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Raccolta di poesie di Roberto Marzano
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

La Mia Genova

Sì, vabbene! Il mare, il pesto, Grillo, Govi, la focaccia,

la cadenza portoghese e la mimosa in fiore,

centro storico più grande, ospedale, cimitero,

liberata (si fa per dire) “paraponzi-ponzi-pero”…

 

Ma… la mia Genova non è come la vostra

la mia Genova ha il vento nelle ossa

carta nelle scarpe, non cartoline

terra nelle unghie e il cuore pien di spine…

 

La mia Genova contempla esterrefatta

le botte venute giù come tempesta

nel buio atroce di una scuola

manganelli che facevan festa

lasciando echi di urla

e un denso sangue sporco

un nuovo tipo di pesto

col fiato della morte!

 

No! La mia Genova non è come la vostra

è tutta una salita

non ha nemmeno una discesa

non ha banche sotto casa

fa fatica a far la spesa

perché la mia Genova è salata

non conosce salotti

e chiama pranzo o cena

il latte coi biscotti.

 

La mia Genova è di un ragazzo

un novello “Perasso”

spalmato sull’asfalto

piccola piuma come tante

nel ricacciare indietro l’alito pesante

di assurde carabine vomitanti.

 

Ma la mia Genova non si sente sola

e se di notte piangesulle braccia viola

si compenetra nel mare, si fa onda

e sugli “ospiti sgraditi” non si confonde

perché la mia Genova

si fa molte domande

e di fronte all’idiozia…stende le sue mutande!

 

*

Il tutto

Di strofa in strofa, d'apostrofo in “a capo”

affamato di lunghi periodi dilaganti

per righe e più righe senza fiato o quiete

dove una virgola in più o in meno, nel caso

può cambiare direzione, senso e indirizzo

così come un punto può concludere il tutto...

La pianura sterminata di neve

non distingue né colma le distanze

batte il mio cuore pazzo dirimpetto

nel respiro bollente di fiati affiatati

che divorano a morsi vivi la nebbia

vapore di sospiri colti a mani colme

maniglie dorate delle porte del paradiso

raccolgon lo stupore, il brillio degli occhi

sotto le coperte complici di pelle

dove le notti sfrigolano d'immenso

incendiando labbra tese, bocche disciolte

ad esplorarsi in esplosioni d'infinito...