Io e te

in apparenza così vicini

mi abbracci assicuri

stampelle d'affetto

tu coi tuoi anni di luce

gli amori i viaggi

gli studi i progetti

i fervori le attese

nuove lingue

entusiasmi

io coi miei passi incerti

i ricordi sbiaditi

gesti lenti

penombre declino

mal-anni

attese di morte

siamo più lontani

che il sole

e l'ultimo buco nero

dell'universo

Cancello strappo butto

via carte lettere memorie:

voglio che la mia casa sia

leggera di ricordi e di rimpianti,

si potrà librare nella sera

e veleggiare mentre dormo

in alto sotto gli occhi lucenti

delle stelle, gonfia solo di sogni

che il soffio della vita ha spinto

palloncini colorati contro il soffitto.

Ma le tue lettere no, nono oso nemmeno

toccarle, slegare il nastro sbiadito

che le tiene, nel timore di ferirmi

a ogni parola fitta di passato,

punta che scava strugge solleva

una crudele polvere che acceca:

fanno zavorra pesano trattengono...

Anima mia, perchè sei così triste

di fronte all'incanto di Venezia

fasciata di seta lunare nella sera

coi mille ammicchi dei lampioncini

colorati al ponte di Rialto?

Altri l'ameranno quando tu non ci sarai

e nel loro amore ci sarà una traccia del tuo...

Quando muore un uomo

muore un mondo

ha detto il Poeta.

Con te è morto un mondo

di saperi entusiasmo

ricerca attenzione

alle realtà più intricate,

affogato nel sangue

e nel dolore.

Nel profondo dell'animo

custodiamo

le tue grida gli spasimi,

l'indignazione si gonfia

come mongolfiera,

per te per noi

per la famiglia ora e sempre

ferita dalle tue ferite

contro la ferocia del potere

le ragnatele delle falsità

l'ipocrisia delle istituzioni

asservite, noi sconsolati

eredi di Beccaria

vogliamo giustizia

chiediamo finalmente

verità.