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Raccolta di poesie di Maria Teresa Savino
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Crepuscolo 2020

Mi affaccio alla finestra

e l'angoscia mi assale.

Strade grigie, deserte

                                 vaste

pulite come mai.

Solo gli alberi fan loro compagnia

impettiti lungo i maciapiedi:

sentinelle

che non l'hanno abbandonate

( le chiome verdi scosse

da brividi di vento ).

I palazzi che le stanno intorno

sono fantasmi ciechi

e, sopra i tetti

distesi sotto il cielo

i campanili, muti

inalzano preghiere.

*

Eva # Cherchez la femme

Aveva una macchia sul seno.

Da dove venisse, chi fosse

non era importante: il suo

passaporto era quella

rossa ciliegia sul cuore

appena oltre l'areola

di una mammella scura.

 

Chi la cercava, alludeva

a quell'angioma innocente

come ad un segno infamante

impunemente marchiato

ad ogni incontro d'amore.

 

*

Un giorno

...E un giorno ce ne andremo

  senza piangere

  con il passo leggero

  stanchi gli orecchi, ormai

  e gli occhi e il cuore.

  Voci e colori

  si dissolveranno

  di là dal tempo

  fuggirà il pensiero.

                             Forse

  saremo ancora nella foglia

  nella bacca, nel fiore; in eco

  forse, che sospinge il vento

  o, varcate le soglie del gran nulla

  saremo nell'eterno, nel mistero.

 

               Maria Teresa Savino

               (da Radici d'infinito)

*

Le mie pietre

La casa, saldata alle sue fondamenta

non teme il furore dei venti.

L'albero si ancora al suolo

crescendo radici.

 

Non reggono solide basi

i miei muri

nè salde propaggini legano

al ceppo paterno i miei rami

 

Poggiano le mie pietre, non si cimentano.

E mi apparento ai funghi, per quel loro

attecchire in superficie.

 

Maria Teresa Savino

*

Confluenze

Confluiscono in me

il passato e il futuro:

le cose passate che son morte

quelle

che, per morire nasceranno.

Entità scadute e premature

si fondono

in connubio di larve e di embrioni.

E' questa appartenenza alla vita

alla morte

il mio presente.

 

Maria Teresa Savino

*

Anfore ( Sito Archeologico del Golfo di Napoli)

 Giacete là, riverse

le tonde bocche spalancate in gridi

sommersi nel profondo.

Incrostazioni di secoli

intorno vi ricamano ghirlande:

margherite di sale vi cingono il collo

l'ansa del braccio, il fianco slanciato.

 

Da quali sponde partiste

che mani vi stivarono

in che paese e a chi sarebbe giunto

l'oro del vostro grembo?

 

Immane ecatombe di sorelle

posate, affrante, tra grovigli duri.

Sopra di voi si appuntano

                                         tremendi

miriadi di occhi prosciugati

e moltitudini d'ombre sconosciute

vi cantano sommesse litanie.

          

             Maria Teresa Savino

*

Dove sei?

Dove sei, poesia?

Su quali rocce crudeli

hai lacerato il tuo cuore di petali

versato il tuo sangue lunare

dissipato la tua linfa immortale?

 

Da tutte le rive di tutti gli oceani

è sfociato il fiume tuo, notturno.

Scalpitando, si è franto

in miliardi di schegge stellanti

sul rullare stravolto del mondo.

 

                 Maria Teresa Savino

                ( da "Il valore totale")

 

*

Auschwitz

Cinquanta ghirlande di neve

( una per ogni anniversario )

non hanno schiarito

la plumbea certezza di Auschwitz.

 

A monito eterno, le gole

si avventano al cielo.

Esalano respiri

leggeri come aquiloni.

 

 Maria Teresa Savino               

 ( 27 gennaio 1995 )                     

 

*

Voi che abitate l’aria

Voi che abitate l'aria

a sguardi impotenti aggrappati

date, una buona volta, la misura

di questo imperturbabile vagare.

E' felicità metafisica la vostra

o ancora vi nutrite di retaggi terreni

e vi rattrista tale fuga oscura?

 

Vorreste, forse, braccia volto cuore

la parola per dire il vostro amore

incorrotto, nel tempo, e senza voce?

