I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
Crepuscolo 2020
Mi affaccio alla finestra e l'angoscia mi assale. Strade grigie, deserte vaste pulite come mai. Solo gli alberi fan loro compagnia impettiti lungo i maciapiedi: sentinelle che non l'hanno abbandonate ( le chiome verdi scosse da brividi di vento ). I palazzi che le stanno intorno sono fantasmi ciechi e, sopra i tetti distesi sotto il cielo i campanili, muti inalzano preghiere.
*
Eva # Cherchez la femme
Aveva una macchia sul seno. Da dove venisse, chi fosse non era importante: il suo passaporto era quella rossa ciliegia sul cuore appena oltre l'areola di una mammella scura. Chi la cercava, alludeva a quell'angioma innocente come ad un segno infamante impunemente marchiato ad ogni incontro d'amore.
*
Un giorno
...E un giorno ce ne andremo senza piangere con il passo leggero stanchi gli orecchi, ormai e gli occhi e il cuore. Voci e colori si dissolveranno di là dal tempo fuggirà il pensiero. Forse saremo ancora nella foglia nella bacca, nel fiore; in eco forse, che sospinge il vento o, varcate le soglie del gran nulla saremo nell'eterno, nel mistero. Maria Teresa Savino (da Radici d'infinito)
*
Le mie pietre
La casa, saldata alle sue fondamenta non teme il furore dei venti. L'albero si ancora al suolo crescendo radici. Non reggono solide basi i miei muri nè salde propaggini legano al ceppo paterno i miei rami Poggiano le mie pietre, non si cimentano. E mi apparento ai funghi, per quel loro attecchire in superficie. Maria Teresa Savino
*
Confluenze
Confluiscono in me il passato e il futuro: le cose passate che son morte quelle che, per morire nasceranno. Entità scadute e premature si fondono in connubio di larve e di embrioni. E' questa appartenenza alla vita alla morte il mio presente. Maria Teresa Savino
*
Anfore ( Sito Archeologico del Golfo di Napoli)
Giacete là, riverse le tonde bocche spalancate in gridi sommersi nel profondo. Incrostazioni di secoli intorno vi ricamano ghirlande: margherite di sale vi cingono il collo l'ansa del braccio, il fianco slanciato. Da quali sponde partiste che mani vi stivarono in che paese e a chi sarebbe giunto l'oro del vostro grembo? Immane ecatombe di sorelle posate, affrante, tra grovigli duri. Sopra di voi si appuntano tremendi miriadi di occhi prosciugati e moltitudini d'ombre sconosciute vi cantano sommesse litanie. Maria Teresa Savino
*
Dove sei?
Dove sei, poesia? Su quali rocce crudeli hai lacerato il tuo cuore di petali versato il tuo sangue lunare dissipato la tua linfa immortale? Da tutte le rive di tutti gli oceani è sfociato il fiume tuo, notturno. Scalpitando, si è franto in miliardi di schegge stellanti sul rullare stravolto del mondo. Maria Teresa Savino ( da "Il valore totale")
*
Auschwitz
Cinquanta ghirlande di neve ( una per ogni anniversario ) non hanno schiarito la plumbea certezza di Auschwitz. A monito eterno, le gole si avventano al cielo. Esalano respiri leggeri come aquiloni. Maria Teresa Savino ( 27 gennaio 1995 )
*
Voi che abitate laria
Voi che abitate l'aria a sguardi impotenti aggrappati date, una buona volta, la misura di questo imperturbabile vagare. E' felicità metafisica la vostra o ancora vi nutrite di retaggi terreni e vi rattrista tale fuga oscura? Vorreste, forse, braccia volto cuore la parola per dire il vostro amore incorrotto, nel tempo, e senza voce? Maria Teresa Savino ( dalla raccolta inedita "Il valore totale" )
*
Una scala lunga fino al cielo
Raccogliete, vi prego le ossa dei bambini violentati battuti stuprati uccisi morti di abbandono e di fame merce di scambio, pezzi di ricambio di marca, originali. Raccogliete, vi prego le ossa dei bambini martirizzati venduti mattati. Fatene una scala a pioli lunga fino al Cielo: che arrivi alle porte di un Dio che eternamente siede ( palme sugli occhi, orecchie tappate ) imperturbabile e stanco. Qualcuno salga fin lassù, lo scuota cerchi d'interessarlo alla cosa tenti di convincerlo che in Cielo angeli ce ne sono d'avanzo e che, se proprio deve reclutarne ancora... nella conta, risparmi gli innocenti. Maria Teresa Savino
