tempo

 

 

 

Non abita il tempo

l’ombra o il sogno

che all’alba svanisce

 

né tiene nome o volto

la divinità oscura che

sempre parole nuove

sussurra al tacito dolere.

 

Mutevole s’accompagna

lungo lo spazio dell’esistere

vibrante nostro sentire.

 

Nel turbine degli eventi

faro diviene e oltre ragione

trascina al versatile operare.

 

*

Fuoco spento

 

 

Dimentica i fantasmi

sprofondati nel baratro.

 

Echi di ciottoli morti tu odi ?

o vedi larve comparse

 in un gioco senza nome?

 

Rallenta. Calati nel flusso.

 

Non c'è tempo più da cantare

parola da espiare.

 

Apri i cancelli alla tenebra  

al  dileguarsi dolce nel buio

 

di un fuoco spento

di un'età sbiadita.

*

Fluidoandare

Fluidoandare

 

 

...e vai, vai…

e non ti fermi mai

 

riposi per un po’

e poi vai, vai

 

sotto cimeli stinti

sotto sorrisi finti

 

ristai per un po’ ...e poi vai, vai

immemore e matta

anche se il cielo cade

e nella nebbia non vedi né sai

vai, vai

 

anche se fuoco strugge

e nido non hai

vai, vai

 

anche se neve gela

giorni aria e terra

vai, vai

 

aprile piange, settembre

sanguina, non ti fermi mai

nel f l u i d o a n d a r e

 

su, su

nuvole di damasco

ferite di sogni svaniti

 

giù, giù

rupi e fiumare

pause a scale

verso l’Omega vai, vai…

 

vestita d’acacia e di tiglio

di campanule al vento

piuma oscillante

 

sulle note d’arcani violini

in volo t’illumini di fasti

di liturgie leggera

plani su laghi d’Amore

di stelle segrete

tra volti senza nome

 

tra fantasmi silenti

al cerchio del tempo compiuto

tendi la mano.

Più non vai.

 

*

Diversità

Nello specchio della trasparenza

si dissolve ogni diversità

 

sul bianco sfondo

sfuma il colore

 

si fa grazia la pietra

 

si tramuta...si slancia

ridona la vita

 

... nel silenzio  e nell' ombra

delle forme in fuga

 

una mano pensosa

cerca la mia.

 

*

Mutazione

sulla   sabbia dorata

 

giace la creatura

 stuprata -smarrita tace

 

trasale l’onda

come seta s’insinua

 tra   bianche braccia fluttuanti

  

  relitti pensieri affollano la  mente

s’affastellano nomi - visioni cadenti

sulle  maschere rapprese dal tempo.

 

Folle l’eco dei giorni - gocce

 come  sudore di morenti.

 

S’allontana la luce

 si  dileguano i  sensi

 con la spuma delle onde.

 

Nel residuo dell’ora si spegne la mente

 nell’abisso del silenzio

tace l’ultima melodia.

 

 Senza  colore  rotea il sole

 sulla scia  degli astri perenni  .

…..

 

 Piangono le bestie all’ingiuria

 appesa alle mura della città

e sotto la pioggia

uccelli volano -  bevono

piangendo la morte sui rami

 scavano la tomba nell’aria.

 

 Scende  silente nei flutti

la solitudine  delle stelle  

 come pietre tra le menti

 

 ora fisse nel nulla

 ora  erranti come ossessi .

 

  altri  corpi sulla terra si adagiano

   e nell’amplesso  con l’Universo

 

 volteggiano - da legami si liberano

 

   disciolti da se stessi    

 compiuti nella  tragica

 totale mutazione.                                  

 

*

in controvento

in controvento smarrita

pietosa sembianaza

 

di nube come vecchio fantasma

in falcate di cenere mesce

 

nell'aria planimetrici

 suoni con colori

 

che lenti... lenti...

s'adagiano sulla veglia

 

oscura del tempo.

 

In fissità di desiderio

 fremono ardono

 

zefiro e scirocco

acqua e cielo

 

in terrestre abbraccio

ti accarezzano

 

echi segreti di cosmi lontani

                                   

                                       ...tarda è l'ora

                                     e senza'approdi il mare

                                     .... non s'arresta la barca

                                         dal vento spinta

                                        s'inciela.

 

 

 

 

*

C’è Qualcuno

 

C'è Qualcuno nel mio spazio

ombra invisibile si muove

 

nella nebbia dei giorni

voce che dura e lega al dolore.

 

Con me scende lento

le scale a passo felpato

sfumato nei colori della sera.

 

Lungo i pomeriggi immoti

oscilla nelle stanze il suo chiarore.

 

Ancora all'alba lo riconosco

nel parlottare puro dell'aria

 

ai margini del giorno

nelle siepi brune che fulminee

di fatue faville s'accendono.

 

E se oltre l'immacolato silenzio

del tempo l'essere mio si spande 

 

 in Lui si fonde

 nel tripudio di luce

ove s'adunano le stelle.

 

 

*

Per te

Forse non sarai

accanto a me

quando arriverà la sera

e il buio della vita

 

ma so che mi continuerai

ed io non morirò tutta.

 

Non lascio sulla riva

vento di parole vane

né fantasmi o conchiglie

spezzate senza l'eco del mare

 

ma palpiti d'amore per te

nell'onda viva d'ogni stagione.

*

Luce blu

Presagio  d' infiniti universi

luce blu

abita - qui ed ora -

nel silenzio  delle cose

nel silenzio delle stanze.

 

Ombre in equilibrio sulle pareti

per me stillano nettare dal tempo

 

quello che la morte non può cancellare

energia che brucia e che sublima.

 

Leggera nel vuoto

 ora col tutto

ora col nulla

 mi confondo.

*

Straniera

Sono stille di rugiada

o forse luce obliqua

a fendere l'abisso.

 

Distanza o assenza 

dell' Altro o dell'Altrove

a creare il cono d'ombra

 

e farmi "straniera"

in queste mie terre 

trafitte da voli di rondine.

*

Pensiero

Dove spazio fa nascere spazio

nell'aprirsi infinito del cielo

come un lampo Il Pensiero.

 

Svanisce si fa solco sulla terra

ombra notte provata disfatta

e la parola si dissolve.