 

                    Maria Teresa Savino

     ( dalla raccolta inedita "Il valore totale" )

*

Una scala lunga fino al cielo

Raccogliete, vi prego

le ossa dei bambini

violentati battuti stuprati

uccisi

morti di abbandono e di fame

merce di scambio, pezzi di ricambio

di marca, originali.

 

Raccogliete, vi prego

le ossa dei bambini

martirizzati venduti mattati.

Fatene una scala

a pioli

lunga fino al Cielo:

che arrivi alle porte

di un Dio che eternamente siede

( palme sugli occhi, orecchie tappate )

imperturbabile e stanco.

 

Qualcuno salga fin lassù, lo scuota

cerchi d'interessarlo alla cosa

                                          tenti

di convincerlo che in Cielo

angeli ce ne sono d'avanzo

e che, se proprio deve reclutarne ancora...

nella conta, risparmi gli innocenti.

 

                      Maria Teresa Savino  

 

*

Felicità

Attimi sospesi

tra cielo e terra

stemperati dal vento

nel crogiuolo del tempo.

 

Attimi di luce

che brilla e si consuma

nel buio del nulla.

 

Attimi d'incanto

e d'illusione, brevi

che valgono

le angosce della vita.

 

    Maria Teresa Savino

    ( da Nuvole d'oro )

 

*

Confluenze

Confluiscono in me

il passato e il futuro:

le cose passate, che son morte

quelle che, per morire, nasceranno.

Entità scadute e premature

si fondono

in connubio di larve ed embrioni.

E' questa appartenenza alla vita

alla morte

il mio presente.

 

           Maria Teresa Savino

          ( da Radici d'infinito ) 

*

Sera d’estate

Il pallido quarto di luna

s'affaccia dal cielo pervinca

che, verso ponente, riflette

un ultimo raggio di sole.

Vicino gli brilla una stella:

la prima che ingemma la sera.

Nell'aria si cheta pian piano

il garrulo stormo che sfreccia,

che torna, festante, al suo nido.

Pervasa da un senso di pace,

io godo quest'ora del vespro,

seduta qui, sul muretto

sbreccato della terrazza.

Mi sento una parte del cosmo

e palpito insieme alla stella.

Più viva risplende la luna

sospesa nel glauco del cielo.

Intorno, già tutto scolora.

Si velano d'ombre sottili

i ciuffi d'erba sul tetto,

il musco dei muri, i gerani.

L'antico campanile batte l'ora

e il vento muove appena

i panni sciorinati sulle corde:

candidi nel crepuscolo,

simili a fantasmi

che ondeggian,vaghi

senza far paura.

      Maria Teresa Savino

      ( da Nuvole d'oro )

*

Alla stazione di Bologna

La bimba portava in vacanza

un orsetto e due bambole:

si persero

nell'urlo della folla.

                            Nessuno

pensò di ritrovarli.

Nessuno pose giochi

nella piccola bara.

 

           Maria Teresa Savino

          ( da Radici d'infinito )

*

Del tempo ingrato

Del tempo ingrato

del tempo speso a consumarti gli occhi

( del tempo degli ardori ) non resterà

che un filo legato ad un pallone.

Non resterà che bava

di chiocciole, sul muro

da poca pioggia

in breve

cancellata.

      Maria Teresa Savino

   (da "Giocare d'azzardo")

*

Possesso

Mio...Tutto è mio

in quest'ora fascinosa

immobile

che prelude alla sera:

                              innumeri

tetti e finestre

comignoli muri grondaie

ali, perdute in un punto

o radenti la pietra del mio davanzale

torri di chiese e campane

pulviscoli d'oro e di perle

su campi lontani

sfumanti tra chiome di pini. Miei...

il sonoro fruscio delle auto, l'indolente

passo del bimbo, il chiacchierio

sommesso della gente

il toccante vocio dei cardellini:

                                             tutto

che abbraccio con sguardo accorato.

E' mio tutto. Mi spetta.

Chi più a lungo è disponibile

all'ammaliante stretta delle cose

fino a inondarle della sua tristezza?

            Maria Teresa Savino 

         ( da "Radici d'infinito" )      

 

 

*

Rinascita #poetipoesia

Niente potrà eguagliare

il senso di estrema leggerezza

che avverto in questo

mattino di marzo.