*
Felicità
Attimi sospesi tra cielo e terra stemperati dal vento nel crogiuolo del tempo. Attimi di luce che brilla e si consuma nel buio del nulla. Attimi d'incanto e d'illusione, brevi che valgono le angosce della vita. Maria Teresa Savino ( da Nuvole d'oro )
*
Confluenze
Confluiscono in me il passato e il futuro: le cose passate, che son morte quelle che, per morire, nasceranno. Entità scadute e premature si fondono in connubio di larve ed embrioni. E' questa appartenenza alla vita alla morte il mio presente. Maria Teresa Savino ( da Radici d'infinito )
*
Sera destate
Il pallido quarto di luna s'affaccia dal cielo pervinca che, verso ponente, riflette un ultimo raggio di sole. Vicino gli brilla una stella: la prima che ingemma la sera. Nell'aria si cheta pian piano il garrulo stormo che sfreccia, che torna, festante, al suo nido. Pervasa da un senso di pace, io godo quest'ora del vespro, seduta qui, sul muretto sbreccato della terrazza. Mi sento una parte del cosmo e palpito insieme alla stella. Più viva risplende la luna sospesa nel glauco del cielo. Intorno, già tutto scolora. Si velano d'ombre sottili i ciuffi d'erba sul tetto, il musco dei muri, i gerani. L'antico campanile batte l'ora e il vento muove appena i panni sciorinati sulle corde: candidi nel crepuscolo, simili a fantasmi che ondeggian,vaghi senza far paura. Maria Teresa Savino ( da Nuvole d'oro )
*
Alla stazione di Bologna
La bimba portava in vacanza un orsetto e due bambole: si persero nell'urlo della folla. Nessuno pensò di ritrovarli. Nessuno pose giochi nella piccola bara. Maria Teresa Savino ( da Radici d'infinito )
*
Del tempo ingrato
Del tempo ingrato del tempo speso a consumarti gli occhi ( del tempo degli ardori ) non resterà che un filo legato ad un pallone. Non resterà che bava di chiocciole, sul muro da poca pioggia in breve cancellata. Maria Teresa Savino (da "Giocare d'azzardo")
*
Possesso
Mio...Tutto è mio in quest'ora fascinosa immobile che prelude alla sera: innumeri tetti e finestre comignoli muri grondaie ali, perdute in un punto o radenti la pietra del mio davanzale torri di chiese e campane pulviscoli d'oro e di perle su campi lontani sfumanti tra chiome di pini. Miei... il sonoro fruscio delle auto, l'indolente passo del bimbo, il chiacchierio sommesso della gente il toccante vocio dei cardellini: tutto che abbraccio con sguardo accorato. E' mio tutto. Mi spetta. Chi più a lungo è disponibile all'ammaliante stretta delle cose fino a inondarle della sua tristezza? Maria Teresa Savino ( da "Radici d'infinito" )
*
Rinascita #poetipoesia
Niente potrà eguagliare il senso di estrema leggerezza che avverto in questo mattino di marzo. L'inverno scivola dal cuore e si frantuma in cristalli di gioia iridescenti lievi come l'aria che ci invade. Maria Teresa Savino ( da " Calendario privato" )
*
Fantasie
Serrando all'improvviso il breve volo una coccinella si è posata sulla mia mano. La fisso compiaciuta poi...sgomenta: più la fisso e più si fa gigante fino ad essere luna rossarancio punteggiata di scuro, che mi vien contro come per schiacciarmi. Io vorrei rifugiarmi in quelle ombre ma le vedo bucarsi e farsi occhiaie d'impossibile teschio colorato.
Ahi, vista difettosa e fantasia distorta!
L' ignara coccinella indisturbata mi cammina sul polso.
Maria Teresa Savino
*
Haiku
L'ora dell'alba sposa bianco-perlata al cielo bussa
%
In cima al monte un diadema di luce. Rinasce il giorno
%
Un giorno nuovo porta la vita. Al cuore ansia d'amore.
Maria Teresa Savino
*
Haiku
Il sasso al fiume: Quante rughe profonde hai levigato!
%
Scende la sera. Il sole fa naufragio in fondo al viale
%
Tornava il buio. L'anima si chiudeva incarcerata.
Maria Teresa Savino
*
Al mare
Ventura di svanire sui fondali del tuo pugnace verdazzurro cuore e ricompormi in forma elementare: istinto e indifferenza infima creatura del tuo seno !
Intrisa di salsedine e di luce andare,sangue e pietra,alla deriva insensibile all'urto dei marosi !
Maria Teresa Savino
*
Rondini
Rondini,frecce vive ancelle del sole gaie monachelle del cielo di maggio voi sì che adorate la vita! Volate fremete stridete di gioia e l'ansia ignorate ignorate la noia. Miracolo siete! A che leggi ubbidite? Girando,impazzite nell'aria vi amate? Mai siete malate e di ebbrezza morite?
Maria Teresa Savino
*
Compleanno
E' un giorno come un altro: un sabato di maggio con in più, forse un fremito d'attesa. Non per me come un altro! Io sento farsi, oggi, più greve il fardello del tempo stringersi in altro cerchio le mie spalle inventate e scemare il coraggio: la scalata non basta per raggiungere la meta! E' ricordo lontano il sereno pensiero e se il tumulto si racquieta in Dio è solo per un gioco un po' azzardato.
Maria Teresa Savino
*
La noia
Noia trifase asserpa questo pomeriggio grintoso che accende luce obliqua sulle case gridi spegne nel cuore.
Piove a dirotto.
Una rondine esce allo scoperto recide steli d'acqua,perde quota sussultando scompare.
Ombre madide ai vetri: l'angoscia vi si specchia.
Tra poco sarà buio. Accenderemo il lume incolleremo gli occhi alla tivvù.
Maria Teresa Savino
*
Ave Maria
Nel cielo azzurrino del vespro una campana chiama una campana scava ancora in vuoti antichi, mai colmati.
Chiama e si effonde si slarga in coni di malinconia riecheggia nei precordi saccheggiati. La sera cala e, pigra, si distende sui tetti disertati.
Maeia Teresa Savino
*
La voce del profeta
Ti aspergerai di cenere,superba umanità e, rammentando ogni ora il tuo destino prolungherai all'infinito la sterile quaresima? Apri il tuo ventre traine gli auspici. Verifica nel tempo,la tua forza; ascolta finalmente, il tuo profeta: -Ara con le tue mani la tua terra e metti a nudo le radici antiche dell'avida gramigna. Ammucchiala e dai fuoco. Allora solo pianta la tua vigna. Verranno tralci e grappoli di pace. Maria Teresa Savino
*
Eva
Aveva una macchia sul seno. Da dove venisse,chi fosse non era importante: il suo passaporto era quella rossa ciliegia sul cuore appena oltre l'aureola di una mammella scura.
Chi la cercava alludeva a quell'angioma innocente come ad un segno infamante impunemente marchiato ad ogni incontro d'amore.
Maria Teresa Savino
*
Mimosa
Cascata di eterei capolini caldamaro profumo solare chiarità sei mimosa nuziale offerta di una dea bambina.
Se in tempi di simboli perversi è destino che tu ci rappresenti (ma che ne sai di ingiustizie subite di conquiste,di ruoli disattesi...) te stessa,almeno,salva dallo scempio che ti fa strumento. Resta fragrante per il tuo giardino
Maria Teresa Savino
*
Febbraio
Caldo sul davanzale dopo freddo e freddo. Filigrane turchine all'orizzonte svaporate foschie. Riemerge mansueta la groppa del Gargano, gigante sacro stravaccato al sole.
Filtro pagliuzze d'oro tra le ciglia... Sono una lucertola che scioglie l'anima grigioverde dal letargo.
Maria Teresa Savino
*
Ballata di Carnevale
Mascheriamo chi conta e chi non conta chi assesta la zampata del potente chi si rassegna a non valere niente.
Mascheriamo chi elude e chi condona chi non lo sa,ma pecca di arroganza chi affida alla pelliccia l'eleganza.
Chi ammazza mascheriamo e chi imprigiona chi persegue,chi giudica,il moroso chi si proclama onesto ed è mafioso.
Chi fa soldi a palate con la droga chi s'incontra in Versilia e poi a Cortina chi andrebbe a lavorare pure in Cina.
Una maschera a chi vuole la pace e,per la pace, s'arma e fa la guerra un'altra a chi è restato senza terra.
Mascheriamo chi compera e chi vende chi violenta,chi sfrutta,chi cancella ogni misfatto ed evita la cella.