                          L'inverno

scivola dal cuore

e si frantuma in cristalli di gioia

iridescenti

               lievi

come l'aria che ci invade.

    

     Maria Teresa Savino 

( da " Calendario privato" )  

*

Fantasie

Serrando all'improvviso
il breve volo
una coccinella si è posata
sulla mia mano.
                      La fisso compiaciuta
poi...sgomenta: più la fisso
e più si fa gigante
fino ad essere luna rossarancio
punteggiata di scuro, che mi vien contro
come per schiacciarmi.
Io vorrei rifugiarmi in quelle ombre
ma le vedo bucarsi
e farsi occhiaie
d'impossibile teschio colorato.

Ahi, vista difettosa e fantasia distorta!

L' ignara coccinella
indisturbata
mi cammina sul polso.

          Maria Teresa Savino 

*

Haiku

L'ora dell'alba
sposa bianco-perlata
al cielo bussa

          %

In cima al monte
un diadema di luce.
Rinasce il giorno

          %

Un giorno nuovo
porta la vita. Al cuore
ansia d'amore. 

Maria Teresa Savino 

             

*

Haiku

Il sasso al fiume:
Quante rughe profonde
hai levigato!

       %

Scende la sera.
Il sole fa naufragio
in fondo al viale

       %

Tornava il buio.
L'anima si chiudeva
incarcerata.

Maria Teresa Savino
 

*

Al mare

  Ventura di svanire sui fondali
  del tuo pugnace verdazzurro cuore
  e ricompormi in forma elementare:
  istinto e indifferenza
  infima creatura del tuo seno !

  Intrisa di salsedine e di luce
  andare,sangue e pietra,alla deriva
  insensibile all'urto dei marosi !  

        Maria Teresa Savino      

*

Rondini

 Rondini,frecce vive
 ancelle del sole
 gaie monachelle
 del cielo di maggio
 voi sì che adorate la vita!
 Volate
           fremete
                       stridete di gioia
 e l'ansia ignorate
 ignorate la noia.
                       Miracolo siete!
 A che leggi ubbidite?
 Girando,impazzite
 nell'aria vi amate?
                          Mai siete malate
 e di ebbrezza morite?

          Maria Teresa Savino

*

Compleanno

E' un giorno come un altro:
un sabato di maggio
con in più, forse
un fremito d'attesa.
Non per me come un altro!
                                        Io sento
farsi, oggi, più greve
il fardello del tempo  
                              stringersi
in altro cerchio
le mie spalle inventate
e scemare il coraggio: la scalata
non basta per raggiungere la meta!
E' ricordo lontano
il sereno pensiero
e se il tumulto si racquieta in Dio
è solo per un gioco
un po' azzardato.

            Maria Teresa Savino

*

La noia

Noia trifase asserpa
questo pomeriggio grintoso
che accende luce obliqua sulle case
gridi spegne nel cuore.

Piove a dirotto.

Una rondine esce allo scoperto
recide steli d'acqua,perde quota
sussultando scompare.

Ombre madide ai vetri:
l'angoscia vi si specchia.

                           Tra poco sarà buio.
                           Accenderemo il lume
                           incolleremo gli occhi alla tivvù.

                                   Maria Teresa Savino





*

Ave Maria

Nel cielo azzurrino del vespro
una campana chiama
una campana scava
                            ancora
in vuoti antichi, mai colmati.

Chiama e si effonde
si slarga in coni di malinconia
riecheggia nei precordi saccheggiati.
La sera cala
                  e, pigra, si distende
sui tetti disertati.

       Maeia Teresa Savino

*

La voce del profeta

 Ti aspergerai di cenere,superba umanità
 e, rammentando ogni ora il tuo destino
 prolungherai all'infinito
 la sterile quaresima? 
                              Apri il tuo ventre
 traine gli auspici. Verifica
 nel tempo,la tua forza; ascolta
 finalmente, il tuo profeta:
 -Ara con le tue mani la tua terra
 e metti a nudo
 le radici antiche dell'avida gramigna.
 Ammucchiala e dai fuoco.
                                       Allora solo
 pianta la tua vigna. Verranno tralci
e grappoli di pace.
       