A ciascuno la maschera che aggrada per celebrare il vecchio Carnevale che governa la legge e la morale.
Maria Teresa Savino
*
Flasch back
La tua pelle sapeva di tabacco e di colonia e, in quella fragranza, mi perdevo. Nel silenzio parlavano i tuoi occhi. Vinceva l'ombra l'avorio dei tuoi denti
Maria Teresa Savino
*
Bugiarde illusioni
Si vive alla giornata come in tempo di guerra quando i progetti sembrano utopie e il vivere appartiene ad altre dimensioni. Così è più giusto,forse. S'annullano, in un fiato, le bugiarde illusioni e il giorno brucia in fretta senza lasciare tracce.
Maria Teresa Savino
*
Silenzio
Lapideremo la voce. Al mistico silenzio innalzeremo altari dove perennemente bruceranno i pensieri, grani azzurrini d'incenso, dissolti in parvenze di pace.
Maria Teresa Savino
*
Linverno è qui
L'inverno è qui , privo di voli arreso. Gracchia sul campanile la nera ombra dei corvi e le bianche colombe,verso sera si appollaiano meste sul balcone.
Maria teresa Savino
*
Pigrizia
Qual limaccioso fiume che l'acque morte pigramente mena lento il mio sangue scorre nelle vene. E gli arti si rifiutano al lavoro. Fervida è solo la mente che partorisce i pensieri per il cui mezzo supera i confini di sua natura angusti e si proietta in cavità stellari dove l'esser per fare non ha senso.
Maria Teresa Savino
*
Speranza
Non tutto è perduto se c'è ancora chi canta. Non tutto è perduto se c'è ancora chi prega o si fabbrica ali: se ci resta un briciolo di fantasia per raccontare storie mai finite per inventare favole invendute per regalare (forse regalarci) i sogni della sera. Non si è perduto tutto se un raggio di speranza intemerato appicca un po' di amore.
Maria Teresa Savino
*
Auschwitz
Cinquanta ghirlande di neve (una per ogni anniversario) non hanno schiarito la plumbea certezza di Auschwitz.
A monito eterno,le gole si avventano al cielo. Esalano respiri leggeri come aquiloni.
Maria Teresa Savino
Poesia dedicata ai bambini sterminati nel lager della morte. "Giorno della Memoria" 27 gennaio 1995 (50° anniversario)
*
Inverno
Ristagna la guazza. La terra ha torpori di morte i rovi son lustri di gelo. Il vento ferisce il silenzio con stridule voci di pianto. Lenti si sgranano giorni di accidia,di noia: avemarie biascicate su eterni rosari di tempo. Non ha palpiti il cuore! Come la terra immoto lascia marcire i sogni:
Maria Teresa Savino
*
Leterna bugia
Impercettibili voci giungono all'anima come suono di festanti campane.
Il canto della vita è un'eterna bugia.
Maria Teresa Savino
*
A uguri
Fasciati di solitudine (stranieri più che mai) sorridenti ci scambiamo gli auguri.
Maria Teresa Savino
*
Buon Anno
Testimoniamo allegria!
Scoppiano i botti melagrane di luce sventagliano rumori proiettano nell'occhio della notte grafici noti.
Un ragazzo si buca,contro il muro.
S'incendia il cielo e nuove profila dimensioni sul delirio dei cocci frantumati. Il passato è lontano. Il futuro ormai,presente. Forse l'eternità è un attimo infinito di ragioni.
Scoppiano i botti:si deve brindare al domani già saturo di ieri.
Maria Teresa Savino
*
Il mio Natale
Io non riesco a percepire il senso del Natale tra ipocriti festoni di luci colorate guardando le vetrine dei fiorai dove rosseggiano caduche stelle o curiosando in magazzini affollati di ostentata allegria. Il mio Natale è quello dei ricordi:senza fronzoli e doni odoroso di fritto e di presepe. (Mia nonna friggeva le nevole: nell'enorme padella fiorivano i dolci nostrani poi deposti nei cesti quasi con devozione. Mia madre abbrustoliva sul braciere,pane raffermo e mio padre tornava da lontano con una vecchia borsa per bagaglio).
Era festa di attesa! Dopo nessun altro Natale ebbe simile avvento nessun altro portò al cuore una simile gioia.
Maria Teresa Savino Note:Le nevole sono rose o "nuvole" di pasta frolla che si friggono e poi si condiscono con mosto cotto. Il pane abbrustolito è ingrediente essenziale per la locale "zuppetta"natalizia.
*
Incubi
Mani si protendono a strapparmi l'anima. Stille infuocate bruciano gli artigli e s'aggrumano al suolo in bianchi sassi. Io...senz'anima! Ragnatele pendono dai muri e biechi pipistrelli spiegano ali ottuse in cupi voli. Fioche lucerne filano le ombre: a malapena scorgo il labirinto in cui avanzo,spaurita. Ma ci si abitua a tutto e si fan gli occhi al buio! Forse, alla svolta,c'è la via d'uscita.
Maria Teresa Savino
*
PAZZIA
Quando più chiari ti appaiono i segni della sconfitta e il resto ti si oscura in snaturati crepuscoli quando la rara goccia di miele assume,tuo malgrado,un sapore ferrigno e il tuo grido,deserto di echi arruffa monti di sabbia allora sei prossimo a crollare. Il tuo io,che sta per sgretolarsi come tronco brucato da termiti tende l'orecchio ad ogni scricchiolio fa appello a occulte forze di coesione poi si frantuma e nutre la pazzia.
Maria Teresa Savino
*
VOGLIO GIORNI DINVERNO
Ora che pochi restano i fili da contare e i contati-scontati ad uno ad uno riposano nel grembo di cieli senza lune voglio giorni d'inverno.
Cedano la mano le stagioni fiorite !
Albe voglio abbagliate da gelido sole notti lunghe di sonni smemorati. Voglio impigrite ore freddolose e ricordi d'amore da bruciare.
Maria Teresa Savino
*
KILLERS
Madre natura non è più disposta a fare sconti : esige tutto intero il suo prezzo e lo rincara. A riscuotere manda i suoi killers spietati : tornadi nubifragi , inondazioni fulmini e frane. Danno una mano le carestie e meteoriti incombono , furiose.
L'uomo stupisce a tanta impietosa protervia . La sua memoria è corta e così sia. Maria Teresa Savino
*
LORA DEL SILENZIO
Parole:buchi neri linee chiuse,isole deserte. Parole gettate come sassi come bianchi soffioni sparpagliate. Parole mie,effimeri granelli di sistemi limati fino all'osso mille volte gridate,sussurrate... tacete:questa è l'ora del silenzio.
Maria Teresa Savino
*
CENERE LUCENTE
L'attesa ha consumato le stagioni bruciato la parabola del tempo. Stella cadente grembo adusto del cielo bufera di cenere lucente!
Nuove stagioni lanciano la sfida: una che scaldi nella sua fiammata.
Maria Teresa Savino
*
IL LACCIO BLU
Con che ali robuste voli,mio pensiero! Raggiungi gli spazi infiniti. Scavalchi orizzonti e barriere. Temerario ti tuffi nel profondo del mare e su scogli scabrosi ti posi. Tra le vette supreme per poco,riposi. Poi inesausto riprendi a volare finchè un sogno bugiardo ti arresta: ti ha sorpreso a sfiorare il suo cielo t'imprigiona col suo laccio blu.
Maria Teresa Savino
*
LE RAGIONI DEL CUORE
Seguilo,seguilo sempre il pazzo tuo cuore generoso e caparbio eternamente in lotta con la dotta ragione.
Ascoltalo,ascoltalo sempre il tuo cuore leggero che,solerte,ti spinge su per strade d'amore.
Seguilo,sì,sconfiggi l'ingombro del pensiero. Lanciati a capofitto nella tempesta delle tue emozioni.
Vivi col cuore non pentirtene mai.
Maria Teresa Savino
*
OTTOBRE
Ai languidi tramonti ai barbagli di rame e di rubino mormora ottobre le sue nenie antiche. Bellezza trasognata delle attese diafane labbra della stanca luna domani il bosco non avrà che foglie moribonde sugli intristiti rami fatti avari ! Dilegueranno i voli pure l'ultima nota svanirà e il vento soffierà di tramontana. Di poi sarà il silenzio la gran quiete invernale.
Maria Teresa Savino
*
LA VEGLIA
La notte stende lunghe bende d'ombra sulla terra assopita ma le sue piaghe non ricopre,intere. Non rende all'uomo la pietosa notte il dolore più lieve:anzi l'accende. % Nella fittizia pace nessuna angoscia tace. % La notte fonda fila pece oscura. L'orologio scandisce tocchi brevi sulla veglia insensata. Un abbaiare lungodisperato urla pena di cane solo,rotta bavosa d'incubi e paure. % Pena di cane...Pena tua e mia.