                   Maria Teresa Savino 
 

*

Eva

Aveva una macchia sul seno.
Da dove venisse,chi fosse
non era importante: il suo
passaporto era quella
rossa ciliegia sul cuore
appena oltre l'aureola
di una mammella scura.

Chi la cercava alludeva
a quell'angioma innocente
come ad un segno infamante
impunemente marchiato
ad ogni incontro d'amore.

   Maria Teresa Savino

*

Mimosa

Cascata di eterei capolini
caldamaro profumo
solare chiarità sei
                         mimosa
nuziale offerta
di una dea bambina.

Se in tempi di simboli perversi
è destino che tu ci rappresenti
(ma che ne sai di ingiustizie subite
di conquiste,di ruoli disattesi...)
te stessa,almeno,salva 
dallo scempio che ti fa strumento.
Resta fragrante
per il tuo giardino  

      Maria Teresa Savino

*

Febbraio

Caldo sul davanzale
dopo freddo e freddo.
Filigrane turchine all'orizzonte
svaporate foschie.
                          Riemerge
mansueta
la groppa del Gargano,
gigante sacro
stravaccato al sole.

Filtro pagliuzze d'oro
tra le ciglia...
                   Sono
una lucertola che scioglie
l'anima grigioverde dal letargo.

     Maria Teresa Savino

*

Ballata di Carnevale

 Mascheriamo chi conta e chi non conta
chi assesta la zampata del potente
chi si rassegna a non valere niente.

Mascheriamo chi elude e chi condona
chi non lo sa,ma pecca di arroganza
chi affida alla pelliccia l'eleganza.

Chi ammazza mascheriamo e chi imprigiona
chi persegue,chi giudica,il moroso
chi si proclama onesto ed è mafioso.

Chi fa soldi a palate con la droga
chi s'incontra in Versilia e poi a Cortina
chi andrebbe a lavorare pure in Cina.

Una maschera a chi vuole la pace
e,per la pace, s'arma e fa la guerra
un'altra a chi è restato senza terra.

Mascheriamo chi compera e chi vende
chi violenta,chi sfrutta,chi cancella
ogni misfatto ed evita la cella.

A ciascuno la maschera che aggrada
per celebrare il vecchio Carnevale
che governa la legge e la morale.

      Maria Teresa Savino

*

Flasch back

 La tua pelle
 sapeva di tabacco e di colonia
 e, in quella fragranza, mi perdevo.
 Nel silenzio
 parlavano i tuoi occhi. 
                                Vinceva l'ombra
l'avorio dei tuoi denti

 Maria Teresa Savino

*

Bugiarde illusioni

Si vive alla giornata come in tempo di guerra
quando i progetti sembrano utopie
e il vivere appartiene
ad altre dimensioni.
                             Così è più giusto,forse.
S'annullano, in un fiato, le bugiarde illusioni
e il giorno brucia in fretta
senza lasciare tracce.  

               Maria Teresa Savino           

*

Silenzio

Lapideremo la voce.
Al mistico silenzio
innalzeremo altari
                           dove
perennemente
bruceranno i pensieri,
grani azzurrini d'incenso,
dissolti in parvenze di pace.

    Maria Teresa Savino

*

L’inverno è qui

 L'inverno è qui , privo di voli
 arreso.
            Gracchia sul campanile
 la nera ombra dei corvi
 e le bianche colombe,verso sera
 si appollaiano
 meste
 sul balcone.

        Maria teresa Savino

*

Pigrizia

Qual limaccioso fiume
che l'acque morte
pigramente mena
                         lento
il mio sangue scorre nelle vene.
E gli  arti si rifiutano al lavoro.
                 Fervida è solo la mente
che partorisce i pensieri
per il cui mezzo supera i confini
di sua natura
                   angusti
e si proietta in cavità stellari
dove l'esser per fare non ha senso.

        Maria Teresa Savino

*

Speranza

Non tutto è perduto
se c'è ancora chi canta.
Non tutto è perduto se c'è ancora
chi prega o si fabbrica ali:
                                      se ci resta
un briciolo di fantasia
per raccontare storie mai finite
per inventare favole invendute
per regalare (forse regalarci)
i sogni della sera.
                          Non si è perduto tutto
se un raggio di speranza
                                    intemerato
appicca un po' di amore. 

            Maria Teresa Savino         


*

Auschwitz

Cinquanta ghirlande di neve
(una per ogni anniversario)
non hanno schiarito
la plumbea certezza di Auschwitz.

A monito eterno,le gole
si avventano al cielo.
Esalano respiri
leggeri come aquiloni.

Maria Teresa Savino

Poesia dedicata ai bambini sterminati nel
lager della morte.
"Giorno della Memoria" 27 gennaio 1995
            (50° anniversario)

*

Inverno

Ristagna la guazza.
                            La terra
ha torpori di morte
i rovi son lustri di gelo.
                                  Il vento
ferisce il silenzio
con stridule voci di pianto.
Lenti si sgranano
giorni di accidia,di noia:
avemarie biascicate su eterni
rosari di tempo.
Non ha palpiti il cuore!
Come la terra
immoto
lascia marcire i sogni:

Maria Teresa Savino 



*

L’eterna bugia

Impercettibili voci
giungono all'anima
come suono
di festanti campane.

Il canto della vita
è un'eterna bugia.

Maria Teresa Savino

*

A uguri

Fasciati di solitudine
(stranieri più che mai)
sorridenti
ci scambiamo gli auguri.

Maria Teresa Savino


*

Buon Anno

Testimoniamo allegria!

Scoppiano i botti
melagrane di luce
sventagliano rumori
                             proiettano
nell'occhio della notte
grafici noti.

Un ragazzo si buca,contro il muro.

S'incendia il cielo e nuove
profila dimensioni
sul delirio dei cocci frantumati.
Il passato è lontano.
                              Il futuro
ormai,presente.
Forse l'eternità è un attimo
infinito di ragioni.

Scoppiano i botti:si deve brindare
al domani già saturo di ieri.

      Maria Teresa Savino


*

Il mio Natale

Io non riesco a percepire il senso del Natale
tra ipocriti festoni di luci colorate
guardando le vetrine dei fiorai
dove rosseggiano caduche stelle
o curiosando in magazzini affollati
di ostentata allegria.
                             Il mio Natale
è quello dei ricordi:senza fronzoli e doni
odoroso di fritto e di presepe.
(Mia nonna friggeva le nevole:
nell'enorme padella
fiorivano i dolci nostrani
poi deposti nei cesti
quasi con devozione.
                               Mia madre abbrustoliva
sul braciere,pane raffermo e mio padre
tornava da lontano
con una vecchia borsa per bagaglio).

Era festa di attesa!
                           Dopo
nessun altro Natale ebbe simile avvento
nessun altro portò al cuore
una simile gioia.

Maria Teresa Savino

Note:Le nevole sono rose o "nuvole" di pasta frolla
che si friggono e poi si condiscono con mosto cotto.
Il pane abbrustolito è ingrediente essenziale per la
locale "zuppetta"natalizia.


*

Incubi

Mani si protendono
a strapparmi l'anima.
Stille infuocate bruciano gli artigli
e s'aggrumano al suolo in bianchi sassi.
Io...senz'anima!
                     
                       Ragnatele pendono dai muri
e biechi pipistrelli spiegano
ali ottuse in cupi voli.
Fioche lucerne filano le ombre:
a malapena scorgo il labirinto
in cui avanzo,spaurita.
                       Ma ci si abitua a tutto
                       e si fan gli occhi al buio!
Forse, alla svolta,c'è la via d'uscita.

        Maria Teresa Savino

*

PAZZIA

Quando più chiari ti appaiono
i segni della sconfitta
e il resto ti si oscura
in snaturati crepuscoli
quando la rara
goccia di miele
assume,tuo malgrado,un sapore ferrigno
e il tuo grido,deserto di echi
arruffa monti di sabbia
                                  allora
sei prossimo a crollare.
Il tuo io,che sta per sgretolarsi
come tronco brucato da termiti
tende l'orecchio ad ogni scricchiolio
fa appello a occulte forze di coesione
poi si frantuma e nutre la pazzia.  