Maria Teresa Savino
*
IMMAGINE
Galoppa la puledra verso il fiume e il vento le scompone la criniera che a ventaglio si slarga contro il sole. % Brillano i crini scuri come fili di vivido metallo e il corpo teso è massa-luce che aggredisce il cielo. % Galoppa la puledra verso il fiume ebbra inarcando il fiocco della coda il respiro sbuffando per le nari. % Nel petto altero le sobbalza il cuore. Si drizzano le orecchie a mute voci mentre nei foschi occhi di conchiglia langue il riflesso delle praterie e un desiderio lungo di nitriti si scioglie sulla fiamma del tramonto.
Maria Teresa Savino
*
PERDITE.
Di perdita in perdita. Restano solo momenti che,di notte si tramutano in sogni e sgomentano e consolano come delle realtà.
Maria Teresa Savino
*
UNA RIDDA DI PAROLE
Come emersa da un pozzo senza fondo una ridda scomposta di parole intasa l'anima. Ordinarla passarla in bella copia è difficile : tanto. Impresa sovrumana il ricacciarla indietro.
Maria Teresa Savino
*
SENZA RISPOSTE
Ma è questa la poesia : questo grumo di spenti desideri questa volontà fiaccata questi rumori assordanti,cui chiedere tregua ; e il verde e il giallo,colori di assoluta assolata vitalità amati-perduti,imbozzolati per sempre in un'aria di festa che spira in altre vie ?
Maria Teresa Savino
*
PRIMO AMORE
Noi,buffi e patetici (forse trent'anni in due) buone gambe per scalare monti (facilissimo risolvere il problema) tutto ancora da dire,da fare (la nostra identità da inventare) che potevamo aspettarci?
Restò qualcosa.Non so se poco o molto importante: raccogliemmo nel primo bacio tutte le stelle che il cielo versava (chissà come,chissà come) lungo quella periferia.
Maria Teresa Savino
*
POETI
Ai giovani poeti non si addicono i liuti: percuotono sui tamburi le loro ossessioni. % I giovani poeti sono vulcani accesi gravidi d'incandescente lava. % Cenere partoriscono e lapilli tra venefici fumi: vita e morte è la loro poesia. % I vecchi poeti li ascoltano. Li contemplano e scuotono il capo. Hanno occhi di fuoco cuore di fuoco i giovani poeti. Snidano coi tamburi,le nostre ossessioni. Nessuno si permetta di fermarli!
Maria Teresa Savino
*
L’ETERNA BUGIA
Impercettibili voci giungono all'anima come suono di festanti campane. Il canto della vita è un'eterna bugia.
Maria Teresa Savino
*
SENZA TITOLO
Le più segrete pulsioni il mio sangue,la vita a stille si convogliano su minuscole sfere. Inconsapevoli biro raccolgono tutto di me.
Maria Teresa Savino
*
UN MINUSCOLO SOLE
Rapidamente il tempo si consuma. Asterischi leggeri ne raffrenano il corso. % Sul vuoto la mente annoda labili fili. L'anima vi si aggrappa lucidamente presaga. % Sulla teoria dei giorni tutti uguali un minuscolo sole: un puntino di luce che negli occhi balena.
Maria Teresa Savino
*
CHI SIAMO?
Inutilmante gli aghi della torre compassano il quadrante. Il tempo si è fermato nell'eco che moltiplica il chi siamo. (Riverbero di ceppo che divampa sulla pietra d'altare sconsacrata forma esplicita o grumo di parole altrui?) Gli occhi della congenita miopia, vane aguzzano lenti affumicate: sipari d'ombra rèlegano il cielo, negata azzurrità scialbato inganno di sopravvissuti. L'ora immobile scava fosse più che la morìa. Se natura imbelletta,puntualmente la terra dei sepolcri, è artifizio che illude. Di sotto è il vermicaio. Smuoveremo i minuti di quest'ora restia?Chi lo può dire! A noi preme capire perchè indugia la mano.
Maria Teresa Savino
*
RADICI DINFINITO
Non andremo lontano a cercare salvezze:sono affondate nel cuore degli uomini radici d'infinito colonne-pilastri di templi azzurrati. Non da altrove muoveremo verso l'ora felice!
Maria Teresa Savino
|