       Maria Teresa Savino

*

VOGLIO GIORNI D’INVERNO

Ora che pochi restano
i fili da contare
e i contati-scontati ad uno ad uno
riposano nel grembo
di cieli senza lune
                           voglio
giorni d'inverno.

Cedano la mano le stagioni fiorite !

Albe voglio abbagliate da gelido sole
notti lunghe di sonni smemorati.
Voglio impigrite ore freddolose
e ricordi d'amore da bruciare.

      Maria Teresa Savino  
        

*

KILLERS

Madre natura non è più disposta
a fare sconti : esige
tutto intero il suo prezzo
e lo rincara.
             A riscuotere manda
i suoi killers spietati : tornadi
nubifragi , inondazioni
fulmini e frane.
Danno una mano le carestie
e meteoriti incombono , furiose.

L'uomo stupisce a tanta
impietosa protervia .
              La sua memoria è corta
e così sia.

           Maria Teresa Savino    

     


*

L’ORA DEL SILENZIO

Parole:buchi neri
linee chiuse,isole deserte.
                                     Parole
gettate come sassi
come bianchi soffioni sparpagliate.
Parole mie,effimeri granelli
di sistemi limati fino all'osso
mille volte gridate,sussurrate...
tacete:questa
è l'ora del silenzio.

     Maria Teresa Savino


*

CENERE LUCENTE

L'attesa ha consumato le stagioni
bruciato la parabola del tempo.
Stella cadente
grembo adusto del cielo
bufera
di cenere lucente!

Nuove stagioni lanciano la sfida:
una che scaldi nella sua fiammata.

        Maria Teresa Savino



*

IL LACCIO BLU

Con che ali robuste voli,mio pensiero!
Raggiungi gli spazi infiniti. Scavalchi
orizzonti e barriere.
                            Temerario ti tuffi
nel profondo del mare
e su scogli scabrosi ti posi.
Tra le vette supreme
per poco,riposi.
                       Poi
inesausto
riprendi a volare
finchè un sogno bugiardo ti arresta:
ti ha sorpreso a sfiorare il suo cielo
t'imprigiona col suo laccio blu.

       Maria Teresa Savino
                          

*

LE RAGIONI DEL CUORE

Seguilo,seguilo sempre
il pazzo tuo cuore
generoso e caparbio
eternamente in lotta
con la dotta ragione.

Ascoltalo,ascoltalo sempre
il tuo cuore leggero
che,solerte,ti spinge
su per strade d'amore.

Seguilo,sì,sconfiggi
l'ingombro del pensiero.
Lanciati a capofitto
nella tempesta delle tue emozioni.

Vivi col cuore
non pentirtene mai.

      Maria Teresa Savino

*

OTTOBRE

Ai languidi tramonti
ai barbagli di rame e di rubino
mormora ottobre le sue nenie antiche.
       Bellezza trasognata delle attese
diafane labbra della stanca luna
                                             domani
il bosco non avrà
che foglie moribonde
sugli intristiti rami fatti avari !
Dilegueranno i voli
pure l'ultima nota svanirà
e il vento soffierà di tramontana.
                                               Di poi
sarà il silenzio
la gran quiete invernale.

          Maria Teresa Savino


*

LA VEGLIA

La notte stende
lunghe bende d'ombra
sulla terra assopita
ma le sue piaghe
non ricopre,intere.
Non rende all'uomo
la pietosa notte
il dolore più lieve:anzi l'accende.
             %
Nella fittizia pace
nessuna angoscia tace.
            %
La notte fonda 
fila pece oscura.
L'orologio scandisce tocchi brevi
sulla veglia insensata.
Un abbaiare lungodisperato
urla pena di cane solo,rotta
bavosa d'incubi e paure.
            %
Pena di cane...Pena tua e mia.

    Maria Teresa Savino

        

*

IMMAGINE

Galoppa la puledra verso il fiume
e il vento le scompone la criniera
che a ventaglio si slarga contro il sole.
                       %
Brillano i crini scuri come fili
di vivido metallo e il corpo teso
è massa-luce che aggredisce il cielo.
                        %
Galoppa la puledra verso il fiume
ebbra inarcando il fiocco della coda
il respiro sbuffando per le nari.
                        %
Nel petto altero le sobbalza il cuore.
Si drizzano le orecchie a mute voci
mentre nei foschi occhi di conchiglia
langue il riflesso delle praterie
e un desiderio lungo di nitriti
si scioglie sulla fiamma del tramonto.

         Maria Teresa Savino
                        

*

PERDITE.

Di perdita in perdita.
Restano solo momenti
che,di notte
si tramutano in sogni
e sgomentano
e consolano
come delle realtà.

  Maria Teresa Savino


*

UNA RIDDA DI PAROLE

Come emersa da un pozzo senza fondo
una ridda scomposta di parole
intasa l'anima.
                    Ordinarla
passarla in bella copia
è difficile : tanto.
Impresa sovrumana
il ricacciarla indietro.

       Maria Teresa Savino

*

SENZA RISPOSTE

Ma è questa la poesia : questo
grumo di spenti desideri
questa volontà fiaccata
questi rumori assordanti,cui
chiedere tregua ; e il verde
e il giallo,colori di assoluta
assolata vitalità
amati-perduti,imbozzolati per sempre
in un'aria di festa che spira
in altre vie ?

    Maria Teresa Savino

*

PRIMO AMORE

Noi,buffi e patetici
(forse trent'anni in due)
buone gambe per scalare monti
(facilissimo risolvere il problema)
tutto ancora da dire,da fare
(la nostra identità da inventare)
che potevamo aspettarci?

                   Restò qualcosa.Non so
se poco o molto importante:
raccogliemmo nel primo bacio
tutte le stelle che il cielo versava
(chissà come,chissà come)
lungo quella periferia. 

 Maria Teresa Savino


*

POETI

Ai giovani poeti
non si addicono i liuti:
percuotono sui tamburi
le loro ossessioni.
          %
I giovani poeti
sono vulcani accesi
gravidi
d'incandescente lava.
         %
Cenere partoriscono
e lapilli
tra venefici fumi:
vita e morte è la loro poesia.
          %
I vecchi poeti li ascoltano.
Li contemplano e scuotono il capo.
Hanno occhi di fuoco
cuore di fuoco i giovani poeti.
                                           Snidano
coi tamburi,le nostre ossessioni.
Nessuno
si permetta di fermarli!

      
      Maria Teresa Savino

*

L’ETERNA BUGIA

  Impercettibili voci
  giungono all'anima
  come suono
  di festanti campane.
  Il canto della vita
  è un'eterna bugia.

  Maria Teresa Savino

*

SENZA TITOLO

Le più segrete pulsioni
il mio sangue,la vita
a stille si convogliano
su minuscole sfere.
Inconsapevoli biro
raccolgono tutto di me.

  Maria Teresa Savino

*

UN MINUSCOLO SOLE

Rapidamente
il tempo si consuma.
Asterischi leggeri
ne raffrenano il corso.
           %
Sul vuoto
la mente annoda
labili fili.
L'anima vi si aggrappa
lucidamente presaga.
           %
Sulla teoria dei giorni tutti uguali
un minuscolo sole:
un puntino di luce
che negli occhi balena.

        Maria Teresa Savino

*

CHI SIAMO?

Inutilmante gli aghi della torre
compassano il quadrante.
Il tempo si è fermato
nell'eco che moltiplica il chi siamo.
(Riverbero di ceppo che divampa
sulla pietra d'altare sconsacrata
forma esplicita o grumo
di parole altrui?)
Gli occhi della congenita miopia,
vane aguzzano lenti affumicate:
sipari d'ombra rèlegano il cielo,
negata azzurrità
scialbato inganno di sopravvissuti.
L'ora immobile scava
                                   fosse
più che la morìa.
Se natura imbelletta,puntualmente
 la terra dei sepolcri,
è artifizio che illude.
Di sotto è il vermicaio.
                    Smuoveremo i minuti
di quest'ora restia?Chi lo può dire!
A noi preme capire
perchè indugia la mano.

         Maria Teresa Savino

  


*

RADICI D’INFINITO

                 Non andremo lontano
                 a cercare salvezze:sono affondate 
                 nel cuore degli uomini
                 radici d'infinito
                                           colonne-pilastri
                 di templi azzurrati.
                 Non da altrove muoveremo
                 verso l'ora felice!   

                     Maria Teresa Savino